MdL, Parte Terza Scopo dell’educazione Lupetto. Anche in GG, p. 179 e trad. it. pp. 151-152. (9) La frase di F. Catani, “Il gioco” in Estote Parati, 1949 n. 4-5-6. (10) SES, 88. (11) MdL, Parte Terza Psicologia del Lupetto.
fico a quello applicativo. Non gli interessano le teorie sul gio co, se non nella misura in cui può trarne una utilizzazione concreta. Sul gioco spontaneo del bambino e dell’adolescente egli inserisce - alle varie età - il gioco dello scautismo e la proposta che ne fa l’educatore scout. “Il nostro metodo di formazione consiste nell’educare dal di dentro piuttosto che istruire dal di fuori; nell’offrire giochi ed attività che, mentre sono attraenti per il bambino, lo educheranno seriamente dal punto di vista morale, mentale e fisico”(8). Il fine dell’educatore è di insegnare a ben vivere; ora, se per il bambino giocare è vivere, occorrerà insegnargli a ben giocare (9). “Negli scouts noi possiamo mostrare ad ogni ragazzo, di città o di campagna, come divenire un buon giocatore”(10). “Dobbiamo insegnare ai Lupetti piccole cose in giochi che potranno un giorno renderli atti a compiere grandi cose per davvero”(11).
Dalla prefazione alla settima edizione inglese di Giochi scout, qui riprodotta a p. 22. (13) Tacc., Scouts e cavalieri antichi. (14) P.P. Severi, Lo scautismo cattolico italiano, Modena 1969, p. 221. (15) Cfr. LdC, p. 90. (16) Cfr. MdL, Parte Terza - Le attività del Metodo, nonché in questo libro, i giochi n. 27, p. 83 e 5, p. 111.
Il gioco (play) prende forma e si incarna nei giochi (games). Va detto subito che questi ultimi non esauriscono le attività scout: “nello scautismo abbiamo introdotto altre attività, in particolare il nuoto e l’arrampicata...” (12). Altrove, B.-P. men ziona varie altre attività: le costruzioni al campo, la pionieristica, le costruzioni di ponti e le attività manuali in genere, le tecniche della cucina all’aperto e della vita nel bosco, lo studio della natura; e ammonisce i ragazzi che nello scautismo, oltre alla parte “gioco”, v'è una parte “lavoro”(13). È anche ovvio che “le nozioni astratte, e in particolare quelle morali e spirituali, non debbono e non possono essere sottoposte, sempre e ad ogni costo, in forma di gioco”(14). Inoltre tra i giochi B.-P. comprende, talora, alcune forme di attività di espressione quali i processi fittizi, i dibattiti, le recite, o attività quali gli esercizi di equilibrio (cui egli teneva molto, vedendo nell’equilibrio fisico il riflesso di quello morale)(15), o il seguire una pista, od infine semplici esercizi fisici (16). Inoltre va detto che il periodo del gioco è limitato alle età Lupetto/Coccinella ed Esploratore/Guida. Quando la realtà
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