L'azione tra stratificazione ontologica e stratificazione sociale in Margaret Archer

Page 62

6

ossia in un ambiente di oggetti indifferenziati 150. La differenziazione sociale sopraggiunge più tardi ed essa stessa è stabilita tra un sé che già ci deve essere e gli oggetti sociali che sono riconosciuti come tali dal soggetto. Così non fosse non sapremmo vedere la differenza tra noi e gli altri, tutti definiti dal sociale e tutti espressione di esso. Un immenso marasma di ripetizioni della società in cui l'identità va a perdersi a favore di un prestabilito ruolo regalato a priori e che non possiamo nemmeno agire da dentro ma solamente interpretare. Tornando ai concetto basilari di Bourdieu, il “campo” è inteso come una configurazione di relazione oggettive tra posizioni, che impongono a chi le occupa dei condizionamenti: gli uomini avrebbero diversi «punti di vista che dipendono dalla posizione che occupano»151, legando solo ad esso la scelta, invece che permettere il libero perseguimento dei propri ideali, decisi tra ciò che più ci sta a cuore. Una siffatta affermazione postula la passività degli individui, che sarebbero ciò che sono in base alla fortuita posizione che occupano, invece che grazie ad un percorso di vita, delle esperienze e delle scelte che implicherebbero la capacità di pensar e di valutare, nonché di “sentire” cosa vale per ciascuno. Il campo è storicamente strutturato e non dipende da chi siano gli occupanti delle posizioni presenti in esso. I diversi mondi sociali e le sfere produttive si organizzano, storicamente, come universi relativamente autonomi, con proprie forme di funzionamento: modelli di percezione e valutazione, tradizioni, tecniche, gerarchie di legittimità, regole di gioco, problematiche e istituzioni specifiche. Ogni campo particolare ha invarianti comuni ad altri campi e proprietà specifiche che richiedono le ricostruzioni del processo storico attraverso il quale si sono prodotte e definite. Il campo offre una gamma di possibilità che possono essere adottate o meno; in seguito a ciò si propone a chi le abbraccia un habitus rendendo così merito ad entrambi gli elementi nella costituzione di un individuo. La singolarità degli attori si comprende meglio grazie al campo poiché se ne può 150

Merleau-Ponty pone la differenza appunto tra oggetti di cui si deve avere una conoscenza rispetto a noi e noi stessi che già ci “sappiamo”. Non impariamo la coordinazione tra le parti del corpo ma sappiamo fin da subito dove è la nostra mano e i gesti da fare per salire una scala. Non pianifichiamo di alzare la gamba destra mentre la mano regge lo scorrimano: tutto avviene “spontaneamente” senza bisogno di deciderlo. Il corpo non è oggetto per un “io penso” di stampo cartesiano ma un insieme di significati vissuti tramite cui il corpo comprende ciò che è e permette la formazione di un io cosciente di sé. Cfr. M. Merleau-Ponty, Fenomenologia della percezione, cit. 151 P. Bourdieu, La distinzione, cit., p. 173.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.