Mabedo Magazine - Febbraio 2020

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N. 1/2020

1/2020

Magazine

Marco Maggi:

La Versa:

il vino Hakatama

Un accordo importante

Torti Wine: “Sweet Pink� per tutti gli innamorati

Motori: Formula 1 a sei ruote

WINE

Quali vengono prodotti? Intervista a Marco Maggi

IL PERSONAGGIO

SPECIALE ZIANO PIACENTINO

Quali vengono prodotti?

Quali vengono prodotti?

Intervista a Marco Maggi

Intervista a Marco Maggi



EDITORIALE Una nuova avventura ci attende per l’anno 2020: il rilancio di una rivista storica ed importante come il Mabedo Magazine. Ci saranno tutti i temi cari ai nostri lettori di Non solo Pavia Magazine: wine, ospitalità, eventi, fiere tipiche, percorsi enogastronimci, appuntamenti, ristorazione, interviste e i consigli dei nostri esperti. Tutto calato nella realtà di Pavia, Piacenza e Lodi. I servizi e reportage verranno presentati in tre grandi rubriche tematiche: Tutto Wine, Soste Golose, Di tutto un po'. Uno dei temi centrali del numero di Febbraio è San Valentino: cosa regalare, dove mangiare, quali vini sorseggiare per rendere questa ricorrenza un momento speciale. Il nostro obiettivo è farvi conoscere realtà, aziende e professionisti che sono diventati nel tempo delle Eccellenze.

Il Direttore Filippo Quaglini


LA REDAZIONE

FILIPPO QUAGLINI

Direttore Responsabile

FEDERICA TRONCONI Redattore

ISA MAGGI Rubrica Sportello Donna

LUCIA TUOTO Scrittrice e fotografa


ORNELLA DELLA FIORE

Foodblogger

SIMONA NOVARINI Foodblogger

PIERO VENTURA Giornalista sportivo

MICOL PIAZZA Collaboratrice


SOMMARIO In evidenza Tutto Wine •

Azienda Francesco Maggi:

Soste golose White Rabbit e Neverland:

le favole diventano dark Cucuti: un luogo magico

I’intervista a Marco Maggi •

Azienda Torti:

il vino Sweet Pink

per il tuo matrimonio •

Speciale S.Valentino: Cosa regalare?


In evidenza Di tutto un pò •

Idee per il vostro tempo libero

Il Museo Kosnos e Sant’Alberto di Butrio •

Motori

Formula 1: un sogno a sei ruote •

Bellezza

Il concorso Miss Monnalisa




TUTTO WINE




TORTI WINES dove la passione per il vino diventa arte


La nostra realtĂ

I prodotti dell'azienda Torti sono caratterizzati dalla cura dall'amore di chi lavora il vino da generazioni. Una produzione DOC da vigneti classici Pinot Nero, Barbera, Croatina, Moscato, e Chardonnay . L'azienda è in costante evoluzione, dinamica, sempre attenta alle variazioni e gusti della clientela.


Brindisi di

inizio anno Un Brindisi all'amore, alla passione per un anno “ DiVino e Spumeggiante” , alle novità, a nuovi stimoli, all’amicizia, a tutti voi Cin Cin! Salute! Dino, Giusy , Laura, Patrizia


Sweet Pink:

per un San Valentino tutto “Glamour”

Per festeggiare un'occasione importante come San Valentino vi consigliamo lo Sweet Pink, dell'esclusiva produzione Hello Kitty. Si tratta di un vino di prestigio ottenuto da uve Pinot Nero vinificato in Rosè e Chardonnay, interamente raccolte a mano . Sweet Pink Spumante Metodo Martinotti Rosè, demi secc.

Perlàge fine e persistente. Delicato colore rosa cipria, al gusto delicato che richiama fragranza floreali con delicati sentori di mandorla dolce. Suggeriamo di degustarlo frutta e tutti i tipi di dessert.

fresco con

Design esclusivo con il cuore ricavato dal vetro, marchio dell’Azienda Torti.

Perlàge fine e persistente, delicato colore rosa cipria


Azienda Agricola Torti - Torti Winery Frazione Castelrotto, 6 27047 Montecalvo Versiggia PV T. 0385 951000

Sito web: www.tortiwinepinotnero.com




A

“Puntiamo ora ai

mercati fuori Italia”


LA PAROLA

A MARCO MAGGI


Bilancio 2019 e uno sguardo al futuro

"E' stato un anno importante per la nostra azienda perché abbiamo aumentato la produzione sia del Buttafuoco Abbondanza sia di quello storico il Buttafuoco Vigna Costera" spiega Marco Maggi, viticoltore e Presidente del Consorzio Buttafuoco. "Negli ultimi sei mesi del 2019 abbiamo lavorato organizzando eventi per far conoscere i nostri vini e offrire opportunità di assaggio”. Dando uno sguardo al nuovo anno precisa gli obiettivi: "Per il 2020 abbiamo diversi progetti in cantiere. Siamo intenzionati ad aprirci ai mercati fuori Italia come Germania, Londra, America, l'Oriente. Vogliamo spingerci fuori dai nostri confini sviluppando nuovi contatti per i nostri prodotti di punta. La nostra scelta aziendale è aumentare visibilità e riconoscibilità per i prodotti doc".


Maggi ricorda ancora una volta le caratteristiche che hanno reso il Buttafuoco uno dei vini più celebri e apprezzati delle nostre terre. "E' grande vinone. Fa parte di quella categoria di vini di grande struttura e calore - siamo intorno ai quattordici gradi e mezzo - di enologia complessa e affinati in legno. Nasce da un omaggio storico all'Oltrepò Pavese, cioè realizzato con uve croatina, barbera, ughetta e uva rara e macerate insieme. Un rosso importante in cui si specchia e cresce l'Oltrepò Pavese".

Il Buttafuoco


Gli Abbinamenti

Come abbinare un vino di questo tipo? "Uno dei grandi risultati della nostra azienda è stato portare il Buttafuoco ad avere una grande bevibilità, cosa che in passato non aveva perché erano troppo forti e tannici. Prima bisognava accostarli a cibi con una grande dose di sapidità e grassezza. Ora si abbina tranquillamente a portate importanti ma si utilizza anche nei bar per gli aperitivi. E' diventato un vino ad ampio spettro, come abbinamento: possiamo sfruttarlo con il cibo classico di tradizione oltrepadana fino ad arrivare al semplice ma ricercato finger food".

“Il Buttafuoco ora ha una grande bevibilità”


Il 2019 è stato anche l'anno del lancio del rosè Hakatama, un vino che prende il nome da una rosa del deserto che, secondo la leggenda, fiorisce in Cile. A questo vino, tra l'altro, è legata un'interessante vicenda che Maggi racconta: "Una ragazza Giapponese, con lo stesso cognome del vino, è venuta a trovarci in taxi apposta per assaggiarlo.

Vino Hakatama

E' stata molto contenta, le ho regalato una bottiglia e ne ha già ordinate altre. Non nascondo che portare a Tokyo, in Giappone, questo vino è un nostro progetto. Ma al momento è ancora tutto in divenire".

AZIENDA AGRICOLA MAGGI FRANCESCO

Via Costiolo, 87, 27044 Canneto Pavese 7 T. 0385 60233







MANTOVANI WINE


Mantovani Wine: la passione per la terra e l’uva

La storia di Mantovani Wine è legata alla passione per la terra e a un sogno: un vigneto che lambisse la collina. Mario e Vittorio, padre e figlio, con grande impegno e dedizione, lo hanno realizzato. Tutto è iniziato a Mornico, in località Merizzolo, che sorge immutata da secoli, dove la terra è argillosa e le api prosperano. Gli anni sono passati da quando è stata raccolta la prima uva e coltivato il primo terreno ed ora Vittorio, Laura e Massimiliano producono Bonarda e Riesling, supportati da due grandi esperti, Marco Esti e Alessandro Leoni, proprio su quei vigneti di Merizzolo esposti a sud-ovest che riflettono ogni raggio di sole durante ogni giorno dell’anno. Dall'amore per la terra e l'uva sono nati i due vini Niveum e Rubrum, dove tutte le le emozioni, l'impegno di una famiglia e azienda si concentrano. Si dice che un prodotto è buono quando è fatto con amore. Ed è proprio il caso di questi due vini. Due prodotti eccellenti che contribuiscono alla crescita di un luogo a noi tutti caro: l'Oltrepò Pavese.


Mantovani Wine

Frazione Caviggerra, 1 27040 Mornico Losana PV T. 333 835 9757 www.mantovaniwine.com




QUAQUARINI Ritorno alla tradizione



FQ

Il vino dell’antica tradizione

Uve ottenute da un’antica vigna situata sul crinale della collina della località di Monteveneroso nel comune di Canneto Pavese, tutt’ora seguita personalmente da Francesco, fondatore dell’omonima Azienda Agricola.

La raccolta è manuale, un breve passaggio in vasche di cemento e, a seguire, l’imbottigliamento nella primavera successiva alla vendemmia, solo dopo l’approvazione personale ed inderogabile di Francesco, che ama i vini morbidi, rotondi e ammandorlati (antico termine che indica i vini con un leggero retrogusto di mandorla amara, perfettamente fuso con un sapore morbido e vellutato).


Caratteristiche

Vino Rosso ammandorlato, morbido fermo. Ha un colore rosso rubino carico Il profumo al naso è fine, intenso, con sentori di frutta rossa. Il sapore al palato è molto strutturato, equilibrato, corposo e con lunga persistenza. Prodotto con il 60% Croatina, 25% Barbera, 15% Ughetta di Canneto (Vespolina).

Trattandosi di un vino corposo e strutturato, è ottimo con i primi piatti con sughi gustosi, le carni rosse, la selvaggina, l’oca al forno e la faraona ripiena, i formaggi stagionati oppure anche da solo, a fine pasto, con gli amici.

Abbinamenti

QUAQUARINI Via Casa Zambianchi, 26, 27044 Canneto Pavese PV T. 0385 60152




LA VERSA, UN ACCORDO IMPORTANTE



LA VERSA FIRMA L’ACCORDO

CON FRANCOLI Un esercito di cento agenti in tutta Italia

Il presidente Giorgi: “In ambito commerciale sarà la svolta”. Intanto Terre d’Oltrepò acquisisce da Cavit tutte le quote della storica cantina


Siglato l’accordo tra la storica cantina La Versa e il gruppo Francoli, azienda leader della distillazione e nella commercializzazione di prodotti vinicoli. La firma è avvenuta nelle ore scorse presso la sede della cantina oltrepadana. La sigla in calce al contratto è stata posta dai presidenti di La Versa, Andrea Giorgi e dell’azienda Francoli, Alessandro Francoli. Il gruppo piemontese si occuperà della distribuzione in esclusiva dei prodotti della cantina di Santa Maria della Versa nel canale Horeca, su tutto il territorio nazionale. L’azienda, in accordo con La Versa, mette in campo un esercito commerciale di un centinaio di agenti che si muoveranno su tutta la penisola. “E’ ormai acclarato – spiega il presidente Andrea Giorgi di La Versa – che la politica aziendale è radicalmente cambiata dal 2017, anno del nostro insediamento, ad oggi. Questo accordo segna una svolta per il futuro di questa realtà che ritornerà, dopo l’assemblea di inizio febbraio, un patrimonio dell’Oltrepò Pavese con l’acquisizione da parte di Terre d’Oltrepò delle quote di Cavit. Il gruppo Francoli rappresenta un nuovo percorso, abbiamo trovato in questo accordo un valore aggiunto per il nostro mondo commerciale perché abbiamo la certezza che ci siamo affidati ad un’azienda leader. Questo passo rappresenta un cambio epocale perché ci consentirà una distribuzione capillare dei nostri prodotti su tutto il territorio nazionale con una forza commerciale mai vista prima”.


Piena soddisfazione anche per il direttore di La Versa, Massimo Sala. “Il cambio di mentalità auspicato da tutti – spiega - si sta concretizzando con una serie di operazioni commerciali che ci vedranno protagonisti, in accordo con importanti partner, sia nell’ambito GDO, sia in quello dell’Horeca con il gruppo Francoli. Oggi si aggiunge un altro importante tassello nella rivalutazione del brand La Versa che tornerà presto ad essere il faro della viticoltura oltrepadana.

Oggi è difficile parlare di cifre perché il primo passo sarà quello di rodare la collaborazione, ma siamo intenzionati a mettere sul mercato nel 2020 circa un milione di bottiglie di Metodo Classico in più. L’alleanza con Francoli significa mettere a diposizione di La Versa la migliore rete di vendita in Italia; dovete pensare che la sinergia con l’azienda piemontese è nata in pochi minuti di conversazione a testimoniare la bontà dell’operazione che nasce sotto le migliori premesse”. Soddisfatto anche il presidente del gruppo Francoli che ha studiato a Pavia e che ricorda come il marchio La Versa fosse un emblema nel mondo del vino.


“E’ un onore – spiega il patron Alessandro Francoli – collaborare con una cantina che ha fatto la storia italiana della spumantistica. E lo è ancor di più in quanto questa dirigenza è riuscita a risollevare da un periodo di stagnazione un brand che deve essere il faro dell’intero territorio. Mettiamo in campo una forza commerciale di circa 100 agenti che si occuperanno dell’intero territorio nazionale. Siamo convinti che la strada giusta sia stata intrapresa, ora non ci resta che lavorare sodo”. L’accordo con il gruppo Francoli arriva alla vigilia dell’acquisizione totale da parte di Terre d’Oltrepo di La Versa (l’assemblea dei soci è in programma nella prima decade di febbraio) e del lancio delle dieci etichette della Selezione Riccardo Cotarella, realizzate con le uve dei soci che hanno aderito al “Progetto qualità” e che usciranno solo con il marchio “La Versa”, curate dall’importante enologo italiano. Nel 2020 debuteranno anche il Testarossa in versione Cruasè e Blanc de Blanc e i nuovi Charmat (Pinot nero, Riesling, Moscato, Rosè). “Abbiamo lavorato sodo – spiega il presidente Giorgi – per arrivare concretamente quest’anno sul mercato con dei vini di massima qualità come i nostri spumanti e la selezione firmata da Cotarella. Gli sforzi, in tutti i settori, sono stati notevoli ma siamo convinti che il piano industriale ormai delineato sia quello della crescita economica, quello della qualità in cantina e quello che garantisce ai soci una remunerazione maggiore. Abbiamo attuato una vera rivoluzione”. Tra gli impegni della cantina La Versa ci sarà la presenza all’evento Spumantitalia di Pescara, dal 24 al 26 gennaio prossimi, dove il brand sarà accostato ad importanti marchi della spumantistica italiana in una serie di tavoli di degustazione. A seguire la cantina sarà, su invito, ospite al Wine Paris, dal 10 al 12 febbraio, in una masterclass riservata ai grandi formati.





Il MOLINO DI ROVESCALA


L’Azienda Agricola “Il Molino di Rovescala” appartiene alla famiglia Passerini dal 1950, da tre generazioni. E’ Daniele che insieme al fratello Alberto ed al papà Lidio e alla mamma Mariella si occupa del Molino.

Trenta ettari di vigneto le cui uve

vengono attentamente selezionate per ricerca della qualità.

“Territorio, qualità e preparazione è con queste tre semplici parole che mi piace descrivere la nostra azienda. Amiamo il territorio di Rovescala e siamo fortemente intenzionati a far conoscere il nostro vino ad un pubblico più ampio. Mio padre e mio nonno ci hanno insegnato e tramandato fin da piccoli l’amore per questo lavoro che, più che lavoro, definirei una vera e propria filosofia di vita e per tale ragione abbiamo scelto di laurearci in Agraria ed Enologia.”

Al Molino di Rovescala potrete acquistare due tipologie di vini, questo per garantire una vasta scelta che però non dimentica mai il binomio qualità – prezzo: “La linea classica” e “La linea premium” che prevede spumanti, barricati, passiti, vini fermi da provare durante le generose degustazioni in cantina durante le quali potrete assaporare non solo gli ottimi vini Passerini ma anche prodotti tipici locali, credete, davvero squisiti! L’azienda è costituita da 30 ettari di vigneto le cui uve, di specificata provenienza, vengono attentamente selezionate in base a canoni di elevata ricerca della qualità.


Rimarrete affascinati quando la famiglia Passerini vi racconterà la storia dell’azienda il cui primo atto di vendita risale al 1500. Una storia aziendale le cui radici si fondano su uno dei primi territori che dal 1200 producono e commercializzano vino di qualità, Rovescala la culla del Bonarda! I vini prodotti sono:

BONARDA FRIZZANTE BONARDA FERMA BONARDA RISERVA RIESLING FERMO E FRIZZANTE MALVASIA FERMA E FRIZZANTE PINOT NERO VINIFICATO IN BIANCO CROATINA DOLCE BARBERA

L’azienda Il Molino di Rovescala si trova nel territorio di Rovescala,in frazione Molino n 2,in provincia di Pavia. Per contattarci tel:3394739924 o tramite mail info@ilmolinodirovescala.it o tramite in nostro sito www.IlMolinodiRovescala.it



SOSTE GOLOSE Itinerari, eventi, specialitĂ

gastronomiche direttamente dal produttore






Un 2019 ricco di soddisfazioni per Badenchini Vini che ha partecipato a diversi concorsi e fiere del settore.

A che punto siamo...

Inoltre l'azienda ha fatto parte di un progetto molto interessante per ridurre i consumi dei fitofarmaci sui vigneti. Si chiama HORTA la ditta spin off dell’Università Cattolica di Piacenza che ha raccolto l'adesione di 16 aziende all’interno dell’Associazione 7 Colli (di cui fa parte Badenchini). Nello specifico sono state installate sul territorio quindici centraline meteo che monitorando le condizioni atmosferiche rendono più sana l'uva, utilizzando meno fitofarmaci e pesticidi. Per il 2020 il primo appuntamento prestigioso in cui sarà impegnata l'azienda sarà il Concorso di Francoforte a Marzo.


Oggi

sorseggiamo

Badenchini Vini consiglia l'assaggio del GUTTURNIO FRIZZANTE doc 2019, un vino dall'aroma fine e corposo che si può abbinare facilmente a pasta con sughi, arrosti leggeri, zampone e cotechino.




WHITE RABBIT E NEVERLAND Le favole diventano dark




White Rabbit

Secret Restaurant "Siamo il primo ed unico Secret Restaurant d'Italia" spiega Filippo Savini proprietario del locale e di Neverland "ci sono idee simili solo a Londra e Hoolywood. E' un'esperienza interattiva, molto coinvolgente tipo escape room. Il cliente entra nel locale e si trova davanti un bar tutto pieno, viene invitato a trovare la porta di ingresso del ristorante che è nascosta. Una volta scoperta, una scala lo condurrà in un vero e proprio nuovo mondo: da questo concept ho creato il nome del locale. Quando il cliente si siede ci sarà un nuovo enigma da risolvere prima di iniziare l'ordinazione".

“Chi non è mai venuto si diverte. Chi è già stato qui si sorprende” L'esperienza ha riscosso moltissimo successo fra i clienti tanto che il White Rabbit sta ampliando il percorso: "A Marzo ci saranno delle novità che sveleremo a breve. Comunque, possiamo annunciare che aggiungeremo un nuovo enigma".

WHITE RABBIT Via XXVI Aprile 40 27049 Stradella (PV)

T: 0385 090518 E: info@whiterabbitsecret.it

credits photo: White Rabbit e Neverland


Neverland

Fantasy Pub "Quando nove anni fa abbiamo aperto il locale" racconta Savini "abbiamo ragionato intorno al tema delle favole che non tramontano mai e durano negli anni. Da qui nasce il collegamento con Alice nel paese delle meraviglie ma in versione dark. Siamo l'unico locale aperto al lunedĂŹ sera e offriamo musica live. Ne riparleremo presto, ma vi annunciamo che da marzo partiranno le serate di musica dal vivo".

“Le fiabe piacciono a tutti�


NEVERLAND Via P. Bianchi, 2, 27049 Stradella PV T. 339 436 1003






Daturi: l’incontro tra tradizione e

innovazione

La lavorazione della spalla

"Siamo una piccola realtà artigianale" spiega il proprietario Andrea Daturi "e vogliamo rimanere così. Non vogliamo diventare una fabbrica ma restare artigiani del nostro lavoro. Sfruttiamo tutta l'esperienza che nostro padre ci ha trasmesso unendo il progresso della tecnologia ma senza aggiunte chimiche, utilizziamo solo prodotti naturali. L'approvvigionamento avviene reperendo maiali allevati vicino a noi, un piccolo macello di qualità, poi li trasformiamo".

"Produciamo anche articoli particolari" prosegue Daturi "come la pancetta cotenna con stagionatura di tre mesi e la spalla cotta che ha ottenuto il riconoscimento di Miglior spalla d'Italia. E' un prodotto di alta qualità senza additivi".

La spalla viene marinata sottovuoto così rimangono intatti i liquidi e i profumi. Sempre sottovuoto viene cotta, raffreddata nell'abbattitore, e poi ancora sottovuoto per eliminare eventuali contaminazioni. In questo modo il prodotto rimane duraturo senza l'ausilio di additivi.






AGRITURISMO CA’ DEI MARASI


Ca’ De Marasi: buon cibo e tradizione Febbraio: inizia la vendita del vino sfuso

AGRITURISMO CA’ DEI MARASI Loc. Vicomarino, 142/b 29010 Ziano Piacentino (PC) T. 0523-860258

Vi aspettiamo sabato e domenica per mangiare al nostro Agriturismo. Ecco alcuni piatti che potrete trovare e degustare: tortelli ricotta e spinaci conditi con burro e salvia, pisarei e faśö , guanciale di manzo nel gutturnio, arrosti e vino a volontà. Per concluderemo dolce, caffè e bargnolino. Previa prenotazione.

Come ogni anno Ca’ De Marasi apre le sue porte ai clienti privati per la vendita del vino sfuso. Un momento che è diventato, nel tempo, un appuntamento per tutti gli amanti del buon vino. Potrete trovare vini DOC e da tavola: rossi, bianchi e rosati.





SAN VALENTINO Cosa regalare? Idee e consigli



Credits photo: Pandora

Dillo con un gioiello

Luccicanti, fini e femminili. I gioielli Pandora sono ideali per un regalo inaspettato. Ogni charme può essere scelto per una ricorrenza specifica o un anniversario. I bracciali cono componibili e hanno diversi costi. Un gioiello che dura per sempre e con cui farete sicuramente bella figura.

Il Consiglio? Optate per la ricorrenza di San Valentino alle tinte rosa e rosse e alle figure con fiori e cuori.


Per chi ama viaggiare o fare gite fuori porta San Valentino può essere un’occasione di “evasione”. Per chi ama luci soffuse, tepore, l’acqua e il suo suono scrosciante le terme sono sicuramente la meta ideale. Si possono scegliere percorsi da mezza o una giornata intera e oltre ai percorsi nelle vasche si possono abbinare anche massaggi energizzanti o distensivi. Una pausa rilassante per passare momenti tranquilli e intimi. In Pavia e provincia potete provare le Terme di Miradolo e la Cascina Scova Resort.

Per chi invece ama la buona tavola vi consigliamo le langhe, territorio tra i più belli e caratteristici del mondo con piccoli borghi, cantine e castelli che riempiono il panorama. Cantine caratteristiche dove poter assaggiare buon vino, formaggio, salumi tipici, il tartufo bianco , funghi e altri prodotti locali. Dove dirigervi? Ecco un mini tour: Barolo , Barbaresco e Alba .

Dillo con un viaggio




Un libro è una scelta elegante e sofisticata.

Dillo con un libro

Le poesie sono perfette per un’occasione romantica. Pablo Neruda, scrittore cileno, romantico e sensibile, ci ha lasciato in eredità una grande quantità di componimenti, quasi tutti a sfondo amoroso. Travagliata, avventurosa, ricca di amori e di passioni, la su stessa vita è stata una lunghissima e fascinosa poesia. Poesie d'amore e di vita, Pablo Neruda, Guanda

I classici sono i libri che non tramontano mai. Ce ne sono moltissimi che hanno la centro una storia d’amore. Ecco alcuni titoli: Orgoglio e pregiudizio, Jane Austen, Giunti

Anna Karenina, Lev Tolstoj, Feltrinelli Cime tempestose, Emily Brönte, Feltrinelli L’amore ai tempi del colera, Gabriel García Márquez, Mondadori


Credits photo: Intimissimi

Un capo fine ed elegante magari arricchito con inserti in pizzo o rouches . L’abbigliamento intimo è una soluzione ottima per un regalo a sorpresa. Intimissimi propone diverse soluzioni ma quella più in linea per l’occasione è la lingerie romantica, ispirata alla fantasia e ai sentimenti. Capi molto sensuali perché valorizzano al meglio il fascino di ogni donna. Body, babydoll, giarrettiere, sottovesti e corsetti: ecco alcuni articoli che fanno risaltare il corpo rendendolo seducente Per tutte le ragazze o donne al passo con i tempi, moderne ma che non rinunciano all’eleganza e il fascino.

Dillo con un indumento


Il tuo San Valentino da Nanninella






1 Febbraio - Festa del Maiale

Gli eventi de “Le Tradizioni di Elide” raccontate dalla signora Elide

“Parliamo di una ricorrenza che affonda le radici nel passato” - commenta Luigina Nicelli” - è un parte di storia nelle campagne. Uno dei piatti tipici da assaggiare durante questo evento è la Focaccia con i ciccioli”

15 Febbraio - San Valentino “È un evento classico, noi lo proponiamo il 15 di Febbraio proprio per dare l’opportunità di festeggiarlo o da soli o in famiglia. Uno dei piatti tipici della serata sarà il Risotto Passione”

23/02 – Carnevale “Aspettiamo tutte le famiglie e i bambini per festeggiare una delle ricorrenze più divertenti e colorate dell’anno”


Cucuti


Un luogo magico

per vivere il proprio matrimonio


Il privilegio di un’unica suite di charme ad uso esclusivo per sole due persone. Un ambiente raffinato e di stile. Lo shabby ed il brocante si respirano ovunque… Mura che racchiudono un passato carico di romantici ricordi… Le lenzuola ricamate a mano del corredo della nonna, le fiandre della sala da bagno un tempo vecchia cantina, il camino a legna che regala calore ed atmosfera.. Un luminoso giardino d’inverno, un rifugio accogliente quando le giornate si accorciano ed i primi freddi fanno capolino…la luce soffusa delle candele, musica di sottofondo…. Il tempo di assaporare proprio qua un calice di vino al crepuscolo ed una tranquilla e voluttuosa colazione lasciandovi avvolgere dal sapore dei prodotti da forno che arrivano direttamente dalla mia cucina. Cucutì è un piccolo luogo dove la fretta non è di casa, La semplicità con un soffio di charme…


La proposta: Una giornata da favola

Vivere il tuo matrimonio da Cucuti è un'esperienza unica e speciale. Il giorno della celebrazione la sposa arriva al mattino con il vestito accompagnata dalla mamma e dalla famiglia con le damigelle. Poco dopo arrivano parrucchiere e make up artist e il fotografo. Inizia il momento della preparazione. Su richiesta viene preparato anche un brunch o merenda per i presenti nel bellissimo Giardino di Inverno con vino, calici d'argento e posate d'argento e piatti di porcellana il tutto decorato con fiori. Quando la sposa è pronta si parte verso il luogo (generalmente in zona) dove verrà celebrato il matrimonio. La coppia torna alla sera per dormire. Al mattino li attende una colazione da favola, allestita nel nostro Giardino di Inverno. La location è tutta per loro quindi l'emozione che si vive è completata dall'esclusività.




I consigli della Food Blogger Simona Novarini


CARNEVALE IN TAVOLA



CHIACCHIERE AL FORNO Le chiacchiere sono uno dei dolci tipici di carnevale più amati, dolcissime sfoglie croccanti che si sciolgono in bocca…al solo pensiero mi viene fame! Devo essere sincera io adoro quelle fritte, ma oggi vi propongo una versione più leggera, le chiacchiere al forno. La fonte di questa ricetta arriva da un libricino di Paneangeli e come l’ho vista ho voluto provarla subito. Ora passiamo alla ricetta…

INGREDIENTI:

75 g Farina 00 40 g Zucchero 1 cucchiaio Olio di semi di girasole 30 g Burro 1 cucchiaino Lievito in polvere per dolci 50 ml vino bianco 1 Fialetta di aroma di limone 1 pizzico Sale q.b. Zucchero a velo da cospargere

PREPARAZIONE Per prima cosa fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Mettete nella ciotola della planetaria o robot da cucina la farina, lo zucchero, l’olio, il burro ammorbidito, la fialetta di aroma di limone, il pizzico di sale ed azionate la macchina iniziando ad impastare. Mentre mescolate aggiungete il lievito dopodiché poco alla volta e a filo unite il vino bianco e continuate a mescolare fino a quando otterrete un impasto omogeneo e ben amalgamato. Formate ora con l’impasto una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e ponetela in frigorifero a riposare per circa 40 minuti. Trascorso il tempo necessario mettete l’impasto su un piano di lavoro dopodiché stendetelo, con l’aiuto di un mattarello, in una sfoglia sottile. Ritagliate ora le chiacchiere con l’aiuto di una rotella per ravioli e man mano che le realizzate disponetele su una leccarda ricoperta da carta forno. Mettete in forno preriscaldato a 160/170°C e fate cuocere per circa 15 minuti. Lasciate raffreddare le vostre chiacchiere al forno e cospargetele con dello zucchero a velo prima di servirle. Buon appetito!




SPECIALE APERITIVO

Credits photo: Ornella Della Fiore


I CONSIGLI DELLA FOOD BLOGGER

ORNELLA DELLA FIORE


Aperitivo Time Dopo tanti pranzi e cene importanti, qualcosa di "leggero" da condividere con gli amici?

L'amuse-bouche Sono dei bocconcini di sfoglia di quattro tipi.

Il primo l’abbiamo riempito con crema di olive e completata con mezza oliva all'ascolana e il tutto cotto in forno. L’altra variante l’abbiamo realizzata con una mousse di taleggio frullato con panna e mostarda di pere. Un’idea alternativa e curiosa è usare la panna acida (panna leggermente montata con sale, pepe e limone) e guarnire con uova di lompo. In ultimo si posso anche creare con nastri di prosciutto crudo e lamponi. Che bontà....!


Cestini salmone e passion fruit Oggi prepariamo dei piccoli cestini di pasta brisè. Li abbiamo cotti in forno, fatti raffreddare e successivamente riempiti di salmone all’aneto e passion fruit. Con l’accostamento di questi prodotti ci otterrà un contrasto magnifico tra il saporito del pesce e l' acidulo del frutto. Che bontà…!

E’ una storia d’amore la cucina.

Bisogna innamorarsi dei prodotti e poi delle persone che li cucinano. (Alain Ducasse)





DI TUTTO UN PO’ Cultura, territorio, tempo libero


OTTOM


MARZOTUTTOL'ANNO EDIZIONE 2020 Rubrica a cura di Isa Maggi Sportello Donna Stati Generali delle Donne Stati generali del Po


Dalla protesta alla proposta Si intende realizzare tra febbraio e maggio 2020 una seria riflessione con gli addetti ai lavori sulle condizioni climatiche ed ambientali della nostra Provincia con interventi finalizzati da un lato all’informazione diffusa in città e sul territorio provinciale per i/le cittadini/e su come e perché il clima sta cambiando e l’inquinamento dell’aria sta peggiorando e, dall’altro, per educare le nuove generazioni. A dare titolo alla Provincia di Pavia è da sempre la sua collocazione geografica all’origine delle sue graduatorie poco invidiabili a proposito dell’inquinamento dell’aria cui è sottoposta sia per i livelli raggiunti che per la sua persistenza.

Inquinamento e ambiente:

come educare le nuove generazioni?


Il progetto

“Dalla Protesta alla Proposta â€? nasce all'interno delle riflessioni scaturite dagli incontri degli Stati generali del Po. Abbiamo ragionato nei mesi scorsi sulla bellezza, sulla biodiversitĂ , sul lavoro e gli antichi mestieri della gente che vive intorno al grande fiume,sul paesaggio e la sua salvaguardia, sulle modalitĂ di fare rete e infine su come i cambiamenti climatici in atto possono determinare grandi cambiamenti sulle persone. Ma la parola cambiamento determina paura e incertezza.

Il cambiamento determina paura e incertezza


Gli obiettivi

Il primo consiste nella definizione di una risposta alle istanze che provengono dai giovani del Friday's for future perché “non c'è più tempo”. E' forte la richiesta di dare forza al diritto ad una Ambiente non compromesso, in quanto fattore condizionante l’habitat e quindi la qualità della vita umana, tra i diritti inalienabili dell’uomo già elencati al comma 1 dell’art. 25 della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”

Il secondo, l’avvio nella realtà provinciale pavese, di iniziative di informazione e di formazione per accelerare i tempi della consapevolezza da parte della cittadinanza sulla necessità di accettare con serenità decisioni che verosimilmente dovranno essere assunte e che potrebbero provocare dei cambiamenti su alcuni attuali modelli di vita a causa del peggioramento delle condizioni climatiche. Decisioni, peraltro già previste dalla “Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici” che sin dal dicembre 2014 è pronta presso il Ministro dell’Ambiente.


Perché il cambiamento ci spaventa ? Il Progetto Dalla Protesta alla Proposta ha realizzato tre incontri formativi a partire da settembre 2019. Il prossimo incontro si realizzerà presso il Collegio Ghislieri il 10 febbraio, alle ore 21 e tratterà dei cambiamenti climatici e della nostra difficoltà ad accettare il cambiamento. Relatori saranno Daniela Scotto di Fasano, Psicoanalista e Marco Francesconi, docente presso la nostra Università, di Psicologia Dinamica, Psicoanalista. Perché il cambiamento ci spaventa? Molte persone vedono il cambiamento come uno stravolgimento radicale della propria esistenza. Cambiare non vuol dire lasciarsi alle spalle quanto di buono fatto finora, ma aprirsi a nuove opportunità con positività e fiducia. Non perdere l’opportunità di fare davvero la differenza nella tua vita! Occorre “riprogrammare” la mente, mettendo le persone in condizione di sviluppare a pieno il loro potenziale.

Gli incontri

formativi

Prossimo incontro: Lunedì 10 febbraio ore 21— Collegio Ghislieri


MUSEO KOSMOS: L’INCONTRO FRA SCIENZA E ARTE

Credits photo: Museo Kosmos


MUSEO KOSMOS Il nuovo Museo di storia naturale di Pavia


Il museo

La visita

Il museo Kosmos, parola che in greco significava ‘ordine’, prende ispirazione dal tema del viaggio, inteso come impresa necessaria alla conoscenza della natura. Viaggiare consente di scoprire non solo spazi geografici ma nuovi confini scientifici e mentali. Il percorso espositivo di Kosmos svela la variabilità della natura, unisce il mondo reale a quello dell’immaginario, moltiplica le probabilità di incontro con fenomeni sconosciuti.

Dopo una prima sala destinata alla descrizione anatomica dell’uomo e degli animali, il percorso si concentra sulla figura di Lazzaro Spallanzani (sale 2, 3, 4), sulle sue esplorazioni e sulle ricerche che attribuirono grande prestigio al Museo di storia naturale di Pavia da lui fondato. La seconda sezione (sale 5-9) è dedicata allo sviluppo di concetti fondamentali della biologia moderna. La visita si conclude con un richiamo a temi di attualità sulla tutela della biodiversità e sul futuro del pianeta (sale 10-11).


La curiosità Qual è l’animale più antico esposto al Museo? L’IPPOPOTAMO

Il reperto tassidermizzato arrivò nel 1783 al Museo di storia naturale di Pavia da Mantova per volere delle autorità asburgiche. L’ippopotamo era sicuramente presente nelle collezioni della Celeste Galeria dei Gonzaga dal 1627 quando lo vide un visitatore tedesco in viaggio, all’epoca, in Italia. Secondo la tradizione, nel periodo mantovano l'ippopotamo tassidermizzato reggeva sul dorso il cadavere mummificato di Passerino Bonacolsi, dominatore di Mantova; nel 1328 era stato ucciso per volere di Luigi Gonzaga che aveva così potuto dare origine alla nuova fulgida dinastia

«Kosmos non è un museo. È un’esplorazione curiosa ed entusiasmante dell’universo creato dall’uomo»

Fabio Rugge

Magnifico Rettore Università di Pavia



Info utili «Pavia se lo meritava per quanto ha regalato al mondo, in termini di conoscenza, dalla fisica alle scienze naturali fino alla medicina e alla cura dell’uomo: un luogo che raccontasse la grande avventura umana di fronte al mistero del creato. Da qui è nata l’idea di Kosmos, l’esposizione dell’Università di Pavia che partendo dalla storia - e utilizzando come icone simboliche delle principali aree tematiche Lazzaro Spallanzani, Alessandro Volta, Camillo Golgi – giungesse all’attualità e al futuro per esprimere con forza la presenza di un ordine nell’apparente multiformità del mondo misterioso in cui siamo immersi».

Prof. Paolo Mazzarello

Presidente del Sistema Museale di Ateneo

Intero 6,00 € Ridotto 4,00 € : ragazzi 6-26 anni (gratuito studenti UNIPV); adulti oltre i 65 anni ; scolaresche accompagnate dall'insegnante; possessori My Museum Card; gruppi di almeno 10 persone; dipendenti UNIPV; membri dell’Associazione Amici dell’Orto Botanico; insegnanti in visita privata; forze armate Ingresso gratuito: bambini 0-5 anni; studenti UNIPV; diversamente abili/ invalidi e un accompagnatore; guide turistiche, accompagnatori turistici, interpreti turistici con patentino; docenti accompagnatori di scolaresche; docenti nell’ambito dell’attività didattica legata alle scienze naturali; giornalisti Sede: Piazza Botta 9 Apertura: tutti i giorni (lunedì escluso lunedì) dalle 10 alle 18


Credits photo: www.eremosantalbertodibutrio.it


SANT’ALBERTO DI BUTRIO


Un’idea per una gita fuori porta

Sant’Alberto di Butrio è un’oasi di pace negli Appennini Vogheresi dove fede, arte, storia e cultura si incontrano. Un posto incantevole dove potrete rilassarvi e passare momenti di quiete immersi nell’arte e nella natura. L’eremo sorge a 687 m. su di uno sperone calcareo che emerge dal fondo valle entro una verde chiostra montana. Solo il versante a nord è arido e brullo con striature di pietrisco e una stentata vegetazione di arbusti.

L’eremo di Sant’Alberto è gestito dai monaci Benedettini.


L’Eremo è composto dalla chiesa di Santa Maria, di quella di Sant’Antonio e di quella consacrata a Sant’Alberto che racchiudono affreschi della fine del Quattrocento. All’interno si trova anche un piccolo negozio che vende prodotti locali come miele, spezie, tisane, liquori., unguenti. Per gli amanti del trekking, diversi i sentieri partono dal piazzale antistante all’Eremo. Attraverso boschi di Castagni, si raggiunge facilmente una grotta dove ai tempi viveva Alberto.

Un’oasi di pace dove fare splendide passeggiate immersi nella natura




Piscina

Idea Blu

Dal 1996 IDEA BLU ospita attività di tipo rieducativo con ottimi risultati e soddisfazioni. Due vasche con temperature e profondità differenti. Possibilità di lavoro a secco in palestra a corpo libero e con piccoli e grandi attrezzi. Piena accessibilità per persone con disabilità

Da settembre 2019 IDEA BLU utilizza in fasce orarie dedicate le VASCHE SANTA MARGHERITA

Una vasca molto ampia e calda con TRE differenti profondità e particolarmente attrezzata: idromassaggio, geyser, nuoto controcorrente, corrimano, spalliera, sedute, acquabike, sollevatore, oblò subacqueo, scala con gradini per accesso e uscita comodi. Ampia disponibilità di piccoli attrezzi VASCA PERCORSO CAMMINAMENTO VASCOLARE con differenti temperature e idromassaggio. Piena accessibilità per persone con disabilità

Vasche Riabilitative Istituto

Santa Margherita


Rieducazione e Idrokinesi Per tutti: recupero funzionale post traumatico e post operatorio

completamento e/o continuazione di programmi fisioterapici mantenimento del benessere psico-fisico ginnastica posturale Per gli sportivi: programmi differenziati di recupero funzionale

allenamento (incremento delle prestazioni) prevenzione di traumi ed infortuni riatletizzazione e RTP Per la schiena: Acquantalgica® ideata da Andrea Altomare.

Si svolge in acqua ma non occorre saper nuotare. Molto efficace nelle algie lombari e dorsali di diversa origine e in alcuni disturbi cervicali. Svolge un’azione preventiva per il mal di schiena educando le persone a muoversi correttamente e a riconoscere i movimenti dannosi per la propria salute. Ginnastica correttiva Attività orientata/mirata a:

fibromialgia linfedema osteoporosi insufficienza venosa obesità

patologie degenerative malattie neurologiche

IDEA BLU via Solferino 70 Pavia Santa Margherita via Emilia 12 Pavia Tel 0382461172 www.ideablu.com info.ideablu@gmail.com


MISS MONNALISA L’ORA DELLA BELLEZZA



Il progetto

"Il progetto nasce dalle mie esperienze lavorative" - racconta Cesare Morgantini, Responsabile della Miss Monnalisa Management per le zone di Piacenza, Lodi e Alessandria - "Ho iniziato facendo la maschera a Garlasco, a Le Rotonde, poi organizzando le prime sfilate. Ho fatto del mio divertimento un lavoro e nel 2002 è diventata la professione principale. Miss Monnalisa è un progetto in cui si incontrano moda e spettacolo. E' un concorso di bellezza tutto nostro e personalizzato".

Vincere una fascia da Miss è il

primo passo verso il successo


Le selezioni e l’evento

I nostri contatti IG @missmonnalisanelmondo FB @monnalisamanagement

"Il mondo della moda negli ultimi anni è cambiato molto" prosegue "hanno diversi obiettivi e più apsettative. Misso Monnalisa per loro è un'opportunità, un aiuto a mettersi in gioco. Possono iscriversi tutte le ragazze di età compresa fra i quindici e ventisette anni, con altezza minima 1.65 e domiciliate o residenti in Italia. Le selezioni, che sono già in corso, si terranno in locali e ritoranti di tutta la nazione e veranno scelte le cento modelle che accederanno alla finale. La prima tappa di selezione delle nostre zone, per chi fosse interessato, si terrà l’8 Febbraio al Ristorante The Golden (in provincia di Alessandria". "La serata conclusiva" conclude Morgantini "è uno spettacolo che dura una settimana. Alla finalissima che si terrà sabato sera accederanno solo quaranta ragazze alle quali verranno consegnati omaggi da parte dei nostri sponsor".




FORMULA 1 Un sogno a sei ruote


A cura di Piero Ventura


Nel giugno 1976, la Tyrrell P-34 toccò il suo apice con la storica doppietta di Scheckter e Depailler nel GP di Svezia. Ma quella vettura così strana e rivoluzionaria declinò con la stessa velocità con cui aveva raggiunto il suo massimo splendore.

C’è stata un’epoca in cui la Formula 1 era diversa. C’è stata un epoca in cui il regolamento della massima serie automobilistica era semplicemente questo: “ragazzi, vedete di non ammazzarvi per favore”. Viene quindi da se che c’è stata un epoca in cui gli ingegneri erano senza guinzaglio e museruola ed anzi venivano incoraggiati a dare sfoggio delle loro fantasie più turbolente. La cosa ancora più incredibile è che c’erano piloti disponibili a mettere il loro prezioso fondo schiena su quelle follie a quattro – e spesso più – ruote Una di queste si chiamava P34, acronimo per “Project-34”, un progetto, appunto, talmente segreto, da essere tenuto nascosto anche ai piloti che avrebbero dovuto guidarla nel Mondiale del 1976. La Tyrrell in quegli anni era una signora squadra, vincitrice con Jackie Stewart dei mondiali ’71 e ’73, che però si trovava, ogni stagione, di fronte al problema di come creare una vettura migliore rispetto alla concorrenza, la quale, ad esclusione di Ferrari, usava il suo stesso motore Ford Cosworth DFV abbinato al cambio Hewland.


Però, tutto nacque 45 anni fa quando sabato 1º marzo 1975 sul Circuito di Kyalami si era appena concluso il GP del Sud Africa, terza prova del Campionato mondiale di F1, con la vittoria dal sudafricano Jody Schekter su Tyrrell-007 Ford Cosworth. In quel periodo la Formula 1 non vedeva partecipare grandi case, a sfidarsi erano i cosiddetti “garagisti”, privi della possibilità di progettarsi un gruppo propulsore/cambio autonomo. In quel sabato 1° marzo, Derek Gardner, progettista della Tyrrell, fu colpito da un’illuminazione durante il volo di ritorno da quel GP del Sudafrica del 1975. In una F1 che andava sempre più livellandosi (stesso motore Cosworth, stesso cambio Hewland e stessi pneumatici Goodyear per la maggior parte delle scuderie), occorreva trovare qualcosa di veramente nuovo e diverso che potesse dare un vantaggio rispetto alle altre vetture. E allora, perché non inserire un paio di ruote aggiuntive frontalmente, in modo da modificare il carico aerodinamico sull’anteriore e ottenere una quarantina di cavalli in più.

Di fronte alla superiorità in termini di potenza del motore Ferrari, che aveva portato Lauda al titolo nel 1975, e per ritornare davanti a Brabham e McLaren che l’avevano spodestata da “terza forza” del mondiale, Ken Tyrrell, patron della squadra soprannominato “il boscaiolo” per via di una sua attività nel settore legnami, decise di assecondare il proprio progettista Derek Gardner in una idea già più volte da lui avanzata, ovvero aggiungere due ruote anteriori. Quali erano i vantaggi teorici di sostituire i classici pneumatici anteriori con quattro ruote di piccolo diametro? Da un punto di vista aerodinamico, si riduceva la resistenza all’aria, potendole ripararle nella carenatura anteriore, limitando al contempo l’alleggerimento dell’anteriore e facendo arrivare all’alettone posteriore flussi più puliti. Da un punto di vista meccanico, di fatto quattro ruote aumentavano sia l’impronta del pneumatico a terra che la superficie complessiva dei dischi freno.


I primi test su di una Tyrrell cui era stato aggiunto un terzo asse anteriore furono confortanti, dissipando gli ultimi dubbi e dando via libera ad una vettura che, alla sua presentazione, il 22 settembre 1975, lasciò tutti a bocca aperta. Tyrrell affrontò le prime trasferte del mondiale 1976 con la vecchia “007”, portando al debutto la sei ruote in Spagna con il solo Patrick Depailler, che si qualificò terzo in prova, mentre il compagno Jody Scheckter con la vettura tradizionale finì 14esimo. La prima uscita si concluse con un ritiro, ma le gare successive andarono in crescendo: a Montecarlo i due piloti Tyrrell finirono alle spalle del solo Lauda, mentre l’appuntamento successivo in Svezia centrarono il primo e secondo posto, con il sudafricano ancora davanti al francese. Non ci furono altre vittorie, ma la P34 rimase costantemente tra le protagoniste, conquistando a fine stagione 12 podi e il terzo posto tra i costruttori dietro Ferrari e McLaren, con Scheckter terzo nel mondiale piloti e Depailler quarto. Nel 1977 Scheckter, che pur avendoci vinto, non amava la P34, lasciò la squadra al termine della stagione (venne sostituito in squadra da Ronnie Peterson) bollando la P-34 come “un ammasso di spazzatura”: il pilota sudafricano non riuscì mai a sviluppare un buon feeling con la vettura, trovandola difficilmente guidabile soprattutto per i problemi ai freni, dettati dalla coppia di ruote anteriori dal diametro eccessivamente ridotto. .“Frenare con la P-34 era un disastro – raccontò poi in un secondo momento -. Frenavamo in rettilineo, affrontavamo la curva e le ruote piccole scivolavano, costringendoci a frenare di nuovo: così perdevamo tutto il vantaggio”. A dispetto delle critiche del pilota sudafricano, in casa Tyrrell le aspettative, dopo un anno di esperienza, erano alte, grazie anche ai soldi del nuovo sponsor First National, che si affiancava alla Elf attratto dalla grande visibilità che questa inconfondibile monoposto garantiva.


Venne addirittura allestito un nuovo reparto di ricerca e sviluppo che, per la prima volta in Formula 1, si proponeva di creare un modello matematico della monoposto, in modo da poterne preventivare la reazione alle modifiche tramite computer, in luogo dei soliti test in pista. Nonostante queste straordinarie premesse, l’annata fu terribile, con solo quattro podi e un deludente sesto posto nel mondiale costruttori. A fronte dei vantaggi, la scelta sei ruote aveva dimostrato anche dei prevedibili inconvenienti: sicuramente il peso elevato dovuto alla necessita di sospensioni e freni duplicati. Poi c’era il problema legato alla temperatura dei freni anteriori, avendo dischi piccoli e carenati, oltreché la difficoltà di bilanciare la vettura su tre assi invece che due. Ma questi inconvenienti erano stati affrontati anche nel ’75. Quello che venne a mancare fu il supporto della Good Year nello sviluppare le piccole gomme da 10 pollici, realizzate solo per la P34. Di fronte all’arrivo nel 1977 della Michelin, Good Year si concentrò sulle gomme tradizionali, rendendole più performanti, ma senza avere la possibilità di seguire anche le ruotine Tyrrell, che peraltro richiedevano particolare cura, dato che giravano a velocità molto maggiore rispetto ad una misura convenzionale, con accresciuti problemi di consumo e usura. La P34 si trovo a correre con pneumatici posteriori evoluti, mentre all’anteriore rimanevano mescole più dure ed antiquate, generando un perenne sottosterzo che costringeva ad assetti complicati e squilibrati, che arrivarono a snaturare il concetto stesso della sei ruote. Gardner si sfogò dicendo che le gomme levavano due secondi al giro alla sua monoposto.

Forse era una esagerazione, ma è un dato di fatto che nelle corse per Formula 1 storiche la P34, con nuove coperture appositamente sviluppate (ma anche freni meglio raffreddati), è stata vincente.



In ogni caso, a fine ’77, anche a fronte delle complicazioni che le quattro ruote anteriori avrebbero portato nello sviluppare l’effetto suolo che stava imponendosi in Formula 1, Tyrrell decise di tornare ad una vettura tradizionale, mentre Gardner, alle prese anche con problemi di salute, lasciò il team e le corse. La Tirrell P34 la si vedrà nuovamente in pista negli anni 2000 impegnata nel Historic Formula One Championship in mano al pavese Mauro Pane, pilotapreparatore di Formula 1 Storiche a Sannazzaro de Burgondi. Con questa monoposto nel 2008, Pane diventa campione del Mondo "Historic Formula One Championship" . Pane è stato anche nel ruolo di stunt sul set del film “Rush” di Ron Howard come controfigura dell'attore Danie Bruhl che interpretava Niki Lauda. Pane perirà 6 anni dopo all’età di 50anni a seguito di un incidente stradale accaduto fra Tromello e Gambolò. Qualunque cosa accada nel futuro della Formula 1, la Tyrrell P34 del 1976 rimarrà per sempre una delle monoposto più celebri, ricordate e fotografate. Fu infatti la prima ed unica ad avere 6 ruote, una soluzione poi messa al bando dai regolamenti e che probabilmente non vedremo mai più.




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