L'amore è un treno di desideri

L’amore è un treno di desideri o

di Arturi Moreno

z PREFAZIONE

Sono la protagonista della pagina Instagram: _artematita_) …Amo disegnare l emozioni e trasformarle nel soggetto che rappresento.. …..leggendo questo racconto ho appurato come l amore po’ superare tanti ostacoli ….anche se è un amore giovane, nato da poco…quando è forte non lo può fermare nessuno ,non lo po’ scoraggiare neanche la nostra stessa paura… l autore del racconto, descrive la sua avventura nel coronare il suo amore, superando molti imprevisti con coraggio e con la forza dell’amore.

“L’ amore non inizia e non finisce nel modo in cui pensiamo, l’amore è una battaglia, una guerra, soprattutto l’amore è crescere.”

--------Sono d’accordo con lo scrittore , Arturi Moreno, quando dice : “Per noi tutto ciò è stato costellato da imprevisti più o meno grandi, che alla fine ci hanno resi più forti nel nostro amore.”

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Dedica dell’autore Al mio amore Rosolina Il racconto della nostra storia lo voglio condividere con tutte le coppie che si rispettano e si vogliono bene.

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z L’INIZIO

Tutto è iniziato in una giornata del 1986, era una giornata come tutte le altre, piena di lavoro e di angosce interiori, dovute a vicende passate, ma oggi era capitato qualcosa di diverso al lavoro, feci amicizia con una signora.

Parlando del più e del meno, siamo entrati nell’argomento: “ le pene del cuore.”

Gli dissi che non ero fidanzato e che non avevo voglia di conoscere nessuno perché venivo da una delusione d’amore …

Lei dopo una lunga insistenza mi convinse a conoscere una ragazza.. Questa signora, conosciuta al lavoro, è originaria della Calabria precisamente di Marina di Schiavonea in provincia di Cosenza.

Io sono di Sansepolcro provincia di Arezzo, direi proprio due passi dalla Calabria. Mi disse che aveva un’amica da farmi conoscere…..in quegli anni ancora non esisteva internet e tutto ciò che lo riguarda ..per comunicare si usava il telefono e lettera …la mia amica di lavoro chiamò questa ragazza, lei gli disse che le avrebbe inviato una sua foto..

Ne fui felice …allo stesso tempo avevo paura …che lei non mi piacesse o viceversa. Ne parlai con mia mamma e con 5

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tutta la famiglia, ne furono contenti, allo stesso tempo mi avvisarono di non farmi tante illusioni. …Avevano ragione …ma ero positivo, non volevo perdere la speranza di trovare una persona con cui condividere la vita, la famiglia e l’amore.

Dopo 15 giorni arrivò una busta con la sua foto, la mia amica mi chiamò e mi disse di passare a casa sua.

Vedendo la sua foto rimasi perplesso, però non sapevo che quella nella foto non era la Rosa ma sua sorella …dopo qualche giorno la mia amica mi avvisa che c’era stato un errore nel mandarmi la foto. Io ero passato dalla gioia all’incertezza. Quando arrivò la vera foto, rimasi molto colpito e finalmente il cielo torno ad essere sereno. All’inizio ci telefonavamo e poi nacque una fitta corrispondenza per lettera, sia da parte mia che sua. A giugno, io e la mia amica di lavoro, decidemmo di andare nel periodo delle ferie al paese di Rosa, per incontrarla di persona e conoscere la sua famiglia . Dal primo momento che l’avevo vista, nella foto, era scattata in me la scintilla ero sicuro di aver trovato la persona che cercavo e così è stato anche per lei, era come se ci conoscessimo da tempo. Il tempo sembrava non passare mai …le giornate di lavoro erano interminabili … poi finalmente arrivò il mese di agosto, partii insieme ai miei amici; ero molto felice, allo stesso tempo mi facevo tante domande: Come mi dovevo comportare con lei e con i suoi?

Avrei superato bene l’impatto dell’’Incontro? Che impressione avrei dato ai suoi genitori? Arrivati a casa di Rosa , l’impatto fu del tutto naturale come se fossi stato lì con loro altre volte …..come se già ci conoscessimo da sempre …

Ho passato una settimana che non scorderò mai, piena di risate, scoperte di ottimi cibi (anche molto piccanti), ma soprattutto di persone semplici, come i genitori di Rosa. Non dimenticherò quei momenti fino che Dio mi darà vita.

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Purtroppo il 14 giugno del 2021 ho perso la mia amata Rosa, ma il ricordo di quella settimana è ben chiara ancora di più oggi 30 marzo 2022 ,infatti ve la sto raccontando .

Da agosto a dicembre ho viaggiato per continuare a vederla ….non era un viaggetto da poco …partivo con il treno dalla stazione di Arezzo fino alla stazione del paese chiamato: “Paola”, ma il viaggio non era finito lì c’era un’ alta fermata da fare, per Corigliano Scalo…lì mi aspettavano alcuni suoi familiari, con la macchina per arrivare al paese della mia amata Rosa, “Marina di Schiavonea”. Trascorrevo li 36 ore e poi ripartivo per tornare a Sansepolcro….e credetemi il tempo volava. Sicuramente non era una vita da farsi ….per questo parlammo con franchezza e decidemmo di sposarci.

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z LE NOZZE

Il 2 gennaio 1987 ci sposammo in comune a Corigliano, Paese della Calabria, e il 26 Aprile in chiesa.

I genitori di Rosa non stavano passando un momento facile economicamente perché avevano sostenuto le spese per le nozze degli altri figli , quindi non potevano aiutarci …..

Parlai con i miei genitori e decidemmo di accollarci tutte le spese; l’abito, il ristorante, le foto, l’addobbo della chiesa, ecc…

A proposito di quest’ultimo ci fu un imprevisto, la mamma di Rosa mi chiese se ero d’accordo a condividere la chiesa insieme a un’altra coppia, perché loro dovevano partire al più presto in Germania per motivi di lavoro, accettammo e così l’addobbo della chiesa non lo pagammo….

Durante i preparativi si aggiunse un altro imprevisto: “Non si trovava un ristorante per festeggiare con i nostri parenti e amici”…

Dopo varie peripezie siamo riusciti a trovarlo, anche se la mamma di Rosa ci disse che il titolare non aveva una grande nomina…non avevamo molta scelta e così ci si dovette accontentare.

Questo ristorante si trovava all‘interno di un albergo molto 9

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grande, 500 camere, a noi tocco la numero 313.

Non sapendo al momento della prenotazione quanto fosse grande …quando ci assegnarono la stanza rimanemmo sorpresi e anche del suo contenuto, ma questo ve ne parlerò più avanti …

Risolti questi due imprevisti, a casa di Rosa i preparativi procedevano nella norma, l’abito era arrivato, il fioraio e il fotografo erano stati contattati per il giorno da noi stabilito ossia per il 26 Aprile del 1987 .

Io avevo già ordinato le fedi, da un orafo amico di famiglia, una mia amica mi aveva fatto l’abito e la camicia, i gemelli e le scarpe me li aveva comprati mia mamma… ..le famose scarpe!...

Ve ne parlerò più avanti.

Organizzai i viaggi, con un amico di mia mamma e di mia zia Lina con un furgone ,per portare il corredo.

Dopo aver consegnato i documenti alle varie diocesi arrivò il momento tanto atteso: “ Le nozze” .

Due giorni prima del matrimonio partii sempre con il treno dalla stazione di Arezzo, la mia famiglia e mia zia Lina arrivarono la sera prima del matrimonio ….

L’accoglienza fu allegra e ospitale …tutti insieme cenammo ….era tutto a base di pesce e che pesce! …tutti rimasero stupefatti dalla bontà….ancora oggi si ricorda ….

Le tradizioni del posto erano molt0 sentite dalla famiglia di Rosa, per questo motivo la sera stessa della cena sono andato a dormire da una sua sorella .

La mattina del matrimonio uno dei fratelli di Rosa ,che aveva dormito anche lui lì, mi chiese un piacere dovevo andare a casa di Rosa a prendere “il fiorellino”, ossia le mutande.

Mi prestò la sua vesta px125 e andai…la strada era piena di buche ,grandi e piccole e piene di acqua…arrivai a casa 10

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di Rosa , trovai una situazione di piena ansia , era sorto un problema … la Rosa doveva andare dalla parrucchiera e nessuno non la poteva accompagnare …ero capitato proprio nel momento giusto ….

Ho detto alla mamma di Rosa che volevo un fiorellino per suo figlio…..mi fece un sorriso bellissimo …che solo lei era in grado di fare …

Dopo avermi dato il fiorellino, mi chiese di accompagnare Rosa dalla parrucchiera e con la vespa l accompagnai ….

Di corsa tornai a casa di sua sorella e consegnai il fiorellino a suo fratello e finalmente iniziai a vestirmi ….indossai la camicia e mi ricordai che avevo lasciato ,per distrazione, i gemelli a casa di Rosa, ma non potevo più tornare a casa sua, era troppo tardi, allora sua sorella mi cucì i polsini affinché fossi apposto.

Ci fu un altro imprevisto: “ le scarpe” che avevo comprato a Sansepolcro, vi ricordate che ve ne avrei parlato?…

Ora è il momento…

Al momento dell‘acquisto mi calzavano bene …

La mattina del matrimonio la scarpa destra era entrata perfettamente, mentre quella sinistra era proprio stretta che quando camminavo zoppicavo …

Alle 10 mi hanno accompagnato alla chiesa del Santuario della Madonna della Neve …

Aspettavo Rosa nella scalinata …lì c’era anche l’altro sposo ….nel frattempo che aspettavo notai che il suo farfallino era fuori posto…mi avvicinai e glielo sistemai…un modo per condividere l ansia del momento insieme… l attesa è stata molto lunga ,più di un ora….qualcuno per faci uno scherzo gridava : ” Non vengono più”…

Poi arrivarono …la Rosa era bellissima. …Con il suo abito 11

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bianco e i suoi capelli raccolti.

La cerimonia fu molto emozionante e bellissima ….Arrivò il momento dell’uscita dalla chiesa e tutti iniziarono a tirare confetti ,piccoli e grandi, pasta ,riso e soldi … a me arrivò 100 lire nell’arcata cigliare dell’occhio sinistro….bene non mi fece…

Partimmo con la macchina, una Mercedes fine anni 70’, piena di fiori e di confetti, per andare a fare le foto lungo mare….

Quella giornata era particolarmente ventosa e con qualche gocciolina di pioggia …. ma non fu fastidiosa…

Alle 13:30 arrivammo al ristorante famoso, si fa per dire, l’ingresso era privo di mobili… dava un senso di freddo e poco accogliente….

Ad un certo punto mi dimenticai di quello che avevo appena visto, perché la scarpa sinistra mi faceva ancora più male, da non sopportare più il dolore…

Ci sedemmo tutti ai tavoli e lì mi venne un’idea geniale, seduto vicino a me c’era il padre di Rosa, gli feci una proposta, quella di scambiarci le scarpe, proposta che accettò.

Mi disse che ci avrei perso io, perché le sue scarpe erano vecchie …io gli dissi che era tutto apposto e che ero felice così…

Il pranzo andò bene, anche se a me non piacque molto, perché il pesce spada non è di mio gradimento e c’erano anche altri tipi di pesce che non mi piacevano.

Le facce e i commenti degli invitati erano positivi e quindi io e Rosa ne fummo molto felici.

Invece la torta l’ho gradita molto…

Era a tre piani e in cima c’erano i sposi …che ha fine pranzo ci siamo presi per ricordo ….

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Durante il pranzo c’era la musica che allietava gli ospiti , a me non piaceva molto, però se era gradita dagli altri ne ero felice …..

Finito il pranzo dovevamo tornare a casa dei genitori di Rosa per dormire …

Fui preso in disparte da mio padre, mi disse che il pranzo era stato pagato e in più aveva prenotato una stanza per un giorno e così lo ringraziammo ,ci abbracciamo e ci salutammo …

Loro ripartirono per Sansepolcro.

Salutammo anche tutti gli invitati, ognuno di loro ci diede “la busta”, ossia il regalo in denaro …… …Ci dirigemmo per prendere la chiave della stanza, quando ce la consegnarono, notammo il numero “313” e rimanemmo stupiti, non pensavamo che contenesse così tante camere, per la precisone conteneva 500 camere..

Nel darci la chiave fummo avvertiti che la stanza dava sulla ferrovia e per questo un po’ rumorosa.…

Costatammo di persona che non solo era rumorosa, anche i vetri vibravano…le soprese riguardo alla stanza non erano finite…

Sistemammo le nostre cose nell’armadio… poi mettemmo i nostri abiti da cerimonia appoggiati nella sponda del letto … il nostro sguardo si fermò sulla parete sopra al letto ..c’erano tanti fori…si avete letto bene “fori”, sicuramente di pistola e di fucile.

La paura era evidente dai nostri sguardi …. cercai di sdrammatizzare per tranquillizzare Rosa , dicendo: “sarà caratteristica”. Lei capi quello che in realtà pensavo veramente: “speriamo di uscirne vivi di qua”.

Abbiamo deciso di non scendere a cena perché Rosa aveva forti dolori di pancia a causa dei malesseri mensili femminili,…

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Io ne ero sollevato visto i fori nella stanza.

Chiamai la portineria alle 20:30 per chiedere un thè caldo per Rosa e arrivò alle 23, ce lo portò personalmente la titolare, una signora di colore che non avevamo ancora ne conosciuto ne visto.

Appena ci consegnò il thè e si congedò, decisi di chiudere la porta a chiave e appoggiarci un mobile davanti, per sicurezza, …Rosa non era d’accordo …

Verso le 23:30, quello che temevo si verificò, la porta iniziò a tremare e ondeggiare come se qualcuno volesse entrare…… grazie al mobile n0n riuscirono .

Per paura io passai praticamente la notte tra la camera da letto e il bagno per un attacco di diarrea…

Rosa non riusciva a dormire per il grande mal di pancia, finalmente verso le 3 ci addormentammo esausti sia dall’emozioni del matrimonio sia dai vari imprevisti e paure.

La mattina aprimmo i regali, “le buste”, fummo contenti della busta degli amici dei Fratelli di Rosa, perché furono i più generosi di tutti, in alcune buste non c’era addirittura nulla…..giustamente hanno applicato il famoso detto:”Basta il pensiero”…

Prima di uscire dalla camera sistemai per bene le cose dentro all’armadio di modo che se qualcuno avesse voluto portare via qualcosa me ne sarei accorto…

Per sicurezza portammo via tutti gli oggetti di valore e i soldi compreso la macchina fotografica con i suoi accessori .

Ci dirigemmo verso la portineria dove comunicammo che saremmo stati un’altra notte ….di lì a poco venne a prenderci uno dei fratelli di Rosa per accompagnarci a casa dei suoi genitori che ci aspettavano con gioia ….La giornata passò in fretta…..

Prima di tornare in Hotel ,la mamma di Rosa ci chiese se 14

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potevamo lasciarle qualche soldo, io con modo gentile, per non offenderla, le dissi che avevamo da pagare sia l albergo che il viaggio di ritorno a Sansepolcro…

Lei comprese e ci sorrise, aveva capito che i regali erano tati miseri. …Quando tornammo in Hotel controllai subito nell’armadio e notammo che non era come lo avevamo lasciato … ci siamo sentiti sollevati perché avevamo portato via tutte le cose di valore… trascorremmo una notte più tranquilla ,anche se sempre con le stesse precauzioni della prima notte….

La mattina prendemmo tutte le nostre cose e andammo alla portineria per pagare la notte in più.

Con nostra sorpresa ci fecero pagare anche la prima notte anche se era stata già pagata da mio padre, non replicai visto il cotesto, quindi invece che 50 mila lire ne pagai il doppio….

Questa volta ci venne a prendere il Padre di Rosa con la sua ape 500, gli raccontammo dell’accaduto del pagamento delle notti…

Lui si arrabbiò molto e voleva andare a parlare con il titolare , lo convinsi a non farlo…partimmo verso casa e dopo 15 minuti fummo a casa dei suoi genitori …

Prima di partire con il treno direzione Sansepolcro, dovevamo comprare le valigie e restituire ai genitori di Rosa quella che ci avevano prestato, perché la nostra si era rotta….

Si offrì di accompagnarmi uno dei fratelli di Rosa…… partimmo per il negozio.

Il fratello di Rosa guidava la macchina del suo datore di lavoro, uomo molto importante da quelle parti, una Mercedes…

Arrivati a destinazione il titolare del negozio notò subito la macchina, che da quelle parti non passava di certo inosservata, visto la condizione economica di quelle zone…

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Sicuramente non pensò molto bene di me …infatti quando entrai nel negozio vidi facce sospettose nei miei confronti, pensavano che ero un poco di buono, gli dissi che avevo bisogno di due valige e mostrarono un certo disdegno nel servirmi .

Visto che ci stavo mettendo un po’ troppo, il fratello di Rosa entrò e disse come mai ci voleva così tanto tempo per comprare due valige….

Gli spiegai i sospetti che avevano su di me, a quel punto il fratello di Rosa spiego la situazione e si sbloccò il tutto e comprai le valige..

Anche se rimasi male perché in una valigia trovai al suo interno dei vestiti…….

Tornammo a casa preparammo le valige e pranzammo insieme ai genitori di Rosa e alle 16:30 una sua sorella ci accompagnò alla stazione del treno di Corigliano Scalo.

Alle 17:30 avevamo il treno per Sansepolcro, salutammo tutti con affetto ed emozione e salimmo nel treno e partimmo…..

Dopo un’ora di viaggio ci venne comunicato da un operatore delle ferrovie, che si doveva scendere alla stazione di Metaponto, perché si era rotta la linea…

Lì comunque c’era un pullman che ci aspettava e ci avrebbe portato alla stazione di Potenza, dove alle 24:00 sarebbe partito il treno per la stazione di Rona Termini . .

Con il pullman non è stato un viaggio proprio tranquillo, insieme a noi c’erano anche i braccianti e alcuni di loro erano ubriachi e non stavano fermi, anche l’autista li riprendeva in continuazione.

Finalmente dopo un viaggio pieno di confusione arrivammo alla stazione di Potenza ….

Abbiamo preso il treno a mezzanotte e finalmente si continuava il viaggio un po’ più comodi e tranquilli….ma 16

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come non detto …

Ad un certo punto della notte ..sentimmo delle urla e un grande via vai nei corridoi del treno …

Rosa era molto preoccupata e mi chiese cosa stava succedendo ,per tranquillizzarla gli dissi di continuare a dormire che non era nulla di preoccupante.

Io avevo intuito che forse c’erano dei ladri, che stavano derubando delle persone, per questo restai vigile…

A un certo punto un uomo si affacciò al finestrino del nostro scompartimento, ma il destino ha voluto che non entrasse ,forse aveva visto che ero sveglio e magari che avrei reagito.

A fianco della nostra cabina c’erano 4 o 5 persone anziane che erano state addormentate e derubate, ce lo disse l’ufficiale di polizia dopo avermi domandato se avevo visto qualcosa o qualcuno di sospetto.

Io gli riferii di aver visto un uomo e glielo descrissi e l’’ufficiale mi disse che era stato arrestato e con lui altri dieci algerini e consegnati alla polizia di Montecassino, località dove si era fermato il treno per questa emergenza….

Finita anche questa vicenda, partimmo per il viaggio e finalmente arrivammo alla stazione di Roma Tiburtina, dove dovevamo prendere un taxi per andare alla stazione Termini e prendere il treno per Arezzo. ….Scesi dal treno Rosa mi chiede dove dovevamo prendere il taxi, gli risposi di non preoccuparsi .

Le sue ansie erano normali visto che non aveva mai viaggiato prima di allora e io la compresi….

Rosa mi fa presente che un uomo gli fa cenno di andare con lui per portarli alla stazione , gli feci capire che non ci si poteva fidare perché era un tassista abusivo e non comunale ….

Lo avevo già conosciuto nel 1980 durante il servizio militare….

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Prendemmo il taxi comunale che ci portò alla stazione Termini , eravamo molto carichi, due valige più delle buste che contenevano prelibatezze calabresi.

Quando scaricammo il tutto dal taxi una busta andò a sbattere su un segnale stradale vicino al taxi e alcuni vasi si ruppero, dovetti buttare via la busta intera per paura dei vetri e molte cose buone si persero con tutto il nostro dispiacere ….

Ci informammo dell’orario del treno per Arezzo, era alle 9:45 eravamo contenti perché finalmente saremmo arrivati a casa presto….come al solito non poteva andare tutto liscio.

Infatti ci avvertirono che il treno era fermo per mancanza di energia elettrica a causa di un guasto alla cabina elettrica, una delle più grandi che neanche durante la seconda guerra mondiale si era mai fermata…

Dopo due ore di attesa finalmente il treno riparte per la nostra destinazione, Arezzo, dove ci aspettava mio zio Francesco per portarci a Sansepolcro . …

Speravamo che le sorprese finissero lì e continuassimo il viaggio in tranquillità …..ma non fu così ….

A un certo punto sentii un strano odore di borotalco… .Il corridoio della carrozza era pieno di ragazzi stesi che avevano fumato la droga e il via vai della polizia….. aveva avuto molto da fare per riportare l ‘ordine. ….Questo accadde alla fermata della stazione : “Montecatini Terme”. ….

Il viaggio continuò e finalmente arrivammo alla stazione tanto desiderata : “Arezzo”…

Io ringraziai Dio per averci fatto arrivare sani e salvi. …. Vedemmo mio zio, caricammo le valige e la busta con le delizie della Calabria e ci dirigemmo a Sansepolcro.

Eravamo stanchi ma felici di essere arrivati.

Qualche giorno più tardi organizzammo una festa a casa dei miei genitori ,per onorare amici e parenti e per dichiarare a tutti la nostra unione e felicità …. Siamo stati molto contenti 18

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di quella festa , perché la maggioranza degli amici e dei parenti, non erano potuti essere presenti alla cerimonia in Calabria ….

Fu una bellissima festa e stranamente andò tutto liscio.

Alla fine di questa storia, posso dire che è vero che è stato tutto un imprevisto, però per la mia Rosa lo avrei rifatto senza pensarci due volte, …Perché … “ L’amore supera ogni ostacolo”…….

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