Fuoristrada 4x4 N.46 - Febbraio 2024

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15° RADUNO ETNA EXPLORER

DONNE IN 4x4

RICORDO DI GIULIA MARONI

I FRATELLI TOTANI ALLA DAKAR 2023

SETTORE SPORTIVO - INTERVISTA A ATTO CIUTI

CALENDARI SPORTIVI 2024

PREMIAZIONI TRT ABRUZZO/LAZIO STAGIONE 2023

PROTEZIONE CIVILE - INTERVISTA A LIBORIO MANENTE

ADDESTRAMENTO PROTEZIONE CIVILE LAZIO

FORMULA TRACK 1° PROVA 2024

© Copyright Federazione Italiana Fuoristrada P.iva 07739790157 FIF4X4.IT
NEL NUMERO 46

CHI BEN COMINCIA

SETTORE RADUNI

La stagione siciliana dei raduni è stata inaugurata, in grande stile come sempre, domenica 28 gennaio dal 15° Raduno Etna Explorer, organizzato dal Club Wild Tracker’s, con partenza da Santa Venerina e arrivo a Letojanni (CT)

Testo e foto di Giuseppe Muzio

Uno dei buoni propositi della FIF, anche per il 2024, è avere club che riescano a coinvolgere quanti più appassionati del mondo 4x4 possibile, nel pieno rispetto dei territori, promuovendo così un modo di vivere la natura in piena sicurezza e in sinergia con le varie istituzioni territoriali che si ha il piacere di visitare.

E il calendario siciliano 2024 dei raduni 4x4 è iniziato perfettamente in linea con questi propositi, infatti i ragazzi del Wild Tracker’s, un club ormai storico e blasonato, sono riusciti a trascinare per le varie località sicule (Santa Venerina, Mascali, Roccafiorita con arrivo a Letojanni) ben 293 equipaggi non solo della grande isola ma anche dalla Calabria, regione che vanta anch’essa un gran numero di tesserati FIF e manifestazioni di tutto rispetto.

Gli 80 km di percorso, prevalentemente di strade bianche con panorami dello stretto siculo/calabro e sotto la costante presenza del maestoso vulcano Etna, hanno reso molto apprezzato questo tracciato, stando ai commenti dei partecipanti.

E le quattro varianti caratterizzate da percorsi più impegnativi hanno messo alla prova anche i piloti più smaliziati creando una sorta di parco giochi mantenuto sempre in sicurezza dalla macchina organizzativa dei Wild che, con la stretta collaborazione della ARAL, azienda che opera nel settore vendita e assistenza meccanica di fuoristrada e non, ha fatto da angelo custode lungo tutto il tracciato, prodigandosi per risolvere i diversi problemi meccanici delle vetture mal capitate.

Insomma un raduno senza pensieri, quello che ho avuto il piacere di fotografare e raccontare.

La prima colazione, i vari ristori e la cena finale con fuochi d’artificio hanno completato la lunga giornata Wild. Che altro aggiungere? Spero di rivivere presto tante altre belle emozioni come quelle provate in questa giornata.

UN MARE DI OPPORTUNITÀ

SETTORE RADUNI

In occasione del raduno “Tacchi e tacchetti 7” del 19 novembre e della tombola in fuoristrada del 4 gennaio il club Donne in 4x4 ha raccolto 3.687 euro che donato all’associazione Life Onlus

Da quasi dieci anni il club Donne in 4x4 attribuisce ai suoi eventi e raduni una rilevanza sociale per sensibilizzare su temi importanti.

Quest’anno il club ha deciso di supportare il progetto “Un mare di opportunità”, promosso dall’associazione Life Onlus e che ha l’obiettivo di creare un’imbarcazione accessibile a 360 gradi, ovvero che, a differenza di altre imbarcazioni già realizzate nel nostro territorio, sia effettivamente attrezzata anche per le disabilità fisiche.

Il progetto nasce dal desiderio di abbattere le barriere architettoniche, mentali e sociali che riguardano la disabilità valorizzando il potere ricreativo, educativo ed inclusivo del mare, che più di ogni altro elemento naturale consente di rendere tutti uguali.

È stata un’esperienza importante quella condivisa con i rappresentanti dell’associazione Life, che da 23 anni lavora in favore dell’inclusione di tante persone con disabilità. Un’esperienza che ha insegnato a tutti che la disabilità non è un ostacolo.

E grande è il traguardo raggiunto grazie anche alla presenza ed alla sensibilità dei club, della FIF, dei Delegati Regionali, della Polizia di Stato, dei sindaci e degli assessori comunali, degli sponsor e dei tanti amici che come ogni anno partecipano numerosi: a loro il club Donne in 4x4 porge i ringraziamenti più sentiti.

OFFICINA DI PASSIONE

ISTITUZIONALE

Un incidente durante un’escursione sull’Appennino modenese, domenica 28 gennaio, ha portato via Giulia Maroni, a soli 37 anni. Bolognese, appassionata sportiva e fuoristradista, conosciutissima nel mondo dell’off road, giornalista e fotografa, Giulia era stata anche Delegato FIF per l’Emilia Romagna. Un suo caro amico la ricorda così

Avvicinarsi al mondo dei motori, nella terra dove i motori rombano più di ogni altra cosa, non è impossibile. Di sicuro è più strano quando l’amore nasce tra la terra e il fango delle ruote tassellate e una dolce ragazza di Castel San Pietro Terme. Lei è Giulia!

Un sorriso che trasmette felicità al mondo e un’idea ben stampata nella testa: indossare una tuta da corsa! Si avvicina al mondo dell’off road grazie alle attività dei club limitrofi e nel 2008, con estrema gioia, sale a bordo di un Pajero per partecipare al Challenge di Regolarità 4x4 dove arriva anche la prima vittoria di sempre al Transappenninico (Palagano).

Nel 2009 ancora Challenge con ottimi risultati, poi le gare all’estero e nell’amato deserto del Sahara. Giulia alterna le gare ai viaggi e in ogni caso, anche nella vita di tutti i giorni, guida un meraviglioso Toyota bianco di cui è letteralmente innamorata. Una macchina perfetta per tutto quello che fa e per portare con lei, nelle sue avventure, i suoi amati cani.

Nel 2010, insieme ad un gruppo di amici indissolubile, legato dalla passione per il fuoristrada e per tutto quello che si può fare con questo tipo di veicoli, fonda l’A-Team 4x4, un club affiliato alla FIF che nel tempo arriva a contare 30 soci. Con la Federazione nasce un buon rapporto di fiducia che porta Giulia ad essere anche Delegato Regionale per l’Emilia Romagna.

La passione per la fotografia e i posti incredibili che frequenta sono il collante che unisce Giulia alla collaborazione con alcune riviste del settore. Nasce un lavoro che vede Giulia spesso impegnata come reporter e come fotografa proprio all’interno di quel mondo che tanto ama.

Giulia si abitua a girare il mondo, sia questo per lavoro, per competizioni o per accompagnare amici nel deserto. Gli anni passano, la passione cresce e l’esperienza inizia ad essere apprezzata da tanti. Corre come navigatrice con svariati team in tante gare del mondiale, sia nella categoria auto che con gli SSV.

ISTITUZIONALE

Nel fango se la cava davvero bene come pilota e insieme ad un’amica si cimenta addirittura nel Shemud Challenge in Malaysia. Nel 2021 una nuova sfida: naviga alla perfezione in un equipaggio tutto emiliano e conquista il titolo italiano di Cross Country Rally.

L’anno dopo arriva la prima Dakar. Un’emozione incredibile esserci, ma altrettanto incredibile è la sua capacità di navigare nel deserto e di essere parte integrante di un equipaggio che porterà a termine con successo questa sfida.

I sogni continuano a realizzarsi, la bravura di Giulia è sempre più conosciuta e, a dimostrazione del suo carattere forte, pieno di idee e di volontà, insieme ad un gruppo di amici e professionisti che credono fortemente in lei si inventa di formare un equipaggio tutto femminile per affrontare con determinazione la Dakar 2022 a bordo di un SSV.

Giulia ha fatto della sua passione la sua vita e ha dimostrato al mondo che la vera forza, quella che sta nella propria mente, ti può portare a fare cose incredibili in posti magnifici con persone speciali.

Ci mancherai cara Giulia, ma non lasceremo mai che la tua forza e il tuo sorriso siano dimenticati.

GLI ULTIMI EROI DELLA DAKAR

ISTITUZIONALE

I fratelli aquilani Silvio e Tito Totani hanno portato a termine il 46° Rally Dakar, disputato in Arabia Saudita dal 5 al 19 gennaio a bordo di un Nissan Patrol GR a benzina. Tito, che tra l’altro è Istruttore della Scuola Federale, ci racconta la loro avventura

Nel mondo del fuoristrada i fratelli Totani non hanno bisogno di presentazioni. Ma dopo la Dakar 2024 il loro nome ha valicato i confini del settore, grazie al fatto che il video del loro soccorso notturno al camion olandese ribaltato è diventato virale e ha fatto il giro del mondo.

Per Silvio e Tito si è trattato della quarta partecipazione alla Dakar, la seconda ambientata in Arabia Saudita, mentre le prime due le avevano corse in Sud America. I fratelli aquilani hanno corso con la stessa vettura utilizzata nell’edizione 2022, un Nissan Patrol GR Y61 4.8 a benzina da 320 cavalli, ribattezzato “Tanit”, praticamente l’unico veicolo T1 in gara con struttura tradizionale (telaio a longheroni e ponti rigidi). Erano in lizza anche altri due fuoristrada tradizionali, iscritti però nella categoria policarburanti. Per l’assistenza i Totani si sono appoggiati al MotorTecnica Racing Team di Parma.

La Dakar 2024 si è articolata in 12 tappe, con partenza da Al Ula, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, e arrivo a Yanbu, sulle rive del Mar Rosso, per un totale di 7.891 chilometri attraverso vasti deserti, di cui 4727 cronometrati. Oltre che con la fatica fisica, l’equipaggio aquilano ha dovuto fare i conti con una serie di inconvenienti, dal guasto iniziale della vettura alla perdita d’olio dal differenziale, con conseguenti penalità, fino alla rottura del servofreno nelle ultime tre giornate di gara. Senza freni sulle dune del deserto arabico se la sono vista brutta, però alla fine sono riusciti a tagliare il traguardo.

Tito, siete soddisfatti di questa esperienza?

Siamo andati alla Dakar con l’obiettivo di arrivare in fondo, ce la siamo presa con filosofia. Ed è andata abbastanza bene per quelle che erano le nostre aspettative, soprattutto in funzione del mezzo che abbiamo utlizzato. A parte il nostro “Tanit”, che era la vettura più vecchia dell’intero parco partenti, e altri due T1, tutte le altre vetture al via erano iscritte nel gruppo T1 Plus, che riunisce i prototipi, tra cui quelli dei team ufficiali delle Case costruttrici, e auto tradizionali adattate a questa categoria.

Tutti veicoli con potenze di 400-500 cavalli, assetti con escursioni elevatissime, pneumatici da 37”, che arrivano a costare anche due milioni di euro e pare che “volino” su ostacoli in grado di sconquassare i fuoristrada classici, come le enormi buche create dai camion da 1000 cavalli in gara, che sfondano tutto il percorso. Rispetto a due anni fa il livello tecnico dei veicoli si è innalzato in modo impressionante.

Questa evoluzione “mostruosa” è stata voluta dai top team, che hanno cambiato anche il concetto di assistenza: ora alla Dakar si fanno i campi a un chilometro di distanza dalle strade asfaltate per cui i grandi team hanno squadre anche di 150 persone, svariati TIR, motorhome, cose che non si vedono neanche in Formula Uno. Noi dormivamo in due tende, dentro i sacchi a pelo.

Purtroppo la Dakar, da quando è divenuta gara di Coppa del Mondo FIA, è diventata un circo mediatico nel deserto, pressoché privo di spettatori locali (a differenza che in Sud America), finalizzato esclusivamente alla vendita dei diritti televisivi in tutto il mondo. E lo spettacolo lo fanno i primi venti equipaggi. Nelle edizioni passate gli organizzatori cercavano di livellare il divario di prestazioni con le difficoltà del percorso e della navigazione, adesso invece non ce n’è più per nessun altro. Insomma, niente a che vedere con lo spirito originario della Dakar africana.

ISTITUZIONALE

È stata più impegnativa dell’edizione 2022?

Sì, anche a livello fisico è stata più dura dell’altra volta perché c’erano più ore in macchina, percorsi più difficili, ci si insabbiava parecchio. I prototipi hanno i pistoni idraulici per alzare il corpo vettura quando si piantano nella sabbia, noi utilizziamo le classiche binda, pala e piastre. Usarle diverse volte al giorno è sfiancante.

Ma la gara è ancora divertente?

La Dakar è sempre divertente, i paesaggi sono sempre bellissimi, però è diventata troppo dura per chi ha vetture che non sono competitive. Avendo la necessità di creare difficoltà anche per i super prototipi, l’asticella si è alzata in modo esagerato. Ad esempio quest’anno siamo passati in una zona vicino alla città di Hail dove ci sono dune alte come montagne: i primi venti o trenta veicoli le attraversavano in linea retta mentre noi, come tanti altri, dovevamo aggirare i cordoni, allungando di parecchio il percorso e arrivando al campo di notte.

Altro esempio è l’immenso deserto di sabbia dell’Empty Quarter, teatro di una tappa non stop di 48 ore: in pochi hanno avuto il coraggio di entrarci, gli altri sono tornati indietro, e le macchine che si sono rotte lì dentro nessuno è potuto andare a riprenderle, hanno dovuto mandare gli elicotteri con i meccanici e i pezzi per ripararle perché le auto potevano uscire da lì soltanto da sole. La sabbia era sofficissima e persino i camion dell’esercito si sono rifiutati di entrare nella zona per recuperare le auto in panne. Le tracce nell’Empty Quarter sono state fatte con l’elicottero.

Un percorso così difficile diventa pure assai rischioso se hai una vettura che impiega 3-4 ore in più del tempo che ci impiegano i primi, perché spesso ti trovi ad affrontare le dune di notte, con buona probabilità di avere problemi o far danni.

Qual è la sensazione più bella e quella invece più sgradevole di questa Dakar?

La sensazione più bella è quando arrivi al traguardo e intorno a te trovi sempre un sacco di amici che hanno corso con te, o di sconosciuti come gli olandesi sul camion che abbiamo raddrizzato, con cui poi diventi amico. In quei momenti ti rendi conto che nelle difficoltà l’uomo fa squadra.

Quello che invece un po’ mi disgusta è che la Dakar ha completamente perso lo spirito di avventura che ha caratterizzato le passate edizioni. Fino alle edizioni disputate in Sud America le tappe erano “umane”, e si riusciva ad arrivare in posizioni dignitose anche con vetture come la nostra. Adesso o sei un top team o non sei nessuno. E allora non dovrebbero neppure accettare le iscrizioni dei privati come noi. Comunque sono contento di aver fatto queste Dakar, e anche di aver fatto quest’ultima, di poter dire di sapere quali sono le differenze e le novità. Però, insomma, un po’ di amaro in bocca mi è rimasto.

Cosa vi ha insegnato di nuovo questa Dakar?

Alcuni giorni pensavo “pur con l’esperienza che abbiamo, qui è impossibile passare”. Poi alla fine, in qualche modo, sarà l’adrenalina, sarà la disperazione, siamo riusciti a fare cose che non pensavo fossero nelle nostre possibilità.

ISTITUZIONALE

Un consiglio a chi volesse provarci?

Non si può andare a fare una Dakar se non si è fatto qualcosa di simile prima. Bisogna prima farsi le ossa in qualche altro rally raid per capire che tipologia di gara si affronterà. Fisicamente, se sei allenato, ce la puoi fare. Ma ciò che ti distrugge, in queste gare, è la pressione psico-fisica: non hai il tempo di fare nulla, il ritmo è talmente elevato che a volte non riesci a mantenerlo perché arrivi a fine tappa sfatto. Però dipende anche da come la fai: un mio amico che l’ha sempre fatta da “sfigato” quest’anno faceva il navigatore a un top team e la sera aveva il lettino con il massaggiatore e l’asciugamano con ricamato il suo nome.

Pensi che la rifarete?

Non lo so, di certo con questa macchina non si può più. Pensa che i commissari di percorso pensavano che facessimo la Classic, ci prendevano tutti per matti. Il problema è che il passo successivo è noleggiare macchine che costano, le più “scrause”, 400 o 500 mila euro. Roba per professionisti, per ricchi o per chi ha la fortuna di trovare un importante sponsor.

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SETTORE SPORTIVO

Il responsabile del Settore Sportivo della Federazione, Atto Ciuti, ci spiega quali sono le criticità, le novità e gli obiettivi ai quali si sta lavorando

Atto Claudio Ciuti, marchigiano di Ascoli Piceno, dallo scorso maggio è il responsabile del Settore Sportivo della Federazione Italiana Fuoristrada, nonché il membro permanente nominato da FIF nella Commissione Off Road & Cross Country Rally di ACI Sport. Gli abbiamo chiesto di fare un’analisi e una panoramica del settore sportivo del fuoristrada poco prima dell’avvio della stagione agonistica 2024.

Qual è la situazione attuale delle competizioni fuoristrada?

Tutto il settore del fuoristrada, non solo il comparto agonistico, è in una fase di contrazione, che secondo me è dovuta perlopiù a fattori economici. Non siamo alla disperazione, nel senso che comunque le attività ci sono e ci sono anche delle realtà in espansione, come alcuni trofei regionali che stanno procedendo molto bene, mentre le serie nazionali soffrono un po’ di più. Ma è proprio in questi frangenti che si deve rilanciare, facendo proposte nuove.

È quello che stiamo cercando di fare, anche razionalizzando tutto il sistema, senza dimenticare ciò che invece finora è stato attuato poco, ovvero la promozione e soprattutto la piena sinergia di tutte le componenti della Federazione, dalle Delegazioni Regionali alla comunicazione e tutto quello che può aiutare. Perché, in fin dei conti, la Federazione non ha il compito di sostenere economicamente le iniziative singole, piuttosto ha l’obbligo di creare le migliori condizioni per chi vuole fare attività, supportando e agevolando a livello organizzativo ma anche partecipativo.

I campionati e i trofei hanno ciascuno un loro budget, che viene stabilito direttamente dal Consiglio Federale. Ora abbiamo normato questi contributi con una decisione del Consiglio: ai nuovi trofei daremo un contributo che è quasi sovrapponibile al costo dell’assicurazione mentre i trofei già esistenti avranno un contributo gara per gara condizionato dalla fornitura di materiale visivo e di un resoconto dello svolgimento della manifestazione che siano veicolabili anche dal punto di vista mediatico. Questo per dare la massima visibilità alla manifestazione ed anche agli sponsor. La logica, insomma, non è dare soldi a pioggia e basta, ma di collaborare tutti, facendo squadra e in piena sinergia.

SETTORE SPORTIVO

Come si prospetta la stagione agonistica 2024?

Tra i campionati italiani (Velocità Fuoristrada, Trial 4x4, Regolarità Centro Italia) e i trofei regionali quest’anno FIF ha iscritto nel calendario ACI Sport ben 61 gare. Quindi, come da consolidata prassi, siamo l’organizzatore in ACI Sport che propone più gare in assoluto.

Ci sono novità di rilievo da segnalare nei vari campionati e trofei, riguardo al calendario o al regolamento?

Per quel che riguarda il Campionato Italiano Velocità Fuoristrada non ci sono novità particolari a livello di regolamento, solo piccoli aggiustamenti. Il calendario quest’anno propone più piste naturali che crossodromi, infatti abbiamo cercato di riportare la specialità verso il Fuoristrada con la F maiuscola. Purtroppo abbiamo dovuto sospendere proprio la prima gara, prevista a marzo in provincia di Vicenza, per problemi di disponibilità della pista, ma faremo di tutto per recuperarla. Comunque, da aprile a settembre, è prevista una gara al mese.

Nel Trial 4x4 è da segnalare una certa convergenza del regolamento dei trofei regionali verso quello del campionato italiano. Un nostro obiettivo a medio-lungo termine, infatti, è appoggiare il campionato italiano interamente sulle gare dei trofei regionali, in modo che non sia più un’entità a sé stante. E, sempre in quest’ottica, dovremo far crescere i trofei regionali già esistenti e promuovere la nascita di altri trofei nelle zone d’Italia dove ancora non ci sono, anche incentivandoli, così da poter arrivare compiutamente alla definizione di campionato italiano.

Un campionato italiano deve coinvolgere la maggior parte del territorio nazionale. Attualmente esso è concentrato nel Centro Nord, e in alcune regioni in particolare. È necessario invece ampliare questa situazione che si è venuta storicamente a creare, per coinvolgere tutte le zone d’Italia dove si fa fuoristrada. Mi rendo conto che lo Stivale è lungo e gli spostamenti, un domani, potrebbero essere maggiori, e quindi più complicati. Però la logica dovrebbe essere questa.

Abbiamo intenzione, in tal senso, di recuperare quello che è il mandato statutario, che è più di promozione che di gestione. A questo scopo cercheremo di lavorare con la massima sinergia insieme a tutte le figure che ci sono, dai delegati regionali a chi, ovviamente, fa attività sportiva.

Un bell’esempio è dato dal Trofeo Lazio Abruzzo, esteso quest’anno anche al Molise con l’inserimento di una gara a Trivento (CB), grazie alla quale il trofeo arriva a un totale di sette prove.

A livello tecnico è cambiato qualcosa nelle categorie di accesso dei trofei regionali: per le vetture meno preparate non si è imposto l’utilizzo del roll bar, bensì un percorso semplificato. Del resto, la funzione di questi trofei è quella di far avvicinare persone che magari con la macchina con cui gareggiano ci vanno a lavorare tutti i giorni.

Quanto al Trofeo Regolarità Centro Italia, non ci sono novità da segnalare, trattandosi di un campionato ormai consolidato sotto tutti gli aspetti. Dovremo lavorare, invece, per estendere la regolarità anche ad altre regioni d’Italia. Infatti, attualmente, solo la Sicilia propone un trofeo regionale di regolarità, peraltro con quattro date di cui tre nella stessa provincia, sicché anche qui bisognerà adoperarsi per ampliare l’offerta.

Un’altra specialità che ha bisogno di attenzione, in vista della futura istituzione di un campionato italiano, è l’Extreme 4x4. Al momento vengono organizzati due trofei regionali, in Campania e in Sicilia, con alcune differenze sia a livello tecnico che gestionale che dovranno necessariamente essere armonizzate e uniformate.

SETTORE SPORTIVO

Sappiamo che ci sono anche altre novità nell’aria...

Sì, la principale è che stiamo cercando di ottenere la titolazione di campionato italiano di una disciplina che al momento è atipica, quindi non è considerata agonistica, basata sull’orientamento. Il campionato si appoggerebbe alle prove di specialità già esistente (CAP Trophy). Abbiamo già definito il regolamento e l’abbiamo inoltrato ad una giunta esecutiva di ACI Sport che lo dovrebbe approvare a breve, c’è un’ottima disponibilità. Spero che vada in porto già in questa stagione.

Inoltre stiamo lavorando anche per promuovere in ACI Sport la codifica di attività propedeutiche alle discipline sportive. L’idea è di organizzare delle giornate di “avvicinamento” alle varie specialità sportive, con fasi teoriche e pratiche, come delle mini prove, ovviamente svolte in piena sicurezza, che siano promozionali e propedeutiche per le attività sportive propriamente dette.

CALENDARI SETTORE SPORTIVO 2024

SETTORE SPORTIVO

UN TROFEO IN ESPANSIONE

SETTORE SPORTIVO

La premiazione del Trofeo Interregionale Lazio

Abruzzo di Trial 4x4 2023 ha richiamato numerosi appassionati, intervenuti per trascorrere una serata tra amici ed incontrarsi con i concorrenti della precedente stagione, venuti anche dalle regioni limitrofe

Sabato 3 febbraio si è svolta presso i locali della Concessionaria M&M Car di Frosinone la premiazione del TRT Lazio Abruzzo 2023, con l’assegnazione dei premi offerti dalla Federazione Italiana Fuoristrada ai primi tre equipaggi risultati vincitori nelle tre categorie del trofeo.

La serata è iniziata con i saluti agli intervenuti ed i ringraziamenti alla Federazione Italiana Fuoristrada, ben rappresentata dai Delegati dell’Abruzzo e del Lazio, Ciro Pietrolungo e Piero Maggiore, oltre alla presenza del Consigliere Federale Massimo Angelucci. Non è mancato il riconoscimento alla Concessionaria M&M Car per aver concesso la disponibilità ad utilizzare la sala e per l’impegno economico assicurato allo svolgimento del trofeo per tutto il 2023.

Prima di procedere alla premiazione è stato presentato il calendario 2024 che vede ben sette gare distribuite nel Lazio e in Abruzzo a cui si è aggiunto un appuntamento in Molise, regione nuova a questa disciplina. Per il 2024 nuovi club di Lazio ed Abruzzo sono entrati a far parte del gruppo degli organizzatori, il che dà la possibilità di avvicinare altri appassionati estendendo l’interesse verso questa disciplina ad altre realtà territoriali.

Sono state presentate anche le modifiche apportate ai regolamenti 2024, già approvate da ACI Sport e pubblicate sui social di settore. Questo progetto, presentato un anno fa in occasione della premiazione del trofeo 2022, e che ha visto coinvolte in forma innovativa per questa disciplina le regioni di Lazio ed Abruzzo, ha avuto uno strepitoso successo, sia per il numero dei partecipanti sia per la soddisfazione dei club organizzatori.

Un risultato ottenuto grazie alla collaborazione tra club, con un confronto leale e pieno di sportività tra i concorrenti sui campi di gara, con appassionati diversi per appartenenza a culture e tradizioni locali dei territori, rimasti però sempre uniti dalla stessa passione per questa disciplina.

È stata quindi confermata la volontà dei club a proseguire anche nel 2024 questo percorso con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione, per la crescita di una disciplina proiettata verso obiettivi ancora più ambiziosi.

Tra l’entusiasmo, gli applausi e l’euforia dei presenti, alle ore 19 è iniziata la premiazione con la consegna dei premi ai primi tre equipaggi della categoria dei Verdi. Al terzo posto Fiorenzo Bragalone del club Cinghiali 4x4 di Alatri. Al secondo posto Mike Incitti e Massimiliano Grascia del club Aquilotti 4x4. Al primo posto l’equipaggio del club Cinghiali 4x4 formato da Dino Bragalone e Roberto De Santis, che ha bissato il successo dell’anno precedente.

SETTORE SPORTIVO

Nella categoria dei Blu, la più numerosa per equipaggi partecipanti, il terzo posto è dell’equipaggio abruzzese di Fabio Bontempo e Matteo Masucci dei Ji Cinghiali Extreme 4x4. Seconda piazza per la coppia mista Elia Velocci e Erica Sabellico del club Cinghiali 4x4. Primi in classifica Luca Cicolani e Giuseppe Colapietro del club Ji Cinghiali Extreme 4x4.

Nella categoria dei Bianchi, in terza posizione si sono classificati Alessio Fulgenzo e Massimo Colella dei Ji Cinghiali Extreme 4x4. Secondo posto per Mauro Morsilli e Lucia Landini del club Aquilotti 4x4. Sul primo gradino del podio sono saliti nuovamente Maicol Colella e Sandro Pietrobono del club Cinghiali 4x4, già vincitori nella stessa categoria nel 2022.

Al termine della cerimonia a tutti gli intervenuti è stato offerto un buffet con degustazione di prodotti tipici locali. È stata anche un’occasione, per tutti i presenti, di visionare le auto esposte dei marchi Suzuki e Volvo, approfittando della professionalità e della competenza degli addetti alle vendite della M&M Car per scoprire le innovative caratteristiche tecniche di questi veicoli.

Era presente all’incontro anche Aharon Falvo, titolare dell’azienda SLA, specializzata nella fornitura di autoricambi ed accessori per fuoristrada, che si è impegnato a sponsorizzare e sostenere il trofeo 2024. La serata si è conclusa con l’impegno degli organizzatori e dei partecipanti a ritrovarsi il 24 marzo nella splendida località di Villalago, in provincia dell’Aquila, per il primo appuntamento del TRT 2024 organizzato dal Club Scanno 4x4.

NUOVE SFIDE

PROTEZIONE CIVILE

Volontari da confermare e nuove leve da reclutare e formare, nonché inediti problemi burocratici da affrontare per ottenere un adeguato impiego dei fuoristradisti volontari da parte delle amministrazioni. Liborio Manente, Coordinatore Nazionale della Protezione Civile della FIF, ci parla degli aspetti che impegneranno i responsabili del settore nel 2024

Il 2023 è stato un anno intenso per il settore Protezione Civile della FIF, impegnato sia nella ricerca e nella formazione dei volontari, sia in varie occasioni sul campo, tra cui l’attività di collaborazione nella campagna antincendio boschivo con le regioni Calabria e Puglia. Con Liborio Manente, Coordinatore Nazionale del settore, facciamo il punto sull’attività passata e futura.

Qual è il bilancio dell’attività svolta nel 2023?

Lo scorso anno il settore Protezione Civile della Federazione Italiana Fuoristrada ha cercato di continuare ad acquisire nuovi volontari e ha erogato quattro tipologie di corsi online, che hanno avuto come docenti il sottoscritto, i coordinatori regionali e anche altre persone con specifiche competenze in questo tipo di attività. Questo iter di preparazione è stato poi completato dal corso di guida in emergenza, tenuto da istruttori della Scuola Federale.

Il primo tipo di corso online spiega in generale cos’è la figura del volontario di Protezione Civile e cos’è il volontariato organizzato, per poi passare ad illustrare la nostra specifica attività di volontariato della FIF. Si esaminano, inoltre, le norme che regolano i diritti del volontario, le coperture assicurative, quel che riguarda i rimborsi per le spese sostenute e, infine, le regole di comportamento.

Il secondo tipo di corso serve a far capire come è strutturata la complessa macchina organizzativa della Protezione Civile, che è costituita sia da enti istituzionali, sia da associazioni di volontariato, e quali sono gli organismi che agiscono nelle varie fasi delle varie tipologie di emergenza: si passa da un’emergenza locale (tipo A), che coinvolge solo il Comune, ad eventi di proporzioni maggiori che richiedono l’intervento della Regione (tipo B) o, nei casi più gravi o che interessano aree vaste del nostro territorio oppure di altre nazioni (tipo C), l’intervento del Dipartimento Nazionale che assume il coordinamento di tutte le operazioni. Un volontario deve avere ben presente qual è la “catena di comando” in ogni evenienza e deve sapere in che maniera si deve intervenire nelle varie situazioni.

Il terzo tipo di corso è incentrato sulle comunicazioni radio. Nel corso delle emergenze è possibile, anzi è molto frequente, che i normali canali di comunicazione, come ad esempio quello telefonico, non siano disponibili, quindi è fondamentale che venga utilizzato un canale di comunicazione diverso, soprattutto nell’ambito della squadra dei volontari che sta intervenendo nella situazione specifica, ma anche perché la stessa squadra deve poter continuare a comunicare con il centro operativo.

In questo corso si fa solo un accenno alle caratteristiche tecniche degli apparecchi radio utilizzati per la comunicazione (CB e PMR), mentre si approfondisce la maniera di comunicare. Poiché ovviamente non solo si deve comunicare in modo chiaro e inequivocabile all’interno della squadra e tra la squadra e il centro operativo, ma si deve anche comunicare tra le varie associazioni di volontariato e gli enti istituzionali, vi è la necessità di utilizzare un linguaggio comune, che consenta di non interpretare in maniera errata quello che si dice.

Il quarto tipo di corso online è sull’utilizzo di una app che ci permette di orientarci nel territorio dove siamo chiamati ad operare. L’abbonamento è molto economico e permette di accedere a mappe molto dettagliate di strade di tutti i tipi, persino dei tratturi percorribili.

Così possiamo selezionare le strade che ci possono servire e utilizzarle per raggiungere i posti che ci vengono indicati dal centro operativo, anche nel caso in cui le strade principali, asfaltate o no, siano interrotte a causa dell’evento calamitoso.

Nella scelta dei percorsi alternativi dobbiamo prediligere strade che possano essere percorse anche da altri mezzi di soccorso eventualmente necessari, anche a due ruote motrici. Vi sono però situazioni in cui non è proprio possibile praticare strade percorribili anche da altri mezzi; in questi casi sfruttiamo le nostre capacità di andare in fuoristrada per raggiungere comunque i luoghi indicati.

Lo scorso anno sono stati erogati tutti i corsi, e lo stesso faremo quest’anno per i nuovi volontari (o per quelli già formati che vogliano fare un ripasso). La formazione non è stata omogenea in tutto il territorio nazionale, perché ci sono ancora volontari che devono completare l’iter.

Rispetto al 2022 si è registrato un incremento dei volontari?

C’è stato un incremento molto basso, anzi ci siamo trovati di fronte al problema che alcuni volontari che avevano aderito al nostro progetto, ricevendo la formazione, si sono poi fermati; perciò alla fine il saldo è un po’ negativo. Del resto è naturale che qualcuno possa rendersi conto, quando viene chiamato a sostenere l’addestramento, magari all’improvviso, di aver dato una disponibilità che in realtà non ha, per impegni di lavoro o di famiglia.

In effetti lo scorso anno abbiamo constatato che la partecipazione ai nostri eventi di addestramento non è stata molto elevata e, poiché quest’anno la Federazione consegnerà una tessera di riconoscimento a tutti i volontari iscritti, che attualmente sono circa 700 in tutta Italia, già a fine 2023 ho chiesto a tutti i coordinatori regionali di verificare l’effettivo interesse di ciascun volontario nel proseguire l’attività e in quanto tempo riescano ad essere disponibili, perché c’è anche l’esigenza di avere squadre di pronto intervento che siano attivabili nel giro di 2-3 ore. Questa complessa verifica richiede tempo, perché i volontari vengono contattati uno ad uno, ed è ancora in corso.

Parliamo dell’attività sul campo dei volontari. Dopo l’alluvione in Toscana sono emerse delle problematiche sul mancato coinvolgimento in modo istituzionale dei volontari della FIF. Sì, infatti una questione molto importante emersa nel corso del 2023, e di cui ci siamo resi conto, è che è diventato necessario iscrivere i nostri gruppi di volontari agli elenchi di Protezione Civile delle Regioni. Attualmente, infatti, la Federazione è iscritta al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, ma in tal modo le occasioni di effettiva chiamata all’intervento risultano piuttosto rare, anche perché è un po’ cambiato il modo di gestire le emergenze. Lo abbiamo constatato in occasione delle alluvioni dello scorso anno in Emilia Romagna e in Toscana.

Oggi sono le singole Regioni con le loro Unità di Crisi a prendere in mano la situazione e, se una Regione da sola non riesce a risolvere il problema, non richiede in prima istanza l’intervento del Dipartimento Nazionale, ma chiede aiuto alle Regioni più vicine o con le quali ci sia comunque un accordo preventivo. Inoltre, sono le Regioni a chiedere al Dipartimento Nazionale di attivare i vari gruppi di volontari, perciò è fondamentale che ne conoscano l’esistenza e le capacità operative.

Per poter dare più fattivamente il nostro contributo, quindi, dobbiamo fare l’iscrizione agli elenchi delle Regioni. Questa è un’operazione piuttosto complicata perché si devono costituire delle associazioni nuove (con una sede, un consiglio direttivo ecc.), il che implica un impegno notevole in termini economici e di numero di volontari, che va aumentato per riuscire a coprire sia il ruolo nazionale, sia quello regionale. A complicare ulteriormente le cose è il fatto che molte Regioni richiedono delle specializzazioni obbligatorie, che noi al momento non abbiamo. Noi fuoristradisti dovremmo essere utilizzati per le tante possibilità che abbiamo nelle diverse situazioni. Comunque, ci stiamo organizzando per poter effettuare l’iscrizione negli elenchi territoriali delle Regioni: proveremo a istituire due o tre organizzazioni regionali pilota che possano poi essere seguite dalle altre.

D’altra parte, un fatto positivo è che il Comitato Nazionale che riunisce le associazioni di volontariato, in concerto con il Dipartimento Nazionale, ha aperto dei tavoli di lavoro a cui noi partecipiamo. Ad esempio, c’è il tavolo di lavoro degli interventi immediati e quello delle colonne mobili ai quali stiamo dando il nostro contributo illustrando tutte le nostre possibilità in questi casi, come nell’antincendio boschivo dove abbiamo un’esperienza di due anni di attività svolta in Calabria e in Puglia.

Inoltre stiamo lavorando affinché il Dipartimento Nazionale dia la possibilità alla Federazione di erogare i corsi di guida fuoristrada alle altre associazioni di volontariato che utilizzano veicoli 4x4. Oltre ad avere corsi certificati, le amministrazioni risparmierebbero sui costi.

Un’ultima novità riguarda l’arrivo imminente di due pick up DR che la Federazione ha acquistato usufruendo del contributo dato dal Dipartimento Nazionale, e che verranno utilizzati per tutte le nostre attività di Protezione Civile. Mi auguro che siano i primi di una lunga serie.

L’ADDESTRAMENTO DEI VOLONTARI LAZIALI

PROTEZIONE CIVILE

Domenica 21 gennaio si è svolta ad Arpino (FR) una giornata di formazione e addestramento del gruppo di volontari di PC FIF del Lazio

Il luogo del ritrovo era stato comunicato a tutti i volontari poche ore prima dell’incontro attraverso la trasmissione di coordinate GPS, ciò per simulare una risposta in tempi brevi all’attivazione del gruppo chiamato ad intervenire in una calamità del territorio.

Alcuni giorni prima, durante una riunione, i volontari erano stati informati sul programma della giornata e sugli obiettivi dell’incontro focalizzando l’attenzione sulla formazione e sulle capacità organizzative ed operative necessarie per svolgere le attività di Protezione Civile. Così la mattina di domenica, puntuali all’appuntamento, i partecipanti hanno raggiunto il luogo fissato per l’incontro, pronti a seguire il programma con entusiasmo e consapevolezza, per vivere un’esperienza formativa utile e costruttiva.

Non è mancata l’attenzione dell’amministrazione comunale del posto, con i saluti del vicesindaco Massimo Sera ai volontari e il ringraziamento a tutte quelle associazioni che hanno lavorato e lavorano a fianco delle istituzioni per fronteggiare le emergenze dei territori. La giornata ha previsto la formazione con una parte teorica seguita da una verifica pratica sul campo degli apprendimenti.

La formazione teorica è iniziata con la presentazione del protocollo operativo contenente le modalità da seguire negli interventi operativi dove, con l’impiego di veicoli 4x4, i volontari di PC FIF potessero essere coinvolti.

Una particolare attenzione è stata riservata alle comunicazioni radio, con una parte dedicata alla corretta installazione degli apparati e delle antenne sui veicoli. Sono stati trattati argomenti relativi alle trasmissioni radio all’interno delle squadre operative e quelle esterne relative ai collegamenti radio con le strutture di riferimento, come uniche forme di comunicazioni possibili nelle emergenze.

Le informazioni sullo stato dei luoghi interessati dagli eventi, con l’unico scopo di poter organizzare in tempi brevi l’invio dei soccorsi adeguati e sufficienti al contesto, risultano essere fondamentali e necessarie nelle prime ore successive alle calamità. Da qui le istruzioni impartite ai volontari nella ricerca e trasmissione delle uniche notizie utili tralasciando tutto il superfluo o di scarsa importanza una volta raggiunto il luogo indicato dal centro di riferimento.

Durante l’incontro sono state presentate applicazioni valide per la navigazione in grado di permettere una visione satellitare dei luoghi anche in assenza di connessione Internet, utili per l’individuazione dei percorsi da seguire.

I fuoristrada sono stati verificati per valutarne il loro impiego nelle emergenze, considerando anche l’importanza degli accessori di bordo utili per la risoluzione di alcune criticità legate alla presenza o al superamento di possibili ostacoli sulla strada. L’importanza dei veicoli 4x4, con le loro caratteristiche costruttive specifiche, è stata rimarcata anche per comprenderne l’utilizzo in particolari condizioni quali alluvioni, incendi boschivi, neve, terremoti, smottamenti, ricerca e soccorso in luoghi impervi e a volte non facilmente raggiungibili dai comuni mezzi motorizzati.

PROTEZIONE CIVILE

I volontari, dopo aver effettuato la registrazione, sono stati divisi in squadre operative coordinate da un caposquadra con il compito di raggiungere un punto indicato da coordinate GPS. È stata simulata la richiesta di un intervento dei volontari con l’impiego di veicoli 4x4 per portare assistenza ed aiuto a famiglie rimaste isolate, oltre alla verifica della viabilità compromessa in seguito ad un evento sismico verificatosi in zona.

I volontari, nel portare a termine la missione, hanno imparato a pianificare il percorso con interruzioni simulate della viabilità, riprogrammando l’avanzamento in tempo reale, ricercando tracciati più brevi, anche sterrati, per raggiungere il luogo indicato.

Le squadre si sono mosse sul territorio mantenendo il contatto radio con il centro di riferimento, comunicando la propria posizione attraverso la trasmissione delle coordinate GPS, permettendo così una tracciabilità degli spostamenti. La simulazione ha permesso al gruppo di testare e migliorare le proprie capacità operative a vantaggio della professionalità e della competenza nelle missioni da svolgere.

La giornata si è conclusa con un briefing finale utile ad evidenziare le criticità emerse e le possibili soluzioni da applicare in incontri formativi futuri. La Protezione Civile FIF, entrata a far parte dell’elenco centrale delle organizzazioni di volontariato dal 2019, è attualmente attiva all’interno di tavoli di lavoro insieme con altre organizzazioni per una progettualità che il volontariato organizzato intende presentare al Dipartimento.

Risulta presente ed attiva anche nel tavolo di lavoro per l’individuazione dei nuclei di ricognizione da istituire nelle varie regioni, con il compito specifico di condurre la valutazione e la verifica dei luoghi interessati da calamità naturali ed antropiche in tempi brevi dopo un evento.

L’obiettivo è quello di poter raccogliere e trasmettere tutte le informazioni utili a garantire soccorsi immediati e adeguati al contesto, capaci di superare le criticità del momento. Il compito dei volontari PC FIF, quali esperti nella guida di veicoli 4x4 inseriti in questo progetto, è quello di trasportare in questi luoghi personale specializzato nei settori della logistica, della sanità e delle comunicazioni radio grazie alla conoscenza del veicolo e delle tecniche di guida in fuoristrada, in grado di perciò di garantire affidabilità nella scelta di percorsi anche sterrati, ma fattibili, e sempre nel rispetto della sicurezza dei componenti della squadra di intervento.

È un progetto in cui i volontari intendono essere partecipi e sentirsi utili come persone formate e responsabili nel condurre con successo i compiti assegnati. La giornata di addestramento sarà ripetuta anche in futuro e con modalità diverse, ma sempre con l’intento di proseguire il percorso formativo. L’obiettivo è di reclutare sempre nuovi volontari da poter impiegare nelle emergenze future, a fianco e supporto anche di altre organizzazioni di volontariato impegnate a garantire aiuto ed assistenza alle persone coinvolte in eventi calamitosi di varia natura.

FORMULA TRACK

VOGLIA DI OFF ROAD

Nel fine settimana del 17 e 18 febbraio si è svolta la prima tappa del trofeo Formula Track 2024, organizzata dal Dimensione Fuoristrada Club a Civita Castellana (VT). Le novità nel regolamento, introdotte per accontentare i partecipanti che chiedevano un maggior livello di difficoltà fuoristradistiche, sono state molto apprezzate, confermando la validità delle scelte fatte dallo staff

L’edizione 2023 del trofeo di Formula Track, organizzato da AdvTime e da Federazione Italiana Fuoristrada, ha visto la partecipazione di 95 iscritti che si sono confrontati nell’arco di sette tappe svolte in Sicilia, Sardegna, Campania, Lazio e Abruzzo.

Lo scorso anno il trofeo Formula Track, sotto la direzione del responsabile sia per AdvTime che per FIF Silvio Capparella, che lo dirige e lo sviluppa dal 2019, è andato incontro all’utenza più fuoristradistica, incrementando le difficoltà della guida off road, della navigazione e delle prove.

Ci sono volute tutte le sette tappe per decretare i vincitori della classifica assoluta, della Coppa Dame e della Coppa Club. Infatti nella classifica finale i primi 15 partecipanti sono racchiusi in meno di 350 punti (metri), e fino all’ultima gara il risultato era ancora tutto da stabilire.

Quest’anno lo staff della Formula Track, che proviene dal club capitolino Dimensione Fuoristrada, si è superato producendo un regolamento con tante novità e portando a ben nove le tappe del trofeo, grazie ai contatti presi con nuovi organizzatori.

Su tutte spicca la novità della categoria Team, che prende il posto di quella Club. Questa categoria prevede squadre di 4 concorrenti a bordo di due vetture, una delle quali deve avere obbligatoriamente il verricello, che devono affrontare una traccia molto più difficile a livello di fuoristrada, sempre nell’ottica di accontentare l’utenza più “bellicosa” dei fuoristradisti.

Al via della prima tappa 2024, a Civita Castellana, si sono presentati 15 equipaggi provenienti dal Lazio e dalla vicina Campania, che si sono dati battaglia per due giorni su un totale di 230 chilometri e 5 prove tra fisiche e di road book che li hanno messi a dura prova.

Il ritrovo è avvenuto il sabato mattina presso l’hotel Aldero dove, dalle 12 alle 14, sono state espletate le pratiche di accredito degli equipaggi. Alle 14.30 si è tenuto il briefing della prima giornata che prevedeva un totale di 110 km e due prove, una di road book e una di trasporto dell’acqua, entrambe effettuate la sera, con il buio che ha reso tutto ancora più difficile.

In questa prima giornata sono stati attraversati i comuni di Civita Castellana, Fabrica di Roma, Corchiano e Vitorchiano. Il percorso, che nella prima parte era molto navigato, piano piano è si è fatto più impegnativo sia per la traccia che per il fuoristrada, oltre che per il calare delle tenebre.

Alle 20.30 le vetture sono rientrate infangate fino ai tetti, con gli equipaggi provati dal percorso e dalle prove ma anche dalla navigazione fatta in notturna.

FORMULA TRACK

L’obiettivo che gli organizzatori si sono prefissi con l’introduzione della nuova categoria Team è stato centrato al 100%: già il sabato a sera a cena gli equipaggi erano entusiasti e i commenti erano tutti più che positivi. Questo fa ben sperare per un’ulteriore crescita di questa disciplina.

La domenica mattina, alle 8, sono iniziate le partenze, con l’ordine del risultato del sabato. In questa tappa si sono attraversati i comuni di Magliano Sabina, Stimigliano, Tarano, Forano, Civita Castellana e Corchiano, entrando così anche nella provincia di Rieti. I 120 km del percorso di domenica, molto più impegnativi e più navigati, hanno subito fatto le prime vittime, che hanno pagato a suon di penalità l’inesperienza della configurazione a team: tutta la giornata è stata caratterizzata da tiri di verricello e dal superamento di tratti “a trenino”, con le vetture legate tra loro con le strop.

CALENDARIO FORMULA TRACK 2024

17-18

Nota:

La data della tappa in Sicilia deve essere ancora definita

febbraio Lazio Dimensione Fuoristrada 16-17 marzo Lazio Roar Roma 14 aprile Calabria Tuareg Team Off Road 28 aprile Campania Matese Experience 4x4 18 maggio Sardegna Sardinia Extreme 4x4 16 giugno Basilicata Team Potenza Off Road 22 settembre Lazio Aquilotti - IGOR
ottobre Campania Salerno Fuoristrada
27
Individuale 1. Raccio-Zompa Club Matese Experience 4x4 868 2. Caldera-Latini Road Runner 4x4 983 3. Campana-Alessi Dimensione Fuoristrada 1249 Team 1. Team 2 (Raccio-Zompa-Caldera-Latini) 1851 2. Team 3 (Gizzi E.-Mandatori-Gizzi G.-Gizzi A.) 9427 Coppa Dame 1. Campana-Alessi Dimensione Fuoristrada 1249 2. Flotesa-Liberati Dimensione Fuoristrada 7541 CLASSIFICHE 1^ TAPPA

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