La Fiera dell'Est num. 11 del 25-06-2011

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IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO

Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno IV num 11 - 25 giugno 2011 - € 1,00

PONTE DI NONA, CASE POPOLARI. IL QUARTIERE È ABBANDONATO DA ANNI DALLE ISTITUZIONI. DEGRADO, INSICUREZZA E SCARSI SERVIZI. E COME SE NON BASTASSE, DA MESI SI SGOMBERANO, SENZA TREGUA, FAMIGLIE, DISABILI E RAGAZZE MADRI, NONOSTANTE LE NUMEROSE CASE SFITTE.

REGIME VIII

E

Figli di un dio minore LA

REDAZIONE RINGRAZIA L’ASSOCIAZIONE

VILLAGGIO FALCONE VIA CATERINA USAI. CANTINE SOMMERSE DALL'ACQUA DELLE FOGNE, ZANZARE E UN'INSOPPORTABILE CATTIVO ODORE COSTRINGONO INQUILINI, TRA CUI ANCHE DISABILI, A VIVERE IN UNA CONDIZIONE IGNOBILE. PAGINA 8

GENITORI SCUOLA INSIEME

PER IL SOSTEGNO AL GIORNALE

TOR BELLA MONACA

BORGHESIANA

LOREDANA ERETTA,

VIA MESORACA E VIA MAIDA. NELLA PRIMA STRADA, VILLETTE CURATE DOVE VIVONO I 'BOSS' CHE DETTANO LEGGE. NELLA SECONDA GLI 'AMMASSATI', DI VARIE ETNIE, CHE VIVONO IN GARAGE ADIBITI AD APPARTAMENTI.

DISABILE, DA DUE

ANNI VIVE IN UN SEMINTERRATO, ASPETTA ANCORA CASA.

ssere un giornale di denuncia significa 'essere di troppo'. Chi rappresenta il potere ti teme, ti snobba e spesso ti ostacola. La Fiera dell'Est vive questo tutti i giorni. Il governo municipale ci vorrebbe meno curiosi e intraprendenti. Non vorrebbero che vi parlassimo dei rimborsi d'oro, delle residenza fittizie, degli assessori con precedenti penali, dei favori e di tutto quello che vi abbiamo raccontato in questi mesi. Vorrebbero vederci girare la testa dall'altra parte. Un giornale di denuncia come il nostro si scontra tutti i giorni contro questa amministrazione arrogante e prepotente. Ci troviamo di fronte il presidente del municipio Lorenzotti che ci augura di chiudere e, dimenticavo, rientra in silenzio stampa per la seconda volta. Il presidente del consiglio municipale, Dari, che si appiglia al regolamento quando chiediamo documenti pubblici. Una maggioranza che firma la richiesta di non farci fare foto in aula. Il presidente della commissione Urbanistica, D'Angelo, che tenta di 'cacciarci' da una commissione pubblica. Una consigliera, Vanda Raco, che costava 7.000 euro al mese, che fa l'isterica appena ci vede nei paraggi. Un capogruppo Pdl, Battistini, che ci chiede di consegnare le copie dell'ultimo anno delle nostre pubblicazioni, stile Santa Inquisizione. Un presidente di commissione sicurezza, Vendetti, che ci urla di essere di parte. Un assessore, condannato anni fa per tangenti, Antonio Madama, che gira indisturbato per il municipio, e ci guarda minaccioso. Il presidente della commissione Masterplan, Romolo Biferi, che risiede, o forse ora risiedeva, in un'associazione per senzatetto, che saluta appena. E in tutto questo il presidente della commissione Sociale, che ha un giornale, che può tranquillamente circolare per le segrete stanze, visionare documenti e avere la massima libertà di movimento. In conclusione, il municipio sembra essere il loro feudo, una cosa loro, dove non bisogna mettere il naso, se non per dire 'bravi'. Ma al regime della giunta Lorenzotti, noi ci opporremo ora e sempre. I regimi sono finiti da un pezzo e voi siete fuori tempo e in dirittura d'arrivo. Il vento sta cambiando e l'augurio è che porti via con sé tutta questa miseria. FEDERICA GRAZIANI

VIVE SENZA RISCALDA-

MENTI, SENZA ACQUA, SENZA GAS ED USA COME WATER UN SECCHIO.

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A PAGINA 29

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NUMERO

MUNICIPIO

11 ANNO IV

VIII. AL REFERENDUM CON IL 56,6% IL

MUNICIPIO DELLE

TORRI

NON È DA MENO

DEL DATO NAZIONALE DI AFFLUENZA AL REFE-

12 - 13 GIUGNO. IL 56, 6% DEL POPOLO DELL' VIII SI È RERENDUM DEL

Referendum 2011, caos nei seggi IL 12 ED IL 13 GIUGNO I CITTADINI SONO STATI CHIAMATI ALLE URNE PER ESERCITARE IL LORO DIRITTO AL VOTO. PER ALCUNI DI ESSI APPORRE QUELLA MERAVIGLIOSA X CHE TANTE E TANTE VOLTE HA SEGNATO CAMBIAMENTI EPOCALI SI È RIVELATA UNA VERA E PROPRIA ODISSEA.

CATO ALLE URNE E HA ESERCITO IL SUO DIRITTO/DOVERE AL VOTO.

VIII si attesta sopra la media nazionale. Dicono che in periferia la gente è stanca, che non crede più alla politica, che non vuole partecipare più alla vita del territorio e del Paese. Se fosse così, non ci sarebbe nulla di strano. Come biasimarli? E invece la nostra gente, per il referendum del 12 - 13 giugno, ha risposto presente, e ha votato. Il vento sta cambiando, hanno detto in molti. E qui in ottavo si respira forte e chiaro. Un territorio amministrato da un governo di centrodestra, che oggi esprime in tutti i suoi quartiere insofferenza . Da San Vittorino a Torre Spaccata, i cittadino dicono 'basta'. Chiedono un'alternativa, chiedono una svolta. E la svolta parte proprio da loro, che stanno ricominciando a prendere in mano le sorti del loro territorio. C'è un risveglio popolare nei nostri quartieri, ci si sta svegliando dal letargo che troppo tempo ha lasciato libero il governo municipale di amministrare in modo spesso sconsiderato. E per le strade dell' VIII municipio si riscopre il popolo. E il 56,6% dei cittadini del nostro municipio lo ha dimostrato in modo evidente. E non solo per dire no al nucleare e no all'acqua privatizzata. Piuttosto per dire si alla partecipazione politica e sociale. Il vento sta cambiando, non ci sono dubbi. FEDERICA GRAZIANI

L'

UP&DOWN BRUNETTI Via A. Capitini 95 Promessa mantenuta

CITTADINI partecipano in massa al referendum

GRASSO Solo lui a Villaggio Falcone

L’OPPOSIZIONE Contro il masterplan ma vota come vicepresidente di commissione uno che è favorevole

D’ANGELO Contro l’articolo 21

BATTISTINI Indietro tutta!

opo alcune ore dall'apertura delle urne, in alcuni seggi, si sono cominciati a verificare strani problemi. Una delle prime sedi di voto finita nel caos è stata quella di via Fosso dell'Osa 507, all'interno dell'istituto comprensivo della "Villaggio Prenestino". "Non è stato un problema di questo seggio, è accaduto un po' dappertutto tant'è vero che ci hanno fornito i numeri di telefono degli ispettori". A parlare è la responsabile degli uffici del comune all'interno del seggio di via Fosso dell'Osa 507. Ad alcuni cittadini che si sono recati a votare, nel momento in cui hanno esibito il loro documento, gli è stato detto che non risultavano nella lista di quella sezione e quindi non avrebbero potuto votare. I votanti, a cui è stata riservata questa spiacevole sorpresa, sono corsi all'ufficio comunale del seggio e hanno scoperto che gli era stata cambiata la sezione di voto a loro completa insaputa. "Praticamente a queste persone è stata cambiata la sezione. - continua la responsabile - E' l'ufficio elettorale che dovrebbe comunicare. In genere il numero della sezione è scritto sulla tessera elettorale, quando non c'è i cittadini possono rivolgersi a noi". Per fortuna i cambi di sezione in questo seggio hanno portato pochi disagi perché significava semplicemente che i votanti avrebbero solo dovuto cambiare stanza all'interno dello stesso edificio e quindi il problema è stato arginato e tutti i cittadini hanno potuto esercitare il loro diritto di voto. Molto grave è stato invece il caso che ha coinvolto alcuni cittadini a Tor Bella Monaca, dove circa 800 votanti, increduli nel guar-

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I CANTIERI DEMOCRATICI IN PIAZZA

A VILLAGGIO FALCONE CI PENSA GRASSO! IN

VISTA DEL REFERENDUM, NESSUNO DEI POLITICI LOCALI HA

VILLAGGIO FALCONE. TUTTI GRASSO, CONSIGLIERE PD.

PENSATO A

TRANNE UNO:

dare ciò che stava accadendo, si sono visti cambiare (anche loro senza alcuna comunicazione) l'indirizzo del loro seggio, dalla scuola Ilaria Alpi a quello di Borgata Finocchio,che si trovava a più di 6 km di distanza. E che per poter votare sono stati costretti a tornare all'ufficio elettorale del comune per farsi cambiare la scheda elettorale. In merito a questo problema si è espresso il consigliere (PD) Dario Nanni il quale ha annunciato che presenterà un'interrogazione su tutti questi strani accadimenti al sindaco Alemanno. Un'altra denuncia è stata fatta da Vincenzo Maruccio segretario Regionale dell'Italia dei Valori nel Lazio il quale ha segnalato che, in alcuni seggi della capitale, i presidenti non riconoscevano ai rappresentati dei diversi comitati referendari di votare nei seggi dove svolgevano servizio, così come previsto dalla normativa vigente. In molti, dopo questi accadimenti, è balenata l'idea che si stesse facendo in modo di non far raggiungere il "quorum" , ma dagli uffici comunali assicurano che si è trattato solo di problemi "gestionali" . Nonostante tutti questi problemi, il referendum ha raggiunto il quorum con una percentuale di affluenza alle urne altissima, segno evidente che qualcosa in questo Paese sta cambiando. C'è chi ha detto che sarebbe rimasto a casa invece che andare a votare, c'è chi ha consigliato di andare al mare piuttosto che recarsi alle urne ed infine alcune sedi dei seggi sono state spostate all'insaputa dei votanti. Nonostante tutto questo il popolo sovrano si è espresso e ancora una volta è riuscito a cambiare le cose. ANDREA CAVADA

DANIELE

l 10 giugno, di fronte al centro commerciale Unico, angolo con via Caterina Usai, Daniele Grasso, consigliere Pd, ha organizzato un incontro con i cittadini per spiegare loro le modalità di voto e i temi del referendum del 12 - 13 giugno. Tra domande e discussioni sul quartiere popolare, dimenticato da tutti i politici del territorio, il consigliere ha illustrato ai presenti le motivazioni per il si. I cittadini hanno poi, come era presumibile, spostato il tema della discussione sui tantissimi problemi che colpiscono il quartiere. Si è sentita forte la frustrazione e il senso di abbandono. E così il consigliere ha seguito qualche cittadino nelle loro case per prendere nota dei disservizi di cui queste case sono vittime. Appuntamento al venerdì successivo, quando il consigliere Grasso ha incontrato nuovamente i cittadini.

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FEDERICA GRAZIANI

nche CastelverA de si è resa palcoscenico di un incontro pre referendum. L'evento è stato promosso dall'Associazione Cantieri Democratici e ha visto la partecipazione di David Sassoli, Europarlamentare Pd, Dario Nanni, consigliere comunale Pd, Andrea Sgrulletti, segretario Pd VIII municipio e Riccardo Pulcinelli, segretario Pd Versante

Prenestino. Molto apprezzato da tutti l'intervento di Sassoli, esempio della politica al servizio dei cittadini. Voci di corridoio direbbero che questo evento nascondesse anche un significato politico: la volata di Riccardo Pulcinelli alle prossime elezioni. Noi vogliamo credere che invece sia stato un incontro informativo. Anche se certe volte però a pensar male, non si sbaglia! FEDERICA GRAZIANI

LUTTO MUNICIPALE La redazione si unisce al dolore del consigliere Paparelli per la perdita della mamma. Un abbraccio e le nostre sentite condoglianze.


MUNICIPIO

NUMERO

Tutti uniti contro La Fiera! o non ho invitato i giornalisti ma i cittadini. In che qualità è presente lei oggi?". Ci accoglie così il consigliere D'Angelo appena varchiamo la porta della commissione in merito sull' antenna di Villa Verde, che inspiegabilmente si tiene nella stanza del Pdl e non nell' aula di Consiglio. E per fortuna che, come dice il Presidente, è stata indetta per i cittadini! Se è pubblica e per i cittadini, tutti, per logica si sarebbe dovuta tenere in aula e non nelle segrete stanze del partito... E' questo lo scotto che tocca pagare per aver scritto dei rimborsi, delle residenze che sembrano create ad hoc per richiedere i rimborsi benzina, per la residenza nelle associazioni, per la nomina inopportuna dell' assessore Madama (arrestato, dopo aver patteggiato la pena, per aver venduto il proprio voto). Si trincerano dietro il silenzio e ci ostacolano. Per difendersi. Difendere il compagno di corrente e la sta-

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che se entrano, come il Presidente del municipio, in silenzio stampa. Abbiamo il dovere, l'onere e l'onore di farlo. Il cambiamento d'atteggiamento della maggioranza nei nostri confronti spiega senza bisogno di parole, quanto abbiamo "fatto male" con i nostri articoli, come abbiamo toccato qualcosa che non dovevamo, come ci fosse qualcosa da nascondere o di cui non parlare. Se non fosse stato così, nessuno avrebbe cambiato atteggiamento nei nostri confronti, questo è certo. E con questo comportamento ci dicono che c'è ancora da scavare, da scoprire.. E noi lo faremo!

La maggioranza dice si all' aumento di cubature IL COMUNE DECIDE, LA MAGGIORANZA DI MUNICIPIO DEVE VOTARE, NON PUÒ ESSERE CONTRARIA. LA CENTRALITÀ CHIEDE AL MUNICIPIO DI ESPRIMERE IL PROPRIO PARERE SULL' AUMENTO DI CUBATURE E IL MINIGOVERNO APPROVA. el Piano di Borghesiana (C25) Ponte Di Nona (20), Rocca Fiorita (B5), Castelverde (B4), Lunghezza (C2) verranno aumentate le cubature da adibire all' housing- sociale. Così come già in altre zone del municipio sono state recentemente aumentate. A presentare la delibera non c'era il Presidente della commissione Urbanistica Ezio D'Angelo né il presidente Lorenzotti, impegnati nell' inaugurazione dei lavori a Largo Monreale. Grave assenza. L'arduo compito è stato affidato al presidente della Commissione Bilancio e Patrimonio, Massimo Mancuso, chiamato come sempre a mettere le toppe. "State distruggendo il piano regolatore", urla Arnaldo Contartese, "E' evidente che c'è un accordo tra costruttori e centralità", continua il consigliere Vittorio Alveti. Alla "densificazione", come si legge nella delibera, non ne consegue un aumento di servizi, anzi, la maggioranza giustifica l' aumento di cubature affermando addirittura che, grazie a questa de-

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libera, si potranno completare i servizi già preventivati. Si completano, grazie all' aumento di cubature, quindi di persone. Solo così si completeranno i servizi, dicono. Ma per i nuovi arrivati non sono stati preventivati i servizi necessari. E quindi già sulla carta i quartieri saranno privi di servizi sufficienti. Ma così si giustifica del voto favorevole solo una parte della maggioranza, minimizzando la densificazione. C'è poi chi, come il capogruppo Battistini, dichiara di approvare la delibera perchè si fida di Marco Di Cosimo, presidente della commissione Urbanistica del Comune, che ha varato l' aumento. Non basta che Battistini si fidi di Di Cosimo per approvare e dare il proprio assenso ad una delibera così importante. Quando si parla di Urbanistica e di aumento di cubature nessuno, della maggioranza, si tira indietro. Anche se non capisce bene di cosa si tratti. Si. Espressione favorevole dalla maggioranza municipale all' aumento di cubature.

ANTONIO DI PIETRO : "BISOGNA PARLARE DEI PROBLEMI DELLA GENTE" ll' incontro organizzato a Largo Mengaroni dall' Italia Dei Valori per parlare di precariato, a cui erano presenti il consigliere Francesco Durantini, Massimo Rossi, consiglieri municipali, il senatore Pedica ed il senatore Triolo, era presente anche il leader e fondatore del partito Antonio Di Pietro che, in una piazza piena di persone e di lavoratori, spiega ai nostri microfoni cosa bisogna fare per uscire dal precariato. "Bisogna incentivare il sistema imprenditoriale, occorre passare dal precariato al lavoro a tempo indeterminato. I lavoratori precari devono essere assorbiti stabilmente. Bisogna mettere mano al sistema fiscale e sul piano degli interventi dello Stato passando dall' assegno di disoccupazione ai con-

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tratti di solidarietà" è la ricetta di Antonio Di Pietro, accolto dai presenti con gli occhi sbrillucianti di chi vede e ascolta un leader concreto, carismatico che sa parlare alla gente. Un successo l'iniziativa organizzata l'ultimo giorno utile prima del silenzio elettorale per i referendum, a cui ovviamente, l' Italia Dei Valori ha votato ed ha indicato di votare Si. Un passo avanti da Di Pietro, ribadito poi a poche ore di distanza nella trasmissione "Anno Zero": "Basta con l'antiberlusconismo dobbiamo andare oltre!". I cittadini ed i lavoratori, precari, applaudono al politico che, forse, può rivendicare un diritto di paternità sull' esito del referendum.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO SUL CASO MADAMA Forza Nuova: "Lorenzotti spieghi la nomina di un pregiudicato reoconfesso nella sua giunta" "Non ci sembra di chiedere molto, vogliamo solo sapere perché, come emerso dall'inchiesta de "La Fiera dell'Est", è stato fatto fuori l'assessore Amato, per far posto al pregiudicato, reo confesso, Madama?" "Lorenzotti spieghi alla gente dell' VIII, la nomina di una persona, assolutamente inadeguata al ruolo di assessore al Patrimonio. Ripetiamo Madama è stato condannato ad un anno e dieci mesi, previa confessione e patteggiamento della pena." "Sono quasi 20 anni che è fuori dalla politica, quali meriti potrà mai aver acquisito per convincere Lorenzotti a nominarlo assessore?" "Qui c'è qualcosa di molto poco chiaro e ci sa tanto che ci toccherà occupare l' VIII municipio un'altra volta e stavolta non per il tempo di una canzoncina … E non ne posso più!" DANIELE LOPOLITO, RESPONSABILE FORZA NUOVA VIII MUNICIPIO Sgrulletti, segretario Pd VIII municipio: "Una decisione disgustosa" La vicenda della nomina dell'Assessore Madama fu da subito piuttosto opaca. Per fargli spazio in Giunta il Presidente Lorenzotti rimosse l'Assessore Romano Amato, uomo di peso nel Pdl locale:

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VITTORIA !!!

EZIO D'ANGELO, PRESIDENTE COMMISSIONE URBANISTICA, CORRENTE SAMUELE PICCOLO, DURANTE LA COMMISSIONE IN CUI SI È PARLATO DELL' ANTENNA DI VILLA VERDE, SI RISCOPRE RIGOROSO, E CI CHIEDE:"SEI QUI IN QUALITÀ DI CITTADINA O DI GIORNALISTA?". CI SI RISCOPRE RIGOROSI, COINCIDENZA, DOPO LO SCANDALO DEL MAXI RIMBORSO (PIÙ DI 7.000 EURO AL MESE!!!!) DELLA CONSIGLIERA, E COLLEGA DI CORRENTE, VANDA RACO ... bilità del gruppo. A difenderci, difendere un diritto, quello di essere presenti e raccontare quanto vediamo, i consiglieri d'opposizione Contartese ed Alveti, Pd, Rossi Idv,e Massimo Mancuso, Pdl. Entriamo in qualità di cittadini, perchè lo siamo a prescindere dal lavoro che facciamo, e partecipiamo al dibattito in corso (il nostro intervento è redatto nel verbale): la commissione, nella persona di D'Angelo e Alveti, è pronta ad incatenarsi allorquando attraverso canali “istituzionali” non si riesca a trovare una soluzione per l'antenna. Continuiamo e continueremo a scrivere, anche se ci ostacolano, an-

11 ANNO IV

basti pensare che era stato candidato Presidente del Municipio nel 2006. I due finirono presto alle carte bollate e Romano Amato vinse il ricorso al Tar, che ordinò il suo reintegro in Giunta, generando nel giugno 2009 una situazione davvero grottesca, che si trascinò per circa due mesi: c'erano di fatto 5 assessori per 4 assessorati! Per esporsi a questo livello di discredito, il Presidente Lorenzotti doveva tenere davvero molto alla presenza di Madama nella sua Giunta! Il Pd organizzò il 7 luglio del 2009 una partecipata manifestazione in largo Monreale, per denunciare l'uso arbitrario delle istituzioni e lo sconcio della nomina ad Assessore di Madama, portando anche la questione all'attenzione della stampa locale e cittadina attraverso una conferenza stampa nella sede regionale del Partito. Quando la nomina dell'Assessore Madama fu finalmente comunicata formalmente al Consiglio, a fine agosto 2009, ci scagliammo con violenza contro quella decisione, che io ebbi modo di definire "disgustosa". Aggettivo che ribadisco, anche alla luce dell'attività clientelare che viene svolta nell'ufficio dell'Assessore e che il Capogruppo Scorzoni ha più volte denunciato, dopo aver reso note le vicende giudiziarie del Madama, citando con dovizia di particolare gli atti giudiziari, già nello stesso agosto 2009. ANDREA SGRULLETTI

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MELIZZANO I BAMBINI RIAVRANNO

LO SCUOLABUS.

opo più di un anno di battaglia, i genitori della scuola di via Melizzano,versante prenestino, potranno ricominciare ad usufruire del servizio lo scuolabus. La costanza e la tenacia li ha premiati: dall' anno scorso, da quando cioè si sono improvvisamente sentiti rispondere, dal municipio, che non avevano più diritto al servizio. Hanno combattuto giorno dopo giorno senza mollare un attimo. "Ringraziamo Cremonesi e Contartese del Pd, Gianmaria Ercoli, che ci hanno aiutato fin dall' inizio in questa lotta. E ringraziamo il presidente della commissione scuola Paparelli e l' assessore Baldassarri", dicono con gli occhi pieni di gioia Graziella Pietrosano, Antonella D' Alessio e Sergio Pesci (nella foto). I genitori di altre scuole a cui era stato levato il servizio hanno purtroppo abbandonato la battaglia strada facendo, ma loro hanno lottato per i propri "diritti" e hanno vinto!

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CORCOLLE ... NEANCHE I VIGILI Corcolle non avrà ancora una presenza di pattuglie della polizia municipale. La mozione, presentata lo scorso 9 giugno in un'aula di consiglio semi deserta, non ha ottenuto l'appoggio della maggioranza dell'aula. Il simbolo del Pd a firma della mozione ha impedito ad alcuni consiglieri Pdl di sostenere questa richiesta, pur ammettendo che "serve un maggiore controllo sul territorio", come ha precisato il consigliere Massimo Mancuso. Una carenza di controlli sulle strade che i cittadini del quartiere di Corcolle segnalano da tempo, denunciando come in quest'assenza via S. Elpidio a Mare sia percorsa ad alta velocità da molti automobilisti. "I cittadini di Corcolle lamentano che la strada diventa una pista e nonostante l'hanno denunciato più volte non ravvisano una presenza delle forze dell'ordine", spiega il consigliere Daniele Grasso. Un problema realmente avvertito dai cittadini dell'area Prenestina, una vasta porzione di municipio che dipende interamente dal distaccamento della polizia municipale che è stato istituito a Ponte di Nona. Una presenza che aspetta da tempo di essere incrementata, dato che "devono arrivare 10 vetture in più alla polizia municipale", come ha poi aggiunto Mancuso. Intanto la questione resta al momento ferma al muro della politica, in attesa che il più audace dei due schieramenti rinunci ad un po' di visibilità. Con la consolazione che, come spiegato dal presidente del consiglio municipale Marco Dari, "anche se a volte capita di non vedere i vigili, non è detto che i controlli non ci siano". ANNA GIUFFRIDA

VIII COME GUANTANAMO l mio sogno è sempre stato di andare a Cuba ma non ci sono riuscito. In compenso ogni mattina vengo a Guantanamo. Da oggi indosserà la tuta arancione". Così un arrabbiato Fabrizio Scorzoni commenta l'installazione delle telecamere a "sicurezza" del municipio. Le telecamere sono state installate con i 250.000 euro di fondi stanziati dalla Regione proprio per la sicurezza del territorio, e il primo intervento che si realizza è rendere il municipio, in cui già ci sono i vigili all' interno, oltre ai carabinieri a pochi passi, un grande fratello sorvegliato 24 ore al giorno. "Souriez vous êtes filmés" si legge sugli autobus di Parigi dove sono installate le telecamere che non limitano per nulla atti criminali, soprattutto nelle periferie malgovernate. "Sorridete vi stanno riprendendo" speriamo che scrivano all' ingresso della neo Guantanamo dell' ottavo...

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NUMERO

MUNICIPIO

11 ANNO IV

COMMISSIONE MASTERPLAN ... QUALCOSA NON TORNA

Commissioni speciali, si riparte!

i è formata anche la commissione Masterplan: Romolo Biferi, presidente e Valter Mastrangeli vicepresidente. Il primo consigliere di maggioranza ed il secondo consigliere d' opposizione. Ma qualcosa non torna… Romolo Biferi, consigliere che ha presentato la mozione di sfiducia, salvo poi ritirarla, assieme a Sandro Battistini, non è mai stato del tutto convinto che il piano di riqualificazione di Tor Bella Monaca si realizzerà. D'altro lato abbiamo Valter Mastrangeli, eletto vicepresidente dall' opposizione, col voto di tutti meno quello del consigliere Daniele Grasso. Mastrangeli, dal canto suo, non si è mai detto contrario al progetto fortemente voluto dal sindaco. Il resto dell' opposizione però rigetta il progetto di Krier perché lo considera mera speculazione ai danni dei cittadini. Però poi vota come rappresentante dell' opposizione un consigliere a cui il progetto piace. Quindi, ricapitolando, la maggioranza di centrodestra fa presidente della commissione Masterplan un consigliere poco convinto del progetto. E l'opposizione, che è stata fortemente contraria al progetto, elegge a propria rappresentanza un consigliere che è favorevole al piano di riqualificazione. No, non stiamo scherzando … Non è fantascienza... Sono solo correnti e partiti.. . Non preoccupatevi, è la prassi.

NOMINATI I PRESIDENTI DELLE COMMISSIONI SPECIALI SICUREZZA, UNIVERSITÀ E MASTERPLAN.

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BATTISTINI È IL NUOVO (?) CAPOGRUPPO PDL Le cose cambiano e oggi è di nuovo il capogruppo del Pdl dell' ottavo municipio. La scontentezza che aveva portato Sandro Battistini e Romolo Biferi a presentare una mozione di sfiducia, sembra essere passata, anzi sembra non essere mai esistita. Cosa è cambiato all'interno del Pdl dell' ottavo municipio tanto da far rientrare quella che sembrava essere una frattura insanabile a noi non è dato saperlo. Lo strappo si è consumato in pubblico, la ricucitura nelle segrete stanze.Anche se Battistini non è stato votato da tutti.. Si volta pagina, a noi cittadini però purtroppo sembra che il vento sia sempre lo stesso, e non soffi a nostro favore…

o scorso 16 giugno sono stati eletti, con votazione segreta, dagli stessi componenti delle commissioni, i presidenti ed i vicepresidenti delle commissioni speciali Sicurezza , Masterplan ed Università. Da mesi si aspettava il rinnovo di queste commissioni. E finalmente la montagna ha partorito il topolino.Fernando Vendetti, corrente Rampelli, è stato eletto presidente della commissione Sicurezza, e come vicepresidente è stato eletto Daniele Grasso, Pd. Due sono state le schede bianche, quella di Mario Disli, in aperta polemica col suo partito e lo stesso neoeletto vicepresidente Daniele Grasso. I due consiglieri sono entrambi del Pd ed in forte contrasto con le scelte dello stesso gruppo consiliare. Disli lamenta, pochi minuti prima di dover votare, di non essere mai stato convocato alle riunioni in cui si è deciso chi nominare vicepresidente . E per questo non vota. Grasso da parte sua "vuole che tutto il partito lo sostenga", ma in realtà questo sembra essere solo un alibi per poter palesare il proprio malumore all' interno del gruppo che ha deciso di nominarlo vicepresidente di una commissione di cui nessuno, Grasso in primis, crede possa servire a qualcosa. Rinnovata anche la commissione Università, con la nomina dello stesso Presidente Sandro Battistini e l'elezione del consigliere Arnaldo Contartese, Pd, come vicepresidente. Unica elezione priva di polemiche. Per la commissione Masterplan era forte

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o registrato la volontà di un membro del gruppo di votare scheda bianca. Accettare la nomina a vicepresidente della commissione sicurezza è già difficile e quindi non mi è sembrato il caso di votarmi. Per la commissione Masterplan ritengo che

l'attesa, soprattutto da parte dei cittadini. Che saranno contenti che a presiederla sia stato nominato il consigliere che ha la residenza presso un' associazione che offre ospitalità ai senza fissa dimora (!). La vicepresidenza è andata al consigliere dell' Api Valter Mastrangeli, che mai ha nascosto le speranze che ripone nel piano del sindaco: che da questo ne scaturisca beneficio per tutto il municipio! Anche per questa elezione un neo. Una scheda con sopra scritto il nome di Gianni Alemanno, ironia del consigliere Daniele Grasso che bramava la vicepresidenza che è stata assegnata invece a Mastrangeli. Tra polemiche e titubanze le tre commissioni speciali possono ripartire con l'elezione dei presidenti. Utili? Nutriamo i nostri dubbi ma, staremo a vedere…

TANTO E’ MIA! inalmente per Nando Vendetti è arrivata la tanto attesa nomina. E' di nuovo il Presidente della Commissione Sicurezza. Da mesi scalciava e si aggirava per le aule del municipio nervoso perché il rinnovo della "Sua" commissione tardava ad arrivare. Ed ora, eccoci, il gran giorno è arrivato. E all' improvviso, le coincidenze del caso, anche a lui è tornato il sorriso in volto. E non sembra più nemmeno "detestare" né gli "Augelliani" (consiglieri Mancuso e Dari) tantomeno i "Piccolo" (Raco e D'Angelo). Ah la concordia … Che sentimento nobile … Ah la pace! Che meravigliosa utopia che sembra essere stata raggiunta tra gli scranni della maggioranza! Ma se bastava così poco , se bastava dare la presidenza di una commissione di dubbia necessità e utilità per far tornare il sorriso al consigliere Vendetti, perché ci avete messo così tanto? Una poltroncina e via … pace fu!

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PROVACI ANCORA VANDA!

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ace fatta in maggioranza, cariche spartite e correnti accontentate grazie alla nomina delle presidenze delle commissioni speciali. I membri della maggioranza (tranne Claudia Colagrossi e Massimo Sbardella, passato da Pd a Pdl) hanno tutti una presidenza di una commissione. Manca un nome illustre nel novero delle presidenze, quello di Vanda Raco. Bramava quella del sociale, assegnata dopo un anno di liti e mal di pancia in maggioranza ad Amici,corrente Rampelli. Lei, la più rimborsata dell' VIII, all' epoca agì da donna di partito e si piegò alle decisioni della maggioranza accordando il suo voto ad Amici. Ma nemmeno ora che sono state assegnate le commis-

GRASSO E IL SUO VOTO Mastrangeli non sia adeguato perchè ha detto che bisogna garantire che i fondi vadano negli altri quartieri oltre a Tor Bella Monaca, la riqualifica-

sioni speciali alla Raco è andata una presidenza. Ma non preoccupatevi, arriverà anche per lei qualcosa. . Ezio d'Angelo, afferente alla corrente Samuele Piccolo, dovrebbe diventare assessore e di conseguenza la commissione da lui presieduta, Urbanistica, potrebbe passare in mano all' ex socialista Raco. Secondo voci di corridoio il consigliere Amici, presidente commissione sociale, dovrebbe abbandonare la carica del sociale.. Così si vociferava fino ad un paio di mesi fa, per un incarico in Provincia, in quel caso ci sarebbe un altro posto libero.. Che potrebbe andare alla consigliera di Borghesiana.

zione è di Tor Bella Monaca e a questo bisogna pensare. Inoltre dichiarò che era contrario che i soldi andassero a Corcolle, quando Lorenzotti promise al quartiere che sarebbero arrivati fondi, e questo non ci rappresenta. Io non me la sono sentita di votarlo per questi motivi."


MUNICIPIO MASTRANGELI, UNA VITTORIA PERSONALE APPROVATO

IN VIA DEFINITIVA LO STANZIA-

MENTO DEI FONDI PER LA REALIZZAZIONE DEI MARCIAPIEDI IN VIA DEL

FUOCO SACRO E VIA

ACQUARONI. ualche settimana fa, Mastrangeli aveva polemizzato con il Pd sulla paternità della vittoria per i fondi dei marciapiedi di Grotte Celoni. Il 17 giugno notte, i fondi sono stati approvati in via definitiva e solo ora Mastrangeli grida vittoria. "E' stato approvato lo stanziamento di 800mila euro, di cui 600mila voluti dal Pd e 200mila dall'Api grazie ai consiglieri comunali Vigna e Mei, per la realizzazione dei marciapiedi in via del Fuoco Sacro e via Acquaroni.Un successo che sento di condividere con i colleghi del Pd, ma soprattutto una vittoria personale, visto che da 4 anni mi batto per la realizzazione di quest'opera. Provo molta soddisfazione perché da tanti anni Grotte Celoni era stata abbandonata, ora invece è tornato l'interesse. Questa è un'opera fondamentale per il quartiere. Sono le due arterie principali della borgata, dove ci sono gli esercizi commerciali e dove si svolge la vita dei cittadini. Dove tra l'altro c'erano le uniche panchine, recentemente rubate, che avevano un importante ruolo sociale. Mi impegno a ripristinarle il prima possibile. Se deciderò di attaccare i manifesti per annunciare lo stanziamento dei fondi per i marciapiedi sicuramente condividerò la vittoria con il Pd. Visti i precedenti ,non credo loro lo faranno. Ringrazio soprattutto i cittadini che, con una raccolta di 800 cartoline in cui chiedevano questo intervento, hanno contribuito in maniera decisiva a questa vittoria". FEDERICA GRAZIANI

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Eutopia, il ‘buon luogo’ DISAGIO

e l'azione istituzionale non arriva lì dove più serve, ci pensa la lunga mano del volontariato, che si prodiga come può. E a Tor Bella Monaca non mancano di certo le occasioni di intervento. "Eutopia" è un'associazione tra le altre che, nella borgata, si prodiga al fine di alleviare alcune forme di disagio. Soprattutto quello legato alla fase critica dell'adolescenza, fase che vede una consistente incidenza di abbandono scolastico, bullismo, proto delinquenza, mancato adattamento. La superficialità con cui vengono attuati i tentativi di arginare tali disagi potrebbe costare il futuro di un'area che vive un presente già problematico. Maria Leporini, presidente dell'associazione, spiega quali sono le motivazioni che l'hanno spinta ad intraprendere questo difficile compito. "Eutopia deriva dal greco e significa buon luogo. È questo il nostro compito, mettere in luce le cose positive del quartiere, in modo da renderlo un buon luogo nel vero senso del termine". Il primo passo, spiega, "è quello di liberarsi dai luoghi comuni che non permettono una corretta percezione della realtà". Un passo che necessita di una particolare tipo di azione, cioè dal coinvolgimento delle donne che vivono in situazioni critiche. "Un cammino di autoformazione femminile è necessario affinché si possa offrire ai ragazzi il

INIZIATIVA DEL

PD

AL PARCO

ANDERLONI. PRIMA

PU-

giusto sostegno, tirandoli fuori da false percezioni di ruolo". Per la Leporini risulta fondamentale l'azione diretta degli "operatori" che fanno lavoro culturale sul luogo, e soprattutto una rete di comunicazione con le altre istituzioni culturali, come la scuola, attaccata in questo momento su più fronti. ìLe attività che il centro "Eutopia" si propone, sono di stretta funzionalità, come il laboratorio di matematica e di italiano offerto a chi ha un percorso scolastico non facile, a chi "ha già smarrito la retta via". L'obiettivo è riuscire a fornire degli strumenti che aiutino a leggere la realtà di Tor Bella Monaca in modo diverso da quello comune. Il cammino è complesso e faticoso, soprattutto se si pensa che l'associazione, oltre ad autofinanziarsi, non dispone di una sede propria. Circa una ventina di persone volenterose rappresentano l'unica risorsa concreta a disposizione. Del resto, l'appoggio fisico è fornito da altre associazioni, come il CIS, la Rosa dei Venti, il Sottomarino Giallo. Ma nonostante le difficoltà e i limiti, lo scopo resta prioritario: "Riuscire a generare pensiero da qualunque azione noi facciamo", come dicono all'unisono Maria Leporini e Franca Palazzo. Noi auguriamo loro di riuscirci!

MI RIFERISCO ALL'ARTICOLO PUBBLICATO A PAG. 6 DELLA EDIZIONE N. . 10 DELL'11-06-2011 DE' "LA FIERA DELL'EST", CON IL TITOLO: "SCIPIONI: NON C'È UN PROGETTO POLITICO".

LIZIA DEL LUOGO, ABBANDONATO E NEL DEGRADO, POI FESTA DEMOCRATICA IN MEMORIA DI

ENRICO BERLINGUER.

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n mattino da Bersani, un pomeriggio da Berlinguer. Questo è il 18 giugno del Pd Tor Bella Monaca - Torre Angela. Prima tutti a rimboccarsi le maniche, come il segretario nazionale, per pulire il parco Anderloni. Poi, nel pomeriggio, lo stesso parco è bello e pronto per ospitare la festa democratica in ricordo del mai sufficientemente compianto statista sardo. E il Pd di oggi ne avrebbe tanto bisogno, dell'insegnamento di Berlinguer, viste le varie questioni morali scoppiate negli ultimi anni nella classe dirigente del partito. Gli interventi sul palco, infatti, sono all'insegna del ricordo del grande uomo e statista che fu, ma anche dell'autocritica. Il segretario Pd dell' VIII Andrea Sgrulletti sostiene che "il Pd deve imparare a selezionare la classe dirigente in base a criteri di specchiata moralità e onestà". Per il deputato Walter Tocci la memoria di Berlinguer oggi è più presente che mai proprio perché "c'è quell'impostore a Palazzo Chigi: nella memoria di Berlinguer cerchiamo la vera politica, quella alta, pulita e utile. Quella che oggi sembra non esistere e di cui noi ci dobbiamo riappropriare". L'ultimo intervento è quello di Scorzoni: "Il dramma di questo Paese è che di Berlinguer non ce ne sono più. In nessun partito". E' il terzo anno consecutivo che il Pd va a pulire il Parco Anderloni "per restituirlo ai cittadini". Ma Dario Nanni ha dato una bella notizia agli abitanti di Tor Bella Monaca. "A luglio 2010 sono stati stanziati 15mila euro per la riqualificazione del parco (giochi, illuminazioni). I soldi stanziati ancora non sono stati spesi, ma conto che verranno spesi entro ottobre. Poi però il parco ha bisogno di manutenzione". DAVIDE LOMBARDI

Nell'articolo medesimo vengono espresse alcune valutazioni che, chiamandomi direttamente in causa, richiedono alcune precisazioni, non per intento polemico ma al solo scopo di una corretta informazione. Ho sostenuto la candidatura di Marco Scipioni in occasione dell'ultimo congresso romano e da quella scelta è scaturita poi la condivisione di alcuni obiettivi, tendenti a chiarire passaggi congressuali, a nostro giudizio non trasparenti. Detto questo, desidero chiarire - contrariamente a quanto scritto dal vostro giornale, che non sono "affine" ad alcuna "corrente Scipioni" come riportato dal VS giornale, sia perché non esiste una tale corrente, sia perché l'adesione alla coalizione congressuale, non comporta alcuna subalternità né del sottoscritto né delle singole componenti che, nel rispetto della propria autonomia, elaborano di volta in volta momenti di analisi e di confronto su temi specifici. Il mio obiettivo e quello del gruppo con cui lavoro e condivido le scelte politiche, non è di imprimere etichette e primogeniture che potrebbero facilmente essere strumentalizzate, bensì quello di costruire un Partito in grado di essere una valida alternativa al governo di centrodestra, anche nell' VIII Municipio. Il confronto "inclusivo" significa, almeno per me, progettare un nuovo modo di fare politica, che deve passare attraverso le maglie della chiarezza e della non subalternità. Una politica che sappia mobilitare, che sappia generare passioni e che non percorra vecchie strade logore. Il dibattito politico non può essere perenne-

PANE A PREZZO DI COSTO IL NUCLEO FORZA NUOVA DI TORRE ANGELA DISTRIBUISCE 100 KG DI PANE A PREZZO DI COSTO. INIZIATIVA SOCIALE E PROTESTA CONTRO I MAXI RIMBORSI DEI CONSIGLIERI MUNICIPALI. abato 18 giugno, al mercato di Torre Angela, il nucleo di Forza Nuova ha venduto 100 Kg di pane a prezzo di costo. " E' un'iniziativa che abbiamo già portato avanti l'anno scorso per dieci settimane. Vogliamo continuare il percorso che già abbiamo cominciato", spiega Daniele Lopolito, responsabile del nucleo dell' VIII municipio. Dalle nove di mattina sono riusciti a vendere in poco tempo cento chili di pane, "questa volta c'è un motivo in più nel fare questa iniziativa. Vogliamo far capire alla gente che mentre i consiglieri hanno i maxi rimborsi noi di Forza Nuova vendiamo il pane a prezzo di costo, senza

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guadagnarci nulla, anzi rimettendoci se il pane rimane invenduto", continua il leader del nucleo di Torre Angela. Non è la prima iniziativa del genere, ci rammentano i tre militanti che in questo sabato cocente di metà giugno, armati di banchetto e volantini, hanno fermato le persone per rammentare loro cosa succede in municipio. Non sarà di certo l'ultima azione di protesta. Dal blitz al municipio in mutande, al flash mob al centro commerciale fino alla vendita del pane a prezzo di costo, Forza Nuova non si stanca di protestare ed informare la cittadinanza di quanto è avvenuto in municipio.

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La sindrome di Tafazzi

GIOVANILE, FEMMINILE, DISPERSIONE SCOLASTICA, BULLISMO: UNA MEDICI-

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CHE TEMPO CHE FA

NA CULTURALE PER SCONFIGGERE QUESTI MALI DEL QUARTIERE.

TUTTI UNITI IN MEMORIA DI ENRICO DOPPIA

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LUCIA BRAICO

mente concentrato sulle possibili, ipotetiche e fantasiose logiche correntizie, trascurando il tema delle proposte. Sono convinto e mi impegno affinché si possa riscattare la credibilità del nostro Partito davanti agli elettori, rinunciando a tatticismi ed ambiguità, rispettando i singoli punti di vista e le singole esperienze che, se valorizzate, possono risultare utili ad elaborare proposte che abbiano un concreto riscontro e un congruo margine di fattibilità. Spero che anche altri facciano altrettanto. Vittorio Alveti Consigliere PD VIII Municipio

l giorno volge al tramonto: non è certo una novità; da milioni di anni il sole sorge e tramonta, così come le storie degli uomini, e noi siamo al tramonto dell'epoca berlusconiana. Lo certificano non solo il passaggio delle amministrative che hanno visto una sostanziale debacle nei maggiori comuni d'Italia, ma soprattutto il referendum che andava a toccare i punti cardine della politica berlusconiana sulle privatizzazioni, sulla giustizia, e sulla politica energetica. Come modifica il quadro municipale tale situazione? Il PDL, che governa il Municipio, dopo una prima fase di sbandamento, con lotte e scontri anche all'interno delle singole componenti e un durissimo scontro fra tutti i consiglieri nelle segrete stanze, sembra aver ritrovato compattezza, anche se non si capisce bene intorno a che cosa, mentre l'opposizione, vittima da sempre della sindrome di Tafazzi (masochismo) ha ricominciato a fare quello che riesce a far meglio nei momenti in cui si trova in vantaggio: litigare. La questione spinosa sono le vicepresidenze di commissione: la più agognata è quella sulla riqualificazione di Tor Bella Monaca, dove il Consigliere Api Mastrangeli viene eletto vicepresidente con un voto in meno del previsto. E' fin troppo facile immaginare chi sia stato il franco tiratore, considerato, il desiderio del Consigliere Grasso di avere quella vicepresidenza, per esperienza e storia politica. Ma è sulla vicepresidenza della Commissione Sicurezza che scoppia il caso: Disli, uomo di Scorzoni, consegna platealmente la scheda bianca, in contrasto col suo gruppo e con l'opposizione, e un'altra scheda, stavolta nulla, appare tra i voti da conteggiare per la minoranza. Risultato: Grasso è vicepresidente con due voti, invece dei quattro previsti. Ad inizio giornata, aveva aperto le ostilità il consigliere Rossi (IDV) nella sua consueta (e a quanto pare solitaria) battaglia contro l'API, tutto il resto è cronaca. Previsioni del tempo: siamo al tramonto, ma l'alba, per ora, non promette niente BERNACCA

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Centro ‘Heaven’, un inferno di rumori

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n rumore continuo e incessante, dalle 7 di mattina alle 10 di sera, sette giorni su sette, ha rivoluzionato la qualità della vita di un gruppo di abitanti che vivono vicino al centro sportivo Heaven a Ponte di Nona. La struttura, realizzata oltre un anno fa, è stata sempre sorda alle segnalazioni dei cittadini confinanti che chiedevano di intervenire sugli enormi impianti di alimentazione che rilasciano fumo e fastidiose emissioni sonore. "All'inizio l'impianto almeno la domenica era spento, adesso invece no. Anche Natale, Pasqua, Primo Maggio: è un continuo - dice esasperata Michela De Santo (nella foto), che abita a pochi passi dalla struttura sportiva - Io e altri vicini di casa abbiamo iniziato a protestare già dal primo mese in cui avevano aperto, ma ci dissero che ancora l'impianto non era a norma e che per poterlo aprire si servivano di un generatore di corrente". Ma a quella rassicurazione ne sono seguite molte altre. Tutte finite con un nulla di fatto, lasciando questi cittadini a convivere con rumori spacca - nervi. Dopo numerose richieste di intervento sull'impianto, rivolte inutilmente ai responsabili del centro, la segnalazione di questo perenne inquinamento acustico è arrivato agli uffici dell'Arpa Lazio. "Lo scorso giugno mi avevano detto che al massimo entro 15 giorni avrebbero fatto qualcosa. Poi a settembre sono tornata, e hanno detto 'stiamo provvedendo' - racconta la signora Michela - Ho fatto anche un esposto all'Arpa a gennaio. Ma poco prima che arrivassero, una persona del centro mi ha assicurato che entro 10 giorni tutto sarebbe stato a posto. Ci ho voluto credere, e ho chiesto all'Arpa di non fermare gli impianti. Ma dopo mesi non è cambiato niente". Un danno e una beffa per i cittadini del quartiere, ai quali vent'anni fa era stato promesso un Punto Verde Qualità. Facciamo un passo indietro. Il pro-

IL CENTRO SPORTIVO HEAVEN A PONTE DI NONA, REALIZZATO NELL'AMBITO DEL PIANO VERDE QUALITÀ DEL COMUNE, DIFFONDE FASTIDIOSI E CONTINUI RUMORI CHE DA UN PAIO DI ANNI HANNO PORTATO ALL'ESASPERAZIONE GLI ABITANTI DELLE CASE VICINE. TUTTO NELLA TOTALE, E CONSAPEVOLE, IRREGOLARITÀ DELL'IMPIANTO.

getto, che rientra tra le opere che gravitano attorno alla realizzazione dell'Asse interquartiere, prevedeva la concessione di terreno pubblico a privati. Così è stato anche per il centro sportivo Heaven, il cui proprietario, dopo aver ottenuto il terreno solo un paio di anni fa, ha realizzato la struttura. Ma senza rispettare in pieno le condizioni previste. A fronte infatti della possibilità di svolgere attività commerciali, le strutture sono sottoposte a vincoli di eco-compatibilità tra cui anche l'utilizzo di fonti rinnovabili. Un limite che non ha impedito in quasi due anni al centro di continuare con le sue attività, pur consapevoli dell'irregolarità di alcuni impianti. A confermarlo è lo stesso gestore della struttura. "All'inizio non si riteneva fossero così rumorosi questi impianti.

Poi a seguito delle segnalazioni, abbiamo fatto fare delle verifiche. Da lì è stato appurato che esiste il problema di una eccessiva rumorosità - ammette il responsabile del centro - Così abbiamo fatto fare un preventivo per un impianto fonoassorbente, e la ditta mi ha detto che hanno ordinato questi pannelli e li installeranno quando il proprietario darà l'autorizzazione". "Non spetta a noi a farlo", precisano anche dal centro Heaven, dove è possibile parlare solo con i gestori della struttura che hanno bocche cucite sul proprietario del centro. Un accavallarsi di responsabilità, che alla fine lascia la situazione invariata nel tempo. "Il preventivo è arrivato i primi di giugno e il proprietario mi ha confermato di averlo ricevuto. Ma non so altro. Da parte mia, le responsabilità del gestore sono quelle che riguardano la gestione - aggiunge il responsabile del centro Heaven - E' nostro interesse che vengano convalidati questi lavori, perché se la struttura non funziona a dovere anche la nostra attività ne risente". Intanto chi vive a pochi passi dall'impianto potrebbe presentare il conto dei danni da esaurimento nervoso. "Voglio essere libera di mettermi sul mio balcone la sera, soprattutto quando fa caldo in estate. L'unica cosa che avevo lì era la pace, ora non ce l'ho più - dice con voce tremante la signora Michela - Perché devo odiare di tornare a casa mia? In quella struttura hanno speso milioni e ne incassano altrettanti. Non gli costerebbe nulla intervenire. Qui dovevano farci un centro anziani, un orto botanico, invece dopo venti anni è rimasta quella cosa là. Che ci sia, ma nel rispetto di chi abita intorno". ANNA GIUFFRIDA

PARCHI, IL BUON ESEMPIO DEI CITTADINI LA SCORSA DOMENICA ALCUNI CITTADINI DI PONTE DI NONA HANNO DECISO DI RIPULIRE, DOPO MESI DI ABBANDONO, IL PRIMO DEI TRE PARCHI CHE SORGONO AL CENTRO DEL QUARTIERE. UNA DIMOSTRAZIONE DI IMPEGNO PER RICHIAMARE L'ATTENZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE. CHE IL LUNEDÌ SUCCESSIVO È ARRIVATA IN TEMPO PER I FESTEGGIAMENTI.

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bbiamo intenzione di sistemare questi parchi, sperando che il comune prenda atto della situazione e provveda al mantenimento di quello che noi abbiamo fatto". Così Antonio Salamita, un abitante del quartiere popolare di Ponte di Nona, spiega la decisione di alcuni cittadini di imbracciare rastrelli e sacchi della spazzatura per iniziare a pulire i parchi abbandonati al degrado nel centro del quartiere. La scorsa domenica infatti un gruppo di abitanti della zona ha iniziato a tagliare l'erba e a ripulire il primo dei tre parchi dalla sporcizia accumulata in tanti mesi. "Ci siamo stufati di vivere accanto ad un parco pubblico che è solo un cumulo di sterpaglie - spiega il signor Antonio - Stiamo cercando di renderlo un parco vero, in modo che quando uno ci viene, possa portare i figli a giocare sulle giostre o andare a fare una passeggiata senza che magari esca qualcosa di pericoloso dai cespugli". Un'iniziativa, nata come tante in autogestione, ma con la speranza di coinvolgere anche l'ottavo municipio per "mostrare quello che è stato fatto e sapere cosa intendono fare loro". Dopo un giorno di lavoro, la voce è arrivata nelle stanze dell'ottavo municipio, e nel pomeriggio di lunedì 20 giugno a festeggiare l'iniziativa di questi cittadini c'era, tra gli altri, il presidente del municipio Massimiliano Lorenzotti e il presidente dei consorzi di Roma Luciano Bucheri. "Per la gente che abita qua è una piccola cosa che potrebbe però diventare una grande cosa", aggiunge il signor Antonio. Nelle prossime settimane si capirà se la pulizia dei parchi dovrà restare una prerogativa di alcuni cittadini di buona volontà o un dovere dell'amministrazione, chiamata ad intervenire e non solo a presenziare. ANNA GIUFFRIDA


l 16 giugno, il grande casale di Manieri & Ceccarelli si è trasformato in un vero atelier della moda e dell'eleganza. Una giornata dedicata alla presentazione del nuovo marchio di cui l'azienda è diventata rivenditrice: Arte Pura. Il nome è quanto mai riuscito visto la splendida collezione presentata. Una linea che realizza prodotti rigorosamente Made in Italy, in lino. Dall'abbigliamento, fino alla biancheria della casa. E poi splendidi tessuti dal color lavanda fino al classico, ma intramontabile, bianco. Un nuovo successo firmato Manieri & Ceccarelli che vuole rendere l'offerta commerciale ai suoi clienti sempre più vasta e soprattutto di alto livello. Un alto livello che colpisce subito la vista ma anche il tatto. Capi di un'eleganza sublime, realizzati con materiali prestigiosi. Lo showroom di Manieri & Ceccarelli oggi diventa moda, arte e bellezza. Non solo arredamento, ma anche abiti da casa e da mare, biancheria e bijoux. Grazie infatti al connubio tra Manieri e un noto architetto sarà possibile acquistare presso il punto vendita splendidi pezzi di bigiotteria di altissima qualità. Perle, pietre e intarsi rendono collane, orecchini e bracciali pezzi unici. Tutto da Manieri & Ceccarelli oggi è sinonimo di bellezza ed eleganza. E' un nuovo capitolo per la grande azienda con sede a Lunghezza, che vuole voltare pagina all'insegna dell'innovazione e di un'offerta variegata e completa. Elisabetta Fedele (nella foto), responsabile comunicazione e marketing spiega: "Arte Pura è il logo dell'azienda che rappresentiamo, che realizza prodotti in lino, Made in

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Italy. E' un'azienda che si occupa della casa a 360°, dalla biancheria, agli accessori, fino all'abbigliamento. Questo rappresenta un ampliamento della nostra offerta commerciale. Da oggi Ma-

Elisabetta Fedele, Responsabile Comunicazione e Marketing

nieri & Ceccarelli diventa anche rivenditore di tessuti, accessori per la casa, abbigliamento da casa e da mare, tessuti per tende e divani. Abbiamo inoltre una collezione di bijoux, create da un importante architetto che abbiamo deciso di esporre e vendere nel nostro showroom. Ci è piaciuto uni-

re tante diverse offerte commerciali, soprattutto in vista del periodo estivo". Rispetto alle tendenze della nuova stagione nel settore dell'arredamento la signora Fedele spiega: "Sarà ancora in voga il filone moderno, leggermente riscaldato nei colori. Torna infatti il legno nella tendenza più moderna. Resta anche il laccato lucido e opaco. E di certo, per i più tradizionali, non mancherà un filone provenzale. I colori di tendenza saranno le tonalità di marrone, dal beige fino al tortora, a scemare sul bianco" . Bocche cucite invece sulle novità del prossimo anno di Manieri & Ceccarelli. "Sono un segreto - conclude - venite a scoprirle".


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Comparto 3, sommersi da 40 cm di fogna ui affoghiamo!". Sono arrabbiati e preoccupati gli inquilini del comparto 3, di via Caterina Usai a Ponte di Nona, costretti a vivere da tempo con un'insopportabile puzza di umido che sale dalle cantine, invase da alcune settimane da litri di acqua delle fogne e da zanzare e moscerini. Tante le segnalazioni e le richieste di intervento urgente fatte dai condomini, finite come sempre in un nulla di fatto. "Abbiamo fatto tante telefonate e abbiamo anche cambiato il rubinetto dell'acqua del palazzo, ma da noi non vengono neanche per lo spurgo - si sfoga il signor Nicola Gravano, inquilino del comparto nel quartiere popolare - C'è una valvola del tubo centrale, che porta l'acqua a tutte le case, che non funziona. Giù le cantine si sono riempite di acque chiare e acque scure. Se si assorbe potremmo intervenire e cambiare i rubinetti, ma per il momento solo con gli stivali di plastica si entra". Scendendo le scale che conducono alle cantine, il pavimento è sommerso da 15 centimetri di acqua che avvolgono piedi e caviglie di chi si avventura in questa palude, per poi sprofondare in 40 centimetri di liquido delle fogne, che raggiunge spesso i contatori elettrici. Una condizione invivibile, tra umidità e colonie di zanzare, dove i danni agli oggetti personali finiscono con l'essere il problema minore. "Tutte le cose che avevamo nella cantine le abbiamo da tempo buttate", dice Patrizia Camusi, sporgendosi verso le scale bagnate che portano in cantina. "Qui la corrente scatta sempre - aggiunge Simona Calarà, abitante del comparto - I tubi sono tutti fradici e per questo fa contatto". E tra bambini, adulti e anziani costretti a vivere in questo ghetto, ci sono anche dei disabili che non sempre possono sfuggire

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IL COMPARTO DI VIA CATERINA USAI, NEL QUARTIERE POPOLARE DI PONTE DI NONA, DA ALCUNE SETTIMANE HA LE CANTINE SOMMERSE DALL'ACQUA DELLE FOGNE DOPO L'ENNESIMA ROTTURA DELLE TUBATURE. ZANZARE E UN'INSOPPORTABILE PUZZA HANNO SPINTO GLI INQUILINI, TRA CUI MOLTI DISABILI, A LANCIARE UNA NUOVA RICHIESTA DI INTERVENTO. Marco Conforti con la madre. A sinistra gli inquilini dello stabile allagato. In basso Acqua nelle cantine e nei sotteranei.

a questi odori. "Nel giardino di casa ho una presa d'aria collegata con le cantine. Una volta mentre ero seduto fuori, si è riempito tutto il muro di farfallette - racconta il signor Nicola - Io ho due figli portatori di handicap, che mangiano artificialmente. Se voglio fargli prendere un po' di aria non posso, perché non possono più stare fuori con tutto quello che c'è".

La vicenda è nota a molti, ma nessuno interviene. All'ufficio di igiene, che non ha mai risposto, ai vigili, che chiamati hanno girato la patata bollente alla Romeo, la quale infine non si è interessata del problema neanche con un semplice sopralluogo. L'acqua, che risale arrivando nelle case attraverso gli scarichi, affiora qua e là. Dai muri, zuppi di umidità, ai citofoni da cui gli inquilini hanno visto a volte uscire acqua. "Avevo chiesto se potevo avere un angolo delle cantine un po' più sano, dove tenere i ricambi della carrozzina di mio figlio. Ma ora giù è tutto fradicio - commenta un'altra inquilina, madre di un giovane disabile - Io mi devo barricare dentro per la puzza. Portassero qua l'assessore comunale a vedere come stiamo!". Intanto gli inquilini del comparto hanno organizzato una raccolta firme, completa di tutti i documenti accumulati in anni di richieste, da presentare in municipio all'assessore Erp Mario Brunetti che, carte alla mano, si è reso disponibile ad incontrare questi cittadini. Un buon esempio che potrebbe partire direttamente dall'ottavo municipio. ANNA GIUFFRIDA

UN ANNO IN ATTESA A VIA ALDO CAPITINI 32 CONCETTA PIANTADOSI DA UN ANNO VIVE CON LE INFILTRAZIONI D'ACQUA ALLE PARETI DELLA SUA CASA. A MAGGIO HA DENUNCIATO LA ROMEO. ono venuti tempo fa e mi hanno lasciato senza mattonelle al pavimento". Inizia così la chiacchierata con Concetta, moglie, madre e nonna, con un marito malato da accudire tutti i giorni. Da un anno convive con delle infiltrazioni d'acqua alle pareti. La Romeo, tanto per cambiare, è passata, ha dato una rattoppata e se ne è andata. A casa di Concetta infatti mancano delle mattonelle al pavimento della camera da pranzo, che la Romeo ha 'dimenticato 'di reinstallare. Le infiltrazioni continuano e ormai hanno invaso tutto il perimetro della casa. "L'anno scorso ho segnalato il problema alla Romeo. Sono venuti e mi hanno fatto questo bel lavoretto. Io abito con mio marito malato. E' pericoloso stare senza mattonelle a terra e tutte queste infiltrazioni non aiutano certo le sue condizioni di salute. A maggio scorso, ho deciso di denunciare la Romeo. Sono mesi che chiedo un intervento, ma nulla. Nessuno si è presentato alla mia porta. L'altra volta sono venuti perché ho chiuso l'acqua a tutta la palazzina per 20 giorni. Sei costretto a fare queste cose per essere ascoltata. E co-

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PONTE DI NONA SOTTO SGOMBERO A PONTE DI NONA SI ANNUNCIANO NUOVI SGOMBERI. SONO PREOCCUPATI E TEMONO PER IL LORO FUTURO. a casa è per chi ne ha bisogno veramente e non per chi la vende", "Vogliamo una casa per i nostri figli". Sono solo alcuni degli striscioni che gli abitanti del comparto 14 di Ponte Di Nona hanno affisso sui cancelli d'accesso alle palazzine e sui balconi. Pochi giorni fa, alcuni abitanti hanno ricevuto la "visita" dei vigili che hanno intimato loro di andarsene. Sono donne incinte, bambini, nuclei familiari di giovanissimi che hanno occupato le case sfitte dell' Ater. Siamo nelle famose "case colorate" di Ponte di Nona. "Siamo in graduatoria per aver un alloggio,qui le case era sfitte da tempo ed aperte. Gli assegnatari non ci sono voluti venire e noi della casa abbiamo veramente bisogno", si sfogano le madri di famiglia che hanno occupato gli appartamenti circa un anno fa. E puntano il dito contro chi la casa a Ponte di Nona non l'ha voluta perché, come giustamente sottolineano, "evidentemente non ne avevano bisogno". Sono preoccupate, temono di finire in mezzo ad una strada con i loro bambini. Sono 9 famiglie sotto sgombero solo nel comparto 14. Ormai non dormono più la notte per la paura di perdere quella che è la loro casa da un anno. Nei loro occhi la paura di perdere tutto da un momento all'

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NEL COMPARTO 14, CASE COLORATE, GLI OCCUPANTI

altro, lo spauracchio di finire in mezzo ad una strada . Sono donne e famiglie di giovanissimi, con una vita ed un lavoro precario, per i fortunati tra loro che ce l'hanno. Persone "normali" che vivono un disagio economico. Hanno occupato, sono abusivi, è vero, ma, evidentemente, non hanno avuto un' alternativa. Hanno bisogno di una casa. Lo sgombero, a quanto hanno detto loro dai vigili, è imminente. Dopo dove andranno? In un residence? Sono stracolmi e sembra esserci la volontà politica di dismetterli pian piano perché troppo onerosi per l' amministrazione. In questo quartiere popolare del versante prenestino negli ultimi tempi gli sgomberi si sono succeduti con un ritmo incessante, come in nessun altro quartiere della città. Dove andranno queste famiglie quando verranno sgomberate? E i loro bambini? Sono molte, troppe le case popolari sfitte, vendute o subaffittate e quelle in cui i legittimi assegnatari non vivono e che tengono vuote. Si dovrebbe, prioritariamente, cominciare a mettere mano a queste illegalità, prima di sgomberare delle famiglie che "utilizzano" delle case comunali abbandonate. E quanto meno, cercare una soluzione alternativa senza sbatterli in mezzo alla strada.

munque non ho risolto nulla, perché non hanno fatto un buon lavoro, sto ancora così. E allora ho fatto a maggio una denuncia". Sono costretti a questo i cittadini delle case popolari di Ponte di Nona. Sono costretti a creare un danno peggiore a loro e ai loro vicini (chiudere l'acqua per 20 giorni ndr) per essere ascoltati. E quando finalmente qualcuno si presenta alla loro porta, quello che gli offrono sono lavori tampone, che non risolvono mai in modo definitivo il problema. "Io pago l'affitto e voglio avere i servizi che mi spettano. Nelle cantine la situazione è peggio di casa mia. Ci sono tutte crepe e le infiltrazioni d'acqua arrivano a metà parete". Concetta il suo giro di un anno in purgatorio lo ha fatto. Un anno basta, che dite si merita ora il paradiso? FE. GRA.


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Nonni vigile: “Volontari e senza diritti” ono arrabbiati e amareggiati gli otto nonni e pensionati che prestano servizio di volontariato in strada, davanti alla scuola elementare Falcone di Villaggio Prenestino. Loro, che ogni giorno con il freddo e la pioggia, hanno assistito i bambini nell'attraversamento della strada e vigilato sulle macchine in sosta davanti all'ingresso della scuola, da gennaio non ricevono più il contributo che gli spetta per questo importante servizio. Sedici buoni pasto da 4,65 euro, che li aiutavano ad arrotondare la pensione. "Da gennaio non ci danno i buoni pasto, ma io so che i soldi sono stati stanziati - dice arrabbiata Adalgisa Bonanni, volontaria del servizio da 10 anni - Sono circa 100 euro al mese, ma non sono un pagamento. Servono come rimborso per l'autobus, o per la macchina chi ce l'ha, e per un caffè. Anche perché con 4,65 euro che altro ci fai? Giusto la colazione". Una storia che nell'ultimo anno si è verificata già due volte. L'anno scorso, dopo tre mesi di digiuno dai buoni pasto, i rimborsi sono stati nuovamente distribuiti. Un contributo che in dieci anni non ha subìto aumenti, ma che aiuta e gratifica l'impegno di

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16 BUONI PASTO AL MESE, CHE GLI SPETTANO DI DIRITTO, DALLO ADESSO GLI OTTO PENSIONATI VOLONTARI, IN SERVIZIO DAVANTI ALLA SCUOLA FALCONE DI VILLAGGIO PRENESTINO, FANNO SENTIRE TUTTA LA LORO PREOCCUPAZIONE PER UN RIMBORSO CHE LI AIUTA AD ANDARE AVANTI. RICEVANO I

SCORSO GENNAIO.

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Adalgisa Bonanni-Claudia D'Elia, Palmira Dedonatis e Guido Tufoni

questi cittadini. "Qui questo servizio è importantissimo - spiega Adalgisa - La mattina davanti alla scuola non si vede un vigile, non si vede nessuno, e noi ci prendiamo di tutto e di più. Anche insulti, magari perché diciamo che davanti al cancello non possono sostare le macchine. Però è un bell'impegno: la mattina ti alzi e sai che devi fare qualcosa, ti prepari ed esci anche con il freddo". "E poi anche noi siamo nonni, che abbiamo i nipoti vengono qui a scuola - le fa eco Claudia D'Elia, baby pensionata e invalida al 100% - Ci piace e siamo stimolati a farlo perché, oltre ad essere un servizio di tutti, è anche qualcosa che facciamo

UN CITTADINO DI CASTELVERDE DA ALCUNI ANNI SUBISCE LE CONSEGUENZE DEL VICINO CAVALCAVIA, REALIZZATO NELL'AMBITO DELLE OPERE TAV. L'ULTIMO DANNO, CHE RISALE AL 2009, NON È STATO ANCORA RISARCITO. UNA SITUAZIONE COMPLICATA DALLA SCARSA ILLUMINAZIONE DI UN TRATTO DI STRADA, RESO PERICOLOSO PROPRIO DAL PONTE DELLA TAV. a novembre a oggi, una volta hanno portato la posta dopo 9 giorni, un'altra dopo 11, poi 7 e 5 giorni. Adesso l'ultima consegna è stata dopo 16 giorni". Si possono contare sulle dita di una mano le volte che i postini hanno recapitato, negli ultimi mesi, le lettere ai cittadini della zona prenestina. Un disservizio che il signor Osvaldo Polverari, residente in via della Riserva Nuova, ha annotato per mesi dimostrando la gravità di questo mancato servizio. "Noi prima dipendevamo da Castelverde, e Ponte di Nona da Finocchio. Poi hanno unito noi alle case popolari e hanno fatto un unico calderone con lo 00132 - dice il signor Polverari - Qui prima c'era la titolare della zona e funzionava tutto bene, poi è stata trasferita e sono iniziati i problemi. Adesso ammucchiano la posta e l'altro giorno mi sono arrivate 15 buste, di cui due dello stesso posto sono timbrate 31 maggio e 7 giugno. Sono arrivate insieme perché le hanno tenute lì ferme". Un disagio che diventa insostenibile quando tra le lettere arrivate in ritardo ci sono anche bollette da pagare, scadute. "Hanno portato bollette già scadute. Per fortuna io ho l'addebito, ma chi non ce l'ha come fa?" commenta il signor Osvaldo mostrando il mucchio di lettere recapitate. Tante le telefonate di protesta e di segnalazione del disservizio da parte dei cittadini che hanno costretto gli uffici postali a dirottare le chiamate al centro di smistamento di via Casilina. Ma a chi

chiama è possibile ottenere, al massimo, la consegna della posta su richiesta. "Una volta ho chiamato laggiù e ho spiegato che a mia moglie non arrivava la rivista a cui è abbonata da tempo - racconta il signor Polverari - Hanno voluto sapere l'indirizzo, e dopo qualche ora ho trovato nella buca tre numeri della rivista. Ma avevano consegnato solo le riviste di cui avevo parlato". Una realtà denunciata da molti, negli ultimi mesi, di cui si dichiarano all'oscuro al centro di via Casilina. "Lì il postino e il servizio ci sono tutti i giorni. Al massimo la posta viene recapitata un giorno si e uno no - dice il responsabile del centro di smistamento - Lì ci sono ragazzi nuovi che non ce la fanno tutti i giorni a fare il giro completo. Per cui fanno un giorno un pezzo e un giorno un altro pezzo di strada". E aggiunge "Non posso tenere sotto controllo 85 portalettere. Io so che tutti i giorni su quella zona c'è applicata una scorta, che sono questi ragazzi con contratto a tempo determinato trimestrale". Se prima, muniti di macchina, i postini potevano sobbarcarsi il peso di recapitare blocchi di riviste e lettere, adesso questi ragazzi portalettere in motorino non possono tamponare al flusso quotidiano della posta. Queste sono le condizioni fornite dalle Poste. In attesa che i cittadini dell'area prenestina riescano in qualche modo a fare a meno di questo disservizio, le buche delle lettere si riempiranno di tanto in tanto. Come sa chi subisce da tempo questo disagio "Adesso ti trovi la buca piena, e poi devono passare altri 10 giorni". ANNA GIUFFRIDA

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VILLAGGIO PRENESTINO, PERDITE D'ACQUA EVAPORATE IN

VIA

VASTOGIRARDI,

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VILLAGGIO PRENE-

STINO, DA UN MESE A QUESTA PARTE, AFFIORA DA SOTTO L'ASFALTO UNA CHIAZZA DI ACQUA FACENDO TEMERE CHI ABITA NELLA VIA SULLA PRESENZA DI UNA PERDITA OCCULTA DEI TUBI.

per noi". Un progetto che riqualifica chi per età o per invalidità non può lavorare, e che colma una carente presenza di vigili davanti alle scuole a costi ridotti per le casse comunali. La vicenda, di questi e altri volontari dell'ottavo municipio, è arrivata anche nell'aula del consiglio municipale lo scorso 9 giugno con una mozione, presentata dal Pd e votata a maggioranza, in cui si chiedeva al presidente del municipio di "farsi carico presso l'Amministrazione Centrale al fine di corrispondere ai volontari il contributo previsto". Intanto, questi otto nonni vigile con impegno hanno continuato il servizio fino alla chiusura estiva delle scuole. Ma non demordono sui loro diritti. "Se la cosa non si mette a posto, siamo disposti ad andare in Campidoglio tutti quanti. Perché questa cosa si deve risolvere", fanno sapere con piglio determinato. Un punto di riferimento, per generazioni di bambini e ragazzi del quartiere, che non può andare perduto. ANNA GIUFFRIDA

VIA DONEGANI, DANNI E DISSERVIZI DELLA BUROCRAZIA

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MEROSE LE SEGNALAZIONI ALL'ACEA, CHE SE NON VEDE NON PROCEDE.

E ARCHIVIA LA PRATICA.

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gni giorno, da un mese a questa parte, in via Vastogirardi, a Villaggio Prenestino, affiora dell'acqua che crea una chiazza di asfalto umido davanti all'ingresso di alcune abitazioni. Una perdita momentanea o una più seria rottura di tubature sottostradali? È quanto si chiede un abitante della via, che ha fatto diverse segnalazioni di intervento all'Acea. Le pratiche l'ente finora le ha sempre chiuse, perché all'arrivo degli operatori l'asfalto era già asciutto. "La macchia che compare si estende per un paio di metri - spiega Filippo Rizzo, mostrando le foto della chiazza

Filippo Rizzo con la moglie

d'acqua nuovamente asciutta - Il 19 maggio abbiamo fatto la prima segnalazione all'Acea, ma quando sono arrivati la macchia non c'era perché il caldo l'aveva asciugata. Hanno detto che non vedendo niente non potevano intervenire. La settimana successiva li abbiamo richiamati, ma si è ripetuta la stessa cosa". La macchia umida, notata solo un mese fa ma che "potrebbe esserci da prima, solo che con le piogge non ci abbiamo fatto caso," aggiunge il signor Rizzo, dopo diverse segnalazioni è stata verbalizzata anche dalla polizia municipale che ha fatto una nuova segnalazione all'Acea. Ma questo va e vieni di umido che affiora, complice il caldo delle ultime settimane, crea ben altri timori a chi vive a pochi passi da questa macchia di asfalto bagnato. "Secondo me, la causa risale a quando più di un mese fa sono passati dei mezzi pesanti che sono andati fino in fondo alla strada. E adesso deve esserci qualche tubo dell'acqua che corre giù che si sarà spaccato - prosegue il signor Rizzo - Sicuramente se scavano adesso la perdita c'è. Al momento non si tratta di una grossa perdita, ma a lungo andare queste situazioni possono creare le cosiddette voragini". Un rischio che si potrebbe evitare prevenendo la possibilità che questi cittadini, le cui case hanno l'ingresso sulla via, restino bloccati. Dopo tre segnalazioni di questo cittadino e una della polizia municipale, quanto si dovrà attendere per un intervento? Si spera non per la fine della stagione calda. ANNA GIUFFRIDA


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Castelverde. Cade un pezzo di storia l 18 giugno è stata smantellata la sede storica della Polisportiva Castelverde. Quello stesso edificio che per più di trent'anni è stato un simbolo e un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere. La demolizione della struttura era prevista da mesi per il progetto di ampliamento e ristrutturazione degli ambienti annessi alla chiesa ma, per coloro che nella Polisportiva ci sono cresciuti, non è facile assistere al suo smembramento. Carmine Rosone, fratello di Claudio, che è nel direttivo della Polisportiva dal 1982 e, fino all'anno scorso ne è stato presidente, è uno di loro. Cosa si prova a vedere un cumulo di macerie laddove prima sorgeva la Polisportiva? Quando ho visto quello che rimaneva della vecchia sede mi si è stretto il cuore. È stato come se mi avessero tolto un pezzo di vita perché di quel posto io, come anche altri, abbiamo dei ricordi stupendi. Che ricordi hai della vecchia Polisportiva? In quell'edificio ho passato dei bei momenti. Non era solo un luogo dove si faceva sport, ma fungeva anche da centro di aggregazione. È lì che molte persone si sono conosciute, hanno stretto amicizia e si sono innamorate. Un bel ricordo è quello delle feste di fine anno, durante le quali ve-

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VIA GILDONE RESTITUITA 5 per mille - Codice fiscale 80445000583 ALLA CIVILTÀ

DEMOLITA LA STORICA SEDE DELLA POLISPORTIVA CASTELVERDE, I RICORDI E LE NOSTALGIE DI CARMINE ROSONE. Lo smantellamento dello stabile

DOPO CINQUE ANNI LA CASA DI VIA GILDONE A CASTELVERDE, TRASFORMATA IN DISCARICA DAL SUO PROPRIETARIO A.A. SEGUITO DAI SERVIZI SOCIALI, È STATA RIPULITA E BONIFICATA. UN IMPEGNO MANTENUTO DAI VIGILI DELL'OTTAVO, CHE PREVEDONO UN NUOVO INTERVENTO PERCHÉ LA CASA NON TORNI AD ESSERE SOMMERSA DAI RIFIUTI.

enomale, sono cinque anni che c'era questa situazione! Ancora non ci credo che hanno tolto finalmente questa zozzeria". I vicini della casa-discarica di via Gildone a Castelverde, dopo anni di disagi e una convivenza difficile con topi e rifiuti di ogni sorta, hanno tirato un sospiro di sollievo

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Come era

nivano presentate le attività della Polisportiva, si offriva da mangiare e si stava insieme. Di Cosimo ha affermato che a settembre verrà inaugurato l'istituto superiore di Castelverde e che la Polisportiva potrà utilizzare la palestra della scuola … La palestra della scuola non è adatta a tutte le discipline. Può andare bene per la pallavolo, ma non per le arti marziali. Bisognerebbe montare e smontare tutte le sere i tatami. Inoltre il servizio di riscaldamento non è garantito dopo l'orario scolastico. Quale futuro vedi per la Polisportiva?

Tre anni fa, quando dovemmo abbandonare la nostra storica sede e trasferirci, dissi a mio fratello Claudio che la Polisportiva non sarebbe sopravvissuta. In effetti ne abbiamo risentito: la struttura attuale non è adatta a tutte le discipline e quindi gli iscritti sono un po' calati. Ho paura che se ci trasferiamo in un'altra sede provvisoria, la situazione potrebbe peggiorare. Per ora la proposta migliore mi è sembrata quella del comitato di quartiere che ha pensato di utilizzare degli spazi comunali per la costruzione di una palestra. Sembra che siano stati stanziati dei fondi, ma non so se siano sufficienti. CRISTINA CORI Sostieni la Polisportiva donando il tuo

LA POLISPORTIVA RICORDA IL MAESTRO A QUATTRO MESI DALLA SCOMPARSA DI CLAUDIO ROSONE, LA POLISPORTIVA CASTELVERDE ORGANIZZA IL GALÀ DELLE ARTI MARZIALI IN SUA MEMORIA. l ricordo di Claudio Rosone è ancora vivo nella gente e nei suoi allievi. E le numerose persone che hanno preso parte al 1° Memorial Claudio Rosone, tenutosi il 19 giugno presso la sede Tiro a volo Valle Aniene, lo hanno dimostrato. L'iniziativa, che ha avuto il patrocinio della UISP (Unione Italiana Sport per tutti), è parChristian Cilia tita da Christian Cilia, presi(presidente della polisportiva) dente della Polisportiva Castelverde ed ex allievo di Rosone. "Dopo l'assenza di Claudio ho pensato di dedicargli un evento che non fosse semplicemente una gara, ma una festa delle arti marziali, perché il maestro era innamorato delle arti marziali - spiega Christian Così, per ricordarlo ho raggruppato alcune palestre di Roma in cui si praticano discipline di combattimento". All'evento sono intervenuti anche Dario Nanni, consigliere comunale, e Andrea Novelli, responsabile della UISP. Non sono mancati momenti di commozione durante la cerimonia d'apertura, quando Matteo Luciani, uno degli allievi di Claudio, ha parlato del maestro e degli ideali che hanno guidato la sua vita fino all'ultimo. Silenzio e commozione anche durante la proiezione del filmato su Claudio e il suo percorso da judoka, da allievo a maestro. Mentre nel pomeriggio si sono succedute le esibizioni di arti marziali tra cui judo, taekwondo e Gatka (antica arte marziale indiana dei sikh). Grazie all'iniziativa, la Polisportiva è riuscita a raccogliere 2.500 euro che serviranno per finanziare la futura struttura. "L'obiettivo è riuscire a creare una sede indipendente che possa ospitare in maniera stabile e definitiva la palestra. Per questo da qualche tempo abbiamo messo in piedi una raccolta fondi - spiega Christian - per porre fine a questa condizione di incertezza". CRISTINA CORI

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PRESENTATO IL PROGETTO DELLA NUOVA CHIESA DI CASTELVERDE inalmente svelato il progetto di riqualificazione della Chiesa di Castelverde. Mercoledì 22 giugno scorso, all'interno della stessa chiesa, parte della comunità del quartiere si è recata per vedere come diventerà la loro parrocchia. La chiesa esistente rimarrà così com'è, ma si trasformerà in sagrestia. Le si affiancherà la nuova Chiesa che potrà ospitare 400 posti a sedere, su una superficie di 700 mq. Il complesso che verrà edificato conterrà al suo interno due campi di calciotto, due campi di bocce, i parcheggi e ben 14 aule che potranno essere utilizzate per il catechismo o per le altre attività parrocchiali, oltre alla sala polifunzionale di 250 mq con annessi servizi igienici. Oltre ai parcheggi e all' immenso spazio verde che verrà realizzato, sorgerà anche ex novo la casa per il parroco. Verranno inoltre installati più di 90 pannelli fotovoltaici che saranno in grado di generare 25- 30 KW di energia non inquinante. ELENA BRUNI

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quando lo scorso 15 giugno i vigili dell'ottavo municipio e gli operatori dell'Ama hanno iniziato lo sgombero della casa trasformata in discarica. Una promessa di intervento mantenuta per la sezione tutela Ambiente della polizia municipale dell'ottavo municipio. "E' stato tutto bonificato in maniera seria e giusta. Si è fatto con l'Ama, il dipartimento e il municipio. Nessuno è sfuggito alle proprie responsabilità - commentano i vigili della sezione - Insieme al Dipartimento abbiamo fatto fare una Determina per Igiene Pubblica. Il Dipartimento poi dovrebbe fare una diffida di pagamento, ma in realtà non si rivarrà perché il proprietario è un cittadino seguito dai servizi sociali". Quasi una settimana di lavoro, con ruspe e gru per pulire l'abitazione a due piani dalla montagna di rifiuti gettati negli anni dal proprietario. 100 quintali di materiale trasportato con circa 15 camion dell'Ama nella discarica di Rocca Cencia. "Finalmente possiamo tenere le finestre aperte, senza essere invasi dalle zanzare - dicono i vicini - Ma la casa andrebbe recintata, perché in estate i bambini ci potrebbero entrare per giocare. Lo facevano anche quando c'erano tutti quei rifiuti". Un lavoro complesso che non può considerarsi completato, vista anche la condizione del signor A.A. proprietario di questa casa-discarica. "Non possiamo prevenire, perché lì è una proprietà privata - spiega la polizia municipale - Possiamo fare delle contravvenzioni, ma non risolvono, anche perché il signore è irreperibile. Adesso dobbiamo escogitare un sistema in modo che in poco tempo non si crei lo stesso disagio". Un nuovo impegno per la polizia municipale e gli enti preposti, per non mandare in fumo questi giorni di lavoro e interventi risolutivi. ANNA GIUFFRIDA



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Via delle 'marchette' Cerquete I RECENTI LAVORI DI RISISTEMAZIONE DI VIA DELLE CERQUETE NON SEMBRANO SIANO A FAVORE DI TUTTI, MA DI POCHISSIMI CITTADINI. È QUANTO HA FATTO NOTARE IL CONSIGLIERE DANIELE GRASSO CHE, IN UN'INTERROGAZIONE URGENTE IN AULA DI CONSIGLIO, HA PRESENTATO IL PROBLEMA DI UNO SCIVOLO NON PEDONALE ACCANTO AD UNA FERMATA DELLO 051. ono partiti da alcune settimane i lavori su via delle Cerquete, che dovevano ridare sicurezza e vivibilità a chi percorre questa strada. Ma finora i disagi e le anomalie sono più evidenti dei vantaggi portati da questo intervento. Il comodo marciapiede, che corre su un lato della via, ha sensibilmente ristretto la strada quotidianamente attraversata dalla linea 051. Adesso, come commentano alcuni abitanti della zona, il transito di due autobus è diventato un gioco ad incastro. Tra un ciglio della strada e l'altro ci sono circa 7 metri, mentre "dovrebbe essere larga almeno 8 metri", spiega il consigliere Pd Daniele Grasso. Ed è lui l'autore di un'interrogazione urgente in aula di consiglio, che vuole far luce su un tratto di marciapiede che scivola davanti ad un terreno privato e non asfal-

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a qui non puoi uscire. Questa è una borgata bloccata". Chi come il signor Antonio Palozzi abita al di là della rotatoria che collega Lunghezza alla via Collatina, tra via delle Cerquete via Giovanni Casoni e via Acquaviva D'Isernia, resta escluso dal resto del quartiere. A rendere pericoloso l'arrivo a piedi in stazione o una semplice passeggiata nel quartiere è l'assenza di un regolare attraversamento pedonale che colle-

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tato, a fianco alla fermata dell'autobus. "Il progetto diceva che qui dovevano creare un rientranza per l'autobus - spiega Daniele Grasso - Solo che la rientranza era su terreno privato, quindi avrebbero dovuto fare un esproprio. Questo scivolo è a ridosso di un'area verde e mette a rischio i pedoni che scendono o aspettano l'autobus. E poi qui non hanno continuato il marciapiede, come previsto dal progetto. Ed è chiaro che non faranno più niente". L'ingresso al terreno privato è stato con-

siderato come un accesso carrabile, pur non presentando nessuna indicazione in tal senso. L'ennesimo caso di opera pubblica, che per alcuni diventa privata, che intende modificare anche la posizione della fermata dello 051 senza ulteriori spiegazioni. "Il problema è capire perché si fa un passo carrabile su un prato. E come se non bastasse, qui c'è stato abuso su abuso. Per fare un favore a qualcuno, vogliono anche spostare la fermata dell'autobus - prosegue Grasso - Ho fatto anche un'interrogazione. Se vogliono rispondere, visto che ancora non hanno risposto..". Uno scivolo improprio, ma facile da rivendere ad un singolo cittadino, è nuovamente merce di scambio nella realizzazione di interventi pubblici che devono andare a vantaggio del quartiere. "Questo sta diventando il municipio del possibile, dove è possibile fare le cose per gli amici. Ed è possibile fare un passo carrabile sul nulla. Dove si poteva non sono stati fatti gli espropri, per non dare fastidio a nessuno - commenta Daniele Grasso - E questo è scandaloso". ANNA GIUFFRIDA

MARCIAPIEDI A VIA DELLE CERQUETE. PROMESSA MANTENUTA

lcuni ci accusano di essere cattivi, di vedere il bicchiere mezzo vuoto e non menzionare mai ciò che le istituzioni fanno per il territorio. Ebbene, questa volta la notizia è positiva e noi la riportiamo. Lo scorso 6 maggio, durante l'incontro con i cittadini al Castello di Lunghezza, Di Cosimo, presidente della Commissione Urbanistica del Comune, aveva fatto delle promesse. Parlando dei progetti messi in agenda dal Comune, aveva garantito entro tre settimane sarebbero partiti i lavori per la realizzazione dei marciapiedi e dell'asfaltatura in via delle Cerquete. Così è stato, la promessa è stata mantenuta, i lavori sono iniziati. Questo ci fa ben sperare perché di promesse nell' VIII municipio ne vengono fatte tante. Vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno.

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CRISTINA CORI

LUNGHEZZA, TAGLIATI FUORI DALLA ROTATORIA DA QUANDO È STATA REALIZZATA LA ROTATORIA, CHE COLLEGA LUNGHEZZA A VIA COLLATINA, UNA PARTE DI QUARTIERE È COSTRETTA A FARE ACROBAZIE E ATTRAVERSAMENTI FUORI DALLE STRISCE PEDONALI QUANDO ESCE DI CASA.

E PER I PIÙ SFORTUNATI, LA SITUAZIONE SI COMPLICA CON LA

MANCANZA DI MARCIAPIEDI.

ghi questa porzione di quartiere al resto della zona. "Se uno vuole camminare deve stare in mezzo alla strada - dice Antonio Palozzi, che vive in una delle strade tagliate fuori dalla rotatoria - Ogni strada ha lo stop per-

ché c'è la rotatoria, ma per l'attraversamento non dico di mettere un semaforo ma almeno la segnaletica a terra! Anche perché se vieni investito fuori dalle strisce non ti ripaga nessuno, così dice la legge". Dei cittadini, costretti ad attraversare quotidianamente questa rotatoria, solo alcuni sono più fortunati a poter usufruire almeno di un marciapiede che metta in sicurezza i pedoni. Chi abita su delle Cerquete ha dovuto rinunciare anche a questo, e per uscire dalla via deve affrontare sul ciglio della strada la curva pericolosa che immette sulla rotatoria. Per tutti si aggiunge un altro disagio: in assenza di strisce pedonali, chi deve attraversare la trafficata rotonda è costretto a scavalcare il guard-rail. "Qui è pericoloso: sul guard-rail ci sarebbe da fare un'apertura, ma purtroppo mancano anche marciapiedi e strisce - prosegue il signor Palozzi provando ad oltrepassare la strada Quando è stato della Tav si sono spesi tan-

ti soldi, ma qui che bastava stringere o allargare e creare un marciapiedi non si è fatto nulla. Basterebbero anche pochi soldi per farlo, realizzando magari degli scalini per arrivare direttamente alla stazione. Se no devi girare, scavalcare e ti metti sempre a repentaglio". Con la cronica assenza di parcheggio che intasa la stazione di Lunghezza, e altre zone del quartiere, lasciare la macchina e fare pochi metri a piedi per questi cittadini è un lusso. Un quartiere spezzettato, a cui si potrebbe ridare qualità già con piccoli interventi. Finora mancati. E dare una risposta a chi vorrebbe anche solo poter uscire di casa tranquillo. "C'è tanta gente che qui passeggia. Anche per non stare sempre in casa - aggiunge il signor Antonio - Ma così è difficile". ANNA GIUFFRIDA



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Genitori Scuola Insieme in ricordo di Claudio enerdì 10 giugno si è svolta nel cortile antistante il comprensorio scolastico Falcone, la festa di chiusura delle scuole. All'evento, organizzato dall'associazione Genitori Scuola Insieme, hanno partecipato sia i bambini delle elementari che delle medie. Per tutto il giorno si sono susseguiti giochi e manifestazioni sportive. I ragazzi hanno potuto divertirsi praticando il parkour con maestri espert, arrampicandosi su un' apposita parete montata per l'occasione, oppure con i classici giochi di un tempo come il tiro alla fune. I proventi di questa manifestazione saranno convogliati in parte nella scuola per le proprie necessità, ed in parte per sostenere il centro giovani Saltafosso, che ha aperto i battenti l'anno scorso, e che viene gestito dall'associazione stessa. Il centro doveva essere finanziato dal municipio ottavo. Ma i soldi, già stanziati, non sono mai arrivati. "Il centro di aggregazione richiedeva delle figure professionali - racconta Anna Altamura, vicepresidente dell'associazio-

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L'ASSOCIAZIONE NON RICEVE FONDI MA CONTINUA AD OPERARE PER LA COLLETTIVITÀ, IL TUTTO NEL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI

ne - come psicologi, sociologi ed educatori che però non sono mai stati pagati. Se il Comune non provvederà a far arrivare i soldi ci vedremo costretti a fare una denuncia alla Procura della Repubblica. Il municipio è stato latitante. Antonio Villino, presidente della Commissione Cultura, ci aveva fatto delle promesse, ma non

lo abbiamo più sentito". Hanno offerto il loro contributo, ognuno secondo le proprie possibilità, anche i commercianti del quartiere che, conoscendo le difficoltà dell'associazione, si sono dimostrati tutti solidali. La festa quest'anno ha avuto una motivazione particolare, il voler ricordare Claudio Rosone, l'indimenticato maestro di Judo della Polisportiva Castelverde. "Era una persona che ha fatto tantissimo per questo quartiere - racconta ancora Anna - e soprattutto ha fatto tantissimo per questi ragazzi". Le fa eco Mauro Giannini, cittadino di Villaggio Prenestino: "Lui aveva una grande passione per lo sport e per i ragazzi, dava degli insegnamenti di vita". Al ricordo di Claudio gli occhi diventano lucidi e diventa difficile parlare. Così è anche per Patrizia Tavoloni "Per me era un grandissimo amico, non riesco ad aggiungere altro". PAOLO LUSTRI

LA TENUTA DEL CAVALIERE IN DIFESA DELL’AGRO ROMANO IL 15 GIUGNO PRESSO L'AZIENDA AGRICOLA LA TENUTA DEL SUL TEMA 'L' AGRO ROMANO TRA TUTELA E SVILUPPO '. ello splendido borgo de La Tenuta del Cavaliere, a due passi da Lunghezza, si è svolto un interessante convegno volto alla salvaguardia e allo sviluppo delle aziende agricole del territorio laziale. Tantissimi gli esperti del settore accorsi per ascoltare e proporre tante idee in difesa dell'Agro Romano. Assenti le istituzioni, a parte qualche delegato di, che invece erano state invitate all'evento per discutere le loro proposte politiche e per ascoltare i problemi e le necessità di chi la terra la lavora davvero con le proprie mani. Un'occasione mancata per la politica, che per una volta poteva dare un segnale di svolta. Presenti tanti docenti delle facoltà di Agraria di varie università. Presente anche la preside dell'istituto

CAVALIERE SI È SVOLTO IL PRIMO CONVEGNO

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Sereni, con sede a Colle Prenestino, Patrizia Marini. Protagonisti però indiscussi dell'evento sono stati gli agricoltori e agronomi che hanno più di tutti animato il dibattito. Tanti i temi affrontati durante il convegno che si è protratto fino a tardo pomeriggio. Dalle proposte degli agronomi, si è passati a discutere delle opportunità del-

l'agricoltura multifunzionale, fino alla gestione delle Tenute agricole a gestione pubblica. Spazio anche alla discussione in merito alle fattorie educative, come La Tenuta del Cavaliere, che hanno lo scopo di valorizzare il rapporto città - campagna e avvicinare i fruitori ai valori culturali, storici e ambientali del mondo rurale. Un progetto quello delle fattorie educative in cui La Tenuta del Cavaliere porta avanti i laboratori per lo studio delle api, quello dal latte al formaggio e il giocattolo antico. Una giornata quindi che ha cercato di valorizzare il concetto di campagna e del lavoro agricolo. Un modo per far capire che a volte tornare indietro, oggi più che mai, significa andare avanti. FEDERICA GRAZIANI

LUNGHEZZINA, IL COMUNE IMPUTATO AL TAR 50 CITTADINI DI LUNGHEZZINA, TRA CUI ALCUNI NEGOZIANTI, HANNO ADERITO ALLA PRESENTAZIONE DI UN RICORSO NEI CONFRONTI DEI RESPONSABILI DELLE OPERE INCOMPIUTE NEL QUARTIERE.

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l tempo è finito: vogliamo le cose che devono fare nel quartiere!". Dopo dodici anni di paziente attesa e di politici in visita nella zona con un bagaglio di promesse per lavori mai realizzati, un gruppo di cittadini di Lunghezzina è passato alle vie di fatto. Quelle legali. Sono già cinquanta, tra cittadini e negozianti, ad aver aderito al ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale versando una quota per le spese processuali. "Alcuni si erano iscritti, poi si sono ritirati. Forse perché non sapevano che queste procedure hanno dei costi - dice Antonio Cataldi, uno dei cittadini organizzatori del ricorso - Tutti, dal comune ai vari responsabili, saranno chiamati a dare una spiegazione sul perché di tante cose. C'è anche chi rema contro questa iniziativa e chi ci vuole dividere, tra Lunghezzina 1 e 2. Ma noi siamo un'unica entità urbanistica". Nomi di poco diversi, ma accomunati dagli stessi disagi. Come quello di avere come unico collegamento con l'esterno via Ortona de' Marsi, la sola via di fuga da un quartiere dove scarseggiano le opere primarie e i servizi secondari sono da sempre rimasti su carta. Un quartiere lasciato a metà, e in alcune zone vincolato ancora dalla presenza del consorzio, la cui vicenda entro qualche settimana arriverà nelle aule del Tar del Lazio con l'elenco delle principali negligenze. "Nel ricorso abbiamo indicato 4 istanze. Una seconda via d'accesso, per non essere ostaggio degli eventi; il servizio di nettezza urbana stradale, che viene effettuato solo dietro insistenze; il completamento di Largo Montenerodomo e la Riserva dei Selci - spiega Antonio Cataldo - Lavori che dovevano essere finiti nel 2005- 2006, e che a causa di questi signori non sono stati fatti. Questo vuol dire caricare di problemi una zona e programmarla come ghetto". "Per il parco sono stati stanziati 1milione e 250mila euro, e non si sa dove sono andati a finire questi soldi - aggiunge Piepaolo Loi, cittadino di Lunghezzina e organizzatore del ricorso - Qui ci sono case popolari, ci sono invalidi, ma non se li filano per niente. Sulla linea 042 ci sono solo tre vetture, e qui ci vuole un'ora perché arrivi l'autobus. Sono due anni che stiamo dietro a questi problemi e che ci prendono in giro". Entro fine giugno proseguirà la raccolta di iscrizioni per il ricorso, che se andrà a buon fine "porterà vantaggi a tutti quanti", come precisa il signor Cataldo. ANNA GIUFFRIDA


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Cade albero in via Ripatransone: è il terzo in un anno il terzo albero caduto in via Ripatransone, quartiere Corcolle Alto. Nella notte tra il 19 e il 20 giugno, notte senza un filo di vento né di pioggia, si è spezzato, cadendo sulla strada, un altro albero. Fortunatamente nessun ferito né alcun danno alla casa che sorge a pochi centimetri dall' albero caduto. Un caso fortuito come raccontano i cittadini che da tempo denunciano la situazione di pericolo dovuta agli alberi che non vengono potati da anni. "Abbiamo fatto presente al municipio questa situazione più e più volte - ci raccontano Matteo Evangelisti e Danilo Proietti (nella foto), due abitanti del quartiere - ma ci rispondono sempre che non ci sono i fondi sufficienti. Hanno potato solo alcuni alberi su un lato della strada pochi giorni prima che si svolgesse il consiglio straordinario nel nostro quartiere". Un caso fortuito che la caduta non abbia causato problemi: "Quando è caduto l'altro albero - continuano i cittadini - si è intasato tutto e tre autobus che andavano verso il centro sono rimasti bloccati per ore". Denunce dei residenti e del comitato di quartiere che rimangono inascoltate e alle quali il municipio fornisce sempre le solite risposte: "Non bastano i fondi". Un triste ritornello al quale i cittadini ormai non credono più. Sono talmente esasperati e disillusi che c'è chi decide di andarsene di qua, come Maria Anselmi (nella foto) e la figlia Francesca Romana che non ne possono più dello stato d'abbandono del quartiere: "Per andare in un parco o a fare una passeggiata dobbiamo arrivare a Tivoli Terme. Le strade sono impraticabili e non c'è

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NELLA

19 GIUGNO È CADUTO UN ALTRO ALBERO A CORCOLLE ALTO. E' IL TERZO IN UN ANNO. DAL MUNICIPIO LE SOLITE RISPOSTE: "NON CI SONO ABBASTANZA SOLDI PER POTARLI", MA LA SITUAZIONE RISCHIA DI DEGENERARE. NOTTE DEL

nulla. E' una desolazione! Siamo abbandonati da tutti", dicono in coro mamma e figlia mentre camminano per via Ripratansone stando attente alle radici degli alberi, ai rami che si spezzano e all' asfalto crepato della strada. "Non lo faccio per me, ma per mia figlia.

Che futuro le do se rimaniamo qui?", si domanda retoricamente Francesca Romana, che ha una figlia di pochi anni alla quale non sa cosa far fare durante il pomeriggio in questo quartiere. "E' un peccato - concludono - questo quartiere sarebbe potuto diventare bellissimo se solo non l'avessero abbandonato". Cos' altro bisogna aspettare per mettere mano al quartiere, un altro albero che cade? Si attende forse che succeda un incidente grave per "far saltare fuori i fondi necessari per potare gli alberi di via Ripatransone e via Fermignano? Gli alberi si spezzano come grissini, per di più in una notte senza vento né acqua, e nessuno interviene. Ma in fondo siamo a Corcolle e qui, lo sanno bene i residenti, si è dimenticati da Dio e dal municipio …

…A DATA DA DESTINARSI! PER

LA SECONDA VOLTA È STATO RIMANDATO, DAGLI INGEGNERI DELLA

RFI, L'INCONTRO

CON IL

COMITATO DI QUARTIERE E L'AMMINISTRAZIONE PER APRIRE IL FAMOSO TAVOLO DI CONFRONTO PER DECIDERE QUALI OPERE REALIZZARE A

CORCOLLE CON I RESTANTI FONDI TAV.

ncora una volta gli ingegneri RFI non sono stati disponibili all'incontro - commenta Francesco Saltini, presidente del comitato di quartiere di Corcolle - anche se non c'è stata da parte del Municipio una tempestiva comunicazione. L'Amministrazione sapeva che gli incaricati RFI erano indisponibili e allora perchè attendere fino alle sei meno dieci di sera del giorno prima dell'incontro per comunicarcelo? Forse occorre ricordare a chi ci amministra che abbiamo una vita anche noi, che non stiamo a loro disposizione h24! Attendiamo quindi la nuova data, ma un messaggio deve essere chiaro a tutti: siamo comprensivi, cerchiamo di venire incontro a tutte le possibili eventualità, ma la nostra pazienza inizia ad esaurirsi e se non si faranno sentire loro a breve termine, li chiameremo noi e a gran voce". Corcolle, abbandonata da anni dall'amministrazione, merita almeno rispetto. E questa amministrazione ha il dovere di puntare i piedi con gli ingegneri RFI affinché questi cittadini, che proprio dall'amministrazione dovrebbero essere rappresentati, non sentano forte l'umiliazione e la frustrazione di essere considerati di serie B. FE.GRA.

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IL PRIMO "SECONDO POSTO" PER CORCOLLE I

BAMBINI DELLA SQUADRA DI CALCIO DI

GIARDINI DI CORCOLLE ARRIVANO PER LA PRIMA VOLTA IN FINALE AL CAMPIONATO

C.S.I.

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iardini di Corcolle. Una piccola squadra di calcio under 10, guidata dai mister Massimo Vigi e Filiberto Cedrone, è riuscita ad arrivare alla finalissima del campionato provinciale C.S.I. tenutasi il 10 giugno al Double U W dell'Eur. I piccoli campioni, tra i quali c'è anche una bambina, si sono aggiudicati il secondo posto gareggiando e vincendo su associazioni e polisportive più strutturate e tecnicamente più preparate. È la prima volta che l'associazione calcistica di Corcolle arriva in finale ad un campionato di calcio a cinque così grande. "Siamo molto felici perché abbiamo vinto da soli, senza il supporto del quartiere, dal momento che a Corcolle la maggior parte delle persone non sa neanche che c'è una squadra di calcio - spiega Filiberto, uno dei due allenatori- Non ci ha seguito nessuno, eravamo solo noi: gli allenatori, i bambini e i genitori. Invece le altre squadre con cui abbiamo giocato avevano più risorse, sponsor, una società sportiva alle spalle e anche molti tifosi. Insomma con poco abbiamo fatto tanto". Nonostante il risultato però, il prossimo anno la squadra non giocherà più a Corcolle, ma si sposterà a San Vittorino, a causa delle pessime condizioni in cui versa il campo su cui i bambini si allenano. "A Corcolle abbiamo solo il campo di calcio della parrocchia che però non è custodito. Non ci rimane che spostarci”, continua Filiberto. CRISTINA CORI


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COLLATINO

Eremita per combattere il sistema MARIO DUMINI VIVE IN UNA GROTTA SULLE MONTAGNE DI SAN VITTORINO. E' VEGETARIANO E SI NUTRE DI CIÒ CHE RACCOGLIE DAL IMMERSO NEL VERDE E NEL SILENZIO NON RIMPIANGE IL CAOS DELLA CITTÀ.

SUO PICCOLO ORTO.

eremita'. Questo il soprannome con il quale è conosciuto a San Vittorino Mario Dumini. Ci attende su una strada sterrata a pochi chilometri dal paese. Da qui per un piccolo sentiero ci guida fino alla sua grotta. Il silenzio di queste montagne, l'aria che profuma di primavera e il panorama del quale si può godere ci fanno comprendere le ragioni di una questa scelta di vita. Davanti la grotta c'è una piccola baracca di legno che utilizza come cucina. All'interno della grotta il letto, le candele e molti libri e riviste. Originario del Trentino, venne a vivere a Roma insieme ai genitori all'età di cinque anni. "Ho studiato nelle scuole dei preti - racconta Mario - per cui ho assunto una mentalità leggermente religiosa, ma religiosa a modo mio". A vent'anni parte per l'Australia dove vi rimane per otto anni. "Spendevo i soldi viaggiando, perché volevo farmi una cultura. Io non ero come molti emigranti che lavoravano come pazzi per costruirsi il negozietto e mettersi la vita al sicuro. Io viaggiavo finche avevo soldi. Appena li finivo tornavo al lavoro". Spie-

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ga di aver scelto questa vita per ritrovare serenità e purezza. "Le persone credono che non si possa stare senza una persona accanto, invece vivere la solitudine è veramente bello. Le idee e lo spirito si fanno avanti con maggiore forza. Ho trovato questo posto, a pochi chilometri da Roma e per me è stato l'ideale. Qui c'è un piccolo paradiso, specialmente la sera, al tramonto. Mi siedo qui e studio qualche libro, oppure gioco con i gatti in grembo. Sono veramente contento di come si è svolta la mia vita". Mario però è stato anche sposato. Ha co-

nosciuto la moglie durante il ritorno da uno dei suoi tanti viaggi. Lui va periodicamente a trovarla a Roma. "L'esperienza matrimoniale è una cosa magnifica. Mia moglie è in assoluto la persona migliore che abbia mai potuto conoscere. Mi ha sempre lasciato la grande libertà di agire. Ci siamo felicemente divorziati per poter vivere le nostre vite senza che nessuno si appoggiasse all'altro, per poterci voler bene ancora di più". Nonostante la vita riservata, Mario ha un' intensa attività sociale. Iniziò ad interessarsi alle situazione delle carceri, spinto soprattutto dalla condizione in cui versavano gli immigrati clandestini in Australia. Oggi ha una fitta corrispondenza con i detenuti e partecipa a manifestazioni per il rispetto dei loro diritti. "Quelli che lavorano nelle carceri hanno una deformazione professionale che li porta a non avere rispetto verso l'uomo. Frequentando carceri e manicomi ho visto che lo Stato è così bestiale verso i più deboli, che è meglio non averci nulla a che fare. E' per questo che ho deciso di vivere in questo modo e di non contribuire con le tasse a questo sistema". Mario ha dato la sua disponibilità ad entrare in contatto con chiunque voglia interessarsi a questo tipo di problematiche.

ALEMANNO DICE NO A SALONE Cambi di programma dell'ultima ora per il sindaco Alemanno e il primo cittadino di Bucarest Sorin Oprescu, ospite istituzionale nella Capitale. La visita guidata nel campo nomadi di Salone, prevista per la mattina dello scorso 16 giugno, è stata annullata e spostata su un altro sito, il camping River che ospita circa 500 rom.

Uno schiaffo all'ottavo municipio che accoglie uno dei più popolati campi nomadi di Roma, e sul quale grava, tanto quanto in altri campi autorizzati, il Piano nomadi del sindaco romano. L'ottavo municipio, nei programmi del sindaco capitolino, finora resta in agenda solo per le vicende del Masterplan. ANNA GIUFFRIDA

PAOLO LUSTRI

COMPLANARI, ESPROPRIATA LA PRIMA CASA

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d un paio di settimane dalla partenza ufficiale dei lavori per le complanari a Lunghezza, sono iniziati anche alcuni silenziosi espropri. A cadere per primo sotto il braccio delle ruspe è stato un prefabbricato, che sorgeva sotto i pilastri della A24 in via del Casalone, dove viveva una signora con due suoi figli, uno dei quali cieco. Una storia di solitudine e degrado per questa famiglia che per anni ha vissuto in una vecchia casa cantoniera, all'ombra dell'autostrada. In ottica complanari, poco più di un anno fa, il presidente del municipio Lorenzotti avviò lo sgombero dell'area e la demolizione della casa cantoniera consegnando in cambio alla famiglia un container accanto a dove sorgeva la vecchia palazzina. Ma la bonifica dell'area, nei veri programmi del municipio, si è conclusa solo qualche giorno fa con l'abbattimento del prefabbricato e la totale spianatura del terreno. Dopo la casa cantoniera demolita e il container spazzato via, gli implacabili interventi per le complanari si spera sappiano fermarsi sulla soglia dei diritti dei cittadini. ANNA GIUFFRIDA

IN ARRIVO UN’ ANTENNA In via Cesare Cipoletti n. 27 , traversa di via di Salone, si vuole installare un' antenna di telefonia mobile. Si possono presentare osservazioni d'opposizione all'installazione fino a fine mese. A renderlo noto è lo stesso Municipio sul proprio sito. La richiesta di autorizzazione per l'installazione della Stazione per la telefonia mobile è stata depositata presso il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica il 31 marzo scorso. Entro 90 giorni è possibile far pervenire osservazioni di opposizione all'installazione. Quindi il termine ultimo per far pervenire osservazioni per non fare installare l'antenna è il 29 giugno.



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Giancarlo Palmieri, morto per negligenza on sta succedendo niente". "Non c'è niente da preoccuparsi". Mentre il chirurgo Stefano Moser, medico di guardia quella notte post-operatoria, pronunciava, "visibilmente infastidito", queste parole, le condizioni di Giancarlo degeneravano fino a farlo entrare nel coma da cui non si è più risvegliato. Moser è ora indagato per omicidio colposo in seguito alla denuncia di Alessandro, figlio di Giancarlo. In attesa della perizia che accerterà i fatti, abbiamo intervistato l'avvocato della famiglia Palmieri, Maurizio Cecconi.

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Cosa è successo quella notte? E' successo che il signor Giancarlo Palmieri si ricoverò, non in via d'urgenza ma per elezione, al Policlinico Casilino per un intervento chirurgico di tiroidectomia, che fu eseguito nel tardo pomeriggio del 9 maggio e si concluse apparentemente bene. Giancarlo fu riportato in corsia e dopo le 10 e mezza iniziò a manifestare difficoltà respiratorie. E' stato chiamato più volte il medico di guardia Moser, che è sempre stato sbrigativo nel dire che era tutto normale, che non c'era da preoccuparsi. Prima gli ha prescritto una fiala di Bentelan, parlando al telefono con l'infermiera, senza visitarlo di persona. Poi, quando la situazione si è aggravata, sempre al telefono e senza visitarlo, gli ha prescritto un calmante. Dopo un po' la crisi … Il paziente è diventato cianotico, non respirava più. E' stato sottoposto ad una TAC, e alle 4 del mattino il signor Palmieri è stato nuovamente operato dal primario che gli ha asportato un coagula da emorragia che

RICOVERATO AL POLICLINICO CASILINO PER UN INTERVENTO ALLA TIROIDE 'PERFETTAMENTE RIUSCITO', IL 63ENNE È ENTRATO IN COMA QUELLA STESSA NOTTE E, DOPO UN MESE, È MORTO LO SCORSO 9 GIUGNO. gli aveva ostruito il collo non facendo più passare aria e sangue. Però nel frattempo aveva subito un debito di ossigeno molto grave che gli ha provocato delle lesioni cerebrali. E' entrato in coma e dopo un mese è deceduto. Denunciate gli errori del chirurgo o pensate che anche nell'operazione possano esserci stati degli errori? La negligenza del chirurgo. Sull'operazione, se ci sono stati errori ce lo dirà la perizia del consulente del PM, fra circa 2 mesi. Ma al momento nessuno ha posto questa ipotesi. Avete testimoni, oltre ai parenti della vittima?

Numerosi: due degenti che stavano nella corsia dov'era ricoverato il signor Palmieri. Fuori dalla sala c'erano due poliziotti che stavano piantonando un detenuto. Questi gli estranei, poi c'erano la moglie, il figlio di Giancarlo e un'amica di famiglia che è anche dottoressa. E le infermiere, il personale sanitario. Il suo cliente ha avuto la sensazione che, a parte la negligenza del chirurgo, il personale ospedaliero fosse inadeguato quantitativamente? Quantitativamente no, qualitativamente sì. Il signor Palmieri non doveva morire, diciamocelo. Aveva avuto una cosa che è stata sottovalutata; l'intervento è stato tardivo. E il sospetto doveva esserci tutto perché quella che ha avuto il signor Palmieri è

NON CHIEDO FAVORI, RIVENDICO DIRITTI LA STORIA DI LUCIANO LONGHI, DISABILE AL 100% ASSISTITO DALLA MOGLIE. CHIEDE CHE VENGA RICONOSCIUTO IL SERVIZIO SVOLTO DALLA MOGLIE DISOCCUPATA, CHE È UN VERO E PROPRIO LAVORO, MA ASPETTA DA 4 ANNI. aglia che ti passa, la crisi. Ma chissà perché i tagli vanno sempre a colpire le categorie deboli: si taglia sulla scuola, si taglia sul sociale, mai sugli sprechi della politica, mai sui finanziamenti ai grandi cementificatori di turno. E così, sforbiciando sforbiciando, si spezzano sogni e si distruggono vite. Dietro ogni minimo taglio alla scuola, c'è un bambino che non potrà andare all'asilo l'anno prossimo, o un disabile che non po-

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trà avere la sua insegnante di sostegno. Dietro ogni taglio al sociale c'è una storia, una storia di vita che può essere simile a quella di Luciano Longhi. Luciano, disabile al 100%, ha fatto domanda per ricevere l'assistenza domiciliare (lo assiste sua moglie, disoccupata, e Luciano vorrebbe che percepisse lo stipendio mensile). "Prima mi hanno dato l'operatore per 6 mesi, poi me l'hanno tolto. Da prassi funziona così: ma io non ho bisogno di un operatore; mia moglie che è disoccupata mi assiste, ma non prende niente dal Comune". Quattro anni di attesa e ancora niente, nonostante un punteggio, quello di Luciano, che dovrebbe anche essere alto, vista la disabilità al 100%. Naturalmente il signore si è recato più volte in municipio, dove, altrettanto naturalmente, lo hanno rimpallato da una parte all'altra senza dargli uno straccio di risposta. Luciano vorrebbe anche cambiare casa, e magari zona in cui vive. Barriere architettoniche disseminate ovunque, macchine che parcheggiano sulle strisce o ostruiscono l'uscita dagli scivoli per le carrozzelle. "I vigili non ci sono mai, se li chiami se ne fregano". Abita nelle case popolari in via S. Rita da Cascia: gli piove dentro, i muri sono sempre umidi e c'è la muffa; in più, spesso si rompono gli ascensori. Ha fatto domanda per cambiare casa, 10 anni fa. Gli piacerebbe andare alle palazzine popolari di Tor Vergata, "quelle sì che sono case". Nel frattempo Luciano, con moglie e due figli (uno di 13 l'altro di 17 anni), vive con l'assegno di 800 euro al mese che gli passa lo Stato. Se si aggiungessero le 500 euro alla moglie che lo assiste, potrebbe fare una vita più dignitosa. "Eppure non mi sembra di chiedere la luna. Rivendico dei miei diritti. Poi vorrei capire una cosa: perché un assistente sociale costa al Comune 30 euro all'ora, ma l'operatore ne prende solo 5,50? Perché deve esserci questa mediazione delle cooperative, senza la quale si risparmierebbe molto e si potrebbe dare assistenza a tutti coloro che ne hanno bisogno? Ormai l'unica che ci è rimasta è andare tutti noi in carrozzella ad occupare il municipio". DAVIDE LOMBARDI

una possibile complicanza tipica, forse la principale, dell'operazione di tiroidectomia. E' assolutamente inspiegabile il fatto che non ci sia stata una valutazione tempestiva di quello che stava accadendo. DAVIDE LOMBARDI

ANCORA NULLA DI FATTO PER LOREDANA LOREDANA ERETTA,

DISABILE CHE DA DUE ANNI VIVE IN UN SEMINTERRATO, ASPETTA ANCORA CASA. DAL MUNICIPIO E DAL COMUNE PROMESSE NON ANCORA MANTENUTE.

ive su una sedia a rotelle, ha 52 anni e da quasi tre abita in un seminterrato di una palazzina popolare di via Giacinto Camassei, traversa di via dell' Archeologia, cuore di Tor Bella Monaca. Vive senza riscaldamenti, senza acqua, senza gas ed usa come water un secchio. Ma è l'unico posto dove può vivere. Da quando ha divorziato non ha casa. In precedenza si era appoggiata da un amico che abita sempre nelle palazzine popolari di Tor Bella Monaca. Ma l'appartamento è al quarto piano, e l'ascensore si rompe un giorno si e uno no. E per lei che è disabile significa non poter nemmeno uscire di casa, significa rimanere bloccata in una casa che non è nemmeno sua. Aveva annunciato lo sciopero della fame dalle pagine del nostro giornale qualche mese fa. " Il 20 aprile inizierò a non mangiare più, così qualcuno si accorgerà della situazione in cui vivo e mi aiuterà". Fortunatamente lo sciopero della fame non lo ha mai iniziato: un paio di giorni prima della data d'inizio del digiuno arriva una telefonata dal municipio che le da speranza. E' la segretaria dell' assessore Brunetti, che si interessa del suo caso. E non è solo il municipio ad interessarsene ma anche il Comune, l'ufficio alle politiche abitative e in parte l'ufficio alle politiche sociali. Loredana decide allora, quasi tre mesi fa, di non iniziare la strada del digiuno, speranzosa che forse qualcosa si stesse davvero muovendo. Aveva già scritto al sindaco nel 2008, all' assessore alle politiche sociali Sveva Belviso e al municipio più e più volte. Senza mai trovare né una risposta tantomeno un aiuto concreto. Aveva anche parlato col primo cittadino in occasione della presentazione del masterplan in municipio ma nulla era successo. Poi la speranza: " A metà aprile mi hanno contatto e mi hanno promesso un residence e una soluzione al mio caso", ma questo ormai è successo tre mesi fa ed una soluzione non si è trovata. Promesse tante. Ma i mesi intanto passano e la situazione di Loredana rimane sempre la stessa. Ferma. E nonostante stia per essere emesso il nuovo bando d'assegnazione degli alloggi popolari, per Loredana questo poco conta e poco cambia perché lei non ha i fatidici dieci punti in graduatoria. La sua è un' emergenza sociale che speravamo si stesse per risolvere ma che purtroppo ancora così non è. E ad oggi quella telefonata che è arrivata pochi giorni prima dell' inizio dello sciopero della fame sa di presa in giro. Non ci resta che pensare questo perché dopo tre mesi ancora non è stato risolto nulla.

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Acea, Enel, municipio...e quelle villette dimenticate in zona Breda illaggio Breda, via di Grotte Celoni. Al civico 100 c'è un grande cancello, oltrepassato il quale sembra di stare in un altro villaggio. Un civico che è praticamente una strada, lunga circa 1 Km, con curve e incroci. Lungo questa strada solo villette, a destra e a sinistra, una accanto all'altra. Sembra una comunità a parte, con regole proprie e separata dal resto dell' VIII. Tanto separata che quando suono il citofono a casa Bussi mi aprono il cancello senza neanche chiedermi chi sia, segno che qui anche gli anziani si sentono sicuri. Tanto separata che qui, gli sfortunati proprietari delle ultime villette, quelle situate in fondo alla strada (per fortuna sono solo 5

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SANATE

NEI PRIMISSIMI ANNI

'90,

HANNO DOVUTO ASPETTARE FINO AD UN ANNO FA

PER AVERE L'ALLACCIO ALLA FOGNATURA. GAS CHE NON ARRIVA.

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ORA ATTENDONO QUELLO ALL'ACQUA E AL

LA STORIA DEI SIGNORI LUCIANO BUSSI E IVANA BELLO.

o 6), non hanno ancora l'allaccio al gas e all'acqua, e si arrangiano con la bombola e il pozzo. Questa è la condizione in cui si trovano Luciano Bussi e Ivana Bello. La loro villetta, come tutte o quasi in questo comprensorio, era abusiva. Abusivismo sanato circa 20 anni fa, dopo che i signori hanno regolarmente pagato la multa. "La sanatoria è stata veloce e tranquilla perché non c'erano vincoli. Ci tengo a precisar-

lo perché se ci fossero stati vincoli io non avrei mai e poi mai costruito", puntualizza Ivana. Siamo dunque ai primissimi anni '90: da allora hanno dovuto attendere fino al 2008 perché l'impianto fognario arrivasse nella loro zona. "Abbiamo pagato 500 euro ciascuno tutti gli interessati, fra cui c'è mio fratello, che abita qui, nella villetta accanto alla mia - dice Ivana - poi ho pagato altri 2mila euro per fare l'allaccio alla fogna, completato da quasi un anno, ed oggi sto così. Aspetto di poter ricevere acqua e gas." Aspetta Ivana. Con tutti gli inconvenienti che ne derivano. Tipo svegliarsi la mattina e ritrovarsi senz'acqua, perché di tanto in

tanto il pozzo si ferma. "E' successo proprio stamattina, ed è davvero seccante", dice Luciano. O la pericolosità del "bombolone" (così lo chiama Ivana) del gas. Un piccolo mondo, composto da poche famiglie che si contano sulle dita di una mano, un piccolo mondo dimenticato. Dal municipio, che ancora non risponde alle sollecitazioni del geometra incaricato dai signori Bussi. E anche dall'Acea. Una società prevalentemente pubblica certo, ma con un abbondante 49% in mano ai privati. Forse non fa profitto servire zone a bassa utenza, forse il gioco non vale la candela, per un soggetto privato o per un soggetto pubblico dominato da interessi privati (ormai ne conosciamo molti). Anche per questo il 12 e il 13 giugno 27 milioni di italiani si sono recati alle urne e hanno votato sì. DAVIDE LOMBARDI

VIA SAN BIAGIO PLATANI, PROVA DI UN'EDILIZIA IRRAZIONALE NUMEROSI LOCALI COMMERCIALI DELL'ATER VUOTI E INUTILIZZATI. ALTROVE SI COSTRUISCE ANCORA. Roma si continua a costruire. Cemento su cemento, e la somma è data da numerosi edifici vuoti, locali sfitti, appartamenti immacolati. Una prova della frequente irrazionalità edilizia la si può vedere in tutta la sua desolazione in via San Biagio Platani. Periferia estrema di Tor Bella Monaca, qui le case popolari, di proprietà dell'A.T.E.R., hanno un aspetto piacevole. Costruzioni basse, mattoncini rossi, portici e tanti negozi. O meglio, tanti locali che sarebbero dovuti essere negozi, attività commerciali di vario tipo, e che invece sono per la maggior parte vuoti e inutilizzati; insomma, quello che sarebbe dovuto essere il cuore pulsante della strada e che invece non batte più. Già, perché un tempo invece batteva e di attività commerciali ce n'erano a sufficienza. Negozi vari, una bisca, un market che, uno dopo l'altro, hanno subìto lo stesso triste destino: hanno chiuso. Fra le saracinesche abbassate sopravvive poca roba: un bar, un negozio per animali, un centro ser-

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vizi. Come ci spiega Domenico, che gestisce il bar Aurora da circa sei anni, il fermento commerciale non è mai partito. La zona è periferica e la gente fa spesa altrove. Così i costi per i commercianti non hanno mai trovato equilibrio negli sperati ricavi e i portici dei complessi di via San Biagio Platani restano deserti. O quasi. Uno di questi locali ospita Ahmed, un uomo tunisino che al riparo delle saracinesche e di un tetto altrimenti inutilizzato, passa le sue notti. E i cittadini non sembrano infastiditi dalla cosa. Il complesso residenziale è relativamente giovane. Circa dieci anni, tempo sufficiente a far sviluppare un centro propulsore di vita sociale. E invece no, la vita sembra passare solo di sfuggita accanto alle costruzioni. Come conferma Sara, una ragazza che in questa case ci abita ormai da dieci anni e che ha rinunciato a sperare in una qualità diversa del suo quartiere. "Essere giovani qui è desolante" dice e, oltre alle soste forzate in sella ai motorini spenti, c'è poco da fare. La vita sociale per i ragazzi di via San Biagio Platani inizia fuori. Luigi Verzini, che abita in zona, è tra quelli che rimpiangono "questo bel progetto andato a male". Già,

OSSERVATORI SPECIALI IN GIRO PER IL QUARTIERE I BAMBINI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI VIA ASPERTINI GUARDANO CIÒ CHE I GRANDI NON VEDONO E LO SCRIVONO AL SINDACO. gregio Signor Sindaco, siamo bambini che frequentano la classe V della Scuola Primaria di via Aspertini, che si trova nel quartiere di Tor Bella Monaca…". Inizia così la lettera inviata al Sindaco Gianni Alemanno per invitarlo alla mostra di fine anno, organizzata per lo scorso 9 giugno. Tema del lavoro svolto durante tutto l'anno "Siamo tutti sulla buona strada", dove i bambini grazie al lavoro delle maestre, hanno acuito il senso critico per documentare la realtà di Tor Bella Monaca. Dove i grandi spazi, le aree verdi e alcuni servizi, come i parchi giochi e il teatro, fanno presagire le potenzialità di una zona che se rispettata potrebbe addolcire la vita dei suoi cittadini. Mentre, di contro, l'incuria dell'amministrazione nel salvaguardare le aree verdi preclude la possibilità di godere dei pochi elementi naturali di ricreazione. Uno sguardo lucido ma ingenuo quello

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dei bambini di via Aspertini, desiderosi che il loro Sindaco, mito del faraonico progetto Masterplan, per un momento, guardi quel territorio che vuole demolire, con i loro occhi: "Con le maestre abbiamo svolto quest'anno un progetto… nel quale abbiamo posto in rilievo il rispetto e la cura delle cose pubbliche; gli arredi urbani e scolastici… A tal proposito abbiamo deciso di fotografare le "cose belle" e… "brutte" che abbiamo potuto osservare andando in giro con i nostri genitori …abbiamo deciso di scriverle questa lettera, prima di tutto per invitarla alla mostra di fine anno …e per farle sapere quelle che sono le nostre proposte scaturite da riflessioni e discussioni svolte insieme …nel nostro piccolo vogliamo apportare un contributo al fine di migliorare questo quartiere".Un tentativo mite e pacifico di dire "Qualcos'altro si può fare, Sindaco?". STEFANIA PANETTA

perché "qui non siamo a via Quaglia, dove le attività funzionano, dove c'è gente e vitalità". I commercianti non hanno dimostrato nessuna intenzione di stipulare nuovi contratti d'affitto, nessuna propensione a voler aprire nuove attività. E l'Ater, a quanto pare, non avrebbe intenzione, perché non ci sarebbe l'interesse, nel destinare i "negozi" ad un uso diverso. Valter Mastrangeli, consigliere Api, è testimone di numerose richieste da par-

te di associazioni no profit, prive di sede, di stanziarsi proprio in quei locali. Naturalmente i termini dei contratti non sarebbero vantaggiosi per l'Ater, che proprio per quei locali aveva in mente un introito diverso. Così, mentre le residenze di via San Biagio Platani restano immobili in tutti i sensi, mentre i locali restano vuoti e a Tor Bella Monaca si vuol continuare a costruire, chi ha bisogno di un tetto sempre più spesso resta per strada. LUCIA BRAICO


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Nulla è cambiato in via dei Codirossoni er gli abitanti delle case Isveur di via dei Codirossoni nulla è cambiato con l'arrivo della bella stagione, nessuna miglioria strutturale è stata apportata. Il signore Osvaldo Maiani, abitante delle case popolari, da 31 anni, dice: "Io vedo che non cambia niente. Le luci nei viali continuano ad essere rotte. Le riparazioni straordinarie ed extrastraordinarie se non puoi fartele da solo certo non te le fa la Romeo. La manutenzione dei giardini è fatta dai ragazzi che vivono qui, altrimenti sarebbe tutta erbaccia Anche l'amministrazione, dice e dice, ma non si vede niente di concreto. Solo chiacchiere. L'unico a farsi vivo da queste parti e ad interessarsi a noi è Daniele Grasso, il consigliere PD. Per il resto io non ho visto né cambiamenti, né nessuno ad

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NELLE CASE ISVEUR DI TORRE MAURA GLI ABITANTI CONTINUANO CON IL "FAI DA TE".

Ercole Brizzi e Osvaldo Maiani inquilini di via Cordissani

annunciarli". Eppure qualche mese fa era stato proprio l'ex Presidente Fabrizio Scorzoni a raggiungere via dei Codirossoni, con l'auspicio di poter fare qualcosa a proposito della scala mobile per i coinquilini invalidi della scala E. L'inquilino Ercole Brizzi, che già in quella occasione incontrammo,

ci dice: "Dell'amministrazione municipale ufficialmente non si è visto nessuno, però qualche giorno fa sono venuti degli ispettori della Romeo per dei sopralluoghi. Non ne conosco le ragioni ma sono passati. Potremmo sperare che vogliano aggiustare qualcosa. Ma per la scala mobile, sono sicuro che non è stato ancora deciso niente. In verità credo che al momento non se ne stia parlando. Noi per le piccole cose provvediamo da soli. In questa portineria per esempio i bambini possono giocare a playstation, anche perché non c'è un parco giochi mentre gli anziani giocano a carte, insomma cerchiamo di fare il possibile per stare bene". STEFANIA PANETTA

Mercato Pietro Belon: “Non mi voglio spostare” SONO I COMMERCIANTI DEL MERCATO DI TORRE MAURA DI VIA PIETRO BELON A GRIDARE:" NOI NON CE NE VOGLIAMO ANDARE". TRA QUALCHE MESE INFATTI, DOPO ESSERE STATO APPROVATO IN AULA MUNICIPALE, LO STORICO MERCATO VERRÀ SPOSTATO IN VIA DELL'USIGNOLO. o storico mercato di via Pietro Belon si sposterà a via dell' Usignolo, una traversa di via Walter Tobagi. Da trent' anni il mercato della borgata ha sede a ridosso del Poclinico Casilino. Una cinquantina di banchi ogni venerdì dalle sette di mattina fino alle primissime ore del pomeriggio vendono in questa strada i propri articoli. Moltissimi anni fa questo mercato sorgeva su via dei Colombi, sempre nello stesso quartiere ed i commercianti ricordano gli affari d'oro che si facevano nell' altra via . In via Pietro Belon il giro d'affari, nonostante non sia d'oro come quando sorgeva in via dei Colombi, così lamentano i commercianti, viene incrementato almeno in parte dal viavai di persone che arrivano all'ospedale e che si fermano a curiosare e magari ad acquistare qualcosa. "Non ce ne vogliamo andare da qui grida Roberta Nobile che da quaranta anni fa questo lavoro - dove ci vogliono spostare (Via dell' Usignolo) andremo a morire. Qui almeno passa un po' di gente ". Il mercato però così come è posizionato, occupa un'intera corsia della strada che è a doppio senso di marcia. Di conseguenza le automobili circolano a senso unico alternato causando così un continuo intasamento della circolazione creando ostacolo ai mezzi di soccorso. Abbiamo già raccontato sulle pagine del giornale di come l'ambulanza della Croce Rossa, che ha sede sempre sulla stessa via, sia rimasta bloccata più volte a causa della presenza del traffico durante il giorno di mercato. Nondimeno negli ultimi due anni l'area è interessata dai lavori per la costruzione del nuovo parcheggio dell' ospedale, lavori che hanno così ridotto i già pochi parcheggi esistenti. Le automobili di chi si reca all' ospedale vengono, a causa del cantiere in essere, parcheggiate sul ciglio della carreggiata, riducendola così ulteriormente. Ed il venerdì, tra il mercato e le macchine posteggiate ovunque, l'area d'accesso all' ospedale è off -limits ed i mezzi di soccorso sono costretti a fare la Gimcana tra i banchi e le auto abbandonate qua e là.

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I commercianti però, seppur consapevoli di tutto questo, si domandano se non fosse stato meglio in realtà rendere via Belon a senso unico di marcia. "Andremo a finire in una stradina dove non passa nessuno" denunciano i venditori ambulanti, "Sarà la nostra fine!". E' un grido d'allarme il loro. Colpiti già da una crisi che non sembra lasciar tregua, temono per il loro futuro e si domandano se non fosse stato possibile tro-

vare una soluzione migliore per tutti. A peggiorare la situazione, se fosse possibile, anche la contrarietà dei cittadini che risiedono a via dell' Usiginolo. È Sergio Pennella, consigliere del comitato di quartiere che esprime il proprio disappunto a nome di numerosi residenti: "Qui il 90% delle persone non vuole il mercato. Non c'è spazio a sufficienza e poi temiamo che nessuno venga a fare pulizia. Già la strada è sporca e dimenticata. Chi verrà a pulire dopo che i banchi se ne sono andati?". Uno spostamento che ancora si deve effettuare ma che già incontra lo scontento di molti.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO European Consumers, tramite la sede di Roma Sud, con raccomandata in data 16 Maggio 2011, inviata al Sindaco del Comune di Roma ai Capi Gruppo del Consiglio Comunale, al Presidente de VIII Municipio, e ai Capi Gruppo Consiliari del predetto Municipio, ha richiesto, ai sensi e per gli effetti della legge 241/90, di conoscere : 1 - La delibera comunale con la quale l'Amministrazione intende procedere alla cessione immobile de quo a soggetti privati. 2 - La procedure che l'Amministrazione intende adottare per la cessione in parola 3 - Il nominativo del Responsabile del procedimento. Appare opportuno, per una migliore comprensione, rilevare quanto segue. La legge 241/90 , nota come legge sulla cosidetta trasparenza amministrativa, impone alla Pubblica Amministrazione, di mettere a disposizione dei cittadini, e a maggior ragione alle Associazioni dei Consumatori, la documentazione relativa ai procedimenti amministrativi sia nella fase della loro emanazione, sia una volta conclusi. Nel caso di specie, trattandosi della vendita di un bene pubblico a privati, appare evidente sia il diritto dei cittadini di essere informati, sia l'obbligo che la Pubblica Amministrazione, adotti nel caso di specie, procedure ad evidenza pubblica, finalizzata da un lato a render noto la volontà di vendere il bene,così da consentire la partecipazione di tutti i soggetti interessati.Dall'altro l'individuazione delle norme con le quali verrà effettuata la vendita al fine di controllare la trasperanza e la legittimità di tutta la procedura.. Questo è il quadro normativo di riferimento. Con nota del 19 Maggio, il Gabinetto del Sindaco,invitava tempestivamente gli uffici competenti a rispondere alla richiesta dell'Associazione. Di contro, con nota in data 15 Giugno u.s.,protocollo n.59117 rispondeva il direttore de VIII Municipio, affermando che poteva essere consegnata solo la delibera con la quale il Comune avrebbe deciso di cedere a privati la scuola in parola. Il predetto Municipio,affermava invece, che la richiesta relativa alle procedure ultilizzate per la cessione della scuola e per il "Responsabile del procedimento", (soggetto che di fatto procederà all'attivazione ed esecuzione di tutto il procedimento) non poteva essere evasa. Tale risposta è stata contestata dall'Associaizone European Consumers, in quanto l'Amministrazione deve già sapere che per la vendita dell'immobile in parola non può non procedersi secondo le regole dei contratti pubblici. Pertanto l'Associazione ha diffidato il Municipio Roma VIII di evadere compiutamente la richiesta del 15 Maggio, con l'avvertenza che in difetto saranno adite le competenti sedi giudiziali. Ritengo quindi, che sulla questione debba essere tenuta un'adeguata vigilanza al fine di evitare procedure non conformi a diritto. E' gradita l'occasione per porgerTi i migliori saluti. EUROPEAN CONSUMERS AVV.GIUSEPPE SANSONNA

TOR BELLA MONACA. UCCIDE LA MADRE A COLTELLATE ALL'ENNESIMA LITE LA FIGLIA AFFERRA DUE COLTELLI E INFERISCE DECINE DI VOLTE SULLA MADRE FINO AD UCCIDERLA.

DA TEMPO NON ANDAVANO D'ACCORDO, dopo l'ennesima lite tra madre e figlia avvenuta nella loro abitazione situata in Largo Ferruccio Mengaroni 11, nel quartiere di Tor Bella Monaca. K. M., 24enne, afferra dei coltelli colpendo decine di volte sua madre Silvana Saracino, una donna di 49 anni fino ad ucciderla. Secondo alcune testimonianze fornite dai vicini, rilasciate ai carabinieri della Compagnia di Frascati, sembrerebbe che la figlia si sia affacciata alla finestra urlando e tenendo in mano due coltelli, minacciando la madre. Subito dopo, si sarebbe recata nell' ingresso, dove avrebbe inferto alla madre decine di coltellate tra il petto e le spalle. Da tempo madre e figlia - sempre secondo le testimonianze - non andavano d'accordo e spesso i vicini udivano le urla delle due, ma nessuno avrebbe mai pensato che K. fosse capace di arrivare all'omicidio. I militati intervenuti sul posto intorno alle nove, circa due ore dopo l'accaduto, si sono trovati davanti una scena agghiacciante: il corpo della vittima era posizionato all'ingresso, una bibbia era poggiata su una sedia e non erano presenti segni di colluttazione. Segno evidente che la madre non ha avuto nemmeno il tempo di reagire. Dietro i litigi sfociati nell'omicidio, probabilmente si cela la difficile situazione familiare. La vittima era vedova e da tempo aveva una relazione con un altro uomo, con il quale sembra che la giovane carnefice non andasse d'accordo. K. M. è stata arrestata per omicidio volontario. ANDREA CAVADA



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I rappresentanti della scuola di via dell’ Archeologia ricevuti al Provveditorato DOPO L'OCCUPAZIONE DELL' ISTITUTO, I RAPPRESENTANTI DI CLASSE ASSIEME AD ALCUNI DOCENTI E AGLI OPERATORI SCOLASTICI SONO STATI RICEVUTI DAL

PROVVEDITORATO CHE PROMETTE "VALUTARE POSITIVAMENTE LA SITUAZIONE".

LORO DI

n incontro che ci ha dato un po' di speranza", racconta Gusmano Venturin, presidente del consiglio d' Istituto del plesso scolastico di via dell' Archeologia, dopo l'incontro avvenuto nella sede del Provveditorato agli Studi il 16 giugno scorso. L' incontro con i rappresentanti dell' ente scolastico si è tenuto in seguito all'occupazione della scuola da parte di genitori, degli insegnanti e degli operatori scolastici. Lo scorso 20 maggio, per tre giorni, l' Istituto è stato pacificamente e simbolicamente occupato per protestare contro la politica indiscriminata dei tagli che ha causato numerosi disagi all' Istituto Comprensivo di Tor Bella Monaca, come del resto in tutte le altre scuole d' Italia . Qui però i tagli colpiscono doppiamente: il nostro territorio è già carente d'ogni genere di strutture, soprattutto per i giovani e per i bambini. Alla scuola dell' infanzia di sei classi esistenti, solo cinque hanno il tempo pieno. "Servirebbe che anche la sesta classe potesse usufruire del pomeriggio, perché la richiesta è arrivata da quasi tutti i genitori dei bambini iscritti", dice Gusmano Venturin, presidente del Consiglio d'Istituto. Nella scuola elementare mancano due

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VIA LAERTE, CE L'HANNO QUASI FATTA! LA DISCARICA ABUSIVA NEI PRESSI DEL PARCHEGGIO ESTERNO DEL DIMA SHOPPING NON È PIÙ COME PRIMA. MA C'È ANCORA MOLTO DA FARE. l parcheggio antistante l'ex (ormai è chiuso da tempo) Centro Commerciale Dima Shopping nel quartiere di Torre Angela è stato ripulito. O quasi. Fino a qualche settimana fa l'area ospitava una discarica abusiva contenente un po' di tutto: rovi e resti di potature di alberi; materassi, mobilia varia ed elettrodomestici; calcinacci e altri scarti di materiali edili. Ma poi, considerato lo scempio che vi si era creato, hanno ripristinato l'ordine. O almeno hanno tentato… Sì perché già da qualche giorno è iniziata nuovamente la barbara pratica dell'abbandono dei rifiuti: cominciano a riapparire i primi mobiletti. Che l'abbiano scambiata per un'area ecologica? Senza contare poi le cartacce, le bottiglie, i fazzoletti. Resti di incivili che poco hanno a che vedere con gli onesti cittadini sdegnati dall'immondezzaio. A questo punto, care Istituzioni, non sarebbe meglio vigilare sull'area, piuttosto che ritrovarsi fra qualche settimana con uno scempio da pulire nuovamente? Non converrebbe a tutti economicamente? Ai residenti che desiderano un ambiente più pulito? E a voi che tanto decantate il decoro urbano delle nostre periferie "a misura d'uomo"? JESSICA SANTINI

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Gusmano Venturin

insegnanti, oltre ovviamente all' insegnante di Inglese, ormai sostanzialmente abolita e agli insegnanti di sostegno. Non bastassero i problemi, nell' istituto che sorge

QUEI LAVORI CHE NON HANNO NOME SCAVI

in via dell' Archeologia, mancano anche gli operatori scolastici, "un intero piano è scoperto per due giorni a settimana dal servizio", ci spiega Venturin. "Si sono impegnati a valutare la situazione positivamente e forse un insegnante arriverà. Forse hanno detto. Per quanto riguarda gli operatori scolastici invece ci hanno detto che ci saranno tagli per 930 unità su tutta la Provincia di Roma. Un barlume di speranza ce l'hanno dato, ora non resta che aspettare", continua il presidente del Consiglio d' Istituto. Non sono disposti ad arrendersi, non ci stanno a veder la scuola, la scuola pubblica, sempre più colpita da politiche al risparmio sulla pelle dei più piccoli e, promettono, "continueremo a lottare".

TOR VERGATA MUORE DOPO UN MESE DI AGONIA GLI INQUIRENTI STANNO DANDO LA CACCIA AD UN GRUPPO DI ALBANESI CHE UN MESE FA, IN VIA DI TOR VERGATA MASSACRARONO DI COLPI MASSIMO CICOLANI, DECEDUTO LA NOTTE DI VENERDÌ 17 GIUGNO DOPO UN MESE DI COMA. n seguito alle percosse subìte, Massimo Cicolani, ha trascorso un mese in coma. Poi purtroppo il decesso venerdì 17 giugno al Policlinico Tor Vergata. Massimo, 36enne, romano, residente nel quartiere di Centocelle, non ce l'ha fatta. Strappato alla vita a causa della violenza irragionevole di 7 persone, di origine albanese, che, a colpi di "mazze" e crick, gli hanno procurato un trauma cranico, con la conseguente asportazione di parte di esso. Un'aggressione di una violenza senza precedenti. Gli inquirenti stanno indagando sui motivi della tragedia, forse dovuta ad una questione di debiti. Ipotesi ancora tutta da verificare. Il pestaggio era avvenuto la sera del 3 maggio scorso, intorno alle 20.30 in via di Tor Vergata, fuori da un pub all'altezza del civico n. 16. Secondo alcune ricostruzioni eseguite dai carabinieri di Frascati, insieme ai militari della sezione omicidi di via dei Selci, sembra che la vittima stesse aspettando qualcuno e che poi abbia avuto un litigio con delle persone che lo hanno aggredito. Cicolani era già noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti che risalivano a pochi anni fa, quindi si ipotizza che la barbara aggressione possa essere legata proprio ai problemi che la vittima aveva avuto in precedenza con la legge. Secondo il racconto di una testimone che quella sera ha assistito a tutta la scena e che in seguito ha anche soccorso la vittima, sembra che i 7 stranieri siano scappati a bordo di un'autovettura scura, dopo aver lasciato Massimo a terra in una pozza di sangue. La testimone è riuscita anche a fornire alcuni particolari che potrebbero rivelarsi utili per il ritrovamento dei 7 aggressori.

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ANDREA CAVADA

SIRINGHE ABBANDONATE AL CAPOLINEA DELLO 053 VICINO AL PARCO DI VIA CALIMERA CI SONO SIRINGHE LASCIATE PER TERRA ALLA LUCE DEL SOLE. orre Angela è teatro di un orrore che si ripete ogni giorno: tossicodipendenti utilizzano il posteggio del capolinea dello 053 su via di Torrenova per compiere il loro triste rituale. A testimonianza di quello che accade nell'area ci sono le siringhe abbandonate. Con gli involucri che le contenevano lasciati un po'dove capita. E un cucchiaio ben nascosto sotto la ruota di un furgone. Tutto l'occorrente per portare a termine l'atto. Quello che sconcerta è che tutto è visibile. Tutto è calpestabile. Pericoloso. Le malattie trasmissibili potrebbero essere molteplici e purtroppo mortali. Troppo facile ferirsi con un ago scoperto. Anche perché spesso se ne trovano al centro del posteggio, oltre che ai lati dello stesso. E sul marciapiede che conduce all'ingresso del parco e delle scuole. Pericoloso per i bambini che hanno l'abitudine di toccare tutto. E per tutti, ora più che mai, dato che con la bella stagione si passeggia con le scarpe aperte. Le segnalazioni sono state molteplici, vista la gravità della situazione. Ma non si è riusciti a tenere a bada il fenomeno. Perché? Come è possibile fingere di non vedere? Come non affrontare un cancro come quello della tossicodipendenza e delle sue conseguenze ? Come ignorare il diritto della gente comune a posteggiare l'auto in un'area riservata proprio a questo, senza mettere a rischio la propria incolumità? Tante domande. Troppe. Aspettiamo le risposte. E una soluzione che salvaguardi tutti. JESSICA SANTINI

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IN CORSO SU VIA DI

TORRENOVA

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CITTADINI NON SANNO DI COSA SI TRATTI.

e lo chiedono i cittadini di Torre Angela a cosa stiano lavorando gli operai su via di Torrenova, all'altezza dell'incrocio con via Prenestina. Teli in plastica nera a rivestire il fondo dello scavo interamente recintato ma nessuna tabella da cantiere affissa per definire i lavori in corso. Eppure la legge è chiara sulla normativa da seguire: "L'Appaltatore ha l'obbligo di fornire in opera, a sua cura e spese, e di esporre all'esterno del cantiere, come dispone la Circolare Min. LL.PP. 1 giugno 1990, n. 1729/UL, due cartelli di dimensioni non inferiori a m. 1,00 (larghezza) per m. 2,00 (altezza) in cui devono essere indicati la stazione appaltante, l'oggetto dei lavori, i nominativi dell'Impresa, del Progettista, della Direzione dei Lavori e dell'Assistente ai lavori; ed anche, ai sensi dell'art. 118 comma 5 del D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163, i nominativi di tutte le imprese subappaltatrici e dei cottimisti nonché, tutti i dati richiesti dalle vigenti normative nazionali e locali". E così, secondo indiscrezioni, tra i cittadini del quartiere si vocifera che si realizzerà una discarica: "Che fanno la discarica sotto casa? Non c'è una tabella, non c'è niente. Tu, privato cittadino, fai una piccola cosa e vengono subito i vigili e a loro, non dice niente nessuno?"commentano gli anziani, davanti al Bar Scagnetti. Mentre, altri, rispondono che in quell'area si produrrà mangime per animali". In realtà si tratterà di un autodemolitore. Fabrizio Cremonesi, consigliere PD, ricorda: "Ci fu un dibattito in aula che prevedeva l'istallazione degli autodemolitori. Per Torre Angela era previsto su via di Torrenova. C'era una richiesta di messa a norma dell'autodemolitore di fronte. I lavori sarebbero, quindi, per un autodemolitore temporaneo, in attesa che l'altro sia in regola". Nonostante molto si sia discusso per la "manovra" di delocalizzazione degli autodemolitori e rottamatori a causa del D.P.R. n. 915/1982 che chiedeva, per gravi ed urgenti motivi ambientali, ai comuni, e in particolare a quello di Roma, di individuare siti compatibili ove trasferire rottamatori ed autodemolitori, a via di Torrenova si rincara la dose. Stando così le cose, viene da pensare sul fatto che nessuno si sia premurato di affiggere le tabelle del cantiere e ci si chiede: perché nessuno degli uffici tecnici o della Polizia Municipale se ne sia accorto, dal momento che la questione è di loro competenza? STEFANIA PANETTA

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Fontana Candida, troppi i problemi per un municipio sordo l quartiere di Fontana Candida a prima vista non è una borgata così malandata: case a due / tre piani, curate con giardini, poche auto posteggiate lungo la strada, una chiesa che sembra una bomboniera. Tutto a pochi passi dal GRA. Ma poi vivere la realtà quotidiana è un'altra cosa. Ci ha aiutato in questo percorso il Presidente del Comitato di Quartiere Maurizio Russo: "Più volte abbiamo segnalato i disagi di noi residenti, ma il municipio è sordo alle lamentele".

IL PRESIDENTE DEL COMITATO DI QUARTIERE DI FONTANA CANDIDA, MAURIZIO RUSSO, SPIEGA I VARI PROBLEMI DEL QUARTIERE.

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TRAFFICO La strada è divenuta più trafficata dopo l'apertura dell'accesso a via di Vermicino, creando non pochi problemi ai cittadini. Lamentato soprattutto l'inquinamento acustico: i rumori derivati dal transito dei veicoli sono divenuti insopportabili, soprattutto per i residenti a ridosso di via Degas, strada principale del quartiere; una via quasi solo rettilinea salvo alcune rotatorie. Percorsa spesso a folle velocità. Con rischi concreti per coloro che attraversano. Purtroppo qualche volta è stata teatro di tragici accadimenti. ISOLAMENTO Per uscire dal quartiere ed avere accesso a via Casilina c'è un semaforo rosso che dura ben 5 minuti: la mattina gli ingorghi sono insostenibili. E la strada di collegamento con via di Vermicino non è delle migliori: quasi a senso unico da accesso a via di Castelvetrano, anch'essa da considerarsi non priva di problemi per la presenza di buche e assenza di marciapiedi. "E con i piani di zona di Villa Verde e de La Selvotta la situazione rischia solo di peggiorare", aggiunge il Presidente Russo "C'è stata promessa la creazione di una bretella che aggiri sia il quartiere di Fontana Candida che

di Villa Verde, la quale passando per Largo Monet è diretta a via Lentini. Ma ancora non esiste ne'un progetto ne' tantomeno stanziamento di fondi". E l'isolamento è dovuto anche all'assenza di servizi necessari.

SERVIZI Un unico autobus, lo 053, collega la borgata al resto della città. Il giro che percorre è troppo lungo. La frequenza delle corse è più volte stata oggetto di segnalazioni. Inoltre la destinazione: Torre Angela. Impossibile quindi, l'accesso ai luoghi considerati più importanti per i cittadini: il Liceo Amaldi, la Circoscrizione, la Asl, il Centro Commerciale "le Torri". "Un problema non di poco conto prosegue il Signor Russo - soprattutto per i ragazzi e gli anziani. E tutti coloro che non possiedono l'automobile. Inoltre siamo a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Tor Vergata. Sarebbe buona cosa se non fosse che i treni hanno una frequenza di uno ogni ora. Un po' poco nelle ore di punta". QUARTIERE DORMITORIO Questa è la definizione che fa della borgata il presidente del Comitato di Quar-

tiere: utile solo per dormire. Privo di svaghi e intrattenimenti per giovani e non. Ne' un cinema, ne' un teatro, ne' una piazza da considerarsi punto di aggregazione sociale. Solo un centro commerciale. E la chiesa. Nient'altro che possa accogliere una cittadinanza in cerca di svaghi. AREE VERDI E' una ricchezza per il quartiere. Ma per un accordo con il Comune, la manutenzione spetta ai comparti e ai comprensori. Che cercano di fare del proprio meglio. A complete spese dei residenti. "Quantomeno avremmo bisogno di un impegno da parte delle amministrazioni comunali per quanto riguarda le opere grandi. Tipo il taglio degli alberi ad alto fusto. Sono costi molto alti e insostenibili dai cittadini. Così la condizione di trascuratezza traspare e anche un bene comune come gli spazi verdi ne risultano compromessi". JESSICA SANTINI

AL VIA I LAVORI PER IL PARCO DI VIA MILENA I PRIMI DI GIUGNO È STATO APERTO IL CANTIERE NELLA BORGATA DI VALLE FIORITA. E ANCORA LA SPAZZATURA NON È STATA TOLTA DEL TUTTO. ono iniziati il lavori per la costruzione del Parco di Via Milena nel quartiere di Valle Fiorita. Le operazioni, iniziate ufficialmente il 6 giugno, sono solo l'ultimo di una serie di passi che il Comitato di Quartiere e i cittadini tutti si sono impegnati a portare avanti. Fino a qualche mese fa la zona era solo una discarica abusiva: calcinacci, mobilia varia, cartacce, eternit. Indegna e pericolosa. Poi le segnalazioni e l'impegno del Municipio hanno reso possibile il miracolo. Più meno… Il primo passo è stato la pulizia dell'area dalla spazzatura presente ma sembra che non sia stata completata: "L'Ama è venuta

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con un camion e ha portato via molta roba. Ma non tutta", ci racconta un operaio del cantiere " Ha detto che sarebbero tornati a completare il lavoro. Ma non si sono più visti". In effetti il terreno dove dovrebbe sorgere il parco è rivoltato e sono chiaramente visibili calcinacci. Fondo poco idoneo ad un giardino pubblico! Ci vorrà molto tempo prima che avrà luogo l'inaugurazione dell'area visto che i lavori sono ancora agli albori. Diamo fiducia. Ma rimaniamo vigili. JESSICA SANTINI


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Agitazione all’università di Tor Vergata IL PERSONALE DELLE PULIZIE RIVENDICA I VECCHI CONTRATTI in stato di agitazione il personale delle pulizie dell'Università di Roma Tor Vergata a seguito dell'inaspettata alterazione dell'orario di lavoro. La comunicazione del repentino cambiamento, ai lavoratori delle cooperative, è arrivata tramite lettera, con un solo giorno di preavviso. Siamo ai primi di giugno e le tre società, coinvolte nell'appalto delle pulizie per l'Ateneo di Tor Vergata, decidono di cambiare turni e sedi al personale. Una lavoratrice, che chiede riservatezza sull'identità, per paura di possibili ripercussioni, ci dice: "Ho lavorato per molti anni sempre nella stessa facoltà e agli stessi orari. Alla fine di maggio mi arriva una comunicazione a casa, nella quale si diceva che dopo due giorni avrei dovuto cambiare le abitudini della mia vita. Finire il servizio alle nove, mentre da sempre il mio lavoro si concludeva alle diciannove. Nulla sarebbe stato se non fosse che dovrei essere tutelata dalla legge 104 perché ho un figlio con gravi problemi di salute che necessità della mia assistenza. Capirà che organizzarsi da un giorno all'altro è cosa difficilissima. Per di più senza alcuna spiegazione. Ma non finisce qui, non solo orario anche sede. E pensare, che una delle società, è nata dalle lotte sindacali per i diritti dei lavoratori. Ora però, pare infischiarsene davanti alla salvaguardia dei propri interessi". Le società appaltatrici erano riunite nella singola denominazione ATI, che è l'acronimo di Associazione Temporanea d'Impre-

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se, una formula giuridica che permette loro di concludere assieme un affare. Pare che il cambiamento delle regole sia dettato dalla scissione tra le parti. Per questo la ridistribuzione dei lavoratori e delle sedi d'appalto. I sindacati CGIL, CSL e UIL ora sono impegnati ad organizzare una manifestazione di protesta, contro le società appaltatrici. Aggiunge un'altra signora "La situazione ha messo con le spalle al muro molti, perché l'orario non solo è stato cambiato ma anche spezzettato, ovvero, alle storiche sette ore continuate si è passati a lavorare su

doppi turni, da svolgere al mattino e alla sera. Con gente che attacca alla sei e mezza del mattino, per fare una pausa della durata di trenta minuti (dalle otto e trenta alle nove), e ricominciare fino alle nove e trenta. E poi magari tornare al pomeriggio dalle quattro in poi. Questo ha fatto sì che alcuni di noi, che non riescono a trovare soluzione alternative per occuparsi dei propri figli, o altro, stanno prendendo in seria considerazione l'ipotesi di dimettersi. Visto che i Sindacati ci hanno avvertito che prima di trovare una soluzione potrebbero passare anche mesi. Come abbiano potuto prendere una tale decisione lo ignoriamo del tutto. Cosa gli abbiamo fatto?". STEFANIA PANETTA

ANCORA ESPROPRI A TOR VERGATA LA CITTÀ DELLO SPORT SCONTENTA I PROPRIETARI DEI TERRENI ATTIGUI. proposito del progetto della Città dello Sport voluto dalla giunta di Veltroni, l'architetto Enrico Carbone aveva parlato di "eccesso di monumentalità", in occasione della Tavola Rotonda svoltasi nel maggio scorso, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, per parlare delle Olimpiadi 2020. Grande verità dichiarata. Bisognerà vedere, ora, se si avrà la stessa schiettezza nell'affermare che in vista di quella stessa monumentalità si continuano ad espropriare i cittadini dai terreni attigui alla Città dello Sport. Terreni coltivati da oltre 30 anni, tramandati da padre a figlio, da figlio a nipote. È quello che sta accadendo in via Antoni Carpané, dove gli ultimi proprietari dei terreni, su cui nulla è stato edificato, si sono senti-

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ti chiamare all'appello dell'esproprio. Sì! Si continua nonostante tutti credessero si fosse conclusa tempo addietro la questione. Perché ad unire la Vela, che si erge faraonica tra i terreni, con via di Passo Lombardo ci sarà una lunga strada asfaltata. Al posto di quei campi tramandati di generazione in generazione. Ma si precisa: sono dell'agenzia del demanio. Per il momento gli interessati dall'esproprio non vogliono mostrare i loro volti, speranzosi che la proposta possa ritornare al mittente. Ma il principale timore "è vedersi sottratta una tradizione, una storia, per poi doverne osservare lo stato di abbandono". Così come è già accaduto per il campo sul retro della chiesa sempre sulla stessa via, dove era prevista la costruzione di un campo sportivo, ma, mai più realizzato. E per il quale si procedette con la procedura di esproprio. Da allora il campo versa in evidente stato di incuria. STEFANIA PANETTA

TORRE MAURA, DUE PASSI CON LA PISTOLA VIA GABBIANI,

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ENNE ROMANO È STATO

ARRESTATO DAGLI AGENTI DEL COMMISSARIATO

CASILINO MENTRE ERA INTENTO A PASSEGGIARE CON UNA PISTOLA ASSIEME AD UN SUO AMICO. .A. un giovane romano di 27 anni pluripregiudicato, è stato arrestato dagli agenti di polizia per detenzione illegale di arma da fuoco, detenzione abusiva di armi e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Era il pomeriggio del 6 giugno quando il detentore della pistola camminava per via Gabbiani in compagnia di un suo amico 31enne anche lui originario di Roma. I due si guardavano intorno con aria circospetta mentre parlavano sottovoce. Il fare dei due ha insospettito gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine Lazio che era di pattuglia in quella zona, che una volta arrivati in via Gabbiani hanno fermato i due per un controllo. Alla richiesta di esibire i documenti per un riconoscimento, i due giovani si sono cominciati ad innervosire, dichiarando agli agenti che li avevano dimenticati nell'auto parcheggiata nelle vicinanze. Durante il controllo però gli uomini della Polizia hanno notato uno strano "rigonfiamento" sotto la maglietta del 27enne, proprio all'altezza della cintura dei pantaloni. I poliziotti temendo che il ragazzo potesse nascondere un'arma, gli hanno immediatamente intimato di non muoversi e lo hanno perquisito. Il ragazzo è stato trovato in possesso di una pistola semiautomatica con rispettivo caricatore e 11 colpi nascosti nelle tasche. Immediatamente gli agenti hanno bloccato l'uomo e perquisito la sua auto dove hanno rinvenuto 2 coltelli ed una mazza di legno. Il giovane ha dichiarato agli investigatori che in passato aveva lavorato come vigilante e di essere munito di un regolare porto d'armi. Dichiarazioni che però ancora non hanno trovato riscontro. Gli investigatori poi hanno passato al setaccio anche l'abitazione del ragazzo dove hanno trovato altre 6 cartucce, una bomboletta contenente lubrificante per armi, 2 passamontagna di colore nero, 1 coltello e 2 paia di guanti in lattice. L'arrestato ha dichiarato in seguito di aver rubato l'arma circa 20 giorni fa all'interno di un'autovettura parcheggiata in strada. Da ulteriori indagini condotte dagli agenti, la pistola non è risultata rubata. Nel frattempo è stato rintracciato il proprietario dell'arma, una guardia giurata, denunciata per omissione di custodia dell'arma. Il 31 invece è stato multato perché trovato in possesso di una piccola quantità di marijuana. Al momento gli agenti del Commissariato Casilino ancora indagano per fare chiarezza sui dettagli della vicenda. ANDREA CAVADA

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TORRE ANGELA, AGGREDISCE GLI AGENTI E POI VIENE ARRESTATO SI ERA INVAGHITO DI UNA RAGAZZA CHE AVEVA VISTO IN UN BAR. DOPO AVER DICHIARATO IL SUO AMORE AL PADRE DELLA GIOVANE, CERCA DI PORTARLA VIA.

n uomo con in mano due pietre che minaccia di scagliare contro chiunque. Questo si sono trovati davanti i militari, quando sono intervenuti in via Celio Caldo nel quartiere di Torre Angela in seguito alla segnalazione di un cittadino. Nel momento in cui gli uomini dei carabinieri sono intervenuti per calmarlo l'uomo gli si è scagliato contro e solo dopo vari tentativi gli uomini dell'arma sono riusciti ad immobilizzarlo e a togliergli i sassi dalle mani. Una volta ristabilita la calma, i Carabinieri hanno cominciato a raccogliere le prime testimonianze. Tra le quali quella di un 40enne romano che si trovava vicino via Poseidone quando ha sentito provenire delle urla dall'interno di un bar. Quando si è voltato ha visto un uomo di colore, che strattonava una ragazza di quindici anni e la trasportava verso il parco. Dapprima un passante, si era avvicinato per cercare di soccorrere la ragazza, ma l'uomo di colore ha iniziato a colpirlo violentemente con un bastone, facendolo fuggire. A quel punto, il 40enne è intervenuto riportando poi una ferita al polso. Una volta arrestato lo straniero, gli agenti lo hanno scortato fino al Commissariato Casilino e da li sono riusciti a ricostruire tutta la vicenda. S. M. di origini africane, cittadino del Gambia di 37 anni, si era innamorato della ragazza che stava cercando di rapire perciò da qualche mese era solito aggirarsi nei pressi del bar di proprietà dei genitori,dove aveva detto al padre, che un giorno se la sarebbe portata via. L'africano il pomeriggio del 12 giugno dalle parole è passato ai fatti. È entrato nel bar ha afferrato la 15enne per un braccio portandola via in direzione del parco della "Collinetta" per dichiararle il suo amore. Dagli accertamenti fatti dagli agenti è risultato che S. M. aveva già svariati precedenti a suo carico, tra i quali un arresto avvenuto lo scorso mese di maggio per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza, violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. E' stato arrestato con l'accusa di resistenza a Pubblico ufficiale, lesioni aggravate e denunciato in stato di libertà per violenza privata. ANDREA CAVADA

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Sfiorata la strage a via di Rocca Cencia POCO DOPO LA MEZZANOTTE,UNA MACCHINA A FOLLE VELOCITÀ INVESTE ED UCCIDE UN PEDONE.

IL CONDUCENTE COMPLETAMENTE UBRIACO, PRIMA SI FERMA, MA SI DA ALLA FUGA. ella tarda serata del 13 giugno, un'auto, che percorreva via di Rocca Cencia a forte velocità, investe e uccide un pedone che stava raggiungendo la fermata dell'autobus. Il responsabile è un giovane romeno di 29 anni che, ubriaco, stava tornando a casa. "L'investitore" è residente a Foligno ma vive a Roma ed ha già avuto problemi con la giustizia. Le forze dell'ordine sono intervenute subito dopo l'incidente e in poco tempo sono riuscite ad arrestare il giovane che si era dato alla fuga. La vittima era di origine bosniaca e in quell'istante stava raggiungendo la fermata dell'autobus quando è stato tranciato dalla macchina del balordo. Nello stesso momento, sul posto era

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"UN AVVISO DI SFRATTO LUNGO TRENT'ANNI"… NUOVI SPIRAGLI TROVATA UNA SOLUZIONE PER LE FAMIGLIE RAIMONDI E GUBBIOTTI, OCCUPANTI DI UN CASALE SU VIA BRONTE DAL 1982. IL COMUNE ED I SERVIZI SOCIALI, DOPO L'ENNESIMO SOLLECITO DEL LEGALE DELLA FAMIGLIA, HA DECISO DI INTERVENIRE....

n una passata edizione avevamo trattato il tema di due famiglie colpite da grande disagio. Entrambe avevano occupato un casale nel 1982 all'altezza dell'incrocio tra via Bronte e via Lentini perchè non possedevano alcun mezzo per potersi permettere un'abitazione "normale". Il Casale in questione apparteneva a un altro privato che ha da subito rivendicato la proprietà ed ha chiesto ripetutamente lo sfratto della famiglia tramite i suoi legali. A distanza di quasi trent'anni ecco che si intravede un piccolo spiraglio: i servizi sociali prendono in considerazione la questione e si impegnano, attraverso il supporto economico comunale, di trovare un'abitazione sostitutiva alla famiglia. L'avvocato dei Gubbiotti / Raimondi si dice soddisfatto per questo grande traguardo. Il comune provvederà adesso a coprire almeno il 60% delle spese per una nuova dimora per la durata di quattro anni. Una partecipazione economica parziale che fa ben sperare il legale e gli occupanti. Nell'attesa i membri delle famiglie dovranno provvedere alla ricerca personale di un'abitazione privata. A far ben sperare è anche l'aspettativa di una casa popolare: la consegna del verbale di riconsegna del casale, redatto dall'ufficiale giudiziario e da presentare in comune darà la possibilità alle famiglie di entrare nella graduatoria residenziale. Gli occupanti prendono comunque tempo, visto che la data prevista per l'ennesimo sfratto è fissata per il 4 agosto e sarà rinviata nuovamente con grande probabilità.

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CLAUDIA DELLA VERDE

presente anche un'altra persona, di origini nordafricane che passeggiava con il figlio di 4 anni. Entrambi sono scampati alla morte grazie ai riflessi del padre che, non appena si è accorto di quell'auto impazzita che gli veniva incontro a folle velocità, ha afferrato suo figlio gettandosi dentro una cunetta sul lato della strada. Il pirata della strada, subito dopo l'impatto, si è fermato per un momento per sincerarsi di persona quali fossero le condizioni del giovane che giaceva a terra ancora vivo, per poi subito dopo darsi a piedi alla fuga, abbandonando

la sua auto al centro della carreggiata. Nel frattempo, il nordafricano scampato alla morte ha cercato di prestare i primi soccorsi alla vittima ed ha avvertito i carabinieri dell'Aliquota Radiomobile di Frascati, intervenuti subito dopo la segnalazione, che sono riusciti ad identificare il veicolo e a risalire al suo proprietario. Sul luogo dell'incidente è intervenuto anche il personale del 118 che ha caricato sull'ambulanza la giovane vittima ferita per trasportarla al Policlinico di Tor Vergata. Per il bosniaco non c'è stato nulla da fare, è morto due ore dopo il ricovero intorno all'una. Poche ore dopo, i militari sono riusciti a rintracciare il romeno e lo hanno sottoposto ai test etilometrici, che hanno riscontrato un valore di alcool 4 volte superiore a quello previsto dalla legge. Il romeno quindi è stato condotto nel carcere di Regina Coeli e messo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Dovrà rispondere dell'accusa di omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso. ANDREA CAVADA

VIA BORGHESIANA E VIA ROCCA CENCIA, PERICOLOSITÀ OVER LIMITS MENTRE CONTINUANO A COLLEZIONARE INCIDENTI, NESSUNO SI OCCUPA DI LORO... ermangono sempre gravi ed insoluti i problemi di sicurezza relativi alle arterie principali del Casilino. Via Borghesiana e via Rocca Cencia, spesso scenario di incidenti anche gravi, conservano da anni, e nonostante le ripetute segnalazioni alle autorità, un livello di pericolosità altissimo. Entrambe da sempre si caratterizzano per la più volte citata segnaletica fantasma, per l'indisturbato sfrecciare delle auto a qualsiasi ora del giorno e della notte e per la totale latitanza di marciapiedi o, ove questi vi siano, risultano essere costantemente adibiti in maniera anarchica a parcheggio auto. Per non parlare del manto stradale, il quale ormai disilluso si accontenta di qualche "rattoppo" fatto a periodi alterni e la cui resistenza è paragonabile a quella di "un velo di cipolla". I cittadini non si sentono al sicuro e permane lo sgomento e l'indignazione di quanti, essendo nativi della zona, non vedono alcun cambiamento da più di 50 anni. Questo sostiene, Franco Procesi, abitante e lavoratore della zona: "Io sono nato qui e posso dire che le strade sono sempre quelle. La sicurezza permane un miraggio, sia per la mancanza di controlli da parte delle autorità di dovere, sia per le condizioni in cui sono lasciate le strade. Non c'è manutenzione alcuna e questo contribuisce all'insorgere di incidenti anche gravi". "E' da anni che siamo totalmente lasciati in uno stato di pericolosità non più tollerabile", continua Michela Casadei, anch'essa cittadina della zona. Le macchine sfrecciano ovunque, non ci sono limiti di velocità segnalati e nemmeno un controllo sul territorio. Noi vogliamo essere tutelati".

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Della stessa opinione anche Carmela Rubio: "Io sono anziana e addirittura mi faccio accompagnare con l'auto alla fermata dell'autobus, perché non è possibile transitare a piedi su queste strade in quanto pericolose sia per il fatto che le auto sfrecciano ad alta velocità, ma anche perché impraticabili a causa delle buche". CATIA DEMONTE

BORGHESIANA, RISSA FRA CLIENTI UBRIACHI E CAMERIERI NELLA

TARDA SERATA DEL 6 GIUGNO, 3 PER-

SONE DI ORIGINE ALBANESE ERANO A CENA

CASTELVETRANO. A CAUSA DI UN BICCHIERE DI TROPPO, DOPO L'ENNESIMA RICHIESTA DEL CAMERIERE DI MANTENERE LA CALMA SCATENANO LA RISSA.

IN UN RISTORANTE DI VIA

robabilmente è stato qualche bicchiere di troppo la causa che ha scatenato la violenta rissa tra i clienti ubriachi ed i camerieri in un ristorante di via Castelvetrano nel quartiere di Borghesiana. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i tre cittadini albanesi seduti al tavolo del locale, avevano esagerato con l'alcool e all'ennesima richiesta del cameriere di mantenere la calma ed adottare un atteggiamento più consono , hanno reagito. Il dipendente infatti aveva suggerito in modo garbato ai clienti di evitare schiamazzi e comportamenti molesti che avrebbero potuto importunare le altre persone presenti all'interno della sala. I tre albanesi ubriachi, seduti al tavolo ripresi per l'ennesima volta dapprima hanno cominciato a strattonare il cameriere che poi si è trasformata in una vera e propria rissa. Visto il caos che si era creato tra il lancio di sedie e bicchieri gli altri dipendenti del ristorante hanno deciso di intervenire, in aiuto del loro collega. Un altro cliente spaventato e temendo il peggio, ha avvertito le autorità competenti chiamando il centralino de 113. Dopo pochi minuti gli agenti del reparto volanti diretti dal dott. Eugenio Ferraro, sono intervenuti sul posto e anche se con molte difficoltà sono riusciti a ristabilire la calma. La violenta serata si è conclusa con 7 persone denunciate per rissa, al momento in stato di libertà . ANDREA CAVADA

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Progetto di Largo Monreale. Presentazione in zona Cesarini ochi cittadini hanno presenziato alla presentazione del progetto più discusso del territorio. Ad ascoltare il presidente Lorenzotti e il presidente Bucheri una cinquantina di cittadini tra cui il comitato di quartiere, l'ingegnere e l'architetto firmatari del progetto, alcuni venditori ambulanti del mercato di largo Monreale e qualche fortunato cittadino. Sulla data e l'ora di presentazione del progetto in pochi erano a conoscenza. E questo non placherà certo le polemiche che vedevano sotto l'occhio del ciclone in particolare la scarsa informazione data ai cittadini e alle parti politiche.

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IL 19

GIUGNO A LARGO MONREALE IL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO LORENZOTTI E IL PRESIDENTE DEI CONSORZI DI ROMA BUCHERI PRESENTANO IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA.

La presentazione tra l'altro va a sostituire il vero evento che doveva svolgersi il 19 giugno: l'inizio dei lavori. "Questa piazza è solo l'inizio, costerà circa 500.000 euro, da qui poi partiranno le strade e le altre opere - spiega Luciano Bucheri, presidente dei Consorzi di Roma - Il lavoro vero partirà lunedì 27 giugno. Doveva partire oggi, ma via Lentini e via Puccinelli, le strade dove sarà posizionato provvisoriamente il mercato, non sono pronte". L'evento è sta-

to scandito anche da qualche polemiche. Un cittadino appella la classe politica con il

termine "ladri". Conclude l'incontro il presidente dell' VIII municipio Lorenzotti: "Abbiamo scelto di lavorare nei mesi di luglio ed agosto per creare meno disagi ai cittadini, ai commercianti e ai banchisti. Prenderemo anche accordi con l'ENEL per far spostare le 2 cabine elettriche, che altrimenti intralcerebbero la riuscita dei lavori". Brindisi finale e tanti saluti a tutti. Un incontro che è sembrato un modo per mettere le toppe ad un'amministrazione che è stata latitante nella comunicazione con i cittadini e che in zona Cesarini cerca di mettere la parola fine alle polemiche. ANDREA CAVADA

"SALVATE IL MERCATO DI LARGO MONREALE" I

LAVORI PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA STANNO PER COMINCIARE.

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ESSERE PREOC-

CUPATI SONO PERÒ TUTTI I COMMERCIANTI CHE OGNI MARTEDÌ MATTINA OCCUPANO L'AREA PARCHEGGIO CON I LORO BANCHI.

utti pronti all'inizio, tutti, tranne i commercianti, i quali dimostrano di essere non poco preoccupati per le sorti del mercato, ma soprattutto del loro lavoro. Abbiamo chiesto ai banchisti cosa ne pensano del trasferimento, approvato dal municipio, da Largo Monreale all'incrocio tra via Lentini e Puccinelli, all'altezza del campo sportivo Borghesiana. Molti di loro hanno dichiarato di non essere neanche a conoscenza del cambio di destinazione.

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MAURIZIO E MIRELLA. Sono stabili nella piazza come banchisti di abbigliamento da ben quindici anni, mai nessuno ha dovuto o voluto farli spostare; hanno un bellissimo rapporto con i clienti del luogo e sperano vivamente di non doverli perdere. Sperano che il trasferimento sia veramente provvisorio: "Ci auguriamo che lo riportino in piazza al più presto, anche se non sappiamo se possa essere possibile; se lo spostassero definitivamente la nostra attività sarebbe morta". RITA FORFORO. Titolare di un banco di tessuti è la più moderata del gruppo. Afferma infatti: "Se non lo proviamo non possiamo sapere cosa ci aspetta". Accoglie il cambiamento con filosofia e non si pone troppi problemi sulla questione. "tra l'altro ancora non ci ha avvertito nessuno, fino ad allora posso stare tranquilla". RIPACI GIOVANNA. E' la prima arrivata nel mercato (30 anni fa) ed è in apprensione per i servizi che mancano nell'altra area. Aveva sentito dire che il mercato avrebbe dovuto spostarsi per un periodo (non da fonti ufficiali, ma grazie al passaparola). "In questa piazza non ci manca nulla, è 30 anni che faccio questo lavoro, trent'anni che vedo la gente felice di avere la possibilità di fare la spesa in un luogo così comodo e centrale; nell'altra area non c'è un bar, un alimentari, nulla che possa garantire il passaggio di persone, come faremo non si sa!"

VIA BOLOGNETTA. INIZIA A PIOVERE ASFALTO... FORSE. SI TRATTERÀ SOLO DI UN INIZIO OPPURE CE LA FARANNO "I NOSTRI EROI" A PORTARE A TERMINE I LAVORI? opo numerosi solleciti, "piove asfalto" su via Bolognetta, via Bompietro e via Ciminna, in quel di Finocchio. Un intervento che ci si augura sia l'inizio di una lunga serie di lavori di cui la zona urge da diverso tempo. Ci siamo recati in zona ed abbiamo trovato effettivamente asfaltate queste strade, ma come spesso accade, dopo un rumoroso incipit, forse fatto per mettere a tacere le lamentele del cittadino, tutto si conclude in un "to be continued..." . Infatti oltre alla gettata di asfalto, null'altro è stato fatto, in quanto ovunque manca la segnaletica pedonale, nonché le classiche strisce bianche a bordo a strada. Abbiamo interpellato i cittadi-

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ni, per sapere se si sentono soddisfatti del lavoro. Aras Atilia: "Hanno rifatto l'asfalto in queste strade e questo è già un passo in avanti, ma l'urgenza permane anche in altre strade limitrofe e che sono totalmente inagibili. Mio marito ha dovuto riparare più volte l'auto a causa di questo. Siamo stanchi di vivere così". Si aggiunge al tono critico anche Matteo Colavita: "Hanno fatto dei lavori, ma ora bisogna attenderne il termine. La gettata di asfalto è stata fatta, ma ancora manca la segnaletica. Ci auguriamo che non venga lasciato tutto a metà come spesso accade". Cauta sulla buona notizia anche Giuseppina Ciarduolo: "Qui in zona quasi tutte le strade necessitano di riparazione. Sono iniziati i lavori, ma ora ci auguriamo che siano al più presto portati a termine. Dopo anni di attese ci pare il minimo che possa essere fatto". CATIA DEMONTE

BOREA CESARE. Pescivendolo ambulante sia a largo Monreale che a Grotte Celoni (per quanto riguarda l'ottavo) è in totale disaccordo con il trasferimento. "Se sposti il mercato di cinquanta metri questo è finito!Spero che i lavori siano posticipati al periodo estivo, in modo da non danneggiare nessun commerciante". LUIGI E GIANCARLO. Soci da diversi anni, sono anch'essi preoccupati e commentano univocamente con un "Ci vogliono buttare nella fossa dei leoni? Da quelle parti non c'è vita per il mercato, sarà una cosa impossibile". E chiudono con una riflessione personale per il municipio: "Già il lavoro latita, si sta trovando il modo per farlo calare ancora di più". SIMONA PARISINI. Ultima chiamata in causa a dare il suo parere, si trova d'accordo con tutti i colleghi e afferma, come loro, di essere turbata. Il suo pensiero si allarga anche a tutti i commercianti della piazza: "Se il mercato di Largo Monreale non ritornerà al proprio posto non saremo solo noi a rimetterci. Tutti i negozi che ci stanno intorno hanno bisogno della nostra presenza, come noi abbiamo bisogno della loro! Tutto perderebbe affluenza dei cittadini." Altri pareri sparsi ci fanno capire che la situazione non rassicura nessuno, alcuni sono fiduciosi, ma la maggioranza è ansiosa e incerta. Il municipio, nel caso non si fosse posta il problema, saprebbe rispondere, oltre ai commercianti, a tutti quegli anziani che non possono camminare per raggiungere l'area sostitutiva? CLAUDIA DELLA VERDE


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Piccoli campi nomadi crescono amministrazione Alemanno crede di aver raggiunto grossi risultati per quanto riguarda il problema rom. Sgomberati i grossi campi che opprimevano le periferie, la giunta capitolina non ha perso un attimo per fare propaganda l'operato, spacciato ai cittadini come risolutivo. E invece il problema persiste e il sindaco, come una casalinga frettolosa, non ha fato altro che nascondere la polvere sotto il tappeto. Una volta disgregate le comunità che abitavano i defunti campi, i nomadi hanno colonizzato altri spazi. Sparsi sul territorio dell'ottavo municipio sorgono numerosi e piccoli accampamenti di fortuna, come tra via Casilina e piazzale Van Gogh, Due Leoni. Al riparo dal sole impietoso, tra la fitta vegetazione di un fazzoletto di terra, una piccola comunità di circa venti persone ha costruito la sua dimora. Plastica, cartoni, ferri vecchi, panni stesi e bagni a cielo aperto sono il mobilio. Uomini, donne e bambini di origine rom attendono li, inermi, il prossimo sgombero. A ora di pranzo (o di cena), un rigagnolo di fumo si alza verso l'alto e lì, poco prima di un pranzo qualsiasi, incontriamo Cristiano, che con la sua bicicletta carica di rottami fa ritorno "a casa". "Siamo qui da circa tre settimane - racconta - e non siamo nascosti, ma riparati". Le forze dell'or-

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TANTI PICCOLI CAMPI ABUSIVI PUNTELLANO LA PERIFERIA. A RIDOSSO DI PIAZZALE VAN GOGH NE E' APPENA SBUCATO UN ALTRO dine infatti hanno effettuato i dovuti sopralluoghi, senza tuttavia agire in nessun modo. La piccola comunità di Due Leoni è itinerante da qualche tempo. "Prima era-

vamo vicino la Palmiro Togliatti - continua Cristiano - e quando ci hanno cacciati da li speravamo che ci portassero in un altro posto, una casa. Invece siamo rimasti per strada, da dove veniamo sempre cacciati". Ancora una volta l'amministrazione sembra brancolare nel buio. C'è poco da stupirsi poi se, lasciati all'improvvisazione e all'abusivismo, i campi sempre più spesso diventano teatro di vere tragedie. Cristiano racconta che il suo desiderio, come quello degli altri che con lui hanno trovato riparo in questo luogo di fortuna,

è solo quello di poter vivere dignitosamente in un posto, magari con una casa, con dei servizi. "Qui invece non fanno altro che cacciarci, nessuno ha mai detto che avrebbe fatto qualcosa per noi, né i vigili, né la polizia". Solo sgomberi e una vita infame: tra i vapori del pranzo e il sole che batte su tutto, gli odori che circondano l'accampamento sono davvero poco piacevoli. Colpa dei servizi igienici, che sono li a portata di mano, e di naso. E colpa anche dell'assenza dell'acqua, che viene raccolta da un nasone su via Corot. Non è stato possibile parlare con gli abitanti delle strade a ridosso del piccolo campo, che, non fosse per le villette ben tenute, sembrerebbero disabitate. Probabilmente la gente del posto è fuori per lavoro per tutta la giornata. Al calar del sole, al ritorno, forse non si rendono conto della vita che corre parallela alle loro villette. E forse è per questo che la piccola comunità è ancora lì, quasi indisturbata. "Se ci cacciano da qui, troveremo un altro posto, non possiamo fare altro. Non possiamo scomparire", conclude Cristiano. Già, non possono scomparire. Ma a quanto pare il sindaco Alemanno ha fiducia in questa specie di magia: via i campi, via i rom. Non rendendosi conto di maneggiare un grosso problema sociale, e non di decoro urbano! LUCIA BRAICO

PULIZIA AL PARCO DI VIA PETTINEO UN

DUE LEONI DECENTI.

ALTRO GIARDINO PUBBLICO DEL QUARTIERE

FINALMENTE RIPORTATO IN CONDIZIONI

QUANDO

VIENE

LE LAMENTELE SERVONO…

robabilmente è solo un caso: non sarebbe giusto prendersi il merito di un servizio dovuto e scontato come la manutenzione di un parco. Ma anche noi, in qualche modo, abbiamo contribuito segnalando più volte la triste situazione in cui versava il giardino pubblico di via Pettineo nella borgata Due Leoni. Ora lo stanno riassettando. Dopo tante lamentele da parte dei cittadini, dopo diverse segnalazioni del Comitato di Quartiere e dopo qualche nostro "memorandum" finalmente sono intervenuti. Circa dalla metà del mese di giugno sono iniziati i lavori per rendere decente uno dei pochi punti di ritrovo del quartiere. L'area era piena di spazzatura di ogni genere: cartoni, bottiglie, lattine, cartacce varie. Davanti al cancello e nell'area di sosta delle auto. E tutto all'interno. Quasi non era più visibile il vialetto piastrellato per la sporcizia presente. Per non parlare poi della vegetazione: alberi non potati ed erba alta che ospitava immondizia varia. L'Ama, su indicazione del Municipio, finalmente è intervenuta. Con il loro bel furgoncino prima hanno portato via gli oggetti più ingombranti. Ora stanno provvedendo al taglio dell'erba. Poi sarà la volta della pulizia finale. Ben fatto. Ma perché c'è voluto tanto tempo? Speriamo vivamente che ora si riesca a conservare il parco nelle migliori condizioni così che tutti possano usufruirne. Specialmente i bimbi della scuola limitrofa: le insegnanti si erano rifiutate di far loro giocare in un luogo così degradato. Staremo a vedere. JESSICA SANTINI

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SCENDI SE HAI CORAGGIO! VIA CASILINA, POCO DOPO PIAZZALE VAN GOGH: UN EX SOTTOPASSAGGIO PEDONALE METTE A DURA PROVA ANCHE GLI AUDACI

ra nato come un sottopassaggio pedonale che attraversa via Casilina, in un punto preciso tra Grotte Celoni e La Selvotta, ai Due Leoni. Ora, si è trasformato in un tunnel dell'orrore. Circa quindici metri di degrado metropolitano. Il sottopassaggio dovrebbe essere fuori uso da tempo. A dimostrarlo c'è la rete di ferro che ne sbarra l'ingresso. Un taglio preciso nella rete però, è il passaggio che conduce ad una dimensione parallela. Immondizia, indumenti, materassi, escrementi, farmaci. Segni di abbandono, ma anche di vita: evidentemente il passaggio è usato da qualcuno come riparo. Qualcuno audace. O disperato. Quel tunnel resta così, a marcire nel suo abbandono. E per attraversare la strada a noi poveri cittadini non resta altro che sperare nella clemenza del traffico. E nelle nostre buone gambe: i lavori della linea metropolitana infatti rendono impraticabile l'accesso alla parte interna della sponda opposta, e non indifferente il percorso alternativo. Oppure, ahi noi, non ci resta ancora che raccogliere il coraggio, sostenere lo stomaco, prendere un lungo respiro e via, oltre il tunnel. Sperando sempre di non fare brutti incontri! LUCIA BRAICO

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VIA MODOLO, QUALCOS'ALTRO NON VA uove polemiche per i lavori in corso su via Modolo. A destare ancora una volta l'insofferenza degli abitanti sono i lavori, a detta dei cittadini, eseguiti "alla carlona", che interesseranno la rete idrica e l'impianto fognario. I lavori infatti non sembrano rispettare la legge prevista per cui le acque scure devono essere separate da quelle chiare. L'allaccio, su via Bitti, vede nel suo piano uno scavo per le acque chiare da aggiungere a quello già esistente, ad una trentina di centimetri sotto terra, in cui transitano le acque scure. Renzo Di Censo, oltre a sollecitare gli organi competenti, in particolare Mattei dell’ ottavo municipio e il dottor Quadrano del gabinetto del sindaco di Roma, sta cercando da tempo di rendere pubblica la questione grazie ai media (Chiamato in causa anche l' S.O.S. Gabibbo). Tutte le richieste, che non possono di certo rimanere inascoltate, vista la partecipazione cittadina che ha presentato una sostanziosa raccolta di firme, sono state inoltrate; si aspetta adesso una risposta da chi di dovere. CLAUDIA DELLA VERDE

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Speculazione ed omertà da via Mesoraca a via Maida a triste storia degli "ammassati" nasce una quindicina di anni fa, quando, in un quartiere anarchico già in partenza, "sbarcano" immigrati di origine marocchina e romena con in tasca la speranza di un futuro migliore per sé e per i propri figli. L'accoglienza non è delle migliori auspicate: il centro non li vuole, gli affitti di una Roma "perbene" sono troppo alti e la soluzione periferia sembra essere la più idonea. Nel nostro viaggio dell'indignazione incontriamo i cittadini di Borghesiana che sanno, vedono e si confondono con la dura realtà dei fatti; persone che sono stanche di dover giustificare l'ipocrisia di chi vuole arricchirsi sulla sofferenza altrui. Ad accompagnarci è un signore sulla quarantina che conosce bene il quartiere, lo vive tutti i giorni da lavoratore, e tutti i giorni i suoi occhi sono sottoposti all'orrore di immagini apparentemente surreali. Ci indica i luoghi in cui molte famiglie sono costrette a vivere in condizioni estreme: le due vie parallele (Mesoraca e Maida) sono divise tra "ricchi" e “poveri”. La prima, fatta di villette abbastanza curate, dove si vocifera siano presenti i "boss", coloro che hanno il monopolio di tutto il quartiere e dettano legge. Nella seconda, "gli ammassati", come abbiamo deciso di chiamarli noi. Sono persone che vivono in garage adibiti ad "appartamenti", gente di varia etnia costretti in spazi ridotti. La nostra "guida" ci fa notare una muraglia, visibile solo da un parcheggio nascosto dalla sterpaglia: sono case nascoste alla vista dei passanti, rivolte sul lato interno della strada in modo da non destare curiosità o sguardi scomodi di chi transita su via Maida. "In ogni appartamento saranno stipate almeno quindici persone! - raccon-

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COSA

SUCCEDE IN VIA

E VIA

MADIA? TUTTI

MESOCARA SANNO, TUTTI

SI DOMANDANO IL PERCHÈ, MA NESSUNO SI MUOVE AFFINCHÉ LE COSE CAMBINO.

ta - ogni mattina escono in comitiva, è impossibile per noi del quartiere fingere che non sia nulla, eppure molti lo fanno, hanno paura di ritorsioni".

Nel nostro percorso incontriamo anche una ragazza, presumibilmente marocchina, e le chiediamo se conosce qualcuno che affitta il proprio appartamento nella zona. La risposta, abbastanza attesa, è accompagnata ad uno sguardo timoroso ed una reazione prevedibile: "Io non so nulla, non

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ci abito qua - afferma, abbassando lo sguardo a terra - non conosco nessuno e...no, non lo so". Poi scappa senza dare altre spiegazioni. La seguiamo con discrezione e ci accorgiamo che la ragazza entra in una delle case segnalate dai cittadini che conoscono la questione. Non abbiamo indagato oltre, gli sguardi dei passanti bastavano per dire "andatevene, qua non siete i benvenuti". Lasciamo nell'anonimato chi si è aperto con noi, tutte quelle persone che vorrebbero dire basta e che adesso invitano chi di competenza ad assumersi le proprie responsabilità ed un atteggiamento meno omertoso... CLAUDIA DELLA VERDE

VIA BIANCAVILLA, DI NUOVO UN INCIDENTE GIÀ

IN UN PASSATO NUMERO AVEVAMO TRATTATO L'ARGOMENTO: I CITTADINI DI VIA

BIANCAVILLA

CHIEDEVANO LO

ZTL

O UN SENSO UNICO.

RIPROVA DEL FATTO CHE QUESTA STRADA È TROPPO PERICOLOSA PER ESSERE UNA VIA AD ALTA VIABILITÀ, ECCO CHE UN UOMO, LO SCORSO

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GIUGNO, È STATO INVESTITO DA UN' AUTO PROPRIO DI FRONTE ALLA SUA ABITAZIONE.

rano le ore 18 e 30 di domenica sera, quando Antonio Cellupica stava tornando a piedi verso casa. Nello svincolo tra via Biancavilla e via Milo, una guardia giurata con la sua automobile era pronta a svoltare. Nello stesso punto c'era il signor Cellupica, l'automobilista non lo vede e lo investe, per fortuna a bassa velocità. Cellupica batte la testa, non riporta contusioni gravi, ma è spaventato, così come molti cittadini che assistono all'incidente. "E' andata bene - afferma l'investito - non è la prima volta che rischio di essere travolto in questa via, per fortuna il guidatore non era un pazzo che correva come molti altri". L'ambulanza arriva una ventina di minuti dopo, percorrendo una via parallela; anche gli uomini della Croce Rossa sanno che è impossibile transi-

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tare in via Biancavilla con un'autoambulanza. I residenti della via colgono dunque l'occasione per lanciare nuovamente un messaggio in municipio. Primo è Umberto Coccia il quale invita la giunta a "smettere di far chiacchiere ed occuparsi una volta per tutte dei quartieri di loro competenza". Prosegue poi "una volta questa strada era tra le più curate della borgata, ora bisogna aver paura ad uscire dal cancello di casa; non c'è vigilanza, nessun cartello, nessuna punizione per chi non rispetta i limiti di velocità...siamo stati dimenticati?". Altro cittadino ad essere dello stesso parere è Alfredo Giansanti: "Ab-

biamo fatto tante richieste, ma ancora non abbiamo ricevuto nessun segnale di risposta dal municipio. Io e gli altri residenti siamo uniti nel voler cambiare le cose. Le nostre pretese non sono poi così assurde, chiediamo vigilanza, sicurezza e una soluzione qualsiasi per diluire il traffico su altre vie". A lasciare un suo parere è anche la cognata dell'uomo investito, la signora Gubbi, la quale desidera avere delle risposte in fatto di sicurezza: "Mio cognato è stato investito anche perché stava in mezzo alla strada perché non ci sono ne marciapiedi, né dossi per rallentare la corsa delle auto; in più mi pare paradossale che neanche l'ambulanza possa riuscire a passare dalla via....e se dovesse succedere qualcos'altro?". Il messaggio dei residenti appare dunque chiaro: qualcuno si occupi di questa via maledetta! CLAUDIA DELLA VERDE


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La trilogia di Colle Mattia: prima, dopo e durante i lavori PRIMA. LA

SICUREZZA, LA VIGILANZA ED UN SERVIZIO DI TRASPORTO EFFICIENTE SI FANNO DESIDERARE.

Era il novembre 2010, ma se ne discuteva già da prima; quando, a seguito di furti e scassi ai danni di molte auto di pendolari, si richiamavano all'attenzione le forze dell'ordine per una sorveglianza più attenta nei pressi della stazione. A gravare sulle spalle dei pendolari era anche la non puntualità dei mezzi di trasporto ( in particolare gli A.T.A.C. ) e la totale assenza di servizi dentro e fuori la stazione (una biglietteria perennemente chiusa e zero parcheggi per tutti).

RIPERCORRIAMO LE VICENDE DI UN LUOGO DIMENTICATO DA ROMA, DOVE LE ISTITUZIONI LATITANO E LA MANCANZA DI SERVIZI SI FA SENTIRE SEMPRE PIÙ FORTE. LA STAZIONE E LE AREE LIMITROFE, INFATTI, SONO IL FULCRO DI POLEMICHE CITTADINE DA MOLTO TEMPO. DURANTE. SI CERCA DI TROVARE UN'AREA SOSTITUTIVA E PROVVISORIA PER GARANTIRE IL PARCHEGGIO AI PENDOLARI. L'area indicata avrebbe dovuto essere operativa già nel dicembre 2010, cosa impossibile per il Dipartimento, soprattutto per il problema della reperibilità dei fondi. La cifra preventivata per un parcheggio provvisorio ammonta infatti a 80mila euro. Il presi-

DOPO. PARTONO I LAVORI PER LA COSTRUZIONE DI UN SOTTOPASSAGGIO. RISULTATO: MENO PARCHEGGI PER TUTTI. Dopo l'ennesima richiesta dei cittadini e del comitato di zona, partono i lavori per la messa in sicurezza dell'area ferroviaria. I lavori, iniziati il giorno 29 febbraio 2011 e adesso in atto (per una durata complessiva di trecentoventi giorni), interesseranno soprattutto il sottopassaggio, utile a tutti i cittadini che per raggiungere l'autobus dalla stazione (o viceversa) non saranno più costretti ad attraversare i binari, correndo gravi rischi per la propria incolumità. Cantiere aperto anche per l'attuazione di altre modifiche quali la creazione di pensiline per gli autobus, i marciapiedi e la riqualificazione dell'area parcheggio.

dente del comitato Meta, in data primo giugno, incontra poi il direttore dell' RSI per "cercare di liberare l'area o trovarne un'altra il prima possibile", afferma lo stesso Meta. Indiscrezioni trapelate ci informano che nelle ultime settimane di giugno sarà indetta una conferenza servizi per decidere le sorti dell'area. Conferenza a cui parteciperà anche il privato che ha messo a disposizione il proprio terreno per il parcheggio, che dovrà prendere accordi con il municipio per intervenire in prima persona. CLAUDIA DELLA VERDE

VOCI DI VIA DELLA LITE ALCUNI CITTADINI SONO SPAVENTATI PER L'ACQUISTO DI UN TERRENO IN VIA MAMERTINO, NEL QUARTIERE DI COLLE MATTIA. DICONO D'ESSERE VENUTI A CONOSCENZA CHE SU QUEL TERRENO SORGERÀ UN CAMPO DI ROULOTTE DI CLANDESTINI. el quartiere di Colle Mattia circolano strane voci da qualche giorno a questa parte. Alcuni cittadini sono in stato d'agitazione per la vendita di un terreno su via Galati Mamertino, una traversa di via del Colle della Lite, a pochi passi dal confine del municipio. Si vocifera infatti che un terreno sia stato acquistato recentemente col solo scopo di farlo diventare un "campo abusivo" di roulotte. Sono solo voci, magari le solite voci di quartiere basate su un fraintendimento, magari fantasie o forse, ed è quello che ci auguriamo non sia, una realtà di cui i cittadini sono venuti a conoscenza e che hanno paura di rivelare apertamente a microfoni accesi e alle autorità competenti. Comprensibile, c'è la paura di eventuali ripercussioni (se ne leggono tante sui giornali). Nel caso non fosse realmente così, non si parla apertamente perchè c'è paura che si tratti semplicemente di una cantonata, di una diceria senza nessun fondamento, di una bufala insomma. Da parte nostra non possiamo denunciare nulla perché nessun illecito è stato commesso. Abbiamo riscontrato che effettivamente in tempi recenti un terreno è stato acquistato, ma questo di certo non è un reato. Né la prova che si stia per commettere un illecito né tantomeno può essere considerato un campanello d'allarme. Terreni e case vengono venduti e acquistati quotidianamente. Ed anche se chi lo acquista è intenzionato a

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cambiarne la destinazione d'uso o a compiere un abuso, questo è riscontrabile soltanto a posteriori. Abbiamo deciso però, convinti del fatto che ci sono troppe voci allarmate nel quartiere, di fungere da megafono delle paure dei residenti . Non vogliamo procurare falsi allarmi. Convinti del fatto che qualcosa deve essere accaduto: fosse solo una menzogna che si è propagata nel quartiere abbiamo deciso di parlarne affinché possa tornare la serenità e che, nel caso in cui si tratti solo di una menzogna,possa essere stanata quanto prima. Consapevoli che chi di dovere sorveglierà il territorio e lo controllerà maggiormente se a lanciare un grido d'allarme è un intero quartiere in stato d'allarme , ci siamo arrogati il diritto di raccontare sulle pagine del nostro giornale quanto si vocifera in via del Colle della Lite. Sperando che si faccia chiarezza e luce su quanto da più parti si afferma per il bene della comunità.

PANTANO. ARRESTATO CITTADINO ROMENO NEI CANTIERI DELLA METRO C n cittadino romeno di 30 anni è stato arrestato il 19 giugno, nella notte, dai Carabinieri dell' Aliquota Radiomobile della Compagnia di Frascati, con l'accusa di tentato furto aggravato di rame. I militari nel corso di un controllo, nei pressi dei cantieri della nuova metro C, in via di Tor Sant'Antonio, hanno sorpreso il 30enne mentre, assieme ad altri due complici fuggiti all'arresto, stavano asportando delle matasse di cavi in rame. Dopo aver bloccato lo straniero, i militari hanno effettuato anche un battuta in zona alla ricerca dei complici o di eventuali mezzi utilizzati dai ladri per compiere il furto. Successivamente l'arrestato, già conosciuto alle forze dell'ordine, è stato portato in caserma e trattenuto in attesa del rito direttissimo.

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l 20 e 21 giug no no partecipat , Gaetano Di Gangi e il suo staff ha o ad un inco Concept, in nntro organizz cui erano pr ato dalla Z.O es ne azienda. enti tutti gl i stilisti della nota Il gruppo ZT S (Z.One Te per gettare chinical Styl le basi della ist) ha lavo rato nuova colle per l'autunno zione moda /inverno. I capelli designer de laborato insi i capelli hann eme, alla ric o colerca di nuov must. Presso e idee e di gli studios Z. attuali One, a Malna giorni ha si curamente te Va rese, la due raggiunto lo fusione di id scopo prefis ee, di stili e so: una di creatività faranno del che prossimo au tunno/invern periodo ricco o un di stravaga nza e stile. Ancora mis teri sulla nu moda capelli ova collezion . Ma si sa, le e grandi rivol ni vanno sv uzioelate solo al momento op tuno. E gli porstilisti della Z.One, prim tutti Gaeta o fra no di Gangi , avranno si mente tant curai must da im porre nel settore de lla moda, ch e veranno un o spazio di pr troimo rilievo. Non ci rest a che aspe ttare, sicuri che, com garo Parruc e sempre, Sachieri sarà sulla cresta dell'on da anche il prossimo anno!


CASILINO

Come era organizzata la scuola Kolbe prima del taglio ai fondi? Era presente una logopedista specializzata inviata dall'associazione "La Nostra Scuola", sotto finanziamento del servizio sanitario. L'attività era utile a tutte quelle famiglie che avevano problemi per quanto riguardava il trasferimento dei propri figli in un centro specializzato lontano dalla scuola. I bambini erano costretti, prima di questo servizio, ad allontanarsi dall'aula con almeno un'ora di permesso, perdendo così lezioni importanti. Qual è la situazione adesso? L'Asl non ha i fondi necessari per supportare ancora il servizio. In più la legge riconosce come handicap meno gravi tutte quelle disfunzioni come la dislessia, la disgrafia e la discalcolia. Il Ministero dell'Istruzione ha ritenuto dunque opportuno sospendere il servizio di assistenza nelle scuole per tutti gli alunni affetti da tali disturbo. Il Ministero ha anche imposto agli istituti di ovviare, specializzando il pro-

UNA MAMMA PER TUTTE oredana Ferragli,una delle mamme coinvolte, vede raddoppiato il proprio disagio in quanto come lei stessa ci racconta: "i miei bambini sono entrambe dislessici". Dopo essersi rivolta alla ASL per ciò che riguarda il figlio più grande ed aver perso del tempo, in quanto nessuna terapia è stata messa in atto, si è trovata costretta a rivolgersi ad una logopedista privata. Ora questo taglio di fondi mette in difficoltà la signora per la seconda volta, con il figlio più piccolo, in quanto per fargli fare terapia, le occorre farlo uscire un'ora prima da scuola e recarsi fino a Cinecittà. Ad occuparsi del trasporto il marito che per far ciò deve rinunciare a tutto il pomeriggio lavorativo: "Mio marito giorni fa è partito alle ore 15 del pomeriggio ed è ritornato alle 17 e 30 in negozio. Io l'ho sostituito, ma non sono in grado di fare il suo lavoro". Una donna lasciata sola da chi dovrebbe offrire sostegno a lei e ai suoi due figli. "Io mi sono recata alla ASL per ricevere un aiuto sia per mio figlio, ma anche per me, per sapere come dovevo comportarmi e, invece, siamo rimasti completamente soli davanti al problema". Insieme a lei altre 16 mamme versano nelle medesime condizioni, in quanto questi tagli hanno colpito tutte le scuole del municipio. CATIA DEMONTE

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La Kolbe e il taglio fondi alle scuole IN SEGUITO AL TAGLIO DEI FONDI ALLA SCUOLA, MOLTI ISTITUTI SI SONO TROVATI DI FRONTE A PROBLEMATICHE DI VARIO GENERE; TRA QUESTE, LA RIDUZIONE DEL PERSONALE DI SOSTEGNO E LA RINUNCIA AL SERVIZIO DI ASSISTENZA SOCIALE INTERNO ALLA SCUOLA. PARLIAMO CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO DELLA SCUOLA PADRE MASSIMILIANO KOLBE, GIANCARLO GALANTI, CHE HA DOVUTO GESTIRE QUESTO TAGLIO SUL SERVIZIO DI LOGOPEDIA. prio personale docente con corsi completamente a carico delle scuole stesse, senza alcun finanziamento statale compensativo. Al momento l'assistente sociale è stata richiamata ad operare alla base, ma fortunatamente la sua presenza non è venuta comunque a mancare nei momenti di bisogno. E la scuola riesce, da sola, a sostenere tali spese?

Assolutamente no, potremmo al massimo organizzare dei seminari intensivi di quattro ore per dare un'idea ai docenti del lavoro che dovrebbero svolgere con gli alunni affetti da handicap del linguaggio; cosa assolutamente impensabile, i docenti non possono trasformarsi in assistenti sociali in un giorno. Qual è la posizione della scuola in previsione del futuro anno scolastico? Sia noi che l'Asl abbiamo un ruolo di Cenerentola. Quando c'è da tagliare nei fon-

di siamo i primi serbatoi da cui attingere denaro. É ovvio che la questione ci stia molto a cuore; siamo in contatto con diversi assistenti sociali al momento, la dottoressa Costanzi per esempio si è mostrata disponibile e si è fatta da tramite per noi con l'Asl. Questo è comunque il momento di inoltrare le nostre richieste al sostegno regionale e auspicarci che al rientro dalle vacanze ci attendano piacevoli novità. CLAUDIA DELLA VERDE

IN PRIMA LINEA CONTRO IL BULLISMO ATTIVITÀ LUDICHE, CULTURALI E SPORTIVE SONO GLI STRUMENTI DELLA SCUOLA DI VIA MOTTA CAMASTRA DI FINOCCHIO BULLI. PARLANO PATRIZIA PIGNARELLI, INSEGNANTE, E EMANUELE BIGAZIO, REFERENTE DELLO SPORT PER LA SCUOLA. a scuola "Carlo Urbani" è da tempo protagonista di numerose iniziativa volte a combattere il fenomeno del bullismo, già evidente nelle scuole elementari. La promozione ed attuazione di un dialogo aperto con i bambini delle elementari, fino ad arrivare ad un progetto di continuità che ha visto i ragazzi della media Domenico Savio parlare ai bambini più piccoli e viceversa, sono stati occasioni di rilievo per il processo educativo degli alunni. Un progetto quest' ultimo, portato avanti insieme ad altre scuole del municipio, che vede i ragazzi partecipare in prima persona nell'analisi e repressione del fenomeno e che ha avuto come risultato la produzione di un filmato in dvd, curato in ogni sua fase, dai ragazzi della Scuola Media Domenico Savio. A coronamento di tutto ciò il 9 maggio si è svolto un evento, alla cui base

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c'è un progetto titolato "Libera la Natura", ospitato alla Collina della Pace, che ha permesso ai ragazzi in questa occasione di vivere sul territorio ciò che avevano imparato a scuola nella loro attività di "continuità". Una gara podistica, maschile e femminile, che ha portato concretamente sul campo valori quali la socializzazione e l'integrazione, nonché momento di aggregazione tra genitori e ragazzi. CONTRO IL BULLISMO

PER COMBATTERE I

questi progetti? Alla scuola Savio, i ragazzi hanno scritto, recitato e prodotto in autonomia un filmato in dvd e presentato ai genitori l'ultimo giorno di scuola. Poi c'è stato un evento che ha visto la partecipazione dell' associazione di quartiere "Collina della Pace", del Gruppo Sportivo della Forestale e di "Libera Contro Le Mafie". Si tratta di un progetto a livello nazionale e si chiama "Libera la Natura". Dunque, il 9 maggio, attraverso uno sforzo comune, si è svolta una gara podistica che ha coinvolto i ragazzi della Scuola media Domenico Savio, i ragazzi della scuola Media Donatello e quelli della scuola Carlo Urbani. LO SPORT, UNA SOLUZIONE

Parla del progetto relativo al bullismo Patrizia Pignarelli, insegnante della scuola del 185° circolo didattico "Carlo Urbani" di Roma e collaboratore vicario della preside. Esiste il bullismo già alle scuole elementari e medie? "Si, in particolare nella classe che segue la collega alla Domenico Savio, c'è stato un episodio di "ciber - bullismo",ossia quel tipo di bullismo che si realizza tramite le nuove tecnologie". In cosa consiste il "ciber - bullismo"? "Accade che vengono fotografate o registrate dai ragazzi situazioni in cui qualcuno di loro è vittima di bullismo e poi successivamente, tutto ciò viene riportato sul web, soprattutto sui social network. In questo modo, viene amplificata la situazione di soggezione dei ragazzi vittime di tali atti. Quale è stato il lavoro da voi svolto a scuola? I ragazzi hanno compreso che sono gli spettatori, dunque il pubblico, l'elemento fondamentale che determina il persistere o meno di queste situazioni. Se gli spettatori denunciano e si prestano ad aiutare la vittima, il bullo viene emarginato. Quale risultato hanno ottenuto

L'attività della "Carlo Urbani" non si limita solo alla cultura e all'educazione. Infatti, tra le numerose iniziative da essa svolte, ritroviamo anche il mini - basket, un modo per offrire ai bambini un'alternativa alla strada ed il centro estivo che ha ricevuto quest'anno ampie adesioni. Nonostante una palestra piccola, si cerca di far appassionare i ragazzi allo sport proprio per toglierli dalla strada. La scuola prevede anche un centro estivo, utile per tutti i genitori che lavorano e con il fine di far sentire i bambini in vacanza, in quanto per alcuni di loro, questa è l'unica vacanza. A spiegare il progetto, Emanuele Bigazio, insegnante e referente dello sport della scuola "Carlo Urbani": "Organizzo il progetto del mini - basket all'interno del circolo scolastico. L'anno si è concluso con il Memorial "Roberto Fortunato". Tutto ciò per creare un momento di gioco e di aggregazione tra bambini e genitori. Altro progetto è quello dedicato al mini - basket pomeridiano. E' stata inoltre organizzata una festa dello sport che ha coinvolto tutte le classi. Grazie all'aiuto dell'Associazione "Collina della Pace" abbiamo potuto fare la premiazione con le coppe e le medaglie, che ci sono state concesse". CATIA DEMONTE



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