La Fiera dell'Est - N.1 del 18/01/2014

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IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO

Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno VII num 1 - 18 gennaio 2014 - € 1,00 Foto di Lucrezia La Gatta

LUNGHEZZINA IL

TERRENO CHE SORGE SU VIA

CAPE-

STRANO È DESTINATO ALL'AGRICOLTURA

E ALLA PASTORIZIA.

TRA ETERNIT E RIFIUTI OSPEDALIERI, IL CAMPO RISULTA ALTAMENTE TOSSICO E QUINDI NON IDONEO A TALI ATTIVITÀ.

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GROTTE CELONI IL GROTTE CELONI CENTER, CHE DA LUGLIO AVREBBE DOVUTO ACCORPARE 5 PRESIDI ASL, VEDE, INVECE, ATTIVO SOLO IL SERVIZIO DI MATERNITÀ INFANTILE. IL TUTTO IN BARBA ALLA SPENDING REVIEW. PAG. 13

ROCCA CENCIA UN'AREA,

DI PROPRIETÀ DI

CERRONI,

VENIVA UTILIZZATA PER ACCANTONARE

VALLE BORGHESIANA

INDIETRO TUTTA

I CASSONETTI DELLA RACCOLTA STRADALE. IN POCO TEMPO SONO STATI RIEMPITI DI IMMONDIZIA. IL

9

GENNAIO L’AREA È STATA BONIFI-

CATA.

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A PAG. 2 L'incontro avvenuto in segreto tra il Sindaco Marino, il Presidente del Municipio Marco Scipioni e i presidenti dei consorzi di Due Colli e Valle Margherita mette in serio rischio la riqualificazione del toponimo e il futuro di 4.500 famiglie. Con una raccomandata il Consorzio Periferie Romane informa l'Amministrazione Capitolina che “le associazioni consortili dei toponimi diversi da quello della Valle Borghesiana presenteranno entro breve, appena provveduto a ridisegnare i perimetri in autonomia rispetto a quanto previsto dalla Del. N. 189/05, i loro progetti esecutivi, mentre per il toponimo della Valle Borghesiana, con richiesta a parte, verrà formalmente sollecitata la suddivisione del perimetro in due diversi toponimi autonomi”.

PROSSIMA USCITA 8 FEBBRAIO 2014

PER LA TUA

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I ANNO VII

MUNICIPIO

Scipioni fa saltare l'operazione Valle Borghesiana

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n'iniziativa irresponsabile". Contattato dalla nostra redazione, lo scorso numero aveva commentato così Luciano Bucheri, Direttore del Consorzio Periferie Romane, la riunione tra il Presidente del Municipio VIMarco Scipioni, il Sindaco di Roma Ignazio Marino e i presidenti dei consorzi Valle Borghesiana, tenutasi, a porte chiuse, il 17 dicembre. In seguito al nostro articolo, siamo stati contattati da alcuni consorziati che ci hanno consegnato dei documenti che spiegano quanto "irresponsabile" sia stata l'iniziativa del Presidente del Municipio VI, Marco Scipioni, di Mauro Baldi, Presidente del Consorzio Due Colli, e Amedeo Del Vecchio, Presidente del Consorzio Valle Margherita. Nel verbale di una riunione del 5 novembre tra il Consorzio Periferie Romane e i Comitati di Presidenza delle ACRU Colle Regillo II, Valle Margherita, Valle Serena, Colle Aperto, Peroselle, Nuova Capanna Murata, Via del Torraccio, Via Fontana Candida, in cui si discuteva dei piani di recupero dei nuclei ex abusivi relativi ai toponimi '8.6 consorzi Valle Borghesiana', '8.9 Finocchio via di Vermicino', '8.15 via del Torraccio', in merito alla questione del contenzioso sui diritti di proprietà delle aree tra la Soc. Scatola s.r.l. ed i consorziati delle ACRU Colle Regillo II e Due Colli, era stato deliberato che ogni iniziativa si sarebbe dovuta compiere attraverso un percorso decisionale unitario: in caso contrario i consorzi si sarebbe ritenuti liberi di operare autonomamente. IL VERBALE DELLA RIUNIONE DEL 5 NOVEMBRE 2013 "A fronte di ben 26 toponimi - si legge nel verbale - già adottati dal Consiglio Comunale e di altri 18 per i quali è stata avviata la procedura di adozione, che costituiscono circa l'80% dell'intera manovra, non è stato possibile presentare i progetti dei tre toponimi tra di loro connessi, secondo le disposizioni della delibera 189/2005, nonostante che la loro redazione sia stata regolarmente eseguita". Nel verbale le ACRU intervenute decidono che "se da un lato la soluzione del contenzioso richiede necessariamente il coordinamento sia tecnico che politico tra tutte le ACRU e la solidarietà tra tutte le 4.500 famiglie coinvolte, dall'altro non è più possibile, per quelle ACRU non direttamente connesse con la questione dei diritti di proprietà, rinviare a futuri incerti l'avvio delle procedure di approvazione dei piani di recupero. A tal fine, dalla riunione è emerso un comune richiamo ad una partecipazione di tutte le ACRU alla verifica e definizione di una soluzione, in carenza della quale diverrebbe necessario liberare i sin-

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l 14 gennaio la riunione della Commissione Controllo e Garanzia in VI Municipio si è rivelata alquanto movimentata. Al centro della discussione il progetto “Ricominciamo insieme, una festa per il nuovo anno” promosso dall’Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale, grazie al quale ogni Municipio ha avuto a disposizione 40 mila euro per organizzare tramite associazioni territoriali eventi partecipati dai “gruppi sociali più deboli” del territorio. Molte le critiche mosse dai presenti. A portare le segnalazioni Osvaldo Petrolati – Presidente Associazione “Il Castellaccio” – e Dino Landi, Presidente CdQ Castelverde. Racconta quest’ultimo: “Il 6 gennaio eravamo nell’aula civica di Castelverde per allestire i giochi per l’epifania, come CdQ abbiamo le chiavi. Verso le 11 sono arrivati degli sco-

L'INCONTRO AVVENUTO IN SEGRETO CON IL SINDACO E I PRESIDENTI DEI CONSORZI DI VALLE BORGHESIANA METTE IN SERIO RISCHIO LA RIQUALIFICAZIONE DEL TOPONIMO E IL FUTURO DI 4.500 FAMIGLIE. goli consorzi ed i singoli toponimi dal legame in cui, anche per volontà responsabile del CPR, sono stati tenuti, autorizzando l'autonoma presentazione dei progetti dei singoli piani di recupero". LA DECISIONE DELL'ASSEMBLEA DEI COMITATI DI PRESIDENZA I comitati quindi avevano deliberato di agire in forma unitaria e partecipativa: una decisione venuta meno nel corso dell'incontro con il Sindaco. Nel verbale inoltre si legge che l'assemblea dei Comitati di Presidenza aveva deliberato all'unanimità alcuni punti: "1. Qualsiasi iniziativa riguardante, in specie, i rapporti con le istituzioni amministrative, deve vedere la diretta partecipazione con il coordinamento del CPR, di tutte le ACRU, in quanto le loro sorti future, la qualità dei loro quartieri, la riorganizzazione dei loro territori, l'edificazione delle residenze per migliaia di soci non intenzionati a ricorrere a nuovi abusi edilizi, dipendono dalle possibilità di soluzioni del contenzioso; 2. Nel caso dovessero emergere comportamenti incoerenti con la necessaria responsabilità e partecipazione unitaria, le ACRU hanno il diritto di non sentirsi più obbligati ad una solidarietà se, nei fatti, non riconosciuta; in tal caso le ACRU avranno, quindi, il diritto di operare autonomamente per la presentazione non coordinata dei loro progetti". Questi due punti, di fatto, chiarivano i comportamenti da tenere e sono stati sconfessati proprio dall'incontro tra il Sindaco, i consorzi di Valle Borghesiana e il Presidente del Municipio, Marco Scipioni, che non poteva non sapere, visto che solitamente le ACRU informano le amministrazioni competenti. LA LETTERA DEL 20 DICEMBRE 2013 La reazione è arrivata puntuale come un orologio: il 20 dicembre il Consorzio Periferie Romane invia una raccomandata, firmata dalle ACRU Fontana Candida, via del Torraccio, Colle Aperto e Peroselle, al Sindaco Ignazio Marino, al Vice Sindaco Luigi Nieri, all'Assessore alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale Giovanni Caudo e all'Assessore allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana Paolo Masini per comunicare che "l'incontro di martedì 17 dicembre, tenutosi presso la sede del Municipio VI 'Roma Le Torri' con lo scopo di affrontare, alla presenza del Sindaco la grave e complessa 'questione Scatola', sia per gli argomenti trattati, sia a causa dell'invito rivolto ad una sola parte delle associazio-

ni coinvolte, ha reso a parere dei consorzi e associazioni scriventi, enormemente più ardua la ricerca di una possibile ed attuabile soluzione di tale contenzioso. Si informa l'Amministrazione che le associazioni consortili dei toponimi diversi da quello della Valle Borghesiana presenteranno entro breve, appena provveduto a ridisegnare i perimetri in autonomia rispetto a quanto previsto dalla Del. N. 189/05, i loro progetti esecutivi, mentre per il toponimo della Valle Borghesiana, con richiesta a parte, verrà formalmente sollecitata la suddivisione del perimetro in due diversi toponimi autonomi". LA STORIA Nel 2006, con l'approvazione della delibera n. 189/2005, si era aperto un barlume di luce per risolvere il contenzioso sulle lottizzazioni abusive ex Francisci e per avviare quindi le procedure di adozione dei toponimi. "Il toponimo Valle Borghesiana - si legge nella lettera - è composto da sette consorzi e associazioni consortili, di cui cinque non coinvolti dalla questione delle proprietà contese, come ad esempio Colle Aperto e Peroselle, ma urbanisticamente legati agli effetti della sua mancata soluzione. Al fine di risolvere la vicenda, altre due associazioni consortili, proponenti di altrettanti toponimi, hanno accettato di subordinare l'avvio della propria procedura di adozione, alla soluzione del contenzioso riguardante solo due dei nove consorzi e associazioni consortili. Le migliaia di famiglie coinvolte per anni, con spirito di solidarietà nei confronti di altre famiglie di consorziati, hanno atteso che si pervenisse a qualche soluzione, rinviando a date incerte il riconoscimento urbanistico a cui, finalmente, si stanno avvicinando i consorziati di oltre 40 toponimi". LA RESPONSABILITÀ DEL PRESIDENTE SCIPIONI Una conseguenza drammatica per gli abitanti di Valle Borghesiana che ora potrebbero veder sfumare la soluzione dell'annosa vicenda relativa al loro riconoscimento urbanistico, quindi la procedura dell'adozione da parte del Comune e la soluzione del contenzioso con la società Scatola. Il Presidente Scipioni, insieme ai Presidenti dei consorzi di Due Colli e Valle Margherita, hanno davvero compiuto "un'iniziativa irresponsabile": tutto per inseguire il bizzarro obiettivo del minisindaco di costituire un sistema consortile alternativo a quello diretto da Bucheri, senza tener conto, tra l'altro, come

FESTE PER IL NUOVO ANNO, È BUFERA SUI FINANZIAMENTI LA SEGNALAZIONE ARRIVA DAL CDQ DI CASTELVERDE: DUE REALTÀ ESTRANEE AL NOSTRO TERRITORIO HANNO ORGANIZZATO EVENTI PER CAPODANNO ED EPIFANIA PER UN VALORE DI 40 MILA EURO, FONDI CONCESSI DAL DIPARTIMENTO CULTURA CAPITOLINO. IL MUNICIPIO NON HA INDETTO NESSUN BANDO D’AFFIDAMENTO. nosciuti per il loro evento ricreativo, ne eravamo venuti a conoscenza grazie a fogli affissi per il quartiere poche ore prima”. L’Associazione Culturale in questione è Overlook, l’altra invece si chiama Alyax (Società Onlus): nessuno in Municipio conosce questi due enti. I vari cittadini che hanno assistito ai 4 eventi organizzati (2 per parte, per Capodanno ed Epifania) affermano come la partecipazione del pubblico sia stata irrisoria. Dunque ha domandato la Mammì (M5S): “Se il Municipio non ha fatto bando pubblico per scegliere le associazioni, come hanno fatto Overlook e Alyax a conoscere il progetto e a

presentare domanda?”. Ma il vero scandalo portato agli occhi del Presidente Commissione Controllo Berretta è un altro, e cioè il rapidissimo quanto sospetto parere di congruità concesso il 9 dicembre ai due progetti dal Direttore del Municipio (Ciminelli), quando questi erano stati presentati lo stesso 9 dicembre! “La tempistica dal punto di vista amministrativo è sospetta” hanno riferito durante la Commissione i Consiglieri Mastrantonio e Sardone. Non si comprende come mai la Giunta Municipale (quel giorno presenti gli Assessori Verticchio, Di Maso, il Vicepresidente Palmisano e

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Cara Direttrice, vorrei fare alcune precisazioni in merito all'articolo presente sul numero 20/2013 della vostra rivista. Prima di tutto vorrei dire che, per rigore morale e storia personale, conosco molto bene il sentimento dell'amicizia soprattutto nei confronti di chi, in modo disinteressato, da anni mi sostiene ed ho avuto modo di apprezzarlo ancor più nell'ultima difficile campagna elettorale. Per quanto riguarda l'iniziativa del 17 dicembre con il Sindaco Marino, a cui fate riferimento,tengo a precisare che non sono stato tra gli organizzatori dell'evento ma semplicemente invitato per l'incarico istituzionale che ricopro. In particolare sono stato invitato dalla segreteria del Sindaco e non dal Municipio e tra l'altro solo nla sera prima. Allo stesso staff del primo cittadino che richiedeva per suo conto la mia presenza dalle ore 15,00 in Municipio, avevo da subito anticipato che per il tardivo invito, non avrei potuto garantire con certezza presenza e puntualità, cosa avvenuta, visto che sono arrivato in Municipio in ritardo. Rispetto, invece, alle modalità e alle questioni trattate, preciso che gli stessi sono state decise da altri e non dal sottoscritto. Di certo, se ne avessi avuto tempo e modo, non solo avrei informato più cittadini possibili, ma avrei coinvolto i tanti comitati e le realtà territoriali ed associative. Inoltre avrei personalmente consigliato al Sindaco di girare per il Municipio verificando di persona le situazioni più critiche, come la raccolta rifiuti, la sicurezza o la manutenzione stradale. Infine, rispetto alla mia elezione, vorrei ricordare che nel 2013 sono stato eletto in Consiglio Comunale per la terza volta, dopo quelle del 2006 e del 2008 e questo a prescindere dalla presentazione o meno di liste e al di là della vittoria o della sconfitta del Centro - Sinistra. Il mio consenso è semplicemente il risultato della fiducia e della stima che i cittadini mi riconoscono per il mio impegno quotidiano nelle istituzioni, sui territori e sempre al loro fianco. Rimango come sempre a disposizione per ulteriori informazioni sul mio operato e sul mio impegno istituzionale. IL CONSIGLIERE CAPITOLINO DARIO NANNI

dice la lettera, che il tema del contenziosa è talmente delicato e complesso che doveva essere trattato con grande prudenza. Una fame di potere che ora danneggia pesantemente tutti quei cittadini che da anni si battono per essere riconosciuti come residenti del Comune di Roma. Un errore politico che rischia di far cadere Valle Borghesiana e di far saltare un'operazione che interessa più di 1000 famiglie. Scipioni, oltre ad essere il Presidente del Municipio VI, è Assessore all'Urbanistica, quindi non poteva non sapere. E se non sapeva, è il caso che la sua maggioranza inizi ad interrogarsi… FEDERICA GRAZIANI

il Presidente Scipioni) abbia dato parere favorevole ai preventivi analizzati senza di fatto interpellare le Commissioni, da quella alla Cultura a quella al Sociale. E così l’affidamento diretto si è trasformato in un atto più politico che amministrativo, con Scipioni solo al comando che ha anche respinto l’interrogazione dei grillini (su rendicontazione e promozione degli eventi) con un laconico “la procedura è stata regolare”. La Commissione Controllo e Garanzia intende andare a fondo alla faccenda. Saranno convocate due Commissioni separate: in una saranno presenti l’Assessore alla Cultura Di Maso, il neo Direttore e il Presidente del Municipio; nell’altra saranno convocate le due realtà incaricate che dovranno fornire fatture e ricevute fiscali delle attività appena svolte. MANUEL MANCHI


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Cultura, quei ghiotti 40mila Euro…

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l 9 dicembre 2013 passerà alla storia come il giorno più efficiente della vita politica e amministrativa del VI Municipio. In una sola giornata la Giunta Municipale analizza due progetti presentati per l'evento 'Ricominciamo insieme, una festa per il nuovo anno' e nello stesso giorno assegna la somma di Euro 40mila. A livello amministrativo siamo nella norma: sotto i 50mila il Municipio può assegnare delle risorse senza indire un bando. E' la tempistica, la forma e le finalità di questa scelta ad essere bizzarre. Ad aggiudicarsi il premio di questa grande abbuffata natalizia la cooperativa sociale Alyax con il progetto denominato "Aspettando il 2014" e l'associazione culturale Overlook con il progetto denominato "Il VI in Festa". Ventimila euro ciascuno per due mezze giornate di lavoro: Capodanno e la Befana. Il primo progetto prevedeva il 31 dicembre dalle ore 22 presso la Chiesa Santissima Trinità, in via delle Cerquete 15 a Lunghezza, un concerto con Desire Capaldo e Pillole di cabaret di Fabrizio Gaetani. A seguire brindisi di mezzanotte con spettacolo pirotecnico, musica dal vivo e animazione per i più piccoli. Per seguire poi con l'evento del 6 gennaio 2014, dalle ore 15 alle 20 presso il Centro Sportivo Roma VIII, in via di Tor Bella

LA GIUNTA MUNICIPALE ASSEGNA LA SOMMA DI 40MILA EURO, SENZA INDIRE UN BANDO, PER L'EVENTO 'RICOMINCIAMO INSIEME, UNA FESTA PER IL NUOVO ANNO' A DUE ASSOCIAZIONI NON DEL TERRITORIO. Monaca 497, uno spettacolo per bambini, baby dance e bolle di sapone. Un evento tra l'altro molto sponsorizzato, con tanto di ringraziamenti, da un candidato nella Lista Civica Marino alle ultime elezioni amministrative del VI Municipio. Contattato Marcello Cava, responsabile della cooperativa Alyax, ci fa sapere che non è stato direttamente lui a seguire l'evento ma tale Giuseppe Romanelli con il quale, però, nonostante ce lo avesse promesso, non ci farà mai parlare. Il secondo progetto è dell'associazione Overlook. Due giornate: il 31 dicembre, dalle 22.30 presso la chiesa Santa Rita in via Acquaroni 71, uno spettacolo di Fabrizio Gianni e la sua band, a seguire brindisi e recital ive del Maestro Giorgio Onorato e dei suoi musicisti: il 6 gennaio, presso l'Aula Civica di Castelverde, nella mattinata le "vecchiette con le scope" con storie e leccornie per i più piccoli e il ritmo del gruppo di percussioni Akuna Matata. Dall'associazione commentano: "L'iniziativa era pubblica, è stata fatta una scelta sulla base del nostro curriculum. Il fatto di non essere del territorio non deve rappresentare un impedimento, anzi dobbiamo cominciare a pensare ad una Roma me-

tropolitana". Ma da dove vengono questi 40mila Euro? L'Assessore alla Cultura Flavia Barca ha deliberato in Giunta di mettere a disposizione di ogni municipio la somma di 40mila euro per iniziative culturali natalizie che i presidenti dei municipi hanno potuto gestire senza l'obbligo di un bando. Ci chiediamo come è possibile che nel VII Municipio la Befana costa 6mila euro e da noi circa 10mila? Oppure perché in XIV Municipio sono stati realizzati ben 8 eventi come il capodanno, il concerto, il presepe vivente e altri con 8 associazioni diverse? Perché in XII Municipio sono state realizzate da 7 diverse associazioni 10 giornate complessive di eventi? Come mai in diversi municipi di Roma i preventivi di spesa si avvicinano e talvolta superano i 40 mila euro mentre nel nostro tanto è stato dato e tanto è stato speso suddividendolo perfettamente a metà? Ma soprattutto perché non è stata informata la Consulta Cultura del VI Municipio sulla possibilità di presentare dei progetti? Un'operazione costata alle casse del Comune 600mila Euro. E menomale che la città rischiava il default! FEDERICA GRAZIANI

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l Movimento 5 Stelle in tutta Roma sta combattendo una vera battaglia per portare alla luce i criteri di affidamento dei 40mila euro a municipio stanziati dall’Assessore alla Cultura di Roma Capitale. Non poteva certo fare eccezione il nostro. “In VI Municipio – spiegano i consiglieri Tranchina e Mammì - si è deciso di spenderli in una manifestazione dall'importante titolo ‘Ricominciamo insieme, una festa per il nuovo anno’. Entro il 10 dicembre 2013 i fondi dovevano essere assegnati, sentito il parere dei Municipi ai quali è stato demandato il compito di individuare gli affidatari. Affidatari che in VI Municipio vengono individuati nelle Associazioni OVERLOOK e nella Cooperativa Soc. Onlus ALYAX, che sono segnalate in data 9 dicembre 2013 quali associazioni prescelte, esaminati i loro progetti - ma guarda tu la

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TUONA ANCHE IL PDL I CONSIGLIERI PINTI E BERRETTA SI SCAGLIANO CONTRO LE MODALITÀ CHE HANNO PORTATO ALL'AFFIDAMENTO DI

40MILA AD

ASSOCIAZIONI CULTURALI NON DEL TER-

RITORIO.

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al fronte Pdl l'amarezza sta nel fatto di non aver coinvolto il territorio e le sue associazioni. "Posso capire che non ci fossero i tempi per fare un bando - commenta il capogruppo del Pdl Daniele Pinti - ma come mai la Consulta Cultura non è stata informata dell'iniziativa in modo da coinvolgere le associazioni del territorio? Ogni evento è stato realizzato con la somma di 10mila euro per mezza giornata di lavoro e poco decine di spettatori. Nel nostro territorio sono molte le associazioni che durante le feste hanno, in forma gratuita e volontaria, realizzato iniziative per ravvivare anche il commercio dei nostri quartieri, invece qui si affidano tutti questi soldi ad associazioni che non hanno nulla a che fare con il VI Municipio?". Sulla stessa linea la consigliera Adriana Berretta: "Già di per sé è strano che venga data la possibilità ai municipi di gestire queste risorse. Il tempo per fare un bando c'era e si potevano coinvolgere le associazioni del territorio. Tra l'altro nei quartieri non è stata fatta alcuna pubblicità di questi eventi e con 10mila euro, visto che sono soldi pubblici, mi sembrava doveroso avvertire la popolazione sul tema e le date di queste manifestazioni. Andremo a fondo …" FEDERICA GRAZIANI

IL REGISTRO TUMORI ALLA MAGGIORANZA NON INTERESSA

M5S: “IL REGALO DI NATALE DEL PRESIDENTE” IL MOVIMENTO 5 STELLE PRESENTA UN’INTERROGAZIONE SULLA GESTIONE DELLE MANIFESTAZIONE “RICOMINCIAMO INSIEME, UNA FESTA PER IL NUOVO ANNO”.

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RISORSE PER LA

combinazione! - registrati al protocollo del Municipio proprio lo stesso giorno della delibera!”. Effettivamente sulla tempistica c’è da riflettere: “Come è possibile esaminare ed approvare un progetto il giorno medesimo della sua presentazione all'Ufficio del Protocollo?”, si domandano i consiglieri del 5 Stelle. “Un ottimo sistema - continuano - per concedere quel bel po' di denaro senza bando di gara, senza un concorso, direttamente a due fortunate associazioni che non appartengono neanche al territorio del VI”. Il 19 dicembre i consiglieri del Movimento 5 Stelle presentano un’interrogazione nella quale si chiedono spiegazioni sui criteri di assegnazione, sui motivi per cui non è stato indetto un bando, l’elenco spese delle associazioni aggiudicatarie e sull’informazione data alla Consulta della Cultura. Che te lo dico a fare… FEDERICA GRAziani

LA MOZIONE PRESENTATA DAL MOVIMENTO 5 STELLE SCATENA L'ASSENTEISMO GENERALE DEL CENTROSINISTRA.

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i sono volute due sedute di Consiglio per approvare la mozione che impegna il Municipio VI ad intervenire in Regione per attivare il registro tumori come prevede la Legge 6/2012. Due sedute perché la proposta porta il simbolo del Movimento 5 Stelle. Alla prima seduta si è assistito ad un vero show della maggioranza: primo fra tutti quello del consigliere Pd Daniele Grasso che urla più volte contro i consiglieri del 5 Stelle un sonoro "fate schifo". I consiglieri Tranchina e Mammì restano fermi nella decisione di non togliere il loro simbolo dalla mozione e la maggioranza fa cadere il numero in Aula. Alla seconda convocazione una vera moria: il centrosinistra esce in massa nel corso della votazione: unico consigliere del Pd presente e favorevole Giuseppe Sardone. "É di fondamentale importanza - commentano i consiglieri del 5 Stelle - che la nostra Regione completi la dotazione di questo strumento che consente di raccogliere, in maniera standardizzata e scientifica, i dati relativi alla malattia che più di tutte preoccupa e colpisce in maniera drammatica la nostra popolazione". Tutta colpa di quel simbolo… FEDERICA GRAZIANI


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ercoledì 15 gennaio è stata convocata la Commissione LP.P e Mobilità per affrontare, per la prima volta, la questione della Metro C. Presenti il Presidente Angelucci, l'Assessore alla Mobilità Alveti e i consiglieri Mattei, Tranchina, Criscuolo e Compagnone.

QUANDO APRE METRO C Danesi, responsabile per i cantieri del tratto Giardinetti-Pantano, e l'ingegner Termini di Roma Metropolitane, sembrano avere pochi dubbi riguardo l'inizio dell'attività: secondo quanto conferma anche Atac, che si sta occupando del pre- esercizio della tratta fino a Lodi, entro dicembre la linea sarà attiva. Difatti, essendo stati rispettati i tempi di consegna previsti per il 12 dicembre, si presumono circa 8 mesi di pre-esercizio per la prima tratta fino a Centocelle. Entro agosto, secondo le stime, sarà terminato anche il tratto di linea fino a Lodi e poi, quindi, sarà possibile effettuare il pre-

Metro C aperta entro Natale DICEMBRE LA DATA ULTIMA PER L'INIZIO DELL'ATTIVITÀ. NEL FRATTEMPO DEVONO ESSERE ULTIMATE LE OPERE DI COMPENSAZIONE: 30 GIORNI LA DATA ULTIMA PER PRENDERE IN CONSEGNA QUELLE GIÀ APERTE. esercizio . Le 70 persone impegnate in questo momento nel collaudo, sono già state formate, in attesa delle altre incorso di aggiornamento. AUMENTO PREZZI E TEMPI DI REALIZZAZIONE Secondo l' Ingener Termini, l'aumento dei prezzi non sarebbe così esponenziale, come più volte sostenuto dalla stampa: sarebbe invece inferiore e legato alle varianti eseguite in corso d'opera, con l'adeguamento alle norme di sicurezza. La responsabilità dell'allungamento dei tempi sembrerebbe a carico della Sovraintendenza, che ha spesso bloccato i lavori per periodi lunghi: due mesi a Giardinetti e ben 8 a San Giovanni e a Pantano

DELIBERA 70, IN CONSIGLIO COMUNALE LA MAGGIORANZA SI SPACCA SEMBRA NON SCEMARE IL MALCONTENTO PER LA PROROGA DELLA

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quasi un mese dal voto che ha sancito il rinnovo del provvedimento del 2011, disposto dall’allora Assessore all’Urbanistica Marco Corsini come “misura anticrisi in materia di tempi di attuazione dell’edificazione privata”, l’inquietudine di Sel e del Movimento a Cinque Stelle non si placa. “Noi l’abbiamo detto pubblicamente – ha voluto sottolineare Gianluca Peciola (Sel) – non condividiamo che, su questi temi importanti, si voti col centrodestra, con chi in passato ha presentato piani urbanistici che hanno invaso l’agro romano. Quella delibera andava prorogata il tempo minimo necessario per dare la possibilità di portare in consiglio il nuovo testo su cui stava lavorando l’Assessore Caudo e la commissione urbanistica di cui faccio parte”. Decaduta il 22 novembre 2013, la delibera della giunta Alemanno avrebbe lasciato il posto al decreto 84 del 2009, il cui articolo 19 prevedeva la priorità della realizzazione di servizi urbani rispetto all’edilizia privata. La proroga è arrivata con la delibera 110, passata, nonostante l’astensione di Sel e del Movimento a Cinque Stelle, col voto bipartisan di Pd e Pdl. “Il Pd ha dimostrato, almeno in questa occasione, senso di responsabilità – ha dichiarato Giordano Tredicine (Pdl) – I tagli agli enti locali e i provvedimenti previsti dalla spending review hanno infatti prodotto inevitabilmente forti contrazioni negli investimenti. Il lavoro si crea solo con il lavoro ed, in questo, il settore dell’edilizia rappresenta indubbiamente uno dei volani più efficaci”.

DELIBERA 70.

dove è stata rinvenuta una coltura risalente al paleolitico. Per il resto si tratta dei tempi aggiuntivi per l'attuazione delle famose varianti. Non ha parlato però della sospensione derivata dal blocco dei fondi del Cipe di qualche mese fa, risolto al momento solo in parte. OPERE DI COMPENSAZIONE Alcune sono ancora cantierizzate: si tratta in primo luogo di parcheggi, in grado di contenere secondo i dati in media 200 veicoli ciascuno; fanno eccezione quello di Torre Maura e Bolognetta con circa 25 posti. Senza parcheggio invece Grotte Celoni, se si esclude quello già esistente, Borghesiana, Finocchio e Graniti.

Per quest'ultima stazione si sta valutando, riferisce Alveti, la possibilità di aprire un ingresso anche nel versante posteriore, per non escludere l'altra zona del quartiere. Q ueste opere, una volta ultimate, dovranno essere prese in consegna secondo le direttive del Comune, cosa che non è accaduta per i sottopassi di Torre Angela, Torre Gaia e Biancavilla e per l'attraversamento di Grotte Celoni, ancora gestite da Metro C e aperte da tempo al pubblico: "Entro 30 giorni a partire da oggi dovranno essere prese in carico - provoca Danesi - altrimenti saranno chiuse definitivamente. Siamo pronti al dialogo con i vari livelli per decidere il da farsi". Così, se il Comune non deciderà se tenere le opere o affidarle a Municipio, con i relativi fondi per gestirle, verranno chiuse. E faranno la fine degli altri sottopassi, come quello di Fontana Candida, contenitori di immondizia. Solo un inutile spreco di risorse. JESSICA SANTINI

DANILO REALI (PSI): “COMMISSIONE SICUREZZA, A BREVE LA SITUAZIONE SARÀ SBLOCCATA” NONOSTANTE

LA PROPOSTA RISALGA A QUALCHE TEMPO FA, ANCORA È ANCORA ARGO-

“Un voto più che pesante – ha commentato Enrico Stefano, Movimento a Cinque Stelle - parliamo di una proroga che consente ai costruttori di fare palazzine prima ancora delle infrastrutture primarie. Il voto di dicembre è stato un fatto politico gravissimo. C’era stato detto che la proroga avrebbe comportato sei mesi di tempo tecnico per il nuovo testo della Commissione Urbanistica. Al momento del voto, invece, è stato presentato l’emendamento del Pdl da 12 mesi e il Pd si è accodato andando contro lo stesso Assessore Caudo, il quale ha abbandonato l’aula. Hanno fatto fare il ‘lavoro sporco’ al Pdl”. Una scelta che, secondo Stefano, finirà col pesare soprattutto sulle periferie, “là dove c’è esigenza cronica di servizi e dove le esigenze dei cittadini sembrano arrivare sempre dopo”. DAVID CECCARELLI

MENTO DI DISCUSSIONE NELLE FILE DELLA MAGGIORANZA.

In consiglio municipale ha più volte chiesto che fosse composta una commissione sicurezza. Visti i recenti eventi non aveva torto… Continuo ad ostinarmi sulla costituzione di questa commissione che nella maggioranza stiamo anche discutendo e sono tutti abbastanza propensi. Però io chiedo che vengano accelerati i tempi, visto che il nostro territorio è una questione a parte. E’ una priorità per il nostro municipio; che al momento credo sia un po’ al collasso per quanto riguarda la questione sicurezza; capisco la problematica dei commercianti e la paura. Come mai la sua richiesta non è stata ancora presa in considerazione? Non è che non è stata presa in considerazione, diciamo che se ne sta discutendo

in maggioranza, anche per capire da quali membri debba essere composta. L’importante è che venga istituita almeno riusciamo a coinvolgere polizia, carabinieri e polizia municipale Nel programma presentato da Scipioni in campagna elettorale la sicurezza era uno dei punti focali. Cosa è mancato? Non le sembra una contraddizione presentare un programma e non comporre una commissione per la sicurezza? Scipioni sicuramente si è trovato a dover affrontare una situazione di grande emergenza quando si è insediato. Posso garantire che è molto vicino alla questione sicurezza. Da parte mia continuerò ad insistere affinché venga istituita prima possibile.

IN VI MUNICIPIO ARRIVA ROSS@

dei Comunisti di Roma dalle 10.30 della mattina hanno apposto manifesti pro rottura con l’Unione Europea e sistemato un tavolo dove hanno firmato un centinaio di persone. Obiettivo prefissato l’istituzione di un referendum abrogativo sulle costituzioni e sui maggiori trattati dell’Unione Europea, reputata non trascurabile colpevole delle misure di austerità che stanno attanagliando gli italiani dal 2009. Il tema scatenante della manifestazione lo spiega Maria Vittoria Molinari, una dei militanti e anche Presidente del CdQ Nuova Tor Bella Monaca: “Diversamente da quanto accaduto in altri paesi il governo italiano non ha mai chiesto ai cittadini se fossero d'accordo con il Trattato di Lisbona o col Fiscal Compact (che ha istituito il discusso ‘pareggio di bilancio’, ndr). Il governo Letta si è uniformato a questi trattati contribuendo a creare fame, disoccupazione, e nu-

meri alla mano sempre più allarmanti”. I manifestanti al megafono hanno sciolinato i dati: “Oltre il 40% di giovani disoccupati, 5 milioni di precari, migliaia di cassaintegrati, esodati e pensionati alla fame, decine di suicidi provocati dalla crisi voluta dalla BCE e dal FMI!”. Alla firma della petizione ragguardevole sia la rabbia contro il governo attuale sia la diffidenza, dettata dalla larga ignoranza delle convenzioni e degli atti europei. Proprio il distacco tra cittadini – soprattutto di periferia – e Unione Europea costituirà la piattaforma per nuove iniziative “alternative al centrosinistra” nel nostro Municipio. MANUEL MANCHI

CITTADINI

CHIAMATI A FIRMARE PER ROM-

PERE CON L’UNIONE

EUROPEA. BUONA L’AFTOR BELLA MONACA. A PROPORRE LA PETIZIONE ROSS@, NEO FLUENZA AL CENTRO DI

MOVIMENTO DI LOTTA NAZIONALE DA POCO ATTIVO SUL NOSTRO TERRITORIO.

B

abato 21 dicembre per viale Paolo Ferdinando Quaglia (incrocio con via Acquaroni) è stato allestito un tavolo aperto ai cittadini per un’importante petizione: la richiesta di referendum popolare sui trattati europei. L’iniziativa è promossa in tutta Italia da un movimento anticapitalista neo costituito (Ross@) da poco attivo anche in VI con progetti di stampo popolare e partecipativo. I militanti di Rete

JESSICA SANTINI

IL PERCORSO SILENZIOSO

LA FIACCOLATA SILENZIOSA CONTRO IL FEMMINICIDIO PER SENSIBILIZZARE ANCHE IL NOSTRO QUARTIERE, ORGANIZZATO DALL' ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITÀ MARIA MADAMA.

I

l 20 dicembre 2013 l' Assessore alle Pari Opportunità Madama Maria ha organizzato una fiaccolata contro il femminicidio. L'evento è stato organizzato in collaborazione con il Parroco della chiesa Santa Rita da Cascia per sensibilizzare e dare coraggio a tutte quelle donne che nel quartiere subiscono violenze e non hanno il coraggio e la forza di denunciarlo. Le persone che hanno partecipato a questo evento sono partite da Largo Ferruccio Mengaroni e hanno percorso tutta via Acquaroni silenziosamente fino alla chiesa di Santa Rita da Cascia. Nella parrocchia ha preso parola il Parroco per aiutare a capire che le donne che subiscono violenza non sono solo un nome che si perde nel vuoto dell'indifferenza. L'Assessore Maria Madama commenta: "L'evento è stato creato per sensibilizzare le coscienze di tutti su questo fenomeno agghiacciante che tutti i giorni è un bollettino nero con il quale fare i conti e per illuminare il cielo con le fiaccole per le vittime di questo fenomeno". EMANUELA DE CARO


MUNICIPIO

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Arrestato Cerroni, patron della ‘monnezza’ della Capitale

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ssociazione a delinquere, traffico di rifiuti, frode in pubbliche forniture, truffa a danno di enti pubblici, falsità ideologica commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici. Pesanti i capi d'accusa imputati a Manlio Cerroni, noto imprenditore romano nel settore dei rifiuti, e ad alcuni suoi collaboratori. L'operazione condotta dai militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, lo scorso 8 gennaio hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare per Cerroni ma non solo: sotto il mirino dei Carabinieri sono finiti anche Francesco Rando, ragioniere, collaboratore e amministratore di molte imprese riconducibili a Cerroni, Giovi Piero, socio di molte aziende vicine al patron dei rifiuti, Bruno Landi, secondo l'ordinanza,organizzatore dell'associazione, stretto collaboratore, e filo diretto tra il Gruppo e la Regione Lazio, Giuseppe Sicignano, supervisore di alcune aziende, Luca Fegatelli, ex Capo

U

n colpo di genio: togliere i vecchi cassonetti in prossimità delle feste natalizie. Così, molti cittadini si sono svegliati una mattina con l’amara sorpresa: la scomparsa dei contenitori dei rifiuti e l’assenza dei nuovi. I più fortunati hanno trovato almeno i sostituti che, come era immaginabile, sono diventati la dimora di centinaia di sacchetti di indifferenziata. In tutti i quartieri del Municipio si è assistito dal 23 fino al 27 dicembre ad uno scenario deplorevole. Immondizia ovunque, spesso riversata sui marciapiedi, perlopiù nei pressi dei siti in cui una volta risiedevano i vecchi cassonetti. Come se non bastasse, i cittadini si stanno scontrando con il caos della differenziata: in alcune strade, per la maggior parte quelle principali, viene rispettata la programmazione del porta a porta, in altre si vive giorno per giorno: carta, plastica, umido restano fuori dalla porta per settimane.

CON LUI ALTRI SEI TRA SOCI E COLLABORATORI SOTTO IL MIRINO DELL'INDAGINE DEI CARABINIERI E DELLA FINANZA: SI PENSA AD UNA STRUTTURA PARALLELA DEL GRUPPO PER UN GIRO D'AFFARI DI MILIONI DI EURO Dipartimento della Regione Lazio e Raniero De Filippis, ex responsabile del Dipartimento del Territorio della Regione Lazio. Ventidue perquisizioni nei locali privati e negli uffici degli indagati hanno contribuito a rendere il quadro più completo: è inoltre intervenuto il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma che sta procedendo al sequestro della somma complessiva di euro 18.890.923,33 a E.Giovi srl, responsabile della discarica di Malagrotta, e a Pontina Ambiente srl, responsabile della discarica di Albano Laziale, provento dei reati di traffico di rifiuti. Secondo gli inquirenti si sarebbe venuta a creare una struttura organizzativa definita "informale" sovrapposta a quella ufficiale del Gruppo Cerroni, che dal 2008 almeno, avrebbe svolto un ruolo cruciale nell'apparato politico amministrativo. Così, a fianco dei numerosi collaboratori che con (e per) il Gruppo

Cerruti operavano, vi sarebbero numerosi politici: il deceduto Mario Di Carlo, Giovanni Hermanin de Reichfield e Romano Giovannetti, quest'ultimo segretario particolare dell'ex assessore Pietro Di Paolantonio e diversi funzionari pubblici, come Luca Fegatelli. Sono emerse durante le indagini quattro filoni principali di accuse: la prima riguardala gestione dei rifiuti nell'impianto di raccolta e di smaltimento di Albano Laziale da parte di Pontina Ambiente, già al vaglio della Procura di Velletri: sembrerebbe che una parte dei rifiuti destinata al termovalorizzatore finisse in discarica con un profitto stimato pari a 11 milioni di euro in 6 anni. Costituisce la seconda direttiva la questione delle autorizzazioni alla realizzazione e alla messa in funzione del termovalorizzatore di Albano, nel territorio di un altro già attivo che è quello di Colleferro: infatti il Piano Gestione Rifiuti regionale del 2002 prevedeva che tale tipo di impianto fosse collocato nell'area

I VECCHI CASSONETTI SONO STATI RITIRATI DUE GIORNI PRIMA DEL NATALE. IN MOLTE ZONE NON SONO STATI SOSTITUITI. RISULTATO: IL MUNICIPIO VI È STATO INVASO DAI RIFIUTI CON IL CONSEGUENTE PEGGIORAMENTO DELLA SITUAZIONE IGIENICO – SANITARIA. In alcuni quartieri, quelli meno interessanti per il consenso politico, il porta a porta si è trasformato in un bizzarro fai da te: Villaggio Falcone, via della Riserva Nuova, si prosegue con un’ indifferenziata stradale. In altre zone, come Villa Verde, lo scenario è pittoresco: i rifiuti rigorosamente suddivisi restano giorni davanti alle porte dei diligenti cittadini. “A seguito del disservizio AMA – spiega in un comunicato il Presidente Scipioni - venutosi a creare nel periodo delle festività natalizie, in concomitanza dell'avvio della raccolta differenziata, questa Amministrazione si è attivata al fine di ripristinare una situazione di normalità. Per tale finalità sono stati messi in campo oltre 230 operatori ecologici e decine di automezzi tra grandi e piccoli nei servizi di supporto ad AMA”.

Via di Torrenova, Torre Angela

Ponte di Nona

Non fa sconti il centrodestra con il Consigliere Pinti: “Il flop della raccolta differenziata nel nostro territorio è lo specchio di questa giunta capitolina e di questo sindaco che in soli sette mesi è riuscito a portare Roma tanto in basso". Con l’arresto di Manlio Cerroni il 2014 parte già zoppo in tema di rifiuti. A quando un vero modello di raccolta differenziata? FEDERICA GRAZIANI

2013 E LE FRATTURE IN CAMPIDOGLIO SULLA DELIBERA 70, CAPITALE CI SI È MESSA L’INVEROSIMILE QUERELLE SUL DECRETO SALVA ROMA, IL PROVVEDIMENTO FINALIZZATO AD ASSESTARE I CONTI CAPITOLINI E A SCONGIURARE IL RISCHIO COMMISSARIAMENTO. CHIUSURA DEL BILANCIO PREVISIONALE

A MOVIMENTARE IL CLIMA POLITICO DELLA

N

JESSICA SANTINI

RACCOLTA DIFFERENZIATA, È CAOS!

L’INVERNO CALDO DEL DECRETO SALVA ROMA DOPO L’AGOGNATA

Fiumicino - Ciampino. Inoltre, il progetto non aveva superato il vaglio dell'impatto ambientale ad opera della direzione regionale, decisione in seguito ribaltata. Il terzo filone riguarda la discarica sita in Monti dell'Ortaccio dove sembrerebbe che i materiali di risulta per la realizzazione della discarica stessa, rocce e terra di scavo, siano stati smaltiti a Malagrotta, generando un profitto di 8 milioni per le casse della E. Giovi, impresa riconducibile al Gruppo Cerroni. L'ultimo filone prende sotto esame la sospetta collusione del Gruppo con la Pubblica Amministrazione, nei comuni di Anzio e Nettuno dove Cerroni e il collaboratore Landi, grazie al via libera di alcuni funzionari della Pubblica Amministrazione, avrebbero impedito ad una società concorrente, la Rida Ambiente, con un escamotage, di entrare nel mercato. Indagini che potrebbero aprire un nuovo capitolo nella storia della gestione dei rifiuti non solo nella Capitale.

el giorno della vigilia è arrivata la bocciatura del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul decreto annunciato dal Premier Letta e passato alla Camera con 340 voti. Il motivo? Un appesantimento emendativo fatto di stanziamenti destinati al restauro infrastrutturale di mezza Italia, e che poco avevano a che fare col buco di bilancio capitolino: voragine che, secondo le stime, si aggirerebbe intorno al miliardo di euro. La mancata attinenza all’oggetto del provvedimento ha comportato l’assorbimento del Salva Roma (o almeno di quelle “situazioni indifferibili” sulle quali il Comune aveva approvato il bilancio lo scorso 6 dicembre) nel decreto Milleproroghe, passato in Consiglio dei Ministri venerdì 27 dicembre e successivamente “splittato” da Napolitano nel provvedimento per la proroga di termini previsti da disposizioni legislative e nel decreto enti locali. Le cose si sono complicate mercoledì 8 gennaio quando in Commissione Affari Costituzionali il neo Salva Roma è stato giudicato incostituzionale per la reiterazione di alcuni provvedimenti ormai decaduti, dunque non più presentabili. Una faccenda sbrogliata a distanza di poche ore a Palazzo Madama, dove, con 159 voti favorevoli e 111 contrari, il Senato ha ripreso per il capelli la manovra. Cosa resta allora del Salva Roma? Il decreto permetterà anzitutto il recupero di 485 milioni di euro, erogati alle casse capitoline nel 2009 dal governo

e girati al commissario straordinario. Sempre quest’ultimo sarà autorizzato a inserire 115 milioni di euro sul debito anteriore al 2008. Roma potrà inoltre contare sullo sbloccamento di 20 milioni per la raccolta differenziata. Tutt’altro che chiaro lo scenario tributario. Marino continua a scongiurare il discusso aumento dell’Irpef dallo 0,9% all’1,2%: incremento che, qualora venisse bocciato, peserebbe 150 milioni sul bilancio 2014 ma che, se confermato, si aggiungerebbe all’addizionale regionale approvata da Zingaretti generando, verosimilmente, un’aliquota totale del 3,53%. Un’enormità. “Siamo fuori dal pericolo default – ha dichiarato Gianluca Peciola (Sel) – Il buco di bilancio aumenta e il risanamento non può essere un impegno di cui si deve sobbarcare soltanto Roma”. “A mio modo di vedere – ha commentato Enrico Stefano, Movimento 5 Stelle – l’esito del decreto è una partita che non mi sento di dare per chiusa. Al di là di tutto, quello che è successo sia a dicembre che a gennaio rappresenta comunque un messaggio importante, lanciato alla cittadinanza e agli altri partiti”. “Vedremo quale sarà la versione definitiva – commenta Giordano Tredicine (Pdl) – Quello che è palese è che la prima versione era irricevibile perché dietro l'ombrello di Roma hanno nascosto moltissimi ulteriori provvedimenti inopportuni. Ha fatto bene Napolitano a stopparlo”. DAVID CECCARELLI

Via Piero Corti

Torre Maura


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COLLATINO

Caso Cerroni, ombre sui comitati contro la discarica di Corcolle

“S

i è in precedenza evidenziato come il Prefetto Pecoraro si sia dimesso a seguito delle forti pressioni che avevano accompagnato la scelta di Corcolle come discarica provvisoria. Ebbene, le attività investigative evidenziano come anche la "sommossa popolare" contro l'individuazione del sito di Corcolle non vedeva estraneo il Gruppo Cerroni", si legge nell'ordinanza che ha permesso l'arresto dell'avvocato Manlio Cerroni e di sei persone a lui vicine, a cura del GIP Massimo Battistini. La magistratura possiede, infatti, un'intercettazione del 29/05/2012 tra l'ex Presidente della Regione Lazio, Bruno Landi, uno degli indagati, ed un tal Roberto, indicato come uno dei promotori della lotta alla discarica di Corcolle ed esponente di un comitato cittadino. Nella trascrizione si evince come Landi avesse spinto i movimenti e la loro azione di lotta, rendendosi anche disponibile per un supporto futuro legato ad iniziative simili ("si, vorremo, e poi magari ci darai una mano anche tu in questo", risponde Roberto). Si parla, nello specifico, di una fondazione con lo scopo di difendere e riqualificare il territorio: "una fondazione ambientalista, quindi, ossia il modo migliore per fare "girare soldi" in modo apparentemente legale", scrive il GIP Battistini. Perché mai un gruppo di persone che ha creato il proprio impero sui rifiuti ha voluto aiutare gli abitanti di Corcolle e delle zone limitrofe? Perché mai Cerroni ha esercitato delle pressioni così forti da far dimettere il Prefetto Pecoraro? L'intento dell'avvocato e delle persone a lui vicino era, infatti, quello di utilizzare il sito di Monti dell'Ortaccio per la crea-

NELL'ORDINANZA CONSEGNATA DAL GIP MASSIMO BATTISTINI, VIENE MENZIONATA UN'INTERCETTAZIONE TELEFONICA CHE SVELA UN LEGAME TRA IL GRUPPO DI CERRONI ED UN ESPONENTE DEI COMITATI CITTADINI. GLI ABITANTI, IN RISPOSTA, DIFENDONO LA PROPRIA BATTAGLIA E SI DICHIARANO ESTRANEI AI FATTI. zione di una discarica "provvisoria", un'alternativa alla sua Malagrotta. Un desiderio che, guarda caso, è stato preso in considerazione dal Commissario ai Rifiuti Goffredo Sottile: "come visto, la notizia della scelta di Monti dell'Ortaccio è formalmente avvenuta ad agosto 2012. Tuttavia, la scelta era stata fatta molto prima, a metà giugno, ossia poco più di venti giorni dopo l'insediamento del nuovo commissario. La circostanza emerge chiaramente da una conversazione tra Marotta e l'assessore Pietro Di Paolo", scrive il GIP. Ad oggi il futuro di Monti dell'Ortaccio è ancora incerto, ma l'attuale Assessore capitolino alle Politiche Ambientali, Estella Marino, ha espresso parere contrario a tale prospetto. In tutto questo, però, ci sarebbe anche da chiedersi: come è possibile che un membro di un comitato contrario alla discarica

di Corcolle si sia messo in contatto queste persone? Il motivo non è dato sapersi, visto che non è possibile risalire all'interlocutore disponendo del solo nome: i Roberto a Corcolle non sono pochi. "Si è trattato solo di una reazione spontanea dei cittadini - ci spiega Danilo Proietti, Presidente del Comitato di Quartiere Giardini di Corcolle - è infatti inconcepibile per gli abitanti della zona pensare che i comitati siano stati "spinti dall'alto". La lotta alla discarica di Corcolle è stata una lotta intrapresa da semplici cittadini, "non avevamo bisogno di nessun finanziamento". Tale pensiero è condiviso da tutti coloro che hanno messo impegno, passione ed onestà nei confronti di questa lotta tanto sentita per la tutela dell'ambiente, della salute e del patrimonio artistico. Non sarà di certo una mela marcia a gettare fango su un intero quartiere. LUCREZIA LA GATTA

CORCOLLE, COSA NASCONDE IL TERRENO? SONO STATE PUBBLICATE ONLINE LE FOTO

DI UN TERRENO LIMITROFO ALLA ZONA ABITATA, RISALENTI AL

1974,

MENTRE DEI

FUMI DENSI ED ACRI FUORIUSCIVANO DAL SUOLO.

IL PROPRIETARIO DELL'AREA, MANLIO CER-

RONI, È ATTUALMENTE AGLI ARRESTI DOMICILIARI A SEGUITO DI UNO SCANDALO SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI ROMANI.

S

congiurata la minaccia di una discarica nel 2012, ad oggi gli abitanti di Corcolle non possono ritenersi "tranquilli": Paese Sera ha riportato sul proprio sito alcune foto risalenti agli anni '70 del terreno sito lungo via di Lunghezzina, all'altezza dell'A24, da cui provenivano fumi e forti odori. "Una volta erano solo delle voci di quartiere - ci spiega Danilo Proietti, Presidente del Comitato di Quartiere "Giardini di Corcolle - ora, però, abbiamo delle prove concrete su ciò che avveniva quarant'anni fa su questi terreni".

CORCOLLE, MANLIO CERRONI REGALÒ IL TERRENO PER LA COSTRUZIONE DELLA PARROCCHIA LA PARROCCHIA "SAN MICHELE ARCANGELO" DI CORCOLLE SORGE IN VIA MONTEPRANDONE, 67, NEL MEZZO DEL CENTRO ABITATO. COME RIPORTATO SUL SITO UFFICIALE, IL LOTTO È STATO DONATO NEL 1982 DA MANLIO CERRONI.

R

isale alla fine degli anni '60 il primo nucleo abitativo del quartiere: all'epoca i residenti, per recarsi a Messa, erano costretti a raggiungere il borgo di San Vittorino, distante 6 km. Negli anni successivi, con l'ampliarsi del centro abitato, il Vescovo, Monsignor Gu-

glielmo Giaquinta, concesse agli abitanti della zona l'opportunità di ottenere una propria sede parrocchiale. Così, in quel periodo, diversi spazi vennero collaudati ed adibiti a chiesa del quartiere. Il parroco, Don Salvatore Cassata, iniziò nel 1976 il suo cammino alla ricerca di un nuovo insediamento. Nel 1982 arriva l'incontro fatidico con l'Avvocato Manlio Cerroni, proprietario di alcuni lotti in zona Corcolle, il quale donò circa 8.500 mq di terreno

per la costruzione della parrocchia, inaugurata nel 1997 e dedicata a San Michele Arcangelo. In tutti questi anni, infatti, l'Avvocato Cerroni si è più volte definito un "missionario", colui che da "66 anni risolve i problemi di Roma", tant'è che ad un giornalista disse: "quand'è che il Sindaco ci manda la carrozza per portarci in Campidoglio e ringraziarci di persona?". Nel tempo, quindi, si è sempre voluto mostrare come un benefattore e, sicuramente, la donazione di questo spazio alla comunità di Corcolle rientra nell'immagine che vuol trasmettere di sé. Peccato, però, che la realtà sia ben diversa: il 9 gennaio scorso è stato arrestato a seguito di un'inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio. I capi di accusa: associazione a delinquere, frode, traffico di rifiuti e reati ambientali. Fa sorridere, risulta curioso, il fatto che proprio il "re della mondezza" abbia regalato un terreno ad un quartiere che, poco tempo fa, rischiò di affacciarsi su di una discarica. LUCREZIA LA GATTA

Non stiamo parlando dell'area su cui attualmente sorgono le abitazioni, ma di un lotto locato al lato opposto di via di Lunghezzina, terreno che ad oggi sembrerebbe incolto. "Per ora non abbiamo certezze. C'è chi parla di sversamenti tossici e chi di concime o compost. Come Comitato abbiamo intenzione di procedere con delle analisi per verificare se il terreno e le falde acquifere sono state realmente contaminate. È una situazione delicata, tutt'altro che facile", continua a spiegarci Proietti. Come se non bastasse, il proprietario del lotto non è nient'altro che Manlio Cerroni, il "re dell'immondizia" romana e proprietario di Malagrotta, attualmente agli arresti domiciliari con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti e truffa. Le foto, intanto, fanno il giro dei vari siti e gruppi Facebook dei quartieri limitrofi ed arrivano notizie tutt'altro che rassicuranti: c'è chi giurerebbe di aver visto situazioni analoghe anche nelle zone di Ponte di Nona e Villaggio Prenestino. LUCREZIA LA GATTA


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NUMERO

Lunghezzina, si coltiva sui rifiuti speciali

“V

erso fine dicembre passeggiavo per il campo con il mio cane - racconta Antonello Dionisi, residente del quartiere - ad un certo punto sono stato colpito da una macchia bianca che rifletteva sul campo coltivato così, per curiosità, mi sono avvicinato". La scoperta è stata agghiacciante: un'enorme distesa di rifiuti ospedalieri ricopriva l'intera area: vetrini, boccette, fiale, siringhe e molto altro. Rifiuti chimici, speciali, i quali dovrebbero essere smaltiti nelle apposite discariche, vengono invece gettati su terreni destinati all'agricoltura. Il sig. Dionisi, il quale per mestiere si occupa di sicurezza sul lavoro, ci spiega: "Questo tipo di rifiuti sono più pericolosi in primis perché sono resistenti agli agenti atmosferici, secondo perché arrivano direttamente nelle falde acquifere inquinando, quindi, non solo quel pezzo di terreno". In base alla datazione delle confezioni ritrovate, l'ultimo sversamento illegale di rifiuti risalirebbe al 2004: si tratta, dunque, di 10 anni di inquinamento territoriale. Tra gli alti, si scorgono anche varie confezioni di Tretan, una crema per le mani prodotta dalla L'Oréal-Saipo, ritirata dal commercio proprio nel 2004, a seguito delle lamentele di molte associazioni consumatori, le quali ritenevano che la confezione contenesse un'alta percentuale di diossina. E proprio in questo terreno ricoperto dai rifiuti, vengono coltivati carciofi ed insalata, pronti per finire sulla tavola dei residenti. Come se non bastasse, sul terreno limitrofo, inquinato allo stesso modo, pascola quotidianamente un gregge di pecore. Ma non è tutto qui! A circa 300 metri di distanza dalle abitazioni, infatti, sorge una tettoia in eternit. Dionisi continua a raccontarci: "L'anno scorso ho fatto dei prelievi per mia curiosità personale. Sia sul terreno sui cui sorge il fienile, sia sui balconi delle abitazioni, i residui delle fibre di amianto superano di ben tre volte i massimi di legge". Una situazione che i residenti hanno preso subito sul serio, come dimostrano le due denunce inviate ai Vigili Urbani ed alle Istituzioni competenti in cui viene richiesta un'immediata bonifica. L'Associazione Nuova Urbe, infatti, ha portato all'attenzione delle autorità il problema dell'amianto già un paio di anni fa. Antonio Cataldi, Presidente dell'associazione, tiene a mettere in chiaro che il problema degli sversamenti abusivi non riguarda solo il campo coltivato. Nel parco che affaccia su via Ortona De'Marsi, infatti, sono ben visibili numerose "colline di rifiuti": se si scava, si trovano residui di scarti edili come tegole, calcinacci e molto altro. Le giornate ecologiche organizzate dall'associazione insieme ai cittadini, purtroppo, non bastano a risolvere il problema: urge un'immediata bonifica dell'area ed una presa in carico da parte del Comune. Proprio in quel parco, infatti, giocano i bambini del quartiere. Anche un giornalista della Rai, a seguito di un articolo online scritto proprio da Antonello Dionisi, ha deciso di incontrare i due residenti e di portare all'attenzione nazionale la triste scoperta. La puntata è andata in onda domenica sera su "Blob", programma satirico di Rai3, durante uno speciale sui rifiuti romani. "Ci adopereremo per un esposto, come cittadini non possiamo non rilevare questa situazione alle Istituzioni competenti - ci

CAPESTRANO È UN'AREA DESTINATA ALL'AGRICOLTRA ETERNIT E RIFIUTI OSPEDALIERI, IL CAMPO RISULTA ALTAMENTE TOSSICO E QUINDI NON IDONEO A TALI ATTIVITÀ. ECCO LA DENUNCIA DI UN RESIDENTE E DELL'ASSOCIAZIONE NUOVA URBE. IL

TERRENO CHE SORGE SU VIA

TURA ED ALLA PASTORIZIA.

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NESSUNA NUOVA DAL FRONTE BASF TUTTO FERMO INTORNO AL CASO BASF. DOPO L’INCONTRO COL SINDACO IGNAZIO MARINO DEL 22 NOVEMBRE, I RESIDENTI DI CASE ROSSE, L’AREA TRA SETTECAMINI E SETTEVILLE, SONO IN ATTESA DI BUONE NOTIZIE.

“A

l momento – ci spiega Rocco Margapoti, Comitato Cittadini Case Rosse – non abbiamo alcun aggiornamento in merito alle richieste presentate in Campidoglio. In quell’occasione abbiamo proposto alcuni provvedimenti significativi. In primo luogo la delocalizzazione dell’inceneritore dello stabile, che impiega circa 25 operai, o al massimo la sua sostituzione con la tecnologia a emissioni zero AquaCritox. Abbiamo poi discusso sull’esigenza di annullare i controlli della Provincia al solo esterno dello stabile. Lo abbiamo fatto consegnando la petizione (a cui hanno aderito 3321 firmatari) che richiede il monitoraggio integrale della struttura.

Antonello Dionisi e Antonio Cataldi

spiegano - una politica seria deve saper anticipare i tempi, non possiamo fabbricare cancri e tumori". E visto che alla politica piace tanto parlare di economia, Antonio Cataldi conclude

"se non si fa nulla il Servizio Sanitario Nazionale sarà aggravato da casi di tumori e cancri, come in tutte quelle zone dove lo sversamento di rifiuti tossici ha fatto ammalare interi quartieri". LUCREZIA LA GATTA

LUNGHEZZINA, LA VORAGINE È ANCORA LÌ AD

INIZIO DICEMBRE IL PASSAGGIO DI UN CAMION DELL'AMA HA CAUSATO IL CEDI-

MENTO DEL MANTO STRADALE DI VIA

ORTONA DE' MARSI 205. AD

OGGI LE

ISTITU-

ZIONI LATITANO, LA VORAGINE È DELIMITATA DA SEMPLICI TRANSENNE ED I RESIDENTI SONO COSTRETTI A TENERE I CASSONETTI CONDOMINIALI SUL CIGLIO DELLA STRADA.

A

ll'altezza del civico 205, via Ortona De'Marsi si dirama in uno sterrato di circa dieci metri, utilizzato come collegamento tra le case popolari e la strada principale. A distanza di un mese, le transenne e la voragine sono ancora lì. Un abitante della via ci racconta che, dopo l'arrivo dei Vigili Urbani e della disposizione delle transenne avvenuta lo stesso giorno dell'incidente, nessuno si è più fatto vivo. Unico cambiamento rispetto al mese scorso, la disposizione dei bidoncini dell'immondizia sul ciglio della strada: non essendo consentito il passaggio del furgone dell'AMA, i residenti hanno dovuto spostarli per agevolare il lavoro dei netturbini. "Gli operatori ora sono costretti a sostare in mezzo alla strada per poter ritirare l'immondizia - ci spiega il residente senza contare che questa posizione consente a chiunque di gettare rifiuti nei nostri cassonetti condominiali". Come è già successo in precedenza, infatti, per terra giacevano numerosi sacchetti di immondizia non differenziata e, secondo la legge, sarebbero proprio i residenti a dover essere multati. Insomma, oltre il danno la beffa. E pensare che la pericolosità della strada era già stata segnalata in precedenza dall'Associazione Nuova Urbe, con tanto di sopralluogo da parte degli architetti del Dipartimento del Municipio. Il problema, dunque, non risiede nella singola voragine, ma in tutto il tratto stradale. "E se al posto del camion dell'AMA la voragine si fosse creata con il passaggio di una macchina? Molto probabilmente i danni sarebbero stati ben peggiori di così", conclude. LUCREZIA LA GATTA

Infine abbiamo esortato Marino ad avviare, tramite l’I.S.S., un’indagine epidemiologica su tutti i dipendenti della BASF, dal 1956 a oggi”. Nell’incontro al Campidoglio, oltre a Ignazio Marino e a circa venti rappresentanti del comitato, anche l’Assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo, l’Assessore all’Ambiente Estella Marino, l’Assessore alla Salute Rita Cutini e il Presidente del IV Municipio Emiliano Sciascia. “Marino – così riportano i cittadini – ha confermato l’impegno del Comune di Roma ad affrontare problemi posti dai comitati e dai cittaini attraverso la delega ai suoi assessori e impegnandosi personalmente a scrivere al Procuratore della Repubblica del Tribunale di Roma per chiedere copia di eventuali atti rilasciabili relativi al procedimento penale in corso e che possano essere utili a verificare la possibilità di de localizzare l’impianto. Sindaco e Assessori – sottolinea il comitato – hanno promesso massima disponibilità e collaborazione. A noi sono sembrati persone professionali e degne di stima. Vedremo nei fatti”. Una vicenda annosa, quella dei fumi esalati dall’impianto BASF, che attraversa vent’anni di amministrazione capitolina. L’ultimo a pronunciarsi sul caso con un’interrogazione è stato il Consigliere Comunale Enrico Stefano (M5S): “Ci sono cittadini che da vent’anni cercano di risolvere questa problematica. Basti pensare che, quando ho presentato la mia interrogazione, mi sono reso conto che otto anni prima ne era stata proposta una uguale. Il Comune ha certamente responsabilità in tale vicenda perché non si dovevano costruire case a duecento metri da un impianto del genere. L’ennesimo atto di urbanizzazione a caso da parte di un’amministrazione troppo permissiva. Serve soluzione in tempi rapidi e chiediamo alla BASF di collaborare per il bene di tutti”. DAVID CECCARELLI


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Ponte di Nona, nessuna sistemazione per gli sfollati

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ncora sono lì, più numerosi che mai. Dopo lo sgombero dello scorso mese gli occupanti di via Cerruti sono ancora nella ex sede Asl a Ponte di Nona, in via Aldo Capitini, disposti a restare fino a quando non verrà data loro una sistemazione. Una ventina di bambini in tutto, il più piccolo ha dieci mesi, trenta i nuclei famigliari, in attesa dell’arrivo di altre persone, sfrattate durante le feste e con la necessità di un posto dove stare; qui entra in gioco la solidarietà tra gli occupanti: i posti sono davvero stretti, si dorme anche in 17 nella stessa stanza; cominciano a comparire i primi letti nei corridoi, per accogliere tutti si fa anche questo. Ci sono tre donne in dolce attesa, una già al sesto mese avanzato di gravidanza. “Dura la vita in uno spazio così piccolo, quando si è così tanti - raccontano gli occupanti - quando ci sono situazioni talmen-

ANCORA

NESSUNA SISTEMAZIONE ALTERNATIVA ALLE

DELLE ALTRE.

SI

te difficili che non hanno la possibilità di contribuire nemmeno con due euro al giorno per la colletta per la spesa”. C’è chi ha un lavoro, per quanto precario, e chi invece è alla continua ricerca e aiuta nell’occupazione. Eppure si cerca di collaborare, ciascuno secondo le proprie possibilità. “La situazione per i ragazzi di Ponte di Nona non è cambiata - sottolinea Fabrizio Nizi, esponente di Action - il Comune nell’incontro seguito all’occupazione della Asl, dopo lo sgombero di via Cerruti, ci ha detto di essere disposto a verificare se ci sono privati disponibili a vendere alloggi invenduti a prezzi sostenibili, per farne case popolari. Dal canto suo la Regione sta ultimando una delibera che mette circa trecento milioni di euro per un piano straor-

INFILTRAZIONI, MUFFA, BAGNO INAGIBILE: È QUESTO QUELLO CHE SUBISCE DA ANNI NADIA TACCHETTI, RESIDENTE IN UNO DEGLI APPARTAMENTI DELLE CASE POPOLARI DI VIA ALDO CAPITINI, 67. LA ROMEO GESTIONI, SOCIETÀ CHE SI OCCUPA DELLA MANUTENZIONE DELL'EDIFICIO, È LATITANTE DA SEMPRE... l calvario inizia nel 1997, anno in cui Nadia Tacchetti ha svolto dei lavori, ovviamente a proprie spese, presso l'appartamento in cui tutt'ora vive. Da quel momento, purtroppo, i problemi sono solo che peggiorati: macchie di umidità in ogni angolo della casa, intonaco che crolla e, da un anno, il bagno inutilizzabile. "A dicembre 2012 sono venuti, come già altre volte, i Vigili Del Fuoco i quali hanno posto dei sigilli in bagno perché considerato inagibile", ci racconta Nadia. Oltre al crollo di calcinacci dal soffitto, a causa delle infiltrazioni è stato necessario staccare la luce

FAMIGLIE; NE SONO IN ARRIVO

NON

SONO DISPOSTI AD

ANDARE VIA SENZA UN’ALTRA SOLUZIONE.

"MI PIOVE SUL LETTO"

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VIVE AMMASSATI, DORMONO NEI CORRIDOI.

nella stanza: "Sono costretta a farmi la doccia dalla mia vicina", ci spiega. Una situazione ai limiti dell'assurdo che, purtroppo, non smette mai di peggiorare. "Con le ultime piogge di gennaio, oltre che in camera da pranzo, ora mi piove sul letto", ci spiega mostrandoci la perdita d'acqua del soffitto. Nadia negli ultimi anni ha contattato il Municipio, i Vigili del Fuoco, la Polizia Municipale, ha scritto lettere su lettere, ma non è riuscita ad ottenere nulla. La Romeo Gestioni, società incaricata della manutenzione dell'edificio, latita da anni e le Istituzioni, a quanto pare, non sono in grado di ovviare il pro-

dinario, recupero patrimonio e acquisto di nuovi alloggi. Ma ancora i fatti non si vedono, se non i continui sfratti che affliggono la città senza che nessuno li fermi”. Gli sfollati di Ponte di Nona, comunque, non sono disposti a lasciare questo posto, senza un'altra sistemazione disponibile, tengono a precisare. Si teme, infatti, che allo scadere del blocco degli sgomberi del 16 gennaio, qualcuno possa decidere di mandarli via. Ma l’hanno promesso: resisteranno, perché hanno bisogno di un posto dove stare. JESSICA SANTINI Nadia Tacchetti

blema. Solo a settembre 2013 il Municipio VI è riuscito ad ottenere una riunione con la Società la quale, nel mese successivo, ha montato un'impalcatura per permettere quei lavori che, però, non sono mai iniziati. A novembre 2013 si è presentato, come se non bastasse, un problema alle fogne: una questione risolta "a suon di picconate" che hanno causato, come risultato, la dispersione di acque e la presenza di fili elettrici scoperti a pochi passi dal portone dell'edificio. Ma si sa, oltre il danno c'è la beffa: ad inizio gennaio è stata inviata una lettera a tutti i condomini nella quale vengono richiesti gli oneri accessori degli anni 2008-2009. "Le scale le puliamo noi, se si fulmina una lampadina la cambiamo noi. È una presa in giro continua", conclude Nadia. LUCREZIA LA GATTA

PONTE DI NONA, COMMISSIONE SOCIALE IN VISITA AGLI SFOLLATI UN SOPRALLUOGO DEL MUNICIPIO, DOPO 40 GIORNI DI INDIFFERENZA: SA-

OLTRE

RÀ NECESSARIO PROPORRE QUALCOSA DI DIVERSO DAI RESIDENCE E DALLA CASA FAMIGLIA PER TROVARE UNA SOLUZIONE.

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opo le numerose insistente de La Fiera dell'Est, la Commissione Sociale ha deciso di fare visita alle trenta famiglie sgomberate dalla palazzina di via Cerruti a Ponte di Nona giovedì 16 gennaio, ad oltre un mese da quella terribile mattina del 4 dicembre. Dal giorno dello sgombero il Municipio ha sempre mantenuto un rigoroso silenzio sulla faccenda, non occupandosi minimamente della sorte dei nuclei rimasti senza casa, tanto che, a parte la possibilità di dividere i nuclei famigliari, spostando donne e bambini nelle case famiglia, dalle istituzioni non è venuta alcuna proposta concreta per trovare una sistemazione. Men che meno si sono preoccupati in seguito della condizione nella quale hanno vissuto, dopo l'occupazione dell'ex sede Asl sempre a Ponte di Nona, ricovero, per quanto insufficiente in termini di spazi, ma che almeno ha garantito un tetto sopra la testa durante le festività natalizie. Si è ripetuta una vicenda molto simile a quella dello scorso anno quando gli sgomberati, quella volta di Colle degli Abeti, si sono sistemati, occupandola, la sala cinema, fino a quando non è stata presa la decisione di mandarli via anche da lì: anche le loro vacanze di Natale saranno ricordate per le terribili condizioni di promiscuità e l'insufficienza dei servizi a disposizione delle famiglie di sfollati. Qualsiasi valutazione sarà fatta dalla Commissione Sociale in seguito al sopralluogo, è chiaro che gli sgomberati difficilmente accetteranno di essere sistemati in case famiglia o residence, come è accaduto per gli sventurati che lo scorso anno si sono trovati nella medesima situazione. Questa volta dal cilindro dovrà essere tirata fuori una soluzione diversa per risolvere davvero la questione. Una cosa ci lascia perplessi: perché mai il Presidente della Commissione Sociale Grasso ha dovuto riferirsi a noi per reperire contatti telefonici degli sfollati, quando il suo Presidente, nonché Assessore al Sociale, Marco Scipioni, solo poco settimane prime, e durante la campagna elettorale, intratteneva rapporti telefonici e presenziava a vari incontri con i rappresentanti degli occupanti? JESSICA SANTINI

CORCOLLE, QUANDO I CAMPIONI VENGONO DALLA PERIFERIA SIMONE FEDERICI, GIOVANE ABITANTE DI CORCOLLE, HA OTTENUTO LA SUA PRIMA VITTORIA AD UN INCONTRO DI PUGILATO DI LIVELLO PROFESSIONALE.

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a 20 anni ed è cresciuto in una famiglia legata al mondo della boxe: "Ho iniziato all'età di 6 anni e da bambino ho partecipato ai Giochi della Gioventù", ci racconta Simone. A 14 anni arrivano le prime soddisfazioni, con la vittoria dei "Campionati Italiani School Boys", successivamente rivinti anche nel 2011. Risale ad ora, però, il suo primo grande traguardo, "ho fatto il mio primo incontro da professionista ed ho vinto alla seconda ripresa per KO". Seppur così giovane, nella sua carriera può vantare la partecipazione a vari tornei, alla Nazionale

Italiana di Pugilato e l'incontro con vari campioni olimpionici. La sua è una passione che è stata alimentata da una famiglia appassionata di boxe: "Da bambino ho chiesto a mio zio di allenarmi, lui è stato un pugile, così ha seguito dei corsi e preso l'abilitazione da insegnante. Attualmente mi alleno in una palestra a Colli Aniene". Quando è impegnato con la Nazionale, però, i suoi allenamenti si spostano a Perugia. Questa sua passione potrebbe, un giorno, diventare un vero e proprio lavoro: "Sogno un Mondiale o un Europeo. Cerco di spingermi sempre oltre, di raggiungere i miei traguardi". LUCREZIA LA GATTA



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Versante prenestino, che fine fanno le raccolte firme? CASTELVERDE A seguito di un exploit di furti partito ad ottobre 2013, a Castelverde regnava il panico tra gli abitanti. Il Comitato di Quartiere si è rimboccato le maniche ed ha organizzato una raccolta firme nella quale veniva richiesta l'attivazione di una Caserma dei Carabinieri. La zona, infatti, come i quartieri limitrofi, sono di competenza della Caserma di San Vittorino, la quale non riesce a coprire tutto il territorio per mancanza di personale. Il 6 novembre 2013 sono state consegnate e protocollate ben 605 firme indirizzate al Prefetto, al Sindaco, al Commissariato Casilino Nuovo ed ai Comandanti dei gruppi di Carabinieri di Tivoli e Frascati. A gennaio 2014, ancora nessuna risposta è stata inviata al Comitato ed ai citta-

NEGLI ULTIMI MESI NUMEROSI QUARTIERI HANNO ORGANIZZATO DELLE RACCOLTE FIRME SU QUESTIONI COME LA SICUREZZA, L'AMBIENTE E LA SALUTE. I QUARTIERI DI CASTELVERDE E LUNGHEZZINA, I PRIMI AD AVER INOLTRATO LE RICHIESTE, NON HANNO RICEVUTO ALCUNA RISPOSTA. dini firmatari della petizione NUOVA PONTE DI NONA Prosegue la raccolta firme, portata avanti insieme al Comitato di Colle Degli Abeti, nella quale viene richiesta la presenza di un presidio fisso di Polizia presso il campo rom di Salone, il cui scopo è quello di porre fine alla serie di roghi tossici che da qualche anno vengono appiccati all'interno del campo. Al contempo procede anche la petizione contro il pedaggio delle complanari, questione piuttosto sentita anche dai quartieri limitrofi che si sono già attivati con la raccolta firme.

LUNGHEZZINA La prima raccolta firme organizzata dall'Associazione Nuova Urbe risale a quando Alemanno era ancora Sindaco di Roma. Nella petizione veniva richiesta la presa in carico da parte del Comune del parco che affaccia su via Ortona De'Marsi, meta di discariche abusive e lasciato all'incuria più totale. Già all'epoca, nessuna risposta. L'associazione ed i cittadini, però, non si sono persi d'animo ed hanno riproposto un'ulteriore raccolta firme all'attuale Sindaco Marino. Durante la campagna elettorale, infatti, Marino si era dimostrato ben favo-

CASTELVERDE, ENRICO MENCARELLI COMPIE 100 ANNI IL SIG. MENCARELLI HA VISSUTO LE DUE GUERRE MONDIALI, È STATO UNO DEI PRIMI ABITANTI DI CASTELVERDE ED IL 28 DICEMBRE 100 ANNI. E, COME REGALO DI COMPLEANNO, HA RICEVUTO UNA RICHIESTA UN PO' INUSUALE...

HA COMPIUTO LA BELLEZZA DI

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ato ad Arcevia (Ancora) nel 1913 da una famiglia numerosa, a 21 anni è stato chiamato per assolvere il servizio militare a Torino all'interno del 53esimo battaglione di artiglieria. Nel 1939, a differenza dei fratelli maggiori, fu richiamato per sostenere l'occupazione dell'Albania durante la Seconda Guerra Mondiale. In quel periodo, ha vissuto sulla propria pelle le atrocità della guerra: soldati mutilati, cadaveri, mancanza di acqua e di cibo. A seguito dell'Armistizio di Cassibile del 1943, patto nel quale l'Italia dichiarò la fine degli scontri con gli Alleati, la cose cambiarono in peggio: da quel momento, i soldati italiani si ritrovarono a combattere contro i tedeschi, loro ex alleati. Il sig. Mencarelli, purtroppo, fu reso prigioniero dai nazisti e fu trasferito in un campo di prigionia ad Amburgo dove è stato costretto a lavorare come saldatore fino all'arrivo degli Alleati nel 1945. Due anni di prigionia che gli sono costati caro: "Eravamo costretti a mangiare bucce di patate ed erba selvatica. Ero arrivato a pesare trentacinque chili". Dopo un periodo interminabile di sofferenza, finalmente la libertà: Enrico Mencarelli è tornato in Italia dalla moglie e dal figlio. Nel 1953 decide, insieme alla famiglia, di trasferirsi nella Capitale alla ricerca di lavoro, città nella quale costruirà la casa in cui tutt'ora vive. Il figlio, Gino Mencarelli, ricorda quanto fosse diverso Castelverde rispetto ad oggi: "Quando siamo arrivati era un terreno completamente abbandonato su cui erano sorte solo un paio di abitazioni. I nuovi residenti lo avevano chiamato "Castellaccio" per via della presenza di un castello che, purtroppo, è stato abbattuto. Con gli anni i residenti hanno iniziato a lavorare

la terra, il paesaggio era così bello che il nome del quartiere venne cambiato nel 1966 in "Castelverde". Di tutta quella bellezza, di quel paesaggio mozzafiato, di quel verde, non è rimasto nulla: oggi il cemento la fa da padrone. Nella serata del 28 dicembre, in occasione del compleanno del sig. Mencarelli, è stata organizzata una raccolta fondi per

revole alla proposta di Antonio Cataldi, Presidente dell'Associazione. Nonostante l'interesse iniziale, il Sindaco non ha più fatto sapere nulla ai cittadini, neanche dopo le sollecitazioni scritte del sig. Cataldi. Il parco, intanto, continua a versare nel degrado. CORCOLLE Il Comitato di Quartiere "Giardini di Corcolle" da dicembre prosegue con la raccolta firme delle petizioni sulle complanari e sulla Caserma di Castelverde. Alla lista, però, vengono aggiunti anche i problemi interni al quartiere come gli allagamenti ed il dissesto del manto stradale. Nel primo caso si è riusciti ad ottenere vari sopralluoghi da parte del Comune di Roma, il quale si è preso l'incarico di passare l'informazione alla Regione Lazio, alla quale spetta la gestione degli impianti fognari. LUCREZIA LA GATTA

le due onlus "Il risveglio" e "Occhi per comunicare": nella sola giornata sono stati raccolti ben 2.100 euro. Il figlio, Gino, si è poi occupato di inviare la somma tramite bonifico bancario alle due associazioni che si occupano dei malati affetti dalla Sindrome di Angelman. Un gesto meraviglioso da parte di chi, in vita sua, ha conosciuto la vera sofferenza. LUCREZIA LA GATTA

CROCE ROSSA, AL SERVIZIO DEI CITTADINI

NEL NOSTRO MUNICIPIO È ATTIVO IL COMITATO LOCALE DELLA CROCE ROSSA DEL GRUPPO VI. LA SEDE LEGALE È SITA A PONTE DI NONA, MA IL GRUPPO OPERA SULL'INTERO TERRITORIO E SI METTE A COMPLETA DISPOSIZIONE DI CITTADINI, COMITATI ED ASSOCIAZIONI. bbiamo incontrato Gianluca Saitta, Presidente del Comitato Locale del VI Municipio, presso la sede di via Luigi Crocco, 21 (Ponte di Nona). Il nucleo, composto da volontari, si è già fatto conoscere in zona grazie alle numerose attività svolte, ai seminari ed ai servizi ai cittadini. "Abbiamo già collaborato con associazioni territoriali quali "Mamme Laboriose" e "Castelverde Cal- risale al 5 e 6 gennaio, quando nella sede di via Prataporci (Ficio", ma siamo qui per aprirci con qualsiasi realtà territoriale", nocchio) i volontari si sono occupati della misurazione della ci spiega Gianluca Saitta. pressione e della glicemia dei residenti: nelle giornate della saLa Croce Rossa, infatti, oltre ad organizzare giornate della lute, infatti, degli specialisti effettuano visite gratuite ai cittadisalute e stage informativi, si rende disponibile per servizi di si- ni. "Abbiamo, inoltre, organizzato un corso di manovre salvacurezza durante l'organizzazione di grandi o piccoli eventi. "In vita incentrato su quelle di disostruzione pediatrica: si svolgediverse zone del Municipio ci occupiamo della donazione del rà il 26 gennaio presso la nostra sede di via Luigi Crocco, 21", sangue - continua a spiegarci il Presidente, - inoltre nella se- ci spiega Saitta. de di Torre Maura è attivo un servizio di trasporto per portatoIl Comitato si mette a disposizione dei cittadini e delle realri di handicap e per pazienti sottoposti a terapia continuativa di tà territoriali. Sito web (http://www.criroma6.org/), numero di tedialisi". Uno degli ultimi eventi organizzati dalla Croce Rossa lefono 0622511489. LUCREZIA LA GATTA

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bbiamo contattato i comitati di quartiere e nessuno sapeva nulla. Abbiamo contattato i consorzi e neanche loro ne erano a conoscenza. Le visite del Sindaco, qui, sono per pochi intimi. E pensare che i problemi nei quartieri del versante prenestino non mancano! Basti pensare a Fosso San Giuliano o a Valle Castiglione: due quartieri dove non mancano solo i servizi secondari, ma addirittura quelli primari. Adelina Nistico, Vicepresidente del Consorzio "Giuliano 2" ci spiega: "Non abbiamo niente. Non abbiamo luce, non abbiamo acqua, né strade, né fogne. La nostra è una zona disastrata". Gli abitanti della zona, infatti, sono anni ed anni che chiedono la presenza e l'aiuto delle Istituzioni, ma senza nessun risultato. Sarebbe stata una grande vittoria, per loro, ottenere un incontro diretto con il Sindaco di Roma ed esporre tutte le difficoltà e gli ostacoli nei quali i residenti si imbat-

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Il Sindaco non è venuto per voi! IL 17

VALLE BORGHESIANA HANNO OTTENUTO UN INCONSINDACO MARINO. I COMITATI, I CONSORZI ED I CITTADINI DEL VERSANTE PRENESTINO NE ERANO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO... DICEMBRE I CONSORZI DI

TRO A PORTE CHIUSE CON IL

tono quotidianamente. Questo privilegio, però, non gli è stato concesso. Gli stessi problemi si possono riscontrare a Valle Castiglione, a circa un chilometro di distanza da Fosso San Giuliano, un "quartiere dormitorio" privo di qualsiasi servizio secondario e

VIA POLENSE, A QUANDO LA MESSA IN SICUREZZA? MANTO STRADALE DISSESTATO E MANCANZA DI ILLUMINAZIONE: È QUESTA LA CONDIZIONE IN CUI RIVERSA DA ANNI VIA POLENSE. A FARNE LE SPESE, GLI ABITANTI DELLA ZONA. L'AMMINISTRAZIONE RISPONDE "DOBBIAMO ASPETTARE IL BILANCIO DEL 2014".

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a strada viene considerato l'asse di collegamento di ben sette quartieri del Municipio VI quali Villaggio Prenestino, Rocca Cencia, Osa, Castelverde, Valle Castiglione, Fosso San Giuliano e Corcolle: parliamo, dunque, una strada ad alta percorrenza. Nonostante il continuo viavai di vetture, via Polense è da tempo senza illuminazione e presenta un manto stradale completamente dissestato. Negli ultimi mesi il Municipio ha proceduto con la riasfaltatura di viale di Tor Bella Monaca e del tratto iniziale di via Polense (dall'incrocio con via Prenestina fino a quello con via di Rocca Cencia). Ad oggi, quindi, il tratto da Rocca Cencia a Castelverde, considerato quello più pericoloso, è rimasto escluso dai lavori dei mesi scorsi. Proprio a causa della mancanza di illuminazione stradale, il 28 novembre scorso una donna è stata investita e ricoverata all'ospedale in gravi condizioni. La situazione, quindi, non è da prendere sotto gamba. Abbiamo contattato Mariano Angelucci, Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Municipio VI, il quale ci ha spiegato che bisognerà aspettare il prossimo bilancio prima di poter annunciare o meno l'inizio dei lavori. Messe sullo stesso piano, viale di Tor Bella Monaca e via Polense, sono indubbiamente due strade ad alta percorrenza, ma le condizioni in cui riversa la seconda sono ben peggiori della prima. Perché, allora, non aver dato la precedenza a via Polense? Tutto questo non è dato sapersi. LUCREZIA LA GATTA

di illuminazione stradale. Si tratta, in entrambi i casi, di quartieri nati abusivi, come la maggior parte delle zone al di fuori del GRA, circa trent'anni fa: nel 2014 ancora non si vede la luce per queste due borgate. Non bastava, quindi, l'indifferenza del Municipio: ora si è passati direttamente all'esclusione. Non è da meno Corcolle, quartiere all'estremo est del Municipio. Maurizio Santoprete, membro del Consorzio "Corcolle Est" ci spiega: "La cittadinanza ci chiede le

opere secondarie, cioè dei centri di aggregazione. Noi come consorzio abbiamo svolto dei lavori inerenti all'installazione dei pali della luce e dei marciapiedi. Ma ci mancano i fondi, vorremmo anche mettere in sicurezza via Frontone". Problemi analoghi si riscontrano anche in quartieri come Osa: sono serviti anni di richieste e lamentele solo per procedere con l'asfaltatura di via Cartoceto! Ma è stato il consorzio ANACIPE, presieduto da Bruno Pulcinelli, il grande escluso della giornata: il Presidente Scipioni, in passato, ne ha più volte attaccato l'operato. Il 17 dicembre i cittadini hanno avuto la dimostrazione che, a quanto pare, per Scipioni le diatribe politiche vengono prima del benessere e dei bisogni dei cittadini. LUCREZIA LA GATTA

PRATO FIORITO, ARRIVA LA SORVEGLIANZA PER IL PARCO DELL'ACQUA E DEL VINO DA

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GENNAIO LA

GUARDIA NAZIONALE AMBIENTALE

HA PRESO IN CARICO IL PARCO OCCU-

PANDOSI DELLA SORVEGLIANZA E DELL'ORGANIZZAZIONE DI CORSI DI GIARDINAGGIO.

IL TUTTO, A TITOLO GRATUITO.

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l parco riversa in pessime condizioni da quando, circa un anno e mezzo fa, il Comune di Roma, causa mancanza fondi, ha tolto l'incarico della manutenzione ad una cooperativa locale. Ad oggi, infatti, il degrado la fa da padrone tra erba incolta e rifiuti: e pensare che si tratta di un'opera pubblica fortemente voluta dai residenti! Dal 10 gennaio, però, le cose cambiano: la Guardia Nazionale Ambientale ha preso in carico il parco e si è attivata per il monitoraggio, la manutenzione e l'organizzazione di corsi di giardinaggio per i residenti e non. Doriana Mastropietro, all'epoca Presidente della cooperativa, ci racconta: "Il parco è nato su di un terreno utilizzato come discarica abusiva. All'intero di esso, inoltre, è presente l'unica vigna di proprietà del Comune di Roma con la quale, una volta, si produceva il vino". Dal momento in cui, però, il Comune ha smesso di pagare per la manutenzione, la cooperativa si è sciolta, lasciando molti giovani del quartiere senza un lavoro. La signora Mastropietro continua: "Ho saputo che vogliono organizzare dei corsi, speriamo che il Parco dell'Acqua e del Vino torni a vivere al più presto". Neanche con l'attuale Amministrazione, dunque, è stato possibile recuperare i fondi necessari per permettere l'apertura di un bando e selezionare un'associazione o una cooperativa territoriale che torni ad occuparsi del parco. La collaborazione con la GNA sarà, infatti, a titolo gratuito. Bisognerà constatare, però, se il semplice volontariato riuscirà a far tornare agli antichi splendori un parco così vasto ed impegnativo. Ma un dubbio ci assale: come è possibile che il Presidente della Commissione Urbanistica ed Ambiente, Pasquale Gidaro, non ne sapesse nulla? Una volta contattato telefonicamente, infatti, non ha saputo darci informazioni al riguardo. Il Presidente del Municipio, Marco Scipioni, il quale detiene le deleghe all'Ambiente, avrà agito autonomamente, dunque. E pensare che nell'ultimo mese proprio la Commissione Urbanistica ed Ambiente si stava occupando dell'analisi delle aree verdi e delle piazze che più necessitano di manutenzione. LUCREZIA LA GATTA


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Ponte di Nona: approvata la stazione ferroviaria

CORCOLLE, ATTI VANDALICI AL PARCO DI VIA SERRA SAN QUIRICO

DOPO ANNI DI ATTESA È ARRIVATA LA DELIBERA DAL MUNICIPIO, PRESTO VERRÀ COMPLETATA LA FERMATA PER IL TRENO REGIONALE. I CITTADINI AVRANNO IL SERVIZIO CHE TANTO ASPETTAVANO E UN'ALTERNATIVA ALL'AUTOSTRADA VICINA.

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l 7 gennaio i residenti di Ponte di Nona presenti in Aula Consiliare hanno assistito a un'assemblea storica per il loro quartiere: con l'unanimità dei voti è stata accordata l'installazione di una nuova fermata per il treno regionale FR2. La linea collega Roma a Tivoli utilizzando per 37 chilometri l'infrastruttura della ferrovia Roma-Pescara. Saranno messi a disposizione degli utenti diversi parcheggi auto nel rispetto del verde pubblico e della viabilità. Il progetto è stato portato avanti negli anni e ha subito una variazione in questi ultimi mesi, spiega Gidaro (Presidente Commissione Urbanistica): "La modifica è stata essenziale perchè dopo la costruzione

delle complanari (dell'A24, ndr) si è venuto a creare un problema di fattibilità. Il fabbricato tecnologico al lato sud della stazione, il sottopassaggio annesso e il marciapiede sono stati spostati di qualche metro per mettere in sicurezza la fermata". Il parere precedente favorevole di un tecnico del Dipartimento Urbanistica di Roma Capitale e della Commissione Lavori Pubblici capitolina ha dato il via alla variante portata il 7 in Consiglio. La stazione nel quartiere di Ponte di Nona è un disegno annoso che per varie vicissitudini burocratiche e politiche non ha mai conosciuto realizzazione. Il piano regolatore del quartiere è del

'62 e intorno alla fermata negli anni è cresciuto un nucleo urbano in continua espansione demografica. A lanciare polemiche sui ritardi il Consigliere Tranchina (M5S): "Le forze del passato centrosinistra hanno ignorato la richiesta dei cittadini su nuove strade, scuole e servizi nel quartiere". Immediata la risposta di Sbardella: "Le scuole ci sono eccome. Le complanari dovranno risolvere il problema traffico". Aldilà delle oramai sterili polemiche i residenti di Ponte di Nona avranno - visto anche il nuovo rincaro dei caselli autostradali - una via di trasporto alternativa, sicura e veloce per il centro di Roma. MANUEL MANCHI

ore, sottolineando che il pedaggio sarà solo a carico delle uscite di Ponte di Nona, Lunghezza e Settebagni. Per queste ragioni il Comitato di Quartiere Nuova Ponte di Nona sta portando avanti una raccolta firme, con il supporto dei quartieri limitrofi, nella quale si richiede una presa di posizione da parte delle Istituzioni affinché il transito sulle complanari risulti gratuito. Già in precedenza, infatti, nel Consiglio Comunale è stata approvata una mozione nella quale si invita il Sindaco Marino a convocare un tavolo istituzionale tra Comune,

ella notte tra venerdì 11 e sabato 12 gennaio è stato dato fuoco ad una panchina del parco di via Serra San Quirico. Il gesto è stato subito condannato dai residenti e dal Comitato di Quartiere "Giardini di Corcolle", i quali procederanno con la secon-

Regione e Ministero delle Infrastrutture. Buona parte degli investimenti destinati all'opera, infatti, sono di provenienza pubblica. Il nuovo anno, però, non è iniziato nel migliore dei modi. Già dal 1 gennaio, infatti, si è visto un incremento del pedaggio autostradale: all'uscita di Lunghezza si è arrivati a pagare 1.60 euro (rispetto a 1.50 euro dell'anno scorso) ed a quella di Ponte di Nona 1.20 euro (rispetto a 1.10 euro dell'anno scorso). E se il buongiorno si vede dal mattino... LUCREZIA LA GATTA

LUCREZIA LA GATTA

LA CONSEGNA ERA UFFICIALMENTE PREVISTA PER MAGGIO 2014, MA STRADA DEI PARCHI SPA NE AVEVA ANTICIPATO L'INAUGURAZIONE PER GENNAIO. AD OGGI CHIEDONO ULTERIORI 30 GIORNI PER COMPLETARE I LAVORI. NEL FRATTEMPO, IL PEDAGGIO È AUMENTATO... e complanari, opere fortemente volute dagli abitanti del quadrante est romano, serviranno a snellire il traffico presente quotidianamente sull'A24. Per i residenti, infatti, risulta particolarmente difficile raggiungere il posto di lavoro, solitamente ubicato in zone più centrali, utilizzando mezzi pubblici come la linea FR2 Roma-Tivoli. Ad ottobre 2013, però, arriva la doccia fredda: le complanari saranno soggette a pedaggio. Nonostante all'inizio sia stato riferito che l'opera sarà interamente a pagamento, Strada dei Parchi SpA ha smentito la notizia in sole 24

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da denuncia per atti vandalici all'interno del parco. Tra immondizia, vetri di bottiglie, panchine distrutte, regna il più totale degrado, tanto che il parco è spesso e volentieri vuoto: chi manderebbe i propri figli a giocare in un posto simile? Consegnato e preso in carico dal Municipio il giorno prima del ballottaggio, il parco non è mai stato preso in gestione dall'Ufficio Giardini, il quale avrebbe il dovere di occuparsi della manutenzione e di stabilire un orario di apertura del parco. Proprio a causa della mancanza di sorveglianza e di chiusura notturna, l'inciviltà la fa da padrone. Il CDQ, oltre ad inviare richieste all'Ufficio Giardini ed avvertire i Vigili Urbani della situazione, ha anche richiesto la gestione del parco a titolo gratuito e volontario, ma non gli è stata concessa. Insomma, gli uffici competenti preferiscono il degrado alla volontà degli abitanti di rimboccarsi le maniche e di tutelare la cosa pubblica. Anche se, a dir la verità, alla manutenzione dovrebbe pensarci l'Ufficio Giardini del Comune e tutti coloro che, al posto di distruggere quel poco che il quartiere offre, dovrebbero prendersene cura.

COMPLANARI A24, L'INAUGURAZIONE SLITTA A FEBBRAIO

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IL PARCO È STATO INAUGURATO E PRESO IN MUNICIPIO A MAGGIO 2013, POCO PRIMA DEL BALLOTTAGGIO DELLE ELEZIONI COMUNALI. AD OGGI LA STRUTTURA RIVERSA NEL DEGRADO A CAUSA DELLA MANCANZA DI MANUTENZIONE E DELL'INCIVILTÀ DI ALCUNI CITTADINI.

CARICO DAL

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Oggetto: Abbattimento alberi scuola media di via Cantiano 131 - Corcolle Scriviamo la qui presente per porre alla vostra attenzione quanto in oggetto: Leggiamo com molto dispiacere e rammarico sul n. 16 (del 19 ottobre 2013) del quindicinale d'informazione, attualità e cultura 'La Fiera dell' Est" (registrato presso il Tribunale di Roma al num. 30/2008 del 25/01/2008) in un articolo a pag. 12 con titolo 'Scuola Media di via Cantiano, i genitori si rimboccano le maniche" a firma di Lucrezia La Gatta, che il Municipio VI di Roma e la Preside dell'Istituto Comprensivo San Vittorino-Corcolle hanno dato sostegno ed anche le autorizzazioni, per L'ABBATTIMENTO di DUE EUCALIPTI,UN ABETE e DUE PINI, all'Associazione "II Giardino" in collaborazione della Guardia Forestale e dell'Associazione "II Delfino". Assistiamo ogni giorno alla distruzione di alberi e foreste, all'inquinamento dell'atmosfera e dell'acqua. Così facendo con loro se ne va anche parte del nostro futuro. La natura va protetta e studiata non distrutta. Non dimentichiamo che ogni uomo ha il dovere di assicurare ai propri discendenti un futuro migliore e questo non può assolutamente essere fatto distruggendo la natura poiché distruggeremmo noi stessi. Ogni parte di natura vivente che condivide con noi l'esistenza sul pianeta ha uno scopo esistenziale preciso, nulla esiste per caso. Come abltanti del Quartiere-Corcolle, citterdri ltalani e genitori della scuota pretendiamo delucidazioni dettagliate su quanto accaduto.

È per questo che chiediamo: - agli organi competenti quali Procura della Repubblica, Polizia Locale di Roma e Corpo Carabinieri di indagare su quanto sopra descritto, perché l'abbattimento di alberi protetti è illegale; - a Roma Capitale ed al Municipio VI copia delle autorizzazioni date alle associazioni e alla scuola per l'abbattimento di suddetti alberi; - alla Guardia Forestale copia del certificato di abbattimento; alla Preside dell'istituto Comprensivo delucidazioni scritte, da far pubblicare sul giornale "la Fiera dell'Est" in quanto crediamo che la scuola debba essere luogo di formazione per il rispetto dell'ambiente e del territorio che ci circonda e non il contrario; al quindicinale la Fiera dell'Est, la pubblicazione della suddetta lettera e di tutte le relative risposte future, sulle pagine del proprio giornale; - all'Associazione "II Giardino", all'Associazione "II Delfino" e alla Guardia Forestale un risarcimento economico per il danno sociale, morale ed ambientale di 5.000 euro ciascuno da utilizzare per comprare nuovi alberi da piantare all'interno del giardino scolastico e nel resto del quartiere; - al CdQCorcolle delucidazioni scritte con relativa pubblicazione sul prçprio sito internet, in quanto non è stato capace di vigilare e tutelare gli interessi collettivi del quartiere. Cordiali Saluti Roma, 20 Dicembre 2013 Movimento Genitori Scuola Media Via Cantiano


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Accorpamento Presidi Asl: bando nullo?

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ia Casilina 1665. Il nuovo presidio sanitario al terzo piano del Grotte Celoni Center si sta rivelando un autentico bluff. Quello che è stato descritto come "il palazzetto sanitario locale del VI Municipio" conta attualmente al suo interno due soli servizi, delocalizzati da via Aldo Capitini (Ponte di Nona) e P.zza Erasmo Piaggio (Villaggio Breda): parliamo delle visite di maternità e psichiatria infantile. Ancora assente fisioterapia e riabilitazione in età evolutiva, sono sconosciuti i tempi per l'attivazione. Ammette il responsabile relazioni col pubblico all'ingresso del terzo piano: "Questi tre servizi sono gli unici che si terranno qui, solo per bambini e ragazzi dai 0 ai 18 anni". Non saranno dunque trasferiti nel nuovo stabile né il Centro di Salute Mentale né il centro diurno prima operativi in via Giuturna 18. Chiede a ragione la Consulta Handicap del VI: "Dove verranno indirizzati i 15 disabili psichici adulti che prima frequentavano via Giuturna? Sarebbe stato inopportuno d'altronde ospitarli nello stesso spazio fisico dove vengono visitati bambini dai 0 ai 18 anni". Le risposte della Asl sono a dir poco confuse. Dal Dipartimento di Salute Mentale Asl RM B - con a capo il Dr. Boccara

5 PRESIDI, COME VOLEVA LA DELIBERA ASSENTE IL SERVIZIO CSM/CENTRO DIURNO PRIMA IN VIA GIUTURNA, A TORRE ANGELA. INATTIVA, PER IL MOMENTO, LA RIABILITAZIONE IN ETÀ EVOLUTIVA, PRIMA PRESENTE A VILLAGGIO FALCONE, VILLAGGIO BREDA, CINECITTÀ. AL PRIVATO LUPI, VINCITORE DEL BANDO, SARÀ CORRISPOSTO UN CANONE SUPERIORE RISPETTO A QUANDO I PRESIDI ERANO DISTACCATI: IL COMUNE RISPARMIAVA PRIMA BEN 38MILA EURO CON SERVIZI MAGGIORI. UN GRANDE INGANNO DELL' AMMINISTRAZIONE IN BARBA ALLA SPENDING REVIEW. IL

NUOVO CENTRO A

GROTTE CELONI,

CHE DA LUGLIO AVREBBE DOVUTO ACCORPARE

N.808, VEDE, INVECE, ATTIVO SOLO IL SERVIZIO DI MATERNITÀ INFANTILE.

- dichiarano: "In VI Municipio ad oggi è attivo solo il CSM in via di Torre Spaccata 157. I servizi di via Giuturna potrebbero essere delocalizzati nel IV Distretto (nell'ex X Municipio)". Dal IV Distretto ancora non giungono risposte, altre voci parlano addirittura di uno spostamento al presidio di Piazza dei Mirti 45 in II Distretto (Centocelle). Sembrerebbe infine che il centro vaccinazioni prima attivo in via delle Canapiglie 100 (Torre Maura) non sia ancora stato spostato compiutamente a Grotte Celoni. Assumono così un tono beffardo le dichiarazioni del Presidente Scipioni (anche di-

EX CLINICA, DOPO TRE MESI I PROFUGHI SONO ANCORA LÀ A FINE OTTOBRE IL PRESIDENTE SCIPIONI PROMETTEVA ALLA COMUNITÀ DI TORRE MAURA CHE I REDUCI DI LAMPEDUSA SAREBBERO ANDATI VIA ENTRO TRE MESI. OGGI QUELLA PROMESSA È DISATTESA. IL QUARTIERE HA ACCOLTO BENE I SOPRAVVISSUTI, CHE INTANTO IMPARANO L’ITALIANO E DA MAGGIO AVRANNO UN PERMESSO DI SOGGIORNO.

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irca 100 immigrati ancora clandestini soggiornano attualmente nell’ Ex Clinica in via dei Codirossoni. Parliamo dei sopravvissuti ai due drammi di Lampedusa nel mese di ottobre e agli altri sbarchi sulle coste della Sicilia. Si sono insediati nella struttura il 6 novembre. Pochi giorni prima davanti alla comunità di Torre Maura in via delle Alzavole il Presidente del VI esclamava: “Il progetto ‘Roma città aperta’ obbliga ogni amministrazione locale a indicare al Ministero degli Interni spazi consoni a ospitare i reduci. Il Municipio indicherà entro due massimo tre mesi nuovi siti per farli trasferire in spazi attrezzati”. Abbiamo fatto il fiocco e siamo tornati nell’ Ex Clinica, constatando che alle parole non sono conseguiti i fatti. Alex dal Gambia è uno dei profughi sopravvissuti allo sbarco sulle coste siciliane: “Ci troviamo bene qui. Abbiamo tre pasti al giorno e seguiamo corsi d’istruzione primaria”. Poi aggiunge: “Non sappiamo quando andremo via, alcuni di noi non hanno nessuno della famiglia in Europa”. Le attività all’interno dell’edificio sono organizzate attualmente da un’associazione privata convenzionata con la Provincia di Roma, con un personale fisso di 16 effettivi tra psicologi, assistenti sociali ed esperti di mediazione. Sono svolti corsi di avviamento al lavoro, iscrizioni e corsi CTP (Centro Territoriale Permanente) con lezioni di italiano diversificate per grado d’istruzione. Le caratteristiche del gruppo ospite sono disomogenee: alcuni sopravvissuti conoscono già l’italiano, altri hanno semplicemente parenti in Europa, altri ancora sono addirittura laureati nel paese d’origine. Diversificata è anche la loro posizione legale: alcuni usufruiranno di un permesso

di soggiorno triennale o quinquennale (presumibilmente da maggio), altri solamente di una protezione sussidiaria, non riuscendo a dimostrare l’atto di persecuzione che soddisfa la condizione di rifugiato. Tutte le iniziative prese sono studiate da esperti del settore, che conoscono sia le normative portate in Europa dal regolamento Dublino III (attivo dal 1° gennaio 2014 in tema di asilo politico) sia le tecniche d’integrazione previste dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Se l’Ex Clinica dunque sembra al momento adatta all’accoglienza degli immigrati, i residenti di Torre Maura sono preoccupati alla notizia che probabilmente nulla si muoverà per mesi. A confermarlo anche Angelucci, Consigliere Municipale: “Il Municipio ha le mani legate in questa situazione. Finche non arriverà una chiamata dal Ministero dell’Interno per un eventuale spostamento credo che nemmeno il Sindaco possa fare nulla”. Poi aggiunge: “In diverse occasioni ho sottolineato quanto sia ingiusto ricordarsi di quartieri come Torre Maura solo nel momento del bisogno senza nemmeno interpellarci”. Alla luce delle considerazioni fatte questo lo scenario più probabile: i reduci rimarranno nell’Ex Clinica per il tempo utile a ottenere un permesso di soggiorno, forse fino a maggio. MANUEL MANCHI

pendente ASL e Assessore al Sociale) dopo l'approvazione della delibera 808 del 15 luglio 2013, recante le disposizioni per l'accorpamento: "Non vedo perché uno debba andare in dieci posti diversi per fare visite. I servizi si raggruppano e si fa un centro unico. Aggiungiamo un servizio che portiamo via dall'ex X (viale Rizzieri, piano T.S.M.R.E.E.) al nostro VI. E tra l'altro andiamo anche a risparmiare". Falsità: oltre a sottrarre servizi al nostro territorio il nuovo presidio di Grotte Celoni sarà più dispendioso degli altri 5 messi insieme. A dirlo è la stessa delibera 808, che concede a Lupi a r.l. (privato) 157.641,65 euro l'anno per il canone annuale. Quello totale degli ex 5 presidi ammontava invece a 119.615,85. Nella delibera (per far quadrare i conti) vengono aggiunti a quest'ultima cifra 47mila euro per costi di manutenzione annui (per un totale di 167 mila totali) ma, come è logico pensare, le spese di ristrutturazione dei 5 locali dismessi non sono una sempre, bensì una tantum! Senza contare che nei 119mila euro vengono contati anche i 21mila di via Giuturna, che, come sappiamo, è stata dismessa senza che i servizi fossero accorpati nel centro di Grotte Celoni. Dunque, per dodici anni (questa la durata del contratto) a dispetto della spending review la P.A. corrisponderà ad un privato una cifra maggiore di quanto facesse prima usando immobili di proprietà, in locazione passiva da terzi e in concessione d'uso

dal Comune e dall'Ater. Dal punto di vista amministrativo la delibera e conseguentemente i bandi di ricerca e assegnazione immobile andrebbero annullati. Impossibile non porsi domande: come reagiranno i cittadini di Torre Angela che dovranno spostarsi fino a via di Torre Spaccata per una visita? Il Presidio di Grotte Celoni è deserto, dove si stanno rivolgendo gli utenti che prima frequentavano i 5 presidi? Hanno forse deciso di appellarsi al privato? Perché non si è data preventiva informazione ai cittadini, magari mantenendo operativi pro tempore i 5 presidi per facilitare la dismissione e la pubblicità del nuovo centro? Come mai la maggioranza o l'opposizione municipale non erano al corrente di questi sviluppi? Fra i tanti proclami di "rilancio" e "cambio di rotta" dov'era la Commissione Politiche Sociali e Sanitarie e il Presidente Scipioni nonché Assessore alle Politiche Socio - Sanitarie del Municipio? Dove stanno gli attivisti del Movimento 5 Stelle che avevano fatto grandi proclami a colpi di interrogazione che hanno poi dimenticato di seguire la vicenda? Ma, soprattutto, dal Municipio chi si muoverà per richiedere l'annullamento della delibera con annesso bando e contratto di locazione? Altro che riallocazione, per ora il presidio di Grotte Celoni porta solo a perdite nette di servizi e risorse. MANUEL MANCHI


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Policlinico Tor Vergata, dove sta il personale?

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dati sono sempre più allarmanti: un infermiere ogni 40 pazienti al Pronto Soccorso, due per tutto il reparto. Due palazzi quasi completamente chiusi, due tecnici impiegati per notte a radiologia e decine di barelle nei reparti causa intasamento nell’unità OBI. Non termina anzi si aggrava l’emergenza personale al Policlinico di Tor Vergata, infermieri e dottori sono stanchi delle rimostranze dei pazienti e dei carichi di lavoro estenuanti. Tra le prime a fare luce sulle condizioni lavorative all’interno del primo soccorso è stata la responsabile di Medicina Solidale Lucia Ercoli: “Sono stata impiegata al pronto soccorso e vi sono presenti due soli medici: uno per la sala rossa (casi gravi, ndr) e uno per tutti gli altri malati. Mi è capitato di dover gestire fino a 80 pazienti completamente da sola”. A farle eco sono presto arrivati altri tecnici che hanno segnalato la chiusura di reparti considerati “il fiore all’occhiello” del Policlinico, ideato come struttura di eccellenza non incentrata sul pronto soccorso. È chiusa Chirurgia, è chiuso il reparto di Terapia Intensiva, non c’è un punto nascite, è assente Ostetricia e anche Pediatria. I laboratori aperti invece come quello di analisi hanno subito un calo del 30% delle prestazioni, e conseguentemente delle remunerazioni al personale. Ma la maggior parte delle problematiche derivano dall’affollamento dell’unità Osservazione Breve Intensiva (OBI). Dice un infermiere del reparto Medicina: “Quando prestai servizio al pronto soccorso mi ritrovai di notte a occuparmi di 55 pazienti. Quelli in osservazione li spediscono all’OBI, ma manda oggi manda domani alla fine arrivano a essere più di 70 stipati come animali. Inevitabile quindi che vadano a finire nei corridoi degli altri reparti, rimanendoci anche una

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MANCANZA DI INFERMIERI E MEDICI SPECIALIZZATI È CAUSA DI DISAGI NON SOLO

PRONTO SOCCORSO: LETTINI CON PAZIENTI ABBANDONATI NEI CORRIDOI, PIANI E LA PRIVATIZZAZIONE DELLA STRUTTURA NON STA SORTENDO GLI EFFETTI VOLUTI. NEL

REPARTI CHIUSI, LAMENTELE E DENUNCE SEMPRE PIÙ FREQUENTI.

settimana. Nel palazzo dove prendo servizio è aperta solo medicina generale al secondo e oncologia al primo piano, ci ritroviamo con 4 o 5 barelle nella nostra ala destinate al Pronto Soccorso”. I numeri sembrano convergere verso un’inconfutabile verità: il Policlinico non rie-

sce a gestire le emergenze: casi di un infermiere per 55 pazienti (a volte 80) mentre ce ne dovrebbe essere uno ogni dieci, una settimana di stazionamento all’OBI mentre la normativa prevedrebbe un massimo di 48 ore. E a pagare non sono solo i pazienti ma anche il personale, costretto

spesso a turni estenuanti di 12 ore. Le rimostranze alla direzione si sono dimostrate infruttuose, le assunzioni sono ferme dal governo regionale Marrazzo. È la sentenza finale sul fallimento delle due fondazioni private che controllano il Policlinico (“Policlinico Tor Vergata” e Istituto Mediterraneo di Ematologia”). Unico interlocutore la Regione Lazio. La struttura che dovrebbe aprirsi al territorio al momento è lontana dall’assolvere la funzione per cui è stata creata, quella di Policlinico Universitario. MANUEL MANCHI

EPIFANIA DI FUOCO, UCCISO UN DICIASSETTENNE IL

GIOVANE AVEVA PRECEDENTI PENALI.

GIORNI.

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TRASPORTATO IN OSPEDALE RINVENUTA DELLA DROGA SUL LUOGO DEL DELITTO.

ue colpi di arma da fuoco alla testa hanno stroncato la vita di un diciassettenne a via Villabate, all'incrocio con via Giuseppe Boldrighi, nel quartiere Tor Bella Monaca. E' accaduto alle 23 circa della sera del 6 gennaio, il giorno dell'Epifania; a trovare il corpo in fin di vita è stata una passante che tempestivamente ha chiamato i soccorsi. Trasportato al vicino Policlinico di Tor Vergata il minorenne, F.C., sono queste le iniziali del nome, è rimasto in bilico tra la vita e la morte per qualche giorno: le condizioni del ragazzo sono state ritenute dai medici talmente gravi da non effettuare alcun intervento chirurgico. I colpi alla testa, inferti, parrebbe, secondo le

SI È SPENTO DOPO POCHI

ricostruzioni con una pistola a tamburo, non hanno lasciato scampo al ragazzo, dichiarato clinicamente morto la mattina del 9 gennaio. Nelle ore successive si è valutata la possibilità di espianto degli organi. Una questione legata al traffico di droga, sembrerebbe, la pista seguita dagli inquirenti: sul posto i Carabinieri hanno trovato durante i rilevamenti un pacchetto contenente un grammo circa di cocaina. Si pensa ad un regolamento di conti fra pusher, ma le indagini sono ancora in corso. La vittima era domiciliata, secondo le informazioni raccolte dagli inquirenti durante la ricostruzione della vita privata di F.C, presso i nonni a Grotta Perfetta, sul-

l'Ardeatina. Contesto familiare difficile quello nel quale il ragazzo sarebbe cresciuto: il padre, trafficante internazionale di sostanze stupefacenti, è stato arrestato nel 2001 dalla Polizia Italiana in Venezuela. Anche F.C., nonostante la giovane età, aveva alle spalle numerosi precedenti penali per furto e per droga. E sembrerebbe che sia stato proprio un incontro legato allo spaccio a condurlo a Tor Bella Monaca, dove il giovane è stato freddato. JESSICA SANTINI

SGOMBERATA LA BARACCA DEL PARCO CALIMERA L’OPERAZIONE DELLA POLIZIA MUNICIPALE VITÀ DI NATALE. IGNOTA LA DESTINAZIONE GENZA ABITATIVA.

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roprio nelle ore antecedenti i festivi natalizi è stata smantellata dalla Polizia Locale la capanna ai margini del Parco Calimera (Torre Angela) prospiciente su via di Tor Bella Monaca. Dopo più di quattro mesi di silenzio “assenso” da parte dell’Amministrazione è stato sgomberato dunque il vagabondo che si trovava all’interno. A segnalare l’accaduto uno dei residenti della zona, Luigi Casella: “In passato sono andato due volte a cercarlo senza incontrarlo, così la mattina di Natale mi ero ripromesso di portagli un panettone, una bottiglia di vino e scambiare due parole con lui. Ero rimasto affascinato dalla cura con cui aveva costruito quell’alloggio di fortuna. E invece la Polizia Municipale con tutti i problemi che ci sono nel nostro territorio ha pensato bene di togliergli la baracca proprio in clima natalizio”. L’errante non era malvoluto da nessuno, quelli che lo hanno visto lo hanno descritto italiano, amante dell’ordine e della pulizia, sembrerebbe un non avvezzo alla vita da nomade. Da diversi giorni non viene più avvistato in quartiere, né dai residenti né dagli anziani del centro all’interno del parco. Oggi prendiamo atto di un gesto forte compiuto dalla Municipale dalla tempistiche discutibili, che sebbene rispetti le basilari disposizioni nor-

SI È SVOLTA POCHE ORE PRIMA DELLE FESTI-

DEL VAGABONDO, SI TEME UNA NUOVA EMER-

mative in tema di decoro urbano, invita ad un’ attenta riflessione sul mancato aiuto ricevuto dal vagabondo in questi mesi. L’Amministrazione dovrà farsi carico di un circostanziato programma di assistenza sociale e abitativa per il nomade, rimasto senza dimora nel pieno dell’inverno. MANUEL MANCHI


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Scuola Via dei Tordi, a quando l’assegnazione?

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toria poco chiara quella della scuola di via dei Tordi, a Torre Maura: un patrimonio del Comune, dismesso a causa di deficienze amministrative del Municipio, del Dipartimento e della politica. Nella scorsa amministrazione, il Consiglio del Municipio VI, approvò, a maggioranza, una risoluzione con la quale assegnava la struttura all'Istituto paritario G. Leopardi, per aprire un istituto alberghiero, in una zona in cui l'abbandono scolastico raggiunge elevate percentuali e dove i giovani non hanno un posto dove incontrarsi e socializzare. L'Istituto avrebbe provveduto alla ristrutturazione dell'immobile, sino al raggiungimento della somma di 600mila euro e si sarebbe impegnato a corrispondere al Comune di Roma un canone mensile di 7mila Euro. Si sarebbe inoltre impegnato ad iscrivere gratuitamente il 10 per cento della popolazione scolastica proposta dal VI Municipio stesso, e a mettere a disposizione di tutti gli studenti, una biblioteca video-cartacea per consultazioni e ricerche. Le proposta, però, è stata resa vana dalla politica: in seguito ad una segnalazione alla Polizia Municipale, la struttura venne sequestrata: secondo gli agenti il G. Leopardi aveva iniziato i lavori di riqualificazione prima ancora che fos-

PARLA IL PRESIDE DELL'ISTITUTO LEOPARDI, A CUI, NELLA SCORSA AMMINISTRAZIONE, È STATO ASSEGNATO L'IMMOBILE DISMESSO, IN VIA DEI TORDI.

se stato formalizzato, con la stipula del contratto, l'atto votato in Aula. In aggiunta a ciò, il centrosinistra, all'epoca in opposizione, contrastò questa decisione, creando clamore e tensioni. Due i motivi della protesta: la procedura dell'affidamento poco nitida e la difesa del principio secondo cui la 'cosa pubblica' deve restare 'cosa pubblica'. Rispetto all'assegnazione diretta, tema su cui l'opposizione fece un feroce ostruzionismo, c''è da chiarire che il Dipartimento può decidere anche senza un bando di mettere a reddito un immobile di sua competenza. La burocrazia e le diatribe politiche hanno arrestato l'operazione; nel frattempo la scuola di via dei Tordi è diventata il rifugio di senzatetto, tossicodipendenti e prostitute, al punto che si è reso necessario murare l'ingresso per tentare di evitare l'aumento esponenziale del fenomeno. Il Prof. Giuseppe Calzone, Preside dell'Istituto Leopardi, contattato dalla

nostra redazione, con rammarico ci ha raccontato la sua versione: "Il Comune, non avendo la possibilità di ristrutturare ed mantenere la struttura della scuola di via dei Tordi, voleva privatizzarla. Noi, come Istituto paritario, con più di 40 anni di esperienza nel settore, abbiamo quindi avanzato la nostra candidatura a mettere mano alla ristrutturazione e assicurato la nostra disponibilità al mantenimento di essa. Dopo mesi di attesa (durante i quali è avvenuta la votazione in Aula e la delibera del Dipartimento del Comune di Roma), c'è stato assegnato l'immobile con verbale di consegna e chiavi. Restava soltanto da formalizzare l'atto con la firma del contratto, che era in fase di preparazione. A questo punto, l'opposizione, per mero calcolo politico, disinteressandosi dell'aspetto sociale e culturale del "recupero" della struttura, ha iniziato a fomentare una protesta (con cortei e volantini) manipolando l'opinione pubblica affinchè si ribellasse al fatto che la scuola di via dei Tordi fosse stata assegnata ad un privato.

Come risultato di ciò, senza alcuna comunicazione scritta, la Polizia Municipale ha sequestrato l'immobile, richiedendoci la consegna delle chiavi, una copia delle quali è stata prontamente restituita. In seguito, arbitrariamente, nonostante noi fossimo ancora i legittimi assegnatari dell'edificio, i lucchetti sono stati sostituiti, impedendoci l'accesso. Da questo momento in poi è stato un susseguirsi di scuse per non riconsegnarci ciò che legalmente era stato da noi ottenuto, privandoci di realizzare quel progetto che sarebbe stato utile alla crescita socio-economica della borgata, dando la possibilità ai giovani, attraverso la qualifica conseguita, d'aspirare ad un posto di lavoro in un momento nel quale nella nostra nazione trovare un lavoro è diventato estremamente difficile. Spero che attraverso la vostra onestà ed indipendenza professionale nel narrare i fatti accaduti i lettori possano avere una visione più aderente alla realtà per decidere nella propria coscienza se l'Istituto G. Leopardi ha agito per il bene comune o personale". Da parte nostra, un augurio affinchè il tutto possa trovare una risoluzione e che l'immobile di via dei Tordi non sia abbandonato al degrado e all'incuria, ma divenire un centro di accoglienza per la popolazione scolastica e non. I cittadini di Torre Maura attendono con ansia. FEDERICA GRAZIANI


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ia delle due Torri, la bretella del VI municipio che collega Fontana Candida a Villa Verde, resta in uno stato d’emergenza allarmante: asfalto dissestato, una carreggiata che in prossimità di via Casilina si restringe all’inverosimile e che, prevedendo il doppio senso di marcia, obbliga gli autobus della linea 053 provenienti da via Gagliano del Capo ad invadere la corsia opposta. Le segnalazioni da parte dei residenti non hanno fatto altro che moltiplicarsi nel tempo, generando un vero e proprio caso politico nelle precedenti amministrazioni. Da “pomo della discordia” dell’ex giunta Scorzoni (quando a scontrarsi furono le posizioni dell’allora Presidente e di Vittorio Alveti), a motivo di mobilitazione per gli oltre seicento firmatari che lo scorso ottobre hanno partecipato alla petizione popolare per la messa in sicurezza del tratto stradale. A tre mesi dall’iniziativa dei residenti, il copione resta immutato e l’allarme di via delle Due Torri finisce per l’ennesima volta col rimanere congelato tra bilanci municipali e capitolini. “Da quando ci siamo insediati –

I GENITORI E IL PRESIDE DELL'ISTITUTO DENUNCIANO UN FENOMENO DI COSTANTE PERICOLO PER TUTTI.

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osta selvaggia all'uscita da scuola: la situazione diventa sempre più insostenibile. A denunciarlo sono le mamme degli alunni dell'Istituto Comprensivo "Via Ettore Marelli", a Villaggio Breda, preoccupate per l'incolumità dei loro figli e dei pedoni. All'entrata e all'uscita da scuola, si sa, c'è sempre molta confusione. Tra mamme che si salutano e scambiano quattro chiacchiere e i bambini che s'inseguono e giocano non c'è da stare tranquilli. Soprattutto se le auto sono parcheggiate in sosta sui marciapiedi e l'autobus che non riesce a passare. "Quando porto mio figlio a scuola bisogna stare attenti a non sporgersi in strada. Le macchi-

Tutto fermo per via delle Due Torri È UNA STORIA CHE SI RIPETE QUELLA DI VILLA VERDE, UN COPIONE UGUALE A SE STESSO DA TROPPI ANNI.

spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Valter Mastrangeli – non abbiamo ancora potuto dare il via libera ai lavori. C’è la volontà: quando avremo fondi disponibili la rifaremo. Non posso fare previsioni sui tempi necessari, bisogna vedere se ci arriveranno gli stanziamenti, e noi li chiederemo espressamente. Sappiamo bene che quella strada ha bisogno del marciapiede e di una ristrutturazione radicale”. Una volontà che è sembrata emergere an-

che durante la delibera sul rifacimento di via dei Colombi, votata il 6 dicembre in Commissione Lavori Pubblici e Mobilità: “Dopo un vivace dibattito - commentava il consigliere Cinque Stelle Fabio Tranchina sul suo profilo Facebook – hanno modificato la delibera di indirizzo aggiungendo (al volo) via Enrico dell’Acqua, via delle Due Torri, via Giuseppe Macchi, via Stefano Breda e viale Nusco”. Un problema di risorse anche secondo l’Assessore alla Mobilità Vittorio Alveti: “Non abbiamo aggiornamenti. Per ora si devono verificare le possibilità economiche. Io dico che ci sono gli strumenti per poter mettere in sicurezza almeno alcuni dei tratti più critici senza spendere troppo. In questo periodo mi sembra abbastanza complesso chiedere risorse, anche se i problemi di via delle Due Torri sono chiari a tutti: una strada in pessimo stato sia di asfalto che di viabilità”. Non si ferma però la polemica dei residen-

ti nei confronti delle istituzioni: “Non abbiamo neanche noi alcun tipo di aggiornamento – spiega Mario Puliafito, principale promotore della petizione protocollata il 18 ottobre da Marino – Ci sembra che al Comune il nostro problema non interessi affatto. Io stesso mi sono confrontato in Municipio con i diversi interessati, i quali, a parole, si sono resi disponibili. Personalmente il discorso dei fondi non mi convince. È un escamotage per darci il contentino. Vogliamo risposte più chiare sulla vicenda, specie sul discorso delle risorse gestibili. Come residenti – conclude Poliafito – abbiamo superato alcuni disaccordi interni fra i comitati di quartiere e siamo ancora più uniti di prima. Vogliamo organizzare un’iniziativa per la fine di gennaio, una manifestazione per ribadire le nostre esigenze. Parallelamente, se necessario, faremo un’istanza al Prefetto dove sottolineeremo tutti i pericoli di questo tratto stradale. Se chi di competenza riconoscerà le nostre istanze, ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità”. DAVID CECCARELLI

VILLAGGIO BREDA: LA SCUOLA DI VIA MARELLI CONTRO I PARCHEGGI ‘COATTI’ ne parcheggiate non lasciano spazio a bambini e pedoni di transitare tranquillamente sul marciapiede" sottolinea una delle mamme. Il marciapiede, dove le vetture sostano impunemente, è sconnesso e rovinato, gli alberi, abbattuti qualche tempo fa, non sono mai stati tolti e queste problematiche aumentano i rischi di incidenti. Il Preside dell'Istituto, Enrico Farda, a conoscenza di questo fenomeno, si è da subito mobilitato per garantire una maggiore sicurezza pubblicando sul sito della scuola anche una circolare rivolta ai genitori per impedire i parcheggi coatti e facendo leva su un "senso di civiltà collettivo". Ma non c'è stato alcun segnale positivo, anzi "il fenomeno continua a ripetersi ogni

giorno, all'entrata e all'uscita da scuola, e a nulla sono valse le segnalazioni che abbiamo fornito al Municipio VI, affinché fossero fatte delle multe". Infatti, oltre a dover multare i genitori che parcheggiano sul marciapiede, lo stesso trattamento dovrebbe essere applicato anche a quelli che utilizzano l'adiacente parcheggio di Grotte Celoni a pagamento, dove le strisce blu vengono ignorate e le tariffe di sosta non pagate. È un fenomeno senza controllo che preoccupa i tanti genitori che raggiungono i loro bambi-

ni a piedi o con i mezzi pubblici. Se da un lato si cerca di salvaguardare la sicurezza dei propri figli dall'altra la si mette in costante pericolo, parcheggiando dove non si dovrebbe e limitando la visibilità. MELISSA RANDÒ

“VIA DI TORRENOVA VERRÀ MESSA IN SICUREZZA” DA

SQUINZANO FINO A VIA BITONTO PRESTO UN PERCORSO PEDONALE. AD ANALVETI, ANCHE A SEGUITO DI UNA PETIZIONE ORGANIZZATA DAGLI ABITANTI DELLA ZONA. SI PROCEDERÀ PER GRADI, PRIMA VERRÀ TERMINATA LA ROTATORIA SU VIA DI TOR BELLA MONACA. VIA

NUNCIARLO

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assicurazioni importanti per i residenti di Torre Angela: via di Torrenova dall’altezza di via Squinzano fino a via Bitonto – non rappresenterà più un pericolo per l’incolumità personale. Il tratto è da anni al centro di polemiche e segnalazioni, “troppo pericoloso” dicono i cittadini. Ai pedoni è di fatto precluso un transito sicuro dall’altezza di via Squinzano fino alla scuola Oscar Romero o al Parco Calimera e viceversa. I marciapiedi sono insufficienti se non completamente assenti, il manto stradale è dissestato e manca una segnaletica orizzontale di raccordo tra i civici dispari e pari, la fanghiglia a bordo strada causa disagi e scivolamenti rovinosi in mezzo alla carreggiata. Il nuovo cantiere aperto proprio davanti via Squinzano poi fa il resto, fra meno di 8 mesi sorgerà una rotatoria di raccordo con via di Tor Bella Monaca per un valore di 630mila euro finanziata coi fondi dei consorzi. Il detto cantiere copre in parte il marciapiede dalla parte dei civici pari dove è posizionata una fermata autobus. Sulla base di queste criticità i residenti hanno attivato una raccolta firme per chiedere al Municipio che al più presto venga messa in sicurezza via di Torrenova. Dice Gaetano Congi, coordinatore della petizione: “Questa situazione di estrema pericolosità sarebbe facilmente sanabile. Al lato dei numeri civici pari il terrapieno potrebbe essere spianato in modo da creare sia il marciapiede per i pedoni, che i parcheggi per le auto. Mastrangeli (Assessore La-

vori Pubblici) ha dato il proprio benestare verbale alla nostra idea appoggiando la richiesta”. Abbiamo contattato Alveti (Assessore Mobilità) conoscitore tecnico del progetto rotatoria su via Squinzano il quale ha assicurato: “Posso dare la notizia che sarà compreso nel progetto l’allungamento del marciapiede da Via Squinzano (parte civici dispari fino a Via Maglie, ndr). Segnaleremo delle strisce pedonali di collegamento al marciapiede dalla parte opposta, abbiamo già fatto spostare la fermata autobus per l’eccessiva vicinanza al cantiere. Da lì metteremo in sicurezza il resto del tratto per raggiungere il parco (Calimera, ndr)”. Dunque non sarà realizzata la richiesta di molti residenti su un marciapiede unico fino a via Bitonto: “Ci sono troppi impedimenti e strade che incrociano, sarebbe stato inutile e avrebbe richiesto uno stanziamento ingente di fondi” conclude Alveti. Il Municipio è convinto di riuscire a terminare tutti i lavori entro un anno. Vigileremo che in nome dell’economicità non venga sacrificata la sicurezza dei cittadini. MANUEL MANCHI


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l 9 gennaio alle 11.30 la Commissione Bilancio e Patrimonio municipale ha ispezionato gli spazi dell'Ex Fienile della musica sito in Largo Mengaroni. A fare da Cicerone il Presidente di "El Che'ntro Sociale" di Tor Bella Monaca Massimo Cecchetti - di fatto uno dei responsabili della struttura da quando dal 2008 è scaduto l'ultimo bando di assegnazione - e una rappresentanza dei ragazzi del Comitato dei Musicisti dell'Ex Fienile. Il plesso negli ultimi mesi ha subito un rapido deterioramento ma soprattutto ha visto protrarsi una lunga serie di atti vandalici. Sono state mostrate da Cecchetti ai consiglieri presenti le criticità più gravi: "Le porte dell'ascensore sono state tolte, chiunque ci passi rischia di cadere di sotto. La maggior parte dei vetri sono stati danneggiati dall'interno. Le mura sia interne che esterne sono state imbrattate con scritte smaltate, gli impianti elettrici sono stati più volte danneggiati e le plafoniere al primo piano sono sparite". Lo stupore e l'indignazione dei membri della Commissione è poi aumentato alla vista delle barbariche razzie perpetrate nelle sale prova e registrazioni musicali: "Le pelli dei tamburi sono state squarciate, è stato rubato un Macintosh dal valore di circa tremila euro. Ma soprattutto è stato squarciato l'impianto di insonorizzazione nella sala prove, che di fatto ora è inutilizzabile!". Accusato dal centro sociale e dai ragazzi del Comitato dei Musicisti è Antonio Campisi, l'ex custode che ha trasferito nell'Ex Fienile la propria residenza dal 2011. Il suo

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l Municipio come istituzione non ha mai abbandonato le torri 1 e 2 di Largo Brandizzi (Tor Bella Monaca) al totale degrado. È questo il sunto delle dichiarazioni che Fernando Vendetti – ex Presidente Commissione Sicurezza VI Municipio – ha rilasciato al nostro giornale dopo il servizio andato in onda in tutta Italia lo scorso 27 dicembre. Nel servizio gli inquilini delle torri e il Presidente Scipioni segnalano la totale assenza di lavori di manutenzione dal 2008. Gli interventi dovrebbero essere effettuati da Romeo (Società appaltatrice) con il coordinamento del Municipio. Vendetti spiega: “Dal 2009 al 2013 in special modo nella torre 1 abbiamo eseguito i sopralluoghi opportuni. Con l’Assessore Ghera (Lavori Pubblici Roma Capitale, ndr) è stata convocata la Commissione Stabili Pericolanti, la quale ha appurato come lo stabile non fosse in pericolo di crollo. La seconda visita dello stesso organo si

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LA COMMISSIONE PATRIMONIO HA VISITATO I LOCALI DANNEGGIATI DELLA STRUTTURA DI LARGO MENGARONI. IL MUNICIPIO SI IMPEGNERÀ PRESSO IL DIPARTIMENTO PER CONCEDERE UNA CONVENZIONE PRO TEMPORE AL CENTRO SOCIALE GIÀ RESPONSABILE DE FACTO. RESTA DA DEFINIRE IL DESTINO ABITATIVO DELL'EX CUSTODE ANCORA RESIDENTE ALL'INTERNO.

IL 10 GENNAIO IL PRESIDENTE SCIPIONI HA RATIFICATO L'ILLICEITÀ DELLE CARTE CHE LEGANO ANTONIO CAMPISI ALL'EX FIENILE DI LARGO MENGARONI.

intento sembrerebbe quello di far dichiarare l'inagibilità del luogo così da impedire lo svolgersi delle attività patrocinate da Municipio e Comune. In tal senso andrebbero i danneggiamenti apportati ai sanitari al piano terra del palazzo l'8 di gennaio. L'ex custode da parte sua - sopraggiunto sul luogo un'ora dopo - ha respinto in parte le accuse: "Sì è vero le scritte con lo smalto le ho fatte io, ma solo perché Cecchetti e gli altri ragazzi mi prendono di mira per cercare di cacciarmi. Gli atti vandalici non sono mia responsabilità". Invitato dal Consigliere Pinti a esibire un documento di residenza l'ex custode ha tergiversato per poi dileguarsi. Il Presidente della Commissione Bilancio e Patrimonio Onorati, impressionato dal rapido deteriorarsi dell'Ex Fienile, ha promesso: "Cer-

cheremo di concedere al centro sociale una convenzione d'affidamento e manutenzione fino a che non sarà indetto un bando pubblico per lo stabile. Scipioni ha assicurato che il bando verrà presto indetto". Come poi precisato nella riunione della Commissione Patrimonio del 14 gennaio con la Polizia Municipale del VI, l'autorizzazione per la convenzione pro tempore per l'affidamento dello stabile dovrà pervenire dal Dipartimento Patrimonio capitolino, che attualmente tiene ancora in carico l'ex fienile. Qui si apre tuttavia la gravosa questione sulla sorte abitativa dell'ex custode, che dichiara di non avere altra residenza dove andare in caso di sfratto. La convenzione pro tempore lo inviterebbe ad andarsene, lui risponde: "Io me ne andrei volentieri, se avessi assegnato un altro posto per vivere". Si preannuncia un braccio di ferro tra Municipio, servizi sociali e l'ex custode. La volontà di tutti è che l'Ex Fienile torni presto a garantire sicurezza per le attività che il centro sociale e i ragazzi di Tor Bella Monaca hanno in programma fino a giugno. MANUEL MANCHI

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atto è una risposta all'interrogazione portata in Consiglio Municipale il 12 dicembre dai consiglieri M5S Tranchina e Mammì. Oggetto: un chiarimento sulla posizione legale (residenza) dell'ex custode nella struttura adibita a polo musicale. Questa la concisa quanto rimarchevole risposta: "Le risoluzioni e i provvedimenti già intrapresi da questa amministrazione sono deputati a restituire il sito ai giovani del VI Municipio. Il Sig. Campisi è stato identificato dal Comando Gruppo VI Torri di Roma Capitale per numerosi reati e invitato a lasciare il sito perché occupato abusivamente". Con questo comunicato non solo Campisi viene dichiarato occupante abusivo, ma viene anche accusato degli atti vandalici compiuti all'interno del plesso. Soddisfazione dal mondo politico e dalla comunità. Tranchina dice: "Piano piano il nostro tenace lavoro di controllo sul territorio sta portando i suoi frutti". Aggiunge Cecchetti, Presidente El Che'ntro Sociale: "Questa è la presa di posizione che aspettavamo. Attaccheremo le fotocopie di questo verbale per il quartiere, anche sulle porte dell'Ex Fienile". MANUEL MANCHI

CANTIERE IN VIA DI TOR BELLA MONACA

LO DICHIARA L’EX PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SICUREZZA DEL MUNICIPIO. LE PAROLE SONO RILASCIATE IN RISPOSTA ALLA DENUNCIA FATTA DAGLI INQUILINI E DA SCIPIONI A STRISCIA LA NOTIZIA SULL’INESISTENZA DI LAVORI DI MANUTENZIONE DAL 2008. è verificata nel 2013. La lista dei lavori fatti è lunga: Abbiamo sistemato le cantine, installato pompe dell’acqua nuove per problemi di pressione nello stabile, fatto riparare i citofoni, messo in sicurezza le scale (interne, ndr) e l’entrata della torre 1 perché erano caduti dei calcinacci”. Vendetti rivendica di essersi prodigato in prima persona per i residenti: “Il 1 gennaio 2009 alle ore 7.30 mi sono recato nella torre 2 dopo che un petardo ha incendiato un appartamento nella notte di capodanno. In tre giorni la famiglia si è vista assegnare l’emergenza abitativa, in sei mesi tramite l’Assessorato della Belviso (Politiche sociali e Promozione della Salute del Comune di Roma, ndr) abbiamo fat-

to rifare i mobili e ristrutturare il posto”. Poi ammette in parte le responsabilità del Municipio: “Siamo mancati nella continuità degli interventi”. Vendetti si riferisce al rifacimento delle facciate poi non portato a termine. Le carte confermano le parole rilasciate. Descrivono anche lavori di manutenzione straordinaria dell’U.O.T. nel 2009 sull’impianto elettrico incendiato dello scantinato e delle scale, effettuati da Romeo con l’autorizzazione del Dipartimento III. Osservando le attuali e immense criticità delle due torri risulta tuttavia impossibile scagionare la scorsa come le precedenti amministrazioni, che anche se non assenti si sono prese carico con troppa negligenza delle preoccupazioni sempre maggiori degli inquilini. MANUEL MANCHI

CORSA A OSTACOLI SU VIA DUPRÈ

eri e propri "crateri" che rendono anche il più normale transito un'impresa, finendo sempre più con l'allarmare gli abitanti della zona. "Circolare con la macchina fra queste strade è pericoloso, oltre che difficile - ha spiegato un residente In alcuni punti l'asfalto è stato totalmente divelto, in altri ci sono buche dove ristagna l'acqua piovana per giorni tanto sono profonde. Più si scende verso via Torresini, più la

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IL MUNICIPIO DICHIARA L'EX CUSTODE UFFICIALMENTE ABUSIVO

PASSARE PER VIA GIOVANNI DUPRÈ DIVENTA OGNI GIORNO PIÙ DIFFICILE. DA TROPPO TEMPO, LA STRADA CHE ATTRAVERSA IL CUORE DEL QUARTIERE GIARDINETTI (FRA VIA DEGLI ORAFI E VIA ALENDA) PRESENTA UN MANTO STRADALE DISSESTATO, DISSEMINATO DA BUCHE PROFONDE ANCHE DECINE DI CENTIMETRI.

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Sopralluogo all’Ex Fienile

“NON ABBIAMO ABBANDONATO LE TORRI DI LARGO BRANDIZZI”

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condizione della strada peggiora. Ma anche qui intorno, tra via Giuseppe Romagnoli e via Giuseppe Maggiolini, la situazione non è delle migliori. Passare con l'automobile, peggio ancora con le due ruote, è davvero rischioso, specie durante le ore notturne o con il maltempo". La zona era stata segnalata già alcuni anni fa presso la Fondazione Ania per la sicurezza stradale a causa dell'assenza di segnaletiche sia orizzontali che verticali,

e dunque definita come "Black Point" (ovvero area ad elevata probabilità d'incidente). Resta da chiedersi per quanto tempo automobili e motorini saranno costretti a dribblare gli ostacoli di via Duprè prima di un qualche intervento capace di garantire maggiore sicurezza e viabilità. DAVID CECCARELLI

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avori in corso in Via di Tor Bella Monaca. Un cantiere che sorge in direzione via Casilina, adiacente alla Chiesa di Santa Maria del Redentore e a pochi metri di fronte al supermercato Pewex, e che, molto probabilmente, sarà destinato alla messa a punto di una nuova stazione di servizio. La realizzazione, autorizzata nel 5 novembre 2012 e commissionata dalla Sta.Ser. srl, azienda attiva nella gestione di stazioni di servizio e nella vendita di carburanti, è in mano all'impresa Del Mauro Costruzioni srl. Il tutto a qualche centinaio di metri dalle due stazioni in prossimità di via Aspertini. DA. CE.


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l “mercato della buona terra” s’ha da fare. Dall’8 dicembre al primo piano della struttura di via Settimio di Vico 13 (Torre Spaccata) è tornato l’esercizio per prodotti agricoli a Km0. Tornato perché dal 24 novembre (quindi per due settimane) il mercato solidale è rimasto chiuso. Causa? L’intromissione del Municipio VI che si è preso tempo per controllare la veridicità degli atti che legano l’Associazione organizzatrice degli eventi (Calpurnia) al privato assegnatario (ditta Cittadini), ma soprattutto le carte che legano quest’ultimo al Comune di Roma, reale proprietario del bene. Nell’attesa, l’Amministrazione ha cercato di procrastinare la riapertura dello spazio domenicale inviando i Vigili per controlli che però si sono rivelati infruttuosi. Nessuna multa, anzi. La svolta è arrivata il 6 dicembre. Racconta Marinelli (nella foto), Presidente di Calpurnia: “Mi

Torre Spaccata, riapre il mercato a km0 AD

INIZIO DICEMBRE L’ASSOCIAZIONE

CALPURNIA,

CIALE NELL’EX MERCATO, HA RIAPERTO I BATTENTI: STARE PER RIPRENDERE”.

IL MUNICIPIO

CHE OSPITA L’ATTIVITÀ COMMER-

“I VIGILI

HANNO DATO IL BENE-

NON PRENDE UNA DECISIONE, DILANIATO DA

LUNGAGGINI AMMINISTRATIVE E DIVISIONI TRA CONSIGLIERI.

sono recato dal Comandante dei Vigili locali e ho chiesto un parere sulla nostra attività. Come immaginavo non ha apposto nessuna riserva alla prosecuzione della nostra iniziativa, poi-

ché il nostro mercato si svolge all’interno dell’Associazione, ne abbiamo notificato le modalità al Municipio e non vi è normativa che ne vieti l’apertura”. L’esercizio agricolo domenicale è stato integrato a mercatino natalizio per il mese di dicembre e inizio gennaio: venduti libri usati, manufatti creati dai residenti del quartiere e oggettistica varia, il ricavato è usato per l’autofinanziamento dell’Associazione. “La vendita è riservata ai soli soci, stiamo creando un seguito popolare in un quadrante di Torre Spaccata rimasto abbandonato per anni”. Il beneplacito dei Vigili sembrerebbe inchiodare il Municipio alle proprie respon-

PRIMO ANNIVERSARIO DEL MERCATO DI VIA SISENNA IL 9 GENNAIO È STATO ALLESTITO UN BUFFET ALL’INTERNO DEL PLATEATICO DI TORRE SPACCATA. FRA LAVORI DA TERMINARE E TANTI PROGETTI I COMMERCIANTI SI DICHIARANO SODDISFATTI DEGLI AFFARI.

È

stato un anno intenso quello trascorso dai negozianti del mercato rionale di via Sisenna. Il 9 gennaio 2013 il taglio del nastro ha portato la struttura commerciale a essere il centro d’aggregazione di Torre Spaccata. Dopo un anno i cittadini si sono riversati nel mercato coperto, hanno partecipato alla festa indetta per l’occasione dagli stessi esercenti: allestiti banchi con cibo, bevande e vettovaglie varie su tavoli disposti per tutto il mercato, la fruizione è stata completamente gratuita. Racconta Loredana Fonzi, Vicepresidente del mercato: “Molti di noi si sono spostati qui dal mercato ambulante di via Sisenna. Ora dopo un anno di lavoro gravoso stiamo raccogliendo i frutti

Fabiola Pinori e Loredana Fonzi

fonamento dei tombini e il parcheggio ancora chiuso che crea problemi soprattutto all’apertura del mercato vicino ambulante” dice Fabiola Pinori, Presidente del mercato che speravamo: abbiamo una clientela fissa e negozi molti differenziati, anche la sartoria e il parrucchiere aggiunto da poco!”. Al bilancio positivo di vendite si accompagnano le rimostranze all’Amministrazione non ancora ottemperate: “I problemi sono sempre quelli. La mancanza di una piattaforma carico/scarico merci, il mancato si-

sabilità. Dopo i sopralluoghi effettuati dalle varie Commissioni e le convocazioni “conoscitive” di Calpurnia in Municipio ora tutto tace. Sardone – membro Commissione Commercio – ha confermato come non ci siano nuove disposizioni urgenti. Gli stessi consiglieri di maggioranza che nell’ex mercato hanno svolto la propria campagna politica alle scorse elezioni ora si trovano in difficoltà al cospetto di quelli che invocano la (per ora) millantata illegalità delle attività svolte. La regia politica resta quella di Scipioni che ha intenzione di mettere a bando lo stabile pur avendo le mani legate fino a che non verrà stracciata la convenzione che lega Cittadini al Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale. La confusione è servita, intanto il mercato continua. MANUEL MANCHI

e rappresentante degli esercenti. Il Municipio si è dimostrato disponibile a risolvere al più presto le criticità, intanto i negozianti esternano la loro aspettativa per il prossimo anno: “Fare del mercato rionale un vero e proprio centro commerciale all’aperto, che riversi tutta la comunità in un unico luogo ospitale”. Dopo lunghissime vicissitudini burocratiche e amministrative (la struttura è stata progettata nel 2003) il mercato comincia finalmente a prendere vita, il prossimo anno sarà quello della conferma. MANUEL MANCHI

TOR BELLA MONACA, LE EMERGENZE SONO ALTRE! LE

ULTIME PRECIPITAZIONI DURANTE LE FESTIVITÀ HANNO RIAPERTO BUCHE E ALLA-

GATO STRADE.

MA

MUNICIPIO HA DECISO DI DESTINARE FONDI DIPARTIMENTALI TOR BELLA MONACA, DI CERTO NON LA STRADA PIÙ DISQUARTIERE. La rampa di accesso a Viale Anderloni. IL

AL RIFACIMENTO DI VIA DI SESTATA DEL

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ono disperati i pedoni e gli automobilisti in transito per il quartiere di Tor Bella Monaca. Le forti piogge riversatesi in strada a cavallo tra il 2013 e l'anno nuovo hanno prepotentemente portato alla ribalta il problema della sicurezza stradale. A segnalarcelo decine e decine di cittadini stanchi di vedere riaffiorare pozzanghere e crateri alle prime piogge. Questa volta non parliamo del percorso a ostacoli conosciuto col nome di via dell'Archeologia ma delle strade che la incrociano. Nuove fosse sono apparse in via dei Cochi e via Giovanni Castano. Notiamo furgoni dell'Ama evitare una buca a pochi metri delle torri di Largo Brandizzi e residenti allagati dalle auto che passano a velocità sostenuta sulle pozzanghere. A poche centinaia di metri di distanza sul ponte di viale Pietro Anderloni la situazione è la medesima: due buche sulla rampa di accesso sono appena state tappate, ma a pochi metri di distanza due cavità di 15 cm vengono evitate dalle auto in marcia. Spostandosi su viale Santa Rita da Cascia lo scenario è quantomeno desolante. Il manto - in molti punti saltato - presenta crepe e lunghe distese d'acqua assumendo più le sembianze di un acquitrino che di una strada. Ma la buca più profonda si trova poco dopo l'incrocio con via Baldrighi: una fossa profonda più di 20 centimetri che costringe gli automobilisti a spostarsi sull'altra corsia per evitare forature. Dicono in coro un gruppo di residenti: "A diversi di noi sono state bucate ruote e deformati cerchioni, su viale Santa Rita le macchine si sposta-

In basso via Castano e Viale Santa Rita

no sulla corsia contromano pur di evitare due enormi crateri". Aggiunge un inquilino di viale Santa Rita: "Per chi transita in motorino il pericolo è immenso! Siamo stati costretti addirittura a mettere un raccoglitore dell'immondizia in mezzo alla strada per segnalare il pericolo. Di notte qui l'illuminazione è insufficiente". Il Municipio ha deciso di indirizzare i fondi del Dipartimento SIMU (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) per il rifacimento di via di Tor Bella Monaca nel mese di dicembre. È risaputo come la tratta non venisse considerata dai residenti in condizioni tanto critiche da richiedere un lavoro di tale portata, per lo meno rispetto alle strade sopra descritte. Casualmente i lavori sono stati fatti pochi giorni prima della visita di Marino in VI, la prima dall'inizio del suo mandato. La cervellotica scelta dell'Amministrazione ora scontenta gran parte del quartiere. Come dicono i residenti: "Su Tor Bella Monaca il Municipio non faccia figli e figliastri". MANUEL MANCHI


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Via del Fosso di Santa Maura, torna l’incubo voragine!

volte ritornano. Non parliamo della raccolta di racconti di Stephen King ma delle profonde buche su Via del LA NUOVA DEPRESSIONE DISTA MENO DI DUE METRI DA QUELLA CHE HA PARALIZZATO Fosso di Santa Maura, quartiere Giardinet- IL QUARTIERE FINO AL 16 DICEMBRE. IN 4 GIORNI IL TERRENO È CROLLATO, LA BUCA ti. Il 2 gennaio una buca di pochi centimeÈ STATA TRANSENNATA DAI VIGILI E POI PROVVISORIAMENTE TAPPATA. SEMBRA SCHIACtri di diametro è apparsa sulla strada, a un CIANTE LA RESPONSABILITÀ DI CHI HA EFFETTUATO I RILIEVI ISPETTIVI SUL DISSESTO metro e mezzo dalla celeberrima fossa che IDROGEOLOGICO. ha scomodato trasmissioni televisive, il Presidente del 2 GENNAIO 4 GENNAIO 6 GENNAIO VI e causato dimostrazioni in Aula Consiliare. In pochi giorni la cavità è cresciuta insieme all’apprensione dei residenti, fino a che il 6 gennaio ha assunto le sembianze di una fossa: poco meno di un metro di diametro e mezzo meL’Acea dal 18 luglio afferma che i dissetolino ha appianato la buca vicitro di profondità. Sono state poste sti non dipendono né dalla rete idraulica né na. subito le transenne, quindi il 13 gendalla rete fognaria. I cittadini sono indignaGettata terra e calcestruzzo naio grazie ai fondi dipartimentali è ti, non si capacitano di come una spesa di compattata con rete elettrosalarrivata la colata di cemento e bitu15 mila euro sia servita solo a risolvere temdata. Le colpe sembrano ricademe. Un triste dèjà vu che già fa inporaneamente il problema voragine, lascianre sulla tipologia di studio effettuata sul sotfuriare i cittadini. Sembra ieri quando il 16 do dopo appena due settimane spazio altosuolo: il georadar, tecnica non invasiva di dicembre la scavatrice meccanica della ditl’ennesimo disagio. Dice Roberto Venditmonitoraggio atta a chiarire la natura delle ta preposta con i fondi della “Grande Viabiti, uno dei residenti: “A questo punto dobfrane sotterranee. lità” del Dipartimento Manutenzione capi-

biamo pensare che non abbiano veramente trovato le perdite d’acqua. Avrebbero dovuto rompere il terreno per circa 10 metri per scoprire la vera causa dei crolli! Sappiamo che Roma è vuota nel sottosuolo, ma in questo caso devono aver riempito soltanto una parte della cavità che ha scatenato il nuovo smottamento. Ci aspettiamo che prendano le misure idonee a risolvere definitivamente il problema”. Molte sono le incognite sui futuri interventi in caso di nuovo smottamento: potrebbe essere necessario avviare nuovi scavi per trovare la perdita sotterranea o rinforzare di nuovo il terreno. I costi sarebbero ingenti, e come detto da Angelucci (Pres. Commissione Lavori Pubblici): “Il Municipio al momento non è provvisto delle risorse adeguate per effettuare i lavori già fatti a dicembre”. MANUEL MANCHI

UN’EPIFANIA SPECIALE PER BAMBINI SPECIALI IL 6 GENNAIO AI RAGAZZI SCELTI DALLA CONSULTA HANDICAP E DALL’ASSOCIAZIONE GIOSE SONO STATI DONATI GIOCATTOLI E REGALI PER L’INFANZIA. OTTIMA AFFLUENZA DI PUBBLICO, L’INIZIATIVA È ALLA SUA II EDIZIONE.

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olce festa della befana per più di 50 bambini del nostro territorio. Dalle 17.30 fino a ora di cena nella sala al primo piano del centro commerciale Le Torri sono stati consegnati giochi forniti gratuitamente dalla catena Toys Center. Ad organizzare la manifestazione la Consulta Handicap del Municipio delle Torri con l’Associazione Culturale GIOSE. La Commissione Scuola, Cultura, Sport e Politiche giovanili ha patrocinato l’evento, presenti anche i consiglieri Gasparutto e Tranchina. L’evento è stato inserito all’interno della giornata di festeggiamenti per l’Epifania voluta dal centro commerciale, in linea di continuità col “Natale delle Torri” orga-

nizzato sempre nella stessa sala. Gli stessi consiglieri della Commissione Scuola si sono preoccupati del trasporto dei giocattoli, che sono stati numerati e regalati secondo le preferenze degli stessi bambini. Hanno preso la parola tutti i membri della Commissione e gli altri presenti: Antonio Panichelli (neuropsichiatra infantile ASL Roma B per l’Associazione GIOSE), Marilena Ilarioni (Presidente Consulta Handicap VI Municipio) e i responsabili del centro commerciale. Nella sala gremita in ogni ordine di posto allestiti anche giochi di gruppo per gli altri bambini accorsi e un buffet per allietare la serata dei genitori. Precisa Giose Ferrara, Presiden-

BEFANA TRICOLORE ALLA CASA DEL CITTADINO UNA PICCOLA OFFERTA PER CHI VIVE IL DISAGIO DELLA PERIFERIA ROMANA.

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on cambia il motto della “Befana tricolore”, l’iniziativa, giunta ormai alla sua ottava edizione, promossa dal centrodestra capitolino in favore delle famiglie in difficoltà. Nel pomeriggio di venerdì 3 gennaio, genitori e bambini si sono raccolti davanti l’Associazione Casa del Cittadino di via Priolo Gargallo (Tor Bella Monaca) in cerca del loro piccolo omaggio per festeggiare l’Epifania. “Offriamo piccoli pensierini a chi soffre un momento e una situazione difficile – racconta

Fernando Vendetti, ex presidente della commissione sicurezza del VI municipio – Anche in questa nuova edizione abbiamo riscontrato tanto entusiasmo attorno alla nostra iniziativa. La formula è la stessa: operare direttamente sulla strada, là dove molti, e spesso proprio i più bisognosi, non vengono raggiunti. La Casa del Cittadino lavora esattamente in questo senso: offrendo consulenza per questioni burocratiche e aiuto umano a chi ne ha bisogno.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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l 27 maggio 2011 il Ce.s.p.p. Centro di Supporto Psicologico Popolare, iniziò un lavoro difficile e mirato nel quartiere depresso di Tor Bella Monaca: da quella data, sono stati raggiunti alcuni importanti obiettivi. Primo fra tutti: rendere accessibile a tutti l'ascolto e il supporto psicologico abbattendo drasticamente le liste d'attesa e i costi elevati. In appena due anni il Cespp è diventata una realtà ben radicata nel tessuto sociale di Tor Bella Monaca, e questo è stato possibile portando avanti un lavoro in condizioni di totale autofinanziamento e autogestione, mirato anche e soprattutto sulle donne vittime di violenze. Queste donne, umiliate e sbandate, che non sapevano con quali istituzioni parlare e quale percorso intraprendere, hanno trovato ascolto ed accoglienza con e tramite il Cespp. Tuttavia, con questo comunicato di oggi, vogliamo sottolineare con molta chiarezza che, a partire dal 14 gennaio 2014, il Ce.s.p.p. sarà impossibilitato a proseguire nel suo lavoro all'interno del quartiere. Più volte in questi anni abbiamo tentato di sensibilizzare le istituzioni locali municipali sul reale rischio dello sfratto che avrebbe di fatto sancito la fine delle nostre attività a Tor Bella Monaca. Nelle stesse occasioni - inutilmente - abbiamo cercato una collaborazione diretta delle istituzioni sulle varie attività del Centro, tramite la concessione di un locale comunale del quale ci siamo impegnati a pagarne le spese vive, ottenendo in cambio un umiliante e urlante silenzio, e tanta indifferenza. Tutto questo accade quando da tutto il mondo sociale e politico si reclama la creazione di nuovi centri antiviolenza. E accade che la politica e le istituzioni locali permettano la chiusura di uno di questi centri. Questo non è solo uno schiaffo al nostro lavoro, ma alle centinaia di donne morte durante questi anni, e a tutte quelle che per loro fortuna sono ancora vive, grazie al lavoro di chi come noi cerca di fermarne la mattanza. Non è dunque nostra volontà interrompere il lavoro intrapreso nel 2011 è soltanto la triste realtà, una realtà che ulteriormente penalizza un quartiere come Tor Bella Monaca, che quando avverrà la nostra chiusura, si aggiudicherà un ulteriore triste primato: quello dell'indifferenza al tema del femminicidio. CE.S.P.P. CENTRO DI SUPPORTO PSICOLOGICO POPOLARE

te Ass. GIOSE: “L’anno scorso abbiamo organizzato l’evento fuori dal Municipio (Teatro Tendastrisce, ndr) questa volta la Commissione ci ha dato modo di riportare questi bambini speciali vicino alle loro case”. Unica nota stonata l’ esclusione della Commissione Sociale del Municipio, per un evento che più che cultura aveva il sapore sociale. La forte partecipazione impone una replica, vista anche la scarsità di iniziative di stampo socio - assistenziale nel nostro territorio. MANUEL MANCHI

Tutto ciò nasce dal nostro sostegno economico, da quello politico e dai vari sponsor che ci aiutano”. Tanti i bambini accorsi per scartare il proprio regalo fra musica, buffet e intrattenimento: “Oggi è andata benissimo, una conferma che la nostra utenza ci avverte sul proprio territorio come aiuto concreto. La maggior parte di chi si rivolge a noi – continua l’ex presidente – è rappresentata da famiglie sotto sfratto, gente che vive in case popolari, pensionati.

Possiamo dire di aver aiutato molte persone, quasi sempre a patrocinio gratuito, quasi sempre in situazioni difficili: da malati sotto sfratto a italiani costretti a vivere nelle roulotte”. Ma ad aspettare la befana tricolore ci sono anche le famiglie dei migranti: “Questa è un’iniziativa che nasce dalla politica e dai partiti – ha concluso Vendetti – ma cerca di non fare espressamente politica. Non è volta ad aggraziare l’elettorato, anzi, vuole arrivare proprio a chi non ti può eleggere”. DAVID CECCARELLI


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Finocchio e Borghesiana chiedono maggiore controllo

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e i commercianti vivono con l’angoscia di essere rapinati, non è migliore la percezione che hanno i cittadini della sicurezza nelle borgate nelle quali abitano o lavorano. ”Qualche giorno fa abbiamo trovato un cane impiccato. Bisogna fare qualcosa”, esordisce Luigi Di Bernardo, dell’Adq Collina della Pace di Finocchio. “Il poliziotto di quartiere, istituito quattro anni fa, sembrava aver dato buoni risultati- racconta Di Bernardo,– una persona che gira a piedi e vigila sulla situazione è l’unica soluzione“. Anche se in molti territori è risultata quella del poliziotto di quartiere una figura latitante e ,spesso, mitologica, Finocchio probabilmente ha vissuto un’esperienza diversa: ”Inutile parlare di stazioni di polizia e caserme, che ci vorranno anni prima che vengano realizzate. Sono disposto a firmare per riavere il poliziotto di quartiere”. Di opinione diversa è Teodoro Caruso, presidente del Cdq Due Colli: ”Avevano istituito il poliziotto di quartiere, dicevano, ma da queste parti non l’abbiamo mai visto. Si è presentato, forse, solo un po’ a Finocchio e a Borghesiana. Abbiamo bisogno della presenza delle forze dell’ordine”. Maggior controlli, quindi, l’unica soluzione per garantire maggiore sicurezza ai cittadini. Il problema è che la gente ha paura, anche di uscire la sera o di sta-

L’ISTITUZIONE DEL POLIZIOTTO DI QUARTIERE E LA COLLABORAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI COMITATI: SEMBRA QUESTA LA SOLUZIONE DEL TERRITORIO AL PROBLEMA SICUREZZA. re sola in casa - sottolinea preoccupato Caruso - qualche settimana fa è stato portato a termine l’ennesimo furto da queste parti. E’ necessario fare qualcosa!”. Il Cdq Due Colli fa anche una proposta: ”Sarebbe necessaria una collaborazione tra istituzioni e

comitati: noi parliamo direttamente con le persone, conosciamo i problemi e potremmo aiutare con le segnalazioni. La gente ha poca fiducia nelle forze dell’ordine perché accade spesso che i criminali vengano rilasciati poco dopo essere sta-

ti fermati”. Maggiori controlli, anche con la collaborazione di comitati ed associazioni. Ma anche leggi severe e certezza della pena, perché la responsabilità di tanti crimini non ricada sulle forze dell’ordine. JESSICA SANTINI

I COMMERCIANTI DEL CASILINO: “SIAMO ABBANDONATI!” POCHE

FORZE DELL’ORDINE E TERRORE TRA LE STRADE.

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COMMERCIANTI OFFRONO LA

LORO DISPONIBILITÀ PER PER MIGLIORARE IL QUARTIERE NEL QUALE LAVORANO E, SPES-

SO, VIVONO.

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opo gli ultimi fatti di cronaca avvenuti nel Municipio VI, con la morte di un giovane a Tor Bella Monaca, c’è poco da stare tranquilli. I commercianti sono i primi a non sentirsi sicuri e a chiedere quello che da sempre invocano a gran voce: maggiore controllo. “Né polizia, né carabinieri, da queste parti; non passa mai nessuno - racconta la signora Abballa Germana, titolare di una profumeria a Borghesiana- praticamente la percezione della sicurezza è pari a zero. Infatti indisturbati ogni giorno continuano a rubare nel negozio. Qualche giorno fa sono riuscita a beccarne uno in flagrante solo grazie all’intervento di un cliente”. Non diversa la situazione per la signora Mari Christin, anche lei di Borghesiana dove fa la parrucchiera: ”La periferia conti-

nua ad essere trascurata. Perché la gente che dovrebbe governarci non la conosce e non la vive. Non sa quali problemi ci sono e come affrontarli. Infatti mai nessuno a controllare questa zona, così ci troviamo a stare da soli”. “Zero percezione sicurezza- tuona anche Alessandro, del bar Gino a Borghesiana - Siamo reduci di una rapina lo scorso anno, anche se sembra essersi un po’ calmata la situazione”. I commercianti che portano avanti le loro botteghe, qualche chilometro più in là, non vedono certo la situazione più rosea: ”Ci sentiamo abbandonati- sottolinea il portavoce dell’Associazione commercianti di Finocchio, Riccardo Centonze, da poco istituita nel quartiere - abbiamo bisogno di maggiori controlli”. L’associazione si mostra, però, concreta e propositiva: ”Avremmo bisogno di una postazione fissa di polizia, come punto di

riferimento in caso di scippo, o anche solo per denunciare le prepotenze con le quali purtroppo quotidianamente convivono i commercianti”. Ricorda il portavoce che è stato istituito il corpo dei carabinieri in congedo che spesso gira nei quartieri, ma la sua presenza non è sufficiente. “Capiamo le difficoltà delle istituzioni in questo momento di crisi, ma noi commercianti ci mettiamo a disposizione per dare una mano- sottolinea Centonze - la politica può convocarci e insieme coordinare un piano per cooperare. Siamo disponibili a fare qualcosa per migliorare la situazione”. Tra paura e spirito di sopravvivenza, i commercianti affrontano le loro giornate lavorative, in un periodo di crisi che li vede impegnati in una guerra su più fronti: non solo andare avanti resistendo alle difficoltà economiche, ma anche stando in allerta contro eventuali malintenzionati: chiedono solo più controlli, o di essere coinvolti, disposti a dare una mano. L’importante è che la situazione arrivi ad una svolta. JESSICA SANTINI

FINOCCHIO, UOMO DA FUOCO AD UN APPARTAMENTO DOPO

UNA LITE CON LA MOGLIE SI BARRICA IN CASA E CON UNA BOTTIGLIA DI ALCOOL MINACCIA DI FAR SALTARE IL PA-

E’

no Nuovo hanno trovato non poche difficoltà ad entrare dentro la casa: mentre W.J.P, trentacinquenne polacco, stava dando fuoco all'appartamento con lui stesso dentro, gli agenti hanno tentato invano di abbattere l'ingresso principale. A quel punto, trovando difficoltà nel demolire la barricata, gli agenti hanno trovato accesso grazie al balcone sito al primo piano dei vicini. Subito dopo l'irruzione nell'appartamento uno dei poliziotti è stato aggredito dall'uomo per impedirgli di liberare l'ingresso e permettere l'accesso agli altri agenti e ai mezzi di soccorso. A nulla sono valse le minacce e la resistenza, dopo qualche minuto W.J. P. è stato bloccato e l'incendio è stato spento prontamen-

LAZZO.

TEMPESTIVO L'INTERVENTO

DELLE FORSE DELL'ORDINE.

l'epilogo dell'ennesimo litigio famigliare l'incendio che lo scorso 4 gennaio è accaduto a via Corleone a Finocchio dove, un uomo di 35 anni di nazionalità polacca ha dato fuoco al suo appartamento. Nuovamente ubriaco, l'uomo tornato a casa ha iniziato l'accesa lite con la compagna che si è allontanata con la figlia minorenne. A quel punto l'uomo si è barricato nell'abitazione e ha minacciato di far esplodere la palazzina. Sono stati proprio i vicini di casa che, spaventati dalle urla, hanno chiamato le forze dell'ordine. Intervenuti sul posto gi Agenti del Reparto Volanti del Casili-

L'UOMO

È IN STATO DI FERMO.

te dai vigili del fuoco intervenuti sul posto, evitando il peggio all'intera palazzina. Secondo le prime valutazioni sembrerebbe che W.J.P. abbia ricorso all'aiuto dell'alcool per far divampare l'incendio dopo che, in stato di ubriachezza, aveva consumato l'ennesima lite con la consorte che, ascoltata dagli inquirenti ha confermato la versione: dopo anni di violenza verbale, la donna, spaventata, questa volta si è allontanata con la figlia. Da quel momento l'uomo, fuori di sé, ha dato inizio al folle gesto. W.J.P. è stato fermato dagli agenti del Casilino Nuovo con l'accusa di minaccia, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, oltre a incendio doloso e violenza. JESSICA SANTINI


CASILINO

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n periodo terribile per la Polisportiva Borghesiana nuovamente colpita dai vandali che da qui a qualche tempo sembrano averla presa di mira. Questa volta è toccata alla recinzione esterna, unico baluardo a difesa dell’area dove si svolgono numerose attività sportive destinate ai giovani del territorio. Qui la mattina del 5 gennaio i custodi hanno fatto la spiacevole scoperta: ignoti malviventi hanno tagliato la rete che circonda la proprietà del Comune rendendola accessibile a tutti. Solo il mese scorso, erano entrati rompendo con un piccone un muro dello spaccio e portando via un po’ di bevande energetiche e alcuni trofei. Qualche tempo prima addirittura erano stati minacciati i dei soci, barricati dentro un edificio per pau-

QUESTA

VOLTA È STATA TAGLIATA LA RECINZIONE.

PRESO A PICCONATE.

DI GIACOBBE: ”NON

ra di imbattere nei malviventi armati di picconi. “Non ci lasciamo intimidire, sia chiaro – ribadisce Nicola Di Giacobbe, presidente della Polisportiva - chi porta a compi-

L’ISTITUTO

HA SUBITO GRAVI DANNI PER I QUALI LA DIRIGENTE HA GIÀ PROVVEDUTO ALLE DENUNCE. ANCORA INCERTA LA STIMA DEI DANNI, MA LA SCUOLA È FUNZIONANTE DAL 20 DICEMBRE.

orte forzate, un piano allagato, due cavie gettate a terra: si conclude così l’esperienza della protesta degli studenti dell’ IIS Pertini- Falcone di via Lentini a Borghesiana. Il 18 dicembre erano intervenuti i carabinieri per interrompere quella che era stata una occupazione a singhiozzi, iniziata subito dopo la settimana dello studente, una pausa dalle lezioni prenatalizia concordata dal Collegio docenti e dagli studenti stessi, con la promessa, dice la dirigente Angela Picca, di non cavalcare l’onda delle occupazioni e delle autogestioni, un vento di malcontento che ha coinvolto quasi tutti gli istituti della Capitale. La protesta, proseguita per pochi giorni, si è purtroppo conclusa nel peggiore dei modi: al rientro nell’edificio dopo l’irruzione della Polizia del Casilino, il dirigente e il personale docente, hanno trovato la scuola devastata: ”Molte maniglie sono da sostituire, sono entrati anche nella mia stanza - sottolinea la pro. Pecci - dove fortunatamente a parte forzare la porta, altri danni non ne sono stati fatti. Hanno però tolto la foto del

Presidente Napolitano dal muro: un chiaro gesto politico”. La Prof. Pecci comunica che ancora non è stata fatta una valutazione esatta dei danneggiamenti: “Abbiamo prontamente ripulito e chiamato il fabbro, infatti la scuola è stata riaperta il 20 dicembre per l’ultimo giorno. Ancora non è stata fatta una stima esatta dei danni, tra porte in generale e maniglie dei laboratori, per altro parecchio costose da sostituire”. La scuola, nonostante tutto, è perfettamente funzionante e si sta ovviando ai guasti, riuscendo praticamente ad usufruirne completamente. La Prof. Pecci ha provveduto alle dovute denunce contro ignoti per i numerosi danni causati alla struttura: probabilmente non si conosceranno mai i nomi dei responsabili. Ma su tutti gli studenti grava la responsabilità di quanto è accaduto, dovendo, loro stessi, pagare direttamente per il vandalismo di qualcuno. JESSICA SANTINI

CANE IMPICCATO A ROCCA CENCIA SCOPERTO DA ALCUNI VOLONTARI DELL'ALFA, LA BESTIOLINA È STATA STORDITA E STRANGOLATA. SI CERCANO I RESPONSABILI ACCUSATI DI MALTRATTAMENTO.

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n' inaudita barbaria che ha visto come vittima una cagnolina di appena 20 mesi, ritrovata su di un albero a Finocchio in zona Graniti, nei terreni adiacenti alla stazione della Metro C, qualche giorno dopo Capodanno. Un gesto del quale, a tutt'oggi, i responsabili colpevoli di maltrattamento, risultano ignoti, nonostante l'immediata mobilitazione delle forze dell'ordine: il cane, simil lupetto, dopo essere stato stordito dai malviventi, è stato impiccato su di un albero. La denuncia dell'orrendo misfatto è avvenuta ad opera di alcuni volontari dell'Alfa, dell'associazione Love for Animals i quali, dopo la segnalazione di alcuni passanti, sono intervenuti sul posto e hanno trovato la cagnolina con un collare di ferro, legata saldamente mediante il guinzaglio al ramo dell'albero. Fenomeno ancora molto diffuso, si sta tentando di contrastare la violenza sugli animali sia a livello nazionale che internazionale: la convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia recita nell'articolo 3 "Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenze o angosce ad un animale da compagnia. Nessuno deve abbandonare un animale da compagnia".

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Polisportiva Borghesiana, tornano i vandali

IIS PERTINI- FALCONE, ATTI VANDALICI DOPO L’OCCUPAZIONE

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La legge 189 del 20 luglio 2004 aggiunge al divieto di maltrattamento anche l'impiego degli animali nei combattimenti clandestini o in competizioni non autorizzate. Il provvedimento sancisce inoltre il divieto di utilizzare cani o gatti per la produzione o il confezionamento di pelli, pellicce, capi di abbigliamento e articoli di pelletteria nonché di commercializzarle o introdurle in Italia. Chi maltratta un animale per crudeltà o senza necessità rischia la reclusione da tre mesi a un anno o la multa da 3.000 a 15.000 euro. JESSICA SANTINI

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SOLO

UN MESE FA IL BAR È STATO

CI LASCEREMO INTIMIDIRE”.

mento questi atti orrendi ha intenzione di spaventarci. Ma noi non cederemo; proseguiremo per la nostra strada!”. Se è sicuro del lavoro che si è preposto di svolgere la società, un po’ meno lo è sul destino della struttura: ”Continuiamo a riparare i danni che i vandali provocano: il pallone dato a fuoco, i muri, ora le recinzioni. Non ce la facciamo a far fronte come Polisportiva a queste spese e chiediamo aiuto alle istituzioni, Comune e Municipio. Ci devono dire se ci dobbiamo occupare di attività sportiva nel territorio o

se siamo i custodi di un bene del Comune. Non abbiamo le risorse per fare entrambe le cose”, sottolinea Di Giacobbe che durante una riunione dello scorso mese ha espresso il desiderio che il Comune intervenga con l’installazione,prima possibile, delle telecamere di sicurezza, un deterrente contro il vandalismo, che potrebbe rendere più sicura la zona. Se il Municipio all’appello ha fatto orecchie da mercante, non diversamente si è comportato il Comune. Così, con le istituzioni che non offrono sostegno e la Polisportiva priva di risorse, continua ad accrescere il problema; e aumentano anche i danni da riparare. JESSICA SANTINI

VIA SICULIANA, CHIUDETE QUEL CRATERE! VICINO

ALLE SCUOLE SI STA APRENDO UNA BUCA CHE COMINCIA A DESTARE PREOCCUPAZIONE. SOLO UN MESETTO FA ERA IMPERCETTIBILE, TANTO DA NON ESSERE STATA TAPPATA.

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na voragine si è aperta su via Siculiana nel quartiere Due Leoni davanti la scuola Morvillo e all’istituto Archimede, a due passi dal parcheggio adiacente agli edifici. Proprio in prossimità delle strisce pedonali e del posteggio che molti genitori utilizzano per lasciare l’auto quando accompagnano i figli a scuola, è venuta a formarsi una enorme buca, profonda e che mano a mano si sta ampliando. Oltre ad essere pericolosa per i conducenti di tutti i veicoli, in particolare per i motociclisti, le prime vittime in caso di manto stradale dissestato, anche i pedoni rischiano di farsi del male: non solo perché la buca, adiacente alle strisce pedonali può giocare brutti scherzi a chi attraversa la strada e non ha l’abitudine di guardare a

terra, ma anche perché, vuoi per l’asfalto saltato dal cratere, vuoi per il manto dissestato un po’ ovunque, il rischio di inciampare e di cadere, proprio al centro della via, è piuttosto alto. Sono diverse le buche che si sono aperte in via Siculiana e alcune, con la pioggia di asfalto che un mesetto fa ha coperto inaspettatamente (che il bilancio è in rosso non è certo una novità!) il territorio del VI Municipio, sono state rattoppate in qualche modo. Quella davanti la scuola è una di quelle che solo il mese scorso era apparsa agli operai addetti ai lavori, presumibilmente, trascurabile tanto da essere tralasciata, e che in poco tempo sta diventando un cratere. E se si aspetterà ancora, chissà che dimensioni potrà raggiungere! A quel punto per una toppa sarà troppo tardi. JESSICA SANTINI


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Rocca Cencia, la nuova discarica del VI Municipio

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on bastava l'impianto di stoccaggio a Rocca Cencia: ad aumentare ulteriormente i disagi per i residenti della zona sono arrivati i cassonetti, tolti dalle strade del territorio e stipati in un terreno a pochi passi dallo stabilimento dell'Ama. Una distesa di centinaia e centinaia di cassonetti per la raccolta della spazzatura stradale accantonati in un'area a Finocchio di proprietà, sembrerebbe, di Manlio Cerroni, il re della spazzatura della Capitale, lo stesso che in questi giorni è stato indagato per reati legati proprio all'attività dello smaltimento dei rifiuti. Oltretutto i cassonetti sono stati depositati nell'area di Rocca Cencia non svuotati. A questo va aggiunta la spazzatura che è stata riversata dentro gli stessi nel periodo successivo, fenomeno purtroppo piuttosto diffuso anche grazie al caos, di questi ultimi tempi, nella gestione della raccolta dei rifiuti: infatti il terreno, privo di recinzione, ha consentito l'ingresso nell'area a chiunque avesse intenzione di scaricare spazzatura. Di ogni genere e con estrema facilità. Una vera discarica si è venuta a creare

UN'AREA, DI PROPRIETÀ DI CERRONI, È UTILIZZATA PER ACCANTONARE I SECCHIONI DELLA SPAZZATURA STRADALE, NON PIÙ UTILIZZATI. CHE IN POCO TEMPO SONO STATI RIEMPITI DI IMMONDIZIA.

M5S INTERROGA MARINO SU ROCCA CENCIA IL 7

M5S

MARINO CIRCA ROCCA CENCIA DOVE, ESISTENTE, È VENUTA A FOR-

PREPARA UNA INTERROGAZIONE PER IL SINDACO

COME UNA SORTA DI AMPLIAMENTO DELL’IMPIANTO GIÀ MARSI UNA DISCARICA.

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a Finocchio, vicino a importanti centri abitati, ad aree agricole e destinate al pascolo di animali. Un rischio concreto per la salute dei residenti e non solo. C'è voluta la mobilitazione dei cittadini infuriati ed una interrogazione ad opera del M5S a smuovere la situazione. E' stata condotta, infatti, giovedì 9 gennaio una bonifica dell'area: armati di ruspe gli operatori hanno tentato di ripulire la zona. Il problema è quanto resterà, semmai, tale: se la raccolta porta a porta non funziona, una distesa di cassonetti resta comunque una soluzione allettante. E se poi manca la recinzione, il gioco è fatto. JESSICA SANTINI

ei le domande poste dagli esponenti del movimento del Comune, chiare e decise: considerando che la promozione della raccolta differenziata non solo è un obbiettivo che lo stesso Marino ha più volte sbandierato nelle linee programmatiche 2012-2013, ma esistendo anche una direttiva Europea circa lo smaltimento dei rifiuti, il Movimento 5 Stelle pretende che la situazione dell’area nella quale sono stati accantonati i cassonetti a Finocchio venga chiarita: nell’interrogazione si domanda come mai tali cassonetti siano stati collocati senza alcuna misura protettiva su di un terreno e chi sia il proprietario dell’area. Si pone poi la questione della bonifica dell’area, divenuta in breve tempo una discarica a causa della quantità di

CASE POPOLARI ROCCA CENCIA, PARTE LA PROTESTA DEI CASSONETTI DOPO AVER SPOSTATO I CASSONETTI IN STRADA, HANNO DECISO DI RECARSI SOTTO LA SEDE DELL’AMA PER PROTESTARE CONTRO L’INEFFICIENTE RACCOLTA DEI RIFIUTI.

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GENNAIO

LA SITUAZIONE STRAORDINARIA CHE SI È VENUTA A CREARE A

econdo gli opuscoli informativi consegnati alle varie famiglie del territorio, gli operatori incaricati sarebbero dovuti passare almeno tre volte a settimana per portare via la spazzatura differenziata, in giorni ben stabiliti. In realtà i cassonetti, lasciati fuori dal comprensorio per la raccolta, si sono riempiti talmente tanto che i residenti delle abitazioni popolari di via Rocca Cencia hanno deciso di intervenire, a modo loro. Così, sabato 11 gennaio, dopo un’assemblea tenutasi nel comprensorio a Finocchio, gli abitanti hanno preso una decisione: spostare i cassonetti, posizionati davanti al cancello d’ingresso, portandoli più lontano, in fondo al viale sulla strada principale via Rocca Cencia. “Capita spesso che gli abitanti dei plessi vicini vengano da noi a buttare la spazzatura- spiega Paolo Armilotta, residente nelle case popolari- e quindi i cassonetti si riempiono velocemente. Da una parte capiamo che trovandosi senza altri contenitori per la raccolta dei rifiuti e con gli operatori che non passano con regolarità, da qualche parte do-

vranno pure buttarla l’immondizia”. Il problema è che, poi, gli operatori non passano manco per loro delle case popolari e i cassonetti rimangono pieni per giorni e giorni: abbiamo deciso di portarli su via Rocca Cencia, così almeno sono a vista e magari portano via la spazzatura. Non li vogliamo sotto casa, pieni e maleodoranti. Abbiamo già lo stabilimento dell’Ama che puzza!”. Poche ore dopo, come per magia, i cassonetti sono nuovamente tornati nel loro posto d’origine, davanti il cancello principale del comprensorio, per mano degli operatori Ama. ”Abbiamo fatto una nuova assemblea: domenica 12 gennaio: chiediamo solo che si provveda alla raccolta con regolarità, con le tempistiche previste negli opuscoli informativi inviati, e non dopo venti giorni. In tal caso la nostra protesta si placherà, altrimenti siamo già pronti a mobilitarci e a dirigerci sotto la sede Ama”. Qualche giorno di tempo per vedere come procederà la raccolta della spazzatura. Una promessa dalle case popolari di Rocca Cencia. JESSICA SANTINI

rifiuti sia presenti nei cassonetti non svuotati, sia riversata da alcuni cittadini che, liberamente, hanno potuto aver accesso all’area. Quello che inoltre viene contestato al sindaco Marino è la mancanza di informazione: sia per i residenti del quartiere, ignari di cosa stesse accadendo fino a quel momento sotto ai loro occhi, sia per tutti i romani, anche loro spettatori inconsapevoli del caos che mano a mano è andato creandosi nella gestione della raccolta dei rifiuti porta a porta. Se sui tempi della bonifica quantomeno la risposta è stata pressoché immediata, riguardo le altre informazioni, non è giunta alcuna voce dall’alto. Così i cassonetti resteranno l e nessuno sa né per quanto, né perché. JESSICA SANTINI

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO SALVE PRESIDENTE SCIPIONI, LE SCRIVO PER LAMENTARE - le condizioni pietose in cui versano le strade del nostro quartiere - per la raccolta rifiuti porta a porta, che nonostante i milioni stanziati dopo capodanno, continua a non funzionare come dovrebbe (oggi dovrebbero ritirare la plastica: è ancora in strada, e probabilmente vi rimarrà fino alla prossima raccolta. Così è stato per la carta - hanno saltato il giro per ben due volte-, per non parlare dell'organico: meno male che nostri vicini parenti hanno i maiali, altrimenti!...) E non parlo di una viuzza, ma di via Siculiana, vicino i plessi scolastici Morvillo e scuola materna. Tra l'altro devo segnalarle che la fermata proprio fronte scuola nei giorni di piogge è inutilizzabile, a meno che non si ha voglia di farsi il bagno e si è attrezzati di idoneo abbigliamento impermeabile: l'acqua staziona fa grosse pozze e o si sceglie di andare in mezzo alla strada -pensi in orario scolastico - , oppure ci si prende l'ondata d'acqua delle macchine al passaggio che non possono evitarle... E veniamo alle strade: Via Siculiana, sempre vicino i plessi scolastici, da ormai prima di Natale, presenta delle voragini, e ogni volta che ci si finisce dentro con le auto, le dovrebbero fischiare le orecchie! Tralasciando che l'asfalto di V. Siculiana, come quello di molte altre strade - principali e non - sarebbe ora di rifarlo, giusto ieri sera, per evitarmi le voragini di V. S. Rita da Cascia, ho percorso via Acquaroni e V. Torti. Me ne sono dovuto pentire, perché anche su via Torti vi è una voragine, perdipiù in punto buio, e anche, data la via "stretta", impossibile da evitare con slalom. E anche V. Torti, pur essendo una piccola strada è decisamente frequentata per essere così trascurata, non trova? Ora lei magari è più preoccupato di tessere e altro, ma magari cerchi di occuparsi e affrontare anche i problemi concreti. Per questo vi sono gli organi di municipio, non per fare alta politica, quella lasciamola a Montecitorio, no! E non dica che non si può fare per mancanza di soldi, perché le tasse, almeno io, le pago, e tutte, dunque vorrei che qualche servizio mi venisse reso. Se tutto il denaro è assorbito dalle procedure, vuol dire che non si è più in grado di fare il proprio mestiere e allora anziché tassarci di più, lasciateci in mano i soldi e ci autoorganizziamo sulla gestione e cura delle strade! FRANCESCO SPELLUCCI


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Morvillo, cambia il servizio mensa IN

BASE ALL'AUTONOMIA SCOLASTICA È POSSIBILE PROPORRE UN SERVIZIO DI RISTORAZIONE AUTOGESTITA.

RANTISCE MAGGIOR CONTROLLO DIRETTAMENTE DEL

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a mensa della scuola Morvillo di via Siculiana Due Leoni, insieme all'istituto San Biagio Platani di Tor Bella Monaca, entra in regime autogestito: una novità che coinvolge circa la metà degli Istituti Comprensivi della Capitale e che potrebbe portare i suoi frutti, anche a livello economico. Dal rientro delle vacanze natalizie, dal 7 gennaio quindi, il nuovo sistema è entrato ufficialmente in vigore, o quali: la ditta vincitrice del bando, la Vivenda, ancora non è operante e temporaneamente il Comune ha incaricato un'altra società, cosa poco digerita dalla vecchia assegnataria, la Sodexo, che ha fatto ricorso. Comunque, a parte questi disguidi momentanei, la novità dovrebbe essere più che conveniente: per i bambini in termini

di pasti non cambierà nulla visto che i menù saranno sempre stilati dai nutrizionisti del Comune, esisterà sempre la commissione mensa che vigilerà sulle scadenze, la pulizia e l'appetibilità del cibo, e la somma da pagare sarà la medesima, personalizzata in base al reddito ISEE. Quello che cambierà, invece, è che questi soldi andranno direttamente nelle casse della scuola, incaricata di effettuare il pagamento dei pasti effettivamente fruiti alla ditta, con la possibilità di un guadagno della scuola stessa che con l'eventuale surplus potrà acquistare nell'ipotesi materiale didattico o eseguire piccoli lavori di manutenzione. Inoltre, grazie a questo sistema, aumenterà il controllo diretto dei dirigenti scolastici sul sistema mensa, sia in ambito igienico-sanitario, sia per quanto ri-

guarda l'aspetto economico del servizio stesso. Già da diversi anni alcuni comuni italiani, come quello di Roma, hanno attivato il servizio mensa autogestito negli Istituti Comprensivi. Sebbene le enormi difficoltà nella gestione di un lavoro tanto impegnativo per la scuola, a tutt'oggi è ritenuto un valido sistema, che conferma ancora di più il principio di autonomia delle scuole. Un passo avanti per la scuola di Due Leoni, pronta ad affrontare questa nuova sfida. JESSICA SANTINI

DUE LEONI, UN CAMIONCINO DIVENUTO CASSONETTO

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n camioncino dimenticato dall’Ama per quasi due settimane davanti ad una scuola materna: è successo nel quartiere Due Leoni dove, a causa di un guasto, l’azienda incaricata nella raccolta dei rifiuti nella Capitale ha lasciato un proprio veicolo guasto su via Siculiana. Da venerdì 27 dicembre il camioncino, di quelli utilizzati per la raccolta porta a porta della spazzatura, è rimasto parcheggiato fino a mercoledì 8 gennaio nel parcheggio adiacente la scuola materna Archimede di via Siculiana: non più funzionante è stato lasciato la dagli operatori dell’azienda Ama, in attesa di eventuali riparazioni e li è rimasto per tutto il tempo. E’ accaduto così che molti residenti l’abbiano utilizzato come vero e proprio cassonetto gigante dei rifiuti: così giorno dopo giorno è andato via via riempiendosi di spazzatura. Così se gli operatori per la raccolta porta a porta della spazzatura non sono passati con regolarità e sono stati tolti i cassonetti, ecco qua che il provvidenziale camioncino ha risolto (si fa per dire) la situazione. Certo la questione doveva essere sistemata, soprattutto visto che nessuno dell’azienda si è preoccupato per molti giorni del mezzo, lasciato lì, in balia della spazzatura che via via vi si andava accumulando sopra. Solo le segnalazioni dei cittadini all’Ama, sollecitando l’intervento, sono riuscite a smuovere le acque e a far portar via il mezzo. Ormai colmo di rifiuti indifferenziati. JESSSICA SANTINI

“UN DISEGNO PER NATALE” A DUE COLLI PICCOLI PARTECIPANTI HANNO PRESENTATO LA LORO VISIONE DELLA FESTIVITÀ.

PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI, IL PRESIDENTE DEL

DELL’OPERATO DEL COMITATO.

CDQ CARUSO

BUONA

SI DICE SODDISFATTO

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bambini sono stati i protagonisti dell’evento che si è svolto sabato 21 dicembre nel quartiere Due Colli. Una iniziativa nata dall’idea della dalla nuova consigliera del Cdq Raffaella Manfredi e organizzata in circa 20 giorni. La prima edizione della manifestazione “Un disegno per Natale”si è svolta davanti al container nel parco tra via Bulzi e via Borutta, rimesso in sesto, per l’occasione, in una sola settimana,da tre membri del comitato e residenti del quartiere: Domenico Ammendola, Giuseppe Paci e Giuseppe Colaiacono. Il container, nato come luogo per la celebrazione della messa settimanale, con il tempo si è trasformato in un punto di riferimento per le attività svolte nel quartiere. Venti bambini si sono cimentati nella rappresentazione del Natale, dando sfogo alla propria immaginazione e rappresentandolo dal proprio punto di vista, coni simboli che secondo ciascuno di loro esprime meglio questa festività: dalla rappresentazione prettamente religiosa del presepio, a quello strettamente ludico e vicino al modo dei piccoli, con Babbo Natale e i doni. Tre dei vento elaborati realizzati sono finiti su un virtuale podio: Elisabetta (10 anni), Elisa (6 anni) e Serena (9 anni) sono stati i lavori premiati dalla critica per la creatività e l’impegno dimostrato. “Grande partecipazione dei cittadini di

METODO CHE GA-

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MORVILLO, AL VIA I LAVORI DI AMPLIAMENTO DELL’AULA CINQUEMILA EURO CIRCA LA CIFRA STIMATA PER LO SPOSTAMENTO DELLA PARETE E

IL MEZZO È RIMASTO PER PIÙ DI DIECI GIORNI IN UN PARCHEGGIO. ALCUNI RESIDENTI HANNO COSÌ DECISO DI GETTARE DENTRO LA PROPRIA SPAZZATURA.

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UN

DIRIGENTE.

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Due Colli- ammette entusiasta Teodoro Caruso, presidente del Cdq- si tratta di una prima edizione, dopotutto. Da circa tre anni il Comitato organizza manifestazioni sportive, ecologiche e culturali destinate ad una valorizzazione del quartiere”. “E’ di solo qualche mese fa l’intervento di Rai Tre, con “Buongiorno Regione” per mettere in risalto il problema della marana, il rigolo divenuto una discarica a cielo aperto che attraversa la Valle Borghesiana” prosegue Caruso enumerando le attività che in pochi anni di vita il Comitato ha messo in piedi. Dopo la maratona che per 2 anni consecutivi ha messo a dura prova con i suoi 10 chilometri i 200 partecipanti arrivati da Roma e dintorni e una mini maratona per i bambini, e in attesa della terza edizione già in fase organizzativa, il Comitato ha voluto festeggiare il Natale con i residenti del quartiere in un modo speciale. Coinvolgendo i bambini, i cittadini del futuro. JESSICA SANTINI

L’IMPIANTO ELETTRICO PER RENDERE PIÙ ABITABILE LA CLASSE.

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na settimana di tempo e finalmente i bambini potranno godere degli spazi che meritano nella scuola Morvillo di Due Leoni. Una battaglia che i genitori e la Dirigente da inizio dell’anno scolastico hanno condotto con pazienza e impegno: i bambini, infatti, si sono ritrovati costretti a stare in un’aula insufficiente per tutti. Così la soluzione a portata di mano è sembrata l’ampliamento dell’aula. Tante le difficoltà incontrate in questi mesi sul percorso, in particolare quelle di natura economica, ma finalmente sembra essersi risolta positivamente la questione: da giovedì 9 gennaio sono iniziati i lavori di ampliamento e illuminazione della stanza: ”Un lavoro di circa 5 mila euro, salvo imprevisti durante l’esecuzione, che si concluderà in una settimana - conferma il Presidente della Commissione Lavori Pubblici Mariano Angelucci – si tratta di spostare un tramezzo, coibentare e sistemare di conseguenza l’impianto di illuminazione dell’aula”. Grazie a questo intervento, realizzato, dicono, con i fondi Municipali, sarà possibile il prossimo anno evitare la turnazione, prospettiva che si era già palesata come unica soluzione lo scorso settembre. Un passo avanti, certo, che speriamo sia solo il primo di una serie di interventi che la scuola da tempo richiede alle istituzioni. JESSICA SANTINI



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