Esproprio B4

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NUMERO

PRENESTINO

20 ANNO V

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COLLATINO

Colle Degli Abeti, firmato l’atto di esproprio inisce l'incubo per i proprietari delle case del comparto I/P. Il 3 dicembre sarà ricordata come una data storica per le 32 famiglie che dal 2008 aspettano di entrare negli appartamenti di due palazzine del piano di zona Castelverde B4. Costruite su un terreno mai espropriato e divenute cattedrali nel deserto. L'amministrazione comunale e i proprietari terrieri hanno infatti trovato un'intesa e firmato l'atto di compravendita della porzione del lotto su cui erroneamente si era permesso di costruire gli edifici. Il calvario dell'esproprio è durato quasi 10 anni e ha messo in croce non solo gli acquirenti - impossibilitati a entrare nelle case regolarmente acquistate dopo anni di sacrifici e costretti a ripiegare in affitto o da parenti - ma l'intero quartiere. La mancata intesa ha infatti ritardato il pagamento degli oneri concessori per le urbanizzazioni e impedito, di fatto, l'arrivo di tutte le opere e servizi primari: fogne, gas, luce, strade asfaltate. Con il risultato che un piano di zona programmato si è trasformato negli anni in una distesa di palazzine che spuntano in mezzo al nulla. Se non, peggio ancora, accerchiate da discariche abusive. "Hanno bloccato la vita di centi-

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TERMINA

IL CALVARIO PER LE

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I/P. AMMIRIMOSSO L'OSTA-

FAMIGLIE ACQUIRENTI DEL COMPARTO

NISTRAZIONE E PROPRIETARI TERRIERI HANNO TROVATO L'INTESA. COLO PRINCIPALE ALLA REALIZZAZIONE DELLE URBANIZZAZIONI.

naia di persone per tanti anni ma finalmente ce l'abbiamo fatta". Esprime soddisfazione Carmine D'Anzica presidente del Comitato di Quartiere Colle Degli Abeti e acquirente di uno degli appartamenti assieme alla moglie Cristina. "Siamo felici, è un grande passo avanti". Il terreno è stato infatti consegnato al Comune che nei prossimi giorni provvederà a sua volta a girarlo alle cooperative assegnatarie. Con la risoluzione positiva dell'esproprio, se ne va quindi uno degli ostacoli che maggiormente hanno concorso alla mancata realizzazione delle urbanizzazioni in tutto il piano di zona. I lavori, ora, dovranno procedere spediti. "Abbiamo ottenuto la possibilità di ottenere il terreno ma devono correre perché sono in ritardissimo. Per consentirci di entrare dovranno realizzare almeno le fogne. I consorzi hanno sempre sostenuto di aver già pronti i soldi per le opere principali, quindi speriamo che le carte in tavola non vengano cambiate ora che l'ostacolo principale è stato rimosso". La firma dell'intesa arriva dopo un percorso tortuo-

so e ostacolato da cavilli burocratici, dopo promesse fatte e mai mantenute da entrambe le parti interessate: amministrazione e proprietari. Nel 1987 l'approvazione del Piano di Zona. Nel 2001 arriva il primo decreto che lascerà al di fuori dell'esproprio, per un vizio procedurale, il lotto di terreno interessato. Nel 2010 una procedura elaborata dai tecnici del IX dipartimento veniva impossibilitata da una sentenza della corte costituzionale. Il 6 giugno 2011 il passo decisivo: il consiglio capitolino ottiene il consenso della controparte e approva l'esproprio con un voto dell'aula che garantiva la risoluzione della vicenda entro settembre dello stesso anno. Ma ci son voluti ben 18 mesi prima di riuscire a dare esito positivo a quanto stabilito. Con le richieste pressanti di uno dei proprietari per ottenere condizioni sempre più vantaggiose, nonostante il Comune avesse già deciso di non tassare con il 20% di ritenuta la somma prevista, pur di accelerare l'iter. SILVIO GALEANO

FUMI DI SALONE, NANNI INTERROGA LA COMMISSIONE SICUREZZA DEL COMUNE DOPO I NUMEROSI ESPOSTI DEI CITTADINI, IL CONSIGLIERE PD IN CAMPIDOGLIO PORTA ALL'ATTENZIONE DELLA GIUNTA CAPITOLINA IL PROBLEMA DEI FUMI TOSSICI SPRIGIONATI DAL CAMPO DI VIA SALONE. CON LA PARTECIPAZIONE DEL COMITATO DI QUARTIERE.

i siamo lasciati con la richiesta alla polizia municipale di effettuare maggiori controlli e la proposta di una riunione a Ponte di Nona con un distaccamento delle unità territoriali che si occupino espressamente dei campi Rom". Commenta così Dario Nanni, consigliere in quota PD in Campidoglio l'esito della commissione urbanistica di martedì 11 settembre. È stata convocata su sua richiesta - dopo le interrogazioni al sindaco Alemanno dello scorso luglio - per affrontare i disagi causati dai fumi che ogni giorno si sprigionano dal Campo Rom attrezzato di

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Foto di Lucrezia La Gatta

CASTELVERDE B4 TERRA DI NESSUNO NUOVE OCCUPAZIONI NEL PIANO DI ZONA CASTELVERDE B4: 67 FAMIGLIE OCCUPANO L'IRRUZIONE DURANTE UN'OFFENSIVA CHE HA MESSO A SEGNO NELLA STESSA GIORNATA 9 OCCUPAZIONI PER PIÙ DI 600 FAMIGLIE IN TUTTA ROMA. OPERA DEI MOVIMENTI PER LA CASA "CONTRO LE POLITICHE ABITATIVE DI ALEMANNO". FERMA CONDANNA DEL COMITATO DI QUARTIERE. DUE STABILI.

patrocinata da Action l'irruzione che lo scorso 6 dicembre ha portato 67 famiglie ad occupare due palazzine nel piano di zona Castelverde B4. Si tratta di due edifici di quattro piani in via Padre David Maria Turoldo e in via Raffaello Liberti che vanno ad aggiungersi alle due già occupate "spontaneamente" nello stesso lotto dall'inizio di ottobre e ancora non sgomberate, nonostante la denuncia di uno dei costruttori. L'operazione fa parte di una più vasta offensiva che tre movimenti romani per il diritto all'abitare - assieme ad Ac-

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sono in grave emergenza abitativa". L'attacco è soprattutto al progetto sperimentale di housing sociale portato. avanti dalla giunta capitolina. Un progetto che non solo non risolverà l'emergenza abitativa ma concederà gli appartamenti per affitti "che partono da 800 euro mentre la città consegnata in mano ai signori delle gru, pronti già con gli assegni in mano per la prossima campagna elettorale va in crisi colpita da sfratti, pignoramenti e sgomberi". Ferma condanna del comitato di quartiere, stremato dai numerosi episodi:"Le palazzine di via Turoldo devono

essere sgomberate immediatamente per tutelare i diritti delle famiglie legittime proprietarie e permettere ai costruttori di completare i lavori laddove necessario alla piena abitabilità degli stabili. Si deve dare senza dubbio una risposta anche alle istanze degli occupanti ma ciò non può avvenire a scapito di chi legittimamente e a costo di tanti sacrifici ha acquistato un'abitazione e sta aspettando da tempo di entrarci dentro". SILVIO GALEANO

ACTION: "LE PALAZZINE OCCUPATE DI CASTELVERDE B4 SONO INVENDUTE" ANDREA ALZETTA, ESPONENTE DEL MOVIMENTO CHE HA PATROCINATO L'OCCUPAZIONE, SMENTISCE LE VOCI SULL'IRRUZIONE DEL 6 DICEMBRE IN DUE EDIFICI A COLLE DEGLI ABETI. "NON SONO STATE ANCORA COMPRATE DA NESSUNO". ì è tutto di un singolo proprietario che non ha ancora venduto nulla". È categorico il commento di Andrea Alzetta. L'esponente di Action, uno dei movimenti di lotta per la casa che ha patrocinato le due nuove occupazioni nel piano di zona Castelverde B4, consigliere comunale in quota Sinistra Arcobaleno, smentisce categoricamente che la vendita degli appartamenti occupati sia già avvenuta. Negando che le case siano già state pagate con sacrificio da qualcuno e rilanciando anche in merito ad alcune voci che vorrebbero una delle due palazzine destinata ad asilo nido. "Se ci fosse un problema del genere, l'asilo nido possiamo farlo anche noi perché tutte le famiglie che hanno occupato hanno bambine e bambini. Se c'è questa esigenza, andremmo ben volentieri incontro alle esigenze del territorio. Non abbiamo, da questo punto di vista, alcun pregiudizio ad incontrare i comitati di quartiere. Con alcuni di loro abbiamo anche rapporti storici perché dentro Ponte di Nona sono finiti anche gli occupanti dei centri di lotta precedenti". Le due occupazioni - una su via Turoldo e una su via Liberti - vanno ad aggiungersi alle due palazzine occupate spontaneamente lo scorso ottobre nello stesso lotto e sono state messe in atto giovedì 6 dicembre in simultanea con il blitz in altri 7 edifici in tutta la città. "Ci sono otto occupazioni per circa 1000 famiglie che abbiamo fatto nella città come Action, Coordinamento Cittadino per la Casa e Blocchi Precari Metropolitani". Per la maggior parte si tratta di case private. "Abbiamo deciso di occupare case private e invendute sul mercato perché sono vent'anni che ormai tutte le amministrazioni continuano a fare favori e regalie ai costruttori senza mai dare risposta ai ceti popolari e più deboli". SILVIO GALEANO

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tion ci sono Blocchi Precari Metropolitani e Coordinamento cittadino di lotta per la casa - hanno messo in atto nella stessa mattinata in tutta la città proprio nel giorno delle proteste della FIOM e degli scioperi degli studenti. L'azione - si legge in una nota corale - nasce contro le politiche urbanistiche e sociali dell'amministrazione Alemanno, contro il potere dei costruttori e per lanciare una "mobilitazione permanente che sappia fermare le prossime manovre urbanistiche che il Comune si appresta a varare". "Ci prepariamo ad assistere a una serie di provvedimenti - prosegue l'appello dei movimenti - che aggrediranno ettari su ettari di suolo, metteranno in vendita immobili pubblici e abbandoneranno per sempre l'Edilizia Residenziale Popolare così come l'abbiamo conosciuta, centinaia di migliaia di persone

via Salone ed è l'esito di una battaglia che cittadini e comitato di quartiere hanno intrapreso dalla scorsa estate. Quando, sopportato già da quasi due anni, il fenomeno è esploso con maggiore importanza e i residenti del circondario sono stati costretti a barricarsi in casa a causa della tossicità sprigionata. L'ultima segnalazione risaliva al 14 novembre. Quando ormai stufi, nonostante gli innumerevoli esposti, cittadini e comitato di quartiere hanno indirizzato al Prefetto una nuova denuncia affinché si ripristini la legalità e si salvaguardi il diritto alla salute degli abitanti delle aree limitrofe. "E' paradossale - spiega Carmine d'Anzica del comitato di quartiere Ponte di Nona - che in un campo legalizzato si possano commettere quotidianamente illegalità senza che qualcuno faccia qualcosa. È un male condiviso: affligge non solo i residenti delle zone circostanti ma anche gli abitanti del campo stesso. Sarebbe il caso di salvaguardare la salute di tutti i cittadini". Alla convocazione hanno partecipato anche Bruno Foresti, presidente del comitato di quartiere e Francesco Ortolani, altro membro, Enzo Filippi, del Gruppo Sicurezza Pubblica ed Emergenziale della Polizia di Roma Capitale (un'unità che si occupa dei roghi di via Salone ndr) ed il presidente della commissione Santori. SILVIO GALEANO


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