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Incontri ravvicinati estivi: le punture d’insetto

di Elisa Cosaro, medico di Medicina generale

sebbene le zanzare tigre pungano anche nelle ore diurne. In generale, le zanzare prediligono la cute umida o sudata e sono attirate dai vestiti scuri; inoltre, come noto, proliferano nelle zone umide ed in prossimità di acque stagnanti. Si possono prevenire le punture con semplici accorgimenti: abiti chiari, abolizione dell’uso di profumi, climatizzazione ed utilizzo di zanzariere. I repellenti chimici per zanzare sono a base di toluamide, icaridina (Kbr3023) o citrodiol (PMD) ed in caso di intensa sudorazione andrebbero riapplicati ogni 2-3 ore. Si possono usare dai due anni di età ed in gravidanza/allattamento.

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Particolare attenzione deve essere posta, a questo proposito, all’etichetta del prodotto: quelli con efficacia garantita riportano la dicitura “presidio medico-chirurgico” (PMC) oppure “prodotto biocida” ed il nome del principio attivo con relativa concentrazione; in assenza di tali specifiche, se è indicato solo l’elenco dei componenti (INCI), si tratta di un semplice prodotto cosmetico che non può garantire alcuna efficacia repellente. Questo aspetto è particolarmente importante se ci troviamo in zone con alta probabilità di punture di insetti vettori di infezioni (febbre West Nile, Zika, Chikungunya, Dengue, febbre gialla, malaria). I comuni prodotti di origine naturale, invece, non danno alcuna garanzia di reale protezione. Dopo la puntura le zanzare iniettano una sostanza tossica allergizzante, causa del gonfiore nel sito di inoculo (pomfo) e del prurito associato. Solitamente non vi sono reazioni allergiche generalizzate da punture di zanzare, sebbene in alcuni casi, soprattutto se vi siano state punture multiple, si possa assistere anche alla comparsa di febbre. Per quanto riguarda le punture di api, calabroni (più rari) e vespe, è sempre bene ricordare che le api ed i calabroni utilizzano il pungiglione come arma di difesa se avvertono pericolo per sé o per l’alveare e dopo la puntura muoiono, per questo di per sé possono essere considerati in certo qual modo innocue; le vespe, invece, sono attratte dal cibo dolce e possono pungere più volte di seguito. Le punture di questi insetti possono dare due tipi di reazioni: non allergica, con sintomi analoghi a quelli delle punture di zanzara, e allergica. In questo secondo caso possono comparire sintomi generali ingravescenti, dall’eritema pruriginoso diffuso con malessere generale allo shock anafilattico con difficoltà respiratore e ipotensione marcata fino allo shock ed al coma (quadro che insorge entro 15 minuti dalla puntura e che necessita di un intervento medico di emergenza).

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