Il Tiro a Volo 206

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E’ ancora una tuta dai colori vivaci a vestire Marco Venturini impegnato ai Giochi del Mediterraneo del 1987 in Siria insieme a Liliano Boero e il vice presidente Jacopo Matteoni a destra.

Il casual prende piede potentemente anche nella scena sportiva negli anni ottanta: lo evidenzia questa immagine che ritrae Andrea Benelli e Celso Giardini.

rono nella varietà di temi, forme e materiali proposti dalla moda, con una forte attitudine al recupero di capi per lo sport, la tendenza nata agli inizi degli anni ottanta fu ispirata dalla Sneaker culture e dagli Hipsters, lo stile delle tute da ginnastica, delle t-shirt molto colorate, dei cappellini baseball. Impossibile dunque che lo Street Wear, che dominò la scena degli ottanta e novanta, non influenzasse stili e tendenze delle discipline sportive, da cui traeva ispirazione e capacità creativa. A partire dagli ottanta, fino ad arrivare ai novanta, e di lì ai giorni nostri, scarpe da

ginnastica e tute in cotone o nylon, avrebbero avuto uno sviluppo importante. A voler descrivere l’evoluzione della divisa, potremmo proprio nominare la tuta elemento caratterizzante del tiravolista degli anni ottanta e novanta, ormai sdoganato, anche a livello sociale, dalle etichette che lo avevano voluto in giacca e cravatta, a simboleggiare uno status proprio della nobiltà e dell’alta borghesia italiane; il nostro sport diventa infatti, in quegli anni, uno sport tradizionale, tra i più popolari nel Paese. Dall’album del tiro a volo sorridono le glorie e gli appassionati del piattello, i quali indossaTAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO

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