Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, Valenza. Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile Diego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale Monferrato. Redazione e Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato “Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria” Anno XXV - Num. 3 - LUGLIO 2014
Escursionismo
ACCOMPAGNATORI, VARATO IL CORSO La Scuola Intersezionale di Escursionismo “SIE - ALAT”, che raggruppa le sezioni CAI della Provincia di Alessandria e la sezione di Asti, è entrata finalmente in funzione, dopo una serie di intoppi di natura burocratica che ne avevano rallentato l’avvio. Il 6 giugno scorso si è svolta la prima assemblea dell’organico della Scuola stessa, che ha innanzi tutto preso atto della tanto attesa (e sospirata) approvazione da parte della Commissione Centrale di Escursionismo, il che ha consentito l’avvio ufficiale delle attività. E così è stato possibile varare il piano relativo al primo corso di Accompagnatore Sezionale di Escursionismo. Se l’iter delle relative approvazioni sarà effettuato nei tempi dovuti, si potranno iniziare le attività ad ottobre con due giornate, di cui una dedicata alla teoria e l’altra ad un’uscita pratica. Altre due giornate dovrebbero svolgersi nel mese di novembre: subito dopo, come prevede il regolamento, gli aspiranti accompagnatori sezionali, che saranno affiancati da un tutor (che dovrà essere un Accompagnatore di Escursionismo) parteciperanno attivamente all’organizzazione di quattro gite che si svolgeranno nei mesi invernali e in quelli primaverili. Seguirà, a conclusione del corso, una sessione finale, in calendario per il mese di maggio del 2015, dedicata alla verifica delle attività svolte e ad eventuali ulteriori approfondimenti. Il corso è rivolto in modo particolare ai soci CAI che abbiano già avuto esperienze come “capi gita” o come organizzatori di attività sociali nelle proprie sezioni di appartenenza. Il Direttore del corso è Laura Spagnolini, Accompagnatore Nazionale di Escursionismo, che è stato designato dalla sezione di Torino; vice direttore invece è Giorgio Bello della sezione CAI di Ovada. Ricordiamo infine che la Scuola Intersezionale di Escursionismo “SIE - AL-AT” è costituita dall’associazione delle sezioni alessandrine (Alessandria, Casale Monferrato, Tortona, Acqui Terme, Novi Ligure, Valenza, Ovada e San Salvatore Monferrato) e dalla sezione CAI di Asti. La Scuola ha come Direttore Carmen Dirita della sezione di Asti, come vicedirettore Ferruccio Fei della sezione di Alessandria e come segretario Umberto Pallavicino, anch’egli della sezione di Alessandria. Diego Cartasegna
Sulla parete est del Visolotto una prima ripetizione
L’EPOPEA DI JAFET Se mi chiedessero qual è la montagna a cui sono più legato, risponderei senza dubbio: il Monviso. Le ragioni sono tante, ma tutte legate al fascino discreto di una montagna così visibile, simbolica e celebrata ma un po’ demodé e poco frequentata dagli informatori del turismo di montagna. Dalle prime uscite di roccia con il corso CAI, alle prime esperienze glaciali con gli amici di sempre, i ricordi scorrono fino agli aspetti più intimi che il tempo non si è incaricato di far dimenticare. Ci ritroviamo al suo cospetto quest’anno per tentare la prima ripetizione di una linea di misto e ghiaccio aperta tre giorni precedenti dalla guida alpina locale Alberto Fantone e soci al Visolotto, montagna satellite del più maestoso re di pietra. La via attacca nel punto più basso della parete est, praticamente all’imbocco della parte inferiore del canale Coolidge. La vigilia della salita è accompagnata da qualche dubbio circa le condizioni meteo in atto e previste il giorno seguente, che lasciano spazio a una breve finestra di bel tempo fino al primo pomeriggio. Partiamo alle 4,30 da Pian Regina e iniziamo l’avvicinamento sotto una promettente stellata. Un’ora più tardi, all’altezza del lago Chiaretto, l’ambiente diventa surreale con l’alba alle spalle, il triangolo ipnotico del Monviso di fronte a noi e la luna che si muove lentamente come attratta dalla cresta est. Giungiamo all’attacco in circa tre ore, ormai toccati dal sole che ha già incendiato il versante est del Visolotto, provocando i primi innocui distacchi della neve caduta il giorno precedente. Attacca Patrizia, che subito si trova impegnata in un noioso lavoro di pulitura dalla neve recente sul primo tiro misto con ghiaccio delicato, e uscita su una cengia carica di neve inconsistente; circospezione e sangue freddo... Il secondo tiro, quello chiave, affronta un marcato diedro con fessura di fondo che accetta facilmente le protezioni veloci, uscita obbligatoria su teppe erbose in leggero strapiombo e ristabilimento delicato (la fede con me...). In questa sezione sono sotto un continuo stillicidio, in pochi minuti mi trovo bagnato da capo a piedi, i guanti da strizzare. Tolgo in qualche modo gli occhiali da sole perché non vedo più niente... Il seguito molla un po’ in intensità, ma rimane sempre impegnativo alla costante ricerca dei punti in cui piazzare le protezioni, a volte intasati di neve. Ancora un passo fetente a superare un blocco e sono in sosta. È andata! Terzo tiro: di turno Patrizia, che parte nuovamente con ancoraggi delle picche su teppe erbose per una decina di metri, fino a prendere ghiaccio questa volta buono e proteggibile con le viti. La quarta lunghezza si infila in un ripido canalino che fa da preludio al successivo tiro... da antologia: una stretta goulotte incassata con qualche passo quasi speleo, ghiaccio bello e viti accettate senza problemi.
Nel frattempo la finestra di bel tempo, rapidamente e prima del previsto, si chiude: le nuvole ci avvolgono, il vento si alza e con i vestiti fradici è un piacere… le bollite alle mani ormai non si contano più! Sesto tiro veloce in un canale con neve sfondosa e ultima lunghezza ad affrontare ancora una serie di risalti misti sempre impegnativi. È fatta, ma ormai senza quasi accorgersene ha iniziato a nevicare forte e la visibilità è diventata decisamente pessima. Ben sistemate, le soste nuove di zecca ci consentono una rapida discesa senza intoppi. Alla base, recuperati gli zaini, rapidamente seguiamo le nostre tracce a ritroso nella nebbia fitta, fortunatamente non ancora cancellate dalla nevicata, ben consapevoli che senza di esse sarebbe stato problematico l’orientamento per il rientro. Percorso in discesa rapido e in un’ora abbondante siamo a Pian Regina. Incontriamo Alberto Fantone insieme ad altre guisegue a pag 2 ➤