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Rigenerazione urbana e abitare sociale a Lentini

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Di Salvo

Di Salvo

A seguito dell’approvazione della Circolare attuativa dell’Azione 9.4.1 del PO FESR Sicilia 2014 –2020 (D.D.G. n. 2793 del 30 ottobre 2019), l’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) di Siracusa ha avviato un progetto finalizzato alla realizzazione di nuovi alloggi sociali e alla riqualificazione di contenitori urbani dismessi, attraverso un accordo di partenariato con il Comune di Lentini. L’intervento si propone come modello di rigenerazione urbana integrata, capace di coniugare politiche abitative e valorizzazione del patrimonio pubblico. In particolare, l’accordo partenariale sottoscritto con il Comune di Lentini ha individuato due ambiti di intervento principali:

1. La ristrutturazione del complesso immobiliare “ex Consorzio Agrario” in via Francesco Spina, destinato prevalentemente ad edilizia abitativa sociale;

2. Il recupero dell’“ex Lavatoio” e la riqualificazione delle aree esterne circostanti, con destinazione a servizi sociali in un’ottica di rivitalizzazione culturale e urbana.

SUPERFICIE AREA INTERVENTO

Ex Consorzio Agrario: 1.028 mq

Ex Lavatoio: 233,70 mq

INDIVIDUAZIONE ZONA P.R.G.: Zona B.3-2 - Centro Urbano con edilizia semintensiva. (Capo III Zone B, Art.38 del P.R.G. vigente).

I due edifici oggetto dell’intervento si trovano nel centro urbano di Lentini, all’interno di un quadrante densamente popolato e dotato di presidi scolastici e sociali, tra cui la scuola elementare Notaro Jacopo, la scuola media Riccardo da Lentini, la villa comunale “Gorgia” e il campo sportivo cittadino.

La loro posizione baricentrica li rende potenzialmente catalizzatori di un più ampio processo di riqualificazione e coesione territoriale. Entrambi i fabbricati versano in condizioni di grave degrado: l’ex Consorzio Agrario è in disuso da molti anni, presenta crolli parziali delle coperture e strutture fortemente ammalorate; l’ex Lavatoio, devastato da un incendio nel 2007, conserva soltanto i muri perimetrali in muratura, con il comparto interno completamente distrutto.

Per impostare correttamente la progettazione, è stato eseguito un rilievo tridimensionale con tecnologia Laser Scanner 3D, che ha permesso di ottenere una dettagliata nuvola di punti del sito, utile per l’estrazione delle sezioni altimetriche e l’individuazione delle interferenze fisiche.

Progettazione e obiettivi

La progettazione ha seguito una visione integrata che unisce rigenerazione fisica, coesione sociale e sostenibilità ambientale. L’idea di fondo è quella di costruire una nuova urbanità, con spazi destinati alla socializzazione e alla convivenza, capaci di rafforzare il senso di comunità e l’identità urbana.

Ristrutturazione dell’ex Consorzio Agrario

Il progetto prevede la demolizione della struttura preesistente, gravemente degradata e in parte crollata e la realizzazione di tre nuovi corpi edilizi (Corpi B, C e D) aventi destinazione residenziale, disposti attorno a una corte interna. Il complesso comprenderà 14 alloggi distribuiti su tre piani fuori terra, oltre a un locale commerciale, di circa 50 mq al piano terra, prospiciente la nuova piazzetta progettata come spazio comune e punto di accesso alle unità abitative e funzione di servizio al quartiere. Il linguaggio architettonico scelto mira a integrare il nuovo edificio nel tessuto esistente: la volumetria frammentata, la disposizione dei blocchi e la presenza di ballatoi e spazi aperti riducono l’impatto monolitico dell’intervento, generando una composizione dinamica di pieni e vuoti. La corte centrale, cuore della vita condominiale, ospita ballatoi collegati da corpi scala, consentendo l’accessibilità a tutte le unità abitative.

Le scelte progettuali sono orientate alla costruzione di una nuova urbanità, attraverso la creazione di luoghi di socializzazione e di sosta. Dal punto di vista ambientale, l’intero complesso è concepito secon- do i criteri del NZEB (Nearly Zero Energy Building), attraverso l’impiego di materiali ecosostenibili, impianti ad alta efficienza, pavimentazioni drenanti, raccolta delle acque meteoriche per uso irriguo e impianti di illuminazione LED.

È inoltre prevista la realizzazione di un nuovo marciapiede lungo via Spina e via Monte Santo, oltre alla sistemazione delle aree esterne con nuova pavimentazione e arredi urbani.

Rifunzionalizzazione dell’ex Lavatoio

L’ex Lavatoio, che per diversi anni è stato il luogo di aggregazione più importante della città, tornerà ad essere auditorium comunale progettato con valenze di polifunzionalità tali da poter essere svolti convegni, mostre, conferenze, spettacoli, concerti ed eventi in genere, restituendo così alla cittadinanza un punto di riferimento culturale e sociale, luogo dove incontrarsi e confrontarsi, un laboratorio politico e culturale della città. L’accesso al lavatoio avviene attraverso due piazzette che sono prospicienti il lato nord ed il lato ovest dell’edificio; anche queste sono soggetto di riqualificazione al fine di offrire ai cittadini una migliore qualità urbana. Il progetto di ristrutturazione e trasformazione in un auditorium comunale multifunzionale prevede, dunque, il completo recupero strutturale e funzionale: ricostruzione della copertura in legno con struttura a capriate, inserimento di nuove aperture finestrate, adeguamento sismico con cordoli in c.a., e una nuova articolazione degli spazi interni. L’accesso all’edificio sarà valorizzato attraverso la riqualificazione delle due piazzette prospicienti i lati nord e ovest, mediante nuove pavimentazioni, piantumazioni di ulivi e installazione di arredi urbani. Queste aree diventeranno veri e propri spazi pubblici rigenerati, pensati come luoghi di incontro e socializzazione, a beneficio non solo degli utenti del centro culturale, ma dell’intera cittadinanza.

Rigenerazione urbana integrata

Il progetto, in sintesi, rappresenta un modello di rigenerazione urbana a scala di quartiere, in cui edilizia sociale, spazi pubblici e funzioni collettive vengono progettati in modo coordinato per attivare nuove dinamiche di abitare e socialità. Attraverso il recupero di due edifici simbolici, Lentini si dota di nuovi alloggi e di un polo civico e culturale, restituendo ai cittadini luoghi di appartenenza, incontro e identità urbana. Un’iniziativa concreta che dimostra come sia possibile trasformare l’abbandono in opportunità e promuovere un abitare più equo, sostenibile e inclusivo.

Procedura negoziata e introduzione di migliorie progettuali

L’intervento è stato affidato mediante procedura negoziata, ai sensi dell’art. 50, comma 1, lett. d), del D.lgs. 36/2023, sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Tale modalità ha consentito di aprire un confronto tecnico tra le proposte dei concorrenti, promuovendo l’adozione di soluzioni migliorative rispetto al progetto posto a base di gara. In particolare, la procedura ha permes- so di selezionare un’offerta che, pur rispettando gli obiettivi funzionali e prestazionali iniziali, ha introdotto significativi miglioramenti sul piano strutturale e della sicurezza sismica, impiantistico ed energetico. Le principali innovazioni apportate possono essere così sintetizzate:

Criterio A – Struttura e Sicurezza Sismica

A.1 - Sistema costruttivo a secco in legno X-Lam

È stata proposta la sostituzione della struttura in cemento armato prevista a base di gara con un sistema costruttivo a secco in legno massiccio a strati incrociati (X-Lam), per pareti e solai. I collegamenti meccanici (piastre, viti, bulloni) conferiscono un comportamento scatolare all’edificio. Questa soluzione consente precisione costruttiva e tempi esecutivi ridotti. Gli edifici B, C e D sono integralmente in X-Lam, mentre i corpi scala esterni ed i ballatoi sono realizzati in struttura metallica prefabbricata.

A.2 - Miglioramento della protezione sismica

È stato introdotto un sistema di isolamento sismico alla base degli edifici B, C e D, che consente una ri- duzione delle masse sismiche del 45% e dell’accelerazione sismica del 68%. Le strutture in elevazione, realizzate in X-Lam, poggiano su fondazioni in calcestruzzo armato dotate di isolatori sismici di tipo elastomerico, garantendo un’elevata efficacia nel mitigare gli effetti del sisma.

Questa strategia consente il raggiungimento della classe sismica A+, massimizzando la sicurezza e minimizzando i danni strutturali in caso di evento sismico. L’approccio adottato si basa su due principi fondamentali:

• una drastica riduzione delle masse sismiche trasmesse alla struttura;

• l’impiego di isolatori sismici elastomerici, che disaccoppiano la sovrastruttura dal suolo, permettendo una significativa dissipazione dell’energia sismica. Le strutture isolate offrono vantaggi sostanziali rispetto a quelle a base fissa, in particolare un’elevata sicurezza rispetto allo Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV), anche in caso di terremoti severi.

Criterio B – Ottimizzazione Impiantistica ed Energetica

B.1 - Sistema di building automation

È stato previsto un sistema avanzato di automazione per la gestione efficiente degli impianti (climatizzazione, ACS, elettricità) e il monitoraggio dei consumi in tempo reale, secondo le normative UNI EN 15232 e CEI. Il sistema è scalabile e consente l’ottimizzazione energetica per zona, oltre al controllo da remoto.

B.2 - Assistenza all’avvio e manutenzione impianti

È stato redatto un capitolato tecnico per l’assistenza alla messa in funzione e per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti per 12 mesi. Il servizio include documentazione, formazione degli utenti, riunioni condominiali, monitoraggio remoto e verifiche secondo norme UNI/CEI.

Criterio C – Migliorie

Involucro Edilizio

C.1 - Chiusure verticali opache

Sono state adottate soluzioni che migliorano le prestazioni termoenergetiche rispetto al progetto iniziale, con particolare attenzione alla riduzione dei ponti termici e alla verifica delle prestazioni in linea con i requisiti degli edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building) secondo il D.M. 26/06/2015.

C.2 - Involucro trasparente

Sono stati migliorati infissi e vetri con telai in PVC a sezione maggiorata e vetri stratificati con pellicola PVB per migliorare isolamento termico, acustico e sicurezza. I nuovi infissi consentono anche una differenziazione del fattore solare in base all’esposizione, mantenendo le caratteristiche estetiche originarie.

Criterio D – Sistemazione delle Aree Esterne

Per la sistemazione delle aree esterne, è stata proposta una pavimentazione fotocatalitica e drenante, in grado di abbattere gli inquinanti atmosferici e contribuire al benessere climatico.

La proposta prevede anche:

• Riduzione delle isole di calore, grazie all’effetto di raffreddamento evaporativo e all’incremento di superfici permeabili e vegetate;

• Installazione di arredi urbani modulari, come panchine componibili, vasi integrati e rastrelliere per biciclette (2 strutture per un totale di 20 posti bici);

• Cestini per raccolta differenziata del tipo Box Metalco in acciaio e legno FSC, per incentivare il riciclo;

• Messa a dimora di vegetazione autoctona (3 olivi, 2 aranci amari e 15 oleandri), con funzione ambientale, estetica e di ombreggiamento.

Queste soluzioni generano un valore ambientale, funzionale e sociale aggiunto, rendendo le aree esterne più vivibili, sostenibili e coerenti con gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale dell’intervento edilizio..

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