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L’intervista

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ARTE Genova

ARTE Genova

Paolo Gallo

Amministratore Unico ARTE Genova

Abbiamo bisogno di fare rete con tutti, una rete che sia però operativa, che vada ad affrontare i problemi nella loro sostanza, nella loro particolarità e complessità.

Lei è al suo secondo mandato di Amministratore, ma prima ancora è stato per diversi anni Dirigente della Struttura Gestione dell’Azienda, che quindi conosce benissimo. Rispetto al cambiamento dello scenario sociale ed economico di questi ultimi anni, cosa ha percepito necessario rinnovare o migliorare nel servizio Casa offerto al cittadino per andare incontro alle sue esigenze?

«La Liguria è la Regione con l’età mediana più alta di tutta l’Unione Europea, ovvero 52 anni. L’età media dei nostri assegnatari al 2024 è stata 65 anni e, allargando la media agli interi nuclei familiari, il dato si attesta a 53 anni, quindi ancora più alto rispetto alla media degli anziani in Liguria. Sicuramente l’Azienda deve, e già lo sta facendo, tenere conto di questo contesto sociale ormai consolidato e ‘tipico’ del territorio. Ciononostante, a mio avviso, non si possono lasciare indietro le nuove generazioni che rappresentano comunque il nostro futuro. A tale proposito, A.R.T.E. Genova insieme ad altre istituzioni pubbliche ha effettuato interventi di ripristino di alloggi, con fornitura di arredo, realizzando complessivamente nr.95 posti letto, messi a disposizione all’Agenzia ligure per gli studenti e l’orientamento, che si occupa di gestire le richieste e la graduatoria. Grazie a questo progetto gli studenti provenienti da fuori Genova riescono ad avere una sistemazione in alloggi ristrutturati nel centro cittadino ad un prezzo contenuto, pari praticamente al costo di una colazione.»

Fra i problemi più seri che coinvolgono la sua Azienda, come nella maggior parte del Paese c’è la morosità aggravata dalla situazione politica internazionale e dalla crisi economica. Quali sono i dati della sua azienda?

«Occorre, senza dubbio, fare distinzione tra quella parte di inquilinato che, suo malgrado, non riesce a rispettare i pagamenti e un’altra parte di inquilinato “negligente”. Grazie ad un continuo controllo delle posizioni contabili degli utenti in ritardo con i pagamenti, ed una costante funzione di ascolto, gli indici di morosità rimangono comunque contenuti. Bisogna comunque evidenziare che le cause che generano morosità, nella stragrande maggioranza dei casi, vanno certamente ricercate nel disagio economico in cui versano le fasce sociali che rappresentano l’utenza di A.R.T.E. configurando, quindi, la cosiddetta “morosità incolpevole”.

A tal proposito, la Regione stanzia ogni anno un fondo che consente di alleviare lo stato di difficoltà di nuclei familiari “morosi incolpevoli”. Inoltre, da qualche anno, è operativo il nuovo “Regolamento per il recupero della morosità”, approvato da A.R.T.E. e Comune di Genova d’intesa con le organizzazioni sindacali dell’utenza maggiormente rappresentative. Attraverso tale intesa si è creato un sistema che consente di definire piani di rientro del debito mediante rate mensili sostenibili.»

Le ‘Occupazioni’ sono in preoccupante aumento. Può darci qualche dato?

«In realtà, le occupazioni abusive che si sono registrate negli ultimi anni nell’area metropolitana di Genova sono pressoché rimaste costanti. In particolare, abbiamo osservato che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di occupazioni di lungo periodo, volte ad insediarsi stabilmente nell’alloggio, ma piuttosto occupazioni abusive temporanee che spesso si risolvono spontaneamente anche in tempi brevi. Ciononostante, restiamo in allerta e teniamo costantemente monitorato il fenomeno anche attraverso l’aiuto dei cittadini stessi. A tal proposito, abbiamo istituito un numero verde dedicato alle segna - lazioni abusive attraverso il quale ogni cittadino ci può segnalare in qualunque momento, anche in forma anonima, eventuali situazioni anomale che prontamente vengono verificate attraverso sopralluoghi effettuati, in primo accertamento, dal personale di A.R.T.E.

Successivamente, in caso di conferma dell’occupazione abusiva da parte del personale di A.R.T.E., è previsto l’intervento dei soggetti titolati per il riconoscimento degli occupanti ed il successivo sgombero (Polizia Locale, Forze dell’Ordine).»

Altro tema comune è quello dell’offerta delle case di edilizia pubblica che risulta spesso inferiore rispetto alla crescente lista di attesa delle graduatorie, questo anche a causa degli alloggi sfitti che necessitano spesso di interventi di manutenzione straordinaria. Avete adottato qualche buona pratica per cercare di arginare il problema?

«Premesso che la maggior parte degli alloggi che si sfittano necessitano di importanti interventi di ripristino per poter essere riassegnati, i cui oneri di spesa utilizzano, di norma, finanziamenti regionali assegnati a tale scopo; vi sono tuttavia anche unità abitative che rientrano nella cosiddetta ‘manutenzione ordinaria’, ossia che necessitano di interventi il cui costo è generalmente contenuto e solitamente autofinanziato dall’Azienda.

Ragionando su tale ultima categoria di immobili, al fine di individuare una soluzione parallela alla comune messa in disponibilità di alloggi di E.R.P., assieme al Comune di Genova, è stato elaborato un progetto sperimentale di autorecupero, accolto favorevolmente sia dalla Regione che dalle organizzazioni Sindacali degli inquilini, che può sintetizzarsi come segue:

- A.R.T.E. provvede ad eseguire la verifica sulla sicurezza degli impianti (energia elettrica e gas) fornendo gli alloggi in disponibilità al Comune per l’assegnazio - ne nello stato in cui si trovano;

- il potenziale assegnatario, previa visione, accetta l’alloggio nello stato in cui si trova facendosi carico dei ripristini manutentivi ordinari, nonché degli oneri per la verifica impiantistica;

- a fronte di tale impegno, durante il rapporto locativo verrà scalato dalla voce canone un importo forfettario di € 3.000,00.

L’adozione di questa nuova modalità operativa ci ha consentito di procedere nel 2024 con l’assegnazione di 30 alloggi aiutando le famiglie ad avere una casa in tempi brevi. L’iniziativa viene reiterata anche per il 2025 con una prima individuazione, ad oggi, di 40 unità abitative da offrire a potenziali assegnatari.».

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