Milkcoop magazine n.6 2019

Page 1

Milkcoop magazine - Il mensile delle filiere cooperative lattiero-casearie n.6_2019_ luglio-agosto

Il mensile delle filiere cooperative lattiero casearie

SOSTENIBILITA’ E INNOVAZIONE packaging ma non solo


SOMMARIO 5

EDITORIALE di Fabio Perini

6

DOP, RICCHEZZA DA TUTELARE PER IL TURISMO a cura del Consorzio Grana Padano

8

FORMAGGI E SMP MADE IN EU i più richiesti nel 2019 FAO-OCSE Outlook 2019-2028

14

COOPERATIVE E SOCI 24

LATTERIA SOCIALE ROCCHETTA

28

AZIENDA CARRA PAOLO

guarda al futuro

una nuova sala di mungitura a giostra

DIGITALIZZAZIONE

L’innovazione tecnologica nel settore lattiero-caseario è un’opportunità da cogliere

16

PACKAGING le nuove frontiere Food packaging sostenibili un framework condiviso

In Francia il primo latte UHT con pack sostenibile ARLA FOODS 2020

FOCUS: PACKAGING SOSTENIBILE

BRAINSTORMING DI FILIERA 30

PARTONO IN ITALIA I FONDI DI MUTUALIZZAZIONE possibile istituire lo strumento per stabilizzare il reddito degli allevamenti bovini da latte


45 46

PRIMO PIANO

ORGANIC VALLEY: DICE ADDIO ALLE ENERGIE FOSSILI FRANCIA

16 nuovi indicatori per il benessere animale

47

LA SPIRULINA PER I VITELLI

la cooperativa sarda Arborea avvia una sperimentazione per testare l’impiego dell’alga all’interno delle razioni alimentari dei bovini

33

ADDIO AL PRESIDENTE PERNIGOTTI

34

UN PORTALE PER LE DOP E IGP

48

YILI GROUP SI ESPANDE

35

NUOVE RISORSE PER LE PMI

49

IL CANADA INVESTE IN RICERCA E INNOVAZIONE NEL DAIRY

36

UE-MERCOSUR

37

UE E VIETNAM, OK ALL’INTESA

anima della Latteria Sociale Mantova

una pagina per ogni prodotto, a breve disponibile anche un’APP accordo tra Cassa Depositi e Prestiti e il Fondo Europeo per gli Investimenti per erogare fino a 5,8 miliardi di euro di finanziamenti

FOCUS EXPORT

intesa di libero scambio quasi tutte le tariffe abolite in 10 anni

38

EIT E ORIZZONTE EUROPA INSIEME

40

AGRICOLTURA 4.0: LAUREA E’ UN FATTORE VINCENTE

43

SICCITA’, UE: AIUTI STRAORDINARI PER GLI AGRICOLTORI IL CAMBIAMENTO CLIMATICO RENDE IL CIBO MENO NUTRIENTE

uno studio rivela che potrebbe diminuire la disponibilità globale di proteine, ferro e zinco

44

50

la Commissione europea lancia una sfida sempre più ambiziosa in materia di innovazione

ecco cosa emerge da una ricerca del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia

42

il colosso cinese ha completato l’acquisizione della cooperativa neozelandese Westland Dairy Company

UN PROFILO EMISSIONI, A OGNUNO

REPUBBLICA CECA

favoriti dai discount i pasta dura, soprattutto confezionati, trainano una crescita soprattutto all’insegna di qualità premium, salute e prezzi accessibili. Spazio anche per il prodotto straniero.

MERCATI 52

I TREND DI MERCATO cereal & oilseed

54

I TREND DI MERCATO latte e derivati

56

OSSERVATORIO IMMAGINO NIELSEN GS1 ITALY - 1/2019 Le etichette dei prodotti raccontano i consumi degli italiani

la cooperativa neozelandese Fonterra sta valutando le emissioni di tutte le aziende socie e fornirà linee guida e indicazioni su come migliorare le performance di ognuno Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

3


4

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


L’EDITORIALE SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE di Fabio Perini

Eccoci con un ultimo numero di Milkcoop magazine, prima di augurarvi buone vacanze (per chi le deve ancora fare), nonostante il turbamento per la recente notizia della perdita di un nostro caro amico e figura di rilievo per tutto il mondo della cooperazione, ma non solo, il presidente dalla Latteria Sociale Mantova, Stefano Pernigotti. In questo numero di Milkcoop abbiamo continuato a mettere in evidenzia l’importanza che il tema della sostenibilità assume sotto tutti i punti di vista e come essa sia una strada percorsa veramente ormai da tutti. Anche noi, con le nostre imprese e i nostri soci, ci dobbiamo interrogare seriamente sul tema e attuare strategie che vadano in questa direzione: non possiamo tirarci indietro e ancor meno rimandare. Sostenibilità sì, ma non solo. Anche l’innovazione va di pari passo. E innovazione non significa soltanto acquisire o adottare una nuova tecnologia o un modo nuovo di fare le cose. Innovazione è prima di tutto un processo culturale che deve guidare le nostre scelte imprenditoriali. Dobbiamo sempre più essere pronti a interrogarci su come migliorare le nostre relazioni con le università, istituzioni ma anche consumatori, come devono evolvere i nostri assetti organizzativi interni e come possiamo trarre valore da tutto questo. Riuscire quindi a unire il concetto allargato di innovazione e quello di sostenibilità, insieme a tutti i valori che noi con la cooperazione abbiamo e portiamo avanti, è sicuramente una questione su cui riflettere a fondo. Buone vacanze a tutti voi

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

5


GRANA PADANO DOP, RICCHEZZA DA TUTELARE PER IL TURISMO

Intervento del presidente del Consorzio di Tutela a THE BEST IN LOMBARDY Baldrighi: rendere riconoscibili le eccellenze è un grande servizio ai visitatori “In Italia il 40% dei consumi alimentari avviene fuori casa, dove prodotti come il Grana Padano DOP spesso non hanno la possibilità di farsi direttamente conoscere in tavola, come avviene per una bottiglia di vino. Per questo alla ristorazione e ai pubblici esercizi, come alla distribuzione, chiediamo di permettere al consumatore e al cliente di riconoscere i prodotti di qualità. Così si tutela il patrimonio alimentare italiano, mai come ora fondamentale nelle scelte di chi viaggia nel nostro paese e come richiamo importante per orientare i flussi turistici”. 6

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


Intervenendo ad una tavola rotonda a “The Best in Lombardy – Agrifood e Travel in Regione Lombardia” all’auditorium “Giovanni Testori” di Milano e promosso da Gambero Rosso e Regione, il presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, Nicola Cesare Baldrighi, ha approfondito le potenzialità e delle eccellenze alimentari italiane per far crescere il turismo in Lombardia, ma ha anche segnalato le difficoltà che si incontrano a tutela delle eccellenze alimentari. “Difendere l’identità del prodotto non è facile, perché troppe sono le imitazioni – ha sottolineato il presidente del Consorzio di Tutela del Grana Padano, il prodotto DOP più consumato nel mondo con 4.932.996 forme prodotte nel 2018 ed un export salito a 1.938.328 for-

me – Il consumatore vuole chiarezza e quindi per offrirgliela chiediamo alle catene un’esposizione ordinata e chiara dei prodotti, che per quanto ci riguarda, sosteniamo con un’informazione ampia, continua e mirata a chi sceglie ed acquista”. Sui nuovi mercati l’informazione sui vari media è fondamentale e diversa, rileva Baldrighi, per creare nei consumatori una cultura del cibo volta a riconoscere e preferire la qualità, grande punto di forza dell’alimentare lombardo e italiano. “A sostegno dell’export sfruttiamo le opportunità importanti offerte dai programmi comunitari – sottolinea il presidente del Consorzio Grana Padano, reduce dal Fancy Food, grande rassegna negli Stati Uniti, dove è cresciuta la presenza dei produttori italiani – Con altri Con-

sorzi possiamo così diffondere una più ampia cultura del Made in Italy alimentare”. Ma anche i turisti, stranieri e italiani, cercano nei territori che visitano innanzitutto le eccellenze alimentari. “A loro vanno garantite servizi di incoming di alto livello professionale – conclude Baldrighi – Per questo da 14 anni il Consorzio Tutela Grana Padano investe in un’importante attività di formazione negli istituti alberghieri di tutta la penisola, con una partecipazione in continua crescita e risultati decisamente lusinghieri”.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

7


FORMAGGI E SMP MADE IN EU, I PIU’ RICHIESTI NEL 2019 United States Department of Agriculture Foreign Agricultural Service July 2019

L’USDA ha messo in luce le dinamiche del commercio mondiale dei prodotti lattiero-caseari nel 2019

Nel 2019 saranno i paesi UE a dominare sui mercati internazionali, non solo per l’export di formaggi, ma anche per quello di latte scremato in polvere. E’ quanto emerge dal report semestrale “Dairy: World Market and Trade” condotto analisti Although U.S. dagli exports ofUSDA. skimmed milk powder (SMP) grew at an annual pace of 7 percent

fro 2014 through 2018, the trade challenges facing U.S. exporters along with strong competition are expected toDELL’SMP lead to a 4 percent drop in shipments for 2019. In contrast, European Union IL MERCATO (EU) shipments are booming in th first four months of this year they were up by nearly one third over year. This led to sharp drawdown intervention stocks which totaled 175,000 tons at the end 2018 and are now at zero. EU exports of SM are expected slow in the second h of the year but for the year are se to increase by 16 percent over 20 to reach a record 950,000 tons. While Algeria remains a principal destination, the EU is making Nonostante gli USA siano sem- registrato un incremento di quasi pre stati uno principali player markets un terzo as rispetto scorso. inroads intodei such key Asian Chinaall’anno and Indonesia which in 2018 were ranked as the nel mercato dell’SMP e i flussi di Questo ha portato anche all’esaurisecond and third largest global import markets for SMP. prodotto esportato sia sempre mento delle scorte. Per la seconda

cresciuto (nel periodo 2014-2018 parte dell’anno ci si attende un ralsi registra un +7%/anno), forte lentamento flussi commerciali, In the cheese market,laprospects for U.S.deiexporters have improved markedly particularly with concorrenza sui mercati interna- ma sul totale del 2019, le esportathe recent removal ofvacillare Mexican retaliatory tariffs. U.S. exports of cheese in 2019 are slated to zionali ha cominciato a far zioni UE di SMP sono stimate pari a il primato 2019 grow by statunitense 8 percent (nel over lastsi year. 950.000 tonnellate (+16% su base dovrebbe avere un calo del 4%, arNevertheless, the EU remainsannua). a rivando ad un valore complessivo dominant competitor and its Tra i principali importatori, nonodi 686.000 tonnellate). Al contrario, l’Unione Europea, stante l’Algeria rimanga al primo recent free trade agreements pare non trovare ostacoli: le espor- posto, iniziano a emergere anche (FTAs) with Mexico and Japan will tazioni sono in piena espansione alcuni mercati asiatici come la Cina further intensify In e nei primi 4 mesi delcompetition. 2019 hanno e l’Indonesia.

8

2018, Japan was third largest Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto export market for U.S. cheese and


l import markets for SMP.

ts for U.S. exporters have improved markedly particularly with n retaliatory tariffs. U.S. exports of cheese in 2019 are slated to ar. a

will In

e and

for re

ge of libero scambio, in partimercato imports dei formaggi, le cheese pro- accordi s year,Nel Japanese of EU in thediJanuary-May period colare con il Messico e il Giappone. spettive per gli esportatori statuniear (YOY). tensi sono notevolmente migliorate Il Giappone, è il principale importa-

a seguito dell’eliminazione di alcu- tore di formaggi a livello globale: nel ne tariffe “di ritorsione” messicane. periodo gennaio-maggio 2019 ha Nel 2019, ci si attende una cresci- importato oltre 130mila tonnellate ta dell’export statunitense di circa di formaggi. Nel 2018, il Giappone, è stato per gli Stati Uniti il terzo l’8%, su base annua. ved by the World Agricultural Outlook Board/USDA Ciononostante, l’UE rimane un con- mercato di sbocco per i formaggi (in corrente dominante, ancor più gra- particolare il cheddar), rappresenta zie all’entrata in vigore dei recenti quindi un player rilevante. A segui-

IL MERCATO DEI FORMAGGI to della firma dell’accordi di libero scambio EU-Giappone e l’impegno a eliminare in maniera progressiva su un orizzonte temporale di 16 anni tutte le barriere commerciali, gli USA si troveranno ad affrontare ulteriori sfide (dovendo fare loro i conti con tariffe che rimarranno al 30%). L’UE, grazie alla polita estera e i molteplici Accordi di libero scambio siglati, sta assumendo un importante vantaggio competitivo nello scenario internazionale (nel 2018 le esportazioni di formaggio Made in UE in Giappone sono cresciute del 18%). In Nuova Zelanda, ci si attende un leggero calo di produzione di formaggi (-1%), in quanto sembra che la preferenza sia orientata alla produzione di WMP, rispetto a quella dei formaggi. Ciononostante, le scorte attuali, dovrebbero essere sufficienti a sostenere le esportazioni di formaggi. Di conseguenza, la previsione delle esportazioni è stata rivista al rialzo del 3% (con un obiettivo di raggiungere le 360.000 tonnellate.

IL MERCATO DEL BURRO La Nuova Zelanda continuerà a dominare i mercati di esportazione per le materie grasse, pari a circa il 55% delle esportazioni totali (2018). Le previsioni per il 2019 sono attese leggermente in rialzo, a causa di un incremento della produzione di latte atteso per il secondo semestre. La Cina rappresenta il principale mercato di sbocco per il burro neozelandese (con una domanda che nel periodo 2014-2018 è cresciuta ad un tasso annuo del 9%). Per il 2019, tuttavia, si è registrato un calo della domanda. In UE, a causa di una previsione al ribasso della produzione di latte, si stima un calo anche della produzione di burro per il 2019, e l’export dovrebbe scendere del 2% (a seguito anche della dinamicità della domanda interna per le materie grasse). Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

9


FAO E OCSE

OUTLOOK 2019-2028

Produzione agricola in aumento, prezzi invariati, ma molte incertezze all’orizzonte Questo scenario è messo in luce nella relazione annuale dell’Ocse e della Fao, che fornisce una valutazione condivisa sulle prospettive per i prossimi 10 anni per i mercati delle materie prime agricole e ittiche a livello nazionale, regionale e globale. Dal Rapporto emerge che la domanda globale per i prodotti agricoli è destinata a crescere di circa il 15%; ad un tasso maggiore crescerà anche la produttività dell’agricoltura, spinta in gran parte dall’innovazione tecnologica, che ha un ruolo sempre più rilevante per il settore agroalimentare. Questo determinerà così una situazione di stabilità o genererà addirittura un trend in leggero ribasso per i prezzi delle principali materie prime. Oltre al livello dei prezzi, nei prossimi 10 anni ci saranno sempre maggiori sfide da affrontare: dagli effetti derivanti dalle tensioni commerciali tra i paesi, alla diffusione di maggiori malattie per animali e piante, a seguito anche del fenomeno della resistenza agli antimicrobici, all’evolversi delle normative in materia di ogm ma non solo, alla presenza di eventi climatici sempre più estremi, all’evoluzione delle preferenze e comportamenti alimentari della popolazione e alla sempre maggior attenzione della società alle questioni etiche e ambientali. 10

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


QUALI PROSPETTIVE PER IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO? Si prevede che nei prossimi anni la produzione mondiale di latte crescerà ad un tasso dell’1,7% all’anno, trainata in gran parte dalle dinamiche produttive registrate nei paesi emergenti come India e Pakistan. Nei paesi dell’Unione europea, si attendono tassi di crescita molto più moderati. Per quanto riguarda il consumo procapite, ci si attende nei prossimi 10 anni una crescita pari a circa l’1,0% all’anno, anche in questo caso trainato dai paesi asiatici, come l’India. In Europa e Nord America, ci si attende un trend in calo per i consumi di prodotti freschi; ma al contempo trend positivi per le materie grasse. Il consumo di formaggi è previsto in leggera crescita in queste aree geografiche. Si conferma anche la domanda per le polveri di latte intero e scremato, destinate principalmente alle industrie alimentari.

Nel periodo 2019-2028, si prevede che i principali player internazionali rimarranno la Nuova Zelanda, l’UE, gli Stati Uniti e l’Australia, che insieme dovrebbero coprire - in termini di quote di esportazioni - circa il 75% per il formaggio, il 78% per il WMP, il 79% per il burro e l’81% per l’SMP. La Nuova Zelanda dovrebbe mantenere il primato per le esportazioni di burro e WMP sul mercato internazionale, e le sue quote di mercato dovrebbero attestarsi intorno al 39% e al 53% rispettivamente entro il 2028. Tuttavia, poiché la Cina, uno dei maggiori importatori di WMP, sta continuando a ridurre la sua domanda di importazione, si prevede che la Nuova Zelanda nei prossimi anni attuerà una strategia di diversificazione della produzione, aumentando in particolare la sua produzione di formaggi.

SCAMBI COMMERCIALI In termini di scambi internazionali, il WMP e l’SMP dovrebbero rimanere i prodotti più commercializzati, (oltre il 40% della produzione mondiale).

L’Unione europea dovrebbe continuare ad essere il principale esportatore mondiale di formaggi, seguita da Stati Uniti e Nuova Zelanda. Si prevede che la quota di esportazio-

ni di formaggi dell’Unione europea raggiungerà circa il 48% nel 2028, sostenuta in parte anche dall’aumento delle esportazioni di formaggio verso il Canada (grazie alle condizioni ottenute con il CETA) e verso il Giappone (grazie alla convenzione bilaterale raggiunta). La Cina dovrebbe continuare ad essere il principale importatore mondiale di prodotti lattiero-caseari, in particolare di WMP. Oggi, la maggior parte delle sue importazioni provengono dall’Oceania, anche se negli ultimi anni l’Unione Europea ha aumentato i suoi flussi di esportazioni di burro e latte scremato verso la Cina. La maggior parte delle importazioni di formaggi e burro avviene da parte dei paesi sviluppati - Regno Unito, Russia, Giappone, UE e Cina (circa il 55% e il 39% rispettivamente, sul totale delle importazioni, nel periodo 2016-18, rispettivamente). Si prevede che queste percentuali si manterranno anche per il 2028.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

11


PRINCIPALI SFIDE PER IL FUTURO La produzione mondiale di latte, in futuro, potrebbe risentire fortemente degli effetti del cambiamento climatico, per il susseguirsi di eventi meteorologici imprevisti, e conseguenze sulla produzione dei pascoli, delle colture foraggere, sulle condizioni di salute e benessere degli animali e quindi su qualità e quantità di latte prodotto. A sua volta, gli impatti negativi sui livelli qualitativi e quantitativi della produzione di latte si possono tradurre in situazioni di instabilità dei mercati e volatilità dei prezzi. Altro elemento di incertezza è rappresentato dall’evolversi delle normative in materia di ambiente che saranno sempre più stringenti. Ciò può avere un forte impatto anche sul futuro sviluppo del settore lattiero-caseario: le emissioni di gas serra derivanti dalle attività zootecniche rappresentano una quota importante e quindi eventuali modifiche delle norme e standard da rispettare potrebbero limitare lo sviluppo del settore. Oltre al livel-

lo di emissioni, anche l’adozione di pratiche agronomiche sostenibili, la gestione delle acque e degli effluenti zootecnici, sono altri aspetti oggetto di regolamentazione. In futuro si dovrà affrontare in modo sempre più serio il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Una importante sfida sarà quindi quella di cercare di prevenire l’insorgere di malattie e/o di gestirle anche con sistemi e modalità alternativi all’uso indiscriminato di antibiotici. Per quanto riguarda l’evoluzione dei prezzi e dei trend di consumo saremo di fronte ad una situazione di elevata incertezza. Il prezzo relativamente alto delle materie grasse, potrebbe far incrementare la domanda di grassi di origine vegetali, ma anche questa considerazione non è per forza vera, perché oltre al prezzo potrebbero esserci altri driver nelle scelte d’acquisto. Negli ultimi anni, si è osservato un incremento graduale di prodotti so-

stituti di latte, a base vegetale (ad esempio soia, mandorla, riso, avena, ecc.) in molti paesi sviluppati come il Nord America e l’Europa. Tra le cause di questo trend di consumo, si riportano le motivazioni salutistiche e di intolleranza al lattosio, ma anche preoccupazioni relative all’impatto ambientale dei prodotti di origine animale. Tuttavia nell’ultimo periodo si è assistito a trend in alcuni casi contrastanti, anche per il fatto che diversi studi scientifici hanno cominciato a mettere in discussione anche l’impatto ambientale generato dai prodotti di origine vegetale. Di conseguenza, anche in questo caso vi è incertezza sull’evoluzione, a lungo termine, della domanda di latte e derivati. Non da ultimo bisogna considerare l’evoluzione delle diverse politiche interne dei vari paesi, che potranno influenzare il livello dei sussidi, della liberalizzazione dei mercati, delle scelte produttive, degli scambi commerciali, ecc.


TM ®

Lettura immediata Quantitativa per una grande Famiglia di Test Nothing works like a Charm

Primi test bioluminescenti per ATP

specificatamente studiati per lavorare su superfici esterne. I test sono stabili a temperatura ambiente , permettendovi di risparmiare sui costi di magazzino e di spedizione. Tampone a singolo utilizzo, con tecnologia brevettata, rileva l'ATP associata alla presenza di microgranismi o residui organici/alimetari sulle superfici. I tamponi sono stabili a temperatura ambiente, indipendenti, monouso, permettono di verificare l'igiene di superficie in soli 5 secondi, per azioni correttive istantanee.

Il nuovo FieldSwab è un tampone igienico stabile a temperatura ambiente che rileva rapidamente l'ATP come misura della pulizia della superficie. FieldSwab è progettato in modo univoco per consentire l'analisi all'esterno in applicazioni o ambienti di tipo "campo". Esempi di applicazioni esterne per FieldSwab sono il campionamento del camion del latte e le attrezzature per l'imballaggio in campo all'aperto per i prodotti.

Tampone rapido per la rivelazione della presenza di ATP come marker di contaminazione biologica in acqua e superfici bagnate.

Tamponi che aiutano a prevenire le contaminazioni crociate da allergeni presenti nei cibi grazie ad un test altamente sensibile alle concentrazioni di ATP. Questi tamponi rinforzano il controllo sugli allergeni migliorando l'efficenza delle misure preventive, incrementando la specificità dei test su specifiche proteine, aumentandone la velocità, la semplicità e la convenienza.

Alitest Srl

Via C. Fosse, 7 - 46019 Viadana -MN- Tel. 0375.780789 r.a. mail: info@alitest.it - www.alitest.it


DIGITALIZZAZIONE

L’innovazione tecnologica nel settore lattiero-caseario è un’opportunità da cogliere Utilizzare la tecnologia per ridurre le inefficienze e migliorare la produttività: la digitalizzazione sta entrando con forza anche nel settore lattiero-caseario. E i primi risultati già si vedono. Tanto che l’innovazione digitale da più attori della filiera è ormai considerata un’opportunità da cogliere, come ha spiegato Francesca De Vecchi in un articolo uscito su Largo Consumo. «Nel contesto agroalimentare italiano, il settore lattiero-caseario e già fra i più avanzati dal punto di vista tecnologico, con una grande mole di dati raccolti grazie ai pedometri per il monitoraggio del bestiame, con i più evoluti sistemi di gestione della mandria, fino ai robot di mungitura”, ha sottolineato Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano. Ma la strada è appena all’inizio: le analisi dell’osservatorio mostrano che il comparto oggi potrebbe risparmiare molti milioni di euro all’anno introducendo a livello di filiera strumenti digitali innovativi, nella maggior parte dei casi semplici e con investimenti ragionevoli.

La ricetta elettronica

Per comprendere i benefici dell’innovazione digitale nel lattiero-caseario, l’Osservatorio ha acceso i riflettori su tre ambiti: uno di questi riguarda la ricetta veterinaria elettronica, il cui numero è cresciuto dal 2017 al 2018 del 253% e la diffusione è trasversale a tutte le filiere animali. Complessivamente l’adozione completa della ricetta veterinaria elettronica fa stimare un beneficio 14

di sistema nella sola Lombardia, su tutte le stalle, pari a più di 20 milioni di euro di risparmi annui (dati Osservatorio 2018), con benefici ulteriori in termini di valorizzazione del prodotto in ottica di “food safety”, sostenibilità e trasparenza del sistema. L’informatizzazione dei dati facilita anche l’analisi e l’elaborazione di nuove strategie per le aziende. Giovanni Guarneri, consigliere d’amministrazione di Fattorie Cremona - Plac, rileva i vantaggi e i benefici a livello di trasformazione. «Il monitoraggio dell’uso del farmaco aiuta anche relativamente ai problemi dell’antibiotico resistenza o all’efficacia dei trattamenti. Un sistema così strutturato aiuta la misurazione, permette di creare strategia ad hoc».

L’export

Anche per quanto riguarda l’export le innovazioni digitali possono essere un’opportunità. “Le soluzioni digitali possono favorire l’integrazione e la comunicazione dei dati, raccolti e identificati, fra i diversi nodi e rendere il processo monitorabile e più efficiente. L’innovazione digitale ha e avrà un impatto importante sui processi di esportazione perché introduce innanzitutto semplificazione, innanzitutto perché permettendo la condivisione della mole di dati raccolti tra enti sanitari, industrie e consorzi consentirebbe di ridurre il peso del reperimento delle informazioni necessarie”, ha puntualizzato De Vecchi.

La logistica

Così come sarà fondamentale, ed in alcuni casi già lo è, nei servizi di logistica. L’Osservatorio ha mappato alcune soluzioni ritenute interessanti da aziende committenti e fornitrici di servizio. Le logistics app che permettono di usare gli smartphone per supportare l’integrazione informativa nel processo di consegna; nuovi moduli di work-flow scheduling nella gestione del magazzino (per livellare il carico di lavoro di ogni addetto) oppure piattaforme condivise e ottimizzazione di sistemi per la gestione del magazzino. Il WMS (Warehouse Management System) – ricorda Alberto Spinelli di Soresina - è un sistema di raccolta dati, utili alla tracciabilità, al rilascio di statistiche che misurano produttività, errori, ordini evasi. Dati utili al business e che permetteranno alla logistica di diventare da servizio di trasporto a vero e proprio demand planning. Nadia Ambrosi, di Zoogamma, ad esempio riferisce di un progetto di integrazione di software gestionali dei documenti di trasporto con tutte le informazioni relative al trasferimento. Insomma, “l’innovazione tecnologica e digitale è ormai una leva strategica riconosciuta per aumentare la competitività e la sostenibilità del settore. Da questa si attendono benefici economici reali e una riduzione della pressione burocratica per tutti gli attori della filiera”, ha concluso De Vecchi.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


Le startup sostenibili più finanziate nel mondo! 1°

Indigo

Bowery Farming 141.000.003 $ New York – 2015

Sundrop Farms

100.000.000 $ United Kingdom – 2014

Songxiaocai 61.916.174 $ China – 2014

49.539.554 $ India – 2015

Sviluppa microbi che si sono evoluti insieme alle piante nel corso di miliardi di anni per ottimizzare la loro salute e massimizzare la loro produttività.

Utilizza tecnologie di visione e automazione e machine learning per monitorare costantemente i propri sistemi di coltivazione verticale al chiuso, consegnando al consumatore verdura fresca e di qualità.

Utilizza la tecnologia e il know-how per sviluppare e gestire serre «intelligenti» in luoghi con limitato accesso ai terreni coltivabili, alle fonti di acqua dolce o all'energia elettrica.

Offre una piattaforma internet mobile che fornisce servizi di raccolta e distribuzione di ortofrutta e di assistenza post-vendita a piccolemedie imprese.

Collega i coltivatori di frutta e verdura con i rivenditori, aiutando i primi a ottenere prezzi migliori e i secondi ad acquistare verdura fresca a prezzi competitivi.

Resilient agriculture (target 2.4)

Resilient agriculture (target 2.4)

Resilient agriculture (target 2.4)

609.000.000 $ Massachussets – 2014

Small-scale producers (target 2.3)

CONVEGNO DI PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA RICERCA 04.06.19 #OFS19 Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

Ninjacart

Small-scale producers (target 2.3)

26Network Digital360 - Events

15


PACKAGING le nuove frontiere

Sempre più green e tecnologico, con un’attenzione anche alla forma E’ quanto emerge in occasione della presentazione del IX Rapporto sulla responsabilità sociale di impresa del gruppo Ferrero, dove si è parlato molto del ruolo del packaging e dei trend di sviluppo futuri

Un occhio alla sostenibilità e un altro all’immagine, che sia vintage, sperimentale, colorata o in bianco e nero. Il packaging dei prodotti alimentari è in piena rivoluzione: sempre più green e sempre più tecnologico e anche sempre più attento a conquistare nuove fette di mercato. Perché la forma – e quindi il primo impatto dato dall’immagine - ha ancora un effetto catalizzatore, ma il consumatore oggi non si ferma più solo alla forma. Vuole sostanza. E quindi legge con maggiore attenzione rispetto al passato le informazioni contenute sull’imballaggio, per conoscere il materiale con cui è stato realizzato, se rispetta l’ambiente, se è di plastica o meno, come è stato prodotto il cibo. Aziende e produttori ne sono consapevoli, tanto che si stanno diffondendo sempre più packaging tecnologici, in grado di 16

dare tutte le informazioni possibili su tutta la filiera produttiva, a portata di click. Una delle parole chiave per gli imballaggi oggi è riciclo. Lo confermano i dati forniti recentemente dal Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) che inseriscono il nostro paese tra i più virtuosi in Europa, a ridosso della Germania, con oltre 9,2 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio avviati a riciclo, composti da materiali in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro. Il valore cresce del 4,8% nel 2018 rispetto ad un anno prima, raggiungendo una quota che sfiora il 70%. Un traguardo significativo considerato che nel 1998 solo 1 imballaggio su 3 veniva recuperato, oggi sono 4 su 5 quelli sottratti alla discarica e le materie prime reimmesse nel ciclo produttivo.

Per arginare la disinformazione dilagante sul tema degli imballaggi e del packaging, l’Istituto Italiano Imballaggio, associazione no profit che raggruppa al suo interno 330 aziende (produttori e utilizzatori di packaging), ha cercato di porre rimedio con la stesura di una “Carta etica” declinata in 10 punti, redatta in collaborazione con l’Unione nazionale dei consumatori. Il documento parte da un dato di fatto, ovvero che il packaging è dappertutto: ogni anno, ognuno di noi entra in contatto con almeno 8.000 imballaggi. E’ un mezzo potente, più di quanto si consideri. “Ma è anche vero che i rifiuti domestici valgono solo il 4% sul totale dei rifiuti di imballaggio, chi dice il contrario è vittima di una fake news”, puntualizza Anna Paola Cavanna, presidente dell’Istituto Italiano Imballaggi. Che definisce i consumatori, cioè gli utilizzatori del packaging, “i veri driver del cambiamento perché sono loro oggi ad avere la sensibilità giusta per affrontare il tema della sostenibilità”.

In Italia

Molte grandi aziende italiane dell’industria alimentare concentrano gran parte della loro attenzione e del loro budget nella ricerca e nello sviluppo di imballaggi innovativi e green. Il packaging per un gruppo globale come Ferrero, presente in oltre 170 Paesi del mondo con i propri prodotti, è un tema estremamente sensibile, tanto più se si parla di imballaggi in plastica.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


Se ne è parlato a Milano in occasione della presentazione del IX rapporto sulla responsabilità sociale di impresa di Ferrero, in occasione del quale si è parlato molto del ruolo del packaging dell’industria alimentare e dei trend di sviluppo. “Protezione del prodotto e sicurezza alimentare sono alla base delle scelte di packaging di Ferrero da moltissimi anni. Oggi se vogliamo la novità è quello che sta succedendo a livello normativo sul tema ambiente e plastica nello specifico dove quindi ci confrontiamo con legislazioni che non esistevano prima che mirano a regolamentare l’utilizzo della plastica che oggi è un pochino demonizzata e facciamo i conti con le nuove direttive”, spiega Paola Avogadro, Ferrero Global Packaging Design. In questo contesto Ferrero ha adottato la cosiddetta strategia delle 5 R: riciclo, rimozione, riduzione, riutilizzo, e rinnovabilità, base per la progettazione dei propri imballaggi nell’ottica di una economia sempre più circolare. “Noi immettiamo circa 430mila tonnellate di imballi a livello mondiale all’anno. Di questi solo il 20% è plastica, su questa abbiamo lavorato in ottica di 5 R: in 5 anni abbiamo ottenuto una riduzione di circa 6.500 tonnellate di plastica lavorando su alcuni imballaggi come le bottiglie di estathè, le confezioni delle praline e i tappi della Nutella”. Anche Barilla ha focalizzato l’attenzione sul packaging: una delle ultime novità presentate è una nuova cassa-espositore in cartone ondulato da 350 grammi per i biscotti Mulino Bianco. La confezione è stampata e prefustellata per favorire l’apertura e la trasformazione, con pochi e semplici gesti, in un espositore da banco, riducendo così l’overpackaging. A conti fatti, si rispar-

mia il 44% di materiale, riducendo l’impatto ambientale del 30%, dato rilevato attraverso un’analisi LCA.

All’estero

Dai progetti più complessi a quelli più semplici: in un supermercato della Thailandia è stato da poco deciso di usare le foglie di banano per imballare frutta e verdura, scelta che è la risposta agli involucri in plastica usati fino ad ora. L’iniziativa si sta diffondendo anche in altri Paesi asiatici come il Vietnam, il Giappone e la Corea del Sud. Decisamente più complesso, e con più attori in campo, il progetto Pioneer HolyGrail che mira ad accelerare la transizione verso un’economia circolare per la plastica. I progetti Pioneer prevedono che tutti i soggetti coinvolti nella New Plastics Economy, guidata dalla Ellen MacArthur Foundation, e quindi nella catena di produzione, mettano in campo e sperimentino inno-

vazioni che potrebbero cambiare il modo in cui sono prodotte, usate e riutilizzate le materie plastiche. Il progetto ha preso le mosse da una considerazione: solo una piccola parte degli imballaggi di plastica viene effettivamente riciclata. Uno dei maggiori ostacoli al riciclo è legata proprio al tipo di imballaggio: quelli più di design, in gran voga in questo momento, utilizzano diverse combinazioni di materiali e questo rende difficoltoso il riciclo, perché le macchine attualmente in uso non sono ancora in grado di riconoscere tutte le proprietà. Chi ha aderito all’iniziativa, si è quindi concentrato su due attività chiave: in una prima fase l’analisi dello stato dell’arte delle soluzioni tecnologiche esistenti per migliorare la successiva fase di riciclo; e una seconda fase volta a condurre test reali su piccola scala. Alcuni risultati sono stati ottenuti, ma c’è ancora molta strada da fare.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

17


FOOD PACKAGING SOSTENIBILI un framework condiviso

Il concetto di sostenibilità, nonostante sia importante per tutti e da tutti perseguito, non ha un’altrettanta condivisa visione e modalità di misurazione. Esistono molteplici approcci e modelli che vengono impiegati per poter certificare la sostenibilità di beni, prodotti, servizi o organizzazioni. Una recente ricerca condotta dal Politecnico di Milano ha cercato di dare una definizione e costruire un framework metodologico per dare un significato al termine sostenibilità applicato al packaging dei prodotti agroalimentari, cercando al contempo di cogliere le nuove sfide e opportunità che la società e le imprese si trovano ad affrontare. Quando si parla di food packaging sostenibili a volte si fa riferimento alla sostenibilità degli imballaggi, in quanto a basso impatto ambienta-

le, costituiti da materiali riciclabili o bio-based. In altri casi, si attribuisce la parola sostenibilità ai packaging che sono in grado di abilitare il consumo di alimenti in segmenti di mercato tradizionalmente esclusi. Si dice sostenibile il packaging che informa in modo corretto il consumatore e fornisce indicazioni su come avere un comportamento virtuoso in un’ottica di sostenibilità. O ancora il cosiddetto pakcaging “attivo” che ha particolare proprietà capaci di preservare meglio il cibo, la sua qualità e shelf life. La mancanza di una definizione univoca e condivisa oltre a generare eccessiva confusione nei consumatori, espone anche al rischio di prediligere un concetto rispetto ad un altro ma senza una corretta e affidabile motivazione.

Da qui nasce il framework messo a punto dal Politecnico di Milano che è stato sviluppato a seguito di una profonda analisi delle diverse dimensioni della sostenibilità, degli strumenti e modalità per poterle rendere confrontabili, di valutazioni delle specificità dei packaging, dei principali trend innovativi e dei fabbisogni dei consumatori e della società. L’obiettivo di questo lavoro è stato quindi quello di costruire e condividere una definizione chiara e completa di packaging sostenibile che potrà essere utilizzato al fine di valutare gli impatti di sostenibilità nelle diverse soluzioni di packaging, valutazione della distribuzione costi/benefici lungo la filiera e infine per costruire anche una comunicazione efficace verso l’esterno.

UN NUOVO FRAMEWORK PER LA DEFINIZIONE DI FOOD PACKAGING SOSTENIBILI - FOOD SAFETY: un imballaggio è tanto più sostenibile quanto più preserva e migliora la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti - ENVIRONMENT CONSERVATION: un imballaggio è tanto più sostenibile quanto minore è l’impronta ambientale sua, dei suoi input e del suo processo produttivo e quanto più abilita una riduzione dell’impronta ambientale del cibo in essa contenuto - SOCIAL VALUE: un imballaggio è tanto più sostenibile quanto più favorisce un più ampio accesso al cibo in esso contenuto, migliora il benessere delle comunità di riferimento, favorisce nelle stesse comunità cambiamenti positivi verso comportamenti responsabili

18

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


Ognuna delle 3 Declinazioni è stata poi tradotta in diversi obiettivi da raggiungere per poter avere impatti positivi di sostenibilità sulla diverse specifiche Declinazioni:

e Summary

47 http://www. giornaletrentino. /cronaca/trento/ ntro-la-violenzaonne-il-latte-perbilizzare-1.726510

Food Safety

FOOD SAFETY

Executive Summary

_Proprietà fisiche per evitare contaminazione _Materiali di contrasto/controllo proliferazione batterica _Processi produttivi secondo norma sanitaria

Funzione barriera del packaging

Informazioni statiche per il consumatore

_Etichetta per informazione sulla conservazione _Etichetta per informazione sulle date critiche

Informazioni dinamiche per il consumatore

_Etichette per informazioni in real time _Informazioni su giudizio stato qualitativo del cibo

Figura 7: Dettaglio dell’area Food Safety del framework di definizione elaborato dall’Osservatorio: 10 gli Obiettivi e le relative Leve

ENVIRONMENTAL CONSERVATION

Come una soluzione persegue questi obiettivi?

Environment • Funzione barriera del packaging Conservation Efficienza delle risorse

Executive Summary

_Semplificazione del sistema imballo _Materiali da risorse rinnovabili o riciclate _Ottimizzazione della massa/volume _Energia per produzione, trasporto, riciclaggio

- L’obiettivo è perseguito quando sono presenti materiali in grado di prevenire il dif_Riusabilità del prodotto per stesso uso Riciclabilità delle fondersi di malattie attraverso il contrasto o controllo della proliferazione batterica, _Riusabilità e riciclabilità dei materiali risorse quando la soluzione ha proprietà fisiche che evitano del prodotto _Energia la percontaminazione riciclaggio con sostanze contaminanti, e quando i processi produttivi e di assemblaggio rispet_Informazioni al conferimento corretto alla filiera del consapevole riciclo tanoComportamento le nella norme di sicurezza e igiene. gestione del fine vita _Facilità di predisposizione al riciclaggio • Informazioni statiche per il consumatore _Dimensioni e riconoscibilità materiali - L’obiettivo si realizza tramite la presenza di chiare lineeperguida per la corretta gestione _Etichette acquisto responsabile Comportamento di acquisto consapevole

_Visibilità sullo stato del prodotto _Riconoscibilità del prodotto Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.net _Fruibilità percepita

La filiera agroalimentare si muove e cambia pelle: circolarità, prossimità e packaging degli alimenti Conservazione consapevole del cibo a casa

Copyright © Politecnico di Milano | Dipartimento di Ingegneria Gestionale _Etichette per informazione alla conservazione

| 45 |

_Resistenza meccanica nei contesti d’uso _Facilità di handling a casa

necessari per smaltire l’energia in eccesso, conferendo all’utente una traduzione pratica delle _Funzione di informazione e segnalazione stato prodotto Comportamento degli attori della informazioni nutrizionali normalmente presentate. _Facilità di handling in filiera supply chain 11

Le soluzioni che perseguono questo Obiettivo capitalizzano sulla funzione comunicativa dell’imballaggio per educare a comportamenti virtuosi non solo nel rapporto con il cibo. Per la Figura 8: Dettaglio dell’area Environment Conservation del framework di definizione elaborato campagna per la Giornata dall’Osservatorio: Internazionale contro la violenza sulle donne, il consorzio LatteTrento gli Obiettivi e le relative Leve ha stampato su più di 100mila confezioni da 1 litro di latte il logo della campagna di sensibilizzazione, portando l’attenzione sulla piaga sociale tramite la capillare diffusione sul territorio47.

SOCIAL VALUE

Social Value

gio Tetra Top® di Tetra Pak, una confezione in cartone il cui tappo è staccabile dal corpo della _Valore aggiunto per bottiglia con la sola pressione del pollice, agevolando concretamente leconsumatori operazioni di conferi_Valore aggiunto 42 per impiegati mento dei diversi materiali nelle raccolte differenziate adeguate . Oppure, ancora, l’utilizzo _Valore aggiunto per il pubblico Miglioramento del social welfare

42 https://www.tetrapak. com/it/packaging/ tetra-top

_Valore aggiunto per i fornitori _Valore aggiunto per la comunità Le riprese dell’evento sono disponibili in video on demand su www.osservatori.net da produzione, utilizzo o smaltimento della soluzione

La filiera agroalimentare si muove e cambia pelle: circolarità, prossimità e packaging degli alimenti Copyright © Politecnico di Milano | Dipartimento di Ingegneria Gestionale

Estensione dell’accesso al cibo

_Caratteristiche fisiche per l’indirizzamento _Caratteristiche tecnologiche per l’indirizzamento _Caratteristiche informative per l’indirizzamento al consumo umano per tutta la popolazione

Attivazione di cambiamento sociale

_Educazione dei consumatori a favore di comportamenti positivi _Educazione degli attori della supply chain a favore di pratiche virtuose _Preservazione del benessere della comunità

Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto Figura 9: DettaglioConfcooperative dell’area Social Value del framework di definizione elaborato12 dall’Osservatorio:

19

| 49



IN FRANCIA, IL PRIMO LATTE UHT CON PACK SOSTENIBILE Candia, il principale marchio della prima cooperativa francese, Sodiaal, ha lanciato sul mercato il primo cartone di latte UHT senza plastica e alluminio.

Communiqué de presse 75% carton issu de forêts gérées durablement

COMPOSITION DE LA NOUVELLE BRIQUE BIO CANDIA

Candia innove et lance la première brique de lait UHT éco-con aluminium sur le 25% marché français de plastiques Carton certifié FSC Bouchon

contribuant à développer une filière de polymères végétaux issus de déchets de bois

Paris, le 9 juillet 2019 – Candia, la marque de lait de la première co française Sodiaal, met sur le marché français la première brique d LAIT BIOLOGIQUE aluminium et sans suremballage plastique. Cette brique de lait BIO français sera produite dans la laiterie Candia Questo nuovo prodotto, recentegetaleinnovation - per garantire ugualmente Infine, il film plastico che avvolgeà la un d Loire Atlantique (44). Cette technologique combinée Enfin, le film plastique emballant le pack de 6 briques a été remplacé par un carton mente lanciato sul mercato france- il mantenimento di tutte le qualità e confezione costituita da 6 cartoni di100% se, è perfettamente in lineade con Candia la caratteristiche latte. latte èetstato sostituitotout da cartone ri- du illustre la et volonté dedelfaire bouger les lignes du rayon recyclé recyclable. Celui-ci a été conçu pour être résistant pratique en réduisant strategia di Sodiaal di abbracciare ciclabile al 100%. des encres. versl’utilisation économie circulaire des emballages. daune una parte le nuove tendenze di innovazione tecnologica e dall’altra andarede nella direzione della sostePrès 3 ans de travail avec notre fournisseur SIG ont été nécessaires pour être en mesure nibilità e economia circolare. de lancer cettedi nouvelle brique car le lait est très fragile : il s’agit d’un produit riche en Il nuovo cartone latte lanciato con il marchio Candia, nasce con doivent être préservées. Le lait longue conservation ne contenant nutriments dont les qualités l’idea di ridurre l’uso di materiali di 2 aucun conservateur , l’emballage joue un rôle clé pour le protéger de la lumière, de tout contact origine fossile e difficilmente riciclaavec l’oxygène contenu l’air et pour conserver ses qualités nutritionnelles (protéines, bili (alluminio e plastica) a favoredans di materiali bio-sourced e riciclati calcium, vitamines) ainsi (carque sa couleur et son goût. tone e polimeri vegetali). Questo nuovo packaging è il risultato anche di un’innovazione tecnologica: lo strato di alluminio che Une innovation qui vient renforcer la gamme BIO de Candia pour toujours mieux originariamente fungeva da barrierépondre aux attentes des consommateurs ra è stato completamente rimosso. C’è poi stata una riformulazione dello strato plastico - attraverso Cette nouvelle brique BIOveéco-conçue s’inscrit dans la démarche d’innovation de Candia1 sur le l’impiego di polimeri di origine Prix de vente consommateur conseillé : 1,20€/L

marché du lait de consommation depuis sa création en 1971. - En 1973, Candia invente le code couleur la segmentation Confcooperative Lombardia - Milkcoopde magazine n.6_2019_luglio-agostodu lait : le rouge pour le 21 lait


ARLA FOODS 2020

FOCUS: PACKAGING SOSTENIBILE

verso un packaging 100% riciclabile e una riduzione del 25% di emissioni di CO2 Arla Foods è una delle più importanti cooperative lattiero-casearie che opera in 7 paesi europei raccogliendo oltre 14 miliardi Kg di latte, che provengono da oltre 12.000 soci agricoltori. Ha un fatturato di oltre 10 miliardi di euro e commercializza i prodotti trasformati in tutto il mondo. Oltre a obiettivi di crescita economica, miglioramento qualitativo dei prodotti, efficientamento della produzione, Arla Foods si pone sfide anche di carattere ambientale, sociale e etico. In particolare, nella sua Environmental Strategy 2020, si pone 5 principali obiettivi: sostenibilità degli allevamenti, mitigazione degli effetti del cambiaPackagingmento has climatico, a minorusoimpact efficiente di acqua e energia, riduzione degli sprechi.

Climate impact from an LCA-perspective of Arla products

Total greenhouse gas emissions from cow to consumer 14

Reducing food waste will save emissions in all upstream activities (stippled area is total ‘unnecessary’ CO2e emissions due to food waste)

million tonnes CO2e

12 10 8

• Packaging contributes with less than 10 % of the total greenhouse gas emissions of Arla products, with a variation between different categories

6

• Milk (3,3%)

4

• Crème fraiche (7,6%)

2

• Cottage Cheese (8,6%)

0 Milk + raw Processing Transport Packaging Consumer materials

-30% per kg milk (compared to 1990)

-25% in absolute numbers (compared to 2005)

• Butter (3,5%) Environmental strategy goals

• Yellow Cheese (0,3%) etc. (Source: Flysjö, 2012)

Sebbene, se si osserva l’intera ciclo di produzione della filiera lattiero-casearia, l’impatto del packaging sul totale delle emissioni di CO2 non sia particolarmente rilevante, lo sviluppo di un sistema di packaging sostenibile è al 18 26 June 2018 contrario prioritario per il gruppo Arla Foods. Infatti, oltre al passaggio all’utilizzo di materiale riciclabile al 100%, l’obiettivo che si pone è anche quello di ridurre del 25% il livello di emissioni di CO2 derivanti dal packaging.

Uno studio condotto su un panel di consumatori, ha dimostrato come l’attenzione al packaging sia importante, rappresenta quindi anche una strategia di comunicazione e marketing: circa il 48% ha affermato di “aver resistito all’acquisto a causa del packaging”, mentre circa il 67% sostiene che “il cartone è la miglior soluzione per l’ambiente”.

22

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


riduzione del 25% di emissioni di CO2

n footprint from carton are obtained

and

ame

Green PE Clay coating

e

Gone !

Green PE

Bleached carton

Unbleached carton

Bleached strong carton

Unbleached strong carton

Unbleached carton

Unbleached carton

Green PE

Green PE

Per raggiungere questo obiettivo sono state attuate 2 principali strade: NO BLEACHING IN THE PROCESS in questo modo è possibile avere un risparmio nel consumo di energia e una riduzione del ricorso a processi chimici. Sono richieste meno fibre (a parità di risultato): il processo di bleaching tende ad ammorbidire le fibre. L’assenza del bleaching migliora la resa del processo. CLAY COAT LAYER GONE permette di usare in modo più efficiente le materie prime. Si limita l’impiego di prodotti chimici. Si ottiene una riduzione del peso complessivo di circa il 3%.

SULLEmaterial EMISSIONI DI COFootprint Overview IMPATTO of Packaging Carbon 2 DEI PRINCIPALI MATERIALI DI PACKAGING

Packaging Material

ton CO2eq per ton material

LDPE (film) PP (inj. moulded) HDPE virgin (inj. moulded) HDPE recycled PS (thermoformed) PET virgin (film) PET recycled PA (nylon film) EVOH (film) Cartons for Milk Paper Corrugated cardboard Glass Steel Aluminum (foil) 23

December 2015 Torkel Bergengren

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

2,2 2,5 2,3 1,4 2,8 3,3 0,8 9,8 7,7 0,9 0,9 0,9 0,9 2,1 9,4 23


COOPERATIVE E SOCI

LATTERIA SOCIALE ROCCHETTA GUARDA AL FUTURO

La cooperativa mantovana che produce il formaggio Parmigiano Reggiano Dop, è al lavoro per costruire un nuovo caseificio e per ottenere certificazioni per il benessere animale e la sostenibilità ambientale.

Il Parmigiano Reggiano Dop prende letteralmente forma dalle mani del casaro. Tagliato in due parti e avvolto nella tipica tela, il formaggio dop viene immesso in una fascera che gli darà la sua forma definitiva. Con l’applicazione di una placca di caseina, ogni forma sarà poi contrassegnata con un numero unico e progressivo che l’accompagnerà proprio come una carta d’identità. È una mattina di luglio, il dipendente è al lavoro nella Latteria sociale 24

Rocchetta, che produce Parmigiano Reggiano Dop a Suzzara, nel mantovano. Ha 10 soci e lavora 120mila quintali di latte, che si traducono in 75 forme al giorno prodotte, le quali vengono conferite al Consorzio Latterie Virgilio, che si occupa della commercializzazione. Poco distante dalla sala di lavorazione, è in costruzione un nuovo caseificio, che permetterà alla cooperativa di ampliarsi e lavorare autonomamente tutto il latte conferi-

to. Sarà operativo entro pochi mesi. Presente e futuro si mischiano da queste parti. Radici piantate nella storia, che è quella della cooperativa, ma anche quella del formaggio dop prodotto. E uno sguardo già rivolto al domani, con l’introduzione di certificazioni per il benessere animale e la sostenibilità ambientale e appunto un nuovo caseificio, moderno e dotato di tutte le tecnologie.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


La storia

La cooperativa Rocchetta, guidata da Paolo Carra, è stata fondata circa 40 anni fa da un gruppo di soci. “Le cooperative sono nate per una crisi legata alla difficoltà di collocare il prodotto. Si è deciso di unire le forze e piano piano si è cresciuti”, spiega il presidente. La Rocchetta è arrivata ad avere 30 soci. E’ poi subentrato un nuovo ciclo storico, le cooperative si sono ridotte di numero e molti soci hanno cessato l’attività. Contestualmente però le aziende rimaste in piedi si sono fortificate. Così è avvenuto anche alla Rocchetta. Oggi il conferimento in cooperativa è pari a 160mila quintali di latte, ma la Latteria non ha al momento la capacità strutturale di lavorarlo tutto, quindi una parte, circa 40mila quintali, viene conferito in un’altra cooperativa.

Da qui, l’idea di mettere in piedi un nuovo caseificio, per poter lavorare in un’unica unità produttiva tutto il latte conferito. Assieme al nuovo caseificio si avvierà un’automazione del sistema produttivo, che sarà gestito anche con nuove tecnologie, la produzione sarà diversificata, verranno montati gli affioratori, grandi vasche in cui viene lasciato riposare il latte della mungitura serale.

Le certificazioni

Una volta terminato il caseificio la cooperativa partirà con le certificazioni nelle aziende. Sono già al lavoro sia per la certificazione del benessere animale sia per quella della sostenibilità ambientale. La Rocchetta è coinvolta nel progetto europeo Life Dop, il cui capofila è il Consorzio Latterie Virgilio e che riguarda proprio la sostenibilità. Il

progetto coinvolge la filiera del Parmigiano Reggiano, ma anche quella del Grana Padano, nella realizzazione di un modello di economia circolare a basso impatto ambientale. Al termine del progetto, nelle aziende socie verrà tracciato il minor consumo di acqua, di fitofarmaci e il rispetto anche del suolo, perché con il miglior uso dell’azoto potrà essere certificato anche il minor impatto a livello ambientale. Le certificazioni sono sempre più importanti per il mercato. Non solo per le richieste in tal senso da parte dei consumatori, ma anche per quanto riguarda più in generale le esportazioni. Anche se non arriva direttamente ai consumatori con un proprio marchio, la Latteria Rocchetta è ben consapevole di questa situazione e ne tiene conto, anche in un’ottica

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

25


di filiera e di cooperazione. “L’80% del prodotto oggi va all’estero – sottolinea Carra - in particolare il mercato europeo (Germania, Francia, Inghilterra), ma anche l’America sta diventando un mercato importante e si stanno affacciando paesi che vanno dall’India al Magreb e ognuno ha le proprie certificazioni”. Per questo l’obiettivo della cooperativa è che tutte le aziende socie siano idonee a ottenere le certificazioni fondamentali per poter poi esportare il prodotto all’estero. “È vero che le grandi catene distributive fanno le verifiche sui trasformatori e su chi commercializza il prodotto, ma stanno diventando sempre più importanti tutti i soggetti dell’intera filiera”, sostiene Carra. Ecco perché da queste parti l’obiettivo è investire, spingendo sul benessere animale a 360 gradi, fin dall’azienda agricola, convincendo l’allevatore a entrare in una nuova logica, che è di prospettiva, non solo basata sul presente. Secondo il presidente della cooperativa è fondamentale fare cultura in azienda in tal senso, anche con incontri dedicati, in modo che l’allevatore non percepisca come un obbligo le best practice legate a benessere e sostenibilità, ma si senta parte attiva di quel processo e quindi incentivato ad adottare nuovi strumenti e ad adoperarsi in tal senso. “Le cooperative – aggiunge Carra - devono essere al servizio dei soci, di supporto, ma non invasive, occorre lasciare la giusta autonomia alle aziende”. 26

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


Le prossime sfide Secondo la Latteria, come strategia per il futuro occorre investire sui giovani, sulla loro formazione. La storia è fatta di corsi e ricorsi, anche in agricoltura. Se oggi la fase è positiva, dietro l’angolo potrebbe esserci quella negativa, con una nuova contrazione delle aziende. “Nel nostro sistema – dice il presidente – è fondamentale continuare a fare una formazione sui giovani, perché per loro è sempre più necessario conoscere il consumatore”. La grande sfida è far sì che loro conoscano quelle che sono le richieste che arrivano dal mercato, guardando avanti possibilmente, con una prospettiva di almeno 15 anni. Perché conoscere vuol dire capire la direzione verso cui si sta andando e arrivare sul mercato prima dei competitor. Oggi nel settore agricolo, c’è un ritorno dei giovani. “Questo è dovuto anche al fatto che la remunerazione è buona, che il mercato sta andando abbastanza bene. Più nello specifico comunque i giovani rimangono se lavorano in aziende moderne, che guardano al futuro”, puntualizza Carra. Anche per questo la cooperativa ha deciso di spingere sull’acceleratore per quanto riguarda le certificazioni. Secondo il presidente, i giovani porteranno nuovi progetti e nuove idee, che bisognerà cogliere. Grazie a loro l’agricoltura nei prossimi anni farà un balzo in avanti, di sviluppo e crescita. “La new economy sarà green”, conclude il presidente. La Rocchetta si è già messa in moto in questa direzione.


AZIENDA CARRA PAOLO

Socia della Latteria sociale Rocchetta

una nuova sala di mungitura a giostra Tre nuove stalle realizzate negli ultimi 6 anni, una sala di mungitura a giostra da poco messa in funzione e una storia che dura da 90 anni: sono alcuni numeri che raccontano, anche se solo parzialmente, l’azienda agricola Carra Paolo, a Suzzara, in provincia di Mantova, socia della cooperativa La Rocchetta, a cui conferisce il latte che viene trasformato nel formaggio DOP Parmigiano Reggiano. Un’azienda a gestione familiare, che si tramanda di generazione in generazione ed ora è guidata da Paolo Carra e dalla sorella. Cinque i dipendenti. Novant’anni fa l’azienda è stata avviata con solo due vacche. Oggi i capi in totale sono mille, 450 le vacche in lattazione. La media di produzione è di 43mila quintali di latte. Lavorano circa 320 ettari, sono quasi autosufficienti coi foraggi.

La nuova sala di mungitura

La nuova sala di mungitura a giostra è l’investimento più recente effettuato in azienda. Anche se è in funzione da pochi mesi, ha già portato notevoli vantaggi nella gestione della stalla. Il motivo principale è che è un sistema molto più veloce rispetto ad altri e questo, a cascata, comporta tutta una serie di benefici. È più veloce perché, ad esempio, non c’è il rallentamento del gruppo se una vacca ha dei problemi, dal momento che l’animale può essere controllato senza la necessità di fermare tutto l’ingranaggio. Inoltre il flusso continuo degli animali in entrata e poi in uscita rende possibile di fatto un lavoro senza interruzioni. E anche le vacche stanno meglio, sono meno stressate, sottolinea 28

Carra, perché velocizzando il tempo di mungitura, stanno meno in piedi e le zoppie sono quasi azzerate. Il sistema funziona così: prima della mungitura le vacche si fermano per breve tempo nella cosiddetta sala d’attesa. Allora si avviano le pulizie di tutta la stalla. Nel frattempo un dipendente prepara la macchina. Una volta verificato che è tutto in ordine sale il primo animale ed è allora che la giostra comincia a girare, lentamente, a velocità costante, per permettere a tutte le vacche di salire anche quando la macchina è in funzione. Gli animali “salgono” uno dietro l’altro. L’operatore addetto al controllo della giostra è posizionato sempre nello stesso posto, pur svolgendo funzioni diverse. L’ingresso alla piattaforma, la routine di

pre-mungitura, l’attacco dell’unità di mungitura e l’uscita dalla giostra sono sempre costanti e questo facilita tutte le operazioni e aiuta anche gli animali. Quando la mungitura è terminata per ogni singola vacca, il gruppo di mungitura si stacca autonomamente e si solleva il tubo di contenimento che serve appunto per contenere l’animale all’interno della propria postazione. Quando l’animale che ha il tubo di contenimento sollevato arriva in prossimità dell’uscita, istintivamente va indietro ed esce da solo dalla giostra.

Gli altri interventi

La sala di mungitura nuova è il progetto più recente attuato, ma negli ultimi sei anni ci sono stati anche altri interventi in azienda: sono sta-

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


te messe in piedi anche tre stalle nuove, alte, ventilate e dotate di spazzole. Gli uomini impiegati hanno una gestione del tempo diversa, svolgono un lavoro che è meno di fatica e più di controllo nella gestione della mandria. E gli animali stanno meglio, in spazi più ampi e più confortevoli. “Il benessere animale è un fattore che incide anche sulle attività dell’allevatore”, spiega Carra. E ha conseguenze dirette anche sull’azienda, tanto che da quando sono state realizzate le nuove stalle, non solo è aumentata la produzione, ma gli animali vivono anche più a lungo. Per quanto riguarda l’alimentazione, l’unifeed è usato solo sulle vacche da latte, per gli altri animali è a base di fieno lungo e mangimi, con gli autoalimentatori. Una grossa parte del letame

viene venduto, così come i liquami. In futuro potrebbe esserci l’acquisto di un biodigestore da usare in comune con alcuni allevatori, ma tutte le valutazioni, i pro e i contro, sono ancora in corso.

Il futuro

Quello che è certo è che l’azienda ha intenzione di continuare a crescere, investendo anche nella tecnologia, anche se puntualizza il titolare, la tecnologia è importante, ma resta fondamentale l’occhio dell’uomo, la sua esperienza in stalla. L’obiettivo è di aumentare il numero di capi e costruire una nuova stalla. Nel futuro ci sarà anche il pieno coinvolgimento dei due figli: oggi uno frequenta le scuole superiori, l’altro, Sebastiano, è iscritto a Veterinaria a Perugia, una passione, quella

per gli animali, tramandata da tutto l’ambiente familiare. È lui, 20 anni, a spiegare che è già pronto a lanciarsi in tutte le sfide che il settore in questo momento sta ponendo. “Il futuro è dei giovani – dice Carra - io ho due figli che già mi danno una mano e hanno una visione più moderna, come è giusto che sia. Di certo non sarò io a frenarli, perché anche io alla loro età avevo molte idee, alcune erano sbagliate, ma altre erano giuste. Hanno un approccio diverso, specialmente per quanto riguarda l’allevamento. Hanno una cultura diversa, una maggiore sensibilità verso certi temi. È fondamentale però studiare, perché oltre alle informazioni, accessibili con internet, è necessario avere la conoscenza, per poi usare la tecnologia nella maniera più utile”.

IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE

“Io sono cresciuto in cooperativa e penso che il futuro sia la cooperazione. Non esiste un’alternativa. Certo, bisogna ancora fare dei passi in avanti, oggi le cooperative non sono più quelle di una volta, occorre mettere in campo un’impostazione gestionale diversa e per questo servono una grande attenzione, una grande preparazione e anche una conoscenza del mercato che spesso si fa fatica ad avere. Ma, ripeto, l’alternativa alla cooperazione non esiste. Chi pensa di muoversi da solo, secondo me farà sempre più fatica di chi si aggrega. Non è un caso che nei tessuti sociali ed economici in cui si è sviluppata bene la cooperazione le aziende sono in crescita e solide, dove invece la cooperazione è assente, le aziende si trovano più in affanno. Siamo in una fase positiva e ora tutti trovano spazio, ma negli anni veramente difficili la cooperazione è stata un argine molto importante e lo sarà sempre di più in futuro, anche se con meccanismi diversi”. Paolo Carra. Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

29


BRAINSTORMING DI FILIERA

PARTONO IN ITALIA I FONDI DI MUTUALIZZAZIONE:

POSSIBILE ISTITUIRE LO STRUMENTO PER STABILIZZARE IL REDDITO DEGLI ALLEVAMENTI BOVINI DA LATTE di Ermanno Comegna

Nel 2019 inizia l’applicazione in Italia di una nuova categoria di strumenti per la gestione del rischio in agricoltura che beneficia del sostegno pubblico. Si tratta dei fondi di mutualizzazione che sono dei dispositivi di ingegneria finanziaria gestiti direttamente dai soggetti esposti al rischio, tramite una originale forma di cooperazione, d solidarietà e di condivisione delle conseguenze prodotte dall’evento dannoso. Al momento in Italia sono oggetto di incentivo pubblico due tipologie di fondi mutualistici. Il primo copre i rischi di natura climatica, fitosanitaria, le epizoozie, le infestazioni parassitarie e le emergenze ambientali ed è uno strumento per lo più complementare a quelle delle classiche assicurazioni agricole e zootecniche. Il nuovo strumento è finanziato con la sottomisura 17.2 del programma di sviluppo rurale nazionale (PSRN) 2014-2020, con una dotazione di 97 30

milioni di euro, da spendere entro il 31 dicembre 2023. Il secondo strumento serve per la copertura della riduzione di reddito, da qui il nome di strumento di stabilizzazione del reddito (income stabilisation tool – IST – in inglese). In questo caso, il rischio coperto è quello che si verifica per effetto di movimenti significativi delle variabili di mercato (costi dei fattori produttivi e prezzo di vendita dei prodotti agricoli). Tale dispositivo è sostenuto dalla sottomisura 17.3 del PSRN e conta sullo stesso identico budget dei fondi mutualistici di tipo climatico e sanitario. I riferimenti legislativi nazionali che governano il funzionamento dei due nuovi dispositivi di copertura dei rischi agricoli sono il decreto Mipaaf numero 10158 del 5 maggio 2016 ed il più recente decreto 1411 del 7 febbraio 2019. Le informazioni pratiche sulle produzioni, allevamenti, rischi e garanzie assoggettabili alla copertura mutualistica e sulle procedure necessarie alla presentazione delle domande, relativamente all’annualità 2019, sono reperibili consultando il relativo piano di gestione dei rischi in agricoltura (decreto 21 gennaio 2019, su GURI n. 85 del 10 aprile scorso). Bisogna subito mettere in chiaro che si sta parlando di strumenti complessi, non maneggiabili dal singolo agricoltore, il quale deve necessariamente aggregarsi con

altri suoi colleghi. Il fondo di mutualizzazione, come dice la parola stessa, esige un meccanismo di solidarietà tra pari. Inoltre, per le specifiche caratteristiche di funzionamento, implica la necessità di affidarne la conduzione a organismi riconosciuti dal ministero (soggetti gestori). Le cooperative, le organizzazioni di produttori, i consorzi e le altre forme ufficiali di aggregazione tra agricoltori sono espressamente considerate dal decreto del 2016 come soggetti che possono costituire e gestire i fondi di mutualizzazione. L’importante è che ci siano competenze specialistiche in grado di padroneggiare la complessità della materia che ha dei risvolti finanziari, amministrativi, organizzativi e tecnici non agevoli da dominare. A ciò si deve aggiungere il non trascurabile particolare che si sta parlando di dispositivi del tutto nuovi per la prassi italiana che sono da annoverare nella categoria del pacchetto di interventi, sempre più numeroso e sempre più eterogeneo degli strumenti finanziari ed assicurativi per fare fronte alla crescente esposizione delle imprese ai rischi di varia natura che si trovano periodicamente e, pare, sempre più intensamente ad affrontare. Questo articolo non ha la pretesa di descrivere nel dettaglio il funzionamento dei fondi di mutualizzazione.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


Piuttosto l’intento è di suscitare una curiosità e fornire delle informazioni di base, da utilizzare per ulteriori approfondimenti, in vista di una possibile decisione, dopo una scrupolosa analisi di fattibilità. A tale riguardo, preme evidenziare come in Italia ci siano dei ricercatori che hanno accumulato una certa esperienza e dispongono di un bagaglio di conoscenze specialistiche alle quali si può fare riferimento. In tale ambito, sono da segnalare gli studi e le simulazioni pluriennali condotte nel settore della zootecnia bovina da latte in Veneto, dall’Università di Padova. Il principio sul quale si basa il funzionamento dei fondi mutualistici è piuttosto semplice: siamo nel campo di un risparmio forzoso da parte dell’imprenditore agricolo e di un accantonamento in un fon-

do, alimentato anche da contributi pubblici generosi (70%), in vista di un utilizzo delle risorse accumulate, nel caso si verifichi l’evento avverso e cioè ci sia una grave perdita di produzione (nel caso di fondo mutualistico per eventi atmosferici o malattie) o di reddito (nel caso di calo dei prezzi o aumento dei costi). In pratica, il fondo di mutualizzazione può essere assimilato al salvadanaio che un bambino alimenta con i propri risparmi, ai quali si aggiungono le donazioni dei genitori. In tal modo, quando arriva il momento del bisogno, il piccolo risparmiatore si troverà con un gruzzolo che è ben più elevato rispetto ai suoi apporti, grazie all’effetto leva del contributo paterno o materno. Nel caso specifico dei fondi mutualistici italiani, ad ogni euro investito dall’agricoltore, se ne aggiungo-

no 3 erogati come incentivo pubblico dal PSRN. In tal modo, una volta sottratte le spese di gestione annuali, rimane una dotazione da utilizzare per coprire eventuali future perdite di reddito subite dall’agricoltore, nel caso si verifichi un danno superiore la soglia minima stabilita dalla regolamentazione comunitaria (perdita di reddito oltre il 20% per gli IST settoriali). I produttori di latte aderenti al sistema della cooperazione e delle organizzazioni dei produttori possono senz’altro procedere ad eseguire le valutazioni del caso, partendo con congruo anticipo, in vista della campagna per la copertura dei rischi del 2020. La verifica della convenienza e le procedure amministrative da portare avanti sono numerose e difficili e richiedono impegno e pazienza.

Alcuni elementi essenziali per il funzionamento del fondo mutualistico per la stabilizzazione del reddito Frumento duro, olivicoltura, ortofrutta, latte bovino, avicoltura. Settori per i quali è ammissibile Il Mipaaft è disposto a rivedere la lista nel 2020. il sostegno per lo strumento di stabilizzazione del reddito anno 2019 Fonti finanziarie per la costituzio- Il capitale iniziale versato dai soci e da soggetti privati e pubblici. Inoltre ci sono le quote annuali versate dai singoli aderenti (impegno almeno triennale), ai ne del fondo quali si aggiunge l’aiuto pubblico.

Il sostegno pubblico

• Contributi in conto capitale sulle spese amministrative di costituzione, per i primi tre anni di funzionamento, con aliquota di sostegno a scalare; • Contributi sulle quote annuali versate dai soci (30% il socio e 70% di sostegno pubblico); • Contributi in conto interessi sui mutui commerciali contratti dal fondo per i pagamenti degli indennizzi agli agricoltori e ad esclusiva copertura delle perdite per le quali non sussistano risorse sufficienti (massimo il 200% della disponibilità del fondo).

Requisiti dimensionali minimi per 150 soci minimo per la costituzione, oppure 50 soci con un volume di affari complessivo non inferiore a 10 milioni di euro l’IST latte Quando scatta l’indennizzo del fondo

Nel caso il reddito aziendale di un determinato anno scenda di oltre il 20% rispetto al reddito di riferimento calcolato secondo le regole stabilite nei provvedimenti Mipaaf.

Altre regole di funzionamento

• La copertura mutualistica è riferita all’anno solare; • E’ possibile attivare contestualmente l’IST ed altri strumenti di gestione del rischio (assicurazioni agevolate, ecc.); • Le coperture devono essere sottoscritte entro il 31 marzo dell’esercizio di riferimento (per il 2020, il 31/03/2020); • La richiesta di risarcimento da parte del singolo agricoltore può essere inoltrata per le perdite di reddito individuali superiori alla soglia del 20% e in caso si sia verificato il cosiddetto “trigger event” che misura lo stato di crisi generalizzato del settore. In base al decreto Mipaaft, ciò accade quando la variazione di reddito negativa per il settore nel suo complesso, rispetto alla media del triennio precedente è superiore al 15%.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

31


TOXIGUARD SPECIAL

Sequestrante micotossine Sequestrante micotossine

TOXIGUARD SPECIAL è efficace contro:

Tra le principali cause di perdita di produzione

 DON (vomitissina)

e di fertilità della mandria ci sono le

Zearalenone

Aflatossine

Toxiguard Special crea un legame chimico

Fumonisine

stabile e irreversibile che attrae e trattiene le

Ocratossina A

micotossine evitandone gli effetti tossici.

Patulina

micotossine.

ascor.vetoquinol.it


PRIMO PIANO ADDIO AL PRESIDENTE PERNIGOTTI, anima della Latteria Sociale Mantova Di seguito riportiamo un toccante pensiero di Guido Venturi, consigliere della Latteria Sociale Mantova, a cui si unisce il cordoglio del Presidente di Confcooperative Lombardia, Massimo Minelli, e di Confcooperative FedagriPesca Lombardia, Fabio Perini e il past President Maurizio Ottolini. Sebbene turbato, come tutti, dalla immatura e dolorosa perdita di Stefano, nella mia veste di Consigliere anziano della Latteria Sociale di Mantova, sento il dovere, a nome dell’intero Consiglio e di tutti i Soci, di portare ai familiari ed ai conoscenti, unitamente al più vivo sentimento di cordoglio, la gratitudine per l’impegno generoso ed efficace che Stefano ha profuso, per venti anni, alla guida della nostra grande Cooperativa. Stefano è stato veramente il nostro Presidente: il Presidente di tutti! Ha svolto il suo incarico con la massima onestà, con competenza, con prudenza e con umiltà. E’ stato presente in ogni fase dello sviluppo dell’impresa, nel tempo delle difficoltà , e ce ne sono state, come nei momenti di crescita e di successo, ma sempre con pacatezza, misura e realismo Ha saputo tenere costantemente unito il Consiglio ed il corpo sociale, rappresentando al meglio la Latteria ovunque fosse chiamato a darne testimonianza. E’ stato competente ed appassionato Consigliere del Consorzio di Tutela del Grana Padano e dirigente del movimento cooperativo, come convinto assertore dell’impresa mutualistica. Ma Stefano è stato soprattutto una persona buona e disponibile, un vero amico, che, per questo, ha saputo conquistare l’affetto e la stima di chiunque avesse relazioni con lui. Lascia, in ognuno di noi, un vuoto che non sarà facile colmare. Ciao Presidente Guido Venturi Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

33


ITALIA

UN PORTALE PER LE DOP E IGP

una pagina per ogni prodotto, a breve disponibile anche un’APP

Un nuovo portale istituzionale dedicato ai prodotti Dop e Igp: è il sito dopigp.politicheagricole.it, online in italiano e in inglese dal 1 agosto. Un enorme patrimonio informativo disponibile per i consumatori e i turisti: si parla di 823 pagine, una per ogni denominazione. Saranno resi disponibili sul web, e a breve anche sul mobile attraverso un App dedicata, tutti i prodotti di Denominazione che caratterizzano ciascuna delle nostre regioni: 299 prodotti agroalimentari, 524 vini, con specifiche sulle caratteristiche, metodi di produzione e aree geo34

grafiche di nascita. Un patrimonio informativo, tratto direttamente dai disciplinari di produzione, ora facilmente fruibile da turisti, curiosi e addetti ai lavori. Si tratta, ha spiegato il Mipaaft, di un progetto innovativo, sotto diversi aspetti: per il target, considerato che mette insieme consumatori, turisti, operatori economici); per le tematiche sottese, quali la valorizzazione, l’educazione e le nuove tecnologie); per l’approccio che ha portato alla realizzazione del sito, visto che sono state condotte survey dedicate per raccogliere le esigenze degli Operatori. E infine è innovativo anche per le stesse informazioni contenute, dato che il patrimonio dei disciplinari è reso fruibile ad un vasto pubblico. “I prodotti Dop e Igp rappresentano uno strumento di tutela delle eccellenze italiane e delle produzioni legate al territorio, ma anche un’attrattiva per il settore turistico con importanti ricadute sull’economia

locale - ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, durante la presentazione del portale avvenuta al Mipaaft Lo sviluppo del territorio è sempre più connesso a quelle che sono le sue tipicità. Dobbiamo continuare a lavorare sulla promozione, l’innovazione e la tutela. Unire i prodotti agroalimentari al turismo. Celebrare il made in Italy nel mondo”. Secondo il ministro, “il mondo oggi chiede informazione attraverso la rete ed è in questa direzione che ci dobbiamo muovere, per cogliere il potenziale che offre il digitale. Questo portale può contribuire a rafforzare l’immagine delle DOP e delle IGP e attrarre visitatori che vogliono mangiare, bere, vivere ciò che offrono i nostri territori”. Il ministero sta già lavorando, per quanto riguarda l’App, a integrare i dati sugli Agriturismi riconosciuti dal Mipaaft e quelli dei Beni Culturali.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


NUOVE RISORSE PER LE PMI

accordo tra Cassa Depositi e Prestiti e il Fondo Europeo per gli Investimenti per erogare fino a 5,8 miliardi di euro di finanziamenti in circa € 8 miliardi. Per accedere ai finanziamenti – il cui importo massimo sarà di 150 mila euro e per una durata non inferiore ai 12 mesi – le imprese interessate potranno rivolCassa Depositi e Prestiti ha sotto- gersi direttamente alla propria banscritto con il Fondo Europeo per gli ca o al proprio Confidi. Investimenti un accordo finalizzato L’esito della domanda sarà comunia potenziare notevolmente la capa- cato nell’arco di 7 giorni lavorativi. cità operativa del Fondo, a suppor- Tutte le informazioni sono disponito del tessuto produttivo italiano. bili sul sito del Fondo. Grazie all’intesa, la Cassa Depositi e Si tratta della seconda operazione Prestiti concederà in favore del Fon- realizzata dalla Cassa Deposito e do 3 miliardi di euro di contro-ga- Prestiti in favore del Fondo PMI atranzie su un portafoglio del valore traverso il Programma COSME e, incomplessivo di 3,75 miliardi di euro. sieme alla precedente, rappresenta Le risorse finanziarie che CDP l’intervento d’importo più rilevante veicolerà – ottenute attraverso realizzato in un singolo Paese euroil Programma europeo COSME peo. (Competitiveness of Small and Me- Grazie alla prima operazione attivadium-Sized Enterprises) gestito dal ta nel 2017, oltre 47 mila PMI italiaFEI – permetteranno di erogare fino ne hanno ricevuto, in poco più di 18 a 5,8 miliardi di finanziamenti in fa- mesi, nuovi finanziamenti per circa vore di 65mila piccole e medie im- 4,1 miliardi di euro, che hanno atprese operanti in quasi tutti i settori tivato investimenti per un ammonmerceologici, e attiveranno nuovi tare stimato di circa 5,7 miliardi di investimenti per un totale stimato euro. In arrivo nuove risorse per le piccole e medie imprese, che saranno veicolate tramite il Fondo di Garanzia per le Pmi.

Parla di “ottima notizia”, Elżbieta Bieńkowska, Commissario UE per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le pmi, la quale spiega: “Si tratta di un passo avanti per far sì che le PMI abbiano l’accesso al credito necessario per crescere ed innovare. Quest’ultimo accordo aumenterà in modo significativo le loro capacità di sviluppo”. Fabrizio Palermo¸ amministratore delegato di CDP ha sottolineato che “il sostegno alle piccole e medie imprese è uno degli obiettivi principali del Piano industriale 2019 – 2021, e l’intesa sottoscritta oggi rappresenta un importante passo in questa direzione. Grazie alla stretta collaborazione con tutte le istituzioni coinvolte, CDP – facendo leva su risorse europee – contribuisce a consolidare il Fondo di Garanzia per le PMI, uno strumento decisivo per supportare gli investimenti delle imprese, vero motore della crescita del Paese”.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

35


NUOVI ACCORDI COMMERCIALI

UE-MERCOSUR: INTESA DI LIBERO SCAMBIO

LE

AGRICOLTORI EUROPEI

Ue e Mercosur (Mercato comune Mercosur. Le imprese più piccole da del Sud America) hanno stipulato entrambe le parti potranno inoltre un nuovo accordo di libero scambio sfruttare i vantaggi di una nuova commerciale, che prevede l’aboli- piattaforma online che garantisce zione della maggior parte dei dazi facile accesso a tutte le informaziosulle esportazioni Ue e nuove ga- ni pertinenti. ranzie giuridiche nei paesi del Su- Oltre agli aspetti economici, l’acdamerica per proteggere dalle imi- cordo promuove standard elevati e tazioni i prodotti riconosciuti come testimonia l’impegno dell’UE e del Indicazioni Geografiche. Le imprese Mercosur ad attuare efficacemente Ue potranno risparmiare 4 miliardi l’accordo di Parigi sui cambiamenti di euro all’anno di dazi. climatici. Per quanto riguarda in particolare Un capitolo dedicato allo sviluppo il settore agroalimentare, le impre- sostenibile comprenderà aspetse UE beneficeranno dellaglidrastica ti quali gestione sostenibile crea nuove opportunità per agricoltori e i laproduttori alimentarie la degli dazi Mercoconservazione delle foreste. L’acsioni diriduzione mercato. Glielevati agricoltori e le imprese alimentari europee sur a cui sono attualmente sogget- cordo prevede inoltre l’istituzione paesi tidelalcuni Mercosur, unungrande mercato di 260 prodottiche di costituiscono esportazione di nuovo forum per collaborare dell’UE (per i prodotti lattiero-case- strettamente a un approccio più soari dell’UE i dazi sono oggi del 28%). stenibile all’agricoltura.

rare il flusso di informazioni sui potenziali rischi mediante un sistema di informazione e di notifica più diretto ed efficiente. In questo modo l’accordo aumenterà l’efficienza nel garantire la sicurezza dei prodotti oggetto di scambio tra l’UE e i paesi del Mercosur. Il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha sottolineato che “in una fase caratterizzata da tensioni commerciali internazionali, oggi insieme ai nostri partner del Mercosur inviamo un forte segnale a favore del commercio basato su regole. Grazie all’intenso e paziente lavoro dei nostri negoziatori, questo accordo porterà anche risultati positivi per l’ambiente e per i consumatori, così da essere vantaggioso per tutti”.

le imprese dell’UE che operano invariate e, come avviene attualnell’ambito di appalti pubblici e per mente, tutte le importazioni doi prestatori di servizi nei settori qua- vranno rispettare le rigorose norme li la tecnologia dell’informazione, dell’UE. Le disposizioni concordate le telecomunicazioni e i trasporti, in materia di sicurezza alimentare e semplificherà i controlli alla fron- di salute degli animali e delle piante tiera, ridurrà le formalità burocrati- incluse nell’accordo consentiranno ti a dazi chel’uso li rendono meno impediscono cheelevati e limiterà delle tasse all’e- competitivi di rafforzareolane cooperazione con le sportazione da parte dei paesi del autorità dei paesi partner e accelecordo determinerà l'eliminazione di dazi elevati all'importazione

mancano ancora alcuni passaggi: le parti devono sottoporre il testo a una revisione giuridica, prima di giungere alla versione finale. Una volta raggiunta, la Commissione tradurrà il testo in tutte le lingue ufficiali della Ue. L’accordo dovrà poi essere approvato da Stati membri e Parlamento Europeo.

(*Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay)

UNITÀ DI ESPORTAZIONE PER RODUTTORI ALIMENTARI EUROPEI

i prodotti di esportazione dell'UE; Le opportunità commercialidell'UE; Sicurezza alimentare dei prodotti alimentari tradizionali L’accordo offrirà nuove opportu- Le norme europee in materia di Operatività meno onerose per gli esportatori dell'UE le procedure applicabili nel nità commerciali nel Mercosur per sicurezza alimentare rimarranno Per l’entrata in vigore dell’accordo

nazione dei dazi

cambi36sono già molto intensi,Confcooperative pur rimanendo in- alcuni ben al di Lombardia Milkcoop casi magazine n.6_2019_luglio-agosto


EU-VIETNAM, FIRMATO L’ACCORDO quasi tutte le tariffe abolite in 10 anni A fine giugno è stato firmato l’accordo commerciale tra l’UE e il Vietnam. Il nuovo accordo eliminerà quasi tutte le tariffe sui beni scambiati tra le due parti, gradualmente su un periodo di 10 anni. Ora tocca al Parlamento europeo, e al rispettivo organo vietnamita, approvare l'accordo prima della sua definitiva entrata in vigore (si prevede entro fine anno). Il commercio con il Vietnam, per gli

stati membri, si stima che generi un valore complessivo pari a 47,6 miliardi di euro all'anno. In base al nuovo accordo, il Vietnam abolirà il 65% dei dazi sulle esportazioni dell’UE con effetto immediato, mentre il resto sarà abolito nell’arco di 10 anni. I dazi UE sulle esportazioni vietnamite saranno aboliti invece in 7 anni (il periodo più breve è dovuto al fatto che il Vietnam è considerato ancora un paese in via di sviluppo). Il Vietnam è un partner commer-

ciale importante per l’UE. Lo scorso anno l’UE ha esportato quasi 74.500 tonnellate di prodotti lattiero-caseari in Vietnam. Come molti paesi asiatici, il latte e le polveri di siero di latte hanno rappresentato la quota maggiore delle esportazioni, dato il loro uso multiplo per la ricostituzione del latte alimentare o per la produzione di prodotti alimentari. Le esportazioni di piccole confezioni di latte alimentare costituiscono la maggior parte dei restanti volumi di esportazione.

EXPORT DAIRY DELL’ EU VERSO IL VIETNAM (2018)

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

37


INNOVAZIONE

EIT E ORIZZONTE EUOROPA INSIEME la Commissione europea lancia una sfida sempre più ambiziosa in materia di innovazione

La Commissione Europea ha proposto un aggiornamento della base giuridica dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) e la nuova agenda strategica per l’innovazione dell’EIT per il periodo di programmazione 2021-2027. L’Istituto europeo di innovazione e tecnologia, fondato nel 2008, è nato con l’obiettivo di sviluppare e potenziare la capacità innovativa delle imprese europee. Con la nuova linea strategica proposta, l’intento dalla Commissione è quello di cercare di accrescere ulteriormente il suo ruolo e promuovere maggiori sinergie tra le istituzioni e i programmi che si occupano di innovazione In particolare, la Commissione ha proposto un allineamento dell’Eit con il prossimo programma di ricerca e innovazione dell’UE Orizzonte Europa (2021-2027). Con una dotazione proposta di 3 miliardi di euro, pari a un aumento di 600 milioni di euro (+25%) rispetto all’attuale agenda strategica per l’innovazione (2014-2020), l’EIT finanzierà le attività delle Comunità della Conoscenza e dell’Innovazione (CCI) esistenti e nuove e sosterrà la capacità di innovazione di 750 istituti di 38

istruzione superiore. Secondo Tibor Navracsics, Commissario per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport e responsabile per l’EIT, “la strategia che stiamo introducendo per il periodo 20212027 contribuirà, da un lato, a garantire che tutte le regioni dell’UE beneficino del potenziale dell’Istituto e, dall’altro, a rafforzare ulteriormente la capacità di innovazione del nostro settore dell’istruzione superiore”.

L’Agenda strategica

L’EIT sostiene attualmente 8 CCI che riuniscono imprese, università e centri di ricerca nella creazione di partenariati transfrontalieri. L’agenda strategica per l’innovazione proposta per il periodo 2021-2027 si pone i seguenti obiettivi: Aumentare l’impatto a livello regionale delle CCI In futuro l’EIT rafforzerà le proprie reti, coinvolgendo un maggior numero di istituti di istruzione superiore, di imprese e di organizzazioni di ricerca tramite lo sviluppo di strategie di ampliamento della propria dimensione. La selezione dei partner con cui collaborare e la preparazione delle attività delle CCI

saranno più inclusive. Le CCI svilupperanno inoltre collegamenti con le strategie di specializzazione intelligente, un’iniziativa dell’UE che consente a ciascuna regione di individuare e sviluppare i propri vantaggi competitivi per stimolare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Potenziare la capacità di innovazione dell’istruzione superiore L’EIT sosterrà 750 istituti di istruzione superiore tramite finanziamenti, consulenze e coaching, consentendo loro di sviluppare attività economiche nel loro ambito di interesse. L’Istituto progetterà e avvierà attività soprattutto in paesi con una capacità d’innovazione inferiore. A tal fine l’EIT si baserà su iniziative programmatiche di successo come HEInnovate, uno strumento di autovalutazione gratuito per tutti i tipi di istituti d’istruzione superiore, oppure il quadro per la valutazione di impatto dell’innovazione regionale, che consente alle università di valutare il grado di innovazione che apportano nelle regioni in cui hanno sede. Avviare nuove CCI L’EIT avvierà due nuove CCI, selezionate nei settori più pertinenti per le priorità programmatiche di Orizzonte Europa. La prima nuova CCI sarà incentrata sulle industrie culturali e creative e dovrebbe partire nel 2022. Questo settore presenta un elevato potenziale di crescita, numerose iniziative locali di base e un forte richiamo per i cittadini ed è complementare alle 8 CCI esistenti. Il settore prioritario per una seconda nuova CCI sarà deciso in una fase successiva; questa nuova CCI dovrebbe essere avviata nel 2025.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


and how does it work? work? entrepreneuria the How doesoffers thea w nstituteWhat ofEIT Innovation andEIT Technology spans entire and does it entrepreneuria The ishow anis independent Budapest-based EU body the created in The EIT Community he bestand talents innovators, bridging gaps inisinno2008 strengthens Europe’s ability to EU innovate. It keyinin trepreneurship activities The EITwhich ishow anand independent Budapest-based body created The EIT Community offerstailo aw does it work? entrepreneuria nstitute of Innovation and Technology spans the entire The EIT is an independent Budapest-based EU body created in The EIT Community offers a w nstitute of Innovation and Technology spans the entire nce across countries and regions. Ourtosustainable ambition is10 toANNI I RISULTATI RAGGIUNTI IN supporting EU’s objectives of creating economy and society: educat 2008 whichthe strengthens Europe’s ability innovate.the Iteconomic is key in trepreneurship activities tailo nstitute of Innovation and Technology spans entire he best talents and innovators, bridging gaps in 2008 strengthens Europe’s ability to EU innovate. It isinnokeyinin trepreneurship activities tailo he in best talents and innovators, bridging gaps ineconomic innoThe EITwhich is anthe independent Budapest-based body created The EIT Community offers ataiw growth and jobs by enabling entrepreneurs and innovators to and entrepreneurial skills, ely the future.” supporting EU’s objectives of creating sustainable economy and society: educat he best talents and innovators, bridging gaps in innonce countries regions. Our ambition is to supporting the EU’sand objectives of creating economy and society: educat 2008 which strengthens ability tosustainable innovate. Iteconomic is key in trepreneurship activities nce across across countries regions. Our ambition isto to turn their best ideas into Europe’s products and services help ation services and innovation growth and jobs by and enabling entrepreneurs and that innovators totackand entrepreneurial skills,tailo tai nce across countries and regions. Our ambition is to growth and jobs by enabling entrepreneurs and innovators to and entrepreneurial skills, tai ly in the future.” missioner for Education, Culture, Youth and Sport, Brussels, 5 June 2018 supporting the EU’s objectives of creating sustainable economic economy and society: educat ely in the future.” le the big societal challenges facingand Europe. It brings companies, turn their best ideas into products services that help to tackation services and innovation ely in the future.” turn their best ideas into products and services that help to tackation services and innovation growth and jobs by enabling entrepreneurs and innovators to and entrepreneurial skills, tai

universities andCulture, research centres together toItform The KICs offer a range of edu le the big societal challenges facing Europe. brings companies, missioner for Education, Youth and Sport, Brussels, 55dynamic, June 2018 big societal challenges facing Europe. It brings companies, missionerle forthe Education, Culture, Youth and Sport, Brussels, June 2018 turn their best ideas into products and services that help to tackation services and innovation partnerships called Innovation Label Master Doctoral pr universities and research centres together toand form The KICs offerand a range of edu missioner cross-border for Education, Culture, Youth andKnowledge Sport, Brussels, 5dynamic, June 2018 universities and research centres together to form dynamic, The KICs offer a range of edu le the big societal challenges facing Europe. brings companies, Communities (KICs). Funded with more than It€2.4 billion, the EIT fessional training, on-line cou cross-border partnerships called Knowledge and Innovation Label Master and Doctoral pr cross-border partnerships called Knowledge and Innovation Label Master and Doctoral pr universities and research centres together to form dynamic, The KICs offer a range of edu is currently part of Horizon the EU’s Framework ProThese activities help youngcou s Communities (KICs). Funded2020, with more than €2.4 billion, the EIT fessional training, on-line Communities (KICs). Funded with more than €2.4 billion, the EIT fessional training, on-line cou cross-border partnerships Innovation Label andhelp Doctoral gramme forpart Research and called Innovation (2014Framework -and 2020). For Horizon experienced researchers topr ns is currently of Horizon 2020,Knowledge the EU’s ProTheseMaster activities young is currently part of Horizon 2020, the EU’s Framework ProThese activities help young s Communities (KICs). Funded with more than €2.4 billion, the EIT fessional training, on-line cou Europe (2021-2027), the has proposed budget vative ideas researchers into sustainable gramme for Research andCommission Innovation (2014 - 2020).aand For Horizon experienced to n n The EIT Community offers aInnovation wide range(2014 of innovation en- of gramme for Research and 2020). For Horizon experienced researchers to is currently part ofEIT. Horizon 2020, the EU’s Framework Pro- of These young ns €3 billion for the products or services. Europe (2021-2027), thetailored Commission has proposed a budget vative activities ideas intohelp sustainable in trepreneurship activities to the needs of the European Europe (2021-2027), the has proposed budget of vative ideas researchers into sustainable gramme for andCommission - 2020).aand For Horizon experienced to n The Community offers aaInnovation wide range of innovation en€3 EIT billion forResearch the EIT. products or services. n The EIT Community offers widecourses range(2014 ofthat innovation and enmic economy and society: education combine technical €3 billion for the EIT. products or services. nin The EIT Community offers a wide range of innovation en- of Europe (2021-2027), thetailored Commission proposed aand budget vative ideas into sustainable trepreneurship activities the needs of European in trepreneurship activities tobusiness thehas needs of the the and European and entrepreneurial skills,tailored tailoredto creation accelerin trepreneurship activities tailoredcourses to the needs of the European €3 billionand for society: the EIT. education products or services. mic economy that mic economy and society: education courses that combine combine technical ackation services and innovation driven research projects. technical mic economy and society: education courses that combine technical and and entrepreneurial entrepreneurial skills, skills, tailored tailored business business creation creation and and acceleracceleres, and entrepreneurial skills, tailored business creation and accelerackation services innovation driven research ackation services and innovation driven opportunities, research projects. projects. The KICs offer and a range of education such as EIT ackation services and innovation(2009): driven research projects.change by EIT Raw Materia EIT Climate-KIC tackling climate es, es, Label Master and Doctoral programmes, summer schools, E proLE 8 COMUNITA’ DELLA CONOSCENZA DELL’INNOVAZIONE es, availability and su working on adaptation andopportunities, mitigation; when each KIC EIT Raw Materia EIT Climate-KIC (2009): tackling climate change by The KICs aa range of such as The KICs offer offer range of education education opportunities, such as EIT EIT IT fessional training, on-line courses and pre-incubation services. EIT Raw Material EIT Climate-KIC (2009): tackling climate change by The KICs offer a range oflike education opportunities, sucheach as proEIT the economy and was launched, a year show the steady progress, availability and suc working on adaptation andto mitigation; when KIC Label and Doctoral programmes, summer schools, Label Master and Doctoral programmes, summer schools, proTheseMaster activities help young students, advanced professionals or availability and sus working on adaptation and mitigation; when each KIC EIT Raw Material EIT Climate-KIC (2009): tackling climate change by Label Master and Doctoral programmes, summer schools, pro-itCLIMATE -courses KIC (2009) unless was alllike at same time. the economy and c wasEIT launched, athe year to show the steady progress, IT fessional training, on-line and pre-incubation services. IT fessional training, on-line courses and pre-incubation services. on experienced researchers to nurture and transform their innothe economy and c was launched, like a year to show the steady progress, principali sfide: cambiamento climatico e strategie di mitigazione. availability and sus working on adaptation and mitigation; when each KIC IT fessional training, on-line courses andadvanced pre-incubation services.or EIT Food (2016): unless it was all at the same time. These activities help young students, professionals These help young advanced professionals or of vative activities ideas into business models marketable unless itsustainable was alllike atstudents, same time.theand the economy and was launched, athe year to show steady progress, These activities help young students, advanced professionals or produced andc EIT Digital (2009): driving Europe’s digital EIT Food food (2016): on experienced researchers to nurture and transform their innoon experienced researchers to nurture and transform their innoproducts or services. EIT Food (2016): EIT -itDIGITAL - KIC (2009) unless was(2009): allto atnurture the same time. on experienced researchers andmodels transform their innotransformation; produced food and EIT Digital driving Europe’s digital of vative ideas into sustainable business and marketable of vative ideas into sustainable business models marketable principali sfide: trasformazione digitale and produced food and EIT Digital (2009): driving Europe’s digital EIT (2016): of vative ideas into sustainable business models and marketable EIT Food Manufacturin transformation; products services. products or or services. transformation; produced food andm EIT Digital (2009): driving Europe’s sustainable digital products or services. facturing industry EIT InnoEnergy (2009): promoting EIT Manufacturin EIT INNOENERGY KIC (2009) EIT Manufacturin transformation; energy; facturing industry m EITprincipali InnoEnergy (2009): promoting sustainable sfide: sistemi di produzione energetica sostenibile facturing industry m EIT InnoEnergy (2009): promoting sustainable EIT Manufacturin energy; energy; facturing industry EIT InnoEnergy (2009): promoting EIT Urban Mobilim EIT Health (2014): improving qualitysustainable of lifeaccessibility, for EITEIT Raw Materials (2014): ensuring the y - HEALTH - KIC (2014) energy; principali sfide: la qualità vita deifor cittadini e sviluppare sistemi di solutions welfare forMobili urban European citizens andimproving sustainability of of health and social EIT Urban EIT Health (2014): quality life availability and migliorare sustainable use ofdella raw materials for C EIT Urban Mobili EIT Health (2014): improving quality of life for EIT Raw Materials (2014): ensuring the yys, care systems; solutions for urban European and sustainability of health and social EIT Raw citizens Materials (2014): ensuring the accessibility, accessibility, the economy andand citizens; solutions forMobili urban European citizens sustainability of health and social EIT Raw Materials (2014): ensuring the accessibility, y EIT Urban EIT Health (2014): improving quality of life for availability sustainable use CC care systems; EIT - RAW and MATERIALS - (2014) availability and sustainable use of of raw raw materials materials for for care systems; availability and sustainable use of raw materials Cs, sfide: garantire disponibilità e Communities uso sostenibilie delle materie solutions European citizens and sustainability of health and for social the economy and citizens; Each of the EIT's and Innovation operates in prime innovation hubs. for urban theprincipali economy and citizens; s, EIT FoodKnowledge (2016): promoting safe, sustainably theEIT's economy and citizens; s, care systems; The hubs are spread Member States andoperates regions to thehubs. impact of the Eachinnovation of the Knowledge andacross Innovation Communities in increase innovation produced food and consumer confidence; EIT FOOD (2016) Each of the EIT's Knowledge and Innovation Communities operates in innovation hubs. EIT Food promoting safe, sustainably The innovation hubs(2016): are spread across Member States and regions increasee the impact of the EITprincipali Food (2016): promoting safe, sustainably sfide: promuovere una produzione alimentare sicura e to sostenibile generare The hubs are spread across Member States and regions to increase the impact of the EIT Food (2016): promoting safe, sustainably Eachinnovation of the EIT's Knowledge and Innovation Communities operates in innovation hubs. produced consumer confidence; maggiorfood fiduciaand da parte dei consumatori produced food and consumer confidence; EIT Manufacturing (2018): making Europe’s manuproduced consumer The innovation hubsfood are and spread across confidence; Member States and regions to increase the impact of the facturing industry more competitive; EIT - MANUFACTURING - (2018)making Europe’s manuEIT Manufacturing (2018): EITprincipali Manufacturing (2018): makingeuropeo Europe’s sfide: rendere il manifatturiero piùmanucompetitivo EIT Manufacturing (2018): making Europe’s manufacturing industry more competitive; facturing industry more competitive; facturing industry more competitive; - URBAN MOBILITY - (2018) providing sustainable EITEITUrban Mobility (2018): principalifor sfide: soluzioni per la mobilità urbana solutions urban mobility. ial EIT (2018): providing sustainable EIT Urban Urban Mobility Mobility (2018): sustainable Confcooperative Lombardia -providing Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto 39 EIT Urban (2018): providing sustainable solutions forMobility urban mobility. al

How does the EIT promote entrepreneurial How does the EITeducation? promote How does the EIT promote entrepreneurial education? entrepreneurial education?

The EIT has eight Knowledge and Innovation Com The EIT EIT has has eight eight Knowledge Knowledge and and Innovation Innovation Com Com The The EIT has eight Knowledge and Innovation Com

nd Innovation Communities: nd Innovation Communities: nd Innovation Communities:


AGRICOLTURA 4.0: LAUREA, E’ UN FATTORE VINCENTE ecco cosa emerge da una ricerca del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia

L’età non conta, o meglio, incide poco sulla decisione di percorrere la strada dell’innovazione tecnologica. Per questo tipo di scelta influisce di più l’aver conseguito una laurea a indirizzo agrario e l’appartenere al settore cerealicolo. Così come influisce la dimensione dell’impresa: più è grande maggiore è la possibilità di adottare soluzioni 4.0. L’identikit dell’agricoltore 4.0, che fa riferimento a quattro regioni del Nord (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto), emerge dalla ricerca dell‘Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, la quale aveva già messo in luce un vero e proprio boom dell’agricoltura 4.0, per un valore di mercato compreso tra i 370 e i 430 milioni di euro nel 2018. 40

Il campione di riferimento utilizzato come base per l’indagine, mette in luce il sito agricultura.it, conta 903 risposte da altrettante aziende agricole. Di queste, 71 sono lombarde, 141 piemontesi, 104 emiliane e 89 venete.

Titolo di studio

La ricerca evidenzia che “non sembra che l’età possa essere rilevante al fine di determinare l’adozione o meno di tecnologie di agricoltura 4.0”. Più significativo è il titolo di studio dell’imprenditore: “Sembra che un titolo di studio a indirizzo agrario sia associato a una maggiore probabilità di adottare soluzioni di agricoltura 4.0. Non sembra invece essere rilevante il titolo di studio di per sé. Questa dinamica sembra riflettersi anche nelle singole regioni (salvo che per il Veneto)”. Entrando nel dettaglio, In Lombardia gli imprenditori agricoli che adottano soluzioni 4.0 hanno una laurea nel 57% dei casi e, nel 64%

dei casi, hanno una laurea ad indirizzo agrario. In Piemonte gli imprenditori agricoli laureati che puntano sull’innovazione digitale sono il 42% e il dato sale al 56% in relazione alle lauree ad indirizzo agrario. In Emilia Romagna i laureati che operano in campo agricolo puntando all’innovazione rappresentano il 50%, mentre gli imprenditori 4.0 con laurea ad indirizzo agrario sono l’80%. Unica eccezione nel panorama del nord Italia preso in esame è costituita dal Veneto, in cui gli imprenditori laureati impegnati nell’agricoltura 4.0 sono il 47%, mentre i laureati con indirizzo agrario rappresentano solo il 29%.

Le dimensioni dell’azienda

Di rilievo, per l’adozione di soluzioni 4.0, è la dimensione aziendale: “maggiore è la dimensione dell’azienda agricola e maggiore è la probabilità di adottare soluzioni

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


di agricoltura 4.0”. “Nel caso della Lombardia – rivela la ricerca – tutte le classi sono caratterizzate da una maggiore incidenza, rispetto al campione generale, di aziende agricole che hanno scelto di adottare soluzioni di agricoltura 4.0. Incidono in particolare le grandissime superfici e le micro aziende. Nel caso del Piemonte e dell’Emilia Romagna sono invece le sole aziende grandi quelle che hanno una percentuale più alta per quanto riguarda la scelta di mettere in pratica soluzioni innovative. Nel caso del Veneto sono invece le aziende di medie dimensioni quelle che hanno un incremento maggiore”.

I comparti

Il cerealicolo è il settore con le più alte percentuali di aziende che abbracciano l’agricoltura 4.0: 73% in Lombardia, 72% in Piemonte, 67% in Emilia Romagna, 65% in Veneto. Spicca anche quello zootecnico, con percentuali più alte rispetto al cam-

pione generale nel caso di Lombardia (64%) e Piemonte (54%). Nell’adozione di soluzioni digitali 4.0 per il vitivinicolo, in Veneto e Piemonte (rispettivamente, 47% e 35%) le percentuali sono alte, mentre l’Emilia Romagna è sotto la media (21%). Nell’orticolo sono Emilia Romagna (80%) e Lombardia (67%) a trainare, mentre il Veneto si ferma al 40%, poco sotto il dato generale (47%).

La regione più innovativa

Nel complesso, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna sono in linea con le percentuali di aziende agricole che hanno adottato soluzioni di agricoltura 4.0 nel campione generale (55% il dato italiano). Risalta il caso della Lombardia (68%), che si discosta nettamente dal resto d’Italia e in cui l’innovazione è ormai pratica comune. A seguire, Piemonte (62%), Emilia Romagna (55%). Di poco sotto la media generale è il Veneto (51%).

E mentre dimensioni aziendali, titolo di studio a indirizzo agrario e appartenenza al cerealicolo come settore prevalente “sembrano sempre essere associati a una maggiore probabilità di adottare soluzioni di agricoltura 4.0 – conclude la ricerca –, dall’altro non possiamo trarre delle conclusioni di carattere generale dall’analisi delle altre variabili, che potrebbero trovare un significato maggiore più a livello regionale che a livello nazionale, dove le specificità di ciascuna regione sono necessariamente smorzate”.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

41


SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

SICCITÀ, UE: AIUTI STRAORDINARI PER GLI AGRICOLTORI Arriva dall’Unione europea un aiuto straordinario per gli agricoltori costretti a subire, loro malgrado, le ondate di siccità che a fasi alterne stanno colpendo tutti i paesi. La Commissione europea ha previsto due diverse modalità di sostegno, che si aggiungono a quanto già previsto nell’ambito della Pac: da un lato, gli agricoltori europei saranno in grado di ricevere una percentuale più elevata dei loro anticipi sui pagamenti diretti e su quelli per lo sviluppo rurale. D’altra parte, sul fronte alimentazione degli animali, avranno una maggiore flessibilità nell’uso dei terreni, che, in situazioni ordinarie, non vengono utilizzati per la produzione. 42

Entrando più nel dettaglio, per quanto riguarda gli anticipi, fino al 70% dei pagamenti diretti e l’85% dei pagamenti relativi allo sviluppo rurale saranno disponibili a metà ottobre, per migliorare la loro situazione di flusso di cassa. Saranno inoltre consentite deroghe a determinati requisiti di “greening”. Le deroghe si applicheranno alla diversificazione delle colture e alle norme relative alle aree di interesse ecologico per i terreni incolti. Si sta anche prendendo in considerazione l’adozione di altri tipi di deroga al “greening”, in modo da garantire agli agricoltori una maggiore flessibilità nella produzione di foraggio. Oltre a valutare e analizzare costantemente la siccità e i suoi impatti at-

traverso i satelliti europei, la Commissione è in contatto con tutti gli Stati membri per ricevere informazioni aggiornate sulle conseguenze della siccità per gli agricoltori “Queste condizioni meteorologiche prolungate destano preoccupazione per i nostri agricoltori – ha sottolineato il commissario per l’agricoltura Phil Hogan - La Commissione mantiene stretti contatti con gli Stati membri e valuta la situazione sul campo. Come sempre, siamo pronti ad aiutare gli agricoltori colpiti dalla siccità. Ecco perché abbiamo deciso di attuare anticipi di pagamento più elevati nonché esenzioni da alcune regole di greening per facilitare la produzione di alimenti per animali”.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


IL CAMBIAMENTO CLIMATICO RENDE IL CIBO MENO NUTRIENTE Uno studio rivela che potrebbe diminuire la disponibilità globale di proteine, ferro e zinco Il cambiamento climatico e la presenza di elevati livelli atmosferici di CO2 possono ridurre la disponibilità globale pro capite di proteine, ferro e zinco rispettivamente del 19,5%, 14,4% e 14,6 %, nei prossimi 30 anni. Questa previsione è il risultato di un recente studio, il cui titolo è esplicativo: “Un approccio modellistico che combina elevati effetti atmosferici di CO2 sulla disponibilità di proteine, ferro e zinco con proiezioni degli impatti dei cambiamenti climatici sulle diete globali”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “peer-reviewed journal”, Lancet Planetary Health. “Abbiamo fatto molti progressi nel ridurre la denutrizione in tutto il mondo, ma la crescita della popolazione globale nei prossimi 30 anni richiederà l’aumento della produzione di alimenti in grado di fornire nutrienti sufficienti”, ha spiegato il Senior Scientist dell’International Food Policy Research Institute (IFPRI) e il coautore dello studio Timothy Sulser. “Questi risultati suggeriscono che il cambiamento climatico potrebbe rallentare i progressi nel miglioramento della nutrizione globale

semplicemente rendendo i nutrienti chiave meno disponibili di quanto non lo sarebbero senza”. I miglioramenti tecnologici e gli effetti sui mercati dovrebbero incrementare la disponibilità di nutrienti rispetto ai livelli attuali, entro il 2050, ma questi guadagni potrebbero essere annullati per gli impatti negativi derivanti dall’aumento delle concentrazioni di anidride carbonica, che da un lato, possono stimolare la fotosintesi e la crescita di alcune piante, ma dall’altro lato, ricerche recenti hanno evidenziato che possono ridurre la concentrazione di micronutrienti chiave nelle colture.

Gli alimenti

Il nuovo studio rileva che grano, riso, mais, orzo, patate, soia e ortaggi dovrebbero subire perdite di nutrienti di circa il 3% in media entro il 2050, a causa dell’elevata concentrazione di CO2, con effetti particolarmente gravi in Asia meridionale, Medio Oriente, Africa meridionale del Sahara, Nord Africa ed ex Unione Sovietica - regioni composte in gran parte da paesi a basso e medio reddito dove i livelli di denutrizione sono generalmente più elevati e le

diete sono più povere. L’impatto sulle singole colture può avere quindi effetti sproporzionati sulle diete e sulla salute. Perdite significative di sostanze nutritive nel grano hanno implicazioni particolarmente diffuse. “Il grano è responsabile di un’elevata percentuale di diete in molte parti del mondo, per cui qualsiasi cambiamento nelle sue concentrazioni di nutrienti può avere un impatto sostanziale sui micronutrienti che molte persone ricevono”, è stato spiegato. La disponibilità di proteine, ferro e zinco nel grano dovrebbe ridursi del 12% entro il 2050 in tutte le regioni. Le persone subiranno probabilmente la maggiore diminuzione della disponibilità proteica del grano in luoghi dove il consumo di questo alimento è particolarmente elevato. Sebbene i modelli dello studio fossero limitati al 2050, Sulser ha aggiunto: “Estendere l’analisi fino alla seconda metà di questo secolo, quando si prevede che i cambiamenti climatici avranno un impatto ancora più forte, si tradurrebbe in una riduzione maggiore della disponibilità di nutrienti”. I ricercatori hanno anche sottolineato la necessità di approfondire in futuro il tema.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

43


UN PROFILO EMISSIONI, A OGNUNO

la cooperativa neozelandese Fonterra sta valutando le emissioni di tutte le aziende socie e fornirà linee guida e indicazioni su come migliorare le performance di ognuno

A seguito di una rilevazione condotta nel corso del 2018 sui suoi allevatori soci - in cui era emerso che ben il 98% non era a conoscenza del livello di emissioni che produceva e più del 40% non aveva idea di quali azioni intraprendere per ridurle, - Fonterra ha deciso di dare il via ad uno progetto proprio su questi aspetti.

44

Dopo i risultati positivi di un progetto pilota sperimentale condotto su un campione rappresentativo di aziende, in partnership con AgResearch e la Dairy Action for Climate Change, Fonterra ha deciso di ampliare il lavoro a tutta la base associativa. E’ attualmente un corso uno studio dettagliato volto a valutare il livello di emissioni di CO2 di ogni singola azienda. In base a quanto emergerà, la cooperativa fornirà poi ad ogni socio un “profilo di emissioni” della propria azienda. Ogni allevatore avrà così in mano un utile strumento e indicazione per capire come la sua azienda si posiziona rispetto alla media, quali sono le principali

fonti di emissioni di gas serra e quali azioni intraprendere per ridurle. Sebbene il settore lattiero-caseario neozelandese sia uno di quelli a più basse emissioni al mondo, genera ancora un impatto pari a circa il 25% delle emissioni totali di gas serra del paese. La metà delle emissioni di gas serra della Nuova Zelanda proviene dall’agricoltura e l’industria lattiero-casearia rappresenta il 46% delle emissioni agricole totali. L’85% per cento delle emissioni derivanti dal settore dairy, è prodotto a livello di azienda agricola, il 10% nella fase di trasformazione e l’ultimo 5% nel trasporto.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


ORGANIC VALLEY, DICE ADDIO ALLE ENERGIE FOSSILI Organic Valley, la più grande cooperativa americana di agricoltori biologici e uno dei principali marchi biologici della nazione, ha completato la realizzazione di 3 impianti di produzione di energia solare, raggiungendo così una produzione complessiva di 12,67 MWdc. Diventa così la più grande azienda che opera nel settore agroalimentare ad essere alimentata al 100% da fonti rinnovabili. Questi nuovi impianti fanno parte dei 32 MWdc Butter Solar Portfolio, gestito dal BluEarth Renewables US. Per raggiungere questo risultato,

la cooperativa ha collaborato con OneEnergy Renewables e un gruppo di aziende municipalizzate del Midwest, denominato Upper Midwest Municipal Energy Group (UMMEG). Butter Solar fornirà energia a 23.000 persone all’interno di 10 comunità del Midwest, ottenendo costi energetici ridotti. “La nostra partnership con le comunità ci permette di condividere i benefici derivanti dalla produzione di energia solare, portando avanti la nostra mission di prenderci cura delle persone e delle aziende agricole con cui lavoriamo, così come

del nostro pianeta”, afferma Bob Kirchoff, CEO di Organic Valley. Organic Valley sta sviluppando anche nuovi progetti e partnership con l’obiettivo di supportare le aziende agricole e le comunità rurali a migliorare la pratiche sostenibili, sia dal punto di vista finanziario che ambientale. Per più di 25 anni, Organic Valley acquisterà crediti di energia rinnovabile, grazie ai tre stabilimenti di energia solare, garantendo un accesso equo e a prezzi contenuti a tutti gli abitanti e lavoratori della zona.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

45


BENESSERE ANIMALE

FRANCIA, 16 NUOVI INDICATORI PER IL BENESSERE ANIMALE Per valutare il benessere degli animali nelle aziende agricole, il Centro nazionale interprofessionale francese per l’industria del latte (Cniel), ha messo nero su bianco 16 nuovi parametri, che saranno incorporati nella Carta delle buone pratiche agricole, dall’inizio del prossimo anno. Saranno presi in considerazione lo spazio per il riposo delle vacche e la presenza di un’area in cui l’animale può muoversi liberamente. Si valuterà la presenza di lesioni o abrasioni e in particolare la percentuale di mastiti, quali sono le pratiche messe in atto dall’allevatore per gestire il dolore e qual è il piano di gestione sul fronte sanitario. Si verificheranno quali sono le at-

46

trezzature disponibili in azienda per soddisfare il bisogno di acqua della vacca. E poi ancora si valuterà se l’allevatore ha adottato specifiche misure per la gestione del caldo, del vento o dell’umidità. ll Cniel, che riunisce diversi attori del settore lattiero caseario, è stato al lavoro per più di un anno per costruire questi indicatori, basandosi sugli undici principi e sulle cinque libertà fondamentali definite dall’OIE. “Abbiamo scelto indicatori basati sugli animali che sono di interesse tecnico ed economico per le aziende agricole e che sono facilmente osservabili e/o misurabili. È un vero approccio scientifico e tecnico”, ha spiegato Nathalie Ballot, del Cniel.

Per valutare ciascuno degli indicatori, il settore ha poi scelto lo strumento Boviwell, che utilizza i riferimenti europei dell’approccio Welfare Quality ed è basato su un sistema di punteggio per ciascun indicatore. “Ma l’obiettivo non è solo quello di fare appunti o mettere croci. L’auditing è pensato per essere un vero momento di scambio con l’allevatore, in un approccio di crescita per l’azienda”, ha sottolineato Ballot. Lo scopo alla base è duplice: da un lato sviluppare il know-how degli allevatori, dall’altro soddisfare le esigenze di mercato, dando risposte ai consumatori, sempre più attenti al tema del benessere animale.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


LA SPIRULINA PER I VITELLI

La cooperativa sarda Arborea avvia una sperimentazione per testare l’impiego dell’alga all’interno delle razioni alimentari dei bovini

La cooperativa sarda Arborea, in collaborazione con partner scientifici e tecnologici, sta portando avanti un progetto sperimentale per valutare la possibilità di introdurre l’impiego di alghe all’interno delle razioni di alimentazioni dei vitelli, ma non solo. Se ciò si dimostrasse possibile, si aprirebbe la strada a numerose altre applicazioni, coinvolgendo anche altri animali in altre fasi critiche del ciclo produttivo (pre e post partum), fino all’impiego su vacche in piena lattazione. Le microalghe, di per sè, possono rappresentare un’alternativa economicamente ed ecologicamente

vantaggiosa alle altre fonti proteiche impiegate nella preparazione dei mangimi. Il progetto sperimentale, attivato grazie anche alla collaborazione con Tolo Green, fra i maggiori produttori europei di spirulina, è volto a studiare, sui vitelli, l’impatto di una dieta arricchita e integrata con la spirulina (il superfood indicato dalla Fao alimento del futuro). L’obiettivo è quello di verificare se una somministrazione precoce possa velocizzare lo sviluppo del rumine, per rendere più sana la crescita degli animali e fornire al consumatore un prodotto con migliori carat-

teristiche nutrizionali. “Le microalghe rappresentano, in virtù della propria composizione chimica, un’alternativa economicamente ed ecologicamente sostenibile sia alle proteine di origine animale che di origine vegetale da utilizzare nell’ambito della mangimistica, in particolare per gli allevamenti di bovini - spiegano i due gruppi in una nota congiunta. La presenza di numerose sostanze biologicamente attive, infatti, conferisce loro un potenziale pressoché illimitato in termini di sostituzione e/o integrazione all’alimentazione tradizionale degli animali”.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

47


MONDO

YILI GROUP SI ESPANDE

il colosso cinese ha completato l’acquisizione della cooperativa neozelandese Westland Dairy Company Il colosso cinese Yili Group ha annunciato il completamento dell’acquisizione della Westland Dairy Company, la seconda più grande cooperativa lattiero-casearia della Nuova Zelanda. "Il potenziale della cooperazione economica e commerciale tra Cina e Nuova Zelanda è molto ampio, e può essere estesa a diversi ambiti, quali le infrastrutture, la tecnologia, le nuove energie e i cambiamenti climatici" ha affermato Huang Yuefeng, consigliere economico dell’ambasciata cinese in Nuova Zelanda. Zhang Jianqiu, CEO di Yili Group, ha accolto altrettanto favorevolmente questo accordo, che a suo dire, segna una svolta significativa nell'espansione sui mercati globali del marchio Yili. "Questo grande risultato combina qualità, tecnologia, risorse e mercato ed è una pietra miliare essenziale per la 'Dairy Silk Road' di Yili, costruendo un 'Dairy bridge' attraverso l'Oceano Pacifico" ha dichiarato Zhang. Fondato nel 1956, Yili Group si è sviluppato negli ultimi 60 anni fino a diventare la più grande azienda lattiero-casearia in Cina per quote di mercato e nel 2018, Yili ha continuato ad essere il leader stabilendo un nuovo record per il settore, con un fatturato di quasi 80 miliardi di yuan cinesi (circa 11,2 miliardi di dollari USA), in crescita del 10,32% rispetto al 2017. 48

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


IL CANADA INVESTE IN RICERCA E INNOVAZIONE NEL DAIRY Incrementare la fiducia nei consumatori, promuovere l’innovazione e anche stimolare la crescita economica del settore lattiero caseario canadese: questi gli obiettivi del nuovo gruppo di ricerca canadese sui prodotto lattiero caseari, che potrà usufruire di importanti finanziamenti per raggiungere i suoi obiettivi. L’onorevole Marie-Claude Bibeau, ministro dell’agricoltura e dell’agroalimentare, ha annunciato un investimento di 11,4 milioni di dollari per questo cluster di ricerca, guidato dai produttori di latte del Canada. Con i finanziamenti del settore, l’investimento totale in questo cluster sarà di 16,5 milioni di dollari. Il cluster sosterrà la ricerca d'avanguardia nei settori della genetica bovina, della salute e del benesse-

re degli animali, dell'automazione della produzione di latte, dell'allevamento del foraggio, della sicurezza e della qualità del latte e della sostenibilità ambientale. Si impegnerà anche a sviluppare pratiche e strumenti di gestione per ridurre le perdite economiche delle aziende agricole dovute a malattie che limitano la produzione. Grazie a questo investimento, il gruppo potrà lavorare in maniera più approfondita sull'impatto dei microbi sul latte, la composizione e la qualità dei prodotti lattiero-caseari ed esaminerà l'uso di strumenti e pratiche alternative all'uso degli antimicrobici.

Ulteriori investimenti

Sono previsti ulteriori finanziamenti per i produttori di latte canadesi. In particolare il ministro Bibeau ha annunciato fino a 3,9 miliardi di dollari

per i produttori, cifra che include il sostegno al reddito (fino a 2,4 miliardi di dollari) e un finanziamento (fino a 1,5 miliardi di dollari) per proteggersi da qualsiasi riduzione del valore delle quote. Il ministero si impegna inoltre a lavorare con l'industria per affrontare gli impatti sul settore della trasformazione, nonché i potenziali impatti futuri del nuovo accordo NAFTA.I motivi sottesi a questi investimenti, li ha spiegati il ministro Bibeau: "Il settore lattiero-caseario canadese è un fattore chiave per l'occupazione e la crescita economica, specialmente nelle nostre comunità rurali, e questo investimento lo aiuterà a rimanere all'avanguardia della ricerca. Continuiamo a lavorare a stretto contatto con l'industria per assicurare che il settore agricolo canadese rimanga forte, stabile e competitivo.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

49


FOCUS EXPORT

REPUBBLICA CECA

favoriti dai discount i pasta dura, soprattutto confezionati, trainano una crescita all’insegna di qualità premium, salute e prezzi accessibili. Spazio anche per il prodotto straniero. Nel 2018, sul mercato ceco, si sono vendute 93,5 migliaia di tonnellate di formaggio per un valore pari a 20 miliardi 402,7 milioni di corone. In generale il trend, partendo dal 2013, è stato buono (+10,8% a volumi e +25,5% a valore) esprimendo incremento pressoché continuo. In dettaglio sulle sottocategorie di prodotto, i cechi appaiono grandi consumatori di formaggi a pasta dura (complessive 55,2 migliaia di tonnellate nel 2018), soprattutto confezionati, che sono più convenienti. Tra questi ultimi e le forme sfuse si collocano i formaggi a pasta molle (24,1 migliaia di tonnellate). Fanalino di coda è l’insieme dei lavorati, 14,2 migliaia di tonnellate tra spalmabili e non. Tali preferenze trovano sostanziale conferma nell’analisi delle variazioni sul quinquennio. I confezionati hanno infatti espresso +42,7% sui volumi di vendita, seguiti da pasta molle (+23,9%) e duri sfusi (+8,8%); variazioni negative invece per lavorati altri (-17,9%) e spalmabili (-24,2%).

RIPARTIZIONE DEI VOLUMI DI VENDITA DEI FORMAGGI IN REP. CECA NEL 2018

ELABORAZIONI SU DATI EUROMONITOR INTERNATIONAL SVOLTE DALL’UFFICIO STUDI E RICERCHE DI FONDOSVILUPPO PER L’UFFICIO POLITICHE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE E MERCATI DI CONFCOOPERATIVE * migliaia di tonnellate

NON LAVORATI - PASTA DURA NON CONFEZIONATI

35,3

NON LAVORATI - PASTA MOLLE

24,1

NON LAVORATI - PASTA DURA CONFEZIONATI

19,9

LAVORATI - SPALMABILI LAVORATI - ALTRI

Simile è il fronte del valore delle vendite per sottocategoria. Qui però la maggiore convenienza colloca i duri confezionati al terzo posto con vendite 2018 per 4 miliardi 780,6 milioni di corone. Al di sopra sono pasta molle (6 miliardi 862 milioni) e duri sfusi (5 miliardi 919,3 milioni), mentre al di sotto nuovamente lavorati spalmabili (2 miliardi 533,9 milioni) e non (306,9 milioni). I confezionati hanno comunque il primato a livello di variazioni di valore, +57,8%; vengono poi pasta molle (+44,2%), duri sfusi (+18,9%), lavorati altri (-11,6%) e lavorati spalmabili (-19,3%). Il declino degli spalmabili è legato 50

12,4 1,8

alla crescente percezione del prodotto lavorato come poco sano. Tale percezione colpisce in particolare le tipologie reconstituted, ovvero spalmabili ottenuti mixando varietà di formaggi. Il loro peso, pur calato tra il 2013 e 2018 di quasi 10 punti a favore delle creme di formaggio, rimane del 77,5% sul totale valore retail per gli spalmabili. Tra le tipologie di non lavorati invece, le più rappresentative sono Edam e Camembert, con quote valore retail di 36,3% e 25,5%. Entrambe le posizioni sono piuttosto stabili dal 2013. A distanza, vengono poi l’Emmentaler, al 7,2% e cresciuto moderatamente ma costantemente,

il Blue (2,9%) e l’insieme residuale (28,1%). Entro quest’ultimo stanno suscitando nuovo interesse alcuni prodotti freschi come Mozzarella e Ricotta, che incontrano un’altra delle tendenze attuali del mercato ceco: quella verso specialità internazionali di formaggio, considerate di maggiore qualità e più sane. Riguardo all’assetto competitivo, ci si basa molto su strategie di estensione del marchio. A totale non vi sono stati, comunque, radicali mutamenti nel posizionamento dei brand, ma solo variazioni localizzate. Ciò detto, nel mercato ceco sono presenti numerosi brand e su aggregato nessuno di essi gode

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto


di una leadership vera e propria. Il marchio primo per quota valore, Madeta (che opera nel segmento pasta dura), si attesta al 15,8% nel 2018. Lo seguono una serie di brand detentori di quote rilevanti tra cui: Président (9,1%), Kral Syru (6,4%), AH (4,7%), Sedicansky (4,6% e leader nel segmento pasta molle, ad alta concorrenza) e Kaufland (4,6%). Una fetta di mercato pari al 29,6% è poi composta di picco-

li/piccolissimi brand. Infine, è da sottolineare il peso totale del private label, 22,4%, rappresentato ad esempio da AH, Kaufland, Tesco e Lidl. Il marchio Lidl in particolare ha una buona capacità di penetrazione sui pasta dura, consolidata di recente grazie ad un redesign dei negozi. In merito alla distribuzione, il canale moderno è preponderante (91,8%). Esso è riconducibile soprattutto a ipermercati, discount e supermer-

cati. Proprio i discount (29,2%) costituiscono uno dei tratti più peculiari per i formaggi in Rep. Ceca, determinante anche per i trend di mercato. Infatti, forti della loro popolarità e tradizionalmente centrati sulla convenienza, i discount vendono esclusivamente pasta dura confezionati promuovendone così la diffusione.

DISTRIBUZIONE DEL FORMAGGIO IN REPUBBLICA CECA (QUOTE SU VALORE)

ELABORAZIONI SU DATI EUROMONITOR INTERNATIONAL SVOLTE DALL’UFFICIO STUDI E RICERCHE DI FONDOSVILUPPO PER L’UFFICIO POLITICHE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE E MERCATI DI CONFCOOPERATIVE CANALE E SOTTO CANALE DISTRIBUTIVO VENDITA AL DETTAGLIO GROCERY (IN-NEGOZIO) DISTRIBUZIONE MODERNA IPERMERCATI DISCOUNT SUPERMERCATI MINIMARKET NEGOZI DI VICINATO (FORECOURT RETAILERS) DISTRIBUZIONE TRADIZIONALE PICCOLI ESERCIZI COMMERCIALI INDIPENDENTI RIVENDITORI SPECIALIZZATI ALTRI TRADIZIONALI DETTAGLIANTI MISTI GROCERY E NON (IN-NEGOZIO) INTERNET (EXTRA-NEGOZIO)

2013

2014

2015

2016

2017

2018

98,4 90,1 32,1 25,2 25,5 6,8 0,6 8,3 6,2 1,8 0,3 1,2 0,4

98,3 90,3 32,1 25,4 25,3 6,9 0,5 8,1 5,9 1,8 0,3 1,1 0,5

98,2 90,4 32,2 25,6 25,3 6,9 0,5 7,8 5,7 1,9 0,3 1,0 0,7

98,1 90,6 32,5 25,5 25,2 7,0 0,4 7,6 5,4 1,9 0,3 1,0 0,9

98,2 91,6 33,6 27,4 23,1 7,1 0,4 6,6 4,4 1,9 0,3 0,9 0,9

98,2 91,8 33,3 29,2 21,8 7,1 0,3 6,3 4,1 1,9 0,3 0,8 1,0

Per il futuro, dovrebbero esserci spazi per ulteriori sviluppi. Tra il 2018 e il 2023 sono previste variazioni complessive di +2,6% sui volumi e di +10,3% sul valore (a prezzi costanti 2018). Sul piano delle sottocategorie di prodotto, continuerà la corsa dei duri confezionati (+30,9% in volumi e +35,5% in valore), che comincerà anche ad erodere quote ai duri sfusi (-13,2% e -10,2%), mentre i pasta molle si manterranno in positivo (+10,0% e +17,9%). Proseguirà poi il declino dei lavorati, spalmabili (-10,0% e -7,9%) e non (-10,8% e -8,7%), almeno se e fino a quando le creme di formaggio, percepite meglio dei reconstituted, non saranno in grado di ribaltare il trend. Già vi sono tentativi in tal senso (ad esempio l’estensione del marchio premium Vesela Krava di Bel Syry Cesko), ma la loro efficacia finale è ancora dubbia, dipendendo molto dalle capacità di marketing e d’innovazione.

L’analisi è tratta dalla collana “Export & Mercati”, una serie di pubblicazioni realizzate a cadenza mensile dall’Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo per l’Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative e scaricabili dal sito www.internazionalizzazione.confcooperative.it. Le cooperative associate potranno richiedere gratuitamente uno o più report personalizzati per Prodotti/Paese, inviando la propria richiesta all’indirizzo internationaloffice@confcooperative.it. Sempre sul sito di Confcooperative dedicato all’internazionalizzazione, le cooperative potranno trovare tutta una serie di altri servizi, strumenti ed iniziative promosse dalla Confederazione e che si ritiene possano essere di supporto nei diversi processi di internazionalizzazione. Twitter: @ConfcoopMercati Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

51


MERCATI

I TREND DI MERCATO cereal & oilseed

World maize: USDA

600 Mt

World Ending Stocks

World Consumption

of which US

500

1057 1026

1013

1123

834

300 806

0

Mt

1135

1123

1150

1105

1050

World Production 909

100

1133

1084 1078

400

200

1090

782

823

136

132

43

43

2008

2009

898

949

850 849

883

865

981

279

968 311

339

329

850

299

750

214

115

123

145

650

29

25

21

31

2010

2011

2012

2013

Source: USDA July report

mais

950 351

44

44

2014

2015

58

54

59

51

2016

2017

2018 est.

2019 proj.

550

15

World wheat: USDA 600 Mt 500

grano

World Ending Stocks

World Production 756

of which 8 major exporters

717 400

699

688

685

655

300 641 200

698

697

737

738

760 739

705

651

204

199

199

78

75

70

2009

2010

2011

179

197

743

711

731

750

222

244

262

281

275

286

650

600

550 60 2008

51

54

65

64

72

72

60

61

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018 est.

2019 proj.

Source: USDA July report

2019/20: World soya (USDA)

soia 4

52

Mt

700

100

0

800

World Consumption

660

650

170

680

730

771

762

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

500

9


\\net1.cec.eu.int\AGRI\C\4\C5 DATA\5. CEREALES\DASHBOARD\Dashboard_Cereals_Blue. xlsx - 'Dashboard (2)'!W64

Common wheat & flour - exports 25

Weekly volum e (current MY)

21.1

20 15

400

2018/19

2019/20 0.6Mt

10

200 0

5

1

4

7 10 13 16 19 22 25 28 31 34 37 40 43 46 49 52

Barley, malt included - exports

0

500

w eek Source: European Commission – DG TAXUD

back to Dashboard

Next

Maize - imports

Weekly volume - thousand tonnes

100 0

25

23.7

Weekly volum e (current MY)

800

20

600

15

2018/19

2019/20 1.2Mt

400

10

200 0

5

1

4

7 10 13 16 19 22 25 28 31 34 37 40 43 46 49 52

Total MY - million tonnes

Previous

Page

10

Weekly volum e (current MY)

400

8

7.5

300

6

2018/19

2019/20 0.3Mt

200

4

100

2

0

1

4

Total MY - million tonnes

600

Weekly volume - thousand tonnes

800

Total MY - million tonnes

Weekly volume - thousand tonnes

100 0

7 10 13 16 19 22 25 28 31 34 37 40 43 46 49 52

0

w eek Source: European Commission – DG TAXUD

Previous

Page

back to Dashboard

Next

0

w eek Source: European Commission – DG TAXUD

Previous

Page

back to Dashboard

Next

Soybeans Imports (thousand tonnes) 16 000

Soymeal Imports (thousand tonnes) 25 000

14 000

20 000

12 000

10 000

15 000

8 000

10 000

6 000 4 000

5 000

2 000

0

0

1

9

17

2017/18

25

Weeks

33

2018/19

41

49 2019/20

1

9

17

25

33

41

49

Weeks 2017/18

2018/19

2019/20

Source: European Commission Previous

Page

NextConfcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

back to Dashboard

53


I TREND DI MERCATO latte e derivati

PRODUZIONE DI LATTE E DERIVATI A LIVELLO MONDIALE EU Productions (Jan-May 2019 compared to Jan-May 2018)

EU - Cows' milk collected

15 000

2016 2017 2018 2019

1000 Tonnes

14 000

+8.5%

+ 10%

+ 5%

+0.3%

+ 0%

13 000

+2.4%

+1.3%

+0.3%

- 10%

12 000

-1.7% -0.8%

-0.8%

- 5%

-8.3%

- 15%

Jan-Apr 2019/18 : + 0.3%

Dec

Source : EUROSTAT back to Dashboard

Next

NZ milk production

U.S. milk production

Jun-May 2018/19 compared to 2017/18 : + 2.2% Jul-May 2018/19 compared to 2017/18 : - 7.7% 3500 1 200 in 1000 tonnes

1 000

2500

900

2000

7750 2016 2017 2018 2019

7250 Dec

Oct

Nov

7000 Sep

May

Apr

0

7500

Jul

500 Mar

Jan

Feb

Dec

Nov

Oct

Sep

Aug

Jul

Jun

Jun

8000

1000

500 May

Apr

Feb

Mar

600 Jan

Dec

Oct

Nov

Sep

Aug

Jul

700

8250

1500

2015/16 2016/17 2017/18 2018/19

8750 8500

in 1000 tonnes

Jan

800

2015/16 2016/17 2017/18 2018/19

3000

Aug

1 100

in 1000 tonnes

Jan-May 2019 compared to 2018 : + 0.0%

Jun

Australian milk production

Page

Apr

Nov

back to Dashboard Previous

May

Next

Mar

Page

Feb

Previous

Oct

Source : EUROSTAT, Reg. (EC) No 479/2010 Art. 1(a)1

Sep

Aug

Jul

Jun

May

Apr

Mar

Feb

Jan

11 000

PREZZI DI MERCATO A LIVELLO MONDIALE

Source : Dairyaustralia, Dcanz, USDA

EU Price

€/100 kg

Compared to the previous 4 weeks

(week 30)

BUTTER

383

€/100 kg

S.M.P.

205

€/100 kg

W.M.P.

286

CHEDDAR

308

ations

54

600 550 500 450 400 350

+ 0.4%

300

€/100 kg

- 1.5%

200

€/100 kg

- 0.1%

Source : DG AGRI – Reg. 2017/1185 Art. 11 & 12

Next

650

- 1.4%

Previous

250 150

Page

Source : DG AGRI – Reg. 2017/1185 Art. 11 – Annex I.7

Next

back to Dashboard

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

Jan 19

Jan 18

Jan 17

Jan 16

Jan 15

Jan 14

Jan 13

Jan 12

Jan 11

Jan 10

Jan 09

Jan 08

Jan 07

Jan 06

100

Jan 05

EU Prices

EU Prices

- 1.5%

Jan 04

33.8

700 back to Dashboard

i n EUR/100 kg

Butter Intervention price SMP Intervention price BUTTER SMP WMP CHEDDAR

Jan 03

Raw Milk

EU average quotations of main commodities

Evolution since last month

Next May-2019

Jan 01

Previous

Page

back to Dashboard


COMMERCIO ESTERO MAIN EXPORTING THIRD COUNTRIES Jan-May 2019 compared to 2018 New Zealand

BUTTER(OIL) % 2019 /18

Qty in ktons

CHEESE Qty in ktons

S.M.P.

% 2019 /18

Qty in ktons

W.M.P.

% 2019 /18

Qty in ktons

% 2019 /18

219

+ 11%

149

+ 7%

172

+ 8%

717

+ 23%

EU-28

76

- 6%

355

+ 2%

435

+ 32%

120

- 24%

United States

14

- 27%

165

+ 8%

286

- 13%

12

- 43%

9

+ 63%

66

- 6%

63

- 4%

19

- 36%

23

+ 5%

77

+ 26%

38

+ 36%

7

- 38%

Australia up to A pr

Belarus Uruguay

5

+ 6%

10

- 18%

7

+++

50

MAIN IMPORTING THIRD COUNTRIES Jan-May 2019 compared to 2018

+ 10%

Previous

Page

Qty in ktons

% 2019 /18

CHEESE Qty in ktons

% 2019 /18

S.M.P. Qty in ktons

W.M.P.

% 2019 /18

% 2019 /18

Qty in ktons

China

40

- 28%

48

+ 2%

155

+ 29%

370

+ 29%

Russia

46

+ 74%

104

+ 10%

37

+ 8%

23

+ 148%

Japan

9

+ 68%

130

+ 10%

21

- 9%

0

+++

United States

Source : GTA

BUTTER(OIL)

27

+ 47%

68

+ 1%

0

- 15%

5

+ 41%

Philippines

up to A pr

16

+ 64%

13

- 6%

70

+ 60%

12

+ 44%

Indonesia

up to A pr

7

- 17%

9

- 8%

62

+ 29%

19

- 1%

back to Dashboard

Next

EU Exports - Top 3 destinations in 2019 Period : January-May

BUTTER 2017 2018

2019

Extra-EU

62 889

59 616

62 487

+ 5%

USA

10 232

10 045

13 916

+ 39%

USA

54 704

49 869

52 875

+ 6%

Japan

1 695

3 374

4 215

+ 25%

Japan

39 493

42 328

45 399

+ 7%

China

3 723

3 402

3 769

+ 11%

Switzerland

24 967

25 829

26 248

+ 2%

in Tonnes

in Tonnes

Extra-EU

S.M.P. 2017 2018 339 157

in Tonnes

2019

328 540 434 551

Extra-EU

in Tonnes + 32%

Extra-EU

CHEESE 2017 2018

2019

346 934 349 325 355 093

W.M.P. 2017 2018

+ 2%

2019

172 895 157 886 119 804

- 24%

China

35 709

29 416

53 796

+ 83%

Oman

17 620

27 501

21 645

- 21%

Algeria

50 444

67 327

42 126

- 37%

Kuwait

7 729

7 296

8 999

+ 23%

Indonesia

27 809

16 815

41 434

+ 146%

10 230

9 698

6 940

- 28%

China

Source : EUROSTAT

Previous

Page

Next

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

55 back to Dashboard


Oi

2019¡â‘ Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy

Le etichette dei prodotti raccontano i consumi degli italiani.


Le etichette dei prodotti raccontano i consumi degli italiani. L’Osservatorio Immagino di Nielsen GS1 Italy, giunto alla quinta edizione, ha incrociato le informazioni in etichetta di oltre 100mila referenze (oltre 68mila alimentari) con i dati di consumo e vendita in Italia. L’informazione sui prodotti alimentari è un elemento oggi fondamentale per le aziende e l’etichetta è il primo posto “fisico” per entrare in contatto con il consumatore, educarlo e soddisfare le sue domande, si legge nell’indagine. Viene così raccontata la spesa degli italiani (dati relativi al 2018) con novità e conferme rispetto agli anni passati. Ad esempio il biologico che continua a crescere, assieme ai prodotti integrali e a quelli senza zuccheri aggiunti, mentre il free from rallenta lievemente. Vi sono new entry come le clean label, anche se non sono facili da monitorare, o i claim “senza antibiotici”e “agricoltura sostenibile”. Infine le indicazioni “non fritto”, “rustico” “aromatizzato” compaiono su un numero crescente di prodotti.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

57


Mi fido di te I numeri del mondo dell’italianità

C

prodotti 18.055 (25%) vendite (mln.€) 6.797 (23,5%)

trend % vendite +1,9 giro d’affari totale del food monitopressione promo % 34,5 rato dall’Osservatorio Immagino.

L

“Rallenta il trend di crescita dei prodotti free from„ a responsabilità sociale si fa

Oi(anche) 2019 •nell’etichettatura 1 – Ingredienti benefici largo

Il richiamo dell’italianità

dei prodotti di largo consumo. E

lo fa sfruttando la forza comunicativa

e l’immediatezza di alcuni loghi e bollini che certificano l’impegno delle aziende

Sono state analizzate le caratteristiche rilevate

Dop, Docg e Doc), la “bandiera italiana” e il nome

in etichetta e sul packaging di 72.100 prodotti del

della regione di riferimento. Il perimetro di analisi

mondo food dell’Osservatorio Immagino e sono stati

comprende il canale ipermercati e supermercati. Immagino ha rilevato i principali

INGREDIENTI BENEFICI

sul fronte della corporate social re-

Il tempo delle 16 mandorle M Il mondo del free from selezionati quei prodotti che riportano i claim “made

I numeri del mondo free from

sponsibility (CSR). L’Osservatorio

I dati sono riferiti all’anno e i dati di trend 10 claim 2018 presenti nel mass market

prodotti 11.900 (18,4%) trend % vendite +0,1 confrontano l’annoin2018 vsFSC l'anno 2017Stewardship e l’anno Italia: (Forest vendite (mln.€) 6.768 (27,0%) pressione promo % 33,5 Council), Ecolabel, Sustainable clean-

in Italy”, “product in Italy”, “solo ingredienti italiani”, “100% italiano” e indicazioni europee (come Igp,

2017 vs l’anno 2016.

ing, Fairtrade, Friend of the sea, UTZ, Ecocert, Cruelty free, Dolphin safe, MSC (Marine Stewardship Council). Per affinità di valori e di garanzie, sono stati inseriti in questo cluster anche i

Sono compresi in questo mondo un insieme di

che riportano sulle confezioni “senza ogm”. Sono prodotti stati analizzati per rappresentare

prodotti che presentano in etichetta o sul packaging

questo fenomeno 64.800 prodotti dell’Osservatorio

una serie piuttosto ampia di claim che sono

Immagino dati dal totale di prodotti food esclusi

accomunati dalla “minore o assoluta non presenza” di

quelli appartenenti al comparto acqua e alcolici.

qualcosa: ritroviamo in questo aggregato ad esempio

Il perimetro di analisi comprende il canale ipermercati

“pochi zuccheri”, “poche calorie”, “senza zucchero”,

e supermercati. I dati sono riferiti all’anno 2018

“senza sale”, “senza aspartame”, “senza conservanti”,

2017 e l’anno 2017 vs l’anno 2016.

il logo ufficiale della UE per il biologico, il marchio di conformità europeo CE e le bandiere nazionali.

I numeri prodotti 5.964 (9,2%) trend % vendite +1,6 “senza olio di palma”, “senza grassi idrogenati”, e i dati di trend confrontano l’anno 2018 vs l’anno del mondo rich-in vendite (mln.€) 2.390 (9,5%) pressione promo % 31,0

R

Sono compresi in questo mondo un insieme di prodotti

per rappresentare questo fenomeno i 64.800 prodotti

che presentano in etichetta o sul packaging una serie

dell’Osservatorio Immagino che rappresentano il totale

piuttosto ampia di claim che sono accomunati dalla

food, esclusi quelli appartenenti al comparto acqua

“presenza in assoluto o in forma maggiore” di qualcosa;

e alcolici. Il perimetro di analisi comprende il canale

ritroviamo in questo aggregato ad esempio “con

ipermercati e supermercati. I dati sono riferiti all’anno

vitamine”, “ricco di fibre”, “con Omega 3”, “integrale”,

2018 e i dati di trend confrontano l’anno 2018 vs l’anno

“ricco di ferro”, “fonte di calcio”. Sono stati analizzati

2017 e l’anno 2017 vs l’anno 2016.

22

Il mondo di loghi e certificazioni Rientrano in questa selezione i prodotti accomunati

sea, Dolphin safe, MSC. Sono stati analizzati tutti

dalla presenza di loghi e certificazioni in etichetta

(100.093) i prodotti dell’Osservatorio Immagino nel

o sul packaging riconducibili a “bandiere del paese

FMCG. Il perimetro di analisi comprende il canale

di origine”, “logo CE”, “CSR”. Quest’ultimo raccoglie

ipermercati e supermercati. I dati sono riferiti all’anno

tutti i loghi inerenti Sustainable clenaing, Ecocert,

terminante a giugno 2018 e i dati di trend confrontano

Ecolabel, Cruelty free, FSC, Fairtrade, Friend of

l’anno 2018 vs l’anno 2017 e l’anno 2017 vs l’anno 2016.

S 58

19

Il mondo del rich-in

29

Gli ingredienti benefici

Nel mondo degli ingredienti benefici sono stati

alimentari (escluso acqua e alcolici) dell’Osservatorio

selezionati prodotti accomunati da caratteristiche

Immagino. Il perimetro di analisi comprende il canale

in etichetta che evidenziassero ingredienti come

ipermercati e supermercati. I dati sono riferiti all’anno

“mandorla”, “mirtillo”, “avena”, seguendo una lista di

terminante a giugno 2018 e i dati di trend confrontano

24 ingredienti. Sono stati analizzati 64.800 prodotti

l’anno 2018 vs l’anno 2017 e l’anno 2017 vs l’anno 2016.

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

31


the clock I numeri del mondo delle intolleranze

prodotti 8.565 (13,2%) vendite (mln.€) 3.464 (13,8%)

trend % vendite +1,7 pressione promo % 31,8

IL MONDO DEL CURA CASA GREEN

Il verde in una stanza Il tema delle intolleranze

Sono compresi in questo mondo un insieme di prodotti

dell’Osservatorio Immagino dati dal totale di prodotti

che presentano in etichetta o sul packaging i claim e i

alimentari esclusi quelli appartenenti al comparto

loghi correlabili al tema delle intolleranze alimentari,

acqua e alcolici. Il perimetro di analisi comprende il

nello specifico: “senza glutine (crossed grain)”, “senza

canale ipermercati e supermercati. I dati sono riferiti

per rappresentare questo fenomeno 64.800 prodotti

vs l’anno 2017 e l’anno 2017 vs l’anno 2016.

I numeri prodotti 9.660 (13,4%) trend % vendite +5,5 glutine (claim)”, “senza lattosio”. Sono stati analizzati all’anno 2018 e i dati di trend confrontano l’anno 2018 del mondo lifestyle vendite (mln.€) 2.482 (8,6%) pressione promo % 30,5

G

25

Lifestyle

Rientrano in questa selezione quei prodotti idonei

vegetariano”, “idoneo ad uno stile di vita vegano”,

a sostenere un determinato stile di vita. Sono stati

“halal”, “kosher”, “biologico”. Il perimetro di analisi

analizzati circa 72.100 prodotti dell’Osservatorio

comprende il canale ipermercati e supermercati.

Immagino del mondo food e sono stati selezionati quei

I dati sono riferiti all’anno 2018 e i dati di trend

prodotti che riportano in etichetta o sul packaging

confrontano l’anno 2018 vs l’anno 2017 e l’anno

claim e loghi come “idoneo ad uno stile di vita

2017 vs l’anno 2016.

L

27

Il tema del cura persona

Nel mondo del cura persona sono stati selezionati

molto altri. Sono stati analizzati circa 14.700 prodotti

prodotti accomunati da claim o caratteristiche in

dell’Osservatorio Immagino. Il perimetro di analisi

comprende il canale ipermercati e supermercati. I dati Ietichetta numeri come della“dermatologicamente testato”, prodotti 5.900 (9,1%) trend % vendite +1,4 “senza parabeni”, “mandorla”, “prodotto in Italia”, sono riferiti all’anno 2018 e i dati di trend confrontano texture dei prodotti vendite (mln.€) 2.971 (11,9%) pressione promo % 35,0 “ipoallergenico”, “karité”, “avena”, “ialuronico” e

W

l’anno 2018 vs l’anno 2017 e l’anno 2017 vs l’anno 2016.

37

La texture dei prodotti

Nel mondo della texture dei prodotti sono stati

mondo alimentare (escluso acqua e alcolici).

selezionati prodotti accomunati da claim o

Il perimetro di analisi comprende il canale

caratteristiche in etichetta come “croccante”,

ipermercati e supermercati. I dati sono riferiti

“sottile”, “vellutato”, “cremoso”, “morbido”, “ruvido”,

all’anno 2018 e i dati di trend confrontano l’anno

I numeri prodotti 657 (7,0%) trend % vendite +3,1 “ripieno”, “farcito” e molto altri. Sono stati analizzati 2018 vs l’anno 2017 e l’anno 2017 vs l’anno 2016. del mondo del cura casa green vendite (mln.€) 138 (5,7%) pressione promo % 23,1 circa 64.800 prodotti dell’Osservatorio Immagino nel

V

34

Il mondo del cura casa green

Nel mondo del cura casa green sono stati selezionati

9.400 prodotti dell’Osservatorio Immagino nel mondo

prodotti accomunati da claim con caratteristiche in

del cura casa. Il perimetro di analisi comprende il

etichetta come “biodegradabile”, “vegetale”, “senza

canale ipermercati e supermercati. I dati sono riferiti

nichel”, “plastica riciclata”, “meno plastica”, “senza

all’anno 2018 e i dati di trend confrontano l’anno 2018

fosfati”, “senza allergeni”. Sono stati analizzati circa

vs l’anno 2017 e l’anno 2017 vs l’anno 2016.

40

Confcooperative Lombardia - Milkcoop magazine n.6_2019_luglio-agosto

59


CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA Via Fabio Filzi 17 20124 MILANO Tel. 02 89054500 Fax. 0289054540 lombardia@confcooperative.it www.lombardia.confcooperative.it

Twitter @LombardiaConf

Facebook Confcooperative Lombardia

CONFCOOPERATIVE VENETO Via G. Savelli 128 35129 PADOVA Tel. 049 8076052 Fax. 049 8076086 veneto@confcooperative.it www.veneto.confcooperative.it

Twitter @confcoopveneto

Facebook confcooperativeveneto


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.