Fashion Magazine N 4 2023

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INTERVISTA Nerio Alessandri Technogym

«Cambiare il mondo con il wellness si può e il meglio deve ancora venire» «Che sia moda o altro, il prodotto di alta gamma va oltre al bisogno e genera un’esperienza. Questo è un vantaggio competitivo, anche in una fase come quella che stiamo attraversando»: ne è convinto Nerio Alessandri, fondatore e presidente della più grande realtà mondiale attiva nella produzione di attrezzi per lo sport e il tempo libero. Per la sua società ricavi in salita a doppia cifra e importanti progetti in cantiere nel 2024, anche grazie alla recente intesa con un gruppo arabo DI ALESSANDRA BIGOTTA

Esistono due luoghi simbolo nell’escalation di Nerio Alessandri, da ragazzo senza santi in paradiso con l’ambizione di fare qualcosa di grande a imprenditore di successo a capo della Technogym, leader mondiale nella produzione di attrezzi per lo sport e il tempo libero. Il primo è il garage in cui a 22 anni, dopo una giornata di lavoro e con in tasca un diploma di progettista, Alessandri si rifugiava per costruire pezzo per pezzo la sua prima attrezzatura sportiva: garage che esiste ancora. L’altro è il Technogym Village, l’avveniristico quartier generale di 60mila metri quadri progettato da Antonio Citterio. L’epicentro è Cesena, fulcro di quella che ormai è nota come la “Wellness Valley” italiana, dove l’innovazione è tutto. Alla base, oltre al business in sé, l’idea che wellness non è solo allenamento, ma anche un asset sociale, sinonimo di benessere individuale e collettivo. A chi gli chiede il segreto del suo successo, l’imprenditore risponde scherzosamente con un termine romagnolo, “imbestio”, il sacro fuoco. Una regola con cui affronta anche il 2024, anno di forti tensioni generali ma anche di grandi progetti per la sua azienda, dal ruolo di fornitore ufficiale ed esclusivo delle Olimpiadi di Parigi, all’opening di flagship tra cui Londra e New York, fino all’idea di trasformare Milano nella prima Wellness City. Ed è recente la notizia che il fondo arabo Neom (che si prepara a costruire un’avveniristica città sul Mar Rosso, sborsando 500 miliardi di dollari) ha acquisito, attraverso la controllata Nif Holding, il 6% della società cesenate, aprendole ulteriori prospettive in un’area dove Technogym realizza già oggi il 10% del fatturato, con un +45% nel primo semestre 2023. Il mercato è difficile, ma Technogym cresce a doppia cifra. Come lo spiega? Il wellness è ormai un macrotrend per i consumatori in tutto il mondo. Le persone sono sempre più consapevoli dell’importanza dell’esercizio fisico per la salute e la pandemia ha aumentato questa consapevolezza: mai come ora il wellness e lo sport hanno un ruolo centrale nella vita di tutti. Nonostante l’instabilità dello scenario geopolitico globale abbia un impatto sul business di tutti i comparti econo12

Technogym in cifre 721,5 milioni di euro

i ricavi nel 2022 (+18%)

565 milioni i ricavi

dei primi nove mesi 2023 (+13,3%)

400mila le case

dove sono presenti attrezzature del brand

85mila i centri wellness che si avvalgono di Technogym

55 milioni le persone

nel mondo che si allenano con Technogym

mici, senza dubbio l'ambito in cui Technogym opera continua a essere in grande sviluppo. Il settore luxury è dunque al riparo dalle complessità del momento? Vedo un consumatore sempre più sofisticato, preparato ed esigente. Cerca prodotti che, oltre a soddisfare un bisogno funzionale, creino un’esperienza e una connessione emotiva e culturale. Il prodotto di lusso, di moda o altro, ha questo obiettivo: andare oltre il bisogno e creare un’esperienza, oltre alla connessione con una comunità. E questo è un vantaggio competitivo, anche per noi di Technogym. Technogym e lusso: un'affinità elettiva? Certo che sì. Siamo l’unico marchio di lusso

nel fitness e nello sport, che da sempre ha un posizionamento alto di gamma e si interfaccia con gli stessi consumatori sofisticati e alla ricerca di un lifestyle distintivo a cui si rivolgono i brand di moda e luxury. Ad esempio, quando Dior ha deciso di sviluppare un’edizione limitata di prodotti wellness, la partnership con Technogym è stata un incontro naturale. Si narra che lei da giovanissimo avesse mandato un curriculum ad Armani per lavorare con lui, ma senza ricevere risposte: lei segue la moda? E ha mai pensato di estendere l’universo Technogym all’abbigliamento? Non è una narrazione, è la realtà! Detto questo, conosco il settore e lo trovo di grande ispi-


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