quaderno di storia contemporanea 47

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Note e discussioni

Etica e sindacato

Giovanni Avonto e Mario Dellacqua

Il tema indagato nella ricerca promossa dalla fondazione Vera Nocentini, Etica e sindacato. La dimensione etica del lavoro del sindacalista 1 non sorge adesso: il problema etico percorre la storia del sindacato ed è una questione che suscita la sensibilità dei lavoratori nei confronti di coloro che svolgono i compiti di rappresentanza, orientamento e guida del mondo del lavoro. Poiché ogni pratica professionale ha teso a darsi delle regole di comportamento che vengono chiamate “etica professionale” (per insegnanti, medici, giudici…), è lecito chiedersi se col tempo si sia consolidato un analogo codice anche per i sindacalisti. Ma la tradizione ha inteso il lavoro del sindacalista più come una missione (scelta liberamente) “per fare il bene dei lavoratori”2, cioè la loro tutela e la loro promozione. Perciò il problema etico appare intrinseco a questa missione, in cui esistono valori e finalità da praticare. Non sempre l’etica del sindacalista è esplicitamente formulata: è una cosa che si impara sul campo e che poi ha bisogno di essere praticata, in particolare nello stile di vita. Il sindacalista deve muoversi in terreni irti di contraddizioni; pur tuttavia il sindacato è luogo di ricomposizione sociale. Ma descrivere ciò che è bene comune non sempre ha una risposta univoca, perché l’etica della pluralità assume le differenze e ha l’obiettivo di ricomporle a unità. Perciò il sindacato è sollecitato a costruire l’eticità nella democrazia partecipata della pluralità dei soggetti rappresentati, nelle

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Giovanni Avonto e Mario Dellacqua, Etica e sindacato

c’è un’etica per i sindacalisti?


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