Delhi, e l'India in generale, non possono non colpire profondamente un occidentale. Siamo stati in giro per la città vecchia, ed all'inizio e' stato come ricevere un pugno nello stomaco. Rumori esagerati e continui dei clacson, dei motori delle macchine e dei camion. Fumo nero e denso dei tubi di scappamento di veicoli vecchi e mal mantenuti. Odori fortissimi dai negozi, dalla strada, dalle persone, una corte dei miracoli che si aggira ovunque nelle vie e nei vicoli stretti e sporchi. Colori intensi e cangianti di una umanità brulicante e viva. Povertà estrema, persone che vivono in strada, mangiano il loro pasto accovacciati e girati verso un muro, dormono sui marciapiedi o, i più fortunati, sui risciò a pedali. Ci sono luoghi che è impossibile descrivere, qualsiasi aggettivo si rivela inadeguato. Uno di questi è il Ladakh, terra di valichi, arido altipiano che rappresenta l'estrema punta a nord dell'India al confine con la Cina e il Pakistan.