Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 38

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la VETERINARIA A.N.M.V.I.

Brevi CLAIMS Il Regolamento (CE) 1924/2006 sulle indicazioni nutrizionali e di salute fornite sui prodotti alimentari prevede che gli Stati membri entro il 31/01/2008 inviino alla Commissione europea la lista delle indicazioni di salute già approvate a livello nazionale, ai fini della compilazione, dopo la valutazione scientifica dell’EFSA, di elenchi validi a livello comunitario. I claims per i quali si richiede l’inserimento nella lista nazionale possono essere inviati a: claims@sanita.it

ECM È ripartita l’indagine sull’aggiornamento professionale in sanità e sulla formazione continua. La Commissione d’inchiesta del Senato ha chiesto l’intervento del Ministro della Salute per far luce sui costi dell’aggiornamento, sulla sua efficacia e per un confronto con le norme sulla formazione in Europa.

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ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 4, numero 38 dal 29 ottobre al 4 novembre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

Lotta all'abuso di professione

L’igiene dentale è una nostra competenza I legali dell'ANMVI non hanno dubbi. La giurisprudenza ci viene in soccorso nell'individuare le prestazioni riservate A PAG. 3

AVIARIA (1) Con la bambina morta di aviaria il 23 u.s. in Indonesia sale a 204 il numero delle vittime che la malattia ha fatto in più di dieci anni. Il dato è dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: secondo le statistiche dell'agenzia Onu proprio la nazione asiatica è la più colpita, con 89 vittime. In tutto il pianeta i casi umani accertati finora sono 332.

AVIARIA (2) Per la FAO, "il virus dell'influenza aviaria H5N1 potrebbe diventare endemico nei polli e nelle anatre e nelle oche domestiche". L'agenzia ha sottolineato che anatre ed oche domestiche sane potrebbero trasmettere il virus ai polli e avere un ruolo più importante di quanto non si sia pensato sinora.” Il commento della FAO segue la scoperta, da parte di ricercatori tedeschi, del virus in giovani anatre domestiche che, nonostante l'assenza di sintomi clinici, erano venute in contatto col virus.

OGM La Commissione Ue ha autorizzato tre nuove varietà di mais e una di barbabietola da zucchero geneticamente modificati. Sono destinate all'alimentazione umana e animale. Potranno essere importati, ma non coltivati su territorio europeo. Il sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta si è detto contrario ed ha espresso "preoccupazione”.

DIMISSIONI Dimissioni “sofferte” ma “maturate nell'impossibilità di gestire l'Istituto da un punto di vista finanziario”. Così il direttore dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs), Silvano Toso, dopo le dimissioni dall’incarico il 22 ottobre. Secondo Toso servirebbero 5 milioni di euro circa “per una gestione decente del personale, delle spese generali e per un incremento dell'attività istituzionale”.

I Colleghi d’Europa partono avvantaggiati Sul riconoscimento della qualifica di medico veterinario in Europa, a seguito del recepimento della Direttiva Zappalà, il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti ha chiesto un incontro al Ministro per le Politiche Europee, Emma Bonino. “La preoccupazione di chi scrive - si legge nella nota - è che i medici veterinari italiani non riescano a beneficiare appieno dei vantaggi del recepimento della Direttiva 2005/36/CE, nonostante la forte esigenza di un mercato professionale allargato (in Italia ben 26mila veterinari sono iscritti all’Ordine, un numero sovradimensionato rispetto alla domanda nazionale)”. Secondo il presidente dell’ANMVI sulla professione italiana pesano alcune penalizzazioni fra cui la scarsa competitività europea del titolo conseguito in Italia e, soprattutto, l’inquadramento fiscale delle prestazioni veterinarie, gravate da un’IVA al 20%.” Nessun Governo nazionale è mai intervenuto con una riduzione percentuale che sollevi le cure veterinarie dallo stesso gravame fiscale a cui si sottopongono i beni di lusso - rimarca Scotti - Adesso crediamo che la libera circolazione dei professionisti e le sollecitazioni della Corte di Giustizia Europea non consentano di continuare a sottovalutare la questione. La Corte di Giustizia Europea ha stigmatizzato la necessità di pervenire ad una applicazione uniforme dell’imposta sul valore aggiunto. L’assunto è che se si vuole instaurare una reale libera circolazione dei beni, dei servizi, dei cittadini e delle professioni intellettuali è indispensabile che si creino le condizioni comuni per non falsare le condizioni di concorrenza”. Nella lettera, il Presidente dell’ANMVI ritiene che “il rilievo dei giudici europei dovrebbe suggerire una riflessione non solo sull’IVA applicata alla salute degli animali, ma anche sul rapporto socialmente rilevante di tante famiglie con il loro animale e sui costi di cui è stato gravato: l’alimentazione degli animali da compagnia (pet food) sopporta anch’essa un’IVA del 20%”. E sul via libera del Consiglio dei Ministri alla Direttiva Ue per il riconoscimento delle qualifiche professionali, si registra il parere favorevole del Sottosegretario alla Salute Patta, secondo il quale il recepimento “mette il nostro paese all'avanguardia in Europa”. In questo modo, ha commentato, ''le professioni sanitarie italiane si impongono come l'avanguardia di un processo di valorizzazione unico”. Il Sottosegretario sostiene che “la formazione universitaria dei nostri professionisti unita alla crescente assunzione di responsabilità anche dirigenziali pone i nostri operatori sanitari come un esempio e un obiettivo da raggiungere per tutti i colleghi europei”. “Con il Decreto di recepimento viene assicurata la libera circolazione di tutti i cittadini europei - spiega ancora Patta - superando facili tentazioni corporative di chiusura, senza, tuttavia, dare spazio a figure ambigue o, peggio, all'esercizio abusivo delle professioni sanitarie. Il Ministero della Salute continua ad essere la garanzia permanente per i professionisti e per gli utenti, attraverso i procedimenti amministrativi di riconoscimento dei titoli esteri, effettuati dagli Uffici con rigore e competenza utilizzando le medesime modalità oggi in vigore”.

PRIMA IL MEDICO VETERINARIO Sono veramente tanti, troppi, quelli che si prendono competenze veterinarie, spesso convinti di poterlo fare per disinformazione o comunque certi di non correre rischi. L'abuso di professione nel nostro settore è dilagante e toglie spazi occupazionali importanti. Purtroppo ci sono anche molti tentativi da parte di gruppi politici o enti istituzionali di riconoscere ad altre figure professionali competenze esclusivamente nostre: pensiamo ad esempio alla nuova figura professionale dello Zoonomo, ad altri titoli proposti da Corsi di Laurea brevi o al Master in Medicina Comportamentale riconosciuto dalla Facoltà di Pisa a non Medici Veterinari. Basta andare in una azienda zootecnica per vedere come il nostro ruolo e le nostre competenze siano poco rispettate: microchip, prelievi di sangue, vaccinazioni, ecografie, ecc. quante volte sono effettuate solo dal veterinario? Non è stato facile per l'anagrafe equina far riconoscere, contro le pressioni del mondo allevatoriale, che il microchip è un atto medico e quindi può essere gestito solo da un Medico Veterinario. Quante volte capita che il farmacista si sosti-

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tuisca al veterinario anche solo per cambiare la prescrizione di un farmaco che al momento non ha disponibile? Quante volte l'allevatore cede cuccioli, già da lui vaccinati, consigliando all'acquirente di non portarlo subito dal veterinario per evitare che possano emergere problemi sanitari a lui contestabili? Quante volte i negozianti che gestiscono prodotti o animali da compagnia si sostituiscono al veterinario ritenendosi più esperti e preparati? Poi ci sono: l'educatore cinofilo, l'addestratore, il fisioterapista, il chiropratico, l'odontotecnico, l'omeopata, l'agopuntore, ecc. Tutte figure professionali più che rispettabili ma che per operare sugli animali devono essere Medici Veterinari o lavorare in stretta collaborazione con il veterinario, e non sostituirsi a lui. Purtroppo non è così. Abbiamo molti educatori che "prescrivono" farmaci, fisioterapisti che fanno diagnosi o omeopati che indicano cure senza alcuna preparazione. Spesso siamo noi i colpevoli di queste situazioni: per interesse, per connivenza, per non aver grane o, semplicemente, per super■ ficialità.

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Segnalazione dell’ANMVI ai suoi legali sul caso di una “dentista fai da te”

Igiene dentale: se non la fa il veterinario è abuso di professione Se la legge non definisce le competenze, entra in gioco la giurisprudenza

isale a poche settimane fa l’ennesima segnalazione dell’ANMVI ai propri legali di fiducia per un presunto caso di esercizio abusivo della professione veterinaria confermatosi poi tale. Si trattava di un servizio di igiene dentale per cani e gatti, offerto da una operatrice non risultante iscritta ad alcun Ordine provinciale. L’evidenza di circostanze penalmente rilevanti, confermate dall’avvocato Maria Teresa Semeraro (v. box), ha quindi indotto l’ANMVI a valutare le modalità e le possibilità di successo di un esposto alla Procura della Repubblica. Il parere dell’avvocato Semeraro arriva in un momento in cui la professione avverte come improcrastinabile la definizione per legge delle proprie competenze riservate ed esclusive. A ricordarci che non esiste un sostegno normativo alle nostre rivendicazioni è tornato recentemente anche il Ministero della Salute, con una nota di chiarimento inviata alla FNOVI sui sistemi di identificazione animale. Tuttavia, il parere dell’avvocato dell’ANMVI, che invitiamo i Colleghi lettori a leggere attentamente, ci dice che non siamo del tutto privi di tutele: la giurisprudenza ci viene in aiuto, anticipando il Legislatore, e il parallelo con la medicina umana può, in alcuni casi, offrire una sponda.

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Invasioni di campo “Il fenomeno dell’abuso di professione in medicina veterinaria è purtroppo consistente- osserva il Presidente dell’ANMVI Carlo Scotti- e si traduce in episodi di illegalità diffusa, maltrattamento animale e pregiudizio della sicurezza degli alimenti di origine animale”. “ L’ordinamento attuale aggiunge - non consente alla pro-

fessione medico-veterinaria di stabilire il confine fra l’esercizio abilitato dallo Stato e quello abusivo. Lo scenario del rapporto uomo-animale è mutato rapidamente e oggi il medico veterinario non è più quello di vent’anni fa. Oggi il medico veterinario è un professionista della salute animale e della sicurezza degli alimenti, che si muove in un contesto sociale radicalmente mutato, sia sotto il profilo della sensibilità animale che sotto quello economico-produttivo. Serve una ricognizione delle sue competenze di fatto e una legge che, formalizzandole, contribuisca a tutelarle”. Un decreto del ministero della Salute consentirebbe di arginare indebite invasioni di campo da parte di figure che, senza averne titolo, si comportano da veterinari. Uno dei settori più esposti è quello della medicina comportamentale. Prospettive L’ANMVI ha informato di quanto prodotto dai propri legali la Direzione Generale della Sanità e del Farmaco Veterinario, sollecitando un atto normativo che definisca le competenze veterinarie: possiamo lavorare sulla Legge 175 (v. Professione Veterinaria n. 37/2007) che non è stata abrogata nella parte in cui contrasta l’esercizio abusivo della nostra professione; possiamo contare su un imminente rafforzamento delle coperture sanzionatorie se - come auspicabile - si arriverà alla confisca per legge delle attrezzature utilizzate per l’esercizio abusivo di professione sanitaria; possiamo contare su sollecitazioni europee a stabilire una volta per tutte cosa si debba intendere per “veterinary Act”, stante che l’incertezza della definizione non è solo un problema italiano; possia-

mo, non da ultimo, contare su preziosi pareri prodotti dal Ministero della Salute che ha più volte sancito la riservatezza esclusiva di nostre competenze. Possiamo, soprattutto, contare anche su tutti i Colleghi che non lasceranno cadere l’invito dell’ANMVI a segnalare casi certi o presunti di violazione del Codice Penale. Un apposito modulo è stato redatto dall’Associazione, con la collaborazione dei propri legali, e può essere richiesto a info@anmvi.it Tale modulo garantisce l’anonimato del segnalante. La segnalazione risulta tanto più efficace quanto più risulterà comprovabile il reato. Ai fini della sua efficacia rileva anche il numero di segnalazioni da parte di segnalanti diversi su uno stesso caso. Ad oggi, il numero di segnalazioni pervenute è decisamente sproporzionato rispetto alla portata del fenomeno. L’inoculazione è riservata “Arduo operare una chiara delimitazione su alcuni specifici atti e procedure” dato che “allo stato attuale nel nostro paese manca una specifica regolamentazione che definisca le competenze esclusive del medico veterinario”. La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario conclude con queste parole le argomentazioni sulla competenza veterinaria in fatto di identificazione animale. In una nota inviata alla FNOVI il 24 ottobre, la competente Direzione del Ministero della Salute inizialmente scrive che ”allo stato attuale, l’inoculazione del transponder, o microchip, negli animali non può che essere considerata come un atto di esclusiva competenza veterinaria. Infatti solo conoscenze certificate di anatomia, anatomia topografica, medicina operatoria, igiene, ecc. possono consentire di effettuare tale inoculazione in modo corretto, con tutte le garanzie possibili sia dal punto di vista della salute animale, ivi compresa la tutela del benessere, sia da quello della sicurezza alimentare”. Il Ministero ha anche però evidenziato che queste considerazioni “se da un lato inducono inequivocabilmente ad attribuire all’inoculazione del transponder una valenza specificatamente sanitaria, dall’altro non si prestano ad una generalizzazione applicabile all’intero settore dell’identificazione e registrazione degli animali”. La Direzione Generale ricorda infatti specifiche normative che attribuiscono anche al semplice detentore degli animali il compito e la responsabilità della loro identificazione (come nel ca-

so di bovini, bufalini, ovicaprini e suini), o assegnano ad organismi della filiera zootecnica, o del

mondo sportivo, la gestione del sistema di identificazione e registrazione (ad es. degli equidi). La

L’attività di igiene dentale è da considerarsi atto riservato al medico veterinario? di Maria Teresa Semeraro, Avv. Bologna L’attività di igiene dentale è da considerarsi atto riservato al medico veterinario? Commette il reato di esercizio abusivo di professione chi effettua attività di igiene dentale senza essere medico veterinario? Come precisato in occasione di precedenti pareri da me resi sull’argomento, il reato di esercizio abusivo di una professione (punito dall’art.348 c.p.) consiste nel compimento di uno o più atti riservati in modo esclusivo al professionista che abbia quella determinata e specifica abilitazione a compiere l’attività in parola, non ricorrendo invece alcuna ipotesi delittuosa nel caso di atti che che, mancando di tale tipicità, possono essere compiuti da chiunque, anche se abbiano qualche connessione con quelli professionali (Cass. 7/7/1999 n.7023, in Mass. Giur. It. 1999). Di conseguenza, alcune prestazioni possono essere effettuate esclusivamente dal medico veterinario (interventi chirurgici, diagnosi ecc.), laddove altre attività, pur in mancanza di figure propriamente qualificabili come personale infermieristico, non si possono configurare come prestazioni riservate al veterinario. Ci riferiamo alle attività che esulano dall’ambito strettamente medico (ad esempio iniezioni, somministrazioni del farmaco ecc.), e che pertanto possono essere effettuate anche dal non veterinario. Riguardo alla professione veterinaria sappiamo tuttavia che non si rinviene, nel nostro ordinamento, una legge che espressamente determini quali sono le attività “riservate” a tale professione. Ciò significa che, per determinare se un atto si possa configurare come atto strettamente medico-veterinario, occorre effettuare un’operazione di interpretazione delle norme vigenti, ed è necessario altresì fare riferimento alle sentenze pronunciate in relazione a fattispecie integranti l’esercizio abusivo della professione veterinaria, ma anche alla professione medica in umana, sempre che, naturalmente, si tratti di situazioni analoghe. Giova evidenziare al riguardo che recentemente la Corte di Cassazione ha configurato il reato di esercizio abusivo della professione nel caso di una assistente di poltrona di medico dentista che aveva effettuato operazioni di detartarizzazione, considerando l’igiene dentale quale atto riservato al medico dentista, attesa l’invasività dello stesso e la delicatezza dell’operazione, in ragione degli esiti (infezioni, guasti) che possono derivare da una effettuazione inesperta (Cass. pen. 24.04.2007 N°16527). Precisiamo, per completezza di informazioni, che i fatti di causa si sono verificati prima del 1999, quando è stata creata la figura dell’igienista dentale, la quale oggi è l’unico soggetto che può effettuare le predette operazioni in luogo del medico dentista, in quanto munita di un titolo abilitante. Trasponendo i suddetti principi alla medicina veterinaria possiamo affermare - alla luce della cit. sent. Cass. pen N° 16527/2007 - che il soggetto che effettua operazioni di detartarizzazione su animali senza essere medico-veterinario commette il reato di cui all’art. 348 c.p., tanto più che le operazioni di igiene dentale richiedono spesso l’effettuazione dell’anestesia, non solo su animali quali i cavalli, ma anche su animali d’affezione. A sostegno di tale affermazione ricordiamo inoltre che, come hanno precisato altre pronunce della Corte di Cassazione, “l’atto medico” è l’atto ancorato non soltanto alla diagnosi e alla terapia ma anche alla “profilassi e prevenzione degli stati morbosi” (Cass. pen., sez. VI, 25/01/1996, N°524, in Riv. giur. Polizia, 1997, 234), posto che l’attività medica consiste “nella formulazione di diagnosi, nell’indicazione di prognosi, in relazione a malattie o disfunzioni in atto o prevedibili, nonché nella prescrizione di terapie e pratiche di prevenzione, con eventuale prescrizione di farmaci, nella manipolazione del corpo umano, sempre a scopo curativo o preventivo, nella prescrizione ed applicazione di protesi o nell’utilizzazione di qualsiasi altro diverso strumento curativo o preventivo” (Cass. pen., 20/12/1995, n.3403, in Cass. Pen., 1996, 3301).


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FNOVI ha risposto con una circolare agli Ordini che, divulgando la nota ministeriale, precisa l’importanza del ruolo veterinario anche in assenza di apposite disposizioni di legge. Nella circolare, il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, sviluppa alcune considerazioni, in particolare precisa “che pur in assenza di una esatta e puntuale individuazione e determinazione delle competenze esclusive del veterinario - assenza tra l’altro più volte segnalata ai competenti uffici ministeriali - la Federazione ha sempre difeso l’opportunità di certificare solo gli atti medici in senso stretto (ad es. l’inoculazione del microchip o la somministrazione del bolo endoruminale) e non il lavoro fatto da terzi in assenza del veterinario o, quanto meno, senza una sua diretta sorveglianza, rivendicando così la natura di atto medico anche a quegli atti che integrano tutte le attività espletabili per l’identificazione degli animali”. In conclusione, Penocchio conferma che “ l’impegno della Federazione sarà sempre orientato nel perseguire una politica volta a garantire l’identificazione e la tracciabilità degli animali attraverso un sistema oggettivo, affidabile e difficilmente violabile, governato dai medici veterinari”. La conferma di Livia Turco Se il Ministero delle Politiche Agricole lo afferma a denti stretti, il Ministro della Salute Livia Turco non ha dubbi: l’identificazione è un atto medico veterinario, di esclusiva competenza della Categoria. Una presa di posizione inequivocabile, che risale allo scorso mese di giugno, nella quale si commenta la circolare del Mipaaf sulla gestione temporanea e semplificata dell’anagrafe equina come un provvedimento concordato con il Dicastero della Salute e che “non introduce alcuna innovazione” rispetto a quanto già stabilito dal decreto interministeriale del 5 maggio 2006 sulle Linee guida dell’anagrafe equina. Il Ministro scrive: “si precisa che la posizione del Ministero della Salute in seno al Comitato tecnico di coordinamento per l’anagrafe degli equidi incaricato della redazione del Manuale operativo è stata sempre ferma nel ribadire l’esclusiva competenza del medico veterinario in merito all’inoculazione del transponder negli animali”. Diverso rispetto al Mipaaf anche l’approccio del Ministero della Salute nei riguardi dell’emanando regolamento comunitario: se il Capo Dipartimento per lo Sviluppo del Mipaaf scrive che accanto al veterinario ci potranno

essere altre professionalità, il Ministro Livia Turco - perfettamente in linea con quanto più volte rilevato da ANMVI e da FNOVI - osserva: “l’ultima versione della proposta di regolamento della Commissione Europea demanda ai vari Stati membri la definizione della qualifica minima richiesta per espletare la pratica dell’inoculazione dei transponder ovvero la designazione della persona o professionista incaricato di detta mansione. Tale formulazione consentirà agevolmente di poter affermare - conclude il Ministro della Salute - nel testo del manuale operativo l’esclusiva competenza del medico veterinario in merito a tale pratica professionale, almeno fin quando rimarrà immodificato l’attuale quadro normativo di riferimento”. La precisazione è d’obbligo in quanto a livello Europeo sono riconosciute figure ausiliarie del medico veterinario e pertanto il Regolamento comunitario deve tenere conto dei diversi ordinamenti della professione veterinaria fra i vari Stati membri. Com’è noto, in Italia, la figura dell’“infermiere” o ausiliario veterinario non costituisce profilo sanitario giuridicamente riconosciuto. Due eccezioni: il maniscalco e il castrino. Il prelievo di sangue è atto veterinario Il prelievo di sangue in autocontrollo è atto veterinario, i laboratori devono essere indipendenti e i Servizi Veterinari devono intensificare i controlli sugli allevamenti. È stata questa, in sintesi, la risposta della Direzione Generale della Sanità Animale su un problema annoso sollevato più volte dalla Categoria. Il prelievo dei campioni di sangue in fase di autocontrollo è dunque inequivocabilmente “atto medico” e “l’unica professionalità abilitata” a compierlo “è il medico veterinario”. Altrettanto frequentemente, i campioni di sangue vengono fatti analizzare da laboratori annessi ai mangimifici o presenti in altre strutture commerciali. Anche questa circostanza, più volte denunciata, viene bocciata dal Ministero della Salute perché viene meno “il principio di indipendenza del laboratorio” sancito dalle regole ISO e da specifico Accordo Stato Regioni per i requisiti minimi dei laboratori d’analisi ai fini dell’autocontrollo. Inoltre, i Servizi Veterinari competenti sono richiamati “ad una più efficace attività di vigilanza sui laboratori nonché ad una intensificazione dei controlli sugli allevamenti al fine della verifica della validità dei piani di autocontrollo”. ■

Presto le Linee Guida per la medicina trasfusionale in campo veterinario

ell’esigenza di una disciplina relativa alla medicina trasfusionale in campo veterinario si era parlato un anno fa al Convegno dell’ANMVI sul farmaco. In quella occasione, la Direttrice Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario Gaetana Ferri aveva annunciato l’imminente definizione dei requisiti minimi igienico sanitari dei donatori, delle strutture, del trasporto e della conservazione del sangue animale per uso trasfusionale. Dopo alcuni mesi di lavoro, la lacuna normativa verrà presto colmata: sono infatti al vaglio della Conferenza Stato Regioni le Linee guida relative all’esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario. Sul documento, che ha già superato la prima valutazione tec-

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nica da parte delle Regioni, ha lavorato un gruppo di lavoro, di livello nazionale. Le linee guida si applicano al sangue intero di origine animale prelevato da animali di proprietà di persone giuridiche e/o fisiche per lo scopo trasfusionale. Non si applicano invece ai prodotti derivati dal sangue, regolati dal decreto legislativo del 6 aprile 2006, n. 193. Sulla questione, “il Ministero della salute è in fase matura”- aveva dichiarato Gaetana Ferri - perché si sono registrati recentemente casi di anemia infettiva equina per i quali esiste il sospetto che la malattia sia stata veicolata da sacche di sangue”. Le Linee Guida disciplinano gli esami obbligatori ad ogni donazione di sangue (cane, gatto e cavallo), l’idoneità alla donazione di sangue e procedura di raccolta

del sangue, i criteri di esclusione permanente e temporanea dell’animale candidato donatore ai fini della protezione della sua salute, i criteri di esclusione permanente e temporanea dell’animale candidato donatore ai fini della protezione della salute dell’animale ricevente, la preparazione e conservazione del sangue e infine l’ etichettatura del sangue intero. Il prelievo di sangue intero deve essere effettuato da un medico veterinario, attuando una metodica che garantisca asepsi, con un sistema a circuito chiuso, compatibilmente con la specie animale, e con dispositivi non riutilizzabili. Preliminarmente al prelievo è necessario ispezionare le sacche per verificare l’assenza di eventuali difetti, la scadenza, la corretta quantità di anticoagulante in esse contenuta ed il suo aspetto. 0Dopo ciascun prelievo, i contenitori e le sacche debbono essere accuratamente ispezionati per verificare l’assenza di qualsiasi difetto. Debbono essere inoltre adottate misure volte ad evitare ogni possibilità di errore nell’etichettatura della sacca e delle corrispondenti provette. Ad ogni donazione l’animale donatore deve essere sottoposto obbligatoriamente agli esami di laboratorio volti ad escluderne gli stati patologici e la positività degli indicatori delle malattie trasmissibili, nonché ad individuarne le principali caratteristiche immunoematologiche. ■


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Codice del Farmaco

a cura di Aldo Vezzoni

Gestione delle scorte in allevamento: valutare le incompatibilità

a FNOVI ha aperto un confronto con il Ministero della Salute sulla questione delle incompatibilità nella gestione di scorte del farmaco veterinario. Le incompatbilità sono previste dall’articolo 81 del D.Lvo 24/07/07 n. 143. (“Disposizioni Correttive ed Integrative del Decreto Legislativo 6 Aprile 2006 n.193 Concernente il Codice Comunitario dei Medicinali Veterinari, in Attuazione della Direttiva 2004/28/CE” - Gazzetta Ufficiale n. 206 del 05 Settembre 2007). In particolare, l’annunciato confronto verte sull’incompatibilità della gestione delle scorte con “incarichi di dipendenza o collaborazione presso enti o strutture pubbliche, aziende farmaceuti-

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che, grossisti o mangimifici”. La Direzione della Sanità animale e del farmaco veterinario del Ministero della Salute - riferisce una nota pubblicata su fnovi.it - “si è detta disponibile a valutare il problema ed a meglio definire i limiti delle sopraccitate incompatibilità”. Il nuovo articolo 81 (Modalità di tenuta delle scorte negli impianti di allevamento e custodia di animali destinati alla produzione di alimenti) del Codice del farmaco veterinario così recita: Nel caso di impianti di allevamento e custodia di animali destinati alla produzione di alimenti, autorizzati alla detenzione di scorte di medicinali veterinari, un medico veterinario è responsabile della custodia e dell’utilizzazione delle

stesse e della tenuta di un apposito registro di carico e scarico; lo stesso potrà individuare uno o più medici veterinari autorizzati ad operare in sua vece presso l’impianto di allevamento e custodia. I nominativi dei medici veterinari responsabili delle scorte devono essere indicati nella domanda di autorizzazione alla quale deve essere allegata dichiarazione scritta di accettazione da parte degli stessi con l’indicazione delle ulteriori strutture presso le quali risultano eventualmente responsabili delle stesse mansioni. Il medico veterinario responsabile ed i suoi sostituti non possono svolgere altresì incarichi di dipendenza o collaborazione presso enti o strutture pubbliche, aziende farmaceutiche, grossisti o mangimifici. La somministrazione agli animali dei medicinali veterinari costituenti le scorte deve avvenire nel rispetto degli obblighi di registrazione previsti dall’articolo 15 del decreto legislativo 16 marzo 2006, n. 158. ■

Peste suina classica, subito 500mila dosi di antigene i è reso necessario “uno stanziamento d’emergenza per l’acquisto di 500.000 dosi di

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Farmaci senza ricetta: via libera dalla Stato-Regioni l 18 ottobre scorso la Conferenza Stato Regioni ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministro della salute “Recepimento della direttiva 2006/130/CE, che attua la direttiva 2001/82/CE, concernente la fissazione dei criteri per l’esenzione dall’obbligo della prescrizione veterinaria vigente per taluni medicinali destinati ad animali da produzione alimentare”. Il provvedimento comunitario, il cui termine di recepimento è scaduto a giugno, stabilisce i criteri in base ai quali si può derogare alla norma generale, sancita dal Codice Comunitario del Farmaco Veterinario, che prevede la prescrizione veterinaria per la fornitura al pubblico dei medicinali veterinari destinati ad animali da produzione alimentare. Tali criteri di derogabilità, conformi al parere del comitato permanente per i medicinali, sono stati individuati nella necessaria sussistenza delle seguenti condizioni: a) la somministrazione dei medicinali veterinari è limitata a preparati che non richiedono alcuna conoscenza o competenza particolare per l’utilizzo; b) il medicinale veterinario, anche se non somministrato correttamente, non presenta alcun rischio diretto o indiretto per l’animale o gli animali trattati, la persona che lo somministra o l’ambiente; c) il riassunto delle caratteristiche del medicinale veterinario non contiene alcuna avvertenza riguardo a possibili gravi effetti collaterali derivanti dall’utilizzo corretto; d) il medicinale veterinario o qualsiasi altro medicinale contenente la stessa sostanza attiva non sono stati, in precedenza, oggetto di frequenti segnalazioni di gravi effetti collaterali; e) il riassunto delle caratteristiche del medicinale non contiene controindicazioni connesse con altri medicinali veterinari utilizzati comunemente senza prescrizione; f) il medicinale veterinario non richiede condizioni di conservazione particolari; g) non esiste alcun rischio per la sicurezza dei consumatori in riferimento ai residui presenti nei prodotti alimentari ottenuti da animali trattati, nemmeno in caso di utilizzo scorretto dei medicinali veterinari; h) non esiste alcun rischio per la salute umana o animale in riferimento allo sviluppo di resistenze a sostanze antimicrobiche o antielmintiche, nemmeno in caso di utilizzo scorretto dei medicinali veterinari contenenti tali sostanze.

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antigene, immediatamente trasformabile in vaccino”, una quantità indicata dall’Istituto zoprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche, sede del Centro di referenza nazionale per le pesti suine. Negli ultimi anni, infatti, “la cifra a disposizione per l’acquisto di antigene del virus della peste suina classica e di vaccino per affrontare eventuali situazioni di emergenza, si è andata sempre progressivamente riducendo al punto da non coprire più la somma necessaria all’acquisto delle dosi di vaccino necessarie a fronteggiare un’eventuale emergenza, in rapporto al patrimonio suinicolo nazionale”. Il Ministero della Salute ha così emanato il decreto 22 agosto 2007 (GU n. 249 del 25-10-2007) Produzione, acquisto e distribuzione di vaccini per la profilassi immunizzante ob-

bligatoria degli animali e per interventi di emergenza, in base al quale si costituiscono scorte di vaccino contro la peste suina classica e si dà incarico all’IZS di Perugia di produrre il vaccino, per un numero complessivo di 374.900 dosi. Il quantitativo di vaccino verrà ottenuto trasformando 203.000 dosi di antigene virale e 171.000 dosi di antigene virale già acquistatI dal Ministero della salute nel 2005 e nel 2006. L’onere derivante dall’acquisto grava sul bilancio del Ministero della salute per l’anno 2007. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2007 ATTUALITÀ

Esubero di lauree in veterinaria

Il Miur fissa una “massima teorica”di 50/60 immatricolati Tre buone ragioni per non abolire il numero programmato

pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che stabilisce le linee guida per l’istituzione e l’attivazione, da parte delle Università, dei corsi di studio. Agli Atenei vengono fornite le indicazioni necessarie al processo di revisione dei corsi di studio, medicina veterinaria compresa, “in stretta aderenza agli obiettivi di razionalizzazione e di complessiva riqualificazione dell’offerta formativa delle università”. La revisione degli ordinamenti didattici si avvale di appositi criteri e requisiti di idoneità delle strutture, inclusa la docenza universitaria, per assicurare una maggiore qualità dell’offerta didattica in sintonia con gli impegni sottoscritti in sede comunitaria. Le linee guida raccomandano di “correggere le tendenze negative” e di “spostare la competizione dalla quantità alla qualità”. L’Allegato 3 riporta quindi la numerosità di riferimento e le massime teoriche di immatricolati per i vari raggruppamenti dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico:

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per quanto riguarda la laurea LM42 in medicina veterinaria (Gruppo A.1) la numerosità massima è indicata nel numero di 50/60. Nella riprogettazione viene considerato anche il nodo, “sicuramente delicato”, della limitazione degli accessi, non escludendo “opportuni ulteriori interventi normativi oltre alla revisione delle procedure di selezione uniformate a livello nazionale, nel caso in cui non risultino soddisfacenti”. Agli Atenei si raccomanda di astenersi dal fissare “limitazioni degli accessi che non risultino pienamente motivate da ragioni e vincoli oggettivi”. Si raccomanda inoltre di “istituire un rapporto costante con il mondo del lavoro”. Nella prospettiva di un progressivo miglioramento della qualità, l’ANVUR, l’Agenzia di valutazione creata dal Ministro Mussi, individuerà “nuove e più articolate forme di valutazione per l’accreditamento dell’offerta didattica degli Atenei”. Per il Ministero dell’Università si tratta di “un’ occasione da non perdere”.

Previdenza in bilico tra pubblico e privato l Ministro Cesare Damiano ha illustrato alla Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti previdenziali, la bozza di decreto che definisce i nuovi criteri di redazione dei bilanci tecnici. Il Ministro ha affrontato il nodo dell’autonomia degli enti previdenziali in relazione alla doppia previsione attuariale: a trent’anni per legge, a cinquant’anni per suggerimento del Governo. In Commissione non sono mancate le obiezioni di chi ritiene che le proiezioni a cinquant’ anni non siano scientificamente utili e di chi teme che possano scattare delle misure restrittive dell’autonomia delle casse. Il Ministro ha sottolineato che “l’ampia autonomia, anche normativa, è invero bilanciata dalla previsione di specifiche procedure e di peculiari controlli al fine di assicurare la legittimità formale e sostanziale dell’operato degli enti, nonché di garantire la buona gestione in relazione alla situazione attuale e alle prevedibili necessità di bilancio degli anni futuri”. Gli enti di previdenza privati - ha aggiunto Damiano - “sono tenuti ad adottare i provvedimenti necessari per la salvaguardia dell’equilibrio di bilancio i quali, pur nel comprensibile intento di valorizzare le proprie specificità, comunque indirizzati a scelte gestionali sempre a beneficio e a tutela della categoria assicurata. A più di dieci anni dalla riforma della previdenza obbligatoria dei liberi professionisti - ha aggiunto - il legislatore richiede di fatto che i liberi professionisti si misurino adesso con la necessità di tutela previdenziale delle generazioni più giovani”. La Presidente della Commissione, On. Elena Emma Cordoni (foto), ha ricordato che sul doppio binario delle proiezioni “non si applicano le sanzioni o comunque le norme che stabiliscono che, se il bilancio tecnico a trenta anni non dà l’idea di pareggio, si devono operare degli interventi di correzione”. Elena Emma Cordoni ha inoltre sollecitato un chiarimento netto sulla posizione delle casse tra pubblico e privato “perché stare nel mezzo le sottopone ad uno stato di incertezza”.

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I vincoli europei che richiedono il numero programmato in alcuni corsi di laurea (fra cui veterinaria), il fatto che la Costituzione non esclude selezioni ai corsi e la necessità di guardare agli sbocchi occupazionali. L’intervento del Sottosegretario all’Università Nando Dalla Chiesa (foto), in Commissione Cultura, è stato all’insegna della prudenza e del buon senso. Le proposte di legge per l’abolizione del numero programmato ai corsi di laurea, ha esordito, “ pongono questioni piuttosto complicate”: se è vero che “negli ultimi anni vi è stato un eccesso per quel che riguarda il ricorso allo strumento dell’accesso programmato”, dall’altro “occorre fare attenzione ai vincoli posti dall’ordinamento comunitario”. Il rappresentante del Governo “non ritiene peraltro che vi sia un problema di costituzionalità discendente dalla previsione di test di accesso alle facoltà, in quanto la Costituzione non esclude che vi possano essere selezioni per quel che riguarda i singoli corsi universitari”. L’analisi di Dalla Chiesa ha inoltre riportato la discussione parlamentare sul piano degli sbocchi occupazionali, riconoscendo la valenza del numero programmato in relazione alla effettiva sistemazione lavorativa: parlando di medicina ha infatti osservato che “è necessario mantenere il numero chiuso in quanto in tale settore si registrano evidenti difficoltà dal punto di vista della situazione lavorativa degli aspiranti medici”. Secondo il Sottosegretario, il problema va piuttosto affrontato con “una coerente e completa attività di orientamento svolto da parte del Ministero, attività che dovrebbe avere come obiettivo non solo quello di specificare che lo studio di determinate materie all’università deve essere compatibile con il percorso di studi seguito, ma anche quello di indicare in modo esatto gli sbocchi professionali di ogni singolo corso di laurea”. La principale critica al sistema dei test da parte di Dalla Chiesa “è che spesso non costituiscono un mezzo attraverso il quale è possibile effettivamente verificare l’attitudine dello studente nei confronti di una determinata facoltà, in quanto gli stessi spesso contengono domande che rappresentano una specie di duplicazione dell’esame di maturità già svolto”. ■


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Medici e veterinari insieme per studiare la fibrosi polmonare umana e canina

di Maria Grazia Monzeglio

www.vetjournal.it

Benefici reciproci dallo studio comparato di una malattia molto simile nelle due specie una nuova tendenza della ricerca scientifica, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, quella che vede la collaborazione tra ricercatori umani e veterinari per studiare e individuare nuove terapie per alcune malattie che affliggono sia l’uomo sia gli animali. In questo spirito si è tenuta la prima conferenza internazionale sulla fibrosi polmonare idiopatica dell’uomo e del cane (“Human/Canine Idiopathic Pulmonary Fibrosis Conference; 9-10 ottobre 2007, Purdue University, Lafayette, Indiana), cui hanno partecipato ricercatori di istituzioni mediche, medico-veterinarie e accademiche. Le similitudini tra la fibrosi polmonare umana e quella canina sono profonde. Il cane più frequentemente affetto dalla malattia, caratterizzata da flogosi e fibrosi estesa e progressiva del tessuto polmonare, è il West Highland White Terrier, ma si ritiene che anche altri terrier siano predisposti alla malattia. Nel cane la malattia non è frequente, ma è generalmente fatale. La malattia dei Westies appare molto simile alla forma che colpisce mortalmente cir-

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Un’associazione tra collasso della trachea e bronchiectasia l collasso della trachea è comune nei cani toy o miniatura di età media. La malattia è caratterizzata da difetti della cartilagine considerati una forma di condromalacia. Oltre alle modificazioni cartilaginee della trachea, nei cani affetti da collasso tracheale sono state identificate concomitanti modificazioni infiammatorie delle vie aeree inferiori che possono portare allo sviluppo di bronchiectasie. Uno studio ha valutato la prevalenza delle bronchiectasie nei cani con pregressa diagnosi radiografica di collasso tracheale. Sono state valutate le radiografie toraciche di 60 cani con collasso tracheale. Di questi, 18 (30%) presentavano evidenza di bronchiectasia, in tutti i casi con morfologia cilindrica. La presenza di bronchiectasia in questo gruppo (18 cani) affetti da collasso tracheale era sei volte maggiore della prevalenza attesa in un campione random della popolazione canina (tre cani). I risultati di questo studio, concludono gli autori, forniscono l’evidenza di un legame tra collasso della trachea e bronchiectasia. Il reperto di bronchiectasia associata al collasso tracheale dovrebbe stimolare l’ulteriore valutazione del paziente per eventuali patologie croniche delle vie aeree inferiori.

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ca 4000 persone ogni anno negli USA. I sintomi sono molto simili nell’uomo e nel cane (intolleranza all’esercizio, difficoltà respiratorie, tosse ecc). Non si consoce la causa, né esiste un trattamento approvato per la forma umana e ca-

nina della malattia. Attualmente, la diagnosi accurata della malattia richiede la biopsia polmonare e le opzioni terapeutiche sono limitate all’alleviamento dei sintomi e al controllo della polmonite concomitante. La conferenza si è posta l’o-

biettivo di determinare quanto le due forme di malattia, umana e canina, siano comparabili e quanto i due aspetti della ricerca possano essere di beneficio reciproco. I progetti includono la pubblicazione del primo articolo sulla fi-

brosi polmonare umana e canina, la creazione di linee guida diagnostiche e di standard di cura per gli animali, oltre alla creazione di una banca di tessuti animali per studiare la patologia ed epidemiologia della malattia. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2007 ANMVI REGIONE

ANMVI Basilicata in Assessorato

Sul tavolo della Sanità: LeaVet, strutture veterinarie e zootecnia l 18 ottobre scorso ANMVI Basilicata ha incontrato l’Assessore alla Salute Dott. Antonio Potenza, per discutere delle problematiche che investono il mondo della veterinaria a livello regionale. A renderlo noto con un comunicato stampa, è il dott. Felice Lisanti - Segretario ANMVI Basilicata che insieme al VicePresidente - Dott. Antonio Agostinacchio ha partecipato all’incontro. Numerosi i punti esposti dai rappresentanti dell’ANMVI, in particolare: l’annoso problema delle strutture veterinarie. Nonostante un accordo Stato - Regioni del 28 agosto 1997, in cui si stabiliscono i requisiti minimi e si disciplinano le stesse, la Regione fino ad ora non ha recepito questo accordo, risultando una delle ultime a non aver ottemperato nel merito. ANMVI Basilicata ha suggerito all’Assessore di recepire tale e quale l’accordo, e-

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vitando di normare sulle attrezzature - ipotesi portata avanti da alcune strutture regionali -, cosa che, secondo Lisanti, “danneggerebbe di molto la già precaria situazione di molti giovani veterinari nella regione oltre che influire sugli studi di settore fiscale”. È stato inoltre presentato il progetto LeaVet (Livelli essenziali di assistenza veterinaria) per gli animali da compagnia, ovvero un progetto relativo ad una Medicina Veterinaria di base convenzionata del cane e del gatto, con l’intento di prevenire le zoonosi (malattie trasmissibili dagli animali all’uomo) e monitorare attentamente la popolazione animale che vive a stretto contatto con l’uomo. In questa maniera verrebbero erogate prestazioni veterinarie di base in regime di convenzioni con liberi professionisti presenti sul territorio, anche nell’ambito di piani di lotta al randa-

gismo. Il progetto andrebbe a determinare un risparmio da parte della Regione per le spese investite nella lotta al randagismo e per la cura delle persone che contraggono zoonosi, mentre nel contempo si avrebbe un controllo sanitario della popolazione animale, attuando una tutela della salute e del benessere degli animali da compagnia. Altro punto al centro del colloquio sono state le problematiche del settore zootecnico ed in particolare, di una mancata normativa regionale in merito ad alcune malattie del bestiame (IBR - Rinotracheite Infettiva Bovina), al centro di un convegno nello scorso anno a Matera, nel quale è emerso, spiega Lisanti, “che a fronte di una incidenza del 50% di infezione nelle aziende lucane, al momento non è stata emanata alcuna legge in materia, tale da consentire un risanamento. Infat-

ti nel settore alcune regioni del Nord Italia, avendo legiferato in merito, da tempo obbligano i nostri allevatori a munirsi di apposito certificato sanitario sulla malattia in atto, per la partecipazione a fiere e mostre”. Ne è emersa la necessità che il Dipartimento della Salute Regionale si appresti a redigere un piano di risanamento al fine di evitare che associazioni di categoria del mondo zootecnico effettuino dei piani che mirano alla tutela di pochi eletti e non affrontino il problema nel suo insieme. Infine un ultimo argomento che si è voluto sottolineare nel corso dell’incontro, scrive Lisanti, “è stato quello di una maggiore armonia di azione tra il Dipartimento della Salute, dove fanno capo i veterinari ASL e il Dipartimento Agricoltura che finanzia le APA delle due province dove operano oltre 1/3 dei veterinari liberi

professionisti della regione. Spesso, infatti, si assiste ad un mancato coinvolgimento del mondo veterinario - Ordini professionali, ANMVI, Dipartimento Salute - nella predisposizione di Piani Sanitari nel settore zootecnico da parte del Dipartimento Agricoltura, che fa a pugni con quello che è il fine ultimo della professione veterinaria, ovvero prevenzione della salute animale, garantendo la salubrità dei loro prodotti e quindi sicurezza alimentare”. ANMVI Basilicata, al termine del colloquio ha evidenziato la sensibilità mostrata alle problematiche sollevate, ribadendo che il fine ultimo dell’intera categoria veterinaria è quello di mettere a disposizione le proprie competenze alle Istituzioni affinché si istituisca un sistema virtuoso e si utilizzino al meglio le risorse pubbliche. ■

Pdl dell’on. Mancusi

Lotta all’avvelenamento di animali domestici e selvatici in Basilicata )

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ut-

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ul fenomeno delle morti di animali domestici e selvatici causate da esche avvelenate che nella Regione Basilicata è sempre più frequente, il consigliere regionale dell’Udc - Agatino Mancusi - ha presentato una proposta di legge. Mancusi, si legge in un comunicato stampa della Regione, sostiene che gli avvelenamenti di animali domestici e selvatici sono legati “agli eventi criminosi connessi all’attività venatoria, all’attività di ricerca dei tartufi (ad esempio, l’uccisione del cane del rivale per procurarsi la zona migliore), ai dissidi condominiali o tra vicinato”. “L’incremento dell’uso di sostanze tossiche e velenose immesse all’interno delle proprietà private o nelle aree pubbliche delle città - continua Mancusi - è un fenomeno di rilevante pericolosità, non solo per gli animali ma anche per le persone e bambini. L’uso dell’avvelenamento con esche, per il controllo dei cosiddetti “nocivi” (volpi, mustelidi, uccelli rapaci, corvidi) provoca gravi danni negli ambienti naturali, dato che questi predatori sono fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi. A tal proposito, la legge quadro nazionale n. 157 del 11/02/92 - norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio - all’articolo 1 comma 2 afferma che: “L’esercizio dell’attività venatoria è consentito purché non contrasti con l’esigenza di conservazione

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della fauna selvatica e non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole”. “Spesso - sottolinea Mancusi - l’avvelenamento colpisce anche gli animali domestici, verso i quali molte persone provano sentimenti molto profondi. Per le esche si usano sostanze come la stricnina, che diffondono l’avvelenamento nella catena alimentare”. Per l’esponente dell’Udc, “una possibilità concreta per cercare di evitare questo triste fenomeno è quella di proporre una normativa simile a quella degli incendi boschivi”. “Come vi è il divieto di edificabilità nelle aree forestali che sono state percorse dal fuoco - conclude il consigliere - cosi si può pensare di vietare la caccia e la raccolta dei tartufi (o le attività cinofile legate a tali pratiche) in tutte le situazioni in cui sia dimostrato che gli avvelenamenti sono conseguenti a tali attività esercitate in modo “patologico”. ■


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Trasporto animale - Decreto della Regione Sicilia

Medici veterinari formatori di conducenti e guardiani on Decreto 23 luglio 2007, la Regione Sicilia ha disciplinato l’organizzazione di corsi per la formazione di formatori per conducenti e guardiani da destinare a medici veterinari pubblici e medici veterinari liberi professionisti e di corsi per la formazione dei guardiani e conducenti (BUR 19 Ottobre 2007 n. 50). Il decreto si basa sulla nota del Ministero della salute (n. DGSA/VI/ 3316 del 4 maggio 2007), con la quale è stato individuato il percorso formativo dei formatori e le autorità competenti e/o gli organismi designati che dovranno svolgere tali corsi. A livello regionale, la Sicilia organizza i corsi per formatori di conducenti e guardiani (corso B) da destinare a medici veterinari pubblici e liberi professionisti, della durata di 20 ore formative, per la creazione della figura di medico veterinario pubblico, che dovrà obbligatoriamente presiedere agli esami di profitto dei discenti finali, nonché di medico veterinario formatore di secondo livello. Inoltre la Regione provvede alle modalità operative anche per l’organizzazione dei corsi finalizzati alla formazione dei conducenti e guardiani (corso C) per il rilascio del certificato di idoneità, della durata di almeno 12 ore, organizzato dagli enti o associazioni che ne facciano richiesta. Presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia sono organizzati i corsi finalizzati alla formazione di formatori per conducenti e guardiani (corso B), da destinare a

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PUGLIA

Integrata la Commissione sul randagismo on determinazione del dirigente del Settore Assistenza Territoriale e Prevenzione n. 160 del 4 ottobre 2007 si è provveduto ad integrare e sostituire i componenti dimissionati della Commissione Regionale per il randagismo. Hanno dato le dimissioni, il Presidente della Commissione e delegato dall’Assessore Regionale alla Sanità, dr. Domenico Lagravinese che ha rimesso il mandato nelle mani dell’assessore e la dr.ssa Iolanda Margherita Morelli, delegato Assessore Regionale all’Ecologia. Quest’ultima è stata sostituita con il Sig. Labianca Danilo mentre il dr. De Martino Gianfranco designato quale Presidente e delegato dell’Assessore alle Politiche della Salute in sostituzione del Dr. Lagravinese, ha ritenuto di individuare quale componente medico del Settore Sanità Pubblica dell’Assessorato il Dr. Giovannantonio Daddabbo. Il provvedimento è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.149 del 18 ottobre 2007.

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medici veterinari pubblici (Aziende unità sanitarie locali e IZS) e medici veterinari liberi professionisti. I corsi avranno la durata di 20 ore, secondo il programma che sarà predisposto da questo Assessorato, con riferimento alla legislazione, al benessere e comportamento animale, alla cura e gestione degli animali. Presso l’Assessorato regio-

nale della sanità - I.R.V. servizio 3° - è istituito il registro dei medici veterinari esaminatori e dei formatori, nel quale sono iscritti i medici veterinari che frequentano con profitto il corso B. Le aziende unità sanitarie locali della Sicilia, l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia, gli enti pubblici, gli enti di formazione, le

associazioni di categoria o professionali, in maniera indipendente od in collaborazione tra loro, possono organizzare i corsi di formazione della durata di almeno 12 ore, finalizzati alla formazione dei guardiani e conducenti di veicoli stradali che trasportano equidi domestici o animali domestici della specie bovina, ovina, caprina, suina o pollame

(corso C). Alla fine del corso ai partecipanti che avranno superato una prova di esame, costituita da una prova scritta di 20 quiz a risposta multipla e da una prova pratica o orale, sarà rilasciato il certificato di idoneità dal direttore generale dell’azienda unità sanitaria locale dove si svolge il corso, in qualità di autorità competente. ■


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Valle d’Aosta

Piano di monitoraggio della rinotracheite bovina ell'ambito del piano di controllo e protezionedella rinotracheite infettiva bovina (Ibr) l'assessorato dell'Agricoltura della Valle d'Aosta ha stanziato oltre 1 milione e mezzo di euro per la campagna di prevenzione del 2008. Prosegue così il piano di applicazione delle misure

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di biosicurezza per la tutela del patrimonio zootecnico regionale, che hanno portato negli anni ad una netta diminuzione dei casi di Ibr. I fondi stanziati saranno investiti nel controllo sierologico di tutti i bovini di età superiore ai 12 mesi, nella vaccinazione di tutti i capi, risultati positivi alla malattia infettiva, pre-

senti negli allevamenti. Per gli allevatori sono previsti incentivi per ogni capo risultato negativo al monitoraggio conclusosi nel settembre scorso, per ogni allevamento indenne da Ibr e per la sostituzione, pari al 25%, dei capi risultati positivi. L'assessore all'Agricoltura, Giuseppe Isabellon, nel presentare la

delibera all'approvazione del Governo, ha sottolineato "l'importanza della campagna di monitoraggio, che consente agli allevatori di conoscere la situazione della propria azienda e dà ai veterinari la possibilità di ricercare le cause dell'infezione, evitando così ulteriori contagi". (Regione Valle D’Aosta) ■

PIEMONTE

Riassetto del SSR ulla Gazzetta Ufficiale del 27 ottobre sono pubblicate le Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale del Piemonte (GU n. 41 del 2710-2007 - Legge Regionale 6 Agosto 2007, n. 18 Bollettino ufficiale della Regione Piemonte n. 32 del 9 agosto 2007). La programmazione socio-sanitaria regionale è basata sui seguenti principi: tutela e promozione della salute come bene comune, diritto inalienabile di tutti i cittadini, a prescindere dalle condizioni sociali individuali e interesse della collettività primato della prevenzione e ruolo strategico delle attività di promozione della salute; ruolo primario dei soggetti individuali e collettivi del territorio nell’identificazione dei bisogni di salute e delle azioni finalizzate al raggiungimento e mantenimento del benessere sociale; orientamento alla solidarietà, alla sobrietà, alla dignità, alla umanizzazione e alla sussidiarietà nella organizzazione e nel funzionamento dei servizi sociosanitari; partecipazione degli enti locali, dei ei cittadini e degli operatori pubblici e privati del servizio socio-sanitario regionale, attraverso le loro rappresentanze, alla definizione delle linee programmatiche; omogeneità e uniformità delle prestazioni da assicurare ai cittadini, attraverso livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio regionale che siano garanzia di giustizia ed equità; appropriatezza delle prestazioni, qualità e continuità delle stesse, attraverso l’integrazione degli interventi sociali e socio-sanitari; valorizzazione del sistema sanitario quale strumento di sviluppo sociale ed economico della Regione. Il Consiglio regionale approva con deliberazione il piano socio-sanitario regionale, di cui definisce la durata e gli aggiornamenti. La giunta regionale, per svolgere le proprie funzioni di programmazione, si avvale del consiglio regionale di sanità e assistenza (CORESA). La conferenza dei sindaci di ASL e, per la Città di Torino, le conferenze dei presidenti di circoscrizione, concorrono alla definizione degli indirizzi generali di programmazione socio- sanitaria. Il Comitato dei sindaci di distretto, è l’organo di partecipazione alla programmazione socio-sanitaria a livello distrettuale. Anche gli atenei piemontesi partecipano al processo di programmazione socio-sanitaria.

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30 settembre 2007

di Gualtiero Crotti

Il servizio al cliente, incontro del GDS di Practice Management

Gruppo di Studio Practice Management

stato giudicato molto proficuo dai partecipanti l’incontro del gruppo di management a Cremona, il 30 settembre 2007. Si è parlato di vendita di servizi al cliente. Nella mattinata il collega Stefano Zigiotto di Milano, collaboratore di Hill’s Pet Nutrition, ha presentato un lavoro riguardante la definizione del servizio che un medico veterinario può offrire al proprio cliente ed un interessante lavoro sulla definizione del prezzo nella nostra professione. Partendo dalla spiegazione dei meccanismi che possono determinare la percezione del costo di una merce o di una prestazione e dal concetto del cosiddetto “prezzo psicologico”, Zigiotto è arrivato a dimostrare come il costo al pubblico di una prestazione veterianaria spesso venga calcolato con metodi errati, e conseguentemente non sia congruo. Infatti ognuno può dare alla propria prestazione ed al proprio lavoro il valore che ritiene più adatto, purché sia conscio della necessità di applicare schemi che tengono conto di parecchie variabili. Ne citiamo alcune: i costi fissi, quelli variabili, gli ammortamenti di attrezzature, polizze assicurative, la complessità o l’esclusività (o meno) della prestazione, il coinvolgimento di altri operatori, il valore che diamo alla nostro tempo e manodopera, il tipo di mercato in cui operiamo ed il target di clienti a cui ci rivolgiamo e non ultimo quanto vogliamo trarre economicamente da tale prestazione. Ancora una volta si rimanda al valido e meritorio lavoro del collega Giorgio Neri, che con un notevole impegno e precisione, ci mostra quante variabili determinino il calcolo del costo della prestazione e come molte tariffe non siano adeguate ad impegno, know how acquisito ed esperienza, investimenti in attrezzature ad elevata tecnologia, di cui siamo in possesso. Per stabilire quali siano le tariffe, minime e massime, da proporre al pubblico bisogna quindi partire con idee molto chiare definendo il prodotto che si vuole offrire, le modalità di tale servizio, la visione della propria professione e la “filosofia” che porterà ad una politica dei prezzi da applicare, in maniera univoca nella propria attività. Il lavoro del 2004 effettuato dal collega Viotti è testimonianza di una impressionante variabilità delle tariffe di medesime prestazioni sul territorio italiano. Si stenta a volte a comprendere come nascano certe tariffe. Importante quindi sarà fare un’analisi dei costi, anche con metodi semplificati, purché corretti e codificati, seguire con attenzione le variazioni dei costi per proporre adeguamenti tariffari conseguenti. Particolare attenzione è stata posta dal relatore alla mancanza dell’abitudine di adeguare semestralmente le tariffe alle variazioni del costo della vita. Basta fare qualche calcolo per comprendere come margini irrisori per il singolo clien-

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te, se l’adeguamento dei prezzi è sistematicamente applicato, si trasformino poi in mancate perdite significative per qualsiasi professionista. Ognuno di noi sa come un’adeguata ed oculata “politica dei prezzi” sia poi senza problemi accettata da un cliente che è soddisfatto della professionalità del servizio offerto. Nel pomeriggio il collega Giovanni Semprini, titolare di una clinica veterinaria 24 ore in Bo-

logna, ha reso partecipi i colleghi della sua esperienza nella gestione del cliente ed in tutte quelle indispensabili metodiche legate alla corretta comunicazione, ed alla creazione di un metodo di controllo della trasparenza e qualità del proprio lavoro. Il collega ha portato un contributo davvero prezioso illustrando il metodo di lavoro applicato nella propria struttura, dall’accoglienza del cliente, alla ste-

sura, conservazione e controllo delle cartelle cliniche, alla proposta dei preventivi, alla gestione delle contestazioni e dei disservizi, ai supporti informatici utilizzati... Interessante e fonte di vivace confronto è stata l’illustrazione del collega ai partecipanti della propria “filosofia” di lavoro, senza remore che limitino la condivisione di errori ed esperienze. Ben venga in questi incontri la discussione nata

dal condividere esperienze di anni di gestione, sull’esempio di gruppi di lavoro di altre nazioni europee, in cui si raccolgono ed elaborano dati per lo studio dell’evoluzione del mercato e della professione veterinaria. Ormai anche in Italia si sono organizzate strutture che hanno come obbiettivo non più la sola prestazione medica ma un servizio a più largo respiro offerto al cliente ed al suo animale. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2007 MARATONINA 2007

Maratonina-edizione 2007

di Fulvio Stanga

È Federico Celeghini il veterinario più veloce

raticamente tutti i partecipanti a questo secondo campionato veterinari di mezza maratona, tenutosi il 21 ottobre a Cremona, hanno migliorato i propri personali. Ma chi ha fatto veramente il botto è stato Federico Celeghini di Reggio Emilia. 1:11:07. Solo chi

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corre un po’ può capire cosa vuol dire finire una mezza con questo tempo. Basti pensare che Celeghini è arrivato 22° assoluto, a una manciata di minuti dagli irraggiungibili atleti africani. Praticamente un veterinario caduto sulla terra da un pianeta lontano. Maurizio Giusti, altoatesino di

Prato allo Stelvio, primo l’anno scorso, ha migliorato il suo tempo arrivando secondo con 1:15:05, ma dopo aver tenuto per oltre metà gara ha dovuto piegarsi allo strapotere di Celeghini. Maurizio è arrivato comunque 44° assoluto. Bravissimo! Terzo è giunto Enrico Gabassi, di Udine, che si è portato a casa anche la vittoria di categoria veterinari over 50. È giunto anche 8° di categoria over 50 nella classifica generale. Enrico è come il vino buono: invecchiando migliora ... 1:22:15 è anche il suo record personale. Ci voleva il campionato veterinari per migliorarsi. Michele Romanini con 1:27:45 ha vinto nella categoria veterinari 40-50. Tra le donne vittoria di Ombretta Zanetti, bresciana, che con 1:42:22 ha migliorato di quasi 10 minuti rispetto all’anno scorso. Seconda l’inossidabile Chiara Tieghi con 1:50:05. Terza assoluta è arrivata Serena Paiano giunta appositamente da Lecce!

Complimenti a tutti e un doveroso ringraziamento a Michele Romanini, infaticabile organizzatore. La classifica è al sito www.anmvi.it Arrivederci all’anno prossimo (grandi novità in arrivo). ■ PS: anch’io ho migliorato (1:30:56) ma non abbastanza. Ma ho le tabelle e la dieta di Celeghini...

Promotore per la veterinaria della Maratonina 2007

L’ANMVI ringrazia i Colleghi partecipanti e

partner sportivo davvero d’eccezione.

Un Quad per Leonid i ricordate di Leonid Stadnik, l'uomo più alto del mondo? Ricordate che è un Veterinario? Poiché la sua particolare condizione sta affliggendo, oltre alla salute, le libertà ed i conforti più elementari della sua vita, l'Associazione Veterinari Mutuo Soccorso (A.Ve.Mu.S.) si è mossa per aiutarlo nel superare i limiti di movimento che gli impone il suo fisico, per il quale diventa sempre più difficile camminare, condizionando il suo mondo ai pochi chilometri attorno al suo villaggio dove può spingersi il carretto trainato da un cavallo agricolo... Stadnik sogna di potersi muovere come una volta su di un mezzo adatto; in un primo tempo si era pensato a una bicicletta realizzata su misura, ma contattatolo direttamente ci ha detto che preferirebbe un mezzo motorizzato, poiché la bicicletta non potrebbe manovrarla con facilità. È pur sempre un ragazzo di due metri e mezzo, che pesa 200 chili... Abbiamo allora trovato il mezzo adatto, ossia un Quad, con 4 ruote motrici, che non ha bisogno del cambio e che è giusto per le sue dimensioni e per il suo peso. Siamo convinti che, con l'aiuto di tutti, potremo concretizzare questo sogno, se tutti verseremo un piccolo contributo su questo conto corrente: Intestatario: AVEMUS Banca Sella filiale via Parmigianino MILANO Codice paese IT CIN europeo 15 CIN N ABI 03268 CAB 01600 c/c 052850815620 CAUSALE: UN QUAD PER LEONID Indicando nome, cognome, provincia di appartenenza e numero di iscrizione all'ordine (il metodo più semplice di identificarci tra colleghi, per esempio Rossi Oscar, NU, n. 666). Vi terremo informati in tempo reale sull'andamento dei versamenti, posto che non appena si raggiunga una cifra adeguata all'acquisto del mezzo e della copertura delle spese di trasporto e immatricolazione, il restante (se c'è) venga comunque destinato allo sfortunato Collega per coprire altre spese. Grazie in anticipo a tutti i colleghi. Il CD Avemus

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L’ambulatorio chiavi in mano Apri? Apri? Trasformi? Trasformi? Adegui Adegui la la tua tua struttura? struttura? Chiama Chiama ANMVI ANMVI Servizi: Servizi: •• consulenze consulenze •• sopralluoghi sopralluoghi •• assistenza assistenza ANMVI SERVIZI ANMVI ... +39/0372/40.35.37 per anmviservizi@anmvi.it


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DALLE AZIENDE

Amoxicillina - Acido clavulanico? Acilen. È facile! cillina-acido clavulanico in compresse divisibili da 250 mg e da 500 mg. In ACILEN, l’azione comprovata dell’associazione tra l’antibiotico battericida ed il bloccante delle beta-lattamasi, si coniuga ad una elevata biodisponibilità, come dimostrato dagli studi di bioequivalenza, per consentire l’efficacia terapeutica ottimale. A fianco delle proprietà clinico-farmacologiche, ACILEN offre alcune novità di sicuro interesse per il Medico Veterinario. Innanzitutto la confezione: l’astuccio infatti contiene 12 compresse, caratteristica che consente una maggiore flessibilità in terapie di diversa durata, evitando in molti casi riacquisti e conseguenti sprechi. Poi il prezzo: nonostante le 2 compresse in più rispetto a prodotti di riferimento, ACILEN ha un prezzo di fustella decisamente contenuto e, di conseguenza, un costo-terapia assolutamente interessante per il proprietario. ACILEN conferma

’associazione amoxicillina-acido clavulanico costituisce uno degli approcci più consolidati della terpia antibiotica di prima intenzione. Da oggi, per il Medico Veterinario che fa uso di questa associazione antibiotica, c’è una nuova scelta vantaggiosa offerta da Intervet, azienda leader nel settore dell’antibioticoterapia con Cefa Cure Tabs: ACILEN. ACILEN è amoxi-

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l’attenzione di Intervet per il settore dell’antibioticoterapia orale: ACILEN infatti va ad affiancare la già ampia gamma di antinfettivi Intervet, capitanata dal leader Cefa Cure Tabs, e completata da Ibaflin Gel, Clindacyn e Doprovet. Inoltre, la particolare attenzione al fattore prezzo offre al Veterinario la possibilità di impiegare un prodotto di alta qualità ad un prezzo adeguato per il proprietario. ACILEN è in vendita in farmacia al prezzo di 12,90 € (ACILEN 250 mg) e 13,90 € (ACILEN 500 mg), dietro presentazione di Ricetta Semplice Ripetibile. ■

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PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

CORSI PRATICI OFTALMOLOGIA. VITREO, RETINA, NEUROFTALMOLOGIA, MALATTIE EREDITARIE

MEDICINA D’URGENZA Cremona, 10/14 Dicembre 2007 Centro Studi SCIVAC

(3a Parte dell’Itinerario didattico di Oftalmologia) Cremona, 21/23 Novembre 2007 Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

ECM: 15 Crediti

DIRETTORE Amanda Karen Boag, MA, VetMB, MRCVS, Dipl ACVIM, Dipl ACVECC, Hertfordshire (UK)

DIRETTORE Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino

FISIOTERAPIA AVANZATO Cremona, 19/21 Novembre 2007 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Darryl Millis, DVM, MS, Dipl ACVS, Knoxville (USA) RESPONSABILE LOCALE Ludovica Dragone, Med Vet, Reggio Emilia RELATORI Marco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Bologna Ludovica Dragone, Med Vet, Reggio Emilia Darryl Millis, DVM, MS, Dipl ACVS, Knoxville (USA) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)

RESPONSABILE LOCALE Fabio Viganò, Med Vet, Milano

RELATORI E ISTRUTTORI Alberto Crotti, Med Vet, Genova Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Roma Maurizio Mazzucchelli, Med Vet, Gallarate (VA) Domenico Multari, Med Vet, Fontane di Villorba (TV) Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino

BIOCHIMICA E MALATTIE INFETTIVE

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)

(6a Parte dell’Itinerario didattico di Medicina Interna) Cremona, 4/7 Dicembre 2007 Centro Studi SCIVAC

QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20

RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Paolo Gaglio, Med Vet, Roma Fabio Viganò, Med Vet, Milano

ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Saverio Paltrinieri, Med Vet, PhD, Dipl ECVCP, Milano RELATORI E ISTRUTTORI Stefano Bo, Med Vet, Torino Walter Bertazzolo, Med Vet, Dipl ECVCP, Pavia Tommaso Furlanello, Med Vet, Padova Saverio Paltrinieri, Med Vet, PhD, Dipl ECVCP, Milano

QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20% Non soci: € 800,00 + IVA 20%

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)

TIROCINIO PRATICO FACOLTATIVO 16 ore da concordare con il Responsabile locale del Corso. Supplemento quota € 100,00 + IVA 20%

QUOTE Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 20% Non soci: € 850,00 + IVA 20%

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (40) QUOTE Soci SCIVAC: € 750,00 + IVA 20% Non soci: € 900,00 + IVA 20%


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CALENDARIO ATTIVITÀ Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

INCONTRO SIMIV

4 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA

4 nov.

CORSO SCIVAC

5-7 nov.

CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

7-9 nov.

8-10 nov.

SEMINARIO SIVE

9 nov.

INCONTRO SIOVET Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SICARV

10-11 nov.

11 nov.

INCONTRO SICIV

11 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA

11 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA

11 nov.

INCONTRO SINUV

11 nov.

INCONTRO REGIONALE SIVAR LOMBARDIA IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI BRESCIA CORSO SCIVAC Attenzione: Evento annullato. ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

12 nov.

13-14 nov.

15-17 nov.

INCONTRO SIPE

17 nov.

INCONTRO SIARMUV

18 nov.

INCONTRO SIODOV

18 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE

18 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE

18 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA

18 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP

nov.

INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI FISIOTERAPIA E RIABILITAZIONE

nov.

CORSO SCIVAC Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO REGIONALE SIVAR LAZIO

18 18 19-21 nov.

19 nov.

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

21-23 nov.

CORSO SCIVAC

24 nov.

INCONTRO SIRE

24 nov.

PROFESSIONE la VETERINARIA

TROMBOSI, IPERTENSIONE, VASCULITI ED ALTRE PATOLOGIE VASCOLARI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it APPROCCIO DIAGNOSTICO ALL’ALOPECIA NEL CANE E NEL GATTO - Hotel San Domenico - Soverato (CZ) - Via della Galleria - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT - Roma - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

Direttore Carlo Scotti

LA SFIDA EUROPEA DEL BENESSERE ANIMALE:THE COMMUNITY ACTION PLAN ON THE PROTEC TION AND WELFARE OF ANIMALS 2006-2010 - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Lara Zava - Segr. AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it CARDIOLOGIA: V PARTE - ECOCARDIOGRAFIA II PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it MALATTIE DELLE VIE RESPIRATORIE - VeronaFiere - Auditorium Verdi, Verona - Viale del Lavoro, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it PATOLOGIE TENOMUSCOLARI DEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SCOMPENSO CARDIACO NEL CANE: DIAGNOSI E APPROCCIO TERAPEUTICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it STUDI RETROSPETTIVI IN CITOLOGIA VETERINARIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LE ERNIE IN CHIRURGIA GENERALE:VIAGGIO ANATOMICO, CLINICO E TERAPEUTICO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’ERNIA DIAFRAMMATICA PERINEALE - Genova - Sala Quadrivium - P.zza Santa Marta 2 - ECM: Rich. Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PRINCIPALI PROBLEMI COMPORTAMENTALI NEL CANE E NEL GATTO: CASI CLINICI - Perugia - Facoltà di Medicina Veterinaria - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LE LUTD NEL CANE E NEL GATTO - Holinday Inn Turin-South TORINO - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LE INFEZIONI UTERINE DEL POSTPARTO NELLA BOVINA DA LATTE - Brescia, Centro Mater Divinae Gratiae - Via S. Emiliano, 30 - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO BASE DI ARTROSCOPIA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - Email: info@scivac.it ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE: III PARTE - TRAUMATOLOGIA DENTALE E MAXILLOFACCIALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SOCIETÀ ITALIANA DI PODOLOGIA EQUINA - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - Email: info@sive.it NUTRIZIONE ENTERALE E PARENTERALE, COME, QUANDO E PERCHÉ - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PRACTICE MANAGEMENT IN ODONTOIATRIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it EMATOLOGIA UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Ancona - Hotel Sporting - Via Flaminia 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA GESTIONE DELLE PIÙ COMUNI CARDIOPATIE DI RISCONTRO AMBULATORIALE - Trento, Ordine dei Medici Veterinari - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Catania, Museo Diocesano - Via Etnea, 8 - P.zza Duomo - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MEDICINA FELINA - Torino - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it FISIOTERAPIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it FISIOTERAPIA AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GESTIONE DELLA FERTILITÀ: ATTUALI APPLICAZIONI - Izs Lazio e Toscana, Roma Capannelle - Via Appia Nuova, 1411 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it OFTALMOLOGIA: III PARTE - VITREO, RETINA, NEUROFTALMOLOGIA, MALATTIE EREDITARIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 15 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GIORNATA DI APPROFONDIMENTO: DIAGNOSI E TERAPIA DELLE TACHIARITMIE SOPRAVENTICOLARI E DELLE BRADIARITMIE NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE EUQINA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 E-mail: info@sive.it

Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in abbonamento postale 45%, art. 2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 29 ottobre 2007

SOLUZIONI

Criptococcus spp. Histoplasma spp.

Cellule a cloruri e rodlet cells Blastomyces spp. Granulociti

Candida spp.

QUIZ 1 Risposta corretta: b) Gestione sanitaria integrata del sistema acquario, SIVAE 2006

EGCs/mastociti

La più comune infezione micotica del tratto digerente degli uccelli è sostenuta da:

QUIZ 2 Risposta corretta: d) Aggiornamento in medicina degli animali esotici, SIVAE 2006

Quali di queste cellule si rinvengono unicamente nei pesci?


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