Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 38

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Professione 38-2007

29-10-2007

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

Brevi CLAIMS Il Regolamento (CE) 1924/2006 sulle indicazioni nutrizionali e di salute fornite sui prodotti alimentari prevede che gli Stati membri entro il 31/01/2008 inviino alla Commissione europea la lista delle indicazioni di salute già approvate a livello nazionale, ai fini della compilazione, dopo la valutazione scientifica dell’EFSA, di elenchi validi a livello comunitario. I claims per i quali si richiede l’inserimento nella lista nazionale possono essere inviati a: claims@sanita.it

ECM È ripartita l’indagine sull’aggiornamento professionale in sanità e sulla formazione continua. La Commissione d’inchiesta del Senato ha chiesto l’intervento del Ministro della Salute per far luce sui costi dell’aggiornamento, sulla sua efficacia e per un confronto con le norme sulla formazione in Europa.

382007

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 4, numero 38 dal 29 ottobre al 4 novembre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

Lotta all'abuso di professione

L’igiene dentale è una nostra competenza I legali dell'ANMVI non hanno dubbi. La giurisprudenza ci viene in soccorso nell'individuare le prestazioni riservate A PAG. 3

AVIARIA (1) Con la bambina morta di aviaria il 23 u.s. in Indonesia sale a 204 il numero delle vittime che la malattia ha fatto in più di dieci anni. Il dato è dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: secondo le statistiche dell'agenzia Onu proprio la nazione asiatica è la più colpita, con 89 vittime. In tutto il pianeta i casi umani accertati finora sono 332.

AVIARIA (2) Per la FAO, "il virus dell'influenza aviaria H5N1 potrebbe diventare endemico nei polli e nelle anatre e nelle oche domestiche". L'agenzia ha sottolineato che anatre ed oche domestiche sane potrebbero trasmettere il virus ai polli e avere un ruolo più importante di quanto non si sia pensato sinora.” Il commento della FAO segue la scoperta, da parte di ricercatori tedeschi, del virus in giovani anatre domestiche che, nonostante l'assenza di sintomi clinici, erano venute in contatto col virus.

OGM La Commissione Ue ha autorizzato tre nuove varietà di mais e una di barbabietola da zucchero geneticamente modificati. Sono destinate all'alimentazione umana e animale. Potranno essere importati, ma non coltivati su territorio europeo. Il sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta si è detto contrario ed ha espresso "preoccupazione”.

DIMISSIONI Dimissioni “sofferte” ma “maturate nell'impossibilità di gestire l'Istituto da un punto di vista finanziario”. Così il direttore dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs), Silvano Toso, dopo le dimissioni dall’incarico il 22 ottobre. Secondo Toso servirebbero 5 milioni di euro circa “per una gestione decente del personale, delle spese generali e per un incremento dell'attività istituzionale”.

I Colleghi d’Europa partono avvantaggiati Sul riconoscimento della qualifica di medico veterinario in Europa, a seguito del recepimento della Direttiva Zappalà, il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti ha chiesto un incontro al Ministro per le Politiche Europee, Emma Bonino. “La preoccupazione di chi scrive - si legge nella nota - è che i medici veterinari italiani non riescano a beneficiare appieno dei vantaggi del recepimento della Direttiva 2005/36/CE, nonostante la forte esigenza di un mercato professionale allargato (in Italia ben 26mila veterinari sono iscritti all’Ordine, un numero sovradimensionato rispetto alla domanda nazionale)”. Secondo il presidente dell’ANMVI sulla professione italiana pesano alcune penalizzazioni fra cui la scarsa competitività europea del titolo conseguito in Italia e, soprattutto, l’inquadramento fiscale delle prestazioni veterinarie, gravate da un’IVA al 20%.” Nessun Governo nazionale è mai intervenuto con una riduzione percentuale che sollevi le cure veterinarie dallo stesso gravame fiscale a cui si sottopongono i beni di lusso - rimarca Scotti - Adesso crediamo che la libera circolazione dei professionisti e le sollecitazioni della Corte di Giustizia Europea non consentano di continuare a sottovalutare la questione. La Corte di Giustizia Europea ha stigmatizzato la necessità di pervenire ad una applicazione uniforme dell’imposta sul valore aggiunto. L’assunto è che se si vuole instaurare una reale libera circolazione dei beni, dei servizi, dei cittadini e delle professioni intellettuali è indispensabile che si creino le condizioni comuni per non falsare le condizioni di concorrenza”. Nella lettera, il Presidente dell’ANMVI ritiene che “il rilievo dei giudici europei dovrebbe suggerire una riflessione non solo sull’IVA applicata alla salute degli animali, ma anche sul rapporto socialmente rilevante di tante famiglie con il loro animale e sui costi di cui è stato gravato: l’alimentazione degli animali da compagnia (pet food) sopporta anch’essa un’IVA del 20%”. E sul via libera del Consiglio dei Ministri alla Direttiva Ue per il riconoscimento delle qualifiche professionali, si registra il parere favorevole del Sottosegretario alla Salute Patta, secondo il quale il recepimento “mette il nostro paese all'avanguardia in Europa”. In questo modo, ha commentato, ''le professioni sanitarie italiane si impongono come l'avanguardia di un processo di valorizzazione unico”. Il Sottosegretario sostiene che “la formazione universitaria dei nostri professionisti unita alla crescente assunzione di responsabilità anche dirigenziali pone i nostri operatori sanitari come un esempio e un obiettivo da raggiungere per tutti i colleghi europei”. “Con il Decreto di recepimento viene assicurata la libera circolazione di tutti i cittadini europei - spiega ancora Patta - superando facili tentazioni corporative di chiusura, senza, tuttavia, dare spazio a figure ambigue o, peggio, all'esercizio abusivo delle professioni sanitarie. Il Ministero della Salute continua ad essere la garanzia permanente per i professionisti e per gli utenti, attraverso i procedimenti amministrativi di riconoscimento dei titoli esteri, effettuati dagli Uffici con rigore e competenza utilizzando le medesime modalità oggi in vigore”.

PRIMA IL MEDICO VETERINARIO Sono veramente tanti, troppi, quelli che si prendono competenze veterinarie, spesso convinti di poterlo fare per disinformazione o comunque certi di non correre rischi. L'abuso di professione nel nostro settore è dilagante e toglie spazi occupazionali importanti. Purtroppo ci sono anche molti tentativi da parte di gruppi politici o enti istituzionali di riconoscere ad altre figure professionali competenze esclusivamente nostre: pensiamo ad esempio alla nuova figura professionale dello Zoonomo, ad altri titoli proposti da Corsi di Laurea brevi o al Master in Medicina Comportamentale riconosciuto dalla Facoltà di Pisa a non Medici Veterinari. Basta andare in una azienda zootecnica per vedere come il nostro ruolo e le nostre competenze siano poco rispettate: microchip, prelievi di sangue, vaccinazioni, ecografie, ecc. quante volte sono effettuate solo dal veterinario? Non è stato facile per l'anagrafe equina far riconoscere, contro le pressioni del mondo allevatoriale, che il microchip è un atto medico e quindi può essere gestito solo da un Medico Veterinario. Quante volte capita che il farmacista si sosti-

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tuisca al veterinario anche solo per cambiare la prescrizione di un farmaco che al momento non ha disponibile? Quante volte l'allevatore cede cuccioli, già da lui vaccinati, consigliando all'acquirente di non portarlo subito dal veterinario per evitare che possano emergere problemi sanitari a lui contestabili? Quante volte i negozianti che gestiscono prodotti o animali da compagnia si sostituiscono al veterinario ritenendosi più esperti e preparati? Poi ci sono: l'educatore cinofilo, l'addestratore, il fisioterapista, il chiropratico, l'odontotecnico, l'omeopata, l'agopuntore, ecc. Tutte figure professionali più che rispettabili ma che per operare sugli animali devono essere Medici Veterinari o lavorare in stretta collaborazione con il veterinario, e non sostituirsi a lui. Purtroppo non è così. Abbiamo molti educatori che "prescrivono" farmaci, fisioterapisti che fanno diagnosi o omeopati che indicano cure senza alcuna preparazione. Spesso siamo noi i colpevoli di queste situazioni: per interesse, per connivenza, per non aver grane o, semplicemente, per super■ ficialità.

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