Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 25

Page 1

PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

Brevi FISCO La Corte dei Conti difende gli Studi di Settore. In materia di entrate i giudici contabili hanno segnalato con preoccupazione le “resistenze incontrate sui nuovi studi di settore”. Permane inoltre la difficoltà di controllo della spesa corrente primaria nelle grandi categorie “a rischio”: pubblico impiego, pensioni e spesa sanitaria.

ONAOSI Il CdA dell’ONAOSI ha chiesto all’ADEPP la convocazione di un’Assemblea straordinaria sulla sentenza 190/2007 della Corte Costituzionale: “il principio potrebbe essere esteso, per trascinamento, a tutti gli altri Enti del D. Lgs. 509/94”.

ETICHETTE Dal 1 luglio si applica il regolamento europeo 1924/2006 che stabilisce i principi generali applicabili a tutte le indicazioni fornite sui prodotti alimentari; si applica alle indicazioni nutrizionali e di salute sia nell’etichettatura che nella pubblicità.

ORTHOVET SUPER SITE È attivo alle pagine web www.orthovetsupersite.org il nuovo sito dell’ESVOT. L’obiettivo, spiega Aldo Vezzoni, Presidente della Società Europea di Ortopedia Veterinaria, è di promuovere l’interscambio di informazioni nella comunità internazionale di ortopedia veterinaria.

CLIMA Un tavolo permanente tra il ministro dell’Ambiente e quello della Salute per affrontare, valutare e programmare gli interventi legati ai rischi per la salute legati all’ambiente: dai cambiamenti climatici all’aria inquinata delle città. La proposta è del ministro dell’Ambiente, la tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio.

“SALVACONTRADE” È imminente l’emanazione del decreto sulla fiscalità delle associazioni senza fini di lucro, in favore delle tradizioni locali più antiche fra cui è annoverato il Palio di Siena. Per le contrade senesi si preannunciano esenzioni fiscali.

www.vet.journal.it

252007

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 4, numero 25, dal 2 all’8 luglio 2007

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

Presentato il Ddl sull'intramoenia

Libera professione dei dirigenti veterinari Tempi stretti per le nuove regole: dopo il 31 luglio non si potrà più esercitare A PAG. 3 nelle strutture private

Gli Ordini siano “giudici” delle professioni “Occorre costruire i percorsi di accesso alla professione per assicurare l’adeguata preparazione del professionista senza bloccare l’ingresso di nuovi concorrenti. Non è necessario abolire gli ordini, ma riformarli. Il loro compito precipuo è la promozione della qualità delle prestazioni, il continuo aggiornamento dei professionisti, la tutela dei clienti prima che degli iscritti. È questo il salto di qualità”. Così Antonio Catricalà, presidente dell’Autorità garante della concorrenza nel corso della presentazione della Relazione Annuale sull’attività svolta nel 2006. In primo piano, al capitolo sugli interventi svolti nel settore delle professioni, il Garante ha ricordato il procedimento che ha riguardato la veterinaria, concludendo che la FNOVI si è impegnata a tutte le azioni che hanno permesso la chiusura dell’istruttoria: intervenire sul codice deontologico - in modo da consentire ai medici veterinari la pubblicità su titoli e specializzazioni professionali, caratteristiche del servizio offerto, onorario e costi complessivi delle prestazioni nonché a introdurre una disposizione in base alla quale il professionista determina con il cliente il compenso professionale e ad abrogare altre norme in contrasto con la concorrenza come pure la previsione di una distanza minima tra le strutture veterinarie. Infine, la Federazione si è impegnata a sottoporre all’Autorità tutte le eventuali future revisioni del codice deontologico rilevanti ai fini della tutela della concorrenza. Due giorni dopo, il 28 giugno scorso, Catricalà è tornato sul tema delle professioni, riferendo alle Commissioni riunite Bilancio e Attività Produttive i risultati dell’adeguamento degli Ordini alla Legge Bersani e lamentando che, a differenza dei veterinari, molti Ordini non hanno ancora applicato i principi delle liberalizzazioni. Quello del Garante, ha detto, non è un atteggiamento “punitivo”: “lo sforzo dell’Autorità - ha ribadito - è promuovere un processo di modernizzazione delle professioni, senza un loro snaturamento”. “Nel settore delle professioni - secondo l’Antitrust - i principi della competizione possono essere applicati in modo compatibile con la tutela degli interessi pubblici garantiti dalla regolazione”. Catricalà ha confermato le note tesi sui difficili rapporti fra concorrenza e ordinamento professionale, chiedendo un “un freno al proliferare del sistema ordinistico”, che costituisce “un apparato di controllo sproporzionato e costoso”. Tuttavia, ha anche riconosciuto che gli Ordini sono “il baluardo deontologico delle professioni e probabilmente - ha aggiunto - altri giudici potrebbero essere impropri”.

VISCO, SARÀ ANCHE VERO, MA... I nuovi indici economici, definiti dal Ministero dell'Economia per gli Studi di Settore, hanno suscitato negli ultimi tempi forti rimostranze da parte di tutte le categorie coinvolte ed anche dure contestazioni nei confronti degli esponenti del Governo, fra cui il Presidente del Consiglio Prodi, ma soprattutto, il Viceministro all'Economia, Vincenzo Visco. Molti Ministri di fronte a queste proteste hanno cercato di prendere le distanze, sostenendo che i controlli non terranno conto di questi indici, che non vuole essere un ritorno alla minimum tax, che si riprenderà un ampio confronto con le categorie, ecc. Visco, invece, e bisogna dargli atto di avere una forte coerenza, difende l'operato del Ministero sostenendo la correttezza del lavoro svolto e la piena attendibilità dei nuovi indici. In sostanza il Viceministro ritiene che questi indici non siano applicabili a molti solo perché la forte evasione fiscale ne stravolge il rapporto con la realtà. Secondo i dati del Ministero, riferiti al 2005, il 53,8% dei professionisti era congruo con un reddito medio di 59.300 euro mentre il 35,2%, con 23.600 euro, non era in linea con gli Studi. Secon-

do la logica di Visco dovremmo pensare che questo 35,2% sia composto solo da incredibili evasori. Comprendiamo benissimo che ci possano essere casi limite di: ammortamenti inesistenti, magazzini fasulli, dipendenti o collaboratori in nero o pacchi di ricevute mai emesse, ma da questo come è possibile pensare che chi dichiara poco sia automaticamente un evasore? Magari i grossi evasori sono quelli che dichiarano anche i valori maggiori e comunque, per questo, piacciono tanto a Visco. Parlando del nostro settore non crediamo accettabile che tanti giovani che oggi guadagnano due euro e che presentano denunce da fame possano essere colpevolizzati perché non rientrano negli indici previsti dal Ministero. Sappiamo tutti in che difficoltà si trova il nostro settore e, quindi, con quale diversa attenzione andrebbero considerati i redditi di molti colleghi. La verità è che gli Studi di Settore sono uno strumento che farà anche comodo al Ministero, per superare l'incapacità dello Stato di fare controlli fiscali seri, ma favorisce ancora una ■ volta i più furbi ed i veri evasori.

vet.journal - aggiornamento scientifico permanente on-line


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.