Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 8

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laPROFESSIONE

Corso avanzato di dermatologia Focus

VETERINARIA 8 | 2008

pressiva, ad esempio patologie neoplastiche o la sindrome di Cushing.

DERMATITI

Barbering autoindotto in un coniglio: il pelo della gola è roso.

Alopecia completa simmetrica del tronco in una cavia con cisti ovariche.

se principali sono rappresentate da ectoparassiti e dermatofiti. Nella cavia il prurito causato dall’acaro sarcoptide Trixacarus caviae causa un prurito così intenso da simulare una crisi epilettica. Anche in caso di alopecia il furetto si differenzia dagli altri piccoli mammiferi in quanto le cause principali sono riconducibili ad endocrinopatie. La malattia surrenalica, causata da iperplasia o neoplasie delle surrenali e conseguente secrezione di ormoni sessuali, è estremamente comune soprattutto nei soggetti sterilizzati precocemente (4-6 settimane di età) importati dagli allevamenti intensivi americani. Si manifesta con un’alopecia simmetrica diffusa, talvolta accompagnata da comedoni. L’esame ecografico delle surrenali è il mezzo diagnostico più utile. Quando possibile, il trattamento di elezione consiste nell’asportazione della surrenale colpita. L’alternativa, qualora la chirurgia non sia un’opzione valida, consiste nella terapia medica palliativa con la somministrazione periodica di leuprorelina, che sopprime i sintomi anche se non la progressione del tumore. Anche l’iperestrogenismo, condizione che si osserva nelle femmine intere o con residuo ovario, causa sintomi simili. Questa condizione tuttavia è molto più grave in quanto determina mielosoppressione e può portare alla morte in pochi mesi. Il trattamento con HCG, inducendo l’ovulazione, può consentire nei casi dubbi di differenziare le due condizioni. In coniglio e roditori la perdita di pelo può essere causata da dermatofitosi, “barbering” (il rosicchiamento del pelo, autoindotto o causato dai compagni per dominanza), deflusso telogeno per stress o a fine gravidanza, ectoparassiti. Nella cavia esiste un’endocrinopatia causata da cisti ovariche che si manifesta con l’alopecia simmetrica e progressiva del tronco. Nel cane della prateria è frequente osservare un’alopecia parziale simmetrica dei fianchi e del dorso, le cui cause sono poco chiare, che tuttavia sembra correlata alla muta e che in genere si risolve spontaneamente. Nel criceto si può avere un’alopecia causata da demodicosi che, come nel cane, deve far sempre sospettare la concomitante presenza di una patologia immunosop-

Nel furetto le dermatiti crostose sono rare. Il cimurro causa una dermatite eritematosa crostosa a livello di mento e inguine e un’intensa ipercheratosi dei cuscinetti plantari. Poiché il cimurro in questa specie è quasi sempre mortale, è importante la profilassi vaccinale. In coniglio e roditori le dermatiti desquamative e crostose sono quasi sempre causate da ectoparassiti e dermatofiti. Nel coniglio le condizioni parassitarie più comuni sono rappresentate dalla rogna auricolare, causata da Psoroptes cuniculi, con formazione di imponenti lesioni crostose del padiglione, dalla rogna sarcoptica (con localizzazione iniziale su dita, faccia, palpebre) e dalla cheyletiellosi, con desquamazione a livello di nuca e tronco. Nel coniglio si riscontrano spesso dermatiti erosive facilmente diagnosticabili in base alla localizzazione, delle quali è tuttavia necessario identificare la causa. A livello di mento e gola la causa principale è la malocclusione dentale, con formazione di punte dentali che, lacerando i tessuti molli della bocca, causano disfagia e quindi scialorrea. L’esame ispettivo della cavità orale e l’esame radiografico della dentatura sono indispensabili per una corretta diagnosi. Anche una dermatite erosiva della faccia, secondaria ad epifora, è causata quasi sempre da problemi dentali, ma raramente da condizioni oftalmiche. Le patologie dentali, infatti, possono causare l’ostruzione del dotto nasolacrimale, a causa dell’eccessivo allungamento delle radici dei denti. Anche in questo caso l’esame radiografico del cranio è utile per indirizzare la diagnosi. Una dermatite erosiva a livello inguinale può essere causata dal contatto prolungato con l’urina in caso di patologie urinarie, ma anche neurologiche o ortopediche che impediscono al coniglio di assumere la corretta posizione per urinare. In questo caso gli esami dell’urina e radiografici sono utili per giungere all’identificazione della causa. Anche il ciecotrofo (il tipo di feci che il coniglio ingerisce direttamente dall’ano per assumere importanti elementi nutritivi), soprattutto se è di consistenza alterata, può causare una dermatite; la causa più frequente è rappresentata da errori alimentari (carenza di fibra), ma anche le stesse condizioni ortopediche o neurologiche che entrano in causa nella dermatite da urina. Le dermatiti nodulari sono rappresentate quasi sempre da ascessi e tumori, che possono richiedere l’esecuzione di un esame citologico per la loro differenziazione. Nel coniglio gli a-

Rogna sarcoptica in un coniglio: la localizzazione periungueale è tipica.

Alopecia ed eritema secondaria a scialorrea in un coniglio con malocclusione dei denti molariformi. scessi, relativamente frequenti, richiedono un approccio terapeutico simile alle masse tumorali, vale a dire l’asportazione in blocco. La natura caseosa del pus rende, infatti, solitamente futile il trattamento tramite incisione e drenaggio. Particolarmente insidiosi sono gli ascessi della testa, in quanto solitamente secondari a malattie dentali e con coinvolgimento delle ossa mascellari o mandibolari e conseguente osteomielite. Questi ascessi richiedono sempre un’accurata indagine radiologica per valutare lo stato della dentatura e delle strutture ossee correlate. La terapia è complessa e si basa sull’asportazione dell’ascesso o la sua marsupializzazione, l’estrazione di eventuali denti coinvolti, l’applicazione locale di sostanze ad attività antibatterica e una terapia antibiotica prolungata. Gli ascessi odontogenici sono causati spesso da germi anaerobi, che non rispondo alla somministrazione di fluorochinoloni; una terapia adeguata richiede il ricorso alla coltura eseguita dalla capsula asessuale e al relativo antibiogramma. Una causa specifica di dermatiti nodulari nel coniglio è rappresentata dalla mixomatosi, patologia virale che causa la formazione di noduli e placche a livello di testa, orecchie e genitali. Nelle zone in cui è presente, la vaccinazione regolare rappresenta l’unico modo valido per proteggere il coniglio.

Criceto russo con un acantoma invasivo della regione mandibolare.

Nella cavia è caratteristica la formazione di un tumore a livello dorsolombare, il tricofollicoloma, che può raggiungere dimensioni notevoli ma che è benigno e si presta bene alla resezione chirurgica. Nei criceti, soprattutto i criceti russi, l’incidenza di tumori cutanei è particolarmente elevata. Se trattati in tempo, quando le loro dimensioni sono ancora ridotte, queste lesioni spesso si prestano molto bene all’asportazione chirurgica. Nel ratto i tumori mammari sono frequenti in entrambi i sessi, e sono quasi sempre benigni e facilmente asportabili, al contrario del topo in cui, vista l’elevata incidenza di recidive, l’intervento chirurgico non è consigliabile.

DUE CASI INSOLITI NEL CONIGLIO

Cheyletiellosi

La dr. Paola Roccabianca ha presentato due insoliti casi dermatologici nel coniglio, un caso di adenite sebacea e una dermatite esfoliativa secondaria a timoma, due esempi di come quadri clinici insoliti possano essere diagnosticati con il ricorso all’esame istologico. È seguita

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un’interessante discussione sui tumori cutanei dei piccoli mammiferi e la presentazione di numerosi quadri istologici. Nel furetto il tumore cutaneo più comune è risultato il mastocitoma, che in questa specie ha un comportamento tipicamente benigno. L’asportazione chirurgica non richiede ampi margini, né il trattamento preventivo con antistaminici. Altri tumori relativamente frequenti sono gli adenomi ed epiteliomi sebacei e i cordomi, questi ultimi piuttosto caratteristici per la localizzazione sulla punta della coda. Il linfoma, pur essendo comune nel furetto, nella sua presentazione primariamente cutanea è relativamente raro. Nel complesso, i tumori cutanei in questa specie sono in maggioranza benigni. Il furetto è risultato particolarmente suscettibile all’infezione tubercolare e un quadro frequente è rappresentato dalla congiuntivite tubercolare, che è probabilmente molto sottodiagnosticata e va sospettata nelle congiuntiviti refrattarie ai comuni trattamenti antibiotici. Nei criceti i tumori cutanei sono molto comuni e in alcuni casi riconoscono un’eziologia virale (hamster polyomavirus, un virus DNA con diversi sierotipi). Tra i tumori, particolarmente frequenti sono acantomi, sarcomi, carcinomi, linfomi, tricofollicolomi, tricoepiteliomi e papillomi.

LA TERAPIA Dal punto di vista terapeutico il furetto non presenta particolarità rilevanti e può essere considerato come un gatto. Occorre far attenzione all’impiego degli aminoglicosidi e dei FANS, che facilmente possono indurre problemi di tossicità se impiegati in modo improprio. Mentre l’utilizzo degli antiparassitari esterni è estrapolabile dal gatto, l’uso del collare antipulci rappresenta una controindicazione assoluta per il rischio concreto che venga fatto a pezzi e ingerito. Coniglio e roditori presentano invece numerose particolarità, che rendono molto pericolosa l’estrapolazione dalla medicina di cane e gatto. Particolare importanza va posta nella scelta degli antibiotici, poiché in molti casi (es. betalattamici e macrolidi) un antibiotico inadatto può indurre una grave alterazione della flora intestinale causando la morte del paziente. Antibiotici relativamente sicuri in tutte le specie sono i fluorochinoloni, il cloramfenicolo e il metronidazolo e nel coniglio, la penicillina procaina ma solo per via parenterale. Ad eccezione del furetto, il cortisone è controindicato per la sua spiccata azione immunodepressiva. Nella cavia, gli antistaminici possono indurre gravi effetti collaterali. Tra gli antiparassitari, nel coniglio e nei roditori si possono impiegare ivermectina, selamectina e imidacloprid. Il fipronil è controindicato nel coniglio perché può indurre gravi reazioni sistemiche fino alla morte; per prudenza, il suo uso è sconsigliato anche nei roditori, mancando dati sulla sua sicurezza. Riguardo gli antimicotici, l’impiego è piuttosto empirico ed estrapolato dall’uso in cani e gatti. Tra i prodotti topici si possono impiegare econazolo, miconazolo, enilconazolo e clorexidina, con la precauzione che i bagni possono essere controindicati per il rischio di indurre shock, o per la taglia molto ridotta del soggetto (es. topi e criceti); non va mai trascurato inoltre il rischio di causare ipotermia. Tra i prodotti sistemici appare relativamente ben tollerato ed efficace l’itraconazolo per via orale alla dose di 5-10 mg/kg. Nella terapia topica si deve sempre tenere presente l’abitudine di questi piccoli mammiferi di pulirsi meticolosamente, ingerendo ogni sostanza applicata sul corpo. Prodotti contenenti cortisonici o antibiotici enterotossici possono quindi causare gravi effetti collaterali anche per via topica. Ogni prodotto, inoltre, va applicato sulla cute dopo la tosatura, per evitare di imbrattare il pelo. Per lo stesso motivo vanno evitati i prodotti oleosi, come le pomate. ■


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