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Intervista al Majosuona

SCUOLA INTERVISTA AL MAJOSUONA

LARA RESMINI, 1A; CHRISTIAN PAVESI, 2H; DANIELE RISO, 5cc

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Allora, prima di tutto, presentati: chi sei, che cosa fate nel gruppo e perché dovrebbero ascoltarvi e unirsi a voi?

Dunque, sono Pietro Ciavatta di 4 A scientifico. Sono un batterista, amo la musica, e per questo tengo moltissimo al Majosuona. Il Majosuona è la band della scuola; riunisce tutti i musicisti e i cantanti che vogliono aderire a questo progetto. Quando si entra a far parte del Majosuona, si entra a far parte di una famiglia, di un vero gruppo; infatti il Majosuona può essere importante anche per affinare le proprie tecniche musicali e capire come si gestisce una band perché si comprendono le dinamiche del suonare con qualcun altro e si gettano le basi per formare una band. Io stesso avevo fondato una band in prima, quindi ritengo che unirsi al Majosuona serva per la crescita personale del musicista.

Che genere di musica portate?

Classic rock, alternative rock, pop rock o anche pop; canzoni abbastanza famose in modo tale che il pubblico possa apprezzarle.

Domanda un po’ personale, chi è il tuo idolo della musica?

Il mio idolo è Nicko McBrain, batterista degli Iron Maiden, Il mio gruppo preferito.

Cosa ti ha portato a suonare la batteria e come è nato questo, se così si può dire, amore?

Sin da piccolo avevo mostrato questa passione, ma non ne avevo mai ricevuto una batteria, se non un’endokit, quella per bambini. Poi in terza media mi è stata regalata la mia prima batteria elettronica. Da lì è nato tutto: ho iniziato ad avere una passione vera e propria.

Quale è stata la tua più grande soddisfazione nella musica?

Ce ne sono state tante; una delle prime è stata riuscire a suonare un pezzo piuttosto difficile degli Iron Maiden, e poi sicuramente il mio primo live.

Adesso come adesso qual è il tuo più grande sogno?

Il mio più grande sogno è quello di far comprendere l’importanza della vera musica, specialmente ora, dato che in questi tempi si sta procedendo verso un tipo di musica meno improntata sulle proprie emozioni e più sull’aspetto esteriore, e anche piuttosto banale, quindi sogno di mantenere il rock vivo negli anni a venire con il mio operato, sperando di diventare famoso.

Il 22 vi esibirete in diretta su YouTube sul canale della scuola. Parlaci un po’ di questo concerto che farete, cosa porterete, se siete emozionati.

Ovviamente siamo emozionati: l’ultimo live che abbiamo fatto è stato alla corrida del dicembre 2019 e la voglia di suonare è tanta. L’unica cosa brutta è che non saremo in live davanti a un pubblico vero e proprio, per colpa del Covid. Per questo ci sarà una diretta streaming sul sito Youtube della scuola. Esibirsi, però, è sempre bello, in qualsiasi modo lo si faccia.

Quali canzoni porterete?

Le canzoni che porteremo sono ovviamente a tema natalizio, ma incentrate sul rock. Saranno circa una decina.

Quante band ci sono nel Majosuona?

Nel Majosuona non ci sono delle vere e proprie band separate. Siamo in 30 e all’inizio si scelgono una quindicina di canzoni, per ogni canzone ciascun partecipante può prenotare il posto per suonarle, quindi ogni volta cambiano i musicisti con cui si suona. All’infuori del Majosuona poi si possono creare delle band, ma quelle sono una cosa privata.

Parteciperanno tutti gli studenti del Majosuona?

Sì, parteciperanno tutti, visto che ognuno ha almeno un brano.

Siete in di più dell’anno scorso?

All’inizio eravamo una quindicina, poi il Majosuona è morto. Siamo però riusciti a rimetterlo in piedi raggruppando addirittura una trentina di studenti. Non ci aspettavamo minimamente questa crescita.

È pesante dirigere tutto?

Devo dire che è molto difficile organizzare le prove e le canzoni. Facciamo le prove circa una volta a settimana, al venerdì, per due ore, e suoniamo quattro brani della scaletta. Se qualcuno all’ultimo momento non può venire, dobbiamo riorganizzare tutto di nuovo. Poi dobbiamo prenotare l’aula magna o l’altra aula che ci hanno riservato, comprare della nuova strumentazione… c’è molto lavoro da fare, ma per fortuna non sono solo: c’è anche Lorenzo, l’altro responsabile, quindi ci diamo una mano a vicenda. Ovviamente ci sono anche delle conflittualità tra

noi due, alla fine riusciamo comunque a metterci d’accordo sempre. Devo dire che nonostante tutto lo sforzo, alla fine vedere tutti che suonano insieme e le persone che vengono ad ascoltarci è una grande soddisfazione.

Vuoi dire qualcosa per fare un augurio al popolo del Majo?

Cercate di seguire la vera musica che c’è dentro ognuno di noi, non solo da passivi ma anche da attivi. Ovviamente la musica non può essere una passione per tutti, però penso comunque che la musica passiva debba essere quella bella. La musica vera è quella che deve essere nella vita di tutti noi: per rallegrare la giornata è fondamentale.

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