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La via del tabacco

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Posta del cuore

Posta del cuore

SOFIA POZZONI, 3C

Il romanzo “La via del tabacco” dello scrittore e giornalista statunitense Erskine P. Caldwell è stato pubblicato nel 1932. Protagonista di questo drammatico racconto è la famiglia Lester: miseri contadini bianchi che sembrano non poter uscire dallo stato di povertà e ignoranza in cui si trovano, il cui destino è legato a quello di un desolato appezzamento di terreno del Sud rurale, impoverito dalla Grande Depressione. Jeeter, il capofamiglia, si rifiuta categoricamente di andare a lavorare in qualche nuova fabbrica e, quasi disinteressandosi del destino dei familiari, si ostina a voler coltivare cotone senza però averne i mezzi. La moglie Ada è rassegnata e ha come unica aspirazione un nuovo vestito con cui essere seppellita. Dei loro figli, molti sono fuggiti grazie al matrimonio e altri sono invece confinati a quella vita senza via di scampo. In questo romanzo Caldwell porta alla luce la misera condizione, l’abbagliante crudeltà e l‘ignoranza dei contadini del Sud utilizzando un linguaggio molto crudo, che riflette la glaciale indifferenza dei personaggi verso ogni crudeltà narrata. Le scene descritte talvolta sono talmente surreali da risultare grottesche. Se all’inizio si prova una sorta di compassione nei confronti della sfortunata famiglia Lester, questo sentimento scompare quando inizia ad emergere l’egoismo che spinge alle azioni più brutali i protagonisti e li priva della loro umanità e di qualsiasi sentimento. Senza possibilità di riscatto, in parte per pigrizia e in parte per ignoranza, i Lester subiscono passivamente ogni evento catastrofico che si abbatte su di loro, procrastinando ogni decisione e affidandosi ottusamente all’idea che Dio li salverà e il mondo tornerà indietro, ad un periodo meno arido.

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