"Corrente", anno III, n.4, 29 febbraio 1940

29 FEBBRAIO 1940-XVIII

UN NUMERO C. 50 ABB. ANNUO L. 10

CORRENTE 01

ANNO III - N. 4 C. C. P. N. 3/4504

Vite Glovenl l•

PERIODICO QUINDICINALE DI LETTERATURA - ARTE - POLITICA • FONDATO E DIRETTO DA ERNESTO TRECCANI SOMMARIO. — DINO DEL Bo : I codici del tempo — ALESSANDRO BONSANTI : Sopra alcuni personaggi eventuali — FABIO RIMASSA : Febbre balcanica — TRAVERSO, QUASIMODO: Per Una traduzione di Saffo — CIRILI.O E METODIO : Prato — CAMILLO SBARBARO : Calcomanie — EUGENIO MONTALE: Mottetto (poesia) — GIAIME PINTOR : Sempre di nuovo, Eros (poesie, traduz. da R. M. Rilke) — ERICH BAUMBACH: Henri Matisse — RAFFAELE DE GRADA : Mario Mafai — ARNALDO BECCARIA: Ancora a proposito di Morandi — Proemio alle ricerche per l'E 42 — Lettera del pittore illustre — Mostre — GIUSEPPE MESIRCA : Ii pittore Gino Rossi — B. J.: Filosofia: Convinzioni — BALDO CURATO: Evoluzione pirandelliana — LU.Ro.: Vita musicale — M. DONA: Le novità alla Scala.

que tutela esterna. Inoltre l'apprezzamento rivolto a più riprese I CODICI DEL TEMPO all'Italia per la saggia politica di BALCANICA distensione e per gli sforzi per il mantenimento della pace nei Balcani, costituisce l'unica deroga alA chiusura avvenuta della Con- l'isolamento al quale tendono chiaLa consegna impartita dal Duce pare strettamente vincolata; perferenza di Belgrado, il romeno Ga- ramente le quattro potenze del r; ai componenti della Commissione chè a questo punto è impossibile fencu ha concluso i lavori dell'ot- patto.

• del Senato e della Camera dei Fa- trascurare quel tormentoso ma itava sessione del Consiglio dell'InConsiderando particolarmente i sci e delle Corporazioni per la ri- ninterrotto richiamo della realtà, tesa balcanica con la lettura ai singoli Stati, riassumeremo la loro forma dei Codici stabilisce irrevo- che del resto è la misura costante giornalisti di un breve comunicato. posizione nell'attuale situazione eudalla cabilmente alla fine dell'anno soquale non potrà mai estraCon i sette punti di questo, Ju- ropea. i lare 194o il termine entro il quale niarsi nessun elemento regolatore goslavia, Romania, Grecia e TurLa Grecia si è trovata improv • i Codici dovranno essere e saranno della vita in comune ed il diritto chia hanno reso noto che l'Intesa visamente di fronte all'insediamenpronti; con l'annunzio di tale av- in modo particolare, che appunto balcanica, mantenendo i vincoli to dell'Italia nei Balcani, ed ha venimento l'Italia ancora una vol- nell'applicazione della norma al cache legano i quattro Stati col per- saggiamente agito secondo una liso concreto incontra la sua normata testimonia come essa intenfezionamento' di legami economici, nea di condotta che ha portato le da adeguare l'ordinamento giuri- le valorizzazione e l'universale mocon frequenti contatti tra i loro due nazioni ad un'amicizia effettitivo della sua esistenza. dico, oltre che alle caratteristirappresentanti e col prolungamen- va, le cui dichiarazioni ufficiali eche più salienti dell'epoca moderDi tali convinzioni è sempre to del Patto per altri sette anni del stremamente cordiali hanno rispect na, anche e sopratutto a quella consistito il patrimonio giuridico 9 febbraio 1941, ha deciso di ri- chiato la reale volontà di un mospeciale dottrina alla quale lo Sta- dei popoli, sia pure attraverso molmanere fedele ai principii di pa- dus vivendi che poggia sulla base to si inspira e dalla quale i prin- teplici differenze e ricorrenti tan ce, di ordine e di sicurezza nel Sud di una salda reciproca simpatia. cipii e l'esegesi del diritto non pos- gibili aberrazioni; ma sempre ed in Est europeo, e di mantenere, con Eliminata ogni causa di contrasto sono e non potranno mai prescin- ogni evenienza si è potuto consta una lineare politica, rapporti di con la Turchia, secolare avversadere. tare come la scienza giuridica abbuon vicinato con tutti. ria, la Grecia, entrata a far parte La celebre polveriera d'Europa dell'Intesa balcanica, erede natuNon si tratta quindi di una sem- bia saputo ricondursi dalla parte si sarebbe dunque tramutata in un rale di quella Piccola Intesa creata plice e parziale considerazione so- della più chiara realtà, a volte percomplesso di forze positive, decise principalmente contro la Bulgaria ciologica, la quale sia in grado di sino con straordinarii contrasti e a circoscrivere ogni pericolo di ed Ungheria, continua ad ascoltaraggiungere questa splendida meta con rimedii che sembravano addiguerra nei Balcani ed a quella so- re in silenzio le richieste bulgare di da sola; sono invece intervenuti ta- rittura illegittimi, a volte rimalidarietà che trova il suo primo revisionismo, tendenti al ricupero luni definitivi avvenimenti uniti a nendo la scienza confusa e come — per lei fondamento nell'assoluta ed indi- dello sbocco sull'Egeo col porto di delle forme recentissime di com- accasciata sotto il peso non mai troppo oneroso, ma che pendente neutralità dei paesi bal- Kavalle, già tolte dai bulgari ai portamento sociale, che nella Ripoteva prevenirla troppo all'imcanici? turchi dopo la guerra del 1912-13 voluzione hanno incontrato la loro provviso — di nuove e più grandi di coalizione.

Questo avrebbe dovuto costituiragione primaria e che pertanto realtà.

Nell'epoca odierna può afLa Bulgaria, d'altra parte, ha più re il fatto nuovo. Fatto nuovo, che comprovano tutti come, nel pen- fermarsi con sufficiente e documense non si è rivelato alla chiusura volte dichiarato che non ricorrerà siero e nel contegno degli uomini, tata sicurezza che le due estreme, della Conferenza di Belgrado, le alle armi per ottenere quella revinuovi metodi e nuovi propositi ma non del tutto antitetiche situacui conclusioni erano già state fa- sione di Neuilly, la cui rilevanza imporsi.

E siano infine venuti ad zioni si sono succedute ed anzi cocilmente previste dagli osservatori, considera saggiamente inferiore a per primo è stato risolto l'eterno me Antrecciate con immensa rapidinon si motivava, d'altra parte, quella del collettivo beneficio di perchè problema — e combattuto Disegno di MATISSE tà, immediatamente ponendo in sullo svolgimento di una condotta una pace duratura e sicura con gli vano sarebbe il disconoscere quan- luce certe loro imperative richieste politica seria e decisa e di una li- Stati confinanti. gran incidere su ad esso venga to e situando la scienza del diritto Della saggia politica estera bulnea d'azione ben definita da molparte dei fenomeni della vita so- nella difficile necessità di assumeto tempo. Non saranno infatti i ri- gara si può trarre ad esempio la. debba supremazia una se ciale — re ben presto una propria posiziosultati della conferenza dei quattro recente dichiarazione di Kiosseivadunque venir riconosciuta alla po- ne; ed è appunto a tali richieste ministri i fattori che decideranno nov, il quale ha riaffermato la volitica, la quale è certamente tra i che corrisponde la riforma dei Codiil proseguimento di quella pace, al- lontà. della Bulgaria dì « rimanere più diretti e responsabili autori di ci comandata dal Duce, con la rila quale tendono le dichiarazioni lontana dall'incendio che minaccia questo accennato stato di cose; cerca di quello che nell'attuale moI. se dirigente, ha ormai fatto il suo ufficiali delle quattro nazioni, date di assumere proporzioni impreviproblema che del resto pone innan- mento storico appare « il giusto ste'». Mutilata dapprima dopo la Va sulle bocche che un cavallo tempo, e insomma perduto ogni si- le troppo diverse situazioni e le di- seconda zi la decisiva domanda, se il di- punto di equilibrio fra tradizione e guerra balcanica, la Bulverse impostazioni dei problemi ingnificato e ogni influenza nella soritto debba incontrare nel rigidi- rivoluzione », con il riconoscimen- bianco porti fortuna. Secondo certerni di ciascuna di esse; piutto- garia ha perduto anche la Dobrucietà moderna; quando addirittura smo dommatico e nella interpreta- to ottenuto dal diritto non soltan- tuni invece, meno ottimisti, perché sto è da tenere in ogni caso pre- gia nord-orientale, annessa dalla zione sillogistica i suoi limiti inde- to dei suoi requisiti positivi — i fortuna si dia, occorre che i cavalli non si sostiene che ha mancato, o sente l'insediamento italiano nella Romania con quel trattato di r rogabili e fissi o non invece esso quali, se gli appartengono, non bianchi siano tre. Ma che avviene inunciato, ai suoi compiti e privi- penisola balcanica, ed il suo suc- Neuilly del quale i bulgari contiarrivi a comprendere la persona possono tuttavia da soli contras- se i cavalli saranno quattro? Non legi. E subito si offrono mille ra- cessivo atteggiamento nei riguardi nuano a chiedere insistentemente, secondo un'esatta concezione inte- segnarlo — ma sopratutto della è errato supporre che, ove ci capi- gioni per sostenerlo; che essa non dei nuovi vicini. Invano invocata ma senza ricorrere ad espressioni grale e quindi la vita nella sfera sua feconda convenienza di opera- terà questa inconsueta occasione, detiene ormai il potere politico; da qualcuno con la speranza,di far- di forza e di prepotenza, la pacifidelle sue complete esigenze. A que- re, di essere insomma ed in ogni ne causa di discrepanza politica fra ca revisione. In occasione dei reaver dopo dubitato della nostra vi- che anche la ricchezza le è sfugsto proposito la relazione pronun- momento in grado di corrisponl'Italia e i Balcani, l'unione con centi accordi commerciali, si è pendi gita mano; né infine, potrebbe ziata dal Ministro della Giustizia dere ai sempre ulteriori rapporti sta, sosteremo perplessi, e, in certo dirsi tuttora l'unica arbitra del l'Albania si è affermata come l'oc• sato ad un riavvicinamento russoha chiaramente affermato il criterio che si propongono alle umane per- senso, sgomenti. Eravamo disposti buon gusto e casione di rinsaldare efficacemente bulgaro nel campo politico, ed aldelle belle maniere. a sperare e credere in una fortuna di che tra politica e diritto non pos- sone. la già solida amicizia con la Grecia l'eventualità' di un patto di nonUn titolato, si ode, vale meno di sono esistere confini o. diaframmi, Allora la posizione del diritto tre cavalli, mentre una di quattro un ingegnere, di un aviatore, di e la Jugoslavia. L'Italia, oltre che aggressione, simile a quelli conclula più forte potenza dei Balcani, si coi paesi baltici. ma che al contrario essi sono colle- assume una figura dinamica, poi- turba ogni nostra previsione, e ci Una secca smentita ha tagliato gati da un nesso assoluto in quan- chè restituisce alla vita alcune van- spinge a ritenere che almeno uno uno sportivo. E davvero tuttocid è ne è divenuta anche la stabilizzacorto a simili elucubrazioni, frutto to rappresentano fasi indiccrriabili taggiose garanzie di certezza in dei cavalli sia di troppo per noi. così ovvio e universalmente risa- trice degli opposti interessi. nel divenire di un popolo; in tal cambio di quella fiducia primaria Ovvero pensiamo che bisognerebbe puto che sembra inutile ripeterlo.

Sfaldatasi con la garanzia alla di chi rammentava la ben nota modo il legislatore Fascista ha e- che gli individui hanno in esso sa- gridare al miracolo, mentre la for- Talchè non vi è poi da meravigliar- Cecoslovacchia, con la definitiva simpatia bulgara per la Russia zaspresso e speculato una inconfuta- puto riporre; e non v'è chi non tuna a cui si crede, scomparsa di questa la Piccola In- rista, che allora si era assunta, non e che si ambi- si quando avvenga di scoprire che bile nonna e cioè che il sistema possa vedere come queste garanzie tesa è crollata bruscamente. Ma solo altruisticamente, la parte di l'aristocrazia, dopo aver perduti sce, è una ragionevole fortuna che con essa non è scomparso l'edificio gran madre dei popoli slavi. Congiuridico rappresenta la più sicu- appariranno tanto più esatte e siquei vasti territori, si sia tutta rinon si distacca dalla realtà, e alla cludendo, la. Bulgaria, assente per un di forza ra tutela e l'inviolabile cure quanto maggiore risulterà la dotta nella vanità, e di lì operi e costruito dopo Versaglia e, per la questioni di principio e di fatto salvezza di Versaglia, del Trianon sistema politico. aderenza del diritto alla vita, otte- quale, del resto, abbiamo infine col- governi tuttora a suo piacimento, laborato anche con i nostri persoe di Neuilly. Lo smembramento dall'Intesa balcanica, ha desideraSulla scorta di tale criterio ed in nuta mediante un'introspezione coe con resultati spesso altrettanto bulgaro ed ancor più quello un- to ugualmente confermare che i nali talenti. da Che cosa profonda parte di e desideriamo, scienziosa relazione a simile norma occorre magistrati ed interpreti dopo tutto? Che un negozio av- notevoli di quando indossava ar- gherese avevano trovato la loro di suoi desideri di pace si fondano sulche la dottrina e la giurisprudenza legislatori fesa nell'associazione delle tre po- la volontà unanime del Governo e alle quali soggiace viato si concluda a nostro vantag- mature di ferro. questioni delle portino ancora la loro attenzione recitenze che avevano partecipato alla del paese. interferenze e delle gio, che un determinato onore ci sulla nuovissima condizione nella ciascuno III. La Turchia, uscita stremata nel spartizione della preda. Contro insorgere se- venga reso, che la donna di cui quale versa oggi il diritto e s'accor- proche che possono 1919 da tre guerre consecutive e Di certe difficoltà morali, qualunque interesse buimagiaro e numerosa e e così gamma condo una siamo innamorati si decida a rigano quali debbano essere i limiti pure di alcuni impegni pratici, av- gaio, la Piccola Intesa aveva sfo- costituenti successivamente sempre dalla controversia che e quali le possibilità della sua in- complessa, cambiarci di eguale amore,' oppupiù disastrose disfatte, non trovò all'isino il compone conciliatore viene a un dipresso come di certe derato l'arma durissima ma perifluenza; perchè è necessario che, migliore soluzione, per rimettersi re, genericamente, che la disdetta colosa ad odell'antirevisionismo perfetsalite ripide, che per averne ragioparallelo all'aggiornamento dei Co- potesi del reato meditato e in sesto, che scatenarne una quarche ci perseguita da un certo temdell'Austria gni costo.

L'Anschluss che opportuno to.

Ed è insieme ne occorre prenderle di scancio indici e dei testi, abbia luogo il rinpo, cessi di perseguitarci. O di vinalla Germania aprì gli occhi solo ta contro la Grecia. Nonostante gli novamento nelle intenzioni e nello un'altra verità venga ancora acvece che di petto. E questo non a pochi. La susseguente scompar- aiuti e gli incoraggiamenti ancennata : perchè quanto sin qui si cere al lotto, di guarire da un mavuol già significare, da parte di chi sa della « garantita » Cecoslovac- glo-francesi, questa fu facilmente spirito di coloro che sono chiamati è venuto affermando non deve ri- le, di assistere alla perdita di un che sono e interpreti gli esserne ad si mette nell'impresa, Umidità, pu- chia non impedì la garanzia e la schiacciata dalle armi turche e dal connettersi unicamente alla riforpartecipi, non meno degli autori ma dei Codici, la quale è in fun- nemico. Chiederemmo noi mai for- sillanimità, vigliaccheria, e tanto susseguente scomparsa della Polo- genio di Kemal Pascià che con alse, di diventare buoni, se siamo immediati delle leggi, di una assai zione di un meno rinuncia. Ovvero ipocrisia e nia. Nel frattempo l'Ungheria ha trettanto vigore e rinnovata fortuprogramma che ha rana ha condotto la Turchia in venti grave responsabilità. E bisogna an- dici spirituali e che dunque si pre- cattivi; generosi, se avari; leali, se pigrizia.

Eppure accade che si elo- cominciato a riavere una parte di anni di pacifica ricostruzione ad cora ricordare che i risultati ai qua- occupa di una restaurazione uni- ipocriti e malfidi? d'essere Wilcon vicini, quanto le è dai dovuto gi chi le prende di petto, e rimane un altissimo livello economico poli è auspicabile che si riesca a per- versale; cosi che se attualmente si liam Shakespeare, o la più smilza sconfitto, e addirittura 'precipita la Rutenia e i distretti ungheresi litico e militare. I suoi successori, venire, dovranno venir riferiti — sta delle sue attrici, e vivere nella Lon- (un per tutto il ex-cecoslovacchi.

Ma regipervenendo attraverso un carattere, si ascolta, un eroe), tanto in sede scientifica quanto in me politico all'effettuazione di un dra di Samuel Pepys? Di cammiresto ci sarà bisogno di altre ga- e particolarmente l'abile Saragioe si guardi invece di malocchio, e ranzie e conseguenti scomparse? glu, barcamenandosi tra gli opposede di dichiarato giudizio — non ordinamento giuridico che ad es. nare leggeri come suluna piuma si incolpi di avvedutezza, e peg- Quanto alle prime, l'atteggiamen- sti interessi, hanno ceduto l'alleansolamente a quelli che vengono co- se risulta quanto mai vincolato e munemente denominati come i coerente, non è improbabile che la punta del campanile? o soltanto gio (è uno che sa fare, di solito ci to negativo dei quattro di Belgra- za turca ai franco-inglesi al caro principii generali del diritto, nep- domani possano essere le stesse di diventare un Peter Pan per un si esprime), chi le prende di scan- do ha suscitato le malcelate ire dei prezzo di Alessandretta, senza ugualmente trovarsi in pericolosa pure si confineranno tra le righe e realizzazioni del diritto e le leggi giorno, onde punire gli ingiusti, ed do e le vince. Il che non si capisce franco-inglesi. Infatti, dal comuni- opposizione ai Sovieti, mediante la nei commi dei codici, sibbene in- di un'osservata giustizia ad indi- esaltare l'innocenza? come avvenga, se lo scopo non era cato menzionato si deduce che a nota clausola del patto tripartito vestiranno con assoluta immedia- care alla politica l'opportunità di gid di perdere, ma di vincere, di Belgrado si siano respinte cosa la di Ankara, in base alla quale la tezza quel significato contingente taluni atteggiamenti e la direzioII. idea del blocco difensivo (già scondiritto o di scanclo che si fosse. della vita, quel mondo frammen- ne per certe nuove vittorie. sigliato dall'Italia con una nota Turchia non appoggerà eventuali Viene fatto spesso di ascoltare tario e quotidiano dell'esperienza Alessandro Bestiame! dell'« Informazione Diplomatica »), Fabio Rlmassa Dino Del Bo che l'aristocrazia, in quanto clas- (Continua a pag. 2) al quale la natura del diritto apquanto quella di accettare qualun- (Continua a pag. 6)

FEBBRE

SOPRA ALCUNI PERSONAGGI E VENTUALI

2 • CORRENTE (Conttnaaxtone da pag. 11

SOPRA ALCUNI PERSONAGGI EVENTUALI IV. Ci troviamo :n campagna, o in q ualunque altro luogo dove ci è dato di godere dello spettacolo della natura, non soprafutto dalle opere, anche egregie, dell'uomo. E camminando, e seguendo i moti del nostro preponderante sentimento, e dei solitari pensieri, ora un particolare ci attrae, ora un altro, su cui i nostri sguardi si posano onde trarne, quali api liete nel lavoro, nutrimento per questi e per q uello. Ed ora finalmente un intero paesaggio, che distaccandosi dalle altre cose circostanti, par quasi che formi come una veduta a se, e voglia essere considerato come per sè stante. Ma ecco che a poco a poco, e mentre sempre più ci si ingolfa in questa riflessione, quel paesaggio cessa per opera del nostro intelletto, della sua qualità di spettacolo naturale, e sempre più si compone in una fissità immutabile, propria dell'artifizio dell'arte. Finché noi non perveniamo a toglierlo di li dove si trova, e a ridurlo tale e quale dentro le pagine di un libro presunto, o, dopo averlo incorniciato accuratamente, penzoloni da una parete davanti alla quale sostiamo in ammirazione, soddisfatti. Invero, ne abbiamo di che.

Soltanto da questo istante, dopo la metamorfosi subita, il paesaggio ci offre quel diletto che in esso cercavamo, e che è giusto ci dia l'autentica veduta che abbiamo tuttora sotto gli occhi; solo ora possiamo completamente apprezzarne la verità, goderne la bellezza, la grandiosità, o la grazia, e sentircene persuasi fino alla inconfondibile commozione che l'arte procura.

Storture di spiriti soggetti alle tirannie dell'immaginazione? o peggio, intellettualistici compiacimenti? Probabilmente, anche senza tener conto delle caute voci della ragione, così contenendoci qualcosa ci avviene di perdere di quella bellezza, non foss'altro un disinteressato stupore al suo apparire. Ma ci consola la riflessione che comunque, nessuno potè mai possederla come noi la possediamo, e proprio mercé quei nostri innocenti giochi di prestigio.

V. Si veda il pensiero quattordicesimo del Leopardi, e lo si rettifichi e temperi come segue: che non sarebbe piccola infelicità dei parenti se, scorgendo i loro figlioli di pochi anni graziosamente sorridere nel segreto dei minuscoli e lieti pensieri, e con festa grande andar d'attorno e adoprarsi nei loro giochi, tosto gli venisse fatto, invece di rallegrarsi ciecamente dello spettacolo, di riflettere non già che un giorno quanto in questo medesimo li ha turbati e li turba, ovvero altro di simile e fors'anche di peggio, potrà turbare quei piccoletti (perché certamente molti parenti questo riflettono, e ne raccapricciano in cuore), ma che tanto delicato candore, tanta innocenza, dovranno necessariamente perire.

VI. E proprio d'ogni società, lodarsi con forte impegno di alcune determinate virtù che ritiene di possedere, e alle quali comunque dimostra di aspirare, e respingere con eguale vigore certi determinati vizi, che non possiede o sostiene di non possedere, e che comunque condanna. E poiché le società sono diverse, avviene che alcuna consideri virtù ciò che altrove è vizio, e dunque lodi qui ciò che là è condannato, e viceversa. O anche che sia cosi tollerante, e diciamo guasta nelle radici, che arrivi non solo a non avversare e reprimere il vizio ed esaltare le virtù, ma a lodarsi di esso vizio in quanto vizio, e deridere e dileggiare la virtù, proprio perché virtù. Ma qualora si ricerchi davvero il comico, e lo si voglia rintracciare in materia severa e triste, non conviene fermarsi a queste considerazioni, sibbene vedere come la moda, e le consuetudini, e anche i bisogni, possano influire in modo tale sopra una società, che quanto un giorno fu considerato in essa vir-

tù, domani in quella medesima sia tenuto per vizio, e virtù ciò che innanzi per vizio venne perseguito. Cosi, e tanto per scendere agli esempi, se oggi un Panni risorgesse, sicuramente lo udiremmo sferzare non proprio l'ignavia dei giovani, e le molli piume, ma piuttosto la straordinaria agitazione che dimostrano, e la loro crescente baldanza. E come non è da credere che ciascuna società s'inganni nello stabilire ciò che meglio le si confa, occorre concludere che gli uomini devono adattarsi ad essere ritenuti qui virtuosi e lodevoli, là viziati e reprensibili, per un loro unico comportamento. E similmente vedersi, sia qui che là, per quel medesimo comportamento, oggi acclamati e domani respinti.

VII. Seguiamo questo innamorato che va lungo il fiume, e per i suoi atti, e per quel tanto dell'animo che da essi traspare, dimostra di essere immelanconito e irrequieto anche di più che al suo stato non appartenga, Così non sarà difficile opinare che venne contrariato proprio nel suo dominante sentimento; la persona amata mancò quest'oggi al convegno consueto, ovvero si schermi di recarvisi, essendo diversamente trattenuta in casa propria o d'amici. Ora egli, nel primo caso, va fantasticando su quanto la indusse a mancare la promessa; vi scopre la tirannia dei parenti o di un marito; ovvero incomincia a farneticare il peggio, si teme disamato, forsanche tradito, e rabbiosamente ricerca, tra le nebbie della memoria, le fattezze di un ipotetico rivale. Nel secondo, possedendo almeno una certezza, vi adopera intorno quella fantasia che dinanzi impiegava tutta nell'indovinare, segue pazientemente nella memoria le mosse dell'amata in quegli ambienti noti, fra le persone conosciute,' finché non trova egualmente un pretesto onde dubitare del sentimento e dell'onestà di lei, e finalmente tranquillo nella propria ipotetica disgrazia, di questa visione quanto più pub si tormenta. Quando, come avviene, non giudichi d'essere in diritto di vendicarsi dell'immaginario tradimento, e sospinto da questa idea che tiene luogo del desiderio, si precipita in cerca d'altra donna, della q uale possa eleggersi una complice. Ma non si trova in presenza di costei che subito questo proposito cade, ed egli incomincia a soffrire cento volte di più di quanto già non soffriva, nè è contento finché non ha trovato una scusa onde togliersi da quella vista, incurante dello stupore che produce. Rimorso derivante da un improvviso ricredersi sul conto della persona amata? o comunque disgusto di sè medesimo, e delle parole e degli atti dell'amore? Giusto sarà concludere che mentre tutto di un'altra donna gli ricorda quella da cui il suo pensiero non perviene a distaccarsi, nessuna gli pare paragonabile ad essa, nè poterla degnamente sostituire acciocché la vendetta sia piena, bensì di tanto inferiore quanto certamente non gli

apparirebbe in un diverso stato del suo animo. Ma sopratutto che, quanto più la donna ricercata per diversivo si mostrasse amorevole verso di lui, tanto più egli proverebbe il morso del sospetto e della gelosia, comrnisurando il valore di queste concessioni alle altre che la persona amata in quell'istante forse ad altri concede. E che da questo confronto egualmente rifugge, dalla minaccia di veder sorgere e crescere in lui questo ossessionante pensiero.

VIII. A ccade che per lungo seguito di anni, in istrada, sul tram, al teatro, ci venga fatto di incontrare q uelle solite tre o quattro persone, che ci sono ormai familiari nella fisionomia e nell'aspetto, ma di cui ignoriamo tutto, a incominciare dal nome. Finché un giorno, e senza che da parte loro abbiano cercato di entrare nella nostra dimestichezza, queste persone non hanno più niente da nasconderci, anzi non è esagerato ritenere che conosciamo i loro casi meglio di esse medesime. Non solo sappiamo ora il loro nome, ma ci è noto il loro carattere e la loro indole, sappiamo dove abitano, quali sono le loro amicizie e i loro amori, le speranze che nutrono, le delusioni che hanno patito, conosciamo le loro preferenze e le loro antipatie, nè è raro che si sappia perfino quanto denaro portano in tasca, ciò che faranno l'indomani, e addirittura qual è il destino da cui sono attese. Insensibilmente, silenziosamente, la lunga consuetudine di quegli incontri ha favorito io sviluppo di queste nuove e straordinarie relazioni, e mentre ce ne rallegriamo tra noi, ci sentiamo ormai tranquilli dentro la grande e lodata tradizione degli scrittori che attingono dalla vita, dei creatori di personaggi veri tolti di peso dalla realtà, noi che approfittammo senza scrupoli di quei volti ignari, di un'andatura inconfondibile sorpresa dal nostro sguardo per le vie della città.

IX. Presunzione estrema di chi scrive pensieri e li pubblica. Non solo costui si assume di mostrare ai propri simili dove abbiano errato, ma addirittura, perché tanto traspare dalle sue formule cariche d'umore, di insegnargli come dovrebbero comportarsi per il loro bene, e per quello della società, e insomma di dare gratuitamente consigli in fatto di morale e d'altro, peggio dei più pedanti tra i maestri, e del più zelante confessore. Ne, quando si proponga di salvare almeno le apparenze, gli basterà dichiarare, appena può, che lui stesso prima di ogni altro tolse a modello, che suoi sono quei trascorsi che svela e bolla, sue quelle colpe che addita con disprezzo, e ancora di lui quei modi ridicoli che pone alla berlina; dunque gli si tenga conto d'essersi, come fece, denudato in piazza.

Nessuno invero gli domandò tanto, si ode; si goda dunque l'aria che tira, la generale riprovazione.

PER

UNA TRADUZIONE D I S AFFO

Carissimo Quasimodo, Tu conosci già (per lettere private e dal nostro incontro recente di Milano) le « prove sicure » che confortano la mia interpretazione.

Per non tediarti, ti prego, volta pagina. t. - La filologia più elementare, anzi la grammatica, insegnerebbe a unire nel verso di Saffo il n aga a Épxerat.

2. - La filologia sola non può risolvere il senso di wpa nel passo dibattuto. La filologia insegna al più che dal senso di « qualunque divisione di tempo, periodo indefinito di tempo », wpa passa a indicare « periodo determinato di tempo » (anno, stagione, mese, ore, ecc.) e quindi a quel « periodo determinato » della vita umana che è la « giovinezza ». Non viceversa.

Io nel mio articolo ricordavo anche il significato di « giovinezza » (che ricorre del resto in antichi scrittori). Tu perchè taci dell'altro significato, che anche i più scadenti vocabolari enunciano primo?

Del resto vedi il Dictionnaire del Bailly (pagina 2184-85 nella mia edizione). Come diceva già Omero: « ora del pasto, ora del sonno ecc.» cupa bop3toto, wpa Ko(toio, etc. (dove certo non vorrai tradurre « giovinezza del pasto, giovinezza del sonno » ecc.: se anche valga il detto che a tavola non s'invecchia).

Vedi in Omero altri esempi Flq Wpac (assolutamente) — al momento giusto, al momento opportuno, ecc.

3. - Quanto non risolve la filologia può risolvere a volte il buon senso. Ora Saffo dice: « E tramontata la luna e le Pleiadi, la notte è al mezzo, l'ora passa e io dormo sola ». Dopo quella indicazione (meteorologica) della luna e delle Pleiadi e la conferma insistita (« la notte è al mezzo ») il solo buon senso decide il significato di wpa come « ora ».

Che tu traduca elegantemente il passo, ì tuo dovere e tuo merito; non tuo diritto però stravolgerne il senso o trascurano.

4. - Non pretendo affatto che questa poesia esprima un appuntamento amoroso mancato. (Benché gli autori antichi abbondino di simili componimenti; che anzi esisteva persino un genere speciale di µiloc nagaKXxuaiOupov lamento (pianto) presso la porta [dell'amante, rimasta chiusa]). Può darsi che intorno all'imagine meteorologica si cristallizzino ricordi (sottintesi) d'altri tempi in cui Saffo non dormiva cola. Intermittences du coeur.

Vedi del resto Leopardi:

dall'ora). Il testo di Saffo è puntuale. Valgimigli, a cui accennavo l'altra sera della questione, pur apprezzando molto — e chi non le apprezza? — le tue versioni, ritiene impossibile dopo µibat bi vi KtE5 il significato esplicito di « giovinezza ».

5. - lo non voglio fermare Saffo all'e orologio ». Colpa (o merito) di Saffo se ci si ferma. Colpa (o merito?) di Saffo se della meteorologia sa fare poesia. Tu chiami allora esornativa quell'imagine? Qui si rimetta ognuno al suo senso poetico.

Per te sarebbe esornativo questo verso del Petrarca a indicare il tramonto:

sola » continui a darmi un'informazione, dopo quella del tramonto della luna e delle Pleiadi.

Io non ho preteso di rendere « più poetico » il testo di Saffo, anzi ho cercato di restituirlo nel suo valore originario con un'approssimazione che tende al limite consentito dal nostro linguaggio, alla cui nuova potenza, se permetti, credo di avere contribuito un poco in questi ultimi dieci anni di poesia.

Ricordami a Manara Valgimigli che io stimo come uno dei più pro-• fondi e autorevoli grecisti contemporanei.

Per quel che riguarda il « destino della poesia » (e questo soltanto c'interessa) la questione su cilpa dovrebbe ritenersi liquidata. E dunque?

Cordialmente tuo Quasimodo

Ne la stagion che il ciel rapido [inchina Verso occidente...

NUOVE STAMPE e tanti altri esempi in Petrarca Non bisogna dirlo a nessuno, finstesso, Dante, Leopardi ecc. a ingere che la nostra professione sia dicare momenti analoghi? regolare. Ma restiamo spettatori di 6. - Io ammiro la poesia italiana questo mondo di giornali e riviste che tu sai regalarci traducendo i letterarie solo perché ci inchiodano poeti greci. Perciò ne ho parlato, sulla porta, ogni volta che abbiamo più fortemente deciso di fuggise anche con quelle riserve che han- re, alcune frecce scoccate di lontano offerto pretesto a queste nostre no. Frecce di parole, alle quali il lettere. Ma è lecito rendere « più corpo con memoria viva e con strapoetici » (ché a questo insomma si na speranza risponde. Siano per esempio, tra i fatti del mese, «Lunriduce la tua interpretazione di wpa go la spiaggia del mare », di Gioe l'accusa di esornativa all'imagi- vanni Comisso, « Il ritorno », di ne delle Pleiadi) testi di poeti come Eugenio Montale, e il quinto tratto della « Cognizione del Dolore » Saffo? Permetti solo che ti riporti nell'ultimo numero di Letteratura; qui qualche parola, assai disador- e due prose di Pea (nell'ultimo Selna (dall'e Aperau » d'une histoire vaggio, nel primo Incontro.); altrode la langue grecque, ac ed. Ha- ve la vita d'un aviatore narrata dal medesimo Comisso, con quel filo di chette, Parigi) di A. Meillet (pa- poesia che gli nasce come dalla digina 148): sposizione pura, dal puro assestar« Une oeuvre littéraire grecque si delle frasi, in casi come quede !'époque classique n'est pas un sto; e l'avventura d'uno pseudopoeta e bravo giocatore di scacchi, thème sur lequel on improvvise, ce Raymond Roussel, portata avanti n'est pas une matière qui s'adapte da Solmi, nel numero di Prospettiaux goats des publics changeants; ve dedicato al Surrealismo, con la sua mano leggera. c'est une construction minutieuseMa valgano anche i segni del par ment calculée un homme de pensiero. Così in Prospettive quel l'art et où l'on ne peut rien altérer misto d'apologetica e di dubbiose de notable sans en détruire l'équi- istanze sul più notevole fatto collettivo della letteratura moderna libre et l'harmonie ». (ripetiamo: il Surrealismo; anche Credimi il tuo affezionatissimo se non basti per noi un poeta come Traverso Eluard, coi suoi valori, e coi suoi limiti, a farne il dio dalla macCaro Traverso, china della contemporaneità). Così, Le tue prove in quel frammen- in Letteratura, oltre alle nuove suggestive gocce dell'estetica di Garto di Saffo non sono « sicure »; al- giulo ,le nuove espressioni d'una trove non discuterei. comune e appassionata tendenza Ti avevo scritto che ilrtaQéQXEtat nei saggi di Bo, Vigorelli, Macri (si presta anche qui molto bene, non modificava la mia interpreta- come già nello « studio » di Bo, il zione (e la discussione sul nnaptz, travagliato e un po' retorico Boine a farsi alzar di contro le figure rimane), e che i derivati di wpa della Parola come soluzione senza mantengono il senso di : giovinez- limiti, della Poesia come vittoria za, fiore, grazia, leggiadria, matu- iniziale e eterna, e dello Spirito come apologia del proprio sogno — rità ecc. Il µiacu bi vtíxtES figure svolte questa volta da Maha per me valore spaziale (di buio, cri con un impegno e un'efficacia di solitudine, di silenzio) oltre che nei particolari che non gli ricordatemporale. E questo a conforto del- vamo dal primo saggio su Montale).

Cirillo e Metodico la mia tesi. Ma come tu avevi a

P RATO

me concesso per wpa il significato di giovinezza, io non ti avevo ne- L i r i c i Grec i gato quello di tempo. Che c'entra nella versione di Salvatore Quasimodo, Viene il vento recando il suon il buon senso e il proverbio? Con[dell'ore fronta, ti prego, le innumerevoli con uno studio introduttivo di Luciano Anceschi. Volume di pag. 250. Ediziodalla torre del borgo. Era conforto volte che còra é stato da me tra- ni di c Corrente s 1940, L. 18,—. Ai q uesto suon, mi rimembra, alle dotto per stagione, tempo, ora, e sottoscrittori entro il mese di febbraio L. 16.—. [mie notti... sempre parallelamente a quanto Al di là delle note traduzioni di filoForse Sotto non si servirà dell'i- mi suggeriva il senso poetico, « l'elogi o di esteti si colloca quest'opera come magine delle Pleiadi (visiva) quilibrio e l'armonia del testo gre- di un poeta che ha vissuto la poesia il Leopardi di quella auditiva del co ». Ti ripeto che WQa nel suo greca come una propria esperienza Nel volume in corso di pubblicazio« suon dell'ore » a richiamarci il valore limitativo lo troviamo usane, che comprende in 83 pagine di ver flusso del tempo? (tna, intendi, a to dai greci soltanto dopo Aristosione (con testo a fronte) quasi tutte Alessandro Bonsantl cominciare dalla sua onda minima, tile (siamo, quindi, almeno al 36o inedite, una raccolta antologica tra le a. C.). Omero che tu citi parla in più complete, figura anche qualche originale assolutamente nuosenso indeterminato di « tempo frammento vo ai lettori della poesia greca. del pranzo », « tempo del sonno »; L'introduzione all'opera è stata cunon dice: « sono le nove, é l'ora rata — nei termini di un saggio critidel sonno». E nemmeno tu tradur- co — da Luciano Anceschi. resti 1.14a XaAAizta di Alceo per Disegni di Lucio Fontana ora fastidiosa nel famoso frammenRaccolta di 20 tavole con uno studio to imitato da Esiodo. di Duilio Morosini. Edizioni di c CorNon é vero che io « inverta il rente» 1940. Prezzo del volume L.9,—. corso del naturale sviluppo dei si- Ai sottoscrittori entro il mese di febgnificati di questa parola e. Leg- braio L. 7,—.

Sono venti e pagine s di uno fra i più geremo insieme quanti vocabolari vivi e spregiudicati artisti contempo vorrai. « Il tempo passa ». E pur- ranei. troppo passa su noi, sulla nostra Una raccolta di disegni intesa ad in tegrare ed arricchire il significato del età terrena. scultore: Fontana, Le « intermittenze del cuore », l'esperienza di uno e primitivismo s non convenzionale dal Leopardi, Petrarca... Credi che le del primo periodo, alla fase astrattista, tue citazioni mi siano sfavorevoli? fino al suo lavoro più recente.

Lo studio introduttivo è svolto in ter intanto tu non insisti, come facecritici nei rapporti vi, sull'appuntamento mancato, e mini strettamente dello scultore. con l'opera intera scrivi : « Pub darsi che intorno all'immagine metereologica si cri- L a luna nel corso stallizzino ricordi (sottintesi) d'al- Effemeride di e Corrente s 1940. Editri tempi in cui Saffo non dormiva zioni di c Corrente s. Copertina e foto sola ». E queste tue parole, senza grafie di Leo Longanesi. Prezzo del vo• ai volerlo, mi dànno ragione. Ricor- lume d'oltre 200 pagine, sottoscrittori entro il mese di marzo, L 12,—. do d'altri tempi: non sarai tu a Non è unà raccolta puramente occapensare che l'età più bella dun in sionale di frammenti sotto il pretesto eterno. In quel momento, in quel- di gusto — comune agli almanacchi la « puntuale occasione del senti- letterari — dei giorni e delle stagioni. mento » Saffo ci dice che ormai E piuttosto un Omaggio a Milano. da vari punti di vista: storico, poetico, il quando va a dormire è sola. Se tu ustrativo, non senza amarezze, satire e l traduci: « l'ora passa e io dormo malinconie.

Disegno di MATtSSE

CORRENTE • 3

C ALCOMANIE Esce fra alcuni giorni, presso Vallecchi, rl nuovo libro di Camillo Sbarbaro, Calcomanie, che segna il ritorno d'un poeta e d'uno scrittore fra i più vivi di oggi.

Due fra le prose che presentiamo ai lettori sono state edite in altri tempi, e riappariranno nel volume; le pubblichiamo, per desiderio dell'autore, insieme alle tre prose inedite che egli ci ha inviate.

TAGLIONE

Scartato in un canto della stazione — a quell'ora, impossibile credere che un diretto l'avrebbe ancora animata; spenta che neanche i merci dovevano più toccarla — di colpo la scarsità del respiro m'adeguò agli arredi intorno; mi abolì: illusione che qualcuno parve esaudire, affacciatosi a fare il buio nella stanza riconosciuta v uota.

• In piedi nella stanza, mi ritolse il fiato l'incombere del ricordo: mancanza d'aria su cui m'ero certo svegliato.

Allora capii il mio stupore di prima e che, tra sonno e veglia. avevo solo scambiato oggetto.

Basta, nello scossone del tram, che una mano s'apprenda allo stesso appiglio, perchè la tua, non sfiorata, l'avverta; e. offesa da quel calore umano, impaziente vi • si sottragga.

Di un altro m'ero stupito; oriolo A sloggiarti dal posto con pena conquistato, basta, nella calca, il che come nulla seguitava ad andare; in me; macchina anch'esso. più alto che ti fiata nel collo.

Per via, accorgendoti tardi d'uno che ti pericola accanto, vivamente lo oltrepassi.

ADDIO ALLE PRIMAVERE • Mi rompe d'addosso il sonno — Ripugnanza pel tuo simile! Eppure sopporti la vista del verme che m'aveva stramaztato — un coi visceri in trasparenza che, sti- canto dalla strada. racchiato, si disimpegna dalla mot• ta di terra; e scampi sulla pianta r ornano ogni anno con,la primain vaso l'insettpzzo catturato per svista; e ti pigli di pietà pel sac- vera e le vespe questi giramonuu, chetto del rospo balzelloni sull'im- a intonare sorue nenie sotto le case della gente, a mettere sossopra piantito.

RENATO Ct•rruso: Ritratto di Montale sangue dei cristiani. bu toni passi, • che tiran da strani strumenti, aa Ma quando l'istinto ti prende orecchi inesperti narrano storie ai per la collottola, allora. accoppato cniuse passioni, aprono ai sedendal desiderio, sconti. tari cieli di avventura e di sbaraM OTTETTO Quasi dovessi purgare in una glio: volta il lungo disamore, in chi ti pianta di sfaccendare la ragazi mbatti ti affratelli; con chi, non za; e, aggomitata con tutto il peAddii, suoni di tromba, cenni, tosse guardi, più che l'assetato in che so alla nnestra, ora in cuore traspenga la sete; nel bisogno di Co-e sportelli abbassati. E l'ora. Forse disce l'uomo che la sera accanto a m unione che ti frusta, abbracci e lei la progetti, covato dall'approgli automi hanno ragione. Come appaiono stringi alla cieca, quasi cercassi vazione materna; una consistenza fuori di te. dai corridoi, murati! ripunto dalla voglia rientrata, Rimesso a forza nell'umanità, affacciatosi torna aentro il ma(Presti anche tu alla fioca non ne rifiuti più nulla. schietto, a reclamare con raddoplitania del tuo rapido quest'orrida piata prepotenza la frusta o il coi• telluccio; e fedele cade,,a di carioca ?).

Ti levi stranito; che, se l'especontempla a borea schiusa il canrienza non ti avvertisse, chiederetore la madre con l'ultimo in colEUGENIO MONTALE sti che è successo, come chi rinlo. Inconsapevole, nel soldo che vuobraccia viene. Trovandoti, a cava, paga un tributo alla bellezza te, non più solo di prima, t'avvedel mondo, seppellita, da quanto!, di comnell'accecamento, di che, nel cuore; pagnia t'eri illuso. ed uno che ai vetri indugia, sor- chiusi lo bevevo e mi dava il gira- sirte : mi pota del vano; dà valore do al lagno alle spalle, quando capo che dà il vin che travasa al- di eterno al minuto.

• Con la mano che scalda la mia, ,questo diventa stizzoso aspetta a l'astemio.

Ma dura nella stanza —. vi indelle cose del mondo è ancora la • sua vorispondergli dalla cada che combe come una spia — la presenspadacciola nel grano che mi folpaura vi ce il con che ora rancore Insordisco.

Quest'anno la primaza di quella che t'ha visto: l'imgora di dolcezza; che conta su tutsente. vera m'è capitata addosso come la portuna che ha assistito dall'alto, to, la cosa fugace e da nulla che • folata vecchio che, stapazzona al conati tra tedio e fastidio, ai tuoi dura, in me scampata, al limite alla già il corsetta, n'ha Infatti, primavera è per strada. spinto d'abbracci, al fervore degli inani del mio tempo. trasporti — spento dalla arrende- Di lei qui non parla che la guan- hato grosso.

A nulla ancorato, uccello di pas• volezza del fantoccio che, mentre cia enfiata della vicina e, al più, so cui è buona ogni fronda a poMa che fu l'urto al cuore che mi sarsi, a fermarsi nessuna, nel giorpiù credevi tenerla, t'ha lasciato sul balcone il geranio che ha mutato in coccaraa ogni foglia. diede il canto destandomi? tra mano in sua vece. no conchiudo la vita; nel nuovo Discinta e bestiale primavera è Nel mondo non ancora ricompo- che s'apre saluto un dono non Ti ricomponi in fretta pet sotsto, un attimo la voce esistette so- chiesto. trarti al disagio del suo occhio; e, per strada : adesso compare sul quotidiano il la; e a lei trasalii di ricordo come ora che la vedi, non capisci come Solo attento ad essere io, operitratto dell'uomo qualunque, non venisse a rinfacciarmi una parola raio a minuscola vite, mi basta sul hai potuto.

Nulla in lei, ora che la vedi, of- più rincasato; e s'apre la rubrica data, un patto non tenuto; e non gorgo sentire che esisto. fre più presa del nome posticcio. dei ragazzi scappati, fermati per raccapezzavo quale. Cosi sull'an• Parata di gesti tolti a prestito, di via, esausti e felici col libro di Sal- tico tatuaggio stupisce l'uomo cui non evoca più nessun volto il noparole che si esauriscono in suono, gari in tasca; È vero: nulla fu tuttavia di ciò rondine stramazzata dal mare, me stato scritto per sempre. l'intrusa non dà maggior garanzia che a pensarlo mi percorse di briAppelli alla memoria, increscio- vidi allora. « Inutilmente il diretd'esser vera dell'arancia sul comò. sosta sulla piazza il tempo di riprendere il volo, la macchina che si, di oggetti meno labili di lei, tissimo della notte mi diè l'insonfa il giro del mondo. Sulla lamie- superstiti a giorni che credemmo nia fanciullo; e morirò nel mio letL'ORIOLO ra contusa che appena ripara il suo eterni e a noi fatti estranei come to dopo aver cantato la Perdifiammeggia, ultima pittu- all'albero la foglia caduta! cuore, Nella dopo. accusano zione ».

I colpi si bandierina d'Italia; Corta com'è, la vita dura da non Dalla vita presente torce il capo notte — da nulla destato se non rata, la questuan spavaldi ai crocicchi, parere talvolta che tutta ci appar- il ragazzo di allora. fu dal silenzio — mi trovai in piedi, senza cercarvi nulla, per la turbando con le gambe villose le tenga; ci muta da non lasciarci ri• conoscere in qualche immagine che serve, garzoni calati dal nord; stanza macchiata di luna. la domenica i treni rovesciano di noi si tramanda la fuga di specLui non sa che partire non ser• brigate ormai roche. Le donne stor- chi degli anni. ve per dove ti segue, ribadita caal petto — peCuore vivo nel silenzio, m'attirò dite si stringono tena, te stesso; che la vita si ha in • han visto — prestito solo, via sfugge incompredove entrando l'avevo deposto, su gno di quello che randagi, scordai, di non Ma voi bracciate di verghe scarlatte gemsè mi chinò l'oriolo. sa, lascia stretta la mano su nulla, Rincasan pesanti, cui si esaltò la mia infanzia. se la parola che daccapo la vive LI per li non avrei saputo dire mate d'argento. di ciLeggeri andavate, cacciati dal- non la riscatta e non ne esprime perchè m'aspettavo che nel frat- in goffi vestiti, dimentiche l'ansia che sfreccia sul mare l'uc- un suo volto. tempo il suo battito si fosse che- vetteria; con colma di vento la gonna, la cello che migra. tato; ma constatare che persisteva Ma l'uomo che sa non per quesi' Disdegnandoli — e forse non era sto sorride del ragazzo di mi colpi, nell'atto, come una so- fanciulla dal poggiolo si sporge, allora. passavate tra gli agi depravvivenza; quanto, in tondo al spenzola in braccio all'avvenire. — per me Fedele all'età che ha ragione, metteva rivolta di Lieviti canterano, trovare che va l'orio- L'ansia che la urge traduce alle sue gli altri. non abbocco al frutto di cenere spalle la tenda: vela che tratte- nei cuori l'aspetto della vostra li- dell'esperienza; non rinnego la lo smesso dal nonno. sospetti di vita fiamma, appreso che brucia. Le ilE vero che subito dopo del mio nuta rinnova ogni volta l'abbrivo; bertà, svegliava incroci fallita. che stessa ed la è forse lusioni sono il lievito della vita e stupore stupivo.

Voi non scordai, se ancora mi dà gli errori il suo sale. la sera allo svolto. Parla forte, ri• voce per cui la dendo d'un riso che a tratti ra- un tuffo al sangue • Intanto, dalla nebbia misericor- senta il singulto; e mette, parlan- mi toglievo ragazzo dai libri e a de del sonno, m'affrontava senza do, gli occhi su chi passa. Ammu- un canto di ubbriachi mi sporgevo Aneliti che tenevano all'erta la scampo il volto della sera innanzi. tolite, lei che ie interpreta, reggo- come su un precipizio. notte a sorridere al buio: all'alba vostro non più richiamo il gese no con lo sguardo le compagne: E Una donna mi parlava; e col avremmo salpato; ventate di fede sto e la voce era come mi passasse non laceri improvviso la troppo come allora m'impugna, è che più in se stessi : cresciuti di statura, si sulla fronte affebbrata la mano: tesa allegria uno scoppio di pianto. non mi esclude da voi il senso di scambiavan per ali le scapole; resesilio che allora mi disperava ad sa di speranze che opprimevano il « Svègliati; sognavi, non vedi? ».

• udirvi; che l'invidia di anni per cuore con promesse eccessive: si di e sentivo l'aria; ritirare Io mi E adesso per spiagge e per mon- voi da me trasse il mio viso più abbracciava aria e pareva di strinquella che avanzava, un filo, sentivo che d'ora in poi dovevo vi- ti un'altra più straziante primave- vero, e, senza gesti o divise, oggi gere il mondo; beni balenati e perra si annuncia; che la parola ri- sono quali voi figuravo. vere. duti, è ancora per essi che conta Senza voce la guardavo: vicina sparmia e i miei occhi non più esser nati. Con mano non si tocca, • ed irreale. Giocherellava con un toccheranno: riposta nel cuore, fanon si ripone bene più grande e Tra ombre distinte di nomi mi più certo. mignolo e d'un mignolo faceva tut- volosa come l'infanzia.

Più lion avverto il suo fiato, cui m uovo; estraneo al daffare degli to crollare. Sorrideva e non capi• schianta di germi la zolla e leva altri, sempre intesi, in cospetto vo come potesse. rena che E a a baluardi di in voi dò l'addio seno in mare, questo che rivolta; del un come e là la terra qua solo, Rimasto barcollai e con esso alle primavere. come colpito. Di me non sapevo che coglieva affacciandosi, uscen- l'onda più labile spiana.

Se chinato su voi a specchiarmi, A ciò cui essi dan peso, lo toglie da capo che fare. Da capo la mia do aggrediva; nell'aria d'inverno, brutale come un morso; ad occhi il senso di provvisorio che mi as- stornai gli occhi talora deluso, nesvita era a picco sul vuoto.

suno vi soppiantò. Tra tante, è ancora la vostra mano che stringerei, pure fresca di furto.

Nel saluto mi tendo come all'amore che se ne va, tra pianto e riso, non vista, la donna al varco degli anni.

La finestra che ho aperto per voi mi parrà di richiuderla sul mondo.

Oggi ancora il mio cuore viene con voi. Domani ripasserete e non vi riconoscerò.

COTRONE M'affaccio al deserto: macerie, strada accecante. La spietatezza che mi confà. in lei la mia vita s esalta come la cicala vi canta.

Qui si torce di sete l'oiiveto, che il polverone finisce d'imbiancare; e prospera il carrubo, conoscenza aeu'mfanzia. Nelle passeggiate col babbo s'incontrava la sua pianta che, al tempo della fioritura, pute.

Nel fogliame — lucido come quello delta magnolia, ma lieve — si arriccia il bruno legume costoluto, delizia di quegli anni; sonante dei sassolini dei semi. il hcodíndia, che vive in Liguria una vita precaria, qui è di casa. Cresce in tribù, in polipai; si consolida in banchi come il corallo.

Il vento che presta al fogliame un bisbiglio, un zufolo alla canna, lo smuove, ma non arriva a dargli una voce. Pianta ottusa, non rende suono. Ma esce lo stesso dal suo massiccio mutismo il canto del più arrabbiato amor di vita.

Campa sui muretti in rovina, ai margini delle vie maestre, sugli scogli del mare.

Di tutto fa suo pro. Dove lo sterpo stenta e la gramigna illividisce, lui si impingua. Da sassi e da polvere trae succo; e lo immagazzina in mucillaggine che gli inspessisce le lenticchie delle foglie e gli consente, come il serbatoio d'acqua al cammello, di traversare la più ostinata seccura.

A poco giova: da lui è tanto se guanti e coltelluccio cavano un grumo di dolce nauseoso.

E di carne; un compromesso tra l'animale e la pianta.

Articolato come l'insetto, ha la vita dura cosi. Sopporta le sassate e le incisioni degli amanti. Diviso, si moltiplica; squarciato, sciabolato, il minimo suo minuzzolo alligna nella sabbia. Si comprende che contro la sua invadenza ricorrano nei tropici alle cartucce di dinamite. E il lombrico che, scalcagnato, risorge dalla sua poltiglia.

L'armano, come il riccio, batterie di spine. Sotto la resta d'ognuna, aghi s'annidano con l'innocenza di una peluria. L'incauto se li sente nelle carni e non li scova.

Chi si piglia troppa confidenza, la rude difesa lo manda all'ospedale.

Prolifico e prolifero. I figli gli nascono di costa; da sè, come bitorzoli. Rampollano uno dall'altro; fanno a scavalcarsi, acrobati che si saltano sulle spalle. La pianta è sullo stipite un mazzo di carte che si apre; una squadra di equilibristi

che si sventaglia in parata; dove, al solito, l'ultimo nato si azzarda ai posto di maggior rischio e alza in vetta fola del suo verde novello.

Orgoglio fatto d'acqua; come di aria quello del palloncino. La prima gelata ne ha regione. Punto dal freddo, il ficodindia si svuota, avvizzisce di colpo, precipita in stracci. Anche il benestare (povertà che mi conservi come il sale!) lo perde: l'umidità lo manda in idropisia : si tumefà. si copre di pustole. suppura.

Qui dove nè freddo nè umido attentano ai suoi giorni, perviene a decrepitezza. Allora, perduta ogni grazia, tira a far paura. Ossifica, mette ugne; si chiazza, carne che va a male; perde gli arti come per lebbra.

Nei giorni bassi di scirocco, vespe e mosconi lo annuvolano.

Ma — fuochi fatui — corrono pel carname fiammelle zolfine: sono i suoi fiori di gualcita cartavelina che convivono sulla pianta coi frutti vinosi : fiammelle, appunto, come l'arte sacra ne intaglia nel legno.

CONGEDO Quest'anno le agavi del litorale han messo il fiore: un'alberella di pannocchie bionde, alloggio alle vespe. Sulla vertebra nuda della strada, sui monti calvi e calcinati, luglio s'accanisce. Scarnito all'osso, il paese s'apre secca fauce sul mare; che ne elude la sete spruzzandolo di schiume amare.

Mi specchio ancora in questo paesaggio, questa aridità mi sostenta. Nell'ulivo incassato /iel muro mi riconosco, nello sterpo che vive nella rena ardente.

Ma, per vivere, guardare una volta bastava: filo d'erba anch'io, lucertola su masso. Per gli occhi mi alleggerivo di me.

A tutte l'ore adesso il mio individuo persiste; come troppo cresciuto, s'inframmette ingombrante e caparbio.

Placàrlo si potesse! comporlo in pace, sino al nuovo risveglio, se giunga! Nient'altro che spoglia, che sproporzionata vita vive ancora!

Certe albe il senso d'essere è cosi filiforme che distogliere il capo basterebbe, pare, per calare senza strappo nel nulla.

Invece, tenacia dell'esistenza!

Quante volte, innanzi di morire, veniamo logicamente a morte!

La mia è ora la vita del greto.

Oh una goccia che cada nella feroce secchezza! Cosl l'anima invoca un soffio di poesia.

Nuvola vagabonda, goccia rada e calda come sangue. Che ristrepiti la piena tra le rive inverdite, remoto pare quanto che butti e fogli uno stipo tarlato.

Alveo in tempo di magra. Di me, fra le fiamme bianche degli olivi, non si muove che la marionetta sinistra.

(GamIR• fgbarbair•

SEMPRE DI NUOVO Sempre di nuovo, benchè sappiamo il paesaggio d'amore e il breve cimitero con i suoi tristi nomi e il pauroso abisso silente, dove per gli altri ' ì la fine, torniamo•a coppie tuttavia di nuovo tra gli antichi alberi, ci posiamo sempre, di nuovo, tra i fiori, contro il cielo.

E ROS Eros! Eros! Maschere acciecate Eros. Chi sostiene il suo fiammante viso? Come il soffio dell'estate alla primavera spegne i canti di preludio. E nei discorsi, ascolta ora l'ombra, si fa cupo... Un grido!

Egli getta il brivido indicibile su di loro come immensa volta.

O perduto, o subito perduto!

Dei dal breve abbraccio. Un'altra fronte ha la vita in noi, la sorte muta.

Ma segreta piange una fonte.

R. M. RILKE (Traduz. dl OIAIMe PINTOR)

4 • CORRENTE... loro volta un aspetto proporzionatamente simile.

Ancora a proposito LETTERA DEL Il merito maggiore di Mafai saPITTORE ILLUSTRE di Morandi rebbe allora quello del superamenI. degl'impacci to del linguaggio proL'arte francese ha. negli ultimi Sul Corriere Padano del 3 FebCarissimo amico, prio della pittura, l'aduggiamento tempi festeggiato un profondo avtecnico, per rifarsi a valori di poe- braio, replicando alla mia lettera Dopo una sera come quella d'ievenimento; e con essa l'arte di sia pura, che noi dovremmo accon- aperta indirizzatagli dall'ultimo ri, mi sento di usare il tu senza tutto il mondo civile. tentarci di seguire, in un tentativo numero di Corrente, con l'aria di nemmeno chiederti il consenso.

Di nuovo è provata, e questa d'avvicinamento interpretativo, co- tagliar la testa al toro il Belli as- Del resto fra artisti deve esserci volta in un modo inconfutabile, sì come si addice alla vera critica, serisce, e questo asserto dà come una immediata cordialità, la sola la volontà rigeneratrice perenne superata l'analisi del linguaggio. sottotitolo al suo articolo, che « se cosa che possa raddolcire i molti della capacità costruttiva artistica In ciò sta, a parer nostro, la bel- l'arte non ha tempo, ogni tempo dolori e le asprezze della vita quoe umana che è indipendente dalla novità di Mafai, tradizionale co- ha la sua arte ». tidiana. Voglio dire che fra uomil'età, dagli avvenimenti del monOgni secolo, cioè, si esprime ni che me modo pittorico, romantico anhanno come unico fine del do e dalle correnti del tempo. tiretorico come mondo poetico, »tediante caratteri che dagli altri lavoro la conquista di mete spiriDi nuovo abbiamo constatato nuovo per necessaria volontà del secoli lo distinguono. Ma questa tuali, il pruno dovere è quello di con ammirazione che l'alto ideale dire, schiva di mascheramenti bal- sublimazione e coordinazione di aiutarsi. E pur necessario alzarsi al di un'incorruttibile coscienza debettii tentennamenti dei moderni caratteri che si intessono a for- di sopra della volgarità quando si ve portare alla vittoria, contro la per forza. La tecnica consumata mar l'opera d'arte, non esprime, hanno idee alte e nobili come le quale nessuno potrà obbiettare : del Mafai, giovane di trentotto an- in essa opera d arte, che un aspet- nostre. Ora ti dirò che l'essere io perchè i soccombenti hanno fatto ni, suona infatti condanna per il to eterno della verità (seggi beuez- pittore e tu letterato spiana facilpropria la causa del trionfatore. t ecnicismo che si fa trucco nella za), una faccia del poliearo. E se mente la via alla stima reciproca.

Questo trionfatore, si chiama rivelazione di drammi inespressi o esprime un aspetto eterno, evade Lasciamo andare le sottigliezze eHenn Matisse. Egli e il « 1)onan inesistenti o nella ricerca di effetti dal proprio tempo per esser vera sagerate, che in fondo non portano Grey » della pittura. A lui spetta per piacere a un pubblico che vuol in ogni tempo, attinge il tempo mai ad alcun risultato pratico, e l'indimenticabile merito di aver vedere fattura moderna di senti- assoluto. guardiamo piuttosto ai reali interiscoperto il colore nella pittura Vera è dunque l'attualità d'o- ressi di menti ruminati. ognuno di noi. A te preme moderna e con questa aver addiIn presenza del dramma nostal- gni opera d'arte in ogni tempo; ve- primeggiare nel campo letterario: e tato la strada della quale noi mora la contemporaneità che sussiste u n'aspirazione gico di Mafai quanti altri drammi, naturale che io apderni non possiamo prevedere la fra opere d'arte nate in secoli di- provo astratti perché dalla oramai le tue materia e dal modo conosco futura certa interruzione perchè sparatissimi, e che fra loro le lega q ualità. E di rappresentazione, ci si rivelano quindi d'ora in avanti continuamente Matisse ci sorprencome un vincolo del sangue — vin- voglio fare le tue nella loro vera tragica essenza: lodi in presenza de con imprese geniali della pittucolo ch'è quello della bellezza — e di letterati, o comunque l'essere di persoalle prese col vuoto interno ra, che si distinguono per la fresempre le apparenta al tempo pre- nalità dell'arte, e tu sai che la mia e voler dire per abito mentale, per schezza giovanile e per l'originalità sente. Giovinezza perenne della bel- parola apparendo disinteressata sanecessità di prestigio e di vita e dell'invenzione. lezza. rà stimata degna df fede e avrà infarsi forte dei piedistalli del santo.

Questo giovane creatore ha comGiotto, Masaccio, Raffaello, e- fluenza sulla formazione e sull'acUn soave accento lirico, modupiuto recentemente i settant'anni sprimono un loro diverso « modo crescimento del tuo nome. Poi ti lato in sordina e variato di gamme nello stesso anno nel quale il suo di vedere », ma ciascuno di questi proteggerò Disegno di MATISSE presso le persone posempre contenute che nutre dipingrande compatriota André Gide modi è vero; ed è sempre vero. E tenti che io conosco. Tu sai meglio ti fiori intessuti di veged'anima ha iniziato l'ottavo decennio della un aspetto, un lato della verità. di me che un accenno fatto al motale su tappeti di pittura intensa sua forza creativa giovanile.

La quale verità ha il volto di mento opportuno, fra uno scherzo e carica di un fasto castigato, desimosaico: ogni tessera del mosaico l'altro, alla tavola del ricco, pub Perciò è comprensibile che verso derato in purezza. Sempre in MaII. el una verità; tutte insieme sono la' dare i suoi frutti.

Anche le mogli al nostro Maestro si sia portata la fai questo sapore di una sensualiverità.

Gli antenati di Matisse risalgodei ricchi, vanitose e volubili, demassima diffidenza anzi il rifiuto, tà che non si abbandona ma che Per cui agli occhi del contemno alle più remote lontananze e li perchè Matisse non ha soltanto inrientrata nelle radici del sentimen- platore disinteressato, crollate le cidono molte cose... Comunque dipossiamo soltanto evocare in una Non siamo più abituati, in tan- to tocca attraverso i sotterranei co: a me non costa niente fare ventato letterariamente i famosi agdighe del tempo che separano se- q uello che ho detto per il maniera spirituale-costruttiva. Lo tuo bene gettivi gravi per i destini della pit- to incalzare di prestigiatori della della psiche i campi di una spiricolo da secolo, Giotto, Mn-cacio, e e perchè mi vanto di spirito artistico creatore di Matisse aiutare i giotura: cubismo, espressionismo. Ma pittura, ad artisti che facciano tualità ricca, promanante per fon- Raffaello appaiono accomunati da vani; ma da parte è mediterraneo; noi lo ritroviamo tua voglio veil vero espressionista del colore è pensare, cosi come il romano, da ti innumeri. L'aspetto di romantiuna medesima attualità, nella lu- dere una franca negli anreschi ellenistici delle catapoco genovese, Mafai.

Mario Perdisposizione e comda noMatisse stesso. cismo baudeleriano, taluno ce di una stessa contemporaneità, prensione d'animo. combe etrusche, nei sette ramini La sua invenzione non è sogget- chè Mafai non si accontenta di tato, che può arrivare nelle appach'è quella, eterna, della bellezza. presso Orvieto, negli affreschi delPer esempio, tu scrivi molti arta solo all'impostazione del quadro compiacerci con la sua vena pro- renze perfino a qualche svenevoTutto il resto non può essere che ticoli sulla la necropoli di Clusium e nel terrifonda, di una calda malinconia pittura e su questioni « mediante il colore assoluto; ma ci lezza fin de siècle », ha una raconsiderazione utilitaria, asservita generali torio dei morti a Corneto lardell'arte; e si sa come soha anche insegnato che un quadro cromatica, che crea la forma con dice: il sangue di una Roma bora schematismi e catalogazioni, e no le citazioni a catena, nè io mi quinia. genialmente inteso e condotto con un saporoso respiro; la sua pittu- rominiana e berniniana, di fasti che esorbita dall'ambito puramen- meraviglio quando son è Quest'arte astratta arabescata messo in covirtuosismo, il succedersi dei rit- ra ci pone problemi essenziali, e notturni e silenziosi, compagni il te estetico. Mentalità d'archivista. da anzichè in testa a un gruppo. una delle fonti delle esperienze armi, arricchisce non solo la materia la dimostrazione di ciò l'ha data fiume e la luna, con le deserte nuCon ogni dovuto rispetto per il Non sono tanto meschino, caro atistiche di Matisse; essa sprizza ga- ma rende il quadro completo in indirettamente anche la critica dei dità del foro che ha freddo, carno- « processo storico » ecc. ecc. gliardamente attraverso i decenni mico, da soffermarmi su queste mitutte le sue forme, anche astraen- q uotidiani che è corsa a riferimen- sità del mondo postrinascimentaPer conchiudere, il sin qui detto serie che sono talvolta argomento in una chiarezza mai intorbidata, do dal metodo d'ogni arabesco; ti letterari e poetici, dimenticando le, colla sua lussuria inghirlandata si potrebbe, ad uso dei meno abcon quest'amore per l'arabesco che Matisse, cerca eon l'impiego del la fretta consueta. di dissidio e, peggio, di inimicizia nel cospetto dell'antiretorica. Mo- bienti, ricapitolare nel più breve e è naturale e perciò non è mai vo- bianco e nero di destare in noi la e malvolere fra tanta altra gente.

Leggendo di paralleli tra la sua tivi comuni a Mafai e a Scipione, povero giro di frase così: Quando Lasciamo andare! Ma a te premoluto e non appare mai manierato, impressione di una grande ricchez- pittura e non so quale « poesia anche se figurativamente propri di una cosa è bella, è bella. Punto e sempre in stretta coesione col sog- za compositiva. Ma precisamente maledetta », in critici che stimiano le sorti delle lettere come a me. quest'ultimo e non del primo. In- basta. Il bello è sempre vero; dunlegittimamente, getto creativo. quelle della pittuadoperando il bianco e il nero co- mo per la chiarezza della loro po- fatti Mafai è un timido ed ha su- que sempre attuale. ra; a capir la pittura ci vuol tessiII mondo è per lui vegetale, e me base decorativa di una compo- sizione e per l'atteggiamento moperato senza esprimerlo quel suo Con it che intendo, da parte mia, po e studio e se vuoi un consiglio, questa rappresentazione ricorda in sizione, denota una geniale padro- rale e necessario della loro prosa, fondamentale fatto poetico; per ri- definitivamente spento il fochereldico di lasciarti guidare senza vonoi in modo singolare il senese nanza dei mezzi espressivi, e pre- abbiamo scoperto in noi stessi cerfugiarsi nella malinconia delle « de- lo di paglia di questa polemichetta. ler rifare di nuovo tutta la fatica Beccafumi che raggiungeva con cisamente quando malgrado que- te tentazioni del genere nel conmolizioni », che scoprono i celesti Arnaldo Beccarla che ho fatto io per giungere a veuna sorprendente turbolenza la for- sta estrema semplicità, arriva ad templare una pittura come questa segreti, i verdi reconditi, i teneri der chiaro in questo campo (i letza impulsiva di questo istinto. una prepotente forza espressiva. dove l'unità delle arti è tanto pro- rosa, su un cielo di tenda che asterati, in genere, non capiscono la Mentre Matisse ordina in una maSe anche nei novissimi dipinti fonda eppur tuttavia tanto ben sorbe quella nudità pezzata, verPROEMIO ALLE RICERCHE pittura, ma devo confessare che ttr niera costruttiva e sapiente le sue costantemente l'arabesco colorato identificata in pittura. Infatti le gognosa di se stessa. Ma il linguaghai invece una intuizione formidaimpressioni spirituali nella pittura. dell'ambiente ci perviene come sog- tele di Mafai sono una testimoPER L'E 42 gio di Mafai si cimenta più oltre, bile!).

L'altra sorgente dalla quale l'ar- getto dominante, noi moderni non nianza delle parentele che legano in abbozzi di cortei e di feste (uoOra che sei entrato nell'ambiente matissiana viene nutrita e che proviamo mai cionostante l'impres- il fenomeno poetico al fenomeno mini nudi che recano trofei di ciIn una serie di conferenze al Circolo te degli artisti ti sentirai appogha scoun rabdomante, come egli, sione di un'astrazione. pittorico, in maniera tale da far lindri o altro) dove un'ironia gen- Filologico milanese, Franco Ciliberti ha giato moralmente. E uno scambio perto in un vasto terreno arido e per 42, proposta l'E lanciato una pratica Henri Matisse pone chiaro e in- apparire la pittura non come qua- tile, alla lontana goyesca oppure proposta sulla quale torneremo prossi- vero di cognizioni, di pensieri, di sabbioso, è il colore. capricciosaconfondibile, anche se lità artistica peculiare, ma piut- daumieriana, prende a cuore que- mamente. Riassumiamo qui il concetincoraggiamenti; senza dire che fra Colore assoluto, nato dal goti- mente ciò che vede. tosto come uno degl'infiniti modi sto mondo ancora in nascita, qua- to del Ciliberti, proponendolo ad atletterati e pittori il giovamento è co, completato nelle vetrate meLa grande tradizione francese di espressione poetica, ovverosia si disperato per un fasto non co- tenta considerazione. reciproco e può dare ottimi risuldioevali della Cattedrale di Char- non è in nessun modo recisa ma creativa; cui la tecnica dei colore nosciuto eppur tuttavia sofferto.

Perchè l'E 42 possa assurgere a una tati, anche pratici, perchè no? tres, Pisa e Augsburg, la macchia perseguita in maniera geniali. dia speciali caratteri, ma che la ri- Esprimo emozioni da me provate visione unitaria dei rinnovati orizzonti, Quanto alla mia pittura se non ti Matisse sviluppata in è colore si Henri Matisse è il prototipo de- flessione critica poi fonda in una in presenza di questi bozzetti, sen- urge che sempre più vasto sia il conpiace sei padronissimo di venirmenella massima espressione di cul- gli artisti francesi, è il rappresen- calda unità di visione. Il che daideale. za tuttavia esser ben certo se ri- tributo Filologico Primo fra tutti il Circolo a dire personalmente, non sono lo tura.

Anfrancese. tante della tradizione rebbe piena ragione ai filosofi idea- spondano esattamente a ciò che il Milanese ha indetto una serie organica quello che non accetta consigli io Mentre Delacroix impiega il co- che nella scelta del soggetto dolisti e al loro tema dell'unità del pittore ha fino a ora voluto, anche di corsi, che nel volgere di un triene rifiuta di migliorarsi, ma in publore in modo entusiasta e geniale, mina sempre il vegetale, il natumondo spirituale, di cui l'arte sa- se intuito. E certo, tuttavia, che nio, illuminerà gli aspetti fondamenta- blico è bene non dare corda ai fama non in senso costruttivo, Ma- rale e tutto quello che sta in coeintende raprebbe un aspetto completo e par- questi bozzetti costituiscono un li delle culture che l'E 42 cili invidiosi e ai noiosi chiacchiepresentare. tisse rimane nella sua colorazione sione diretta. Egli segue la realtà ticolare ad un tempo e di cui le fatto importante.

Ma una visione delle civiltà, nelle roni. Insomma l'importante è capositivo consapevole e volutamen- della vita quotidiana: divani, bicsingole arti rappresenterebbero a loro linee essenziali, può essere pre- pirsi. Capiamoci, carissimo, vobrada Raffaele De te costruttivo. Egli è il grande chieri, pianoforti, scacchiere e apparata da una vasta opera alla quale gliamoci bene, stiamo in compateorico, consapevole, nel modo mi- parecchi grammofonici e tutta quecollaborino gli studiosi più profondi gnia.

E per cominciare domani sepopoli. tutti i modi gliore, che sa dimenticare i sta mescolanza la racchiude nella Si avrebbe cosi un superamento del- ra ti invito alla Taverna dove spesmenti di solitaria meditazione. ispirazione spirituale. Questa ingel'antitesi di specialismo e di universa• so capita anche il direttore del Tagnosità di intessere il reale con lo lismo, in quanto la rievocazione delle rata che è un mio buon amico e al HI. creazioni supreme sarebbe affidata a spirito è propriamente dell'arte q uale cercherò di presentarti. domini singoli dello nei che coloro Dopo che noi per .un migliore in- francese, perseguita nella più comspirito siano pervenuti a sintesi origiTante care cose dal tuo tendimento dell'arte matissiana, pleta rappresentazione. nali o a scoperte. comprendere dadi liberarci MASSIMIANO che abbiamo cercato Non si può quasi U na primordiale revisione dei valori ispirerebbe tale lavoro, che rifletterebgli ostacoli di una strada diroccata, che questa grande vigoria nel labe nell'unità eterna il travaglio culti. siamo arrivati in un prato sempre voro,' nello sviluppo sempre fedele Questa lettera, scritta in inchiostro rale dell'età nostra, illuminato dalle mai uomo verde, germogliante di fiori che a se stesso, sia l'opera di un viola, è stata raccolta dal marciapiede nuoye aspirazioni creative. appassiranno, con una giovinezza di settantanni: eppure dovremo Uh palazzo potrebbe sorgere nel cuo- una sera dell'anno 1937. re stesso dell'E 42, che integrerebbe che certo i nostri più giovani gli annoverare come realtà storica delil palazzo della civiltà italiana: ivi sa possono invidiare, sorprendiamo il l'arte questo miracolo del tempo rebbero distribuite le opere dei creatogiornaliero. nostro. maestro nel suo lavoro ri di tutti i tempi nella loro edizione Henri Matisse il settantenne non più splendida e più rigorosamente cri- sempre dipenderà dagli uomini che saranno chiamati.

IV. tica. solo lavora con estrema assiduità, Le ricerche potrebbero essere armodeterdi tali sarebbe La serie opere per la giovani ma sorprende noi L'impressionismo, cioè quella minata dagli specialisti: si avrebbero nizzate dall'Istituto per l'India e per per l'invenzione conticosì sale dedicate al Cristianesimo, al l'Estremo Oriente, diretto da Giovanni tendenza d'arte che vuol dare la sua forza e lavori. suoi nua dei Buddismo e alle altre religioni, o alle Gentile e da Giuseppe Tucci. rappresentazione più soggettiva Essi soltanto per la loro universale varie epoche storiche o ai singoli pocreativa forza operosa E questa della realtà, è un esempio che ansono in grado di sovrinpreparazione poli.

ALFONSO BrsESTi: l naufraghi ubriachi condotdei Uno d'esempio. che con aria buona, sole e la più serva A nche gli artisti potrebbero concor- tendere a tale iniziativa, destinata a dei cosidetti moderni e enAlfonso Bisesti è un giovane pittore Ci basti sottolineare la forza composi- rere alla attuazione di tali sale dando dare un valore di primordio all'E 42; esatta descrizione non può esservi tieri nell'ottavo decennio. Avven- uscito di recente dalla Scuola d'arte di tiva e l'assoluta novità di forma di Bi- così un'impronta di modernità figura- nulla vieta però che da parte di sintrato vita eterna: mori in bellezza e purga che l'ideale socratico possa por- Monza. L'a/fresco qui riprodotto (resi- sesti. Quando il Bisesti si sarà spoglia- tiva alla rievocazione delle età più lon• goli eruditi, o da comitati che spon• troppo appunto nel momento che taneamente sorgano, si presentino proguità della riproduzione non consente to di certi residui decorativi, l'aspetto tane. i suoi frutti. tare i conoscitori d'arte di tutti i paeSebbene una così vasta scelta impli• poste feconde per una sempre. più geun'idea compiuta dell'opera) accenna surreale della sua pittura segnerà un chi difficoltà innumeri, tutto come i,iais attuazione dell'opera, si si erano abituati ad esso.

Er/eh Bautubach alla noiità dell'arte di questo giovane. punto drammatico.

Henri Matisse

MARIO MAFAI

CORRENTE • S Casuali sono i richiami a Van freddo, su quella sua ingegnosità Gogh, a Picasso e a Braque (queche gli faceva più che imaginare, st'ultimi due operanti del resto in combinare dei casi da novella, un /Mostre po' a vuoto, per il gusto della troun'epoca posteriore a quella del vata per la trovata, risultato di nostro, almeno per quanto riguarRiesce sempre di somma utilità da le interferenze fra lo schematiCome Giovanni Verga e Gabrie me Renato Serra lo definì uno certe sue non infrequenti contorAlla Galleria Grande, via Dan te 14, espongono le pittrici: riandare talvolta col ricordo a cer- smo volumetrico di Rossi e il loro le D'Annunzio, Pirandello non si scrittore « salottiero » del genere sioni della logica che invano vorrebbero essere intese come giochi Daphne Maugham Casorati e Ma= te figure scomparse dalla scena del periodo cubista), in certi disegni dedicò subito al teatro, ma dopo di uno Zuccoli, di una Guglielmidella fantasia che si svaga e si diaver fatto le sue in netti, di prove prima un Brocchi, Eppure, ecc. periodo mondo, Di esse un che vissero in e nella « Composizione di natura ria Nascimbene Tallone. mentica. Ma, detto questo, resta poesia, e, poi, maggiore u n con segno ben d'individualità era già si occuperà prossimamente il no. di trapasso di un'epoca ad un'al- morta ». efficacia, nel romanzo e nella no- chiaro (o forse è effetto della di- un rilievo da farsi ,rilievo di natra a mentalità opposta. Esse di stro giornale.

Resta tipico di lui quello schevella. Al teatro si dedicò assai tar- versa prospettiva che ci consente tura a-ssai modesta, ma che pure solito posseggono i caratteri del- ma sopra descritto, che per essere di, quasi cinquantenne, ma è a il tempo?) anche in quelle sue no- ha la sua importanza : e cioè, che decrepita che stava per tra- il risultato di un'esperienza felice questa sua particolare attività velle a carattere verista: nei rac- se noi consideriamo la produzione A Genova, alla Galleria Genova, l'età montare e i germi della nuova, im- che gli ha dato modo di ritrovar creativa che il suo nome rimane conti dei naturalisti l'impegno era narrativa — romanzi e novelle — espone la scultrice Genni, che parpazienti di vita. Ed è dall'armo- se stesso, la sua vera natura, sen- particolarmente legato, non tanto rivolto quasi unicamente alla de- precedente il teatro (ed escludendo tecipò alla Mostra di Corrente. Di che seppero raggiungere o dal za compromessi, dà vita a quadri perché la critica sia d'accordo nel scrizione dell'ambiente e di un am- q uindi quell'insopportabile «Uno, nia lei dice De Pisis: nessuno e centomila » (1926) e dissidio che le travagliò senza so- come « La casa nell'orto », pittura riconoscere maggiore compiutezza biente ben ristretto. ben precisato « Quaderni di Serafino Gubbio oartistica al teatro i suoi suo alla sua tutti che in particolari, inpoco nacquero le opere, sempliche Interessante è vedere come sta sapiente e civile quant'altre mai; peratore » (1932)), noi ci troviaproduzione di quanto al fatto, narratore vece all'intreccio, quasi l'arte della giovane scultrice, gio- ci aspirazioni o concrete realizza- e il « Pescatore » della collezione per una constatazione assai sempli- mai al colpo di scena, alla ricerca mo dinnanzi ad una produzione vane ma già nota, pur giovandosi zioni, a seconda del temperamento Cardazzo. che si può definire piana e semce e alla quale chi scrive non dell'effetto. delle ricerche di quelli che si po- che dava loro la vita. Opere nate Ma la sua mente, proprio quan- vuole riconoscere se non un valoplice: anche se bisogna poi agTutto doveva essere preciso, trebbero chiamare i « maestri mo- in un clima polemico, che non ri- do la via da percorrere gli si apre re puramente empirico: e cioè, giungere che questi aggettivi, dal chiaro, logico, concatenato. I permomento che stiamo parlando di derni » conserva una sua persona- masero lettera morta, ma diedero precisa, vacilla, e dopo alternative che fu proprio la prova del palco- sonaggi dei veristi, anche dello lità ben definita. Sopratutto mi l'avvio a nuovi sviluppi nel cam- di lucidità e di oscuramenti, s'ot- scenico a dare al suo nome una fa- stesso Verga, ad eccezione di Don Pirandello, vanno intesi con una piace in lei un carattere di sinceri- po in cui si esplicarono, e che le tenebra infine senza rimedio con ma e una risonanza che ben presto Gesualdo la cui figura campeggia certa elasticità.

Insomma, qui è il punto a cui tà per cui, pure non potendosi af- generazioni venute dopo si sono la guerra, e Gino Rossi, pur vivo, valicarono i confini, procurandogli in tutta la vicenda, sono personagpiù aperte lodi ed entusiastici con- gi di proporzioni così minute, così si voleva arrivare :in questa profatto dire che la sua arte sia fem- appropriate con avidità, approfon- muore alla vita. sensi all'estero che da noi. ben definite, da non fare stacco duzione, presa così in blocco, quei minile, non cerca per forza la ma- dendoli e dilatandoli all'infinito.

E l'ultima sua pittura è la tavoIl riandare quindi col ricordo a letta « Poemetto della sera », doscolinità e la rudezza, come spesQui, allo studioso che s'accinge dall'ambiente in cui sono immer- problemi che informeranno tutto il suo teatro e che ripetuti in ogni so vogliono, abbracciando l'arte queste figure costituisce, oltre che ve l'umidità e il mistero dell'ora a formulare un giudizio critico sul si: personaggio e ambiente formasuo dramma verranno spinti fino un unico, tutto un no organismo un'utile revisione delle fonti, un serale, con quell'astro vago che teatro pirandelliano, si affaccia solo, e l'uno serve a darci spiega- all'esasperazione, qui o non apdomanda, o meglio, spontanea una tributo doveroso di riconoscenza. pende all'orizzonte, hanno l'accenzione dell'altro. Il personaggio non paiono del tutto, o se appaiono.

Il pittore Gino Rossi appartiene to arcano che si ritrova nella poe- u n complesso di domande: come, ha di per sè un valore e un senso: non dominano e non tiranneggiaper quale impulso creativo, per alla schiera di queste figure. Nato sia di Dino Campana, quale intima necessità, traducen- organismo regolato da leggi precise no le varie situazioni, non si ponin una terra bellissima, la trevigiaGiuseppe Mesirca tesi dall'interno all'esterno o dal- ed immutabili, ha valore solo in gono con un'insistenza quasi osna, percorsa in tutti i sensi d'acque l'esterno riflettentesi nell'interno, quanto attraverso le vicende con sessiva al centro del lavoro, ma rilimpide ed esuberante di vegetaLuigi Pirandello abbandonò, pri- cui si trova man mano in con- mangono confinati ai margini, cozione, creata per condurre una vima cautamente, quasi a malincuo- tatto, può riaffermare un senso me soffocati; di questi problemi FILOSOFIA : ta pacifica e armoniosa, quale si re, poi sempre più decisamente, il della vita, una filosofia dell'esisten- ne intravediamo, questo si, ed è romanzo e la novella per darsi al za, che rimangono sempre uguali naturale, i germi, il nucleo, ma addiceva al suo temperamento di ONVINZIONI C teatro? Come e perché il suo mon- a se stessi, fermi ed immobili. Pi- questi germi non vengono ancora solitario, è pervaso da una grando interiore avverti l'urgenza di randello, come si è visto, muove fecondati perchè, qui è il punto, de inquietudine quando, iniziatosi l'autore non ha ancora piena condar concretezza scenica alle sue di qui, ma non vi si ferma: le sue alla pittura, riesce a maturare i Emanuele Kant, uomo moralissi- creature, di tradurre in atto e in creature, quando nascono, appar- sapevolezza dei suoi problemi e primi frutti genuini del suo lavoro. mo, senti, oltre a tutto, la necessità movimento i suoi fantasmi poeti- tengono alla stessa grande famiglia non avverte quindi la necessità di La pittura veneta all'inizio del urgente di risolvere il problema eti- ci? Il quesito fu posto, ma, a mio dei naturalisti, ma poi l'autore li porli in primo piano. novecento era ferma in un veri- co su di un piano di assoluta sicu- avviso, non sempre fu risolto in prende per mano, comincia ad acQuando questi problemi, accusmo aneddotico, puntellato da una rezza pacificante. Nel momento in modo convincente, fors'anche per- compagnarli un po' per via, e, pian mulatisi lentamente al fondo delpresunta tradizione illustre, inesi- cui s'accorse e senti che una sicu- ché non affrontato in tutta la sua piano, li costringe ad alzare il vi• la sua coscienza, assumeranno man bene e male pienezza; certo. all'interrogativo so, a guardare ed osservare intor- mano proporzioni sempre più vastente, nonostante vi fossero state rezza di distinzione fra poteva più darsi in base a nul potrà esaurientemente rispondere, no le cose, gli uomini, l'esistenza, ste, quando gli si agiteranno al di non Ciarelette, figure come Guglielmo la di fondamentalmente stabilito e a farli ragionare sul senso della dentro e lo premeranno e lo incaldi e Zandomeneghi, che avevano dimostrato, creò la particolare si- oltre allo studioso più agguerrito, vita, e, sopratutto, a considerare zeranno in tutta la sua tormenproblema il affrontare potrà chi tentato di sollevare il « tono » di tuazione di spirito e di intelletto, preoccupato di ri- se stessi, i propri casi, assurdi e tata urgenza, allora Pirandello avimpedito e non quella pittura facile. che viene nominata col termine: manere nei limiti dell'economia del penosi, in una parola, a « vedersi vertirà — confessata o no — come Gino Rossi, venuto dopo i due, imperativo categorico; situazione da nostro modesto assunto. vivere ». Ed è qui il primo punto l'impossibilità di dar anima e resente ancor più vivo il disagio in cui deve nascere tutta una linea di di frattura fra Pirandello e il ve- spiro e vita fantastica al suo prod'indicanecessario Ritengo però q uella Venezia limitata e provin- condotta, tutta la successiva linea rismo: l'autore non si « cala » nei blemismo rimanendo nei limiti fisre una traccia, o meglio d'indivi- suoi personaggi, non sparisce nelle sati dalle esigenze tecniche deterciale, ottimista e amante del quie- di condotta dell'agire e del progredeluna almeno isolandola, duare, vivere. I problemi che egli agi- dire moralmente. Si pub dire che le traccie, fra le tante, che il tema cose rappresentate, non fa si che minate dai mezzi espressivi stessi to Disegno di GENNI l'imperativo categorico di Kant l'opera appaia generata non dal- del romanzo o della novella: inta nella sua mente sono affini a conferisca alla filosofia dello stesso stesso nella sua interessante com- l'autore, ma in virtù propria, co- fatti, là dove cerca di esprimere q uelli di altri giovani viventi in avpiù Kant un tono di apriorismo che non plessità, propone. E tanto che si potrebbe pensare la più lon- quell'epoca pericolosa di transizio- rientra nell'apriorismo .sottinteso e verto questa necessità, quando si me seguendo una spontanea legge in tutta la sua compiutezza quelli di natura — come volevano le che erano i suoi più sofferti travatana dalla donna, molte scultrici. ne: la forma. Questi problemi pe- ineluttabile di ogni filosofia: in un ricordi, come è risaputo, che molbuone regole del verismo — ma gli dello spirito — dissolversi delHo osservato con interesse i di- rò in continuo fermento nella sua apriorismo nuovo, per così dire ar ti dei drammi pirandelliani sono comincia a rivolgere la parola alle l'identità dell'io, dualismo tra vispunti condi sviluppo nati dallo segni della nostra artista, nervosi, mente di solitario si coloravano bitrario — enunciato, voluto, impo sue creature, a sorvegliarle, a gui- ta e forma — negli schemi consenuno poi, rapidi, talvolta scorretti, nel sen- spesso con le tinte accese della tra- sto. Da questo nasce il prodigio del tenuti in qualche novella: darle. Ora, questo affacciarsi, pri- titi dalla novella, scrive « La trapinondo esistente solo come creazio « Non si sa come », addirittura ma timido, poi sempre più impe- pola » e « La carriola » so accademico, ma sempre espres- gedia. che sono dei contaminazione quin- dalla fusione e rioso, dell'autore nella sua opera, novelle interessantissime per quel sivi.

Un viaggio fatto in Francia nel ne dello spirito individuale e e prenovelle, ben soggetti di tre spie costituisce, a mio avviso, come la che riguarda la nostra possibilità A contatto con La creta la sensi- 1907, appena ventenne, viaggio, si di la materia fluidizzata resa cisamente, dai racconti intitolati anima. spia non tanto di un tempera- di fare una conoscenza più ampia bilità acuta (dove finisce il sogno intenda, che non è il solito pelle- rito ed Ma, riferendoci in particolare « Nel gorgo », « La realtà del so- mento verista, ma, sopratutto, di — di quanto non ci fosse stato fin e comincia la « greve materia » an- grinaggio del provinciale in cerca modo al tono morale, è anche da gno », « Il chiodo ». un temperamento appassionato, qui consentito — dell'ideologia piche in scultura?) si disciplina, tro- di novità allettanti, ma che appare q uesto apriorismo che nasce ed è Formatosi in pieno periodo ve- impetuoso, egocentrico, tormenta- randelliana, ma che da un punto va il suo elemento vero e spesso il come un'emigrazione naturale, una attorno a questo apriorismo che vi- rista, Pirandello non poteva non to, inquieto, in una parola, ro- di vista artistico, sono composiziocanto. fatalità che conduce l'uccello ver- vono e si alimentano atteggiamenti risentirne gli influssi: ammirato- mantico. ni certamente fallite, dal momenIl bel ritratto di Severini (po- so climi propizi, e l'incontro con diversissimamente (e non logica. re dell'arte di Giovanni Verga senE ancora, si osservi — e nei ro- to che compito dell'artista non è trebbe sembrare quello di un filo- la pittura di Gauguin, sono deci- mente) affermativi. tiva un'aderenza spontanea a que- manzi e nelle novelle — come quello di esporre direttamente la E forse questo apriorismo cate- sto mondo triste, grave e faticato. l'autore, a differenza dei veristi, sua filosofia della vita, i suoi prosofo del quarto secolo) basta a di- sivi per la sua attività ulteriore. re come Genni conosce il suo me- Da Gauguin, del quale percorre gorico in tono imperativo che spin- Non era la sua un'ammirazione partito da uno sfondo ben dise- blemi spirituali, ma di immergera e a pre rivolta alla « forma », alla elabo- gnato, stiers mentre certe deliziose scul- anche le campagne di Bretagna, ge un Goethe pretendere fermo ed immobile, lo ven- li e compenetrarli nella materia, sumere di dover accettare e di do- razione artistica della materia fog- ga via via animando con una com- nel soggetto, nell'azione ch'egli si ture me liebri dove le forme di una oltre quel suo modo di dipingere ver fare accettare un Fausto aprio- giata dallo scrittore, ma parteci- piacente ricerca di casi non con- incarica di narrare o di rappresengrazia ellenica suggeriscono colore opaco, a stesure nette di colore, risticamente collocato su di una ci. pazione sentimentale a quel mon- suetudinari, ma a volte, contorti tare; spetterà poi al critico il come palpito ci mostrano il lato più apprende il gusto di distribuire le ma, che sta sopra e fuori di tutte le do popolato di povera gente, di caratteristico del sito carattere: masse in un ordine musicale che sa esperienze, poichè tutte le esperien- umili, di reietti, dominato da esi- e singolari, e come questi casi ven- pito di estrarre dall'organismo cui gano spesso o impostati o risolti l'artefice ha saputo trasfondere cal'ordine, una specie dl classicità, d'arabesco, gusto che egli aveva ze ha esaurite? Ma perché Fausto genze tristi, e avvolto da una fataservendosi di colpi di scena, di lore e vita, quel pensiero, quel senche salvano la nostra artista dagli già avvertito prima del suo viag- dovrebbe ineluttabilmente essere lità opprimente. Nei romanzi e scene ad effetto, di trovate. Piran- so della vita, che nell'opera d'arte, errori di un impressionismo bislac- gio, ma nel modo confuso di cosa accettato come individuo che ha nelle novelle pirandelliane, gli ab- dello immerge il suo personaggio quando è realmente tale, sono tutte le esperienze esaurite, se ciò bienti sono proprio quelli tipica- in un co o sfrenato ». sognata. ambiente verista, ma poi, a sempre impliciti. non risulta dall'opera poetica in at- mente veristi: interni grigi, pic- poco a poco, quasi inavvertitaLe novelle «La trappola» e «La Gauguin non fu per Rossi un to? Dov'è collocata, in un modo coloborghesi, polverosi, pensioni di quello sfondo, carriola » sono state scritte, rispetInsieme a Genni espone il pitto- punto di arrivo, né l'avventura si tangibile, questa superiorità che gli infimo ordine, cimiteri, corsie d'o- mente, lo stacca da lo fa muovere ed agitare: l'equi- tivamente, nel 1975 e nel 1917 (1) re veneziano Santomaso che parte- risolse in una intelligente imitazio- conferisce poi il diritto di conside- spedali; i personaggi: modesti imlibrio fra personaggio ed ambiente, cioè, si faccia attenzione alle date, cipò ugualmente alla Mostra di ne. Troppo dissimili erano d'altra rare l'umanità come un suo sempli- piegatucci, professori intristiti nel- così faticosamente ricercato dal vequando Pirandello è sì già passaCorrente. parte i due temperamenti, tenden- ce mezzo e gioco, contro cui può la monotonia di cittadine pette- rista, si spezza, il personaggio esce to al teatro, ma con quali opere? can masla liberamente incrudelire ignoranti, notai, levatrici, ed gole Gauguin, di te al letterario quello dal suo ristretto angolo assegnato- Con delle commedie, « La Morsa » tutta ita- sima sovranità? Dentro la reazione maestrine, vedove, iettatori, tutti gli, invade il suo ambiente, lo (191o), e Alla Galleria Genova ha esposto barbaro, d'una barbarie Lumie di Sicilia » (191o), precisamente e- fissati nelle loro caratteristiche finulla di sua vergini- poetica, sconvolge, lo domina, ed ecco che « Il dovere del medico » (1913), recentemente il pittore Dino Lana- liana, civilissima nella nunciabile esiste in Fausto che lo siche con una cura così minuziosa tutta l'attenzione del narratore (e « Se non così » (1915) che o sono di Rossi. giustifichi in tale senso. E lo stesso dei particolari ,e in genere di parro, che partecipò alla mostra di tà, quella quindi del lettore) si sposta per tratte da novelle a sfondo regionaqual- si potrà dire del Superuomo. Un osservare Del bastava resto Corrente. Autopresentandosi il Laticolari sgraziati o addirittura riche quadro esposto nella mostra uomo, solo perché salga su di una pugnanti, da tradire continuamen- puntarsi unicamente su queste listico e paesano, o non sono fra le naro dice: sgraziate creature e su quel loro più tipicamente pirandelliane, cioè dedicata poco tempo fa al pittore cima e ne respiri l'aria sottile che te il naturalista. Non grandi caratvano e disperato agitarsi. Tutto a carattere eminentemente proble« Ho per istinto seguito quel cli- dalla Galleria dell'Arcobaleno di i nervi estremamente sensibili gli teri in genere, ma piuttosto, macciò è visibile nella produzione nar- matico. lucipiù ma che si ricollega all'impressio- Venezia, e in particolar modo il rendono più inquietante e chiette un po' tutte uguali, facil- rativa di Pirandello, ma, s'intenPirandello, contrariamente a nismo non per considerarlo entro paesaggio « Description », di pro- da, e solo perchè enunci delle veri- mente confondibili l'una nell'altra, de, con una maggiore o minore il suo stretto cerchio storico, ma prietà di Nino Barbantini, che gli tà psicologicamente profonde 1no a malgrado della minuzia con cui evidenza. Si badi però che questo quanto si potrebbe credere in un le scien- Pirandello ce le descrive: caratteper averlo entro di me come il le- fu sempre amico nelle ore difficili. tare che la psicologia è tra intervento dell'autore non è an- primo momento, pur sentendo in della conoscenza filosofica la più ri che rimangono artisticamente cora — almeno per il per giorno, farsi come ze momento — sè, giorno game che su due punti scioglie il Qui vi è riassunta la concezione semplice e istintiva) solo per que- un po' anonimi ed impersonali, co- un sovrapporsi alle sue creature, più impellente ed urgente la nesegreto della grande pittura che so- « decorativa » che aveva Rossi del sto potrà stabilire a priori la possi- me anonima ed impersonale è la ma semplicemente, un atto di pre- cessità di trar materia d'arte dai lamente è esistita e di quella che quadro, nettamente opposta a bilità del Superuomo, di qualcosa loro vita e suoi più angosciosi problemi, non quella loro esistenza senza tra le sue creature. solamente potrà esistere, fondendo quella di Gauguin, vide subito nel teatro la sua salcioè che possa calpestare ogni leg- buia.

Si, già fin d'ora, accanto a no- vezza; In questo quadro spicca il movi- le, per porvisi sopra? e universalizzando qualunque parSono dell'avviso però che Piran- velle d'una linea sobria e misuramento eccentrico, come lo svilupticolare contingente.

DI fronte a questi suoi « contra- dello abbia risentito l'influenza Baldo Curato ta, materiate di una pena e di Regola fondamentale mi è stata parsi di una spirale, il cui percor- ri » che non riescono, come speria- non del solo Verga, ma anche del una sofferenza schietta sincera, e sempre quella di considerare il so attraverso le tessere dei verdi mo si sia inteso, completamente De Roberto per lo sfondo cupo di narrate con una facilità e spontamondo « sub specie colons » nel puri, variati in perfette gradua- contrari ad esso, noi potremo venir certi ambienti, del Capuana di neità d'invenzione, con un piglio irnpe (l'ogni senso che una tela pub essere poe- zioni, si può seguire lungo la gros- indetti ad aver paura Giacinta », di « Malia » e del così energico e vivo, così rapido rativo categorico, anche di quello « Marchese di Roccaverdina », per e mosso, da far sì che si possano (1) Si avverte che per le date ri tica, musicale, architettonica, nar- sa linea violetta, che costituisce prinun preferirgli forte di Kant. A la tendenza a spingere lo sguardo allineare fra le più belle espressio- guardanti le composizioni delle opere rativa, descrittiva, teatrale, ma lo u n'ideale impalcatura. Visto di cipio sperimentale calato in un fatdeve sempre essere in base e in vir- lontano tale paesaggio si compone to di genialità sicura, costruttiva, nelle pieghe dell'anima umana, e ni della nostra letteratura narrati- di Pirandello lo scrivente si affida unicamente alla e Bibliografia Pirandellia• tù di un fatto di disegno e di co- in un'immagine unitaria armonio- dimostrativa, certa ed umana, Co. sopratutto, per imaginare casi psi- va, ve ne sono altre — ché Piranna redatta a cura di Manlio Lo VecNon cologici curiosi. contorti e dello certo scrisse in troppo — lore, al di qua e al di là dei quali sissima, con una distribuzione e- me in un Pascal o contrariamente piacque subito, non solo al gran cui (già lo si è detto) oltre ad una chio Musti, e che, almeno per ora, può non è che inespressione e forma satta della luce che dal crinale del in un Cartesio, in un Campanella o p ubblico, ma neppure alla critica: compiacente ricerca di trovate e considerarsi come l'opera definitiva in avulsa dalla pittura: cogliere cioè monte all'orizzonte scende verso le contrariamente in un flacone... nel 7914, cioè dieci anni dopo « Il di colpi di scena, l'autore fa un po' materia. i limiti precisi nel fatto colore ». valli in ombra del primo piano.

B. J. fu Mattia Pascal », un critico co- troppo affidamento, direi quasi a

9

IL PITTORE GINO ROSSI

Evoluzione Pirandelliana

(La fine al prossimo numero)

6 • CORRENTE

Di qui ci riuscirà facile, percorrendo la produzione di Potilene, comprendere il valore della sua arte, e vedere, attraverso la evoluzione del suo stile, come egli raggiunga sempre più una maggior libertà di espressione lirica ed una maggior stabilità degli elementi caratteristici della sua perenne giovanilità e spigliatezza. Ed è appunto con l'approfondimento di questi elementi che si è determinata in modo preciso la coscienza stilistica di Francis Poulenc. lu. re.

dinck sono moltissime, non solo teggiamento sempre intransigente nella favola, che costituisce il sog- contro l'Ungheria, che oggi non getto, ma anche in parecchi spun- è più la remissiva firmataria del ti melodici e ritmici (come, per Trianon, il rifiuto nettissimo deesempio, nel canto dei nanetti bo- gli innumerevoli successivi capi di scaioli del Il atto). E questi spun- governo romeni a concessioni alla FRANCIS POULENC ti ispirati a Humperdinck sono an- grande minoranza ungherese, porMi sono già occupato di Fran cora il meglio dell'opera, o se non terebbero fatalmente ad un irrigicis Poulenc, quando nel 1933 fu altro quello che emerge un poco dimento sempre maggiore da parinvitato a tracciarne un profilo dal mare di grigiore e di monoto- te di coloro che da tale atteggiacritico nel programma del VI Fenia costituito dalla musica del mento vedrebbero compromesse ira Ghirlino ». Il M.o Ferrari Treca- rimediabilmente le speranze di una stival Internazionale di Venezia. te é probabilmente partito dal pre- giusta, se pur limitata revisione.

Allora ascoltammo il nuovo ciclo supposto che in un'opera per bam- La Conferenza di Belgrado non ha di liriche Tel jour telle nuit su bini bisogna usare mezzi sempli- detto nulla di nuovo a questo ripoemi di Paul Eluard cantate, cissimi, e infatti nella sua partitu- guardo. La Romania ha fatto solcon viva intelligenza e raffinata ra ogni complicazione armonica e tanto accenno a promesse. sensibilità, da Pierre Bernac, che strumentale è accuratamente eviI rapporti ungaro-romeni, nonoavevamo pure udito poco tempo tata. Questo non sarebbe un male. stante le dichiarazioni di BelgraRIVISTE prima a Milano in uno dei conIl male è che manca ogni scintilla do, non sembrano affatto miglioracerti del « Teatro del Popolo », e La Rassegna Musicale dedica a non solo di originalità o di perso- ti. Sarà possibile liquidare pacificache abbiamo pochi giorni fa riu- Busoni l'intero numero di gennaio nalità, ma di pura e semplice fan- mente le gravi questioni pendenti dito in Conservatorio invitato, in- che « idealmente si collega a quel- tasia musicale, per cui pagine e pa- tra le due nazioni? Sarà possibile, sieme a Poulenc, dalla società lo che la stessa rivista (a quei tem- gine della partitura si succedono a in altre parole, salvare la pace bal« Grandi Maestri e Interpreti » pi Il Pianoforte) dedicava al Mae- base di parole che sono cantate canica? l'autore s'è preso Qualcuno ha pensato che la Ro(15 febbraio). Il programma era stro con la data del 15 giugno 1921. proprio perché Busoni, ancor vivo e ope- l'impegno di mettere in musica composto di musica francese con- Allora si rallegrò assai dell'omag- tutto il libretto dal principio alla mania uscisse dalla Conferenza di rante, Belgrado con propositi molto mititemporanea, eccettuate tre liriche gio che gli giungeva — il primo fine, ma che sarebbero molto meno gati. Tutto all'opposto del previdi Labroca e la nota melodia dopo tanti anni d'attesa cruccia- noiose se fossero solo recitate, tan- sto, ora si direbbe che essa si prez Pastorelle » di Mortari. Pou- ta! — dalla, sua patria e desiderò to più che anche i commenti or- pari a non cedere nulla, e a dilenc ha presentato, accanto a De- che tutti i collaboratori del nume- chestrali che le accompagnano so- fendere tanto la Bessarabia conbussy, Duparc e Ravel, alcune ro fossero caldamente ringraziati. no quanto mai vuoti e comuni. La tro i Sovieti, quanto la Dobrugia sue composizioni, quasi tutte nuo- Ma purtroppo l'iniziativa non do- estrema povertà d'invenzione si contro i bulgari, come l'unghereve per l'Italia: la « Suite fran- veva avere quel seguito che il pro- manifesta anche nei brani pura- sissima Transilvania contro i magaise» per pianoforte su musiche motore di essa aveva sperato. Cor- mente strumentali, come la Sinfo- giari. no- nietta, le danze del II atto, il moAl massimo, a tutti costoro dodi Claude Gervaise (XVI secolo) revano tempi tristissimi per ilconvimento di fox che costituisce l'instro paese e di ben altre cose di ote cinque liriche su testi di Ron- veniva allora ragionare e disporre. termezzo nel III atto. Melodica- vrebbe rimanere la speranza finita. tenere qualche cosa a guerra sard, di Colette, di Eluard e di Rinnovando l'impresa diciannove mente poi la semplicità che l'au- La Romania ha in questi ùltimi un Anonimo del XVII secolo. anni dopo, crediamo che il seme tore si è proposta non è nè grazio- mesi attirata l'attenzione di tutta Della « Suite francaise », edita che ora gettiamo possa giungere in sa nè fresca, ma scipita e spesso l'Europa. Si è temuta una marcia nel 1935, furono eseguiti cinque profondità e dar frutti solleciti e banale. russa sulla Bessarabia, e si è assidei sette pezzi che la compongo- copiosi. I tempi sono mutati e Eppure l'azione fiabesca (a par- stito con interesse al conflitto teno. Non si tratta di una trascri- l'ambiente musicale ci par maturo te le parole del libretto, il quale desco-romeno per la fornitura di zione libera di musiche di Claude per raccogliere l'invito. Segni pro- non è certo un modello di lingua materie prime ed al suo epilogo Gervaise e neppure di un rifaci- pizi non mancano: le esecuzioni di ed è pieno di espressioni forzate per l'energico atteggiamento del per orchestra si ed antiquate) avrebbe potuto offri- Governo di Bucarest verso le commento alla maniera, ma di un ve- pagine busonianefrequenti, e nella re l'occasione per un'opera che si sono fatte più nominalmente ro ripensamento di queste musi- corrente stagione due opere teatra- staccasse dal consueto verismo e pagnie petrolifere romene, ma di fatto controllate a che attraverso la sensibilità del li, Arlecchino e Turandot, saran- che utilizzasse modernamente l'e- mezzo di capitali dai franco-inglenostro musicista. no per la prima volta in Italia, ri- lemento del meraviglioso e gli si. E si è osservato che questa volCome abbiamo già altre volte spettivamente a Venezia e a Firen- spunti ironici e parodistici. Invece, ta la Romania ha fatto sul serio, osservato, due momenti si posso- ze. Ormai l'abbrivo è preso: ne- così, il «Ghirlino» é un aggregato e, prendendo esempio dal Messico, no chiaramente distinguere nella cessario è soltanto insistere da par- di note, che tutte insieme non for- ha obbligato le suddette compagnie a mettere la loro produzione produzione di Poulenc: un primo te di chi vuole e può, alinchè il mano una pagina di musica. pubblico italiano si renda conto il controllo del Governo, che sotto Doni§ M . sotto l'influenza diretta dell'esteintende non avere contrasti con la tica di Satie e di Cocteau, i cui che Ferruccio Busoni, italiano di Germania e soddisfare gli obblighi temi sono attinti a quello che fu Empoli, fu una delle maggiori per- (Continuazione da pag. 1) sonalità musicali della nostra epoeconomici e commerciali con essa. detto il «folklore parigino» (arie ca, ammirato in ogni parte del FEBBRE BALCANICA Atteggiamento che se ha provocapopolari, cafés-concerts, motivi mondo ed esaltato come una delle to risentimenti e proteste nelle deTuranti-russi.

La atteggiamenti di fiera e di cabaret); un secondo più singolari incarnazioni dello spimocrazie occidentali, è valso promomento, dove l'«équilibre» vie- rito della musica, nel significato chia, tuttora signora degli agogna- babilmente ad evitare grossi guai tissimi Dardanelli, si affaccia sul ne invece ricercato, superato l'im- più ampio e più alto dell'espresvicino. Questo è Mediterraneo ove i cordiali rappor- con il fortissimo pulso polemico, nella storia del- sione ». Cosi scrive la nota intro- ti con l'Italia le permettono di forse il primo esempio che dimola musica ed in modo particolare duttiva al numero dedicato a Bu- guardare con sufficiente fiducia al- stra che l'avventura della Polonia in Rameau, in Scarlatti, in Haydn soni, che ha il valore di una calda l'immediato avvenire di pace soste- è servita di lezione e di ammonimento a qualcuno. e in Couperin. Si fa insomma testimonianza all'arte di questo nuto a Belgrado. singolare musicista italiano, e comIl conflitto con la Germania é sentire anche in Poulenc — co- prende i seguenti scritti: M. Bon- Per quanto invece riguarda la così evitato, ma permane la stato me in molti musicisti moderni — tempelli: Busoni teorico; A. Ca- J ugoslavia e Romania esse hanno minaccia dell'aggressione sovietica ad un certo momento, il proble- sella: Busoni pianista; G. Taglia- seguito per lungo tempo un egua- in Bessarabia e quella di un magma di una forma precisata e quin- pietra : Ferruccio Busoni trascrit- le destino. Uscite dalla guerra eu- giore inasprimento nei rapporti con di del ritrovamento di una clas- tore e revisore; M. Corti: Ricordi ropea dopo la disfatta completa l'Ungheria. La Romania non può dei propri eserciti e dopo un lunsicità di tale forma. Problema di di F. Busoni; G. Pannain: Il «Dot- ghissimo periodo d'invasione del davvero sentirsi sicura, ricca cotor Faust »; V. Gui: Arlecchino; quei liquidi combustibili crisi? territorio nazionale da parte dei me é di Turandot; DallaF. Previtali: L. costituiscono oltre che la prinche Qui i termini da mettere in luvittoriosi eserciti austro-tedeschi ce criticamente vanno portati su piccola : Pensieri su Busoni; G. (la Romania era stata costretta. cipale fonte di ricchezza della naun piano di un'estetica generale Guerrini: Ferruccio Busoni mae- unica fra le nazioni alleate, alla zione, anche la prima ragione di stro; P. Jarnach : In memoria di desideri. dell'arte moderna per poter ri- Ferruccio pace separata) avevano assistito al- pericolosi Busoni; F,. Schnapp: la situazione poliConcludendo, spondere a questa domanda e non Ferruccio Busoni e Antonio Ru- la vittoria che l'Italia doveva agli tica dei Balcani, posti di fronte al potervi minimamente alleati senza è certo ciò che possiamo fare qui. binstein; M.H.S. Sulzberger: Fergrande rogo che minaccia di estenL'essenziale ora è capire il pro- ruccio Busoni nel ricordo di un di- contribuire. dersi paurosamente con sviluppi cesso di questo atteggiamento co- scepolo; F. Busoni : Tre frammen- La nuova Jugoslavia si accinse impensati, è ben diversa, a nostro tuttavia a dirimere i pericolosi pro. ti autobiografici; F. Busoni: L'avparere, da quella prospettata nel mune a molti artisti. blemi nati dal suo estremo ingranmelodia; candido comunicato di Belvenire della Nota bio-biIn musica il ricorso di un Poudimento, giungendo a firmare, (se troppo La pericolosa situazione rogrado. lenc è ben diverso dal neoclassi• bliografica su F. Busoni. ben ricordiamo, nel marzo 1937) un coinvolge gli altri paesi balcismo strawinskiano o dall'oggettrattato di amicizia con quell'Ita- mena LE NOVITA' ALLA SCALA lia che sembrava aver ereditato canici, non perché facenti parte o tività cltissicistica aspra e cruda meno dell'Intesa, ma perché il condi un Hindemith. In Poulenc la Scrivere un'opera per bambini, dall'Austria il rango di naturale trasto di interessi esistente su quaesperienza classica non si risol- o per lo meno che abbia a prota- nemica della Jugoslavia. Inoltre, si tutti i confini degli Stati balcave in un compromesso letterario gonisti dei bambini, non é la cosa proprio sulla base della saldissima nici si potrà difficilmente dirimere, di gusto classicheggiante e nep- più semplice del mondo. La diffi- amicizia con l'Italia, la Jugoslavia a causa delle differenti impostazioha reso amichevoli i rapporti con pure in un ricorso puramente ar- coltà consiste nel raggiungere la l'Ungheria politica interna ed esteri : riuscita infine a com- ni della semplicità senza cadere nel banarispondenti ad innazione, in ogni chitettonico, mal bensì nel massi- le, la freschezza e la spontaneità porre il lungo pericolosissimo dismo sfruttamento delle sonorità dello spirito autenticamente infan- sidio con i Croati, essa ha posto teressi altrettanto eterogenei. più intime e delle vibrazioni tim- tile senza menomare la dignità ar- veramente fine alla risoluzione dei La conferenza di Belgrado non briche più dense che egli sente tistica. Un mezzo può essere quel- gravi problemi che assillavano il sembra aver detto nulla di nuovo, ed inoltre sembra non abbia sanascere nel ripensamento delle lo di cercare una semplicità essen- nuovo Stato. puto affrontare quei problemi demelodie e delle armonie sei e set- zialmente formale: melodie e ar- La Romania rimane il punto ne- icatissimi che continuano a fare tecentesche; sonorità che poggia- monie semplici, imitazione di can- vralytico dei Balcani. dei Balcani in generale e della Rono su un'architettura ben definita ti fanciulleschi, come si hanno in La Romania, con sistemi netta- mania in particolare uno tlei punti mente diversi da quelli jugoslavi, e costrutta, ma che stanno nella « Hansel e Gretel », là dove Humdella attuasinora ad opposti risulta- nevralgici più delicati funzione essenziale di una pura perdinck non wagnerizza. Un e- èti.giunta e politica europea.

I troppo frequenti cambiamendi scene infantili di queL espressione timbrica. Tale parti- sempio Fabio Rimasse sto genere, bellissimo per sponta- ti di governo e di indirizzo politico, colare gusto del timbro si risol- neità e grazia, è nel « Boris », non hanno permesso alla Romania ve in Poulenc in un lirismo lim- quando la nutrice gioca con i figli la continuità di una sola linea di Responsabile e Redattore Capo: Dott. ANTONIO BRUNI pido e cristallino. condotta, che non fosse quella di dello zar.

Si comprende di qui la predi- Un altro mezzo consiste nel ri un categorico atteggiamento nega- Direttore . . . . ERNESTO TRECCANI lezione del nostro musicista per vivere intimamente il mondo in- tivo nei riguardi delle minoranze. Redattori: Dino Del Bo • Giansiro certe « forme » nella scelta dei fantile, vale a dire nel vedere tut- Se si pensa che tra i vari mosaici Ferrata - Raffaele De Grado • Alberto mezzi d'esecuzione, per l'intimo to con gli occhi del fanciullo. Si europei quello romeno, variegato Lattuada senso della « vocalità ». dove il viene così a creare un mondo ma- di ungheresi, russi, bulgari, ebrei, Direz. e Amm.: Milano, Via C. Porta,2 turco-tartari, valore del timbro, sfociante dal- gico, in cui animali e oggetti si è proprio il greci, serbi e romeni, più complesso, si arri- Ind. Graf. N. Moneta • Milano. 1940.xvlil animano, si deformano e parlano, l'impasto armonico. riesce a tro- come nell'e Enfant et les sortilè- va facilmente a dedurre che il provare espressività sempre più in- es » di Ravel. In questo caso la blema delle minoranze, troppo a I manoscritti e i disegni pubblicati e non pubblicati non si restituiscono. tensa e precisa; basterebbe ricor- musica, anziché essere essa stessa lungo abbandonato dai programmi Le richieste di cambiamento di indi. dare le numerose composizioni i nfantile, collabora con la poesia dei troppi governi, è proprio quelrizzo devono essere accompagnate dal. per coro e sopratutto la « Messa » ad interpretare per cosi dire dal lo che rischia tuttora di costar l'invio di L. 1,— in francobolli. molto caro alla Romania. •L'atdi dentro l'animo infantile. per voci sole. .

P così che l'arati-impressioni- Il maestro L. Ferrari Trecate, smo dei « Sei » si annoda alla nella sua nuova opera « Ghirlino ,t tradizione francese attraverso una (su libretto di E. Anceschi) recenCOMPAGNIA ANONIMA DI ASSICURAZIONI nuova coscienza della forma. co- temente rappresentata alla Scala, si è attenuto al primo tipo d'opegliendo questo elemento sensibile ra, anzi ha mostrato di consideraI ncendio • Trasporti • Furti già additato dall'impressionismo re come modello assoluto in tale M I L A N O (il timbro), ma risolvendolo in genere « Hansel e Gretel ». Le soPIAZZALL L. CADORNA. 7 senso oggettivo. miglianze con l'opera di Humper-

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