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NOI VOGLIAMO CHE I GIOVANI R ACCOLGANO L A NOSTRA F IACCOLA
VITA GIOVANILE
M USSOLINI
PERIODICO
QUINDICINALE
DI
LETTERATURA - ARTE - POLITICA
MI LANO A NNO I - N. 7 30 - 4 - 3-15799VI .C.P.1938 X C AB. ANNUO L. io C ENTESIMI 5o
Fondatore ERNESTO TRECCANI
Il nuovo nazionalismo spagnolo V edere dall'Italia, da questa nuo- un Rey natural, non tenendo ad alva Italia romana che, anche politica- cuna questione dinastica, difendendo mente — per divino volere — è oggi un principio, non una persona. Il nuovo nazionalismo spagnolo è direttrice della vita del mondo intero, un movimento che a Roma s'ispira co- la Tradizione in atto. La Spagna nazionale — come la si me il nuovo nazionalismo spagnolo usualmente, per distinguerla dal chiama diverso sotto certi rapporti tanto tradizionale nazionalismo spagnolo — da quella, progressivamente riducenda Carlo V ad Alfonso XIII — quan- tesi, che ancora, purtroppo, geme sottunque l'eredità della tradizione della to il giogo infame — presenta oggi instirpe spagnola tutto raccolga e teso- dubbiamente l'aspetto d'un organismo reggi, costituisce, senz'altro, un pri- non ancora definito. La vita vi si svolvilegio. Giudicarlo alla luce di Roma ge e vi si svolgerà, finchè durerà la eterna può sembrare cosa facile; ma guerra civile, in funzione della lotta comporta, forse, una grave responsa- in corso; ma è certo che dalle misure prese dal governo provvisoriamente bilità. Non vogliamo dire quindi se non residente a Burgos — la capitale della di quello ch'è — o ci pare — il signi- Vecchia Castiglia, cuore della nazioficato ideale dell'attuale riscossa dello ne —,dalla « Carta del Lavoro », dalspirito spagnolo bene simboleggiato le dichiarazioni alla stampa estera dalla gloriosa bandiera oro e sangue. dello stesso generalissimo Franco, daLungo il cammino dei secoli, dal gli articoli programmatici come quelMedioevo in poi, cosa come Vienna lo del conte di Casa Rojas apparso rerappresentò la roccaforte nordorienta- centemente sulla Solidariedad Naciole dell'unica civiltà possibile contro nai e riprodotto in molti giornali, si gli assalti della barbarie asiatica, Ma- palesa quale sarà in un prossimo fudrid costantemente rappresentò di ta- turo il profilo della risorta nostra sole civiltà la roccaforte sudoccidentale, rella latina. Per ciò che riguarda, ad esempio, mentre a Roma spettò sempre il compito di recare dovunque la pace fon- il problema capitale — noi pensiamo data sulla giustizia e la luce della sapienza. Nel Medioevo Madrid lottò contro gli Arabi, e li vinse; nell'Era Moderna contro i Turchi, e li vinse; nell'Età contemporanea contro i bolscevichi e li vincerà presto sebbene animati dalla « profezia » di Lenin : — La Spagna sarà la prima terra che cadrà sotto il nostro regime —. Dio vuole che la Spagna vinca. La Spagna ha sempre vinto. La tradizione, la Tradizione non può morire. — Tu saldalo de la Tradicion habras de tener Questo en el remo de Dios — dice una massima spagnola. Il nuovo nazionalismo spagnolo che, al pari del fascismo italiano non è nato da una lunga preparazione intellettuale (v. Josè Primo Antonio De Rivera : Le basi del falangismo, trad. it., Firenze, 1937-XV), ma dalla realtà viva e palpitante della storia, improvvisamente, come un fenomeno di dignità d'un nobile popolo, come una magnifica passione della migliore gioventù d'una nazione millenaria, è appunto la purificata (dal dolore) guardia armata della Tradizione.
— per la vita d'uno Stato, cioè a dire il problema della preparazione spirituale dei giovani, il conte di Casa Rojas ha precisato ch'esso sarà risolto in base ai seguenti fondamentali principi dottrinali. i. La famiglia è il cardine e la condizione indispensabile d'ogni coltura e civiltà. 2. La scienza, così come la famiglia nel caos delle razze, introduce l'ordine nel caos dello spirito. 3. Il diritto creato da Roma immor-
tale è la coordinazione della libertà e dell'autorità, il contratto sociale d'ogni vivere civile. 4. II cristianesimo cattolico è l'anima
della civiltà a tal punto che incrinandolo si decompone la civiltà, la si uccide. 5. L'educazione che solo s'informi a tali principi può assicurare il comune benessere. Dal punto di vista delle istituzioni propriamente dette vi sono due correnti principali: l'una tende ad eliminare l'anticlericalismo culturale ed il criticismo filosofico; la seconda ad eliminare il krausismo (dal nome di Al-
bert Krause, uu professore di filosofia tedesco che con il Volket, lo Erdmann, il Vaihinger curò ad Halle una nota interpretazione filologica della Critica della Ragion Pura » del Kant e volgarizzò, senza molto acume, ma con fortunato quanto immeritato successo, le teorie dello Hegel, introdotte nella Spagna dal Sanz de Rio e poste alla base della pubblica istruzione) ed a sostituirvi la filosofia perenne che s'orna, con quello dell'italiano a Doctor angelicus » Tommaso d'Aquino, dei nomi degli spagnoli Ramon Llull il « Doctor illuminatus », Francisco Suarez il « Doctor eximius », Jaime Balmes, Donoso Cortes. Senonchè solo dopo la completa vittoria è da pensare che il nuovo nazionalismo spagnolo affronterà integralmente i problemi della vita civile del Paese. Per ora la gioventù erede degnissima del Cid Campeador, sotto la pioggia, la neve, i proiettili, tempra la propria anima indomabile. Il dramma d'un popolo che anela alla sua liberazione e la conquista a costo del sangue si avvia oggi verso il suo epilogo felice con la catabasi travolgente in direzione della costa mediterranea. Claudio Beli. ardi
contropancia Nella costruzione di un grande edilzio capita a volte, quando ormai tutto è fatto, quando dalle fondamenta all'arredo interno tutto è disposto, che un membro della numerosa famiglia destinato ad abitarlo voglia dire pur lui la sua parola e disporre qualcosa alla propria maniera. A d esempio il genero magrolino e bisbetico o il vecchio zio panciuto colonnello a riposo s'ingegnano a rimpinzare qualche sala con ninnoli di cattivo gusto, o per eccessivo amore alla famiglia, oppure anche per ingraziarsi i padroni di casa. Con questo esordio non voglio che il lettore creda ch'io stia per dargli notizia degli affari interni d'una famiglia: vi sono i cinesi che parlano a forza di metafore, e ciò che ho detto più sopra vuoi esserne una. Uscendo di metafora dunque (e questa verrà spiegata in seguito), parliamo un poco dell'ignoto corsivista e del gerarca che lo rimbecca, rispettivamente in due trafiletti di prima e quarta pagina del Popolo d'Italia del 25 e 26 marzo scorso; cose vecchie, direte voi; cose sempre nuove, rispondo io, quando si tratta di una osservazione appropriata. Vediamo di riassumerli dunque brevemente, quei due capolavoretti di concisione stilistica e concettuale, per chi non li ha osservati o per chi se li è dimenticati. « Pance eccessive » s'intitola il primo: nerboruta ripassata a quei gerarchi in cui muscoli e cuore di tempra fascista vengono offuscati nella gagliardia da una indecorosa trippa. E s'invoca il pronto intervento di S. E. Starace « gran maestro d'ogni stile » perchè ponga fine a tale stonatura estetica. Nell'altro di risposta poi è il diritto del ventre che parla, o meglio dello spirito di uno che il ventre l'ha prominente. E un gerarca mappamondano (non lapidatemi, poichè la parola è citata) che insorge a giustificarsi rendendo servizio immenso a tutti coloro che dal corsivista anonimo furono feriti. Pancia si? Pancia no? Interrogativo fatidico, corso di bocca in bocca, volato su l'ali del vento a por lo scompiglio tra i gerarchi di tutta Italia. A hi scene tragicomiche dell'assiduo frequentatore di tutte le adunate, in cerca affannosa di un metro che gli darà l'annuncio lieto o triste d'una misura circolare fatale, oppure compatibile con le esigenze estetiche richieste. Se il metro indicherà il «pollice verso» sarà la disperazione! Ma no; rialza lo spirito abbattuto, gerarca panciuto! Chi ti salva, è il camerata Edmondo Mazzuccato; lui ti ridà il prestigio per nulla contaminato da certa rotondità, lui che rivendica la possibilità di convivenza in una personalità fascista di « pancia
Lucharernos todos juntos todos juntos en union defendiendo la. bandera de la santa Tradition.
e spirito ».
E persino te lo nobilita, il caro semisferoide, dichiarandosi pronto ad offrirla al nemico « all'estremo sbaraglio per la Patria e la Rivoluzione ». Cosa di cui gli siamo fraternamente grati.
è
il ritornello dell'inno di battaglia dei nazionalisti. La tirannia bolscevica sulla Spagna, ove gli « intellettuali » (oh, gli « intellettuali » ! guai agli i intellettuali » !) -- non escluso qualcuno che oggi s'è ravveduto e fatto amico della Causa Santa — le avevano preparato benevoli il terreno, avevano obbligato il popolo spagnolo a rigettare la Tradizione, a rinnegare Dio, il Re, la Patria in nome dell'Emancipazione, del Progresso, della Giustizia Sociale, della Felicità del Proletariato. Non più Patria. Non più Re. Non più Dio. Ma
Ora deponiamo il tono epico: ora t'« apologista cinese delle prime righe i venga a una morale conclusiva. E la morale è questa: nel grande «edilizio » del Partito Fascista si trova a volte qualche « genero magrolino o bisbetico » o qualche « vecchio zio colonnello panciuto a riposo » che, volendo abbellire e completare questo edilizio per eccessivo amore, lo riempie di ninnoli (nel nostro caso polemiche) dannose o per lo meno inutili. Credo, ripeto, lo facciano per troppo amore: quell'amore forse, e qui parliamo seriamente, che ci induce a volte a criticare, a parere « impertinenti i persino, ma che alla vista di chi «sa» comprendere denota una fede integra, una fede di gente che va a testa alta guardando diritto in faccia a chiunque ed a qualunque cosa.
Libertà. Il popolo spagnolo ha fruito di quella... Libertà, per qualche tempo. Oggi esso ritorna alla Patria; ritorna a Dio; ritorna alla monocracia, ad
Pancia e
JOSEF THORAK: BRONZO Dl MUSSOLINI
Da Die Kunst im Dritten Reich, september 1937
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