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IL FUTURO SOSTENIBILE: LA TRANSIZIONE ENERGETICA COME CHIAVE DEL CAMBIAMENTO di Margherita Ingoglia
Un antico proverbio dei nativi americani dice: “Non ereditiamo la Terra dai nostri avi; la prendiamo a prestito dai nostri figli. Nostro è il dovere di restituirgliela.”
È proprio su questo principio che si basa il processo di transizione energetica verso il quale tutto il mondo si sta muovendo, con l’obiettivo di passare gradualmente dal consumo di fonti di energia tradizionali, come il petrolio e il carbone, a fonti di energia rinnovabile, come l’energia solare, eolica e idroelettrica, riducendo così le emissioni di gas serra e promuovendo al contempo l’efficienza energetica e la sostenibilità.
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Si tratta di un processo complesso e graduale, che richiede un approccio multidimensionale e che coinvolge numerosi ambiti. A livello tecnico, per esempio, esistono alcuni aspetti fondamentali che devono essere affrontati per rendere le fonti rinnovabili una realtà applicabile nella pratica.
In primis, la promozione delle fonti di energia rinnovabile necessita la creazione e l’ottimizzazione di infrastrutture e tecnologie che ne consentano un consumo efficiente: essendo l’energia solare una fonte intermittente, che dipende dalle condizioni meteorologiche e dall’alternarsi del giorno e della notte, si rende necessario lo sviluppo di sistemi di stoccaggio sempre più avanzati, che consentano di accumulare l’energia prodotta per l’utilizzo in momenti in cui l’impianto fotovoltaico non è in funzione. In secondo luogo, in affiancamento alla produzione di energia rinnovabile, è fondamentale l’adozione di tecnologie e pratiche che riducano il consumo energetico, come l’isolamento termico degli edifici, l’uso di elettrodomestici a basso consumo e la riduzione delle perdite di energia durante la trasmissione e la distribuzione della stessa.
L’economia è un altro fattore importante da considerare, in quanto costi derivanti dalla produzione e dal consumo di energia rinnovabile, inizialmente molto alti, stanno diminuendo gradualmente, diventando sempre più accessibili e competitivi rispetto ai combustibili fossili.
Inoltre, la transizione energetica può influire sulla crescita economica, portando a una maggior efficienza e innovazione, creando nuove opportunità di lavoro e stimolando la crescita economica. D’altro canto, però, ancora molti sono gli investimenti necessari per sviluppare le infrastrutture e le tecnologie sopra menzionate, che possano effettivamente supportare una transizione completa verso le fonti rinnovabili. Le scelte politiche dei nostri governi hanno una fondamentale rilevanza in tal senso.
Proprio per questo, l’Italia, tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), prevede una serie di interventi volti a favorire la transizione energetica del Paese. In particolare, per queste linee di intervento sono stati stanziati 1,25 miliardi, al fine di rafforzare gli investimenti sulle principali filiere della transizione ecologica, raggiungendo così i tre obiettivi prefissati: la decarbonizzazione del sistema energetico, l’aumento dell’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile.
Tutto però parte dalle singole persone ed è proprio la società a giocare il ruolo più importante in questo cambiamento. Solo attraverso la corretta diffusione di una cultura sostenibile sarà infatti possibile proteggere l’ambiente e ridurre l’impatto dell’umanità sull’ecosistema.
La transizione energetica è quindi un processo cruciale per la lotta contro il cambiamento climatico; è una sfida enorme che dobbiamo affrontare, non solo per evitare conseguenze disastrose per il pianeta a cui sempre più spesso assistiamo, come la perdita di biodiversità, la siccità e le catastrofi naturali, ma anche e soprattutto per creare un’economia più equa e sostenibile, preservando il pianeta per il benessere delle future generazioni.