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Le «carezze» della Quaresima

DI GIANLUCA MERLINI

LaQuaresima è un’esperienza unica, coinvolgente! Un’esperienza che continua ad essere proposta non esclusivamente come un tempo di penitenza e di particolare preghiera ma, anche e soprattutto, come tempo speciale di conversione: di ritorno a Dio con tutto il cuore, l’anima e la mente! Amarlo è possibile solo quando siamo sintonizzati con Lui, quando ci siamo rinnovati alla luce della Sua Parola, quando abbiamo deciso nuovamente di seguirlo come discepoli attenti, entusiasti e responsabili della chiamata che abbiamo ricevuto, della fede a cui vogliamo rispondere nell’obbedienza alla Parola, della speranza a cui abbiamo deciso di dare ragione con la vita e, soprattutto, della carità per mezzo della quale manifestiamo Dio nella e con la nostra vita, permettiamo a Lui di vivere in noi, con noi e attraverso di noi.

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Il cammino di Quaresima è, appunto, cammino di conversione, penitenza, elemosina, preghiera e digiuno: non sempre è facile condurre uno stile di vita che ci aiuti a vivere con gli strumenti del cammino quaresimale e allora cosa si fa? La sapienza della Chiesa, madre e maestra, inserisce nel cammino dei quaranta giorni due solennità che

Il direttore Caritas: si attendono molte migliaia di persone in fuga. «Lo slancio di generosità di singoli e comunità, per essere efficace, deve concretizzarsi in forma ordinata» alleggeriscono il tono penitenziale complessivo: il 19 e il 25 marzo! Date che ci fanno sostare e contemplare due figure fondamentali per la nostra fede. San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, che ha accettato di coinvolgersi totalmente con Dio, che si è fidato esclusivamente di Lui e che si è lasciato condurre nel cammino che Dio aveva già preparato. Insieme a Lui il 25 marzo viviamo la solennità dell’Annunciazione: Maria Santissima aiuta e sprona, incoraggia e sorregge il cammino della Chiesa e di ogni fedele.

Con loro viviamo il tempo di Quaresima ricordando l’evento dell’incarnazione, prima ancora che il dramma della morte e risurrezione che sottolinea ed evidenza la nostra vita concreta, la nostra fede reale, la speranza ritrovata e ricentrata in Dio e la carità, che non resta solo opzione fondamentale, ma opera reale di misericordia e di amore! Allora la Santa Famiglia di Nazareth cammina con noi nel tempo quaresimale e con le due solenni soste accarezza la nostra anima, ci conferma nel cammino e ci sostiene, per vivere sì nella concretezza, spronandoci a camminare dritti avanti perché Dio sia tutto in tutti e si compia totalmente il progetto d’amore di Dio Padre su ognuno e su tutti!

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