BRESCIAUP | MAGGIO 2018

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INTERVIEW

up A cura di

Intervista alla scrittrice

Sara Rattaro PH Damiano Conchieri Sara Rattaro, giovane scrittrice genovese, possiede dunque un curriculum letterario di tutto rispetto. Ben sette romanzi per adulti (Sulla sedia sbagliata, Un uso qualunque di te, Non volare via, Niente è come te, Splendi più che puoi, L’amore addosso, Uomini che restano) e un libro per ragazzi (Il cacciatore di sogni), dedicato espressamente al suo idolo Albert Sabin che ha scoperto il vaccino contro la poliomielite. La sua vita è stata definita dalla stessa autrice come “come la storia più bella del mondo”. Attualmente sta presentando in tutta Italia “Uomini che restano”, il suo nuovo e intenso romanzo che sta ottenendo ottimi consensi sia di critica sia di pubblico. Al centro di esso vi sono le vicende di Fosca e di Valeria, due quarantenne di oggi, che vengono inaspettatamente abbandonate dal proprio compagno: la prima scopre in una maniera alquanto rocambolesca l’ omosessualità del marito Lorenzo, mentre la seconda quando scopre di essere malata di cancro, nota un netto distacco dal suo Sergio che si rivelerà inoltre un

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ignobile traditore. Ma per loro ci saranno – fortunatamente – anche “Uomini che restano” ai quali è stato dedicato con amore il romanzo, come ha rivelato in diverse occasioni la stessa Rattaro. Noi di BresciaUp abbiamo avuto modo di incontrarla a Monza, durante un incontro letterario, organizzato dalla Biblioteca di Triante in collaborazione con l’Associazione Hemingway & Co”. La Rattaro è stata protagonista di un accattivante aperitivo letterario insieme agli scrittori Giovanni De Rosa e Veronica Costieri. Gli autori sono stati introdotti da Dario Lessa.

SARA, OGGI SEI UNA SCRITTRICE DI SUCCESSO MA DA BAMBINA HAI MAI PENSATO DI FARE QUESTO MESTIERE? Mai. Non era nemmeno immaginabile. Pensare di fare la scrittrice era un sogno lontano come diventare Presidente o andare sulla Luna. Leggendo con attenzione le tue opere si nota che ami molto analizzare il vasto universo emotivo sia degli uomini sia delle donne, mettendoli in qualche modo a nudo, metaforicamente parlando… LA DOMANDA, SORGE DUNQUE SPONTANEA: QUAL’È LA TUA IDEA DI NUDITÀ? Credo che sia impossibile o quasi conoscere davvero qualcuno. Siamo troppo abituati a usare filtri a mediare la nostra sincerità. La nudità la possiamo avere con noi stessi quando siamo così spregiudicati da provarci ma è un percorso difficile. SII SINCERA: TI SPAVENTA QUELLA PSICOLOGICA? Sicuramente quella morale è decisamente più intricata e complicata da scoprire. E poi quella fisica è praticamente ovunque. Pertanto quella paura si può più avere.


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