Theriaké Maggio/Giugno 2021

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Cultura

I FIORI DEL BAROCCO Ciro Lomonte*

Figura 1. Palermo, navata destra di Casa Professa. Foto di Domenico DiVincenzo.

L

a c u l t u r a c a t t o l i c a d a l l a q u a l e è gioiosamente scaturita l’arte barocca, come da una sorgente da cui zampillano perennemente acque abbondanti, viene alimentata dalla Rivelazione divina, contenuta nelle Sacre Scritture ed in quella trasmissione viva da una generazione di credenti alla successiva che viene denominata Tradizione. Nelle prime pagine della Bibbia l’agiografo compone con sapienti pennellate un affresco mozzaAiato di cui potrebbero sfuggire tanti particolari, simbolici e non. L’uomo, dopo essere

stato creato, venne posto nel giardino dell’Eden per coltivarlo e custodirlo. Dio afAidò all’uomo — prima d e l p e c c a to o r i g i n a l e — l a s o r p re n d e n te responsabilità di rendere più bella la natura. Conseguenze della caduta luciferina furono il sudore e la fatica, il travaglio, non il lavoro in sé, che avrebbe dato grandi gioie a donne e uomini nel Paradiso Terrestre anche se Adamo ed Eva avessero superato la prova. Che consisteva nell’obbedienza, nell’umiltà, nel riconoscersi creature, non in altre fantasticherie proposte a più riprese nei secoli.

*Questo saggio è pubblicato in: Romano T. (a cura di), In Natura Symbolum et Rosa. Thule, 2019.

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Theriaké

Anno IV n. 33 – Maggio – Giugno 2021


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