Bollettino gennaio marzo 2017

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BOLLETTINO PARROCCHIALE Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA

Il giorno più lungo l sabato santo è un giorno unico nel ritmo liturgico, un giorno di silenzio e di attesa, che può addirittura apparire vuoto. In realtà è una giornata dai profondi significati. Innanzitutto, ascoltando le Sacre Scritture, il sabato santo appare come il giorno nel quale nulla è stato detto di Gesù, morto e sepolto il giorno prima, e poco è stato detto riguardo agli altri, i discepoli e i protagonisti della sua passione e morte. Sembra un giorno che debba passare in fretta perché le donne attendono il giorno successivo per fare ritorno alla tomba, i sommi sacerdoti pensano che nulla possa succedere, visto che la tomba è vigilata dai soldati di Pilato e i discepoli, presi dalla paura, stanno in casa, a porte chiuse. Giorno in cui non accade nulla, giorno del riposo di Dio, giorno in cui il corpo morto di Gesù è nella tomba a riposare. Gesù appare morto per sempre, la sua storia un fallimento e la sua comunità è

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smarrita e impaurita. C’è un’evidenza: un corpo esanime, chiuso con una grande pietra dentro una tomba inaccessibile. È un giorno per cercare di capire ciò che è successo, di guardare in faccia la realtà della morte, di esercitarci

nell’attesa, vincendo i dubbi attraverso l’adesione alle parole di Gesù. Nel sabato santo la fede è costretta a combattere, a conoscere la propria debolezza per essere vittoriosa sul nulla e sul vuoto; ci fa vivere l’esperienza che le parole non sono suffi-

Segue a pagina 2 Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969. Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/AL. Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte e-mail: unitapastslorione@libero.it Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. - Castelnuovo Scrivia (AL)

3 marzo 2017: è tornato alla Casa del Padre il nostro Lelio Sottotetti. Alla moglie Luigina, alle figlie, alla sorella, ai nipoti, ai parenti il nostro commosso pensiero di cordoglio; certi che, nella prospettiva cristiana, “la distinzione non è più tra chi è già morto e chi non lo è ancora, ma tra chi è in Cristo e chi non lo è!” Nostro servizio alle pagg. 4-5.


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cienti e a volte devono lasciare il posto al silenzio. Lo scandalo della croce getta un’ombra, e in quest’ombra dobbiamo imparare a stare: “È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore” (Lam 3,26). Ma se è vero che questo silenzio e questa attesa ci stringono il cuore, nelle profondità del cuore stesso continuiamo però a credere che Gesù è sempre operante anche quando non vediamo nulla. Come Cristo, in quel sabato santo, è sceso negli inferi, come Signore dei vivi e dei morti per portare la salvezza, così oggi scende nelle nostre pro-

fondità non evangelizzate per operare ciò che noi non possiamo sperare. Se nella vita spirituale può capitare di andare a fondo siamo certi che li troviamo Gesù che ci ha preceduti e ci attende a braccia aperte. Gesù risorto asciugherà le lacrime dai nostri occhi e ci ricondurrà al Padre. E la tomba, che il terzo giorno risulta vuota, sarà eloquente: “Non è qui, è risorto da morte, come aveva detto!”. Dopo il sabato santo inizia quel giorno senza fine, senza tramonto: la Pasqua di Gesù e la nostra Pasqua, un’unica Pasqua! Tanti auguri! don Costantino

Puntodirugiada “La società costituita da organi gerarchici e il corpo mistico di Cristo, la comunità visibile e quella spirituale, la Chiesa terrestre e la Chiesa ormai in possesso dei beni celesti, non si devono considerare come due cose diverse, ma formano una sola complessa realtà risultante di un duplice elemento, umano e divino. Per una non debole analogia, quindi, è paragonata al mistero del Verbo incarnato. Infatti come la natura assunta serve al Verbo divino da vivo organo di salvezza, a Lui indissolubilmente unito, in modo non dissimile l’organismo sociale della Chiesa serve allo Spirito di Cristo che la vivifica, per la crescita del corpo” (CONCILIO VATICANO II, “Lumen Gentium” n. 8 a).

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Un contributo per il “tuo” Bollettino Il nostro Bollettino, ormai giunto al suo 104° anno di vita, si è molto rinnovato, sia nella veste grafica che nei contenuti. In particolare, la scelta di stamparlo parzialmente a colori ha comportato una maggiore spesa. Pertanto, per proseguire e migliorare il cammino intrapreso, è anche necessaria la vostra partecipazione. Se volete aiutare il Bollettino potete recarvi nell’Ufficio Parrocchiale di Castelnuovo, oppure utilizzare il conto corrente postale n° 11692159, intestato alla Parrocchia S.S. Pietro e Paolo - via M. D’Azeglio n° 9, 15053 Castelnuovo Scrivia, causale “PER BOLLETTINO”. Per Alzano e Guazzora rivolgersi agli uffici parrocchiali la mattina dei giorni festivi. Per Molino rivolgersi in Canonica.

Processione del “Corpus Domini”

4 ragioni per aderire ad una proposta a alcuni anni i ragazzi della Prima Comunione mandano un biglietto, a tutti i residenti delle vie in cui passerà la processione del “Corpus Domini”, per invitarli ad esporre un segno in onore della S. Eucaristia. Non sempre l’invito è accolto. Ecco 4 ragioni a favore del “sì”. Prima: mi pare sconveniente (per non dire diseducativo) rispondere negativamente ad una cortese e onesta richiesta di questi ragazzi, i quali forse per la prima volta parlano ufficialmente con il mondo circostante degli adulti. Penso che ricevere non tanto un “no”, ma il nulla – cioè indifferenza e anonimato – non gli aiuti ad imparare a dialogare con il mondo. Seconda: affossare le nostre antiche e sane tradizioni è sempre qualcosa di negativo, perché mira più a distruggere che non a costruire rapporti umani più positivi. Terza: il non partecipare (anche con pochissimo: magari una candela accesa) ad una modesta richiesta di contributo alla vita della comunità, è sempre fortemente negativo, in quanto la società si nutre dei nostri singoli gesti e dei nostri personali apporti. Quarta: il rispetto e l’onore non vanno attribuiti a chi passa o a chi organizza la

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processione, ma a Lui, il nostro Signore Gesù Cristo, che da duemila anni si rende costantemente e realmente presente per noi nella S. Eucaristia. Ovviamente siamo anche liberi di non credere (ma varrebbero sempre le prime tre ragioni a favore); tuttavia dobbiamo almeno cercare di pensare a Dio e di lasciarci interpellare dalla fede. Chiaro il testo della Enciclica di Papa Francesco sulla Fede: “Quando l’uomo pensa che allontanandosi da Dio troverà se stesso, la sua esistenza fallisce” (n. 19). E sempre Papa Francesco ci ricorda che “non siamo isolati e non siamo cristiani a titolo individuale, ognuno per conto proprio…. Siamo cristiani perché apparteniamo alla Chiesa. E’ come un cognome: se il nome è ‘sono cristiano’, il cognome è ‘appartengo alla Chiesa’” (Udienza del mercoledì, 25 giugno 2014). Con l’avvertenza che neppure gli eventuali difetti della Chiesa (che sono i nostri) possono nuocere. Infatti, “noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che la potenza straordinaria viene da Dio e non da Noi” (2 Corinzi 4,7). Perché … “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Matteo 28,20).


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www.amicidomenicani.it Un sacerdote risponde Le vostre domande al sacerdote. Scrivete un’e-mail a P. Angelo Bellon op, docente di teologia morale al seguente indirizzo e-mail: padreangelobellon@amicidomenicani.it

Volevo chiederle di parlarmi delle Messe Gregoriane Quesito Caro Padre Angelo, volevo chiederle di parlarmi delle Messe Gregoriane. Da un pò di tempo sto pensando di farla dire per i miei defunti e per le anime più abbandonate del purgatorio lei cosa ne pensa in merito? Saluti. Risposta del sacerdote Carissimo, 1. sono chiamate “Gregoriane” le Messe celebrate per trenta giorni consecutivi in suffragio di un defunto. La pia pratica ebbe inizio con S. Gregorio Magno, papa, il quale nei suoi dialoghi (IV,55) narra dell’ordine che, in quanto Abate del Monastero, aveva dato al Priore Prezioso perché fosse celebrata la Messa per 30 giorni consecutivi in suffragio dell’anima del monaco Giusto, circa il quale si erano riscontrate irregolarità sulla povertà monastica, al punto da essere sepolto fuori dal cimitero dei monaci. Dopo la celebrazione delle Trenta Messe per trenta giorni consecutivi, San Gregorio vide l’anima del monaco Giusto entrare in Paradiso. L’autorevolezza di San Gregorio Magno, Papa e uno dei quattro grandi dottori della Chiesa occidentale, ha dato credito a questa pratica, che ben presto si è diffusa nei monasteri e anche presso il popolo cristiano col nome di Messe gregoriane. 2. Ecco la narrazione precisa di San Gregorio: “Erano ormai passati trenta giorni dalla morte di Giusto (un monaco confratello di Gregorio) e io cominciai ad avere compassione di lui (..) e mi chiedevo se vi fosse qualche mezzo per liberarlo. Allora, chiamato il priore del nostro monastero, Prezioso, accorato gli dissi: "Da tanto tempo, ormai, quel nostro fratello morto è nel tormento del fuoco. Gli dobbiamo un atto di carità". (..) "Va', dunque, e da oggi, per trenta giorni consecutivi, abbi cura di offrire per lui il Santo Sacrificio" (Dialoghi IV, 57, 14)”. 3. Le 30 Messe gregoriane devono essere celebrate per 30 giorni consecutivi per un solo identico defunto (Sacra Congregazione delle indulgenze, 25 Agosto 1888). Gli ultimi tre giorni della settimana santa (nei quali non si può celebrare la Messa per un defunto in particolare) non costituiscono interruzione. Non è necessario che venga celebrata sempre dal medesimo sacerdote. Ma se per negligenza si salta qualche giorno, si deve iniziare da capo o diversamente si restituisce

l’offerta, che in genere, comportando un particolare onere per il celebrante, è più grande. Un documento della Chiesa dal titolo “Tricenario gregoriano” del 24.2.1967 ha disposto che “la serie delle trenta messe gregoriane, anche se viene interrotta per un improvviso impedimento (per es. una malattia) o per altra ragionevole causa (per es. celebrazione di una messa funebre o di un matrimonio), per disposizione della Chiesa conserva integri i suoi frutti di suffragio, che la prassi della Chiesa e la pietà dei fedeli le hanno finora riconosciuto. Resta tuttavia l'obbligo per il sacerdote celebrante di completare quanto prima la celebrazione delle trenta messe”. 4. Poiché la celebrazione per un solo fedele comporta un particolare onere per il celebrante, è più consistente anche l’elemosina richiesta. E con quest’offerta più consistente ci si unisce con un sacrificio maggiore al sacrificio di Cristo. San Tommaso considera anche che i poveri non hanno la disponibilità dei ricchi per far celebrare Messe. Ma osserva che la loro offerta, sebbene quantitativamente inferiore a quella data dai ricchi, ha un valore più grande perché si unisce al sacrifico di Cristo con un maggiore sacrificio personale. 5. Mi piace anche dire con san Tommaso che “il suffragio può essere considerato come opera meritoria della vita eterna in quanto deriva dalla carità. E sotto questo aspetto l’opera soddisfattoria giova non solo a colui al quale è destinata, ma molto di più a chi la compie” (Somma Teologica, Supplemento 71, 5). 6. Pertanto anche tu, se fai celebrare delle Messe per i defunti, puoi sperare molto anche per te. Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico. Padre Angelo Pubblicato 21.01.2017 La pagina è stata letta 863 volte (al 24 marzo 2017).


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Lelio Sottotetti: il Giorgio La Pira di Castelnuovo on è facile per me parlare di Lelio, per due motivi. Primo, è ancora forte l’emozione e vivo il ricordo delle mille occasioni, conversazioni e avventure condivise; secondo, sono perfettamente consapevole che ogni lettore di questo mio articolo potrebbe aggiungere un suo prezioso ricordo e una importante testimonianza sulla straordinaria vita di questo personaggio castelnovese che, appunto, è impossibile compiutamente descrivere, in quanto il valore e l’essenza di un uomo – soprattutto di un grande uomo – sfuggono sempre alla nostra pur solerte e accurata descrizione. In questo mio tentativo mi sono di conforto la mia buona fede e, soprattutto, l’alto senso di amicizia che sempre ha segnato il nostro profondo rapporto umano (testimoniato ancora dagli intensi dialoghi degli ultimi tempi; specialmente quando, alla domenica mattina, mi recavo ultimamente con l’amico Giuseppe Curone per la S. Comunione). Lelio nasce il 2 marzo 1926. Amante del suo paese, delle antiche tradizioni e della storia della sua terra, continua l’attività commerciale e agricola della sua famiglia, raggiungendo importanti risultati (al di là delle difficoltà e delle trasformazioni dei tempi). Figura tra i più giovani sindaci d’Italia, restando alla guida di Castelnuovo ininterrottamente per un ventennio (dal 1951 al 1970); mentre rimane poi come vicesindaco dal 1975 al 1980. Molte le sue iniziative, tra cui vanno almeno menzionate il gemellaggio, nel 1963, tra il nostro Comune e quello di Port Sainte Marie, nel nome del grande novelliere Matteo Bandello; il restauro e la riapertura della magnifica Chiesa di Sant’Ignazio e

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la risistemazione degli edifici scolastici. Fondamentale il suo contributo per la ricostituzione della Confraternita di San Desiderio, presso la Chiesa di San Rocco, nel 1983 (a cui mi permetto di rinviare al bel volume sulla Confraternita, a lui dedicato, uscito nel 2009); e così nel 1993 per salvare la Chiesa di San Damiano, fino alla battaglia per conservare la Chiesetta di San Giacomo nell’attuale complesso dell’ex Regina Elena. Tra i suoi libri di storia e di racconti è da ricordare quel suo capolavoro dal suggestivo titolo: “Foglie al vento – racconti di vita paesana” (del 2007), alle cui pagine è consegnata una delle più alte e poetiche testimonianze sui vari personaggi e paesaggi castelnovesi. E’ morto il 3 marzo scorso (a 91 anni di età), il giorno dopo il suo compleanno, quasi per consentire di festeggiarlo nuovamente per la sua nascita al cielo. Da sempre discreto e generoso collaboratore di tutti i parroci che si sono succeduti alla guida della nostra Parrocchia (a cominciare dall’indimenticabile mons. Agostino Bianchi), può essere considerato uno dei pilastri della vita religiosa del nostro paese. Moltissimi gli episodi che potrei raccontare (per esperienza diretta) ma, non potendo dilungarmi, vorrei soltanto accennare all’opera per la rinascita della Confraternita (iniziata nell’autunno del 1982, proprio durante la preparazione del commento al Vangelo domenicale, guidata da don Bruno, nella Chiesetta di San Giacomo). Si è messo con un gruppo di giovani (lui così ricco di esperienza, di saggezza e di prestigiosi risultati) esattamente alla pari, con uguale vigore ed entusiasmo. E, francamente, non dimenticherò mai la fiducia e la


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stima che sempre (fin da allora) mi ha dimostrato. Persona colta, elegante e religiosissima, riusciva ad essere sempre molto affabile, semplice e cordiale. Dotato di un innato senso di umiltà, equilibrio e moderazione, riusciva ad ascoltare l’interlocutore cogliendone le sfumature e la carica umana. La sua capacità di mediazione resta proverbiale, anche se andrebbe interpretata alla luce non certo di tatticismi di convenienza, quanto piuttosto di un nobile senso di discernimento e di valutazione cristiana delle conseguenze di ogni azione e atteggiamento. Sapeva dialogare con tutti, dimostrando, in molte occasioni, la virtù della pazienza, della magnanimità, della tolleranza e della speranza. Applicava quotidianamente, senza alcuna ostentazione o superbia – ma anzi con ironia e serenità – il famoso principio paolino: “esaminate ogni Lelio Sottotetti e l'On. Edoardo Angelo Martino (DC) durante l'inaugurazione cosa, tenete ciò che è buono. Astenetevi da delle scuole elementari di Ova nel 1961. ogni specie di male” (1 Tessalonicesi 5,21); nella piena consapevolezza che la prospettiva divina nella sua calda umanità – da saggio patriarca di camsupera ogni umano orizzonte (“Di ogni cosa perfetta ho pagna – ha proprio saputo fondere le due virtù: trattando visto il limite, ma la tua legge non ha confini”, Salmo con assoluta semplicità e umiltà incarichi e cose impor118,96). Dunque per Lelio, giustamente, in ogni cosa tanti; e riservando il massimo di attenzione e cura a (seppur umanamente perfetta) poteva esserci un limite concreti gesti di feriale quotidianità. Sempre nel profondo da superare, non in un’ottica (e ansia) perfezionistica, rispetto degli altri, e sempre con una profonda inclinazione ma in una sicura soprannaturale speranza di divina re- al perdono (si atteneva, in questo, al sapiente consiglio di San Bernardo: “omnia videre, multa dissimulare, denzione. Concludo questo mio affettuoso ricordo riprendendo pauca corrigere”. E Lelio: vedeva tutto, passava sopra le parole adoperate a conclusione della mia prefazione a molte cose e cercava di correggerne poche). al suo prezioso libro “Confraternite, Chiese e Conventi, Grazie Lelio! Per i tuoi insegnamenti e per la tua attraverso i secoli a Castelnuovo Scrivia” (del 1984), amicizia. Roberto Carlo Delconte che riescono, mi pare, a rendere l’idea della spiritualità profonda della sua personalità, del suo tratto gentile e distaccato, e della sua salutare affabilità (pensandolo anche con un’elegante giacca nel suo amato orto; oppure in contesti ufficiali con sorprendente vivacità e semplicità). “Direi che Sottotetti ha saputo, come sempre, trasformare la sua consueta e bonaria distrazione in sapiente distacco morale. Seneca diceva che è un grande uomo sia colui che si serve dei vasi di creta come se fossero d’argento, e sia colui che si serve dei vasi d’argento come fossero di creta”. Lelio


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Ci aiuteranno a restaurare il “Compianto”? a chiesa di San Rocco è ricca di opere d’arte, quasi tutte restaurate. Rimane solo, dopo la bussola di ingresso, sulla controfacciata, un “Compianto” con statue lignee a grandezza naturale, risalenti alla seconda metà del XVI secolo, circondato da ex voto di cuori di argento su listarelle di legno. Il Crocifisso che lo sormonta era molto venerato poiché ritenuto miracoloso. Databile al Seicento non è parte integrante del gruppo. Tre statue sono a legno pieno e tre cave. Rappresentano Maria, Maria di Cleofa, Maria Salomè, Maria Maddalena e San Giovanni. Se ne ignorano il luogo o i luoghi di provenienza. La statua a sinistra apparteneva probabilmente alla chiesa della Misericordia, la cui confraternita venne sciolta a fine Settecento e le cui opere d’arte, unitamente a quelle delle chiese di Sant’Antonio e dei Servi di Maria confluirono nella chiesa di San Rocco, un tempo denominata della Santissima Trinità. Le braccia spalancate della Madonna e l’ampio mantello indicano come provenienza Un particolare del “Compianto” la chiesa della Misericordia. Mancano le figure maschili di Giuseppe di Arimatea e Nicodemo che estrassero i chiodi dalle mani e dai piedi di Cristo. Con scadenza a metà giugno, la Fondazione “San Paolo” indice un bando per aiutare le Confraternite piemontesi e liguri in un singolo intervento di restauro. Verrà indicato per la Confraternita di Castelnuovo Scrivia il “Compianto”. L’eventuale contributo ammonterà al 50% della spesa, con un tetto massimo di 50.000 euro. Si conoscerà l’esito del bando il 31 dicembre 2017. In tale data sapremo se Castelnuovo riceverà il contributo, esito per nulla facile poiché pare che siano moltissime le Confraternite piemontesi e liguri che stanno preparando una documentazione assai comIl “Compianto” ligneo con le sue rituali sei statue. plessa a supporto della domanda.

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L’Ultima cena di Alessandro Berri n occasione di un sopralluogo a Ca- ratura e una lieve pulitura anche della stelnuovo, effettuato dalla soprinten- grande cornice dorata. dente Valeria Moratti e da Annarosa Ni- L’intervento verrà condotto in loco, senza cola, è stata visionata anche la grande spostare l’opera. pala d’altare della Cappella lunga. La grande tavola era stata restaurata presso il laboratorio dei Nicola nel 1986 sotto la direzione di Carlenrica Spantigati. A distanza di 30 anni si rende necessaria oggi una revisione generale, una verifica dello stato di adesione tra lo strato preparatorio e il supporto ligneo, una pulitura superficiale da polvere e sporco, l’eventuale revisione delle reintegrazioni se alterate, la riequilibratura della vernice. Con l’occasione va eseguita anche una spolve- Particolare dell’Ultima cena tratta dal calendario

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L’opera è di grande importanza sia artistica che religiosa e merita una manutenzione costante anche se costosa. Dice don Costantino: «Per oltre trent’anni abbiamo fatto tanti sforzi affinché questa chiesa, questa casa comune possa continuare a essere il luogo del Dio del vostro riposo, della rigenerazione. Arrivare qui carichi dei nostri pesi e uscire leggeri, liberati e rinnovati. Come fecero i miei predecessori facciamo ancora adesso uno sforzo per continuare i restauri. Non chiedo per me ma per la casa comune dei castelnovesi, che io non conoscevo e che ho imparato ad apprezzare e amare».


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Riflessione dei seminaristi all’inizio della Quaresima

Piaghe di Lazzaro, piaghe di Cristo La parabola di Lazzaro commentata dai Padri della Chiesa e da papa Francesco apa Francesco pone una delle radici del suo magistero nel pensiero dei Padri della Chiesa. Lo stile, il linguaggio, le argomentazioni addotte di volta in volta nelle omelie e nei discorsi portano ad ipotizzare un influsso notevole delle opere dei Padri sul magistero di Francesco. Prendiamo in esame il messaggio per la Quaresima 2017. Il Santo Padre, ponendo al centro la pericope lucana della parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro (cf. Lc 16, 19-31), ripercorre vie di meditazione già tracciate dai Padri, rivivendole in una prospettiva nuova. Vediamo brevemente come alcuni Padri hanno analizzato la parabola di Lazzaro e del ricco. Basilio (329-379), in un’omelia, partendo dalla scena dell’implorazione di aiuto rivolta ad Abramo da parte del ricco e della sua risposta negativa, mette in guardia sul fatto che anche noi rischiamo di incorrere nella stessa situazione ed invita perciò ad analizzare il proprio comportamento. L’autore fa poi una chiara lettura della realtà: come ci comportiamo quando ci capita di incontrare dei poveri bisognosi? Li evitiamo, facciamo finta di niente, li colpevolizziamo, li giudichiamo. Egli evidenzia inoltre la nostra insensibilità quand’anche ci chiedessero aiuto nel nome del Signore Gesù. Ambrogio (339-397), vescovo di Milano dal settembre 373 nell’omelia VIII dell’Esposizione del Vangelo secondo Luca, affrontando l’argomento sottolinea che «non ogni povertà è santa, né le ricchezze sono infamanti, ma come il lusso disonora le ricchezze, così la santità rende onorevole la miseria…». La parabola fornisce ad Ambrogio lo spunto per puntualizzare il cattivo uso delle ricchezze. Egli usa ampiamente il metodo allegorico: i cinque fratelli del ricco sono i cinque sensi, da soddisfare in tutti i modi possibili, il povero è figura degli apostoli, poveri di parole ma ricchi di fede, le piaghe del povero richiamano le ferite inferte dalla flagellazione a Gesù e quelle di Paolo in carcere. Agostino (354-430), nel Sermone 41, dove commenta la parabola in questione, sottolinea che Gesù menziona il nome del povero, Lazzaro, mentre il nome del ricco non viene citato. Questo particolare non è privo di significato: infatti «il

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ricco era chiamato per nome dagli uomini, il povero passava sotto silenzio; al contrario, il Signore ha chiamato per nome il povero e ha passato sotto silenzio il ricco». Quest’ultimo, «sordo nei confronti dei profeti», non volendo rispondere positivamente alla richiesta di aiuto del povero, si è fatto carico di un grande peso che, al momento della sua morte, lo ha trascinato negli inferi mentre Lazzaro, che nella sua vita si è caricato delle sofferenze di Cristo, è «volato nel seno di Abramo» proprio perché «il carico di Cristo sono le ali». Agostino con questo ragionamento sostiene che il Signore non ha mai privato di beni il povero ma li ha solo differiti al giorno della sua morte. Al termine del sermone invita a non temere di fare del bene anche se si dubita che la persona aiutata abbia realmente bisogno perché «chi ha paura che il buon seme cada lungo la strada, tra le spine, sui sassi, chi ha paura di seminare d’inverno, d’estate avrà fame». Il dubbio sull’uso che il povero fa dell’elemosina è stato ripreso recentemente da papa Francesco in un’intervista: «‟Ma come, io dono dei soldi e poi lui li spende per bere un bicchiere di vino?”. Un bicchiere di vino è l’unica felicità che ha nella vita, va bene così. Domandati piuttosto che cosa fai tu di nascosto? Tu quale “felicità” cerchi di nascosto? Un aiuto è sempre giusto. Certo non è una buona cosa lanciare al povero solo degli spiccioli. È importante il gesto, aiutare chi chiede guardandolo negli occhi e toccando le mani. Buttare i soldi e non guardare negli occhi, non è un gesto da cristiano». Troviamo un pensiero simile in un detto dei Padri del deserto: Uno dei padri andò in città a vendere i prodotti del suo lavoro. Vedendo un povero nudo, mosso a compassione, e gli diede il proprio mantello; ma il povero andò a venderlo. L’anziano, venuto a conoscenza di ciò che il povero aveva fatto, ne fu rattristato e rimpianse di avergli dato il mantello. Allora Cristo apparve in sogno all’anziano durante la notte; indossava il mantello e gli disse : “Non essere triste, perché io porto quello che tu mi hai dato”. Giovanni Bagnus, Stefano Giuliano, Francesco Secco

BORSA DI STUDIO “Santina Stella Regis” dedicata dal figlio mons. Benito Regis alla memoria della mamma per un seminarista residente in Castelnuovo Scrivia Per informazioni rivolgersi in parrocchia


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Unità Pastorale S. Luigi Orione Guazzora – 8 ottobre 2016

Giornata Inter Parrocchiale Verbale Con inizio alle ore 14.45 di sabato 8 ottobre 2016, ha avuto luogo, nella chiesa di Guazzora, la Giornata Interparrocchiale per programmare il nuovo anno pastorale alla luce delle indicazioni del Vescovo. Dopo un breve saluto da parte del Parroco, alcuni dei partecipanti hanno provveduto alla lettura del momento di preghiera (allegato 2). Il segretario ha salutato e dato il benvenuto in C.P.I.P. ai due nuovi membri di Guazzora appena eletti: Fabrizio Damaschi e Graziano Zorzetto. I presenti hanno poi provveduto a leggere interamente, da paragrafo a paragrafo, la lettera pastorale del Vescovo che non era stata consegnata ai partecipanti all’Assemblea Annuale Diocesana del 10 settembre 2016 presso i locali del Mater Dei. Quindi, verso le 16.00, i presenti, in verità molto pochi, si sono divisi in due gruppi di lavoro per analizzare i vari ambiti delle attività parrocchiali: bollettino, iniziative comuni dell’unità pastorale, oratorio, catechesi, liturgia, caritas, cavf, lavori ed economia. Il parroco ha suggerito di considerare le varie proposte alla luce della concretezza, tenendo ben presenti le risorse umane che ci sono, al motto di “chi propone, faccia!” Al termine della prima parte della giornata, verso le ore 17.00, in occasione di una breve pausa, una lauta merenda è stata offerta dai Guazzoresi. Verso le ore 17.30, c’è stato poi il confronto fra i due gruppi di lavoro su quanto elaborato durante la giornata e riportato nell’allegato. E’ stato quindi programmato il prossimo incontro della Giornata Interparrocchiale per il secondo sabato di ottobre 2017 ad Alzano. Con la recita della preghiera “Chi è Gesù per me” di Madre Teresa, si è conclusa la giornata verso le ore 19.30.


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Considerazioni sui vari ambiti delle attività prese in Considerazione nella Giornata Interparrocchiale dell’8.10.2016 1 – iniziative comuni dell’Unità Pastorale: Quest’anno l’incontro è iniziato abbastanza con puntualità. Non è stato possibile leggere prima la Lettera del Vescovo alla Diocesi perché il testo non era pronto in occasione dell’Assemblea Annuale Diocesana del 10 settembre e anche perché vi erano presenti pochissime persone del C.P.I.P. a motivo anche del fatto che alcune erano al lavoro per cui sarebbe auspicabile che avesse luogo di venerdì sera come prima (non dipende però da noi ma dal vescovo). Confermando il rafforzamento di amicizia a livello interparrocchiale, non si può fare a meno di constatare il numero sempre più esiguo delle persone che partecipano alle iniziative delle altre parrocchie. Si auspica, con l’aiuto di Carlo Zeme, di Valeria Fazio e del seminarista Stefano Giuliano, di organizzare un incontro interparrocchiale tra giovani ad Alzano. ll prossimo incontro annuale è previsto per il secondo sabato di ottobre 2017 ad Alzano con merenda ma senza S. Messa. Non si ha notizia della costituzione di un Consiglio Pastorale di Vicariato per ampliare maggiormente il senso dell’interparrocchialità. *****************************************************************************************

2 – catechesi: Numero dei catechisti sempre insufficiente: a Castelnuovo alcuni si sono ritirati. Si rimarca la non preparazione dei genitori dei comunicandi e dei cresimandi ma i catechisti non devono scoraggiarsi. Il seminarista Stefano si dichiara disposto ad incontrare gruppi di catechisti. In alternativa ai corsi di Don Doglio, si propone catechesi del Vescovo in Avvento e Quaresima. Ci sono stati anche corsi di aggiornamento per i Ministri Straordinari della Comunione e ci sarà in ottobre un corso per i Lettori. Si auspica una preparazione comune interparrocchiale per i cresimandi magari con una 2 giorni in seminario che è aperto a tutti pur verificando magari i giorni e gli orari disponibili (venerdì sera e sabato mattina) compatibilmente con le attività dei seminaristi e sentendo tutti i catechisti della terza media. Molino insiste per avere la S. Cresima nel 2017 in loco. Alzano chiede di fare ancora la prima confessione al Piccolo Cottolengo in modo unitario mentre la preparazione alla Prima Comunione dovrebbe essere lasciata singolarmente ad ogni parrocchia. A livello interparrocchiale non è ancora prevista una pastorale per le giovani coppie.

3 – liturgia – canto – lettori: Rimarcata la mancanza di lettori a Castelnuovo durante la S. Messa vespertina della domenica e nei funerali. Guazzora chiede che, nel caso in cui venisse soppressa la Liturgia della Parola, la S. Messa sia celebrata una domenica a Guazzora, un’altra ad Alzano e un’altra ancora a Molino anche se per gli anziani sarebbe meglio non togliere la L.d.P. Al momento la partecipazione alla L.d.P. assolve al precetto della domenica. I lettori interessati potranno partecipare al corso che si terrà in tre incontri nel mese di ottobre con mandato del vescovo in cattedrale al termine. Il corso fa parte della catechesi agli adulti e abilita al ministero del Lettore che proclama la Parola di Dio. Nell’Unità pastorale sono state abolite alcune messe sia feriali che festive mentre alcune hanno avuto uno spostamento di orario. Molino chiede che la L.d.P. domenicale sia sempre alle ore 11.00 e ad Alzano alle ore 10.00. Dopo verifica in C.P.I.P., saranno confermati gli orari definitivi a partire da gennaio 2017. Per quanto riguarda le celebrazioni del triduo pasquale, Don Costantino, secondo le indicazioni del ve-

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scovo, propone la Veglia solo a Castelnuovo mentre l’azione liturgica del pomeriggio del venerdì santo sarà fatta a turno nelle varie parrocchie, cominciando da Molino, dopo aver sentito il parere di Mons. Viola.

4 – oratorio: Gli attuali animatori, grazie anche alla presenza di Elvis e di Stefano, sembrano più impegnati ed attivi. Il seminarista si mette a disposizione per un incontro al mese, seguendo le indicazioni della pastorale giovanile, con un sussidio per tutto l’anno liturgico mediante invio di comunicazioni via telematica ai ragazzi. Al GREST 2016 hanno partecipato anche ragazzi non solo di Castelnuovo. Per cercare di portare i ragazzi in oratorio il più a lungo possibile, si propone di spostare in avanti l’età per ricevere la S. Cresima ma non è fattibile in quanto il Sinodo ha dato il limite dei 13/14 anni. L’attività di “……insieme sferruzzando….” si è rivelata proficua con la vendita dei lavori effettuati nei paesi limitrofi a favore del C.A.V.F. *****************************************************************************************

5 – missioni – caritas – gruppi S. Marta e S. Cristoforo: Si conferma l’efficienza dei gruppi S. Marta in ogni parrocchia.

6 – C.A.V.F. – Famiglia: Permangono le necessità di affrontare le spese annuali della nuova sede del C.A.V.F. in Via Tortona e si auspica anche un ritorno allo spirito iniziale dei volontari. Per quanto riguarda la struttura “Mamma Carolina”, pur rimanendo le mamme con i bambini, adesso non ci sono più le suore inviate in Romania per l’apertura di una nuova Casa.

7 – bollettino: Si attesta l’efficacia della distribuzione del bollettino casa per casa a Castelnuovo e a Guazzora, grazie ai volontari, mentre a Molino e ad Alzano viene messo a disposizione in chiesa e tante copie restano lì. Abbiamo la possibilità di inserire il bollettino online sul sito dell’unità pastorale ma al momento la cartella è ancora vuota per mancanza di persone che se ne occupino e pertanto si continua con la distribuzione del cartaceo ovunque.

8 – Lavori ed economia: A Guazzora continuano i lavori di restauro precedentemente iniziati. Ad Alzano i lavori non sono ancora stati fatti. A Molino sono terminati i lavori di restauro delle vetrate ma non quelli relativi al campanile e alla canonica. Ad Ova è in corso una trattativa, a cura della Curia diocesana, per restituire la chiesa al marchese Negrone con la speranza che così verranno fatti i lavori sempre più urgenti. Secondo Roberto Delconte, Ova dovrebbe cessare di essere parrocchia ma Don Costantino ribadisce che, finchè resta tale, avrà la sua dignità con le 5 celebrazioni annuali vigenti. A Castelnuovo verrà presto riconvocata la Commissione Lavori per decidere sugli interventi da fare principalmente al Santuario delle Grazie e all’oratorio.

Il presente allegato farà parte della documentazione che verrà fornita al prossimo Consiglio Pastorale Inter Parrocchiale del 15/11/2016 e ai partecipanti alla giornata interparrocchiale del 2° sabato di ottobre 2017 ad Alzano.


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Unità Pastorale S. Luigi Orione Castelnuovo Scrivia – 15 novembre 2016

Consiglio Pastorale Inter Parrocchiale Ordine del giorno: 1 – Momento di preghiera 2 – Lettura e approvazione verbali seduta precedente 3 – Relazione dei Ministri Straordinari della Comunione e dei Lettori che hanno ricevuto il mandato dal Vescovo; 4 – Presa d’atto di alcune nuove disposizioni liturgiche (vedi allegati all’avviso di convocazione) 5 – Verifica orario Messe nell’Unità Pastorale 6 – Comunicazione data Cresima 7 – Varie ed eventuali

Verbale Alle ore 21.10 di martedì 15 novembre 2016, presso la canonica di Castelnuovo Scrivia si è riunito il C.P.I.P. per esaminare i vari punti dell’ordine del giorno di cui sopra. Dopo un breve saluto da parte di Don Costantino, è stato proiettato il video preparato dal parroco e da Francesca Bettoni relativo al discorso fatto da Papa Francesco a Cracovia ai giovani: in sintesi - sostituire il divano con le scarpe per camminare per le strade del mondo seguendo la pazzia di Gesù che ci esorta a incontrarlo nell’affamato, nell’assetato e nell’immigrato per essere coraggiosi e liberi per costruire ponti e non muri. Tutti i partecipanti, poi coralmente, hanno recitato il salmo 16/17 preso da “Il Monastero Invisibile”. Il segretario ha quindi dato lettura dei verbali delle sedute precedenti che sono stati approvati. Hanno quindi preso la parola alcuni Ministri Straordinari della Comunione. Valeria Fazio ha affermato che il corso è stato interessante e formativo e Fabrizio Damaschi ha asserito che portando l’Eucaristia ai malati si rende conto di avere tra le mani una grande responsabilità e che ritiene importantissima come catechesi personale di arricchimento della propria vita quanto riceve da Dio nell’adorazione del giovedì. Il parroco ha proposto di organizzare un momento di adorazione serale una volta al mese a rotazione nei vari paesi organizzata dai Ministri per i quali, peraltro, non è prevista alcuna veste particolare e identificativa. Emiliana Balduzzi ha relazionato sul corso dei Lettori elencando quanto proposto nelle due serate che si sono tenute sia a Casteggio che a Novi. Marirosa Torti ha suggerito un incontro interparrocchiale fra tutti i lettori dell’Unità Pastorale per informare anche quelli che per vari motivi non hanno potuto frequentare il corso tenuto dalla Diocesi. In merito al punto 4, sono stati letti alcuni passi relativi ai tre allegati distribuiti con l’avviso di convocazione: a – istruzioni circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione: la Chiesa pur considerando la sepoltura dei morti come un’opera di misericordia corporale, non scorge ragioni dottrinali per impedire la cremazione a meno che questa non venga scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana. Le ceneri del defunto devono però essere conservate in un luogo sacro, cioè nel cimitero o in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica. La conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita e non è neppure permesso disperderle nell’aria, nell’acqua e nemmeno convertirle in ricordi commemorativi né tantomeno in gioielli o altri oggetti. Qualora il defunto avesse disposto la cremazione e la dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana, si dovrebbero addirittura negare le esequie. b – rituale del dono della pace nella Messa: in questo momento della celebrazione sono da evitare: 1 – l’introduzione di un “canto per la pace” 2 – lo spostamento dei fedeli dal loro posto 3 – l’allontanamento del sacerdote dall’altare per dare la pace a qualche fedele 4 – evitare che, in alcune solennità o durante le celebrazioni rituali, lo scambio della pace sia occasione per esprimere congratulazioni, auguri o condoglianze tra i presenti c – lavanda dei piedi durante la Messa nella cena del Signore: papa Francesco ha apportato alcune variazioni ricordando ai pastori di istruire adeguatamente sia i fedeli prescelti che gli altri affinchè tutti partecipino al rito consapevolmente, attivamente e fruttuosamente. In merito al punto 5 – verifica orario Messe nell’Unità Pastorale - è stato affermato quanto segue: a – Castelnuovo ha confermato tutti gli orari delle messe prefestive e festive b – Molino ha chiesto che l’orario della L.d.P. sia sempre alle ore 11 mentre ad Alzano sia sempre alle ore 10 e ha consegnato un prospetto con i dettagli che si allega. I nuovi orari entreranno in vigore, con periodo di prova di un anno, a partire da gennaio 2017. Riguardo al punto 6 – data Cresima – a Castelnuovo sarà il 23 aprile 2017 alle ore 16.00 e a Molino, in via eccezionale dato l’elevato numero dei cresimandi, il 3 giugno 2017 alle ore 15.30. Ad Alzano nel 2017 non ci sarà la Prima Comunione e Molino chiede di poterla fare il 4 giugno. In merito al punto 7 – varie ed eventuali – a – il parroco ha consegnato ai presenti il calendario 2016/2017 per la pastorale familiare e la copia di una pagina de “IL POPOLO” del 10 novembre 2016 sul Giubileo della misericordia per i carcerati celebrato a Roma e nel super carcere di Voghera contenente la “preghiera dell’ergastolano” b – il Vescovo ha dato il consenso affinchè la Veglia Pasquale sia celebrata solo a Castelnuovo mentre l’Azione Liturgica del Venerdì Santo avrà luogo nel 2017 a Molino e successivamente, a rotazione, nelle varie parrocchie. c – Mons. Viola sarà a Castelnuovo il 5 febbraio in occasione della Giornata per la Vita. Alle ore 23.25 ha avuto termine la seduta.

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Presepe Vivente ‘17 È sempre suggestivo, all’inizio vedere come, a poco a poco, si creano i primi tratti della nostra Betlemme: le casette, le cascate, le salite e l’intero paesaggio. In tre mesi abbiamo assistito all’evolversi di uno straordinario lavoro, realizzato dal nulla e costruito poco per volta sulla base della fantasiosa e originale idea della “mente” del gruppo di volontari che lo realizza. Nulla è lasciato al caso. Tutto è come sempre programmato in ogni particolare fatto apposta per stupire, affascinare, incantare e divertire. È stato un lavoro lungo che ha richiesto fatica e moltissimo impegno, ma anche quest’anno, il ventunesimo, lo spettacolo ha lasciato a bocca aperta ogni singolo visitatore che è passato per di qua. La fatica e i sacrifici vengono sempre ricompensati dai complimenti di coloro che assaporano il fascino del simbolo più antico del Natale: il presepe vivendo quello che il Vangelo ci racconta.

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Presepe meccanico in chiesa Immancabile il presepe meccanico in parrocchia, con i suoi movimenti incanta i bambini e riporta i grandi indietro con il tempo a quando, anche loro, rimanevano meravigliati davanti alla natività e a quel piccolo mondo che ruota attorno ad essa. Grazie dunque al gruppo che, ogni anno, si occupa dell’allestimento; ci auguriamo che la tradizione continui, magari con nuovi giovani aiutanti.

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CARNEVALE in paese Domenica 26 febbraio si è tenuta la sfilata dei carri del carnevale per le vie del paese. Il tema scelto da noi animatori per i carri di quest’anno era il “viaggio” e tutte le sue sfumature: il viaggio sulla luna, il viaggio da sogno, il viaggio “wild” cioè l’avventura e la vacanza in crociera. I carri allegorici erano più numerosi del solito in quanto si sono aggregati ai nostri altri quattro preparati dagli animatori di Sale. La giornata illuminata da uno splendido sole ha incoraggiato la numerosa partecipazione dei bambini, molti dei quali in maschera, si sono divertiti a lanciarsi coriandoli e stelle filanti. Al termine della sfilata sono state offerte, in oratorio, deliziose chiacchere e cioccolata calda per tutti!


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... e in oratorio

Martedì 28 febbraio, nel salone dell’oratorio, è stata organizzata la festa di Carnevale dedicata ai bambini con giochi, animazione e la classica pentolaccia. Anche in quest’occasione è stato possibile gustare una buona merenda preparata dalle assistenti. Dopo la merenda i ragazzi si sono scatenati in una battaglia di coriandoli e successivamente c’è stata la sfilata di tutti i bambini in maschera ed i partecipanti sono stati premiati con buonissime caramelle. Infine, come da tradizione, è stato bruciato il “Carnevale”.

Un libro dedicato all’arte sacra e civile di Castelnuovo

“IL RESTAURO DELL’ARTE” di Antonello Brunetti o programmato tre anni or sono di trasferire su quattro testi persone, famiglie o associazioni locali mi assicurarono la coscritti quanto avevo appreso o prodotto in tanti anni di vita pertura economica dei tre libri ultimamente prodotti. Mi rivolgo castelnovese. Ecco quindi i due volumi “Cui ad Castarnov” per quindi a chi sente ancora forte il legame con la gente che ha vissuto ed è cresciuta in queste strade e testimoniare caratteristiche del nostro diache si richiama a valori e attività di cui ocletto e tutti gli aspetti di vita di un tempo. corre conservare la memoria. Gli altri due libri, sottotitolati “L’orgoglio Il che consiste in concreto in un preper i propri antenati”, riassumono altri acquisto del libro che verrà poi conseaspetti del nostro paese, ossia la ricerca gnato gratuitamente a tutti i patrocinaarcheologica, per definirne in modo dotori, il cui nome verrà riportato a termine cumentato le origini, e le opere d’arte per del volume. In sintesi un versamento descrivere quanto di artistico è stato prodi 30 euro da effettuare presso il sottodotto nei secoli. scritto o alla Cartolibreria Cassinelli entro Ora mi accingo a concludere questo ciclo fine aprile. con l’ultimo volume, dedicato appunto alRingrazio il direttore del “Bollettino” che l’Arte, titolato “Il restauro dell’arte e mi consente di rivolgervi questo invito. l’arte del restauro”. Alla data del 20 marzo sono già 24 coloro Circa 280 pagine e tantissime foto a colori, che hanno aderito alla iniziativa e fra del tipo di quelle che appaiono sul calenquesti va citato il gruppo dei volontari del dario 2017 distribuito a tutte le famiglie “Presepe vivente” con una consistente castelnovesi, in gran parte inedite e dedidonazione. cate al prima, durante e dopo dei tantissimi In caso di risultato positivo, l’eventuale restauri operati fra il 1983 e il 2016 negli l’utile verrà devoluto a un intervento di edifici pubblici e religiosi, con particolare controllo, pulizia e manutenzione della riferimento all’aspetto architettonico e alle tavola dell’Ultima cena, che nel lontano opere d’arte. Non intendo chiedere aiuti economici a L’immagine del bacile sulla copertina è 1983 costituì il mio primo obiettivo corposo fondazioni, banche o enti, ma vorrei coin- ripresa dalla tela di Hieronimus Borghi di una lunga serie di recuperi e restauri volgere la comunità castelnovese, come “La natività della Vergine” (Chiesa di San dell’arte castelnovese, con particolare inera avvenuto tre anni fa quando ben 104 Rocco). tensità per quella sacra.

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Molino dei Torti

a cura di E. N.

Avvento: gesti di solidarietà in preparazione al Natale Sabato 26 novembre: 20° giornata nazionale della colletta alimentare Raccolti kg 61,500 di prodotti a lunga conservazione, prontamente recapitati al centro raccolta di Castelnuovo per l’inoltro alla sede diocesana di Novi Ligure. Domenica 27 novembre: “Coroncine dell’Avvento” proposte dai bambini e ragazzi del catechismo. Il ricavato verrà utilizzato per attività legate al catechismo. La catechista Loredana scrive: ”Anche quest’anno siamo molto soddisfatti dell’iniziativa di animare l’Avvento nelle famiglie con la presenza delle corone realizzate dai bambini del catechismo. La serata dedicata alla preparazione delle corone, che ha visto coinvolti ragazzi, genitori e catechiste, è stata piacevole e ci ha permesso di “entrare” con lo spirito giusto nella gioia del Natale. Anche il prossimo anno le corone dei ragazzi aspetteranno in chiesa tutti coloro che vorranno vivere l’Avvento nell’attesa di Gesù che viene”. Sabato 3 e Domenica 4 dicembre: miele a favore dell’Unità di Senologia di Tortona proposto dall’Associazione Franca Cassola Pasquali. Somma raccolta tra Alzano e Molino = Euro 1380,00.

Mercoledì mattino 21 dicembre: Natale in inglese alla scuola dell’infanzia Guidati dalle sempre brave ed ingegnose maestre i bambini hanno realizzato il presepe vivente rappresentando la leggenda dell’agrifoglio. Inoltre con la collaborazione dell’esperto di inglese, Riccardo Mirra, hanno cantato alcune delle famose “carols” della tradizione natalizia. Lo scambio degli auguri “in italiano”, accompagnati da un ricco rinfresco, ha concluso la piacevole festa.

Mercoledì pomeriggio 21 dicembre: “Semplicemente... Natale” alla scuola primaria Guidati dalla maestra Fanny gli scolari si sono cimentati in un breve testo in parte recitato ed in parte cantato avente come soggetto momenti di festa e momenti di solidarietà, oltre a lanciare un messaggio di speranza, da contrapporre a tutte le brutture di questo Mondo. Sono seguite alcune filastrocche, con il supporto del video, inneggianti alla neve, al dolce di Natale, per finire con i doni del Natale, in uno sfarfallìo di mani a ritmare le parole. Gli auguri a tutti con la canzone “A Natale si può fare di più”. Presenti le autorità, il Sindaco si è complimentata con alunni e maestre e ha consegnato un regalo a tutti i piccoli protagonisti. I presenti hanno potuto quindi ammirare i lavoretti in ceramica realizzati con la guida geniale dell’insegnante Silvana: la casetta personalizzata per ogni bambino, risultato di un progetto di sole venti ore. Non poteva mancare il presepe del bidello Antonio, che desta sempre stupore ed ammirazione: non Gli mancano proprio idee e fantasia. Un doveroso ringraziamento alle maestre Mariuccia e Fanny, alla brava ceramista Silvana, nonché alla maestra Elisabetta che continua a prodigarsi come volontaria: un prezioso aiuto ed un punto di riferimento importante.

Mostra dei presepi Una piacevole e, oserei dire, nobile novità, frutto dell’instancabile Loredana Massini, coadiuvata da Paola Bettaglio. Nel salone parrocchiale sono stati esposti, per tutto il periodo natalizio, presepi realizzati in modo tradizionale o con materiali di recupero; c’erano statuine di tutti i tipi e dimensioni, recuperate da vecchi bauli della


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nonna oppure di nuova fabbricazione. Un modo semplice e contemporaneamente impegnativo per vivacizzare questo importante periodo dell’anno in una piccola comunità,

6 gennaio con la grande festa organizzata dalla Pro-Loco: arrivo

conclusosi, come da tradizione, il

della befana con la distribuzione della calza a tutti i bambini, premiazione del presepe (Meardi Simone) e dell’albero (Basiglio Carlo) più belli, consegna di un diploma a tutti i partecipanti, tombolata; il tutto corroborato da una abbondante merenda. Un doveroso ringraziamento all’Amministrazione Comunale, alla Parrocchia e ai tanti volontari che rendono possibile la realizzazione di queste iniziative.

concorso dei presepi indetto da “Il Popolo”. Anche Molino ha partecipato al

Sono stati inviati i presepi delle scuole, del gruppo catechistico, della chiesa parrocchiale (realizzato dai ragazzi del catechismo con l’aiuto e la supervisione di Maurizio Scotton), della mostra nel salone parrocchiale, di Antonio Ramieri, tutti pubblicati sul settimanale e tutti premiati con un attestato sabato 28 gennaio nel Salone del Seminario dal Vescovo Mons. Viola. Il salone parrocchiale è stato protagonista anche della Festa di Carnevale organizzato, come ogni anno, dalla Pro-Loco con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale. Sabato pomeriggio 26 febbraio tanti bambini mascherati si sono radunati con genitori, nonni, parenti ed amici, intrattenuti da dj, animatrici e volontari improvvisati, in un vortice di coriandoli, stelle filanti e palloncini. Frittelle, bugie e leccornie varie hanno fatto da contorno a questo tripudio di voci, canti, scherzi, il tutto culminato nella rottura delle pentolacce: caramelle e dolcetti a iosa per tutta “la tribù” festaiola.


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O v a LE NONNE DI OVA CONTINUANO A RACCONTARE… “Gli anni volano come gli uccelli e non abbiamo tempo di voltarci indietro” (Musica di M. Fradki, testo di J. Dolmatoskii). Quel caldissimo giovedì, giorno 16 luglio, a metà pomeriggio sulla stessa panchina, rincuorate dall’ombra dei vecchi platani, le nonne Carla, Franca e Maria stavano silenziose. Marta non c’era. Forse ognuna pensava al lieto epilogo della vicenda di Carmelina e Gaetano nel loro “nido d’amore”, forse pensavano ai momenti della loro vita trascorsa in un proprio nido o forse cercavano di immaginare il futuro dei loro nipoti che continuavano a rincorrersi senza tregua e a vociare nella piazzetta. Ognuna sentiva il peso del fardello della propria età e pensava come era cambiata la vita dei giovani: abiti stravaganti, cellulari, discoteche, film hard e tanto d’altro. La fantasia le portò a immaginare loro stesse con una cinquantina di anni in meno. “Oggi, se avessimo vent’anni, saremmo così!” Ma quando avevano vent’anni erano altri tempi. Furono due tortorelle con il loto “tu...tu…tu” saltellando da un ramo all’altro dei platani nel gioco del corteggiamento a rompere il silenzio delle nonne ponendo fine alla loro fantasia. Una piuma cadde leggera e accarezzò il viso di nonna Franca. - Oggi tocca a me raccontare – disse con tono pacato – e vi parlerò di una vicenda accaduta proprio qui a Ova quando ero bambina. Io sono più Modelli Salvatore Ferragamo grande di voi e conosco vicende che probabilmente ignorate. - È un fatto che ebbe un felice inizio, ma non una lieto finale. Carla e Maria si rabbuiarono in viso perché non trovavano piacere ad ascoltare avvenimenti tristi. - Tranquille - le rassicurò nonna Franca, - vi divertirete. Al mio racconto darò il titolo:

REGINETTA DI OVA ovvero

MISS CALCINCULO UN’IDEA PER IL GIORNO DELLA FESTA Anche quell’anno si stava avvicinando il tanto atteso giorno della festa della Madonna del Rosario e quell’anno il calendario aveva stabilito che cadesse il primo di ottobre. Il gradimento di tale festa era pari a quello delle ricorrenze di Natale e Pasqua. Forse anche un pochino di più perché riuniva insieme religione e divertimento.

Oltre che festa religiosa si trattava infatti di un diversivo, di un’occasione per sfoggiare un abito nuovo e per riunire i parenti attorno a una tavola ricca di sapori. Gli abitanti della frazione Ova si preparavano con impegno addobbando nel miglior modo possibile la chiesa, la piazzetta e le case. Strisce di carta colorata partivano dalla chiesa e si agganciavano ai rami dei platani come corde di un’arpa che, mos-

se dalla leggera brezza ottobrina e accarezzate dall’ultimo pallido sole, riflettevano i colori dell’arcobaleno creando l’illusione di un mondo magico. Le ragazze, soprattutto quelle in età da marito, mettevano alla prova le sarte di Castelnuovo: l’abito era il primo passo verso nuovi incontri e c’era in ognuna la speranza che la Madonna facesse loro la grazia di un bel fidanzato. In quel periodo Ova era una riserva preziosa di caccia femminile tanto erano


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Bollettino Parrocchiale belle le fanciulle che potevano benissimo tener testa alle bellezze castelnovesi di cui si vantava il paese. A onor del vero un po’ tutti “si mettevano in tiro”. Anche i baldi giovani che si brillantavano i capelli e si tagliavano i baffetti alla Errol Flynn o Clark Gable. Ova era allora una frazione numerosa e le sue cascine pulsavano di vita e di attività. Nelle stalle muggivano grassi buoi e vitelli. Alla prima luce dell’alba il canto del gallo insieme a muggiti e nitriti chiamava i contadini al dovere. Le campane ricordavano a tutti l’inizio di un nuovo giorno nel nome del Signore. La chiesa alla domenica si mostrava piccola per i numerosi fedeli che pregavano e cantavano insieme in un coro stonato, ma gradito sicuramente al Signore. Si conoscevano tutti e i pettegolezzi erano il pane quotidiano. Mosche sul miele. Ognuno raccontava i fatti degli altri ingigantiti dal passaggio da orecchio a orecchio come nel gioco del telefono senza fili. Ma la festa della Madonna del Rosario riuniva proprio tutti, amici e meno amici, nella collaborazione per la buona riuscita dell’evento. Per ironia della sorte, nello stesso giorno anche la vicina Gerbidi festeggiava la Madonna del Rosario e, per chi veniva da fuori, poteva esserci l’imbarazzo quale delle due frazioni scegliere per il divertimento. E fra le due c’era da tempo una certa forma di competitività. Gerbidi ogni anno montava la balera e le ragazze di Ova non disdegnavano affatto l’invito al ballo da parte di qualche giovanotto” straniero”. Questo ai giovani maschi di Ova dava fastidio. Molto fastidio. Perché non fare altrettanto? Il posto c’era: il campo di stoppie alle fine della strada prima che curvasse per Tortona. Ma non c’era verso di convincere Don Anselmo. No! La balera no! Occasione di peccato. E poi sarebbero arrivati giovanotti con facce mai viste e sarebbe stato facile per le ragazze cadere nelle loro reti. E i guai sarebbero stati suoi da sgarbugliare. Come sempre. Lui doveva badare alla tranquillità della sua parrocchia quindi i guai era meglio prevenirli.

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La balera, no! La giostra dei calcinculo, sì. E così ogni anno, proprio là dove i giovani avrebbero voluto una balera, si piazzava la giostra “ad Tognu u giustrè” con i seggiolini volanti. Non era molto grande, ma si divertivano un po’ tutti: i bambini e i “meno bambini”. Il giostraio, ormai diventato di casa, regolava la velocità dei giri e quindi quella dei seggiolini secondo l’età dei clienti e ai più piccoli regalava un giro stimolandoli ad afferrare la coda di Camillo, gridando: “Ciappa la coda di Camillo! Ciappala! Ciappala! Camillo ero uno scimmiotto di peluche con la coda staccabile legato a uno spago che il giostraio faceva saltellare davanti al naso dei bambini soprattutto di quelli più piccoli e più timidi. Sulla quella giostra di poche pretese, salivano volentieri anche i giovanotti che cercavano di far volare in alto con la spinta dei piedi la ragazza che sedeva sul seggiolino davanti. Era una forma di corteggiamento. Più ragazzi calciavano la stessa ragazza, più questa si sentiva corteggiata e invidiata dalle amiche. C’erano tuttavia fanciulle il cui seggiolino girava sempre alla stessa altezza e nessun piede lo calciava. Non erano appariscenti, ma tutte brave e oneste e possedendo il dono della giovinezza non mancava certamente loro la speranza. La giostra dei seggiolini volanti era un po’ la giostra dei sogni. Tutti su quella giostra facevano infiniti giri e si divertivano. Grida più di piacere che di paura si confondevano con l’allegra musichetta che accompagnava ogni fermata e ogni partenza. Il rito religioso della festa si svolgeva al mattino. La processione era il momento più importante. Secondo il bravo parroco. Uomini e più donne e bambini seguivano con una lunga processione Don Anselmo e cantando “Oh Maria, Madre pia …! arrivavano alla Maretta dove nell’oratorio della Madonna Assunta veniva celebrata la messa con tanto di omelia. La processione poi tornava, sempre accompagnata dal canto, alla chiesa dove Don Anselmo impartiva una seconda benedizione ai suoi fedeli. Meglio “abundare quam deficere” Seguiva per tutti un lauto pranzo con i parenti venuti “a festa”. E un buon pranzo aspettava anche Don Anselmo preparato dalla la sua colla-

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boratrice detta ra Uèca (la storta) per la postura storta a causa di un “prolasso discale”. Di un’ernia del disco per dirla con parole semplici, ma lei si faceva gran vanto di tale definizione, probabilmente diagnosticatole da un medico saccente, quasi fosse una nota di vanto che tuttavia le procurava un’andatura difficile. Ra Uèca era una brava donna, ma non benvista a causa della sua “debolezza di lingua”. Questo dava molto fastidio a Don Anselmo. Ben pochi conoscevano il suo vero nome, Eulalia Toccaferro, ma tutti sapevano quanto volesse bene al sacerdote che accudiva come un figlio. Già avanti negli anni e molto acciaccata, era arrivata a Ova rimasta senza parroco insieme a Don Anselmo. A lei non sfuggiva quando il suo Don aveva dei pensieri e ne aveva la certezza se notava il formarsi di rughe sulla fronte. Avrebbe voluto sapere, aiutarlo. Ma lui sempre muto. La sua soddisfazione era quella di cucinargli ottimi pranzetti perché diceva:”U ga da màntenas bé per aiutà j ater” cercando di evitare aglio e cipolla quando sapeva che doveva confessare. Don Anselmo a tale battute sorrideva, ma si arrabbiava non poco quando, intrattenuto dopo la messa da qualche parrocchiano, Eulalia con il pranzo pronto gridava ad alta voce: “Son ér ball ad Sant’Antoni” e sbatteva la porta costringendo il malcapitato ad andarsene in fretta. Durante la processione della Madonna del Rosario, l’anziana” perpetua” era sempre la prima della fila nonostante la difficoltà di stare al passo e cantava a squarciagola da ricordare il gracchiare di una cornacchia. Tornando alla festa di quell’anno, ai giovanotti di Ova, sempre in competizione con Gerbidi, venne l’idea di eleggere una “reginetta” scegliendo la più bella ragazza dai diciotto ai venticinque anni. La “REGINETTA DI OVA”. Occorreva tuttavia il beneplacito di Don Anselmo. A quel punto del racconto una gattina nera con le zampette bianche balzò sulle ginocchia di nonna Franca. - È la mia Penelope! È venuta a chiamarmi. Continuerò domani. Si alzò e si allontanò con la gattina in braccio lasciando le amiche sul più bello del racconto. (continua)


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Bollettino Parrocchiale

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a cura di T. B.

G u a z z o r a Inaugurati i lavori di restauro alla chiesa e alla canonica D omenica 8 gennaio, la chiesa gremita, ha accolto il nostro Vescovo, Mons. Vittorio Francesco Viola, venuto per celebrare la S. Messa, e inaugurare i lavori di restauro della facciata della chiesa e di manutenzione straordinaria della casa canonica. I lavori, eseguiti secondo le indicazioni fornite dalla Sopraintendenza Regionale dei Beni Artistici, sono consistiti nella ripassatura completa del tetto della chiesa, quello della grotta della Madonna di Lourdes e del campanile con inserimento di fermacoppi per impedire lo scivolamento degli stessi. È stata anche eseguita la reintonacatura e la tinteggiatura totale della facciata della chiesa nonchè quella della volta della navata centrale con una tonalità di colore che dona nuova luminosità all’interno; infine è stato realizzato il rifacimento completo dell’ultima stanza a piano terra della casa canonica, con un nuovo impianto di riscaldamento, nuovi serramenti, impianto elettrico e inserimento di nuovi corpi illuminanti. I lavori, sono stati progettati dall’ing. Giancarlo Galano di Tortona su delega del parroco don Costantino Marostegan, e costantemente seguiti dal diacono Ernesto. Da sottolineare che le opere sono state finanziate in parte con il contributo della Conferenza Episcopale Italiana a valere sui fondi dell’8xmille e, per la restante parte, dalle generose offerte dei parrocchiani abitanti a Guazzora e in altre località. Al suo ingresso il Vescovo, accolto dal canto dei bambini del catechismo, accompagnati da Guido Coscia alla tastiera e da Mas-

simo Murace alla chitarra, ha ricevuto il benvenuto da un bimbo che, a nome dei compagni, lo ha ringraziato per aver accolto l’invito fattogli pervenire con apposita letterina prima delle festività. Accanto a Mons. Viola erano presenti il parroco don Costantino, il diacono Ernesto e il diacono Gioacchino, originario di Guazzora, ma abitante a Torino. Nell’omelia il Vescovo ha ricordato la ricorrenza del battesimo di Gesù, che conclude il periodo natalizio e si è rivolto ai bambini con un efficace e coinvolgente dialogo. La celebrazione è stata animata da canti eseguiti alternativamente dal coro dei bambini e quello degli adulti. Al termine è stata scoperta e benedetta la lapide ricordo della ricorrenza quindi Mons. Vescovo, accompagnato dal sindaco Pierino Cereda, dal vice sindaco Piera Vignoli e da tutti i partecipanti, si è spostato nella Casa Canonica. La nuova sala della Casa parrocchiale, con attigua cucina, è


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Bollettino Parrocchiale stata intitolata a don Opilio Carrà, parroco di Guazzora dal 1963 al 2003, alla presenza dei nipoti, figli dei suoi fratelli Amleto, Carlo e Vito Carrà, giunti da Montalbo Piacentino, della congiunta Manola Naronte, che ha coabitato per tanti anni con lo stesso Don Opilio. Manola, commossa, ha ringraziato e ricordato gli anni vissuti in quegli spazi dove il parroco ha sempre ricevuto vescovi, sacerdoti, autorità, gente comune e ha voluto fare memoria di quando, in quella precisa stanza, Ernesto che andava spesso a trovare don Opilio già infermo, gli ha comunicato la sua intenzione di diventare diacono. In quell’occasione Don Opilio, con le lacrime agli occhi ha abbracciato Ernesto dimostrando il suo affetto e amicizia. Un momento di fraternità ha concluso questo incontro denso di ricordi

Festa della Madonna di Lourdes

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e di propositi proficui per il futuro della comunità cristiana guazzorese. (Foto di Luigi Bloise).

La festa della Madonna di Lourdes, si è ricordata sabato 11 febbraio, con la Santa Messa celebrata dal Parroco don Costantino e animata dal coro parrocchiale accompagnato all’organo da Carlos Stringini. Nel corso della celebrazione è stato ricordato Don Carlo Balladore che nel 1909 ha voluto la costruzione della Grotta all’interno della parrocchiale in ringraziamento alla Madonna per grazia ricevuta. Folta è stata la partecipazione dei guazzoresi e di altri abitanti dei paesi vicini. Nei giorni precedenti si è tenuta la novena guidata da Fabrizio Damaschi, con intenzioni di preghiere particolari, soprattutto per gli ammalati. Il legame tuttora esistente tra la Madonna di Lourdes e i fedeli di Guazzora, pur con differenti modalità e presenze, conferisce continuità alla devozione dei tempi passati.

Estate fine anni cinquanta del secolo scorso. Queste sei ventenni ragazze guazzoresi tornano da una gita spensierata in bicicletta. Sono da sx Rina Silvani, Elena Angeleri, Vittorina Mensi, Graziella Frotti, Angela Cervetti e Angioletta Fiscaletti. A loro sorride la vita e la gioventù. Oggi, un po’ più avanti negli anni, questi ricordi del tempo passato fanno parte della loro esistenza. Angioletta Fiscaletti è già entrata in una dimensione di vita nuova; le altre non vivono solo di ricordi ma sanno che i ricordi fanno parte della vita stessa.


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Il gruppo di preghiera festeggia i suoi vent’anni ella debolezza e nella fragilità della nostra vita, dinanzi a tante ferite che ci fanno male e che ci potrebbero indurire il cuore, possiamo trovare la forza di andare avanti nella preghiera. Gesù stesso ce lo ha raccomandato: “Pregate sempre, senza stancarvi mai”(Lc, 12,1) e San Paolo lo ha ribadito esortando a più riprese i cristiani delle sue comunità: “In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e suppliche nello Spirito” (Ef 6,18); “Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi”( 1Ts 5,16-18). Proprio per questo vent’anni fa alcune persone decisero di incontrarsi ogni mattina, tranne la domenica, per recitare insieme il S. Rosario e per affidare a Dio, attraverso le mani supplici di Maria, i bisogni dell’intera comunità. Il gruppo, quando è nato, era piccolo e piccolo è rimasto: qualcuno si è aggiunto, qualcun altro si è perso, due figure maschili hanno fatto capolino, ma chi ne fa parte gode appieno di questa ora dedicata alla preghiera. Alla richiesta di intercessione per i bisogni dei presenti e delle persone che vivono momenti di particolare difficoltà, si passa alla preghiera di ringraziamento. Sono tante le persone che chiedono di pregare per loro: anziani, ammalati, mamme preoccupate per la salute dei propri figli, giovani senza lavoro… Teresa che, nonostante gli acciacchi, fa in modo di essere presente dice: “Da quando partecipo a questo appuntamento fisso, mi sento in pace con me stessa e legata da vera amicizia con chi condivide con me tali momenti. Sarebbe bello vedere anche altri volti, chissà … magari la stagione primaverile ormai alle porte ci porterà nuove forze. Sono convinta che le nostre preghiere vengano accolte da Gesù ed esaudite se conformi alla sua volontà. Mi fa piacere sapere che attraverso la radio, anche chi non può muoversi, può ascoltarci e unirsi a noi. La nostra preghiera è fatta anche di ascolto del Vangelo del giorno che il martedì viene commentato dalla sig.ra Maria Teresa, un’esponente del Movimento dei Focolari, la quale ci lascia poi un messaggio su cui meditare durante la settimana.” Francesca, la più giovane, continua: “Faccio parte del gruppo da qualche anno, da quando cioè il mio lavoro mi permette

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di avere un orario più flessibile. La mattina, dopo aver accudito la mia famiglia e atteso l’uscita di ogni componente verso il posto di lavoro o la scuola, sento il desiderio di incontrare Gesù. La mia non è un’ abitudine, ma una vera necessità. Sono sincera, è un “tempo” che altrimenti non riuscirei a ritagliarmi durante la giornata, con il lavoro, gli impegni, la famiglia, … ecco perché questo spazio mi è caro. Recarmi in chiesa al mattino presto, quando non c’è quasi nessuno e trovarmi di fronte al Crocefisso illuminato, mi dà la possibilità di apprezzare il silenzio e di raccogliermi in preghiera. Ci sono mattine storte, mattine dubbiose, mattine incerte, mattine impegnative, ma ciò che importa è rendere grazie al Signore che mi ha concesso un altro nuovo giorno per amare e servire il prossimo. Nel gruppo di preghiera mi hanno accolto tutte con tanto affetto (io le considero le mie nonnine)e voglio loro un gran bene; da ognuna di loro ricavo insegnamenti, conforto, ascolto e dialogo. Come non ricordare poi Carla, la più assidua, che il Signore ha chiamato a sé poco più di un anno fa: davvero una santa donna che faceva scorrere tra le dita più volte al giorno i grani del rosario pregando per i numerosi nipoti, la cui sorte aveva molto a cuore, e per tutti i defunti, specialmente per la figlia persa in giovane età. Quale esempio di grande fede per me, con le sue poche parole e i suoi gesti sempre misurati! Nel gruppo c’è poi una persona davvero speciale, colei che, come un “cireneo”, mi ha preso per mano e mi affianca ancora oggi nel cammino di fede. Non preghiamo solo con il Santo Rosario, ma anche attraverso l’adorazione eucaristica fatta il giovedì mattina prima della S. Messa. Davanti al SS. Sacramento ci raccogliamo per invocare nuove e sante vocazioni sacerdotali e religiose.” Papa Francesco sostiene che la preghiera è la forza del cristiano e di ogni persona credente e ci invita a tuffarci nel mare della preghiera, che è il mare dell’amore sconfinato di Dio per gustare la sua tenerezza. Perché la nostra preghiera possa diventare più intensa, più prolungata, più assidua, più capace di farsi carico delle necessità dei fratelli, rivolgiamo l’invito ad altre persone: quando potete, unitevi a noi e insieme ci apriremo al mistero della comunione con Dio e con il prossimo.


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XXXIX Giornata Nazionale per la vita (5 febbraio 2017)

Donne e uomini per la vita nel solco di Santa Teresa di Calcutta omenica 5 febbraio, la comunità di Castelnuovo Scrivia ha vissuto e condiviso la gioia di celebrare l’Eucaristia della V domenica del Tempo Ordinario presieduta dal vescovo, mons. Vittorio Francesco Viola. Un tripudio multicolore di primule, primo fiore che profuma già di primavera, segno della vita che sboccia e che non si arrende al rigore dell’inverno, e le voci tenerissime e gioiose di numerosi bimbi hanno costituito una splendida cornice nella chiesa parrocchiale alla celebrazione della XXXIX Giornata nazionale per la vita. La Santa Messa ha visto una partecipazione considerevole di famiglie e giovani e la presenza preziosa dei volontari del CAV, Centro Aiuto alla Vita. Una realtà questa che, da diversi anni, rappresenta il cuore caritativo di Castelnuovo, una vera punta di diamante nel servizio instancabile alla vita e nell’affiancamento alle famiglie che spesso, in contesti difficili, sono afflitte da numerose problematiche. Il vescovo, spezzato il Pane della Parola, viva e vivificante perché Parola del Risorto che parla alla sua Chiesa, ha incentrato la sua omelia sulla domanda chiave suscitata dal passo evangelico (Mt 5, 13-16), strettamente collegata all’identità del discepolo: come fare per essere “sale della terra” e “luce del mondo”? La risposta porta ad un agire concreto e preciso: facendo le opere di bene. La Chiesa, nel suo ruolo di mediazione, sta nel mondo per dare sapore/sapienza e per illuminare. Le opere, realizzate dai discepoli, cioè noi, attraversati dall’amore di Dio, permettono ai fratelli di render gloria e lode al Padre. C’è un fare quindi e non mera pratica religiosa: “il digiuno gradito a Dio consiste nel dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, , senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti” (Is 58, 7). Non si può essere discepoli senza la

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concretezza della fede, come non si nasconde la luce del vangelo sotto la coltre delle nostre chiusure sterili e mortificanti, di vuoti intimismi di cui il mondo non ha bisogno. Come il sale senza sapore. Occorre, ha ribadito ancora mons. Viola, decidere e compiere azioni a partire dai nostri consigli pastorali, per non sciupare i doni ricevuti: condividere ed amare con cuore, testa e mani sulla scia luminosa di testimoni come don Remotti, di cui si è commemorato recentemente il decimo anniversario della scomparsa, e don Orione, gigante della carità legato a doppio filo con la chiesa castelnovese. Un modo concreto per essere sale e luce, ha concluso il vescovo, è sicuramente il servizio reso dal CAV, accanto alla vita che sboccia e alle famiglie ferite. La fede cristiana, quindi, è quanto di più concreto vi possa essere: entra nella storia, ci permette di vedere il Padre e dargli gloria, rendendoci disponibili in un impegno serio nell’oggi. Il parroco, don Costantino Marostegan infine, ringraziando Sua Eccellenza per aver presieduto la celebrazione, ha richiamato l’attenzione al messaggio del consiglio permanente della CEI: educare alla vita significa entrare in una rivoluzione civile che guarisce dalla cultura dello scarto favorendo la difesa di ogni persona umana dallo sbocciare della vita fino al suo termine naturale. È ciò che ripete ancora oggi Santa Teresa di Calcutta con il famoso discorso pronunciato in occasione del premio Nobel 1979: “Facciamo che ogni singolo bambino sia desiderato”; è ciò che continua a cantare con l’inno alla vita: “La vita è bellezza, ammirala. La vita è un’opportunità, coglila. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è vita, difendila”. Stefano Giuliano

Un gruppo di pellegrini che, in occasione della festa dell’Apparizione, si sono recati al Santuario della Madonna di Lourdes.


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A l z a n o

Festa dell’Anziano 2016 a Società Agricola Operai di Mutuo Soccorso di con il patrocinio del Comune ha organizzato domenica 18 dicembre, come di consueto, la festa degli anziani riservata a coloro che hanno compiuto 75 anni e oltre. Agli intervenuti è stato offerto un pranzo natalizio al quale hanno pure partecipato il sindaco Adolfo Guagnini e il Diacono Ernesto. La festosa giornata ha consentito agli anziani di ritrovarsi fra di loro e trascorre insieme piacevoli momenti e ricordi. Al termine della giornata di festa gli intervenuti sono stati omaggiati con un dono natalizio e del calendario Alzanese 2017 che riporta le foto dei vincitori del concorso fotografico “#FotografAlzano” indetto per la Festa Patronale del mese di settembre.

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a cura di V. F.

Epifania ad Alzano uest’anno le mamme di Alzano, in collaborazione con la Pro Loco, hanno voluto riproporre una tradizione locale che risale agli anni ’50; i bambini, nel pomeriggio dell’Epifania, si ritrovano in chiesa per cantare e recitare brani e poesie sul Natale. E così giovedì 6 gennaio, i bambini alzanesi e alcuni provenienti da Molino e Casei, hanno rallegrato il pomeriggio con i loro canti, accompagnati alla chitarra da Sara, Luca e Riccardo e magistralmente guidati dalla signora Elena Miracca, che tutti i lunedì segue i corsi di chitarra presso la Soams di Alzano. Sono stati proposti brani tradizionali come “Bianco Natale” e “Tu scendi dalle stelle”, oltre al altri più recenti come “Feliz Navidad”. Le poesie recitate, semplici ma profonde di significato, hanno ricordato il forte messaggio di amore del Natale, del Figlio di Dio che viene in mezzo agli uomini con la tenerezza di un bambino. Il sindaco Adolfo Guagnini ha ringraziato gli organizzatori nonché il sindaco di Molino Anna Fantato per la presenza e tutti coloro che hanno condiviso questo bel momento di gioia e fraternità. Prima della merenda, l’arrivo della Befana e dei suoi “dolci” doni ha concluso il pomeriggio di festa.

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Pane di S. Antonio l 17 gennaio si fa memoria di S. Antonio abate, anacoreta vissuto tra il III e il IV secolo, protettore degli animali e considerato il patriarca di tutti i monaci, che visse 20 anni nel deserto. Essendo la nostra zona dedita, in passato, prevalentemente all’agricoltura e all’allevamento del bestiame, S. Antonio è sempre stato venerato e fino a circa cinquant’anni fa vi era la tradizione di benedire gli animali e i campi affidandosi a Sant’Antonio affinché i raccolti fossero abbondanti. Un’altra antica usanza riguarda la benedizione e distribuzione del “pane di S. Antonio”, che ad Alzano si è tenuta domenica 22 gennaio durante la Liturgia della Parola presieduta dal diacono Ernesto. Secondo la tradizione mangiare il pane benedetto in tale ricorrenza è dovuto al fatto che S.Antonio durante il suo lungo eremitaggio si cibò di solo pane ed acqua, e gli animali venivano nutriti, in caso di malattia,con il pane benedetto, affinché guarissero e potessero riprendere il loro lavoro.

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39ª Giornata della vita omenica 5 febbraio, in occasione della 39^ Giornata Nazionale per la Vita, sono state vendute le primule, simbolo della vita che rinasce, il cui ricavato viene devoluto al CAVF di Castelnuovo Scrivia. Il Centro da alcuni anni si occupa di aiutare famiglie e giovani mamme in difficoltà economiche con la donazione di pannolini, abiti per neonati e generi di prima necessità. Nel nostro tempo dove i valori della famiglia e della vita vengono dimenticati dal relativismo e dalla ricerca del benessere, diventa sempre più necessario difendere la vita dono prezioso avuto da Dio. Il diacono Ernesto che ha presieduto la Liturgia della Parola, ha benedetto le candele in occasione della festa della Presentazione di Gesù al Tempio e in ricordo di San Biagio ha benedetto la gola dei fedeli presenti.

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Pellegrinaggio a Lourdes a sera del 9 febbraio, emozionati e trepidanti, partivamo alla volta di Lourdes. Per alcuni di noi era il primo pellegrinaggio, per altri si trattava dell’ennesima visita in questo santuario visitato ogni anni da circa 5 milioni di persone. Il viaggio è stato l’occasione di conoscere i nostri compagni di pellegrinaggio provenienti da San Salvatore Monferrato ed accompagnati dal loro parroco, Don Sandro Luparia. L’11 febbraio abbiamo partecipato alle varie celebrazioni che ricordavano il 159° anniversario della prima Apparizione della Madonna a Bernadette Soubirous. Alcuni di noi hanno provato la stupenda ed indescrivibile esperienza del bagno nelle piscine, dove si può lavare sia il corpo che lo spirito e rigenerarsi nell’acqua cristallina di Lourdes che zampilla incessantemente dal 1858 dalle fenditure della Grotta di Massabielle. Durante la preghiera del Rosario, le S. Messe, le processioni aux flambeaux, e le Vie Crucis a cui abbiamo partecipato, abbiamo pregato per tutti i nostri cari e per la nostra Unità Pastorale, affinchè si fortifichi nella Fede e nella Carità, per intercessione della Madre Celeste e di Santa Bernadette. I pellegrini di Alzano, Molino, Castelnuovo, Sale e Tortona

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Onorificenza al merito l 16 dicembre dello scorso anno il Prefetto di Alessandria, dott.ssa Romilda Tafuri, ha consegnato le onorificenze al merito della Repubblica Italiana durante una cerimonia tenutasi in prefettura. Fra gli insigniti anche il Vice Sindaco e già Sindaco di Alzano Piero Angelo Cisi che ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica con il relativo diploma dalle mani del Prefetto, del sindaco di Alzano, Adolfo Guagnini e del Presidente della Fondazione CRT Tortona dott. Dante Davio. All’amico Pierangelo i complimenti vivissimi da parte della redazione del Bollettino Parrocchiale.

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Mercatino natalizio ome di consueto da alcuni anni la parrocchia organizza, nel periodo natalizio, un mercatino benefico con lo scopo di raccogliere fondi che serviranno per le spese della chiesa. Gli organizzatori ringraziano tutti coloro che acquistando gli oggetti, hanno dato un importante contributo alle esigenze della parrocchia e sperano di poter continuare questa iniziativa. Nel periodo natalizio Alzano ha partecipato anche ad altre raccolte benefiche: il mercatino organizzato dall’Oftal per il trasporto dei malati a Lourdes, l’acquisto del miele a favore dell’Associazione Franca Cassola Pasquali che supporta l’Unità di Senologia di Tortona e la raccolta dei pannolini promossa dal Centro Aiuto alla Vita di Castelnuovo Scrivia. Possano questi momenti di solidarietà infondere in ogni persona il valore della carità e della generosità.

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Bollettino Parrocchiale

Le vostre offerte

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a Castelnuovo Scrivia

dal 21 novembre 2016 al 28 febbraio 2017

Ci scusiamo per eventuali errori od omissioni Suffragio defunti La famiglia, 20. - la figlia, in suffr. Rita, 50. - la moglie, in suffr. Gianpaolo, 50. - Ezio, 20. - la moglie, in suffr. Cesare Carnevale, 30. - fam. Bertelli, in suffr. Pino Delton, 150. - Franca, 20. - Piero Portaluppi, 20. - Angela Ghislieri, 50. Mara, 50. - Teresa e figli, 30. - Luigi Cairo, 20. - N.N., 1000. - i familiari, in suffr. Blanco, 50. - Anna, in suffr. Bruno, 25. - N.N., 50. - Mariangela Concaro, 100. - la moglie e figli, 50. - Maria Pisa, 20. - fam. Tuccio. 20. - i familiari, in suffr. Giovanni Pisa, 50. - i familiari, in suffr. fam. Saietti, 50. - Ada e Paola, 50. - Basiglio – Boccalero, 50. - N.N., 20. - fam. Bellantonio, 50. - Santina Boaretto, 50. - la Classe 1937, in suffr. Pino Delton, 50. - i familiari, 50. - N.N., 20. - la moglie, in suffr. De Siato – De Giorgi, 25. - Valeria, 40. - Maria Nocchio, 20. - Antonio Musarò, 30. - Elisabetta, 10. - Anna Ferrari, 20. - fam. Bassi, in suffr. Angelo e Gatti, 50. - Graziella e Gigi, 30. - la moglie e figli, 20. - Franca e Diego, 50. - N.N., 250. - la moglie, in suffr. Franco, 20. - Isabella Carretto, 60. - la moglie, in suffr. Settimio. 40. Basile, in suffr. Giacomo, 25. - i genitori, in suffr. Luca, 50. - N.N., 20. - Carmela Cotroneo, 20. - Tripepi – Ditto, 20. - la fam., in suffr. Virginio. 20. - Luigi Grassi, 50. - Adriana Lombardi, in suffr, Gianpietro, 50. - Laura e Luisa, 20. - Pietro Torti, 60. - i nipoti, 25. - Matteo e Tamara, 30. - Cristiano Salvagnin,20. - Alessia, 20. - Giancarlo Bassi, 50. Carla Gatti, 20. - Pengo – Chizzoniti, 20. - N. N., 50. - N.N., 20. - Mariuccia Castellotti, 40. - i fam., in suffr. Bassi – Guglielmone, 50. - Alessandro, in suffr. Curone e Trovamala, 20. - Egidio Rapetti, 30. - le figlie, in suff. Nicola, 20. Annamaria Cairo, 20. - Cavalchini Guidobono, 50. - N.N., 50. - Paola, 30. - N.N., 20. - fam. Scaffino, 40. - la figlia, 20. - Anna Simonelli, 50. - Angelo e Mario, 200. - N.N., 20. - N.N., 25. - la famiglia, 10. - Teresa, 50. - Bottamino, 30. - Mariuccia Castellotti, 100. - Natalina Scandroglio, 30. - Marisa Minerva, 20. - Marras, 20. - Violetta e Graziella, 20. - L.V., 150, - Marilena 100. - fam.

Spinetta, 50. - N.N., 300. - la Classe 1931, a suff. Bruno e coscritti def., 50. - il marito, in suffr. Loretta, 50. - N.N., 15. - la figlia Cristina, in suffr. Rina e Francesco, 50. - Scaffino, 50. - Silvia Turconi, 20. - Carlo Lavezzari, 50. Angelo Massafra, 20. - Rosanna, 50. la famiglia, in suff. Claudio Picena, 100. - N.N, 140. - Remo Torti, 50. - i vicini di casa di Alves e Giacinto, 100. - Enrico Cicciarella, 50. - Teresa e Gianni Frattini, 20. - Teresa, 50. - Lucia, 15. - Chiara Cairo, in suffr. Gianna, 100. - la moglie, in suffr. Marras, 20. Elisa Basiglio, 20. - Anna Cattaneo, 100. - Maria, 50. - N.N., 20. - i fam., in suffr. Giovanni, 20. - i fam. in suffr. Adolfo Bassi, 25. - la moglie, e il figlio, in suffr. Aldo Setti, 100. - i fam. in suffr. Nino, 50. - M. Teresa Torti, 150. Laura, 40. - Anna e Renza, 50. - La moglie e figli, 20. - N.N., 30. - Classe 1928, in suffr. Alves, 20. - N.N., 70. Chilelli, in suffr. Francesco, 20. - N.N., 30. - Carmela Cotroneo, 20. - Piero, 15. - la figlia, in suffr. mamma Cesarina, 150. - i fam. suffr. Duilio Tintore, 100. la figlia, in suff. Marino, 20. - Tiso – Valdata, 50. - Giovanni Novelli, 20. - le figlie, 50. - Angeleri Elena Giussanti, 300. - Maria, 30. -i figli, 15. - N.N., in suffr. Serio, 20. - Daniela, in suffr. Romeo, 50. - N.N., in suffr. Armando, 50. - la figlia, 20. - i familiari, 50. Graziano, 10. - Rosetta Prandi, 20. Mara, 50. - N.N., 200. - Torti – Valdata, 50. - Raffaella e Marcello, in suffr. Elda, 500. - fam. Bloise, 50. - N.N., 50. Maurizio Cairo, 30. - N.N., in suffr. S.E., 150. - N.N., 20. - Fernando Anversa, 100. - Rina e Piera, in suffr. Anna Gavio, 50. - fam. Zerbinati, 20. Elio e Elena Angeleri, in suffr. Giuseppe Pelletta, 100. - Gruppo preghiera, 50. - Giuseppina Arona, 50. - Angela Callegher, 20. - Adele Scaffino, 20. - Maria Belmonte, 20. - Franco Bassi, 50. - la figlia, 30. - Pierluigi Ricci, 50. - Pinuccia Castagna, 50. - Francesca, 10. - Tina, 50. - Angela in suffr. Franco, 20. - Feliciano, 60. - i genitori, 30. - Valerioti, 20. - fam. Cairo, 50. - le figlie, 50. - le figlie, 20. - la moglie, in suffr. Mario, 25. - N.N., 20. - N.N., 200. - Teresa,

20. - le figlie, 50. - Maria e Pinetta, 20. - Maria Pavan, 20. - Paola Stella, 50. i famigliari, 50. - fam. Dematti, 50.Giuliana. 30. - Emma Simone, 25. Ginetta, 30. - fam. Ghizzoniti, 20. N.N., 30. - N.N., 150. - Anna Curone, 60. - Giuseppe Curone, 20. - Carla Stella, 50. - Giuliana Verga, 50, - Tonino Bloise, 50. - fam. Capelli, 150. - N.N., 100. - il figlio, 20. - fam. Arzani 120. Piera Gazzaniga, 20. - M. Rosa Boccalero, 20. - Marco Setti, 10. - i fam. in suffr. Vincenzo, 30. - N.N., a suffr. Dina, 20. - moglie e figlia, in suffr. Bruno, 50. - Giuffrè, 20. - Piero e Ingrid, in suffr, M. Carla, 100. - Carmela Cotroneo, in suffr. Maria Orsi, 20. - Angela e Franca Giglio, 50. - Alessandro e Francesca, 100. - Assunta, 50. - fam. Curone, 50. - Luciano, 10. - Silvia, 50. - Teresa Bensi, 50. - la moglie e le figlie, in suffr. Angelo, 50. - N.N., 100. Chiara, 30. -

Varie Classe 1969, in ric. di Claudio e Elisabetta, 70. - N.N., in occ. fun. di Clara Mazzini, 100. - la moglie e i figli, in occ. fun. di Pino Delton, 200. - fam. Currò, 50. - N.N., per F.F., in ringraziamento, 100. - i familiari, in occ. fun. di Carla Bottamino, 100. - Coscritti 1956, 50. - Patricola, 50. - Antonietta, per Madonna di Lourdes, 50. - Coscritti 1956, 50. - Santina Boaretto, in occ. fun. di Orsolina, 50. - Patricola, in ric. di Luigina e Angelo, 50. - Classe 1941, 50. - N.N., in ric. nonni, 20. - AVIS, di Castelnuovo Scrivia, 50. - la famiglia, in occ. fun. di Lina Zeme, 300. - Classe 1940, 50. - i nipoti, in ric. di Lina Zeme, 150. - Pierino Trovamala, 100. - N.N., per opere di misericordia, 1000. - i cugini, in ricordo di Maria Orsi, 100. N.C., 100. - la famiglia, in occ. fun. di Alves Maragna, 100. - N.N., sec. int. off., 20. - Bimba, per San Francesco, 50. - la famiglia, in occ. fun. di Orsi Maria, 200. - la famiglia, in occ. fun. di Loretta Piccinini, 100. - fam. Angeleri, in occ. fun. di Eugenio, 100. - Comitato Chiesa santi Cosma e Damiano, 200.


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Bollettino Parrocchiale - i figli Martino, in occ. fun. di Maria De Lia, 100. - la cognata Rina e figli, in ric. di Giacinto, (Madonna delle Grazie), 500. - la Classe 1932, in ric. defunti, 50. - i familiari, in occ. fun. di Ester Sottotetti, 500. - Luisa Curone, (Chiesa Parrocchiale), 25. - la Classe 1958, in ric. di Loretta 30. - i familiari, in occ. fun. di Giacinto Bruno, 300. M. Teresa e Luciano, in ric. di Giacinto, (Madonna delle Grazie), 50. - fam. Curone, in occ. fun. di Bruna Bensi, 200. - N.N., 30. - S. Domenico, per Chiesa Parrocchiale, 200. - sec. int. off., 20. - Angelo Giglio, per Chiesa Parrocchiale, 200. - Angelo Giglio, in occ. funerale, 200. - N.N., per i poveri, 110. - sec. int. offer. 50. - la fam., in occ. funerale di Angelo Giglio, 200. Tisi Valdata, 150. - i fam., in ric. di Giacinto Bruno, (San Rocco), 300. - i fam., in suffr. Mario Scaffino, (San Domenico), 50. - i panettieri del presepe, per pannolini al CAV., 90. - la Classe 1928, (San Rocco), 40. - gli amici di strada Viguzzolo, in ric. Bruna Bensi, 120. - i familiari, in occ. fun. di Giuseppe Peletta, 300. - i fam. in ric. Giuseppe Pelletta, ( Santuario delle Grazie), 100. - cugine Simonelli, in ric. Ugo, 40. - N.N., in occ. funerale di Angelina Silva, 100. - il figlio, in occ. funerale di Maria Prandi, 300. - fam. Lunaschi, in occ. funerale di Maria,

Gennaio - Marzo 2017

100. - Mario e Marilena, 50. - fam. Santoro, 20. - Matteo e Tamara, 78. -

Castelnuovo Scrivia

Oratorio

15 Gennaio 2017 1) Michelle Chanel Lova 19 Febbraio 2017 2) Samantha Santoro 3) Maddalena Olivieri 4) Nicole Catania 19 Marzo 2017 5) Leonida Fioretti 6) Mattia Carolla 7) Francesco Marzano 8) Paolo Ferrigno

BATTESIMI Filippo Morgavi, 50. - Michele Goggi, 50. - Aldo e Natalina, 300. - Luca e Clarissa, in ric. di Valerio, 50. - Insieme cucinando, 140. - Luciano Pelizzari, 50. - Basket Club, 100. - Loretta Piccinini, 20. - Rina Gavio, 10. - Peletta, 30. - Gruppo maglia, 70. - Classe 1960, 100. - gli alunni della 1° elementare, 50. - Classe 1998, 100. Matteo e Tamara, 81. - Lions Club, 50. - N.N., 50. - Ethan, 40. Bollettino Clarissa Baiardi, 20. - Patricola, 10. Giuseppe Pelizzari, 50. - Adriana Lombardi, 20. - Michela Pisa, 20. - Pietro Torti, 40. - Carlo Concaro, 10. - Teresa Valente, 20. - Aldo Leva, 50. - Pierino Trovamala, 50. - Francesca Guidobono Cavalchini, 50. - Emilio Maimone, 40. - Curone Previdere, 25. - L.V., 50. Marilena, 20. - Luisa, 10. - Luisa Sottotetti, 20. - Piera Contardi, 20. - M. Teresa Torti, 20. - Luisa Curone, 25. Roberto Dellacà , 20. - Maria Cagnoni, (Molino dei Torti), 20. - Franco Bassi, 20. - Valdata, 50. - fam . Pelletta, 30. fam Arzani, 30. - fam. Granelli, 50. Assunta Saggio, 20. - F. e E., 30. -

Molino dei Torti

BATTESIMI 18 Giugno 2016 Romano Ambra Romano Mattias 25 Settembre 2016 Dellacasa Carlo 26 Dicembre 2016 Maresca Bianca

TORNATI AL PADRE Comissoli M.Teresa n. 18/12/1925 +31/12/2015 Tabbone Salvatore n. 07/11/1930 +21/01/2016 Meardi Giovanni Battista n. 14/01/1925 +17/04/2016 Torti Maria Vanda n. 18/03/1926 +12/07/2016 Giani Ada n. 01/04/1924 +06/09/2016 Balduzzi Felice Marco n. 25/04/1932 +08/09/2016 Buffadossi Rino n. 22/06/1940 +28/09/2016 Stringa Luigia n. 08/10/1914 +16/10/2016

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Balduzzi Rosa n. 17/10/1933 +26/11/2016 Greco Caterina n. 17/09/1935 +21/12/2016 Calcagno Cornelia n. 06/04/1926 +30/12/2016

Alzano Scrivia

TORNATI AL PADRE Cassola Roberto di anni 89 il 15 dicembre 2016; Sottotetti Giovanni di anni 86 il 31 dicembre 2016; Soldini Mario Riccardo di anni 88 il 27 gennaio 2017 Caldirola Anna in Guagnini di anni 91 il 6 marzo 2017

Guazzora

BATTESIMI Mimmo Ginevra il 7 gennaio

TORNATI AL PADRE 61) Carla Bottamino n. 18/04/1939 +25/11/2016 62) Francesco Franco n. 11/07/1921 +30/11/2016 63) Orsola Scaffino n. 18/11/1926 +03/12/2016 64) Maria Rosa n. 27/03/1943 +07/12/2016 65) Caterina Zeme n. 08/10/1924 +11/12/2016 66) Rosa Amato n. 18/05/1948 +16/12/2016 67) Maria De Lia n. 03/11/1928 +19/12/2016 68) Giacinto Bruno n. 15/08/1931 + 19/12/2016 69) Maria Pia Orsi n. 04/10/1934 + 23/12/2016 70) Maria Ester Sottotetti n. 14/07/1927 + 23/12/2016 71) Gianni Casasco n. 15/02/1946 + 19/12/2016 72) Loretta Piccinini n. 29/10/1958 +24/12/2016 73) Angelo Rossi n. 01/12/1932 + 24/12/2016 74) Alves Maragna n. 07/09/1928 +27/12/2016 75) Eugenio Angeleri n. 27/03/1929 +30/12/2016 1) Claudio Picena n. 22/05/1941 +01/01/2017 2) Paolo Balduzzi n. 06/10 /1922 +09/01/2017 3) Angelo Novelli n. 29/08/1926 +09/01/2017 4) Bruno Conte n.18/08/1936 +10/01/2017 5) Bruna Bensi n. 08/02/1951 +24/01/2017 6) Giuseppe Pelletta n.19/03/1944 +26/01/2017 7) Simone Secco n. 16/05/1974 +27/01/2017 8) Angelo Giglio n. 16/01/1940 +01/02/2017 9) Giuseppina Ghibaudi n. 04/02/1924 +10/02/2017 10) Maria Prandi n. 29/01/1927 +11/02/2017 11) Angelina Silva n. 29/11/1930 +12/02/2017 12) Maria Lunaschi n. 09/04/1912 +25/02/2017 13) Lelio Sottotetti n. 02/03/1926 +03/03/2017


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Bollettino Parrocchiale

Gennaio - Marzo 2017

Sono rientrati per farsi ancor più belli gli angeli della nicchia di San Giuseppe icorderete che gli angeli collocati a fianco della nicchia di San Giuseppe avevano deciso di prendere il volo, o meglio qualcuno li aveva messi in un grande sacco e se li era portati via. Due angeli lignei che si trovavano accanto alla cappella del Sacro cuore da almeno due secoli, protendendo le mani che si chiudevano intorno a cilindretti portacandele. La sera del 5 gennaio, le volontarie che si occupano settimanalmente delle pulizie della chiesa, hanno scorto all’interno della bussola centrale un sacco che apparentemente conteneva indumenti da consegnare alla Caritas. Pinetta Alessandrin e Renata Botta, aperto il sacco, presumibilmente collocato lì nel pomeriggio, vedono emergere una testina riccioluta: i due angeli, dopo 40 giorni, erano rientrati a casa. Su richiesta della Parrocchia di Castelnuovo, un laboratorio di restauro ha presentato un preventivo per il recupero totale dei due angeli rientrati in Parrocchia il giorno dell’Epifania a 40 giorni dal furto. Questa una rapida sintesi della analisi delle due statue. «Le due sculture, risalenti al Settecento, sono state sottoposte in passato a interventi di modifica. La cromia originale è stata quasi completamente ridipinta a olio e riverniciata. A interventi assai più vecchi risale il rifacimento strutturale delle ali, poi dipinto con falso oro e la realizzazione della mano destra di uno dei due angeli, eseguita 6 gennaio 2017, in occasione del’Epifania, gli angeli vengono ricollocati per un giorno in modo rozzo. Nella capigliatura si no- nella cappella del Sacro Cuore. tano lacune dovute a traumi meccanici. Il costo di restauro è quantificato in euro 2000 per ciascuno dei due angeli». Per affidare l’incarico la Parrocchia chiede ai castelnovesi un aiuto economico. Le generose donazioni verranno attestate da un cartellino di ottone riportante i nomi, come è stato fatto in tutte le cappelle della chiesa.

R

Messa del malato Domenica 12 febbraio, nella chiesa di San Rocco, è stata celebrata la Santa Messa in occasione della giornata del Malato; ad animare la funzione e ad accompagnare anziani e malati il gruppo Oftal di Castelnuovo. (FOTO BLOISE)


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