Bollettino aprile giugno 2017

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BOLLETTINO PARROCCHIALE Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA

L’oratorio oggi oratorio è ancora riconosciuto come uno dei centri di aggregazione per i ragazzi, soprattutto nelle realtà medie piccole. A volte se non sono presenti associazioni sportive è veramente l’unica possibilità aggregativa. Ma che cos’è l’oratorio? Innanzitutto è un luogo fisico che accoglie chiunque e all’interno del quale, di volta in volta, il bambino e il ragazzo si trovano a costruire, inventare, creare un’esperienza. Le esperienze di gioco, di formazione e di relazione che vengono proposte vogliono, come diceva don Bosco, far crescere “onesti cittadini e buoni cristiani”. L’oratorio è un luogo protetto, con dei confini fisici, con poche ma indispensabili regole dove i giovani possono confrontarsi in autonomia ma sempre in spazi protetti. Bisogna ricordare che tra gli adulti c’è la convinzione che l’oratorio veicola valori “positivi” e “universali”, certamente ispirati al cristianesimo ma che non hanno a che fare con la

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dottrina vera e propria, quali ad esempio la “solidarietà”, la “tolleranza” e la “partecipazione”. Tali valori, condivisi anche da chi è lontano dal mondo oratoriale, risultano comunque importanti rispetto all’aspetto religioso. L’oratorio si integra dentro la vita

della comunità cristiana grazie all’apporto di tante figure educative che offrono il loro tempo in modo gratuito per l’assistenza ed ogni altra iniziativa oratoriana. Se le proposte per i più piccoli ci sono e funzionano, mi sembra che in questo momento

Segue a pagina 2 Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969. Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/AL. Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte e-mail: unitapastslorione@libero.it www.parrocchiasantipietroepaolo.it Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. - Castelnuovo Scrivia (AL)

La Madonna del Cardellino (1506 ca.), Raffaello Sanzio Firenze, Galleria degli Uffizi


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ci si debba impegnare più a fondo nei confronti degli adolescenti pur ritenendo valida l’esperienza di “animatore” che non può essere l’unica proposta in atto. La comunità cristiana, attraverso l’oratorio, può svolgere un ruolo decisivo nell’impegno educativo facendo emergere i talenti di ciascuno in un intreccio fecondo tra relazioni e proposta educativa, regole e gioco, formalità e informalità.

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Tutto questo è la strada che stiamo cercando di portare avanti con ottimismo e pazienza. Nel prossimo numero sarà raccontato il GREST 2017 nel quale abbiamo cercato di trasmettere ai 188 ragazzi iscritti e ai 61 animatori presenti quanto, a livello teorico, è stato appena scritto. Grazie a tutti i collaboratori e, come don Orione, “AVE MARIA e avanti!!!!”. don Costantino M.

Visita pastorale del Santo Padre a Genova – 27 maggio 2017

Tutti dentro il fiume-Chiesa alora passa nel nostro cuore l’idea che la Chiesa, nella sua gerarchia, sia lontana dalle realtà locali con i loro complessi problemi e molteplici risorse, dai singoli uomini con le fatiche e le gioie di una vita spesa nella quotidianità. Capita che baleni questo pensiero: dobbiamo assolutamente allontanarlo! Pensando al Santo Padre, pare si vada troppo in alto, in una sfera irraggiungibile. Ebbene, questo modo di vedere la Chiesa è quanto di più lontano possiamo pensare credendo la Chiesa di sempre e, in particolar modo, la sua espressione a partire dal Concilio Vaticano II. La Chiesa, realtà di comunione, madre amorevole, esprime la sua vicinanza con la visita dei vescovi alle chiese locali. Con questo spirito il Santo Padre Francesco, vescovo della diocesi di Roma, che detiene il primato universale nella carità, sabato 27 maggio 2017 si è recato a Genova per far rinsaldare ancora una volta il vincolo di comunione tra il successore di Pietro e la Chiesa di Cristo. Lungo tutta la giornata diverse sono state le possibilità di incontro col Santo Padre: io, Daniele e Giuseppe, seminaristi della Diocesi, abbiamo partecipato, con grande gioia e riconoscenza verso il Signore Gesù, all’incontro che il papa ha tenuto con i sacerdoti, i consacrati e i seminaristi presso la cattedrale di San Lorenzo. Vorrei condividere con voi alcuni spunti di riflessione sulla spiritualità presbiterale diocesana forniti dal Santo Padre. A fronte della complessità della vita moderna, che tende a farci vivere dispersi e frantumati, s’inserisce la necessità di un’intensa vita spirituale che si traduca in un criterio fondamentale: lo stile di Gesù. Papa Francesco ha sottolineato come Gesù spendesse le ore della sua giornata in strada, tra la gente bisognosa (malati, indemoniati, peccatori, emarginati, lebbrosi…), e in preghiera, nell’intima relazione con il Padre. L’incontro è quindi la chiave che il presbitero di oggi deve utilizzare, lasciandosi “stancare” dalla gente, evitando di difendere troppo la propria tranquillità. La voglia di incontrare deve sempre spingere il prete, al di là di ogni autoreferenzialità e degli schemi precostituiti che si sono elaborati in perfetto stile imprenditoriale. Il prete autocentrato e statico, ha sottolineato il Santo Padre,

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fa paura: è incapace di vivere nella tensione. Il prete invece che conduce una vita di incontro con il Signore nella preghiera e con la gente fino alla fine della giornata è “strappato”, San Luigi Orione diceva “come uno straccio”. Quella stanchezza è santità, sempre che ci sia la preghiera. Occorre, come seminaristi e presbiteri, esaminarsi su alcuni aspetti, ponendosi alcune domande: sono uomo di incontro? Sono uomo di tabernacolo? Sono uomo della strada? Sono uomo “di orecchio”, che sa ascoltare? O quando incominciano a dirmi le cose, rispondo subito: “Sì, sì, le cose sono così e così… ”. Mi lascio stancare dalla gente? Questo era Gesù. Non ci sono formule. Farà bene quindi a tutti i preti ricordare che soltanto Gesù è il Salvatore, non ci sono altri salvatori. E forse pensare che Gesù mai, mai, si è legato alle strutture, ma sempre si legava ai rapporti. Se un sacerdote vede che nella sua vita la sua condotta è troppo legata alle strutture, qualcosa non va bene. E Gesù questo non lo faceva, Gesù si legava ai rapporti. Così i rapporti essenziali per i presbiteri saranno con il Padre, con Dio, con Gesù e con le persone. Parlando di fraternità presbiterale nel contesto di una diocesanità il papa ha sottolineato come sia difficile viverla. Il rischio, sempre in agguato, è l’autosufficienza, quello di essere un prete google o wikipedia, animato solo dall’egoismo e dalla mormorazione. La fraternità sacerdotale è una vera e propria ascesi che si apprende in seminario, nel cammino di formazione: un seminarista pettegolo porterà infatti solo danni nel suo futuro ministero presbiterale. Effettivamente, quando non c’è fraternità sacerdotale, c’è – è dura la parola – c’è tradimento: si tradisce il fratello. Si vende il fratello. Si “spella” il fratello. Un possibile esame di coscienza (che possiamo fare anche noi seminaristi nei confronti dei nostri confratelli e dei presbiteri diocesani) può essere il seguente: quante volte ho parlato bene, ho ascoltato bene, in una riunione, fratelli che la pensano diversamente o che non mi piacciono? Quante volte, appena hanno incominciato a parlare, ho chiuso le orec-

Un contributo per il “tuo” Bollettino Il nostro Bollettino, ormai giunto al suo 104° anno di vita, si è molto rinnovato, sia nella veste grafica che nei contenuti. In particolare, la scelta di stamparlo parzialmente a colori ha comportato una maggiore spesa. Pertanto, per proseguire e migliorare il cammino intrapreso, è anche necessaria la vostra partecipazione. Se volete aiutare il Bollettino potete recarvi nell’Ufficio Parrocchiale di Castelnuovo, oppure utilizzare il conto corrente postale n° 11692159, intestato alla Parrocchia S.S. Pietro e Paolo - via M. D’Azeglio n° 9, 15053 Castelnuovo Scrivia, causale “PER BOLLETTINO”. Per Alzano e Guazzora rivolgersi agli uffici parrocchiali la mattina dei giorni festivi. Per Molino rivolgersi in Canonica.

chie? E quante volte li ho criticati, “spiumati”, “spellati” di nascosto? E, nei confronti dei sacerdoti malati fisicamente, psichicamente o moralmente, faccio penitenza per loro? Prego per loro? Cerco di avvicinarmi per dare una mano, per far vedere loro lo sguardo misericordioso del Padre? O subito vado dall’altro amico mio a dirgli: “Sai? Ho saputo di quello là questo, questo e questo…”. E lo “sporco” ancora di più. Il cardinale Canestri, diceva che la Chiesa è come un fiume: l’importante è essere dentro il fiume. Se sei al centro o più a destra o più a sinistra, ma dentro il fiume, questa è una varietà lecita. L’importante è essere dentro il fiume. Tante volte noi vogliamo che il fiume si restringa soltanto dalla nostra parte e condanniamo gli altri… questa non è fraternità. Tutti dentro il fiume. Tutti. E questa è la lezione più bella che possiamo apprendere già dal seminario, coltivando ogni giorno la fraternità. Una cosa che ci aiuterà tanto, quando ci troviamo davanti ai peccati o a cose brutte dei nostri fratelli, cose che cercano di rompere la fraternità, è farci la domanda: “Quante volte io sono stato perdonato?”. Questo aiuta. Stefano Giuliano


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www.amicidomenicani.it Un sacerdote risponde Le vostre domande al sacerdote. Scrivete un’e-mail a P. Angelo Bellon op, docente di teologia morale al seguente indirizzo e-mail: padreangelobellon@amicidomenicani.it

Non ho detto ad un mio parente che la sua ora era giunta ed è morto senza sacramenti Quesito Caro Padre Angelo, ancora una volta mi rivolgo a Lei ringraziandola per la Sua preziosa opera. Che Dio Vi benedica per la carità nella verità che è il vostro “marchio di fabbrica”. Vengo al mio quesito. Due mesi fa è morto mio zio, dopo una malattia piuttosto lunga che, però, non ne ha offuscato le capacità mentali: è rimasto lucido fino a poche ora prima di andarsene. Il problema è che lui non era consapevole di essere prossimo alla fine: fino all'ultimo la sua famiglia gli ha fatto credere in una cura risolutiva che non è mai arrivata. Dunque è probabile che mio zio sia morto inconsapevolmente, senza, verosimilmente, aver fatto un esame di coscienza: sicuramente non si è confessato, non ha fatto la Comunione, né ha ricevuto l’estrema unzione. Mio zio non era una persona religiosa, non frequentava i Sacramenti: soleva dire che ormai la scienza ha spiegato tutti quei misteri che prima erano spiegati dalla religione. Non di meno mandava la figlia (atea) in Chiesa e chiedeva a me (che sono il “religioso di famiglia”) di pregare per lui: non tanto per la salvezza dell'anima, quanto per guarire dalla malattia. Per quanto riguarda me, la mia coscienza mi diceva che avrei dovuto dirglielo che era prossimo alla morte, sollecitarlo a confessarsi, ecc. così da essere in Grazia di Dio nel

Risposta del sacerdote Caro Luca, 1. ti ringrazio anzitutto per il marchio che riscontri nella nostra rubrica, che è il marchio di fabbrica dell’Ordine di san Domenico: la carità nella verità, oppure anche la verità nella carità. Venendo adesso al tuo quesito: come comportarsi con i malati che stanno arrivando verso il termine della loro vita? Anzitutto vanno sempre incoraggiati dando loro una parola di speranza: speranza nella medicina e ancor più speranza nell’aiuto di Dio. Questo tuo zio, appena vedeva te chiedeva preghiere. San Tommaso dice che la preghiera è l’interprete della speranza. Ciò significa che questo zio aveva speranza nell’aiuto di Dio, della Madonna e dei Santi. Insieme a questi atti espliciti di speranza vi erano anche quelli di fede: in Dio, nell’aiuto del Cielo. Credo che nelle sue lunghe ore di malattia si sia affidato al Signore. Magari non avrà pensato alla vita eterna (ma chissà?), ma certo aveva speranza in un soccorso che venisse dall’alto oltre che dalla terra. 2. È vero non ha ricevuto i sacramenti, i quali dispongono un’anima ad entrare in Paradiso. Tuttavia tu hai pregato con la coroncina della Divina Misericordia. Hai fatto pregare altri. Soprattutto hai fatto celebrare per lui una Santa Messa, che è la sorgente di ogni grazia e di ogni benedizione. Sono persuaso che il Signore, in forza di quanto ha promesso a Santa Faustina Kowalska, gli avrà ottenuto il pentimento dei peccati: “Nell’ora della morte difenderò come Mia gloria ogni

momento finale. Invece... ho taciuto. Ho taciuto perché temevo sia la sua reazione che, immagino (ma non ne potevo essere certo questo è il problema), sarebbe stata di disperazione, panico, scoramento; temevo anche la reazione della sua famiglia, che mi avrebbe accusato di averlo fatto morire nella disperazione, appunto; è un modo di pensare e agire piuttosto comune tacere al moribondo la sua condizione per “non spaventarlo”. In ogni caso ho pregato e fatto pregare per lui la Coroncina alla Divina Misericordia e fatto dire una Messa, il tutto quando ancora era in vita. La mia domanda è: ho fatto male ha tacere la verità a mio zio? Se si è dannato ne sono responsabile? Aver pregato come le ho detto può annullare la mia eventuale responsabilità? Le mie preghiere possono aver “sostituito” la sua Confessione? In generale (glielo chiedo perché mia mamma è malata e la questione potrebbe ripresentarsi) come si deve comportare il cristiano in queste situazioni: ha il dovere di parlare, costi quello che costi? E se poi il morente si dispera? Non mi sembra il modo migliore per presentarsi a Dio. Insomma, come ci si deve comportare di fronte a un moribondo poco o per nulla credente? La ringrazio e la benedico. Luca

anima che reciterà questa coroncina,oppure altri la reciteranno vicino ad un agonizzante, ed otterranno [per l’agonizzante) lo stesso perdono” (Diario 811). Pertanto confido che tuo zio si sia salvato. 3. Mi chiedi se le tue preghiere abbiano potuto “sostituire” la sua Confessione. Beh, questo no. Ma possono avergli ottenuto la grazia del pentimento e dell’abbandono a Dio. 4. In Paradiso non si può entrare senza la grazia, che è l’abito nuziale. Le vie ordinarie per acquisire e incrementare la grazia sono costituite dai Sacramenti. Ma la grazia di Dio non è legata ai Sacramenti. A quanti giusti dell’Antico Testamento Dio l’ha donata senza che siano passati attraverso i sacramenti. Tuttavia la grazia donata fuori dai sacramenti include sempre un qualche pentimento dei propri peccati e, per lo meno implicitamente, anche l’orientamento alla confessione. 5. Mi pare che con tuo zio non hai nulla da rimproverarti. Era necessario essere cauti tenendo conto sia della sua eventuale reazione sia di quella dei suoi famigliari. Hai fatto quanto dovevi. Adesso continua a farlo con i suffragi. 6. Diceva che ormai la scienza spiega tutto: fosse vero! Certo non spiega il senso della vita. 7. Nei confronti di tua mamma: mi auguro che la sua situazione – per quanto riguarda l’aspetto religioso – sia diversa da quella di tuo zio. Intanto potete pregare insieme, cogliere le occasioni per potervi confessare e fare la Santa

Comunione. Poi con lei puoi pregare invocando sempre la sua guarigione, rimettendovi nello stesso tempo nelle mani del Signore. Inoltre, qualora non potesse uscire di casa, puoi dire: forse una benedizione non sarebbe di troppo. Così potete l’occasione di una visita del sacerdote, il quale potrebbe parlarle della possibilità di fare la Santa Comunione. E in questa eventuale occasione avrebbe l’opportunità di ricevere l’assoluzione dei propri peccati. 8. In tal modo la venuta del sacerdote in casa vostra non indicherebbe più qualcosa di tragico che sta per accadere. E in un eventuale aggravamento della malattia si potrebbe consigliarle di ricevere l’Unzione dei malati per la guarigione. Questo Sacramento, a meno che non si rifiuti interiormente, il suo effetto lo produce sempre: la guarigione del corpo, o dell’anima, o di tutte e due. Mi pare che le cose vadano sempre fatte con prudenza e con grazia. Così nessuno si spaventa. Anzi tutti si riempiono di speranza e di sereno abbandono alla volontà del Signore. Ti auguro di poter fare anche con altri quanto hai fatto con tuo zio. Il Signore ti benedirà e insieme con lui ti benediranno in eterno anche le persone che avrai aiutato a compiere il passo definitivo della loro vita in maniera così bella e meritoria. Ti benedico anch’io e ti ricordo al Signore. Padre Angelo Pubblicato 07 febbraio 2017. La pagina è stata letta 1476 volte (al 7 luglio).


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Conclusione mese di Maggio Sempre molto sentita e partecipata è la processione che chiude il mese di maggio. Durante tutto il mese è stato recitato il Santo Rosario in numerose chiesette del paese e per l’ultima sera, dopo la Santa Messa al Santuario delle Grazie, bambini e fedeli si sono messi in cammino, recitando i misteri, verso l’istituto Don Orione.

Gruppo seconda elementare Le classi seconde elementari, accompagnati dalle catechiste Elisa e Valeria insieme a Filippo, hanno visitato la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Tra storia, devozione arte e tradizione hanno scoperto quanto sia importante conoscere e approfondire tutto ciò che riguarda le nostre chiese e il nostro passato. La mattinata si è conclusa con una merenda insieme organizzata dalle mamme del gruppo che collaborano sempre con entusiasmo e disponibilità! Grazie a tutti all’anno prossimo!


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Gita corale e centro San Rocco Ottimo e riuscito mix di musica, motori e arte per la gita a Modena, organizzata domenica 28 maggio dalla corale “Beato Stefano Bandello” e dal Centro ricreativo “San Rocco” di Castelnuovo. Grazie all'interessante e insolito programma, nel corso della mattinata i partecipanti hanno potuto visitare la Casa Museo di Luciano Pavarotti e il MEF, Museo Enzo Ferrari, quest’ultimo inaugurato nel 2012, dopo un accurato restauro. Nel pomeriggio la visita guidata alla piazza del Duomo, alla torre Ghirlandina e alla cattedrale ha permesso di conoscere e apprezzare il centro storico cittadino, inserito dall' Unesco tra i siti Patrimonio dell' Umanità.

Gita a Caravaggio Sempre più numerosi i partecipanti all’annuale Pellegrinaggio al Santuario di Caravaggio per l’anniversario dell’apparizione il 26 di Maggio.


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Unità Pastorale S. Luigi Orione Castelnuovo Scrivia – 30 gennaio 2017 Consiglio Pastorale Inter Parrocchiale Ordine del giorno: 1 – Momento di preghiera 2 – Lettura e approvazione verbale seduta precedente 3 – Relazione sulle attività del C.A.V.F in preparazione alla 39a Giornata Nazionale per la vita (5 febbraio 2017) 4 – Oratorio interparrocchiale: verifica e proposte 5 – Varie ed eventuali

Verbale Alle ore 21.10 di lunedì 30 gennaio 2017, presso la canonica di Castelnuovo Scrivia, si è riunito il C.P.I.P. per esaminare i vari punti dell’ordine del giorno di cui sopra. Dopo un breve saluto da parte di Don Costantino, da “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”, Piera e Matteo hanno letto il testo biblico – 2 Cor 5,14-20 – Dopo il commento del Parroco che, senza riconciliazione non c’è unità, tutti insieme i partecipanti hanno letto “La preghiera ecumenica”. Il segretario ha quindi dato lettura del verbale della seduta precedente che è stato approvato. In merito al punto 3 – relazione sulle attività del C.A.V.F. – Don Costantino ha rimandato l’assemblea alle ultime righe di pagina 3 dell’inserto di “Avvenire” e ha consigliato di leggerne le pagine 18-19-2021 (sono stata abortita – vi racconto l’orrore). È stato quindi letto il “Messaggio per la Giornata per la vita 2017”. Il Parroco ha poi illustrato la relazione del C.A.V.F. per l’anno 2016 mettendo in risalto che l’offerta per i pannolini è diminuita: un vero peccato perché è un’occasione per insegnare la carità ai bambini. Ha poi messo in evidenza il punto 10 della stessa: c’è scarsità di volontari, soprattutto giovani, sia per un ricambio generazionale, sia perché in questo modo non si riesce a stare al passo con le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comunicazione che permettono di raggiungere le persone che vivono problematiche relative alla generazione della vita. Nella struttura “Mamma Carolina” ci sono ancora 9 mamme con 10/12 bambini: servirebbero volontari anche lì. In merito al punto 4 – oratorio interparrocchiale – si sono evidenziate le seguenti osservazioni: È difficile fare riunioni con i giovani. Se si riesce a programmare qualcosa, lo si fa solo all’ultimo momento e in occasione di eventi particolari (Carnevale, Grest, Natale, ecc.). Mancano sia le persone che l’interesse a fare. Matteo ed Elvis hanno avanzato alcune proposte che rimarranno sicuramente astratte perché poi la domanda che viene spontanea è: “ma chi se ne occupa?”. Evidente la delusione del Parroco che ha quindi sollecitato i partecipanti a rileggere la pubblicazione allegata: “Oratori generatori di speranza”. In merito al punto 5 – varie ed eventuali – sono stati messi in risalto i seguenti punti: È in costruzione il sito web dell’unità pastorale: dovrebbe essere pronto entro due o tre settimane per articoli, bollettini e galleria fotografica. La Prima Comunione a Molino avrà luogo il 4 giugno alle ore 9.30. Alle ore 23.30 ha avuto termine la seduta.


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Gita donne La navigazione ai laghi di Mantova e la visita al Santuario delle Grazie sono state le mete della gita delle donne che, come ogni anno, il due giugno vede partecipare un numero sempre più numeroso di castelnovesi e non solo.

Gita uomini Il grande gruppo degli uomini che ha preso parte alla tradizionale gita del primo maggio. Quest’anno la meta è stata Savona con il Santuario della misericordia, a seguire la Santa Messa a Ceriale. Il pranzo e le diverse soste mangerecce hanno reso la gita ancora più interessante!

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Torneo Giacomo e Matia Nelle giornate di venerdĂŹ 19, sabato 20 e domenica 21 si è tenuta l’undicesima edizione del torneo in ricordo di Giacomo Stringa e Matia Bindella. I ragazzi partecipanti si sono sfidati in partite di pallavolo, calcio e basket. Domenica, in seguito alle partite finali di ogni categoria e alla deliziosa merenda, alla presenza di don Costantino e dei genitori di Giacomo e Matia, i vincitori sono stati premiati con dei buoni per le merende in oratorio! M.B.


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San Desiderio Pur con un forte acquazzone proprio durante la benedizione, la festa di San Desiderio, nostro Patrono è riuscita nel migliore dei modi. La Santa Messa seguita dalla salita sulla torre per il cambio della bandiera e dall’esposizione del busto del Santo sono stati i momenti principali di questa festa. A fare da contorno la splendida cornice medievale fatta di canti, musiche, spettacoli, sfilate in costume, una bella mostra al castello, il tutto allietato dalle taverne dei quintieri.


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Tradizionale concerto d’organo per la ricorrenza di San Pietro

Un grande organista, il tedesco Michael Schönheit C ome sempre il concerto sul più antico organo della Provincia, accordato in mattinata dai restauratori Lanzini e Dell’Orto, ha offerto musiche suggestive con brani coincidenti con l’epoca della sua costruzione (1612) sino alla fine del Settecento. La serata è stata corredata come sempre dall’eccellente rinfresco offerto da Marì Botta a conclusione della serata. Dopo il concerto i titolari del laboratorio Gabba hanno illustrato il restauro di un grande lampadario (fine Settecento) che un tempo era stato tolto dalla cappella del Suffragio e poi collocato in sacrestia. Ora l’antico lampadario con i suoi mille cristalli rimarrà esposto sino a San Desiderio nella cappella di origine (quella con la tomba del cardinale Zerba), per poi essere posizionato definitivamente in sacrestia. Ammirazione da parte del folto pubblico presente dinanzi al luccichio dei cristalli e ai riflessi delle parti lignee rivestite in foglie d’oro. Il restauro è stato effettuato per volontà di una famiglia che si è addossata tutta la spesa e che vuole mantenere l’anonimato.

Il Cenacolo in restauro dal 4 settembre opralluogo da parte della Soprintendente Valeria Moratti, di Lelia Rozzo e dei Nicola di Aramengo. Sono state decise le modalità del restauro che integrerà l’intervento del 1983. Patrocinio del Gruppo “Insieme... cucinando”.

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Grazie al Comitato della chiesa di “San Domenico”

Gli angeli di San Giuseppe ritornano a casa ertamente vi ricordate dei due angioletti lignei settecenteschi, collocati accanto alla nicchia di San Giuseppe, trafugati nella Parrocchiale a fine novembre e poi riapparsi il 6 gennaio. La Parrocchia ha deciso di restaurarli poiché presentavano vecchi rifacimenti e qualche lesione. Il primo è tornato in occasione della festa di San Desiderio; e dal 4 luglio è affiancato dal secondo angioletto a custodia della statua di San Giuseppe. Il secondo, aveva danni più gravi. Ora sono ritornati entrambi nella loro sede originaria, ovviamente con le opportune misure di sicurezza. Il primo angelo ha rivelato ben 4 strati di rifacimenti. Tolti con fatica gli ultimi, è riapparsa la cromia originaria con copertura in foglia d’oro. Il primo è stato realizzato grazie al patrocinio del Comitato che gestisce la Chiesa di San Domenico, i cui volontari si sono accollati la spesa. Ci auguriamo che un privato o un Comitato adotti il secondo angelo. I vari stadi cromatici emersi durante il restauro. A Al termine della ricollodestra il primo angioletto rientrato in occasione della cazione una targhetta festa medievale. ricorderà le donazioni.

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Inoltrata alla Compagnia “San Paolo di Torino”

La domanda per il Compianto a chiesa di San Rocco è ricca di opere d’arte, quasi tutte restaurate. Rimane solo un “Compianto” con statue lignee a grandezza naturale, risalenti alla seconda metà del xvi secolo. Il Crocifisso che lo sormonta era molto venerato poiché ritenuto miracoloso. Il 15 giugno è stata inoltrata la complicatissima domanda alla Compagnia “San Paolo” che ha indetto un bando per aiutare le Confraternite piemontesi per un singolo intervento di restauro. Il 15 giugno era l’ultimo giorno di inoltro e siamo riusciti ad arrivare in tempo grazie alla collaborazione della dott.ssa Valeria Moratti che è riuscita a farci avere qualche ora prima della scadenza l’autorizzazione, firmata dalla Soprintendente di Torino. La Confraternita di Castelnuovo ha indicato come obiettivo il restauro del “Compianto”. L’eventuale contributo ammonterà al 50% della spesa. Si conoscerà l’esito del bando il 31 dicembre 2017. Circa 40.000 gli euro che la Confraternita e i castelnovesi dovranno integrare per una opera d’arte e una espressione religiosa che accompagna il nostro paese da cinquecento anni. Adriana Lombardi, Francesco Massone, Maria Teresa Torti e tutti gli altri confratelli all’unanimità.

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Molino dei Torti

a cura di E. N.

Tra i ricordi di Don Cesare e Don Angelo Anche questa volta il sodalizio fra Loredana e Paola ha portato buoni risultati. Infatti in occasione della festa di Santa Croce - domenica 7 maggio – hanno allestito una mostra dei ricordi di Don Cesare e Don Angelo nel salone parrocchiale. Rovistando nella casa canonica hanno trovato libri, appunti, fotografie che documentano l’arrivo di Don Cesare in paese, l’ordinazione sacerdotale del fratello Don Angelo, la nomina di Don Cesare a Monsignore da parte della Santa Sede ed altri ricordi legati alla vita della comunità. Con l’aiuto di Candida, altro pilastro portante della nostra parrocchia, hanno recuperato in sacrestia tovaglie e paramenti antichi, ormai in disuso nelle celebrazioni attuali, dandone inatteso risalto. Sono riuscite ad esporre i “reperti” in modo armonioso, suscitando nei molinesi un piacevole tuffo nel passato e sono altresì riuscite a dare nuovamente lustro a preziosi pizzi e merletti, spesso donati, che la nostra Pina utilizzava un tempo per abbellire la chiesa. Al centro del salone hanno collocato un tavolo con gli accessori per altare, tabernacolo compreso. Ogni oggetto sacro e tutti i paramenti erano provvisti di etichetta descrittiva, che ha fornito piacevoli ed inattese informazioni ai bambini e ragazzi del catechismo (… e non solo). La parte fotografica è stata la più emozionante: comunioni, cresime, matrimoni, processioni, scuola cantorum, gruppi di chierichetti, gite, recite, ricorrenze particolari, che hanno spinto i numerosi visitatori a riconoscersi ancora fanciulli o adolescenti o a cercare parenti ed amici ormai scomparsi, mentre gli occhi si facevano sempre più lucidi. Visto il grande successo ed accogliendo la richiesta di numerosi paesani e sostenitori, la mostra è stata aperta anche domenica 21 maggio - festa dell’Anziano sabato 3 giugno - Cresime - e domenica 4 giugno - Prime Comunioni. Le ringraziamo per questo inatteso regalo, grati per i momenti rivissuti con mesta nostalgia e gratificati da ricordi più o meno lontani. Siamo certi di poter contare ancora sul tandem Loredana-Paola (rigorosamente in ordine alfabetico!). A presto. I visitatori. Come ormai da tradizione, domenica 7 maggio si è svolta la Via Lucis presieduta da Padre Pierangelo, Cappuccino del Convento di Tortona, a cui è seguita la Santa Messa. La processione ha fatto tappa presso le stazioni della Via Crucis presenti da Via Roma, angolo cappella della Madonna del Buon Viaggio a Via Padre Galli, per finire in campagna all’altezza della Cascina Bonifacio.


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Bollettino Parrocchiale Mercoledì 7 Giugno: saggio di fine anno scolastico scuola primaria “E Adesso …. Musica” preparato dalla maestra Fanny nelle ore di educazione musicale. I bravi alunni si sono cimentati in due filastrocche “Tick tack” e “Voce”, proseguendo quindi con due motivi orecchiabili “La regina dello stagno” e “Diventa una farfalla”, per concludere con due canzoni legate al tema della pace. “Pace è volersi bene” diceva uno dei ritornelli. Con “Amici vicini e lontani” si sono salutati i Sindaci di Molino ed Alzano, genitori, nonni, fans e quanti intervenuti a questo piacevole pomeriggio. Una gradita sorpresa da parte di Caterina e Omar che hanno ultimato il ciclo scolastico, donando alle maestre Mariuccia e Fanny un ritratto con dedica, riepilogo dei cinque anni di primaria a Molino. Un doveroso ringraziamento alle docenti, al bidello Antonio, alla maestra Elisabetta, volontaria preziosa, nonché all’Amministrazione Comunale di Molino per il supporto economico.

Cresime Sabato pomeriggio 3 giugno: Sacramento della Cresima amministrata a tredici ragazzi/e dal Vescovo S.E. Mons. Viola, coadiuvato dal parroco Don Costantino e dal Diacono Ernesto. Presenti le catechiste Maria Teresa Pleba con il marito Franco, prezioso collaboratore e Valeria Fazio. Infatti i cresimandi erano 11 di Molino e 2 di Alzano.

Prime Comunioni Domenica 4 Giugno: quattro bambini hanno ricevuto la Prima Comunione dal Parroco Don Costantino. Nella foto sono presenti anche la catechista Giancarla, chierichetto/e, compresa Giulia che anima la funzione domenicale con la chitarra.

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Venerdì 9 giugno: mini show musicale della scuola dell’infanzia di Molino unitamente a quella di Isola. Tema: “Il tempo passa, il tempo racconta...”. Il personaggio guida di questo anno scolastico, il Signor Tempo, ha portato i bambini nel fantastico mondo dei cambiamenti.

In memoria di padre Ermanno Lodi Padre Ermanno dell’Addolorata (Agostino Lodi) era nato a Molino de’ Torti, il 4 gennaio 1924 e fu battezzato il successivo 20 gennaio. A Tortona operava già san Luigi Orione con le sue opere di carità ed era in costruzione il santuario della Madonna della Guardia che padre Ermanno avrebbe visitato tante volte nella sua vita. Forse ebbe modo di incontrare lo stesso don Orione, prima di entrare nella congregazione passionista come novizio nell’anno 1940 a Caravate (VA). Dopo la professione dei primi voti religiosi portò a termine i suoi studi di filosofia e teologia, prima nella comunità di Brugnato (La Spezia), e poi in quella di Molare in diocesi di Acqui, nella cui cattedrale fu ordinato sacerdote il 15 febbraio del 1948 dal vescovo mons. Giuseppe dell’Omo. Da sacerdote iniziò quell’apostolato itinerante che lo caratterizzò per tutta la sua vita. Era veramente in movimento perenne, irresistibile, capace di accostare le persone, di farsi ascoltare, di parola facile e attraente oltre che allegra e a volte mordace. Aveva una prodigiosa memoria psicologica, ricordava le persone, i luoghi, la via, la casa dove le aveva incontrate. Trascriveva nei suoi appunti personali gli indirizzi, i telefoni, per poter stare in contatto con le persone che aveva visitato nei suoi impegni di apostolato. Per completare i suoi studi frequentò la facoltà di sociologia a Torino presso l’istituto salesiano, dove ottenne il diploma in sociologia, con una tesi sulle relazioni umane, il tema centrale della sua vita, a tal punto che qualcuno amabilmente lo soprannominò «padre Vogliamoci bene». Aveva una intelligenza intuitiva, perspicace, pratica supportata da una memoria inossidabile. La voce chiara, robusta, che sapeva incantare, specie quando raccontava gli aneddoti abbondanti della sua vita. Amava stare aggiornato, partecipando a congressi, raduni, conferenze, dibattiti, La maggior attività della sua vita fu la predicazione itinerante,

in particolare le missioni al popolo. Fu innovativo in questo settore, quando nel 1972 lanciò a Genova san Fruttuoso il nuovo modello di missione parrocchiale, con la visita alle famiglie casa per casa, e gli incontri di catechesi alla sera, nelle case, chiamati Centri di Ascolto. La missione popolare si apriva quindi alle grandi periferie delle città di allora, come avvenne dopo Genova, anche a Torino, a Milano, a Brescia, a Padova, a Ravenna, a Bari, a Salerno, a Napoli, e poi a Roma dove padre Ermanno si prodigò nella periferia di san Basilio, riuscendo a far arrivare da Nettuno l’urna di S. Maria Goretti. Oltre alle missioni popolari predicò esercizi spirituali, mesi mariani, tridui, novene tra le quali quella della Madonna della Guardia a Tortona. Ha lasciato scritti vari, articoli di giornale, qualche libro dove illustrava la missione popolare. Fu in Svizzera, vicino ai nostri emigranti, in Germania, in Francia, in Russia, e da giovane sacerdote trascorse tre anni in Sicilia, ad Agrigento, presso il vescovo passionista mons. Peruzzo. Quando la salute non lo resse più nel suo ritmo vorticoso di vita, fu assegnato presso la comunità a san Pancrazio in Pianezza (To). In questi ultimi anni le condizioni di salute andarono aggravandosi e non potè più comunicare con le persone per una quasi completa sordità. Si dedicò alla preghiera, alla riflessione, al ripasso della sua vita e delle persone cui aveva annunciato il vangelo con la sua vivacità e amabilità arguta. Il suo variegato viaggio terrestre è terminato la sera del 20 aprile, all’età di 93 anni. Il Signore lo accolga come apostolo del suo vangelo, nella pace dei giusti. I funerali si sono celebrati sabato mattina 22 aprile 2017 a San Pancrazio di Pianezza e, nel pomeriggio, a Molino, dove è stato sepolto nella tomba di famiglia. p. Aldo Ferrari


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Madonna dipinta da Alberto Occhi Durante il mese dedicato a Maria, anche nella chiesetta della Croce è stato recitato ogni sera il Santo Rosario; ad accompagnare la preghiera serale, lo splendido dipinto realizzato dal nostro compaesano Alberto Occhi che raffigura la Madonna di Pompei coronata da dodici stelle, seduta su un trono con in braccio il bambino. La Vergine reca nella mano sinistra la corona del rosario che porge a Santa Caterina, mentre Gesù, poggiato sulla sua gamba destra, la porge a San Domenico. Ringraziamo di cuore il signor Occhi per aver messo a disposizione il suo quadro durante la preghiera nel mese mariano.

Ministri straordinari della Comunione Dopo un incontro di formazione-aggiornamento, domenica 18 giugno scorso (solennità del Corpus Domini) il Vescovo ha rinnovato il mandato ai Ministri straordinari della Comunione, dopo un intenso momento di preghiera in Duomo a Tortona (da sin.: Roberto C. Delconte; Valeria Fazio; Emiliana Balduzzi; Franca Zurzolo; Paolo Fumagalli; Fabrizio Damaschi; Giuseppe Curone; Anna Bensi; P. Viola e Remo Torti). Non compaiono nella foto gli altri Ministri della nostra Unità pastorale (Claudio Pengo; Silvana Scaffino e Giovanni Semino).


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G u a z z o r a

a cura di T. B.

Prime Comunioni Domenica 21 maggio, Loris, Stefania, Thomas e Victoria hanno ricevuto per la prima volta Gesù Eucaristia attorniati dai genitori, dai parenti, da tante persone che hanno voluto stringersi a loro in questo momento di festa, e dalle catechiste Adele e Maria Rosa. Il coro parrocchiale ha sottolineato i momenti salienti della cerimonia rendendo la celebrazione ancora più sentita ed emozionante. Nella chiesa parrocchiale, sapientemente addobbata da Idee in fiore di Vignale Monferrato, i bimbi hanno ascoltato le parole di augurio rivolte loro dal parroco Don Costantino.

Intrattenimento musicale Domenica 28 maggio, nella chiesa parrocchiale di Guazzora, Guido Coscia, Riccardo Torti, Claudio Trovamala e la soprano Chiara Bottazzi hanno offerto un intrattenimento musicale finalizzato alla raccolta di fondi per finanziare i lavori di restauro conservativo della facciata della chiesa e di ristrutturazione di una parte della ex casa canonica. Tantissime le persone intervenute che hanno potuto apprezzare la maestria dei “Quattro amici in Musica (così si denomina il quartetto) che hanno proposto brani tratti dal repertorio di vari compositori italiani.

oltre che i Quattro Amici in Musica, per la loro disponibilità e generosità, tutti i presenti fra i quali il Sindaco Pierino Cereda, Don Fabrizio Pessina, già Vice parroco di Castelnuovo molto conosciuto anche a Guazzora, presente in questa circostanza come Responsabile dell’Ufficio Catechistico diocesano e il conte Radice Fossati e Signora, rappresentante della Società dei Nobili di Guazzora che detenevano il Patronato sulla Chiesa parrocchiale. Nell’intervallo, a chiusura dell’anno catechistico, si è esibito il coro dei bambini, guidato da Tea Baraldi, accompagnato alla tastiera da Guido Coscia e alla chitarra da Massimo Murace anche nella veste

Dopo il saluto introduttivo del parroco Don Costantino Marostegan, il diacono Ernesto Stramesi ha illustrato i nuovi lavori eseguiti nella chiesa e benedetti dal nostro vescovo Vittorio Viola in occasione della sua visita a Guazzora il giorno 8 gennaio scorso. Ha ringraziato

di solista. Hanno proposto quattro brani e alla fine sono stati lanciati in alto i fazzolettini colorati a rappresentare il simbolo della pace e dell’unione fra i popoli. Al termine un gradito rinfresco ha concluso la bellissima e partecipata serata.


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Gita parrocchiale

Domenica 14 maggio, la comunità parrocchiale di Guazzora e altri numerosi partecipanti di Castelnuovo Scrivia e Tortona, in tutto 53 persone, si è recata in gita a Torino. Accolti dal diacono John Vaccariello, oriundo per parte di mamma di Guazzora, il gruppo ha dapprima visitato la basilica di Maria Ausiliatrice e i locali di Valdocco legati alla memoria di San Giovanni Bosco, quindi si è trasferito alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, comunemente conosciuta come Cottolengo, dove suor Milvia ha illustrato la realtà di questa città della carità. Dopo il pranzo visita alla basilica della Consolata, Patrona di Torino e alla Cappella dei Banchieri e Mercanti, meraviglia del barocco piemontese, restaurata di recente con il contributo della Compagnia di San Paolo. Al ritorno, la consueta sosta per una lauta e abbondante merenda. Un grazie particolare a Sergio Brugnerotto che con la ormai collaudata competenza ha organizzato la gita e al diacono John per l’accoglienza e la disponibilità.

Ricordato Antonio Valle vittima dei partigiani titini

Un guazzorese di adozione Il 10 febbraio è stato celebrato, in Alessandria, il “Giorno del Ricordo”. Nel salone di rappresentanza della Prefettura, si è tenuta la cerimonia di consegna della Medaglia commemorativa e del diploma che il Presidente della Repubblica ha conferito, quale riconoscimento per il sacrificio offerto alla Patria, da Antonio Valle, Guardia Scelta di Pubblica Sicurezza, papà di Enzino e Luciano, “catturato a Fiume il 4 maggio 1945 da partigiani titini, deportato e da quel momento di lui non si seppe più nulla”, come si legge nella motivazione dell’onorificenza conferitagli. Antonio Valle, originario di Pignataro Maggiore (Caserta) destinato a prestare servizio alla questura di Alessandria,

aveva sposato Emma Goggi di Guazzora. Dall’ unione erano nati, ad Alessandria, Vincenzo e a Fiume, Luciano, dove tutta la famiglia si era trasferita per l’impegno di Antonio. Dopo la tragica scomparsa di Antonio, Emma, con i figli piccoli sono tornati a Guazzora nella casa dei nonni materni Alfredo e Marietta, i quali sono stati di vitale supporto alla figlia anche per la crescita dei nipotini. Vincenzo, coniugato con Anna Balduzzi, è stato un validissimo operario specializzato e Luciano, coniugato con Angela Allegri, un eccellente insegnante di liceo, filosofo, tuttora docente universitario, esperto di ecologia ambientale. Andrea, figlio di Vincenzo, unico nipote di Antonio, negli anni scorsi si è recato a Pignataro Maggiore, per visitare i luoghi di origine del nonno Antonio. Alla cerimonia del 10 febbraio, erano presenti, oltre ai familiari il Sindaco di Guazzora, i vertici delle Forze di Polizia ed i rappresentanti delle associazioni combattentistiche. Dopo la lettura dell’intervista effettuata da un rappresentante

della Consulta provinciale degli Studenti, il Prof. Luciano Valle ha tenuto un intervento estremamente toccante e ricco di significato nel quale, pur sottolineando il valore storico ed etico della Resistenza, ha evidenziato – con un messaggio ricco di riflessioni filosofiche rivolto soprattutto alle giovani generazioni e ripreso poi anche dal Vescovo di Alessandria nel suo saluto – il valore dell’amore per il prossi-

mo, che si è manifestato nell’accoglienza fornita agli esuli istriani, giuliani e dalmati. L’Orchestra della scuola media “G. Pascoli” di Valenza ha offerto momenti particolarmente toccanti e il Prefetto Romilda Tafuri ha rimarcato, in conclusione, il valore di queste cerimonie che costituiscono, un doveroso momento di riflessione e ricordo, nonché un monito affinchè analoghe tragedie non abbiano più a ripetersi.


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O v a LE NONNE DI OVA CONTINUANO A RACCONTARE… La bellezza è una lettera di raccomandazioni a breve termine (Schopenhauer) MISS CALCINCULO: PUNTATA PRECEDENTE: Sta per arrivare il giorno in cui si festeggia la Madonna del Santo Rosario e fervono i preparativi. In competizione con Gerbidi, i giovani di Ova chiedono a Don Anselmo il permesso di montare una balera. Il sacerdote non è d’accordo perché teme di andare incontro a guai. Come ogni anno, è invece sempre propenso alla giostra dei calcinculo. I giovanotti propongono l’elezione della “Reginetta di Ova”. Le nonne Carla, Franca e Maria erano di nuovo sedute sulla solita panchina all’ombra dei platani. Carla e Maria erano curiose di conoscere i dettagli della vicenda, ma Franca era distratta da un merlo planato improvvisamente a terra davanti a loro. Pareva un uccello meccanico: una brevissima corsa, una pausa, una beccata, un saltello e tutto da capo. Poi spiccò il volo e scomparve. - Chissà se c’è qualche “merletta” che lo aspetta – sussurrò nonna Franca, - una Merletta dei merli!” - Franca, - disse Maria, - vuoi deciderti a raccontarci chi fu eletta Reginetta di Ova?

REGINETTA DI OVA ovvero

MISS CALCINCULO L’ELEZIONE La novità di eleggere “reginetta” la più bella ragazza di Ova non si poteva nascondere a Don Anselmo. Alla strana richiesta, il sacerdote rimase sconcertato, ma non poteva rimanere eternamente ancorato al Medio Evo. Seppure a malincuore accettò la proposta. Che pericolo ci sarebbe stato? Le ragazze avrebbero sì potuto montarsi la testa, ma con il suo aiuto e quello del Signore, avrebbero continuato la loro vita di sempre. Brave ragazze, serie e oneste. Ancora senza grilli per la testa. Ma ormai il dado era tratto. A tranquillizzarlo fu la nomina di una giuria

con un presidente anziano che lui conosceva e della cui serietà poteva fidarsi. Ma ciò che il buon sacerdote ignorava, erano le modalità della sfilata per premiare la ragazza più bella, modalità che “i furbacchioni” avevano escogitato e ben tenuto nascosto a tutti. Nascosto anche alle concorrenti stesse. La “passerella” sarebbe avvenuta attorno alla giostra dei calcinculo, secondo Don Anselmo l’unico mezzo di divertimento nel giorno della festa. Il Comitato organizzativo si accordò sulla scelta di dieci ragazze alle quali fu recapitato il biglietto d’invito. Delle dieci prescelte, nessuna rifiutò la

proposta che fu subito motivo di vanto più alle madri che alle ragazze stesse. Ci furono tuttavia anche quelle che si offesero per non essere state invitate, ma soprattutto si offesero le loro madri che da quel momento iniziarono una vera battaglia di critiche e malignità. La tranquilla Ova fu sommersa da una valanga di chiacchiere e di pettegolezzi che mai si sarebbe potuto immaginare. Ogni madre esternava le virtù della propria figlia e metteva in cattiva luce le concorrenti. Si facevano pronostici sulla vincitrice, si facevano inutili discussioni e parecchie donne finirono anche per non salutarsi più.


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Bollettino Parrocchiale Il primo seme del male tanto temuto da Don Anselmo purtroppo aveva messo le prime radici. Già più di una confessione lo aveva avvertito e la sua preoccupazione cresceva di giorno in giorno. Aveva interrogato la sua collaboratrice Eulalia, ma questa volta era lei a fare la gnorri. Pettegola e curiosa sì, ma non tanto sprovveduta al punto da rischiare di mandare a monte un tale avvenimento. A Ova, dove non accadeva mai nulla di interessante. Quindi anche lei, muta. Finalmente arrivò il sospirato giorno. Tutto avvenne secondo l’usanza. Si andò in processione, si cantò, si ricevettero le benedizioni, ma il chiodo fisso era fisso là, sulla “Reginetta”. L’elezione della più bella ragazza di Ova aveva occupato i pensieri della maggior parte, giovani e meno giovani, genere maschile e femminile al plurale. Il pomeriggio fuggì piano insieme alla luce del sole che sembrava ritardare la ritirata per dare spazio alla luna che già appariva dietro il campanile. Le campane finalmente salutarono il giorno e gli abitanti di Ova si prepararono a un evento fino ad allora solo immaginato. Attorno alla giostra erano state predisposte parecchie sedie e il tavolo della giuria composta da quattro baldi giovani e da un presidente anziano, Francesco Ferrari che di mestiere faceva l’agricoltore. Ra Uèca fu tra i primi ad arrivare e si piazzò in prima fila. Anche lei aveva partecipato alle chiacchiere, fatto scommesse e già fatto la sua scelta. Don Anselmo preferì non partecipare e quella sera si ritirò prima del solito. In cuor suo albergava un mare di preoccupazioni che non gli davano pace. In una comunità piccola come la sua tutto poteva costituire pericolo. E non sarebbe stata la prima volta. Le acque si erano già fin troppo agitate. Non rimaneva che sperare non debordassero. Si può dire che quella sera tutta Ova si fosse riunita attorno alla giostra illuminata da un paio di lampade che il Comitato organizzativo aveva predisposto, naturalmente senza alcuna garanzia di sicurezza. Ed ecco le dieci concorrenti accolte con musica, fischi e applausi. Erano davvero tutte molto belle: capelli sciolti sulle spalle o raccolti in morbidi chignon, in code di cavallo o cotonati secondo l’ultima moda. Abiti plissettati, a godé o a palloncino. Bianchi, a pois o colorati a tinta unita. Le “bellezze” furono invitate a eseguire in fila indiana un giro attorno alla giostra, quindi, tra lo stupore loro e degli spettatori,

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furono fatte accomodare sui seggiolini della giostra. Il giostraio al segnale della giuria la mise in movimento e la giostra iniziò a ruotare con un movimento prima lento, poi via, via sempre più veloce. Velocissimo. Le ragazze ridevano e cercavano di tenere ferme le gonne che svolazzavano come farfalle impazzite sotto gli occhi della maliziosa giuria. E finalmente la giostra rallentò e si fermò. Era il momento del verdetto finale. Le concorrenti, piuttosto scarmigliate, furono invitate a presentarsi davanti alla giuria che nel frattempo era già giunta all’accordo. Si alzò il presidente e con voce tuonante annunciò la vincitrice: “Reginetta di Ova è la numero sette, Grazia Maria Balduzzi! Lunghi capelli biondi incorniciavano il volto della ragazza reso più luminoso dagli occhi così azzurri da ricordare due laghetti di montagna. Senza dubbio, meritevole del titolo. Dal pubblico partirono grida e applausi, ma in quel tripudio festoso una voce femminile fu come un fulmine improvviso seguito dal fragore del tuono in una giornata serena. Lo stupore che ne seguì fu forse maggiore. - Francesco, tu sei un grande venduto! Nel silenzio che si fece attorno alla giostra la voce femminile simile al gracchiare di una cornacchia, continuò: - Non è giusto! Il titolo spetta a mia figlia Graziella che è senza dubbio più bella. Sappiamo tutti che Grazia Maria è la figlia del tuo mediatore di sedani che ti fa guadagnare il doppio degli altri agricoltori. Per questo l’hai favorita! Graziella era molto carina. Meno alta di Grazia Maria, con quel vestitino di seta rossa sembrava una bambolina di porcellana. Il volto sempre sorridente e una cascata di riccioli neri che mettevano in rilievo due occhi verdi come la campagna di Ova era sì meritevole del titolo, ma la giuria aveva deciso per il secondo posto. La raffica di parole cattive da parte della madre fu accompagnata da una scarpa che andò a colpire la spalla destra del presidente. La stessa scarpa fu rilanciata e colpì un tale che faceva parte del pubblico. Fu l’inizio della battaglia. Parolacce e insulti e anche di peggio fra le due fazioni che vennero subito a formarsi: pro Grazia Maria, pro Graziella. Fu proprio il momento in cui tutti, o quasi, diedero sfogo ai propri istinti nascosti. Jung e Freud avrebbero avuto molto materiale di studio. Istinti primordiali o conflitti infantili?

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Accadde proprio come avviene in un pollaio quando si lancia nel mezzo una pannocchia di granoturco: schiamazzi, beccate e piume che volano in aria. Attorno alla giostra galeotta stava accadendo di peggio. Come Scrisse Montesquieu: “Si vedeva la Lite calzata e vestita”. “Miss calcinculo!” gridò qualcuno nel trambusto generale. La “Reginetta” piangendo scappò verso casa e così fecero tutte le concorrenti amareggiate sia dal risultato del concorso che dell’inaspettato finale. Graziella fu quella che si vergognò di più e scoppiò in un pianto dirotto sentendosi colpevole della rissa furibonda. Fu in quel momento che al giostraio venne l’idea di mettere in moto la sua giostra accompagnandola con una musica a tutto volume, a dir poco, assordante. La baraonda cessò e a poco, a poco tutti tornarono alle rispettive case. Amareggiati, delusi, soddisfatti. Non ci fu nessuna “Reginetta di Ova”, né quella sera, né mai più in avvenire. E come reagì Don Anselmo? La saggezza gli suggerì di adottare il silenzio: la conseguenza della marachella era già stata la giusta punizione per i facinorosi giovanotti della sua parrocchia che avrebbero dovuto vergognarsi. Sarebbe venuto il momento per discutere sull’argomento. Ora le acque dovevano calmarsi. Era stata un’esperienza. Negativa, ma sempre un’esperienza e dalle esperienze si impara. Fu così che il giorno della Madonna del Rosario continuò a festeggiarsi come sempre, ma soltanto con la processione. Non ci fu neanche più la giostra dei calcinculo. L’unica “Reginetta” di Ova sarebbe stata la Madonna per la quale non ci sarebbero potute essere discussioni. “Io allora ero una bambina” disse nonna Franca, “ e non conosco bene i particolari di quella sera, ma ricordo che i miei genitori, amanti del ballo, alla domenica sera della Madonna del Rosario mi portavano con loro sulla balera di Gerbidi dove, insieme a mia cugina Mariuccia che aveva due anni più di me, imparai a ballare il valzer, il tango e la mazurka. Si era fatto tardi e mentre le due tortorelle tornavano a nascondersi fra le foglie dei platani per il riposo notturno, nonna Franca ritenne giunto il momento di tornare a casa. Nonna Franca Questo racconto ambientato a Ova, è stato tratto da due fatti veramente accaduti nel paese della scrivente.


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a cura di V. F. e G. B.

A l z a n o Una giornata in Seminario abato 13 maggio per noi bambini del catechismo di Alzano e Guazzora è stato un giorno ricco di tanti momenti indimenticabili; il diacono Ernesto, aveva proposto alle nostre catechiste Valeria, Adele e Maria Rosa di terminare l’anno catechistico visitando il Seminario di Tortona e così è stato. Ci siamo ritrovati, accompagnati anche da alcuni genitori, nella bellissima Cappella del Seminario per una preghiera iniziale alla Madonna Immacolata e dove Ernesto ci ha accolti e fornito qualche notizia su questo luogo restaurato nel 1904 in occasione del 50° anniversario della prima apparizione della Madonna a Lourdes. Ernesto ha anche ricordato che proprio il 13 maggio di cento anni fa, la Madonna era apparsa a Fatima, a tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta e che il Papa Francesco si trovava a Fatima per la canonizzazione di Francisco e Giacinta Marto morti il primo nel 1919 e la sorella nel 1920 appena decenni. Successivamente ci ha parlato di San Luigi Orione, entrato nel Seminario di Tortona nel 1892 dopo un percorso prima presso i frati di Voghera e quindi a Valdocco da San Giovanni Bosco. In un’ala del Seminario ci ha guidati alla scoperta dell’aula di scienze dove sono esposti materiali utilizzati dai seminaristi nello studio della fisica e della chimica e dove sono conservati alcuni animali impagliati e uno scheletro che ci ha un po’ impressionato.

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Quindi la catechista Valeria ci ha condotti nei vari locali del Museo Diocesano per ammirare dipinti, sculture e oggetti provenienti da vari luoghi della nostra Diocesi; rilevati dal Maestro Umberto Battegazzorre abbiamo in anteprima visto la mostra di cimeli storici di Mons. Perosi e ci ha parlato della sua figura di grande compositore di musica sacra e Maestro perpetuo della Cappella Sistina di Roma, morto nel 1956 e sepolto nel Duomo di Tortona. Lelia Rozzo responsabile dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali, ci ha condotto nelle sale della biblioteca storica e contemporanea, dove sono custoditi circa 20 mila volumi, tra cui alcune “cinquecentine” già appartenenti alla biblioteca dei Gesuiti di Castelnuovo prima che l’ordine fosse soppresso nel 1778. Nel refettorio si è potuto gustare un delizioso pranzo offerto dalle nostre mamme e, inaspettatamente, ci è venuti a trovare il nostro vescovo Padre Vittorio Viola e si è intrattenuto chiedendoci fra le altre cose come stesse andando la giornata. Dopo pranzo, Ernesto ci ha condotti a visitare l’Episcopio, cioè “la casa” del Vescovo: qui abbiamo ammirato il salone che conserva

un pianoforte del Perosi, la sala dei ritratti di tutti i vescovi della nostra diocesi e l’anticamera dell’ufficio del Vescovo. Nella piccola Cappella dell’Episcopio, dove nel 1895 è stato ordinato sacerdote San Luigi Orione, abbiamo recitato una preghiera conclusiva e ringraziato il Signore quindi foto di gruppo e un momento di gioco che ha riempito di gioiosa allegria il cortile dell’episcopio; sembrava di rivivere i momenti del primo oratorio fondato da don Orione proprio nel giardino del vescovado. Un ringraziamento speciale al diacono Ernesto per la disponibilità e per la bella mattinata che abbiamo passato in questa realtà che non conoscevamo. I bambini del Catechismo di Alzano e Guazzora

Una persona normale ma speciale i sono tanti tipi di persone: chi pensa solo a se stesso, chi ambisce sempre a far soldi, chi è invidioso della felicità altrui, chi si crede superiore, chi pensa solamente alla bellezza esteriore, chi si annoia depresso e triste perché non ha iniziativa e… c’è chi oltre al lavoro e alla famiglia, trova anche il tempo per aiutare il prossimo facendo volontariato senza mai lamentarsi né vantarsi. Emiliana appartiene senz’altro a quest’ultimo gruppo di persone. Infatti lei pur lavorando part-time in un negozio, segue assiduamente la crescita della tanto desiderata figlia, appena può aiuta il marito in falegnameria, è un’ottima e appassionata cuoca. Oltre tutto questo, è una componente molto attiva del Consiglio Pastorale Interparrocchiale, ha seguito il corso per i lettori ed è stata nominata Ministro Straordinario della comunione. Inoltre è una assidua donatrice di sangue, tanto che ha ricevuto nel

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febbraio scorso la benemerenza AVIS: distintivo in oro con rubino, una delle più alte assegnate dall’ Associazione di donatori di sangue; non sono molte le donne che raggiungono quota 52. Inoltre non arriva mai a mani vuote, le sue torte ormai sono mitiche, sempre diverse ma sempre ottime e ai pubblici prelievi spesso gli altri donatori, prima della donazione chiedono se dopo c’è la torta di Emiliana. Una donna iperattiva e speciale dunque? O semplicemente una donna normale che pensa alla sua famiglia ma pensa anche agli altri e con coraggio, impegno e abnegazione uniti a pazienza e voglia di fare, riesce a portare avanti con ottimi risultati ogni impegno senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà della vita. Direi che potrebbe essere un esempio per tante persone, uomini e donne, che non fanno altro che lamentarsi per i troppo impegni.


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Bollettino Parrocchiale

Una bella giornata La striscia “SÄ INT’ÄR CÖÖR” appesa al gazebo, il prato verde con le rose rosse, il sole che scotta, le piante che fanno un po’ di ombra: ecco la piazza di Alzano che domenica 11 giugno 2017 ha accolto il raduno degli ex alzanesi. “Tu chi sei? Non ti riconosco più! Quanti anni sono passati! Sono la figlia di… Oh guarda chi c’è!”. Abbracci, lacrime che scendono sul viso. Commozione generale. Ci siamo ritrovati in una sessantina tornati da paesi vicini e da città lontane. Alle 10 la celebrazione liturgica del nostro diacono Ernesto e animata dal coro di Alzano con le musiche speciali del maestro. Sono stati portati all’altare i prodotti della nostra terra: frumento, patate, cipolle. Mentre un mazzo di fiordalisi adornava l’altare. Al termine un mazzo di fiori è stato portato al cimitero ai nostri cari defunti. Poi un saluto al nostro SÄ percorrendo le strade imbandierate e dando un’occhiata alle nostre case ormai vuote. Biagio si è unito a noi con il suo sassofono ed è spuntato anche un vecchio trattore che ci ha trasportati a quando i nostri padri avevano comprato i primi trattori arancioni. Il sindaco Adolfo Guagnini ci ha accolto in piazza con tanta gioia e cordialità, gli brillavano gli occhi nel vederci contenti di essere tornati a casa nostra. Alla Soams c’è stato il simpatico pranzo dei ricordi: risotto con i fegatini, panada, polenta con salamini, bollito con salsa verde, fagioli e torta di pane. La tombola con segnanumeri a fagioli ha concluso la bella giornata. Tutto ci ha riportati indietro nel tempo… anche Mariangela ha scritto apposta una poesia dei ricordi… anche il mio dipinto è dei ricordi raffigurando l’asino, il cavallo, i buoi nei campi, protetti da un grande cappello di paglia. Grazie sindaco per il riconoscimento ricevuto. Grazie ex alzanesi per il vostro “grazie”. Ci rivedremo ancora. Ne sono convinta. Rosangela

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Ciao ragazzi Sono commossa, non posso nasconderlo. Siamo qui, anche per un solo giorno, tornati tutti insieme nel nostro paese. Nel nostro SÄ. Paese piccolo, in mezzo alla campagna, che è difficile da cercare, perché non è sulla traiettoria Castelnuovo/Molino, ma è fuori mano. Devi girare a destra o a sinistra per trovarlo in mezzo ai colori dei campi e al verde dei nostri boschi. Partiti da qui ci siamo sparpagliati un po’ dappertutto nei paesi vicini: Molino, Castelnuovo, Casei, Pontecurone, Isola; un po’ più lontano: Tortona, Voghera, Pavia e dintorni; più lontano ancora: Milano, Bergamo, Torino, Genova, Roma; fino ad arrivare anche all’estero… Ma tutti noi abbiamo nel cuore le nostre origini: umili, semplici, ma piene di vivacità e di gioia. Quanto correre abbiamo fatto per le nostre strade; quanti salti con la corda; quante testate con la palla contri muri delle case; quante sgridate dai genitori, dai nonni e dai vicini di casa che ci accudivano, d’estate. I cantò erano pieni di sedie con le gambe tagliate (cadrighè), di cassette rovesciate con cuscini di sacchi di iuta dove si sedevano i nostri “guardiani” che sgranavano fagioli e piselli secchi, che facevano la maglia, che ricamavano, ma a testa bassa controllavano ogni nostra mossa, ogni nostro gesto per poi riferire alle mamme. E tutto questo è rimasto dentro di noi e ci accompagna nei nostri passi, nella nostra vita quotidiana. Il nostro mondo era qui, tranquillo, sereno, senza tante pretese. Da qui siamo partiti, abbiamo percorso le nostre strade, ci siamo realizzati nella vita, ma sempre con serenità, con semplicità, come è il nostro SÄ. Io provo queste emozioni ogni volta che penso di venire a SÄ e mi sembra di volare. Vi saluto tutti con un affettuoso abbraccio. Grazie di aver aderito a questa iniziativa, e se vi è piaciuta, e siete contenti di esserci rincontrati, ci daremo un altro appuntamento. Ciao a tutti. Alzano Scrivia 11 giugno 2017

Rosangela


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Bollettino Parrocchiale

Le vostre offerte

Aprile - Giugno 2017

a Castelnuovo Scrivia

dal 1 marzo al 31 maggio 2017

Ci scusiamo per eventuali errori od omissioni Suffragio defunti la fam., in suffr. Emilio Belvedere, 20. - i figli, 20. - N.N., 50. - Rita Mazzeo, 20. - Pinuccia Sacco, in suffr. Angelo e Lola, 20. - fam. Currò, in suffr. Cosimo, 50. - Valeria, in suffr. Francesco, 20. N.N.,20. - Anna Rossi, 50. - N.N., 30. Marina Angeleri, 50. - M. Rosa Bassi, 20. - i fam. 50. - N.N., 20. - Carmela Cotroneo, 20. - Anna Simonelli, in suffr. Isabella, 20. - moglie e figli, in suffr. Giuseppe, 20. - la moglie, in suffr. Santino, 50. - Anna Bensi, 5. - N.N., 20. Piero Santi, in suffr. Costantino, 40. Renata G. in suffr. Giovanni e Rosetta, 20. - G.T.P., 500. - la sorella, in suffr. Costantino, 50. - i fam. in suffr. Tognoli, 20. - Francesco Prima, 20. - i fam., in suffr. Fernando Girardenghi, 50. - la moglie, 20. - N.N., in suffr. Giacinto, 50. - il personale Asilo Nido, in suffr. Giovanni, 60. - N.N., 30. - N.N., 50. la figlia, in suffr. Teresio, 30. - Agnese e Anna Bramato, 30. - la fam., in suffr. Pelletta. 150. - N.N., 50. - i figli, 15. Mariuccia, 20. - N.N., 100. - Anna e Renza Isetta, in suffr. Celestino, 100. Giovanni Testa, in suffr. Mariangela, 30. - N.N., in suffr. Gino, 30. - la figlia, 10. - il figlio, 20. - i familiari, 50. - i familiari, 60. - N.N., sec. int. off. 30. - la moglie, 50. - Rosetta, 10. - fam. Orsi, in suffr. Rosetta, 100. - nipoti, 20. Anna Maria Sacco, 25. - N.N., 20. Giancarlo Bassi, 50. - N.N., 50. - N.N., in suffr. Giovanni, 20. - fam. Valentini, 20. - moglie e figli, in suffr. Nino, 50. Fiorina, in suffr. Giovanni, 50. - N.N., in suffr. Mariagrazia, 50. - la moglie, in suffr. Nino, 20. - la fam., in suffr. Maria Pia, 20. - Carla, 50. - Maria De Siato, 25. - il figlio, 20. - fam. Bruni, 30. N.N., 100. - Raffaella e Marcello, in suffr. Pietro Gavio, 500. - Rosa Marangoni, 20. - Michela Ciambarella, 20. - N.N., 15. - la moglie, in suffr. Giovanni, 50. - N.N., 20. - N.N., 20. - N.N., in suffr. Rosa Chemi, 50. - Francesco Bloise, in suffr. Filomena, 50. - Giuseppe Curone, 20. - Carlo Vignoli, 50. - fam. Sottotetti, in suffr. Carlo, 100. - fam.

Astolfi – Camuso, 40. - la moglie, in suff. Francesco Franco, 20. - il figlio, 15. - Celotti, 50. - Angiolina Campili, 40. - sorella e nipoti, in suffr. Silvano, 50. - M. Agata Aloise, 20. - figlia e genero, 50. - N.N., 40. - Silvia, 60. - la famiglia, 50. - A. Maria Ferrari, 25. - la fam., in suffr. Irene Pirolo, 50. - Boccalero – Basiglio, 30. - Graziano Dellacasa, 10. - Antonio Apollaro, 30. - Caterina Gavio, 20. - N.N., 20. - Tonino Bloise, 50. - i figli, 20. - fam. Chicchino, 20. - Carlo Rossi, 50. - la fam. 50. Mara, 50. - Antida Ardizzone, 60. – la fam., in suffr. Pietro Bravi, 30. - Carbonato, 30. - N.N., in suffr. Lelio, 30. Bonissoni, 10. -N.N., 60. - Argento, 10. - i figli Naccarrato, 20. - i figli, 50. N.N., 20. - fam. Burlon, 40. -N.N.,10. – la moglie, in suffr. Luigi, 200. - la figlia, 20. - Pietro Ferrari, 30. - N.N., 50. Concetta, 20. – Maria Pisa, 25. - moglie e figlie, in suffr. Angelo Giglio, 50. - la figlia, 50. - il marito, in suffr. Italia, 20. fam. Baudassi – Angeleri, in suffr. defunti, 150. - Antonio, in suffr. Emma, 20. - Zanchetta e Dolci, 30. - Luisa, 20. - M. Rosa Bassi, 10. - N.N., 50. Teresa Valente, in suffr. Maria, 50. - la moglie, in suffr. Battista, 10. - la fam., in suffr. Maurizio Concaro, 50. - Guido Sottotetti, 20. - gli amici, in suffr. Massimo, 20. - Massafra, 30. - N.N., in suffr. M. Santina Bassi, 125. - N.N., in suffr. Rosa, 50. - i fam. 200. - i fam., in suffr. Rina e Giacomino, 50. - i fam., in suffr. Settimio Amendola. 50. - varie i nipoti, in occ. fun. di Giuseppina Ghibaudi, 300. - i nipoti, in ricordo di Giuseppina, 420. - Giancarlo Curone e fam., in ric. Giacinto Bruno,(Madonna delle Grazie), 50. - N.N., 15. – i familiari, in occ. fun. di Lelio Sottotetti, 250. N.N., 150. - Mattia Carolla, 40. - la moglie, in occ. fun. di Claudio Saviolli, 150. - i genitori, in occ. battesimo di Maddalena, 200. - Marina Novelli, in ric. Angiolino, 200. - Marina Novelli, in ric. Angiolino,(Madonna delle Grazie), 100.- Giovanni Neve, 20. - fam. Saimini, in occ. battesimo Rachele, 70. - Laura e Monica, in ric. di Maria e Aurelia, 50.

- Gabriel Cipriano, in occ. battesimo, 50. - Anna Simonelli, per restauro Cappella Lunga, 20. - Giovanni e Maria, in occ. 50° matrimonio, 100. - MI e GI, per opere parrocchiali, 50. - Pierino Trovamala, 50. - N.N., 15. - fam. Neve, in occ. 50° di matrimonio, 50. - N.N., in occ. fun. Angelo Balduzzi, 50. - i familiari, in occ. fun. Luisa Anversa, 100. Sandra Gavio, 50. – Maimone Rosanna, Matteo e Graziano in occ. fun. Maria Cioffi, 200. - Sandra Ghibaudi, in occ. fun. Mario Tollentino, 100. - N.N., 10. Bonissoni, 10. - Assunta, in occ. fun. Michele, 70. - N.N., per i poveri, 250. i familiari, in occ. Pinetta Leva, 1000. fam. Baudassi – Angeleri, per restauro angioletti, in ric. Pierino e Luigina, 50. - Pellegrini di Caravaggio, 100. - cugini Aschieri, in ric. Rosa Belcastro, 120. la fam., in occ. fun. Rosa Belcastro, 200. - la fam. Patricola, in ric. Rosa, 150. - la nonna, in occ. comunione Daniele, 100. - cugini, amici, e abitanti del rione Croce, in ric. Pinetta Leva per scuola missione del Madagascar, 1680. - Maria, in ric. nonna Pinetta, per macchine da cucire per la missione Sambwa, 500. - Coscritti 1942, 50. Delia Rosa, in ric., Maria Cioffi, 20. fam. Angeleri - Baudassi, in ric. Maria Cioffi, 50. - i fam., in memoria di Lelio, per restauro compianto S. Rocco, 250. - i fam., in memoria di Lelio, per corale B.S. Bandello, 100. - i fam., in memoria Lelio, (S. Carlo), 100. - i fam., in memoria Lelio, (S. Damiano), 100. - i fam., in memoria Lelio, (chiesa Croce), 100. - i fam., in suffr. Lelio Sottotetti, (S. Domenico), 100. - Rino Besuzzi, (S. Rocco), 20. - Marina Novelli, (S. Rocco), 100. - cugini Maria, Mario e Aldo Leva, (chiesa Croce), 150. – Aldo Secondo, (S. Domenico), 50. - i familiari, in ric. Pinetta Leva, (chiesa Croce), 500.- Elena Angeleri, (S. Domenico), 50. - Bassi Giglio, (S. Domenico), 50. - Tino Stella, 50, (S. Domenico), 50. – Angelo e Mario Secondo, (S. Domenico), 50 . - i nipoti Maimone, (San Rocco), 300. - Gita delle donne, 200. –


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Bollettino Parrocchiale Oratorio Herba Life, 50. - Insieme Cucinando, 135. - i nonni, 100. - Simone e Andrea, 60. – Insieme Cucinando, 115. - Rina Gavio, 20. - Sara Barbieri, 100. Mario Broggi, 1500. - Francesco Marzano, 50. - Insieme Cucinando, 125. - condominio Smeraldo, 25. - Insieme Cucinando, 135. – Maria Bassi, 50. gruppo cucina giovani, 110. - N.N., 50. - Lions Club, 50. - Carla e Luigina Cairo, 50. - Inipa Piemonte, 720. Claudio Patricola, 50. - Insieme Cucinando, 125. - i cresimandi, 220. A. Maria Ferrari, 25. - Luigi Grassi, 5. - Antonietta Crivellari, 30. - genitori 1° comunione, 560. - Insieme Cucinando, 150. - Daniele, in occ. 1° comunione, 180. - Mario Broggi, 1500.

- i fam., in ric. di Pinetta Leva, 500. Pietro e famiglia, in ric. di Giacomo Stringa, 200. –

Bollettino Luca Trovamala, 20. - Giovanna Galasco, 100. - Anna Isetta, 50. - Giovanni Testa, 30. – Luciano Lucotti, 100. Piervittorio Rava, 15. - Renza Sottotetti, 30. - Pierino Trovamala, 20. – Rosetta Prandi, 20. - Maria Cioffi, 20. - Anna Contardi, 20. - N.N., 10. - Carlo Vignoli, 50. - Pinetta Tortora, 50. - Romana Pascazio, 20. - Rina Gavio. 20. Pierino Trovamala, 20. - Antida Ardizzone, 10. - Carbonato, 20. - Franco Coscia, 20. - Giacinta, 5. - Pietro Massafra, 10. –

Puntodirugiada “Il salario, cioè la remunerazione del lavoro, rimane una via concreta, attraverso la quale la stragrande maggioranza degli uomini può accedere a quei beni che sono destinati all’uso comune: sia beni della natura, sia quelli che sono frutto della produzione. Gli uni e gli altri diventano accessibili all’uomo del lavoro grazie al salario, che egli riceve come remunerazione per il suo lavoro. Di qui, proprio il giusto salario diventa in ogni caso la concreta verifica della giustizia di tutto il sistema socio-economico e, ad ogni modo, del suo giusto funzionamento. Non è questa l’unica verifica, ma è particolarmente importante ed è, in un certo senso, la verifica-chiave. Questa verifica riguarda soprattutto la famiglia. Una giusta remunerazione per il lavoro della persona adulta, che ha responsabilità di famiglia, è quella che sarà sufficiente per fondare e mantenere degnamente una famiglia e per assicurarne il futuro” (GIOVANNI PAOLO II, Enciclica “Laborem Exercens”, n. 19, del 14 settembre 1981).

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Aprile - Giugno 2017

Castelnuovo Scrivia

BATTESIMI 16 Aprile 2017 9) Rachele Saimini 10) Gabriel Cipriano 21 Maggio 2017 11) Alexander Milate 18 Giugno 2016 12) Giovanni Brunetti 13) Giulia Bertoldo

TORNATI AL PADRE 14) Antonietta Zecchini n. 09/02/1935 + 08/03/2017 15) Giuseppina Leva n. 18/03/1932 + 15/03/2017 16) Claudio Saviolli n. 13/09/1959 + 20/03/2017 17) Elvira Apollaro n. 07/03/1938 + 25/03/2017 18) Maria Santina Bassi n. 12/09/1924 + 07/04/2017 19) Gaetano Ferrigno n .24/03/1945 + 20/04/2017 20) Luisa Anversa n. 25/05/1939 + 21/04/2017 21) Michele Saggio n. 01/02/1928 + 23/04/2017 22) Mario Tollentino n. 02/05/1949 + 26/04/2017 23) Angelo Balduzzi n. 06/07/1947 + 28/04/2017 24) Maria Ditto n. 02/02/1927 + 30/04/2017 25) Maria Cioffi n. 13/12/1929 + 01/05/2017 26) A. Rosa Belcastro n. 26/05/1950 + 24/05 /2017 27) M. Franca Sboarina n. 22/06/1961 + 25/05/2017 28) Michele Stefanet n. 05/03/1934 + 01/06/2017

Alzano Scrivia

BATTESIMI Modini Serena il 21 maggio

BORSA DI STUDIO “Santina Stella Regis” dedicata dal figlio mons. Benito Regis alla memoria della mamma per un seminarista residente in Castelnuovo Scrivia Per informazioni rivolgersi in parrocchia

TORNATI AL PADRE Lo Prete Santina in Torti di anni 81 il 27 marzo Caldirola Carlo di anni 81 il 2 maggio

Guazzora

BATTESIMI Duchini Ginevra Laura il 21 maggio Girani Alberto il 9 luglio

TORNATI AL PADRE Sapienza Carlo di anni 76 il 24 aprile Mensi Aldo di anni 78 il 19 giugno


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Bollettino Parrocchiale

Aprile - Giugno 2017

Cresima Il gruppo dei ragazzi che hanno ricevuto, domenica 23 aprile dal Vescovo Viola, il sacramento della Cresima. Grazie ai catechisti Alessia e Helenio che li hanno accompagnati lungo questo cammino di arricchimento spirituale.

Foto CONTROLUCE

Comunione Domenica 7 maggio i bambini della classe quarta elementare hanno ricevuto per la prima volta l’Eucarestia. Ad accompagnarli al primo incontro con GesÚ, le catechiste Cecilia e Giovanna.

Foto CONTROLUCE


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