Pediatria 7-8 2018

Maestri della Pediatria

Le letture magistrali in pillole

Durante il 74° Congresso Italiano di Pediatria, come di consueto, sono state consegnate le onoreficienze a tre nuovi Maestri della Pediatria: Antonio Correra, Brunetto Boscherini, Giorgio Rondini. pagina10

Ripercorriamo su “Pediatria” le letture magistrali che i dodici “main speaker” hanno presentato al Congresso di giugno di Roma, attraverso i punti salienti e i “take home message”. pagina15

www.sip.it

Mensile - Poste italiane spa - Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/RM/13/2011 - Un fascicolo e 25

Magazine della Società Italiana di Pediatria

volume 8 | numero 7-8 | luglio-agosto 2018

Oltre la cura, per i diritti dei bambini Pediatria e Società civile: un’alleanza necessaria per tutelare la salute psicofisica del bambino, come testimonia il caso dei vaccini. Proprio grazie ad alleanze strategiche, come quelle con l’Associazione Nazionale Presidi e le associazioni di genitori, è stato recentemente ritirato un emendamento che avrebbe dilazionato di un anno la possibilità di iscrizione a scuola anche in assenza di certificazione vaccinale, compromettendo così gli ottimi i risultati ottenuti con la legge Lorenzin. Continueremo a seguire le future scelte della politica sui vaccini. “L’invito a tutti i Pediatri” scrive nel suo editoriale il Presidente SIP “è quello di non restare chiusi nel proprio reparto o nel proprio ambulatorio, ma a esporsi in prima persona per tutelare i diritti dei bambini”. Un invito tutto in linea con i messaggi emersi dal 74° Congresso nazionale SIP, a cui dedichiamo questo numero di Pediatria.

Molto più di un Congresso, un luogo/evento di confronto, incontro, e discussione dal quale i Pediatri escono arricchiti e con essi anche il loro stare nella e con la Società civile. Per i diritti dei bambini.

Device: sì, no, come, quanto?

10 passi per la prevenzione

Su questo numero, le raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria sull’utilizzo di smartphone, tablet e pc nei più piccoli: nessuna criminalizzazione ma attenzione ai rischi.

Una prevenzione personalizzata e sostenibile in Pediatria in 10 passi fondamentali, dall’acido folico prima del concepimento, agli screening neonatali, al calendario vaccinale per la vita. pagina22

pagina 20

Editoriale

Il Pediatra e i diritti dei bambini L’esempio delle vaccinazioni

I

l Pediatra è, tra i medici, quello più coinvolto nella Società civile.

Molto importante è il ruolo clinico e assistenziale del Pediatra nel favorire la tutela della salute psico-fisica nell’età evolutiva, ma lo è anche e soprattutto nel creare le migliori condizioni perché tutti i bambini divengano in futuro adulti sani, quanto più longevi e autonomi possibile.

L’attenzione al bambino non può quindi essere limitata a curare o accudire, ma richiede un coinvolgimento totale. Dalla piena coscienza di questa identità nasce l’impegno e la presenza di molti Pediatri in mondi che, a una superficiale osservazione, appaiono poco vincolati all’essere medici.

Uno splendido esempio è rappresentato dall’esperienza di “Nati per leggere” promossa dall’Associazione Culturale Pediatri, che sta dimostrando quanto di positivo sia possibile ottenere dal coinvolgimento dei bambini sin dai primissimi passi della vita, educandoli alla lettura dei libri: saranno poi i bambini a educare gli adulti.

Quello che è chiaro ed evidente è che il Pediatra, da solo, non è sufficiente a garantire il benessere psico-fisico dei bambini: ha la necessità e il dovere di farsi coinvolgere in tutti i mondi che ruotano intorno all’età evolutiva e di favorirne la maggiore compatibilità.

Nel caso delle vaccinazioni, uno dei temi sanitari degli ultimi anni più presenti sui media e nel web, si è avuta la conferma di quanto siano importanti alleanze con il mondo della scuola, certamente molto sensibile ai diritti dei minori e alla loro tutela.

Dopo anni di calo costante, con tanto di epidemia Alberto Villani di morbillo, grazie all’entrata in vigore del decreto Presidente SIP Lorenzin, si sta assistendo a un recupero epidemiologicamente miracoloso delle coperture vaccinali. È quindi in corso un esempio virtuoso di buona sanità pubblica. Attuata una strategia sanitaria, l’obbligo vaccinale per l’accesso scolastico, c’è la documentata certezza della bontà dell’iniziativa intrapresa grazie all’aumento certificato delle coperture vaccinali (era l’obiettivo), al dì là di ogni considerazione o commento: sono numeri.

In quale campo della finanza, dell’ingegneria, del commercio un successo di queste dimensioni verrebbe messo in discussione?

Bene, senza ragioni sensate, si rischia di compromettere tutto per motivi “politici”, per soddisfare una minoranza chiassosa e ignorante, aggressiva e violenta.

È storia molto recente che l’emendamento sui vaccini, inserito nel provvedimento “mille proroghe”, che dilazionava di un anno la possibilità di iscriversi a scuola anche in assenza della certificazione medica e presentando una dichiarazione, è stato ritirato.

Senza entrare in tecnicismi, questo importante risultato per la salute dei bambini e di tutta la popolazione è stato ottenuto grazie a una forte alleanza tra i Pediatri e la Società civile.

In particolare è stato determinante il ruolo dell’Associazione Nazionale Presidi, con interventi sempre puntuali e nel rigoroso rispetto della legge, e quello delle Associazioni di genitori, prime tra tutti quelle di bambini affetti da patologie caratterizzate da compromissione della risposta immunitaria transitoria o permanente.

Ma un sentito e profondo grazie deve essere tributato ai nostri Colleghi medici, in particolare al­ l’On. Paolo Siani, Pediatra, e all’On. Giorgio Trizzino, Igienista, che hanno sensibilizzato la politica al suo stesso interno portando con competenza e determinazione le ragioni scientifiche della necessità di non modificare quanto vigente e favorendo il ritiro di un emendamento in grado di generare confusione e di agire negativamente sulle vaccinazioni.

Ma la “politica” non si è fermata e ha generato un nuovo emendamento!

Non so cosa sarà successo quando verrà letto questo scritto, ma certamente i Sociologi hanno molto materiale su cui lavorare: dubito possano riuscire a trovare spiegazioni plausibili.

L’invito a tutti i Pediatri è quello a non restare chiusi nel proprio reparto o nel proprio ambulatorio, ma a esporsi in prima persona per tutelare i diritti dei bambini, anche quelli dei figli dei novax (che non hanno colpe, ma rischiano insensatamente la vita senza che lo Stato li protegga e difenda), ricordando a tutti, politici e non, quanto Giovenale scrisse duemila anni fa: maxima debe tur puero reverentia.

Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

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Maestri della Pediatria

Le letture magistrali in pillole

Durante il 74° Congresso Italiano di Pediatria, come di consueto, sono state consegnate le onoreficienze a tre nuovi Maestri della Pediatria: Antonio Correra, Brunetto Boscherini, Giorgio Rondini. pagina10

Ripercorriamo su “Pediatria” le letture magistrali che i dodici “main speaker” hanno presentato al Congresso di giugno di Roma, attraverso i punti salienti e i “take home message”. pagina15

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Mensile - Poste italiane spa - Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/RM/13/2011 - Un fascicolo € 25

Magazine della Società Italiana di Pediatria

volume 8 | numero 7-8 | luglio-agosto 2018

Oltre la cura, per i diritti dei bambini Pediatria e Società civile: un’alleanza necessaria per tutelare la salute psicofisica del bambino, come testimonia il caso dei vaccini. Proprio grazie ad alleanze strategiche, come quelle con l’Associazione Nazionale Presidi e le associazioni di genitori, è stato recentemente ritirato un emendamento che avrebbe dilazionato di un anno la possibilità di iscrizione a scuola anche in assenza di certificazione vaccinale, compromettendo così gli ottimi i risultati ottenuti con la legge Lorenzin. Continueremo a seguire le future scelte della politica sui vaccini. “L’invito a tutti i Pediatri” scrive nel suo editoriale il Presidente SIP “è quello di non restare chiusi nel proprio reparto o nel proprio ambulatorio, ma a esporsi in prima persona per tutelare i diritti dei bambini”. Un invito tutto in linea con i messaggi emersi dal 74° Congresso nazionale SIP, a cui dedichiamo questo numero di Pediatria.

Molto più di un Congresso, un luogo/evento di confronto, incontro, e discussione dal quale i Pediatri escono arricchiti e con essi anche il loro stare nella e con la Società civile. Per i diritti dei bambini.

Editoriale

Device: sì, no, come, quanto?

10 passi per la prevenzione

Su questo numero, le raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria sull’utilizzo di smartphone, tablet e pc nei più piccoli: nessuna criminalizzazione ma attenzione ai rischi.

Una prevenzione personalizzata e sostenibile in Pediatria in 10 passi fondamentali, dall’acido folico prima del concepimento, agli screening neonatali, al calendario vaccinale per la vita. pagina22

pagina 20

In questo numero

Pediatria

volume 8 | numero 7-8 luglio-agosto 2018

Magazine ufficiale della Società Italiana di Pediatria (SIP) via Gioberti 60, 00185 Roma Tel. 06 4454912 www.sip.it

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Fresche di stampa a cura di

5

Giulia Res e Liviana Da Dalt

Primo piano / 74° Congresso Italiano di Pediatria IL DISCORSO DEL PRESIDENTE ALBERTO VILLANI

Direttore Scientifico Alberto Villani

Molto più di un Congresso

Direttore Cinthia Caruso

Tre nuovi Maestri della Pediatria

10

Istantanee dal Congresso

12

Board Editoriale Rino Agostiniani Giovanni Corsello Liviana Da Dalt Antonio Del Vecchio Domenico Minasi Caterina Offidani Andrea Pession Gaetano Scalise Stefano Semplici Renato Turra Davide Vecchio Giovanni Vitali Rosati

8

Redazione Manuela Baroncini Pubblicità e promozione Livia Costa l.costa@pensiero.it 06 86282342 Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 586/2002 Abbonamenti 2018 Individuale E 40,00 Istituti, enti, biblioteche E 80,00 Estero E 120,00

Il Pensiero Scientifico Editore Via San Giovanni Valdarno 8 00138 Roma Tel. 06 862 821 Fax 06 862 82 250 www.pensiero.it Direttore responsabile Giovanni Luca De Fiore

Diete speciali nel bambino: da usare con cautela, e occhio alle bufale

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Altro che… buonanotte!

Quando il sonno non è un buon sonno

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Abuso e maltrattamento nell’infanzia, una drammatica realtà

28

I messaggi dei “main speaker” in pillole 14 Ecco il futuro della Pediatria

18

26

Crescono le emergenze neuropsichiatriche nei bambini e negli adolescenti 19 I rischi (e le opportunità) di smartphone e tablet

Progetto grafico e impaginazione Typo85, Roma Immagini © 2018 istockphoto.com Stampa Ti Printing Srl, Via delle Case Rosse, Roma settembre 2018 ISSN 2240-3183

4

Dieci passi per una prevenzione personalizzata e sostenibile in Pediatria Giovanni Corsello 22

8

Presidente Alberto Villani Giovanni Corsello (Past President), Annamaria Staiano, Rino Agostiniani (Vicepresidenti), Antonio Del Vecchio (Tesoriere), Giuseppe Banderali, Luigi Memo, Diego Peroni, Ruggiero Piazzolla, Renato Turra (Consiglieri ), Elena Bozzola, Davide Vecchio (Consiglieri Junior ), Giovanni Vitali Rosati (Delegato Sezioni Regionali SIP), Mauro Stronati (Delegato Consulta Nazionale), Francesco Macrì (Delegato Conferenza Gruppi di studio)

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News

Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

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Pediatri inFormazione Esiste ancora lo scorbuto nei Paesi occidentali?

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News

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Il Volo di Pegaso: le malattie rare si raccontano attraverso un Concorso artistico

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Libri Pediatria e imaging

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News

Se c’è qualcosa che desideriamo cambiare nel bambino, dovremmo prima esaminarlo bene e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi

Carl Gustav Jung

Fresche di stampa Ipertensione in età pediatrica: con le nuove linee guida aumenta la prevalenza Sharma A, Metzger D, Rodd CJ. Prevalence and severity of high blood pressure among children based on the 2017 American Academy of Pediatrics Guidelines. JAMA Pediatr 2018;172:557-65.

Nel 2017 l’American Academy of Pediatrics (AAP) ha pubblicato una nuova versione delle linee guida per la gestione clinica dell’ipertensione in età pediatrica. Con la riclassificazione proposta un gruppo di ricercatori canadesi evidenzia in questo studio che la prevalenza di ipertensione su 15.647 bambini sani e a basso rischio è passata dall’11,8% al 14,2%. In aggiunta, quasi il 6% dei bambini coinvolti nell’analisi è stato riclassificato ad uno stadio più elevato di malattia, con una maggiore probabilità di obesità o di alterazioni del profilo lipidico. Questi dati, concludono gli autori, suggeriscono che il rischio cardiovascolare è stato finora sottostimato nella popolazione pediatrica e, pur in attesa di ulteriori studi, raccomandano aderenza alle nuove linee guida AAP nella pratica clinica.

Beta-talassemia: la terapia genica elimina il bisogno di trasfusioni?

Thompson AA, Walters MC, Kwiatkowski J, et al. Gene therapy in patients with transfusion-dependent-thalassemia. N Engl J Med 2018;378:1479-93.

È noto che la talassemia major è una malattia geneticamente trasmessa che causa un’anemia cronica. Attualmente la terapia trasfusionale e il trapianto di midollo osseo da donatore compatibile rappresentano l’unico trattamento possibile per il paziente. A maggio nel “New England Journal of Medicine” sono stati pubblicati i dati di due studi di fase 2 che hanno valutato il profilo di sicurezza ed efficacia di un vettore lentivirale contenente un gene beta globinico funzionante. La terapia genica si è dimostrata efficace in tutti i pazienti di età inferiore ai 35 anni arruolati nello studio, consentendo di sospendere o di ridurre significativamente la necessità di trasfusioni. Nonostante tali risultati siano incoraggianti, gli autori dello studio sottolineano comunque la necessità di ulteriori ricerche, su un maggior numero di persone e con tempi di osservazione più lunghi, prima estendere la terapia genica su larga scala.

Digiuno e sedazione procedurale in urgenza Bhatt M, Johnson DW, Taljaard M, et al. Association of preprocedural fasting with outcomes of emergency department sedation in children. JAMA Pediatr 2018;172:678-85.

Circa l’1% dei pazienti pediatrici viene sottoposto a sedazione pre-procedurale in Pronto Soccorso, ma le linee guida attuali non chiariscono ancora l’associazione tra durata del digiuno e rischio di eventi avversi (aspirazione polmonare, vomito, ecc.) associati alla sedazione in urgenza. Proponiamo, quindi, questo studio prospettico di coorte su 6183 pazienti sani, di età inferiore a 18 anni, sottoposti a sedazione procedurale in urgenza in 6 Ospedali canadesi dal 2010 al 2015. Tra i 2974 pazienti (48,1%) che non soddisfavano le attuali indicazioni sul digiuno pre-procedurale, non è stato registrato alcun caso di aspirazione polmonare. Alla luce di tali dati, se confermati in ulteriori studi, le attuali raccomandazioni al digiuno pre-procedurale potrebbero necessitare di una revisione quando applicate al contesto dell’urgenza.

Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

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News

ScienceDirect per i ricercatori

L’azienda leader mondiale, Elsevier, specializzata nell’informazione in ambito medico e scientifico insieme alla Conferenza dei Rettori Universitari Italiani hanno raggiunto un accordo che consentirà ad oltre 70 istituzioni accademiche italiane di beneficiare della possibilità di accesso continuativo alla piattaforma digitale ScienceDirect di Elsevier, la più importante soluzione informativa di letteratura scientifica peer-reviewed, dedicata al mondo dei ricercatori. Questo permetterà di ottimizzare la modalità con cui i ricercatori consultano e condividono la ricerca accademica.

Presepsina: un nuovo biomarker nella sepsi neonatale Bellos I, Fitrou G, Pergialiotis V, et al. The diagnostic accuracy of presepsin in neonatal sepsis: a meta-analysis. Eur J Pediatr 2018;177:625-32.

La sepsi in epoca neonatale è causa di un’elevata mortalità e morbilità, soprattutto nei VLBW e nei nati prematuri. La presepsina rappresenta un nuovo marker e un fattore prognostico precoce nella sepsi, il cui ruolo è ben dimostrato nell’età adulta. Di recente numerosi studi osservazionali hanno esplorato il suo ruolo anche in epoca neonatale. Segnaliamo questa interessante metanalisi pubblicata su “European Journal of Pediatric”, nella quale, dagli 11 studi analizzati per un totale di 783 neonati, emerge che la presepsina raggiunge una sensibilità (0,91) e una specificità (0,91) maggiori rispetto a PCR e procalcitonina nella diagnosi precoce di sepsi in epoca neonatale, supportandone, quindi, l’utilizzo nelle popolazioni ad alto rischio.

Cappellino di lana e neonati prematuri Cavallin F, Segafredo G, Pizzol D, et al. Effect of a woolen cap in low birth weight infants during kangaroo care. Pediatrics 2018;141:e20173073.

L’utilizzo del cappellino durante la Kangaroo Mother Care è una pratica raccomandata dalle linee guida del WHO, ma ancora non è chiara la sua efficacia sul mantenimento della temperatura corporea nei nati prematuri. In questo studio condotto in tre ospedali africani, 300 nati VLBW sono stati randomizzati a ricevere o meno un cappellino di lana nella prima settimana di vita, con stretto monitoraggio della temperatura corporea. Dall’analisi dei dati è emerso che il suo utilizzo non offre nessun vantaggio nel mantenere la normotermia nei nati prematuri nei contesti a basse risorse e, nonostante una corretta temperatura ambientale e la pratica “skin to skin”, i neonati mantengono una temperatura adeguata solo per il 50% del tempo. Garantire, quindi, la normotermia nei prematuri resta ancora una sfida nei Paesi in via di Sviluppo.

A cura di Giulia Res e Liviana Da Dalt

Un farmaco sicuro per l’angioma in età pediatrica

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Droitcourt C, Kerbrat S, Rault C, et al. Safety of oral propranolol for infantile emangioma. Pediatrics 2018;141:e20173783.

È noto a tutti che l’utilizzo del propanololo per os è approvato per il trattamento dell’emangioma infantile, il tumore dei tessuti molli più frequente in età pediatrica. Quello che vi presentiamo è il primo studio che valuta su larga scala la sicurezza di tale farmaco nei bambini. Gli autori francesi hanno raccolto i dati di 1753 pazienti di età inferiore ai 3 anni, che hanno ricevuto tra il 2014 e il 2016 almeno una dose di propanololo per os. In 1484 pazienti, per il resto sani, non è stata dimostrata un’associazione tra l’utilizzo del farmaco e il rischio di eventi cardiovascolari (Mortality Standardized Ratio: 2,8), respiratori (SMR: 1,7) e metabolici (SMR: 5,1). Il propanololo si conferma quindi un farmaco sicuro nei pazienti che lo ricevono.

Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

Primo piano / 74° Congresso Italiano di Pediatria

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Il discorso del Presidente Alberto Villani

Molto più di un Congresso P regiatissime Autorità, gentili Colleghe, cari Colleghi, carissime Amiche e carissimi Amici, benvenuti a tutti voi, al 74° Congresso Italiano di Pediatria qui nella prestigiosa Pontificia Accademia di San Tommaso d’Aquino, all’Angelicum, nel cuore di Roma.

Il Congresso Italiano di Pediatria è da sempre una splendida e solida occasione culturale, scientifica, umana. Pediatri da tutta Italia (e non solo), di ogni fascia generazionale, impegnati nelle Università, negli Ospedali, nel Territorio, con le più disparate competenze specialistiche, rappresentativi di una varietà e ricchezza professionale e umana che in nessun altro Congresso medico è possibile trovare, hanno modo, per qualche giorno, di incontrarsi, discutere, confrontarsi, scambiare esperienze, approfondire conoscenze, apprendere le ultime novità.

La Pediatria italiana è certamente tra le migliori al mondo e ha raggiunto risultati straordinari, frutto

Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

di una storia ultrasecolare che ha nella Società Italiana di Pediatria la testimonianza più antica e nobile. Centoventi anni di storia della SIP (18982018) nei quali l’attenzione all’età evolutiva ha compiuto straordinari progressi, certificati da successi oggettivi quali una delle più basse mortalità neonatali e infantili al mondo.

Negli ultimi anni, come in quasi tutti i Paesi più ricchi, in moltissimi campi (industria, artigianato, commercio, finanza) è divenuto difficile crescere, migliorare. La crisi del mondo occidentale, quello al quale l’Italia appartiene, ha pienamente coinvolto il nostro Paese, la Sanità e la Pediatria. Riduzione delle risorse disponibili, calo della natalità, riduzione progressiva del numero dei Pediatri sono tra le principali criticità con le quali ci si deve confrontare. Sarà determinante prepararsi alle nuove necessità assistenziali e organizzative contribuendo in maniera attiva e propositiva all’elaborazione di modelli formativi e assistenziali in grado di continuare a garantire l’eccellenza della Pediatria

italiana nella ricerca, nell’assistenza e nei valori etici che da sempre la caratterizzano.

In un contesto non facile come quello nel quale ci troviamo, l’organizzazione di questo Congresso ha rappresentato sicuramente un motivo di fiducia e di speranza: la Pediatria italiana è vitale, propositiva, ricca culturalmente e umanamente.

Seguendo una metodologia consolidata negli anni, il Consiglio Direttivo ha richiesto a tutti i Presidenti regionali, a tutti i Segretari dei Gruppi di Studio e a tutti i Presidenti delle Società Affiliate di formulare delle proposte per il 74° Congresso Italiano di Pediatria.

Tra le richieste, una ci è stata particolarmente a cuore: segnalare Pediatri di età inferiore ai 45 anni a cui affidare una relazione in due sessioni specificamente dedicate. In ogni sessione verrà selezionata la migliore relazione che sarà poi presentata il giorno seguente nella

Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

Primo piano / 74° Congresso Italiano di Pediatria

sessione plenaria delle Letture Magistrali, una il 15 e l’altra il 16 giugno.

Sarà un modo per conoscere tanti giovani Colleghi, per farli incontrare, per divulgare studi e ricerche di eccellente qualità.

La risposta che abbiamo avuto è stata meravigliosamente sorprendente: moltissime proposte, tutte meritevoli della massima considerazione, di straordinario livello.

Come da tradizione ci sarà la sessione dedicata ai migliori Abstract, altra occasione di incontro, scambio e formazione sempre stimolante e arricchente.

Non è possibile dare la giusta evidenza a tutto ciò che è presente in questo Congresso e lo meriterebbe, ma con particolare soddisfazione faccio riferimento alla sessione “Le parole della Bioetica”. La Bioetica pervade la nostra attività di Pediatri e merita, da parte di tutti noi, un maggiore impegno nella conoscenza e una reale capacità di renderla patrimonio del nostro quotidiano.

Possiamo con certezza affermare che, seppure tra notevoli e innegabili difficoltà, la Pediatria italiana è viva e ha ricchezza di idee e di progetti che confortano e rasserenano sul futuro dell’assistenza dell’età evolutiva nel nostro Paese.

Come Consiglio Direttivo, in completa sintonia con il Comitato Organizzatore e Scientifico, abbiamo voluto, nell’anno dei 120 anni di storia della SIP, celebrare questa data, arricchendo questa edizione del Congresso dei contributi di tutte le numerose e articolate componenti del mondo pediatrico italiano.

Il simbolo scelto per questo Congresso, meravigliosa opera di Gian Lorenzo Bernini ospitata nella Galleria Borghese a Roma, si ispira ad antiche e mitologiche figure rappresentative di valori eterni e universali.

Sono raffigurate tre generazioni che descrivono in maniera attuale la reale natura della Pediatria moderna come scienza dell’intera vita: si è da vecchi (Anchise portato in spalla dal vigoroso Enea) la proiezione dei nostri primissimi anni di vita (Ascanio abbarbicato alle gambe del padre), periodo nel quale, come ormai dimostrato scientificamente in numerosissimi studi, l’epigenetica modula il nostro organismo per l’intera esistenza.

La Pediatria di oggi: dalla nascita e per l’intera la vita.

Ma l’opera del Maestro Bernini rappresenta tutti coloro che parteciperanno al Congresso, con diversi ruoli e compiti, dai giovanissimi Colleghi specializzandi poco più che ventenni ai più maturi ed esperti. L’esperienza e la saggezza dei Pediatri più anziani e l’entusiasmo e la voglia di fare dei più giovani si incontreranno all’interno di una comunità, quella dei Pediatri, che come sempre riuscirà a trarre il meglio da tutto.

La splendida statua del Bernini racconta e mantiene vivi alcuni tra i più nobili valori dell’umani-

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Primo piano / 74° Congresso Italiano di Pediatria

tà, da sempre patrimonio della Pediatria: l’accudimento, l’attenzione a chi è debole e malato, l’accoglienza a chi fugge da guerra e dolore.

Il Congresso Italiano di Pediatria, molto di più che semplicemente il Congresso di una Società Scientifica, è un importante evento culturale e scientifico in cui tutti i partecipanti potranno/dovranno trovare il modo di incontrarsi, stringersi la mano, guardarsi negli occhi, conoscersi meglio, arricchirsi reciprocamente della solidarietà che accomuna chi vive le stesse passioni, condivide gli stessi sogni, dedica la propria vita agli stessi ideali: la tutela dei neonati, dei bambini e degli adolescenti.

Il Congresso è l’occasione per solidificare un senso di appartenenza forte e orgoglioso alla Pediatria, per apprezzare il privilegio di poter servire i nostri bambini, per partecipare a una grande festa di passione e condivisione.

Nel concludere mi fa estremo piacere condividere la gioia che ho provato tutte le volte che ho avuto come risposta, all’invito che di volta in volta ho rivolto a partecipare al 74° Congresso Italiano di Pediatria, “è un onore”, “sono onorato”, “è un piacere”.

Onore e piacere è per tutti noi l’essere Pediatri.

La specificità pediatrica, con la sua riconosciuta e sostanziale qualità, rappresenta la più concreta tutela a garanzia della migliore assistenza possibile per la salute e il benessere dei bambini di oggi che saranno gli adulti di domani.

Un sincero grazie a coloro che hanno lavorato e stanno lavorando con dedizione e passione per favorire la migliore riuscita di quella che, mi auguro, sia una festa della cultura, dell’aggiornamento, dell’incontro e della condivisione: dichiaro quindi aperto il 74° Congresso Italiano di Pediatria.  Grazie e buon lavoro a tutti.

Tre nuovi Maestri della Pediatria Antonio Correra Primario emerito di Pediatria dell’AORN Santobono Pausilipon di Napoli, è stato Consigliere, Tesoriere e Vice Presidente della SIP dal 2003 al 2016, anni in cui è stato riconosciuto sicuro riferimento della Pediatria Italiana, sempre al servizio dei pazienti, delle loro famiglie, dei colleghi e delle Istituzioni. Nella sua carriera si è dedicato in modo particolare all’Ematologia pediatrica, alle Malattie Metaboliche, alla Neonatologia, alla Pediatria Generale e dell’Emergenza.

Rino Agostinani consegna l’onoreficienza.

Brunetto Boscherini Professore Ordinario di Pediatria dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, è stato co-fondatore e Presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica e fondatore della Scuola Romana di Endocrinologia Pediatrica, Maestro indiscusso di tanti Pediatri e Pediatri Endocrinologi che da lui hanno appreso la scienza, l’arte e lo stile.

Autore di numerose e significative pubblicazioni scientifiche, da sempre riferimento nella didattica, nella clinica e nella ricerca pediatrica con particolare riferimento all’Endocrinologia e ai disturbi della crescita.

Giovanni Corsello premia Brunetto Boscherini.

Giorgio Rondini Professore Ordinario di Pediatria dell’Università di Pavia è stato Direttore della S.C. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria e in Chirurgia Pediatrica dell’Università di Pavia, è stato Presidente della Società italiana di Pediatria dal 1994 al 1997 e Presidente della Società italiana di Neonatologia dal 2003 al 2006, Presidente dell’Ordine dei Medici di Pavia dal 1989 al 2005, è stato Assessore alla Cultura dell’Amministrazione Provinciale di Pavia dal 1988 al 1992. Uomo e medico dalla straordinaria poliedricità si è sempre dedicato con passione al progresso della Pediatria e della Neonatologia italiana.

10

Mauro Stronati consegna l’onoreficienza.

Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

Primo piano / 74° Congresso Italiano di Pediatria

Istantanee dal Congresso 3

nuovi Maestri della Pediatria

13

giovani premiati

12

Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

Primo piano / 74° Congresso Italiano di Pediatria

7

incontri con l’esperto

600 relatori

1600

partecipanti (40% under 45)

60

14

letture magistrali

39corsi

espositori

2276

presenze ai corsi

8

tavole rotonde

35

sessioni interattive Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

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Primo piano / 74° Congresso Italiano di Pediatria

I punti salienti delle letture magistrali dei principali relatori

Mario Melazzini Coniugare terapie avanzate e sostenibilità della spesa farmaceutica La sostenibilità della spesa farmaceutica è stato il tema al centro della lettura magistrale del Direttore Generale dell’AIFA. “Il consumo di farmaci, che è abbastanza elevato nel primo anno di vita, va a calare negli anni successivi. Nell’età pediatrica l’aderenza terapeutica e l’appropriatezza sono maggiori rispetto alla fascia adulta”, ha premesso. “Le sfide future – ha aggiunto – interessano le terapie per i bambini, nello specifico quelle per le forme ematooncologiche, la sicurezza dei farmaci pediatrici, le sperimentazioni cliniche e in particolare le terapie avanzate, cellulari, geniche, assicurando al contempo la sostenibilità della spesa farmaceutica. Come Agenzia stiamo mettendo in atto tutti gli strumenti a norma vigente per cercare di contenere la spesa e soprattutto garantire che tutti i pazienti possano avere a disposizione in modo omogeneo su tutto il territorio la terapia per loro più appropriata”.

Bruno Dallapiccola Non siamo fatti di soli geni

14

“A 18 anni dalla comunicazione del sequenziamento del genoma umano, quando venne annunciato che dal 2010 avremmo avuto test per tutte le malattie, non conosciamo quanti geni abbiamo e non siamo ancora in grado di interpretarne tutte le variazioni. L’idea di fare degli screening di massa che ci rendano perfetti ed esenti dalle malattie è utopica. Sono stati fatti significativi progressi, ma ci sono ancora una serie di cose che continuiamo a non vedere”. A mettere in guardia dalle false promesse della genetica è stato il genetista Bruno Dallapiccola, genetista e direttore scientifico dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Non solo di genoma siamo fatti, viviamo in un determinato contesto a cui

Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

I messaggi dei “main speaker” in pillole siamo esposti che chiamiamo ‘esposoma’ (i farmaci, gli stili di vita, l’alimentazione, i batteri presenti nel nostro organismo), che ha una funzione complessa sulla modulazione della funzione del genoma. L’interazione tra gene e ambiente è sconosciuta (leggi l’intervista completa sul numero 5-6 di Pediatria, www.sip.it/wp-content/uploads/2018/07/ Pediatria5-6_web_14-15.pdf).

Giovanni Corsello

Curare il fisico dei bambini, ma anche la loro dimensione etica

10 passi verso una prevenzione personalizzata e sostenibile

Lo sguardo che si può avere sui bambini è duplice: fisico, da una parte, ed etico e spirituale dall’altra. A questo duplice sguardo Monsignor Ravasi ha dedicato il suo intervento al Congresso SIP. E se gli esperti riuniti al Congresso hanno ovviamente prediletto questioni legate al bambino in quanto essere fisico, “il mio sguardo – dichiara Ravasi – sarà soprattutto di tipo culturale e spirituale, tenendo conto di due dimensioni: da un lato quella della grandezza del rispetto che si deve avere nei loro confronti – (accennando anche alla “violenza brutale” della pedofilia che ha colpito la stessa Chiesa) –, dall’altro la dimensione culturale, della psicologia evolutiva, della pedagogia infantile: una serie di capitoli interessanti che riguardano la formazione del bambino, il quale non è soltanto in evoluzione fisica ma anche spirituale, sessuale e morale attraverso una sequenza di tappe”. Se da una parte, proprio in riferimento al rispetto, vi è una sacralità del bambino, bambino che Cristo esalta perché “figura della fiducia”, soggetto che si affida e non sospetta come invece fa l’adulto, dall’altra, “nessun bambino è innocente”, dice Monsignor Ravasi, citando Platone, S. Agostino, fino a Victor Hugo e Sartre, perché “anche lui porta in sé tutti i limiti di una creatura”. Ecco perché compito degli adulti allora non è solo di curare il bambino nel suo essere fisico ma anche “di accompagnarlo in questo itinerario di formazione che comprende soprattutto la dimensione etico-morale, e per noi anche quella religiosa”.

Il concetto di prevenzione in pediatria è mutato negli anni, perché include sia gli strumenti per evitare le malattie sia gli interventi per tutelare e promuovere nel bambino anche la salute da adulto.

Per una prevenzione personalizzata e sostenibile in Pediatria è necessario adottare un sistema integrato di misure ed interventi basato sulla conoscenza dei fattori di rischio individuali e familiari, sul miglioramento degli stili di vita personali e di gruppo e su una adesione consapevole ai programmi di prevenzione sociosanitaria (leggi l’articolo completo a pagina 22).

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Card. Gianfranco Ravasi

Raanan Shamir Attenti alla malnutrizione in ospedale.

Riguarda 1 bambino su 5 La prevalenza della malnutrizione nei bambini che arrivano in ospedale è del 20%, una percentuale elevata legata a diversi fattori. A soffermarsi su questo tema è stato Raanan Shamir, professore di Pediatria presso la Facoltà di Medicina Sackler dell’Università di Tel Aviv (Israele) e direttore dell’Istituto di Gastroenterologia, Nutrizione e Malattie del Fegato presso il Centro Pediatrico’Schneider’ in Israele.

“La prima cosa da fare è identificare due tipologie di popolazioni”, ha spiegato. “È importante individuare coloro che erano già malnutriti per trattarli sia durante la fase di ospedalizzazione, sia successivamente quando tornano a casa”. La secondo popolazione sono i “pazienti a rischio”, quelli che se non attenzionati possono diventare malnutriti in ospedale. “Abbiamo realizzato degli studi che mostrano che i bambini non mangiano bene in ospedale”, ha spiegato Shaamir. E questo avviene o perché sono malati e non hanno voglia di mangiare o perché il cibo non è buono. Certo in ospedale non è possibile scegliere il menu e non si può avere il cibo cucinato dalla mamma, ma “se non monitoriamo questo aspetto -ha avvertito il professore- non saremo nemmeno in grado di dargli i supplementi quando non mangiano. Così facendo questi bambini diventeranno sempre più malnutriti durante la loro ospedalizzazione e questo avrà un effetto sul risultato della loro malattia”.

Gerardo D’Amico La responsabilità della comunicazione, e dei comunicatori Di chi è la colpa della diffidenza, se non dell’avversione, verso la scienza e quindi anche verso la medicina? Dei comunicatori, che mettono sullo stesso piano chi sostiene la indispensabilità dei vaccini e chi li combatte in nome di superstizioni ma anche di giganteschi interessi economici. “È colpa delle Società scientifiche serie che per lunghi anni hanno tollerato che un mezzo di comunicazione di massa come il web fosse in mano ai soli ciarlatani”, ha detto Gerardo D’Amico, giornalista RAI, “accorgendosi di quanto il veleno della diffidenza avesse permeato le menti di milioni di persone solo di fronte ai casi di bambini in rianimazione o morti per tetano, meningite, morbillo perché non vaccinati”. La colpa è anche dei singoli medici che chiudono un occhio e che confondono le pratiche complementari con la medicina alternativa, quelli in “buona fede” che prescrivono il placebo per placare l’ansia del genitore che si sente più rassicurato se esce dallo studio medico con una prescrizione. O di quelli che a queste pratiche, che con la scienza basata sulle evidenze non hanno parentela, ci credono, addirittura.

Come se ne esce? Non scendendo a compromessi, segnalando alla ASL o al tribunale minorile i casi di genitori che mettono a rischio col il loro comportamento la salute o la vita del figlio. Mostrando nelle sale di attesa le foto di queste malattie che non si vedono più ma che esistono e possono tornare a uccidere o danneggiare: morbillo, varicella, fuoco di Sant’Antonio, cancro alla cervice uterina, poliomielite. Una foto, un manifesto, uno slogan positivo restano più impressi di mille prediche.

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Umberto Simeoni La salute del bambino dipende anche dal padre “Gli ultimi progressi fatti nelle biotecnologie e nell’epidemiologia ci hanno fatto scoprire che l’ambiente a cui precocemente il bambino è esposto ha una grande importanza per tutta la sua traiettoria di vita: verso la salute o magari verso un rischio accentuato di malattie anche da adulto. L’interazione tra l’ambiente all’inizio della vita e il genoma determina queste trattorie”. Ad affermarlo Umberto Simeoni, Professore di Pediatria all’Università di Losanna, nel suo intervento sul tema “lo sviluppo del bambino tra genoma e ambiente”.

“Queste acquisizioni sono molto importanti – ha spiegato – perché ci permettono di orientare meglio le politiche di sanità pubblica, avendo capito che è importante intervenire presto, non solo con le madri ma anche con i padri che hanno in progetto dei figli: se essi stessi riescono a migliorare lo stile di vita prima del concepimento, il bambino viene posto nelle migliori traiettorie di salute”.

L’origine di molte malattie come quelle metaboliche, cardiovascolari, neurologiche, non è solo in età adulta. “Qualità della nutrizione, stress materno, esposizione a sostanze tossiche come contaminanti alimentari, modificano la programmazione iniziale delle funzioni del bambino e tutto questo può avere effetti duraturi. Agire in questi campi è molto complesso e ambizioso ma è una opportunità eccezionale”, ha avvertito il professore.

Alberto G. Ugazio No al dottor Google. Serve alleanza medico-famiglia contro le fake news

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“Più dell’80% degli italiani si rivolge al web per avere informazioni sulla salute propria o dei propri figli. I rischi più gravi sono quelli delle cosiddette fake news, che nel caso dei bambini riguardano soprattutto il tema delle vaccinazioni. Quello che più preoccupa i pediatri è che meno del 9% dei pazienti si rivolge al proprio medico”. A lanciare l’allarme il direttore dell’Istituto per la salute del bambino e dell’adolescente del Bambino Gesù, nel­la lettura “Il pediatra e il dottor Google: la sfida del futuro (e del presente)”. “Si ricorre al web per tutte le patologie – ha evidenziato Alberto G. Ugazio – da quelle più frequenti a quelle più rare”. I rischi più gravi? “Incappare in informazioni erronee o per scarsa competenza di chi le ha scritte, o erronee di proposito per indurre in errore chi le legge o per ragioni ideologiche, o talvolta per vile denaro. Contro le fake news è molto difficile difendersi! A meno che non si ristabilisca un’alleanza molto stretta tra medico e famiglia/ bambino-ragazzo”

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Carlo De Lorenzo Contro i disturbi gastrointestinali meglio lo yoga dei farmaci Sempre più bambini manifestano disordini gastrointestinali che hanno origine nell’ansia. Questi bambini sono spesso inutilmente sottoposti a indagini non necessarie che, non portando ad individuare alcuna causa, fanno aumentare ulteriormente l’ansia e lo stress. “Per uscirne serve una visione più olistica del paziente”, ha spiegato Carlo De Lorenzo gastroenterologo di chiara fama presso il Children’s Hospital in Ohio, secondo il quale “la divisione cartesiana ‘mente-corpo’ ha prodotto danni enormi” perché mente e corpo sono una cosa sola. “Nelle società occidentali si vuole sempre il disturbo organico e la diagnosi organica, mentre nelle culture orientali si propende verso una visione olistica che utilizza tecniche più vantaggiose per trattare problematiche derivanti dallo stress, come lo yoga, la meditazione, il training autogeno e l’ipnosi”. Lo dimostrano i dati in letteratura: “Si migliora di più con l’ipnosi che con le medicine per curare i disturbi causati dall’ansia”. Molto importante anche il ruolo dello psicologo, che negli Stati Uniti, fa parte del team di lavoro dei gastroenterologi.

“Purtroppo esistono pazienti e famiglie che stigmatizzano il ricorso a questo tipo di aiuto, considerandolo alla stregua di un insulto. Invece, fa parte della terapia e funziona anche per le malattie organiche”, ha aggiunto Carlo De Lorenzo.

Cosa fare dunque? Imparare con l’aiuto di un terapeuta a gestire i sintomi nel corso della vita.

Se insegno a un bambino di 10 anni a rilassarsi, a distrarsi, lo saprà fare per sempre. Se gli dò la pillola per 3-4 settimane, poi quando smetterà di prenderla gli ritornerà la sintomatologia”.

È un’epoca di guerra: salviamo il Servizio Sanitario Nazionale “I migliori anni della nostra vita” è il titolo dell’intervento del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità al 74° Congresso SIP. “È una citazione presa da un bellissimo discorso che Winston Churchill fece quando l’Inghilterra era minacciata dalla Germania nazista. Era un’epoca di guerra – ha detto Walter Ricciardi – una guerra combattuta con i cannoni e con la polvere da sparo. Oggi viviamo in un’analoga epoca di guerra ma è combattuta in maniera diversa: una guerra commerciale, una guerra in cui i feriti sono coloro che perdono il posto di lavoro e che non hanno prospettive.

Comprendere che siamo in un’epoca di guerra, anche se diversa, è importante per capire dove dobbiamo portare la sanità del futuro”.

I dati finanziari dell’ultimo decennio sono quelli tipici di un’epoca di guerra.

“Nella Seconda Guerra Mondiale perdemmo il 7,5% del prodotto interno lordo. Con questa crisi economica abbiamo perso il 10%. È ben di più”.

Impoverimento, disoccupazione diseguaglianza sono state le parole ricorrenti del suo discorso. Il SSN rischia il collasso e “ci dobbiamo attrezzare perché nessuno ci regalerà niente in quest’epoca geopolitica così complessa”. Sul da farsi però bisogna essere realisti “perché non tutto quello che può essere fatto in teoria può essere realizzato in pratica”. Investire in prevenzione, promuovendo interventi precoci, e riorganizzare l’erogazione delle prestazioni sanitarie sono due strade obbligate.

Ricordando l’esempio spagnolo, che ha deciso di ripristinare il servizio sanitario nazionale cambiando la legge che nell’aprile 2014 ha modificato l’accesso ai servizi sanitari, Walter Ricciardi ha affermato che i cittadini italiani questi diritti oggi li stanno perdendo nei fatti: “Molti cittadini del nostro Paese, soprattutto nelle Regioni meridionali, non accedono più ai servizi essenziali. Sono costretti a muoversi, o a rinunciare ai servizi, o a pagarseli di tasca propria. Questo è quello su cui occorre lavorare”.

Paolo Rossi Immunoinfettivologia: esempi di Medicina Translazionale La Medicina Translazionale rappresenta una importante evoluzione assistenziale e di ricerca anche nell’età evolutiva. Riuscire a creare un sistema virtuoso grazie al quale le condizioni cliniche del paziente costituiscono la ragione d’essere della ricerca, anche quella più sofisticata, in grado di garantire la possibilità di reali benefici al paziente: dal letto del paziente quindi, direttamente sul bancone del laboratorio per poi tornare, concretamente e con benefici tangibili, al letto del paziente. L’espressione anglosassone, molto nota, è “from patient’s bed to bench and back again”.

Nel corso della relazione sono stati illustrati alcuni esempi concreti. Di particolare interesse il progetto relativo alla predizione della risposta vaccinale. Nell’illustrare alcuni studi del proprio gruppo di ricerca, il Prof. Paolo Rossi ha evidenziato come ricerche condotte su pazienti trapiantati e su pazienti affetti da HIV rappresentino un modello molto interessante per garantire, anche a soggetti fragili e/o con condizioni di immunodeficienza, la possibilità di effettuare le vaccinazioni. Lo studio e la ricerca su una specifica popolazione di soggetti consentono di conoscere l’eziopatogenesi della malattia e quindi di orientare al meglio la ricerca nel trovare le soluzioni più adeguate e specifiche.

Di grande attualità e interesse il riferimento alle vaccinazioni e alla possibilità di riuscire a dare risposte assistenziali concrete grazie a ricerche complesse e molto sofisticate, ma che, avvalendosi delle moderne tecnologie, permettono di raggiungere risultati in tempi sempre più ravvicinati.

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Walter Ricciardi

Stefano Vella Metà dei bimbi nel mondo non è vaccinata.

Contrastare le diseguaglianze Ci vuole un impegno deciso per combattere le disuguaglianze di salute che ci sono nel mondo. Sono tantissime e riguardano tanti bambini. È l’appello lanciato dal Direttore del Centro per la salute globale dell’AIFA al 74° Congresso SIP. In alcuni Paesi africani un bambino su 10 non raggiunge i 5 anni e la metà dei bambini nel mondo non è vaccinata. Stefano Vella ha messo l’accento sul fatto che la salute “non è considerata dai governanti come essenziale. Questi sono spesso distratti da altri problemi internazionali e non considerano che la salute invece è un grande motore di sviluppo. Un paese che non ha salute non si sviluppa”. Mancanza di accesso alle cure e di farmaci essenziali sono le principali cause delle diseguaglianze di salute. “Dobbiamo considerare la salute come un bene pubblico. Dobbiamo cercare di portarla a tutti, perché la salute in un mondo così globale e interconnesso è anche la nostra salute”.

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Ecco il futuro della Pediatria Consegnati i primi premi delle due sessioni di Pediatria Futura, del miglior caso clinico e del miglior poster, la SIP si conferma a fianco dei giovani Pediatria Futura 14/06 Enrico Vidal

Pediatria Futura 15/06 Caterina Strisciuglio (Napoli) su “Novità

nella patogenesi delle malattie infiammatorie intestinali e ricadute sulla pratica clinica”.

(Padova) su “Insufficienza renale e terapia sostitutiva in età pediatrica”.

Miglior caso clinico Daniela Vignali

(Parma) su “C’è troppa crisi: urgenze nella drepanocitosi”.

Migliori Poster Le tre vincitrici per i tre migliori Poster:

Irene Raffaldi

(1° posto con “L’ecografia ‘point-of-care’ per la valutazione delle fratture ossee in Pronto Soccorso: l’esperienza dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino”).

Claudia Ciarlitto

(2° posto con “Bronchiolite da VRS A-b in lattanti a termine e pretermine: ne esiste davvero una più grave?

Studio dell’andamento dal 2015 al 2018 in un centro di terzo livello”).

Giulia Bravar

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(3° posto con “Correlazione tra Risonanza Magnetica Funzionale in resting state e Cerebral Function Monitoring nell’encefalopatia ipossico ischemica neonatale”).

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Da sinistra Annachiara Vittucci – che ritira il premio per Claudia Ciarlitto –, Giovanni Corsello, Irene Raffaldi e Giulia Bravan.

D

epressione e disturbi neuropsichiatrici aumentano non solo tra gli adulti, ma anche tra i bambini e gli adolescenti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel mondo dal 10 al 20% di bambini e adolescenti soffre di disturbi mentali. Le patologie neuropsichiatriche sono diventate la causa principale di disabilità nei giovani e il suicidio è diventata la seconda causa di morte tra i 15 e i 29 anni. Sul tema si sono confrontati alcuni esperti al 74° Congresso SIP in una Tavola Rotonda dedicata alle emergenze neuropsichiatriche.

“Parlare di salute mentale in adolescenza significa occuparsi di ragazzi invisibili, poco intercettati e particolarmente vulnerabili” ha affermato Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), promotrice di un’indagine sulla salute mentale degli adolescenti. “Abbiamo rilevato la mancanza di integrazione e comunicazione tra gli operatori dello stesso ambito territoriale, la carenza di servizi e strutture dedicati e di personale con esperienza specifica. Ma soprattutto è emersa la solitudine delle famiglie con adolescenti con disagio, famiglie che andrebbero sostenute adeguatamente e valorizzate come risorsa. È stata infine manifestata l’esigenza di interventi precoci e tempestivi, di continuità nel passaggio dai percorsi residenziali a quelli territoriali e in quello alla maggiore età”.

Per i sistemi sanitari le urgenze psichiatriche in età evolutiva rappresentano un campo di intervento relativamente nuovo e i dati disponibili sulle caratteristiche sociodemografiche e cliniche di questi pazienti sono scarsi o limitati a specifiche categorie (suicidi). “In Italia – ha sottolineato Antonella Costantino, Presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, SINPIA – abbiamo registrato un aumento delle richieste di servizi trasversale a tutti i disturbi neuropsichici, con un incremento medio del 7% ogni anno. L’aumento complessivo degli utenti di neuropsichiatria infantile negli ultimi 5 anni è stato pari al 45%. Negli ultimi 2 anni vi è stato un aumento delle emergenze psichiatriche degli adolescenti, con +21% degli accessi in Pronto soccorso e +28% di ricoveri annui. È importante che il ricovero avvenga nei reparti di degenza di neuropsichiatria infantile, ma purtroppo continuano a mancare drammaticamente le risorse per i servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA). A tutt’oggi solo il 30% dei ricoveri avviene in reparti di NPIA, il 27% in Pediatria, il 20% in reparti di Psichiatria per adulti”.

Quali le cause di questo incremento? “Certamente contribuisce una molteplicità di fattori: culturali,

Aumentano del 20% gli accessi in Pronto soccorso degli adolescenti.

Ma 1 su 5 viene ricoverato in reparti psichiatrici per adulti

neurobiologici, sociali, ambientali e condizioni intrafamiliari” ha spiegato Simone Rugolotto, Presidente della Sezione Regionale Veneto della SIP. “L’adolescenza è un periodo critico perché sono gli anni in cui avviene una riorganizzazione dell’identità. Nella maggior parte dei casi, una crisi psichiatrica acuta avviene in ragazzi che avevano già presentato un disturbo psichiatrico nell’infanzia, come ad esempio disturbi della condotta, disturbo da deficit di attenzione con iperattività o autismo, ma a volte si può trattare dell’esordio di un disturbo psicotico o di un disturbo bipolare che aveva dato pochi segni di sé”.

“Le emergenze psichiatriche in adolescenza – ha continuato Simone Rugolotto – coinvolgono un numero molto rilevante di specialisti necessitando quindi di un lavoro multidisciplinare: il pediatra di famiglia, il neuropsichiatra infantile, il medico di Pronto soccorso, il pediatra ospedaliero, lo psichiatra, l’intensivista pediatra, infermieri, educatori, insegnanti, i familiari, terapeuti privati, servizi sociali che possono fare parte integrante del progetto terapeutico durante la degenza. prima e dopo di essa. Ad oggi invece le risposte sono frammentate e disomogenee”. “È per questo motivo – ha spiegato Ciro Paolillo Presidente eletto della Academy of Emergency of Medicine and Care – che 13 società scientifiche hanno attivato un gruppo di lavoro intersocietario per la redazione di linee di indirizzo per le emergenze comportamentali in adolescenza nell’ottica di migliorare le risposte e renderle maggiormente omogenee e ap propriate in tutti i contesti regionali”.

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Crescono le emergenze neuropsichiatriche nei bambini e negli adolescenti

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N

o a smartphone e tablet prima dei due anni, durante i pasti e prima di andare a dormire. Limitare l’uso a massimo 1 ora al giorno nei bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni e a massimo 2 ore al giorno per quelli di età compresa tra i 5 e gli 8 anni. Sconsigliati programmi con contenuti violenti e soprattutto l’uso di telefonini e tablet per calmare o distrarre i bambini.

No al cellulare “pacificatore”. Si, invece, all’utilizzazione di applicazioni di qualità da usare insieme ai genitori.

Arrivano le Raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria (SIP) che per la prima volta si esprime con un documento ufficiale sull’uso dei media device (cellulari, smartphone, tablet, pc, ecc.) nei bambini da 0 a 8 anni di età. Il Position

Arrivano le Raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria, tra le quali “no al telefonino ‘pacificatore’”

92%

i bambini che negli USA iniziano a usarli già nel primo anno di vita e all’età di due anni li utilizzano giornalmente.

8 su 10 i bambini italiani tra i 3 e i 5 anni che sanno usare il cellulare dei genitori.

Statement dei pediatri italiani, pubblicato sulla rivista “The Italian Journal of Pediatrics” (https:// rdcu.be/Xx8t) è stato presentato a Roma in occasione del 74° Congresso Italiano di Pediatria ed è il frutto di un’approfondita analisi della letteratura scientifica che ha indagato sia gli effetti positivi sia quelli negativi sulla salute fisica e mentale dei bambini al fine di stabilire l’età più appropriata per l’esposizione ai media device e le corrette modalità.

“Nessuna criminalizzazione delle tecnologie digitali, anzi, alcune applicazioni hanno mostrato di avere un impatto positivo sull’apprendimento in età prescolare, purché usate insieme ai genitori.

Ma come pediatri che hanno a cuore la salute psicofisica dei bambini non possiamo trascurare i rischi documentati di un’esposizione precoce e

30%

i genitori che ricorrono allo smartphone per distrarre o calmare il bambino già durante il primo anno di vita…

…il

70%

al secondo anno.

I rischi (e le opportunità) 20

di smartphone e tablet Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

Per visionare lo statement: https://goo.gl/YxSSo1

^^

Kabali HK, Irigoyen MM, Nunez-Davis R, et al. Exposure and use of mobile media devices by young children. Pediatrics 2015;136:1044-53. ^^

Centro per la Salute del Bambino onlus e Associazione Culturale Pediatri (a cura di).

Tecnologie digitali e bambini: un’indagine sul loro utilizzo nei primi anni di vita. ^^

Reid Chassiakos YL, Radesky J, Christakis D, Moreno MA, Cross C. Children and adolescents and digital media. Pediatrics 2016;138:1-18.

Media device: cosa dicono gli studi

Apprendimento. I media device ostacolano o favoriscono

l’apprendimento? Secondo studi recenti, l’uso dei touchscreen potrebbe interferire con lo sviluppo cognitivo dei bambini, perché questi hanno bisogno di un’esperienza diretta e concreta con gli oggetti in modo da affinare il pensiero e la capacità di risolvere i problemi. Il bambino di età inferiore ai 3 anni può apprendere nuove parole attraverso video solo se è presente un genitore che aggiunge altre informazioni durante lo svolgimento delle varie sequenze. L’uso di applicazioni educative ben fatte promuove l’apprendimento nei bambini in età prescolare e nei primi anni di delle elementari.

Sfortunatamente la maggior parte delle applicazioni non è strutturata per un’interazione a due (bambino-genitore).

Sviluppo. Una elevata quantità di tempo speso davanti allo schermo è correlata a scarso profitto in matematica, a bassi livelli di attenzione e anche a minori relazioni sociali con i coetanei. Le App per disegnare potrebbero giocare un ruolo positivo nello sviluppo dei bambini e possono essere utilizzate in aggiunta ai tradizionali colori e gessetti in quanto sono sicuri e facili da usare. L’uso dei media device da parte dei bambini può avere effetti positivi solo se ci sono i giusti contenuti e la presenza del genitore.

Benessere generale. L’utilizzo di strumenti elettronici durante l’infanzia per più di 2 ore al giorno è associato ad un aumento del peso corporeo e a problemi comportamentali. Alcune evidenze suggeriscono inoltre che esiste una correlazione tra utilizzo di tablet, cefalea e dolore muscolare (soprattutto a collo e spalle) dovuto alla postura inappropriata.

Sonno. L’uso dei dispositivi multimediali può interferire con la qualità del sonno attraverso le sollecitazioni causate sia da alcuni contenuti stimolanti sia dall’esposizione alla luce dello schermo che può interferire con il ritmo circadiano quando l’esposizione avviene la sera.

Uno studio recente conclude che i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni che hanno la televisione in camera hanno una peggiore qualità del sonno, più paura del buio, incubi e dialoghi nel sonno.

Vista. L’esposizione a tablet e smartphone può interferire anche con la vista. L’uso continuo dello smartphone può causare il disturbo di secchezza oculare. Pertanto, il bambino può avvertire una sensazione di corpo estraneo nell’occhio e/o bruciore oculare, una sintomatologia del tutto sovrapponibile a quella dell’occhio secco. Per di più gli smartphone sono utilizzati ad una distanza ravvicinata a causa del loro piccolo schermo led, inducendo quindi fatica oculare, abbagliamento e irritazione. L’eccessivo uso degli smartphone a breve distanza può influenzare lo sviluppo di una condizione chiamata “esotropia acquisita concomitante”. Ovvero può causare una tipologia di strabismo che si verifica quando appare una forma di diplopia che coinvolge dapprima solo la visione lontana e poi anche quella ravvicinata.

Udito. La precoce e prolungata esposizione a intensi livelli di rumore senza periodi di interruzione per le orecchie può portare ad una alterata percezione dei suoni, con possibili interferenze nello sviluppo del linguaggio, nella socializzazione, nella comunicazione e nell’interazione con gli altri bambini.

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prolungata a smartphone e tablet”, ha spiegato Alberto Villani, Presidente SIP. Numerose infatti sono le evidenze scientifiche sulle interazioni con lo sviluppo neuro-cognitivo, il sonno, la vista, l’udito, le funzioni metaboliche, le relazioni genitorifigli e lo sviluppo emotivo in età evolutiva. “È importante – ha aggiunto Elena Bozzola, Segretaria Nazionale SIP – porre ai bambini dei limiti e trovare dei modi alternativi per intrattenerli e calmarli, così come si rivela preziosa la partecipazione educativa dei genitori all’esperienza digitale dei figli. Ma soprattutto i genitori dovrebbero dare il buon esempio, limitando l’utilizzo dei media device, perché i bambini sono grandi imitatori”, ag giunge Elena Bozzola.

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L

Dieci passi per una prevenzione personalizzata e sostenibile in Pediatria

o scenario in cui si muovono gli interventi per la prevenzione in pediatria è cambiato profondamente negli anni: è aumentata la sopravvivenza per le capacità di controllo delle malattie infettive (antibioticoterapia, potabilizzazione dell’acqua e vaccinazioni), per un miglioramento dello stato nutrizionale di gran parte della popolazione del pianeta, per il progresso scientifico e l’innovazione tecnologica applicata alle scienze biomediche e alla clinica. Allo stesso tempo però aumenta l’allarme per le malattie croniche non trasmissibili, anche tra bambini e adolescenti, malattie in cui è rilevante il ruolo di fattori ambientali come inquinamento e stili di vita a rischio, in particolar modo alimentazione incongrua, sedentarietà e abuso di sostanze tossiche. Oggi sappiamo che solo attraverso un intervento precoce possiamo evitare o ridurre rischio e gravità di queste malattie nelle varie epoche della vita, realizzando nel contempo un risparmio anche in termini di risorse. È necessaria quindi una prevenzione sempre più personalizzata, in termini di conoscenza dei fattori di rischio e adozione di stili di vita sani, e sostenibile sia a livello sociale che economico.

Per una prevenzione personalizzata e sostenibile in pediatria è necessario adottare un sistema integrato di misure ed interventi basato sulla conoscenza dei fattori di rischio individuali e familiari, sul miglioramento degli stili di vita personali e di gruppo (allattamento materno diffuso, esclusivo e protratto; dieta mediterranea ed equilibrio nutrizionale nelle varie età; lotta inquinanti ambientali cominciando da alcol, fumo, sostanze d’abuso) e su una adesione consapevole ai programmi di prevenzione sociosanitaria (screening; vaccinazioni secondo il prospetto previsto dal calendario per la vita; diagnosi precoce delle malattie croniche e trattamenti innovativi).

Solo attraverso una siffatta strategia di prevenzione si potrà garantire la sostenibilità sociale ed economica a breve e lungo termine delle patologie croniche a maggiore livello di complessità clinica e assistenziale, in virtù della conseguente riduzione dei costi finanziari per la gestione delle malattie prevenibili, trasmissibili e no.

In questa ottica, si propone di seguito un decalogo di misure calibrate sulle varie fasi dell’età evolutiva in forma di 10 passi e impegni per una prevenzione personalizzata e sostenibile.

Ridurre il rischio di malattie croniche non trasmissibili Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

Giovanni Corsello Professore Ordinario di Pediatria Università di Palermo

Somministrazione di acido folico preconcezionale (0,4 mg die) per la prevenzione dei difetti del tubo neurale e di altri difetti della linea mediana (schisi labiali e del palato e cardiopatie congenite). Intervento di prevenzione primaria su tutta la popolazione femminile in età fertile.

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Astensione da alcool, fumo e sostanze d‘abuso in gravidanza e contrasto alla malnutrizione materna e fetale per la prevenzione della sindrome fetoalcolica, della restrizione della crescita fetale, di difetti di sviluppo neuropsicomotorio ad emergenza clinica postneontale, della sindrome metabolica e di altre malattia malattie croniche in età giovanile o adulta.

3

Screening e diagnosi prenatale di malformazioni congenite e sindromi genetiche attraverso la diffusione di nuove procedure non invasive quali screening prenatali e test genetici di nuova generazione, counselling prenatale multidisciplinare, trattamenti innovativi inclusi gli interventi di terapia genica in grado di modificare la storia naturale e l’evoluzione a distanza di patologie fortemente invalidanti.

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Prevenzione della prematurità e delle patologie correlate attraverso l’uso della velocimetria Doppler per la valutazione dinamica del benessere fetale e per ottimizzare timing e modalità del parto, la somministrazione di steroidi prenatali per la prevenzione del distress respiratorio attraverso l’induzione della maturità polmonare nelle gravidanze a rischio di parto pretermine, l’igiene accurata delle mani e una antibioticoterapia mirata in UTIN per ridurre il rischio di sepsi tardive da trasmissione orizzontale di germi ad alto rischio (multiresistenze).

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Screening neonatali incluso quello metabolico esteso, l’analisi simultanea di acilcarnitine e aminoacidi e l’identificazione di oltre 40 biomarcatori con un singolo test per la identificazione precoce di circa 40 malattie metaboliche ereditarie responsabili di morte precoce o di danni irreversibili in assenza di un intervento terapeutico precoce ed efficace. Incluso dalla legge n. 167 del 2016 tra i LEA, si pone come strumento prezioso e insostituibile di prevenzione seconda-

ria per malattie che richiedono una presa in carico precoce, multidisciplinare ed estesa alla famiglia in un corteo di interventi gestiti tra centri di riferimento ospedalieri e universitari e pediatria di famiglia e sanità territoriale.

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Calendario vaccinale per la vita, incluse le vaccinazioni in gravidanza, per garantire livelli di protezione adeguata della popolazione in termini di percentuali di copertura. Strumento insostituibile di salute pubblica, le vaccinazioni rappresentano un baluardo nei confronti della riemergenza di malattie infettive gravi e a volte fatali controllabili solo attraverso una protezione biologica della popolazione, in particolare di quella pediatrica e delle prime epoche della vita.

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Stili di vita individuali e familiari salutari, che includono: la promozione e il sostegno dell’allattamento materno prolungato ed esclusivo nel I semestre; il divezzamento bilanciato e una alimentazione equilibrata nei primi anni di vita per la presenza di fibre e micronutrienti secondo i fabbisogni, per i giusti apporti di calorie, grassi e proteine evitando carenze ed eccessi di singoli nutrienti, per la presenza della prima colazione a tutte le età; una attività motoria quotidiana fatta di almeno un’ora al giorno di attività fisica moderata e di lotta contro sedentarietà a tutte le età; igiene orale pluriquotidiana; controlli longitudinali di crescita e sviluppo dall’età neonatale all’adolescenza che includa i bilanci di salute.

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Lotta all’inquinamento ambientale attraverso interventi di educazione familiare contro il fumo (anche passivo di terza mano), per città a misura di bambino con una migliore qualità dell’aria sia indoor che outdoor in grado di evitare o ridurre il contatto con sostanze chimiche ad azione tossica.

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Diagnosi precoce delle malattie croniche (test genetici, imaging integrato) e terapie innovative (farmaci biologici, trattamenti enzimatici, terapie geniche, trapianti) in grado di modificare storia naturale ed evoluzione clinica a distanza.

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Sorveglianza e contrasto a disagio, abuso, dipendenze e comportamenti devianti, con una attenzione agli aspetti psicologici e ai profili di isolamento, disturbi del comportamento, condizioni di depressione.

Dieci passi che devono assumere il profilo di un impegno per medici, istituzioni e media, se vogliamo che si attui un percorso fatto non più solo di parole e buone intenzioni, ma di azioni concrete.

Una governance clinica della prevenzione in area pediatrica che deve avere al centro gli obiettivi di salute della popolazione di oggi e di domani. Un impegno che ha anche una cornice etica e deontologica per tutti i pediatri, non più solo curanti, ma anche educatori, sentinelle e avvocati dei bambini  di oggi e di domani e delle loro famiglie.

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Primo piano / 74° Congresso Italiano di Pediatria

All’ultimo Congresso della SIP le “istruzioni per l’uso” per una corretta alimentazione in età pediatrica. E le nuove prospettive offerte dalla “dieta personalizzata”

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alla gluten free a quella a basso contenuto di FODMAP (carboidrati non assorbibili che fermentano nel colon): fioriscono diete speciali offerte anche in età pediatrica per curare vari disturbi. Tra questi soprattutto i “disordini addominali funzionali”, che colpiscono ben il 20% dei bambini e si manifestano con mal di pancia e gonfiore addominale. Ma funzionano davvero o si tratta solo di mode nutrizionali? E più in generale quali sono i rischi di un’alimentazione restrittiva nei bambini? Sul tema si sono confrontati gli esperti riuniti a Roma al Congresso SIP in una tavola rotonda dal titolo “Diete speciali: mito o realtà?”.

“I disordini addominali funzionali non hanno una causa organica, non esiste un test diagnostico che permetta di capirne l’origine. I benefici delle diete e delle opzioni farmacologiche proposte da più parti per alleviarne i sintomi sono in molti casi simili all’effetto placebo”, ha spiegato la Vicepresidente SIP Annamaria Staiano, Docente di Pediatria all’Università Federico II di Napoli. “In linea generale – ha raccomandato – tutte le diete che escludono alcuni alimenti (cosiddette “diete di eliminazione”) presentano dei rischi per i bambini, perché possono compromettere lo stato nutrizionale o l’equilibrio psicofisico. Pertanto devono essere veramente necessarie. È inoltre importante che i risultati siano sempre monitorati dal medico e che il miglioramento venga valutato in base a parametri oggettivi”.

Sulla dieta gluten free si è soffermato Riccardo Troncone, Docente presso il Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali e Laboratorio Europeo per lo

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Studio delle Malattie Indotte da Alimenti, Università Federico II di Napoli: “La dieta gluten free è da osservare solo in caso di una diagnosi clinica di celiachia o di allergia al grano ig-E mediata. È invece stata invocata da più parti anche per i soggetti non celiaci per contrastare i disordini addominali funzionali, patologie neurologiche, disordini dello spettro autistico, psoriasi, fibromialgia. In molti di questi casi l’evidenza della sua efficacia è a dir poco debole. Con l’aggravante che non è priva di rischi. I prodotti senza glutine infatti possono avere un minore contenuto di micronutrienti (ferro, zinco, magnesio) e fibre e un contenuto più elevato di grassi”.

Nonostante questi problemi e l’elevato costo di questa classe di prodotti dietoterapeutici, la dieta senza glutine è divenuta popolare come dieta “salutare”. Dati recenti suggeriscono che il 30% degli americani vorrebbe ridurre o completamente eliminare il glutine dalle loro diete. Alcuni atleti hanno scelto la dieta senza glutine per aumentare le loro performance. “Nonostante questa crescente domanda l’evidenza di benefici è scarsa – ha aggiunto Riccardo Troncone. Nessun effetto è dimostrato per esempio sulla capacità di far perdere peso. È stata prospettata l’induzione di un miglioramento del profilo glicemico, ma in realtà i prodotti senza glutine, perdendo la componente di grani integrali nel loro processing, sono responsa-

Diete speciali nel bambino:

da usare con cautela, e occhio alle bufale

Capitolo dieta a basso contenuto di FODMAP. Questo regime nutrizionale sviluppato da ricercatori australiani è basato appunto su una riduzione/eliminazione degli alimenti contenenti questi carboidrati, caratterizzati da un’elevata resistenza alla digestione, basso livello di assorbimento nel tratto intestinale e lunga fermentazione nell’intestino. A seconda del tipo di zucchero i FODMAP si trovano in vari alimenti: grano, segale, cipolle, aglio, carciofi, legumi, latte e prodotti caseari, miele, pere, mele, anguria, mango, funghi, cavolfiore, gomme da masticare.

“Alcuni studi condotti sugli adulti hanno dimostrato che una dieta a basso contenuto di FODMAP potrebbe avere un impatto favorevole sul dolore e sul gonfiore addominale e migliorare i sintomi dell’intestino irritabile. Tuttavia un solo studio ha riguardato l’età pediatrica, quindi l’efficacia sui bambini è ancora poco chiara, sono necessari ulteriori studi”, ha spiegato Ruggero Francavilla, Ricercatore presso l’Università degli Studi di Bari e Responsabile della Unità di Gastroenterologia Pediatrica della Clinica Pediatrica. “Inoltre queste diete, se non seguite correttamente, possono alterare la flora batterica intestinale, riducendo i batteri buoni”.

Le nuove prospettive offerte della dieta personalizzata. L’applicazione delle conoscenze derivanti dal sequenziamento del genoma umano ha permesso di studiare come i geni e il cibo che mangiamo interagiscano in modo reciproco, aprendo la strada alla nutrizione “personalizzata”. “Non esiste una dieta valida per tutti, perché ogni individuo presenta una reazione individuale a cibi consumati: questo il concetto alla base della nutrizione personalizzata”, ha detto Carlo Agostoni, Professore Ordinario di Pediatria Università degli Studi di Milano. Come ha spiegato Annamaria Staiano, coautrice dello studio pilota Caprii, condotto in contemporanea in Italia e Israele, “lo stesso alimento ha effetti differenti in individui differenti. La novità della dieta personalizzata è che non bisogna pensare solo al contenuto calorico e alla composizione dei micro e macronutrienti ma al metabolismo degli alimenti che è dif ferente da una persona all’altra”.

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bili di un rialzo glicemico postprandiale più elevato e in ultima analisi di una minore protezione verso le malattie cardiovascolari. Per tutti questi motivi, oltre che per il rischio di oscurare la possibile diagnosi di celiachia, ridurre o eliminare il glutine dalla dieta senza una chiara indicazione clinica è una pratica da evitare”, ha concluso.

Novità positive arrivano invece per i bambini che sono davvero allergici al glutine o celiaci. “Si allarga il panorama dei cereali che possono essere ammessi alla tavola del bambino celiaco”, ha spiegato Carlo Catassi, Professore ordinario di Pediatria presso l’Università Politecnica delle Marche. “In particolare esistono dati molto solidi sulla sicurezza dell’avena, cereale nutriente ricco di fibra e vitamina. Un ampio studio multicentrico italiano ha dimostrato che la somministrazione prolungata di prodotti alimentari a base di avena non comporta alcun rischio di intolleranza da parte di bambini celiaci”.

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’insonnia, un vero spauracchio per grandi e piccini. Si calcola che nel mondo industrializzato il 25% dei bambini al di sotto dei 5 anni soffra di disturbi del sonno, mentre dopo i 6 anni e fino all’adolescenza la percentuale si attesta intorno al 10-12%. Rispetto a cento anni fa i bambini nel mondo occidentale dormono in media 2 ore in meno. Le cause principali? I ritmi frenetici, l’aumento delle luci artificiali e l’utilizzo sempre più precoce degli strumenti elettronici hanno causato una discordanza tra quello che dovrebbe essere il ritmo sonno-veglia naturale del bambino e le esigenze sociali. I disturbi del sonno possono avere effetti negativi sulla salute e sulla qualità della vita del bambino ma anche dei genitori. Non stupisce, quindi, che siano uno dei principali fattori di ansia per mamme e papà e uno dei motivi più frequenti di visita dal pediatra o neuropsichiatra infantile.

“I disturbi del sonno nel bambino si possono manifestare a diverse età – ha sottolineato Marco Angriman, neuropsichiatra infantile presso il Servizio di Neurologia e Neuroriabilitazione per l’età evolutiva, dell’Ospedale Centrale di Bolzano – nella prima infanzia predominano difficoltà di addormentamento e risvegli frequenti, parasonnie (ad esempio pavor notturno o risvegli confusionali) o i disturbi respiratori del sonno (ad esempio sindrome delle apnee ostruttive), mentre nelle età successive possono comparire con maggiore frequenza disturbi del ritmo circadiano e disturbi del movimento correlati al sonno, e soprattutto in adolescenza, disturbi legati alla scarsa igiene del sonno, favoriti dagli stili di vita scorretti”.

Quanto alle cause possono coesistere molteplici fattori, da cause organiche a una cattiva igiene del sonno. Tra le prime hanno un ruolo importante i fattori genetici (studi sui gemelli e sulla familiarità hanno dimostrato, per esempio, una forte influenza genetica nell’insonnia) e l’ordine di nascita: alcuni studi riportano una maggiore frequenza di insonnia nei primogeniti e nei figli unici. Anche un’eventuale depressione materna può essere all’origine di una insonnia in un

Un bambino su quattro soffre di disturbi del sonno: le istruzioni per aiutare i genitori in difficoltà Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

Altro che… buonanotte!

Quando il sonno non è un buon sonno bambino: il 38% delle madri di “cattivi dormitori” ha sintomi nevrotici e/o depressivi, l’85% sentimenti ambivalenti nei confronti del bambino.

Un altro fattore molto importante è la modalità di alimentazione: i risvegli notturni a 6 e a 12 mesi sono più frequenti nei bambini allattati al seno: 52% contro 20% di quelli allattati artificialmente (verosimilmente legato all’allattamento a domanda, più frequente nei bambini allattati al seno).

Ma attenzione anche agli errori di comportamento dei genitori che possono manifestarsi durante i risvegli, tra questi la tendenza, per esempio, ad accorrere subito e a prendere in braccio il bambino sia all’addor-

Le 10 regole per il sonno dei bambini da spiegare ai genitori Rispettare l’orario della nanna tutte le sere. Abituare il piccolo sin dalla tenera età ad addormentarsi sempre alla stessa ora, adattando i ritmi della famiglia a quelli del bimbo e non viceversa.

Far dormire il bambino sempre nello stesso ambiente (che sia la sua cameretta o nei primi mesi quella dei genitori) adeguatamente preparato, con luci soffuse senza device accesi, ed eventualmente con una musica dolce e monotona di sottofondo. Non farlo addormentare in ambienti diversi, come sul divano in sala mentre si guarda la televisione. Costruiamo e manteniamo gli stessi rituali di avvicinamento al sonno.

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mentamento che durante i risvegli e l’abitudine alla condivisione del letto dei genitori, il cosiddetto cosleeping.

Le conseguenze di un sonno insufficiente o di cattiva qualità nei bambini sono molteplici e molto spesso misconosciute, ha sottolineato Oliviero Bruni, neuropsichiatra infantile, esperto di disturbi del sonno nel bambino. “Infatti, una cattiva qualità del sonno può comportare diversi disturbi che molti non attribuiscono ad una alterazione del sonno: ridotte performance scolastiche e problemi di apprendimento: il 28% dei bambini con insufficiente quantità di sonno si addormenta a scuola una volta a settimana; il 22% facendo compiti; il 32% è troppo stanco per fare sport; sonnolenza, disattenzione, ridotta memoria di lavoro, scarso controllo impulsi e disregolazione del comportamento; rischio di traumi accidentali; obesità, disturbi metabolici, predisposizione al diabete; aumentato rischio di sviluppare ADHD, disturbo oppositivo-provocatorio e disturbi depressivi; infine, in adolescenza abuso di alcool, cannabis e altre droghe, depressione, intenzioni suicidarie.

Non ultimo – ha continuato Bruni – è da considerare che il problema del sonno del bambino può avere ripercussioni su tutto l’ambito familiare determinando una scarsa salute fisica e mentale dei genitori, favorendo lo sviluppo di una depressione materna e un notevole stress familiare. È infine da considerare che molti casi di abuso sul bambino - e addirittura di infanticidio - sono da attribuire alla deprivazione di sonno dei genitori”.

In occasione del 74° Congresso della Società Italiana di Pediatria è stato presentato il Progetto della SICuPP (Società Italiana Cure Primarie Pediatriche) “Dormire bene per crescere bene”. L’iniziativa è finalizzata ad aumentare le conoscenze dei pediatri di famiglia affinché possano fornire ai genitori indicazioni utili per favorire una più corretta igiene del sonno dei bambini. “Molto importante è la prevenzione nel primo anno di vita” – ha sottolineato Emanuela Malorgio, pediatra di famiglia SICu PP, esperta di problemi del sonno – “perché le abitudini errate acquisite in questo periodo renderanno più difficile avere un’autonomia di addormentamento anche negli anni successivi”.

Le tecniche comportamentali dovrebbero rimanere la prima linea di trattamento dell’insonnia. Si ricorre, invece, a interventi farmacologici quando queste hanno fallito o se esistono delle difficoltà oggettive per applicarle.

Ad oggi non esistono farmaci approvati per l’insonnia in età pediatrica, né dall’FDA né dall’EMA, e i dati in letteratura per valutarne l’efficacia sono carenti, soprattutto per aspetti me todologici.

Dissociare la fase di alimentazione da quella dell’addormentamento. Nei primi due o tre mesi di vita manca la fase di addormentamento, nel senso che non è possibile riconoscere con precisione quando il bambino sta crollando. Nei mesi successivi invece appena si notano alcuni segnali (non succhia più con forza, chiude gli occhietti) si deve staccare il bambino dal seno e metterlo nel lettino.

Rispettare l’orario dei pasti durante il giorno. Anche se il bambino va al nido cercare di mantenere gli stessi orari del pranzo, merenda e cena, adeguando i nostri orari ai suoi.

Mai usare il tablet o altri dispositivi elettronici dopo cena.

Spegnere tutto almeno un’ora prima dell’addormentamento. La luce dei device riduce la produzione della melatonina che favorisce l’addormentamento.

Mantenere tutti gli apparecchi elettronici, inclusa la televisione, il computer e il cellulare fuori dalla stanza da letto.

Non dare troppo cibo o acqua prima di dormire. Evitare il latte o altri liquidi compresa la camomilla durante i risvegli, preferire piuttosto l’utilizzo di un oggetto consolatorio per riaddormentarsi, come il ciuccio per esempio.

Regolare con attenzione l’esposizione alla luce.

Per il sonnellino pomeridiano mantenere la luce dell’ambiente; ridurre l’esposizione il più possibile per la notte; potenziare la luce appena svegli.

Il nostro ritmo sonno veglia, come quello dei nostri figli, è governato dall’alternanza della luce e del buio.

Evitare sostanze eccitanti dopo le ore 16. No a tè, solo deteinato in caso, no a bevande contenenti caffeina e no alla cioccolata.

Favorire un’alimentazione equilibrata. Con un adeguato introito di liquidi durante il giorno. Preferire cibi contenenti fibre e triptofano che è un precursore della melatonina, come carni bianche, pesce azzurro, verdure verdi, legumi e cereali.

No ai bambini nel lettone. Abituarli all’autonomia vuol dire anche lasciarli dormire nel proprio ambiente. Nei casi di risveglio, riportarli sempre nel loro lettino. Un metodo che può funzionare è promettere un premio al bambino se non va nel letto dei genitori.

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n Italia sono 100.000 i bambini maltrattati; la maggioranza subisce abusi psicologici di cui l’80% emozionali; a seguire le violenze fisiche e infine gli abusi sessuali; 80 volte su 100, abusi e maltrattamenti si verificano in un contesto domestico di violenza intrafamiliare. Sono alcuni dei drammatici dati relativi agli abusi e ai maltrattamenti nell’infanzia nel nostro Paese. E si tratta probabilmente solo della punta dell’iceberg, perché questi dati si riferiscono solo alle denunce e alla segnalazioni, ma il “nascosto”, il non denunciato, rappresenta sicuramente un pezzo di realtà di bambini abusati ancora sconosciuto.

“Ci sono dati incontrovertibili: abusi e maltrattamenti nell’infanzia hanno conseguenze cliniche; obesità, abuso di sostanze stupefacenti e alcol, sono i bambini mancato sviluppo di determinate aree cerebrali maltrattati in Italia sono solo alcune di queste” ha dichiarato Pietro Ferrara della Cattolica e del Campus biomedico di Roma, referente SIP per il tema dell’abuso, e redi abusi avviene in un sponsabile scientifico del Corso svoltosi durante contesto domestico l’ultimo Congresso Italiano di Pediatria di Roma che ha toccato diversi aspetti e forme di abuso e di maltrattamento nell’infanzia.

Per la sindrome del bambino scosso si parla di una della mortalità sotto tra le prime cause di morte sotto un anno di vita. i 5 anni con trauma “Oltre il 50% della mortalità dei bambini sotto i 5 cranico è per sindrome anni con trauma cranico severo dipende proprio da del bambino scosso questa sindrome” ha confermato Elena Coppo del reparto di Pediatria d’urgenza dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Le caratteristiche cliniche più frequenti (nessuna della quale diagnostica però) di questa sindrome – tra gli 0 e i 18 mesi di età – sono danni al cervello, al midollo spinale, emorragie retiniche, fratture costali, ecchimosi al volto. La diagnosi per questa forma di maltrattamento è ne-

100.000

80%

più del %

50

cessariamente multidisciplinare e nel dubbio di diagnosi positiva è opportuno procedere con una segnalazione in procura ordinaria e minorile.

Relativamente all’abuso sessuale, le forme e le modalità con cui lo si può perpetrare ai danni di un bambino sono diverse, dallo stupro a quelle meno intrusive che non lasciano segni fisici, come il voyerismo per esempio. “Non esiste una sindrome clinica, né indici comportamentali ed emotivi. Ma anche solo un segno è importante, fino a situazioni di manifesto disagio che però ancora una volta non è detto siano legate all’abuso sessuale” ha dichiarato Stefania Losi, del servizio GAIA (Gruppo abusi infanzia e adolescenza) attivo presso l’azienda ospedaliera Meyer di Firenze. Di grande importanza sono l’esame obiettivo generale e la valutazione medica per individuare segni che possono essere meno sospetti (eritema, edema, rossore labiale, ecc.) o più sospetti (ecchimosi, abrasioni, lacerazioni, cicatrici a livello anogenitale), fino a quelli che sembrano indicare la certezza di abuso: gravidanza o infezioni sessualmente trasmesse.

Infine, non solo gli atti, ma anche le carenze; il fare ma anche il non fare. Non solo procurare lesioni ma impedire che si realizzino, questo anche è abuso e maltrattamento, e si colloca nella “patologia delle cure”. L’omissione delle cure, l’adulto che non interviene in aree di accudimento, può prefigurare situazioni, anche gravi, di bambini “neglected”, ossia trascurati dal punto di vista fisico, psicologico e affettivo: “i deceduti sono soprattutto in questa fascia. Pertanto bisogna fare molta attenzione a recepire i segnali, perché si tratta di bambini a rischio, soprattutto sotto l’anno di età” ha dichiarato Emanuela Piccotti, Responsabile di PS al Gaslini di Genova e Coordinatrice del Gruppo di lavoro multidisciplinare aziendale su Maltrattamento e abuso di minore. All’opposto del “neglect” si colloca l’ipercura – altro abuso nella “cura” – trattandosi, al contrario dell’incuria, di un eccesso di cure rivolte al bambino, anche attraverso una immotivata somministrazione di farmaci dannosi per il bambino stesso oppure inutili e ripetuti accessi ospedalieri (hospital shopping). Una delle forme più gravi di ipercura è la sindrome di Munchausen definita come la “situazione in cui i genitori o inventando sintomi e segni che i propri figli non hanno, o procurando loro sintomi e disturbi (per esempio somministrando sostanze dannose), li espongono ad una serie di accertamenti, esami, interventi che finiscono per danneggiarli o addirittura ucciderli”.

Sei sono state in tutto le relazioni – con una authorship quasi completamente al femminile – che hanno costituito nell’insieme i contenuti del corso: dalla Shaken Baby Syndrome (Elena Coppo) alla violenza sessuale (Stefania Losi) alla patologia delle cure (Emanuela Piccotti) fino alla rielaborazione dell’abuso (Magda Di Renzo), alla presentazione di casi reali con discussione interattiva (Vincenzo Tipo) e alla maniera corretta di stilare un referto associato ad un caso reale (Caterina Offidani). 

Abuso e maltrattamento

nell’infanzia, una drammatica realtà

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IL CASO CLINICO

Esiste ancora lo scorbuto nei Paesi occidentali?

Un paziente distrofico ed ansioso Scenario

Maschio, 10 anni, giunge in Pronto Soccorso per comparsa di circa 20 episodi di vomito incoercibile dal mattino, in apiressia. Eseguiti dal primo anno di vita accertamenti per scarsa crescita tra cui dosaggio di somatomedina C, anticorpi antitransglutaminasi e indici di funzionalità tiroidea, risultati nella norma. Nell’anno precedente segnalata supplementazione con ferro e vitamina D. Vaccinazioni eseguite secondo calendario, non allergie note. In anamnesi riportata alimentazione abituale scarsa e selettiva, caratterizzata da limitato apporto di frutta e verdura.

Decorso clinico

All’ingresso in reparto il paziente pesa 22 kg (<5° percentile per età), è apiretico con restanti parametri vitali nella norma. Presenta condizioni cliniche generali scadenti e aspetto sofferente con facies ansiosa. Il sensorio è integro e lamenta vertigine. Si evidenziano gengivite emorragica, petecchie, xerosi cutanea, discromia, ipercheratosi follicolare ed ipotrofia muscolare. L’obiettività cardio-toraco-addominale è negativa. Per nuovo episodio di vomito dopo tentativo di reidratazione orale il paziente viene ricoverato e viene avviata idratazione per via endovenosa.

All’emocromo si evidenziano lieve trombocitopenia e leucopenia, funzionalità epatica, renale, elettroliti, coagulazione nella norma, test di malassorbimento intestinale ed indici di flogosi negativi. Allo stick urine chetonemia. Le sierologie virali per EBV e CMV risultano negative per infezioni in atto.

Il controllo seriato degli esami ematochimici mostra progressiva ripresa della cra-

Sara Zanella1, Flora Marino2, Chiara Lorenzetto2, Marta Rotella1, Serena Abbate2, Vincenzo Rametta2, Stefania Innaurato2, Marinagela Berardi2, Fiorenza Rimondi2, Claudia Santagati2, Giovanna Passarella2, Francesca Rigon2, Simone Rugolotto2 1 Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università degli Studi di Padova 2 UOC di Pediatria, Ospedale S. Maria della Misericordia, Rovigo

si ematica, contestualmente a miglioramento clinico. Tuttavia, visto il riscontro anamnestico di scarsa crescita associato a introito alimentare selettivo, vengono eseguiti accertamenti laboratoristicostrumentali, volti all’esclusione di deficit vitaminici ed eventuali alterazioni del metabolismo dell’osso. Tra questi, una radiografia degli arti inferiori, per la valutazione dell’accrescimento e della densità ossea, segnala minima osteosclerosi del margine metaepifisario del nucleo di accrescimento della testa femorale e della cartilagine di accrescimento femorale distale, compatibile con aspetto di “scurvy line” dello scorbuto infantile (figura).

Nel sospetto di deficit nutrizionale è stata dosata la vitamina C plasmatica con riscontro di deficit di grado severo (<2 umol/L), che ha consentito di porre diagnosi di scorbuto.

Dopo 15 giorni di supplementazione di vitamina C per via orale, osserviamo normalizzazione dei livelli plasmatici di vitamina C, di leucociti e piastrine, del metabolismo osseo, con risoluzione delle emorragie e delle alterazioni cutanee e progressiva ripresa della crescita, evidente ai 3 mesi di follow up.

Commento

Lo scorbuto è una patologia causata dal deficit di vitamina C e caratterizzata da segni cutanei come petecchie, emorragie

perifollicolari ed ecchimosi, gengivite, artralgie ed alterata guarigione delle ferite. Tale sintomatologia compare entro pochi mesi dal mancato apporto di vitamina C con la dieta.

L’acido ascorbico è un agente riducente fondamentale per l’attività di numerosi enzimi grazie alla sua attività antiossidante. È coinvolto nel trasporto degli acidi grassi liberi, nell’assorbimento del ferro, nella sintesi del collagene, in particolare nella stabilizzazione della tripla elica, nella formazione di acido tetraidrofolico, nella sintesi di neurotrasmettitori e nel metabolismo delle prostaglandine.

Le alterazioni del collagene conseguenti al deficit di vitamina C spiegano le manifestazioni dello scorbuto: deformazioni stomatologiche e caduta dei denti, fragilità vascolare che causa sanguinamento e porpora, alterazioni ossee in età pediatrica e alterazioni cutanee correlate alla scarsa qualità di cheratina sono tra i principali sintomi.

Le manifestazioni iniziali sono aspecifiche: irritabilità, inappetenza e febbricola, mentre più tardive sono le manifestazioni cutanee tra cui petecchie, ecchimosi ed ipercheratosi. Il sanguinamento cronico si verifica in aree dove i vasi sono super-

Figura. Radiografia arto inferiore sinistro: minima osteosclerosi del margine metaepifisario del nucleo di accrescimento della testa femorale e della cartilagine di accrescimento femorale distale, compatibile con aspetto di “scurvy line” dello scorbuto infantile.

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Pediatri inFormazione

In occasione del rilascio della nuova App per i pazienti, Dottori.it ha condotto un’indagine su oltre 1000 utenti per comprendere il rapporto degli italiani con la sanità digitale. La prima evidenza è relativa alla “cybercondria”, l’istinto di affidarsi a internet per una diagnosi medica: il 32% degli intervistati (38% al Sud, 34% le donne) ha ammesso di cercare online i propri sintomi prima ancora di interpellare il medico. Dal questionario è emerso poi che il 60% degli intervistati, se lontano da casa per vacanza o lavoro, si rivolge al web per trovare uno specialista.

a cura di Monica Malamisura, Roberto Raschetti, Liviana Da Dalt

Italiani e cybercondria

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In Italia 6 persone su 10 accusano mal schiena almeno una volta a settimana. E al di là di chi ne soffre cronicamente, ben il 97% delle persone è afflitto da mal di schiena sporadico. Ad affermarlo uno studio condotto su oltre 19mila persone in 32 Paesi da Gsk Consumer Healthcare. L’ultima frontiera nella riduzione e prevenzione del mal di schiena sembra essere l’elettrostimolazione muscolare total body (WB-EMS), sistema pensato e perfezionato in Germania e fondato sui principi dell’elettrostimolazione attiva distribuita su tutto il corpo.

ficiali o dove la contrazione muscolare è tale da determinare traumatismo sui vasi più deboli. I segni sistemici principali sono astenia, calo ponderale, inappetenza ed ansia. L’anemia può essere frequente prevalentemente per concomitante deficit di ferro e acido folico. Le alterazioni muscoloscheletriche si ritrovano nell’80% dei pazienti; i sintomi sono tardivi e consistono in gonfiore e dolore articolare, mialgia, ipotrofia e fratture. In età pediatrica le manifestazioni muscoloscheletriche sono frequenti. Possono evidenziarsi artralgie, mialgie, emartrosi, emorragie muscolari, ematomi subperiostei. Sono interessati soprattutto gli arti inferiori e in particolare le ginocchia.

Nel nostro caso il sospetto di deficit vitaminico è stato posto in base alle condizioni generali, alla scarsa crescita del bambino e ai sintomi aspecifici, ma comuni nello scorbuto, quali ipercheratosi, discromie, gengivorragia e facies ansiosa.

La radiografia degli arti inferiori ha confermato il sospetto clinico, evidenziando osteosclerosi del margine metaepifisario del nucleo di accrescimento della testa femorale e della cartilagine di accrescimento femorale distale, compatibile con aspetto di “scurvy line”.

Le manifestazioni radiografiche tipiche dello scorbuto sono infatti: osteoporosi delle epifisi circondata da linea bianca di calcificazione chiamata “segno dell’anel-

TEST 1. Quali sono i sintomi tipici di scorbuto?

£ a. Irritabilità £ b. Facies ansiosa £ c. Emorragie petecchiali sulla cute £ d. Ipercheratosi follicolare £ e. Tutte le precedenti 2. Come porre diagnosi di scorbuto?

£ a. Quadro clinico £ b. Quadro radiologico £ c. Livello plasmatico di Vitamina C < a 0,2 mg/dL

£ d. a+b+c £ e. Solo c 3. Qual è il trattamento dello scorbuto infantile?

£ a. Vitamina C per os o ev £ b. Vitamina C unicamente per ev £ c. Vitamina C e Vitamina D associate £ d. Vitamina C e Vitamina E associate £ e. Succo di pomodoro o succo

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di frutta in abbondanza

lo” o “di Wimberger”; separazione delle epifisi; linea trasversa di incrementata densità chiamata “linea bianca” o “linea di Frankel”; bande metafisarie trasverse di ridotta densità chiamate “Trummefeld zone” o “scurvy line”.

Altri elementi importanti per la diagnosi sono il dato anamnestico di scarso apporto di vitamina C con la dieta e livelli plasmatici di vitamina C <0,2 mg/dL (11 umol/L).

Tra le diagnosi differenziali si ricordano osteomielite, artrite settica, deficit di vitamina D, maltrattamento, tromboflebite, leucemia, sifilide pediatrica e disfunzione piastrinica.

Il trattamento in età pediatrica consiste nella somministrazione di 100 mg di acido ascorbico per os o per via parenterale 3 volte al giorno per una settimana, seguiti da 100 mg una volta al giorno fino a risoluzione della sintomatologia. Gli adulti sono trattati con 300-1000 mg al giorno per un mese.

In conclusione il nostro caso dimostra che, anche se l’incidenza dello scorbuto si è notevolmente ridotta nelle società moderne, tale patologia può ancora manifestarsi e la sua diagnosi precoce è importante considerando l’eccellente risposta al trattamento. Necessario sospettarlo in presenza di sintomi suggestivi e diete di esclusione o patologie di base che compromettano un adeguato apporto

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nutrizionale di vitamine e micronutrienti. La diagnosi è difficile, ma la formula mnemonica “4 Hs” = ‘Hemorragic signs, Hyperkertosis, Hematologic abnormalities, Hypochondria’ può aiutare a ricordarne le principali manifestazioni. 

Le risposte alle domande sono: 1-e, 2-d, 3-a.

Pediatri inFormazione

Mal di schiena, mal comune

Il commento dell’esperto Rossella Semenzato - Dirigente medico, Azienda ULSS 12 Veneziana Le prime descrizioni di scorbuto si ritrovano nell’antico Egitto, in Grecia e nella letteratura latina. Dati dal National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) del 2003-2004 riportano la seguente prevalenza di deficit di vitamina C nella popolazione USA: meno del 2% tra i 6 e gli 11 anni e meno del 4% negli adolescenti.

Sebbene attualmente lo scorbuto sia considerato raro nei Paesi occidentali, può ancora essere diagnosticato in anziani, pazienti con ritardo mentale e patologie psichiatriche, o in pazienti che praticano diete inusuali. Anche se raro in età pediatrica, recenti case report riportano alta incidenza di scorbuto in bambini affetti da autismo o ritardo psicomotorio (in associazione a diete di esclusione) e in bambini con sovraccarico di ferro per condizioni mediche come l’anemia drepanocitica e la talassemia o il trapianto di midollo osseo (i depositi ferrici in eccesso accelerano il catabolismo dell’acido ascorbico). Lo scorbuto è stato anche riportato in bambini alimentati esclusivamente con derivati del latte sottoposto a pastorizzazione che denatura l’ascorbato. A differenza della maggior parte dei mammiferi, i primati non dispongono dei sistemi enzimatici per convertire glucosio in acido ascorbico, o vitamina C, che deve quindi essere assunto con l’alimentazione (in particolare frutta e verdura). L’apporto di vitamina C dipende dalla preparazione del cibo dato che l’ossidazione può distruggere la vitamina C attiva. Il latte materno ne contiene un apporto adeguato.

La dose giornaliera consigliata (RDA) è 15-45 mg /die nei bambini, 75 mg/die nella maggior parte delle donne e 90 mg/die negli uomini. Durante la gravidanza o l’allattamento e negli anziani sono consigliate dosi pari a 120 mg/die. I fumatori necessitano di apporti superiori.

Pediatria numero 7-8 - luglio-agosto 2018

Distinte in 7000-8000 diverse condizioni, le malattie rare sono soprattutto patologie genetiche dalle complesse ricadute cliniche e psicosociali e colpiscono principalmente bambini e adolescenti. Richiedono un’assistenza plurispecialistica e un’articolata integrazione interdisciplinare e interprofessionale per una diagnosi corretta e tempestiva, un’idonea prevenzione, un’appropriata gestione clinica, terapeutica, riabilitativa e socio-assistenziale.

Il Concorso artistico – letterario e musicale – “Il Volo di Pegaso” fa parte delle attività di promozione alla partecipazione individuale e collettiva alla cultura intersettoriale e interistituzionale, che il Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), diretto da Domenica Taruscio, progetta e sostiene per ampliare l’informazione e accrescere la consapevolezza sulle malattie rare. Il Concorso, aperto ad amatori e professionisti, è articolato nelle sezioni di narrativa, poesia, pittura, scultura, disegno, fotografia, opera grafica digitale, composizione e interpretazione musicale. La giuria è composta da personalità di rilievo del mondo

artistico e culturale italiano. La X edizione, patrocinata dal Ministero dei Beni e Attività Culturali e Turismo, in collaborazione con l’Associazione senza scopo di lucro “MatEr – Movie, Art, Technologies & Research” e “Satisfiction” rivista di critica letteraria, è gemellata con il Festival internazionale di cinema a tema “malattie rare”. La cerimonia di premiazione si è svolta a Roma al Museo delle Civiltà (Muciv), proprio per sottolineare la integrazione tra arte, salute e scienza. In programma, i saluti di Filippo Gambari (direttore Muciv), del Presidente SIP Alberto Villani e di Simona Bellagambi (UNIAMO), alla Lettura di Amalia Egle Gentile e Domenica Taruscio sui “Dieci anni del Volo di Pegaso tra malattie rare e arti” sono seguite le presentazioni di Pierluigi Zoccolotti e Vincenza Ferrara (Università La Sapienza), Antonio Federico (Università di Siena), Angela Ruocco e Agata Polizzi (ISS) sui principi neurobiologici alla base della relazione tra arti letterarie, arti visive, musica e neuroscienze. L’entusiasmo dei vincitori e di tutti i partecipanti per il valore del Concorso ha dato nuova linfa alla pre-

Sono lieto di presentare la traduzione in italiano dell’ultima edizione del bestselling “Imaging in Pediatrics” di Merrow e Hariharan. Quando la casa editrice Edra mi ha proposto di prendere in considerazione il libro per una eventuale traduzione in italiano, ho manifestato le solite perplessità sui manuali generalisti (banali, incompleti, inutili) che sono svanite alla prima lettura. Nella mia pluriennale esperienza alla direzione delle radiologie dei due maggiori ospedali pediatrici italiani ho avuto la possibilità di osser-

Pediatria e imaging

Carlson Merrow A, Hariharan S Diagnostica per immagini in Pediatria Edra 2018

vare come le nuove generazioni apprezzino la comunicazione rapida, sintetica, schematica, poco discorsiva. L’impostazione di questo libro risponde perfettamente al fabbisogno sia di chi debba acquisire una visione globale della tematica sia di chi necessiti di una rapida consultazione di fronte ad un quadro patologico. L’approccio clinico radiologico da un lato migliora la cultura tecnicistica del radiologo dal­l’altro invoglia il clinico verso la diagnostica per immagini. Il libro si

News

parazione ad una successiva edizione di cui è imminente la pubblicazione del bando. La Mostra, con le opere della X edizione e una selezione di opere delle precedenti edizioni, è stata aperta al pubblico nelle sale del Museo delle Civiltà sino al 15 luglio 2018. Ad inaugurare, il Quartetto Guadagnini, circondato da suggestive quinte artistiche, ha eseguito con il rigore di sempre il Quartetto per archi n. 8 di Shostakovich, compositore-simbolo della sofferta difesa della libera creatività del­ l’artista. Rimandi storici, collaborazioni e sinergie moderne da intendersi come opportunità d’incontro e contaminazione tra salute e arte, sul tema delle malattie rare, esempio paradigmatico di complessità, diversità e forza interiore (Agata Polizzi, Centro Nazionale Malattie Rare, Istitu to Superiore di Sanità).

Per informazioni www.iss.it/pega e www.museocivilta.beniculturali.it

svolge per apparati e analizza le patologie tipiche dell’età pediatrica privilegiando gli aspetti specifici, non comuni per l’adulto. Le figure sono estremamente didattiche (perfettamente integrate) e le didascalie si integrano con il testo. I riferimenti bibliografici sono essenziali. Le singole malattie sono trattate in tavole progressive. In un primo settore (parole chiave) si sintetizzano terminologia, diagnostica per immagini e clinica. Successivamente si ampliano le stesse sezioni mantenendo l’ordine iniziale, aggiungendo elementi di etio-patogenesi. In questa nuova edizione completamente rivista e aggiornata, gli autori e il loro gruppo conducono mirabilmente il lettore attraverso le problematicità della radiologia pediatrica provvedendo l’essenziale attraverso un approccio semplice e svelto. (Prof. Paolo Tomà, Direttore del

Dipartimento di Imaging, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù). 

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Il Volo di Pegaso: le malattie rare si raccontano attraverso un Concorso artistico

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