AGENDA GEOGRAFIA





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Lezioni per un mondo sostenibile
● Didattica breve: lezioni segmentate in unità autosufficienti

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Lezioni per un mondo sostenibile
● Didattica breve: lezioni segmentate in unità autosufficienti
32
Lezioni per un mondo sostenibile
● Didattica breve: lezioni segmentate in unità autosufficienti
Coordinamento redazionale
Marco Mauri
Redazione e ricerca iconografica
Matteo Gorla, Studio Roveda Marelli Milano
Progetto grafico, copertina e impaginazione
Enrica Bologni, Studio Roveda Marelli Milano
Progettazione contenuti digitali
Marco Mauri, Giovanna Moraglia
Realizzazione contenuti digitali
Alberto Vailati Canta, bSmart labs
Cartine
LS International, Studio Aguilar
Immagine di copertina
Shutterstock
Referenze iconografiche
Shutterstock, Archivio Principato
Per le riproduzioni di testi e immagini appartenenti a terzi, inserite in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti.
Prima edizione: gennaio 2022
Printed in Italy
© 2022 - Proprietà letteraria riservata.
È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali), corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org
L’editore fornisce – per il tramite dei testi scolastici da esso pubblicati e attraverso i relativi supporti o nel sito www.principato.it – materiali e link a siti di terze parti esclusivamente per fini didattici o perché indicati e consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto l’editore non è responsabile, neppure indirettamente, del contenuto e delle immagini riprodotte su tali siti in data successiva a quella della pubblicazione, dopo aver controllato la correttezza degli indirizzi web ai quali si rimanda
Casa Editrice G. Principato http://www.principato.it
Via G.B. Fauché 10 - 20154 Milano e-mail: info@principato.it
La casa editrice attua procedure idonee ad assicurare la qualità nel processo di progettazione, realizzazione e distribuzione dei prodotti editoriali. La realizzazione di un libro scolastico è infatti un’attività complessa che comporta controlli di varia natura. È pertanto possibile che, dopo la pubblicazione, siano riscontrabili errori e imprecisioni.
La casa editrice ringrazia fin da ora chi vorrà segnalarli a: Servizio clienti Principato e-mail: info@principato.it
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LA STRUTTURA DEL TESTO
AGENDA GEOGRAFIA è un libro in 32 lezioni, adatto a un insegnamento della geografia nel biennio, agile e aggiornato
Nei primi tre temi sono affrontati argomenti di geografia generale con grande attenzione alle tematiche trattate
dall’Agenda 2030
Negli ultimi due temi di geografia regionale sono presenti, oltre all’Italia, l’Europa e i continenti, con un approfondimento su Stati Uniti e Cina.
Tutti gli argomenti sono aggiornati ai più recenti accadimenti, in primis la Brexit e i cambiamenti climatici in atto.
Ogni tema si apre con “Il tema in breve”, una mappa degli argomenti trattati nelle pagine seguenti (in carattere ad alta leggibilità), e si chiude con una pagina di Geo Debate, una doppia pagina di verifiche e un’Unità di Apprendimento per sviluppare più articolate competenze geografiche e interdisciplinari. Grande attenzione viene dedicata ai temi dell’educazione civica, sia all’interno delle lezioni (pagg. 12 - 14 - 16 - 19 - 34 - 35 - 37 - 39
-64 - 67 - 92 - 95 - 99 - 106 - 113 - 113 - 114 – 159), sia nelle Unità di Apprendimento (pagg. 24 -54 - 84 - 118 – 164).
Ogni lezione è organizzata (novità importante) in segmenti autosufficienti, tutti corredati di esercizi. Questo consente realmente una didattica breve, una delle metodologie più adatte alle attuali esigenze dell’insegnamento, esplicitamente sottolineata nelle linee guida ministeriali. All’interno della trattazione grande risalto è dato ai temi legati all’Agenda 2030, segnalati dal colore verde della pagina e dall’esplicito richiamo all’obiettivo dell’Agenda.
TAPPA 1 Comprendere e preparare il dibattito In Italia si calcola che il 60% del territorio sia a rischio di dissesto idrogeologico. Siamo di fronte a un problema di dimensioni enormi e che di anno in anno si sta aggravando. Da più parti si richiedono maggiori risorse e interventi da parte dello Stato. Possono bastare o serve fare di più?
1. Osserva le due foto e scegli fra le due quella che ti sembra maggiormente mostrare la capacità di intervenire per salvaguardare un territorio.
La vita sulla Terra TEMA 1 Una porzione foresta vergine equatoriale vista dal satellite.
La Terra costituisce un unico grande ecosistema in cui materiali organici e inorganici si integrano e creano le condizioni di vita ideali per le specie viventi. Nulla è stabile, tutto è in continuo inarrestabile movimento: il ciclo dell’acqua, i moti dell’atmosfera, tutto ciò concorre a creare il mondo che conosciamo. Un mondo sul quale gli interventi umani Lezione 1. Fasce climatiche e biomi Lezione 2. cambiamenti climatici Lezione 3. Terra e acqua
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COSA POSSIAMO FARE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO?
pareri che affrontano il tema del dissesto idrogeologico da punti di vista diversi:
1 La “base”, cioè noi italiani, fa troppo poco per monitorare accudire il territorio. I nostri nonni, per esempio, molto più che oggi vivevano in campagna e sulle pendici dei monti e sapevano benissimo di doversi prendere cura dell’ambiente circostante, senza bisogno di leggi norme che lo imponessero. Sapevano di dover tenere sgombri canali, controllare le frane, anche piccole, fare manutenzione di argini e sentieri. Era un modo per proteggersi da problemi più gravi in futuro. Oggi, viceversa, viviamo quasi tutti in città e sembriamo non aver consapevolezza alcuna del fatto che l’ambiente che ci circonda è “vivo” va gestito. Una gestione che può passare anche da semplici segnalazioni alle autorità di problemi o abusi, oppure dalla scelta di dedicare ore di volontariato al servizio della propria città o paese. (Roberto Roveda, Il fango di tutti in Unione sarda del 14 ottobre 2014) 2 Le città non possono essere lasciate da sole a fronteggiare impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che amplificano gli effetti di frane e alluvioni e che stanno causando danni al territorio e alle città, mettendo in pericolo la vita e la salute dei cittadini. Nonostante siano state messe in campo nuove politiche per la riduzione del rischio sul territorio, purtroppo ancora oggi non se ne vedono risultati. La dimensione dei problemi che vediamo nei territori legati alla fragilità idrogeologica del Paese, a una pianificazione e a una espansione urbanistica che spesso non ne tiene conto e a un clima che sta cambiando, è tale da obbligare a un cambio di strategia e di velocità degli interventi. Occorre un piano nazionale di adattamento e interventi coerenti coordinati. Per questo chiediamo al Governo di approvare il Piano nazionale, a cui devono seguire piani su scala regionale territoriale, in modo da aiutare Comuni, che devono individuare rischi e gli interventi prioritari di prevenzione. (Giorgio Zambetti, direttore di Legambiente in www.infobuild.it/ approfondimenti/italia-paese-rischio-frane-alluvioni-condono/)
2. Scegli ora le parole che ti potranno servire per illustrare il tuo punto di vista dalla lista: responsabilità personale interventi statali
- volontariato - senso civico - programmazione - piano nazionale per la cura del territorio - risorse economiche - attenzione dei cittadini
TAPPA 2 Partecipare al dibattito
1. Scegli il tuo punto di vista dopo aver letto questi due
2. Fai una ricerca su Internet per migliorare la tua informazione sull’argomento e poi fai una lista di tre argomenti a favore della tua posizione e tre a sfavore della posizione in cui non ti riconosci. TAPPA 3 Trarre le conclusioni Scrivi sul quaderno quanto emerso durante il dibattito in classe e trai le tue conclusioni.
EDUCAZIONE
di apprendimento ti guida a comprendere come l’acqua e la sua distribuzione sulla Terra rappresentino un elemento di importanza vitale per il nostro pianeta. Ti aiuta anche a comprendere il motivo di alcuni conflitti e, infine, a ragionare sul fenomeno dell’inquinamento idrico su come sia importante ridurre il nostro impatto ambientale facendo un uso responsabile dell’acqua e limitandone lo spreco
Oltre geografia sono interessate scienze della terra educazione civica italiano informatica inglese
Cartografia – Il ciclo idrogeologico – Gli ecosistemi – L’Agenda 2030
Comprensione del testo – Comprensione di una comunicazione video – Conoscenza del linguaggio cartografico – Lettura di un planisfero tematico – Lettura di tabelle e grafici – Utilizzo della rete Internet – Elaborazione di un testo
Lezione partecipata (in presenza o a distanza) – LIM – Video – Libro di testo – Laboratorio di informatica per ricerca in Internet – Lettura di articoli su carta stampata e online
Lettura del testo di geografia – Lettura di articoli – Indagine in Internet – Attività parallele delle varie discipline – Visione di un video in modalità Flipped classroom – Discussione di gruppo – Elaborazione di un testo per un cartellone pubblicità progresso
Dopo aver approfondito il ciclo idrogeologico e la distribuzione dell’acqua sul pianeta, utilizzando anche gli elementi acquisiti nel lavoro con le altre discipline, cerca su Internet materiali (video e articoli) riguardanti la questione “Evitare lo spreco dell’acqua”. Ti serviranno per conoscere comportamenti corretti da far conoscere.
Forma un piccolo gruppo con tuoi compagni e insieme costruite una mappa concettuale alla lavagna o alla LIM elencando liberamente temi e le parole sensibili che vi vengono in mente riguardo all’acqua. Organizzate a piccoli gruppi una visita alla società che distribuisce l’acqua potabile nella vostra zona. Create un breve testo per una brochure che spieghi come comportarsi per rispettare il fabbisogno d’acqua evitando gli sprechi.
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LEZIONE
EDUCAZIONE CIVICA
le persone che per motivi di sopravvivenza economica si spostano attraverso il deserto per arrivare alle coste del Mediterraneo e imbarcarsi verso Paesi europei. CONFLITTI Condizioni di vita peggiorate sono spesso alla base di tensioni sociali e conflitti La necessità di approvvigionamento di acqua può inoltre provocare scontri diplomatici e anche fisici tra Stati che condividono uno stesso fiume o lago (le guerre per l’acqua) Un esempio la gestione delle acque del bacino del Nilo, contese da ben otto Paesi africani. MALATTIE Il caldo estremo ha notevoli conseguenze sulla salute, favorendo la diffusione in aree più ampie di malattie come la malaria altre patologie tipiche delle zone tropicali. La siccità porta invece con sé carenza di igiene disturbi intestinali di varia gravità. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
4. Gli effetti sulle comunità umane COMPLETA LO STUDIO Scegli uno degli effetti negativi illustrati nel paragrafo. Approfondisci l’argomento cercando materiale in rete. Stila quindi una breve relazione contenente esempi concreti.
Per contenere i danni provocati dalle attività umane sull’ambiente, sono necessari accordi internazionali che coinvolgono tutti Paesi della Terra. PROTOCOLLO DI KYOTO Elaborato nel 1997 ed entrato in funzione nel 2005, l’accordo internazionale ha impegnato governi di oltre 180 Paesi ridurre la produzione di gas serra attraverso una serie di iniziative,
in futuro il cambiamento climatico potrebbe causare circa 250.000 decessi l’anno. INCENDI La carenza di precipitazioni amplia il problema degli incendi boschivi soprattutto nelle zone temperate dell’Europa centro meridionale, dell’America settentrionale e dell’Australia. In questi ultimi anni una delle aree più colpite stata la California: questo Stato americano, affacciato sul Pacifico, ha abitualmente un clima caldo e secco, ma il riscaldamento climatico ha ingigantito il rischio di incendi. Durante tutto l’arco del secolo scorso la California ha avuto 13 grandi incendi, mentre solo nell’arco del primo ventennio di questo secolo gli eventi disastrosi sono stati 50. PICCOLE ISOLE Il riscaldamento mette in difficoltà soprattutto le piccole isole tropicali, sia per la progressiva scomparsa delle barriere coralline sia per l’innalzamento del livello del mare che rischia di sommergere buona parte dei loro territori.
5. L’impegno internazionale COMPLETA LO STUDIO Informati sull’impegno degli studenti nelle scuole della tua città rispetto al movimento “Fridays for future”.
ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. FRIDAYS FOR FUTURE È chiamato così (in italiano Venerdì per il futuro il movimento internazionale fondato nel 2015 dalla studentessa svedese Greta Thunberg giovani che ne fanno parte manifestano per chiedere a governi istituzioni azioni concrete di lotta al riscaldamento globale. Il nome deriva dal fatto che, per un certo periodo, ogni venerdì gli studenti di oltre 100 Paesi hanno organizzato uno sciopero scolastico per esigere un impegno su alcune richieste precise: 100% di energia pulita proveniente da fonti rinnovabili e aiuti concreti ai migranti climatici.
L’acqua, il suolo e il sottosuolo rappresentano le principali risorse naturali del nostro pianeta. In abbinamento all’energia solare, infatti, essi determinano la presenza e la disponibilità di tutti gli elementi necessari per la sopravvivenza dell’umanità e lo sviluppo economico delle società.
Popolazione senza accesso all’acqua potabile in casa in area raggiungibile 1. L’acqua e la distribuzione sulla Terra
DISPONIBILITÀ L’acqua è certamente la risorsa più importante del nostro pianeta. Tuttavia, anche se oltre il 70% della superficie terrestre è ricoperto d’acqua, solo una piccolissima parte può essere utilizzata per il fabbisogno delle società umane, che per l’agricoltura e la sopravvivenza utilizzano unicamente acqua dolce Le aree con una grande disponibilità di acqua suoli fertili hanno sempre avuto buone probabilità di diventare importanti zone agricole. DISTRIBUZIONE La quantità d’acqua disponibile diversa da regione a regione ed determinata da diversi fattori. Fondamentali sono le condizioni climatiche la presenza d’acqua è conseguenza di piogge abbondanti, oltre che della capacità della vegetazione di trattenerla nel suolo, riducendo l’evaporazione. La distribuzione dell’acqua dolce sul pianeta non è uniforme: ci sono zone aride o semi-aride e zone con
Nel corso dei millenni, gli uomini e le donne si sono costituiti in società, hanno formato le loro culture e organizzato gli spazi in cui vivere. Il desiderio di potere politico ed economico ha fatto entrare le società in conflitto tra loro, determinando guerre e distruzioni. Ma la comunità internazionale ha anche prodotto gli anticorpi per tutto questo, creando organismi e programmi che lavorano per la pace lo sviluppo dei popoli. Lezione 4. Le diverse etnie Lezione 5. Città e spazi urbani Lezione 6. L’ONU Lezione 7. L’Agenda 2030 Lezione 8. L’Agenda 2030 e gli Obiettivi socio economici Lezione 9. L’Agenda 2030 e gli Obiettivi ambientali 25 La cittadinanza sul pianeta TEMA Immagine satellitare del porto di Rotterdam (Paesi Bassi). 2 @ Casa Editrice G. Principato
grandi bacini fluviali, ricche di precipitazioni e con ingenti depositi idrici nel sottosuolo. FABBISOGNO E PRELIEVO La capacità di rinnovamento delle riserve (sotterranee e in superficie) può essere ridotta se si effettuano prelievi più rapidi del tempo necessario al rifornimento naturale. Il fabbisogno d’acqua, infatti, cresce progressivamente con l’aumentare della popolazione e con l’intensificarsi della produzione agricola industriale.
COMPLETA LO STUDIO Osserva la carta della distribuzione dell’acqua e rispondi alle domande. Quali sono le zone della Terra con la maggior disponibilità d’acqua? b. In quali zone l’acqua più scarsa?
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la linea dell’Equatore che corrisponde alla circonferenza massima divide metà il globo: emisfero boreale nord emisfero australe sud. LATITUDINE paralleli sono circonferenze perpendicolari all’asse terrestre parallele all’Equatore (definito anche pao fondamentale). Sui paralleli si misura lache la distanza angolare di un punto dall’Equatore. Varia da 0° 90° nord da 0° a 90° sud. Tutti punti che si trovano lungo uno stesso parallelo hanno la stessa latitudine: ad esempio punti che trovano sull’Equatore hanno LONGITUDINE meridiani sono semicirconferenze che collegano Polo Nord al Polo Sud tagliano perpendicolarmente l’Equatore. Il meridiano fondamentale (o meridiano di Greenwich chiamato così dal nome della località inglese che attraversa in cui sorge un importante osservatorio astronomico. Sui meridiani si misura la longitudine che è la distanza angolare di un punto dal meridiano fondamentale misurata sul parallelo che passa per quel punto. Varia da 0° 180° est da 0° 180° Tutti punti che si trovano lungo uno stesso meridiano hanno la stessa longitudine:
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TEMA
IL TEMA IN BREVE 8
Lezione 1 Fasce climatiche e biomi 9
1 Gli elementi del clima • 2 I fattori del clima • 3 I biomi terrestri • 4 I biomi d’acqua 5 Gli ecosistemi
Lezione 2 I cambiamenti climatici 13
1 La temperatura terrestre • 2 I cambiamenti sul lungo periodo • 3 Gli eventi metereologici estremi • 4 Gli effetti sulle comunità umane • 5 L’impegno internazionale
Lezione 3 Acqua e terra 17
1 L’acqua e la distribuzione sulla Terra • 2 Il ciclo idrologico • 3 L’inquinamento idrico
4 Il suolo o terreno • 5 Il degrado dei suoli • 6 Il sottosuolo e le risorse naturali Verifica le conoscenze 21 Geo Debate 23 Unità di apprendimento 24
TEMA
Lezione 14 Le diverse etnie 27
1 Etnie e nazioni • 2 Le religioni • 3 Il mosaico linguistico • 4 Le famiglie linguistiche
Lezione 15 Città e spazi urbani 31
1 Definizioni degli spazi urbani • 2 Le città del Nord del mondo • 3 Le città del Sud del mondo
4 Sostenibilità urbana • 5 Città intelligenti e solidali • 6 Piano FAO per le “città verdi”
Lezione 6 L’ONU 35
1 Gli obiettivi dell’ONU • 2 Gli organi dell’ONU • 3 Le principali agenzie • 4 Altri organismi internazionali • 5 Organizzazioni Non Governative • 6 Le definizioni degli Stati
1 L’ Agenda 21 • 2 Gli obiettivi del Millennio • 3 L’ Agenda 2030 • 4 Laudato si’
1 Sconfiggere la povertà • 4 Fornire un’istruzione di qualità • 5 Raggiungere la parità di genere • 8 Garantire un lavoro dignitoso • 9 Promuovere innovazione sostenibile 10 Abolire le disuguaglianze • 11 Creare città e comunità sostenibili • 16 Garantire la pace e la giustizia • 17 Rafforzare la collaborazione mondiale
2 Sconfiggere la fame • 3 Garantire salute e benessere • 6 Garantire acqua pulita e strutture igieniche • 7 Garantire a tutti energia pulita • 12 Diffondere consumi sostenibili • 13 Combattere il riscaldamento climatico • 14 Proteggere mari e oceani • 15 Proteggere gli ecosistemi terrestri
Verifica le conoscenze 51 Geo Debate 53 Unità di apprendimento 54
TEMA
IL TEMA IN BREVE 56
Lezione 10 Lo spazio globalizzato 57
1 I settori globalizzati • 2 I protagonisti economici • 3 Non solo economia • 4 Pro e contro
Lezione 11 Il settore primario 61
1 Diversi tipi di agricoltura • 2 Agricoltura dei Paesi del Sud del mondo • 3 Agricoltura dei Paesi sviluppati • 4 Allevamento, pesca e acquacoltura • 5 Il sistema agroalimentare
6 Le tendenze del settore primario
Lezione 12 Le risorse energetiche 65
1 Le fonti non rinnovabili: petrolio e carbone • 2 Le fonti non rinnovabili: gas naturale e uranio • 3 Le fonti rinnovabili: acqua e vento • 4 Altre fonti rinnovabili
Lezione 13 Il settore secondario 69
La classificazione dei climi di Köppen Come si forma il vento
L’effetto serra Tornado e trombe d’aria
Il ciclo dell’acqua Parliamo di suolo
Le razze non esistono
Perché l’inglese è la lingua più parlata al mondo?
Come calcolare la propria impronta ecologica
Come funziona l’acquaponica
Le città verdi
La storia dell’ONU
La classifica ISU completa
L’economia circolare
Il mondo dei diritti
Da globale a locale
OGM e fame nel mondo
Le fonti energetiche
1 Caratteristiche dell’industria • 2 I modi della produzione
• 5 I nuovi poli produttivi
• 3 Industria 4.0
• 4 I Paesi di antica industrializzazione
• 6 I Paesi non industrializzati
Lezione 14 Il settore terziario 73
1 Caratteristiche del terziario
• 2 Commercio internazionale
4 Ricerca scientifica e quaternario
• 5 Turismo
• 3 Sistema finanziario
Lezione 15 I trasporti 77
1 Le reti dei Paesi sviluppati
• 2 Le reti nel resto del mondo
4 Le vie navigabili • 5 Smart mobility
• 3 Il trasporto aereo
Verifica le conoscenze 81 Geo Debate 83 Unità di apprendimento 84
L’industria manifatturiera nel mondo
Il turismo sostenibile
Il futuro della mobilità
TEMA
IL TEMA IN BREVE 86
Lezione 16 Il territorio italiano 87
1 Montagne, colline, pianure • 2 La linea costiera • 3 Fiumi e laghi d’Italia
4 Climi e ambienti
Lezione 17 Il sistema degli enti 91
1 La Regione • 2 Una rete policentrica • 3 Le cinque città più popolose
Lezione 18 Il patrimonio dell’UNESCO 95
1 La storia dell’UNESCO • 2 Il patrimonio italiano • 3 I siti misti
• 4 Il Patrimonio di saperi e memoria
Lezione 19 Economia e lavoro in Italia 99
1 La stuttura economica • 2 Lavoro e squilibri sociali • 3 Il settore primario
4 Il settore secondario • 5 Il settore terziario o dei servizi • 6 Le vie di comunicazione
Lezione 20 Territorio Europa 103
1 Montagne, colline, pianure • 2 Coste, isole e acque interne • 3 Climi e ambienti
4 I problemi ambientali
Lezione 21 Gli Europei 107
1 I confini • 2 Le città • 3 La demografia • 4 Le lingue • 5 L’ economia
6 Le vie di comunicazione
Lezione 22 L’Unione Europea 111
1 Che cos’è l’UE • 2 Le tappe dell’Unione • 3 Istituzioni UE • 4 La cittadinanza europea Verifica le conoscenze 115 Geo Debate 117 Unità di apprendimento 118
119
IL TEMA IN BREVE 120
Lezione 23 Asia fisica 121
1 Il territorio • 2 Fiumi e laghi • 3 Climi • 4 Ambienti
Lezione 24 Asia politica 125
1 Le regioni • 2 Gruppi etnici e lingue • 3 Popolazione e città • 4 L’economia
5 Le vie di cominicazione
Lezione 25 Cina 129
1 Il territorio e le regioni • 2 Climi e ambienti • 3 Gli insediamenti
4 La popolazione • 5 L’economia • 6 Le vie di comunicazione
Lezione 26 Africa fisica 133
1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 I problemi ambientali
Lezione 27 Africa politica 137
1 Le regioni • 2 Le città • 3 La demografia • 4 Gruppi etnici e lingue
5 L’economia • 6 Le vie di comunicazione
Lezione 28 America fisica 141
1 Il territorio • 2 Coste, isole e acque interne • 3 Climi e ambienti
4 I problemi ambientali
Lezione 29 America politica 145
1 Le regioni • 2 Le città • 3 La demografia • 4 Gruppi etnici e lingue
5 L’economia
Lezione 30 Gli Stati Uniti 149
1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 Gli insediamenti • 4 La popolazione
• 5 L’economia • 6 Le vie di comunicazione
Lezione 31 Oceania fisica e politica 153
1 Il territorio • 2 Climi e ambienti • 3 La popolazione • 4 Gli insediamenti
5 L’economia • 6 Le vie di comunicazione
Lezione 32 Artide e Antartide 157
1 L’Artide • 2 L’Antartide • 3 Il futuro dell’Artide • 4 Risorse e sfruttamento dell’Antartide
Verifica le conoscenze 161 Geo Debate 163 Unità di apprendimento 164
La carta delle coste taliane
Il dissesto idrogeologico
Due piccoli stati stranieri
I siti UNESCO
Futures of education
L’industria manifatturiera in Italia
Ecosistemi europei
Il futuro demografico dell’Europa
Quanto sai dell’UE?
Gli tsunami in Asia
Dalle risaie ai microchip
L’insostenibile inquinamento della Cina
L’acqua nascosta
I rifugiati nel mondo
I grandi parchi americani
La sfida del recupero ambientale
Religioni nelle due Americhe
Il sorpasso cinese
Salvare la barriera corallina
L’Italia in Antartide
1
reticolato
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La Terra costituisce un unico grande ecosistema in cui materiali organici e inorganici si integrano e creano le condizioni di vita ideali per le specie viventi.
Nulla è stabile, tutto è in continuo e inarrestabile movimento: il ciclo dell’acqua, i moti dell’atmosfera, e tutto ciò concorre a creare il mondo che conosciamo. Un mondo sul quale gli interventi umani continuano a incidere radicalmente.
Lezione 1. Fasce climatiche e biomi
Lezione 2. I cambiamenti climatici
Lezione 3. Acqua e terra
Le fasce climatiche (tropicale, temperata, polare)
A seconda delle aree climatiche, sulla Terra ci sono diversi BIOMI
Ogni bioma comprende vari ECOSISTEMI SIMILI
dipendono dai FATTORI DEL CLIMA
È causato principalmente dall’EFFETTO SERRA
che danneggiano l’ambiente e la vita sociale ed economica dell’umanità
Desertificazione
Scioglimento dei ghiacci
Innalzamento dei mari
Acidificazione degli oceani
Ecosistemi in pericolo
Eventi metereologici estremi
L’ACQUA è la principale risorsa del nostro pianeta
la sua distribuzione
è diversa nelle aree della Terra
dipende dalle condizioni climatiche
Altra risorsa fondamentale è il
Il SOTTOSUOLO è ricco di risorse naturali utili all’uomo
Distribuiti in modo non uniforme
La Terra è suddivisa in alcune fasce climatiche principali (intertropicale, subtropicale, temperata e polare) le cui caratteristiche si ripetono a nord e a sud dell’Equatore. Queste fasce comprendono diversi tipi di clima i cui elementi sono causati da specifici fattori. I climi determinano lo sviluppo dei biomi: estese aree caratterizzate da uno stesso tipo di vegetazione dominante e dagli habitat animali collegati.
Tropico del Cancro
Equatore
Tropico del Capricorno
LE GRANDI FASCE CLIMATICHE
1. Climi polari
2. Climi temperati
I principali elementi del clima (o dati climatici), utilizzati anche per le previsioni del tempo meteorologico, sono tre.
LA TEMPERATURA La temperatura dell’aria indica quanta energia solare viene immagazzinata dall’atmosfera. La differenza tra la temperatura massima e quella minima di una giornata è chiamata escursione termica giornaliera. La differenza tra la temperatura media del mese più caldo (luglio nel nostro emisfero) e di quella del mese più freddo (gennaio) è chiamata escursione termica annua.
LA PRESSIONE La pressione atmosferica è il peso dell’aria sulla Terra, tanto più grande quanto più si è vicino alla superficie terrestre. I venti sono causati dallo spostamento dell’aria tra punti che hanno pressione diversa, da un’area con alta pressione a un’area con bassa pressione.
3. Climi subtropicali
4. Climi intertropicali
Essa viene restituita alla superficie terrestre attraverso le precipitazioni (pioggia, neve, grandine) o per condensazione (rugiada).
Osserva la carta delle fasce climatiche e collega ciascuna descrizione al numero del clima corrispondente.
a. Le zone a clima • sono accomunate da scarsissime precipitazioni e da temperature elevate.
b. Le zone a clima • hanno precipitazioni abbondanti e temperature mensili superiori ai 15°.
Altro importante elemento è l’acqua contenuta nell’aria sotto forma di vapore acqueo; quando si condensa si creano le nubi e la nebbia.
c. Le zone a clima • sono caratterizzate da precipitazioni moderate e inverni più o meno rigidi.
d. Le zone a clima • hanno temperature sempre inferiori ai 10° e scarse precipitazioni.
Spesso clima e tempo atmosferico vengono usati come sinonimi, ma non sono la stessa cosa. Il clima è l’insieme delle condizioni metereologiche di una certa zona per lunghi periodi ed è influenzato da cinque fattori.
LA LATITUDINE Uno dei fattori principali è la distanza di una località dall’equatore, cioè la sua latitudine. Questa ha notevoli effetti sulla temperatura media annua. Quanto più ci si allontana dall’equatore, procedendo verso nord o verso sud, tanto più le temperature diminuiscono.
LA MARITTIMITÀ Un altro fattore importante è la distribuzione delle terre e dei mari, che determina il grado di marittimità o di continentalità di un luogo. Infatti, il clima delle località costiere è mitigato dalla presenza del mare, che
LE DIVERSE INCLINAZIONI DEI RAGGI SOLARI SULLA TERRA
angolo di incidenza
abbassa le temperature medie estive e innalza quelle invernali (effetto termoregolatore). Inoltre, le zone costiere risentono anche dell’influsso delle correnti oceaniche, calde o fredde, come ad esempio la corrente calda che proviene dal Golfo del Messico e lambisce l’Europa atlantica, producendo un innalzamento della temperatura di qualche grado. Quanto più ci si addentra all’interno dei continenti, tanto più il clima presenta elevate escursioni termiche annue (dette anche stagionali) e scarse precipitazioni.
LE CORRENTI MARINE Questi “fiumi” che scorrono negli oceani sono visibili a volte in superficie sotto forma di lunghe strisce dal colore più intenso di quello delle acque circostanti. Le correnti sono determinate dallo spirare di venti regolari sulla superficie del mare, ma soprattutto dalla diversità di temperatura, salinità e densità delle acque delle correnti rispetto alle acque circostanti. Infatti, le acque più calde e quelle meno salate sono più leggere e quindi tendono a salire, mentre le acque più fredde o salate, più pesanti, tendono a scendere verso i fondali marini. Le correnti calde riscaldano le coste, mentre quelle fredde raffreddano le temperature sulla terraferma.
raggi solari
IL RILIEVO Influisce sul clima anche l’andamento delle catene montuose, che possono deviare il movimento delle masse d’aria calda e fredda. Ad esempio, nell’Europa meridionale la disposizione delle catene alpine che bordano il Mediterraneo fa sì che l’influsso del mare si limiti alle regioni costiere; allo stesso tempo, esse costituiscono un’efficace barriera contro le correnti d’aria più fredda provenienti da nord.
L’ALTITUDINE Man mano che si sale in quota, la temperatura dell’aria diminuisce: di conseguenza il clima delle zone d’alta quota è in genere rigido. Anche una diversa esposizione al sole dei versanti montuosi può determinare importanti differenze climatiche.
Comprendiamo meglio perché la latitudine è il fattore principale da cui dipende il clima. Osserva il disegno e completa il testo con le parole mancanti.
Il clima dipende in gran parte dalla inclinazione dei sulla Terra. Poiché l’asse di rotazione della Terra è rispetto al piano dell’orbita, i raggi solari battono sulla con una inclinazione diversa da zona a zona. Le zone equatoriali o prossime all’Equatore ricevono il della luce e del calore, mentre le zone polari il
A seconda delle varie aree climatiche, sono diffusi sulla Terra diversi biomi.
TUNDRA È diffusa in Alaska, Canada e Russia. La sua caratteristica principale è il suolo perennemente gelato (permafrost): solo durante l’estate cresce rada la vegetazione e mancano le specie arboree.
TAIGA Chiamata anche foresta di conifere, è formata da abeti e larici; si trova a nord delle zone temperate, nelle aree settentrionali di Europa, Asia e America, dove il clima rigido dell’inverno ha temperature inferiori anche a -30 °C.
FORESTA TEMPERATA Si trova nelle regioni continentali a clima temperato; la vegetazione tipica è formata da piante di alto fusto generalmente decidue (cioè piante che perdono le foglie durante l’inverno) ma anche da sempreverdi.
MACCHIA MEDITERRANEA È diffusa nell’area mediterranea, nelle zone caratterizzate da inverni miti e umidi ed estati calde con scarse precipitazioni. Presenta una formazione vegetale arbustiva costituita da piante basse, legnose, perenni e resistenti alla siccità estiva.
STEPPA È formata da estese praterie, pochi alberi e una vegetazione prevalentemente erbacea; è tipica delle zone continentali più interne (in particolare della Russia europea
e asiatica), con forti escursioni termiche annue e precipitazioni non molto elevate, costituite da pioggia o neve.
DESERTO È un bioma presente in ogni continente tranne che in Europa; è caratterizzato dalla quasi totale mancanza di pioggia e dal fatto che il sole non è mai schermato da nuvole. Tuttavia, vi si trovano piante e animali per la presenza di acque sotterranee: quando queste affiorano si formano le oasi
SAVANA Questa formazione a prateria si trova nelle zone tropicali dove sono presenti due differenti stagioni (la stagione delle piogge e la stagione secca). La temperatura è alta tutto l’anno. L’erba è più resistente degli alberi alla siccità, rappresentando così la principale fonte di cibo per le numerose specie animali durante la stagione secca.
FORESTA PLUVIALE Si trova in prossimità dell’equatore (è detta anche foresta equatoriale) dove la temperatura e l’umidità sono molto elevate, e formano le condizioni ideali per lo sviluppo di alberi ad alto fusto e di un fittissimo sottobosco
CALOTTA POLARE È una massa di ghiaccio che copre il terreno di una vasta area geografica: si trova in Groenlandia (emisfero boreale) e Antartide (emisfero australe).
MARI E OCEANI Importanti negli equilibri del nostro pianeta sono anche i biomi dell’idrosfera, cioè i biomi acquatici. Troviamo biomi marini (o d’acqua salata) negli ambienti polari, compresa la banchisa, cioè le grandi masse di ghiaccio galleggiante, nelle grandi distese oceaniche, nei mari interni, nelle zone salmastre (le aree costiere dove si mischia acqua dolce e acqua salata). Sono biomi marini le scogliere coralline, formate dagli scheletri calcarei di milioni di coralli, presenti soprattutto nelle zone intertropicali, e le foreste di alghe, diffuse in tutti i mari, generalmente in prossimità delle coste.
ACQUE INTERNE Sono biomi d’acqua dolce i bacini fluviali e quelli lacustri
AMBIENTI E VIVENTI Ogni bioma comprende vari ecosistemi simili. Un ecosistema è costituito dall’interazione fra l’ambiente e gli esseri viventi che lo abitano. Un bosco, un prato, una spiaggia, anche gli spazi verdi di una città costituiscono ecosistemi dove convivono, legati da rapporti di tipo alimentare, diverse specie vegetali e animali.
ECOSISTEMI GRANDI E PICCOLI Gli ecosistemi possono avere dimensioni molto diverse: sono considerati ecosistemi sia un’estesa area forestale sia la cavità piena d’acqua e di vita di un albero che fa parte della stessa foresta (microecosistema).
SOSTENIBILITÀ E BIODIVERSITÀ Quando un ecosistema è in buona salute viene definito sostenibile dagli scienziati: significa che tutti gli organismi vivono in equilibrio e sono in grado di riprodursi. Un ecosistema sostenibile è caratterizzato da una elevata biodiversità, vale a dire da una grande varietà di organismi viventi. La diversità delle specie animali e vegetali e la varietà genetica all’interno della stessa specie sono infatti un elemento molto positivo per la salvaguardia
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Scopri dove si trovano le maggiori barriere coralline del pianeta.
del nostro pianeta: quanto più un ambiente è ricco di specie animali e vegetali diverse, tanto più è resistente alle malattie, all’invasione di altri organismi e ai cambiamenti climatici.
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1. Completa tu la definizione. Si dice che un’area è ricca di biodiversità quando .
2. Collega la parola giusta alla definizione. biomi • ecosistema • biosfera • ecologia
a. Si definisce la parte del nostro pianeta abitata dai viventi, o più precisamente l’insieme delle zone dove le condizioni ambientali permettono la vita.
b. La scienza che studia la biosfera e le sue caratteristiche è l’ .
c. I raggruppamenti che raccolgono al loro interno i luoghi del pianeta caratterizzati da una certa condizione ambientale o climatica sono chiamati
La presenza di una grande varietà di piante e specie animali permette la conservazione biologica anche dei piccoli ambienti (un bosco, uno stagno ecc.).
d. I biomi possono essere suddivisi in aree più limitate, non più legate a caratteristiche climatiche (che possono variare nel tempo), ma piuttosto collegate alle relazioni di stretta convivenza fra gli esseri viventi che le popolano (la cosiddetta componente biotica) e l’ambiente (componente abiotica). Questo insieme prende il nome di .
Il riscaldamento globale (definito spesso con il termine inglese di global warming) è la causa principale dei mutamenti climatici che nel periodo attuale stanno modificando le condizioni di vita delle specie viventi sul nostro pianeta. La comunità scientifica attribuisce questo cambiamento soprattutto alle emissioni nell’atmosfera terrestre di gas prodotti dalle attività umane.
Il mantenimento della temperatura terrestre su valori adatti alla vita è il risultato dell’azione combinata di alcuni fattori: l’irraggiamento solare, la presenza dell’atmosfera interno della Terra, l’effetto delle correnti oceaniche to serra.
EFFETTO SERRA Come in una serra, che trattiene il calore solare e permette di far crescere piante anche durante l’in verno, alcuni gas dell’atmosfera (vapore acqueo, anidride carbonica, metano e altri) intrercettano i raggi del sole man tenendo mediamente le temperature ideali per la vita della biosfera. Questo è un fenomeno naturale, ma se la quantità di gas è eccessiva, l’effetto serra si accentua e la temperatura terrestre, di conseguenza, diviene sempre più elevata.
CAUSE DEL RISCALDAMENTO Questo è quanto sta avvenendo dalla seconda metà del secolo scorso a causa delle attività umane che, soprattutto con il consumo di combustibili fossili, sono le principali responsabili di questo disequilibrio. I gas di scarico degli autoveicoli, i fumi prodotti dal riscaldamento delle case, le emissioni industriali formano uno schermo e impediscono lo scambio di calore con gli strati atmosferici più esterni. A tutto ciò si aggiunge anche la deforestazione di vaste aree boschive: i grandi alberi, infatti, hanno l’importante funzione di assorbire anidride carbonica.
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Osserva il grafico e rispondi.
a. Quale Paese emette i maggiori quantitativi di anidride carbonica?
b. Se consideriamo la popolazione, quale Paese ne emette maggiormente pro capite? Fai un rapido calcolo considerando i Paesi ai primi posti.