Nel Cuore delle Parole 4 - Percorsi facilitati

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classe

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Laura Stano • Flavia Zampighi

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Maria Rosa Benelli • Maria Rosa Montini

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Laura Stano • Flavia Zampighi

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Letture

Valentina Cammilli

4•5

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Quaderno di Scrittura

ARTE MUSICA

Imparare a scrivere bene Imparare a riassumere Laboratorio WRW (Writing and Reading Workshop) Laboratorio Giochi di parole

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Quaderno operativo integrato Grammatica visiva Logica Verifiche formative Percorsi interdisciplinari: riflessione linguistica e arte si incontrano

4

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Riflessione linguistica

Tipologie e Generi Storie con doppio finale Pensiero divergente Verifiche formative Mappe mentali Educazione civica Mindfulness Percorsi per imparare a: • pensare • gestire le emozioni

• Letture 4 • Riflessione linguistica 4 • Quaderno di scrittura 4 • Arte e Musica 4-5

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L. Stano • F. Zampighi

i t a ic f li p m e s i s r le o o c r r a p Pe

Laura Stano • Flavia Zampighi

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Le tecniche Le opere Emozione e arte Laboratori Gruppo Editoriale ELi

Educ Ability

Il piacere di apprendere

Oltre l’insegnamento

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Percorsi

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ISBN per l’adozione: 9788847307391

classe Laura Stano • Flavia Zampighi

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ISBN per l’adozione: 9788847307407

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Percorsi semplificati

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• Letture 5 • Riflessione linguistica 5 • Quaderno di scrittura 5

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INDICE IL TESTO NARRATIVO 2 La mappa del testo narrativo 4 Pandora 6 La storia potrebbe finire così... 8 Oppure così... 10 Verifica IL RACCONTO FANTASTICO 12 Strega e Orco 14 La storia potrebbe finire così... 16 Oppure così... 18 Verifica IL RACCONTO REALISTICO 20 Luca e l’amico speciale 22 La storia potrebbe finire così... 24 Oppure così... 26 Verifica IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO 28 La pertica di Marco 30 La storia potrebbe finire così... 32 Oppure così... 34 Verifica IL RACCONTO D’AVVENTURA 36 Si va al mare! 38 La storia potrebbe finire così... 40 Oppure così... 42 Verifica IL RACCONTO STORICO 44 Un incontro inatteso 46 La storia potrebbe finire così... 48 Oppure così... 50 Verifica

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IL RACCONTO DEL BRIVIDO 52 R come… rumori 54 La storia potrebbe finire così... 56 Oppure così... 58 Verifica IL DIARIO, LA LETTERA E L’E-MAIL 60 Il diario 61 La lettera 62 Un’incredibile avventura 64 La storia potrebbe finire così... 66 Verifica IL TESTO DESCRITTIVO 67 La mappa del testo descrittivo 68 Gemma 70 La storia potrebbe finire così... 72 Oppure così... 74 Verifica IL TESTO POETICO 76 Le caratteristiche del testo poetico 77 La scuola che cos’è? 78 Una scuola accogliente 79 Aeroplanino 80 Verifica IL TESTO ESPOSITIVO 82 La mappa del testo espositivo 83 La mano è lo strumento degli strumenti 86 Gesti per comunicare 88 Verifica IL TESTO REGOLATIVO 90 La mappa del testo regolativo 91 Una merenda speciale 92 Che cosa è importante a tavola 94 Verifica

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il testo narrativo

La mappa del testo narrativo IL TESTO NARRATIVO racconta

ha

una STORIA

dei PERSONAGGI

cioè dei FATTI che possono essere: • VERI, cioè accaduti nella realtà; •V EROSIMILI, cioè inventati ma che potrebbero accadere nella realtà; •F ANTASTICI, cioè che non possono accadere nella realtà.

che possono essere: • PERSONE; • ANIMALI; • COSE; e possono essere: • REALISTICI (veri o verosimili); • FANTASTICI. Il/La PROTAGONISTA è il personaggio più importante. I PERSONAGGI SECONDARI sono quelli che hanno un ruolo meno importante nella storia. si svolge

in un LUOGO

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in un TEMPO

c he può essere: • REALISTICO; • FANTASTICO.

che può essere: • DEFINITO, cioè preciso; • INDEFINITO, cioè vago.

Il luogo può essere descritto in modo DEFINITO (preciso) o INDEFINITO (impreciso).

Il tempo può essere: PRESENTE, PASSATO o FUTURO.

Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 34-35 di Nel cuore delle parole 4.

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il testo narrativo

IL TESTO NARRATIVO può essere raccontato

da un PERSONAGGIO INTERNO alla storia che racconta in prima persona.

da un NARRATORE ESTERNO alla storia che racconta in terza persona.

ad esempio

ad esempio

“Nell’armadietto era tutto come al solito. Mi liberai le spalle dallo zaino. Osservai attentamente l’armadietto, vidi un mucchio di libri e quaderni sullo scaffale...”

“Peter guardò il bambino che stava per colpirlo e gli venne in mente la festa di compleanno di tre settimane prima, quando Barry era stato tanto affettuoso e gentile.”

• Per ogni testo, scrivi se è vero, verosimile o fantastico.

“Napoleone nacque ad Ajaccio, in Corsica, nel 1769.”

“Marco cominciò a correre e si accorse che un drago lo seguiva.”

“Marco cominciò a correre e si accorse che un uomo lo seguiva.”

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il testo narrativo

• I personaggi • Il luogo

Pandora Pandora, una piccola volpe, viveva da sola, in una terra piena di cose rotte. Con quello che gli altri avevano buttato via, si era costruita una bella casetta. Ma nessuno andava mai a trovarla. Raccoglieva e riparava tutto ciò che poteva e faceva rinascere gli oggetti persi e dimenticati. Poi un giorno… qualcuno cadde dal cielo. Anche lui si era rotto, ma Pandora non sapeva come aggiustarlo. Così sistemò l’ospite più comodo che poteva e lo tenne al sicuro durante la notte.

Ospite: la persona o animale che si fa entrare in casa.

All’inizio l’ospite di Pandora era piuttosto debole. Ma con il passare del tempo diventò più forte. Iniziò a saltellare in giro e poi a volare per brevi tratti. Ben presto Pandora non riuscì più a stargli dietro. Però tornava sempre a casa, portando doni da Paesi lontani. Finché una volta non tornò. Pandora era di nuovo sola. Credeva che le si sarebbe spezzato il cuore…

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 35 di Nel cuore delle parole 4.

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il testo narrativo

Ma giorno dopo giorno, il mondo le sembrava un po’ meno grigio. Poi, una mattina, Pandora si svegliò con il calore del sole… e con il cinguettio degli uccellini… in una terra piena di vita.

IN BREVE • PROTAGONISTA: Pandora. • CHE COSA FA: aggiusta cose rotte.

Ugo Pirro, Mio figlio non sa leggere, Rizzoli

ATTIVITÀ • Collega ogni personaggio al suo nome.

OSPITE

PANDORA

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il testo narrativo

Variopinti: di tanti colori.

La storia potrebbe finire così... Intorno a Pandora tutto era meraviglioso: era primavera e il prato era pieno di fiori variopinti sui quali svolazzavano felici api e farfalle. Il cielo era azzurro e il sole sorrideva a lei. Ma Pandora non vedeva nulla di tutto questo! Anche se il mondo le pareva un po’ meno grigio, rimaneva sempre un mondo buio e triste. Pandora continuava a pensare al suo ospite, al tempo trascorso con lui. Pensava alle tante ore passate in volo insieme, teneramente accoccolata tra le sue ali: non si era mai sentita così felice.

IN BREVE • PROTAGONISTA: Pandora. • CHE COSA SUCCEDE: finale triste.

Non riusciva più a riparare le cose rotte, non riusciva più a far rinascere gli oggetti persi e dimenticati. Si era convinta che fosse stato l’ospite ad aiutare lei e non capiva che invece era avvenuto il contrario: lei lo aveva aiutato a guarire. Non capiva che lui si era comportato male e l’aveva lasciata sola senza neppure salutarla. E così Pandora rimase triste per sempre. Laura Stano

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 36 di Nel cuore delle parole 4.

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il testo narrativo ATTIVITÀ • Riordina le immagini. Numera 1 e 2.

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il testo narrativo

Oppure così... Intorno a Pandora tutto era meraviglioso: era primavera e il prato era pieno di fiori variopinti sui quali volavano felici api e farfalle. Il cielo era azzurro e il sole sorrideva a lei: Pandora si sentiva contenta di tutta quella meraviglia che la circondava. Certo, le mancavano tanto le chiacchierate con il suo ospite e le ore magiche trascorse in volo con lui, ma c’erano tanti altri amici con cui poter parlare, primi fra tutti Farfalla e Scoiattolino. Poi un giorno le venne un’idea: avrebbe imparato a volare da sola!

IN BREVE • PROTAGONISTA: Pandora. • CHE COSA SUCCEDE: finale felice.

Si costruì un paio d’ali: erano fragili, delicate, ma erano bellissime. E un pomeriggio Pandora spiccò il suo primo volo. Così si rese conto che non aveva bisogno di nessuno per poter volare: come mai non l’aveva capito prima? Il cuore di Pandora iniziò ad aggiustarsi e insieme a lui tornarono ad aggiustarsi le tante cose rotte che incontrava sul suo cammino. Ritornarono giorni felici. Laura Stano

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 37 di Nel cuore delle parole 4.

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il testo narrativo ATTIVITÀ • Osserva le immagini e scrivi una breve frase per ognuna.

............................................................................

............................................................................

.................................................................................

.................................................................................

............................................................................

............................................................................

.................................................................................

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Verifica

Una nuova mister

• I personaggi • Il luogo

A scuola il maestro Juan Carlos prende la parola: – Eva ha ragione. Non sta scritto da nessuna parte che una donna non possa fare l’allenatore. Luca potrebbe dire che le donne allenano le squadre femminili. E ha ragione.

Professioni: lavori come il fornaio, la dottoressa, l’ingegnere, l’insegnante.

Nel gioco del calcio, come in altre professioni, il pregiudizio di genere non è ancora stato superato, cioè c’è ancora chi pensa che uomini e donne abbiano capacità diverse. – Che cos’è questo pregiudizio di genere? – ha chiesto Matteo. – Una bella domanda! – ha detto il maestro. – Diciamo che per moltissimi anni, le donne, in quasi tutte le civiltà, sono state considerate inferiori agli uomini e non hanno partecipato alla politica, all’economia della società. Pensate che fino a settanta anni fa, in Italia, le donne non avevano il diritto di votare alle elezioni.

Pregiudizio di genere: idea negativa, sbagliata su un uomo o su una donna. Inferiori: meno importanti. Ottenuto: avuto. Salario: stipendio, soldi guadagnati per il lavoro fatto. Garantita: sicura, certa.

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Dal 1968, le donne hanno ottenuto la parità di salario, cioè di essere pagate come gli uomini per lo stesso lavoro. – Che vuoi dire, maestro? – ho chiesto alzando la voce. – Che le donne e gli uomini che fanno lo stesso lavoro non prendono lo stesso stipendio? – Purtroppo per alcuni lavori, l’uguaglianza di salario tra uomini e donne non è garantita. – Secondo me è giusto, noi maschi siamo più forti e più coraggiosi delle donne – ha detto Luca.

Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 52-53 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica

– Come facciamo a fargli capire che sbaglia? – Dimostrandogli che si sbaglia – ha risposto il maestro. – Tu, Eva, farai l’allenatore. – Voglio essere chiamata “la Mister”. AA.VV., NOI siamo il futuro, Raffaello Ragazzi

verifica d elle com petenze

• Chi sono i personaggi? Il maestro, i suoi alunni e alunne. La nonna e il nonno. • Questo testo narrativo è: fantastico. realistico. • La storia è narrata: in prima persona. in terza persona. • In quale luogo si svolge la vicenda?

...........................................................................................................................

• Collega le frasi. Juan Carlos Eva, Matteo e Luca I bambini discutono Eva farà

la Mister, cioè l’allenatrice della squadra di calcio. è il maestro. sono compagni di classe. sull’uguaglianza tra uomini e donne. 11

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il racconto fantastico

Il RACCONTO FANTASTICO è un testo narrativo che ha almeno un elemento fantastico: nella storia può esserci un personaggio fantastico (come un mago), può accadere qualcosa di fantastico (come un incantesimo) o, ancora, il racconto si può svolgere in un luogo fantastico.

• I personaggi • Il luogo

Strega e Orco Domani sarà il primo giorno di scuola e Strega è indaffarata perché sta preparando una sorpresa per i bambini e le bambine della scuola “Piccolo Bosco”. Ciascuno di loro troverà sul banco un mazzo di fiorellini profumati. Lei è così: una strega buona con un cuore dolce come lo zucchero filato. Per questo si sta recando al di là del bosco a raccogliere tanti fiori colorati. Nel tragitto le fanno compagnia gli amici Coniglietto, Topolino e Scoiattolo. Strega ha indossato il suo abito viola, quello elegante, perché spera di incontrare Orco, di cui è innamorata da tanto tempo. In testa ha messo il cappello nero, con un nastro dello stesso colore del vestito. Si sente meravigliosa e piena di speranza. Orco è: buono, generoso, intelligente. Taglia la legna per i nonnini, aiuta gli animaletti del bosco, dà una mano alla mensa dei poveri e scrive pure poesie: un Orco-cuor-gentile! Appena superato il prato al di là del bosco, Strega lo vede: Orco è proprio di fronte a lei. Il cuore di Strega batte a più non posso per l’emozione… ma Orco abbassa lo sguardo e si allontana, senza neppure salutare. Strega ci rimane malissimo.

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 61 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto fantastico

Perché mai Orco si è comportato così?

Capelli a spinacio:

– Non sei abbastanza bella per lui! – le dicono Coniglietto, Topolino e Scoiattolo. – Con il nasone e i capelli a spinacio, come potresti mai piacergli? – Devo assolutamente diventare bella! – dice Strega, le cui speranze sono svanite in un nanosecondo!

Svanite: scomparse, non ci sono più.

Strega si dimentica della ragione per cui sta andando al di là del bosco e ha in testa una sola cosa: diventare bella. Detto fatto! Abracadabrabrumbrumfarfallum… Laura Stano

IN BREVE • PROTAGONISTA: ................................................. • DOVE: ................................................. • CHE COSA SUCCEDE: incontra Orco e lui va via senza salutare.

ATTIVITÀ • Indica con una ✘ se la frase è vera o falsa. VERA

FALSA

Strega ha un cuore dolce come zucchero filato. Strega indossa un abito verde. Orco è buono, generoso, intelligente. Orco saluta strega. 13

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il racconto fantastico

• I personaggi • Il luogo

La storia potrebbe finire così... … I capelli a spinacio diventano riccioli biondi, il nasone diviene un nasino all’insù, l’abito viola si trasforma in un abito d’oro e al posto del cappello ha una corona di diamanti. Ma anche il cuore buono è cambiato: ora nel petto batte una piccola e fredda pietra. E infatti la nuova Strega si è dimenticata dei bambini e delle bambine della scuola “Piccolo Bosco”. In quel momento passa di lì Orco. – Scusa, hai visto Strega? Devo regalarle questi fiori. – Sono io, non mi riconosci? – risponde lei. – Non dire sciocchezze! La mia Strega ha un simpatico nasone e dei singolari capelli a spinacio; indossa un meraviglioso abito viola e un cappello con il nastro viola.

IN BREVE • PROTAGONISTA: .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... .......................................................

La mia Strega è meravigliosa dentro e fuori e non dimenticherebbe mai nessuno. Tu non sei la mia Strega! Dette queste parole, Orco si gira e se ne va, lasciando Strega da sola al di là del bosco. Laura Stano

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 62 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto fantastico ATTIVITÀ • Disegna e colora Strega.

• Indica con una ✘ se la frase si riferisce a Strega o a Orco.

STREGA

ORCO

Si trasforma in una strega bellissima ma dal cuore freddo. Vuole regalare dei fiori a Strega. Resta sola nel bosco. Cerca Strega dal nasone e i capelli a spinacio. Si gira e se ne va via. 15

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il racconto fantastico

• I personaggi • Il luogo

Oppure così... … I capelli diventano riccioli biondi, il nasone diviene un nasino all’insù, l’abito si trasforma in un abito tutto d’oro e al posto del cappello ha una corona di diamanti. Ma anche il cuore è cambiato. E infatti la nuova Strega si è dimenticata dei bambini e delle bambine della scuola “Piccolo Bosco”. In quel momento passa di lì Orco. – Scusa, hai visto Strega? Devo regalarle questi fiori. – Ma sono io, non mi riconosci? – risponde lei. – Mi prendi per sciocco? La mia Strega ha il nasone, i capelli a spinacio e un cuore immenso! Mi piace tanto che prima, per l’emozione, sono fuggito! Tu non sei la mia Strega! – dice Orco. A quel punto Strega si guarda allo specchio: non si riconosce. Pensa ai bambini e alle bambine che ha deluso: “Che orrore! Questa non sono io!”. Con un colpo di bacchetta magica, Strega torna com’era e corre alla scuola “Piccolo Bosco”. E lì c’è Orco, che ha preparato la merenda per tutti. Orco la riconosce subito e la accoglie con un sorriso. – Strega, scusa se questa mattina non ti ho salutata, ma ero molto emozionato. Tieni, questi fiori sono per te. Laura Stano

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 63 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto fantastico ATTIVITÀ • Completa con un disegno e infine con una breve frase.

Scusa, hai visto Strega?

Orco non riconosce Strega.

Strega torna com’era.

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Verifica

• I personaggi • Il luogo

Flossi e Bessi abitavano alla “Radura Felice”. O almeno questo era il nome stampato sulle scatole delle uova. In realtà si trattava di un capannone molto lungo, con tante gabbie per i polli. Il pollaio era pieno di galline. Quel giovedì cominciò come ogni altro giorno. Quando alle sette del mattino le lampade si accesero da sole (non c’erano finestre nel capannone), le galline tirarono fuori le teste da sotto le ali e aprirono gli occhi sbattendo le palpebre per la tanta luce.

Mangime: mangiare per gli animali.

– Oh, guarda – esclamò Bessi, – colazione! – Lo diceva ogni giorno, proprio quando il macchinario si accendeva: il nastro trasportatore incominciava a muoversi e, dopo poco, il mangime passava davanti alla loro gabbia. Per riuscire a beccarlo, le galline dovevano spingersi contro la grata e stare, a turni, l’una sul collo dell’altra.

Taccola: tipo di uccello.

Una piccola figura, lucida e nera, spuntò dalla porta. Era una taccola! Con fare curioso si guardò intorno e decise poi di entrare. La taccola vide sul lato destro della gabbia un bottone di metallo lucente. La taccola decise di prenderselo. Le taccole non sanno proprio resistere agli oggetti luccicanti! Con un bel colpo di testa cercò di farlo saltare, ma il bottone non si staccò. Provò tante volte, e improvvisamente, l’oggetto di metallo ruotò verso l’alto, fece clang e lo sportello della gabbia si aprì…

Lucente: lucido, splendente.

Immobili: ferme. 18

Alla “radura felice”

Flossi e Bessi rimasero completamente immobili. E fu lì che la taccola ebbe un’idea.

Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 72-73 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica

– Care ragazze, visto che ho aperto la vostra gabbia, non vi andrebbe di accompagnarmi fuori a fare colazione? – Fuori dove?– chiese Bessi, confusa. – Intendi forse dire che c’è un altro pollaio al di là della porta? – chiese Flossi. La taccola era senza parole. – Perché non guardate voi stesse? – disse. – Potete sempre tornare indietro nel caso non troviate nulla di buono… John Yeoman - Quentin Blake, Piume in libertà, Camelozampa

verifica d elle com petenze

• Questo testo è: fantastico. realistico. • Il luogo è: reale. fantastico. • I protagonisti sono: la taccola. Flossi e Bessi. • I personaggi sono: animali reali, ma che fanno cose fantastiche. animali fantastici. • Qual è l’elemento fantastico che caratterizza i personaggi del racconto? Sono animali reali, ma con caratteristiche di fantasia. Sono animali fantastici. • Il tempo è: preciso. indefinito. • La storia è narrata: in prima persona. in terza persona.

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il racconto realistico

• I personaggi • Il luogo

LUCA E L’AMICO SPECIALE Io sono Luca e Rossino è il mio pesciolino. Siamo quasi uguali. Io ho i capelli rosso ciliegia con un piccolo ciuffo marrone e sulle guance ho tanti puntini rossi. Rossino è come una fragola matura. Ma non ha tanti puntini. Ne ha uno solo, sulla punta della pinna destra. Mamma e papà arrivano a casa tardi e mi fanno tante domande. Come è andata a scuola? Che cosa hai fatto di bello? Che cosa hai mangiato? Tutte quelle domande mi fanno girare la testa. Ma da quando è arrivato Rossino, la mia vita è cambiata… Solo Rossino mi capisce. Mi guarda con i suoi occhioni e ha sempre tempo per me. Parliamo tanto, a modo nostro. Quando vuole dire di sì, salta dritto verso il cielo. Quando ha fame fa il morto sul pelo dell’acqua. Quando poi è molto felice fa le bolle a più non posso.

IN BREVE • PROTAGONISTI: Luca e Rossino. • CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... .......................................................

Un brutto giorno è arrivato un gatto un po’ magro e spelacchiato. L’ho visto: era immobile come una statua e guardava dall’alto il mio Rossino. – Aiuto! – ho urlato subito forte forte. Ma Rossino se l’era già cavata benissimo. Un doppio spruzzo d’acqua là sul naso nero del gatto. Eccoti sistemato, brutto gatto cattivo! Emanuela Orlandini, Rosso Rosso Clic!, La Spiga

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 77 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto realistico ATTIVITÀ • Disegna i personaggi.

LUCA

ROSSINO

• Collega il disegno alla frase.

È molto felice.

Vuol dire sì.

Ha fame.

• Come si comporta il gatto per catturare Rossino? Resta immobile come una statua e poi… zac. Miagola vicino all’acquario. • Come si comporta Rossino quando il gatto lo vuole catturare? Gli spruzza l’acqua sul naso. Lo colpisce con la coda. 21

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il racconto realistico

La storia potrebbe finire così...

• I personaggi • Il luogo

Il gatto, spaventato dalle mie urla e disturbato dallo spruzzo dell’acqua, scappa a zampe levate.

A zampe levate: di corsa. Ghigno:

Balza: salta. Trambusto: confusione. Recipiente: contenitore.

IN BREVE • PROTAGONISTA: .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: cade l’acquario e .................................................. .......................................................

Dopo due giorni, in casa, il gatto riappare. È fermo, immobile e osserva il pesciolino dall’alto con un ghigno sotto i baffi. Io sono purtroppo lontano da loro e osservo paralizzato la scena… Pluf! Splash! Il gatto balza sul piccolo acquario e immerge una zampa nell’acqua… Io corro, urlo, ma l’acquario nel trambusto cade a terra spargendo ovunque acqua e schegge di vetro. Vedo Rossino saltare sul tappeto impazzito e il gatto rincorrerlo. Con un balzo riesco a prendere Rossino tra le mani: è salvo! Corro in cucina alla ricerca di un recipiente dove mettere l’acqua e Rossino. Resto a guardarlo nella sua nuova casa: è fermo, non fa le bolle, non è felice. Resta così tutto il giorno e anche i giorni successivi. Domani andrò con la mamma a comprare un nuovo acquario con il coperchio! Speriamo che Rossino stia meglio. Alla fine, Luca capisce che Rossino potrebbe non essere mai più felice. Flavia Zampighi

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 78 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto realistico ATTIVITÀ • Circonda i nomi comuni di animale presenti nel testo. • Perché Rossino è triste? Non ha più il suo acquario. Vuole essere libero. • Indica con una ✘ se la frase si riferisce al gatto o al pesciolino.

GATTO

PESCIOLINO

È fermo, immobile e osserva. Salta sul tappeto, impazzito. Fa un ghigno sotto i baffi. Non è felice.

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il racconto realistico

• I personaggi

Oppure così... Una notte ho sognato che dalle pinne spuntavano a Rossino due minuscole braccia, con le mani e anche le dita. Poi le gambe e… insomma, diventava un bambino proprio come me! Ha ragione il nonno. Tutti gli animali devono vivere in libertà. Gli scoiattoli nel bosco, i leoni nella giungla, gli squali nel mare, le aquile in cielo e… i pesci rossi nello stagno!

Confidare: raccontare.

IN BREVE • PROTAGONISTI:

Ho deciso. Devo liberare Rossino nello stagno del parco vicino a casa. In questo modo non si sentirà più solo e potrò andarlo a trovare tutte le volte che posso oppure quando avrò bisogno di un buon amico al quale confidare tutti i miei segreti. Sono sicuro che Rossino appena mi vedrà nuoterà verso di me, pronto a salutarmi e ad ascoltarmi. Penso che sarà felice con i suoi nuovi amici, ma soprattutto… sarà libero! Luca è convinto che la libertà renderà Rossino felice. Emanuela Orlandini, Rosso Rosso Clic!, La Spiga

....................................................... .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... .......................................................

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 79 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto realistico ATTIVITÀ • Disegna come si trasforma Rossino nel sogno di Luca.

• Dove vivono questi animali? Collega.

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Verifica

• I personaggi • Il luogo

Zappettare:

Concimare:

Potare:

Raddrizzare:

Innaffiare:

Persiana:

GLI STIVALI DELLA NONNA Mia nonna fa l’orto. Le piace zappettare, concimare, potare, raddrizzare, innaffiare e raccogliere verdure e ortaggi. Le piace sfilare una carota, scuotere la terra attorno, lavarla bene al rubinetto e offrirla a me. Qualche tempo fa mi ha regalato degli stivali di gomma simili ai suoi. I suoi sono verde scuro, di plastica dura. I miei sono di un verde più chiaro, di plastica un po’ più morbida con stampati dei ravanelli. Nonna ha rotto un osso. Il più lungo del corpo. Quello della gamba. Ora è in ospedale e domani sarà operata. Mamma mi ha detto che non sentirà dolore. I medici la faranno dormire. La notte mi sveglio e vado nel letto della mamma. Nemmeno lei dorme. La trovo con un libro aperto. Papà è partito e nonna è in ospedale. – Vieni – mi dice, scostando la coperta. – Pensi alla nonna? – Uh uh! – dice togliendosi gli occhiali. – Però adesso è ora di dormire. Non ti devi preoccupare. Le ho fatto compagnia mentre cenava e stava proprio bene. Mi accoccolo vicino al corpo caldo della mamma. Mi abbraccia. Piove. La mamma si alza a chiudere una persiana rimasta aperta. Si vedono i lampi illuminare il cielo. La stanza diventa buia.

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 88-89 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica

Sono molto stanca e mi addormento. Mi sveglio. Fuori non piove più. La mamma è già alzata. Mi ha preparato la colazione. Ha messo sulla sedia tutto il necessario. Non vedo le scarpe. Vado a cercare nella scarpiera gli stivali di gomma. Arrivo a scuola con i miei stivali di gomma e mi rendo conto che tutti li guardano, perché ora nel cielo c’è il sole. Ma io penso all’operazione della nonna Silvia Vecchini - Arianna Vairo, Jole, Topipittori

verifica d elle com petenze

• Questo testo è: fantastico.

realistico.

• La storia è narrata: in prima persona.

in terza persona.

• I fatti si svolgono in un luogo: reale.

fantastico.

• I personaggi sono: persone reali, ma con caratteristiche di fantasia. persone reali, che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni. • La protagonista è: la nonna.

la bambina.

• Il tempo in cui si svolgono i fatti è: presente.

passato.

• Sottolinea tra questi verbi l’unico nome. zappettare • concimare • fiore • potare • raddrizzare • innaffiare 27

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il racconto o ic autobiograf

Nel RACCONTO AUTOBIOGRAFICO l’autore/l’autrice è anche il/la protagonista del testo e narra la propria vita, quindi fatti veri. Per questo il racconto autobiografico è scritto in prima persona e parla del tempo passato.

• I personaggi • Il luogo

La pertica di Marco Mi sforzo, sudo, le mani si aggrappano alla pertica e provo a incrociare le caviglie attorno a quel palo di acciaio. Non mi arrendo, ma non mi sposto di un centimetro e resto appeso a quella pertica come un salame. Mi sento puntati addosso gli sguardi del resto della classe e soprattutto penso con angoscia a Tiziano, Lele, Rik e Mauri. No, no. Non riesco e mi ritrovo sul pavimento della palestra. Mi chiamo Marco, ma questo è secondario, io per tutti sono “il ciccione della 1a F”. Forse qualcuno pensa che io sia sordo, perché spesso parlano di me immaginando che io non ascolti; invece sento tutto. Non tutti sono così, ma quando quel gruppetto mi prende di mira, nessuno osa fiatare, preferiscono far finta di niente oppure sorridono, per evitare che il gruppetto possa prendersela anche con loro. Mary la conosco fin dalla Scuola Primaria e non condivide per niente quello che mi fanno.

Pertica:

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Quella sera sento l’arrivo di un messaggio di Mary nel cellulare. C’è anche allegato un video: “Ciao Marco, quegli sciocchi, mentre oggi tentavi di fare la pertica, hanno girato un video. Si stanno davvero comportando male”. Sento il cuore che batte più in fretta e vorrei non vedere… invece clicco sul filmato.

Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 99 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto autobiograf ico

In primo piano ci sono io che fatico sulla pertica. Nel frattempo Mary mi ha inviato gli screenshot dei commenti: una serie di considerazioni poco carine. Vado a letto, ma non riesco a chiudere occhio per tutta la notte o quasi. Luca Pagliari, Storia di Marco in #CUORICONNESSI vol. 4, Poligrafici Il Borgo

ATTIVITÀ

• Osserva i disegni e scrivi i nomi.

Il protagonista, cioè il personaggio più importante è …..........................…………

Gli altri personaggi sono ………….......... ..............................................………..................…….

• Questo brano è autobiografico perché Marco racconta ........................................... ....................................................................................................................................................................... • Indica con una ✘ se la frase è vera o falsa. VERA

FALSA

Marco deve salire su una pertica. La storia accade durante l’ora di italiano. Marco viene preso in giro da alcuni compagni di classe. Mary è amica di Marco. 29

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il racconto o ic autobiograf

La storia potrebbe finire così...

• I personaggi • Il luogo

Sono le sette quando mamma mi viene a svegliare. Mi dà uno sguardo e capisce che c’è qualcosa che non va. Sto per raccontarle tutto, ma poi ho paura. – Mamma, temo di essermi preso l’influenza, devo stare a casa. Resto a casa e piango. Penso a che cosa fare. Ecco che arriva l’idea: domani riprenderò uno dei bulli mentre è in bagno e poi posterò il video sulla chat di classe. Quando la mamma torna mi misura la temperatura: niente febbre. Mi chiede che cosa succede, ma io mantengo il silenzio e intanto penso a come mettere in atto il mio piano.

IN BREVE • PROTAGONISTI: ....................................................... .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... .......................................................

• FINALE TRISTE: ....................................................... .......................................................

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Il giorno successivo nascondo il telefonino con il registratore dei video acceso in un angolo del bagno dei maschi, poi mi allontano. All’intervallo Rik, quello che mi ha ripreso sulla pertica, va in bagno. Appena esce corro a riprendere il mio cellulare: è fatta! Posto il video sulla chat di classe. La mia vendetta è servita. Però… io non sto affatto meglio. Anzi! L’indomani, al mio arrivo a scuola, scopro che Mary ha fatto vedere i due video ai suoi genitori e loro li hanno mostrati al Dirigente scolastico. Ora siamo convocati in presidenza: tutti quanti. Io che ero la vittima, invece di avere giustizia, mi sono vendicato da solo e sono diventato esattamente come loro. Laura Stano

Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 100 di Nel cuore delle parole 4

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il racconto autobiograf ico ATTIVITÀ • Marco finge di stare male per: stare a casa da scuola. andare al parco. • Marco decide di vendicarsi? Sì. No. • Qual è la vendetta di Marco? Fare un video a Rik mentre è in bagno. Rubare l’astuccio a Rik. • Ti piace questo finale? Perché? ..................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................

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il racconto o ic autobiograf

• I personaggi • Il luogo Bullismo: si verifica quando un bambino o una bambina subisce prepotenze da parte di uno/a o più compagni/e. Spesso i bulli e le bulle si divertono a prendere di mira sempre lo stesso bambino o la stessa bambina. IN BREVE • PROTAGONISTI: ....................................................... .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... .......................................................

• FINALE FELICE: ....................................................... .......................................................

Oppure così... Sono le sette quando mamma mi viene a svegliare. Mi dà uno sguardo e capisce che c’è qualcosa che non va. Comincio a piangere. Le racconto tutto, e finisco con il mostrarle il video che mi ha inoltrato Mary la sera prima. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sento meglio, più leggero, meno impaurito. Mamma dice: – Adesso andiamo a scuola. Il Dirigente scolastico ascolta con la massima attenzione il racconto di mamma e poi esamina il video e gli screenshot. Alla fine mi dice: – Ti chiedo scusa se nessuno di noi si è accorto di ciò che ti stavano facendo. Da quelle parole sono passati circa sei mesi. Il Dirigente ha convocato i quattro ragazzi insieme alle famiglie e dopo cinque giorni di sospensione li ha obbligati a sviluppare un progetto contro il bullismo. E indovinate a chi ha affidato il coordinamento del lavoro? A me! Proprio a me! Inizialmente non è stato facile, e io pensavo che mai sarei stato capace di condividere qualcosa con le persone che mi avevano recato così tanta sofferenza, ma se si trova il coraggio di andare oltre il pregiudizio e il rancore, succedono cose sorprendenti. Mi hanno chiesto scusa e io ho accettato il loro gesto. Dimenticavo: la pertica non sono ancora riuscito a risalirla, ma ci proverò di nuovo perché se sconfiggi la paura, hai già vinto in partenza. Luca Pagliari, Storia di Marco in #CUORICONNESSI vol.4, Poligrafici Il Borgo

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 101 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto autobiograf ico ATTIVITÀ • Indica con una ✘ i comportamenti prepotenti.

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Verifica

un insegnamento sempre valido

• I personaggi • Il luogo

Sarei stato il primo a laurearmi in famiglia, una famiglia di operai. Per undici anni avevamo condiviso l’appartamento con due zii e due cugine, Anna e Mariangela, che per me sono state sorelle. Appena i miei hanno avuto qualche soldo in più, ci siamo trasferiti in due case vicinissime. Vivevamo nello stesso condominio, divisi da un pavimento e un soffitto perché la nostra ormai era di fatto una famiglia unica, che condivideva tutto non più per bisogno ma per affetto. Vivevamo in via Lacerra, uno dei quartieri più popolari di Sesto San Giovanni. Sesto era un buon posto dove diventare grandi. Avevo gli amici del cortile e del campetto, come tutti i bambini di allora. Mio padre era più riservato. Si dedicava al lavoro (era operaio alla Breda), alla lettura e alla famiglia.

Bombardiere americano:

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Una sera, mio padre mi raccontò una storia che per me è ancora la storia della guerra nella mia città. Il 20 ottobre 1944, un bombardiere americano scaricò ottanta tonnellate di esplosivo sul quartiere di Gorla, poco lontano da Sesto. L’obiettivo era per l’appunto la Breda, ma ci fu un errore e, quando il pilota si accorse di non poter riprendere la direzione giusta, aveva già tutte le bombe innescate. Invece di scaricarle nelle campagne, decise di lanciarle lì, su un quartiere abitato. Una delle bombe colpì la scuola elementare Francesco Crispi: morirono 184 bambini, insegnanti, la direttrice della scuola, bidelli e un’infermiera. 614 morti in tutto il quartiere.

Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 110-111 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica

Anni dopo, mentre ero in Afghanistan, un mattino arrivò in ospedale un’intera classe, ventitré bambini fra i dieci e i dodici anni. Un razzo era caduto sulla loro scuola, ma nella violenza brutale dell’esplosione erano stati più fortunati: erano feriti, ma vivi. “La guerra non guarda in faccia a nessuno”: mio padre mi parlava ancora, come quarant’anni prima. Gino Strada, Una persona alla volta, Feltrinelli

verifica d elle com petenze

• Questo è un racconto autobiografico, perché: chi scrive è il protagonista e parla di sé.

chi scrive non c’entra nulla con il protagonista. • Il protagonista è: Gino Strada.

Francesco Crispi.

• Nel testo sono narrate due storie. Osserva i due colori. Racconto della famiglia del protagonista.

Un episodio della guerra.

Colora ogni frase con il colore della storia corrispondente. A causa della bomba morirono 614 persone. Gino viveva in un appartamento con zii e cugine. Il papà di Gino era un operaio alla fabbrica Breda. Il bombardiere lanciò la bomba sul quartiere e non sulla fabbrica.

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il racconto d’avventura

Il RACCONTO D’AVVENTURA narra fatti insoliti, situazioni pericolose, incontri misteriosi. Di solito i protagonisti o le protagoniste, che possono essere persone comuni o eroi, devono superare molte difficoltà e pericoli.

• I personaggi • Il luogo • Il tempo Sgattaiolare: scappare senza farsi vedere. baia: pedalò: torcia: proietta: riproduce delle ombre. minuscola: piccola. sobbalza: si muove. rimboccano: piegano l’orlo su sé stesso. 36

si va al mare! Questa estate i nonni ci hanno portato in campeggio. Mentre siamo alla doccia, Rico ha un’idea: sgattaiolare fuori dalla tenda quando i nonni dormono, attraversare il bosco e raggiungere la baia, prendere il pedalò e tornare via mare alla nostra spiaggia. Dopo cena, tutti a letto e finalmente sentiamo i nonni russare. Rico dà il segnale: strisciamo fuori dalla tenda e, correndo, arriviamo alla rete che separa il campeggio dalla pineta. Poi, a uno a uno, passiamo attraverso un buco nella rete. La pineta è buia, fa freddo, c’è un vento forte che agita i rami dei pini giganti e la torcia di Rico proietta ombre spaventosissime: da ogni cespuglio arrivano versi di zombi. Dove finiscono gli alberi c’è una piccola striscia di sabbia e sassi che porta a una minuscola spiaggetta. Rico punta la torcia verso il mare nero e tutti vediamo il grande pedalò arancione con lo scivolo che sobbalza a ogni onda. Scendiamo. Pempo e Rico si rimboccano i pantaloni fino al ginocchio, entrano in acqua per raggiungere il pedalò e lo spingono verso riva; poi lo tiriamo fino alla spiaggia. Io e Pempo siamo i pedalatori, mentre Rico in cima allo scivolo urla: “Tutta a babordo! Molla il pappafico!”.

Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 115 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto d’avventura

Le onde fanno ballare su e giù il pedalò e io mi accorgo che ho i pantaloni bagnati e che il pozzetto dove si pedala è pieno d’acqua. Il pedalò ha un buco. Stiamo imbarcando acqua e io affogherò. Iniziamo tutti a urlare.

IN BREVE • I PERSONAGGI: ....................................................... .......................................................

Giuseppe Ferrario, Thoni e suoi cugini. Un’estate fuor d’acqua, HarperCollins

• QUANDO: .......................................................

ATTIVITÀ

• DOVE: .......................................................

• Chi porta i bambini in campeggio? I genitori.

• CHE COSA SUCCEDE:

I nonni.

.......................................................

• Quanti sono i bambini?

.......................................................

Uno. Tre.

.......................................................

• Il campeggio dove si trova? Al mare.

In montagna.

• Che cosa decidono di fare i bambini? Un giro in pedalò di notte.

Un giro in barca a vela.

• I bambini urlano perché il pedalò: imbarca acqua.

va troppo forte.

• Collega ogni immagine al suo nome. Barca a vela

Motoscafo

Moscone

Moto d’acqua

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il racconto d’avventura

La storia potrebbe finire così...

• I personaggi • Il luogo • Il tempo

Io, Rico e Pempo siamo lontani e non riusciamo a capire se stiamo tornando a riva o se andiamo sempre più al largo. Siamo immersi nell’acqua del mare fino alla pancia, abbiamo freddo e tanta paura.

Cima: corda.

Rico slega il salvagente dal retro dello scivolo e dice: – Ascoltatemi bene, ora ci teniamo tutti attaccati al salvagente, ci passiamo la cima intorno alla vita e aspettiamo che il pedalò affondi. Infatti dopo poco il pedalò affonda e noi veniamo trasportati dalla corrente. Il tempo non passa mai, il salvagente è in mezzo a noi ed è talmente buio che non riusciamo nemmeno a vederci. Proviamo a gridare “aiuto!”, ma niente. Siamo stanchissimi.

Corrente: movimento dell’acqua del mare. Retini: Anziano: vecchio.

IN BREVE • I PERSONAGGI: Io, Rico e Pempo, i salvatori. • QUANDO: .......................................................

• DOVE: .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... ....................................................... .......................................................

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Finalmente comincia ad albeggiare e vediamo due piccole barche: all’interno ci sono persone che pescano bottiglie di plastica con dei retini. Gridiamo con quanto fiato abbiamo in gola. Ci vedono e vengono verso di noi. L’uomo più anziano ci lancia una cima e uno alla volta riusciamo a salire sulla barca: siamo salvi. Rientrando pensiamo a quale bugia raccontare ai nonni. Io chiedo ai nostri salvatori: – Che cosa state facendo? Ci rispondono: – Ripuliamo il mare! Flavia Zampighi

Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 116 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto d’avventura ATTIVITÀ • Indica con una ✘ se la frase è vera o falsa. VERA

FALSA

I bambini sono bagnati fino alle ginocchia. Il pedalò affonda. I bambini sono legati al salvagente. I bambini nuotano fino alla riva. I pescatori salvano i bambini. I bambini vogliono raccontare la verità ai nonni. • Perché i pescatori raccoglievano con i retini le bottiglie di plastica? ..................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................... • Hai mai raccontato bugie? Sì.

No.

• Se hai risposto sì, scrivi una bugia che hai detto. ..................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................... • Scrivi il nome di almeno quattro animali che vivono nel mare. 1) ..........................................................................

3) ..........................................................................

2) ..........................................................................

4) .......................................................................... 39

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il racconto d’avventura

• I personaggi • Il luogo

Prua: parte davanti di una barca. Accucciati: rannicchiati. Scafo:

Impazzata: come un pazzo, fortissimo.

IN BREVE • I PERSONAGGI: Io, Rico e Pempo .......................................................

• DOVE: .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... .......................................................

Oppure così... Io non smetto di chiedermi perché sono finito in questa situazione. Pempo, con un ramo che ha trovato nella pineta, cerca di remare verso la riva e io urlo che non voglio morire. Rico dice che dobbiamo buttarci in mare e raggiungere la costa a nuoto, e io grido che non so nuotare! Di colpo vediamo una luce in mare che viene verso di noi. Chiamiamo aiuto più forte che possiamo. Sembra un canotto con una lanterna. Sembra di sentire le voci di Marlin e di nonno. Sono loro! Nonno rema sul vecchio canotto e Marlin regge la lanterna. Saliamo a bordo del gommone soccorritore e osserviamo il pedalò che affonda tra le onde. Nonno resta in silenzio, gira la prua del canotto verso la riva e riprende a remare con lo sguardo severo e pensieroso. Noi stiamo accucciati sullo scafo di gomma, infreddoliti e in silenzio. Io sento solo il mio cuore che non smette di battere all’impazzata e poi di colpo scoppio a piangere. Gli altri mi guardano e partono anche loro a singhiozzare. È stato troppo spaventoso. Siamo stati davvero degli sciocchi. Voglio andare in tenda, voglio il mio sacco a pelo, voglio nonna, voglio mamma e papà! Giuseppe Ferrario, Thoni e suoi cugini. Un’estate fuor d’acqua, HarperCollins

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 117 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto d’avventura ATTIVITÀ • Collega le frasi. Io, Pempo e Rico

scoppiamo a piangere.

Il nonno e Marlin

siamo stati degli sciocchi.

Noi

nuotare.

Io non so

arrivano in canotto.

• Che cosa poteva accadere ai bambini? ..................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................

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Verifica

l’avventura della libertà

• I personaggi • Il luogo • Il tempo

Una mattina Serafino fu svegliato da un canto triste e malinconico. Capì subito chi lo emetteva. Era l’uccellino in gabbia su uno dei balconi del palazzo che aveva cominciato a esplorare. Raggiunse la punta di un ramo e lo osservò. Continuava a saltare da un posatoio all’altro, si aggrappava alle sbarre della gabbia, tentava di sporgere la testa all’infuori; ma non ci riusciva. Serafino si decise. In pochi secondi atterrò sul balcone. Il prigioniero si accorse di lui, smise di cantare si girò verso la portafinestra. – Perché mi giri le spalle? – chiese Serafino. – Perché mi vergogno di essere chiusa qui dentro, mentre tu puoi andare dove vuoi. – Non è colpa tua. Che uccello sei? – Sono una bengalina. – Come sei finita in questa gabbia? – Io qui dentro sono nata e cresciuta. Aiutami a uscire da questa gabbia. Serafino si aggrappò con le zampine alle sbarre della gabbia e afferrò con il becco il gancio che bloccava lo sportellino. Poi cercò di estrarlo, ma non veniva via. Non voleva arrendersi però. Si aggrappò nuovamente alle sbarre della gabbia e si mise a tirare il gancetto con tutte le sue forze. E finalmente riuscì a estrarlo. Aprì lo sportellino e disse, trionfante: – Puoi uscire! La bengalina si affacciò dalla gabbia e si lasciò cadere sul balcone.

Posatoio: Estrarlo: toglierlo.

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 126-127 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica

– Vai, sei libera – le disse Serafino. – Ho paura di volare. Non l’ho mai fatto. Serafino guardò la bengalina e le disse: – Salta sul bordo della ringhiera e mettiti di fianco a me. Al mio via, spicca il volo. Sei pronta? Via! La bengalina spiccò il volo, andò a posarsi sul tetto del palazzo di fronte. Serafino la raggiunse e le chiese: – Come ti sei sentita? – Benissimo. È stato meraviglioso! – Adesso andrò il più lontano possibile di qui. Grazie, grazie amico mio! Angelo Petrosino, Le avventure del passero Serafino, Einaudi Ragazzi

verifica d elle com petenze

• Questo è un racconto:

storico. d’avventura. • Chi sono i personaggi della storia? Due uccellini.

Un bambino e una bengalina.

• Chi sveglia Serafino? I gatti che miagolano.

Il canto triste di una bengalina.

• La bengalina dov’è? In gabbia.

Sul ramo di un albero.

• Serafino che cosa fa? Libera la bengalina.

Vola lontano.

• Serafino come dimostra il suo coraggio? Chiude la porta della gabbietta.

Apre con fatica la porta della gabbietta.

• La bengalina come dimostra il suo coraggio? Resta in gabbia.

Supera la paura e vola per la prima volta. 43

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il racconto storico

Il RACCONTO STORICO è un testo narrativo che narra vicende reali o verosimili accadute in un preciso momento storico. I personaggi sono veri o verosimili e hanno le caratteristiche del periodo storico al quale appartengono.

• I personaggi • Il luogo • Il tempo

Rannicchiandosi:

un incontro inatteso I personaggi di questa storia vissero migliaia di anni fa, trentamila per essere esatti, che fanno più di dieci milioni di giorni. Uth, i suoi fratelli, i suoi genitori e gli altri uomini, donne e bambini che condividevano la stessa caverna, erano cacciatori, ma anche prede di bestie feroci ed è per questo che, prima di addormentarsi, accendevano un fuoco all’ingresso della loro casa, scavata nella montagna. Dopo aver fatto colazione con bacche e frutta, Uth e il fratellino Muhi uscirono. Alcuni rumori attrassero la loro attenzione. C’erano degli animali. I ragazzi si nascosero, rannicchiandosi dietro a un tronco. Due orsacchiotti, grandi sì e no come loro, si rotolavano su un letto di foglie davanti alla tana. I due cuccioli saltavano, si rincorrevano e rotolavano sulle foglie simulando una lotta. A ogni capriola qualche foglia secca rimaneva impigliata fra i peli, a volte in modo buffo. – Andiamo a giocare con loro! – disse Muhi. – Ma sei pazzo? Hai mai visto un bambino giocare con un orso? Stai fermo! I due orsacchiotti stavano andando verso di loro. Uno dei due, il più intraprendente, avanzava e annusava l’aria, mentre l’altro lo seguiva saltellando, non ancora stanco di giocare.

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 131 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto storico

Uth strinse la lancia che aveva con sé e indietreggiò. L’avrebbe colpito tra gli occhi, aveva deciso. Mentre si dava coraggio per colpire, Muhi lo precedette allungando una mano verso l’orsetto. Giorgio Di Vita, Dieci milioni di anni fa, La Spiga

IN BREVE • PROTAGONISTI: .......................................................

• QUANDO: .......................................................

ATTIVITÀ • Disegna e colora i due personaggi umani.

.......................................................

• DOVE: ....................................................... .......................................................

• Disegna e colora la casa di Uth e Muhi.

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il racconto storico

• I personaggi

La storia potrebbe finire così... Il piccolo si lasciò accarezzare proprio lì sulla fronte, dove Uth stava per colpire. Poi tirò fuori la lingua e leccò Muhi sul naso. A quel punto Uth fu veloce a prendere per un braccio il fratello e a trascinarlo dietro a un folto cespuglio. – Sei completamente pazzo, Muhi, quegli orsetti potevano morderti o graffiarti! Potevi farti molto male! – urlò Uth. – Assolutamente ti sbagli, sono due cuccioli come noi, vogliono solo giocare! Non hanno cattive intenzioni – ribatté Muhi. – Magari quei due cuccioli sono pacifici, ma fra poco arriveranno i loro genitori e ci sbraneranno vivi se non andiamo via subito da qui!

IN BREVE • PROTAGONISTI: .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... ....................................................... .......................................................

• FINALE TRISTE: ....................................................... .......................................................

Solo allora Muhi intuì il pericolo che stavano correndo: era davvero più prudente allontanarsi. Diede un ultimo sguardo ai due cuccioli e poi volse loro le spalle girandosi per andarsene. Ma proprio allora sentì un verso di dolore: Uth aveva colpito con la lancia il più piccolo dei due, sulla fronte, come aveva deciso di fare pochi attimi prima. L’orsetto era a terra, immobile. Al suo fianco il fratellino peloso. – Perché lo hai fatto? Era giusto allontanarsi per prudenza, ma il tuo gesto è stato inutile: l’orsetto non aveva nessuna intenzione cattiva. Hai sbagliato, hai davvero sbagliato! – disse Muhi, arrabbiato. Laura Stano

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 132 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto storico ATTIVITÀ • Indica con una ✘ i personaggi che NON sono nel racconto.

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il racconto storico

• I personaggi • Il luogo

Oppure così... Il piccolo si lasciò accarezzare proprio sulla fronte, lì dove Uth stava per colpire. Poi tirò fuori la lingua e leccò Muhi sul naso. – Muhi, che fai? Muhi non rispose al fratello, che aveva abbassato la lancia. Poi Uth non capì se furono gli orsacchiotti a trascinare Muhi oppure il contrario, ma i tre si ritrovarono sul letto di foglie a rotolarsi come tre fratellini. Uth uscì anche lui da dietro il tronco, sempre impugnando la lancia. Guardava il fratellino accarezzare gli orsacchiotti e questi ricambiarlo con le loro zampe pelose e i musetti umidi. Uth girava intorno ai tre e li guardava, temeva di sentire sopraggiungere gli orsi adulti, che non dovevano essere molto lontani. Se fossero arrivati in quel momento, avrebbero fatto a pezzi lui e suo fratello, pur di difendere i cuccioli. Poi, sentendo dei passi pesanti provenire dal bosco, trascinò via Muhi. I due fratelli fecero appena in tempo ad arrampicarsi sui rami di un olmo, che comparve un orso. – Guarda Uth, è la mamma! Li porta verso la tana! L’orsa riunì i due orsetti e li spinse insieme dentro la grotta.

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 133 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto storico

Uth aveva dimenticato i suoi propositi di cacciatore e ora sperava che nessun essere umano avrebbe mai ucciso quella famiglia, non troppo diversa dalla sua. Dentro di lui era nato un sentimento nuovo, sbocciato all’improvviso quando avevano scoperto quanto quelle due palle di pelo assomigliassero a loro. Giorgio Di Vita, Dieci milioni di anni fa, La Spiga

Palle di pelo:

IN BREVE • PROTAGONISTI: ....................................................... .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... .......................................................

• FINALE FELICE: ....................................................... .......................................................

ATTIVITÀ • Indica con una ✘ se la frase è vera o falsa. VERA

FALSA

Il fratellino umano gioca con i due fratellini pelosi. Uth colpisce un orsacchiotto con la sua lancia. Arriva la mamma degli orsacchiotti e li porta nella tana. Arriva la mamma dei due fratelli umani e li porta nella caverna. 49

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Verifica

• I personaggi • Il luogo

la bugia Agamennone e Menelao, i re degli Achei, giungono a Itaca per chiedere a Ulisse di unirsi a loro nella guerra contro Troia. Ulisse non vuole partire ed escogita uno stratagemma… Ulisse guardava il mare. Seduto in cima a una scogliera, a Itaca. Era felice. Penelope aveva da poco partorito un bambino, lo avevano chiamato Telemaco e Ulisse ne era molto fiero. Così era salito fin sopra quella scogliera per stare da solo e per pensare un po’ a suo figlio, alla sua terra, a sua moglie Penelope. Per ringraziare gli dèi. E in effetti si era ormai dimenticato di quando, qualche anno prima, era andato fino a Sparta per conoscere Elena. Quella volta era finita che Elena non gli era piaciuta poi molto. Certo, era bellissima, senza dubbio la donna più bella del mondo, ma a Ulisse era piaciuta di più Penelope. Non era bella come Elena, ma aveva un’aria furbetta che gli aveva proprio fatto perdere la testa. Molto probabilmente, quindi, Ulisse si era dimenticato di tutta quella storia. Adesso era felice: c’era Itaca, c’era Penelope e c’era pure il piccolo Telemaco. Non ci pensava. Almeno finché non vide apparire all’orizzonte una nave, cioè finché non si accorse che quella nave veniva da Sparta. E allora si ricordò di tutto quanto. Cominciò a correre per tornare giù in città e, correndo, arrivò nella sua stanza, dove Penelope stava riposando con Telemaco in braccio.

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 140-141 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica

Penelope si accorse subito che qualcosa non andava. Le bastò guardare negli occhi Ulisse per capire che non doveva dire niente, nessuna domanda. E sarebbe andato tutto bene. Ulisse la baciò, baciò Telemaco e corse via. Ora non rimaneva che aspettare. Agamennone e Menelao erano appena arrivati. Una volta sbarcati, si avviarono verso il palazzo di Ulisse. Penelope li accolse con grande ospitalità. Sapeva bene che cosa fare. Si mise a piangere cercando di non essere né troppo patetica né troppo distaccata. Ulisse era impazzito, disse loro. Giovanni Nucci, Ulisse, il mare color del vino, Salani

verifica d elle com petenze • In questo racconto sono nominati tanti personaggi. Cancella l’intruso. Ulisse

Penelope Telemaco

Menelao Elena

Marcello Agamennone

• Il protagonista del racconto è ........................................................

• Collega le frasi. Ulisse

sono due re Achei.

Penelope

è il figlio di Ulisse e Penelope.

Telemaco

è la moglie di Ulisse.

Agamennone e Menelao

è il marito di Penelope. 51

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il racconto del brivido

Il RACCONTO del BRIVIDO narra fatti misteriosi e spaventosi, perché ha lo scopo di far paura a chi legge. Può essere sia realistico sia fantastico. Quando è fantastico, spesso ci sono creature spaventose come mummie e vampiri.

• I personaggi • Il luogo • Il tempo

Frastuono: rumore forte. Mischiarono: mescolarono. Stridula: acuta.

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r come... rumori BUM! Iniziava sempre così, con un forte botto. Poi arrivavano tutti gli altri rumori spaventosi. Alcuni sembravano degli schiaffi… SCIAF, SCIAF, CLAP, SCIAF! Altri delle raffiche di colpi… TATATATATATA, PUM, PUM! Succedeva ogni notte alla stessa ora e R tutte le volte si nascondeva sotto le coperte, terrorizzata. Erano strani, quei rumori, e doveva essere qualcosa di terribile, di molto brutto. Un mostro che cercava di entrare nella casa di fronte? Un combattimento tra orchi spaventosi ed enormi? Una battaglia di schiaffi tra giganti? La mattina R si svegliava decisa a raccontare ai suoi genitori quei rumori, ma poi rinunciava perché era sicura che non le avrebbero mai creduto. Non ne parlava ai compagni di classe perché l’avrebbero presa in giro e le avrebbero dato della paurosa. E lei non voleva fare la figura della fifona! Una notte, però, i rumori diventarono ancora più forti. Ormai era quasi estate e di notte si poteva dormire senza coperte. Il frastuono iniziò come al solito… BUM! Poi però i suoni si mischiarono, a R sembrò di sentire anche una voce stridula che urlava forte, confusa tra i soliti rumori di schiaffie pugni.

Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 149 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto del brivido

CIAFCLAPPUMPUM, AAAAAA-AAAAAAH, PUMPUMCIAFCLAP! A quel punto corse veloce in camera dei suoi genitori. – Mamma, papà, sveglia! Ho paura, ci sono dei rumori terribili! La mamma si svegliò di soprassalto. Tese l’orecchio…

IN BREVE • PROTAGONISTA: R. • QUANDO: ogni notte. • CHE COSA SUCCEDE: sente ................................... .................................................

Michele Dalai, L’alfabeto della paura. 21 storie di lettere coraggiose, Feltrinelli Kids

ATTIVITÀ • R ogni notte che cosa sente? Cantare.

Tanti rumori.

• Per R chi emette i rumori? Orchi

Streghe

Mostri

Giganti

Folletti

• R quando sente i rumori che cosa fa? Piange.

Si nasconde sotto le coperte.

• R sveglia i genitori quando: non ha più le coperte per coprirsi. le hanno rubato le coperte. • Queste tre parole indicano la paura. Mettile in ordine crescente da 1 a 3. Paura.

Preoccupazione.

Terrore.

• Ci sono tante parole per dire brutto. Tra i sinonimi cancella l’intruso. mostruoso

orribile

carino

sgradevole

terribile 53

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il racconto del brivido

La storia potrebbe finire così...

• I personaggi • Il luogo • Il tempo

La mamma scattò a sedere sul letto, mi mise una mano sulla bocca e ascoltò tutti i rumori. R vide il suo volto sbiancare e il suo cuore iniziò a battere forte. Poi si girò verso papà e lo scosse più volte per svegliarlo. Lui finalmente spalancò gli occhi e capì al volo la situazione.

Sbiancare: diventare bianco.

Fece cenno di restare in silenzio… si alzò… prese il grosso libro dalla copertina rigida sul comodino e si avviò al buio verso la porta d’ingresso. La mamma prese il cellulare e insieme a R lo seguì. Papà scese le scale che portano ai garage e alle cantine. A un certo punto si fermò di colpo. La mamma e R gli arrivarono alle spalle e lui indicò una luce che filtrava dalla cantina di un appartamento vuoto da alcuni mesi. Era da lì che provenivano tutti quei rumori.

Filtrava: passava. Risalirono: salirono di nuovo. IN BREVE • PROTAGONISTI: .......................................................

• QUANDO: .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... ....................................................... .......................................................

I tre risalirono di corsa le scale. Dopo aver chiuso a chiave la porta d’entrata, papà chiamò i carabinieri. Circa un quarto d’ora dopo videro i lampeggianti delle auto dei carabinieri che filtravano dalle fessure delle tapparelle. Ora regnava il silenzio! Il giorno dopo al telegiornale raccontarono la cattura di una banda di ladri che stava preparando una rapina alla banca situata nel palazzo di fianco a quello di R. Flavia Zampighi

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 150 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto del brivido ATTIVITÀ • Riordina le sequenze. Numera da 1 a 6.

• Inserisci le parole al posto giusto. telegiornale

banca

rapina

banda

arrestato

Hanno dato la notizia al …………..........…….: i Carabinieri hanno …………..........……. una ……..........…………. di ladri. Nella cantina c’erano dei ladri che stavano preparando una ……..........…………. da fare alla …………..........……. che si trova davanti a casa di R.

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il racconto del brivido

• I personaggi • Il luogo • Il tempo

IN BREVE • PERSONAGGI: .......................................................

• QUANDO: .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Oppure così... La mamma fece un gran sorriso. – Perché ridi, mamma? Non senti? Sono spaventosi, devono essere dei giganti che litigano e credo che questa volta stiano anche inseguendo un bambino! La mamma abbracciò forte R, la fece sdraiare tra lei e papà e disse: – Ora dormi tranquilla, va tutto bene. I rumori non sempre sono quello che sembrano. Domani mattina ti porto a vedere una cosa. La mattina dopo la mamma chiese alla bambina di prepararsi in fretta. Appena uscite di casa, attraversarono la strada, girarono l’angolo ed entrarono nel negozio del panettiere. Dalla porta del laboratorio si affacciò una signora. – Buongiorno – disse la mamma. – Mia figlia è molto spaventata, crede che i rumori che sente di notte siano i versi di giganti cattivi che si picchiano. Stanotte è certa di aver sentito anche un bambino spaventato! – Oh no! – disse la signora. – Venite con me! La signora mostrò a R i forni, le fece vedere la montagna di farina e l’impasto pronto per essere cotto e diventare pane. – Quelli che senti sono i rumori che facciamo io e gli altri fornai quando prepariamo il pane di notte. Vedi? La signora prese l’impasto e lo sbatté sul tavolo (BUM!), poi lo distese con dei colpi decisi (SCIAFSCIAFCLAPSCIAF) e lo mise nella forma (PUM). Ecco cos’erano quei rumori terribili! Michele Dalai, L’alfabeto della paura. 21 storie di lettere coraggiose, Feltrinelli Kids

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 151 di Nel cuore delle parole 4.

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il racconto del brivido ATTIVITÀ • La mamma per tranquillizzare R che cosa fa? La manda nella sua camera. L’abbraccia e la fa dormire nel lettone. • Il giorno dopo la mamma dove porta R? Nel negozio del panettiere. Nel negozio del fiorista • Collega ogni rumore alla sua fonte. SCIAFSCIAFCLAPSCIAF PUM BUM!

• Trova tre nomi derivati dal nome pane. 1) ..................................................................................... 2) ..................................................................................... 3) .....................................................................................

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Verifica

• I personaggi • Il luogo

Scrostato: rovinato. Malvagi: cattivi. Incubi: brutti sogni. Sibilava: fischiava. Bisbigliò: parlò a voce bassissima. Cigolio: rumore, scricchiolio. Cardini:

Infestato: pieno. Ballatoio: corridoio coperto vicino alla parete. 58

la centrale degli incubi – Guarda bene quel posto. Non ti mette i brividi? – disse Akiko. Fofò tornò a osservare il vecchio edificio, questa volta con maggiore attenzione. Si trattava di un grande cubo color grigio scuro, scrostato e coperto d’edera, con due immensi finestroni dai vetri tutti rotti. Assomigliavano a due grandi occhi scuri e malvagi. – Lo sai che cosa fanno, lì dentro? Quella è la Centrale degli Incubi! Tutti i brutti sogni che la gente fa qui a Picco Pernacchia arrivano da là – fece Akiko. – Ma… tu come lo sai? – fece Fofò, mentre un brivido gli correva lungo la schiena. I due cugini si voltarono di nuovo verso il cupo edificio e lo fissarono in silenzio, mentre il vento, intorno a loro, sibilava. A Fofò bastò un’occhiata per capire qual era la cosa più giusta da fare. – E… se tornassimo a casa? – bisbigliò all’orecchio della cugina. Il portone di ferro era assai vecchio. Akiko gli diede un calcio e quello si aprì. Un cigolio orribile si levò dai cardini arrugginiti. Le teste dei due cugini entrarono e non videro niente. La luce della luna, infatti, entrava dai finestroni e dall’alto perché il tetto era crollato. Quel luogo era vuoto, infestato da erbacce e con una gigantesca pozzanghera in mezzo, formata dalla pioggia caduta dal tetto sfondato. Akiko s’interruppe di colpo. Dal ballatoio di ferro che correva lungo i muri dell’edificio si udirono dei rumori.

Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 160-161 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica

Klang! Klang! Skataklang! Fofò trasalì, afferrando il braccio della cugina. – Avevi ragione! – piagnucolò. – I fabbricanti di incubi ci sono eccome… E ora ci hanno visti e ci faranno a fettine. Io non voglio finire così! I due cugini restarono immobili, con il fiato sospeso, fino a quando… Miiiaaaoo! Dalle scale arrugginite che conducevano al ballatoio comparve un gatto randagio tutto nero, che corse via scomparendo tra le erbacce.

Con il fiato sospeso: trattenendo il respiro.

Alessandra Gatti, Akiko Assò e la Centrale degli incubi, Lapis

verifica d elle com petenze

• Questo è un racconto:

fantastico. del brivido. • Che cos’è la Centrale degli Incubi? Un vecchio edificio.

Una casa nuova.

• Per Akiko nel vecchio edificio: si fabbricano i brutti sogni.

si fabbricano giocattoli.

• Chi sono i protagonisti del racconto? ......................................................................................................................................................... • Quale fenomeno atmosferico rende più “pauroso” il racconto? Il vento.

La neve.

• In quale momento della giornata avvengono i fatti? Di giorno.

Di notte.

• Chi spaventa Akiko e Fofò? Un cane.

Un gatto. 59

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il diario, ail l’e-m la lettera e

Nel DIARIO una persona racconta quello che le succede giorno dopo giorno. Per questo il diario è scritto in prima persona e di solito c’è una data che indica il giorno in cui viene scritto. Nel diario si utilizza un linguaggio informale, semplice e diretto, come quello che si usa tra amici. Il diario può raccontare cose vere (cioè una persona scrive quello che le accade realmente) oppure cose inventate. In quest’ultimo caso si tratta di un testo narrativo scritto in forma di diario.

il diario 5 aprile Caro diario, oggi è stata una giornata davvero faticosa. La maestra ha organizzato un compito in classe a sorpresa, e poi ci ha dato tantissimi compiti a casa. Ho passato tutto il pomeriggio a studiare e non sono potuto uscire con Matteo. Ora vado a dormire, sono davvero stanco... A domani, Carlo

Ti va un pasticcino?

Il linguaggio informale è un linguaggio semplice e confidenziale; lo usiamo quando ci rivolgiamo a persone che conosciamo bene o con cui abbiamo confidenza.

Gentile signora, posso offrirle un pasticcino?

Il linguaggio formale è un linguaggio più controllato ed educato; lo usiamo con persone che non conosciamo o con le quali non abbiamo molta confidenza. 60

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il diar la lettera e io, l’e-mail

la lettera Cagliari, 4 luglio Cara Sara, le vacanze finalmente sono iniziate e io mi sto divertendo moltissimo. Andiamo al mare tutti i giorni e io gioco in spiaggia con i miei amici. Spero che anche le tue vacanze stiano andando bene... Non vedo l’ora di rivederti, Giovanni P.S. Aspetto una tua lettera!

Nella lettera si trovano:

La LETTERA è un messaggio scritto che una persona (il mittente) invia a un’altra persona (il destinatario). Lo scambio di lettere tra due persone si chiama corrispondenza. La lettera può avere un linguaggio formale o informale in base al rapporto che c’è tra il mittente e il destinatario. Uno scrittore o una scrittrice può raccontare una storia attraverso le lettere che si scambiano i personaggi del libro.

• l ’indicazione del luogo e della data (in alto a destra); • l a formula di apertura con il nome del destinatario; • il messaggio (cioè il contenuto della lettera); • l a formula di chiusura, con i saluti; • la firma del mittente; •P .S.: breve messaggio che si aggiunge dopo la firma. 61

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il diario, ail l’e-m la lettera e

• I personaggi • Il luogo • Il tempo

un’incredibile avventura Wellington, 4 luglio Oggi è la festa del quattro luglio! Alcuni giorni fa i miei genitori hanno deciso di trascorrere questa festa sul lago di Wellington. Udite udite, papà ci è voluto andare per i pedalò. I pedalò sono una strana combinazione, a metà tra una bici e una barca. Ti siedi e pedali per farli andare. A me sembrava un sacco di fatica inutile. Se proprio devo salire su una barca, preferirei piuttosto un’enorme nave da crociera, con parco acquatico incorporato! Siamo arrivati al lago a mezzogiorno e abbiamo gustato un delizioso picnic. Dopo pranzo siamo andati a noleggiare un pedalò. Appena l’ha visto, mia sorella Brianna è rimasta ammaliata. Io no! Era preistorico, probabilmente lo stesso che aveva usato papà da bambino. Papà ha aiutato Brianna a salire. Ma quando ho fatto per seguirli, mi ha bloccata obbligandomi a consegnargli il cellulare. – Il lago di Wellington è zona vietata ai cellulari! Lo ha portato di corsa a mamma, che sarebbe rimasta a riva a leggere un libro. Appena saliti, Brianna ha cominciato a cantare a squarciagola. Era stonatissima! Io me la godevo nel mio posticino dietro, mentre papà e Brianna pedalavano.

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 165 di Nel cuore delle parole 4.

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il diar la lettera e io, l’e-mail

Finché papà ha chiesto a Brianna di cambiare posto con me, così io potevo aiutarlo a pedalare. Mi sono sentita forte e sportiva per circa dieci minuti. Poi, all’improvviso… abbiamo sentito un tonfo e si sono bloccati i pedali! Non riuscivo a muoverli! E quando ho guardato papà, ho visto che anche i suoi non si muovevano! – Deve essersi incastrato qualcosa nell’elica – ha spiegato. Se l’elica era bloccata, allora… anche noi eravamo bloccati! Rachel Renée Russell, I diari di Nikki, Il Castoro

ATTIVITÀ • Collega ogni nome all’immagine corrispondente.

IN BREVE • PROTAGONISTI: ....................................................... .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... ....................................................... .......................................................

• FINALE: ....................................................... .......................................................

Pedalò Barca Nave da crociera

• Inserisci la coniugazione corretta: quindi • perché. La famiglia di Nikki fa una gita sul lago ………………. è la festa del 4 luglio. Il lago di Wellington è zona vietata ai cellulari, ………………. il papà ritira il cellulare alla figlia. Il pedalò si ferma ………………. si è rotta l’elica. 63

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il diario, ail l’e-m la lettera e

• I personaggi • Il luogo • Il tempo

La storia potrebbe finire così... Wellington, 5 luglio Ci siamo resi conto che non sarebbe stato possibile rientrare a riva con quel pedalò. Eravamo bloccati in mezzo al lago. La prima cosa che ho pensato io è stata che se avessimo avuto il mio cellulare… tac! In tre secondi avremmo chiamato la mamma e tutto si sarebbe risolto. A quel punto me la sono presa con papà: – Con questa avversione che hai per la tecnologia, finirà male! Moriremo tutti! Papà a quel punto ha perso la pazienza: – Non è proprio possibile con te, Nikki, vivi attaccata a quel coso. Basta! Papà e io abbiamo cominciato a discutere. Brianna era d’accordo con me. In piedi, tutti e tre a litigare in un pedalò bloccato in mezzo al lago. A un certo punto il pedalò ha iniziato a ondeggiare, a ondeggiare… fino a capovolgersi! Siamo finiti tutti a mollo. Riuscire a risalire su quell’aggeggio preistorico era impossibile: scivoloso, unticcio. Siamo rimasti attaccati al bordo, semicongelati, continuando a discutere.

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 166 di Nel cuore delle parole 4.

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il diar la lettera e io, l’e-mail

Dopo circa mezz’ora – che ci è sembrata un’eternità – è arrivata la mamma con un canotto a salvarci: per fortuna si era accorta di tutto da riva! Continuando a litigare, siamo rientrati alla spiaggia. È stata la più brutta giornata della mia vita! P.S. Naturalmente il giorno successivo eravamo tutti a letto con la febbre… Laura Stano

IN BREVE • PROTAGONISTI: ....................................................... .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... .......................................................

• FINALE: .......................................................

ATTIVITÀ

.......................................................

• Disegna tu la protagonista e gli altri personaggi del racconto. Scrivi i loro nomi.

………………..................

………………..................

………………..................

………………..................

• Scrivi un aggettivo per ciascun personaggio. Nikki .............................................…………. Mamma .............................................………… Brianna .............................................………… Papà .............................................………… • Con l'aiuto dell'insegnante, immagina un altro finale, più positivo. Scrivi sul quaderno. 65

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Verifica

siamo quelli che cadono dal cielo

• I personaggi • Il luogo • Il tempo

Souyz, 11 giugno Siamo una palla di fuoco in vertiginosa caduta verso il pianeta. Ad altissima velocità fendiamo l’aria e questa si riscalda al punto da divenire plasma. La piccola finestra alla mia sinistra inizia ad annerire all’esterno, mentre sfumature di arancio fiammeggiante ci danzano intorno. È quasi una nuova nascita: emergeremo dal plasma tra pochi minuti, si aprirà il paracadute, entreremo in contatto con gli elicotteri militari russi di ricerca e di soccorso già in volo sulla steppa del Kazakistan. Se tutto andrà bene, rinasceremo come terrestri. Per duecento giorni siamo stati esseri umani extraterrestri, in orbita a 400 km di quota a bordo della Stazione spaziale internazionale. Appena tre ore fa abbiamo aperto i ganci che ci tenevano ancorati alla stazione spaziale… Tutto sta funzionando alla perfezione. L’equipaggio Astrej sta tornando a casa. Siamo quelli che cadono dal cielo.

Fendiamo l’aria:

Stazione spaziale internazionale:

Samantha Cristoforetti, Diario di un’apprendista astronauta, La Nave di Teseo

verifica d elle com petenze

• La protagonista del racconto è: Samantha Cristoforetti.

Luca Parmitano.

• Gli altri personaggi sono: l’equipaggio della navicella spaziale.

la flotta della nave.

• Dove sono stati i personaggi per 200 giorni? In una Stazione spaziale internazionale. In un aereo in volo sopra il mare. 66

Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 176-177 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica

La mappa del testo descrittivo IL TESTO DESCRITTIVO serve a

usa i 5 SENSI

RACCONTARE a chi legge COME SONO FATTI: • i personaggi (persone o animali); • I luoghi (paesaggi, ambienti); • gli oggetti.

vista, per raccontare l’aspetto delle cose, ad esempio la forma, la dimensione, il colore; udito, per raccontare i rumori, i suoni, le voci;

Spesso per descrivere qualcosa o qualcuno si fanno dei paragoni, o similitudini. Di solito sono introdotti dalla parola “come” oppure dal verbo “sembra”.

olfatto, per raccontare gli odori; gusto, per raccontare i sapori; tatto, per raccontare se una cosa è morbida, ruvida, calda o fredda...

“Mario ha i capelli biondi.” “I capelli di Mario sembrano oro.” “Mario ha i capelli biondi come l’oro.” 67

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il testo descrittivo

• I personaggi • Il luogo

Orchestra:

Scintillante: che brilla. Bergamotti: agrumi simili al limone.

Prepotente: vuole sempre avere ragione. Dispettosa: dà fastidio agli altri. Si è vantata: si è data delle arie. Color del sole: giallo.

GEMMA La sera della grande festa per Gemma è arrivata. Il salone del castello è pronto. Sullo sfondo, l’orchestra, composta da sei musicisti e quattro musiciste: i primi vestiti con un abito nero e le seconde con un meraviglioso abito scintillante. La lunghissima tavola al centro del salone è apparecchiata con una tovaglia bianca. Sopra di essa ci sono decine di centrotavola composti da limoni, bergamotti, cedri e arance, che ricordano il calore del sole e il profumo del mare. Sono state accese decine di candele al profumo di agrumi. Gemma sarà la regina della festa. È una ragazza molto intelligente ed è bravissima in tutto ciò che fa, dallo sport alla pittura. È una ragazza speciale e sa di esserlo; purtroppo è prepotente e dispettosa. Fin da piccola a scuola si è sempre vantata della sua bravura e della sua bellezza, ha preso in giro i compagni in difficoltà, ha fatto dispetti ai più deboli. Ed eccola, ora, entrare nel salone. È bellissima: fasciata in un abito color del sole. Ma… Gemma non sa che questa sera la sua vita cambierà per sempre. Laura Stano

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 185 di Nel cuore delle parole 4.

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il testo descrittivo ATTIVITÀ • Quali dati sensoriali vengono usati per descrivere il salone della festa? Indica con una ✘. vista

udito

olfatto

gusto

tatto

• Colora gli elementi che sono nella sala della festa. centrotavola zucchine

tovaglia bianca

orchestra

cane cedri

meloni candele

pomodori

gatto arance

• Quale tra queste due immagini somiglia alla sala della festa?

• Scrivi la descrizione di Gemma. Aspetto fisico / abbigliamento: .............................................………………................ .............................................………………................ .............................................………………................

Carattere: .............................................……………….......... .............................................……………….......... .............................................……………….......... 69

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il testo descrittivo

• I personaggi • Il luogo

Ghigno: sorriso cattivo. Beffarda: che prende in giro. Conversare: parlare.

IN BREVE • PROTAGONISTI: .......................................................

• CHE COSA SUCCEDE: ....................................................... ....................................................... .......................................................

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La storia potrebbe finire così... Nel salone, c’è una ragazza con i capelli blu. Ha un viso molto pallido e un naso sottile leggermente adunco, ma a colpire sono gli occhi, blu come zaffiri, e le labbra rosse, socchiuse in un ghigno divertito. Indossa sandali dai tacchi altissimi. Il suo lungo vestito è orlato di piume di pavone che accarezzano il pavimento a ogni passo. L’orchestra smette di suonare e tutti vengono invitati ad accomodarsi a tavola: sta per iniziare la cena. La ragazza fa per avvicinarsi alla tavola, quando Gemma la spinge con prepotenza: vuole passare lei per prima. La ragazza non si sposta, ma la fissa con uno strano luccichio negli occhi e le sorride con aria beffarda. Gemma è pronta per rispondere, ma dalla sua bocca non escono parole ma solo un singhiozzo fastidioso che l’accompagna tutta la sera, impedendole di conversare con gli invitati. Dopo qualche ora la ragazza dai capelli blu le passa vicino e le sussurra: – Attenta a quello che fai! Vedi che cosa ti è successo? La ragazza dai capelli blu non è altri che la strega Marilù! Flavia Zampighi

Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 186 di Nel cuore delle parole 4.

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il testo descrittivo ATTIVITÀ • Completa la tabella con la descrizione della strega Marilù. ASPETTO FISICO Capelli: Viso: Naso: Occhi: Labbra:

INDOSSA Tacchi: Vestito:

• Riordina le sequenze. Numera da 1 a 3. Poi scrivi una breve frase per ogni immagine.

........................................................................................…… …………................……………….................................................

........................................................................................…… …………................……………….................................................

........................................................................................…… …………................………………................................................. 71

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il testo descrittivo

• I personaggi

Multicolori: di tanti colori.

oppure così... Spicca fra gli invitati una signora appoggiata a una colonna. Morbidi ricci castani le incorniciano il volto sorridente. Indossa occhiali rossi a forma di cuore ed è avvolta in una nuvola di tulle dello stesso colore. A renderla particolare sono gli stivaletti verdi, legati con stringhe a righe rosse e verdi che terminano in morbidi pompom. Dalla sua postazione segue ogni movimento di Gemma. A un tratto, la sente rispondere male a un cameriere che le aveva offerto una tartina al tonno. La signora, allora, si avvicina a Gemma e le sfiora il braccio, facendo apparire un bracciale di piccole perline multicolori. Gemma è stupita, ma la signora le spiega che quello è il bracciale dell’empatia, che permette di sentire le emozioni e le sensazioni di chi è vicino a noi. Gemma si allontana ridendo e pesta di proposito il piede di un invitato. Ma sente subito un gran dolore e si vergogna del suo gesto. La signora aveva ragione! La signora è Meringa, la fata della buona educazione nel regno delle emozioni. Flavia Zampighi

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 187 di Nel cuore delle parole 4.

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il testo descrittivo ATTIVITÀ • Disegna e colora la fata Meringa.

• Indica con una ✘ se la frase è vera o falsa. VERA

FALSA

La fata Meringa ha i capelli biondi. Gemma risponde male a un cameriere. Il bracciale dell'empatia è fatto di piccole perline multicolori. La signora Meringa è la fata della cattiva educazione. 73

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Verifica

• Il personaggio • Il luogo

Bottega: negozio. Preziose: importanti, costose. Adunche: ricurve. Deformate: senza forma. Consumati: molto usati. Confezionare: cucire. Stole: mantelline.

il sarto di glouCEster Nella città di Gloucester viveva un sarto. Se ne stava seduto a gambe incrociate, dall’alba al tramonto, su un tavolo nella vetrina di una piccola bottega. Per tutto il giorno, finché c’era luce, cuciva e tagliava stoffe preziose. Il sarto era poverissimo. Era un vecchiettino buono, con gli occhiali, l’aspetto consunto, le vecchie dita adunche e deformate, vestito sempre con abiti consumati. Mancava poco a Natale e il sarto iniziò a confezionare per il Sindaco di Gloucester una giacca color ciliegia, ricamata a viole rosse, e un panciotto color crema. Il sarto lavorava con pazienza senza mai fermarsi. Misurava la seta, poi con le forbici la tagliava seguendo il modello: il tavolo era completamente occupato da ritagli color ciliegia. – Non sono abbastanza larghi. Da qui si possono fare solo stole e nastri per topi – disse il sarto di Gloucester. Quando i fiocchi di neve iniziarono a coprire la vetrina del negozio, togliendo la luce, il sarto fu costretto a smettere di lavorare. Tutti i ritagli di stoffa rimasero sparpagliati sul tavolo. Uscì dal negozio, camminando a fatica nella neve fino a casa. Il sarto sedette davanti al camino, ma udì dei rumori venire dalla credenza piena di tazze da tè.

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 202-203 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica

Il sarto sollevò una delle tazze che era capovolta: ne saltò fuori una vivace topolina che gli fece un inchino e poi scappò via! Il sarto andò a sollevare un’altra tazza: ne uscì un topolino. Da sotto a tutte le tazze sbucarono altri topi. Beatrix Potter, Il sarto di Gloucester, Pulce Edizioni

• Completa la descrizione del sarto.

Sollevò: alzò. Sbucarono: vennero fuori.

verifica d elle com petenze

Aspetto generale: ........................................................................................………………................. ………………........................................................………........................................………………...................... Particolari fisici: ........................................................................................……………….................. ……………........................................................………........................................………………......................... Abbigliamento: ........................................................................................………………...................… …………........................................................………........................................………………............................ Carattere: ........................................................................................………………................….…….…… ....................................................………........................................………………............................................ • Collega le frasi.

Il sarto deve cucire

i topolini sotto le tazze della credenza.

Il sarto va a casa perché

una giacca per il Sindaco.

Il sarto libera

non c’è più luce per cucire.

• Completa i paragoni, come nell’esempio. Arancione come: Giallo come: Rosso come: Blu come:

la zucca, la carota, il mandarino, il melone...

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il testo poetico

il testo poetico

Il TESTO POETICO è un testo scritto in versi. Ogni verso corrisponde a una riga. Un gruppo di versi forma una strofa. Le strofe sono separate da uno spazio bianco. I versi possono essere in rima, quando le ultime parole terminano con le stesse lettere oppure senza rima.

Vento verso

strofa

Fischia nei mattini chiari illuminando case e orizzonti, rima sconvolge l’acqua nelle fonti, caccia gli uomini ai ripari, poi stanco si addormenta e uno stupore prende le cose. Attilio Bertolucci, La capanna indiana

Ci sono diversi tipi di rime: RIMA BACIATA Notte sull’aia, il cane abbaia, la luna è sola, non c’è parola ... Alfonso Gatto, Marcetta

A A B B

RIMA INCROCIATA

RIMA ALTERNATA

Fischia nei mattini chiari A illuminando case e orizzonti, B sconvolge l’acqua nelle fonti, B caccia gli uomini ai ripari A ...

Allora è questo il posto mio. A Ora non ho paura più. B Ora lo so chi sono io, A perché son io che guardo giù B ...

Attilio Bertolucci, La capanna indiana

Marcello Argilli, Menù di cento storie

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il testo poetico

LA SCUOLA CHE COS’È? – La scuola che cos’è? – si chiedono i bambini che per la prima volta salgono i gradini. La scuola è un luogo che ha una storia che si perde nella memoria.

Scribi, nobili, architetti:

Inizialmente era solo per pochi eletti: scribi, nobili e architetti. Poi, in un passato più recente, la scuola è stata aperta a tutta la gente. Le aule son diventate grandi assai con banchi doppi, pennini e calamai. Oggi di tutto questo rimane ben poco: è la nostra realtà e non un gioco. La scuola, bene o male, è passata al digitale, ma carta e penna esistono ancora, in verità, e si usano ancora fogli e quaderni in quantità! La scuola è difficile da definire, ma basta entrarci per sentire voci, risate, canti e rumori che ai maestri e alle maestre colmano i cuori, perché la scuola è un luogo secolare dove è stato, è, e sarà sempre bello ritornare! Barbara Ravaioli

ATTIVITÀ

• Questa poesia contiene parole in rima? Sì. No. • Continua a colorare nello stesso modo le parole che rimano fra loro. • Quanti sono in tutto i versi (cioè le righe) di questa poesia? ........................... Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 207 di Nel cuore delle parole 4. DEF_Semplificato_C.indd 77

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il testo poetico

UNA SCUOLA ACCOGLIENTE Era una scuola davvero strepitosa, cartelloni, cartine, colori… piena d’ogni bella cosa. Come ci entravi dentro, ti sentivi del mondo il centro. Quando aprivi un quaderno, capivi che d’un tratto era finito l’inverno. In quella scuola sapevi che tutto era possibile: i maestri facevano sembrare tutto raggiungibile. Per cui era proprio splendente, dalle otto alle quattro tutto era attraente. Per cui era proprio proprio splendente, dalle otto alle quattro tutto facevi appassionatamente. Laura Stano

ATTIVITÀ • Questa poesia è divisa in strofe. Quante sono in tutto? ....................................... La prima strofa è composta da ..................... versi La seconda strofa è composta da ..................... versi • Colora nello stesso modo le parole che rimano fra loro. • Questa poesia è in rima: baciata. alternata. 78

Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 209 di Nel cuore delle parole 4.

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il testo poetico

aeroplanino Mio aeroplanino bianco e rosso, come un gabbiano voli a più non posso! Or somigli a un aquilone che si nasconde in un nuvolone. Poi là, nel cielo azzurro, pari un ricciolo di burro. Quando a terra fai ritorno sembri un placido unicorno. Laura Stano

In questa poesia ci sono quattro similitudini, cioè dei paragoni fra due elementi che hanno una caratteristica in comune. La similitudine è introdotta dalle parole: sembra, pare, è simile a…

ATTIVITÀ • Completa i paragoni contenuti nella poesia, come nell’esempio, e poi fanne uno anche tu. Aeroplanino sembri

PARAGONE POESIA un gabbiano

IL TUO PARAGONE

Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 217 di Nel cuore delle parole 4. DEF_Semplificato_C.indd 79

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Verifica Gli odori dei mestieri Io so gli odori dei mestieri: di noce moscata sanno i droghieri sa d’olio la tuta dell’operaio, di farina il fornaio, sanno di terra i contadini, di vernice gl’imbianchini, sul camice bianco del dottore di medicine c’è buon odore. I fannulloni, strano però, non sanno di nulla e puzzano un po’. Gianni Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi

Il cane Sul divano acciambellato è felice quel birbone, tu lo credi addormentato, ma non dorme quel furbone! Laura Stano

La luna Questa mattina non esce dal cielo e resta nascosta dietro al melo l’argentea sfera birichina. Laura Stano

Mi piace il vento Mi piace il vento perché mi porta via. Mi piace il vento perché non torna indietro. Mi piace il vento perché spettina il mondo. Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo, Topipittori

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 225 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica verifica d elle com petenze • Collega ogni poesia al tipo di rima corrispondente. Gli odori dei mestieri

versi sciolti

Il cane

rima baciata

La luna

rima incrociata

Mi piace il vento

rima alternata

• Conosci tutti i mestieri nominati nella prima poesia? Collega. Droghiere

Chi fa e vende pane.

Operaio

Chi cura le persone.

Fornaio

Chi lavora la terra, agricoltore.

Imbianchino

Chi vende spezie, zucchero, caffè…

Contadino

Persona che svolge un lavoro manuale.

Dottore

Chi imbianca muri.

Fannullone

Chi non ha voglia di fare nulla.

• Ora scrivi tu seguendo l’esempio della prima poesia. Usa nuovi mestieri. GLI ODORI DEI MESTIERI Io so gli odori dei mestieri: di erbetta fresca profumano i giardinieri ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ 81

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La mappa del testo espositivo IL TESTO ESPOSITIVO serve per

usa

INFORMARE,

un LINGUAGGIO CHIARO E PRECISO

cioè DARE INFORMAZIONI a chi legge su un determinato argomento.

con PAROLE SPECIFICHE dell’argomento affrontato.

organizza

le informazioni in MODO ORDINATO dividendo il testo in paragrafi ed evidenziando i concetti più importanti.

Sono testi informativi: le enciclopedie, i libri di studio, le guide turistiche, le etichette dei prodotti, gli articoli di giornale...

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 34-35 di Nel cuore delle parole 4.

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la mano è lo strumento degli strumenti Non esistono due mani uguali! Possono infatti variare per forma, dimensioni e colore, così come per l’incurvatura delle dita. Aguzzate la vista: che cosa vedete? Esatto: una miriade di linee e solchi. Sono le linee papillari e sono queste a rendere ciascuna mano davvero unica.

il testo espositivo

Miriade: numero altissimo.

UNGHIE La punta di ogni dito è protetta da un’unghia dura. LINEE PAPILLARI Le linee papillari formano disegni intricati sul palmo e sulle dita della mano. Si tratta di archi e spirali molto difficili da vedere a occhio nudo. Questi disegni sono diversi per ogni individuo e rimangono inalterati per tutta la vita.

Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 235 di Nel cuore delle parole 4. DEF_Semplificato_C.indd 83

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il testo espositivo

Sintonia: in accordo.

dentro la mano Ogni componente della mano svolge un compito ben preciso, e tutte devono lavorare in perfetta sintonia per funzionare al meglio. Vediamo quali sono. Ossa: sostegno Come ogni altra parte del corpo, la mano mantiene la propria forma grazie alle ossa. Articolazioni e legamenti: flessibilità Le articolazioni, rinforzate dai legamenti, permettono di muovere la mano nonché di compiere azioni come afferrare. Muscoli e tendini: movimento I muscoli si legano alle ossa tramite i tendini. La loro contrazione e distensione consente il movimento della mano. Vasi sanguigni: nutrimento Il sangue scorre nei vasi sanguigni per distribuire ossigeno e sostanze nutritive. Nervi: sensibilità e controllo I nervi sono collegati al cervello, l’organo che fa funzionare ogni parte del corpo. Un gran numero di neuroni è dedicato proprio al controllo della mano! Pelle: protezione La pelle presenta innumerevoli terminazioni nervose che reagiscono al caldo, al freddo, al dolore, grazie anche a recettori specializzati. Vitězslav Mecner - Magda N. Garguláková, La mano, La Margherita Edizioni

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il testo espositivo ATTIVITÀ • Imparo dal testo. Com’è fatta la mano? Completa le tabelle, come negli esempi. Unghie Linee papillari

Ossa

LA MANO DALL’ESTERNO Proteggono la punta del dito.

DENTRO LA MANO Sostengono la mano.

Articolazioni e legamenti Muscoli e tendini Vasi sanguigni Nervi Pelle

Le articolazione e i legamenti danno flessibilità alla mano. La flessibilità è la capacità di muoversi facilmente e liberamente. • Collega. Elastico

Flessibile

Pietra Gomma

Non Flessibile

Matita

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il testo espositivo

Non udenti: che non sentono.

gesti per comunicare Hai mai osservato la tua maestra o il tuo maestro quando spiegano? Sicuramente gesticolano, perché le mani aiutano a rendere più chiare le parole durante una spiegazione, ma anche in generale quando si parla. Sai che esiste una lingua chiamata LIS, cioè Lingua dei Segni Italiana? È una lingua che usa il canale visivo-gestuale e in questo modo consente alle persone non udenti di comunicare. La lingua LIS ha proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali. In questa lingua, le mani hanno un ruolo fondamentale e bisogna conoscere con precisione la forma che devono assumere, lo spazio dove eseguire il segno, il movimento eseguito per formulare un segno e l’orientamento. Inoltre è importante l’espressione facciale e la postura. Alfabeto LIS

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 237 di Nel cuore delle parole 4.

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il testo espositivo

• Ecco alcuni gesti:

PER FAVORE

GRAZIE

SCUSA

ATTIVITÀ • Imparo dal testo. Colora la risposta corretta. Che cos’è la LIS? La Lingua Italiana dei Segni, che consente di comunicare alle persone che non sentono. Un programma del computer. 87

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Verifica

Aneddoti: storie, particolari curiosi.

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torte? che storia! Che cosa si può raccontare, sulle torte, di diverso e di curioso rispetto alle tantissime ricette che si trovano in rete? In realtà esistono un sacco di aneddoti sul dolce protagonista di tutte le feste. Basta porsi le domande giuste, tipo: chi le ha inventate? Quando è nata la tradizione di mangiarle ai compleanni? E ancora: perché si soffia sulle candeline? Le risposte rivelano storie sorprendenti. Partiamo dall’inizio. Secondo gli storici, a creare le prime torte furono gli Egizi: erano simili a pagnotte dolci, fatte con miele, farina e lievito, cotte sulle pietre calde. Si mangiavano in occasione del rituale per l’incoronazione dei faraoni. Quindi la torta era già all’epoca usata per eventi gioiosi e anche più tardi, con i Greci, era usata per i rituali in onore di Artemide, dea della Luna. I devoti preparavano torte tonde e illuminate da candele, per simboleggiare proprio quel satellite. E furono i Greci a soffiare per primi sulle candeline: il fumo sprigionato, una volta spente, avrebbe portato le loro preghiere fino in cielo. I Romani invece hanno dato inizio alla tradizione del taglio della torta nuziale, cioè quella preparata ai matrimoni: sulla testa degli sposi veniva appoggiato e poi tagliato un piccolo pane dolce, e gli ospiti, se volevano avere fortuna in amore, dovevano raccoglierne le briciole cadute per terra. Fino a quel momento la torta era simile a un pane dolce, talvolta ripieno di noci e frutta secca.

Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 246-247 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica

La versione che conosciamo noi, fatta con uova e zucchero, comparve molto più tardi, dal 1500 in poi, dopo l’arrivo di nuove spezie dall’America e dell’Asia: vaniglia, zafferano e cannella arricchirono focacce di pasta zuccherata e pan di zenzero e, a partire dal XVI secolo, anche torte di farina raffinata, panna e cacao. Ilaria Infante, in Focus Junior

verifica d elle com petenze

• Questa è un testo: narrativo. espositivo. • In questo testo si parla di: torte. pizze. • All’inizio del testo la giornalista si pone tre domande alle quali vengono date tre risposte. Completa la tabella, come nell'esempio, e saprai tutto sulle torte! DOMANDA Chi ha inventato le torte?

RISPOSTA Gli Egizi.

Quando è nata la tradizione di mangiarle ai compleanni? Perché si soffia sulle candeline?

• I Greci, in occasione della festa della dea della Luna: preparavano torte tonde illuminate da candele. cantavano alla luna. • I Romani hanno dato inizio: alla tradizione della torta di compleanno. alla tradizione della torta nuziale (degli sposi). 89

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La mappa del testo regolativo IL TESTO REGOLATIVO serve per

usa

dare ISTRUZIONI E REGOLE:

un LINGUAGGIO CHIARO con:

• su COME FARE QUALCOSA (ad esempio preparare ricette, costruire oggetti...);

• FRASI BREVI •P AROLE SPECIFICHE dell’argomento del quale tratta;

• su COME COMPORTARSI in alcune situazioni.

•V ERBI all’INFINITO (“prendere”) o all’IMPERATIVO (“prendi”).

può essere

sotto forma di ELENCO

affiancato da IMMAGINI,

• per dare un ordine alle istruzioni e alle regole;

come DISEGNI, SIMBOLI, FOTOGRAFIE che chiariscono il contenuto del testo.

• l’elenco può essere NUMERATO o PUNTATO • 1. 2. 3. 4. 5.

• • • • •

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il testo regolativo

una merenda speciale Tramezzini golosi Dosi per 5 OCCORRENTE Un vassoio • Coltello con lama arrotondata • Stampini per biscotti di varie forme INGREDIENTI Pane in cassetta • Crema alla nocciola • Corallini di zucchero PROCEDIMENTO 1. Elimina la crosta in 20 fette di pane. 2. Prendi 10 fette. Su ognuna spalma la crema di nocciole, poi mettile sul vassoio. 3. Prendi le altre fette e al centro di ognuna ritaglia una forma con gli stampini. 4. Metti la fetta che hai ritagliato sopra quella dove hai spalmato la crema. 5. Decora con i corallini di zucchero.

ATTIVITÀ

• Questo è un testo regolativo perché: dà informazioni. dà le istruzioni per fare i tramezzini. • Rimetti in ordine le fasi per preparare i tramezzini. Numera da 1 a 5. Elimina la crosta in 20 fette di pane. Prendi 10 fette. Su ognuna spalma la crema di nocciole, poi mettile sul vassoio. Decora con i corallini di zucchero. Metti la fetta che hai ritagliato sopra a quella dove hai spalmato la crema. Prendi le altre fette e al centro di ognuna ritaglia una forma con gli stampini. Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 249 di Nel cuore delle parole 4. DEF_Semplificato_C.indd 91

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il testo regolativo

CHE COSA È IMPORTANTE A TAVOLA

Pranzo: pasto di mezzogiorno.

Il pranzo o la cena insieme alla propria famiglia o agli amici è un momento di incontro. Mangiare insieme vuol dire parlare, raccontare che cosa è successo durante la giornata, scambiare opinioni. Mangiare insieme vuol dire apprezzare, gustare il cibo. Perché il momento del pasto sia davvero piacevole per tutti, però, è bene imparare a comportarsi in modo corretto. Ecco alcune regole facili da seguire! • Prima del pasto, offrire il proprio aiuto per prepararlo. • Apparecchiare la tavola. • Essere puntuali. • Sedere in maniera composta. • Rispettare il cibo o le bevande: non sono giochi! • Assaggiare tutte le pietanze proposte. • Usare le posate. • Masticare con la bocca chiusa. • Non parlare con la bocca piena. • Parlare a bassa voce. • Usare le parole della gentilezza: grazie, per favore, prego, scusa… • Alzarsi alla fine del pasto dopo aver chiesto il permesso a una persona adulta. • Collaborare a fare ordine.

Cena: pasto della sera. Opinioni: pareri, pensieri.

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alla pag. 256 di Nel cuore delle parole 4.

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il testo regolativo ATTIVITÀ • Indica con una ✘ i comportamenti corretti per stare a tavola.

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Verifica

doveri e divieti del ciclista Ricorda: la bicicletta non è un giocattolo, bensì un vero e proprio veicolo e bisogna utilizzarlo in sicurezza.

Catadiottro (o catarifrangente):

I ciclisti devono: mai procedere affiancati in numero superiore a due; fuori dai centri abitati procedere su un’unica fila; rispettare i segnali stradali; avere l’uso libero delle mani; reggere il manubrio con almeno una mano; avere la visuale libera davanti e ai lati; condurre la bicicletta a mano quando si è in mezzo ai pedoni; stare sulle piste ciclabili quando ci sono; segnalare con il braccio quando si gira a destra o a sinistra o quando ci si ferma (in quest’ultimo caso la mano è alzata). I ciclisti non possono: trainare altri veicoli, salvo casi specifici; condurre animali; farsi trainare; trasportare altre persone se la bici non è omologata. ACCESSORI PER LA CIRCOLAZIONE SU STRADA L’articolo 68 del Codice della Strada definisce le caratteristiche che la bici deve avere per circolare su strada: • freni; • luce elettrica rossa posteriore; • catadiottro rosso; • catadiottri laterali; • catadiottri sui pedali; • luce bianca o gialla anteriore; • campanello. Dal Codice della Strada

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Lettura e attività semplificate corrispondenti alle pagg. 258-259 di Nel cuore delle parole 4.

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Verifica verifica d elle com petenze

• Indica con una ✘ i comportamenti corretti dei ciclisti.

• Osserva l’immagine. Quale accessorio puoi togliere dalla bicicletta senza prendere la multa? Il ........................................................................................

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Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio Redazione e coordinamento: Sarah Farina Responsabile di produzione: Francesco Capitano Progetto grafico e impaginazione: Alberto Rai Illustrazioni: Silvia Colombo Illustrazione di copertina: Silvia Colombo Referenze iconografiche: Archivio Cetem Font: leggimi©Sinnos - www.sinnos.org Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 24.84.046.0

Per esigenze didattiche i testi sono stati quasi tutti ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla legge per eventuali e non volute omissioni o errori di attribuzione. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice. Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com

Tutti i diritti riservati © 2024 Cetem, Gruppo Editoriale ELi info@gruppoeli.it equilibri #PROGETTOPARITÀ

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EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione. Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.

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