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I FIUMI ITALIANI

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I mari d’Italia

I mari d’Italia

Il territorio italiano è ricco di fiumi Nascono sulle Alpi, sugli Appennini, sui monti della Sardegna.

Fiumi alpini

I fiumi che scendono dalle Alpi hanno origine da sorgenti o da ghiacciai. Sono alimentati in autunno e in inverno dalle piogge e dalle nevicate; in primavera e in estate dallo scioglimento dei ghiacciai. Per questo motivo hanno, in generale, una portata costante, cioè la quantità di acqua che trasportano durante l’anno non subisce importanti variazioni.

Molti sono affluenti del Po: Adda, Oglio, Ticino, Trebbia, Taro. Alcuni sono anche immissari e emissari di laghi. Altri ancora sfociano nel mare Adriatico: l’Adige, il Piave.

Fiumi appenninici

I fiumi che nascono dagli Appennini hanno per la maggior parte corso breve; sono torrenti più che fiumi veri e propri. Hanno una portata scarsa e irregolare perché sono alimentati solo dall’acqua delle piogge, che in inverno e in autunno sono più intense, ma in estate sono molto scarse.

I fiumi che sfociano nell’Adriatico, tranne il Reno, non superano mai i 200 chilometri. Sul versante tirrenico i fiumi come il Tevere e l’Arno sono più lunghi perché nel primo tratto del loro corso, prima di arrivare al mare, percorrono valli parallele alla catena montuosa.

Fiumi della Sicilia e della Sardegna

I corsi d’acqua della Sicilia e della Sardegna sono a carattere torrentizio: pieni d’acqua d’inverno e quasi secchi d’estate a causa delle scarse piogge.

I più importanti sono: in Sicilia, il Salso e il Simeto; in Sardegna, il Flumendosa.

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