Il Grillo e la Luna - Discipline 3 Storia-Geografia-Scienze 3

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METODO DI STUDIO INTELLIGENZA VISIVA OPERATIVITÀ METACOGNIZIONE

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STORIA

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SINTESI E MAPPE PER RIPETERE

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LIBRO DIGITALE

Il piacere di apprendere

DISCIPLINE Gruppo Editoriale ELi



STORIA 4 6 8 10 12 14 16

18

Tutto cominciò dal Big Bang E poi… Dalle discipline al metodo di studio LA STORIA Le età della Terra Le ere geologiche I fossili

UA 1 Aspettando l’essere umano

20

La lunga strada dell’Homo • Uno sguardo d’insieme

22 24

I primi ominini Gli Australopitechi

Metodo di studio Consolido le conoscenze • I tempi della storia Consolido le conoscenze • L’evoluzione Vedo e ricordo • La storia dell’Homo Sintesi delle conoscenze • Dal Big Bang

26 27 28 30

52

54 55 56 58 60 62

Ricordo ed espongo • Inizia la Storia

32

UA 2 Il Paleolitico: l’evoluzione degli ominini

34 36 38

Il cespuglio evolutivo I bisogni fondamentali • Uno sguardo d’insieme La tecnologia e la vita in gruppo • Uno sguardo d’insieme

40 42 44 45

L’Homo habilis L’Homo ergaster Il fuoco • Uno sguardo d’insieme Le prime migrazioni

Metodo di studio 46

Consolido le conoscenze • Le caratteristiche dei primi Homo

47 48 50

Consolido le conoscenze • Le conquiste Vedo e ricordo • L’evoluzione degli ominini Sintesi delle conoscenze • Il Paleolitico: i primi Homo

51

Ricordo ed espongo • Paeolitico: primi Homo

UA 3 Nuove specie di Homo

Le glaciazioni L’Homo di Heidelberg L’Homo di Neanderthal L’Homo sapiens L’Homo sapiens: arte e… tecnologia L’Homo sapiens: la forza del gruppo

Metodo di studio Consolido le conoscenze • Homo di Heidelberg • Homo di Neanderthal Consolido le conoscenze • L’Homo sapiens Vedo e ricordo • Nuove specie di Homo Sintesi delle conoscenze • Paleolitico: nuove specie di Homo Ricordo ed espongo • Paleolitico: nuove specie di Homo

64 65 66 68 69

70

ai primi ominini 31

UA 4 Il Neolitico: periodo di innovazioni

72 74 76 77 78 79 80 81 82 84 85

L’evoluzione delle abilità L’agricoltura e l’allevamento Nuove abitudini alimentari La ceramica La tessitura I metalli Le abitazioni I primi villaggi L’organizzazione del villaggio La religione e l’arte Verso la Storia

Metodo di studio 86 87

Consolido le conoscenze • La vita nel Neolitico Consolido le conoscenze • Il Paleolitico

88 90 91

Vedo e ricordo • L’Homo nel Neolitico Sintesi delle conoscenze • Il Neolitico Ricordo ed espongo • Neolitico

92

Il cammino della STORIA

e il Neolitico


GEOGRAFIA 94 96 98 100 102

104 106 108 109 110

LA GEOGRAFIA Si forma la Terra Si formano i continenti Vulcani, terremoti e i cambiamenti della Terra Il clima e i cambiamenti della Terra

UA 1 Il territorio oggi: i paesaggi

Le modificazioni naturali Le modificazioni antropiche Le città Il lavoro e il territorio

Metodo di studio Consolido le conoscenze • La formazione

112

140 142 143 144 145 146 148 150 151

UA 3 I paesaggi di acqua

I mari Conoscere il mare Il mare: flora e fauna Vivere al mare I fiumi e i laghi Dalla sorgente al mare Il fiume e il lago: flora e fauna Vivere lungo i fiumi e i laghi

Metodo di studio Consolido le conoscenze • Il mare Consolido le conoscenze • Il fiume • Il lago Vedo e ricordo • Ambienti d’acqua Sintesi delle conoscenze • I paesaggi d’acqua Ricordo ed espongo • Paesaggi d’acqua

152 153 154 155 157

della Terra

Consolido le conoscenze • Le modificazioni

113

del territorio 114 116

Vedo e ricordo • Il territorio oggi Sintesi delle conoscenze • Il territorio

117

Ricordo ed espongo • Paesaggi

e i paesaggi

118

120 121 122 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133

UA 2 I paesaggi di terra

Le montagne Conoscere la montagna La montagna: flora e fauna Vivere in montagna Sicurezza per te e... Educazione Civica Le colline Conoscere la collina La collina: flora e fauna Vivere in collina La pianura Conoscere la pianura La pianura: flora e fauna Vivere in pianura

Metodo di studio 134 135

Consolido le conoscenze • La montagna Consolido le conoscenze • La collina • La pianura

136 138 139

Vedo e ricordo • Origine dei paesaggi e attività Sintesi delle conoscenze • I paesaggi di terra Ricordo ed espongo • Paesaggi di terra

158

UA 4 La cartografia e l’orientamento

160 162 164 166

Le carte geografiche La riduzione in scala L’orientamento e i punti cardinali I movimenti della Terra

Metodo di studio 168 169

Consolido le conoscenze • Le carte geografiche Consolido le conoscenze • L’orientamento

170 172

Vedo e ricordo • Diverse carte geografiche Sintesi delle conoscenze • La cartografia

e i punti cardinali

e l’orientamento 173

Ricordo ed espongo • Carte geografiche • Orientamento

174

Il nostro PIANETA


SCIENZE LE SCIENZE Inizia la vita L’evoluzione degli animali L’evoluzione delle piante I fossili

176 178 180 182 183

184

UA 1 L’evoluzione, l’adattamento, l’estinzione

186 188 190 191 192

L’evoluzione L’adattamento L’estinzione L’estinzione oggi Educazione Civica I dinosauri

Metodo di studio 194 195 196

Consolido le conoscenze • L’evoluzione Consolido le conoscenze • L’adattamento Vedo e ricordo • Evoluzione, adattamento • L’stinzione

198

Sintesi delle conoscenze • Le forme di vita:

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evoluzione, adattamento, estinzione Ricordo ed espongo • Viventi

200 202 204 206 208 209

UA2 Gli ambienti

L’adattamento agli ambienti freddi L’adattamento agli ambienti caldi Gli ecosistemi Gli ecosistemi e i non viventi Tutelare oggi il territorio Educazione Civica

Metodo di studio 210

Consolido le conoscenze • Gli ambienti freddi • Gli ambienti caldi

211 212 214

Consolido le conoscenze • Gli ecosistemi Vedo e ricordo • Gli ambienti Sintesi dele conoscenze • Gli ambienti e gli ecosistemi

215

Ricordo ed espongo • Gli ambienti

216

UA3 Ecosistemi: elementi non viventi

218 220 222 224 226 228

L’acqua L’acqua nell’aria e… nel sottosuolo Il suolo L’aria I materiali Tecnologia I materiali artificiali Tecnologia

Metodo di studio 230 231 232

Consolido le conoscenze • Acqua, aria, suolo Consolido le conoscenze • Non viventi Vedo e ricordo • Ecosistemi: elementi

234

Sintesi dele conoscenze • Ecosistemi: elementi

235

Ricordo ed espongo • Non viventi in ecosistemi •

non viventi non viventi Materiali 236

Nasce la VITA e…

238 La Terra: un bene da salvare Compito di realtà


Tutto d al

ò i c n i com

Big Ban g

Da

… o s r e v l l ’U n i

Tutto cominciò quando si formò l’Universo, lo spazio infinito con le stelle, i pianeti… poi anche la Terra. Ma come si formò l’Universo? Quando e come ebbe inizio la storia della Terra e degli esseri viventi? Nessuno lo sa con certezza. Gli scienziati e le scienziate, studiando i corpi celesti e i loro movimenti, hanno elaborato numerose teorie. La teoria condivisa è quella del Big Bang. In un tempo veramente lontanissimo, più di 15 miliardi di anni fa, l’Universo era contenuto in una piccolissima bolla, più piccola della capocchia di uno spillo. Questa bolla era molto calda, molto pesante. Improvvisamente la bolla esplose. Si formò una densa nebbia che cominciò ad espandersi. In quel momento nacque l’Universo.

4


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Dieci miliardi di anni dopo il Big Bang, cioè circa 5 miliardi di anni fa, in un punto della densa nebbia luminosa, si formò una nube di gas e polveri. Ruotando attorno a se stessa, prese la forma di un enorme disco il cui centro divenne sempre più caldo e denso. Era nata una stella: il Sole. Intorno al Sole cominciarono a girare piccoli ammassi di polveri e gas: si scontravano e si fondevano tra loro. In milioni di anni si sono formati i pianeti, tra i quali la Terra, che continuano ancora oggi a girare attorno al Sole. 5


E poi… Che cosa è successo dopo la formazione del nostro pianeta? Come si sono formati gli ambienti della Terra? Come sono apparsi e si sono evoluti gli esseri viventi? Quali sono stati i nostri più lontani antenati e come vivevano? Per rispondere a tutte queste domande entrano in azione diverse discipline, ognuna con i propri esperti e le proprie esperte.

… si formò la Terra La GEOGRAFIA ci spiega come il nostro pianeta ha preso la forma attuale con monti, mari, fiumi…

… nacquero le forme di vita Le SCIENZE ci spiegano come si sono formati ed evoluti gli esseri viventi.

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… comparve l’uomo La STORIA ci fa conoscere il tempo della Terra, come comparvero i nostri lontani antenati e come vivevano.

… si misurò il tempo, lo spazio La MATEMATICA, attraverso i numeri, ci aiuta a capire che cosa è successo e com’è la realtà.

Spiegare che tutto ha avuto inizio con il Big Bang. Tutte le scienze e le discipline fanno riferimento ad aspetti specifici della realtà che ha avuto origine in quel momento.

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Dalle discipline

do di a l m e to

studio

Come studiare? Già dallo scorso anno hai cominciato a studiare, cioè a leggere, capire, ricordare e ripetere gli argomenti delle diverse discipline. Ora è il momento di imparare un metodo di studio. Attraverso differenti strategie, infatti, puoi studiare con più efficacia e meno fatica. Potrai così valorizzare le tue capacità, ampliare le tue conoscenze, sviluppare le tue competenze. Il metodo di studio è come una scala: sali un gradino per volta e arriverai in cima! I titoletti evidenziano l’argomento principale del paragrafo.

Studio con metodo Il libro mi spiega come fare

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Punti chiave

Evidenziano i concetti importanti.

2

Ricavo informazioni

Domande o indicazioni per aiutarti a ritrovare nel testo le informazioni più importanti.

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Espongo

Suggerimenti per guidarti a esporre in modo chiaro con le tue parole quanto hai imparato.

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Metodo di studio Alla fine di ogni capitolo le sei pagine del Metodo di studio ti aiutano a consolidare le conoscenze e a raggiungere i traguardi.

Consolido le conoscenze Esercizi per consolidare quanto hai imparato.

Vedo e ricordo Attività con immagini significative per ricordare facilmente quanto hai studiato.

Sintesi delle conoscenze

Ricordo ed espongo

Lo schema riassume gli argomenti trattati e guida a ricordare le conoscenze base.

La mappa aiuta a ricordare e fornisce una traccia per esporre in modo completo e logico ciò che hai studiato.

Queste due pagine aiutano i bambini e le bambine a visualizzare e a conoscere le tappe del percorso per costruire un metodo di studio. È importante spiegare la funzione dei diversi strumenti forniti dal testo. In particolare è necessario spiegare come questi strumenti debbano essere utilizzati nelle pagine di studio e nelle pagine di esercitazione e di consolidamento.

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La Storia Qual è la differenza tra una storia e la Storia?

Una storia è il racconto di fatti immaginari o realistici, cioè che possono accadere. La Storia è il racconto di fatti realmente accaduti nel passato. La Storia è la scienza che ricostruisce gli avvenimenti del passato e li colloca in ordine cronologico, ricavando le informazioni dai reperti e dalle fonti. Tutto ha una storia: le persone, gli animali, gli oggetti. Anche l’Universo e la Terra hanno una storia.

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STORIA 10

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Quest’anno studierai come ha avuto origine la Terra, come si è sviluppata la vita su di essa e come è avvenuta l’evoluzione umana. Osserva la mappa: a colpo d’occhio puoi vedere gli argomenti che incontrerai.

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La mappa iniziale serve per fare entrare nell’argomento. Ha una funzione diversa dalla mappa inserita alla fine di ciascuna unità di apprendimento. Questa anticipa l’argomento, l’altra organizza le conoscenze. Invitare i bambini e le bambine a osservare la mappa e a esporre ciò che già sanno su questi temi.

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L e e tà

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Terra

Chiedi a una persona anziana di mostrarti le fotografie della sua vita. Vedrai che il suo aspetto è cambiato nel corso del tempo. Ti accorgerai che questa persona ha attraversato diverse età: l’infanzia, la giovinezza, l’età adulta, la vecchiaia. Anche il nostro pianeta ha una lunga storia. La Terra non è sempre stata come appare oggi, ha attraversato periodi diversi durante i quali ha modificato molto il suo aspetto. Da una palla di fuoco, pian piano è diventata un luogo meraviglioso. Terra, aria, acqua ed esseri viventi la rendono unica!

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La storia della Terra è iniziata nel momento della sua formazione, cioè 4,5 miliardi di anni fa. Anche la Terra ha le sue età: 5 lunghi periodi, le ere. Ogni era è un periodo di tempo con una durata di milioni di anni. I primi milioni di anni sono stati davvero sconvolgenti, l’aspetto della Terra continuava a modificarsi. Si è formata la crosta terrestre, si sono formate le terre e i mari, ma nessuna forma di vita assisteva a questi sconvolgimenti. Poi apparvero le prime forme di vita, ma perché diventassero simili a quelle attuali ci volle ancora un tempo lunghissimo. E infine... apparvero i nostri lontanissimi antenati. Se potessimo rappresentare in 24 ore tutta la storia della Terra e di come la vita si è evoluta, ci accorgeremmo che l’ominino, cioè il nostro antenato più lontano, sarebbe comparso solo nell’ultimo minuto prima della mezzanotte.

Orologio delle ere geologiche Ore 23.59 Compare il primo ominino Ore 23.45 Compaiono i primati Ore 23.40 I dinosauri e altre specie si estinguono Ore 22.20 Ecco i dinosauri

Ore 0.00 La Terra comincia a formarsi

Questo immaginario orologio mostra la durata delle ere geologiche e il momento della comparsa del primo ominino.

Ore 22.00 Primi rettili Ore 3.40 Prime forme di vita

Le ere geologiche Archeozoica Paleozoica Mesozoica Cenozoica Neozoica

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Le

ere

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Era arcaica o Archeozoica Da 4,5 miliardi di anni fa a 600 milioni di anni fa. È un’era durata miliardi di anni. È l’era della formazione della Terra e della lenta comparsa delle prime forme di vita.

Era primaria o Paleozoica Da 600 milioni di anni fa a 250 milioni di anni fa. Le acque dei mari cominciano ad abbassarsi e le terre emerse diventano un unico grande continente: la Pangea. Animali e piante si diffondono sul nostro pianeta.

Gli esseri viventi sono cambiati e si sono evoluti moltissimo durante le diverse ere.

Era secondaria o Mesozoica Da 250 milioni di anni fa a 65 milioni di anni fa. Le terre emerse si dividono in continenti. Sulla terraferma vivono grandi dinosauri e piccoli mammiferi.

Vuoi saperne di più su dinosauri, prime forme di vita, prime piante e animali? Se ne occupano le Scienze da p. 178 14


Da 65 milioni di anni fa a 2 milioni di anni fa. La Terra prende la forma che ha adesso: si formano catene montuose come le Ande e le Alpi. I grandi rettili scompaiono e i mammiferi si diffondono su tutto il pianeta. Compaiono i primi ominini.

Era terziaria o Cenozoica

Da 2 milioni di anni fa ad ora. È l’era in cui avviene l’evoluzione dell’essere umano da Australopiteco fino a diventare come siamo oggi.

Era quaternaria o Neozoica

In queste pagine è rappresentata la successione delle ere geologiche: in geografia sarà approfondita la formazione del territorio, in scienze l’evoluzione della vita, in storia l’ominazione.

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I fossili I fossili: reperti particolari Com’è stato possibile ricostruire la storia della vita sulla Terra? Attraverso lo studio dei fossili, reperti particolari che hanno aiutato gli studiosi e le studiose. I fossili sono resti, impronte o tracce di animali e piante vissuti milioni di anni fa, che si sono pietrificati. Essi forniscono informazioni sulle forme di vita esistenti in una determinata era geologica. I resti fossili permettono di ricostruire l’aspetto di antichi esseri viventi.

La fossilizzazione Com’è avvenuta la fossilizzazione? Quando un animale muore solitamente il corpo si decompone, ma in casi particolari si può fossilizzare. È un processo molto molto lungo, che può durare milioni di anni. Milioni di anni fa due pesci morirono e i loro corpi si adagiarono sul fondo.

Uno si decompose completamente, l’altro fu ricoperto da strati di detriti e fango.

1

2

Le parti molli si decomposero e rimase solo lo scheletro. Le sostanze che componevano lo scheletro del pesce furono sostituite da sostanze minerali e diventarono roccia.

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Quando la crosta terrestre si innalzò, il fossile venne in superficie.

4


Le impronte fossili si sono formate perché gli animali e i vegetali lasciarono delle orme nel fango che, con il passare del tempo, si è indurito ed è diventato roccia.

I fossili in ambra si sono formati quando piccoli organismi, come insetti o piccoli vegetali, sono rimasti intrappolati nella resina degli alberi. La resina, con il passare del tempo, si è indurita e fossilizzata, formando appunto l’ambra.

Dove si trovano i fossili I fossili si trovano racchiusi nelle rocce. Gli strati rocciosi della Terra si sono formati in tempi diversi, spesso sovrapponendosi uno all’altro. Sono come pagine di un libro di pietra che ci permettono di leggere la storia della Terra. Negli strati più profondi, che in genere sono i più antichi, si trovano i fossili di organismi vissuti nel passato più lontano. Talvolta, a causa di grandi cataclismi o dell’erosione, i fossili affiorano negli strati più superficiali. Questo è un fossile di trilobite, un invertebrato marino che ha 270 milioni di anni.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• I fossili: reperti particolari • La fossilizzazione • Dove si trovano i fossili

2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. • Che cos’è un fossile? • Come si formano i fossili? • Che cos’è un’impronta fossile? • Che cos’è un fossile in ambra? • Dove si trovano i fossili?

3

Espongo

Esponi le tue conoscenze collegando le informazioni che hai sottolineato.

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UA 1

Le forme di vita, dalla loro comparsa sulla Terra, si sono evolute. Un lungo cammino che dai primi organismi è giunto alla comparsa dell’essere umano. Ma anche l’uomo è cambiato fino ad avere l’aspetto attuale. Gli specialisti e le specialiste della storia ci raccontano questo meraviglioso cammino.

Aspettando l’essere umano Metacognizione:

Strati di roccia.

ciò che già so

Le fonti storiche permettono di ricostruire i fatti avvenuti nel passato. Sono: • gli oggetti (fonti materiali); • i racconti (fonti orali); • le immagini (fonti visive); • i documenti (fonti scritte).

Classe capovolta:   vedo e imparo   dalle immagini

Questo studioso è un geologo.

Questo studioso è un paleontologo.

Le fotografie mostrano studiosi e studiose con i reperti che hanno permesso di ricostruire la storia dei nostri antenati. I luoghi dove vengono trovati i reperti si chiamano siti archeologici. Osserva le immagini e leggi le didascalie. Scheletro di un dinosauro.

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Questa studiosa è un’antropologa.

Pitture rupestri a Uluru, Australia.

Completa scrivendo il nome degli studiosi e delle studiose. Punte di frecce.

studia le caratteristiche delle rocce e del terreno. Ricostruisce così la storia della Terra e stabilisce l’età dei reperti ritrovati nei siti archeologici. • ............................................. studia i resti di esseri viventi vissuti in un passato lontanissimo, per ricostruire il loro aspetto fisico. • ...................................................... studia e analizza i resti di oggetti costruiti dagli uomini e dalle donne. • ......................................................, analizzando i reperti, cerca di raccontare come può essere stata la vita dell’essere umano nella Preistoria. .............................................

Ripetiamo insieme

Queste studiose sono archeologhe.

Con una compagna o un compagno ripeti quanto imparato. Uno di voi dirà il nome dello studioso e della studiosa, il compagno o la compagna dovrà spiegare che cosa studia. Poi invertite i ruoli.

La metacognizione serve per far recuperare ai bambini e alle bambine le conoscenze pregresse. Attraverso domande verificare quanto essi ricordano in merito alle necessità delle fonti storiche per ricostruire un evento.

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UA 1

LA LUNGA STRADA DELL’HOMO Anche l’essere umano, come tutte le specie viventi, ha percorso una lunga strada per giungere ad avere le caratteristiche di oggi. Ogni giorno ci sono nuove scoperte sui nostri lontanissimi antenati.

La parola “Homo” indica la specie di ominini e comprende sia uomini sia donne.

Da dove abbiamo avuto origine I primi esseri umani avevano caratteristiche molto diverse dalle nostre e ci sono voluti milioni di anni per arrivare ad essere come siamo oggi. Ma da chi abbiamo avuto origine? Non sappiamo con certezza qual è l’antenato da cui è iniziata la nostra specie. Nell’Era terziaria sulla Terra comparvero i primati. Erano mammiferi simili a piccole scimmie. Questi primati si sono diversificati e, circa 6 milioni di anni fa, si sono sviluppate due linee evolutive: da una parte gli scimpanzé, dall’altra i nostri antenati.

Homo erectus

Homo rudolphensis

Australopithecus robustus

Australopithecus africanus

Homo habilis

Panomo

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Australopithecus afarensis

Ardipithecus


Uno sguardo d’insieme

Storia

L’evoluzione

Homo di Neanderthal

L’evoluzione dell’essere umano inizia da un lontano antenato comune a noi, agli scimpanzé e ai gorilla: il Panomo, di cui però non si sono ancora trovati resti fossili. Questo è il punto di partenza di una lunga strada con tante diramazioni. Alcune a un certo punto non hanno portato più a nulla, sono diventate “strade chiuse”. Per lunghi periodi sulla Terra ci sono state molte specie di ominini che si sono incontrate lungo queste strade. Molte sono convissute in diverse parti del globo. L’Homo sapiens è quello che ha percorso la strada che è giunta fino a noi.

Homo di Heidelberg

Homo sapiens Homo ergaster

La Preistoria Per raccontare la storia dell’essere umano gli studiosi e le studiose si sono basati su reperti trovati in diversi siti. Non esistono documenti scritti perché non si conosceva ancora la scrittura. La scrittura segna, infatti, il passaggio tra la Preistoria e la Storia. Gi studiosi e le studiose hanno diviso la Preistoria in due periodi basandosi sulle conquiste fatte dall’essere umano, grazie allo sviluppo della sua intelligenza e delle sue abilità: il Paleolitico e il Neolitico. 21


UA 1

I PRIMI OMININI Dal Panomo discendono gli ominini, i nostri primi lontanissimi antenati. I resti dei primi ominini sono stati ritrovati per la maggior parte in una zona dell’Africa chiamata Rift Valley.

La Rift Valley La Rift Valley è considerata la “culla dell’umanità” perché qui sono nate e si sono evolute le prime specie di ominini. La Rift Valley è un’estesa valle, formatasi milioni di anni fa, protetta da montagne che hanno formato una barriera naturale. Con la sua formazione, la zona a sinistra della Rift Valley, cioè a ovest, mantenne un clima umido e per questo vi rimasero le foreste abitate da gorilla e scimpanzè. Nella Rift Valley a destra delle montagne, cioè a est, il clima si fece più arido. Qui molte foreste si trasformarono in vaste zone erbose.

Le caratteristiche dei primi ominini

Scimpanzé

Nella Rift Valley gli ominini stavano preferibilmente sugli alberi per difendersi meglio dai predatori carnivori. Si spostavano da un ramo all’altro grazie alle zampe lunghe e agili. Si afferravano ai rami con le mani prensili e con le loro cinque dita robuste. Si nutrivano di frutti spontanei, ma cacciavano anche insetti.

Gorilla

Ominini

Quando scendevano a terra camminavano a quattro zampe. In un ambiente erboso era più facile trovare cibo. Cominciarono così a camminare in posizione eretta per poter vedere al di là dell’erba alta. Importante fu la posizione degli occhi. Erano infatti posti sotto la fronte, vicini tra loro e in grado di percepire i colori. Questa caratteristica facilitava il controllo del territorio per evitare i predatori. 22


Storia La Rift Valley si formò a causa degli spostamenti delle placche tettoniche. Vuoi saperne di più? Vai a p. 98 di Geografia.

Rift Valley Savana erbosa Foresta pluviale

Metodo di studio 1

Punti chiave

• La Rift Valley • Le caratteristiche dei primi ominini • L’adattamento 2

L’adattamento L’adattamento al nuovo clima e al nuovo ambiente fu una necessità per garantirsi la sopravvivenza. Fu anche l’inizio della lunga storia di una evoluzione che portò, in milioni di anni, all’Homo sapiens, cioè all’essere umano di oggi.

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. • Perché la Rift Valley è considerata la culla dell’umanità? • Com’era il clima nella Rift Valley? • Dove vivevano i primi ominini e perché? • Quali caratteristiche fisiche avevano? • Che cosa cambiò quando passarono più tempo a terra, in un ambiente erboso? 3

Espongo

Esponi le tue conoscenze collegando le informazioni che hai sottolineato. 23


UA 1

GLI AUSTRALOPITECHI Nella Rift Valley, a Laetoli, sono state ritrovate una serie di orme di piedi lasciate da Austrolopitechi. Furono i primi ominini a sperimentare la posizione eretta. Gli Australopitechi si adattarono ai cambiamenti.

Laetoli

Aspetto fisico Lo scheletro degli Australopitechi si era modificato per poter assumere la posizione eretta. Camminavano spostando continuamente il peso da un piede all’altro e dondolavano le braccia. Non riuscivano a correre velocemente, perciò spesso per difendersi salivano ancora sugli alberi. Avevano il corpo ricoperto di peli. Il loro cranio e il loro cervello erano piccoli e il muso era molto simile a quello delle scimmie.

Il pollice opponibile Camminare in posizione eretta permise agli Austrolopitechi di avere le mani libere. Le utilizzavano per afferrare rami, bastoni, sassi. Il pollice divenne opponibile, cioè era in grado di piegarsi e toccare le altre dita della mano. La nuova struttura della mano permetteva di afferrare e maneggiare gli oggetti con facilità. Le orme di Laetoli

Nei pressi di Laetoli, in Tanzania, sorge un vulcano, oggi spento, ma che milioni di anni fa era attivo ed eruttava una gran quantità di ceneri. Su questo materiale, bagnato dalla pioggia, tre Australopitechi che camminavano su due gambe lasciarono le loro impronte, che poi si fossilizzarono. Quelle tracce hanno un’età di 3,7 milioni di anni.

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Storia Come si nutrivano Gli Australopitechi impararono a cibarsi di insetti, uova e pezzetti di carne lasciati dai predatori. Divennero onnivori.

Come vivevano Per difendersi dai grandi predatori impararono a vivere in gruppo, a collaborare nella ricerca di cibo, a comunicare con i gesti. A poco a poco furono in grado anche di memorizzare una sequenza di gesti. Erano in grado di capire se il loro modo di agire otteneva un risultato utile oppure no. Aumentava la loro intelligenza, cioè la capacità di adattarsi all’ambiente, di modificarlo in modo utile, di imparare dall’esperienza. Lucy

I primi resti che permisero di ricostruire uno scheletro intero di Australopiteco appartengono a una femmina, che venne chiamata Lucy. Lucy è vissuta più di tre milioni di anni fa. Quando è morta aveva circa 20 anni ed era alta poco più di un metro. Insieme a lei furono trovate ossa di altri individui. Ciò testimonia che apparteneva a un gruppo. Lucy fu ritrovata nella zona della popolazione Afar, perciò la sua specie venne chiamata Austrolopithecus afarensis.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Aspetto fisico • Il pollice opponibile • Come si nutrivano • Come vivevano

2

Ricavo informazioni

Completa la sintesi. Gli Australopitechi camminavano in ............................................................... Il pollice era ........................................... Si cibavano di ...................................... .................................................................... Vivevano in ............................................ e ......................................... con i gesti.

3

Espongo

Utilizza la sintesi che hai completato ed esponi le tue conoscenze.

25


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

I tempi della Storia 1

Completa inserendo il nome di ciascuna era, poi collega numerando. 1 Era ......................................... o Archeozoica

Grandi rettili e piccoli mammiferi.

2 Era ......................................... o Paleozoica

Si forma la Terra.

3 Era ......................................... o Mesozoica

Gli ominini si evolvono.

4 Era ......................................... o Cenozoica 5 Era ......................................... o Neozoica 2

Si diffondono animali e piante. Compaiono i primi ominini.

Scrivi al posto giusto le parole. Preistoria • Storia • Paleolitico • Neolitico ..................................................

..................................................

3

4

..................................................

..................................................

Invenzione della scrittura

Collega con una freccia ogni nome alla sua definizione. Impronta fossile

Resti di vegetali o di animali che si sono pietrificati assorbendo i minerali.

Ambra

Sagome di animali e vegetali ritrovate nelle rocce, formatosi in seguito all’indurimento del fango del terreno.

Fossile

Preziosa sostanza trasparente che permette di conservare perfettamente ciò che ha inglobato.

Sotto ciascuna immagine scrivi il nome del tipo di fossile. fossile • fossile in ambra • impronta fossile

.......................................................

26

.......................................................

.......................................................


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

L’evoluzione 1

Collega con una freccia ciascun nome alla sua definizione. Panomo Ominino Australopiteco

2

3

Ominino che utilizzava il pollice opponibile per afferrare e stringere. Prima specie che iniziò a camminare in posizione eretta. Antenato comune a ominini, scimpanzé e gorilla da cui si suppone sia iniziata l’evoluzione umana.

Collega con una freccia ogni particolarità degli ominini alla sua funzione. La posizione eretta quando erano a terra…

… permetteva di afferrare i rami.

Le particolarità degli occhi…

… permetteva di vedere al di là dell’erba alta.

Le particolarità delle mani prensili…

… permetteva di vedere con facilità i predatori.

Collega ogni causa alla sua conseguenza, colorando il quadratino. Nella Rift Valley cambiò il clima. Le grandi foreste si trasformarono in savane. Nella Rift Valley cambiò il paesaggio. Gli ominini scesero dagli alberi per trovare cibo. Gli ominini si adattarono al nuovo ambiente, evolvendosi. L’ambiente diventò più arido.

4

Scrivi V (vero) o F (falso). Gli Australopitechi:

5

• camminavano quasi sempre in posizione eretta.

....

• si nutrivano solo di vegetali.

....

• erano individui solitari.

....

• avevano un cranio e un cervello sviluppato come il nostro.

....

• avevano il corpo coperto di peli.

....

• erano in grado di memorizzare alcuni gesti.

....

Scrivi il nome… • di un famoso Australopiteco femmina: ............................................................... • del luogo in cui sono state ritrovate orme fossili di Austrolopitechi: ...............................................

27


Vedo e ricordo

Metodo di studio

La Storia dell’Homo 1

Osserva le immagini e completa.

Nella Foresta Fossile di Dunarobba, in Umbria, si trovano tronchi fossili di enormi alberi vissuti più di 2 milioni di anni fa.

“Antonio” è il nome dato a un dinosauro di cui sono state ritrovate le ossa fossili. Ora è conservato al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste.

• Questi sono ................................. di vegetali e di animali. I ........................................... sono ..........................................., impronte o tracce di essere viventi. Forniscono informazioni sugli esseri ............................... nelle diverse ere ...............................................

• In queste immagini vedi la Rift Valley. La Rift Valley è una ..........................................., protetta a ovest da ......................................... La Rift Valley è considerata la ............................... dell’umanità perché in questi luoghi si sono ........................................... le prime specie di ............................................

28


Vedo e ricordo

Metodo di studio • Per ricostruire la storia vi sono studiosi e studiose specializzati. ........................................: studia i resti di animali ed esseri umani. ........................................ e ........................................: studiano i resti degli oggetti per ricostrire le abitudini di vita dei gruppi umani. .......................................: studia le caratteristiche delle rocce e degli strati della Terra per collocare nel tempo i reperti.

Sito archeologico di Olduvai, in Africa.

Gli Australopitechi avevano un pollice opponibile che permetteva loro di ........................................ e maneggiare sassi e rami. La posizione ............................... permetteva di guardare oltre l’erba alta.

2

Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano. Fai attenzione ai colori. • I fossili permettono di ricostruire la storia della Terra. • I cambiamenti ambientali della Rift Valley hanno influenzato l’evoluzione degli ominini. • Diversi studiosi e studiose ricostruiscono il passato dell’uomo. • Il pollice opponibile e la capacità di camminare in posizione eretta furono fondamentali per l’evoluzione.

3

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso. L’intelligenza visiva utilizza le immagini per apprendere e ricordare. Far verbalizzare ciò che suggeriscono le immagini per ricostruire le informazioni principali.

29


Metodo di studio

Sintesi delle conoscenze

Dal Big Bang ai primi ominini Il Big Bang, la formazione dell’Universo e della Terra

Più di 15 miliardi di anni fa, il Big Bang diede origine all’Universo. Si formarono il Sole e i pianeti, compresa la Terra. Il tempo della Terra è suddiviso in 5 ere geologiche: Arcaica, Primaria, Secondaria, Terziaria, Quaternaria. Gli studiosi e le studiose della Storia

Gli studiosi e le studiose della Storia analizzano differenti aspetti della storia. Sono: paleontologo/a, archeologo/a, antropologo/a, geologo/a. Utilizzano le fonti per ricostruire il passato. Le fonti

Le fonti si suddividono in fonti materiali, orali, visive, scritte. I fossili sono una particolare fonte materiale molto importante per ricostruire il passato lontanissimo. La Preistoria

I primi ominini compaiono nell’Era terziaria. Nell’Era quaternaria avviene l’evoluzione dai primissimi antenati fino all’Homo sapiens. La Preistoria: • inizia con la comparsa dei primi ominini; • si divide in Paleolitico e Neolitico. I primi ominini

Si evolvono nella zona della Rift Valley. Tra i più antichi ci sono gli Australopitechi. Caratteristiche degli Australopitechi sono: posizione eretta, corpo coperto di peli, pollice opponibile.

30

La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.


Ricordo ed espongo

Metodo di studio rso

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Ora ripeti ciò che hai studiato.

La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

31


UA 2

Il Paleolitico: l’evoluzione degli ominini Metacognizione:   ciò che già so

Milioni di anni fa noi e le scimmie avevamo un antenato comune: il Panomo. Da questo antenato si sono evoluti più gruppi di ominini. Gli Austrolopitechi sono stati i primi a scendere dagli alberi. Si sono evoluti fino ad assumere la posizione eretta e si sono adattati alle nuove condizioni ambientali. Classe capovolta:

vedo e imparo dalle immagini

Osserva e completa.

I luoghi in cui si cercava un riparo.

32

Il Paleolitico è il primo periodo della nostra storia. Circa 2,8 milioni di anni fa in Africa comparvero nuove specie umane, a cui sarà dato il nome di Homo. Avevano caratteristiche differenti rispetto agli Australopitechi.

Utensili costruiti nel Paleolitico.

Chopper

Amigdala

L’uomo e la donna hanno imparato a utilizzare sassi e utensili per ....................................................... L’Homo del Paleolitico trovava rifugio nelle e costruiva .............................. ..............................................


Grotte di Sterkfontein in Sud Africa, dove fu ritrovato il più antico Australopithecus africanus.

L’Homo fece grandi progressi quando cominciò a utilizzare il ......................... e imparò ad accenderlo. Pitture rupestri di Bhimbtetka, India.

L’Homo lasciò l’....................................... e giunse in Asia e in Europa.

Punta d’ascia paleolitica ritrovata in Danimarca.

Ripetiamo insieme

Nel corso del Paleolitico l’Homo ha saputo utilizzare la sua intelligenza per produrre oggetti, trovare o costruire ripari utilizzando le risorse del territorio. L’Homo del Paleolitico si è spostato dal suo territorio ed è giunto in Asia e in Europa. Invitare la classe a soffermarsi sui tratti caratteristici degli Australopitechi e su come questi siano determinati dall’adattamento all’ambiente. Con le attività di classe capovolta invitare i bambini e le bambine a verbalizzare come immaginano l’evoluzione degli Austrolopitechi in base alle informazioni che le illustrazioni forniscono.

33


UA 2

IL CESPUGLIO EVOLUTIVO Dai primi ominini, con l’evoluzione, si è giunti fino all’Homo sapiens. La storia della nostra evoluzione è paragonata a un enorme cespuglio. Molti rami si sono estinti, altri hanno dato origine a diverse specie.

I primi Homo Circa 2 milioni e 800 mila anni fa comparvero i primi Homo. Le specie di Homo furono molte: alcune hanno abitato il nostro pianeta contemporaneamente. L’evoluzione degli Homo è avvenuta in milioni di anni. Tra le diverse specie, poco alla volta, si sono intrecciate le caratteristiche fisiche e si sono trasmesse le abilità raggiunte.

L’evoluzione Camminare su due “zampe” ha permesso agli ominini di avere le mani libere, di toccare, manipolare, cioè trasmettere più informazioni al cervello. La posizione eretta ha reso possibile alla colonna vertebrale di sopportare un peso maggiore e, quindi, al cranio di ingrandirsi per contenere un cervello più grande e più pesante. Il pollice opponibile ha reso possibile afferrare più facilmente gli oggetti e affinare i movimenti.

34

Gli scimpanzé sono in grado di usare le pietre per spaccare frutti dal guscio duro o di intrecciare rami, ma non hanno imparato a costruire strumenti più complessi.


Storia L’Homo ha cominciato a produrre strumenti di lavoro e di difesa scheggiando in modo grossolano la pietra. Dalla capacità di lavorare la pietra deriva il nome Paleolitico, età della pietra antica (paleo vuol dire antico, lithos significa pietra). Il periodo del Paleolitico iniziò tra i 2 e i 3 milioni di anni fa con la comparsa delle prime specie di Homo e terminò circa 10 000 anni fa, quando ormai la Terra era abitata solo dall’Homo sapiens.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• I primi Homo • L’evoluzione • Le caratteristiche degli Homo • Il Paleolitico

Le caratteristiche degli Homo Gli Homo si distinguono dagli Australopitechi perché: • camminano sempre in posizione eretta; • hanno un cervello più sviluppato; • danno inizio alla tecnologia, costruendo con le pietre oggetti per cacciare e per difendersi.

Il Paleolitico Il Paleolitico è il primo periodo della storia dell’Homo ed è il periodo in cui si è maggiormente modificato il suo aspetto fisico.

2

Ricavo informazioni

Leggi e cancella l’opzione sbagliata. • Le specie “Homo” sono molte / due. • L’evoluzione dei primi Homo è stata improvvisa / lenta. • Gli abitanti della Terra oggi appartengono tutti alla specie di Homo sapiens / a diverse specie di Homo. Scrivi le caratteristiche che distinguono gli Homo dagli Australopitechi. ................................................................................, ................................................................................, ................................................................................. 3

Espongo

Utilizza le informazioni per esporre le tue conoscenze. 35


UA 2

I BISOGNI FONDAMENTALI Nel corso della sua evoluzione l’Homo ha perfezionato il modo di soddisfare i propri bisogni: ha cambiato modo di ripararsi, procurarsi il cibo e comunicare con i suoi simili.

Le tappe dell’evoluzione

Con il tempo gli Homo hanno soddisfatto in modo diverso i loro bisogni.

In queste pagine vedrai diverse sequenze che ti mostrano i cambiamenti, i grandi passi avanti. Le specie di Homo sono molte, tu studierai solo alcune specie di Homo particolarmente significative per le tappe dell’evoluzione umana. Le studierai una dopo l’altra. Però se tu potessi fare un salto nel passato, potresti vedere diverse specie vivere contemporaneamente anche in luoghi molto vicini tra loro.

Il bisogno di nutrirsi I primi Homo si procuravano cibo raccogliendo ciò che trovavano nell’ambiente: frutti, radici, e resti di animali morti.

Impararono poi a cacciare piccole prede, pur continuando a raccogliere frutti.

Con la costruzione di primi utensili l’Homo divenne pescatore e imparò a cacciare in gruppo anche animali molto grandi. 36


Uno sguardo d’insieme

Storia

Il bisogno di ripararsi Inizialmente i primi Homo continuarono a utilizzare gli alberi sia per ripararsi in caso di pericolo sia per trascorrere la notte.

Quando si sentirono più sicuri cominciarono a vivere in gruppi più numerosi. Si rifugiarono in caverne naturali. Solo in seguito impararono a costruire capanne con rami, frasche e pelli di animali.

Quando cominciarono a spostarsi in nuovi territori impararono a costruire tende che potevano essere smontate.

Il bisogno di comunicare Già gli ominini comunicavano tra loro a gesti. Gli Homo cominciarono a comunicare con la voce, per poi passare a un linguaggio sempre più complesso.

La comunicazione avveniva anche attraverso pitture rupestri.

37


UA 2

LA TECNOLOGIA E LA VITA IN GRUPPO L’Homo ha migliorato la sua vita quando ha imparato a costruire utensili per usi diversi e ha cominciato a vivere in gruppi più numerosi. L’Homo si è sentito più sicuro e si è allontanato sempre più dai suoi luoghi di origine per cercare condizioni di vita più favorevoli.

Che cosa sapevano fare L’Homo inizialmente lanciava le pietre per difendersi dagli animali. Poi imparò a scheggiarle per renderle taglienti e incominciò a utilizzarle per altri scopi.

La capacità di lavorare la pietra aumentò con l’esperienza e permise all’Homo di produrre armi e utensili meno rozzi. Imparò anche a utilizzare il fuoco. Pian piano l’Homo produsse utensili sempre più raffinati e complessi, come frecce e ami da pesca.

38


Uno sguardo d’insieme

Storia

La vita in gruppo I primi Homo vivevano in gruppi molto piccoli. Poi i gruppi diventarono più numerosi. Ciò favoriva non solo la difesa, ma anche la possibilità di cacciare grandi prede.

All’interno del gruppo si instaurarono nuove abitudini come la cura dei malati e la sepoltura dei morti.

Dove vivevano Le prime specie di Homo vivevano nella Rift Valley e facevano piccoli spostamenti solo per procurarsi il cibo. Incominciarono poi a esplorare zone sempre più lontane. Si allontanarono dalla Rift Valley e arrivarono in Asia e in Europa. LEGENDA Africa Europa Asia Homo habilis Homo ergaster

39


UA 2

L’HOMO HABILIS Uno tra i numerosi gruppi di Austrolopitechi cominciò a utilizzare le mani per lavorare la pietra. Circa 2,8 milioni di anni fa nelle savane dell’Africa comparvero così gli habilis, i primi a cui venne dato il nome di Homo.

Aspetto fisico L’Homo habilis era robusto, sembrava un grosso gorilla. Era molto simile all’Australopiteco, ma era più evoluto e intelligente. Camminava stabilmente su due gambe e utilizzava le mani per afferrare bastoni, sassi, frutti. Era più audace dei suoi antenati e cominciava ad affrontare situazioni pericolose, invece di fuggire.

Come si nutriva Per cercare il cibo si spostava continuamente nella savana. Era dunque nomade. Le donne e gli individui più piccoli raccoglievano bacche, radici e frutti spontanei. Gli adulti andavano in cerca di uova, di insetti e di resti di animali abbandonati dagli animali predatori. L’Homo habilis era onnivoro.

Come si riparava L’habilis sceglieva i suoi rifugi in luoghi dove c’era l’acqua e dove era possibile trovare delle prede abbandonate dagli animali. Durante la notte si rifugiava sugli alberi per sfuggire ai predatori. Costruiva una specie di grande nido e usava le fronde per ripararsi dal freddo. Durante il giorno, però, scendeva a terra.

La vita in gruppo L’Homo habilis viveva in piccoli gruppi composti da poche famiglie. Comunicava con i gesti ed emetteva suoni articolati. Era un vocìo, che non era però ancora un vero linguaggio.

Che cosa sapeva fare Il nome ”habilis“, significa abile, capace di fare. L’Homo habilis era in grado di lavorare la pietra per costruire strumenti che gli erano utili per la caccia e la difesa. Per cercare radici aveva imparato a scavare il terreno con i bastoni.

40

Chopper


Storia La capacità di costruire semplici attrezzi indica che l’habilis era in grado di: • scegliere, tra i materiali disponibili, quello più adatto; • capire come costruire uno strumento; • immaginare come utilizzare gli strumenti che costruiva.

La tecnologia Per cacciare piccole prede e difendersi dall’assalto degli animali l’Homo habilis lanciava pietre. Per spolpare le prede abbandonate da altri animali aveva imparato a spaccare una particolare pietra, la selce, per renderla tagliente. A questi rudimentali attrezzi è stato dato il nome di chopper.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Aspetto fisico • Come si nutriva • Come si riparava • La vita in gruppo • Che cosa sapeva fare • La tecnologia

3

2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. Perché questo Homo è chiamato habilis? Com’era il suo aspetto fisico? Come si nutriva? Dove viveva? Come comunicava? Che cosa sapeva costruire?

Espongo

Utilizza le informazioni per esporre le tue conoscenze.

41


UA 2

L’HOMO ERGASTER Ergaster significa lavoratore, ma è stato definito anche “l’uomo camminatore” perché è il primo che si è allontanato dall’Africa. Anche dell’Homo ergaster vi sono diverse specie, tra le quali l’Homo erectus.

Aspetto fisico Mentre gli habilis popolavano le savane africane, si affermava, circa 2 milioni di anni fa, una nuova specie: l’Homo ergaster. L’ergaster aveva lunghe gambe slanciate ed era totalmente bipede. Il suo corpo non era più coperto di lunghi peli. Aveva un cranio più grosso e un cervello più grande e sviluppato di quello dell’habilis.

Come si nutriva L’ergaster si procurava cibo raccogliendo frutti, uova, resti di animali. Imparò, però, a cacciare piccole prede, che inseguiva anche per lunghi percorsi. Cacciava accerchiando in gruppo le prede e costruendo trappole.

Come si riparava L’Homo ergaster era nomade. Si riparava in caverne vicino ai fiumi. Con il tempo imparò a costruire semplici capanne con rami e frasche.

42


Storia La vita in gruppo L’Homo ergaster viveva in gruppi di famiglie. Essere in tanti rendeva più facile procurarsi il cibo. All’interno del gruppo c’era chi si occupava della caccia, chi raccoglieva frutti e uova, chi si occupava del fuoco. Il ritrovamento di un teschio di una persona anziana e senza denti dimostra che gli ergaster cominciavano a prendersi cura degli anziani. Probabilmente ciò accadeva perché gli anziani potevano trasmettere conoscenze. La vita in gruppo, la necessità di trasmettere le conoscenze acquisite e di organizzare la caccia portò l’Homo ergaster a migliorare il suo linguaggio.

Che cosa sapeva fare L’ergaster cominciava a scheggiare la selce da entrambi i lati. Otteneva così l’amigdala, attrezzo tagliente che utilizzava come lama, coltello, raschiatoio per lavorare la pelle degli animali.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Aspetto fisico • Come si nutriva • Come si riparava • La vita in gruppo • Che cosa sapeva fare 2

Ricavo informazioni

Rispondi a voce. • Perché l’Homo ergaster è stato definito “camminatore”? • Spiega in che cosa era diverso dall’habilis. • Nell’aspetto. • Nel modo di cacciare e di nutrirsi. • Nel modo di ripararsi. • Nella vita di gruppo e nella comunicazione. • Nelle abilità. 3

Espongo

Utilizza le informazioni per esporre le tue conoscenze.

43


UA 2

Uno sguardo d’insieme

IL FUOCO Gli ominini sono sempre stati a contatto con il fuoco perché le eruzioni vulcaniche erano frequenti, così come lo erano gli incendi provocati dai fulmini.

Impararono a mantenere il fuoco acceso, bruciando legno ed erbe.

In principio gli ominini prendevano e portavano con sé i tizzoni recuperati da incendi spontanei e li utilizzavano per allontanare le bestie feroci.

2

1

Poi riuscirono ad accendere il fuoco sfregando due pietre focaie così incendiavano le erbe secche.

3

Trovarono poi un altro modo per accendere il fuoco: facendo ruotare un legnetto su un ramo. Saper accendere il fuoco fu una grande conquista: permetteva di allontanare gli animali feroci, illuminare le grotte, scaldarsi, cuocere la carne.

4

44

Il fuoco favorì la vita di gruppo. Seduti intorno al falò si raccontavano le imprese della giornata. Così si sviluppò anche il linguaggio.

5


Storia

LE PRIME MIGRAZIONI L’Homo ergaster, seguendo gli spostamenti degli animali, raggiunse luoghi sempre più lontani. A causa di cambiamenti climatici, in Africa le piogge cessarono e la vegetazione diminuì drasticamente. Molti animali, per sopravvivere, si spostarono verso nord.

1

Molti gruppi di ergaster, abbandonarono le loro terre, e seguirono le migrazioni degli animali. A causa dei cambiamenti climatici anche il livello del mare si abbassò e si crearono “ponti naturali” che permisero all’ergaster di raggiungere prima l’Asia e poi l’Europa. In Asia dall’Homo ergaster derivò l’Homo erectus. Questi spostamenti durarono migliaia e migliaia di anni.

2

3

Educazione Civica

L’uomo continua a migrare Le migrazioni di persone, tribù e popoli hanno caratterizzato tutta la storia dell’umanità. Ancora oggi moltissime persone lasciano i loro Paesi per fuggire dalle guerre, dalla povertà o dalla mancanza di libertà. 45


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Le caratteristiche dei primi Homo Immagina di lavorare in un museo di paleoantropologia. Ti hanno incaricato di compilare le schede che andranno esposte nelle teche accanto alle ricostruzioni di alcuni Homo. Completa le schede utilizzando le caratteristiche giuste. Nome: habilis • ergaster Aspetto fisico: alto, senza peli e totalmente bipede / molto robusto e stabilmente bipede. Alimentazione: caccia piccole prede / onnivoro, si cibava anche di resti di animali. Dove viveva: dall’Africa si sposta in Asia ed Europa / in Africa. Dove si riparava: di notte tornava sugli alberi / in caverne e semplici capanne. Che cosa sapeva fare: costruiva chopper con la selce / costruiva amigdale. 1

Nome: ..................................................................... Aspetto fisico: .................................................... .......................................................................................

Alimentazione:

..................................................

.......................................................................................

Dove viveva:

........................................................

.......................................................................................

Dove si riparava:

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.......................................................................................

Che cosa sapeva fare:

...................................

.......................................................................................

Nome: ..................................................................... Aspetto fisico: .................................................... .......................................................................................

Alimentazione:

..................................................

.......................................................................................

Dove viveva:

........................................................

.......................................................................................

Dove si riparava:

..............................................

.......................................................................................

Che cosa sapeva fare:

...................................

....................................................................................... .......................................................................................

46

.......................................................................................


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Le conquiste 1

Colora, tra queste, due delle tappe fondamentali per la storia dell’Homo. Lanciare le pietre. Vivere nelle caverne.

2

Uscire dall’Africa e raggiungere terre lontane.

Produrre e utilizzare il fuoco.

Salire sugli alberi per difendersi.

Collega ciascuna fase della costruzione del chopper alla sua didascalia, numerando.

1

2

3

4

Con la pietra dura si colpisce la selce, scheggiandola. Si scelgono due pietre: la selce e una pietra più dura. Si continua a scheggiare la selce solo in una parte per renderla tagliente. Si usa il chopper impugnando la parte non tagliente. 3

ollega con una freccia il nome della tecnica per accendere C il fuoco alla sua spiegazione.

Percussione Strofinio

4

Si gira velocemente un bastoncino infilato in una cavità in un pezzo di legno. Si picchiano due pietre una contro l’altra per provocare scintille.

Leggi, sottolinea l’errore e correggilo. Il primo Homo che lasciò l’Africa fu l’Homo habilis. Si spostò a causa del cambiamento di clima e delle migrazioni di animali. Si diresse prima in Asia e in seguito colonizzò anche l’Europa. Da questa specie derivò l’Homo erectus. L’errore è: ...................................................... Va corretto con ............................................................

47


Vedo e ricordo

Metodo di studio

L’evoluzione degli ominini 1

Osserva e leggi. Questo è il cranio di un australopiteco boisei. Risale a 2,6 milioni di anni fa. Sulla testa puoi vedere una “cresta” ossea. Questi austrolopitechi avevano anche denti molto forti. La cresta si è sviluppata a causa della masticazione continua di radici e cortecce dure.

Questo è il cranio di un habilis. È più arrotondato di quello degli austrolopitechi, allungato verso la parte posteriore. Non c’è traccia della cresta ossea.

Questo è il cranio di un ragazzo di 10 -12 anni, della specie Homo ergaster. È stato trovato vicino al lago Turkana, in Africa. Il cranio è più grande di quello dell’habilis. Comincia ad assumere una forma simile al cranio della nostra specie, i sapiens. 2

Leggi e cancella l’opzione sbagliata. Questi reperti ci mostrano che gli ominini si sono evoluti / non si sono evoluti. Il loro cranio ha subito / non ha subito modificazioni. L’ordine cronologico di apparizione corretto è: Homo ergaster / Australopiteco / Homo habilis Australopiteco / Homo habilis / Homo ergaster

3

Leggi e completa. Sulla volta della grotta di Wonderwerk in Sud Africa sono state trovate tracce di fuliggine lasciate dal fuoco. A terra sono stati rinvenuti resti di vegetali inceneriti, frammenti di ossa carbonizzate e strumenti in pietra. Gli scienziati hanno dimostrato che questi resti risalgono a 1 milione di anni fa. Questi ritrovamenti in Sud Africa testimoniano che l’Homo ergaster sapeva accendere ................................ e lo utilizzava per ..................................... la grotta e per ......................... il cibo. Il ritrovamento di molti utensili dimostra che l’Homo ergaster viveva in .................................

48


Metodo di studio

Vedo e ricordo

4

Leggi e completa.

5

Le fotografie mostrano differenti tipi di chopper e amigdale. I chopper sono i primi utensili ottenuti .............................................. la pietra. Erano utilizzati per .................................................................... Gli ominini costruirono ........................................................ sempre più raffinati e adatti a differenti scopi. Le amigdale erano utensili scheggiati da entrambe le .................................... Venivano utilizzati come ...............................................................................................

6

Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che esse ricordano. • Gli ominini si sono evoluti e hanno modificato il loro aspetto. • Gli ominini sapevano produrre e utilizzare il fuoco. • Nel corso dell’evoluzione la capacità di produrre utensili migliorò.

7

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Dopo aver fatto eseguire gli esercizi, chiedere ai bambini e alle bambine quali siano, secondo loro, i punti chiave da ricordare. Confrontare poi le loro risposte con i punti chiave suggeriti dal testo.

49


Metodo di studio

Sintesi delle conoscenze

Il Paleolitico: i primi Homo Il Paleolitico (età della pietra antica) è il periodo in cui avviene l’evoluzione dell’Homo. L’evoluzione

Nel corso dell’evoluzione sono comparse molte specie di Homo. Le diverse specie avevano caratteristiche fisiche, capacità e abitudini differenti, ma tutte avevano gli stessi bisogni primari: nutrirsi, ripararsi, comunicare. Tra le prime specie di Homo ci sono l’Homo habilis e l’Homo ergaster. L’Homo habilis

Il suo nome significa abile. Era robusto, simile a un gorilla. Scheggiava la pietra per renderla tagliente e costruiva i chopper. Si nutriva di bacche, frutti spontanei, uova, resti di animali. Si riparava sugli alberi. Viveva in piccoli gruppi, in Africa. L’Homo ergaster

Il suo nome significa lavoratore. Era alto, senza peli e completamente bipede. Scheggiava la pietra in modo più preciso e otteneva lame, coltelli, raschiatoi; utilizzava il fuoco. Era raccoglitore e cacciava anche piccole prede. Si riparava in caverne e capanne. Viveva in gruppo. Si allontanò dall’Africa e giunse in Asia ed Europa.

50

La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.


Ricordo ed espongo om o H di e i ec p c h e div er s e i t s s i t er t a r ca s t e s si b i s o g n i

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Ora ripeti ciò che hai studiato.

La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

51


UA 3

Nuove specie di Homo

L’Homo continua la sua evoluzione fino ad arrivare all’Homo sapiens che popolerà tutta la Terra.

Metacognizione:   ciò che già so

Le prime specie di Homo sapevano costruire utensili, scegliere e costruire ripari, accendere il fuoco, avevano forme primitive di comunicazione. Occuparono e dominarono ambienti differenti, alla ricerca di cibo.

Prima uscita dall’Africa: Homo ergaster.

Classe capovolta:

vedo e imparo dalle immagini

Seconda uscita dall’Africa: Homo di Heidelberg.

Terza uscita dall’Africa: Homo sapiens.

Osserva le carte e le immagini, poi completa. L’espansione degli Homo nei vari continenti è stata suddivisa in tre grandi momenti. L’Homo ....................................... e l’Homo ....................................... si spinsero nell’Africa settentrionale e meridionale, in Europa e in tutta l’Asia. L’Homo ....................................... si stabilì su tutto il pianeta. 52


Prima

Dopo

• Queste immagini aiutano a capire un grande cambiamento climatico che si è ripetuto più volte sul nostro pianeta. Quale? .................................................................. • Il nord Asia e il nord America erano unite perché il tratto di mare che le divide era completamente ghiacciato. Questa nuova situazione che cosa ha permesso? ..................................................

Nord Asia Nord America

................................................................................ ................................................................................

• Queste pitture rupestri sono state ritrovate in posti molto lontani tra loro. Che cosa ti fanno capire? .......................... ................................................................................

Grotte di Sulawesi, Indonesia.

Ripetiamo insieme

L’Homo nel corso della storia della sua evoluzione ha continuato in più riprese a uscire dall’Africa. Le glaciazioni influirono sulla vita dell’Homo; gli permisero anche di stabilirsi in America. L’Homo sapiens fu la specie che si stabilì in tutto il pianeta.

Grotte di Lascaux, Francia.

Le carte storiche permettono alle bambine e ai bambini di fare ipotesi, di trarre deduzioni. Le tre carte potranno essere utilizzate a più riprese durante le spiegazioni successive.

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UA3

LE GLACIAZIONI Sul nostro pianeta, soprattutto nell’Era quaternaria, si verificarono molti cambiamenti climatici. Periodi caldi e secchi si alternarono a periodi molto freddi: le glaciazioni.

Mammut lanoso

Cervo dalle corna giganti Rinoceronte lanoso

Mammut lanoso

Uro

Tigre dai denti a sciabola

Uro

Cervo dalle corna giganti

Rinoceronte lanoso Orso dal muso corto

Orso dal muso corto

L’adattamento degli animali

Tigre dai denti a sciabola

Durante le glaciazioni i ghiacciai ricoprivano gran parte delle superficie terrestre. Circa 300 000 anni fa ci fu un’importante glaciazione: le foreste e le praterie si ricoprirono di neve e ghiaccio. Molti animali riuscirono ad adattarsi al nuovo clima così rigido grazie al folto pelo.

L’adattamento degli Homo Anche l’Homo imparò a vivere in ambienti naturali molto freddi dove non poteva trovare frutti e radici. Per la ricerca di cibo si dedicò maggiormente alla caccia.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• L’adattamento degli animali • L’adattamento degli Homo

54

2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. • Che cos’è una glaciazione? • Come si adattarono gli animali al nuovo clima? • Come si adattarono gli Homo?

3

Espongo

Ripeti le tue conoscenze. Puoi iniziare così: Durante le glaciazioni la Terra… Gli animali e l’Homo…


Storia

L’HOMO DI HEIDELBERG A Heidelberg, in Germania, in una grotta sono stati ritrovati resti di una particolare specie di Homo, vissuta anche in Africa. Ciò è la prova di un’altra grande migrazione.

Amigdala

L’aspetto fisico L’Homo di Heidelberg era probabilmente “parente” dell’ergaster, anche se aveva una corporatura più robusta.

La caccia e gli utensili Era cacciatore, seguiva gli spostamenti degli animali ed era nomade. Rispetto all’ergaster migliorò le tecniche di caccia e la costruzione di utensili. Come l’ergaster scheggiava le pietre in entrambe le facce. Le amigdale divennero sempre più raffinate. L’amigdala poteva essere legata alla punta di un bastone e quindi utilizzata per scopi diversi. Si potevano raschiare le pelli, tagliare la carne, spezzare legni ed ossa, ma anche scavare nel terreno.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• L’aspetto fisico • La caccia e gli utensili • La vita in gruppo

La vita in gruppo L’Homo di Heidelberg viveva in gruppo per difendersi e cacciare meglio. Si spostava, perciò doveva costruire sempre nuovi rifugi: migliorò la tecnica di costruzione delle capanne utilizzando legni e frasche, ma imparò a rinforzare la base con pietre.

2 3

Ricavo informazioni Espongo

Per ciascun punto chiave ricava l’informazione principale ed esponi in ordine le tue conoscenze. 55


UA3

L’HOMO DI NEANDERTHAL In Europa ebbe origine una specie di Homo che non proveniva dall’Africa: l’Homo di Neanderthal. Il Neanderthal ha condiviso il territorio in Europa e in Asia con i sapiens, ma poi si è estinto.

L’aspetto fisico L’Homo di Neanderthal era molto simile all’Homo di Heidelberg, da cui probabilmente discendeva; dovette adattarsi al clima molto rigido, perciò il suo aspetto fisico si modificò. Non era molto alto, aveva muscoli robusti e la sua forza doveva essere notevole. Aveva un cervello grande e l’arcata sopraccigliare molto sporgente. La dentatura era resistente: utilizzava i denti per strappare la carne dalle ossa degli animali cacciati e per masticare le pelli in modo da renderle più morbide e più facilmente lavorabili.

Come si riparava L’Homo di Neanderthal era nomade e si rifugiava nelle caverne. Talvolta costruiva capanne con ossa e pelli di animali che utilizzava anche per riparare il suo corpo dal freddo.

La vita in gruppo e la caccia L’Homo di Neanderthal era essenzialmente carnivoro. Per procurarsi il cibo seguiva gli animali e organizzava le battute di caccia, aiutandosi anche con le trappole. Per poter abbattere grandi animali era fondamentale cacciare in gruppo e comunicare con gli altri cacciatori le strategie da adottare. 56


Storia Come comunicava La vita in gruppo e la necessità di affinare il modo di cacciare portarono a uno sviluppo del linguaggio verbale e dell’intelligenza.

Che cosa sapeva fare I Neanderthal costruivano utensili per la caccia e per la vita quotidiana scheggiando la pietra o le ossa degli animali. L’Homo di Neanderthal ornava il suo corpo con collane fatte con conchiglie, corna e ossa, costruiva anche strumenti musicali. Recentemente sono state ritrovate pitture rupestri che risalgono a 64 000 anni fa, ben 20 000 anni prima dell’Homo sapiens.

Grotta Maltravieso, Spagna. Pitture rupestri attribuite all’Homo di Neanderthal.

Le sepolture I ritrovamenti nelle caverne abitate dai Neanderthal hanno mostrato un altro aspetto importante della loro vita: la sepoltura dei defunti. In queste tombe primitive erano deposti oggetti della vita quotidiana, collane e ornamenti. Si sono trovati anche resti di polline: ciò suggerisce che i Neanderthal mettevano fiori nelle tombe.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Le origini • L’aspetto fisico • Come si riparava • La vita in gruppo e la caccia. • Come comunicava • Che cosa sapeva fare • Le sepolture

2

Ricavo informazioni

Accanto a ciascun colore utilizzato nella sottolineatura scrivi a quale punto chiave si riferisce. ...............................................................................

3

Espongo

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze.

............................................................................... ............................................................................... ............................................................................... ............................................................................... ............................................................................... ...............................................................................

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UA3

L’HOMO SAPIENS L’Homo sapiens, “l’uomo che sa”, compì la terza grande migrazione dall’Africa. Incontrò altre specie di Homo e popolò tutto il mondo. Ecco perché noi siamo sapiens.

Il punto di arrivo dell’evoluzione L’Homo sapiens è l’ultima specie di Homo apparsa nell’evoluzione. Tutte le altre specie si sono estinte. I sapiens riuscirono a sviluppare la propria intelligenza, mettendo a frutto e tramandando le loro scoperte e conoscenze.

Il linguaggio La carta vincente fu l’evoluzione del linguaggio e della capacità di comunicare ed elaborare un pensiero più raffinato. I componenti del gruppo comunicavano tra loro in modo sempre più preciso e ricco. Trasmettevano così conoscenze, comunicavano emozioni e organizzavano la vita di gruppo.

L’adattamento I sapiens sono la specie che più di tutte riuscì ad adattarsi a climi e ambienti differenti: ai grandi freddi, ma anche ai grandi caldi. Le caratteristiche fisiche (colore di occhi, pelle, capelli) incominciarono a differenziarsi proprio per potersi adattare meglio ai diversi ambienti.

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Storia

Metodo di studio 1

Le abitazioni L’Homo sapiens continuò a vivere nelle grotte, ma in mancanza di ripari naturali era in grado di costruire capanne, utilizzando rami, ossa, zanne di mammut, che venivano poi ricoperte con le pelli di animali.

Il culto dei morti Cominciò a formarsi la solidarietà all’interno del gruppo e il desiderio di stringere legami affettivi. Anche la morte assunse un altro significato. Non era più solo la fine della vita, ma si pensò che fosse un momento di passaggio verso una nuova terra. L’Homo sapiens, convinto di ciò, seppelliva i morti in posizione rannicchiata dentro una fossa scavata nelle caverne. Vicino ai corpi erano deposti abiti, monili, armi, utensili che dovevano servire ad affrontare il nuovo viaggio.

Punti chiave

• Il punto di arrivo dell’evoluzione • Il linguaggio • L’adattamento • Le abitazioni • Il culto dei morti 2

Ricavo informazioni

Accanto a ciascun colore scrivi a quale punto chiave si riferisce. .............................................................. .............................................................. .............................................................. .............................................................. ..............................................................

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Espongo

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze. 59


UA3

HOMO SAPIENS: ARTE E… L’Homo sapiens comunicava il suo pensiero anche attraverso il disegno, prima forma d’arte. Sulle pareti di molte caverne, sono state ritrovate pitture e incisioni. Tra le rappresentazioni più semplici vi sono le impronte delle mani. Ma venivano rappresentati anche animali, scene di caccia, uomini e donne.

Le pitture o le incisioni erano eseguite nei luoghi più riparati delle grotte utilizzando colori ricavati dai minerali mescolati con grasso e sangue animale. Per disegnare si usavano le mani o rudimentali pennelli fatti con i peli di animali.

A Bedolina, in Valcamonica, è stata ritrovata l’incisione di una mappa di un territorio con indicati i corsi d’acqua e le zone dove si trovavano branchi di animali.

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Queste pitture esprimono l’esigenza dell’Homo sapiens di rappresentare la realtà, ma molte avevano probabilmente anche un valore magico: servivano a portare fortuna. Con pietre, ossa, corna e zanne, i sapiens cominciarono a produrre anche piccole statuette di figure femminili. Servivano per invocare la fertilità della donna e della terra.


Storia

… TECNOLOGIA L’Homo habilis e l’Homo ergaster sapevano lavorare due pietre vulcaniche che si scheggiavano facilmente: la selce e l’ossidiana. L’Homo sapiens lavorava anche le pietre più dure, che poi legava a manici di legno per ottenere attrezzi: asce per tagliare la legna, lance e frecce per la caccia e coltelli per tagliare la carne e togliere le pelli dalle prede.

Nella Preistoria gli uomini e le donne vivevano a stretto contatto con la natura. Capirono che alcuni funghi e piante potevano essere dei validi rimedi. Impararono così a realizzare i primi medicamenti.

L’Homo sapiens imparò a lavorare anche le ossa degli animali con le quali fabbricava ami, arpioni, punteruoli, aghi. Le ossa lavorate servivano anche per fare collane e braccialetti.

Si usavano i raschiatoi in pietra per pulire le pelli. Con i punteruoli si praticavano buchi dove poi, per mezzo di aghi di osso, si facevano passare fibre vegetali per unire le pelli e confezionare i primi indumenti.

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UA3

HOMO SAPIENS: LA FORZA DEL GRUPPO L’Homo sapiens viveva in gruppi per cacciare e difendersi dagli animali.

I clan e le tribù I sapiens vivevano in clan, gruppi formati da poche famiglie che avevano un antenato in comune. In seguito si formarono le prime tribù, cioè gruppi formati da più clan. Probabilmente ogni tribù sceglieva un capo: era la persona più anziana, più forte o più saggia. Educazione Civica

Il lavoro La divisione di compiti che c’era al tempo dei nostri antenati oggi non è più necessaria: donne e uomini svolgono gli stessi lavori con uguale bravura. 62


Storia La divisione dei compiti Nel clan i compiti erano suddivisi, ognuno dava il proprio contributo per la sopravvivenza del gruppo. Le donne si dedicavano alla raccolta di bacche, uova, frutti, radici e miele. In questo compito probabilmente erano aiutate anche dai bambini e dalle bambine. Le donne impararono a conoscere sempre più la vegetazione e le loro conoscenze aprirono la strada verso l’agricoltura. Preparavano le pelli che servivano per realizzare gli abiti o le tende delle capanne e badavano a non far spegnere il fuoco. I piccoli imparavano osservando il lavoro degli adulti. Soprattutto dalle loro madri imparavano a comunicare utilizzando un linguaggio sempre più articolato. Gli uomini si occupavano della caccia, della pesca, della costruzione delle capanne e degli attrezzi.

In Italia In Italia sono state ritrovate tracce del passaggio di gruppi di Homo. Differenti specie di Homo, infatti, giunsero nella nostra penisola e alcune la abitarono contemporaneamente.

1 Grotte dei Balzi Rossi, in Liguria. 2 Apricena, in Puglia. 3 Saccopastore, vicino a Roma, nel Lazio. 4 Altamura, vicino a Bari, in Puglia.

1

3

2 4

Educazione Civica

Competenze digitali Insieme all’insegnante, cerca in Internet informazioni su questi importanti ritrovamenti archeologici.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• I clan e le tribù • La divisione dei compiti • In Italia 2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. • Che cosa sono le tribù? • Chi era il capo della tribù? • Quali lavori svolgevano le donne? • Quali lavori svolgevano gli uomini? • In Italia dove sono state trovate tracce della presenza di Homo? 3

Espongo

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze. 63


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Homo di Heidelberg • Homo di Neanderthal 1

Completa. L’Homo di Heidelberg è migrato dall’Africa verso ..................................... L’Homo di Neanderthal probabilmente discende da ............................................................., ed è originario dell’..................................... L’Homo di Heidelberg e quello di Neanderthal vivevano in gruppo e svilupparono il ............................................................. per comunicare.

2

Osserva le immagini che rappresentano una battuta di caccia e numera le frasi in ordine cronologico per collegarle ai disegni. 1

2

3

4

5

Dividevano la preda in pezzi e la portavano al villaggio. Inseguendolo lo indirizzavano verso la trappola. Isolavano un animale spaventandolo con il fuoco. Uccidevano la preda usando pietre, asce, bastoni. I cacciatori seguivano le prede.

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Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Homo sapiens 1

Osserva e completa le didascalie. L’Homo sapiens ha compiuto la terza migrazione dall’............................................. È l’ultima specie di Homo comparsa nell’evoluzione. Con le sue migrazioni occupò tutto il ............................................. Ha convissuto con altre specie, ma oggi è l’unica ancora ................................................ 1

L’Homo sapiens viveva in clan, cioè gruppi di ............................................. Più clan formavano una ......................... 2

Le donne con le ....................................... realizzavano i ............................................ Nelle pelli venivano praticati dei .............................. con i punteruoli. Utilizzando ............................... di osso, si univano le pelli con fibre vegetali. 3 L’Homo sapiens, come l’Homo di Neanderthal, .................................................. i morti. Accanto al corpo seppellivano anche ............................................... 4

Utilizzando ................................... di animali l’Homo sapiens costruiva ................ e arpioni per pescare. Legava le pietre scheggiate a un ................................................. per ottenere armi che potevano essere scagliate lontano. 5

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Vedo e ricordo

Metodo di studio

Nuove specie di Homo 1

Osserva e completa.

I mutamenti climatici hanno portato gli uomini e le donne a ............................................ per cercare nuovi territori adatti alla vita. La specie umana si è diffusa in tutto il ................................. Le specie di Homo che sono migrate dall’Africa sono l’Homo ergaster, l’Homo ........................................, l’Homo .............................................. La specie di Homo che ha avuto origine in Europa è l’Homo ..............................................

Nelle immagini si vedono alcuni utensili: .........................................................................................................

C’è anche .............................................. usata come ornamento. Questo dimostra che l’Homo diventò sempre più ............................................. nella realizzazione di oggetti e utensili.

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Metodo di studio

Vedo e ricordo

Per nutrirsi gli Homo utilizzavano ciò che il territorio offriva. Gli uomini cacciavano in ...................................... per catture prede molto ......................................... Le donne raccoglievano frutti, .................................................................... ....................................................................

Cuevas de la Araña, Valencia, Spagna. La pittura rappresenta una raccoglitrice di miele. 2

L’Homo di Neanderthal cominciò a dipingere sulle pareti delle ................................................... L’Homo sapiens perfezionò le ...................................... rupestri. Per colorare utilizzava ..................................... .................................................................................................. .

Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che esse ricordano. • • • •

3

Cueva de las Manos, Santa Cruz, Argentina.

Ci sono state variazioni di clima che hanno dato impulso alle migrazioni. Gli Homo impararono a costruire utensili differenziati e ornamenti. Gli Homo del Paleolitico erano cacciatori e raccoglitori. Gli Homo cominciarono ad esprimere il proprio pensiero anche attraverso l’arte.

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso. Utilizzare le immagini per far capire come le migrazioni, il controllo del territorio, la produzione di utensili più raffinati e la nascita delle prime forme d’arte indicano lo sviluppo del pensiero astratto.

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Metodo di studio

Sintesi delle conoscenze

Paleolitico: nuove specie di Homo Con l’evoluzione dell’Homo compaiono altre specie, sempre più evolute. L’Homo di Heidelberg

Il suo nome deriva da una località in Germania. Proveniva dall’Africa. Era simile all’Homo ergaster, ma più robusto. Costruiva amigdale e le utilizzava per scopi differenti. Era nomade e si dedicava prevalentemente alla caccia in gruppo. Costruiva capanne con legni e frasche. Viveva in gruppo. L’Homo di Neanderthal

Il suo nome deriva da una località in Germania. Ha avuto origine in Europa. Era piuttosto basso e molto robusto. Si adattò a climi molto freddi. Sviluppò il linguaggio; seppelliva i morti. Costruiva utensili con le pietre e le ossa. Realizzava ornamenti. Era cacciatore nomade. Si rifugiava nelle caverne e costruiva capanne. Viveva in gruppo. L’Homo sapiens

Il suo nome significa “che sa”. Ebbe origine in Africa e popolò tutto il mondo. Era simile all’uomo moderno, con un cervello grande e sviluppato. Usava un linguaggio preciso e ricco. Realizzava utensili complessi, ornamenti, pitture rupestri, statuette. Seppelliva i morti. Era cacciatore, raccoglitore, pescatore. Costruiva capanne, ma si rifugiava anche in grotte. Viveva in clan e tribù.

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La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.


Metodo di studio

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Ora ripeti ciò che hai studiato.

La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

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UA 4

Il Neolitico: periodo di innovazioni

Il Neolitico è stato un periodo di grandi cambiamenti. Lo sviluppo della tecnologia modificò profondamente la vita dell’Homo.

Metacognizione:   ciò che già so

L’Homo sapiens sapeva utilizzare semplici attrezzi in selce scheggiata. Viveva in piccoli gruppi, era nomade e si spostava per trovare le prede. Si cibava anche di frutti selvatici. Classe capovolta:

vedo e imparo dalle immagini

Qui vedi un chopper, un’amigdala e oggetti in pietra levigata. Confronta le immagini e prova a dedurre il significato di “pietra levigata”. È uno speciale tipo di pietra. È una pietra che è stata resa liscia. Queste fotografie mostrano oggetti del Neolitico. Rispondi a voce insieme ai compagni e alle compagne. • Sono tutti in pietra? • Quale altro materiale è usato? • Questo materiale era utilizzato nel Paleolitico?

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Vasi del Neolitico.

• Secondo te, a che cosa servivano questi oggetti? Alcuni scavi di siti archeologici risalenti al Neolitico hanno portato alla luce differenti tipi di vasi in terracotta. Questo dimostra che l’uomo del Neolitico sapeva lavorare l’argilla. In alcuni vasi erano ancora presenti diversi tipi di semi. • Che cosa testimoniano i resti di semi?

Ricostruzione di un’abitazione neolitica nel Parco archeologico del Lago Pistono, in Piemonte.

• Osserva le immagini. Quali differenze noti tra i due tipi di abitazione? Che cosa puoi capire della vita degli Homo nel Neolitico?

Skara Brae, Patrimonio dell’Unesco, è un villaggio neolitico in pietra, in Scozia.

Partendo dalle conoscenze acquisite e dall’osservazione delle immagini, invitare la classe a fare ipotesi su come sia migliorata la produzione degli attrezzi nel Neolitico.

Ripetiamo insieme

L’Homo del Neolitico impara: • a lavorare sempre meglio la pietra; • a lavorare i metalli; • a costruire oggetti destinati a usi diversi; • a coltivare e ad allevare; • a vivere in villaggi. 71


UA4

L’EVOLUZIONE DELLE ABILITÀ Circa 12 000 anni fa l’Homo sapiens imparò a lavorare la pietra e altri materiali in modo più preciso. La pietra non veniva solo scheggiata ma levigata. Questo periodo viene chiamato Neolitico, età della “pietra nuova”.

L’agricoltura e l’allevamento Circa 12 000 - 13 000 anni fa, al termine dell’ultima glaciazione, i ghiacci si sciolsero e le terre si ricoprirono di foreste e praterie. Gli alberi offrivano legname che poteva essere utilizzato per la costruzione di case, di attrezzi e per alimentare il fuoco. L’Homo imparò a coltivare la terra, ad allevare gli animali e a trasformare il territorio. L’Homo sapiens scoprì diversi metalli e imparò a fonderli.

Educazione Civica

Noi e l’ambiente: un equilibrio da rispettare Dall’Homo sapiens in poi l’ambiente è stato sempre trasformato per assecondare i diversi bisogni. Oggi, però, è necessario più che mai imparare a rispettare l’ambiente e gli ecosistemi in cui viviamo. 72

Ascia neolitica.


Storia

I villaggi Alcune tribù di sapiens continuarono a seguire gli spostamenti dei branchi di animali e rimasero nomadi, dedicandosi prevalentemente alla caccia e alla pesca. Altre tribù diventarono sedentarie, cioè incominciarono a vivere stabilmente in un luogo. Si dedicarono all’agricoltura e all’allevamento. Anche la vita del gruppo subì cambiamenti e si formarono i primi villaggi.

La scrittura Il Neolitico si conclude circa 3 000 anni fa con l’invenzione più straordinaria della nostra storia: la scrittura. Con la scrittura si potevano documentare gli avvenimenti. Fu così che finì la Preistoria e iniziò la Storia.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• L’agricoltura e l’allevamento • I villaggi • La scrittura 3

2

Ricavo informazioni

Colora i pallini nel disegno per collegarli alle parole sottolineate a cui si riferiscono.

Espongo

Utilizza le informazioni sottolineate per ripetere quanto hai letto. 73


UA4

L’AGRICOLTURA E L’ALLEVAMENTO La fine dell’ultima glaciazione e il clima più mite furono condizioni favorevoli per la nascita dell’agricoltura.

La nascita dell’agricoltura La raccolta dei frutti spontanei era un compito delle donne. Esse, osservando la natura, si accorsero che i semi interrati davano origine a nuove piantine. Cominciarono a selezionare le piante più forti per poterne interrare i semi in un secondo momento. Nacque così l’agricoltura. Si cominciarono a coltivare i cereali come orzo, riso, grano, i legumi come piselli, lenticchie, fagioli, ma anche l’olivo, la vite e gli alberi da frutto.

Zappa per dissodare il terreno.

Aratro a mano per tracciare solchi nel terreno dove depositare i semi.

Ami, arpioni e fiocine per pescare. Bastone a scavo per praticare buchi nel terreno.

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Storia I primi animali addomesticati Quando l’Homo riuscì ad avvicinare gli animali più mansueti, riuscì anche ad addomesticarli. Il primo animale addomesticato fu probabilmente il cane, che era utile per la guardia e la difesa. Inoltre fiutava, stanava e inseguiva le prede.

La nascita dell’allevamento Inseguire branchi di animali selvatici, cacciarli e trasportare le prede fino ai ripari era faticoso e richiedeva moltissimo tempo. L’Homo imparò a tenere vicino a sé pecore, buoi e altri animali. Per custodirli costruì recinti e cominciò a nutrirli. Divenne allevatore e la sua vita cambiò.

I vantaggi dell’allevamento

Falce per tagliare le spighe dei cereali.

Arco e frecce. per cacciare.

Le pecore, le capre, le mucche e i maiali permettevano di avere sempre a disposizione carne e lana. La loro pelle veniva usata per ottenere vestiti, tende e contenitori per l’acqua. Con l’allevamento l’Homo aveva a disposizione il latte, utilizzato anche per la preparazione di formaggi e burro. Cavalli, asini e buoi erano d’aiuto nel lavoro dei campi coltivati. L’Homo non abbandonò, però, né la caccia né la pesca.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• La nascita dell’agricoltura • I primi animali addomesticati • La nascita dell’allevamento • I vantaggi dell’allevamento

2 3

Ricavo informazioni Espongo

Osserva il disegno per ricordare le informazioni che hai letto nel testo. Utilizzalo per esporre le tue conoscenze. 75


UA4

NUOVE ABITUDINI ALIMENTARI L’invenzione dell’agricoltura permise all’Homo di avere più cibo a disposizione e cambiò le sue abitudini alimentari.

I Natufiani

Il cibo

I Natufiani erano una tribù che si stabilì nelle terre che si affacciano sul Mar Mediterraneo orientale circa 13 mila anni fa. Erano sedentari, si dedicavano alla caccia, alla pesca e alla raccolta di cereali selvatici e frutti di piante spontanee. Probabilmente furono i primi a seminare consapevolmente i cereali e ad addomesticare i cani. I forni ritrovati mostrano che i Natufiani furono i primi a cuocere il pane e a fabbricare la birra.

Macinando i cereali le donne ottenevano la farina. Impararono a impastarla con acqua e a cuocerla su pietre roventi per ottenere il pane. I semi dei cereali come l’orzo venivano cotti in pentole d’argilla per fare zuppe o utilizzati per ottenere una particolare bevanda fermentata: la birra. La carne cotta sul fuoco era più digeribile, meno dura da masticare e poteva essere mangiata da tutti, grandi e piccoli.

Pietra su cui veniva cotto il pane. Wadi-el-Natuf è il sito da cui prende il nome il popolo dei Natufiani.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Il cibo • I Natufiani

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2

Ricavo informazioni

3

Espongo

Ricerca le informazioni nel testo. Poi, per esporre, usa questa traccia, completando a voce. • L’agricoltura permise… • La carne cotta era… • I Natufiani furono probabilmente i primi a…


Storia

LA CERAMICA L’agricoltura e l’allevamento permisero all’Homo di avere cibo in abbondanza. Ciò che non era consumato subito veniva conservato in appositi contenitori di argilla.

La cottura dei manufatti L’argilla è una particolare terra che si può facilmente lavorare e che si indurisce se fatta essiccare al sole. Era già conosciuta nel Paleolitico, ma nel Neolitico l’Homo scoprì che, cuocendo i manufatti di argilla in particolari forni, i vasi e le ciotole diventavano più resistenti e impermeabili. L’argilla con la cottura si trasforma in ceramica.

Il tornio Con il tempo, inoltre, si scoprì una nuova tecnica per modellare l’argilla. L’impasto umido era posizionato su un disco che veniva fatto girare con i piedi. Le mani bagnate davano forma al vaso. Era stato inventato il tornio, che permetteva di dare diverse forme ai contenitori. Per il trasporto dell’acqua, del latte e del vino i vasi erano stretti, di forma allungata, mentre quelli che contenevano i cereali erano più grandi. Per abbellire i vasi si cominciarono a realizzare le prime decorazioni, prima con semplici incisioni, poi con colori naturali. Le decorazioni servivano a identificare il proprietario e anche il contenuto.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• La cottura dei manufatti • Il tornio 2 3

Ricavo informazioni Espongo

Rispondi alle domande. Poi organizza le risposte per esporre le tue conoscenze. • Qual era la particolarità dell’argilla e per che cosa veniva usata? • Come si ottenevano gli oggetti in ceramica? • Che cos’era il tornio e come si usava? • Che cosa veniva conservato nei vasi?

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UA4

LA TESSITURA Con l’agricoltura e l’allevamento l’Homo aveva a disposizione, oltre al cibo, anche fibre vegetali e lana per confezionare indumenti. Navetta

Fuso Telaio

Tosatura

Fili e tessuti Le pecore e le capre, che vivevano a stretto contatto con l’Homo, fornivano un’importante risorsa: la lana. L’Homo imparò a tosare gli animali. Periodicamente tagliava il pelo che ricopriva il loro corpo. I batuffoli ottenuti erano poi filati, cioè lavorati per ottenere lunghi fili resistenti. Anche le piante, come il cotone, il lino e la canapa, fornivano fibre che potevano essere trasformate in fili. Con l’invenzione della filatura si intrecciavano manualmente i fili per ottenere i primi tessuti. Si realizzavano anche corde per unire tra loro canne e tronchi: migliorò così anche la costruzione delle case.

Il telaio Importante fu l’invenzione del telaio: una macchina semplice che permetteva però la realizzazione di tessuti. Con erbe, frutti, terre colorate e prodotti animali il tessuto poteva essere sottoposto a tintura. 78

Pesi

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Fili e tessuti • Il telaio 2 3

Ricavo informazioni Espongo

Rispondi alle domande. Poi organizza le risposte per esporre le tue conoscenze. • Da dove si ottenevano i materiali da filare? • Come si realizzavano i tessuti?


Storia

I METALLI L’Homo imparò a fondere i metalli e a ottenere materiali più resistenti.

Metodo di studio 1

L’estrazione dei metalli Lungo i fiumi si trovavano piccole pietre luccicanti che venivano utilizzate per preparare ornamenti: erano frammenti di rame e di oro. Qualcuno notò che alcune rocce particolari, con il calore del fuoco, lasciavano colare un liquido che, raffreddandosi, si induriva: erano pietre che contenevano metalli. Così, verso la fine del Neolitico, l’Homo cominciò a fondere i metalli con cui costruire oggetti sempre più resistenti e armi.

L’età dei metalli L’età dei metalli si suddivide in tre periodi, ciascuno dei quali prende il nome dal metallo che l’Homo iniziò a usare in quell’epoca: età del rame, età del bronzo (rame e stagno fusi insieme), età del ferro.

Punti chiave

• L’estrazione dei metalli • Le età dei metalli • Le fasi della lavorazione 2 3

Ricavo informazioni Espongo

Completa. Poi, utilizzando questa traccia, esponi le tue conoscenze. • L’Homo si accorse che alcune rocce contenevano… • Imparò ad estrarre i metalli mettendo le rocce prima sul… e in seguito nei… • Con i metalli costruiva utensili… • L’età dei metalli si suddivide in tre età…

Si sceglievano le pietre adatte.

1 L’utensile veniva rifinito con punteruolo e martello.

4

Le pietre venivano poste direttamente sul fuoco. In seguito furono costruiti i forni.

2 Il metallo fuso veniva colato negli stampi perché si raffreddasse e prendesse forma.

3

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LE ABITAZIONI Nel Neolitico gli uomini e le donne pian piano abbandonarono le grotte e costruirono abitazioni sempre più adatte alla vita sedentaria. Molti clan si riunirono per vivere insieme, formando le tribù e i primi villaggi. Ricostruzione di capanna neolitica.

Le capanne Le capanne nel Neolitico erano fatte con canne, sassi, legno. I tetti erano in paglia e frasche. Con il passare del tempo le pareti vennero rivestite di fango, che si induriva al sole. Le capanne erano così protette dal freddo in inverno e dal caldo in estate.

Le case L’Homo imparò a utilizzare l’argilla per fabbricare mattoni che venivano essiccati al sole e usati per costruire le prime case in muratura a forma rettangolare. Non avevano porte: l’entrata si trovava sul tetto. Accanto alle abitazioni furono costruiti magazzini, granai e stalle.

Le palafitte

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Le capanne • Le case • Le palafitte 2 3

Ricavo informazioni Espongo

Rispondi alle domande. Poi organizza le risposte per esporre le tue conoscenze. • Com’erano fatte le capanne? • Com’erano fatte le case in muratura? • Com’erano fatte le palafitte? 80

Le tribù che si stabilivano in prossimità dei laghi vivevano nelle palafitte. Si piantavano sulla riva grossi pali di legno per sostenere piattaforme. Su di esse si costruivano le capanne. L’acqua era una difesa naturale da animali e nemici. Per raggiungere la terraferma o per passare da una piattaforma all’altra, si costruirono ponti e pensiline. Ricostruzione di palafitte neolitiche, Lago di Costanza, Germania.


Storia

I PRIMI VILLAGGI Il luogo adatto Era importante scegliere un luogo favorevole al nuovo tipo di vita. Si cercava la vicinanza di un fiume per avere le riserve di acqua necessarie per abbeverare le bestie e irrigare i campi. Il terreno doveva essere facilmente coltivabile, cioè pianeggiante ed esposto al sole. Importante era anche che si trovasse vicino a un bosco dove era possibile cacciare.

La struttura del villaggio Le abitazioni dei villaggi, prima capanne e poi case, venivano costruite una accanto all’altra per difendersi meglio e aiutarsi nello svolgimento dei lavori nei campi e con gli animali. Si cominciò ad accumulare il cibo per l’inverno o per i periodi in cui scarseggiava. Sorse la necessità di difendere il villaggio dagli attacchi degli animali, ma anche delle tribù ostili. Si costruivano barriere difensive, come steccati in legno, rovi intrecciati e sassi e anche fossati che funzionavano come trappole.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Il luogo adatto • La struttura del villaggio 2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. • Le caratteristiche che doveva avere il luogo in cui sarebbe sorto il villaggio. • Perché le case erano costruite molto vicine tra loro. • Com’erano costruite le barriere difensive del villaggio. 3

Espongo

Rileggi le parti che hai sottolineato. Poi esponi spiegando: • come doveva essere il luogo dove sorgeva il villaggio. • qual era la struttura del villaggio.

Sito neolitico di Çatal Hüyük, Turchia.

81


UA4

L’ORGANIZZAZIONE DEL VILLAGGIO Grazie a una maggiore disponibilità di cibo, i villaggi divennero sempre più grandi. La vita nel villaggio ebbe una nuova organizzazione e le persone si specializzarono nei differenti lavori.

La specializzazione del lavoro Ciascuna famiglia del clan provvedeva a produrre ciò che era necessario. In ogni abitazione c’era un telaio per tessere, un rudimentale tornio per fabbricare vasellame e, all’esterno, un recinto per gli animali e un campo da coltivare. Pian piano, però, alcune persone cominciarono a occuparsi solo della produzione di vasellami, di cesti, di tessuti. Nacque il mestiere dell’artigiano. L’artigiano o l’artigiana scambiava i suoi prodotti con cibo e altri oggetti che non produceva. Questo scambio di prodotti prese il nome di baratto. La scoperta e la lavorazione dei metalli portò a un nuovo mestiere: quello del fabbro. Il fabbro fondeva i metalli e, grazie a particolari tecniche, forgiava oggetti in metallo. Era un mestiere che solo pochi potevano fare perché era necessario un particolare forno. Educazione Civica

La Costituzione Nei villaggi del Neolitico le regole si basavano sulle abitudini e sulle tradizioni e spesso dipendevano dalla volontà del capo villaggio. Oggi, invece, le leggi sono basate sulla Costituzione; diritti e doveri sono uguali per tutti. 82


Storia La vita nel villaggio Tutti collaboravano alla vita e alla difesa del villaggio. Gli uomini svolgevano i lavori che richiedevano maggiore forza fisica. Abbattevano gli alberi per trasformare le zone boscose in campi coltivabili, preparavano il terreno per la semina, si dedicavano alla caccia e alla pesca. Insieme alle donne, coltivavano i campi e accudivano gli animali. Le donne si prendevano cura dei figli e macinavano i semi per ottenere la farina. Inoltre cucivano i vestiti in pelle e in tessuto e intrecciavano canne e giunchi per preparare le ceste utilizzate per il trasporto del raccolto.

Metodo di studio 1

Il capo villaggio In un villaggio sempre più popoloso era importante organizzare la vita all’interno di esso. Andò così via via affermandosi la figura del capo villaggio. Poteva essere un anziano con molta esperienza o un giovane forte e intraprendente. Il capo villaggio era anche lo sciamano, cioè uno stregone-medico; egli ricopriva il ruolo di sacerdote che comunicava con le divinità. Il capo villaggio però non prendeva da solo le decisioni: era aiutato da un consiglio di anziani e di saggi.

Punti chiave

• La specializzazione del lavoro • Il capo villaggio • La vita nel villaggio 2 3

Ricavo informazioni Espongo

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. Poi utilizza le risposte per esporre le tue conoscenze. • • • • •

Che cosa facevano gli artigiani? Che cos’è il baratto? Che cosa faceva il fabbro? Che cosa faceva il capo villaggio? Che cosa facevano gli uomini e le donne? 83


UA4

LA RELIGIONE E L’ARTE Gli uomini e le donne iniziano a osservare i fenomeni naturali e cercano di influenzarli. Anche nel Neolitico sono presenti pitture e incisioni rupestri che rappresentano soprattutto scene di vita.

Le forze della natura L’Homo del Neolitico dipendeva dai fenomeni naturali, ma Grotta dei cervi, non era in grado di capire come avvenissero. Le forze naturali Porto Badisco, Puglia. Pittogramma che raffigura a volte portavano prosperità, altre volte causavano calamità: uno sciamano danzante. eruzioni vulcaniche, terremoti, fulmini. Per questo gli sciamani-sacerdoti cercavano di ottenere la benevolenza delle forze naturali con riti e doni. Nell’area abitata dai Natufiani sono stati trovati resti che testimoniano probabilmente i primi templi della storia dell’umanità. Erano luoghi dove avvenivano riti propiziatori per la raccolta e la caccia.

Metodo di studio

L’arte L’Homo inizia a costruire edifici e oggetti per onorare le forze della natura. Nei luoghi considerati sacri vengono disposte grandi pietre, i megaliti. Queste pietre erano orientate secondo la posizione del Sole. Nei luoghi sacri sono state rinvenute anche statuette in terracotta o pietra. Si tratta di figure di donne dalle misure sproporzionate. Sono state chiamate “Dee Madri” perché si pensa rappresentassero la maternità e la fertilità.

I menhir sono alte pietre conficcate nel terreno e disposte, spesso, in cerchio.

84

1

Punti chiave

• Le forze della natura • L’arte 2 3

Ricavo informazioni Espongo

Completa a voce, poi utilizza la traccia per esporre le tue conoscenze. • Le pitture rupestri sono… e avevano… • I megaliti sono… e si trovano… • Le dee madri sono… e rappresentavano…

Le sepolture divennero sempre più importanti, come dimostrano i dolmen, antiche tombe.


Storia

VERSO LA STORIA Nei villaggi i prodotti agricoli e gli utensili venivano barattati anche con tribù che vivevano in villaggi più lontani. Ciascun pastore, ciascun artigiano o contadino doveva segnare ciò che vendeva perché fosse chiaro a chi apparteneva. Quei segni furono le prime forme di scrittura. L’Homo stava passando dalla Preistoria alla Storia. Il racconto dei fatti attraverso la scrittura comincia a essere certo, testimoniato da documenti scritti. Gli scambi portarono anche alla necessità di numerare e calcolare le quantità. Queste prime forme di commercio favorirono anche un’altra grande conquista: lo scambio di idee, informazioni, scoperte ed esperienze tra tribù diverse tra loro.

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Consolido le conoscenze

Metodo di studio

La vita nel Neolitico 1

Collega ciascuna frase con la sua conseguenza, colorando il quadratino. Dopo l’ultima glaciazione aumenta la temperatura. Ci si accorge che dai semi interrati nascono nuove piante. L’Homo addomestica alcuni animali. Si diffondono l’agricoltura e l’allevamento.

2

Inizia l’allevamento degli animali. Si diffonde l’agricoltura. Migliorano la dieta e le condizioni fisiche degli uomini e delle donne del Neolitico. Il clima diventa più mite.

Osserva le immagini e rispondi.

Che cosa sta facendo quest’uomo? ..........................................................................................

A che cosa serve quest’attività? Come si chiama l’attrezzo che usa?

La donna usa una macina. A che cosa serve? ........................................................................... Che cosa le consente di ottenere?

..........................................................................................

..........................................................................................

..........................................................................................

3

Completa. Le tribù del Neolitico si stanziavano in luoghi in cui era più facile ....................................... i campi e ....................................... gli animali. Stando uniti era più facile difendersi dai ....................................... e dagli .......................................: sorsero i primi ........................................ Per aumentare la capacità di difesa intorno ai villaggi si costruivano barriere difensive come ........................................ Nel Neolitico si produssero nuovi attrezzi: • il ............................................ che serviva per tessere; • il ............................................ che serviva per fabbricare vasi e contenitori; • il ............................................ che serviva per fondere i metalli. Gli abitanti del villaggio si scambiavano i prodotti per mezzo del .............................................

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Metodo di studio

Consolido le conoscenze

Il Paleolitico e il Neolitico 1

Osserva e completa. Paleolitico: pietra .................................................

Neolitico: pietra .................................................

Sulla Terra si trovano differenti specie di ............................. Gli Homo si spostavano da un luogo all’altro, perciò erano .................................. Si riparavano principalmente in ..................................

La Terra era abitata solo dall’Homo .................................. Gli uomini e le donne vivevano in ..........................., ........................................, o case in muratura. Costruivano dei villaggi, perciò erano .........................................................

Si procuravano il cibo con la .................................. e con la ........................................... di bacche, radici e frutti. Vivevano in gruppi formati da ...........................................................

Andavano ancora a caccia, ma avevano imparato a ................................... le piante e ad ................................... gli animali. Vivevano in gruppi ................................... che abitavano nello stesso .......................................

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Vedo e ricordo

Metodo di studio

L’Homo nel Neolitico Nel ghiacciaio del Similaun, in Alto Adige, è stata ritrovata la mummia di un uomo del Neolitico a cui è stato dato il nome di Ötzi. Probabilmente era un cacciatore. Accanto alla mummia sono stati trovati reperti molto significativi. Questa è la ricostruzione di Ötzi. 4 3

1

6

2

7

5 8 1

Osserva alcuni oggetti di Ötzi e numera. Ascia in rame con il manico di legno. Pugnale con manico di legno e pietra in selce. Cintura in pelle con una tasca, simile al moderno marsupio. All’interno vi erano strumenti in selce e in osso. Arco in legno di tasso. Calzature in paglia e pelle di cervo. Vestiti in pelle di animali addomesticati: capre, mucche e pecore. Cappello in pelo d’orso. Mantello in fibre vegetali.

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2

Completa. I materiali dei vestiti di Ötzi fanno capire che questo sapiens aveva addomesticato ....................................... ed era dunque un ................................ Le armi fanno capire che Ötzi praticava anche la ................................ Infatti aveva un cappello di pelo di ........................................ Le armi in selce e rame testimoniano che utilizzava strumenti in ............................................. e in .............................................................. Il mantello fa capire che sapeva intrecciare le .....................................


Metodo di studio 3

Vedo e ricordo

Osserva le immagini e completa.

La fotografia della ricostruzione di un villaggio neolitico in Grecia ti ricorda che nelle zone paludose o lacustri le abitazioni erano .............................................. La foto del villaggio ad Arzachena, in Sardegna, mostra che nel Neolitico le case erano costruite anche con ...................................................... La presenza di molte case vicine testimonia la nascita dei .................................... I villaggi avevano barriere in legno o sassi per ............................................................

Villaggio nuragico ad Arzachena, in Sardegna. Villaggio archeologico Dispilio, Grecia. Dolmen in Irlanda.

Queste grandi pietre (megaliti) che formano dolmen e menhir testimoniano la presenza dei primi luoghi sacri.

Menhir in Scozia. 4

Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che esse ricordano. • • • •

5

Le abitudini e le abilità dell’Homo. Le case del Neolitico erano capanne, palafitte e case in muratura. L’Homo sapiens viveva in villaggi. Vengono costruiti i primi luoghi sacri.

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Utilizzando le immagini dell’uomo di Similaun e dei villaggi neolitici, invitare i bambini e le bambine a descrivere oralmente e drammatizzare scene di vita nel Neolitico.

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Sintesi delle conoscenze

Metodo di studio

Il Neolitico Il Neolitico (età della pietra nuova) è il periodo in cui la lavorazione dei materiali diventa più precisa e raffinata. L’Homo diventa stanziale. Agricoltura e allevamento

Il clima diventa più mite e favorisce il diffondersi di alcune piante. Osservando la natura, il sapiens impara a seminare e coltivare. Addomestica e poi alleva alcuni animali. La dieta e le condizioni di vita migliorano. La tecnologia

Impara a costruire nuovi attrezzi per coltivare, cacciare e pescare. Utilizza l’argilla per costruire vasi e contenitori. Impara a tessere fibre vegetali (cotone, canapa) o animali (lana). Utilizza i metalli per costruire utensili e armi. Le abitazioni

Costruisce capanne resistenti, palafitte, case in mattoni. Vive in gruppi sempre più numerosi e costruisce villaggi che: • sorgono in luoghi adatti all’agricoltura e alla caccia; • vengono difesi dagli attacchi dei nemici. L’organizzazione della società

Alcune persone si specializzano in particolari lavori. Si scambiano le merci con il baratto. Si afferma la figura del capo villaggio. La religione e l’arte

Gli sciamani-sacerdoti fanno riti per propiziare la benevolenza della natura. Le pitture rupestri, le statuette di dee madri e le grandi costruzioni in pietra hanno un significato magico.

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La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.


Ricordo ed espongo

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Metodo di studio

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Ora ripeti ciò che hai studiato.

La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

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Il cammino della STORIA Il Big Bang

I primi ominini Il Paleolitico

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Il Neolitico La Storia

Le immagini in successione riportano alla mente il percorso di studio compiuto durante tutto l'anno scolastico. Collegare le diverse conoscenze permette di sviluppare competenze.

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La Geografia Lo scorso anno hai imparato a osservare lo spazio attorno a te: la scuola, il quartiere, il paese o la città. Hai conosciuto anche alcuni paesaggi naturali. Con lo studio della Geografia hai cominciato a conoscere la Terra.

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I geografi e le geografe sono aiutati da studiosi e studiose di differenti discipline!

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La Geografia studia gli aspetti dei paesaggi.

GEOGRAFIA

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La zoologia e la botanica studiano la flora e la fauna degli ambienti.

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Quest’anno vedrai come miliardi di anni fa si è formata la Terra e come, piano piano, i paesaggi hanno preso forma e sono cambiati, sia per opera della natura sia per opera dell’essere umano. Imparerai a conoscere il nostro pianeta.

La geologia studia la conformazione del suolo. La climatologia studia le variazioni del clima di un territorio.

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La cartografia riproduce il territorio sulle carte geografiche.

La mappa iniziale serve per introdurre l’argomento. Ha una funzione diversa dalla mappa inserita alla fine di ciascuna unità di apprendimento. Questa anticipa l’argomento, l’altra organizza le conoscenze. Invitare la classe a osservare la mappa e a esporre le conoscenze pregresse.

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a m r o f i S

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Terra Dopo il Big Bang trascorsero miliardi di anni prima che cominciasse a formarsi il Sistema solare e con esso il nostro pianeta.

La Terra in origine era una sfera formata da gas e materiale incandescente. Aveva l’aspetto di un’enorme palla infuocata.

Nel corso di centinaia di migliaia di anni la superficie della Terra cominciò a raffreddarsi e a solidificarsi. Si formò così la crosta terrestre. Il materiale incandescente che si trovava sotto la crosta continuava a emergere dalle profondità attraverso profonde spaccature. 96


Le terre che emergevano da queste distese di acqua sembravano enormi isole. Nel corso di miliardi di anni le terre, a causa dei continui movimenti della crosta terrestre, si unirono formando i supercontinenti.

Il raffreddamento della crosta terrestre e le eruzioni vulcaniche produssero vapore acqueo che formò immense nuvole cariche di pioggia. Sulla Terra cadevano anche meteoriti e comete di ghiaccio. Questa grande quantità di acqua diede origine agli oceani.

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Si

formano

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Da miliardi di anni i continenti si uniscono e si separano a causa di movimenti molto lenti della crosta terrestre, la parte più esterna della Terra. La geologia spiega come la Terra è cambiata nel corso della sua storia.

Movimenti delle terre emerse

Supercontinente Pangea

500 milioni di anni fa

250 milioni di anni fa

I cambiamenti della Terra I movimenti delle terre emerse portarono alla formazione di un unico grande supercontinente, la Pangea. Era circondata da un immenso oceano, la Pantalassa. La Pangea si divise poi in due grandi blocchi: Laurasia e Gondwana. Nel corso di milioni di anni, Laurasia e Gondwana si separarono ulteriormente per dare origine ai continenti attuali. 98

“Pangea" e “Pantalassa" sono due termini che derivano da un’antica lingua, il greco. Pan = tutto Geo = terra Talassa = mare


La deriva dei continenti Ma perché le terre emerse si muovono? La crosta terrestre è formata da varie parti, chiamate placche tettoniche terrestri. Le placche tettoniche terrestri, che non corrispondono ai continenti, comprendono terre emerse (i continenti) e territori che si trovano sotto il mare. Sono come grandi “pezzi di un puzzle” di terre che galleggiano sulla parte fluida del nostro pianeta che si trova sotto la crosta terrestre. A volte si avvicinano e addirittura si scontrano tra di loro, altre volte si allontanano. Questo movimento lentissimo si chiama deriva dei continenti e continua ancora oggi.

Laurasia

Gondwana

Pangea si divide in Laurasia e Gondwana

Grandi continenti

180 milioni di anni fa

65 milioni di anni fa

Le frecce indicano in quale direzione le placche tettoniche si stanno spostando. La deriva dei continenti oggi

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Vulcani, terremoti e i cambiamenti

della

Che cosa ha determinato l’aspetto attuale della Terra? I grandi fenomeni naturali come i terremoti e le eruzioni vulcaniche, ma anche i grandi mutamenti climatici. Questi fenomeni continuano tuttora a modificare l’aspetto della Terra.

a r r Te

eruzioni vulcaniche   mutamenti climatici terremoti

cratere principale lava cratere secondario magma

I vulcani Durante la formazione della Terra, sotto la crosta terrestre continuava ad essere presente il magma, cioè un insieme di rocce fuse e gas a temperature altissime. Questo materiale cercava una via d’uscita, spaccava la crosta e dava origine a enormi eruzioni. Dalle spaccature uscivano la lava, la cenere e i lapilli. Ancora oggi continuano le eruzioni vulcaniche, sia sulla superficie terrestre, sia in fondo agli oceani, anche se sono meno intense rispetto a quelle delle origini.

Le eruzioni vulcaniche mostrano che sotto la crosta terrestre è presente materiale incandescente.

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I terremoti A causa dei continui movimenti, le placche tettoniche urtano una contro l’altra. Questi “scontri” ancora oggi danno origine ai terremoti. Dove nasce il terremoto? In un punto sotto la superficie terrestre, chiamato ipocentro. Dall’ipocentro le scosse si allargano come i cerchi fatti da un sasso gettato nell’acqua e in superficie vediamo le terribili conseguenze.

Educazione Civica

Che cosa fare in caso di terremoto?

placche epicentro

ipocentro

onde sismiche

Cerca di mantenere la calma. Rifugiati sotto un banco o un tavolo. Quando il terremoto è terminato, esci all’aperto senza usare l’ascensore: potrebbe fermarsi improvvisamente.

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Il clima cambiamenti maggior calore

grande freddo

della

ei

Terra

Sulla Terra si sono succeduti periodi di maggior calore e siccità e periodi di grande freddo.

Il ghiaccio Per miliardi di anni il clima sulla Terra è stato caldo. Successivamente ci furono le glaciazioni, periodi in cui il ghiaccio ricopriva interamente il nostro pianeta, tanto che la Terra appariva come una gigantesca palla di neve. Durante le glaciazioni il ghiaccio modificò profondamente la Terra. Essendo in continuo movimento, il ghiaccio erodeva la roccia e formava le valli scivolando lungo i versanti delle montagne. Con l’innalzamento della temperatura i ghiacci iniziarono a sciogliersi, rendendo visibile il territorio modificato.

Molte valli che vediamo oggi sono state scavate e allargate dal peso del ghiaccio.

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E oggi? Da anni la temperatura della Terra si sta alzando sempre di più. Cambia il clima e cambia l’aspetto del pianeta. Questo accade molto lentamente e perciò è più difficile rendersene conto. Diversi studi hanno dimostrato che i ghiacciai sulle alte montagne e ai Poli si stanno ritirando e ogni anno sono sempre più piccoli.

Educazione Civica

La difesa del clima Nel 2015 quasi tutti gli Stati del mondo hanno approvato un documento molto importante, l’Agenda 2030, e si sono impegnati per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti. Uno degli obiettivi è proprio la difesa del clima.

Per aiutare l’ambiente impara a non sprecare carta, acqua, energia! 103


UA 1

Il territorio oggi: i paesaggi

I paesaggi della Terra sono spettacolari e sorprendentemente diversi tra loro. Esploriamoli insieme.

Metacognizione:   ciò che già so

La Terra nel corso della sua storia ha cambiato aspetto e con il passare del tempo si sono formati differenti paesaggi. Classe capovolta:   vedo e imparo   dalle immagini

Riconosci questi paesaggi naturali? Scrivi il loro nome. Uno di questi paesaggi non è presente in Italia. Scrivi il suo nome in rosso.

................................................

Corsi d’acqua che scorrono nelle valli di montagna, in collina e in pianura. ................................................

Vaste distese di terreno piatto. Sono spesso attraversate da grandi fiumi.

................................................

Ripetiamo insieme

A coppie: un bambino o una bambina dice il nome di un paesaggio naturale e il compagno o la compagna dà la definizione.

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Grandi distese di acqua salata sulle quali si affacciano spiagge sabbiose o coste rocciose.


................................................

Rilievi alti e aguzzi, rocciosi e spesso coperti di ghiaccio. Tanti boschi, piccoli ruscelli, animali selvatici. ................................................

Distese di acqua dolce che troviamo in montagna, in collina, in pianura.

................................................

Rilievi più bassi delle montagne, con dolci pendenze e cime arrotondate.

................................................

Grandi distese di terra arida e brulla o di dune sabbiose o addirittura di ghiacci perenni. La metacognizione aiuta i bambini e le bambine a recuperare le conoscenze pregresse sull’argomento trattato. Attraverso domande e brain storming verificare le conoscenze sui diversi ambienti geografici. La classe capovolta utilizza l’intelligenza visiva per dedurre e apprendere in modo attivo.

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UA 1

LE MODIFICAZIONI NATURALI Se potessi vedere com’era il luogo in cui vivi mille anni fa o milioni di anni fa non potresti riconoscerlo. Ogni territorio cambia tantissimo sia a causa di fenomeni naturali, sia a causa dell’intervento umano.

Le modificazioni del territorio Tutti i paesaggi naturali si modificano nel corso del tempo. Le modificazioni possono essere molto lente oppure veloci.

Le modificazioni lente Nel corso di milioni di anni il vento, la pioggia, la neve, i fiumi, i ghiacciai e i movimenti del mare hanno lentamente modificato le rocce delle montagne e il profilo delle coste. Hanno anche dato origine a pianure e colline.

Gli Orridi di Uriezzo in Piemonte sono stati creati dall’erosione dell’acqua dei torrenti sotterranei durante l’ultima glaciazione. La roccia dell’Elefante in Sardegna è stata modellata dagli agenti atmosferici.

Le modificazioni rapide e violente Ci sono eventi naturali che cambiano il paesaggio da un giorno all’altro. Sono modificazioni violente e spesso catastrofiche perché si verificano anche nei centri abitati. 106


Geografia Le piogge intense e prolungate causano alluvioni che inondano i terreni circostanti, causando gravi danni.

Sulla Terra ci sono molti vulcani ancora attivi. Alcuni sono presenti anche in Italia come l’Etna, lo Stromboli... Durante le eruzioni il magma che sale in superficie modifica il territorio. I terremoti continuano a manifestarsi tutt’oggi. L’Italia è una zona sismica, cioè è un territorio in cui sono frequenti i terremoti.

Le frane e le valanghe cambiano improvvisamente il territorio. La frana è una gran massa di terra e rocce che si stacca dalla montagna e precipita verso il basso. La valanga è uno slittamento di neve o ghiaccio.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Le modificazioni del territorio • Le modificazioni lente • Le modificazioni rapide e violente

2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati gli eventi naturali che causano trasformazioni lente o rapide e violente. 3

Espongo

Completa a voce. Poi utilizza la traccia per ripetere. • I paesaggi subiscono continue… che possono essere molto lente o… • Vento, pioggia… erodono le rocce e le coste. • Terremoti e valanghe… sono catastrofi che cambiano il territorio in modo… 107


UA 1

LE MODIFICAZIONI ANTROPICHE L’essere umano fin dalla sua comparsa sulla Terra ha cominciato a modificare i paesaggi naturali: ha costruito i primi villaggi e ha coltivato il terreno. I paesaggi da naturali sono così diventati antropizzati.

Un paesaggio per ogni necessità Ma perché l’essere umano ha modificato il territorio? Fin dai tempi della Preistoria gli uomini e le donne hanno modificato il paesaggio per avere un riparo e del cibo. Le capanne hanno dato vita ai primi villaggi, i campi coltivati e i pascoli per il bestiame hanno sostituito la vegetazione spontanea. In seguito l’essere umano per potersi spostare facilmente da un posto all’altro ha costruito ponti, strade, porti, ha scavato nei rilievi gallerie e tunnel. La necessità di produrre e vendere merci di tutti i tipi ha portato alla costruzione di fabbriche, capannoni, centri commerciali... 108

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Un paesaggio per ogni necessità 2

Ricavo informazioni

Accanto a ciascuna trasformazione antropica scrivi la motivazione. • Costruzione di case ......................................................... • Coltivazioni e pascoli ...................................................... • Ponti, strade, gallerie ...................................................... • Fabbriche, centri commerciali ..................................... ...................................................................................................

3

Espongo

Utilizza le informazioni che hai ricavato per spiegare come e perché l’essere umano ha antropizzato il territorio. Inizia così: L’essere umano ha modificato il territorio per soddisfare i suoi bisogni. Infatti ha costruito…


Geografia

LE CITTÀ Le città sono sempre state costruite nei luoghi più adatti a vivere: lungo il corso dei fiumi, in zone pianeggianti e fertili dove il clima era migliore.

I centri abitati I centri abitati sono i luoghi in cui è maggiormente visibile l’intervento antropico sul territorio.

Il centro storico In ogni paese o città vi è ancora oggi una parte antica: è il centro storico. In esso si trovano gli edifici del passato, gli uffici pubblici come il Municipio, la maggior parte dei cinema, dei teatri, dei musei.

La periferia Con il passare del tempo è aumentato il numero delle persone che arrivava in città in cerca di un lavoro. Attorno al centro storico le città si sono ingrandite: la periferia è la parte più esterna e popolosa della città.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• I centri abitati • Il centro storico • La periferia • Importanti strutture 2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la spiegazione di che cos’è: • il centro storico • la periferia

Importanti strutture Nei centri abitati si trovano importanti strutture dedicate: • alla salute (ambulatori, ospedali…); • alla cultura (scuole, biblioteche…); • allo sport (impianti sportivi, piscine…); • al commercio e al trasporto (negozi, strade…); • alla produzione (uffici e fabbriche).

Città di Brindisi.

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UA 1

IL LAVORO E IL TERRITORIO Man mano che la società diventava più complessa, i lavori diventavano sempre più specifici. Servivano luoghi adatti in cui svolgere questi lavori: laboratori artigianali, fabbriche, ma anche strade e luoghi dove incontrarsi.

Il lavoro nell’antichità Fin dall’antichità, nei villaggi, gli abitanti cominciarono a specializzarsi in alcune attività e si iniziò la divisione dei lavori. C’era chi procurava il cibo coltivando e cacciando, chi lavorava le materie prime, le trasformava in utensili e poi le barattava.

Il lavoro oggi Ancora oggi le persone producono, trasformano, scambiano le materie prime. Il lavoro viene diviso in tre settori.

Settore primario Chi lavora nel settore primario ricava direttamente le risorse naturali, cioè le materie prime. Sono lavoratori e lavoratrici di questo settore gli agricoltori, i pescatori, gli allevatori, le persone che estraggono dalla terra i diversi minerali.

Settore secondario

Settore terziario

I lavoratori e le lavoratrici di questo settore sono coloro che trasformano le materie prime: gli operai e le operaie che lavorano nelle industrie e gli artigiani e le artigiane.

Questo settore è quello che oggi ha il maggior numero di lavoratori e lavoratrici. Sono coloro che si occupano di trasportare e commerciare i prodotti, ma anche coloro che lavorano nella scuola, negli ospedali, negli uffici, nella pubblicità, nello spettacolo… 110


Geografia Le attività e il territorio Alcune attività necessarie per soddisfare i bisogni sono strettamente collegate al territorio e alle sue caratteristiche, altre sono presenti ovunque. Ad esempio le attività legate alla pesca in mare non possono essere certamente svolte in altri ambienti naturali.

L’agricoltura In pianura e in collina si vedono alberi, prati e piante. Tutto quel verde farebbe pensare a un paesaggio non antropizzato, ma in realtà sono per la maggior parte campi coltivati. L’essere umano è intervenuto: ha scelto cosa coltivare e ha eliminato la vegetazione spontanea.

L’industria Le zone pianeggianti forniscono ampi spazi necessari alle industrie, alle fabbriche, ai capannoni, ai parcheggi e sono ben servite da strade, autostrade e spesso aeroporti.

Il turismo In montagna, al mare, nelle città d’arte si trovano alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari, piste da sci, tutte strutture per accogliere i turisti.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Il lavoro nell’antichità • Il lavoro oggi: • settore primario • settore secondario • settore terziario • Le attività e il territorio • L’agricoltura • L’industria • Il turismo

2

Ricavo informazioni

Scrivi sul quaderno almeno due attività del settore primario, secondario e terzario. Sottolinea con i colori indicati come hanno modificato il territorio l’agricoltura, l’industria, il turismo. 3

Espongo

Con parole tue spiega: • quali sono i tre settori del lavoro. • come le attività legate a questi settori hanno modificato il territorio. 111


Metodo di studio

Consolido le conoscenze

La formazione della Terra 1

Completa le didascalie e metti in ordine cronologico gli avvenimenti, numerando. Big Bang • gas • crosta terrestre • Universo • oceani • solidificò • materiale

Grandi piogge e ghiaccio portarono alla formazione degli ..............................

La Terra, in origine, era formata da ............................ e ................................................ incandescente.

2

In seguito al raffreddamento la Terra si ....................................... Si formò così la ........................... ....................................

Miliardi di anni fa il ................................... diede origine all’.........................................

Colora in marrone la Pangea, in azzurro la Pantalassa e scrivi i loro nomi.

................................................

................................................

3

Segna con due X la risposta giusta.

• Le parti che hai colorato rappresentano: le placche tettoniche terrestri. i continenti.

112

gli oceani.


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Le modificazioni del territorio 1

Per ciascuna modificazione naturale scrivi se è rapida (R) o lenta (L) e di quale modificazione si tratta:

......

........................................

......

2

......

........................................

........................................

......

......

........................................

........................................

Osserva queste modificazioni antropiche e scrivi a quale bisogno umano corrispondono.

Bisogno di ....................................................

Bisogno di ....................................................

Bisogno di ....................................................

Bisogno di ....................................................

113


Vedo e ricordo

Metodo di studio

Il territorio oggi 1

Osserva le immagini e completa. Placca Nord Americana

Placca Euroasiatica

Islanda

Oceano Atlantico

• L’Islanda, una grande isola che si trova vicino al Polo Nord, si sta “spaccando in due”. L'immagine ti mostra la separazione tra le due parti dell’isola dovuta al continuo movimento delle placche tettoniche terrestri. Milioni di anni fa le terre emerse formavano un unico continente, la ..........................................., circondato da un unico grande oceano, la .................................... Poi i continenti lentamente si separarono: questo fenomeno si chiama .........................................................................

• I principali paesaggi che osserviamo in Italia sono: ..........................................., collina, ..........................................., fiume, lago, ............................

• I deserti di ................................ o di ................................ sono paesaggi particolari presenti in varie parti del mondo.

114


Vedo e ricordo

Metodo di studio

• I fenomeni ............................................ possono modificare il paesaggio in modo rilevante. Modificano lentamente il paesaggio il vento, i movimenti del ............................. Le catastrofi naturali come i terremoti, le alluvioni, le .......................................... e le .......................................... modificano rapidamente il paesaggio.

• Osserva le immagini e scrivi a quale parte del centro abitato si riferiscono. ..............................................

• Osserva le immagini e scrivi il settore del lavoro che rappresenta 2

..........................................

..............................................

..........................................

..........................................

Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano. Fai attenzione ai colori.

• • • •

Come si sono formati gli attuali continenti. Quali sono i principali paesaggi presenti sulla Terra. Quali sono le cause naturali che hanno cambiato e continuano a cambiare l’aspetto del territorio. Quali sono le parti di un centro abitato.

• Quali sono i tre settori in cui si suddividono i lavori. 3

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso. L’intelligenza visiva utilizza le immagini per apprendere e ricordare. Far verbalizzare ciò che suggeriscono le immagini per ricostruire le informazioni principali.

115


Metodo di studio

Sintesi delle conoscenze

Il territorio e i paesaggi La formazione della Terra e i diversi paesaggi

Miliardi di anni dopo il Big Bang, che diede origine all’Universo, i continenti presero la forma attuale. I cambiamenti iniziali che “modellarono” la Terra erano solo naturali: eruzioni vulcaniche, terremoti, glaciazioni. Sul pianeta oggi sono presenti differenti paesaggi: • paesaggi di terra: montagna, collina, pianura; • paesaggi di acqua: mare, laghi, fiumi. Modificazioni naturale e antropiche

I paesaggi continuano a modificarsi. Le modificazioni sono dovute a: • cause naturali (vento, pioggia, neve, ghiaccio, frane, valanghe, eruzioni vulcaniche, terremoti...); • intervento dell’essere umano (costruzione di case, campi, strade...). Il lavoro e il territorio

L’essere umano ha modificato il territorio per soddisfare i propri bisogni: • ripararsi; • nutrirsi; • spostarsi; • lavorare; • commerciare. Oggi il lavoro è diviso in tre settori: • primario (agricoltori, allevatori, minatori…); • secondario (operai, artigiani…); • terziario (insegnanti, medici, impiegati…).

116

La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.


Ricordo ed espongo

Metodo di studio t con

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Ora ripeti ciò che hai studiato.

La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

117

ci


UA 2

I paesaggi di terra Metacognizione:   ciò che già so

Montagne, colline e pianure si differenziano a seconda della loro altitudine: • le montagne sono i rilievi più alti; • le colline hanno pendii dalle dolci pendenze; • le pianure sono distese di terreno piatto.

Le terre emerse hanno un’estensione minore di quella delle acque. Ci offrono però paesaggi molto differenti e spettacolari: montagne, colline e pianure. Osserva le immagini e il planisfero Che cosa puoi dedurre? I paesaggi di terra si trovano in ogni parte del nostro ........................................

Classe capovolta:

vedo e imparo dalle immagini

Che cos’è l’altitudine? Osserva lo schema e scrivi al posto giusto: pianura, collina, montagna. Poi completa. L’altitudine è l’altezza di un rilievo: si misura partendo dal ............................

4 000 m

Il Pantanal è la grandissima pianura alluvionale del Brasile.

............................................

3 500 m 3 000 m 2 500 m

............................................

2 000 m 1 500 m

............................................

1 000 m 500 m Livello del mare

118

La Pianura Padana è la più vasta pianura italiana.


Il Monte Bianco è il monte più alto d’Italia. Le colline umbre si trovano nell’Italia centrale.

Le Chocolate Hills (Colline del cioccolato) nelle Isole Filippine (Asia) hanno questo nome perché l’erba che le ricopre nella stagione secca diventa marrone come il cioccolato.

Il Monte Everest è la vetta più alta della Terra e si trova in Asia.

Ripetiamo insieme

Con le tue parole ripeti quanto hai imparato dalle immagini: • l’altitudine è… • montagne, colline, pianure si trovano…

La metacognizione aiuta a far recuperare ai bambini e alle bambine le conoscenze pregresse. Le carte geografiche e il planisfero aiutano a identificare e collocare i territori in modo attivo e consapevole.

119


UA 2

LE MONTAGNE Le montagne sono rilievi che superano i 600 metri di altitudine. Hanno origini diverse: da corrugamento, da sollevamento oppure sono di origine vulcanica.

Origine delle montagne Milioni e milioni di anni fa, le placche tettoniche terrestri si avvicinarono e si allontanarono, spesso scontrandosi. Sulla crosta terrestre si formarono delle “pieghe“ che diedero origine alle montagne da corrugamento. A causa delle forti spinte che giungevano dall’interno della Terra la crosta terrestre si sollevò in diversi punti dando origine alle montagne da sollevamento. Il magma che fuoriuscì dai vulcani durante diverse eruzioni si raffreddò e si trasformò in roccia lavica, dando origine alle montagne di origine vulcanica.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Origine delle montagne 2

Ricavo informazioni

In base alle informazioni ricavate dal testo, scrivi sotto ciascun disegno quale origine delle montagne è rappresentata.

Gruppo del Monte Bianco. ............................................

............................................

L’Etna. ............................................

3

Espongo

Esponi quanto imparato. Comincia così: Le montagne sono rilievi che superano… Si sono formate in modi differenti… 120


Geografia

CONOSCERE LA MONTAGNA Le montagne sono rilievi che difficilmente si trovano isolati. Molto spesso sono affiancate una all’altra e formano le catene montuose.

Conosciamo il vocabolario della montagna!

Cima o vetta: il punto più alto.

Passo o valico: il punto più basso tra due montagne. Attraverso di esso si oltrepassa la catena montuosa.

Ghiacciaio: spesso strato di ghiaccio che si trova nella parte più alta della montagna.

Versante: il fianco del rilievo.

Valle: zona pianeggiante che si trova tra due rilievi.

Fondovalle: la parte più bassa e pianeggiante.

Piede: il punto più basso del rilievo.

Le valli

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Il vocabolario della montagna 2

Le valli fluviali sono state erose dai torrenti. Sono strette e hanno una forma a V.

Le valli glaciali sono state formate dai ghiacciai. Sono larghe e hanno la caratteristica forma a U.

3

Ricavo informazioni Espongo

Aiutandoti con le parole chiave scritte in rosso, spiega quali sono le parti della montagna. 121


UA 2

LA MONTAGNA: FLORA E FAUNA La montagna è poco abitata dall’uomo, ma vi si trovano animali (fauna) e piante (flora) che hanno saputo adattarsi al territorio e al clima. La flora e la fauna cambiano man mano che dalla cima si scende verso il fondovalle perché scendendo fa sempre meno freddo.

In alta montagna In cima, molto in alto, si trovano solo rocce, neve e ghiaccio. Ad alta quota i grandi alberi non possono resistere al freddo e al vento. Si adattano però perfettamente erbe e arbusti come il ginepro, il rododendro e le stelle alpine. Muschi e licheni si trovano a tutte le altitudini in montagna, anche sulle alte vette. L’animale più grande che si può incontrare è lo stambecco. Ci sono marmotte e aquile.

Stambecco

A metà montagna Proseguendo verso la valle, si trovano le aghifoglie, spesso anche sempreverdi. Sono abeti, pini, larici. Nei prati crescono genziane, crocus, nigritelle e orchidee selvatiche. Qui è possibile incontrare animali selvatici come orsi, lupi, cervi, daini, caprioli, camosci.

Abete

Ai piedi della montagna Nella parte più bassa della montagna i pendii sono ricoperti di boschi di latifoglie: castagni, querce, faggi. Nel sottobosco si trovano funghi, fragole, lamponi e mirtilli. Tra i boschi trovano il loro habitat ideale animali selvatici come volpi, lepri, scoiattoli, tassi.

Funghi

Scoiattolo rosso

Castagno

122


Scienze

Geografia

Le latifoglie sono piante che hanno foglie a forma larga che perdono nella stagione autunnale. Le aghifoglie, invece, hanno foglie piccole, dure, a forma di ago e ricoperte da una particolare cera che le protegge dal freddo. La maggior parte di questi alberi è sempreverde. Perde le foglie durante l’arco di tutto l’anno, ma non rimane mai completamente spoglia.

Aquila reale

Stella alpina

Marmotta Muschio Rododendro

Orso bruno

Cervo

Lupo

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Flora e fauna: • in alta montagna • a metà montagna • ai piedi della montagna

2

Ricavo informazioni

Sottolinea in verde ciò che riguarda la flora in blu ciò che riguarda la fauna. 3

Espongo

Esponi le tue conoscenze rispondendo a queste domande. Perché la flora e la fauna cambiano con il variare dell’altitudine? Quale tipo di flora e di fauna si trova ai piedi della montagna? Quale a metà montagna? Quale in alta montagna? 123


UA2

VIVERE IN MONTAGNA La montagna è un ambiente in cui non è facile vivere. Gli uomini e le donne, però, hanno saputo utilizzarne le risorse naturali per riuscire ad abitarla in armonia con il territorio.

Le attività Un tempo i lavori più diffusi erano il pascolo di piccole mandrie di mucche o di greggi di ovini e la produzione di formaggi, il taglio dei boschi e l’intaglio del legno. Oggi questi lavori sono ancora praticati, ma la vera risorsa economica è il turismo. Al turismo sono collegati gli alberghi, i ristoranti, le scuole di sci e l’alpinismo…

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Le attività 2

Ricavo informazioni

Ricava informazioni dalle immagini. Per ognuna scrivi quale lavoro della montagna è rappresentato. 3

Espongo

Immagina di essere una guida che illustra ai turisti le attività della montagna. Utilizza le immagini come traccia per esporre.

.......................................................

.......................................................

.......................................................

.......................................................

.......................................................

.......................................................

124


Educazione Civica

Sicurezza per te e per l’ambiente Leggi i consigli: servono a tutelare la tua sicurezza o quella dell’ambiente. Colora la bandierina in blu o in verde.

Se fai un’escursione utilizza scarpe adatte.

Non raccogliere i fiori protetti!

Non distruggere le tane degli animali.

Non fare troppo rumore per non disturbare gli animali.

Non sollevare i sassi: potresti incontrare una vipera!

125


UA2

LE COLLINE In Italia il paesaggio collinare è il più diffuso. Le colline, fin dai tempi antichi, sono state sempre abitate perché hanno un buon clima e offrono la possibilità di praticare l’agricoltura e l’allevamento.

Origine delle colline L’origine delle colline, come quella delle montagne, è legata ai movimenti della crosta terrestre. Le colline tettoniche, infatti, si sono formate per il corrugamento della crosta terrestre o il sollevamento del fondale marino. Anche gli agenti atmosferici (neve, ghiaccio, vento…) hanno avuto grande importanza nella formazione delle colline. È il caso delle: • colline vulcaniche, antichi vulcani spenti, modellati dall’erosione. • colline strutturali, antiche montagne le cui cime sono state arrotondate nel corso di migliaia di anni. Particolare è la formazione delle colline moreniche. Si sono formate con l’accumulo di terra, sassi, ghiaia, trasportati da ghiacciai nei loro lenti movimenti verso il basso.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Origine delle colline 2

Ricavo informazioni

In base alle informazioni ricavate dal testo, scrivi sotto ciascun disegno quale origine delle colline è rappresentata.

............................................

............................................

............................................

............................................

3

Espongo

Esponi quanto imparato. Comincia così: Le colline si sono formate in modi differenti. Come le montagne, alcune colline hanno origine tettonica, cioè… 126


Geografia

CONOSCERE LA COLLINA Anche la collina, come la montagna, è un rilievo. L’altitudine delle colline è compresa tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare.

Scopriamo il vocabolario della collina!

Sommità: il punto più alto della collina.

Calanchi: solchi profondi causati dalle piogge che scavano il terreno lungo i pendii.

Versante, pendio o fianco: lato della collina, che può essere ripido o dolce.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Il vocabolario della collina 2

Terrazzamenti: gradinate di terra sostenute da muri di pietra. Sono stati scavati lungo i fianchi delle colline per avere una superficie meno ripida e quindi più facile da coltivare.

3

Ricavo informazioni Espongo

Aiutandoti con le parole chiave scritte in rosso, spiega quali sono le parti della collina. 127


UA 1

LA COLLINA: FLORA E FAUNA Nell’antichità le colline erano coperte di boschi. L’essere umano ha disboscato, cioè ha tagliato molti alberi, per ricavare terreno coltivabile. La flora e la fauna spontanea sono state così sostituite da piante coltivate e animali da allevamenti.

Gheppio Lepre

Volpe Quercia

Nocciolo

Flora e fauna spontanea Frassino

Cinghiale Tasso

Sui pendii sono rimasti pochi boschi di latifoglie: castagni, querce, faggi e noci. Nel sottobosco crescono arbusti, funghi e muschi. Sulle colline trovano il loro ambiente ideale animali selvatici come lepri, volpi, cinghiali, orsi, lupi e tassi. Ci sono anche gheppi, gufi, fagiani, falchi e picchi.

Metodo di studio

Educazione Civica Rispettare il territorio

Il disboscamento è la causa principale delle frane e degli smottamenti che si verificano spesso in collina. Il terreno delle colline è solitamente argilloso e si sgretola facilmente. Senza gli alberi, che con le loro radici lo trattengono, il terreno può facilmente franare sotto l’effetto di forti piogge. È importante perciò preservare la vegetazione della collina, per evitare che i fenomeni meteorologici abbiano effetti devastanti. 128

1

Punti chiave

• Flora e fauna spontanea 2

Ricavo informazioni

Completa sul tuo quaderno, ricavando le informazioni dal testo. • Flora spontanea:… • Fauna spontanea:… 3

Espongo

Esponi ciò che hai imparato, utilizzando le informazioni che hai riportato.


Geografia

VIVERE IN COLLINA In collina ci sono le condizioni adatte per vivere e lavorare anche grazie al clima mite.

Le attività Il clima permette la coltivazione di viti, olivi e alberi da frutto. I prati sono destinati al pascolo per l’allevamento. Una particolarità delle colline sono i terrazzamenti che hanno facilitato il lavoro nei campi lungo i versanti più ripidi. I terrazzamenti sono stati utilizzati da contadini di tutto il mondo, anche in tempi lontanissimi. Grande sviluppo hanno anche le industrie alimentari legate alle coltivazioni e agli allevamenti e il turismo.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Le attività 2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati: • i lavori del settore primario. • i lavori del settore secondario. • i lavori del settore terziario. 3

Espongo

Immagina di essere una guida che illustra ai turisti le attività della collina. Utilizza le immagini come traccia per esporre.

Agriturismo in Umbria.

Vigneti in Piemonte.

Terrazzamenti in Liguria.

129


UA2

LA PIANURA Un tempo le pianure erano scarsamente abitate perché molte erano paludose, malsane e offrivano poche difese naturali. Ora invece le pianure sono diventate le zone più abitate perché vi si possono costruire grandi città e vie di comunicazione.

Origine delle pianure Anche le pianure si sono formate in tempi lontanissimi. Le pianure vulcaniche si sono formate in seguito all’eruzione di un vulcano. La lava e le ceneri eruttate si sono depositate strato su strato, formando pianure molto adatte alle coltivazioni. Questo terreno è, infatti, particolarmente fertile. Le pianure alluvionali si sono formate grazie all’opera dei fiumi. I detriti trasportati a valle, come terra, ghiaia, sabbia, depositandosi sul fondo del mare o di un lago hanno dato origine a un terreno pianeggiante. Le pianure di sollevamento si sono formate in seguito ai movimenti della crosta terrestre che milioni di anni fa hanno alzato il fondale marino.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Origine delle pianure 2

Ricavo informazioni

In base alle informazioni ricavate dal testo, scrivi sotto ciascun disegno quale origine delle pianure è rappresentata.

............................................

............................................

Dis. da origine ............................................ vulcanica 3

Espongo

Esponi quanto imparato. Comincia così: Le pianure si sono formate in modi differenti… 130


Geografia

CONOSCERE LA PIANURA La pianura è un ampio territorio pianeggiante che non supera i 200 m sopra il livello del mare. I terreni, un tempo coperti da fitti boschi, sono stati disboscati per far spazio a campi coltivati. Le zone paludose sono state bonificate, cioè trasformate in terreni dove gli uomini possono vivere e coltivare. In pianura troviamo il tipico paesaggio urbano composto da città, strade, industrie, il paesaggio rurale, ossia la campagna coltivata, e il paesaggio naturale.

Scopriamo il vocabolario della pianura e i suoi paesaggi.

Fabbriche

Canale d’irrigazione: canale che trasporta acqua per irrigare i campi.

Città

Campi

Risaia: campi allagati per la coltivazione di riso. Fattoria Fiume Stagno Risorgiva: sorgente d’acqua.

Bosco

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Differenti tipi di paesaggio: urbano, rurale, naturale

2

Ricavo informazioni

3

Espongo

Completa a voce. Poi, utilizzando questa traccia, esponi le tue conoscenze. In pianura il paesaggio è stato molto… Oggi in pianura si vede un paesaggio urbano, formato da… Le risorgive,…, fanno parte del paesaggio naturale. Nel paesaggio rurale si trovano fattorie. 131


UA2

LA PIANURA: FLORA E FAUNA La vegetazione spontanea tipica della pianura è scarsa, però si trovano campi coltivati e molti animali allevati nelle fattorie.

Vegetazione spontanea

Metodo di studio

L’essere umano ha modificato l’ambiente naturale della pianura per poter coltivare, allevare e costruire grandi città. Rimangono però ancora zone naturali o parchi in cui viene tutelato l’ambiente. La vegetazione spontanea è costituita da boschi di latifoglie: tigli, querce e olmi nelle zone più asciutte, pioppi, salici e canneti nelle zone più umide.

1

Punti chiave

• Vegetazione spontanea • Fauna spontanea 2

Ricavo informazioni

Completa sul tuo quaderno, ricavando le informazioni dal testo. • Piante:… • Animali selvatici:…

Fauna spontanea Gli animali che vivevano nelle pianure coperte di foreste o nelle zone paludose sono spariti con la trasformazione di questi ambienti. Nelle zone naturali rimaste si possono ancora ammirare animali in libertà. Nei boschi vivono volpi e cinghiali, lepri, ricci. Negli stagni e lungo i fiumi si trovano uccelli come anatre, aironi, gru, anfibi come rospi e rane, pesci di acqua dolce e bisce.

3

Espongo

Esponi ciò che hai imparato, utilizzando le informazioni che hai riportato.

Natrice dal collare

Garzetta Germano reale

Pioppi

Riccio Tifa

Salice

132

Tiglio


Geografia

VIVERE IN PIANURA Gli ampi spazi della pianura favoriscono la costruzione di grandi città e vie di comunicazione come strade, autostrade, ferrovie.

Le attività In pianura si sono sviluppate molte attività industriali perché ci sono gli spazi adatti per la costruzione di capannoni e fabbriche e c’è una fitta rete di vie di comunicazione. Il terreno pianeggiante e facilmente irrigabile ha favorito l’agricoltura e l’allevamento. Nelle zone di pianura, insieme ai grandi centri urbani, si sono sviluppati molti lavori del settore terziario (uffici pubblici e privati, ospedali, banche…)

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Le attività

Settore primario

2

Ricavo informazioni

Per ciascuna immagine scrivi una didascalia per indicare che cosa rappresenta.

Settore secondario

Settore terziario

....................................................

....................................................

....................................................

....................................................

....................................................

....................................................

3

Espongo

Quali sono le attività economiche che si svolgono in pianura? Esponi le tue conoscenze aiutandoti con le immagini e le didascalie che hai scritto. 133


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

La montagna 1

Collega ciascun nome alla sua definizione, colorando il quadratino. Ghiacciaio

Serie di montagne in successione.

Catena montuosa

La parte più bassa della montagna. Massa di ghiaccio che non si scioglie completamente e si trova sulla cima delle montagne più alte.

Versante

Fianco di una montagna.

Piede 2

Completa. La valle ........................................ ha forma a ............ È stata formata dall’enorme peso dei ......................................

3

La valle ..................................... ha forma a ............ È stata formata da ............................. che hanno eroso le ................................................

Scrivi il nome delle risorse e quelli delle attività economiche presenti in montagna. Scegli tra: legname • abbondanza di acqua • allevamento • segherie • centrali idroelettriche • produzione di latticini. Poi collega ciascuna risorsa all’attività, numerando.

Risorse 1

2

3

................................................

................................................

................................................

................................................

................................................

................................................

Attività

134


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

La collina 1

Collega ciascun nome alla sua definizione, colorando il quadratino. Calanco

Sistemazione “a terrazze” di un terreno in pendio.

Pendio

Solco di un pendio formato dall’erosione dell’acqua. Fianco della collina.

Terrazzamento 2

Scrivi il nome dei prodotti della collina. Poi collega, ciascun prodotto all’industria che lo trasforma, numerando.

Industria Oleifici Caseifici 1

2

3

4

Industrie conserviere

............................

............................

............................

............................

Industrie vinicole

La pianura 1

2

Collega ciascun nome alla sua definizione, colorando il quadratino. Risorgiva

Campo allagato artificialmente dove si coltiva il riso.

Risaia

Punto della pianura in cui affiora l’acqua dal terreno.

ompleta il testo. Scegli tra: stalle • coltivata • pianura • irrigazione • industrie • C lavoro • bestiame • macchine agricole • commercio.

La ........................................ è un ambiente molto adatto all’insediamento umano. Essa può essere facilmente ......................................... Il terreno è privo di rilievi e ciò permette l’utilizzo di ............................................................................. che aiutano e facilitano il ................................... nei campi. La costruzione di canali favorisce l’......................................... dei campi. L’allevamento del ................................... viene oggi praticato in ............................... moderne e attrezzate. Gli allevamenti sono collegati alle ................................... alimentari. Le strade in pianura sono larghe e rettilinee e favoriscono il ........................................

135


Metodo di studio

Vedo e ricordo

Origine dei paesaggi e attività 1

Osserva le immagini e completa il testo. • Quest’immagine mostra chiaramente le pieghe della crosta terrestre provocate dai movimenti delle placche tettoniche. Questi movimenti hanno dato origine alle montagne da .............................................. e alle colline ................................

• Il magma fuoriuscito dalla crosta terrestre ha dato origine alle montagne di origine ................................. I vulcani spenti, erosi da neve, vento, ghiaccio hanno formato le colline ............................................. Gli strati di lava depositati sul terreno hanno formato le pianure .............................................

• Nell’immagine è rappresentata una pianura ......................................... Queste pianure si sono formate con i detriti trasportati dal fiume che si sono depositati sul fondo del ....................... o di ................................

136


Metodo di studio

Vedo e ricordo

• Le aghifoglie sono alberi tipici di .............................................. Le latifoglie, come la quercia, crescono in ........................... e nella parte più bassa delle ............................................... In ................................................., nelle zone umide, si trovano pioppi, salici e ............................

• .................................................. e .................................................. sono attività svolte sia in montagna sia in collina sia in pianura.

• I bei paesaggi della ...................................... e della ...................................... permettono un grande sviluppo del .....................................

2

Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano. • Come si sono formate montagne, colline, pianure. • Quali sono la flora e la fauna della montagna, della collina e della pianura. • Quali sono le principali attività svolte dalle persone in montagna, collina, pianura.

3

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Far completare alla classe le parti operative, una per volta. Per ciascuna parte far individuare il punto chiave e chiedere di confrontarlo con quello indicato nel testo.

137


Sintesi delle conoscenze

Metodo di studio

I paesaggi di terra Montagna: rilievo che supera i 600 metri di altezza

Origine: • corrugamento (pieghe della crosta terrestre); • di sollevamento (spinte delle crosta terrestre); • vulcanica (strati di lava accumulati). Vocabolario: cima o vetta, passo o valico, ghiacciaio, versante, valle, fondovalle, piede. Flora e fauna: cambia dal fondovalle alla cima. Attività: turismo, allevamento. Collina: rilievo tra i 200 e i 600 metri di altezza

Origine: • tettonica (pieghe della crosta terrestre o sollevamento del fondo marino); • vulcanica (antichi vulcani spenti); • strutturale (antiche montagne); • morenica (detriti depositati dai ghiacciai). Vocabolario: sommità, versante, calanchi, terrazzamenti. Flora e fauna: spontanea o coltivata/allevata. Attività: turismo, agricoltura, allevamento, industrie alimentari. Pianura: terreno che non supera i 200 metri di altezza

Origine: • vulcanica (materiali vulcanici che si sono depositati); • alluvionale (detriti trasportati dai fiumi; • di sollevamento (innalzamento del fondo marino). Vocabolario: città, fattoria, campi, risorgiva, fiume, fabbriche, risaia, canale d’irrigazione. Flora e fauna: spontanea o coltivata/allevata. Attività: industria, commercio, agricoltura, allevamento.

138

La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.


Ricordo ed espongo

Metodo di studio

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Ora ripeti ciò che hai studiato.

La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

139


UA 3

I paesaggi di acqua

La Terra è anche chiamata “Pianeta blu” perché più della metà della sua superficie è coperta da acqua.

Metacognizione:   ciò che già so

Sul nostro pianeta è presente molta acqua. L’acqua dolce forma fiumi e laghi, l’acqua salata forma mari e oceani. Classe capovolta:

vedo e imparo dalle immagini

Riconosci nelle immagini il mare? E il fiume? Il torrente? Il lago? Scrivi i nomi al posto giusto. .......................................

.......................................

.......................................

Mari, laghi fiumi, torrenti sono tutti paesaggi di acqua. Osservando le fotografie ti sembra che l’acqua sia ferma? Le acque si muovono tutte nello stesso modo? Confrontati con i compagni e le compagne. 140


............................................

Ripetiamo insieme

Con parole tue ripeti: • La Terra è chiamata “Pianeta Blu” perché… • Le acque dei fiumi, laghi, mari sono sempre in…

Partire dall’esperienza dei bambini e delle bambine per evidenziare la differenza tra paesaggi di acqua dolce e di acqua salata.

141


UA 3

I MARI La Pantalassa è stato il primo mare comparso sulla Terra. I movimenti della crosta terrestre, che hanno formato i diversi continenti, hanno diviso questa grande distesa di acqua in oceani e mari.

Origine dei mari La formazione dei mari risale a miliardi di anni fa. Quando la Terra ha cominciato a raffreddarsi, l’acqua di piogge torrenziali si è depositata nelle conche della crosta terrestre. L’acqua del mare in origine era dolce come quella dei fiumi perché era formata da ghiaccio disciolto e da acqua piovana. Il sale è “apparso” nel mare circa un miliardo di anni fa. Le acque che scorrevano sulla superficie dei continenti si arricchivano di sali minerali prelevati da terra e rocce. Le acque giungevano agli oceani in formazione, che diventarono sempre più salati.

Mont Saint-Michel, in Francia, durante la bassa marea.

Movimenti dei mari L’acqua del mare si muove continuamente. In superficie si vedono le onde che, mosse dal vento, si susseguono senza interruzione. Sono piccole quando il mare è calmo, ma se il vento è forte, diventano altissime. Le correnti marine, invece, sono come fiumi che scorrono sott’acqua. Le maree sono innalzamenti o abbassamenti del livello dell’acqua del mare. Avvengono regolarmente nell’arco della giornata. Sono determinate dalla Luna, che agisce come una calamita.

Mont Saint-Michel, in Francia, durante l’alta marea.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Origine dei mari • Movimenti dei mari

2

Ricavo informazioni

Accanto a ciascun colore scrivi a quale punto chiave si riferisce. ............................................................................... ...............................................................................

142

3

Espongo

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze.


Geografia

CONOSCERE IL MARE Quando parliamo di mare, pensiamo all’acqua. Ma non dobbiamo dimenticare la terra che circonda questa grande distesa e che ne caratterizza il paesaggio.

Scopriamo il vocabolario del mare!

Costa: il punto in cui la terra e il mare si incontrano. La costa può essere alta e rocciosa o bassa e sabbiosa. Arcipelago: insieme di isole.

Baia: una piccola insenatura della costa rocciosa o bassa e sabbiosa. Golfo: una grande insenatura della costa. Promontorio: sporgenza della terra che si allunga nel mare.

Isola: parte di terra circondata completamente dal mare.

Penisola: parte di terra circondata dal mare su tre lati.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Il vocabolario del mare

2

Ricavo informazioni

3

Espongo

A coppie ripetete quanto imparato. Un bambino o una bambina nominerà un elemento del paesaggio marino e il / la compagno/a, con le sue parole, spiegherà che cosa indica. Poi scambiate i ruoli. 143


UA 3

IL MARE: FLORA E FAUNA Al mare si possono vedere facilmente pesci, granchi, alghe, gabbiani, pini marittimi, gigli di mare. Flora e fauna di ecosistemi diversi che convivono meravigliosamente.

Flora e fauna del mare Aragosta Sardina

Cozze

Alghe

Spugne

Delfino

Nelle acque del mare vivono piante e animali. La maggior parte di questi vive nella parte meno profonda del mare, dove arriva la luce del sole. È il regno di pesci (dalla piccola sardina al grande squalo), crostacei (gamberi e aragoste), molluschi (cozze, vongole), mammiferi (delfini, balene), coralli, spugne, alghe.

Flora e fauna delle terre vicino al mare Lungo le coste crescono il pino marittimo, gli agrumi, le querce da sughero, l’oleandro, il fico d’India e l’agave. La fauna è composta da ricci, gechi, cinghiali e uccelli come i gabbiani e i cormorani.

Metodo di studio 1

Punti chiave

Completa i punti chiave. • Flora e fauna del ............................................ • Flora e fauna .................................................... 2

Ricavo informazioni

Scrivi sul quaderno per ciascun punto chiave i nomi degli elementi che a loro colleghi. 3

Espongo

Utilizza il tuo elenco e le parti sottolineate per ripetere ciò che hai imparato. 144

Educazione Civica Vita sott’acqua

Uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 è la salvaguardia degli esseri viventi delle acque. La vita nel mare è in pericolo a causa dell’inquinamento provocato dai rifiuti che provengono dalle imbarcazioni, dagli scarichi industriali e dalle città. Secondo voi, che cosa possono fare i bambini e le bambine per proteggere il mare? Discutetene insieme in classe.


Geografia

VIVERE AL MARE Il mare, già nell’antichità, rappresentava un’importante risorsa: offriva la possibilità di procurarsi del cibo e di scambiare le merci attraverso il commercio.

Le attività Ancora oggi il mare offre la possibilità di svolgere differenti attività. È una via di comunicazione, perciò facilita i commerci. Grandi navi mercantili trasportano le merci e vicino ai porti sono nate differenti industrie: cantieri navali, industrie alimentari, raffinerie che lavorano il petrolio. Il suo clima mite favorisce il turismo sia estivo sia invernale. Dal mare si ricava il pesce e, fin dall’antichità, il sale. L’acqua del mare viene fatta entrare in grandi vasche.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Le attività del mare 2 3

Ricavo informazioni Espongo

Utilizza le parti sottolineate e le immagini delle fasi dell’estrazione del sale per esporre le tue conoscenze. L’acqua evapora.

2

1

Il sale viene raccolto.

3

L'estrazione del sale avviene in tre fasi. 145


UA 3

I FIUMI E I LAGHI I fiumi e i laghi sono formati da acqua dolce, cioè “senza sali”.

Origine dei fiumi I fiumi sono lunghi corsi d’acqua che si sono formati grazie: • all’acqua che scorreva in superficie; • all’acqua che penetrava sotto la crosta terrestre e poi risaliva in superficie; • allo scioglimento dei ghiacciai. Un fiume nasce da una sorgente. È il punto in cui l’acqua sotterranea viene in superficie o quello in cui le acque del ghiacciaio cominciano a raccogliersi. Nel corso di milioni di anni i fiumi hanno scavato il terreno e le rocce per tracciare la ”strada” in cui scorrere.

Origine dei laghi Anche i laghi hanno avuto origine tanto, tanto tempo fa. I laghi glaciali hanno avuto origine dallo scioglimento dei grandi ghiacciai. Quando le grandi distese di ghiaccio si sono ritirate, si sono formate profonde conche che si sono riempite con le acque del ghiaccio disciolto. I laghi glaciali hanno la tipica forma allungata.

Lago di Como.

Nei grandi crateri dei vulcani spenti si sono formati i laghi vulcanici, che hanno perciò forma circolare. Nei crateri, milioni di anni fa, si sono raccolte le acque di piogge torrenziali. Lago di Venere nell’isola di Pantelleria.

146


Geografia

I laghi costieri si sono formati lungo le coste. Sono piccoli laghi divisi dal mare da strisce di sabbia trasportata dalle onde. L’acqua di questi laghi non è dolce, ma salmastra.

Lago di Massaciuccoli, Toscana. Lago di Fedaia, Trentino Alto-Adige.

I laghi di sbarramento si sono formati quando il corso di un fiume è stato fermato da un grosso ostacolo. Le acque hanno allagato le zone circostanti e hanno formato un lago. Il lago di sbarramento è naturale, se l’ostacolo si è formato con i detriti trasportati dai fiumi o con il terreno delle frane. È artificiale, se lo sbarramento è costruito dall’uomo.

Metodo di studio 1

Punti chiave

Completa i punti chiave. • Origine dei ..................................

• Origine dei ..................................

2

Ricavo informazioni

Completa ricavando le informazioni dal testo. Lago di origine Grandi conche scavate dai ghiacciai

........................................................

Crateri di vulcani spenti

........................................................

Sabbia trasportata dal mare

........................................................

Ostacolo lungo il corso di un fiume

........................................................

3

Espongo

Utilizza la tabella e le sottolineature per ripetere ciò che hai studiato sull’origine dei fiumi e dei laghi. 147


UA 3

DALLA SORGENTE AL MARE Quando esce dalla sorgente, in montagna, l’acqua forma piccoli rivoli, i ruscelli. Questi, a valle, si riuniscono in un unico corso d’acqua più grande: il torrente. Se il torrente incontra un grosso dislivello del terreno, l’acqua forma una cascata. Man mano che il torrente scorre verso valle, il suo letto si allarga e diventa un fiume vero e proprio. Quando il fiume giunge in pianura la corrente si fa più lenta. Quando incontrano un ostacolo, le acque del fiume lo aggirano, formando ampie curve, dette anse. Lungo il suo viaggio spesso il fiume raccoglie le acque di altri fiumi: sono i suoi affluenti. Altre volte è il fiume che si getta in un lago e diventa immissario. Quando poi esce prende il nome di emissario. Il lungo viaggio del fiume termina nel mare: il punto in cui entra nel mare si chiama foce. La foce può essere a delta, se il fiume si divide in tanti rami, ad estuario se entra direttamente nel mare.

Scopriamo il vocabolario del fiume.

Letto

Foce a delta

Riva o sponda

148

Affluente


Geografia

Sorgente Torrente Ruscello

Cascata

Fiume

Emissario

Immissario

Ansa

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Il vocabolario del fiume 2

Ricavo informazioni

Dopo aver letto con attenzione il testo e osservato l’immagine, accanto a ciascuna definizione scrivi il nome. • Punto di origine del fiume: ...................................... • Piccolo corso d’acqua che scorre lungo i fianchi della montagna: ...................................... • Corso d’acqua montano che può diventare molto impetuoso: ............................................ • Solco naturale del terreno in cui scorre il fiume: ...................................... • Ampia curva lungo il corso del fiume: ...................................... • Fiume che confluisce in un altro fiume più grande: ...................................... • Fiume che entra in un lago: ...................................... • Fiume che esce da un lago: ...................................... • Punto in cui il fiume si getta nel mare: ...................................... • Tratto di terra che delimita il lago o il fiume: ...................................... 3

Espongo

Immagina di essere un fiume. Racconta il tuo viaggio dalla sorgente alla foce. 149


UA 3

IL FIUME E IL LAGO: FLORA E FAUNA Come hai visto, fiume e lago sono formati da acque dolci e spesso sono collegati fra loro. Per questo anche la flora e la fauna di questi ambienti sono molto simili.

Fauna del fiume e del lago

Metodo di studio

Nei torrenti e nei tratti di fiume dove l’acqua è più fredda e limpida vivono pesci come le trote e i salmoni. Nei laghi e dove il fiume scorre lentamente si trovano le carpe, le tinche, i lucci, il pesce persico, le anguille.

1

Punti chiave

• Fauna del fiume e del lago • Fauna e flora delle sponde 2

Fauna e flora delle sponde Sulle sponde dei fiumi e dei laghi la vegetazione è composta da canne, giunchi, pioppi e salici. Lungo le sponde dei laghi crescono anche olivi, viti e agrumi. In queste zone nidificano uccelli come il germano reale, l’anatra selvatica, il martin pescatore, il fenicottero. In prossimità dell’acqua vivono anche bisce e molti anfibi come salamandre, rane, rospi. Dove l’acqua è più stagnante si trovano tife, ninfee e numerosi insetti, tra i quali le libellule e le zanzare.

Ricavo informazioni

Sottolinea i nomi con i colori indicati. • La fauna del fiume e del lago. • La flora delle terre vicino al fiume e al lago. • La fauna delle terre vicino al fiume e al lago. 3

Espongo

Utilizza le sottolineature per esporre le tue conoscenze.

Fenicottero Salamandra Pesce persico Olivi

Libellula

Rana Ninfea

150


Storia

Geografia

VIVERE LUNGO I FIUMI E I LAGHI I fiumi e i laghi sono sempre stati, fin dall’antichità, una grande risorsa per l’uomo e lo sono ancora oggi.

Le attività L’acqua dolce dei fiumi e dei laghi può essere utilizzata per usi domestici, per l’irrigazione dei campi, per le industrie. Il fiume è anche stato, soprattutto in passato, una buona via di comunicazione per gli spostamenti e il trasporto dei materiali. Il clima mite dei laghi favorisce il turismo. Vi sono però particolari attività legate soprattutto ai fiumi: • l’estrazione di ghiaia; • la produzione di energia elettrica. Il corso di alcuni fiumi, soprattutto in montagna, è bloccato da dighe. La forza dell’acqua che precipita permette la produzione di energia elettrica. Lungo le sponde dei fiumi vi sono cave da cui si estrae ghiaia e sabbia. Centrale idroelettrica, Trezzo d’Adda.

Nella Preistoria i primi villaggi furono costruiti vicino al fiume. L’acqua serviva per le persone, per le coltivazioni e per gli animali. Per questi motivi le prime civiltà sorsero lungo il corso dei grandi fiumi.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Le attività 2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. • Per che cosa viene utilizzata l’acqua di fiumi e laghi? • Quali attività sono legate ai fiumi? • E ai laghi? • Quale attività è sviluppata lungo le sponde dei fiumi? Perché? 3

Espongo

Utilizza le tue risposte per esporre le tue conoscenze. 151


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Il mare 1

Completa. Il punto d’incontro tra la terra e il mare è la ............................. Quando il terreno si presenta pianeggiante la costa è .......................... e ...........................................

2

Quando il terreno è montuoso o collinare la costa è .......................... e ...........................................

Cancella la parola sbagliata. Talvolta la costa presenta delle rientranze: se sono grandi, si chiamano baie / golfi; se sono piccole, si chiamano baie / golfi. Quando invece la terra entra nel mare forma un promontorio / un’isola. Tante isole insieme formano un isolotto / arcipelago.

3

Completa segnando con X.

Le onde sono provocate: dalle correnti marine. dal vento. dal freddo. 4

Le maree sono provocate: dalle onde. dal Sole. dalla Luna.

In questo crucipuzzle sono nascoste nove parole che si riferiscono alle attività svolte nelle località di mare. Trovale e scrivile.

152

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e a r a o w t n p

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r i g t t u i r s

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L’alta e la bassa marea si alternano: circa ogni 6 ore. circa ogni 6 mesi. circa ogni 6 anni. i z t c o s l g e

e p t a n m t n r

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Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Il fiume 1

pioggia sorgente

Osserva i disegni e completa. Alcuni fiumi nascono da una ...................................... Sui monti la neve si scioglie al sole e diventa acqua. L’acqua della neve e quella della .................... ................... penetra tra le rocce ........................................ Quando incontra rocce ...................................., l’acqua si accumula ed esce in superficie formando una sorgente.

rocce permeabili

rocce impermeabili

Alcuni fiumi nascono da un ..................................... Con il caldo la parte più bassa del ghiacciaio si scioglie e dà origine a un piccolo ..........................................

Il lago 2

Sistema nel lago (con una freccia) solo gli esseri che vivono intorno o dentro di esso.

ninfea

fenicottero

polpo

germano reale

rana

scoiattolo

luccio

carpa

aquila

pioppo

153


Metodo di studio

Vedo e ricordo

Ambienti d’acqua 1

Osserva le immagini e completa. • Le acque che alimentano i fiumi provengono molto spesso dal sottosuolo, poi fuoriescono in un punto chiamato ..........................................

Lago di Lugano.

• La forma e la posizione geografica di questo lago permettono di capire che è di origine .................................. Altri laghi hanno origini diverse: ......................................................, ......................................................, di ..................................................

• In queste immagini appare con chiarezza un movimento del mare: le .................................

• Il diverso colore dell’acqua sembra un fiume che scorre nel mare: è l’effetto della ...........................

154


Metodo di studio

Vedo e ricordo

• Dalle immagini capisci che il ........................... è una risorsa importante per gli ambienti di acqua.

• Il pesce viene allevato in grande vasche sia nel .................................. sia nel fiume sia nel lago.

• I grandi porti che accolgono le navi portacontainer e le navi da crociera si trovano nei grandi golfi del ...................................................... I piccoli porti turistici si trovano sia al .........................................., sia al lago e nelle anse dei ......................................... 2

Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano.

• • • 3

Come si sono formati i laghi e i fiumi. Quali sono i movimenti del mare. Quali sono le principali attività economiche collegate al mare, al fiume e al lago.

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso. Utilizzare le immagini per cogliere analogie e differenze tra i diversi paesaggi di acqua.

155


Metodo di studio

Sintesi delle conoscenze

I paesaggi d’acqua Il mare

È una distesa di acqua salata. Origine: era formato da acqua dolce. Poi in esso i fiumi portarono i sali minerali. Vocabolario: costa, golfo, baia, isola, arcipelago, penisola. Movimenti: onde, correnti marine, maree. Flora e fauna: • nelle acque: vegetali come le alghe e diversi tipi di pesci e mammiferi; • sulle terre vicino al mare: pini marittimi, querce da sughero, agrumi, oleandri, agavi, ricci, cinghiali, gabbiani, cormorani. Attività: pesca, estrazione del sale, commercio, costruzione e riparazione delle navi, turismo. Fiumi e laghi

Origine • Fiume: ha origine da una sorgente. • Lago: • glaciale (valli lasciate dai ghiacciai); • vulcanico (crateri di vulcani spenti); • costiero (strisce di sabbia portata dal mare); • di sbarramento (corso di un fiume sbarrato da un ostacolo). Vocabolario: sorgente, letto, ansa, affluente, emissario, immissario, foce, sponda. Flora e fauna: • nelle acque vivono diversi tipi di pesci di acqua dolce, alghe e canne; • sulle terre vicine si trovano pioppi, salici, ulivi, uccelli e anfibi. Attività: allevamento dei pesci, agricoltura, estrazione di sabbia e ghiaia dalle cave, centrali idroelettriche, turismo.

156

La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.


Ricordo ed espongo

Metodo di studio

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Ora ripeti ciò che hai studiato.

La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

157


UA4

La cartografia e l’orientamento Fino ad ora hai osservato e studiato i paesaggi geografici. Ora vedrai come i paesaggi possono essere raffigurati su una carta, mettendone in evidenze le caratteristiche. Scoprirai che le carte geografiche servono anche per orientarsi nello spazio. Metacognizione:   ciò che già so

Tu sai già che il tuo quartiere, la tua casa, la tua aula possono essere rappresentati su una carta. Queste rappresentazioni si chiamano mappe. Su di esse gli elementi reali sono indicati con dei simboli. Classe capovolta:

vedo e imparo dalle immagini

Osserva le immagini e rispondi.

I bambini di una classe terza hanno osservato il territorio dove sorge la loro scuola utilizzando Google maps, poi hanno disegnato la mappa. Il territorio rappresentato è visto dall’alto o di fronte? ........................................... Secondo te i colori usati dai bambini sono stati scelti a caso? Sì No Educazione Civica

158

Competenze digitali

Google maps è un servizio di Internet che permette di vedere le carte geografiche, ma anche di osservare dall’alto il territorio di un luogo che ti interessa. Facendoti aiutare da una persona adulta, cerca la tua casa o la tua scuola.


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Osserva la carta e completa. • La parte colorata: in verde rappresenta le ...................................., in marrone scuro le ..........................................., in marrone chiaro le .........................................., in blu i .......................................... È rappresentato il mare? ............

O

Questa è una foto satellitare dell’Italia, scattata di notte. • A che cosa corrispondono le zone evidenziate? • Saranno città o montagne? • Cerca i loro nomi su una carta politica dell’Italia.

Ripetiamo insieme

Con parole tue ripeti quanto imparato. • Per disegnare una mappa occorre vedere il territorio dall’… • Nelle carte geografiche vengono utilizzati i… per definire gli elementi naturali. • Sulle carte geografiche sono indicati anche elementi antropici, come le…

Utilizzare Google earth per individuare i diversi ambienti geografici che hanno studiato nei capitoli precedenti.

159


UA4

LE CARTE GEOGRAFICHE Fin dall’antichità gli uomini e le donne hanno disegnato il territorio su una superficie piana. Utilizzavano disegni e simboli per ricordare e far “leggere” a tutti dove si trovava un territorio e che cosa c’era su di esso.

La cartografia I cartografi e le cartografe sono geografi/e che elaborano al computer le carte geografiche. Per fare ciò utilizzano i dati forniti dalle fotografie aeree scattate da satelliti, droni, aerei. La carta geografica infatti è la rappresentazione del territorio visto dall’alto e riprodotto molto più piccolo rispetto alla realtà.

Appartamento di Viola e Alex.

Piante, mappe, carte Viola e Alex abitano a Milano in via Soperga, 2. Qui vedi la pianta del loro appartamento e la mappa del loro quartiere. Le piante o mappe rappresentano un piccolo territorio come una casa, una scuola, un quartiere. Queste carte sono ricche di particolari.

Quartiere di Viola e Alex.

Milano è una città della Lombardia, la Lombardia è una regione dell’Italia, l’Italia è una nazione dell’Europa. Le carte geografiche rappresentano un territorio molto grande come una regione, uno stato, un continente… Mincio

160


Geografia

Cerca l'Europa! L’Europa è un continente del mondo. Il planisfero è una carta geografica particolare perché rappresenta tutta la Terra. Il mappamondo o globo, invece, rappresenta la superficie della Terra su una superficie curva: riporta perciò la forma dei continenti in modo più preciso del planisfero. Le carte geografiche sono ridotte perché non rappresentano il territorio nella sua grandezza naturale. Sono approssimate, cioè non precisissime, perché riportano su una superficie piana una superficie curva.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• La cartografia • Piante, mappe, carte 2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. • Che cos’è una carta geografica. • Che cosa rappresenta una pianta o una mappa. • Che cosa rappresenta una carta geografica. • Che cosa rappresentano il planisfero e il mappamondo. • Perché le carte geografiche sono ridotte e approssimate. 3

Espongo

Esponi ciò che hai imparato, utilizzando le parole chiave che hai incontrato nel testo. 161


UA4

LA RIDUZIONE IN SCALA Un territorio non può essere riprodotto su una carta geografica nelle sue dimensioni reali, perché è troppo grande.

Come rimpicciolire un territorio Il cartografo o la cartografa riduce il territorio che deve rappresentare, rispettando le proporzioni tra gli elementi. Ad esempio, se un gruppo di case è rimpicciolito 100 volte, allo stesso modo lo saranno le strade. Rimpicciolire rispettando le proporzioni vuol dire ridurre in scala.

La scala Osserva queste due case: hanno la stessa forma e le stesse proporzioni, ma la casa B è più piccola. La casa A è alta 10 quadretti, la casa B è alta la metà: 5 quadretti. Ogni misura di A è stata divisa per 2: la riduzione in scala è 1 : 2 (si legge scala uno a due). Significa che ogni misura dalla prima figura è 2 volte più grande della figura ridotta. Sulle carte geografiche è indicata la scala. Ad esempio, 1  :  1 000 significa che ogni centimetro sulla carta corrisponde a 1 000 cm (10 m) nella realtà.

A 162

B

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Come rimpicciolire un territorio • La scala 2 3

Ricavo informazioni Espongo

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. Poi utilizzale per esporre le tue conoscenze. • Perché un territorio per essere rappresentato su una carta geografica deve essere rimpicciolito? • Tutti gli elementi delle carte sono rimpiccioliti rispettando le proporzioni? • Che cosa significa scala 1:1000?


Geografia Vari tipi di carte geografiche Di un territorio si possono rappresentare su una carta geografica gli elementi naturali, gli elementi antropici, ma anche un particolare aspetto, ad esempio le coltivazioni, le attività economiche, i monumenti. Perciò ci sono differenti tipi di carte geografiche.

CARTA POLITICA:

mostra gli elementi antropici di un territorio come i paesi, le città, le strade, i confini.

La legenda e i simboli Gli elementi rappresentati non possono essere riportati su una carta con la reale forma e grandezza, perciò si utilizzano i simboli che sono riportati nella legenda. Ecco perché le carte geografiche oltre ad essere ridotte sono anche simboliche. M A R C H E

CARTA FISICA:

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montagne colline pianura mari, fiumi, laghi

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riproduce gli elementi naturali di un territorio.

Legenda

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CARTA TEMATICA:

rappresenta un aspetto particolare del territorio.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Vari tipi di carte geografiche • La legenda e i simboli 2 3 zone agricole poco produttive

frumento

olive

zone agricole molto produttive

vite

allevamento ovino

boschi

Ricavo informazioni Espongo

Utilizza i punti chiave per esporre le tue conoscenze.

agrumi

163


UA4

L’ORIENTAMENTO E I PUNTI CARDINALI Un semaforo, un negozio, una casa sono punti di riferimento sia per orientarci in un luogo che conosciamo sia per dare indicazioni a chi ci deve raggiungere. Ma se tu ti trovassi in mezzo a un bosco o a un deserto come potresti fare per capire quale direzione prendere?

La necessità di orientarsi Sin dall’antichità gli uomini e le donne hanno avuto bisogno di orientarsi nel territorio in cui vivevano. Era pertanto necessario individuare alcuni elementi naturali che costituissero dei punti di riferimento. Li trovarono nel Sole e nelle stelle. Essi servivano per orientarsi, cioè per capire quale direzione prendere per raggiungere un luogo stabilito.

Il Sole e i punti cardinali Osservando il Sole ci si accorse che sorgeva sempre dalla stessa direzione. Questa direzione fu chiamata levante (perché il Sole si “levava”, cioè si innalzava), oppure oriente o est. Allo stesso modo, il Sole tramonta sempre in una zona precisa del cielo, chiamata ponente o occidente o ovest. Il Sole raggiunge a mezzogiorno la sua massima altezza nel cielo. Congiungendo quel punto con la linea dell’orizzonte si trova il sud o meridione. Il punto opposto al sud è il nord o settentrione. Il nord, il sud, l’est e l’ovest sono chiamati punti cardinali. Sono i punti fissi che permettono di orientarsi.

164


Geografia Stella Polare Orsa Minore

Metodo di studio Punti chiave

1

Orsa Maggiore

• La necessità di orientarsi • Il Sole e i punti cardinali • Le stelle e l’orientamento • Come trovare i punti cardinali 2

Le stelle e l’orientamento Di notte possiamo orientarci osservando le stelle. La Stella polare indica sempre il nord. Se non è possibile osservare il Sole e le stelle, possiamo utilizzare la bussola, un particolare strumento inventato più di mille anni fa dai Cinesi, in cui un ago libero di ruotare si rivolge sempre con la punta verso il nord. Oggi però abbiamo a disposizione anche moltissimi mezzi tecnologici come i GPS.

Come trovare i punti cardinali

Devo trovare prima l'est!

Per orientarsi gli uomini e le donne hanno osservato la posizione del ......................... e delle ....................... L’est è il punto in cui ......................... il Sole, l’......................... è il punto in cui il Sole tramonta. Se con il braccio destro indichi l’est, davanti a te ci sarà il ............................. e alle tue spalle il ............................. Il braccio sinistro indicherà l’.......................... 3

Per trovare i 4 punti cardinali… basta trovarne uno solo! Se stai con le braccia aperte e con la mano destra indichi est, il punto in cui sorge il Sole, puoi trovare anche gli altri punti cardinali: • il braccio sinistro indicherà l’ovest; • davanti a te avrai il nord; • alle tue spalle ci sarà il sud.

Ricavo informazioni

Espongo

Con le tue parole spiega: • Quale stella l’essere umano ha osservato per orientarsi. • Quali sono i punti cardinali e come si individuano.

.............. ..............

.............. ..............

165


UA4

I MOVIMENTI DELLA TERRA Gli uomini e le donne si orientavano guardando la diversa posizione del Sole nel cielo. Ma c’è voluto tanto tempo per scoprire che non è il Sole a girare intorno alla Terra, bensì è la Terra a girare intorno al Sole.

Perché ci sono il giorno e la notte Per capire come si alternano il giorno e la notte fai questa esperienza. Occorrono solo una stanza oscura e una torcia. Stai in piedi fermo/a di fronte a una persona con la torcia accesa. Lei sta illuminando il tuo viso: per te è giorno! Gira lentamente su te stesso/a. Quando la persona con la torcia si troverà alle tue spalle, il tuo viso sarà al buio: per te sarà notte! Anche la Terra gira su se stessa, anche se non ce ne accorgiamo. Questo movimento si chiama movimento di rotazione. È proprio quello che dà origine al giorno e alla notte. La Terra impiega 24 ore per fare un giro completo su se stessa. Perciò nelle 24 ore si alternano il dì e la notte.

Polo Nord

Equatore

Polo Sud

166


Geografia Perché ci sono le stagioni Gli antichi si accorsero che il Sole sorgeva sempre ad est, ma non nello stesso preciso punto. Allo stesso modo anche il tramonto non avveniva sempre nello stesso punto. Potresti rendertene conto anche tu se ti alzassi all’alba oppure osservando il tramonto. Per due o tre mesi di seguito, il primo giorno del mese, osserva il punto in cui il Sole tramonta. Ti accorgerai che è sempre ad ovest, ma non nello stesso punto preciso. Anche in questo caso non è il Sole che cambia il suo percorso. È la Terra, che girando attorno al Sole, assume posizioni differenti. La Terra, infatti, oltre a ruotare su se stessa, gira attorno al Sole. Questo movimento si chiama movimento di rivoluzione. La Terra impiega 365 giorni e 6 ore per girare attorno al Sole. Questo movimento determina l’alternarsi delle stagioni.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Perché ci sono il giorno e la notte • Perché ci sono le stagioni 2

Ricavo informazioni

Sottolinea le informazioni importanti relative al movimento • di rotazione • di rivoluzione 3

Espongo

Esponi le tue conoscenze tenendo conto di questa traccia. • La Terra non sta ferma. • Compie due movimenti. • Che cos’è il movimento di rotazione e che cosa determina. • Che cos’è il movimento di rivoluzione e che cosa determina.

167


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Le carte geografiche 1

Colora nello stesso modo in entrambi i disegni: il castello, il faro, le case, la chiesa, la fabbrica. Poi rispondi.

A

B

In quale disegno il paesaggio è visto di fronte?

.....

In quale disegno il paesaggio è visto dall’alto?

.....

Quale delle due è una carta geografica?

.....

In quale dei due disegni è più facile trovare la strada per andare dal castello al porto? ..... Per quale motivo? ................................................................................................................................................................ Segna con X la risposta giusta. Perché nella carta geografica non compaiono le imbarcazioni? Perché sono elementi antropici. Perché sono elementi mobili. 2

3

Riproduci questi oggetti in scala 1 : 2.

168


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

L’orientamento e i punti cardinali 1

Scrivi nei cartellini i nomi dei punti cardinali, poi completa.

ovest

Bea e Leo sono rivolti verso ................ Il punto opposto a ovest è ................ Il nord è alla loro ................ Il sud è alla loro ................

............

............ ............

2

Leggi e scrivi nei cartellini i nomi dei punti cardinali.

3

Segna il percorso di Tea. Poi rispondi.

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............

Tea fa 4 passi verso est • 3 verso nord • 6 verso ovest • 6 verso sud • 3 verso ovest Che cosa incontra lungo il suo cammino?

Teo ha individuato la Stella polare e, così, è riuscito a trovare tutti gli altri punti cardinali.

................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................

Completa. L’alternanza del giorno e della notte è dovuta al movimento di ................................... della Terra. L’alternanza delle stagioni è dovuta al movimento di ................................... della Terra. 4

169


Vedo e ricordo

Metodo di studio

Diverse carte geografiche Osserva le immagini. Rispondi o completa il testo.

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Capo Nord

• Queste fotografie rappresentano il territorio visto dall’..................... • In quale si vede una parte più

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estesa di territorio? ..... • In quale si riconoscono meglio gli elementi particolari del territorio, ad esempio le case

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• Osserva la carta di questo quartiere. Quale sarà la scala utilizzata? 1:100 1:10 000 30

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• Osserva la carta d’Italia. Quale sarà la scala utilizzata? 1:10 000 1:1 000 000 0

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Metodo di studio

Vedo e ricordo

• La prima (A) è una carta ....................... Riporta gli elementi ...................... del territorio. In essa i colori sono molto importanti. • La seconda (B) è una carta ....................... Riporta gli elementi ...................... del territorio. • La terza (C) è una carta ....................... Riporta la produzione ................................; un aspetto ................................... del territorio. In essa i simboli hanno particolare importanza. A

C

B

• La bussola è uno strumento che indica sempre il nord. Il nord è uno dei quattro punti .................................... Identificare i punti cardinali serve per ................................... e muoversi nel territorio. 2

Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano collegati. • Le carte geografiche rappresentano il territorio visto dall’alto. • La scala indica di quanto il territorio è stato rimpiccolito. • Le carte geografiche sono di tipo diverso e indicano aspetti differenti del territorio. • I punti cardinali servono per orientarsi.

3

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso. Utilizzare le immagini per individuare le informazioni essenziali per conoscere la cartografia.

171


Metodo di studio

Sintesi delle conoscenze

La cartografia e l’orientamento Carte geografiche

Le caratteristiche: • sono sempre orientate verso il nord; • sono rappresentazioni del territorio visto dall’alto; • rappresentano il territorio molto più piccolo che nella realtà; • la scala indica quanto il territorio è stato rimpicciolito; • la legenda spiega il significato dei simboli e dei colori utilizzati nella carta. nt

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Riproducono territori grandi o piccoli: • le piante (mappe): rappresentano territori abbastanza piccoli; • le carte geografiche rappresentano territori grandi; • il planisfero e il mappamondo rappresentano tutta la Terra.

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M A R C H E

172

La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.

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I movimenti della Terra: • movimento di rotazione: dura 24 ore, determina il giorno e la notte; • movimento di rivoluzione: dura 365 giorni, determina le stagioni.

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Per orientarsi, nella realtà e sulle carte geografiche, occorrono dei punti di riferimento: • elementi fissi e stabili (strade, incroci, semafori…); • elementi della natura (Sole, stelle); • punti cardinali (nord, sud, est, ovest).

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Orientamento

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Differenti tipi: • carta fisica: elementi naturali (montagne, mari...); • carta politica: elementi antropici (città, confini, strade...); • carta tematica: un aspetto particolare (allevamento, agricoltura...).


Ricordo ed espongo

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E ora... ripetete ciò avete studiato! Insegnare ai bambini e alle bambine a utilizzare la mappa per esporre quanto imparato seguendo un ordine logico. Le icone e le parole sui bracci aiutano a ricordare i concetti più importanti.

173


Il nostro PIANETA Il Big Bang

La formazione della Terra

I paesaggi

174


I paesaggi e l'essere umano

La cartografia

La successione delle immagini aiuta a riportare alla mente il percorso di studio compiuto durante tutto l’anno scolastico. Permette di collegare le diverse conoscenze sviluppando così competenze.

175


Le Scienze Lo scorso anno hai osservato la realtà attorno a te, incominciando a conoscere il nostro pianeta e gli animali e le piante che lo abitano. Quest’anno vedrai come i viventi sono apparsi sulla Terra e come sono cambiati.

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Le Scienze ti mostreranno come in natura animali, piante, suolo, aria, acqua vivono in equilibrio tra di loro. È un impegno per tutti conoscere che cosa ci circonda per poter vivere meglio.

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su La mappa iniziale serve per introdurre l’argomento. Ha una funzione diversa dalla mappa mentale inserita alla fine di ciascuna unità di apprendimento. Questa anticipa l’argomento, l’altra organizza le conoscenze. Invitare la classe a osservare la mappa e a esporre le conoscenze pregresse.

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177


Inizia la

VITA Il Big Bang diede origine alla Terra. Per miliardi di anni il nostro pianeta rimase disabitato, poi comparvero le prime forme di vita.

3 Poi si svilupparono alghe e organismi pluricellulari, cioè composti da più cellule.

1 Non si sa con esattezza quando iniziò la vita sul nostro pianeta. Sappiamo, però, che i primi esseri viventi si svilupparono nell’acqua, forse in lagune poco profonde e in acque calme e temperate.

2 I primi microrganismi erano infinitamente piccoli, formati da una sola cellula (una specie di “mattoncino” che compone tutti gli organismi) e non avevano bisogno di ossigeno per vivere.

178


La comparsa delle alghe azzurre provocò una vera trasformazione perché furono i primi organismi a contenere clorofilla e a poter produrre ossigeno. L’ossigeno prodotto si diffuse prima nelle acque e poi nell’atmosfera, così la Terra pian piano si popolò di esseri viventi.

Le piante marine assorbono anidride carbonica e, dalla luce del Sole, energia. Rilasciano poi ossigeno.

Le alghe azzurre, come tutte le piante, producono da sole il proprio nutrimento attraverso un processo chiamato fotosintesi clorofilliana. Le piante per poter trasformare i sali minerali hanno bisogno di: • anidride carbonica, un gas; • la clorofilla, la sostanza che dà il colore verde alle foglie; • la luce del Sole. L’ossigeno prodotto esce dalla pianta attraverso piccolissime aperture, gli stomi.

179


L’evoluzione de gl

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I L A M I N A

L’evoluzione che, dai primi organismi unicellulari, ha portato alla varietà di esseri viventi presenti sulla Terra è durata milioni di anni. Percorriamo insieme le tappe principali dell’evoluzione degli animali.

600 milioni di anni fa

Le acque sono abitate da esseri viventi con il corpo molle simili alle meduse e ai vermi.

500 milioni di anni fa

Nei mari gli invertebrati (animali senza lo scheletro) si moltiplicano. Poi compaiono i pesci, i primi animali ad avere uno scheletro interno. 290 milioni di anni fa

400 milioni di anni fa

Sulla terraferma muovono i primi passi gli anfibi, animali capaci di vivere anche fuori dall’acqua.

180

Alcuni anfibi evolvono in rettili. Ora questi animali non hanno più bisogno di ritornare in continuazione in acqua.


230 milioni di anni fa 200 milioni di anni fa

I dinosauri popolano il pianeta.

Fanno la loro comparsa i primi mammiferi, sono piccoli roditori. 160 milioni di anni fa

Compaiono i primi uccelli. 65 milioni di anni fa

Un grande cambiamento di clima modifica il pianeta. I grandi dinosauri si estinguono, ma la vita continua. 63 milioni di anni fa

Tra i mammiferi, evolvono i primati, le primissime scimmie.

6 milioni di anni fa

Tra le tante specie animali se ne fa strada una nuova: gli ominini, i nostri antichissimi antenati.

181


L’evoluzione d e ll e

PIANTE

Anche le piante, come gli animali, nel corso delle ere geologiche si sono evolute. Sono diventate come oggi le vediamo: enormi o microscopiche, adatte a climi caldi o ai climi rigidi, con i fiori o senza. Le prime piante, come gli animali, nacquero nelle acque, poi iniziarono a svilupparsi anche sulla terraferma.

400 milioni di anni fa

500 milioni di anni fa

Compaiono le prime piante con foglie e fusto. Le piante sono sempre più grandi.

Sulla terraferma compaiono le prime piante, simili a muschi e licheni. Affidano al vento e alla pioggia le loro spore (una specie di piccolissimi semi) per potersi riprodurre.

145 milioni di anni fa

Si diffondono le prime piante dotate di fiori. 182

290 milioni di anni fa

La Terra è coperta di enormi foreste di grandi felci e di conifere, le antenate di abeti e pini di oggi.


Vuoi conoscere come si forma un fossile? Vai a p.16

I fossili Per ricostruire l’evoluzione delle forme di vita sulla Terra gli scienziati e le scienziate si basano sui fossili, resti di antichi organismi. La fossilizzazione è un processo molto complesso. Qualsiasi essere vivente può fossilizzare, perciò si possono trovare resti di molluschi o scheletri di dinosauri, foglie, pollini… Alcuni fossili sono particolari: sono resti di organismi che si sono evoluti, ma poi sono scomparsi. Sono importantissimi “anelli” che permettono di ricostruire la “catena” dell’evoluzione.

Fossili di dickinsonia, tra i più antichi organismi pluricellulari. Strutture di stromatoliti, antichissimi organismi unicellulari.

Fossile di felce. Fossile di trilobite, un invertebrato marino. Cranio fossile di uomo primitivo.

Fossile di Archaeopteryx, un animale che assomigliava a un piccolo dinosauro e a un uccello.

183


UA 1

L’evoluzione, l’adattamento, l’estinzione Metacognizione:   ciò che già so

La Terra è popolata da tante specie diverse di animali e piante, ognuna con le sue caratteristiche e particolarità.

Gli animali e le piante che oggi vediamo sono molto diversi dai loro antenati. Con il tempo si sono adattati ai cambiamenti dell’ambiente intorno a loro.

La climatologia studia il clima. La paleoclimatologia, in particolare, studia il clima nelle ere passate.

Classe capovolta:   vedo e imparo   dalle immagini

Differenti studiosi e studiose hanno ricostruito la storia degli esseri viventi sul nostro pianeta. Studiano come sono nati, come si sono evoluti, e come in alcuni casi si sono anche estinti. Osserva le immagini e leggi le didascalie.

"Paleo" vuol dire antico.

184

La biologia studia gli esseri viventi e che cosa permette la loro vita. La paleobiologia si occupa di capire come la vita si è evoluta sulla Terra.


La botanica studia le forme di vita del mondo vegetale. La paleobotanica è la scienza che studia le alghe e le piante fossili per ricostruire antichi ecosistemi.

Inserisci al posto giusto le seguenti parole: estinte • l’evoluzione • piante • fossili • animali • ecosistemi. Gli scienziati e le scienziate hanno ricostruito ........................................ della vita sulla Terra. Con i loro studi hanno compreso che molte specie si sono ...................................... I .......................................... e le tracce fossili hanno permesso di ricostruire la forma e le dimensioni delle ….................................. e degli ................................................ e anche come erano gli antichi ........................................................................

Ripetiamo insieme

La zoologia studia gli animali. La paleozoologia identifica e studia gli animali vissuti in ambienti antichissimi.

Gli studiosi e le studiose delle scienze studiano i differenti aspetti della vita degli organismi terrestri. Ci aiutano a capire come si è diffusa la vita sulla Terra, come le forme di vita si sono evolute e si sono adattate o estinte.

Attraverso la metacognizione i bambini e le bambine possono diventare consapevoli delle loro conoscenze pregresse e utilizzarle per un apprendimento attivo. La classe capovolta permette di utilizzare l’intelligenza visiva per formulare ipotesi e deduzioni.

185


UA 1

L’ EVOLUZIONE Quando apparve la prima forma di vita, la Terra era un deserto di roccia, interrotto da mari poco profondi. Cadevano meteoriti e vi erano continue eruzioni vulcaniche. La vita sembrava impossibile, ma i viventi trovarono il modo di adattarsi.

Invertebrati e pesci Le prime forme di vita organismi unicellulari ebbero origine nell’acqua. Mentre sulla terraferma non c’era nessun segno di vita, nel mare vivevano molti animali e piante. Si moltiplicavano e si evolvevano, cioè cambiavano alcune caratteristiche. I primi animali pluricellulari erano invertebrati. I mari si popolavano di trilobiti, di spugne, degli antenati degli odierni molluschi, di meduse, di coralli. Con il lento trascorrere del tempo fecero la loro comparsa anche animali vertebrati, cioè dotati di scheletro: i pesci.

Le piante sulla terraferma Le prime forme di vita che apparvero sulla terraferma furono le piante: si erano evolute dalle alghe e pian piano svilupparono radici e fusto. A causa della presenza della piante sulla terraferma il clima cambiò.

Invertebrati e anfibi sulla terraferma Oggi i pesci saltafango usano le pinne come se fossero delle zampe per spostarsi sulla terraferma.

186

Sulla terraferma dopo le piante arrivarono anche gli animali. I primi animali terrestri erano simili ai millepiedi e ai granchi. La loro corazza li proteggeva. Potevano così rimanere per brevi periodi fuori dall’acqua senza “seccarsi” e morire. In seguito alcuni pesci utilizzarono le pinne anche per spostarsi sulla terra. Le pinne si modificarono in piccole zampe che permettevano di camminare. Per respirare svilupparono i polmoni. Erano i primi anfibi.


Scienze Rettili e uccelli Alcuni tipi di anfibi riuscirono a lasciare definitivamente l’acqua e a vivere sulla terra. Erano i rettili, che avevano il corpo ricoperto di squame per ripararsi dai raggi solari. Quando il clima cambiò e divenne più arido, i rettili diventarono i dominatori della terraferma. I rettili, infatti, a differenza degli anfibi, deponevano uova dal guscio duro. Le uova quindi erano più protette. I rettili più famosi furono i dinosauri. Ma l’evoluzione della vita sulla terra continuava: alcuni rettili si trasformarono in uccelli e altri in mammiferi.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Invertebrati e pesci • Le piante sulla terraferma • Invertebrati e anfibi sulla terraferma • Rettili e uccelli

2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. • Quali furono i primi animali? • Quali furono i primi vertebrati? • Quali furono le prime forme di vita sulla terraferma? • Quali caratteristiche avevano i primi animali terrestri? • Quali furono le modificazioni che permisero ai pesci di diventare anfibi? • In che tipo di animali si trasformarono gli anfibi? • Quali animali si evolsero dai rettili? 3

Espongo

Esponi le tue conoscenze utilizzando le parti che hai sottolineato. 187


UA 1

L’ ADATTAMENTO Quando il luogo in cui si trovavano non offriva più risorse, i primi esseri viventi cercarono nuovi spazi in cui poter vivere meglio. Dovettero così adattarsi e modificarsi.

L’adattamento degli animali

Gli pterodattili erano rettili capaci di volare, antenati degli uccelli. Il loro nome significa “dalle dita alate”.

Le squame e le uova con il guscio ci permettono di capire come i rettili riuscirono ad adattarsi a vivere anche lontano dall’acqua. Alcuni rettili divennero capaci di compiere piccoli voli. Si lanciavano in picchiata per catturare le prede. Poco per volta le loro zampe si trasformarono in ali. Le ossa divennero più leggere e il corpo si ricoprì di penne e piume. Gli animali ectotermi, cioè a “sangue freddo”, trovavano difficoltà ad adattarsi all’ambiente perché dipendevano molto dal calore esterno. I piccoli mammiferi, simili a roditori, che erano comparsi già milioni di anni prima dell’estinzione dei dinosauri erano come gli uccelli, endotermi. Erano cioè capaci di mantenere costante il calore del corpo. Questa particolarità li aiutò ad adattarsi all’ambiente e a evolversi. I mammiferi avevano il corpo coperto di pelo: caratteristica che permise loro di sopportare gli sbalzi del clima.

Il dicinodonte era un rettile con caratteristiche dei mammiferi. Aveva un cranio simile a quello delle tartarughe e due grandi denti sporgenti. Il suo nome, infatti, significa “due denti da cane”.

188


Scienze L’adattamento delle piante Quando le piante si adattarono a vivere sulla terraferma avvenne, anche per loro, un grande cambiamento. Cominciarono a riprodursi. Le piante si dotarono di semi. Trovarono così, oltre all’acqua e al vento, altri “mezzi di trasporto” per diffondersi in luoghi lontani: gli animali. I semi delle conifere erano contenuti nelle pigne. Con il tempo comparvero le prime piante con fiori profumati che attiravano gli insetti per favorire l’impollinazione. I fiori si trasformavano poi in golosi frutti che venivano mangiati dagli animali.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• L’adattamento degli animali • L’adattamento delle piante

2

Ricavo informazioni

Dopo aver letto, cerca nel testo le informazioni necessarie per completare la sintesi. In alcuni rettili le zampe si trasformarono in .............................. divennero ....................................... Nei mammiferi il corpo era coperto da ..................................... Erano animali endotermi, perciò la loro sopravvivenza non era strettamente legata alla .................................... esterna. Le piante più evolute si dotarono di ...................................., fiori, frutti, per riprodursi. 3

Espongo

Esponi le tue conoscenze utilizzando la sintesi. 189


UA 1

L’ ESTINZIONE Non sempre gli esseri viventi riescono a evolversi e adattarsi, soprattutto se interviene un improvviso ed enorme cambiamento dell’ambiente. Gli animali che non sono in grado di adattarsi purtroppo si estinguono.

Riesci a trovare le differenze e le somiglianze tra la ricostruzione del mammut e l’elefante?

Le cause dell’estinzione L’estinzione è la scomparsa di una specie animale o vegetale. Molte sono le cause che possono provocare l’estinzione di una specie: una è il mutamento improvviso dell’ambiente dovuto a cause naturali. A volte nello stesso ambiente compaiono altre specie che si nutrono dello stesso cibo. Chi è più debole nel procurarsi questo cibo, soccombe. Altre volte sono particolari specie predatrici che, cacciando, sconvolgono completamente l’habitat. Invece molti degli animali che sono vissuti milioni di anni fa sulla Terra non ci sono più perché si sono evoluti, non perché si sono estinti. Ad esempio sulla Terra non si trovano più mammut perché si sono evoluti negli attuali elefanti.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Le cause dell’estinzione

190

2

Ricavo informazioni

3

Espongo

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. Poi utilizza le parti che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze. • Che cos’è l’estinzione? • Quali sono le principali cause di estinzione degli esseri viventi?


Educazione Civica

L’estinzione oggi L’estinzione degli esseri viventi non è un fenomeno che riguarda soltanto i tempi passati, ma ha accompagnato tutta la storia della vita sulla Terra. Si sono estinti animali e piante, ma si sono estinte anche alcune specie dei primi ominini. Purtroppo anche oggi molte specie di animali e piante sono in via di estinzione e devono essere protette. Milioni di anni fa furono i cambiamenti climatici a determinare l’estinzione delle specie. Negli ultimi millenni, invece, è stato soprattutto l’uomo a modificare profondamente il pianeta e a mettere a rischio la sopravvivenza di molte specie di esseri viventi.

Le stelle alpine sono fiori protetti perché ne sono rimasti pochi esemplari in natura.

Lo scioglimento dei ghiacci riduce sempre più gli ambienti degli orsi polari. La tigre è in pericolo di estinzione.

La riduzione delle foreste di bambù mette in serio pericolo il panda.

I goal dell’Agenda 2030 invitano tutti a tutelare e a proteggere l’ambiente.

191


UA 1

I DINOSAURI I dinosauri sono un evidente esempio di evoluzione, adattamento ed estinzione.

Grandi rettili “Dinosauro” significa “lucertola terribile”. I dinosauri erano infatti grandi rettili con una caratteristica unica: camminavano con le zampe dritte, raccolte sotto il corpo e non ai lati. Questo è uno dei motivi per cui molti di essi riuscirono a diventare bipedi.

Questi erbivori sapevano come difendersi! Osserva le placche, le corna e le creste! L’elasmosauro viveva in acqua. Probabilmente il lunghissimo collo gli permetteva di avvicinarsi alle prede, nascondendo il resto del corpo.

Evoluzione Dai primi dinosauri comparsi sulla Terra si svilupparono nuove specie che rispondevano ai cambiamenti dell’ambiente. Per questo vi furono dinosauri giganteschi, ma anche molto piccoli, dinosauri bipedi o quadrupedi, carnivori o erbivori…

Adattamento Il loro corpo si adattò ai differenti tipi di ambiente in cui cercavano il cibo. Molti dinosauri erbivori avevano il collo lungo per raggiungere anche le foglie più alte. Quasi tutti i dinosauri carnivori erano bipedi, con una coda robusta per mantenere l’equilibrio.

Il velociraptor viveva sulla terraferma. Il suo nome significa “rapinatore veloce” a dimostrazione del fatto che era rapidissimo nel cacciare le sue prede.

192

Il triceratopo aveva un potente becco che gli permetteva di cibarsi anche di vegetali molto duri.


Scienze

Lo pterosauro era un rettile, ma sembrava un uccello.

Lo stegosauro è tra i più grandi dinosauri conosciuti. Aveva il collo corto e mascelle non molto forti: perciò si nutriva di piante basse e vegetali non troppi duri.

Estinzione I dinosauri probabilmente si estinsero a causa di un enorme meteorite che circa 65 milioni di anni fa cadde sulla Terra. L’impatto sollevò enormi nubi, la luce solare fu oscurata per un periodo lunghissimo e il clima cambiò. Morirono moltissimi vegetali, scomparvero i dinosauri erbivori e di conseguenza anche i carnivori.

Metodo di studio 1

Ciro è il nome dato a un piccolo dinosauro carnivoro i cui resti sono state ritrovati in Italia. Si cibava di carne, ma anche di pesci.

Punti chiave

• Grandi rettili • Evoluzione • Adattamento • Estinzione

2 3

Ricavo informazioni Espongo

Sottolinea ogni risposta con il colore indicato, poi esponi le tue conoscenze. • Che cos’erano i dinosauri? • Il loro corpo come si adattò all’ambiente? • Come si estinsero? 193


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

L’evoluzione 1

Collega le frasi che illustrano l’evoluzione della vita sulla Terra ai relativi disegni, numerando. 1 I primi organismi unicellulari si formarono nell’acqua. 2 Tra i primi organismi pluricellulari vi erano alghe che producevano ossigeno. 3 Nell’acqua comparvero i primi vertebrati, i pesci; alcune semplici piante cominciarono a colonizzare la terraferma. 4 Alcuni pesci uscirono dall’acqua e si evolsero in anfibi. 5 Alcuni anfibi si trasformarono in rettili, tra i quali anche i dinosauri. 6 Sulla Terra fecero la comparsa i mammiferi; nell’aria volavano i primi uccelli.

2

Metti in ordine cronologico le differenti forme di riproduzione delle piante, numerando. Semi contenuti in pigne.

3

Fiori, frutti e semi.

Spore.

Collega ogni termine alla sua definizione. Estinzione Evoluzione

194

Il cambiamento graduale degli organismi viventi che dà origine a nuove specie. La completa scomparsa di una specie vivente.


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

L’adattamento 1

Completa inserendo le seguenti parole: ambienti • climatici • difendersi • adattarsi • corpo • piante • forti

Per sopravvivere nei diversi ................................ e ai mutamenti ................................, animali e ................................ dovettero adattarsi. Gli animali, in un arco di tempo lunghissimo, hanno sviluppato le parti del ....................... che erano più utili in quelle particolari condizioni. Avevano necessità di procurarsi cibo, ................................ dai nemici, sopportare le variazioni del clima, spostarsi sul territorio. In condizioni così difficili sopravvivevano gli individui che meglio erano capaci di ................................ alle caratteristiche dell’ambiente. Non sempre, però, erano anche i più ................................. 2

Rispondi con X. • Perché secondo te le giraffe hanno sviluppato un collo così lungo? Per difendersi dai nemici. Per raggiungere le foglie sui rami alti. Per adattarsi al clima caldo.

L’estinzione 3

Completa inserendo le seguenti parole: scomparsa • condizioni climatiche • cibo • eruzioni vulcaniche • estinzione

L’estinzione è la ................................ totale di una specie animale o vegetale. In generale è dovuta alla mancanza di ................................ o al mutamento delle ................................ ............................................. o dell’ecosistema. Nelle ere preistoriche il clima variava spesso, passando da temperature miti a freddo glaciale e viceversa. Sulla Terra, a causa delle ................................ ..........................................., dai crateri uscivano grandi quantità di gas tossici e lava che modificarono gli ambienti. A queste si aggiungevano grandi catastrofi naturali: terremoti, innalzamento o sprofondamento del terreno, alluvioni… Queste condizioni hanno determinato l’................................ di diverse specie viventi.

195


Vedo e ricordo

Metodo di studio

Evoluzione, adattamento, estinzione 1

Osserva le immagini, leggi e ricorda quali sono alcuni specialisti delle scienze. Poi completa e collega ciascun fossile a chi lo studia, numerando. La paleobotanica è la scienza che studia i fossili delle ......................... per ricostruire l’evoluzione delle specie ..........................

La paleozoologia è la scienza che studia i fossili degli ......................... per ricostruire l’evoluzione delle specie ..........................

1

2

....

2

Osserva le immagini che mostrano l’evoluzione e l’adattamento all’ambiente dell’elefante. Poi completa. Il meriterio fu l’antenato dell’elefante. Il meriterio evolse lentamente in differenti specie, fino a trasformarsi in elefante. Il suo labbro superiore era forte e muscoloso. Lentamente si trasformò in ................................................., che serviva per ......................................................................... Gli incisivi si trasformarono in zanne che erano utilizzate per la raccolta del .......................................... e per difendersi da altri ......................................... feroci. Durante i grandi cambiamenti climatici il corpo, per adattarsi all’ambiente, si ricoprì di una folta ................................. per ripararsi dal ..................................... Quando il clima si modificò nuovamente il mammut perse il folto ............................... Queste trasformazioni provocano l’................................ delle specie.

196

....


Metodo di studio 3

Archeopterix

Osserva e completa. Quest’immagine ti serve a ricordare che i grandi rettili vivevano in ogni luogo, sulla terra, in ..................................., in .................................... In base all’alimentazione erano .......................... o ..............................

4

Vedo e ricordo

Apatosauro Spinosauro Ittiosauro

Leggi e completa. 65 milioni di anni fa la caduta di un enorme ................................. modificò il clima. In seguitò a ciò .................................................. .............................................................

• Nell’immagine si vede: una cometa. un pianeta. un meteorite. Interventi antropici come quelli che vedi nelle immagini possono causare l’estinzione di specie animali o vegetali? .......... Perché? ......................................................... .........................................................

5

Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano.

• • • •

6

La paleobotanica e la paleozoologia sono due importanti scienze. Le forme di vita si sono evolute e sono cambiate. Animali e piante si adattano alle modificazioni dell’ambiente I dinosauri popolarono il pianeta. Molte specie di animali e piante si sono estinte. Le specie si estinguono a volte per cambiamenti climatici improvvisi e catastrofici. Oggi l’estinzione di specie viventi è dovuta soprattutto a cause antropiche.

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Le immagini rafforzano le conoscenze acquisite. Far verbalizzare ai bambini e alle bambine che cosa vedono nelle immagini prima di eseguire i compiti richiesti. È l’inizio del percorso del metodo di studio per imparare ad estrapolare i punti chiave.

197


Metodo di studio

Sintesi delle conoscenze

Le forme di vita: evoluzione, adattamento, estinzione Nascita della vita

Le prime forme viventi compaiono in acqua miliardi di anni dopo la formazione della Terra. Sono organismi unicellulari: formati da una sola cellula. Evoluzione

Dai microrganismi si evolvono forme di vita più complesse. I vegetali producono ossigeno e modificano l’atmosfera della Terra. Piante: alghe, muschi, felci (spore) • conifere (pigne con semi) • vegetali con fiori, frutti, semi Animali: invertebrati, pesci, anfibi, rettili, mammiferi e uccelli. Adattamento

Animali e piante inizialmente vivono solo nell’acqua, ma poi si diffondono sulla terraferma. Modificano il loro corpo per adattarsi all’ambiente. Le piante sviluppano i semi per riprodursi con più facilità. Gli animali depongono uova con il guscio duro, il corpo si copre di corazze, squame, peli per difendersi dai predatori e per adattarsi all’ambiente. Estinzione

Molte specie si evolvono e si modificano, ma molte si estinguono, cioè scompaiono completamente. L’estinzione è causata da: mutamenti climatici catastrofici e improvvisi, comparsa di altre specie “avversarie” più forti. L’estinzione dei dinosauri avvenne probabilmente a causa della caduta di un enorme meteorite.

198

La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.


Ricordo ed espongo

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Ora ripeti ciò che hai studiato.

La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

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Metodo di studio

199


UA 2

Gli ambienti Guarda fuori dalla finestra e osserva l’ambiente che hai intorno. La situazione che vedi adesso è andata formandosi nel corso di milioni di anni.

.................................... ....

Metacognizione:   ciò che già so

Gli animali e le piante si sono evoluti arrivando a dare vita agli ambienti che oggi vedi intorno a te. Ciascun ambiente è infatti caratterizzato dalla presenza di particolari animali e piante che si adattano al clima di quella zona.

.................................... ....

Classe capovolta:   vedo e imparo   dalle immagini

.................................... ....

Gli ambienti che vedi nelle immagini sono solo alcuni di quelli presenti sul nostro pianeta. Osserva le immagini e scrivi sotto a ciascuna il nome scegliendo tra: stagno • bosco • deserto • barriera corallina .................................... ....

200


1

2

Collega gli animali al loro ambiente, riportando i numeri. Ora rispondi, poi argomenta le tue scelte con i compagni e le compagne. • Avresti potuto collegare l’orso al deserto? E il pesce pagliaccio allo stagno? Perché? • Secondo te, un pino potrebbe vivere nel deserto? Perché? 3 Ripetiamo insieme

Completa, poi ripeti con le tue parole quanto imparato.

4

Sul nostro pianeta gli ambienti sono tanti e diversi. In ciascun ambiente vivono ............................... e ............................... che si sono adattati alle differenti condizioni climatiche. Metacognizione: invitare la classe a riflettere sulla specificità di flora e fauna, caratteristiche di ciascun ambiente. Classe capovolta: invitare la classe a osservare le immagini di diversi ambienti per comprendere che in ognuno di essi viventi e non viventi interagiscono.

201


UA2

L’ADATTAMENTO AGLI AMBIENTI FREDDI Il clima freddo è caratterizzato da temperature rigide che rendono difficile la sopravvivenza delle piante e degli animali. Gli ambienti freddi si trovano in alta montagna, ma anche in zone pianeggianti poco riscaldate dai raggi solari.

Gli animali degli ambienti freddi Gli animali che vivono in ambienti molto freddi, per adattarsi al clima rigido, hanno sviluppato folte pellicce o piumaggi fitti. Sotto la pelle hanno spessi strati di grasso che servono per proteggersi dal freddo e che sono una riserva di energia da utilizzare nei periodi in cui il cibo scarseggia. Negli ambienti in cui il clima è rigido solo nella stagione invernale, gli animali sopravvivono infoltendo il pelo. Altre strategie sono il letargo e la migrazione verso luoghi più caldi.

Il ghiro durante l’inverno va in letargo e si sveglia solo per mangiare le provviste raccolte nella sua tana.

In inverno, i cervi, quando la temperatura sulle montagne diventa troppo bassa, si spostano verso il fondovalle, dove fa meno freddo.

202

L’ermellino, la lepre e la pernice in inverno cambiano colore. La pelliccia o il piumaggio diventano bianchi. In questo modo si confondono con il bianco della neve e non possono essere individuati dai rapaci.

Il becco della civetta delle nevi è ricoperto di folte piume. Funzionano come una sciarpa, aiutando la civetta a non respirare aria gelida.


Scienze Le piante degli ambienti freddi Gli alberi che vivono nei luoghi freddi sono aghifoglie, come il larice, il pino, l’abete. I loro rami sono flessibili e rivolti verso il basso, così la neve scivola sul terreno. Le foglie sono piccole, dure, a forma di ago. La loro particolare forma le protegge meglio dal freddo e limita la traspirazione. Nei luoghi freddi, infatti, le piante fanno fatica ad assorbire l’acqua dal terreno ghiacciato e devono ridurre al minimo quella eliminata attraverso gli stomi, i minuscoli forellini che si trovano sulle foglie. Nei luoghi molto freddi resistono solo piante basse, come il rododendro, o capaci di vivere anche su terreni rocciosi, come i muschi e i licheni.

Il deserto di ghiaccio Un ambiente freddo molto particolare è quello che si trova vicino al Polo Nord e al Polo Sud: il deserto di ghiaccio. Nei deserti di ghiaccio non c’è vegetazione. Riescono a sopravvivere solo alcuni animali carnivori come l’orso polare, i pinguini, le foche, i trichechi.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Gli animali degli ambienti freddi • Le piante degli ambienti freddi • Il deserto di ghiaccio

2

Ricavo informazioni

Sottolinea ogni risposta con il colore indicato. • Quali caratteristiche fisiche hanno sviluppato gli animali che vivono in ambienti freddi? • Quali sono le strategie utilizzate da alcuni animali per difendersi dal freddo invernale? • Che tipo di foglie hanno gli alberi degli ambienti freddi? 3

Espongo

Esponi le tue conoscenze seguendo la traccia data dalle informazioni che hai trovato. Parla anche di un ambiente particolare: il deserto di ghiaccio. 203


UA2

L’ADATTAMENTO AGLI AMBIENTI CALDI Gli ambienti caldi si caratterizzano per le temperature elevate. In questi ambienti, però, a fare la differenza è la presenza dell’acqua. Il diavolo spinoso è un piccolo rettile con il corpo ricoperto da piccolissimi canalini che raccolgono le poche gocce di rugiada e le portano fino alla bocca.

Gli animali degli ambienti caldi e aridi Negli ambienti molto caldi e aridi gli animali devono affrontare grosse difficoltà come la mancanza di acqua e il calore spesso insopportabile. Anche alcuni animali degli ambienti caldi vanno in letargo o migrano per difendersi dai raggi del Sole e dalle temperature troppo alte. Lucertole e chiocciole, ad esempio, rimangono in una specie di letargo per lunghissimi periodi, anche per anni, in attesa della pioggia.

Gli animali degli ambienti caldi e umidi Negli ambienti caldi e umidi la folta vegetazione delle foreste non permette la vita dei grandi animali. Si trovano soprattutto scimmie, rettili come coccodrilli e serpenti, anfibi, uccelli. Ma i veri dominatori di questi ambienti sono gli insetti. Il dromedario

Il dromedario è un grande esempio di adattamento. Quando trova l’acqua riesce a berne fino a 100 litri in pochi minuti. La gobba è una riserva di grasso che utilizza quando vi è poco cibo. Le lunghe ciglia proteggono gli occhi dalla sabbia trasportata dal vento.

204


Scienze Le piante degli ambienti caldi e aridi Nei luoghi caldi e aridi, dove l’acqua scarseggia, alcune piante, come i cactus, hanno trasformato le foglie in spine per ridurre la perdita di acqua. Il fusto si è ingrossato e immagazzina l’acqua da usare nei periodi di siccità. La corteccia è molto robusta per proteggersi dagli animali che cercano acqua. Nel deserto, alcune piante rimangono sotto forma di semi anche per anni in attesa della pioggia.

Le piante degli ambienti caldi e umidi Nei luoghi molto caldi e umidi, come le foreste tropicali, le piante hanno foglie larghe e grandi per poter eliminare l’acqua in eccesso assorbita dalla radici. La vegetazione è molto fitta e non permette alle piante basse di sopravvivere perché vicino al terreno non giunge la luce. Le piante sviluppano perciò alti fusti. Anche le piante della foresta tropicale sono sempreverdi: le foglie non cadono tutte nello stesso periodo perché il clima è sempre costante!

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Ambienti caldi e aridi: gli animali • Ambienti caldi e umidi: gli animali • Ambienti caldi e aridi: le piante • Ambienti caldi e umidi: le piante

2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. • Negli ambienti caldi e aridi quali difficoltà devono affrontare gli animali? • Quali strategie utilizzano gli animali che vivono in ambienti caldi e aridi? • Quali animali vivono negli ambienti caldi e umidi? • Quali strategie utilizzano le piante negli ambienti caldi e aridi? • Quali strategie utilizzano le piante negli ambienti caldi e umidi? 3

Espongo

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze. 205


UA2

GLI ECOSISTEMI In ogni ambiente, mare, lago, bosco..., ci sono tanti esseri viventi, ma anche elementi non viventi come aria, terra e acqua. L’ecosistema è l’insieme dei viventi e dei non viventi di un ambiente, ma soprattutto delle relazioni che li legano.

Le relazioni negli ecosistemi Tutti gli esseri viventi di un determinato ecosistema hanno necessità di nutrirsi. Devono trovare il cibo e questo fa in modo che entrino in relazione tra loro.

Gli organismi produttori: i vegetali Le piante hanno una caratteristica che le distingue da tutti gli altri esseri viventi: producono da sole il proprio nutrimento grazie ai sali minerali che assorbono attraverso le radici e che trasformano con l’aiuto della luce solare. È questo il motivo per cui i vegetali sono chiamati produttori: producono il cibo per sé e per gli animali erbivori.

Gli organismi consumatori: gli animali Gli animali sono consumatori. Si cibano, cioè, di piante o di animali che trovano nell’ambiente. Possono essere erbivori, carnivori o onnivori.

Gli organismi decompositori: funghi e i batteri Gli organismi decompositori, come funghi e batteri, sono fondamentali perché si cibano di vegetali o animali morti. Essi decompongono il materiale organico e lo restituiscono al terreno. Il terreno si arricchisce così di sali minerali, fondamentali per la nutrizione dei vegetali. 206


Scienze La catena alimentare L’erba ha bisogno del nutrimento del terreno per crescere. L’animale erbivoro mangia l’erba e il carnivoro mangia l’erbivoro. Questo ciclo continuo forma una specie di catena, in cui tutti gli esseri viventi sono uniti perché ciascuno di essi mangia un altro, ed è a sua volta mangiato. L’insieme di queste relazioni si chiama catena alimentare.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Le relazioni negli ecosistemi • Produttori, consumatori e decompositori • La catena alimentare 2

Ricavo informazioni

Completa la sintesi inserendo i termini: viventi • decompositori • consumatori • relazione • cibo

In un ecosistema bosco i vegetali producono nutrimento per sé e per gli animali.

Gli scoiattoli mangiano ghiande e noci.

Negli ecosistemi tutti gli elementi sono in ................................. tra di loro. Poiché tutti i .............................. hanno bisogno di nutrirsi, ognuno di essi trova nel proprio ecosistema il cibo necessario, e, a sua volta, diventa ................. per un altro essere vivente. In ogni ecosistema vi sono produttori, ............................................... e .............................................................. 3

Espongo

Utilizza la sintesi per esporre le tue conoscenze.

La faina mangia gli scoiattoli.

Quando la faina muore gli organismi decompositori si cibano dei suoi resti e li trasformano in sostanze inorganiche che serviranno a nutrire le piante.

207


UA2

GLI ECOSISTEMI E I NON VIVENTI In ogni ecosistema anche i non viventi sono importantissimi. I viventi di un ecosistema sopravvivono solo se c’è una giusta quantità e qualità di acqua, luce, calore, terreno, aria.

Differenti ecosistemi Ogni ecosistema è come un piccolo mondo con le sue particolari caratteristiche. Può essere enorme come un oceano o una foresta, o piccolo come uno stagno o la cavità di un albero. Può ospitare poche specie viventi o ne può contenere migliaia. Quindi ogni ecosistema è particolare.

Acqua, terreno, luce Non solo gli esseri viventi, però, sono fondamentali in un ecosistema. Anche gli elementi non viventi, in particolare il terreno, l’acqua, la luce e il calore sono importantissimi. Hai già visto come le condizioni climatiche dei deserti rendano difficilissima la vita per animali e piante per la mancanza d’acqua. Anche nelle profondità marine, dove l’acqua non manca, la vita non è facile. La luce del Sole non penetra. I vegetali non sopravvivono e le altre forme di vita hanno dovuto adattarsi. Sui ghiacciai, poi, l’acqua è dappertutto, ma non può essere utilizzata. La temperatura è bassissima e la vita è quasi impossibile.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• Differenti ecosistemi • Acqua, terreno e luce

208

2

Ricavo informazioni

3

Espongo

Prima rispondi a ogni domanda. Poi utilizza le risposte come traccia per esporre. • Gli ecosistemi sono tutti uguali? • Gli ecosistemi sono formati solo da esseri viventi? • Quali elementi non viventi influenzano un ecosistema?


Educazione Civica

Tutelare oggi il territorio “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” art. 9 della Costituzione Italiana. “Tutelare il territorio” significa prendersene cura e proteggerlo. Lo Stato italiano e le associazioni ambientaliste cercano di tutelare il paesaggio e il territorio. In Italia, per proteggere diversi ecosistemi, sono stati istituiti molti parchi e riserve naturali che si trovano sia in ambienti di terra sia in ambienti di acqua. Per tutelare il proprio territorio, però, bisogna conoscerlo bene e apprezzarlo. Del resto come si può proteggere qualcosa che non si conosce nemmeno? Dove abiti ci saranno sicuramente dei giardini o dei parchi. Li conosci tutti? Come si chiamano? Qual è il tuo preferito? Perché? Fai una ricerca per scoprire i nomi delle piante e dei fiori che ci sono. Quali animali abitano il tuo giardino o parco preferito? Non dimenticarti degli animali più piccoli, come gli insetti. Che cosa potresti fare per proteggere questo luogo? Parlane con i compagni e le compagne.

Parco Sempione, Milano.

Parco urbano. Parco della Maddalena, Sardegna.

209


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Gli ambienti freddi 1

Per sopravvivere negli ambienti freddi gli animali hanno messo in atto diverse strategie.

• In quale modo hanno modificato il loro corpo?

• Quali comportamenti mettono in atto per difendersi dal freddo?

...........................................

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Gli ambienti caldi Il cactus vive in un ambiente caldo e ........................................ Le sue foglie si sono trasformate in .................................. e il fusto .............................................................

L’alocasia, chiamata anche orecchie da elefante, vive nei climi caldi e umidi. Ha le foglie molto ........................ per eliminare l’................................. in eccesso.

Nelle foreste tropicali la vegetazione è molto fitta. Perciò gli alberi crescono in altezza per poter ricevere i raggi ........................................

210


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Gli ecosistemi 1

In questo acquario è stato ricostruito un ecosistema.

• Quali piante vedi? ................................................ .......................................................................................

• Quali animali? ........................................................ .......................................................................................

• Quali non viventi? ................................................ • A che cosa serve la luce? .................................. .......................................................................................

2

In ogni ecosistema viventi e non viventi entrano continuamente in relazione tra di loro. Per ciascuna frase segna con una X quali elementi sono collegati. Due Un vivente viventi e un non vivente

Due non viventi

La capra si abbevera al ruscello. La rana mangia le zanzare. Il Sole scalda i sassi. Le foglie catturano i raggi del Sole. I funghi decompongono il tronco dell’abete. 3

Colora di verde il pallino vicino alle affermazioni vere, di rosso quello vicino alle affermazioni false. Gli ecosistemi sono formati solo da esseri viventi. I non viventi di un ecosistema non sono importanti. I consumatori sono solo gli animali carnivori. I vegetali sono produttori. I funghi sono decompositori. Non tutti gli animali sono consumatori. In un grande ecosistema non sono necessari i decompositori. Una catena alimentare è formata da consumatori, decompositori, produttori.

211


Vedo e ricordo

Metodo di studio

Gli ambienti 1

Osserva le fotografie e completa.

La rosa di Gerico sembra un arbusto secco. In questa forma può sopravvivere anche per anni, ma riacquista vitalità e colore verde appena trova un po’ d’acqua.

I suricati sembrano avere degli occhiali da sole, ci hai mai fatto caso? I suricati vivono nella savana, dove la luce solare è molto forte. La pelle di colore nero attorno agli occhi assorbe la luce solare riparando le pupille e permettendo a questi animali di vedere bene anche con la luce molto forte.

La rosa di Gerico e i suricati si sono adattati al clima molto ................................. L’orso polare è carnivoro, a differenza dell’orso bruno che è onnivoro. Ha uno stomaco molto grande: quando trova cibo mangia veramente tanto, ma può anche rimanere a digiuno per giorni. Il suo muso è affusolato per poter “rompere” la superficie dell’acqua mentre nuota.

2

A che cosa sono dovute queste caratteristiche? Completa.

Negli ambienti molto freddi le piante non riescono a sopravvivere. Perciò nei deserti di ghiaccio gli animali sono ............................................... Non è facile trovare ................................ quindi gli animali si sono adattati a sopravvivere anche senza cibo per diversi giorni. Il muso particolare dell’orso polare lo aiuta ad essere più veloce mentre ................................. L’orso polare ha modificato il suo ............................... per vivere nei deserti di ghiaccio.

212


Vedo e ricordo

Metodo di studio 3

Osserva le immagini, leggi e completa.

Libellula

Ninfea Lenticchia d’acqua

Biscia d’acqua

Pattinatori dello stagno

Nell’ecosistema stagno vivono… • vegetali come tife, lenticchie d’acqua, canne e ninfee; • animali come rane, zanzare, libellule, pattinatori dello stagno, anatre, bisce d’acqua; • decompositori come i funghi. Nell’ecosistema stagno sono presenti organismi… • produttori: .....................................................................................................................................................; • consumatori: .................................................................................................................................................; • decompositori: .............................................................................................................................................. Nell’ecosistema stagno i non viventi sono… • ......................................., .........................................., .........................................., .......................................... 4

Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano. • In ogni ambiente le specie viventi si sono adattate alle condizione climatiche. • Negli ecosistemi la necessità di nutrirsi mette in relazione tutte le specie viventi. • Negli ecosistemi sono presenti anche elementi non viventi.

5

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso.

Utilizzare le conoscenze pregresse dei bambini e delle bambine coinvolgendoli emotivamente. Utilizzare le immagini di queste pagine per focalizzare i punti chiave dell’intero capitolo.

213


Metodo di studio

Sintesi delle conoscenze

Gli ambienti e gli ecosistemi Gli esseri viventi e l’ambiente

• Gli ambienti sono molti e differenti tra loro. • In ciascun ambiente vivono particolari animali e piante che si sono adattati al clima. Ambienti freddi

• Negli ambienti freddi vivono animali con folte pellicce o fitti piumaggi. • Gli alberi sono aghifoglie: larice, pino, abete. • Si trovano anche cespugli bassi, muschi e licheni. Ambienti caldi

• Negli ambienti caldi e aridi i viventi sviluppano forme di adattamento particolari nel fisico e nel comportamento. Le piante hanno foglie piccolissime trasformate in spine, per ridurre la perdita di acqua. • Negli ambienti caldi e umidi le piante hanno foglie grandi e larghe, la vegetazione è molto fitta e intricata; gli animali sono piccoli. Gli ecosistemi

• Gli ecosistemi sono formati da esseri viventi e non viventi in relazione tra di loro. • I viventi sono collegati in catene alimentari. • I vegetali sono produttori; gli animali sono consumatori; i funghi e i batteri sono decompositori. • Negli ecosistemi anche i non viventi (acqua, suolo, aria, luce) sono fondamentali e influenzano la vita.

214

La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.


Ricordo ed espongo

Metodo di studio

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Ora ripeti ciò che hai studiato.

La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

215


UA 3

Ecosistemi: elementi non viventi Metacognizione:

In ogni ecosistema sono importanti sia i viventi sia i non viventi. Perché la vita continui occorre che tutti gli elementi, viventi e non viventi, siano in equilibrio.

ciò che già so

Negli ecosistemi i viventi sono collegati dalle catene alimentari. Le condizioni climatiche influiscono moltissimo sulla vita di animali e vegetali. Classe capovolta:   vedo e imparo   dalle immagini

Osserva e completa. L’oasi si trova nel deserto, ma in quel luogo possono crescere le piante. Perché? ....................................................... ....................................................... .......................................................

Nella prima immagine vedi un ambiente spoglio, senza vegetazione, nella seconda un terreno coltivato. In questo caso la differenza non è data dalla presenza dell’acqua, ma dal ...................................................................................

216


In questa immagine vedi i tre diversi stati sotto cui l’acqua si presenta sulla Terra. • Quali sono questi tre stati? ...................................................................................................................................................................

Il ghiaccio può trasformarsi in acqua e viceversa. Il vapore può trasformarsi in acqua e l’acqua può trasformarsi in vapore. • Che cosa causa questi passaggi? ................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................

Ripetiamo insieme

Negli ecosistemi anche i non viventi svolgono un ruolo importante. Il tipo di terreno e di acqua, la quantità di calore e di luce, la qualità dell’aria sono fondamentali per i viventi e influiscono sulla vita degli animali e dei vegetali.

Far riprendere ai bambini e alle bambine il concetto di “catena alimentare”. L’osservazione delle immagini proposte permette di formulare ipotesi sia sull’importanza per i viventi di acqua, suolo, aria, calore, sia sui differenti stati della materia, per poter poi proficuamente presentare lo studio di questi argomenti nel capitolo.

217


UA3

L’ACQUA Quando la Terra si formò non c’era acqua su di essa: era come una palla di materia incandescente e non ancora del tutto solida. Ma poi comparve l’acqua e la Terra iniziò a modificarsi.

Come si formò l’acqua sulla Terra Gli scienziati non sanno ancora con sicurezza come comparve l’acqua sulla Terra. Le ipotesi sono due: • secondo la prima, quando la Terra cominciò a raffreddarsi e la temperatura scese sotto i 100° il vapore acqueo presente nell’atmosfera si condensò. • la seconda sostiene che la Terra venne bombardata da meteoriti di ghiaccio. Di sicuro sappiamo che l’acqua si formò e diede origine ai primi caldi oceani, e poi di nuovo a nubi, a piogge e a fiumi, laghi, sorgenti...

Dove si trova l’acqua La Terra è chiamata anche Pianeta Blu perché è coperta per gran parte di acqua. L’acqua, però, non si trova solo nei mari, negli oceani, nei fiumi e nei laghi. È anche intrappolata nei ghiacciai o sottoterra. È nell’aria sotto forma di vapore, ma è anche dentro di noi, dentro la frutta, le uova, la verdura.

Educazione Civica L’acqua un bene prezioso

Non sprechiamo acqua! L’acqua è indispensabile per la vita degli esseri viventi. Impariamo a tutelarla anche nei piccoli gesti quotidiani. • Quando ti spazzoli i denti chiudi il rubinetto. • Non riempire con troppa acqua la vasca da bagno e, se possibile, preferisci la doccia. 218


Scienze Il ciclo dell’acqua Hai mai pensato che l’acqua che ora esce dal tuo rubinetto potrebbe aver fatto parte di un lago al tempo dei dinosauri? L’acqua ha percorso e ripercorso il suo ciclo continuando a trasformarsi da liquido, a ghiaccio o a vapore. L’acqua non si ferma mai, questo viaggio è il ciclo dell’acqua. 1. Il Sole è il grande motore del ciclo dell’acqua. Il Sole trasforma parte dell’acqua di mari, laghi, fiumi in vapore acqueo che sale verso l’alto. 2. Anche le piante immettono nell’aria grandi quantità di vapore acqueo. 3. Il vapore acqueo sale, si raffredda, condensa e forma le nuvole. 4. L’acqua torna sulla superficie terrestre sotto forma di poggia, neve, grandine.

3 4

2

1

Metodo di studio 1

Punti chiave

2

Ricavo informazioni

Accanto a ciascun colore scrivi a quale punto chiave si riferisce. ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................

3

Espongo

Utilizza le parti sottolineate di ogni punto chiave per esporre le tue conoscenze. Aiutati con l’immagine per esporre il ciclo dell’acqua. 219


UA3

L’ACQUA NELL’ARIA E… Senza Sole e senza aria non esisterebbero la pioggia, la neve e la grandine.

L’importanza del Sole e dell’aria Senza il Sole non si formerebbe il vapore e, dunque, neppure le nubi. Ma anche senza l’aria nessuna particella di vapore sarebbe trattenuta: si disperderebbe nello spazio.

Pioggia, neve, grandine Quando le gocce di acqua che formano le nuvole diventano troppo pesanti, ricadono sotto forma di pioggia. Se la temperatura è bassa, il vapore acqueo delle nuvole si condensa in cristalli di ghiaccio che si uniscono e formano i fiocchi di neve. Se le goccioline trasportate dal vento attraversano strati di aria molto fredda si congelano e formano chicchi di ghiaccio: la grandine.

Nebbia, brina, rugiada Nebbia, brina e rugiada hanno tutte origine dal vapore acqueo che si trova nell’aria vicino al terreno. Dopo una giornata calda il vapore a contatto con l’aria fredda si condensa e forma la nebbia. La rugiada è vapore acqueo condensato in goccioline sulle foglie. Se fa molto freddo, la rugiada si “congela” e diventa brina. Esperimento

Le nuvole in casa

Vuoi vedere come si formano le nuvole? Con l’aiuto di una persona adulta fai bollire dell’acqua. Chiedi all’adulto/a, di tenere un coperchio trasparente sospeso qualche centimetro sopra l’acqua. Il vapore comincerà a salire e lo vedrai condensarsi in piccole goccioline. Ecco le tue nuvole personali! 220

a un conersona

p

ADULTA


Scienze

… NEL SOTTOSUOLO Quando piove tanto dove va a finire l’acqua? Quando piove, nevica o grandina, l’acqua giunge sulla Terra. Una parte cade nei mari, negli oceani o nei fiumi. L’acqua che cade sul terreno viene assorbita.

Le falde acquifere

Strato permeabile Falda acquifera

Roccia impermeabile

L’acqua penetra nel terreno sempre più in profondità fino a quando non trova un terreno impermeabile, cioè che non la lascia passare. L’acqua fermata da un terreno impermeabile forma laghi, fiumi o pozze sotterranee, chiamate falde acquifere.

Le sorgenti L’acqua che scorre nelle profondità del suolo esce in superficie quando trova uno sbocco: forma così la sorgente di un fiume.

Metodo di studio 1 2

Punti chiave Ricavo informazioni

Accanto a ciascun colore scrivi a quale punto chiave si riferisce. .................................................................. .................................................................. ..................................................................

Sorgente

.................................................................. ..................................................................

3

Espongo

Utilizza le parti sottolineate per esporre le tue conoscenze. 221


UA3

IL SUOLO Le rocce raccontano la storia della Terra. Le rocce e il terreno influiscono sugli ecosistemi.

Che cos’è il suolo Potresti immaginare la crosta terrestre come la tua pelle o come la buccia di un frutto. Questa “buccia”, anche se è spessa alcuni chilometri, rispetto alla grandezza della Terra è molto sottile. La parte più esterna della crosta terrestre è il suolo, cioè il terreno su cui camminiamo, coltiviamo le piante, costruiamo case e strade…

Da che cosa è formato il suolo Nel suolo si trovano rocce e minerali, sostanze organiche, acqua e aria. Proprio perché è composto da differenti materiali il suolo non è uguale dappertutto. Pensa a com’è diverso il suolo in un deserto, in un prato, nel letto di un fiume.

I differenti tipi di suolo In base ai minerali che contengono, i terreni possono essere: • argillosi, formati da grosse zolle di terreno; sono impermeabili e trattengono l’acqua; • sabbiosi, formati da piccoli granelli di roccia; sono permeabili e non trattengono l’acqua; • ghiaiosi, formati da sassi e ciottoli; sono permeabili e non trattengono l’acqua; • misti.

Rocce e minerali Le rocce sono insiemi di minerali. I differenti minerali formano le rocce così come le lettere formano le parole. 222


Scienze

Storia

Geografia

L’argilla è un materiale che si lavora molto facilmente. Si indurisce quando diventa secco. Ora puoi capire meglio perché nel Neolitico utilizzarono l’argilla per fabbricare vasi, recipienti e mattoni.

Puoi trovare la sabbia sia sulla riva del mare sia in alcuni deserti. La sabbia viene attraversata dall’acqua molto facilmente, perciò nel deserto e sulla riva del mare non crescono alberi ad alto fusto.

Esperimento

L’acqua e il suolo

• Procuratevi 4 differenti tipi di terreno: argilloso, ghiaioso, sabbioso, terriccio per piante. • Con l’aiuto di una persona adulta tagliate 4 bottiglie di plastica uguali. Togliete i tappi e preparate i vostri “imbuti”, come nell’immagine. • Nell’imboccatura mettete un pezzo di garza ripiegato per impedire al terreno di cadere. In ogni bottiglia mettete un tipo di terreno diverso. • Versate contemporaneamente un bicchiere di acqua in ciascun contenitore. • Osservate come l’acqua attraversa il terreno in tempi differenti.

a un conersona

Metodo di studio

p

ADULTA

1

Punti chiave

• Che cos’è il suolo • Da che cosa è formato il suolo • I differenti tipi di suolo • Rocce e minerali 2

Ricavo informazioni

Sottolinea con i colori indicati la risposta a ogni domanda. • Che cos’è il suolo? • Che cosa si trova nel suolo? • Come possono essere i terreni? • Qual è la differenza tra rocce e minerali? 3

Espongo

Esponi le tue conoscenze. Inizia così: Il suolo è… È formato da… 223


UA3

L’ARIA L’aria è invisibile e, proprio per questo, a volte ci dimentichiamo della sua esistenza, ma è ovunque.

L’aria: dove si trova e da che cosa è formata L’aria è formata da tanti gas mescolati insieme. Il gas presente in maggiore quantità è l’azoto, ma quello che permette la vita è l‘ossigeno. L’aria, come tutti i gas, non ha una forma o un volume propri: si allarga e occupa tutti gli spazi possibili.

L’aria nell’acqua Può sembrarti strano, ma l’ossigeno si trova anche nell’acqua. Per questo i pesci possono respirare: noi prendiamo l’ossigeno dall’aria, loro lo prendono dall’acqua. L’ossigeno arriva dalle alghe che lo producono. L’acqua però assorbe anche i gas presenti nell’aria. Se su di essa galleggiano strati inquinanti di petrolio, o altri olii, il ricambio dei gas è più difficile e gli organismi marini hanno meno ossigeno a disposizione.

Esperimento

L’aria è ovunque?

Usando il nastro adesivo o la colla vinilica, attacca un po’ di carta sul fondo di un bicchiere. Immergi il bicchiere capovolto in una bacinella piena di acqua. Ti accorgerai che l’acqua non entra nel bicchiere e la carta non si bagna. Perché? L’acqua non entra nel bicchiere perché lo spazio è già occupato dall’aria!

224


Scienze

L'atmosfera protegge la Terra!

A che cosa serve l’aria L’aria non serve solo agli esseri viventi per permettere loro di vivere. L’aria forma l’atmosfera che, come uno scudo, protegge la Terra. Impedisce che il calore si disperda e il suolo si geli. Allo stesso tempo impedisce ai raggi solari troppo potenti di bruciarci. L’atmosfera ci protegge anche dai meteoriti.

Educazione Civica

L’aria e l’ambiente

L’aria è fondamentale per le nostre vite, spesso, però, soprattutto nelle grandi città, è inquinata. Nell’aria infatti si raccolgono i gas di scarico degli autoveicoli, degli impianti di riscaldamento, delle grandi industrie. L’aria inquinata può causare difficoltà alla salute degli esseri umani e degli animali. Ma anche le piante crescono meno e producono meno frutti.

Metodo di studio 1

Punti chiave

• L’aria: dove si trova e da che cosa è formata • L’aria nell’acqua • A che cosa serve l’aria

2

Ricavo informazioni

3

Espongo

Cerca le informazioni nel testo per completare la sintesi. Poi utilizzala per esporre. L’aria si trova ................................... e anche nell’................................... È formata da vari gas, tra i quali l’............................... e l’................................. che serve per la ....................................... L’aria attorno alla Terra forma l’........................................... che ................................................................................................... 225


Te

ia g o l c no

I materiali

Tutto ciò che ci circonda, acqua, aria, viventi, oggetti, è fatto di materia.

Materia e materiali La materia non è tutta uguale. Ad esempio la bicicletta, che è fatta di materia, è però composta da materiali differenti: plastica, alluminio, gomma… Anche i materiali non sono tutti uguali: • alcuni sono organici, cioè derivano da esseri viventi (il legno, il cuoio…); • altri sono inorganici, cioè derivano da non viventi (il marmo, l’acciaio…). Vi sono materiali che hanno una storia iniziata milioni di anni fa.

Il petrolio Il petrolio iniziò a formarsi milioni di anni fa. Grandi quantità di microrganismi vegetali e animali, a causa di catastrofi naturali, si depositarono sui fondali marini e furono ricoperti da lava o fango o sabbia. Non si fossilizzarono, ma si decomposero. Anche a causa della pressione e del calore, si trasformarono in un liquido nero e denso: il petrolio. Il petrolio può affiorare dal terreno spontaneamente. Però, per estrarlo, occorre trivellare il terreno e costruire profondi pozzi.

Il carbone Il carbone è un fossile un po’ particolare. Più di 300 milioni di anni fa il clima della Terra era caldo e umido. Le piante crescevano rigogliose, ma… morivano anch’esse. Se venivano ricoperte da sedimenti non si decomponevano, perché non c’era ossigeno e si trasformavano in carbone. Il carbone si è formato sottoterra ed è solido: per estrarlo occorre scavare e portarlo in superficie. 226


Il diamante è il materiale più duro che esista in natura. I minerali preziosi Sono quasi 4 000 i tipi di minerali presenti sulla Terra. Alcuni sono considerati preziosi per la loro bellezza o rarità. Vengono usati per creare gioielli: i diamanti, gli smeraldi, i rubini. Altri contengono metalli che sono utilissimi per la costruzione di diversi oggetti.

Il diamante non riesce ad essere scalfito da nulla: solo un altro diamante può riuscirci. Sembra un sassolino, ma se viene tagliato da esperti artigiani riflette la luce e diventa bellissimo.

Pirite

Smeraldo

I metalli I metalli si trovano quasi sempre “nascosti” tra i minerali. Per estrarli dal minerale bisogna fonderli portando il minerale a una temperatura molto alta. Dal minerale di bauxite si estrae l’alluminio, che viene utilizzato per le lattine delle bibite, ma anche per gli aerei e per le automobili perché è leggero, ma non si rompe facilmente. Il ferro si estrae dalla pirite, un minerale che è anche chiamato “l’oro degli sciocchi” perché al sole luccica.

Metodo di studio 1

Punti chiave

2

Ricavo informazioni

Per ciascun punto chiave completa le informazioni oralmente o sul quaderno. • La materia forma tutto ciò che… • I materiali organici sono… • I materiali inorganici sono… • Il petrolio si è formato… • Il carbone si è formato… • I minerali preziosi sono… • I metalli si trovano… 227


Te

ia g o l c no

I materiali artificiali

La natura ci offre moltissimi materiali di cui abbiamo bisogno. L’essere umano, nel corso della sua storia, li ha utilizzati per produrne altri, nuovi e diversi.

Materiali naturali e artificiali I materiali naturali sono il legno, i metalli, la sabbia, il petrolio, il carbone… I materiali artificiali sono quelli che l’uomo ha ottenuto lavorando i materiali naturali. Con la cellulosa degli alberi ha ottenuto la carta, dalla sabbia il vetro, dal petrolio la plastica. Ogni materiale ha caratteristiche proprie ed è adatto a costruire oggetti per ogni necessità.

Purtroppo anche nei mari c'è molta plastica!

La plastica Dal petrolio o dal metano, materiali naturali, si ottiene la plastica, un materiale artificiale. Essa ha tantissime buone qualità: è leggera, non si rompe facilmente, isola dal freddo e dai rumori. Si può lavorare facilmente e perciò moltissimi oggetti differenti sono fatti di plastica. La plastica, però, ha un grosso difetto: impiega tantissimo tempo per biodegradarsi! Perciò se rimane nell’ambiente è molto inquinante. Per questo è importante fare la raccolta differenziata e cercare di riciclarla il più possibile. 228


Il vetro Il vetro viene fabbricato utilizzando una speciale sabbia a cui si aggiungono altre sostanze. Portando gli “ingredienti” a un temperatura molto alta, si forma una specie di pasta che poi può essere lavorata.

La carta Di che cosa è fatto il tuo libro? Di carta, naturalmente. La carta, inventata in Cina circa 2 000 anni fa, veniva utilizzata solo come supporto su cui scrivere. Oggi viene usata anche per produrre fazzoletti, carta da cucina, carta da parati… La materia prima per ottenere la carta è la cellulosa che si ricava dagli alberi. Anche la carta non va sprecata perché ogni pezzetto di carta è un “pezzetto” di albero in meno. Educazione Civica

Metodo di studio

La Terra

Il nostro pianeta è come un forziere pieno di oggetti preziosi: l’acqua, l’aria, il suolo, i minerali, i metalli... Possiamo usarli per vivere meglio, ma dobbiamo stare attenti per non ritrovarci tra qualche decennio con un forziere completamente vuoto. Occorre quindi rispettare sempre la Terra e le sue risorse.

1

Punti chiave

• Materiali naturali e artificiali • La plastica, il vetro, la carta 2

Ricavo informazioni

Sottolinea ogni risposta con i colori indicati. • Che cosa sono i materiali artificiali? • Da che cosa si ottiene la plastica? • Da che cosa si ottiene il vetro? • Da che cosa si ottiene la carta? 3

Espongo

Utilizza ciò che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze. 229


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Acqua, aria, suolo Completa.

1

• La fonte energetica che permette il ciclo dell’acqua è il ............................. • L’acqua evapora dal terreno e sale verso l’alto sotto forma di .................................................. • Anche le piante immettono .................................. nell’aria. 2

Per ciascuna definizione scrivi a quale fenomeno atmosferico si riferisce e completa.

• Il vapore acqueo delle nuvole si condensa in cristalli di ghiaccio. È la ......................................, acqua allo stato .................................. • Nasce come pioggia, poi si condensa in chicchi di ghiaccio. È la ................................., acqua allo stato .................................. • A contatto con le foglie fredde il vapore acqueo si condensa e diventa ................................., acqua allo stato .................................. 3

Scrivi per ogni immagine il tipo di terreno: argilloso, sabbioso, ghiaioso. Poi segna con X. ...................................................

• È un terreno… impermeabile permeabile 4

...................................................

• È un terreno… impermeabile permeabile

...................................................

• È un terreno… impermeabile permeabile

Per ciascuna frase scrivi V (vero) o F (falso).

• L’aria è formata da tanti gas.

....

• L’aria forma l’atmosfera.

....

• L’aria è formata da un solo gas: l’ossigeno.

....

• Anche nell’acqua c’è ossigeno.

....

230


Consolido le conoscenze

Metodo di studio

Non viventi 1

Completa inserendo le parole adatte. Sceglile tra queste: vita • non • viventi. Attenzione, alcune andranno inserite più volte.

Acqua, aria, suolo ........... nascono, ........... crescono, ........... respirarono, ........... si riproducono, ........... muoiono. Acqua, aria, suolo non sono esseri .............................., però sono importantissimi per la ......................... di animali e piante. 2

Completa la tabella, segnando con X. Scrivi per ogni materiale se è allo stato solido, liquido o aeriforme (gassoso). materiale naturale materiale artificiale

3

stato

aria

.............................................

plastica

.............................................

petrolio

.............................................

carta

.............................................

lana

.............................................

Scrivi il nome del materiale naturale rappresentato. Poi collega ciascun materiale naturale a un materiale artificiale che da esso si ricava. ................................

................................

................................

petrolio

plastica

vetro

carta

231


Metodo di studio

Vedo e ricordo

Ecosistemi: elementi non viventi 1

Osserva con attenzione e rispondi.

In queste immagini di ecosistemi compaiono esseri viventi e anche tre elementi non viventi fondamentali. Quali? ............................................................................................................................. 2

Osserva, ricorda il ciclo dell’acqua e rispondi oralmente. L’acqua, sotto forme diverse, cade dal cielo…

Da dove viene l’acqua che forma le nuvole? .................................................................... Dove va a finire quando scende dal cielo? ..........................................................................

232


Vedo e ricordo

Metodo di studio 3

Ricorda come milioni di anni fa si formarono il carbone e il petrolio. Osserva i disegni e completa. 1

2

3

1 La Terra era ricoperta da ....................................... 2 In seguito a grandi sconvolgimenti queste foreste furono ricoperte da ..................................

1

3 In mancanza di ossigeno le piante si decomposero e si trasformarono in .................................

2

1 Quantità enormi di microorganismi si depositarono sul fondo ...........................................

3

2 Furono coperti da ....................................

e si decomposero.

Il carbone e il petrolio sono materiali ............................................... perché derivano da esseri ............................................... 4

3 I microrganismi si trasformarono in .................................. che rimase intrappolato tra gli strati di roccia.

Osserva di nuovo le immagini e per ognuna leggi i punti chiave che esse ricordano. • Aria, acqua e suolo sono essenziali per gli ecosistemi. • Il ciclo dell’acqua. • Come si formarono il carbone e il petrolio.

5

Utilizza i punti chiave e le immagini per ricordare ciò che hai appreso. Utilizzare le immagini per comprendere l’interazione tra viventi e non viventi e per visualizzare il ciclo dell’acqua in ambienti reali. Le altre immagini aiutano a comprendere la formazione di carbone e del petrolio. Per mezzo di esse i bambini e le bambine possono ricollegarsi alle informazioni sulla storia della Terra.

233


Metodo di studio

Sintesi delle conoscenze

Ecosistemi: elementi non viventi L’acqua

L’acqua si trova dappertutto. Forma anche il corpo dei viventi. Si presenta in forma liquida, solida, aeriforme (stato gassoso). Il ciclo dell’acqua descrive i cambiamenti dell’acqua. • L’acqua evapora grazie al Sole. • Il vapore si condensa nelle nuvole. • L’acqua ritorna nei mari e sul suolo attraverso pioggia, neve, grandine. • L’acqua esce dal sottosuolo attraverso le sorgenti. Il suolo

Il suolo è la parte più esterna della crosta terrestre. Nel suolo si trovano rocce e minerali, sostanze organiche, acqua e aria. Vi sono differenti tipi di suolo: • argilloso (suolo impermeabile); • sabbioso, ghiaioso (suoli permeabili); • misti. L’aria

L’aria è trasparente e incolore. È formata da tanti gas, tra i quali l’azoto e l’ossigeno. Forma l’atmosfera che protegge la Terra. I materiali

I materiali sono differenti forme di materia. I materiali sono di origine: • organica, se derivano da esseri viventi; • inorganica, se derivano da non viventi. Dai materiali naturali (petrolio, legno…) si ottengono materiali artificiali (plastica, carta…).

234

La sintesi è un valido strumento per favorire l’inclusività nel processo di apprendimento e memorizzazione.


Ricordo ed espongo

Metodo di studio

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La mappa può essere utilizzata come traccia per l’esposizione orale.

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Ora ripeti ciò che hai studiato.

235


Nasce la VITA e… Il Big Bang

Nasce la vita sulla Terra

I viventi si adattano all’ambiente

Altri cambiano, si evolvono Alcuni viventi si estinguono

236


Gli ecosistemi

I non viventi: suolo, acqua, aria Tutto è composto di materia

Le immagini in successione riportano alla mente il percorso di studio compiuto durante tutto l'anno scolastico. Collegare le diverse conoscenze permette di sviluppare competenze.

237


Compito di realtà

La Terra: un bene da salvare Quest'anno hai studiato l'origine della vita. Hai imparato che tutto ebbe origine con il Big Bang.

Come sarà il futuro della Terra?

Secondo te, come continuerà la vita sulla Terra? La Terra continuerà a essere rigogliosa e abitata da tanti e diversi esseri viventi oppure diventerà un luogo dove per molti animali e vegetali sarà difficile vivere? Il futuro della Terra dipende anche da tutte le persone che la abitano. Per questo occorre conoscere la realtà che ci circonda.

L’Educazione Civica ci ha insegnato che le piccole azioni di tutti i giorni fanno la differenza e possono cambiare il mondo. Prima di tutto occorre imparare ad adottare comportamenti che non mettano in pericolo l’ambiente: dobbiamo diventare cittadini e cittadine consapevoli. Poi dobbiamo fare in modo che sempre più persone si comportino nel mondo giusto. Dobbiamo dare il buon esempio! Dalle Scienze hai imparato che tutti gli elementi degli ecosistemi sono essenziali per mantenerlo in equilibrio e per questo vanno rispettati e tutelati. I vegetali e gli animali sono essenziali anche per la nostra vita. Senza i vegetali non ci sarebbe ossigeno nell’aria e noi non potremmo respirare. Pensa poi all’importanza degli animali, anche ai più piccoli, come gli insetti. Senza le api i fiori non verrebbero impollinati e non si trasformerebbero in frutti.

238


Educazione Civica • Scienze • Storia • Geografia La Geografia ti ha insegnato a osservare gli ambienti che ti circondano per coglierne le caratteristiche e a capire la loro importanza per la vita. La Storia ti ha insegnato come il genere umano, dalla sua comparsa sulla Terra, ha cominciato e poi continuato a modificare il territorio. Ora tocca a voi! Potete mettere in campo tutte le vostre conoscenze e scegliere di migliorare l’ambiente che vi circonda, come cittadini e cittadine consapevoli. E allora perché non iniziare da un piccolo spazio?

I fiori e le piante rendono più belle le nostre città!

Adottiamo uno spazio verde! Che cosa vuol dire “adottare” uno spazio verde? Adottare uno spazio verde significa scegliere un luogo e prendersene cura al meglio per renderlo più bello.

Secondo voi quali obiettivi può avere la cura del vostro Organizzatevi piccolo spazio verde? in piccoli gruppi Salvaguardare un piccolo ecosistema. e buon lavoro! Partecipare a un progetto comune per diventare cittadini e cittadine consapevoli. Offrire un ambiente curato per trascorrere del tempo insieme agli altri. ..................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................

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Compito di realtà

Adottiamo uno spazio verde Scegliere uno spazio Vicino alla scuola o alla tua casa ci sarà senz’altro uno spazio verde comune. Non importa che sia grande. Se in tanti vedranno come può diventare uno spazio curato da tutti, aumenteranno le persone che si impegneranno per migliorare l’ambiente.

Decidere le modifiche Decidete insieme quali modifiche volete apportare al vostro spazio verde. Disegnate una mappa e indicate dove pianterete le erbe aromatiche, a quali alberi appenderete le mangiatoie per gli uccelli. Decidete se creare dei semplici giochi disegnando sui viali per terra. Organizzatevi in piccoli gruppi e mettetevi al lavoro.

Con l’aiuto di una persona adulta trasformate delle bottiglie in mangiatoie per gli uccelli.

Documentare il lavoro Non dimenticate di tenere traccia del vostro lavoro. Fotografate il vostro spazio verde prima e dopo i vostri interventi. Poi create su un cartellone una linea del tempo con le vostre immagini. Organizzate una piccola mostra a scuola per far conoscere il vostro progetto. Diario di bordo

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Ti è piaciuto lavorare con i tuoi compagni e le tue compagne? Qual è stata la cosa più facile da fare? ................................................................................... Quale la più difficile? ......................................................................................................................... E la più divertente? ............................................................................................................................. Trovi un compito di realtà collegato a questo a pag. 192 di Matematica.


IL

DISCIPLINE 3 STORIA

e LA

GEOGRAFIA

SCIENZE

Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio Coordinamento e redazione: Chiara Tricella Revisione didattica: Annalisa Pomilio Responsabile di produzione: Francesco Capitano Progetto grafico e impaginazione: Rosanna Oronesu Illustrazioni: Maria Elena Gonano Copertina: Elisabetta Giovannini Ricerca iconografica: Chiara Tricella Referenze iconografiche: Shutterstock, Archivio Spiga L’immagine del dinosauro Antonio di p. 28 è riprodotta su concessione della Soprintendenza ABAP FVG - MiC. Ulteriori riproduzioni delle immagini sono regolate dalla vigente normativa e ne è vietata l’ulteriore riproduzione a scopo di lucro. Foto di Marino Ierman.

Stampa: T ecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 22.83.082.0 È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice. Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com

Tutti i diritti riservati © 2022 La Spiga, Gruppo Editoriale ELi info@gruppoeli.it EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione. Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.


IL

CODING DELLA DIDATTICA

METODO TESSITORE

e LA

CLASSE ISBN per l’adozione: 978-88-468-4257-2

/ / / / / /

L etture 2: 192 pagine R iflessione linguistica con Quaderno dei Miei Testi 2: 120 pagine M atematica con Quaderno operativo 2: 168 pagine S toria, Geografia, Scienze 2: 72 pagine Educazione Civica 2-3: 72 pagine Steam 2-3: 48 pagine

CLASSE ISBN per l’adozione: 978-88-468-4258-9

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L etture 3: 192 pagine T ipologie testuali e Mappe Mentali 3: 48 pagine R iflessione linguistica 3: 120 pagine Q uaderno dei Riassunti e dei Testi 3: 80 pagine M atematica 3: 192 pagine Storia, Geografia, S cienze 3: 240 pagine Quaderno delle Verifiche 3: 72 pagine

#altuofianco K IT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione, / KIT facilitati per alunni/e con BES e DSA e tutto il necessario per il corso.

L IBRO DIGITALE (scaricalo scaricalo subito con il codice che trovi / LIBRO all’interno della coper tina): tina volumi sfogliabili, esercizi interattivi, audiolibri, tracce audio, libro liquido, percorsi facilitati stampabili.

Benvenute e benvenuti al

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un allegro ambiente di apprendimento interattivo, che offre tanti oggetti digitali didattici sotto forma di gioco o attività. Bambine e Bambini si diver tiranno ad aiutare chef Alfredo: prepareranno insieme a lui tante “ricette” diver tenti, organizzeranno feste a tema, allestiranno grandi eventi per tante discipline scolastiche, nelle sale o all’aper to! Potranno così rinfor zare le abilità e verificare le competenze in tutte le materie attraverso le tante prove proposte in cucina, facendo ogni volta attenzione al guastafeste Splat , sempre in agguato!

www.gruppoeli.it

Allegato a IL GRILLO E LA LUNA 3 Non vendibile separatamente


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Sintesi dele conoscenze • Ecosistemi: elementi

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La Terra: un bene da salvare

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L’aria

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Gli ecosistemi e i non viventi

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L’Homo ergaster

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Il cespuglio evolutivo

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pages 36-37

I bisogni fondamentali • Uno sguardo d’insieme

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E poi

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Gli Australopitechi

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Consolido le conoscenze • I tempi della storia

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I primi ominini

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pages 24-25

Consolido le conoscenze • L’evoluzione

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page 29

I fossili

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pages 18-19

Dalle discipline al metodo di studio

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pages 10-11
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