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L’Educazione Civica

Ovvero come la scuola italiana incorpora le nostre radici nazionali costituzionali, l’Agenda 2030, la didattica per competenze, la cittadinanza digitale e l’interdisciplinarità nel Curriculum Scolastico.

Una Legge che vale una programmazione didattica, oseremmo dire, in quanto la legge del 20 agosto 2019, n. 92 nelle sue Linee Guida dà alle Istituzioni scolastiche, e quindi ai docenti, un meridiano di riferimento prezioso per l’attuazione dell’innovazione normativa e didattica che rappresenta. Possiamo dircelo, l’introduzione dell’Educazione Civica nel curriculum scolastico è una bella novità. Molti docenti sicuramente hanno sempre integrato i nuclei fondanti di questa disciplina nel loro insegnamento, ma ora gli stessi vengono non solo incoraggiati, ma legittimati, valutati e resi indispensabili per il curriculum. Inoltre, non è più delegata all’iniziativa o alla sensibilità del singolo insegnante, ma diventa un discorso collegiale e di consiglio di classe, davvero una disciplina della comunità per la comunità. Infatti, in quanto tale, prevede non solo una revisione dei curricoli di istituto per adeguarli alle nuove disposizioni, ma anche che ogni materia in sinergia con le altre la includa nella propria programmazione annuale. Pertanto, per valorizzarla pienamente nella sua attualità, in questa parte della guida la leggeremo ed analizzeremo approfonditamente.

Le Linee Guida si sviluppano intorno a tre nuclei concettuali che costituiscono i pilastri della Legge:

1 COSTITUZIONE

2 SVILUPPO SOSTENIBILE

3 CITTADINANZA DIGITALE

COSTITUZIONE SVILUPPO SOSTENIBILE CITTADINANZA DIGITALE

Motivazione

- È a fondamento dell’educazione civica, in quanto promuove la conoscenza della Costituzione

Italiana, la norma cardine del nostro ordinamento. - La Costituzione pervade tutte le altre tematiche: le leggi ordinarie, i regolamenti, le disposizioni organizzative, i comportamenti quotidiani delle organizzazioni e delle persone, quindi nei fatti gli alunni devono arrivare a comprendere e ad attuare il fondamento della convivenza e del patto sociale del nostro

Paese.1 - È come la legge italiana incorpora l’Agenda 2030 dell’ONU nel curriculum scolastico. Quindi, non solo l’educazione ambientale, la conoscenza e la tutela del patrimonio di beni materiali ed immateriali del territorio, ma anche i 17 obiettivi da perseguire entro il 2030 a salvaguardia della convivenza e dello sviluppo sostenibile in tutto il pianeta. - È dedicato alla cittadinanza digitale l’intero articolo 5 della

Legge, che esplicita le abilità essenziali da sviluppare con gradualità nei curricoli di Istituto, soprattutto tenendo conto dell’età dei discenti.

Scopo

- Identificare i diritti, i doveri, i compiti, i comportamenti personali ed istituzionali finalizzati a promuovere il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. - Promuovere strenuamente la legalità e la solidarietà civile. - I regolamenti di Istituto e il Patto educativo di corresponsabilità sono un terreno di esercizio concreto per sviluppare “la capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente e consapevolmente alla vita civica, culturale e sociale della comunità” (articolo 1, comma 1 della Legge). - Gli obiettivi non riguardano solo la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, ma anche la costruzione di ambienti di vita, di città, la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone, primi fra tutti: - la salute, - il benessere psicofisico, - la sicurezza alimentare, - l’uguaglianza tra soggetti, - il lavoro dignitoso, - un’istruzione di qualità, - la tutela dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità, - la tutela dell’ambiente, - il rispetto per gli animali, - i beni comuni, - la protezione civile. - Rendere gli individui capaci di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali. - È essenziale far sviluppare questa capacità a scuola, poiché i nostri studenti sono già immersi nel world wide web e quindi quotidianamente sollecitati ad affrontare le tematiche proposte. La Cittadinanza

Digitale dovrebbe essenzialmente consentire loro di conseguire due obiettivi: - a) l’acquisizione di informazioni e competenze utili a migliorare questo nuovo e così radicato modo di stare nel mondo; - b) metterli al corrente dei rischi e delle insidie che l’ambiente digitale comporta.

Note importanti

- Il diritto può essere trattato a livello nazionale ed internazionale. Tale aspetto è molto utile per integrare il contributo delle discipline di Lingue Straniere nello svolgimento di questo nucleo. - La didattica deve essere anche molto pragmatica, hands-on, ovvero la conoscenza del nostro ordinamento o di altri non deve restare “lettera morta”, ma divenire pratica quotidiana del dettato costituzionale. - I contenuti ritenuti essenziali per realizzare le finalità indicate nella Legge, sono già impliciti negli epistemi delle discipline, ad esempio “l’educazione ambientale, lo sviluppo ecosostenibile e la tutela del patrimonio ambientale”, che sono un riferimento esplicito all’Agenda 2030. - Anche in questo caso la didattica deve essere molto pragmatica, hands-on, ovvero esaminare cause e conseguenze su di un piano molto concreto, partendo dai loro vissuti o da esempi di vita reale.

Motivazione Motivazione

Scopo

Note importanti Scopo

Note importanti

1 Collegati alla Costituzione sono i temi relativi alla conoscenza dell’ordinamento dello Stato, delle Regioni, degli

Enti territoriali, delle Autonomie Locali e delle Organizzazioni internazionali e sovranazionali, prime tra tutte l’idea e lo sviluppo storico dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite. Anche i concetti di legalità, di rispetto delle leggi e delle regole comuni in tutti gli ambienti di convivenza (ad esempio il codice della strada, i regolamenti scolastici, dei circoli ricreativi e delle Associazioni). Rientrano in questo primo nucleo concettuale la conoscenza dell’Inno e della Bandiera nazionale. 27

Patto di corresponsabilità con le famiglie

Nella legge è affermata inoltre la necessità che le istituzioni scolastiche rafforzino la collaborazione con le famiglie al fine di promuovere comportamenti improntati a una cittadinanza consapevole, non solo dei diritti, dei doveri e delle regole di convivenza, ma anche delle sfide del presente e dell’immediato futuro, integrando il Patto educativo di corresponsabilità.

La parola chiave dell’Educazione Civica a scuola: Interdisciplinarità

L’educazione civica supera i canoni di una tradizionale disciplina, poiché è meglio definita come matrice valoriale trasversale da coniugarsi con tutte le discipline di studio presenti nel curriculum, evitando superficiali aggregazioni di contenuti teorici, ma al contrario sviluppando processi di interconnessione tra saperi disciplinari ed extradisciplinari concreti e tangibili.

La trasversalità del nuovo insegnamento è proprio in virtù della pluralità degli obiettivi di apprendimento e delle competenze da conseguire, che non sono ascrivibili ad una singola disciplina. Non si tratta dunque di un contenitore rigido, ma di un più agevole raccordo

fra le discipline e le esperienze di cittadinanza attiva. Infatti, si parla di contitolarità

dell’insegnamento, raccordato da un coordinatore.

Ogni disciplina è di per sé parte integrante della formazione civica e sociale di ciascun alunno. Si tratta dunque di far emergere, come dicevamo in apertura, elementi latenti negli attuali ordinamenti didattici e di rendere i nostri discenti consapevoli della loro interconnessione, nel rispetto e in coerenza con la loro età e il loro processo di crescita nei vari gradi di scuola.

La programmazione condivisa dai docenti del Consiglio di classe si avvarrà delle unità didattiche o unità di apprendimento dei singoli docenti al fine di creare moduli interdisciplinari trasversali.2

Tempistiche

Il testo di legge prevede che l’orario dedicato a questo insegnamento non possa essere inferiore a 33 ore per ciascun anno di corso.

In via ordinaria esse sono svolte, come ribadito poc’anzi, da uno o più docenti della classe o del Consiglio di classe cui l’insegnamento è affidato con delibera del Collegio dei docenti su proposta degli stessi docenti della classe o del Consiglio di classe.

Tra essi è individuato un coordinatore, che svolge i compiti di cui all’art. 2, comma 6 della Legge.

2 L’interdisciplinarità è così peculiare nell’insegnamento dell’Educazione Civica che, se anche vi fosse in un

Istituto Superiore un docente abilitato nelle discipline giuridico-economiche e quindi di diritto gli spetterebbe l’insegnamento e il coordinamento di educazione civica, resterebbe un caposaldo il coinvolgimento degli altri docenti per il conseguimento dei diversi obiettivi di apprendimento condivisi in sede di programmazione dal

Consiglio di classe.

ATTUAZIONE E VALUTAZIONE

Premessa

Si ricorda che il voto di educazione civica concorre all’ammissione alla classe successiva e/o all’esame di Stato del primo e secondo ciclo di istruzione e, per le classi terze, quarte e quinte degli Istituti secondari di secondo grado all’attribuzione del credito scolastico.

ATTUAZIONE VALUTAZIONE

- Il Collegio dei docenti provvede nell’esercizio dell’autonomia di sperimentazione e nell’osservanza dei nuovi traguardi del Profilo finale del rispettivo ciclo di istruzione ad integrare nel curricolo di Istituto “gli obiettivi specifici di apprendimento”, anche detti

“risultati di apprendimento” delle singole discipline con gli obiettivi e i traguardi specifici per l’educazione civica. - I criteri di valutazione deliberati dal collegio dei docenti per le singole discipline e già inseriti nel PTOF dovranno essere integrati in modo da comprendere anche la valutazione dell’insegnamento dell’educazione civica. - In sede di scrutinio il docente coordinatore dell’insegnamento formula la proposta di valutazione, espressa ai sensi della normativa vigente, da inserire nel documento di valutazione, acquisendo elementi conoscitivi dai docenti del team o del Consiglio di classe, a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica. - La Legge dispone che l’insegnamento trasversale dell’Educazione civica sia oggetto delle valutazioni periodiche e finali previste dal D. Lgs. 13 aprile 2017, n. 62 per il primo ciclo e dal DPR 22 giugno 2009, n. 122 per il secondo ciclo. - La valutazione deve essere coerente con

le competenze, le abilità e le conoscenze

indicate nella programmazione per l’insegnamento dell’Educazione civica e affrontate durante l’attività didattica. - I docenti della classe e il Consiglio di classe possono avvalersi di strumenti

condivisi, quali rubriche e griglie di

osservazione3, che possono essere

applicati ai percorsi interdisciplinari, finalizzati a rendere conto del conseguimento da parte degli alunni delle conoscenze, delle abilità e del progressivo sviluppo delle competenze

previste nella sezione del curricolo dedicata all’educazione civica.

IMPORTANTE: I parametri valutativi

- Per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023 la valutazione dell’insegnamento di Educazione civica farà riferimento agli obiettivi o ai risultati di apprendimento e alle competenze che i Collegi dei docenti, nella propria autonomia di sperimentazione, avranno individuato e inserito nel curricolo di istituto. - A partire dall’anno scolastico 2023/2024 la valutazione avrà come riferimento i traguardi di competenza e gli specifici obiettivi di apprendimento definiti dal Ministero dell’istruzione.

3 Si ricordano qui gli esempi e le attività proposte per l’Agenda 2030.

CONTENUTI ED OBIETTIVI NEI VARI CICLI DI ISTRUZIONE: A LIFE LARGE LEARNING

L’approccio e l’approfondimento di questi temi dovrà iniziare fin dal primo ciclo di istruzione, ovviamente, con opportune e diversificate strategie. Infatti, non è più solo, come avveniva un ventennio fa, una questione di conoscenza per quanto approfondita di contenuti e nel caso dell’IT (Information Technology) di utilizzo degli strumenti tecnologici, ma del come ci approcciamo agli stessi. Per questa ragione, in particolare per l’educazione alla cittadinanza digitale, l’impegno professionale deve essere profuso da tutti i docenti contitolari della classe. Le presenti Linee Guida provvedono ad individuare i traguardi di competenze, ovvero il Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione e il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione.

CONTENUTI ED OBIETTIVI

Scuola dell’infanzia Primo ciclo di istruzione Secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione

Un’attenzione particolare merita l’introduzione, prevista dalla Legge, dell’Educazione civica nella scuola dell’infanzia. - L’approccio dovrà essere costantemente di tipo concreto, attivo ed operativo. - Si dovrebbe partire con l’avvio di iniziative atte alla sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile attraverso una metodologia esperienziale: dal graduale sviluppo della consapevolezza della identità personale alla percezione di quelle altrui, dall’esperire le affinità e le differenze che contraddistinguono tutte le persone alla progressiva maturazione del rispetto di sé e degli altri, fino ai temi della salute, del benessere e della prima conoscenza dei fenomeni culturali. - Sempre attraverso la mediazione del gioco e delle attività educative e didattiche di routine i bambini potranno essere guidati ad esplorare l’ambiente naturale e quello umano in cui vivono e Al termine del primo ciclo, l’alunno dovrebbe: - comprendere i concetti del prendersi cura di sé, della comunità e dell’ambiente; - essere consapevole che i principi di solidarietà, uguaglianza e rispetto della diversità sono i pilastri che sorreggono la convivenza civile e favoriscono la costruzione di un futuro equo e sostenibile; - comprendere il concetto di Stato, Regione, Città

Metropolitana, Comune e

Municipi; - riconoscere i sistemi e le organizzazioni che regolano i rapporti fra i cittadini e i principi di libertà sanciti dalla Costituzione Italiana e dalle Carte Internazionali, in particolare: la Dichiarazione universale dei diritti umani e i principi fondamentali della Costituzione della

Repubblica Italiana e gli elementi essenziali delle forme di Stato e di Governo; - comprendere la necessità di uno sviluppo equo e sostenibile, rispettoso dell’ecosistema e di un utilizzo consapevole delle Al termine del secondo ciclo, l’alunno dovrebbe: - conoscere l’organizzazione costituzionale ed amministrativa del nostro

Paese per rispondere ai propri doveri di cittadino ed esercitare con consapevolezza i propri diritti politici a livello territoriale e nazionale; - conoscere i valori che ispirano gli ordinamenti comunitari e internazionali, nonché i loro compiti e funzioni essenziali; - essere consapevole del valore delle regole della vita democratica, approfondendone gli elementi fondamentali del diritto che la regolano, con particolare riferimento al diritto del lavoro; - esercitare correttamente le modalità di rappresentanza, di delega, di rispetto degli impegni assunti e fatti propri all’interno di diversi ambiti istituzionali e sociali; - partecipare al dibattito culturale; - cogliere la complessità dei problemi esistenziali, morali, politici, sociali,

a maturare atteggiamenti di curiosità, interesse, rispetto per tutte le forme di vita e per i beni comuni. - L’apprendimento potrà essere finalizzato anche alla inizializzazione virtuosa ai dispositivi tecnologici, rispetto ai quali gli insegnanti potranno richiamare i comportamenti positivi e i rischi connessi all’utilizzo, con l’opportuna progressione in ragione dell’età e dell’esperienza. risorse ambientali; - promuovere il rispetto verso gli altri, l’ambiente e la natura; - saper riconoscere gli effetti del degrado e dell’incuria; - saper riconoscere le fonti energetiche e promuove un atteggiamento critico e razionale nel loro utilizzo; - saper classificare i rifiuti, sviluppando attività di riciclaggio; - essere in grado di distinguere i diversi

“device” e di utilizzarli correttamente e di rispettare i comportamenti da adottare quando si naviga in rete e navigare in modo sicuro; - essere in grado di comprendere il concetto di dato e di individuare le informazioni corrette o errate, anche confrontando varie fonti; - saper distinguere l’identità digitale da un’identità reale; - saper applicare le regole sulla privacy tutelando se stesso e il bene collettivo; - prendere piena consapevolezza dell’identità digitale come valore individuale e collettivo da preservare; - essere in grado di argomentare attraverso diversi sistemi di comunicazione; - essere consapevole dei rischi della rete e come riuscire a individuarli. economici e scientifici e formulare risposte personali argomentate; - aver preso coscienza delle situazioni e delle forme del disagio giovanile ed adulto nella società contemporanea e comportarsi in modo da promuovere il benessere fisico, psicologico, morale e sociale; - rispettare l’ambiente, curarlo, conservarlo, migliorarlo, assumendo il principio di responsabilità; - adottare i comportamenti più adeguati per la tutela della sicurezza propria, degli altri e dell’ambiente in cui si vive, in condizioni ordinarie o straordinarie di pericolo, curando l’acquisizione di elementi formativi di base in materia di primo intervento e protezione civile; - perseguire con ogni mezzo e in ogni contesto il principio di legalità e di solidarietà dell’azione individuale e sociale, promuovendo principi, valori e abitudini di contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie; - esercitare i principi della cittadinanza digitale, con competenza e coerenza rispetto al sistema integrato di valori che regolano la vita democratica; - compiere le scelte di partecipazione alla vita pubblica e di cittadinanza coerentemente agli obiettivi di sostenibilità sanciti a livello comunitario attraverso l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; - operare a favore dello sviluppo eco-sostenibile e della tutela delle identità e delle eccellenze produttive del Paese; - rispettare e valorizzare il patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni.

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