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Un po’ di storia per capire

1 Si ritiene pertanto che per la formazione del cittadino del XXI secolo i contenuti debbano vertere su alcuni mindset fondamentali. Questa guida li prenderà in considerazione a più riprese, qui li riassumiamo brevemente, ispirandoci ad un estratto di un interessante articolo scritto da B.Aimi per “Orizzonte Scuola”: - il pensiero plastico: una forma mentis che consideri non soltanto l’acquisizione, ma anche il recupero della conoscenza attraverso la capacità di modificare i nostri schemi mentali ogni volta che accediamo alla memoria; - il pensiero critico: imparare a pensare criticamente per analizzare, valutare e sintetizzare la quantità enorme di informazioni che si hanno a disposizione; - il pensiero auto-regolato: capacità indispensabile ai discenti per capire cosa sanno e cosa non sanno, e come potersi motivare al miglioramento continuo; - il pensiero emotivo: promuovere empatia e sensibilità per comprendere ed interagire con “il diverso” in un mondo sempre più globale ed articolato; - il pensiero sociale: costruire e potenziare il senso civico, la collaborazione e la comunicazione efficace per migliorare il vivere insieme nelle società complesse; - il pensiero creativo: permette di generare nuove idee e proporre soluzioni innovative a criticità e problematiche sempre diverse e spesso non ancora esperite in una società che è in costante e rapida evoluzione. Questa nuovissima collana della casa Editrice ELI “Greenwich” nasce come una grande metafora. Nella consapevolezza che i linguaggi figurati hanno il potere di farci comprendere concetti complessi in maniera più immediata e intuitiva, questa piccola guida si pone in modo snello di svelare gli obiettivi chiave di una serie di New Readers che dovrebbero incoraggiare, sostenere e dare risposte concrete all’apprendimento in lingua straniera dei nostri studenti.

Come il Meridiano di Greenwich è risaputo essere il Meridiano Zero o Meridiano Fondamentale, ovvero il punto di riferimento mondiale per la definizione dei fusi orari e quindi dell’orario convenzionale per la popolazione mondiale, così i New Readers “Greenwich” desiderano rappresentare un nuovo punto di riferimento nell’acquisizione dei “nuovi saperi” che, sostenuti dalle neuroscienze, incoraggiano un apprendimento basato sulle evidenze scientifiche (evidence based-learning)1 . Un apprendimento che fluttua continuamente tra la guida competente del docente, quale Virgilio, e quello in autonomia di discenti che si confrontano anche e sempre più con lo studio fuori dalle aule scolastiche, connessi con compagni e docenti in lezioni sincrone, ma anche spesso disconnessi per lezioni asincrone ed un apprendimento individuale (self-directed learning).

Pertanto, la sfi da vera dei giorni nostri è acquisire la competenza (ovvero il saper mettere in atto solide conoscenze con comprovate abilità in nuovi contesti) per districarsi nella “selva oscura” di stimoli molteplici, se non addirittura infi niti, in cui ci avventuriamo ogni volta che iniziamo la nostra navigazione nel mondo di Internet e dei social media.

Per questo abbiamo bisogno di un meridiano di riferimento e la storia stessa del Meridiano di Greenwich ce lo ricorda.

Esso fu scelto nel 1884 come Primo Meridiano del Mondo. 41 delegati da 25 nazioni conversero con solo un voto negativo e due astenuti sul riconoscere a Greenwich il premio della longitudine 0°. Occorsero comunque circa altri 30 anni per l’accordo mondiale nel 1912, ulteriore testimonianza che i cambiamenti e le innovazioni richiedono almeno un paio di decenni per consolidarsi come prassi.2

Il Meridiano di Greenwich fu scelto come tale principalmente per due motivi: gli Stati Uniti avevano già scelto il Meridiano di Greenwich come base per i loro fusi orari e alla fi ne del 1800 già il 72% dei commerci dipendeva dalle carte navali che usavano Greenwich come Primo meridiano.

La scelta era giunta dalla comparazione di migliaia di osservazioni prese dallo stesso meridiano per creare un’accurata mappa astronomica. Nonostante in decenni più recenti, grazie

2 A questo proposito ricordiamo che statisticamente i cambiamenti richiedono circa un ventennio per diffondersi e consolidarsi come prassi. Ad evidenza di ciò si può fare riferimento alla “didattica per competenze”, che concettualmente è entrata nella scuola italiana all’inizio degli anni 2000 e sebbene sia sempre più diffusa, ancora vede una diffi coltà di applicazione in talune realtà, venendo erroneamente percepita come una didattica in alternativa alla didattica dei contenuti e delle conoscenze e non invece quale logica attuazione degli stessi negli apprendimenti per il XXI secolo. Per chi desiderasse ripercorrerne la storia e vedere la lungimiranza dei “saggi” di vent’anni fa, può leggere l’articolo di G. Cerini, “SAPERI, CURRICOLO,

COMPETENZE. Fonti, indicazioni normative, materiali.”

alle misurazioni satellitari, il meridiano sia stato spostato di circa 102 mt ad est del primo meridiano storico del mondo, Greenwich resta per convenzione il nostro meridiano di riferimento. Parimenti, in tempi che cambiano, ELI desidera restare accanto a discenti e docenti per dare loro punti di riferimento in un apprendimento che muta, si evolve, che deve racchiudere in sé un patrimonio secolare di didattica e le nuove esigenze del XXI secolo, per renderci tutti attori competenti di una società sicuramente più plurale, in cui una capacità di comprensione e comunicazione dei vari codici linguistici è chiave.

Di questi tempi si ha più che mai bisogno di una guida in una “modernità liquida” come l’ha sapientemente definita Zygmunt Baumann. Pertanto, ben vengano meridiani, paralleli, fari e bussole per aiutare ad orientarci in una didattica più complessa che riflette una società più complessa. Internet, i Social Media, la globalizzazione e le problematiche mondiali (come ci ricordano i 17 obiettivi della sostenibilità e il cambiamento climatico) ci richiedono un impegno sia su scala internazionale che a livello locale. Anche la didattica da tempo non si può più giocare solo tra le 4 mura della classe e nemmeno in una direzione esclusiva

docente-discente, bensì bisogna dare coordinate agli studenti, perché anche in autonomia si possano orientare nel WORLD WIDE WEB e divenire cittadini WORLD WIDE WEB e divenire cittadini consapevoli del mondo e del nuovo Millennio. Un tempo esprimersi in questi termini sarebbe stato iperbolico, nel XXI secolo è fare un bagno di realtà.

Infi ne, la nostra età postmoderna trova nella “cultura Infi ne, la nostra età postmoderna trova nella “cultura della citazione” una fonte autorevole di supporto della citazione” una fonte autorevole di supporto a quanto si dichiara o sostiene ed è una maniera a quanto si dichiara o sostiene ed è una maniera di “scandagliare” la realtà molto utile per la vera di “scandagliare” la realtà molto utile per la vera comprensione, riconoscendo le comprensione, riconoscendo le “news” dalle “news” dalle “fake “fake news”. Saper correttamente citare fonti attendibili . Saper correttamente citare fonti attendibili è una abilità (skill) che dobbiamo insegnare ai ) che dobbiamo insegnare ai nostri studenti e che ci tiene al riparo da un nostri studenti e che ci tiene al riparo da un pericoloso autoreferenzialismo e può ampliare i pericoloso autoreferenzialismo e può ampliare i nostri orizzonti e legami nella collettività umana. nostri orizzonti e legami nella collettività umana. “La citazione” è stata defi nita da Antoine Compagnon “La citazione” è stata defi nita da Antoine Compagnon come “la più potente fi gura postmoderna”. come “la più potente fi gura postmoderna”. “Citare signifi ca selezionare, decontestualizzare “Citare signifi ca selezionare, decontestualizzare e successivamente ricollocare qualcosa e porta ad e successivamente ricollocare qualcosa e porta ad instaurare un rapporto intenzionale tra il nuovo instaurare un rapporto intenzionale tra il nuovo contesto ed il riferimento preso in considerazione. contesto ed il riferimento preso in considerazione. Il risultato di questo processo è un intertesto basato su un Il risultato di questo processo è un intertesto basato su un consapevole riuso del linguaggio.” 3

eliGreenwich

Oscar Wilde The Canterville Ghost

STAGE 1

B1.2 PRELIMINARY

FLIP BOOK + AUDIO MP3

The Pleasure of Reading

3 IRENE BALZANI La poetica della citazione. 4 A questo proposito, ad integrazione di questa guida, in rete si possono trovare siti e blog di riferimento molto utili sia in lingua italiana che in lingua inglese. Qui consigliamo

Teach Like a Champion – 62 tecniche per un insegnamento di successo, di

Doug Lemov (traduzione italiana di

A. Nesti), che ha avuto un successo internazionale e nazionale nel giro di alcuni anni e un blog per tutti, Mr

Bellana Quattro tecniche per pianifi care una lezione di successo che a Lemov si ispira: www.parliamodiinsegnamento.

it/insegnamento/pianificare-una-

lezione-di-successo/. Nella più feconda tradizione anglo-sassone quanto esplicitato passa attraverso una metodologia che dall’osservazione conduce alla pratica ed è quindi fortemente “hands-on”, incoraggiando il docente ad essere e a formarsi in una prospettiva di “learning by doing”. Infi ne, la tradizione scolastica italiana e mondiale potrebbe ritrovarlo andando indietro di più di 100 anni nell’approccio studiato, esperito e teorizzato da Maria Montessori nel suo “Metodo”, in qualità di scienziata

“prestata” alla pedagogia.

Pertanto, questa guida ELI Greenwich fedele al suo nome, cerca di dare spunti didattici, fondando la sua forza anche su meridiani di riferimento, ovvero personalità autorevoli che hanno speso la loro professionalità ad approfondire gli aspetti che si andranno ad illustrare.

Innanzitutto, la guida per il docente ha come prima funzione quella di ricordare che una lezione ben preparata ed organizzata con un obiettivo che dia un senso all’apprendimento è imprescindibile, ovvero un’unità di apprendimento (UdA) adeguatamente pianifi cata ha una percentuale di riuscita molto alta. 4

ELI, infatti, con questa guida e la nuova serie di Readers vuole guardare in avanti per una didattica al passo con i tempi, poiché quello che si desidera dimostrare è che davvero un libro nelle mani di un docente empatico e competente può fare la diff erenza nell’apprendimento di uno studente, incarnando così il famosissimo motto di Malala Yousafzai: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo - One child, one teacher, one book and one pen can change the world ”.

Si incardina proprio qui il cercare di dare priorità in questo apprendimento a due modi di essere, due modi di stare: stare ed essere nella relazione umana e stare ed essere nell’apprendimento, per sviluppare un atteggiamento empatico e un pensiero critico in grado di proporre soluzioni creative al rischio di un “apprendimento liquido” e “usa e getta”, simile alla nostra cultura bombardata dagli stimoli dei social media che catturano la nostra attenzione for the blink of an eye.

Infi ne, le intelligenze multiple e le neuroscienze negli ultimi decenni ci hanno ricordato costantemente che “stare nella relazione”, ovvero creare empatia, è imprescindibile per avere un apprendimento effi cace e che soprattutto accenda negli studenti la passione per un Life Large Learning. Costruire una relazione empatica con i nostri discenti non è sinonimo di relazione amicale o materna o paterna, ma bensì di quella millenaria di maestro-alunno, di guida e di ricercatore e di

ricercatori insieme. La proposta che ELI fa è quindi quella di “sensare” tutto questo in primis con “un libro e con una penna” (anche nella versione digitale), ovvero si propone di lavorare sul testo o a partire dal testo, poiché esso rappresenta ancora uno strumento chiave, se non addirittura, azzardando un poco, la chiave di volta per l’apprendimento.

Comprendere un linguaggio via via più complesso (si vedano i diversi livelli in cui esce la serie), decodifi carlo, andare oltre, fa sì che ci si possa poi destreggiare nella miriade di linguaggi che dobbiamo intendere ogni giorno, al fi ne di divenire prima fruitori consapevoli poi produttori esperti, precisi e razionali del linguaggio stesso, per una comunicazione effi cace in un mondo complesso. In tutto questo ci verranno in aiuto le attività proposte, ispirate innanzitutto agli obiettivi dell’Agenda 2030, all’interdisciplinarità della nuova materia di Educazione Civica, che raccoglie le sfi de e le proposte lanciate dalla didattica per Competenze e ai 21st Century Skills richiesti per il nuovo secolo, unitamente alle esercitazioni per le Certifi cazioni Internazionali, alle Prove Invalsi Nazionali e Internazionali, alle Prove Invalsi Nazionali e all’Esame di Stato.

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