Direzione Letture - Verifiche 4

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Oh no, le verifiche! Che fifa! Le verifiche? Ce la posso fare!

INDICE

A CHE COSA SERVONO?

Le verifiche non servono per giudicarti! Servono per aiutarti a capire quali sono i tuoi punti di forza e i tuoi punti di debolezza, sui quali avrai bisogno di esercitarti di più. Le verifiche sono un’occasione per migliorare

La valutazione partecipata

2-3 LEGGERE • Non sono un fantasma 3-4 COMPRENDERE

6-7 LEGGERE • Nella grotta con l’orso 7-8 COMPRENDERE

SULLA LINGUA 10-11 RIASSUMERE • Dick e il leone

ASCOLTARE • Capitan Nemo e lo squalo

COMPITO NON NOTO • Metti in gioco le tue diverse intelligenze!

22-23 RIASSUMERE • Vorrei un aumento

leggere e comprendere

LEGGERE BENE

Leggi a voce alta la parte evidenziata dando la giusta intonazione ai dialoghi.

La punteggiatura ti può aiutare.

Non sono un fantasma

C’era una volta un bambino trasparente, non ci crederete, proprio trasparente. Si chiamava Nullo. L’unica persona che riusciva a vederlo era la sua mamma.

Quando la gente la guardava parlare con lui, credeva fosse pazza.

– Ma con chi sta parlando quella signora? – diceva la gente. Altri aggiungevano: – Sembra pazza!

E nessuno voleva crederle quando lei raccontava che stava parlando a suo figlio, che era un bambino trasparente.

– Eh, sì, figuriamoci… – dicevano tutti. – Da che mondo è mondo non è mai esistito un bimbo trasparente!

Una voce disse: – Ah, se anche mio figlio fosse trasparente, con i guai che combina ogni giorno!

– Esisto! ESISTOOO davvero! – urlava Nullo e allora tutti scappavano per lo spavento, pensando che fosse un fantasma a parlare.

Nullo cercava di fare una vita uguale a quella degli altri bambini, ma riuscirci era un’impresa quasi impossibile.

Alla mattina Nullo si alzava e si infilava i vestiti per andare a scuola.

Ma appena le maestre vedevano una giacca e dei pantaloni camminare per la classe li prendevano e li appendevano nell’armadio e quindi Nullo passava la mattina di scuola appeso.

Nullo era stanco di vivere come un fantasma e così un bel giorno decise di cambiar vita.

Smise di vestirsi, tanto nessuno lo vedeva, e iniziò a fare scherzi.

In classe, scambiava i pennarelli e le penne dei suoi compagni e li spostava da un astuccio all’altro.

– Chi ha preso i miei colori? – gridava un bambino.

– Chi ha scarabocchiato il mio quaderno?

– Chi ha mangiato la mia merenda? – e nessuno riusciva a scoprire il colpevole.

La mamma non sapeva che cosa fare. Capiva che il suo bambino era infelice. Ma che poteva fare, povera mamma?

La soluzione finalmente arrivò. Un giorno la mamma lesse che esisteva un lago fatato dal quale tutti quelli che facevano il bagno uscivano con la pelle nuova: rosea e vellutata come una pesca.

“Porterò Nullo a fare il bagno in questo laghetto” si disse la mamma. L’acqua era candida come il latte. Nullo, senza esitare un attimo, si tuffò nel lago e… ne uscì fuori un bimbo bellissimo, vero, vero davvero.

– Mi vedo, mi vedo! – urlava felice. – E voi mi vedete? – chiedeva a chiunque incontrasse.

Da quel giorno milioni di fantasmi si tuffano nel lago quando vogliono farsi vedere.

Carmela Cipriani, Mangia che ti racconto, Sperling & Kupfer

ANALIZZO

An aliz zo

1 Questo è un racconto: fantastico. realistico.

2 Colora la barra laterale: in rosso l’introduzione, in azzurro lo svolgimento, in verde la conclusione.

3 Chi è il protagonista?

4 Il tempo è: determinato. indeterminato.

5 Il narratore narra in: prima persona. terza persona.

COMPRENDO comprendo

1 Che cosa ti ricorda la parola Nullo?

2 Perché per Nullo è un’impresa quasi impossibile essere come gli altri? ........................................................................................

3 Le maestre che cosa pensano di appendere nell’armadio?

Dei vestiti. I vestiti di Nullo. Nullo.

4 Le maestre che cosa appendono nell’armadio?

Dei vestiti. I vestiti di Nullo. Nullo.

5 Qual è la prima cosa che fa Nullo quando decide di cambiare vita? Comincia a fare scherzi. Non indossa più i vestiti. Si nasconde nell’armadio.

6 Perché Nullo riesce a fare gli scherzi ai compagni senza farsi scoprire?

7 “In classe scambiava i pennarelli e le penne dei suoi compagni e li spostava da un astuccio all’altro”. La parola in colore è riferita: alle penne. ai pennarelli. ai pennarelli e alle penne.

8 La mamma porta Nullo a fare il bagno nel laghetto perché:

l’acqua era bianca come il latte. i fantasmi che vi si erano gettati erano diventati visibili. chi vi si tuffava usciva con una pelle nuova.

9 Con quali parole potresti sostituire “senza esitare un attimo”, senza cambiare il senso del racconto?

Senza alcuna paura. Fermandosi solo per un momento. Senza fermarsi a pensare.

10 Nullo non era un fantasma. Quale frase te lo fa capire?

COMPRENDO comprendo scrivo comprendere e scrivere

Tutti scappavano per lo spavento, pensando che fosse un fantasma a parlare.

Nullo era stanco di vivere come un fantasma.

Da quel giorno milioni di fantasmi si tuffano nel lago.

1 Continua tu il racconto.

Finalmente Nullo è diventato visibile.

Torna a scuola e pensa

I suoi compagni sono sorpresi perché

Nullo chiede scusa per i dispetti e spiega che

Anche la gente del paese finalmente capisce che

OBIETTIVO Lettura e comprensione: leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni. Scrittura: rielaborare un testo in modo corretto dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale.

riflettere sulla lingua

Nomi, significati e ortografia

1 In questo testo ci sono sei errori ortografici. Sottolineali e riscrivi le parole in modo corretto. Nella grande foresta africana, inprovvisa, era sciesa la notte. Qupa e senza stelle.

Gli animali, sorpresi dal buio, si erano rifugiati nelle loro tane e gli alberi avevano smesso di parlottare tra l’oro. Persino la luna si era trovata un nascondilio nel celo.

2 Nel testo ci sono otto nomi. Sottolineali, riscrivili e per ognuno scrivi se è maschile (m) o femminile (f), singolare (sing) o plurale (plur), comune (com) o proprio (prop).

La paura e la confusione regnavano tra gli animali come tra gli uomini. Una luce accecante spuntò da una caverna. Era tornato Pandemonio: una forza oscura e terribile.

Giancarlo Oliani

3 Dividi in sillabe ogni parola, come nell’esempio. can | cel | lo lampadina orchestra pastore for zatura

4 Per ogni parola, scrivi il contrario. salute sveglio rompere vecchiaia morbida entrare verità ......................................................... felice ................................................................... scuro .................................................................

VALUTAZIONE PARTECIPATA

AUTOVALUTAZIONE

• Come ti sono sembrate queste prove?

• Sei soddisfatto/a di come hai lavorato?

OBIETTIVO: conoscere le convenzioni ortografiche, riconoscere i nomi, riconoscere il significato delle parole.

• Quale prova ti è sembrata più difficile? ........................

• Quale hai affrontato con più serenità?

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: riflettere sulla lingua

e comprendere

LEGGERE BENE

Leggi a voce alta la parte evidenziata dando la giusta intonazione per creare suspense.

Nella grotta con l’orso

A nove anni, mentre giocavo a nascondino con mamma e papà, mi infilai in una buca e dalla buca scivolai in una grotta sotterranea. C’erano pinnacoli e torri merlate, mura ornate di stalattiti, rocce forate sottili come pizzi. Avanzai piano, a tentoni. La debole luce che filtrava dall’alto si spegneva a ogni passo. Ero giunto in una camera rotonda scavata nella pietra chiara. Accesi la torcia che avevo in tasca. Attorno a me si ergevano imponenti stalagmiti. In quella spelonca c’era un silenzio ovattato, che a tratti veniva interrotto dallo scorrere lontano di un rivo d’acqua. Chiusi gli occhi. Per qualche istante provai una sensazione di sonno. Poi ritornai vigile e mi voltai con un brusco movimento: scrutai tra i fori come nello scheletro di un animale preistorico.

Fu allora che sotto una roccia scorsi un’ombra, una grossa massa scura appiattita. Era un orso, un gigantesco orso bruno che dormiva. La mia mamma me lo aveva sempre detto: – Ludino, prima o poi farai una brutta fine.

Da quando avevo tre anni mi propinavano un campionario completo dei più disgustosi incidenti che mi sarebbero potuti capitare: “Sprofonderai nelle sabbie mobili, ti porterà via il fiume, ti spunterà la coda, ti cresceranno i peli tra le dita, sarai rapito da un cannibale, sparirai tra le fauci di un coccodrillo!”.

Finiva che, sin da piccolo, annientato da quelle profezie, ogni volta che giocavo mi facevo male.

A nove anni avevo già rotto il naso, la gamba destra, il braccio sinistro, trentanove piatti e ventisette bicchieri (papà teneva una specie di rendiconto su un taccuino).

Dentro la grotta guardavo l’orso con la mente terrorizzata dalle peggiori fantasie, e intanto udivo in lontananza la voce dei miei genitori che mi cercavano.

– Ludino, Ludino, dove ti sei cacciato? Ti sei fatto male come al solito? – ripetevano. Tacevo e trattenevo il fiato.

Temevo che l’orso potesse svegliarsi e aggredirmi.

Lo vedevo già mentre, furioso per quella sveglia anticipata, mi afferrava con l’intenzione di divorarmi dopo il letargo.

– Ludino, Ludino!

In punta di piedi, timoroso, abbassai la torcia e feci qualche passo indietro in cerca del passaggio che mi avrebbe riportato all’aperto, ma scivolai sulla pietra umida e caddi.

– Ludino, Ludino!

Per fortuna non mi ero fatto nulla, ma la torcia aveva sbattuto contro la roccia con un tonfo sordo.

L’orso si mosse e sbadigliò. Poi aprì gli occhi.

Ero perduto. Feci per scappare, ma la bestia allungò una zampa per immobilizzarmi.

ANALIZZO

An aliz zo

1 Questo è un racconto: A) fantastico. realistico. B) storico. di avventura.

2 Il narratore è interno perché narra in persona.

3 Il protagonista è

4 Quali parti della struttura del testo narrativo sono presenti nel testo?

5 Quale parte manca?

6 La parte che hai letto a voce alta è soprattutto: narrativa. descrittiva. dialogica.

7 L’autrice, per farti immaginare l’ambiente, usa dati: visivi. olfattivi. uditivi. dinamici.

COMPRENDO

comprendo

1 Una spelonca è: una caverna profonda e scura. una caverna con le pitture del Paleolitico. una buca coperta di foglie.

2 Perché i genitori chiedono: “Ti sei fatto male come al solito”? Perché Ludino: era un bambino sfortunato. faceva spesso giochi spericolati. si era fatto male già il giorno prima.

3 La frase: “scrutai tra i fori come nello scheletro di un animale preistorico” fa capire che Ludino: vedeva male perché si era appena svegliato. aveva una grande paura. voleva capire che cosa stava succedendo.

4 “Propinavano un campionario completo” vuol dire che i genitori: mostravano delle fotografie. raccontavano ciò che il bambino aveva fatto. facevano un elenco.

Emanuela Nava, Le teste scambiate, Piemme

comprendere e scrivere

5 Per ogni affermazione, indica V (vero) o F (falso).

• Quando si è perso, il bambino stava giocando nel bosco con gli amici. V F

• La mamma annotava gli incidenti successi al bambino. V F

• Il bambino nella grotta cade. V F

• Il bambino nella grotta si fa male. V F

• Ludino ha con sé una torcia. V F

• Il bambino si addormenta profondamente.

V F

• Quando il bambino entra nella grotta, l’orso dorme. V F

6 Metti in ordine i fatti, numerando.

La pila sbatte contro la roccia. L’orso si sveglia.

L’orso cerca di immobilizzare il bambino. Il bambino vede un orso.

Il bambino si ritrova in una grotta. Il bambino scappando scivola.

Nel testo alcuni fatti non avvengono nella successione in cui sono raccontati.

Nella struttura di un testo si chiama:

• montaggio parallelo il racconto di due fatti che avvengono contemporaneamente;

• flashback il racconto di un fatto avvenuto molto tempo prima della vicenda.

COMPRENDO comprendo scrivo compito non noto

1 Colora in verde i fatti del montaggio parallelo e in blu il flashback.

Il bambino è nella grotta.

I genitori cercano il bambino. Ludino da piccolo si faceva male spesso.

1 Scrivi la conclusione. Ricorda che nel racconto di avventura è importante la suspense.

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: lettura comprensione

Scrittura

OBIETTIVO Lettura e comprensione: leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni. Scrittura: rielaborare un testo in modo corretto dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, rispettando le caratteristiche della tipologia testuale.

riflettere sulla lingua

Il nome e l’aggettivo

1 Per ogni nome, scrivi un alterato e indica se è accrescitivo, diminutivo, dispregiativo, vezzeggiativo.

• pappagallo

• orso

• vento ........................................................................................................ ........................................................................................................

• gatto

2 Per ogni nome, indica se è: concreto (C) o astratto (A).

• leggerezza

• atomo

• libro

• lettura collettivo (coll) o composto (comp).

• orchestra

• equipaggio

• portafoglio

• dopopranzo primitivo (P) o derivato (D).

• tavolata

• tovaglia

• posate

• libreria

3 Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi. Nella grande foresta africana era scesa la notte scura. Una luce accecante spuntò dal fondo della buia caverna, accompagnata da una lugubre risata.

4 Per ogni aggettivo qualificativo, scrivi i comparativi.

Grado positivo

Comparativo di maggioranza minoranza uguaglianza leggero nuove soffici

5 Per ogni aggettivo qualificativo, scrivi i superlativi.

Grado positivo Superlativo relativo assoluto costoso difficili gustosa

6 Sottolinea in rosso gli aggettivi possessivi e in verde i numerali.

• Il mio gatto ha tre macchie bianche sul pelo nero.

• Nella corsa campestre il primo atleta che ha tagliato il traguardo è stato tuo cugino.

• Il quarto gradino di quella scala a pioli è rotto.

OBIETTIVO: riconoscere alcune parti del discorso: il nome e l’aggettivo.

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: riflettere sulla lingua

riassumere

1 Leggi il racconto due volte.

Dick e il leone

1

2

L’imbarcazione navigò per otto giorni, abbandonata alla corrente, senza incidenti. Il paesaggio, dapprima verdeggiante, divenne sempre più arido.

In una calda giornata di luglio, Dick Sand dovette dar prova di estremo sangue freddo. Bisognava rinnovare le provviste, perciò fermò l’imbarcazione e scese a terra.

3 Egli era solo quando vide una piccola antilope, puntò il fucile e sparò.

4

5

Improvvisamente dagli alti cespugli balzò fuori un formidabile cacciatore che senza dubbio reclamava la preda. Si trattava di un leone di straordinarie proporzioni: con un salto era piombato sull’antilope che lo sparo di Dick aveva appena gettato a terra.

Il giovane non ebbe il tempo di infilare una seconda cartuccia nel fucile e rimase immobile sperando di salvarsi. Il leone lo fissava con i suoi occhi lucenti e avidi, e sembrava esitare tra le due prede: se l’antilope non si fosse agitata sotto le sue zampe, Dick sarebbe certo stato perduto.

6

7

Due minuti trascorsero in quel modo. Poi la belva, con un formidabile colpo delle mascelle, sollevò l’antilope e se la portò via.

Dick Sand restò ancora immobile per qualche istante, poi abbandonò il luogo e quando raggiunse i compagni non disse nulla della sua pericolosa avventura.

Jules Verne, Un capitano di quindici anni, Fabbri

2 Leggi con attenzione ogni sequenza, cerca la frase-chiave relativa e numerala.

Un leone con un balzo salta sull’antilope.

Dick Sand raggiunge i suoi compagni.

Il leone fissa Dick Sand e l’antilope.

Una barca naviga in mare per otto giorni.

Dick Sand scende a terra per fare provviste.

Dick Sand spara a un’antilope.

Il leone porta via l’antilope.

3 Per ogni disegno, scrivi il numero corrispondente alla frase-chiave.

OBIETTIVO: mettere in relazione le sequenze narrative con le rispettive frasi-chiave.

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: riassumere

ASCOLTARE

IL BRANO SI TROVA IN GUIDA

Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante. Se riuscirai a immaginare di trovarti nella Baia delle perle giganti, riuscirai a svolgere il lavoro senza alcuna difficoltà.

Capitan Nemo e lo squalo

1 Riordina i fatti, numerando.

Per aiutare Nemo e il pescatore, Ned colpisce con l’arpione lo squalo.

Uno squalo minaccia un pescatore.

Nemo apre e richiude l’ostrica.

Nemo si scaglia contro lo squalo.

Consiglio soccorre il pescatore.

I protagonisti partono per la pesca delle perle.

Il capitano Nemo mostra la perla gigante.

2 Nemo si scaglia contro lo squalo. Quale tra queste azioni Nemo NON fa?

3 Scrivi il nome del personaggio che aiuta il pescatore.

4 Questa scena si trova: nell’introduzione. nello svolgimento. nella conclusione.

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: ascolto

OBIETTIVO: ascoltare un testo letto riconoscendo le informazioni esplicite e l’ordine dei fatti; collocare un fatto nella struttura del testo.

COMPITO NON NOTO

INTELLIGENZA VISIVA

Metti in gioco le tue diverse intelligenze!

1 Per ogni personaggio, scrivi se puoi incontrarlo in un testo realistico, fantastico, di avventura.

2 Quali sono gli elementi che caratterizzano questo personaggio come protagonista di un racconto di avventura?

VALUTAZIONE PARTECIPATA

AUTOVALUTAZIONE

• Come ti sono sembrate queste prove?

• Sei soddisfatto/a di come hai lavorato?

• Quale prova ti è sembrata più difficile?

• Quale hai affrontato con più serenità?

leggere e comprendere

LEGGERE BENE

Usa un cronometro e misura quanto tempo impieghi per leggere il racconto.

Poi, dopo aver completato il lavoro di comprensione e scrittura, leggi di nuovo il testo e misura il tempo che impieghi. Hai impiegato meno tempo? ...................

A cavallo di Codamozza

Il giovane elfo Ombroso stava sorvolando le Terre dell’Ovest, di ritorno da un’importante missione nel Reame degli Elfi del Deserto, ed era molto stanco. Dietro di lui c’era l’ambasciatore Cepheus, seduto nella portantina fissata sul dorso del drago blu Codamozza. ∂

La portantina era stata realizzata per rendere più confortevole il viaggio. A volte gli atterraggi e i decolli del drago potevano risultare un po’ bruschi, ma Ombroso e Codamozza avevano imparato a conoscersi bene. Il cavaliere intuiva che cosa avrebbe fatto il drago prima ancora che muovesse un’ala, mentre Codamozza sapeva quello che gli avrebbe chiesto l’elfo prima che pronunciasse una sola parola.

Quindi Ombroso era sicuro che il volo nella portantina non fosse così terribile.

Tuttavia l’ambasciatore si lagnò di nuovo. – Per tutte le stelle... piano! Non capisco l’entusiasmo del re per i viaggi in volo! – Così siamo molto più veloci – gli fece osservare con pazienza Ombroso.

Il re ci teneva a mostrare di avere un drago al suo servizio, così Ombroso si trovava spesso a scortare Cepheus e altri dignitari da un reame all’altro. Un drago blu addomesticato faceva sempre un certo effetto, e un elfo in grado di dare ordini a un drago blu ne faceva ancora di più.

A Ombroso non dispiaceva viaggiare, anzi, e sapeva bene che non avrebbe mai potuto costringere Codamozza a rimanere a lungo in un solo posto; dopotutto i draghi blu erano per loro natura animali migratori e il loro istinto li guidava in cielo.

Però anche se Ombroso capiva l’importanza del suo compito, in qualche modo sentiva che il suo destino non era quello di essere una Guardia del Re degli Elfi Stellati. Lui era un cavaliere, l’ultimo capace di cavalcare un drago blu: non avrebbe dovuto avere altre responsabilità?

Ombroso sentiva che il Male non si era fermato e che altri pericoli erano in attesa di risorgere dalle ceneri del Reame delle Streghe...

Stria, la perfida Regina delle Streghe, infatti, non era morta.

Bisognava restare all’erta. Lo aveva detto anche Floridiana, la Regina delle Fate. ∂

Occorreva ricostituire l’antico ordine dei Cavalieri della Rosa... e sarebbe stato lui a doverlo fare. Ma come? E quando, se lui era impegnato in tutt’altro genere di missioni?

Tutti erano felici per la pace e la tranquillità ritrovate e dimenticavano il prezzo pagato per riconquistarle e quanto occorresse essere vigili per mantenerle vive.

Avrebbe avuto bisogno di un buon consiglio, ma non c’era nessuno che potesse aiutarlo.

Geronimo Stilton, L’Isola Pietrificata, Piemme

An aliz zo

ANALIZZO

1 Questo testo è: un racconto di avventura. un racconto fantasy. una fiaba.

2 Quali elementi tipici della tipologia testuale che hai indicato ritrovi in questo racconto?

Il momento del passaggio dal mondo reale a un mondo parallelo.

La lotta tra il Bene e il Male.

Personaggi fantastici e personaggi realistici. Luoghi immaginari.

Una missione da realizzare. Momenti di suspense.

COMPRENDO comprendo

1 La portantina è: il bagaglio. un carretto. una particolare sedia.

2 Dove aveva svolto la sua missione Ombroso?

Nel Reame delle Streghe. Nelle Terre dell’Ovest. Nel Reame degli Elfi del Deserto.

3 Perché Ombroso era insoddisfatto?

Perché non gli piaceva viaggiare.

Perché non voleva cavalcare un drago blu.

Perché voleva occuparsi di problemi più importanti.

4 I dignitari sono: persone che hanno incarichi importanti. persone a cui si deve molto rispetto. i figli dei re.

5 Che cosa guidava i draghi blu nei loro voli in cielo?

6 Chi doveva ricostituire l’antico ordine dei Cavalieri della Rosa?

comprendere e scrivere

COMPRENDO comprendo

7 Chi era Cepheus?

8 Chi era Ombroso?

9 Per ogni affermazione, indica V (vero) o F (falso).

• In quel momento il popolo di Ombroso era in guerra contro il Male. V F

• Stria era morta. V F

• Il Reame delle Streghe era il regno del Male. V F

• L’ordine dei Cavalieri della Rosa non esisteva più. V F

• Ombroso sapeva con certezza che cosa doveva fare per distruggere il Male. V F

• I draghi blu erano animali migratori. V F

10 “Tutti erano felici per la pace e la tranquillità ritrovate e dimenticavano il prezzo pagato per riconquistarle e quanto occorresse essere vigili per mantenerle vive”.

• Questa frase vuole far capire che: nel reame stava per scoppiare una guerra. la pace e la tranquillità erano state conquistate con fatica. bisognava pagare molto denaro a Stria.

scrivo

1 Scrivi due sequenze descrittive da inserire dove trovi questi segni: ∂ e ∂

∂ Descrivi il drago Codamozza.

Codamozza

∂ Descrivi la Regina delle Fate. Floridiana

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:

OBIETTIVO Lettura e comprensione: leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni. Scrittura: scrivere sequenze descrittive che completino in modo adeguato il testo letto.

riflettere sulla lingua

Il pronome e il verbo

1 Sottolinea tutti i pronomi.

Virginia ha invitato a cena i suoi amici Cinzia e Tommaso.

Li fa accomodare in cucina.

– Io ho comprato per voi la pizza.

Cinzia risponde: – Ma a noi non piace la pizza con le verdure.

Virginia li tranquillizza: – Allora la rimetto nel freezer. Preferite questa?

2 In questo testo i pronomi sono: 6. 7. 8.

3 “Io” è un pronome personale con funzione di: soggetto. complemento.

4 In questo testo i pronomi personali “voi” e “noi” hanno funzione di: soggetto. complemento.

5 “Questa” è un pronome: dimostrativo. personale. indefinito.

6 Sottolinea tutti i verbi.

Lo scuolabus si fermò davanti al cancelletto azzurro. Gio e Roby scesero, raggiunsero il giardino e salutarono l’autista con la mano.

Roby suonò il campanello. Niente.

Gio afferrò la maniglia della porta.

Roby e Gio entrarono. Guardarono in tutte le stanze. Uscirono ancora in giardino, cercarono.

Ma del papà nessuna traccia.

Mariagrazia Bertarini

7 In questo testo i verbi sono: 10. 11. 12.

8 I verbi sono tutti al tempo: imperfetto. passato remoto. passato prossimo.

VALUTAZIONE PARTECIPATA

AUTOVALUTAZIONE

• Come ti sono sembrate queste prove?

• Sei soddisfatto/a di come hai lavorato?

OBIETTIVO: riconoscere alcune parti del discorso: il pronome e il verbo.

• Quale prova ti è sembrata più difficile?

• Quale hai affrontato con più serenità?

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: riflettere sulla lingua

LEGGERE BENE

leggere e comprendere

Per colpa di una penna

Pelle è arrabbiato, è talmente arrabbiato che ha deciso di andarsene via di casa. Non si può restare in una famiglia che ti tratta così. È successo stamattina, quando il papà doveva andare in ufficio e non trovava la sua penna.

– Pelle, hai preso un’altra volta la mia penna? – gli ha chiesto afferrandolo forte per un braccio.

Pelle ha preso in prestito la penna del papà un sacco di volte.

Ma oggi no. Oggi la penna era rimasta nella tasca del vestito marrone nel guardaroba. Pelle era del tutto innocente. Ma il papà gli ha stretto il braccio fortissimo! E la mamma... lei ha dato ragione al papà, naturalmente! Basta, questa storia deve finire!

Pelle vuole andarsene via. Ma dove? Potrebbe andare per mare, certo che potrebbe.

Pelle però vorrebbe andare un po’ più vicino, in modo da vedere quando la mamma e il papà piangeranno per lui.

Alla fine decide di trasferirsi a Komfusenbo: è la piccola casetta rossa giù in cortile, che un tempo era un gabinetto.

Sì, si trasferirà lì a Komfusenbo. Pelle comincia subito a preparare i bagagli...

Dopodiché fa un giro in cucina perché la mamma veda che lui se ne sta andando.

– Pelle, piccolo mio, che ti succede? Dove stai andando?

– Mi trasferisco – dice Pelle.

– E dove? – chiede la mamma.

– A Komfusenbo.

– Pelle – dice la mamma con quella sua bella voce vellutata. – Pelle, che cosa facciamo con i tuoi regali di Natale? Te li mandiamo giù a Komfusenbo o vieni su tu a prenderli?

– Potete procurarvi un altro bambino – dice Pelle con voce incrinata. – Mai e poi mai! – risponde la mamma. – O Pelle o nessun altro. Lavora con un compagno o una compagna: leggete con intonazione il dialogo tra la mamma e il bambino.

– Non voglio nessun regalo – taglia corto Pelle.

– Oh, Pelle, che Natale triste sarà – dice la mamma. – Senza Pelle che accende l’albero...

È solo a Pelle, solo, solo a Pelle che vogliamo così tremendamente bene. – Ah, sì? – dice Pelle con voce ancora più incrinata.

– Io e il papà staremo qui a piangere tutta la sera della vigilia. Non accenderemo neanche l’albero. Oh, quanto piangeremo! Pelle appoggia la testa contro la porta della cucina e scoppia a piangere anche lui.

Un pianto disperato, forte, penetrante, terribile. Perché gli dispiace tanto, per la mamma e per il papà. E quando la mamma lo abbraccia, lui le affonda il viso nell’incavo del collo e piange ancora di più, bagnandola tutta.

– Vi perdono – mormora Pelle tra i singhiozzi.

– Grazie, Pelle. Sei proprio buono – dice la mamma. Molte, molte ore dopo il papà torna dall’ufficio e appena entrato dalla porta chiama come sempre: – Dov’è il mio piccolo Pelle?

– Qui – grida Pelle gettandosi tra le sue braccia.

Astrid Lindgren, Peter Petra, Iperborea

An aliz zo

ANALIZZO

1 Questo è un testo realistico perché l’autrice racconta un fatto: realmente accaduto. che potrebbe accadere nella realtà.

2 Chi è il protagonista?

3 In quale periodo dell’anno si svolge la vicenda?

4 In quale luogo si svolge la vicenda?

5 Il narratore è interno o esterno?

COMPRENDO comprendo

1 Perché Pelle vuole andare via di casa?

Perché ha sottratto di nascosto la penna del papà.

Perché si sente non capito.

Perché è convinto che i suoi genitori non gli vogliano bene.

2 Quali eventi hanno fatto arrabbiare Pelle? Indica con più X. Il papà gli ha stretto il braccio. Pelle si sente colpevole. Il papà lo ha accusato ingiustamente. La mamma ha dato ragione al papà.

3 Pelle “vorrebbe andare un po’ più vicino” a che cosa? Alla sua casa. Al mare. A Komfusenbo.

4 A che cosa fa pensare la parola “Komfusenbo”?

A un luogo: scuro e misterioso. con tanti oggetti in disordine. in cui ci si rifugia per pensare.

5 La mamma dice: “Io e il papà staremo qui a piangere tutta la sera della vigilia. Non accenderemo neanche l’albero. Oh, quanto piangeremo!”. Lo dice perché: sa che Pelle se ne andrà via e loro saranno tristi. vuole far capire al bambino che gli vogliono bene. dice una bugia.

6 Dov’era la penna che il papà non trovava?

7 Che cos’è Komfusenbo?

8 Perché Pelle si mette a piangere?

9 Perché Pelle fa un giro in cucina?

COMPRENDO comprendo scrivo comprendere e scrivere

1 Scrivi la pagina di diario che potrebbe scrivere Pelle prima di preparare i bagagli, per raccontare che cosa gli è successo. Inizia così:

20 dicembre

Caro diario, sono davvero arrabbiato con mamma e papà.

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: lettura comprensione Scrittura

OBIETTIVO Lettura e comprensione: leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni. Scrittura: rielaborare un testo in modo corretto dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, trasformandolo in una diversa tipologia testuale (diario).

riflettere sulla lingua

Il verbo e la frase

1 Leggi e rispondi.

Pietro prese alcuni pasticcini dal vassoio rosso e da quello blu. Li mise su un tovagliolo.

• Quanti nomi ci sono in queste frasi?

• Quanti aggettivi? Scrivili:

• Quante preposizioni? Scrivile:

• Quanti articoli?

• Quanti pronomi? ................ Scrivili: ............................................................................................................................... ............................................

2 Indica con una x il tempo di ogni verbo. Poi rispondi.

PRESENTE PASSATO PROSSIMO IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMO PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTO FUTURO SEMPLICE FUTURO ANTERIORE

rido aveva salutato saranno andati nacque

• Qual è il modo in cui queste forme verbali sono coniugate?

3 Dividi in sintagmi utilizzando barre colorate.

Pietro prese alcuni pasticcini dal vassoio rosso.

4 Ora fai l’analisi logica.

• Pietro: soggetto. complemento oggetto.

• Prese: predicato nominale. predicato verbale.

• Alcuni pasticcini: complemento oggetto. complemento indiretto.

• Dal vassoio rosso: complemento oggetto. complemento indiretto.

5 Quale non è una frase?

Sono partito ieri. Domani per Napoli.

Partirò.

OBIETTIVO: riconoscere le caratteristiche grammaticali del verbo e la funzione logica degli argomenti e dei sintagmi in una frase.

compito non noto

1 “Domani Andrea comprerà il computer”.

• Quale tra queste frasi ha la stessa struttura? Ieri Felicia ha rotto un vaso.

Domani Giulio partirà per Roma.

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: riflettere sulla lingua

1

Leggi il racconto due volte.

Vorrei un aumento

2

3

4

5

6 – Ti va bene che non ti licenzio – disse. riassumere

Quando ero piccolo, mamma e papà cominciarono a dare la paghetta a me e a Megan, mia sorella maggiore. Tipo tre euro la settimana, niente di che, ma abbastanza per una merendina, una bibita o una fetta di pizza ogni tanto quando Megan mi portava in centro.

In cambio dovevamo fare una sola cosa: vivere.

Ma quando siamo cresciuti, i miei genitori – soprattutto la mamma –si aspettavano qualcosa di più. Robetta, certo. Spazzolarmi i denti per un minuto buono, metter via i vestiti (va bene, appallottolarli e schiacciarli in un cassetto, bastava che la mamma non se ne accorgesse), dar da mangiare al cane, quelle cose lì.

Megan, la cui unica imperfezione era di essere perfetta, affrontò le nuove responsabilità senza lamentarsi neanche un po’.

Io invece volevo chiedere un aumento. Avevo, credo, sette anni, quando finalmente trovai il coraggio di affrontare la questione.

– Mamma – dissi un giorno mentre facevo finta di piegare un paio di calzini. – Non possiamo passare a dieci euro la settimana? Guarda quanto lavoro abbiamo, adesso.

Lei mi guardò. – Che cosa te ne fai di dieci euro la settimana?

– Potrei farci un sacco di cose, con dieci euro – risposi. – Tipo portare fuori a cena te e papà.

Ero sveglio per avere sette anni, eh?

La mamma rise, poi mi tolse di mano i calzini e aprì il cassetto per metterli via.

– Aspetta! – gridai. Ma era troppo tardi. Lei abbassò gli occhi sulla zona di guerra dei vestiti spiegazzati. Si accorse che non erano in ordine.

Tommy Greenwald, La guida di Charlie Joe per fare soldi, Nord-Sud Edizioni

1 Leggi una sequenza per volta e per ognuna indica con X la frase-chiave adatta.

La mamma e il papà di Megan e del protagonista davano ai figli una paghetta ogni settimana.

Con la paghetta dei genitori Megan e il protagonista compravano una merendina.

Il protagonista cresce e i genitori gli chiedono di svolgere qualche lavoretto.

La mamma chiede al protagonista di mettere via i vestiti.

Megan è perfetta.

Megan non si lamenta delle responsabilità.

Il protagonista propone di portare fuori a cena mamma e papà.

Il protagonista chiede alla mamma un aumento della paghetta.

La mamma sorride e toglie di mano i calzini al protagonista.

La mamma apre il cassetto e si accorge che i vestiti non sono in ordine.

La mamma dice una battuta spiritosa.

La mamma dice una battuta severa.

2 Qual è la frase-chiave non indispensabile per capire la trama? Cancellala.

3 Scrivi le frasi-chiave che hai scelto, eliminando quella non indispensabile. Collegale poi con le parole-legame (connettivi logici e temporali).

OBIETTIVO: individuare la frase-chiave di ogni sequenza della trama di un racconto; scrivere il riassunto collegando le frasi-chiave.

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: riassumere

ASCOLTARE

Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante. Sicuramente avrai imparato a prestare attenzione e a cogliere ciò che è importante per comprendere.

Qual è la realtà?

1 Scrivi se il disegno si riferisce alla maestra o al maestro.

2 Che cosa consiglia l’oculista agli insegnanti?

Pensare alle poesie.

Usare la fantasia.

Ricordare la loro infanzia.

3 Quale dubbio viene alla maestra? .................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................

4 Perché la maestra e il maestro entrano a scuola contenti? .......................................................................................................

VALUTAZIONE PARTECIPATA

AUTOVALUTAZIONE

• Come ti sono sembrate queste prove?

• Sei soddisfatto/a di come hai lavorato?

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:

ascolto

• Quale prova ti è sembrata più difficile? ........................

• Quale hai affrontato con più serenità?

OBIETTIVO: ascoltare un testo letto cogliendo le informazioni esplicite e implicite: saperle attribuire ai diversi personaggi e situazioni.

Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio

Responsabile di progetto: Sarah Farina

Redazione: Annalisa Pomilio

Responsabile di produzione: Francesco Capitano

Progetto grafico e impaginazione: Elisabetta Giovannini

Supervisione grafica: Carmen Fragnelli

Illustrazioni: Giulia Quagli

Copertina: Carmen Fragnelli, Elisabetta Giovannini

Illustrazione di copertina: Manuela Leporesi

Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 25.83.079.0

Per esigenze didattiche i testi sono stati quasi tutti ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla legge per eventuali e non volute omissioni o errori di attribuzione.

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EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione. Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.

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ISBN per l’adozione: 978-88-468-4524-5

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