La Geografia è la scienza che studia e descrive il pianeta e le sue trasformazioni. Il termine “geografia” deriva dalle parole greche geo (terra) e grafia (descrizione).
La Geografia non solo descrive i luoghi, ma studia anche il rapporto tra le caratteristiche di un determinato ambiente naturale, le attività e la cultura delle persone che lo abitano.
Chi studia il territorio
Il geografo e la geografa studiano e descrivono il territorio.
Le discipline che supportano il loro lavoro sono:
• la cartografia (realizzazione di carte geografiche);
• la geologia (analisi dei terreni e delle rocce);
• la meteorologia (studio dei fenomeni atmosferici e del clima);
• la botanica (studio della flora);
• la zoologia (studio della fauna);
• la demografia (studio dei dati relativi alla popolazione).
Che cosa studia la Geografia
La Geografia studia:
• gli ambienti naturali;
• gli ambienti antropici;
• le attività e le abitudini delle persone che vivono in un territorio.
Come si conosce e descrive un territorio
Per conoscere e descrivere un territorio le geografe e i geografi seguono un preciso metodo:
• osservano il paesaggio;
• lo collocano in uno spazio geografico;
• raccolgono le informazioni;
• trovano le relazioni tra ambiente, clima e persone;
• rielaborano e interpretano i dati.
GEOGRAFIA
CHE COSA E COME STUDIERAI QUEST’ANNO
Quest’anno studierai come si conosce un territorio e esplorerai i principali ambienti geografici dell’Italia, nei loro differenti aspetti.
La rappresentazione del territorio
Il territorio viene rappresentato attraverso carte geografiche di diverso tipo. Studierai:
• come sono fatte le carte geografiche;
• quali informazioni ti danno;
• come si leggono.
Il clima
Il clima è strettamente legato al territorio e influenza la vita sul territorio stesso. Studierai:
• i fattori che influenzano il clima;
• le differenti zone climatiche.
Le attività umane
Il lavoro e le abitudini di vita
delle persone sono determinati dal territorio geografico. Studierai:
• i diversi settori del lavoro;
• le attività collegate al territorio.
Gli ambienti dell’Italia
In Italia ci sono molti e differenti ambienti. Studierai:
• gli ambienti di terra (montagna, collina, pianura), cioè l’orografia;
• gli ambienti di acqua (mari, fiumi, laghi), cioè l’idrografia.
etodo studio M di
Studiare vuol dire trovare il modo per ricordare le informazioni principali di un argomento ed esporle.
Non è facile, ma noi ti aiuteremo suggerendoti un metodo
A colpo d‘occhio racchiude l’idea principale dell’argomento. Leggilo sempre. Troverai i testi divisi in paragrafi.
I PUNTI CHIAVE ti evidenziano l’idea principale di ciascun paragrafo.
Le PAROLE CHIAVE , invece, ti aiutano a orientarti “a colpo d’occhio” nel testo.
Per ricordare le INFORMAZIONI e imparare a ESPORRE troverai esercizi diversi che ti aiuteranno a costruire il tuo metodo di studio.
Potrai esercitare la tua INTELLIGENZA
VISIVA attraverso:
IMMAGINI DEL TERRITORIO
CARTE GEOGRAFICHE
Parole per... di CRISTINA DELL’ACQUA
CONOSCERE
L’ambiente è la nostra casa. È tutto ciò che ci circonda e dove viviamo insieme a persone, animali e piante. Anche l’aria, l’acqua, la luce sono il nostro ambiente. Crediamo spesso che sia al nostro servizio, ma non è così: l’ambiente in cui viviamo va protetto. La maestra Margherita, che hai conosciuto nel volume di Storia, ci racconta un mito interessante. Ascoltiamola!
Il DEMETRA bosco
Un giorno il giovane principe Erisìttone abbatte uno splendido pioppo alto fino al cielo. L’albero si trova in un bosco sacro a Demetra, la dea che fa crescere il grano, offre agli esseri umani il cibo e alterna le stagioni in modo equilibrato.
Il grido di dolore della pianta arriva fino alla dea Demetra, che si infuria. Gli antichi Greci, infatti, pensano che ci siano delle zone, sacre e protette, in cui la presenza degli dèi o di una potenza superiore si manifesti con più forza.
Alcuni cercano di fermare Erisìttone, ma il giovane non sente ragioni: ha bisogno di legna per costruire una casa e poter offrire banchetti abbondanti e lussuosi ai suoi amici.
Erisìttone pagherà cara la sua arroganza.
Su di lui si abbatte Nemesi, la dea della vendetta, che non dimenticherà la sua mancanza di rispetto.
E così, visto che Erisìttone non si è preoccupato di rispettare una risorsa sacra e preziosa come quella di un bosco, dovrà patire in eterno una fame impossibile da placare: più mangerà e più avrà fame.
Poi la maestra Margherita aggiunge: – In effetti, anche noi, uomini e donne di oggi, abbiamo una fame insaziabile che spesso ci fa dimenticare che la natura e il territorio sono sacri: noi abbiamo un ruolo fondamentale nell’impatto con l’ambiente e nella sua salvaguardia.
classe, trova almeno un vocabolo italiano che contenga la parola oikìa, “eco” (che in greco antico significa “casa, luogo degli affetti e dei sentimenti”), e rifletti per vedere se ha un legame con l’ambiente.
Sapete chi è Atlante? È un gigante della mitologia che regge il mondo sulle spalle. E anche noi, come lui, dobbiamo sostenere il nostro mondo e prendercene cura. In fondo, scriviamo “ambiente” ma leggiamo “casa”.
Parole per...
di CRISTINA DELL’ACQUA CONOSCERE
Conoscere e rappresentare il territorio
Il territorio
Di un territorio si possono conoscere gli aspetti naturali (morfologia), il clima, gli aspetti antropici e le attività umane. Questi aspetti sono strettamente legati tra loro.
Il territorio, il clima, le attività umane possono essere rappresentate attraverso le carte geografiche
Il reticolo geografico
La Terra può essere rappresentata sul mappamondo o sul planisfero. Entrambi riportano il reticolo geografico, che divide la Terra in settori e permette di individuare con estrema precisione la posizione di un qualsiasi punto sulla superficie terrestre.
Sulla Terra ci sono grandi fasce climatiche.
Sapere qual è il clima di una zona permette di conoscere la flora, la fauna e le coltivazioni di quel territorio. Il clima è importante perché influenza gli insediamenti umani.
Il lavoro e la popolazione
Per conoscere bene un territorio è indispensabile considerare anche la sua economia, cioè le attività che svolgono i suoi abitanti. Il clima e la possibilità di svolgere attività diverse influenzano anche la demografia, cioè il numero di persone che vivono su un territorio.
Il clima
IL RETICOLO GEOGRAFICO
Meridiano di Greenwich
Equatore Mappamondo.
Emisfero boreale
A colpo d‘occhio
I geografi e le geografe, per indicare con precisione i diversi luoghi sulla Terra, hanno immaginato di avvolgerla in una rete.
Fin dall’antichità i sapiens rappresentavano sulle pareti delle rocce i territori che avevano imparato a conoscere. Con il passare dei secoli le rappresentazioni sono diventate sempre più precise.
La Terra ha forma sferica, per cui la sua rappresentazione più fedele è il mappamondo (o globo).
Il mappamondo, però, non offre una visione d’insieme del nostro pianeta. Per questo i cartografi e le cartografe riproducono tutta la superficie terrestre su una superficie piana attraverso il planisfero.
Sia sul mappamondo sia sul planisfero viene tracciato il reticolo geografico, una rete immaginaria formata da linee orizzontali e verticali che avvolge la Terra. Il reticolo geografico permette di rilevare l’esatta posizione di un punto sul mappamondo, sul planisfero, ma anche sulle carte geografiche.
I meridiani sono le linee verticali che vanno dal Polo Nord al Polo Sud e dividono la Terra in tanti spicchi.
Il meridiano fondamentale è quello di Greenwich, una località vicino a Londra, sede di un osservatorio astronomico. È detto il meridiano 0. A partire dal meridiano 0 si contano 180 meridiani verso est e 180 verso ovest.
Meridiano Parallelo
Emisfero australe
I paralleli sono circonferenze immaginarie parallele all’Equatore: 90 verso il Polo Nord e 90 verso il Polo Sud. Hanno lunghezze differenti a seconda della loro posizione. Diventano sempre più piccoli fino a essere un punto. L’Equatore è il cerchio massimo che divide la Terra in due emisferi: quello boreale a nord, quello australe a sud. L’Equatore, lungo 40 076 km, è il parallelo 0.
Latitudine e longitudine
Grazie al reticolo geografico, ogni punto sulla superficie terrestre può essere identificato esattamente attraverso una coppia di coordinate: la latitudine e la longitudine.
Latitudine
La latitudine è la distanza di un punto dall’Equatore. Si misura in gradi e frazioni di grado, da 0° a 90°, Nord oppure Sud.
Longitudine
La longitudine è la distanza di un punto dal meridiano di Greenwich. Si misura in gradi e frazioni di grado, da 0° a 180°, Est oppure Ovest.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Mappamondo e planisfero
2. Reticolo geografico
3. Meridiani
4. Paralleli
5. Latitudine e longitudine
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Utilizza le parti sottolineate per rispondere con parole tue a queste domande.
• Che cos’è il mappamondo?
• Che cos’è il planisfero?
• Che cos’è il reticolo geografico?
• Che cosa sono i meridiani?
• Che cosa sono i paralleli?
• Che cos’è la longitudine?
• Che cos’è la latitudine?
• Che cosa vuol dire dare le coordinate di un punto?
S
trategia
Prima di mettere in atto le indicazioni del metodo di studio è importante COMPRENDERE BENE
IL TESTO. Perciò LEGGILO con calma almeno DUE VOLTE.
Greenwich.
Meridiano di
A colpo d‘occhio
Le carte geografiche rappresentano differenti aspetti del territorio: la morfologia, la suddivisione politica del territorio, il clima, le attività…
Vocabolario
Approssimato: che non riporta una misura esatta, ma una misura che si avvicina a quella reale.
LE CARTE GEOGRAFICHE
Poiché non è possibile rappresentare con una sola carta geografica tutti gli elementi che ci sono su un territorio, i cartografi e le cartografe hanno realizzato diversi tipi di carte che si differenziano tra loro in base alle informazioni che forniscono.
Le carte possono essere: fisiche, politiche, fisico-politiche o tematiche.
Lo scopo è quello di dare una rappresentazione del territorio che sia la più fedele possibile alla realtà.
Per realizzare una carta geografica occorre rappresentare un territorio visto dall’alto. In questo modo è possibile osservare una porzione di territorio più vasta.
La carta geografica è:
• ridotta, perché lo spazio deve essere ridimensionato pur rispettando le proporzioni tra i vari elementi;
• approssimata, perché deve rappresentare una superficie curva su una superficie piana (foglio);
• simbolica, perché si usano simboli convenzionali al posto degli elementi reali; il significato dei simboli è riportato nella legenda, affinché essi possano essere letti in modo corretto.
• solitamente orientata con il Nord in alto, perché sia di più facile lettura.
Carta fisica della Liguria.
I punti cardinali
Per leggere una carta geografica è importante sapersi orientare su di essa. I punti cardinali sono i punti di riferimento universali sia nella realtà sia sulle carte geografiche.
I punti cardinali sono quattro:
• Est (o oriente o levante), il punto in cui sorge il Sole ogni mattina;
• Ovest (o occidente o ponente), il punto in cui il Sole tramonta;
• Sud (o mezzogiorno) indica la posizione del Sole a mezzogiorno;
• Nord (o mezzanotte) è la direzione opposta al Sud.
PUNTI CHIAVE
1. Diversi tipi di carte
2. Le caratteristiche delle carte geografiche
3. I punti cardinali
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Utilizza le parti sottolineate per rispondere con parole tue a queste domande.
• In base a che cosa si differenziano le carte geografiche?
• Perché una carta geografica è: ridotta/approssimata /simbolica?
• Verso dove sono orientate le carte geografiche?
• Che cosa e quali sono i punti cardinali? trategia S
La SOTTOLINEATURA aiuta a evidenziare le INFORMAZIONI
PRINCIPALI.
La bussola è uno strumento il cui ago calamitato indica sempre il Nord. Deve il suo nome alla scatola in cui veniva custodita nei velieri, fatta con il legno di bosso.
Nord
Sud
Ovest
Est
Carta fisica del Lazio.
Carta politica del Lazio.
Carta tematica del Lazio.
DIVERSI TIPI DI CARTE
A colpo d‘occhio
Le carte geografiche rappresentano diversi elementi del territorio
Lo scopo delle carte fisiche è quello di rappresentare gli elementi naturali di un territorio: monti, mari, fiumi… Le carte fisiche utilizzano i colori. Il marrone e le sue sfumature ci dicono immediatamente che siamo in presenza di una zona montuosa. Più il marrone è scuro, più la montagna è alta. Man mano che il marrone diventa più chiaro e arriva a essere giallo, significa che la montagna è più bassa fino a diventare collina. Il verde indica la pianura.
Le carte politiche rappresentano il territorio dal punto di vista antropico, cioè mettono in evidenza l’intervento dell’essere umano. Usando simboli e colori, indicano i confini, gli Stati, le regioni di uno Stato, le città.
Le carte tematiche rappresentano con colori o simboli un “tema” relativo a una particolare zona geografica. Ad esempio, possono mettere in evidenza il clima, la produzione agricola o industriale, la presenza di parchi naturali.
Vocabolario
Antropico: tutto ciò che riguarda l’intervento dell’essere umano.
Grafici e tabelle
I geografi e le geografe usano anche grafici e tabelle per comunicare vari dati del territorio, soprattutto quelli relativi ad argomenti che devono essere misurati. Per esempio, la morfologia del territorio italiano può essere rappresentata in vari modi.
La carta fisica
Mostra dove sono dislocate montagne, colline, pianure. Ci fa però solo intuire quali siano le proporzioni tra un tipo di territorio e un altro.
I grafici
L’areogramma e il diagramma a barre forniscono l’esatta proporzione per confrontare i dati.
Areogramma
Le tabelle
Contengono
numeri precisi, ma non rendono visibilmente chiara la proporzione tra essi e non permettono di localizzare i territori.
Diagramma a barre
Superficie montuosa 106275 km2
Superficie collinare 125790 km2
Superficie
Superficie
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Differenti tipi di carte geografiche
2. I grafici e le tabelle
RICAVO INFORMAZIONI ED ESPONGO
Rispondi a voce.
• Quali elementi rappresenta una carta fisica?
• Come li rappresenta?
• Quali elementi rappresenta una carta politica?
• Quali elementi rappresenta una carta tematica?
• A che cosa servono le tabelle e i grafici in Geografia?
Collega le risposte per esporre in modo completo ciò che hai studiato.
trategia S
Le CARTE GEOGRAFICHE specifiche e i GRAFICI sono fondamentali per VISUALIZZARE e quindi MEMORIZZARE meglio le informazioni.
LA RIDUZIONE IN SCALA
A colpo d‘occhio
Gli elementi rappresentati sulla carta geografica devono essere rimpiccioliti in proporzione
Per conoscere le reali distanze su una carta geografica occorre saper “leggere” la scala di riduzione.
Su una carta geografica il territorio deve essere notevolmente ridotto. Il cartografo e la cartografa riducono tutte le dimensioni allo stesso modo per mantenere le proporzioni attraverso la riduzione in scala. La scala indica quante volte le misure reali sono state ridotte.
La scala di riduzione è sempre indicata sulle carte e può essere in forma numerica o in forma grafica.
La scala numerica è espressa dal rapporto tra due numeri, ad esempio 1 : 25 000 (si legge 1 a 25 000). In questo caso, 1 cm della carta geografica corrisponde a 25 000 cm (250 m) nella realtà.
Se vuoi sapere qual è la distanza fra due elementi su una carta geografica, misura la loro distanza con un righello. Poi moltiplica il numero che hai ottenuto per quello indicato dalla scala numerica, ad esempio 25 000.
Nella scala grafica trovi un segmento suddiviso in parti uguali e sopra c’è scritto quanto vale nella realtà quella parte. Ad esempio:
0 100 m 200 m 300 m
Il cartografo e la cartografa scelgono quale scala di riduzione applicare alla carta in base a ciò che devono rappresentare. Le carte sono distinte in base alla loro scala di riduzione.
Mappa o pianta
Rappresenta una piccola parte di territorio: un quartiere, un bosco…
Scala: fino a 1: 10 000.
Carta topografica
Rappresenta un territorio ampio: una grande città o una provincia.
Scala: fino a 1: 100 000.
Carta geografica
Rappresenta un territorio molto grande, come uno Stato, un continente.
Scala: oltre 1: 100 000.
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PUNTI CHIAVE
1. Riduzione in scala
2. Scala numerica
3. Scala grafica
4. Carte in base alla scala
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Che cosa si intende con l’espressione “riduzione in scala”?
• Quali tipi di scale di riduzione ci sono?
• Qual è la differenza tra loro?
• Come si definiscono le carte in base alla scala di riduzione? Esponi le tue conoscenze seguendo questo schema.
• Ridurre in scala vuol dire…
• La scala di riduzione può essere in forma… o in forma…
• Le carte, in base alla scala, si definiscono…
trategia S
L’uso dei colori nelle sottolineature aiuta
per imparare
GLI STRUMENTI PER RAPPRESENTARE
IL TERRITORIO
Le carte geografiche sono sempre state uno strumento importante per rappresentare il territorio.
Oggi gli strumenti tecnologici, sempre più raffinati, rendono la cartografia ancora più accurata e precisa.
Fotografie
Le fotografie servono a riprendere immagini di un territorio e consentirne lo studio accurato.
Attraverso le moderne apparecchiature fotografiche si possono confrontare i cambiamenti di un territorio avvenute nel tempo sia per cause naturali sia per l’intervento umano.
Satelliti artificiali
satelliti artificiali in orbita intorno alla Terra hanno a bordo complesse apparecchiature in grado di inviare sulla Terra dati riguardanti la conformazione del nostro pianeta. Questi dati vengono elaborati per mezzo di speciali computer e trasformati in immagini di vastissime aree della superficie del globo.
GLI STRUMENTI
PER ORIENTARSI
L’orientamento è l’insieme delle tecniche che permettono di conoscere la propria posizione in un territorio. La parola “orientarsi” significa letteralmente “cercare l’oriente”, cioè il punto in cui sorge il Sole.
Nell’antichità i sapiens si orientavano cercando il Sole. Di notte erano le stelle che avevano questa funzione.
Oggi il Sole e le stelle sono ancora lì a indicarci la strada, ma è molto più facile, preciso e rapido utilizzare i nuovi strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione.
Il G.P.S.
Chi non ha mai sentito parlare di G.P.S., cioè Global Positioning System (Sistema di posizionamento globale)?
Questo strumento calcola le coordinate geografiche di un punto sulla superficie terrestre e poi “quasi magicamente” queste appaiono sulle mappe digitali di tablet, computer, smartphone e addirittura orologi.
In questo modo è più facile muoversi tra le vie di una città sconosciuta o nei sentieri dei percorsi in ambienti naturali.
Ma le situazioni in cui davvero è indispensabile il G.P.S. sono sulle navi e sugli aerei, quando si deve mantenere una rotta per giungere con certezza a destinazione.
Google Maps
Google Maps ti permette di “vedere” ciò che studi sulle pagine del tuo libro. È una raccolta di carte geografiche da tutto il mondo e di foto fatte dal satellite.
Con Street view, che significa “vista della strada”, puoi idealmente camminare in qualsiasi strada e ammirare i luoghi intorno a te!
Sono ridotte utilizzando la scala di COME SONO FATTE
In base alla scala di riduzione, possono essere: mappe o piante, carta topografiche, carte
In base alle informazioni, possono essere: fisiche, , tematiche.
IL RETICOLO GEOGRAFICO
È formato da .......................................................... e paralleli. Serve a determinare la e la longitudine di un luogo.
LE TABELLE E I GRAFICI
Servono per visualizzare i in modo semplice e chiaro.
Peer teaching
Puoi utilizzare la mappa per ripetere con un compagno o una compagna quello che hai imparato.
IL CLIMA
A colpo d‘occhio
Sulla Terra esistono moltissimi ambienti diversi tra loro. Ciò dipende dalla morfologia del territorio e dal clima, che si influenzano a vicenda.
Il clima è l’insieme delle condizioni atmosferiche che si verificano in un determinato territorio e che riguardano periodi lunghi, anche diversi anni.
Il tempo atmosferico è l’insieme delle variazioni delle condizioni atmosferiche di una località in un periodo breve. È studiato dalle meteorologhe e dai meteorologi, che raccolgono i dati ed elaborano le previsioni del tempo.
Gli elementi del clima
Il clima di un luogo è caratterizzato da diversi elementi:
• la temperatura, che varia non solo durante tutto l’arco dell’anno, ma anche nel breve tempo di una giornata;
• l’umidità, che è la quantità di vapore acqueo presente dall’atmosfera; dipende dalla presenza dell’acqua e dalla temperatura;
• le precipitazioni atmosferiche, cioè pioggia, neve, grandine…;
• la pressione atmosferica, che è bassa con il brutto tempo, alta con il tempo sereno;
• i venti.
I fattori del clima
A che cosa è dovuta la varietà di climi presenti sulla Terra? Perché al Polo Nord fa molto freddo e vicino all’Equatore fa molto caldo?
È questione di clima e dei fattori che lo determinano. Il clima è determinato da tre fattori fondamentali: la latitudine, l’altitudine e la distanza dal mare.
La latitudine, cioè la distanza di un punto dall’Equatore, è l’elemento più importante. Più ci si allontana dall’Equatore, più la temperatura si abbassa, fino ad arrivare ai freddi intensi delle zone polari.
L’altitudine è l’altezza di un luogo a partire dal livello del mare. Più si sale, più la temperatura si abbassa; sulle cime delle montagne più alte ci sono, infatti, ghiacciai e nevai perenni.
La distanza dal mare è un altro fattore importante, perché il mare immagazzina il calore durante i mesi caldi e lo restituisce lentamente durante i mesi freddi. Mitiga così il clima delle zone costiere.
Un altro fattore che determina il clima di un luogo è l’eccessiva antropizzazione. Le attività umane modificano in modo profondo l’ambiente naturale e il clima ne risente pesantemente. Perciò assistiamo sempre più di frequente a grandi sconvolgimenti climatici.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Clima e tempo atmosferico
2. Gli elementi che caratterizzano il clima
3. I fattori che determinano il clima
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Rispondi a voce.
• Che cosa sono il clima e il tempo atmosferico?
• Quali elementi caratterizzano il clima?
• Quali fattori determinano il clima?
Esponi le tue conoscenze facendo attenzione a:
• definire bene che cos’è il clima;
• differenziare gli elementi che lo caratterizzano da quelli che lo determinano.
trategia S
Le domande AIUTANO
A INDIVIDUARE le informazioni principali.
IL CLIMA NEL MONDO
A colpo d‘occhio
Sulla Terra il clima varia da zona a zona. A causa degli sconvolgimenti climatici, però, le caratteristiche delle diverse zone climatiche stanno cambiando.
Sulla Terra la latitudine determina le zone climatiche. Per questo si possono distinguere cinque grandi fasce climatiche.
Sono chiamate “fasce” perché, come un nastro, girano tutt’intorno alla sfera terrestre. Queste zone sono: • due fredde A • due temperate B • una calda C
All’interno di ciascuna fascia climatica, il clima non è uniforme perché è influenzato anche dalle precipitazioni e dall’umidità dell’aria.
Alcune zone climatiche non sono adatte agli insediamenti umani, per esempio dove vi sono solo ghiacci e la temperatura a 50° sotto zero o nei caldissimi deserti in cui non ci sono né acqua né vegetazione.
Zone fredde
PUNTI CHIAVE
1. Le fasce climatiche
2. Le caratteristiche:
• delle zone fredde
• delle zone temperate
• della zona calda
Zone temperate
Zona calda
RICAVO INFORMAZIONI ED ESPONGO
Completa lo schema. Poi, utilizzando le informazioni che hai riportato, esponi le tue conoscenze.
Posizione Numero stagioni
Circolo Polare Artico e
Circolo Polare e Polo
Circolo Polare e Tropico del Cancro
Circolo Polare e
Tropico del e Tropico del
trategia S
A
Le zone fredde sono due:
una compresa tra il Polo
Nord e il Circolo Polare Artico, l’altra tra il Polo Sud e il Circolo Polare Antartico. Hanno temperature molto basse che generalmente non superano i dieci gradi. Ci sono due stagioni: quella estiva, caratterizzata da 6 mesi di luce, e quella invernale, con 6 mesi di buio.
Vicino all’Equatore ………..
Vicino ai Tropici
Lo SCHEMA è uno strumento prezioso per riordinare le idee e avere una TRACCIA-GUIDA per l’esposizione.
B
Anche le zone temperate sono due: una è compresa tra il Circolo Polare Artico e il Tropico del Cancro, l’altra tra il Circolo Polare Antartico e il Tropico del Capricorno.
In queste zone vive la maggior parte della popolazione terrestre.
Le principali caratteristiche che accomunano i climi temperati sono:
• la presenza di quattro stagioni;
• le temperature miti che consentono gli insediamenti umani;
• le precipitazioni che favoriscono lo sviluppo dell’agricoltura.
C
La zona calda è compresa tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno. È attraversata dall’Equatore. Nelle zone vicine ai tropici ci sono due stagioni: quella arida e quella delle piogge. Vicino all’Equatore vi è una sola stagione, calda e umida.
L’ambiente polare.
GLI AMBIENTI
DELLE ZONE CLIMATICHE
Gli ambienti tipici delle zone fredde sono la taiga, la tundra e l’ambiente polare.
La taiga è una foresta di conifere, abitata da orsi, camosci, stambecchi, alci e lupi.
Tundra significa “posto senza alberi”. Solo in estate, quando il ghiaccio che ricopre il terreno si scioglie, la tundra si ricopre di muschi e licheni.
L’ambiente polare si estende vicino ai poli. Qui non crescono piante. Gli unici animali sono i pinguini, gli orsi polari e le foche.
Le zone temperate sono caratterizzate dalle temperature miti che consentono gli insediamenti umani.
Un ambiente tipico è quello delle foreste di latifoglie e di aghifoglie.
Nelle praterie e nelle steppe la vegetazione è composta principalmente da piante basse. Sono i luoghi ideali per bisonti, cavalli, cervi.
Un ambiente particolare è la macchia mediterranea, tipica delle zone che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Vi crescono pini marittimi, querce da sughero.
Zone fredde
Zone temperate
Taiga Tundra Ambiente polare
Foreste Praterie Macchia mediterranea
Foresta di latifoglie.
Nella zona calda la diversità di clima determina ambienti molto diversi tra di loro.
Le foreste pluviali si trovano nelle vicinanze dell’Equatore e dei Tropici. Grazie al clima caldo e umido la vegetazione è rigogliosa. Queste foreste sono abitate da scimmie, insetti e serpenti, ma anche dalla tigre e dal giaguaro.
Allontanandosi dall’Equatore si incontrano le zone della savana, caratterizzate da due stagioni: una calda e secca, l’altra più piovosa. La vegetazione è scarsa, ma è il regno dei grandi erbivori, come gazzelle, giraffe, zebre ed elefanti, e dei grandi carnivori, come leoni, leopardi e iene. Nei pressi dei Tropici si trovano anche i grandi deserti. Sono luoghi dove piove raramente. Solo pochi vegetali e animali si adattano a un clima così particolare.
PUNTI CHIAVE
1. Gli ambienti:
• delle zone fredde
• delle zone temperate
• della zona calda
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Rispondi a voce.
• Quali sono gli ambienti delle zone fredde?
• Quali sono gli ambienti delle zone temperate?
• Quali sono gli ambienti della zona calda?
Ricordando la posizione geografica delle diverse fasce climatiche, esponi in quali ambienti si trovano e quali sono le loro caratteristiche.
trategia S
Per ricordare le posizioni geografiche dei diversi ambienti è utile mettere in atto l’INTELLIGENZA VISIVA osservando le carte geografiche. etodo studio M di
Savana.
Zona calda
Foreste pluviali Savana Deserto
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. La posizione geografica dell’Italia
2. Le caratteristiche del clima in Italia
3. Le zone climatiche in Italia
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Usa la carta tematica come uno schema che ti aiuti a esporre i diversi climi italiani.
IL CLIMA IN ITALIA
A colpo d‘occhio
L’Italia si trova a metà strada tra il Polo Nord e l’Equatore, quindi in una zona temperata Gode perciò, in generale, di una temperatura mite ma non uguale in tutti i luoghi.
L’Italia ha una posizione geografica particolare:
• è attraversata dal 45° parallelo, che si trova a metà strada tra l’Equatore (parallelo 0) e il Polo Nord (parallelo 90);
• è circondata dal Mar Mediterraneo, che ne mitiga il clima;
• grazie alla presenza della catena montuosa delle Alpi, è preservata dai venti freddi del nord.
Queste caratteristiche rendono il clima della nostra penisola molto diverso anche in zone molto vicine tra loro. Il clima italiano è definito temperato mediterraneo. Tuttavia sono presenti diverse zone climatiche che sono determinate dalla posizione geografica: la latitudine, la vicinanza del mare, la presenza di colline o di catene montuose…
Pur essendo difficile stabilire una classificazione precisa, in Italia si distinguono sei zone climatiche:
• alpina;
• padano-veneta;
• ligure-tirrenica;
• adriatica;
• appenninica;
• mediterranea e insulare. Ciascuna di queste zone ha delle caratteristiche che la contraddistingue.
ZONA ALPINA
È la zona climatica delle Alpi.
Il clima è condizionato dall’altitudine: diventa più rigido man mano che si sale di quota. Le estati sono brevi e fresche, gli inverni lunghi, freddi e nevosi. Le piogge sono frequenti.
ZONA PADANO-VENETA
È la zona climatica tipica della Pianura Padana.
In questa vasta area pianeggiante le temperature sono basse in inverno, alte in estate. L’umidità è sempre elevata, perciò l’estate è afosa e in inverno sono frequenti fitte nebbie.
ZONA MEDITERRANEA E INSULARE
ZONA ADRIATICA
È la zona climatica delle coste bagnate dal Mar Adriatico. Le estati sono calde e asciutte, gli inverni miti e piovosi, a volte con inverni freddi. Questo perché il Mar Adriatico non è molto profondo e trattiene di meno il calore del sole estivo. Inoltre, è forte la presenza di venti freddi da nord-est.
ZONA LIGURE-TIRRENICA
È la zona climatica delle coste bagnate dal Mar Tirreno. In inverno il clima è mite, le estati sono calde, ma non afose, grazie all’azione mitigatrice del mare.
ZONA APPENNINICA
È la zona climatica che comprende la catena degli Appennini. Gli inverni sono freddi e le estati calde.
È la zona climatica della parte più meridionale della nostra penisola e delle grandi isole. Le estati sono lunghe e molto calde, gli inverni brevi e miti, con scarse precipitazioni.
Parole per...
CONOSCERE
di CRISTINA DELL’ACQUA
E se quest’anno non tornasse la bella stagione? Nessun Sole caldo né frutta buona. Che le stagioni e il loro clima si alternino, per noi è spesso scontato, nonostante i cambiamenti climatici ci debbano far riflettere. Ma non è sempre stato così, e oggi la maestra Margherita ce lo racconta.
REGINA ADE
Persefone, la bellissima figlia di Zeus e di Demetra, madre terra, dea dell’abbondanza e del raccolto, un giorno passeggia in un prato pieno di fiori per raccogliere narcisi.
All’improvviso vede la terra spalancarsi sotto i suoi piedi e dalla voragine uscire un carro trainato da cavalli neri e guidato da Ade, il dio dell’Oltretomba, che la rapisce.
Ade è perdutamente innamorato di Persefone, ma non è ricambiato. È un dio cupo, ha lo sguardo arrabbiato, non ride mai: nel suo regno non c’è gioia, non c’è allegria e naturalmente non c’è amore.
La disperazione di Persefone per essere stata strappata alla luce e per aver dovuto abbandonare la madre è inesauribile.
Demetra non si rassegna alla scomparsa della figlia e la cerca ovunque, sino a quando scopre che cosa le è successo.
Il dolore infinito di Demetra ha come conseguenza la morte della vegetazione. La terra soffre con lei e non produce più i suoi frutti. Interviene allora Zeus e impone al fratello Ade di restituire la ragazza. Persefone, però, senza volerlo, commette un errore fatale, perché accetta di mangiare alcuni chicchi di melagrana offerti da Ade. Non sa che il cibo del regno dei morti lega per sempre a quel luogo chi lo mangia: per questo Persefone non può abbandonare del tutto il regno di Ade.
Da allora – conclude la maestra Margherita, – il destino di Persefone è quello di trascorrere sei mesi l’anno come regina degli Inferi e sei mesi accanto alla madre.
LIFE SKILLS PAROLE per CONOSCERE
Immagina di raccontare a Demetra e Persefone le caratteristiche del clima e del territorio in cui vivi ora mettendo in evidenza quali cambiamenti stanno avvenendo.
morire: è per questo che d’inverno la vegetazione inaridisce in preda al freddo. Ma poi la terra rinasce a ogni primavera, quando le due dee tornano a stare insieme, felici, sull’Olimpo.
di CRISTINA DELL’ACQUA
Sviluppo economico e sostenibilità
I CAMBIAMENTI CLIMATICI
La Terra, nel corso della sua vita, ha visto cambiare numerose volte il clima, ma in modo molto lento. Oggi invece i cambiamenti climatici sono troppo rapidi perché i viventi possano adattarsi ad essi.
È necessario conoscere le cause degli odierni cambiamenti climatici per adottare misure urgenti per combatterli.
L’effetto serra: un fenomeno positivo
L’effetto serra è un fenomeno naturale dell’atmosfera terrestre. La serra è una costruzione ideata per trattenere il calore solare, evitare gli eccessivi sbalzi di temperatura e permettere la crescita di fiori, frutta e verdura anche in inverno.
Allo stesso modo, alcuni gas dell’atmosfera terrestre (per esempio l’anidride carbonica) hanno permesso lo sviluppo di un effetto serra naturale che ha mantenuto caldo e accogliente il nostro pianeta. Ciò ha consentito alla vita di svilupparsi, perché le temperature sulla Terra non erano né troppo rigide né troppo calde.
Senza l’effetto serra, la Terra sarebbe ricoperta di ghiaccio.
L’effetto serra: un fenomeno negativo
Nel corso dell’ultimo secolo la quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera è aumentata moltissimo, a causa dei gas di scarico delle automobili, del riscaldamento delle case, delle emissioni industriali. I combustibili fossili (carbone, petrolio, metano…), bruciando, producono anidride carbonica. Un’altra causa è stata la deforestazione che ha colpito molte zone: gli alberi, infatti, hanno l’importante funzione di assorbire l’anidride carbonica.
Perciò l’effetto serra, da fenomeno positivo sta diventando un fenomeno negativo con grandi conseguenze sul clima.
Quali sono le conseguenze dei cambiamenti climatici?
Molte zone diventano veri e propri deserti.
Tornado, cicloni, tsunami sono sempre più frequenti.
Che cosa potete fare per contrastare il cambiamento climatico?
Lavorate insieme e documentatevi per scoprire che cosa aumenta la quantità di anidride carbonica e che cosa può fare ciascuno/a di noi per ridurre l’impatto negativo sull’ambiente. Ricordate che ogni vostra piccola azione fa la differenza!
I ghiacci si sciolgono.
L’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di anziani.
Vocabolario
ISTAT: Istituto Nazionale di Statistica.
È un ente pubblico di ricerca che raccoglie dati sulla popolazione italiana.
LA POPOLAZIONE IN ITALIA
A colpo d‘occhio
Per conoscere un territorio occorre occuparsi delle persone che lo abitano.
La demografia è la scienza che studia i dati relativi alla popolazione che risiede in un territorio.
Quante persone vivono in Italia? Che lavoro svolgono? È difficile rispondere a queste domande, perché il numero degli abitanti cambia continuamente. Dipende dai bambini e dalle bambine che nascono, dalle persone che muoiono, dalla gente che decide di venire nel nostro Paese a vivere e a lavorare, dalla gente che, al contrario, se ne va dall’Italia per stabilirsi in altre nazioni.
Le indagini demografiche ci forniscono un altro dato interessante che riguarda l’età degli abitanti.
L’età media della popolazione italiana, negli ultimi decenni, si è notevolmente alzata.
Due fattori sono particolarmente importanti: la diminuzione delle nascite e l’allungamento della vita dovuto a condizioni alimentari migliori e ai progressi della medicina. Questo fa sì che il numero di anziani sia in rapido aumento, mentre quello dei giovani sia in diminuzione.
Il censimento
Un aiuto per conoscere dati relativi alla popolazione in Italia viene dal censimento, un’indagine periodica svolta dall’ISTAT. In tutto il Paese, ogni famiglia e ogni persona che vive da sola riceve una scheda (un questionario) con domande precise. Attraverso i dati raccolti si può conoscere il numero degli abitanti, come è composta la popolazione, quali sono le attività svolte.
Dalle recenti rilevazioni Istat la popolazione residente in Italia è di quasi 59 milioni, in calo rispetto all’anno precedente.
La distribuzione della popolazione
La popolazione italiana non è distribuita sul territorio in modo uniforme. La carta tematica che vedi qui sotto ti fa capire che la popolazione si concentra soprattutto nelle zone di pianura, collinari e nelle aree più industrializzate.
Nelle zone di montagna vivono poche persone a causa della difficoltà di trovare lavoro, del clima e del territorio sul quale è difficile costruire grandi centri abitati.
Nelle pianure, invece, la disponibilità di terreno pianeggiante permette la costruzione di grandi centri abitati, industrie, vie di comunicazione. Il rapporto tra l’estensione di un territorio e il numero di abitanti che vive in quella zona prende il nome di
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Demografia
2. Censimento
3. Densità di popolazione
RICAVO INFORMAZIONI ED ESPONGO
Sottolinea nel testo la risposta a ogni domanda, poi esponi le tue conoscenze.
• Che cos’è la demografia?
• Che cos’è il censimento?
Legenda
• In quali zone si concentra la popolazione italiana?
• Che cosa vuol dire “densità di popolazione”?
trategia S
Quando il testo è “lungo”, è più difficoltoso ricavare le informazioni importanti. Leggi più volte. Poi, con una matita, dividi tu il testo in PARAGRAFI BREVI. Ripeti un pezzetto alla volta.
curiosità ???
In Italia la densità media è di 195 abitanti per km2, ma la ripartizione è molto diversa sul territorio. Si va dal comune di Casavatore in Campania, che ha una densità di 11 958 abitanti per km2, a quello di Villa Santa Lucia degli Abruzzi, che ne ha 3,33!
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Condizioni favorevoli per la nascita delle città
2. La trasformazione delle città nel tempo
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea in rosso le condizioni geografiche favorevoli alla nascita delle città, in blu le principali trasformazioni. Poi utilizza ciò che hai sottolineato per esporre.
trategia S
Se leggi a colpo d’occhio le PAROLE CHIAVE, puoi farti un’idea del contenuto del testo.
I CENTRI ABITATI
A colpo
d‘occhio
La maggior parte della popolazione italiana vive nelle città. Le città sono state fin dall’antichità zone densamente popolate.
Da quando si inizia a parlare di civiltà? Da quando i sapiens hanno dato vita alle prime grandi città che erano abitate da un elevato numero di persone.
Le prime città sono sorte lungo il corso dei fiumi, per avere l’acqua necessaria per la vita, per l’allevamento e per l’agricoltura.
Il territorio pianeggiante offriva spazi per costruire case e strade. In seguito, le città furono costruite sulle colline, per difendersi dagli attacchi nemici, o lungo le coste, per avere porti naturali per i commerci marittimi.
In Italia molte città hanno origini antiche: gli edifici delle epoche passate si trovano nei centri storici. Intorno ai centri storici sono sorti nuovi quartieri, formati da abitazioni e da servizi che servono ai residenti. Vi sono luoghi di lavoro, di svago e di intrattenimento.
Ora le grandi città, dette anche metropoli, sono spesso caratterizzate da edifici che sfruttano lo sviluppo in altezza, come palazzi molto alti e grattacieli.
Sviluppo economico e sostenibilità
Nelle città vivono molte persone e proprio per questo è necessario che le condizioni di vita siano buone per tutti e tutte. Perciò le città dovranno diventare più inclusive per bambine e bambini, persone anziane o con disabilità.
Il “bosco verticale” è un grattacielo di Milano che coniuga innovazione e sostenibilità.
EMIGRAZIONE E IMMIGRAZIONE
Il numero delle persone che vive in Italia non dipende soltanto dalle nascite e dalle morti, ma anche dall’immigrazione e dall’emigrazione.
Per immigrazione si intende lo spostamento di persone che arrivano in Italia da altri Paesi.
I motivi di questi spostamenti sono molto vari. Spesso si tratta di persone che fuggono da zone di guerra o perché sono perseguitate nel loro Paese a causa delle loro idee, della loro religione o dell’etnia a cui appartengono. A queste persone deve essere riconosciuto il diritto di asilo.
Numerose, però, sono anche le persone che fuggono dal loro Paese in cerca di un lavoro o a causa di problemi legati ai cambiamenti climatici.
L’emigrazione, invece, si riferisce agli italiani e alle italiane che vanno all’estero per cambiare la loro vita. All’inizio del secolo scorso molte persone sono emigrate dall’Italia verso l’America, l’Australia o alcuni Paesi dell’Europa, proprio per gli stessi motivi per cui ora giungono nel nostro Paese gli immigrati.
Alcuni emigranti all’inizio del Novecento.
Alcuni immigrati in un centro di accoglienza.
Costituzione
Il diritto d’asilo è un diritto fondamentale. Deve essere riconosciuto alle persone che nel loro Paese non possono godere delle libertà democratiche garantite dalla nostra Costituzione (art. 10).
PUNTI CHIAVE
1. Il lavoro e i suoi settori
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Leggi le domande e ritrova nel testo le risposte. Poi utilizzale per esporre le tue conoscenze.
• Da che cosa dipendono alcuni tipi di lavoro?
• Quali attività appartengono ai settori primario, secondario e terziario?
Vocabolario
Materie prime: prodotti che si ricavano direttamente dalle risorse naturali.
Settore primario
Comprende le attività che ricavano materie prime dall’ambiente: agricoltura, allevamento, pesca, estrazione di minerali.
IL TERRITORIO E LE ATTIVITÀ UMANE
A colpo d‘occhio
Per conoscere un territorio occorre anche conoscere le attività umane che in esso si svolgono, cioè la sua economia.
Nel corso dei millenni il territorio ha sempre determinato i lavori che su di esso si potevano svolgere.
Alcune specializzazioni dipendono dalle caratteristiche del territorio stesso: al mare si pratica la pesca, in montagna la pastorizia… Molte altre attività, invece, non dipendono dalla conformazione fisica del territorio, ma sono presenti ovunque.
I lavori svolti dalla popolazione italiana sono molti e diversificati e possono essere raggruppati in tre grandi settori.
Settore secondario
Comprende le attività che trasformano le materie prime in prodotti finiti: industria, artigianato, edilizia.
Settore terziario
Comprende le attività di servizio: commercio, trasporti, scuole, ospedali, uffici pubblici, di informazione.
IL SETTORE PRIMARIO
A colpo d‘occhio
Nel settore primario è occupato circa il 4% della popolazione attiva
In Italia l’agricoltura è praticata su tutto il territorio. Le principali coltivazioni sono: cereali (come frumento, riso, mais), ortaggi e frutta. Nelle zone dove il clima è più temperato si coltivano la vite e l’ulivo.
Oggi l’agricoltura è prevalentemente di tipo intensivo. I macchinari altamente specializzati permettono di aumentare la produttività, perché si possono lavorare velocemente vaste porzioni di territorio.
Ciò ha portato però anche alla diminuzione del numero dei lavoratori e delle lavoratrici.
Per avere alcuni prodotti tutto l’anno si ricorre all’uso delle serre.
Anche l’allevamento, soprattutto nelle zone pianeggianti, è di tipo intensivo. Si allevano bovini, suini, ovini, caprini e pollame.
La pesca è un’attività importante in Italia, anche se, purtroppo, il Mediterraneo è diventato un mare poco pescoso. Poche persone sono impegnate in questo settore. Si pratica anche l’itticoltura, cioè l’allevamento di pesci, molluschi, crostacei in vasche di acqua dolce o salata.
L’estrazione dei minerali è sempre meno praticata. Si estraggono il sale dal mare e marmo, ghiaia e materiale di costruzione dalle cave.
Vocabolario
Popolazione attiva: persone che lavorano o che sono in cerca di un lavoro.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Agricoltura
2. Allevamento
3. Pesca
4. Attività estrattive
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo le parti che ti aiutano a ricordare le informazioni principali per ogni attività del settore primario.
Utilizza ciò che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze.
trategia S
Devi imparare a studiare testi lunghi. Perciò è fondamentale acquisire la BUONA ABITUDINE di LEGGERLI PIÙ VOLTE.
PUNTI CHIAVE
1. Industria
2. Edilizia
3. Artigianato
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo le parti che ti aiutano a ricordare le informazioni principali per ogni attività del settore secondario.
Utilizza ciò che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze.
IL SETTORE SECONDARIO
A colpo d‘occhio
In Italia nel settore secondario è occupato circa un quarto della popolazione attiva.
L’attività più sviluppata del settore secondario è l’industria manifatturiera che produce la maggior parte degli oggetti e delle macchine che vengono utilizzati ogni giorno.
Importanti sono le industrie metallurgiche che lavorano i metalli, meccaniche che fabbricano mezzi di trasporto, elettrodomestici e macchinari per le altre industrie, tessili, alimentari, chimiche, farmaceutiche.
In Italia ci sono soprattutto piccole e medie industrie. Le maggiori zone industriali sono concentrate nelle zone di pianura, ricche di acqua, e in quelle dove sono presenti grandi vie di comunicazione che permettono lo spostamento di materie prime e di prodotti.
Un’altra importante attività del settore secondario è l’edilizia, che si occupa di costruzione di edifici, ma anche di strade, autostrade, ponti…
In Italia l’artigianato ha una tradizione antica.
Si lavorano la ceramica, il cuoio, il legno, il vetro, i metalli, le pietre preziose.
I prodotti dell’artigianato sono famosi ed esportati in tutto il mondo.
IL SETTORE TERZIARIO
A colpo d‘occhio
La maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici italiani è impiegata nel settore terziario: commercio, turismo e servizi.
Il settore terziario non produce beni materiali, ma fornisce servizi che sono utili alla vita delle persone. I servizi si dividono in pubblici e privati.
I servizi pubblici sono quelli utili a tutta la comunità.
Ne fanno parte le scuole, gli ospedali, le forze dell’ordine, i vigili del fuovo, i trasporti come treni e autobus.
Grande importanza hanno i servizi ambientali: si occupano, tra le altre cose, di raccogliere e smaltire i rifiuti e sovraintendere agli impianti di depurazione delle acque.
I servizi privati sono a pagamento. Offrono questi servizi le banche, le assicurazioni, i centri sportivi...
Una delle attività principali del settore terziario è il commercio: la vendita all’ingrosso e al dettaglio dei prodotti agricoli e industriali.
Ne fanno parte non solo negozi, mercati e supermercati, ma anche i servizi di trasporto delle merci e le agenzie pubblicitarie. Un nuovo modo di vendere e acquistare qualsiasi genere di prodotto, attraverso siti internet specializzati, è l’e-commerce.
Il terziario avanzato raggruppa le attività lavorative legate alle moderne tecnologie. Chi lavora in questo settore si occupa di Internet e di telecomunicazioni in genere.
Il turismo per l’Italia è una rilevante risorsa economica. Grazie al clima mite, alla bellezza del paesaggio, alle città d’arte, ogni anno la nostra penisola è visitata da moltissimi turisti e turiste.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Servizi
2. Commercio
3. Terziario avanzato
4. Turismo
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo le partI che ti aiutano a ricordare le informazioni principali per ogni attività del settore terziario.
Utilizza ciò che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze.
Gli abitanti in Italia sono circa 59 ...............................................
I settori dell’economia sono tre:
I SETTORI DI LAVORO primario terziario
Peer teaching
Puoi utilizzare la mappa per ripetere con un compagno o una compagna quello che hai imparato.
Gli ambienti dell’Italia
Differenti paesaggi
Come nel resto del mondo, anche in Italia ci sono paesaggi e ambienti molto differenti tra loro. Ci sono paesaggi di terra e paesaggi di acqua. In questi ambienti diversi, diversi saranno anche il clima, la flora, la fauna e le attività.
Orografia
Studiando l’orografia dell’Italia
conoscerai i paesaggi di terra, cioè le montagne, le colline e le pianure. Saprai dove si trovano, quali sono e come si sono formate.
Idrografia
L’idrografia ti farà conoscere i paesaggi di acqua: quelli di acqua dolce, cioè i laghi, i fiumi, i torrenti, e quelli di acqua salata, cioè i mari. Leggendo il Sussidiario e osservandone le carte geografiche, conoscerai questi ambienti della nostra penisola.
La parte montuosa occupa poco più di un terzo del territorio italiano.
LE MONTAGNE
A colpo d‘occhio
Le montagne sono rilievi che superano i 600 m di altitudine sul livello del mare. Le montagne italiane sono raggruppate in due grandi sistemi montuosi.
Le montagne italiane si sono formate in tempi differenti. Milioni di anni fa, al posto della penisola italiana c’era il mare. In seguito al sollevamento del fondo marino emersero le prime terre che, con il passare del tempo, avrebbero formato la nostra penisola.
Le prime terre ad affiorare furono una parte delle Alpi
Occidentali e Centrali, della
Calabria e della Sardegna
I grandi movimenti della crosta terrestre diedero origine alle zone montuose. Emersero così le Alpi e gli Appennini.
In seguito a eruzioni vulcaniche o grosse scosse di terremoto, la penisola italiana prese la forma che ha ora. L’odierna parte settentrionale del Mar Adriatico era occupata da terre emerse.
200 milioni di anni fa
Circa 50 milioni di anni fa Da 2 milioni di anni fa
Ma come sono emerse dal mare le terre che ora formano la penisola italiana?
Il fondo del mare era formato da diversi strati di roccia.
I movimenti delle placche terrestri sollevarono i fondali marini, che cominciarono a corrugarsi, cioè a formare delle pieghe.
Quando la placca dell’Africa si scontrò con quella dell’Europa, queste “pieghe” fuoriuscirono dal mare, formando prima la catena della Alpi e poi quella degli Appennini.
Le Alpi e gli Appennini sono le due lunghe catene montuose che caratterizzano il territorio dell’Italia.
Osservando una carta fisica dell’Italia puoi notare che quasi tutte le montagne sono raggruppate in due grandi sistemi montuosi: le Alpi, che costituiscono un confine naturale per lo Stato a Nord, e gli Appennini, che percorrono tutta la parte peninsulare.
In Italia ci sono altri gruppi montuosi che non appartengono a queste due catene; ad esempio le montagne della Sardegna, che si sono formate in tempi molto più antichi.
Fossile di felce.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. L’origine della penisola italica
2. La formazione delle montagne
3. Le catene montuose dell’Italia
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Come si è formato il territorio della penisola?
• Come sono emerse le terre dal mare?
• Quali sono le principali catene montuose italiane?
Esponi le tue conoscenze utilizzando le parti che hai sottolineato. Inizia così:
• Le montagne italiane si formarono milioni di anni fa…
trategia S
Nell’esposizione delle informazioni apprese
è importante INTRODURRE
L’ARGOMENTO dicendo subito quale sarà il tema trattato.
curiosità ???
Molte zone in Italia erano coperte da vegetazione tropicale e popolate da rinoceronti, ippopotami, scimmie e gazzelle. Quando il clima cambiò e le temperature si abbassarono, cambiarono anche la flora e la fauna.
LE ALPI
A colpo d‘occhio
Le Alpi sono una catena montuosa che si trova a nord dell’Italia. Le Prealpi corrono parallelamente alle Alpi. Sulle cime più alte si trovano i ghiacciai. Le montagne sono separate da valli di forma diversa.
Le Alpi, dalla caratteristica forma ad arco, sono il sistema montuoso che separa la parte settentrionale dell’Italia dal resto dell’Europa. Si snodano da ovest verso est. Questa catena montuosa, lunga più di 1 200 chilometri, è formata da montagne altissime, con cime aguzze e frastagliate, alcune delle quali sono ricoperte da ghiacciai e nevai perenni. È solcata da profonde valli percorse spesso da impetuosi torrenti.
Le Alpi non hanno ovunque lo stesso aspetto e la stessa struttura. Le vette più alte, che possono anche superare i 4 000 metri, si trovano a Ovest. È in questa parte delle Alpi che si ammira la montagna più alta d’Italia, il Monte Bianco, che raggiunge i 4 806 metri e che svetta sul confine tra Italia e Francia. Procedendo verso est, non si hanno più cime così alte; difficilmente superano i 3 000 metri. Pur essendo un’unica catena montuosa, le Alpi si suddividono in settori principali, divisi a loro volta da gruppi minori.
La partizione adottata nel 1924 suddivide le Alpi in Occidentali, Centrali, Orientali. Un’altra partizione le suddivide solo in Occidentali e Orientali.
Oltre i 3 000 metri di altitudine la temperatura è bassa anche durante i mesi estivi; così la neve non riesce a sciogliersi e forma ghiacciai e nevai perenni.
Queste imponenti masse di ghiaccio, molto lentamente, tendono a scivolare verso il basso e, con il loro enorme peso, nel corso del tempo, hanno scavato profonde valli a forma di U, chiamate valli glaciali.
Le valli fluviali, invece, sono più strette e hanno pendii più ripidi. Sono percorse da torrenti che, per la forte pendenza, scorrono veloci erodendo il terreno sottostante.
Le valli fluviali hanno la caratteristica forma a V.
Le Prealpi
Le Prealpi sono montagne, non molto elevate, che si trovano ai piedi delle Alpi e si abbassano sempre più verso la pianura. Le Prealpi sono disposte quasi parallelamente alle Alpi (ma non ne hanno la stessa lunghezza). Sono del tutto assenti nel versante interno delle Alpi
Occidentali, dove quest’ultime arrivano direttamente alla pianura. Le Prealpi vengono distinte in due settori: Prealpi lombarde e Prealpi venete.
Valle glaciale.
PUNTI CHIAVE
1. La posizione e la struttura delle Alpi
2. Le valli
3. Le Prealpi
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Dove si estende l’arco alpino?
• Come sono le cime delle Alpi?
• Come si dividono le Alpi?
• Qual è la cima più alta?
• Come si sono formate le valli a U?
E quelle a V?
• Che cosa sono le Prealpi? Esponi le tue conoscenze utilizzando le parti che hai sottolineato e la carta geografica. etodo studio M di
Valle fluviale.
GLI APPENNINI
A colpo d‘occhio
La catena degli Appennini si estende da nord a sud. Le sue cime sono più basse di quelle alpine e, per questo, non ci sono quasi mai ghiacciai.
Gli Appennini si estendono da nord-ovest a sud-est e hanno una lunghezza simile a quella delle Alpi. Partono dalla Liguria (Colle di Cadibona) e arrivano fino alla Calabria (Aspromonte) di fronte allo stretto di Messina, dove sembra che il mare li inghiotta, per poi riemergere e proseguire in Sicilia.
Anche gli Appennini sono divisi in tre grandi blocchi, suddivisi a loro volta in gruppi minori:
La catena appenninica ha due versanti: quello tirrenico, più ripido, e quello adriatico, più dolce.
Il lago di Scanno, nell’Appennino Abruzzese.
Il massiccio del Gran Sasso.
Le vette delle montagne appenniniche sono generalmente di forma arrotondata e sono decisamente più basse rispetto a quelle delle Alpi. La montagna più alta degli Appennini, nell’Italia peninsulare, è il Gran Sasso che sfiora, ma non raggiunge, i 3 000 metri. L’unica cima che supera i 3 000 metri è l’Etna, in Sicilia, il vulcano attivo più alto d’Europa.
Gli Appennini sono generalmente caratterizzati da rocce calcaree e argillose. Essendo meno dure rispetto a quelle delle Alpi, hanno subìto un’erosione più incisiva, un arrotondamento delle cime. Solo nell’Appennino Calabro si trovano rocce dure, formate da granito (più simili a quelle delle Alpi).
Nell’Appennino frequentemente si può osservare il fenomeno dei calanchi. Nei periodi di forte pioggia, la scarsa vegetazione, unita al fatto che il terreno è friabile, non protegge i versanti della montagna e il terreno talvolta frana a valle in veri e propri fiumi di fango formando grossi solchi: i calanchi.
Calanchi.
Sviluppo economico e sostenibilità
PUNTI CHIAVE
1. La posizione e la suddivisione degli Appennini
2. Le rocce
3. I calanchi
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Rispondi a voce.
• Dove si trovano gli Appennini?
• Come si suddividono?
• Qual è la cima più alta?
• Come sono le rocce appenniniche?
• Che cosa sono i calanchi?
Esponi le tue conoscenze utilizzando le risposte che hai dato e la carta geografica.
trategia S
Per ricavare informazioni e ripetere puoi usare
DUE STRATEGIE
CONTEMPORANEAMENTE: scrivere le parole chiave e osservare le immagini.
In alcune zone degli Appennini il territorio è stato profondamente modificato dall’intervento antropico e interi boschi sono stati abbattuti. Le rocce di questa catena montuosa sono friabili, perciò è fondamentale la presenza di alberi che con le loro radici blocchino il terreno evitando che le piogge provochino rovinose frane.
Tra gli Appennini vi sono alcune montagne particolari: i vulcani. In Italia i vulcani si trovano nella parte centro-meridionale della penisola. I vulcani possono
essere: estinti, attivi, quiescenti. Anche sotto la superficie del mare ci sono vulcani attivi.
Un vulcano è un’apertura della crosta terrestre attraverso la quale vengono alla superficie nuvole di vapore, gas, cenere, materiali incandescenti.
Negli Appennini i vulcani sono numerosi anche se quasi tutti estinti, cioè non presentano più nessuna forma di attività. Nei loro crateri spesso si sono formati laghi dalla caratteristica forma circolare.
Nella parte meridionale della nostra penisola ci sono invece diversi vulcani ancora attivi come l’Etna e lo Stromboli. Recentemente nelle isole Eolie anche Vulcano ha dato segni di attività.
Altri vulcani, come il Vesuvio in Campania, da molto tempo non danno segni di attività. Sappiamo però che, in profondità, questi vulcani sono ancora “vivi”, come dimostrano le fumarole, il fumo che qualche volta esce dai crateri. Sono vulcani quiescenti, che potrebbero risvegliarsi da un momento all’altro.
economico e sostenibilità
Il vulcano Etna, “la montagna”, come viene chiamato in Sicilia, è stato inserito nell’elenco dei siti Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. In questo modo ne vengono riconosciuti l’importanza e l’inestimabile valore.
Nelle profondità della Terra, dove la temperatura è altissima, ci sono delle conche (serbatoi magmatici) che contengono il magma. Esso è formato da rocce fuse che, a causa della presenza di gas, tende a salire verso la superficie lungo un camino principale e altri secondari.
Quando il magma, insieme a vapore, cenere e lapilli, esce dal cratere, si chiama lava. Poi si raffredda diventando di nuovo roccia solida e forma intorno al cratere un cono vulcanico che diventa sempre più alto a ogni eruzione. Ogni vulcano ha la sua vita: si forma, ha un periodo di attività che può durare migliaia o milioni di anni, infine si esaurisce.
Anche sotto la superficie del mare si trovano dei vulcani. Alcuni di essi, eruzione dopo eruzione, sono arrivati a emergere, formando isole dalla forma conica.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Vulcani estinti, attivi, quiescenti, sottomarini
2. La struttura del vulcano
3. Le eruzioni vulcaniche
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Completa a voce per esporre le tue conoscenze.
• Il vulcano è un’apertura…
• I vulcani sono: estinti se…, attivi se…, quiescenti se…
• I vulcani attivi in Italia sono…
• Durante le eruzioni vulcaniche, il…, che si trova…, esce e diventa…
trategia S
cratere principale
camino principale lava
cono vulcanico
cratere secondario
serbatoio magmatico
Le IMMAGINI stimolano l’intelligenza visiva e favoriscono la memorizzazione delle informazioni. Aiutano anche a capire ciò che è scritto nel testo. Utilizzale per esporre.
curiosità ???
Nel Mar Tirreno, sotto la superficie del mare, c’è il cratere di un vulcano attivo di dimensioni gigantesche: il Marsili. Probabilmente si tratta del vulcano più grande d’Europa.
I TERREMOTI
A colpo d‘occhio
I terremoti sono eventi catastrofici e sono prodotti dal movimento delle placche nel sottosuolo.
Onde sismiche
La crosta terrestre è suddivisa in placche che “galleggiano” sulle rocce sottostanti, spostandosi di pochi centimetri ogni anno.
Il movimento delle placche, in generale, è lento e impercettibile. Tuttavia può succedere che, a causa delle forze interne, questo movimento avvenga in modo improvviso provocando così un terremoto.
I terremoti solitamente si verificano nel punto dove si incontrano due placche perché, sfregando o cozzando l’una contro l’altra, producono onde sismiche.
L’Italia si trova proprio tra due grandi placche: quella africana e quella euroasiatica. I loro movimenti possono provocare dei terremoti. Questa carta tematica mostra le zone in cui è più probabile che si verifichi un terremoto.
zona ad alto rischio zona a rischio sostenuto zona a rischio modesto zona a rischio basso
Palermo
Catanzaro
Bari
Potenza
Napoli
Campobasso
Roma
Perugia
L’Aquila
Ancona
Firenze
Bologna
Torino
Genova
Milano
Aosta
Trento
Venezia
Trieste
Cagliari
maggiori terremoti dal 1750 a oggi
Placca
Placca
Gli effetti devastanti di un terremoto.
Sviluppo economico e sostenibilità
IN CASO DI TERREMOTO
Nessuno, per ora, è in grado di prevedere con precisione quando e dove si verificherà un terremoto. Sappiamo che ci sono zone in cui è più probabile che accada e, per questo, sarebbe bene prendere importanti precauzioni
Leggi le regole da seguire in caso di terremoto e collegale alle immagini. Usa i numeri.
Cerca un riparo sotto un tavolo o nel vano della porta per evitare che gli oggetti che cadono ti colpiscano. 1
Se sei all’aperto, quando arriva la scossa, evita i ponti e stai lontano da case e palazzi. 2
Se ti trovi in riva al mare, è meglio allontanarsi e cercare riparo in zone interne. 3
Affidati alla protezione di una persona adulta. 4
Non precipitarti giù per le scale. 5
Non usare l’ascensore, che potrebbe bloccarsi se si interrompe l’energia elettrica. 6
Quando la scossa finisce, esci con calma da casa e vai in un luogo aperto lontano da costruzioni. 7
Agricoltura.
Allevamento.
LE ATTIVITÀ IN MONTAGNA
A colpo d‘occhio
Le attività più importanti e diffuse in montagna sono legate al turismo, all’agricoltura, all’allevamento dei bovini e degli ovini e alla produzione di energia elettrica.
In montagna l’agricoltura è praticata soprattutto nei fondovalle. Sulle Alpi si coltivano per lo più mele, frutti di bosco e ortaggi; sugli Appennini alberi da frutto, viti e ulivi. Accanto alle tecniche tradizionali, l’utilizzo di moderni macchinari rende meno faticoso il lavoro.
L’allevamento di bovini e ovini consente l’attività casearia e quindi la lavorazione del latte, la produzione di formaggi e burro.
Diverse persone trascorrono le loro vacanze in montagna. In inverno praticano sport sulla neve; in estate si dedicano all’alpinismo e alle passeggiate.
Per soddisfare le esigenze dei turisti, lavorano persone addette agli impianti di risalita, alle piste da sci, agli alberghi, ai ristoranti e agli agriturismi.
Il turismo ha portato grandi vantaggi all’economia dei paesi di montagna, ma ha creato anche dei problemi all’equilibrio del territorio, come l’inquinamento dovuto all’aumento del traffico stradale e dei rifiuti. Uno dei problemi più grandi è però il disboscamento praticato per far posto agli impianti sciistici e alle grandi strade.
Turismo.
Soprattutto nell’arco alpino, lungo i corsi d’acqua, sono sorte industrie idroelettriche, che trasformano la forza dell’acqua in energia elettrica.
Per trasformare la forza dell’acqua in energia, si interrompe il corso di un torrente con una diga in modo che si formi un lago artificiale.
La diga è costituita da un alto muro, di forma arcuata, tanto forte da resistere alla potenza dell’acqua contenuta nel bacino.
L’acqua del lago, attraverso enormi tubi posti in forte pendenza, le condotte forzate, viene fatta precipitare da grande altezza verso la centrale.
Nella centrale idroelettrica le turbine, messe in funzione dalla forte spinta dell’acqua, producono energia meccanica, che viene poi trasformata in energia elettrica.
I trasporti
Le comunicazioni stradali e ferroviarie in montagna non sono facili, data la natura del territorio. Anticamente si usavano sentieri o strade in terra battuta. Ora i versanti delle montagne sono attraversati da strade che hanno la particolarità di avere molte curve e tornanti.
Per passare più velocemente da un versante all’altro di una montagna sono stati realizzati i trafori, cioè gallerie che attraversano la montagna e viadotti che superano le vallate.
Diga.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. L’agricoltura
2. L’allevamento
3. Il turismo
4. Le centrali idroelettriche
5. I trasporti
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Quali sono i principali prodotti agricoli?
• Quali animali si allevano? Che cosa produce l’attività casearia?
• Quali attività sono legate al turismo?
• Quali problemi ha generato il turismo?
• Come funziona una centrale idroelettrica?
• Come sono i trasporti in montagna? Esponi le tue conoscenze utilizzando le parti che hai sottolineato.
Vocabolario
Tornante: come dice la parola stessa, è una strada che “torna su se stessa”, cioè presenta una curva a U di 180° gradi.
Inserisci le parole al posto giusto.
allevamento • idroelettriche • sud • Meridionale • alte • turismo •
Puoi utilizzare la mappa per ripetere con un compagno o una compagna quello che hai imparato.
La
LE COLLINE
A colpo d‘occhio
Le colline sono rilievi che hanno un’altezza tra i 200 e i 600 m. La collina è un ambiente molto diffuso nel nostro Paese.
Le zone collinari occupano poco meno della metà del territorio italiano. Osserva sulla carta la loro posizione: ai piedi delle Alpi e lungo i versanti appenninici. Le diverse caratteristiche delle colline italiane sono dovute soprattutto al fatto che hanno origini differenti.
Le colline strutturali
Sono vecchie montagne che hanno subito l’azione erosiva degli agenti atmosferici. Per questo si sono abbassate e le loro cime sono state arrotondate. Le colline del Chianti, in Toscana, le colline Marchigiane e quelle Umbre sono esempi di colline strutturali.
parte collinare occupa quasi la metà del territorio italiano.
Le colline tettoniche
etodo studio M di
Si sono formate in seguito al sollevamento dei fondali marini. Su questi rilievi è possibile rinvenire dei fossili che ci parlano di un lontano passato in fondo al mare. Sono colline tettoniche le Langhe e il Monferrato in Piemonte, le Murge e il Gargano in Puglia.
Le colline moreniche
Si formarono al termine dell’Era Glaciale. I ghiacciai, ritirandosi, nel loro lento movimento verso il basso, trasportarono cumuli di detriti, le morene. Rocce, sassi e ghiaia diedero origine a questo tipo di colline. Le colline del Canavese e la Serra di Ivrea in Piemonte e quelle del Garda e della Brianza in Lombardia sono colline moreniche.
PUNTI CHIAVE
1. L’origine delle colline italiane e le loro caratteristiche
2. Quali sono e dove si trovano
RICAVO INFORMAZIONI ED ESPONGO
Le colline italiane si sono formate in quattro modi diversi. Per ognuno di essi sottolinea:
• le modalità di formazione;
• i nomi delle colline di quel tipo. Utilizzando la carta, indica i diversi gruppi collinari e spiega come si sono formati.
trategia S
I TITOLETTI ti indicano i paragrafi, cioè gli argomenti in cui è stato diviso il testo. Usali per ricordare l’ordine da dare all’esposizione.
Le colline vulcaniche
Si sono originate da antichi vulcani. In ere antichissime nella penisola italiana vi erano tantissimi vulcani che, con il tempo, si sono spenti. Essi sono stati modellati dall’erosione e sono diventati colline. In alcuni casi il cratere si è riempito di acqua, diventando un lago. Sono esempi di colline vulcaniche in Italia i Colli Euganei e i Monti Berici nel Veneto, le colline Metallifere in Toscana, le colline del Lazio e della Campania. Anche i colli su cui sorge la città di Roma si sono formati così.
pp. 104-105
Coltivazione di viti.
Allevamento.
LE ATTIVITÀ IN COLLINA
A colpo d‘occhio
L’agricoltura e l’allevamento in collina sono attività importanti così come lo sviluppo di industrie per la trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli.
Fin dai tempi più antichi le colline sono state abitate. Erano infatti un luogo sicuro sia per controllare il territorio dall’alto sia per sfuggire al clima poco salutare delle zone paludose.
Sui pendii delle colline si sono da sempre sviluppati l’agricoltura e l’allevamento.
Coltivare il grano o altri cereali in collina è difficoltoso, perché è necessario l’uso di grossi macchinari. Per questo in collina si trovano estese coltivazioni di frutta, ulivi, viti, ortaggi e girasoli. Al nord è importante la produzione della frutta, che viene spesso raccolta a mano, come le ciliegie, le nocciole, le mele e le pere. La coltivazione dell’ulivo è prevalente sulle alture del centro e del sud, ma anche in Liguria. La vite è la produzione più tipica della collina ed è diffusa un po’ ovunque in Italia. In alcune parti del sud, in particolare della Sicilia, si coltivano il grano, l’avena, l’orzo. Sui pendii che rimangono più a lungo in ombra, dove cresce la vegetazione spontanea, ci sono numerosi pascoli che permettono un fiorente allevamento di mucche al nord, di pecore, capre e cavalli al centro e al sud. In collina sono sorte molte industrie che lavorano i prodotti derivati dall’agricoltura e dell’allevamento: oleifici, aziende vinicole, industrie conserviere e caseifici. Questi prodotti alimentari sono diventati famosi in tutto il mondo per la loro alta qualità.
Il turismo collinare ha avuto un deciso incremento grazie al clima mite, alle bellezze paesaggistiche, ai numerosi centri storici e agli eventi culturali che vi si organizzano. In tempi recenti ha avuto grande sviluppo l’agriturismo, una nuova forma di turismo che coinvolge molte aziende agricole.
Le aziende agrituristiche offrono una cucina tipica della località, basata su alimenti genuini e di propria produzione. I turisti possono trascorrere una vacanza immersi nella natura, riscoprire le antiche tradizioni popolari e le diverse botteghe artigiane.
curiosità ???
Quando il pendio di una collina è molto ripido, l’attività agricola è impossibile da praticare. Perciò gli esseri umani, sin dai tempi antichi, hanno modificato il territorio costruendo i terrazzamenti: dei gradoni rinforzati con muretti di sassi. In questo modo è possibile ottenere delle superfici pianeggianti che rendono i lavori agricoli più agevoli. Oggi purtroppo non sono rimasti molti terrazzamenti. Tuttavia, da qualche tempo sono in atto progetti per valorizzare quelli esistenti e si sta riprendendo il lavoro della costruzione dei muretti a secco, costruiti solo con pietre a incastro.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Agricoltura
2. Allevamento
3. Industria alimentare
4. Turismo
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Rispondi a voce.
• Quali sono i prodotti agricoli coltivati in collina?
• Quali animali vengono allevati?
• A quali industrie alimentari sono collegati?
• Quale particolare tipo di turismo si è sviluppato nelle zone collinari?
Utilizza le informazioni ed esponi cercando di collegare le diverse attività delle zone collinari.
Terrazzamenti.
Agriturismo.
LE PIANURE
A colpo d‘occhio
Le pianure sono vasti territori che non superano i 200 m di altezza. In Italia le pianure si trovano soprattutto lungo le coste e il letto dei fiumi.
Le pianure rappresentano poco più del 20% del territorio italiano.
Meno di un quarto del territorio italiano è pianeggiante. La maggior parte di esso è rappresentato dalla Pianura Padana, detta anche Padano-Veneta. Le pianure della parte peninsulare, anche se abbastanza numerose, sono di estensione modesta. Le pianure, come le colline, hanno avuto origini diverse.
Le pianure alluvionali
Si sono originate per l’accumularsi dei detriti depositati dai fiumi che hanno riempito i fondali marini. Per milioni di anni i fiumi hanno eroso dalle montagne ghiaia, sabbia e altri detriti, depositandoli a valle o nel mare. La Pianura Padana è la più estesa tra le pianure alluvionali italiane. Altre pianure di questo tipo sono: il Valdarno e la Maremma in Toscana, l’Agro Romano e l’Agro Pontino nel Lazio, la Piana di Metaponto in Basilicata e quella di Sibari in Calabria.
Le pianure di origine vulcanica
Sono formate dal materiale eruttato dai vulcani nell’antichità. Le ceneri, che si sono depositate con le eruzioni, hanno reso molto fertile il terreno. Pianure vulcaniche
sono la Piana di Catania, in Sicilia, ai piedi del vulcano Etna, e la Pianura Campana, che si estende nei pressi del Vesuvio. Quest’ultima è una zona densamente abitata e intensamente coltivata.
Le pianure di sollevamento
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. L’origine delle pianure italiane
2. Le differenti caratteristiche
3. Quali sono e dove si trovano
RICAVO INFORMAZIONI ED ESPONGO
Le pianure italiane si sono formate in modi diversi. Per ognuno di essi sottolinea:
• le modalità di formazione;
• i nomi delle pianure di quel tipo.
Nei riquadri sulla carta scrivi:
• A se la pianura è alluvionale;
• V se è vulcanica;
Si sono formate quando il fondo del mare si è alzato a causa di sconvolgimenti geologici avvenuti all’interno della Terra. Queste pianure sono piuttosto aride e i campi devono essere irrigati con l’acqua di pozzi o canali. Sono pianure di sollevamento la Pianura Salentina e il Tavoliere delle Puglie. Dopo la Pianura Padana, quest’ultima è la più vasta d’Italia e si trova nel nord della Puglia.
Le pianure di origine tettonica
Sono state originate da particolari movimenti della Terra che però, contrariamente a quelle di sollevamento, hanno provocato lo sprofondamento e l’appiattimento di una parte della crosta terrestre. Il Campidano è la più vasta pianura della Sardegna. È famosa per i suoi stagni, dove sostano i fenicotteri rosa.
• S se è di sollevamento;
• T se è tettonica.
Utilizzando la carta, indica le diverse pianure e spiega come si sono formate.
di
PUNTI CHIAVE
1. Alta e bassa pianura
2. Risorgive
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Quali sono le caratteristiche dell’alta pianura?
• Come si formano le risorgive?
Utilizza le parti che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze.
Inizia così:
• Il Po, che i Romani chiamavano…, attraversa… etodo studio
LA PIANURA PADANA
A colpo d‘occhio
La Pianura Padana è la più grande pianura d’Italia. È di origine alluvionale.
La Pianura Padana prende il nome dal fiume Po, che i Romani chiamavano Padus. Si estende dal Piemonte fino al Veneto, attraverso quattro regioni. Nella Pianura Padana si distinguono due fasce: l’alta e la bassa pianura. L’alta pianura si trova ai piedi delle montagne. Il terreno permeabile, formato soprattutto da ghiaia, lascia filtrare l’acqua nel sottosuolo. Per questo non è particolarmente adatto alle coltivazioni.
Nella bassa pianura il terreno argilloso è più impermeabile e assorbe lentamente l’acqua. Il terreno è fertile e crea le condizioni ideali per l’agricoltura.
L’alta e la bassa pianura sono separate dalla fascia delle risorgive. L’acqua piovana nell’alta pianura penetra negli strati più profondi del terreno. Quando incontra i terreni impermeabili non può proseguire la sua corsa e riaffiora in superficie formando risorgive, dette fontanili.
Novara
Bergamo Brescia
Mantova Cremona
Vercelli
Alessandria
Ferrara
Treviso
Bologna
Torino
Milano
Venezia
Golfo di Venezia Mare Adriatico
Lago di Garda
Piave
Lago d’Iseo
Risorgive
Alta pianura
Bassa pianura
L’AGRICOLTURA BIOLOGICA
Questo è il logo biologico dell’Unione Europa, cioè il simbolo che contraddistingue i prodotti certificati come biologici. Le stelle disegnano una foglia che indica la natura. Le stelle sono 12 come quelle presenti nella bandiera dell’Europa.
I prodotti di agricoltura biologica sono coltivati senza l’utilizzo di pesticidi. I pesticidi sono sostanze che uccidono gli insetti che danneggiano le colture. Permettono di ottenere raccolti più abbondanti, ma talvolta danneggiano l’ambiente e possono essere un pericolo per la salute. L’agricoltura biologica è un metodo per produrre alimenti con sostanze e processi naturali. Oltre a essere un vantaggio per la nostra salute, quali vantaggi può dare all’ambiente?
Conserva la biodiversità, mantiene la qualità delle acque, usa energie e risorse naturali in modo responsabile.
Per crescere in salute devi anche prestare attenzione alla tua alimentazione. Che siano di origine biologica oppure no, mangia tanta frutta e verdura ed evita i cibi troppo ricchi di grassi e zuccheri!
Sviluppo
Il terreno pianeggiante è adatto alle coltivazioni.
L’agricoltura intensiva fa largo uso di potenti macchinari.
Vocabolario
Foraggio: erba utilizzata come mangime per il bestiame.
LE ATTIVITÀ IN PIANURA
Il territorio pianeggiante offre molte risorse all’insediamento umano. In pianura le attività industria e commercio hanno avuto un forte sviluppo.
In pianura il paesaggio agricolo ha sostituito quasi completamente l’ambiente naturale. Infatti, ovunque si posi terreni coltivati. I campi si susseguono l’uno all’altro in modo ordinato, separati solo da strade o canali per l’irrigazione, qualche volta da filari di alberi. Solo nelle oasi protette è rimasto spazio per la vegetazione spontanea.
L’agricoltura praticata nella pianura è di tipo intensivo, ossia sfrutta al massimo la capacità produttiva del terreno. Nelle pianure viene prodotta la maggior parte dei prodotti agricoli: grano, mais e altri cereali, ortaggi, alberi da frutto e foraggio per gli animali. Una coltura caratteristica della Pianura Padana, soprattutto nella parte occidentale, è quella del riso. Le piantine di riso per crescere hanno bisogno di essere immerse nell’acqua; per questo le risaie si trovano in zone in cui l’acqua è abbondante e si avvale di macchinari moderni.
Anche l’allevamento di bovini, ovini, suini e pollame è spesso di tipo intensivo, ossia il bestiame non è lasciato libero di pascolare come accade in montagna o in collina, ma vive in grandi stalle, attrezzate con macchinari che aiutano nell’esecuzione di molti lavori come la mungitura, l’alimentazione, la pulizia.
L’abbondanza di acqua ha consentito all’industria di svilupparsi, trovando una risorsa nel territorio pianeggiante su cui costruire fabbriche e capannoni.
In pianura si trovano industrie tessili, meccaniche, chimiche, elettroniche, alimentari. Oltre alle grandi industrie, ci sono numerose piccole e medie aziende.
In pianura la natura del terreno ha permesso un grande sviluppo delle vie di comunicazione, favorendo il commercio. Strade, aeroporti, autostrade, ferrovie agevolano lo spostamento delle materie prime e dei prodotti finiti. La pianura è un ambiente molto antropizzato che ha visto lo sviluppo di grandi città.
Allevamento di tipo intensivo.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Agricoltura
2. Allevamento
3. Industria
4. Commercio
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le parti relative a queste informazioni:
• l’agricoltura in pianura
• l’allevamento in pianura
• le industrie
• il commercio
Utilizza l’elenco delle informazioni come traccia per esporre.
trategia S
La TRACCIA è l’insieme delle informazioni principali che hai sottolineato. Essa ti guida a esporre in modo chiaro e corretto.
La rete stradale è particolarmente fitta e sviluppata negli ambienti pianeggianti.
FLORA E FAUNA DEGLI AMBIENTI DI TERRA
A colpo d‘occhio
La flora e la fauna degli ambienti di terra cambiano con il variare dell’altitudine.
Collina
In collina l’ambiente è stato modificato dall’intervento umano per far posto alle coltivazioni. Dove flora e fauna spontanee sono ancora presenti si trovano boschi di latifoglie: castagni, querce, faggi
In questi boschi vivono cinghiali, scoiattoli, lepri, ghiri, volpi. Tipica delle colline italiane che si affacciano sul mare è la macchia mediterranea, con lecci, olivi, allori, il pino marittimo, il mirto, il corbezzolo. La fauna è composta da caprioli, daini e molte specie di uccelli.
L’altitudine, il clima, la composizione del terreno contribuiscono alla diversità degli ambienti di terra e di conseguenza anche alla varietà di viventi che trovano il loro habitat in questi territori.
Un tempo le pianure italiane erano paludose e ricoperte di foreste. La vita era difficile per gli esseri umani, ma non per piante e animali, che si adattavano benissimo all’ambiente. Oggi invece la pianura è diventata il “regno” degli esseri umani e la vegetazione e la fauna spontanee sono quasi assenti. La flora spontanea è caratterizzata dalla presenza di pioppi, salici, tigli, aceri. La fauna è composta da cinghiali, lepri, ricci e fagiani.
Pianura
Montagna
In alta montagna, oltre i 3000 metri, il terreno è composto da rocce spesso ricoperte di ghiaccio. Qui possono crescere solo muschi e licheni. Scendendo verso valle, la temperatura, pur essendo fredda, è meno rigida: riescono a crescere solo erbe e arbusti come il ginepro e il rododendro o fiori resistenti al freddo, come le genziane e le stelle alpine. È il regno dell’aquila, dello stambecco, della marmotta. Ancora più verso valle, crescono le aghifoglie: abeti, pini, larici. Sono alberi dalle foglie a forma di ago. La fauna è costituita da serpenti, lupi, orsi, cervi, daini e camosci.
Sotto i 1000 metri ci sono boschi di latifoglie. Sono alberi a foglia larga che perdono la chioma nelle stagioni fredde. Nel sottobosco spuntano funghi e maturano fragole e mirtilli. La fauna è rappresentata da cinghiali, lepri, volpi e scoiattoli.
Puoi utilizzare le mappe per ripetere con un compagno o una compagna quello che hai imparato.
I FIUMI
A colpo d‘occhio
Il territorio italiano è ricco di fiumi. Nascono sulle Alpi, sugli Appennini, sui monti della Sardegna.
I fiumi italiani hanno un corso prevalentemente breve perché le montagne da cui nascono sono abbastanza vicine ai mari. Nell’idrografia della penisola i fiumi sono classificati in base alle montagne da cui hanno origine.
I fiumi alpini scendono dalle Alpi e hanno origine da sorgenti o da ghiacciai. Sono alimentati dalle piogge, dalle nevicate e dallo scioglimento dei ghiacciai. Hanno, in generale, una portata costante, cioè la quantità di acqua che trasportano durante l’anno non subisce importanti variazioni. Molti sono affluenti del Po: Adda, Oglio, Ticino, Trebbia, Taro. Alcuni sono anche immissari e emissari di laghi. Altri ancora sfociano nel mare Adriatico: l’Adige, il Piave.
I fiumi che nascono dagli Appennini hanno per la maggior parte corso breve. Hanno una portata scarsa e irregolare perché sono alimentati solo dall’acqua delle piogge, che in inverno e in autunno sono più intense, ma in estate sono molto scarse. Nell’Italia meridionale sono asciutti per molta parte dell’anno e vengono chiamati fiumare.
I fiumi che sfociano nell’Adriatico, tranne il Reno, non superano mai i 200 chilometri.
Capanni da pesca a Comacchio, sul delta del Po.
Sul versante tirrenico i fiumi come il Tevere e l’Arno sono più lunghi perché nel primo tratto del loro corso percorrono valli parallele alla catena montuosa.
I corsi d’acqua della Sicilia e della Sardegna sono a carattere torrentizio: ricchi d’acqua d’inverno e quasi secchi d’estate a causa delle scarse piogge.
I più importanti sono: in Sicilia, il Salso e il Simeto; in Sardegna, il Flumendosa.
Il fiume Po
A colpo d‘occhio
Il fiume più importante e più lungo d’Italia è il Po. Attraversa la Pianura Padana e raccoglie le acque di numerosi affluenti. Sfocia nel Mar Adriatico.
Il Po, lungo 652 km, nasce sul Monviso, in Piemonte. Il primo tratto è impetuoso. Quando il fiume percorre la pianura la sua velocità diminuisce. Attraversa quattro regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto) prima di arrivare al Mar Adriatico e si snoda tra importanti città come Torino, Piacenza, Cremona e Ferrara. In questo lungo tratto il Po diventa navigabile.
Il Po è alimentato da molti affluenti che scendono sia dalle Alpi sia dagli Appennini, perciò ha affluenti di destra e di sinistra. Presso la foce, il corso del fiume si ramifica in tanti canali, che formano il suo vasto delta. Il Po, nel suo viaggio verso il mare, trasporta molti detriti che deposita alla foce.
Il Po è sempre stato una risorsa importante per l’economia della Pianura Padana. Era ed è fondamentale per l’irrigazione dei campi, oltre a costituire anche un’importante via di comunicazione.
PUNTI CHIAVE
1. Fiumi alpini, appenninici, sardi e siciliani
2. Il fiume Po
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Per ogni gruppo di fiumi e per il Po, esponi le caratteristiche principali aiutandoti con le parole chiave.
trategia S
Poiché il testo è lungo, numera i paragrafi, e per ognuno di essi, SCRIVI su un foglio le PAROLE CHIAVE. etodo studio M di
Il Po attraversa la città di Torino.
Parole per... di CRISTINA DELL’ACQUA
CONOSCERE
L’acqua è il nostro “oro blu”. È preziosa, perché senza acqua non c’è vita. Salata e dolce, sopra e sotto il suolo, l’acqua ci abbraccia ovunque con i suoi mari, oceani, torrenti e fiumi. Oggi la maestra Margherita ci racconta la storia di Oceano e Teti, i genitori di tutte le acque del mondo, e della potenza delle acque da loro generate.
dell’ La acqua FORZA
Per noi l’oceano è il mare immenso che circonda i continenti, ma c’è stato un tempo in cui per tutti Oceano era un fiume, come ci raccontano gli autori dell’antica Grecia.
Oceano è un Titano, uno degli dèi più antichi, un fiume immenso che, come un anello, circonda la Terra. Vive tranquillo ai margini del mondo con la sua sposa Teti, dea del mare.
Da Oceano e Teti nascono le Oceanine, le ninfe marine, più di tremila. Nessuno conosce il numero esatto o i loro nomi, ma ognuna è una sfumatura diversa del mare.
Ogni piccola sorgente o ruscello che scende dai monti è nato da Oceano e Teti, come anche tutti i fiumi, dal Nilo all’Eridano, che oggi chiamiamo Po.
Nel mito greco – dice la maestra Margherita, – i fiumi sono esseri divini: le loro acque sono sacre, è pericoloso contaminarle. Per difendersi, all’occorrenza, i fiumi si animano e parlano. È successo allo Scamandro, il fiume vicino alla città di Troia: un giorno si arrabbiò e lottò contro Achille, come racconta Omero nell’ Iliade. Achille sta per tornare a combattere: hanno ucciso il suo amico Patroclo, nessuno riesce a resistere alla sua furia.
I Troiani corrono spaventati verso lo Scamandro, ma Achille li uccide in modo feroce.
Il fiume vede, si arrabbia con Achille e vuole fermarlo. Ha macchiato le sue acque di sangue e le ha sporcate con armi e con altri oggetti pesanti: i pesci muoiono e lui non può più scorrere verso il mare.
Allora il fiume si alza e aggredisce Achille, che non riesce a essere più veloce dell’acqua.
L’onda dello Scamandro lo incalza e solo l’intervento di dio riesce a mettere al sicuro
Achille e a far tornare le acque dello Scamandro nel suo letto.
Cercate la storia di un fiume o di un lago che si trova vicino al posto in cui vivete. Poi realizzate un cartellone ed esponete la storia come se foste di fronte a un pubblico.
Sarebbe bello se anche i nostri fiumi e i nostri mari si arrabbiassero e ci sgridassero quando non li rispettiamo. Ma, a pensarci bene, forse lo stanno già facendo!
Parole per...
di CRISTINA DELL’ACQUA CONOSCERE
A colpo d‘occhio
I più vasti laghi italiani si trovano ai piedi delle Alpi
Centrali.
I LAGHI
I laghi sono masse di acqua dolce che occupano grandi conche del terreno.
In queste conche, nel corso dei millenni, i fiumi hanno portato la loro acqua così come la pioggia.
Le diverse origini dei laghi determinano la forma, le dimensioni e la profondità.
I laghi morenici sono stati formati dall’azione erosiva di antichi ghiacciai. L’erosione ha lasciato profonde conche e ha spinto verso valle accumuli di terra e pietre, le morene. Questi sbarramenti naturali hanno trattenuto le acque dei ghiacciai e dei torrenti.
I laghi morenici si trovano nell’Italia settentrionale, nella zona delle Prealpi. Sono i laghi più grandi e profondi d’Italia, con una forma allungata. Questi laghi sono alimentati da sorgenti sotterranee e da immissari. Di solito hanno anche un emissario.
I principali sono: il Lago di Garda, il Lago Maggiore, il Lago di Como, il Lago d’Iseo. Sulle Alpi vi sono anche molti piccoli laghi glaciali.
Mandello, sul Lago di Como.
I laghi vulcanici si trovano soprattutto nell’Italia centrale. Occupano i crateri di vulcani spenti e, per questo motivo, la loro forma è circolare. I più importanti laghi vulcanici sono quelli di Bolsena, di Bracciano, di Vico, di Albano, di Nemi.
I laghi di origine tettonica si sono formati in epoche remote quando, in seguito ad alcuni sconvolgimenti della crosta terrestre, una conca sprofondò e si riempì di acqua. II lago Trasimeno è il lago più vasto dell’Italia centrale.
I laghi costieri si sono formati lungo un tratto di costa, grazie a cordoni di sabbia trasportati dalle onde che li hanno separati dal mare. L’acqua di questi laghi è salmastra. I laghi costieri si trovano soprattutto lungo le coste meridionali del Mar Adriatico, come quelli di Lesina e di Varano in Puglia. Se un fiume viene sbarrato da materiali trasportati da un’alluvione, da frane o artificialmente con le dighe, non può più proseguire il suo corso e allaga il terreno intorno formando un lago. Il più grande lago di sbarramento è il Lago Omodeo in Sardegna.
Varenna, sul Lago di Como.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. I laghi
2. L’origine dei laghi
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Scrivi l’origine di ogni lago. Ricava le informazioni dal testo.
• Grandi conche scavate dai ghiacciai:
• Crateri di vulcani spenti:
• Conche formatesi in seguito a sconvolgimenti della crosta terrestre:
• Sabbia trasportata dal mare:
• Ostacolo lungo il corso del fiume:
Utilizza le informazioni per ripetere ciò che hai studiato sull’origine dei laghi.
Il Lago Omodeo nasce dallo sbarramento del
PUNTI CHIAVE
1. Le attività di fiumi e laghi
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea in verde le attività del settore primario, in blu quelle del settore secondario, in arancione quelle del settore terziario.
Poi completa a voce la sintesi per esporre le tue conoscenze.
• Fiumi e laghi sono stati abitati fin dai tempi…
• Sui loro territori si svolgono attività:
• del settore primario, come…
• del settore secondario, come…
• del settore terziario, come… trategia
SCompletare a voce la SINTESI serve per imparare a esporre in modo chiaro e comprensibile le informazioni.
Impianto di itticoltura.
LE ATTIVITÀ SU FIUMI E LAGHI
A colpo d‘occhio
Le acque dei fiumi e dei laghi sono una risorsa molto importante per tutte le attività umane.
I fiumi e i laghi hanno sempre favorito l’insediamento dell’essere umano lungo le loro rive grazie al clima mite, alla possibilità di utilizzare l’acqua dolce per la sopravvivenza e per l’agricoltura. I fiumi inoltre rappresentavano un’ottima via di comunicazione. Molte città italiane sono state edificate sulle rive dei fiumi: Roma, Firenze, Torino per citarne solo alcune.
Nel tratto montano di alcuni fiumi, la forza dell’acqua viene utilizzata per produrre energia elettrica. L’acqua di fiumi e di laghi è utilizzata soprattutto per l’agricoltura e l’allevamento. Anche nelle acque dolci si pratica l’itticoltura. L’acqua inoltre viene incanalata anche per alimentare gli impianti industriali.
Il turismo è una risorsa importante. Lungo i fiumi e i laghi si possono praticare diversi sport: la pesca, la vela, lo sci d’acqua, il rafting e il canottaggio.
I fiumi, nella parte che scorre in pianura, sono navigabili con battelli e aliscafi.
IL RISCHIO
IDROGEOLOGICO
Che cosa vuol dire idrogeologico?
Idro acqua, Gea Terra Perciò “acqua della Terra”.
Quali sono i fenomeni che causano un dissesto idrogeologico, cioè lo stravolgimento di un territorio?
Sviluppo
La Protezione Civile ha diramato una allerta meteo per rischio idrogeologico.
Le alluvioni, le frane, le valanghe, l’erosione delle coste.
Che cos’è l’allerta meteo?
È un allarme che la Protezione Civile dirama a tutti noi per avvisarci dei pericoli e dei rischi che possono derivare dal maltempo.
Come si fa a sapere se c’è un grave pericolo?
Presta attenzione ai codici di allerta meteo.
I MARI E LE COSTE
A colpo d‘occhio
L’Italia è una penisola, perciò la presenza del mare ha una grande rilevanza sia per il clima sia per le attività.
Il Mar Mediterraneo circonda la penisola italiana e, a seconda delle coste che bagna, assume nomi diversi. Su di esso si affacciano ben 8 000 km di coste: alte e frastagliate o basse e sabbiose.
Sul Mar Ligure si affacciano le coste della Liguria e parte di quelle toscane. Le coste sono alte, rocciose e frastagliate; infatti formano molte cale, baie e piccole spiagge
Atrani, sul Mar Tirreno.
Il Mar Adriatico bagna tutta la costa orientale della penisola italiana. Le coste sono basse e sabbiose, tranne poche eccezioni come il Gargano e il Monte Conero. Nella parte settentrionale importanti tratti di costa sono costituiti da lagune, che sono tratti di mare poco profondi.
Il Mare di Sicilia si trova nella parte meridionale dell’isola. Divide l’isola dall’Africa. Le coste sono prevalentemente basse e sabbiose.
Il Mare di Sardegna si trova a ovest dell’isola, situato
tra la Sardegna e alcune isole spagnole, le Baleari. Le coste sono in genere alte e rocciose.
Il Mar Ionio è a sud della penisola e bagna le coste di Puglia, Basilicata e Calabria. È il più profondo del Mediterraneo: in più punti rag giunge i 5 000 metri. Le
Le isole e gli arcipelaghi
Nei mari italiani vi sono molte arcipelaghi
italiano le isole più grandi del Mediterraneo: la
. La Sardegna si trova al centro del Mar Tirreno e la Sicilia, più a sud, è separata dalla Calabria solo da uno stretto lembo di mare. Intorno alla Sicilia ci sono diverse isole minori: l’ e ovest; a sud ci sono le isole di Lampedusa
Alcune isole sono dei vulcani attivi come . La maggior parte delle isole e degli arcipela ghi si trova nel Mar Tirreno: l’ Isole di Ponza
Nel Mar Adriatico, di fronte al promontorio del Garga
Isole Tremiti
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. I mari italiani
2. Isole e arcipelaghi
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea con colori diversi:
• i nomi dei mari e la loro posizione geografica;
• il nome degli arcipelaghi e delle isole e la loro posizione.
Collega le informazioni per esporre le tue conoscenze.
La pesca è stata a lungo la più importante attività delle zone di mare.
LE ATTIVITÀ DEL MARE
A colpo d‘occhio
Le attività tipiche delle zone costiere sono: il turismo, la pesca e l’industria per la lavorazione e conservazione del pesce, le attività portuali, la lavorazione del sale.
Lungo le coste italiane prosperano molte attività. La pesca, per tradizione, era l’attività principale di chi vive a lungo le coste e rappresenta ancora oggi un’importante risorsa economica. Un tempo i pescatori avevano solitamente piccole barche che non si allontanavano mai troppo dalla costa.
Oggi ci sono grossi pescherecci sui quali lavorano molte persone e che rimangono al largo anche per diversi giorni. Il pesce che viene pescato è immediatamente surgelato in modo da poterlo conservare a lungo. Questo tipo di peschereccio viene chiamato “nave-fattoria”. In molte località, dove il mare è meno pescoso, si è sviluppata l’itticoltura, cioè l’allevamento di pesci e molluschi. In queste località si è sviluppata anche l’industria di lavorazione e conservazione del pescato.
Le saline
Un prodotto importante che il mare ci fornisce è il sale, che si separa dall’acqua marina per mezzo dell’evaporazione; questa attività viene svolta nelle saline dell’Italia meridionale e insulare. Le saline si trovano a ridosso delle coste basse in luoghi molto caldi. Sono costituite da una serie di vasche in cui si fa entrare l’acqua del mare solo fino a quando questa raggiunge l’altezza di pochi centimetri. Il forte calore del sole fa evaporare l’acqua lasciando sul fondo il sale grezzo che, successivamente, viene purificato. Le saline più importanti in Italia sono quelle di Margherita di Savoia in Puglia, di Trapani in Sicilia e di Cagliari in Sardegna.
Una salina a Trapani, in Sicilia.
Il turismo e i porti
L’attività turistica si è sviluppata lungo le coste italiane grazie alla bellezza e alla varietà dei suoi paesaggi e al suo clima mite.
Oggi rappresenta una delle principali fonti di reddito per gli abitanti delle zone costiere.
Sono state costruite strutture alberghiere e balneari, di ristorazione e tutte quelle attrezzature che servono a rendere piacevole e divertente un soggiorno al mare.
In molte città costiere, dove sono presenti golfi e insenature, vi è il porto. Certe volte è piccolo e vi trovano riparo le barche dei pescatori e qualche imbarcazione turistica, altre volte è grande e attrezzato per diversi tipi di attività: costruzione e riparazione di navi, carico e scarico di merci e passeggeri.
Nei grandi porti, come quelli di Genova, Trieste, Livorno o Napoli, si possono distinguere diverse aree: la zona per le navi che trasportano container, la zona per le petroliere, quella per i traghetti e le navi da crociera e la zona per i pescherecci.
Una parte del porto è riservata alla Marina Militare.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. La pesca
2. Le saline
3. Il turismo e i porti
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Per esporre in modo coerente quali sono le attività che si svolgono nell’ambiente mare, ricava le informazioni utilizzando queste domande.
• Quali sono le principali attività che si svolgono nelle località di mare?
• Che cos’è una nave-fattoria?
• Che cos’è l’itticoltura?
• Come si estrae il sale?
• Perché il turismo è importante?
• Dove sorgono i porti?
Due attività tipiche degli ambienti di mare: quella portuale e quella turistica.
FLORA E FAUNA DEGLI AMBIENTI DI ACQUA
A colpo d‘occhio
Negli ambienti di acqua la flora e la fauna si differenziano in base alla salinità dell’acqua.
Acque dolci
I fiumi e i laghi sono formati da acque dolci e spesso sono collegati tra loro.
Per questo anche la flora e la fauna di questi ambienti sono molto simili.
Nei torrenti e nei tratti in cui l’acqua del fiume è più fredda e scorre con maggiore impetuosità vivono pesci come le trote e i salmoni.
Nei laghi o dove il fiume scorre lento, cioè in pianura, e l’acqua diventa più calda la fauna è costituita da carpe, tinche, lucci e pesci gatto.
Vicino alla foce, dove l’acqua è salmastra, si trovano pesci che possono vivere sia in acqua dolce sia in acque salate: rombi, cefali, orate e anguille.
In prossimità dell’acqua si trova l’ambiente ideale per bisce e anfibi.
L’acqua stagnante è il regno delle libellule e delle zanzare.
Nelle zone di fiumi e laghi nidificano uccelli come il germano reale, l’anatra selvatica, il martin pescatore e il fenicottero
Anche la flora che si trova lungo le sponde dei fiumi e dei laghi è molto simile. È composta da canne, giunchi, pioppi e salici. Il clima particolare delle terre che si affacciano sui laghi favorisce la crescita di viti, olivi e agrumi.
Ambiente costiero
L’ambiente costiero offre rifugio a diverse specie di animali: piccoli roditori, conigli selvatici, rettili e anfibi. Numerose specie di uccelli come gabbiani, aironi, cormorani, fenicotteri trovano abbondanza di cibo nelle vicinanze del mare.
Acque marine
Nelle acque marine, fin dove arriva la luce solare, crescono diversi tipi di alghe. La presenza delle alghe è molto importante perché dà origine a complessi ecosistemi.
Lungo le coste la vegetazione che prevale è la macchia mediterranea, costituita da pini marittimi, lecci, querce da sughero, corbezzoli, tutte piante ad alto fusto. Il sottobosco della macchia mediterranea è formato da erbe e arbusti come il rosmarino, il timo, l’oleandro. Nelle regioni meridionali della penisola si trovano fichi d’India e agrumi.
La fauna che popolava i mari si è ridotta notevolmente in questi ultimi decenni sia a causa della pesca, diventata eccessiva, sia a causa dell’inquinamento dei mari.
I pesci più diffusi sono quelli denominati “ pesce azzurro”, cioè sardine, acciughe, sgombri.
Nelle acque dei mari italiani si trovano anche crostacei (gamberi e aragoste), molluschi (cozze e vongole), mammiferi (delfini e balene), coralli, spugne, alghe.
Inserisci le parole al posto giusto.
Ionio • Arno • Po • affluenti • Piave • Eolie • Sardegna • Tevere • Garda • Como • Trasimeno • Lesina • Toscano • costante • Tirreno • Adriatico • Mediterraneo • Sicilia • Tremiti • irregolare • Egadi • Campano
i fiumi I LAGHI
Hanno una portata d’acqua .................................................................
I più importanti sono il e i suoi di sinistra, l’Adige, il .................................................................
APPENNINICI E DELLE ISOLE ALPINI
Hanno una portata d’acqua
I più importanti sono il ................................................................., l’................................................................., il Flumendosa.
I PIÙ IMPORTANTI
• Nord: di ................................................................., di , Maggiore, d’Iseo.
• Centro: Bolsena, Bracciano
• Sud: , Varano.
I MARI
LA POSIZIONE
Il Mar .................................................................
circonda la penisola italiana.
Prende il nome di:
• Mar Ligure
• Mar .................................................................
• Mar
• Mar
• Mare di Sicilia
• Mare di Sardegna
ISOLE E ARCIPELAGHI
• Le maggiori isole sono , , isola d’Elba.
• I principali arcipelaghi intorno alla Sicilia sono: ................................................................., ................................................................., Pelagie.
• I principali arcipelaghi nel Tirreno sono: arcipelago , e arcipelago
• Nel Mar Adriatico si trovano le isole .................................................................
Peer teaching
Puoi utilizzare le mappe per ripetere con un compagno o una compagna quello che hai imparato.
per imparare
UN GENIO E LA GEOGRAFIA
La Geografia è studio degli ambienti, cartografia, rappresentazione del territorio. Esperti diversi lavorano per esplorare questi aspetti della Geografia.
Ma c’è un uomo che con il suo solo ingegno è riuscito a essere “più esperti in uno”. È Leonardo da Vinci.
Visse dalla seconda metà del ’400 all’inizio del ’500, ma dimostrò di essere molto all’avanguardia nei suoi studi e nelle sue intuizioni.
Fu pittore, scultore, architetto, matematico, ingegnere, astronomo, fisico, naturalista, geologo, chimico, musicista e, naturalmente, anche geografo e cartografo.
Leonardo e la cartografia
Ai tempi di Leonardo non c’erano aerei, non c’erano droni, ma lui comunque riuscì a rappresentare diversi territori come visti dall’alto e in modo abbastanza preciso. Queste due mappe ne sono un esempio.
Mappa “satellitare” di Imola.
Veduta topografica
della Val di Chiana.
Leonardo: dalla mappa al paesaggio
Leonardo era anche un geologo e quindi esplorava le montagne, analizzava la forma delle valli e il corso dei fiumi per poter riportare le osservazioni nei suoi disegni e nelle sue pitture.
La cascata delle Marmore: un disegno di Leonardo da Vinci e una foto di oggi.
La Vergine delle Rocce
Questa è la “Vergine delle rocce”, un famoso quadro di Leonardo.
Il paesaggio alle spalle della Vergine è solo frutto della fantasia di Leonardo?
No! Le montagne sullo sfondo probabilmente corrispondono alle Grigne, nelle Prealpi Lombarde, con i loro pinnacoli e le “dentellature”.
LA TUTELA DEL PATRIMONIO NATURALE
La grande varietà di paesaggi del territorio italiano caratterizza una sorprendente biodiversità di flora e fauna. Le attività antropiche e la mancanza di rispetto degli ambienti, però, mettono a rischio il patrimonio ambientale.
Fin dal 1922, lo Stato ha previsto l’istituzione di aree protette. In queste aree è tutelato il fragile ecosistema del territorio. Le aree protette sono i parchi nazionali e regionali, sia marini sia terrestri, in cui animali e piante possono vivere e crescere indisturbati. Le aree protette si trovano in tutte le regioni.
Il rispetto degli ambienti di acqua e di terra sono due obiettivi che tutti dobbiamo porci.
La fioritura delle lenticchie a Castelluccio di Norcia
Quaderno degli esercizi
94 Ripasso I rilievi
95 Le acque
96 Le coordinate geografiche
97 Le carte geografiche
98 I fattori del clima
99 L’economia
100 Sintesi… per studiare
Conoscere e rappresentare il territorio
101 Le Alpi • Giocando imparo
102 Gli Appennini
103 Sintesi… per studiare
Le montagne d’Italia
104 Le colline italiane • Giocando imparo
105 L’origine delle colline
106 Sintesi… per studiare
Le colline d’Italia
107 Le pianure italiane • Giocando imparo
108 L’origine delle pianure
109 La Pianura Padana
110 Sintesi… per studiare
Le pianure d’Italia
111 I fiumi italiani
112 I laghi italiani
113 L’origine dei laghi
114 Le acque sotterranee
115 Sintesi… per studiare
I fiumi e i laghi d’Italia
116 I mari italiani
117 Il mare • Giocando imparo
118 Sintesi… per studiare
I mari d’Italia
119 Ogni fiume va al mare • Giocando imparo
120 Compito di Realtà
Ufficio turistico
1 Collega ogni parola alla sua definizione.
Morfologia
Orografia
Idrografia
I RILIEVI
Parte della Geografia che studia le caratteristiche dei paesaggi di acqua.
Parte della Geografia che studia le caratteristiche fisiche del territorio.
Parte della Geografia che studia le caratteristiche dei paesaggi di terra.
2 Collega ogni nome alla sua definizione, colorando.
ghiacciaio
Cima
Catena montuosa
Passo o valico
Versante
Valle
Ghiacciaio
Piede
Passaggio tra due montagne.
Fianco della montagna o della collina.
Spazio compreso tra due montagne.
Massa di ghiaccio che non si scioglie mai completamente.
Serie di montagne in successione.
Parte alta della montagna o della collina.
Base della montagna o della collina.
versante
piede
valle
cima
catena montuosa
passo o valico
LE ACQUE
1 Collega ogni nome alla sua definizione, colorando.
Sorgente
Foce
Delta
Estuario
2 Colora il :
• in blu se si riferisce all’immissario;
Punto in cui il fiume entra nel mare, in un lago o in un altro fiume.
Foce che assume la forma di un imbuto.
Punto in cui nasce il fiume.
Foce a forma di triangolo che si allunga nel mare ed è formata da isolotti separati da canali.
• in giallo se si riferisce all’emissario;
• in verde se si riferisce all’affluente.
3 Collega ogni nome alla sua definizione, colorando.
Isola
Costa
Golfo
Promontorio
Arcipelago
Penisola
Parte di terra circondata dal mare su tre lati.
Grande insenatura della costa.
Punto di incontro tra il mare e la terra.
Parte di terra completamente circondata dal mare.
Tratto di terra montuoso che sporge nel mare.
Insieme di isole.
esercizi
LE COORDINATE GEOGRAFICHE
Le coordinate geografiche servono per comunicare l’esatta posizione di un luogo.
1 Indica con X.
• La latitudine è la distanza: dall’Equatore.
dal meridiano di Greenwich.
• La latitudine può essere:
Nord o Sud. Est o Ovest.
• La longitudine è la distanza: dall’Equatore.
dal meridiano di Greenwich.
• La longitudine può essere:
Nord o Sud. Est o Ovest.
• I meridiani sono:
linee verticali reali che uniscono i due Poli.
linee orizzontali immaginarie che uniscono i due Poli. linee verticali immaginarie che uniscono i due Poli.
• I paralleli sono:
circonferenze reali parallele all’Equatore. circonferenze immaginarie parallele all’Equatore. circonferenze immaginarie parallele al meridiano di Greenwich.
2 Scrivi la latitudine dei punti A , B, C , D e la longitudine dei punti E , F, G , H .
3 Osserva e scrivi le due coordinate geografiche dei punti segnati sul planisfero. Segui l’esempio.
A: latitudine 45 gradi nord longitudine .............. gradi ...........................
B: latitudine gradi longitudine gradi
C: latitudine gradi longitudine gradi
D: latitudine gradi longitudine gradi
LE CARTE GEOGRAFICHE
Utilizziamo carte geografiche differenti in base a ciò che vogliamo conoscere di un territorio.
1 Leggi e collega ogni tipo di carta alla sua definizione. Usa i numeri. 1 carte fisiche 2 carte politiche 3 carte tematiche
Rappresentano la distribuzione su un territorio di un determinato elemento: il clima, la produzione agricola, le lingue, le industrie…
2 Scrivi di che tipo di carta si tratta.
Rappresentano gli elementi naturali di un territorio: montagne, pianure, fiumi, laghi…
Rappresentano gli elementi antropici di un territorio: i confini di uno Stato o di una regione, le città, le strade…
3 Per ogni legenda , scrivi che cosa indica, scegliendo tra: tipi di coltivazione • profondità del mare • altitudine • città • abitanti
I FATTORI DEL CLIMA
Che cos’è il clima? Per capire che cosa sia il clima, occorre conoscere i fattori che lo determinano.
1 Scrivi quale fattore determina il clima e completa.
È il fattore più importante. A mano a mano che ci si allontana dall’.................................................., la temperatura Più si sale e più la .................................
2 Scrivi il nome delle zone climatiche del mondo.
3 Scrivi il nome delle zone climatiche d’Italia .
Vicinanza
L’ECONOMIA
Le attività lavorative appartengono a settori differenti.
1 A quale settore appartengono queste attività? Osserva e scrivi.
2 Completa.
• L’insieme di tutte le attività che ricavano materie prime è il settore .....................................................................................
Questo settore comprende: , estrazione
• L’insieme di tutte le attività che si occupano della trasformazione delle materie prime in prodotti finiti, pronti per essere usati è il settore
Questo settore comprende: , ,
• L’insieme di tutte le attività che non producono beni materiali, ma servizi è il settore .....................................................................................
Questo settore comprende:
• Gli acquisti non si fanno più solo nei negozi, al mercato, al supermercato. I prodotti possono essere ordinati anche attraverso internet.
Questo tipo di commercio si chiama
Il nuovo settore che è collegato al diffondersi dell’utilizzo dei computer è il settore del Chi opera in questo settore si occupa di comunicazione, di consulenza, di elaborazione delle informazioni e dei dati statistici.
CONOSCERE E RAPPRESENTARE IL TERRITORIO
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
Cartografia • Il reticolo geografico
• Per indicare un luogo sulla Terra si utilizzano le coordinate geografiche
• Si indica la , cioè la distanza dal meridiano di Greenwich, e la , cioè la distanza dall’
• Meridiani e paralleli formano il ...............................................................................................................................
Cartografia • Le carte geografiche
• Per rappresentare un territorio si usano le
• Una carta geografica è: ridotta, ............................................................................................................................, , orientata
• Ci sono diversi tipi di carte geografiche:
•
•
•
Territorio • Il clima
• È molto importante conoscere il clima di un territorio.
I fattori che determinano il clima sono:
•
Territorio • L’economia • .......................................................................
• La Geografia studia anche le diverse attività che si svolgono su un determinato territorio.
• Le attività lavorative sono suddivise in settori:
Ho imparato qualcosa di nuovo: molto poco abbastanza sì no
Mi è piaciuto scoprire che:
LE ALPI
Che cosa sono le Alpi? Le Alpi sono la catena montuosa che segna il confine naturale tra l’Italia e altri Paesi europei.
1 Completa scrivendo al posto giusto:
• Alpi Centrali
• Alpi Orientali
• Alpi Occidentali
• Prealpi lombarde
• Prealpi venete
Imparo GIOCANDO
Una conta in montagna
Ricordare tutti i nomi dei diversi settori delle Alpi non è semplice. E se provassimo con una frase “quasi magica” che può anche essere usata per le vostre conte?
1 Ripeti con i compagni e le compagne la conta
2 per ricordare i nomi dei diversi settori, poi scrivili. Segui l’esempio.
MA CO n GRA n PE na
LE RETI AT tilio CA la GIÙ
MA .................................................................
CO n
GRA n
PE na
LE RETI
AT tilio
CA la GIU
Marittime
GLI APPENNINI
Che cosa sono gli Appennini? Gli Appennini sono la catena montuosa che attraversa tutta la penisola: da sud del Po fino alla Sicilia.
1 Completa scrivendo al posto giusto:
• Appennino Centrale
• Appennino Meridionale
• Appennino Settentrionale
2 Collega.
Appennino Settentrionale
Appennino Centrale
Appennino Meridionale
Appennino Campano • Calabro • Siculo
Appennino Ligure • Tosco-Emiliano
Appennino Umbro-Marchigiano • Abruzzese
3 Colora il in rosso se la frase si riferisce alle Alpi, in blu se si riferisce agli Appennini.
Si estendono da ovest a est.
Alcune cime superano i 4 000 metri di altitudine.
La cima più alta è il Monte Bianco.
Le cime sono generalmente arrotondate.
Sui versanti sono presenti i calanchi, solchi scavati dalla pioggia.
Si estendono da nord-ovest a sud-est.
Alcune delle loro cime sono vulcani.
LE MONTAGNE D’ITALIA
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
Le montagne sono rilievi che superano i 600 metri di altitudine.
Alpi
• La catena montuosa delle Alpi si trova a dell’Italia
• Si snoda da a
• La montagna più alta è .............................................................................................
• Le Alpi si dividono in tre settori: Alpi , ,
• Ai piedi delle Alpi si trovano le
Appennini
• Gli Appennini si snodano da a
• Hanno due versanti: e adriatico; la montagna più alta è .............................................................................................
• Si suddividono in Appennino , ,
• Alcuni monti degli Appennini sono vulcani.
I più conosciuti sono
In Italia sono presenti differenti tipi di vulcani: attivi, ,
• I vulcani attivi sono: .......................................................................................................................................................................................
Economia
• Le attività principali sono legate a: •
Questo argomento mi è piaciuto:
Ho imparato qualcosa di nuovo: molto poco abbastanza sì no
Mi è piaciuto scoprire che:
LE COLLINE ITALIANE
La maggior parte del territorio della nostra penisola è occupato da colline.
1 Colora come indicato le seguenti colline.
Monferrato Colline del Chianti
Colline Campane Colli Euganei
Colline del Lazio Le Murge
Imparo GIOCANDO
Per fare cin cin!
1 Completa il cruciverba. Nella colonna colorata comparirà il nome delle coltivazioni tipiche delle colline.
1. Origine delle colline come i Colli Euganei e i Monti Berici.
2. Albero dai cui frutti si ricava l’olio.
3. Le colline più vaste della Puglia.
4. Lo sono i vulcani da cui hanno avuto origine alcune colline.
5. Detriti trasportati dai ghiacciai.
6. Origine delle colline formate dal sollevamento di fondali marini.
I numerosi gruppi collinari presenti sul territorio italiano hanno diverse. Alcune colline, come i Colli Albani o i Colli Euganei, sono di origine
Quelle del Canavese, in Piemonte, quelle lombarde della Brianza, quelle che si trovano nella parte meridionale del Lago di Garda sono di origine , cioè sono state formate dai detriti lasciati da
Le colline umbre, toscane e marchigiane devono la loro conformazione all’.......................................................... di agenti atmosferici che hanno arrotondato e le cime di vecchie montagne.
2 Completa la tabella.
Tipo di colline
Colline tettoniche
Colline strutturali
Come si sono formate
Sollevamento della crosta terrestre per lo scontro tra placche sotterranee.
Erosione di una montagna.
Colline Antichi vulcani spenti.
Colline Accumulo di detriti trasportati dai ghiaccai.
3 L’origine delle colline si è avuta in modi diversi. Indica con X quale di queste cause è sbagliata.
Erosione di cime antiche. Movimenti della crosta terrestre.
Accumulo di detriti trasportati dai fiumi. abbassamento della crosta terrestre.
Quali sono
4 Indica con X. • I sette colli di Roma sono di origine: tettonica. vulcanica. strutturale. morenica.
LE COLLINE D’ITALIA
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
Le colline sono rilievi tra i 200 e i 600 metri di altitudine.
• Origine Economia
• Le colline hanno avuto origini differenti:
• le colline toscane, marchigiane e umbre sono colline ................................................................................
• le Langhe e il Monferrato, in Piemonte, e le colline della Puglia sono colline
• le colline del Canavese, in Piemonte, quelle del Garda e della Brianza, in Lombardia, sono colline ..................................................................
• i Colli Euganei e i Monti Berici, nel Veneto, le colline Metallifere, in Toscana, e quelle del Lazio e della Campania sono colline
1 Con l’aiuto della carta geografica di pagina 64, individua la posizione delle pianure indicate, scrivendo i numeri corrispondenti.
1. Tavoliere delle Puglie
2. Pianura Padana
3. Maremma
4. Campidano
5. Agro Pontino
6. Agro Romano
7. Pianura Campana
8. Piana di Catania
9. Piana di Metaponto
10. Valdarno
11. Piana di Sibari
12. Pianura salentina
Imparo GIOCANDO
Togli e metti le lettere
1 In ogni nome c’è una lettera sbagliata. Circondala e trascrivila nello schema: comparirà una parola “importante” per la pianura.
1. FALDARNO
2. METOPONTO
3. NAREMMA
4. SIBATI
5. CAMPADANO
6. PIANURA SALENNINA
7. AGRO PINTINO
8. PIANURA PALANA
9. TAVOLIERE DELLE PIGLIE
2 Indica con X che cosa significa la parola che hai trovato. Il nome delle sorgenti dei fiumi nelle pianure di origine alluvionale.
Un altro modo per definire le risorgive. Impianti di irrigazione tipici della pianura. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
esercizi
L’ORIGINE DELLE PIANURE
Ci sono delle differenze tra le pianure italiane? Le pianure italiane hanno caratteristiche particolari determinate dalla
1 Completa scrivendo al posto giusto: di sollevamento • tettoniche • alluvionali • vulcaniche •
Le pianure italiane si sono formate in modi differenti. La cenere, la lava e gli altri elementi eruttati dai vulcani che si sono depositati nella zona circostante hanno colmato i dislivelli. Così hanno formato una distesa pianeggiante molto fertile. Queste sono le pianure
I corsi d’acqua, scendendo dalle montagne, hanno eroso il terreno su cui scorrevano trasportando verso il basso terriccio, ghiaia, sabbia: i
Questa massa di detriti si è depositata e accumulata a valle fino a formare una pianura. Queste sono le pianure
Alcuni movimenti della crosta terrestre hanno fatto sprofondare e alcune zone creando delle pianure. Queste sono le pianure
2 Osserva le immagini e scrivi il nome delle pianure in base all’
Lo scontro di placche terrestri ha fatto sollevare ed antichi fondali marini. Sopra il livello del mare questi fondali si sono prosciugati
LA PIANURA PADANA
La Pianura Padana è la più vasta pianura italiana.
1 Completa.
La Pianura Padana è attraversata dal fiume . Questo fiume attraversa quattro regioni: , , , , da ovest a
La parte orientale della Pianura Padana si affaccia sul Mar
La Pianura Padana è delimitata da due catene montuose: a nord le , a sud gli ................................................................................
2 Osserva le immagini che descrivono la formazione della Pianura Padana e collegale alla didascalia giusta, numerando.
Il fiume Po scorreva verso il mare e con i detriti trasportati pian piano formò la Pianura Padana.
I fiumi che scendevano dai monti portavano a valle i detriti.
3 Completa scrivendo al posto giusto:
Milioni di anni di anni fa tra le Alpi e gli Appennini c’era un grande golfo.
alta pianura • bassa • terreno permeabile • terreno impermeabile • risorgive • fiume Po
La Pianura Padana è attraversata dal È divisa in due parti: e pianura. Nell’alta pianura il suolo è formato da poco adatto all’agricoltura.
Nella bassa pianura vi è un molto più fertile. Le due zone della Pianura Padana sono divise dalla fascia delle .........................................................., dove l’acqua dal sottosuolo risale in superficie.
LE PIANURE D’ITALIA
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
Le pianure sono rilievi che non superano i 200 metri di altitudine.
• Le pianure hanno avuto origini differenti:
• la Pianura Padana, il Valdarno, la Maremma, l’Agro Romano, l’Agro Pontino, la Piana di Metaponto e la Piana di Sibari sono
• la Piana di Catania e la Pianura Campana
sono ......................................................................................................................
• la Pianura Salentina e il Tavoliere delle Puglie
sono
• il Campidano è di origine
Economia
• • Origine
• La pianura è un territorio particolarmente favorevole all’insediamento e alle attività produttive.
In Italia i fiumi alpini e quelli appenninici hanno differenti caratteristiche.
1 Osserva la carta e circonda i fiumi indicati: in blu i fiumi appenninici, in rosso quelli alpini.
• Ticino
• Arno
• Adige
• Tevere
• Reno
• Volturno
• Flumendosa
• Secchia
• Dora Baltea
• Piave
• Tronto
• Simeto
2 Quale fiume non hai circondato né in rosso né in blu?
3 Per ogni affermazione, indica V (Vero) o F (Falso).
• Il Ticino nasce nelle Alpi ed è un immissario. V F
• L’Arno nasce nelle Alpi e sfocia nel Mar Adriatico. V F
• L’Adige nasce negli Appennini e sfocia nel Mar Tirreno. V F
• Il Tevere nasce negli Appennini e sfocia nel Mar Tirreno. V F
• Il Reno è un affluente del Po. V F
• Il Secchia nasce negli Appennini ed è un affluente del Po. V F
• Il Volturno scorre in Sicilia. V F
• Il Flumendosa è un fiume sardo. V F
Mar Adriatico
Mar Ionio
Mar Tirreno
Mar Ligure
Quaderno
I LAGHI ITALIANI
In Italia i laghi si trovano soprattutto al nord e al centro; si differenziano per la loro origine.
1 Osserva sulla carta la forma e la posizione dei principali laghi italiani e completa la tabella. Indica con X la loro origine.
Garda
Varano
Maggiore
Iseo
Bracciano
Lesina
Como
Bolsena
Trasimeno
Lago d’Orta
Vico
Omodeo
2 Completa.
• I laghi più grandi sono quelli
• e si trovano
• Sulle Alpi ci sono numerosi
• I laghi vulcanici si trovano .................................................................................................................................................................
• I laghi di Lesina e di Varano si trovano
• L’unico vasto lago italiano di origine tettonica è il
• I laghi artificiali sono laghi vulcanica costiera tettonica di sbarramento morenica
Il lago .......................................................... occupa il cratere di un vulcano ..........................................................
I laghi si sono formati con lo scioglimento di antichi ghiacciai, che hanno scavato profonde nella roccia.
Anche i piccoli laghi sono il risultato dell’azione erosiva dei ghiacciai.
Le acque del lago costiero sono ..........................................................
Il lago costiero contiene acqua che dal mare.
Il lago di è stato formato da frane, accumuli di detriti o dighe che hanno bloccato un corso d’acqua.
2 Per ogni immagine, scrivi di quale tipo di lago si tratta.
3 Completa la tabella.
Tipo di laghi
Come si sono formati
Lago di origine tettonica Movimenti della crosta terrestre.
Lago morenico
Quali sono
Erosione dovuta allo scioglimento dei ...................................................................................................................
Lago Crateri di antichi vulcani spenti.
Lago
Lago
Accumulo di detriti provocato da frane e da dighe.
Cordoni di sabbia trasportati dalle onde del mare.
LE ACQUE SOTTERRANEE
Le acque dolci non si trovano solo nei laghi e nei fiumi in superficie.
Nel sottosuolo si trovano fiumi sotterranei e piccoli laghi.
1 Osserva e completa scrivendo al posto giusto:
sottosuolo • piovana • permeabili • fiume • superficie • impermeabile • falde acquifere
2 Leggi il testo. Poi, per ogni immagine, scrivi se le acque sotterranee escono in superficie in modo naturale o artificiale.
Le acque sotterranee possono giungere in superficie in due modi:
a. per mezzo di pozzi che vengono scavati fino a raggiungere la falda acquifera; poi, per mezzo di pompe, l’acqua risale in superficie;
b. l’acqua che scorre nel sottosuolo esce in superficie e dà origine alle sorgenti.
L’acqua che cade sulla superficie terrestre scende nel
Se trova terreni formati da ghiaia, sabbia o altri terreni , continua la sua discesa finché li può attraversare.
Quando invece l’acqua incontra uno strato di terreno ......................................................................., come quello argilloso, non può più continuare la sua discesa e, se trova delle conche, vi si deposita fino a riempirle: sono
le ................................................................................................
Oppure, se non può depositarsi, scorre come fosse un sotterraneo.
Nel sottosuolo italiano si trova una quantità di acqua dolce maggiore rispetto a quella che c’è in
I FIUMI E I LAGHI D’ITALIA
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
Fiumi
• Sul territorio italiano i fiumi si distinguono in:
• fiumi alpini
• fiumi appenninici
• I fiumi alpini scendono dalla catena montuosa delle ............................................
Hanno una portata d’acqua
I principali sono:
• I fiumi appenninici scendono dalla catena montuosa degli
Hanno una portata d’acqua
I principali sono: .....................................................................................................................................................
• Italia settentrionale: ...........................................................................................................................................................
• Italia centrale:
• Italia meridionale:
• Le attività principali sono:
• agricoltura
• allevamento ( )
• industria
•
I MARI ITALIANI
L’Italia è una penisola. È circondata dal Mar Mediterraneo, che prende nomi differenti a seconda delle coste che bagna.
1 Completa e rispondi. Utilizza la carta di pagina 82 e le tue conoscenze sui mari che circondano l’Italia.
Se sì, quali? .............................................................................................................................................
• Quale mare, nella sua parte settentrionale, ha lunghi tratti di costa costituiti da lagune?
• Le lagune sono tratti di mare molto o poco profondi?
• Qual è il mare che si trova nella parte più a sud della penisola italiana? ..........................................................................................................................
• Quale tra i mari che circondano l’Italia è il più vasto?
IL MARE
Il clima del mare è favorevolmente influenzato dalle brezze.
1 Osserva le immagini che illustrano il fenomeno della brezza . Spiegalo rispondendo alle domande.
Durante l’estate, quando il calore è più intenso, terra e acqua non si riscaldano nello stesso modo.
• Che cosa succede alla terra nelle ore diurne?
• E all’acqua del mare?
• Quale conseguenza provoca questa differenza?
• Nelle ore notturne, invece, che cosa succede alla terra?
• E all’acqua del mare?
Quale conseguenza provoca questa differenza? Nei mari italiani
Imparo GIOCANDO
1 Nel crucipuzzle, trova il nome di 11 isole e 4 aricpelaghi italiani.
I MARI D’ITALIA
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
• L’Italia è una penisola circondata dal Mar ............................................................................................., che lungo le coste prende differenti nomi:
• Mar
• Mar
• Mar ........................................................................................................
• Mar
• Mare
• Mare .....................................................................................................
Le isole
• Nei mari italiani si trovano:
• due grandi isole, la e la
• molti arcipelaghi: i principali sono , ..........................................................., ..........................................................., , ,
• Le isole di ........................................................... e ........................................................... sono vulcani
Economia
• • • • I mari italiani
• Le attività principali sono legate a:
Ogni fiume va al mare
1 Tutti i fiumi, prima o poi, giungono al mare.
2 I loro percorsi, tra anse e meandri, sono però molto più semplici di quelli disegnati qui sotto da un cartografo burlone. Tu non ti lascerai certo ingannare da questo
3 groviglio di acque e darai a ogni fiume la sua giusta foce segnando la strada. Aiuta poi il cartografo scrivendo i nomi dei fiumi e dei mari in cui sfociano.
Magra
Mar Ligure Tirso
Mar Tirreno
Mar Adriatico
Mare di Sardegna Po
Mare di Sicilia
Tevere
Mar Ionio
UFFICIO TURISTICO
1 Immagina di essere l’assessore/a al turismo di una località di mare.
Su quale mare si affaccia la località? Com’è la costa? Alta, bassa, sabbiosa, rocciosa…?
Descrivila in modo dettagliato.
Aggiungi delle fotografie o realizza un disegno per mostrare i diversi particolari. Non dimenticare di descrivere e illustrare con fotografie o disegni il clima.
Spiega com’è in inverno e com’è in estate.
Dal clima, come sai, dipendono flora e fauna. Probabilmente nel luogo di cui ti stai occupando ci sono delle piante o dei fiori particolari.
Accanto a ogni immagine scrivi il nome dei vegetali.
Anche i tipi di pesci variano da località a località. Puoi chiedere informazioni a chi pesca o a chi vende il pesce per sapere qual è la specie più diffusa in quel tratto di mare.
Infine, occupati delle attività umane: quali sono i lavori più diffusi, quale importanza ha il turismo nella vita della zona. Raccogli tutte le informazioni che riesci a scoprire e che raccontano la vita delle persone del luogo.
Quando hai tutte le informazioni riguardanti sia l’aspetto fisico sia quello antropico del “tuo mare”, puoi raccoglierle in schede oppure realizzare un video, magari insieme a qualche amico/a. Ci sarà chi si occuperà delle immagini e chi dell’audio.
Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio
Responsabile di progetto: Valentina Dell’Aprovitola
Coordinamento e redazione: Giulia De Giorgi
Responsabile di produzione: Francesco Capitano
Progetto grafico e impaginazione: Ilaria Raboni
Supervisione grafica: Carmen Fragnelli
Illustrazioni: Mauro Sacco ed Elisa Vallarino, Archivio Spiga
Cartografia: Archivio Spiga
Copertina: Carmen Fragnelli, Elisabetta Giovannini
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Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com
EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione. Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.
CLASSE
AMBITO SCIENTIFICO
Sussidiario Matematica con Quaderno operativo 4
Sussidiario Scienze e Tecnologia con Quaderno operativo 4
Verifiche Matematica-Scienze e Tecnologia 4
ISBN per l’adozione: 978-88-468-4520-7
#altuofianco
CLASSE
AMBITO ANTROPOLOGICO
Sussidiario Storia con Quaderno operativo 4
Sussidiario Geografia con Quaderno operativo 4
Verifiche Storia-Geografia 4
Atlante multidisciplinare 4-5
ISBN per l’adozione: 978-88-468-4519-1
KIT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione , risorse didattiche , percorsi semplificati e tutto il necessario per il corso
LIBRO DIGITALE (scaricalo seguendo le istruzioni all’interno della copertina) con LIBRO LIQUIDO ACCESSIBILE: volumi sfogliabili , esercizi interattivi , VIDEO , cartografia digitale , audiolibri .
Ambiente di apprendimento interattivo per la verifica delle competenze disciplinari.