Direzione Discipline - Risorse Didattiche - Storia Classe 4

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RISORSE DIDATTICHE

STORIA

Accoglienza: attività e strumenti

Prove di ingresso

Schemi per la progettazione per UA

Didattica partecipata: strumenti e schede

Interdisciplinarità: strumenti e schede

Compiti di realtà

Classe capovolta

STEAM: strumenti e schede

Gruppo Editoriale ELi

Tanti punti di vista

L’ACCOGLIENZA

Tutti noi, se entriamo in un contesto sconosciuto e ci troviamo di fronte a persone che non abbiamo mai incontrato prima, ci sentiamo a nostro agio se accolti con un atteggiamento disponibile.

Lo stesso accade ai nostri alunni e alle nostre alunne con le diverse discipline: devono “essere accolti” dalle materie di studio, non devono viverle come nemiche o sperare che “piacciano” o si dimostrino “facili”.

Ecco dunque un primo importantissimo suggerimento: per fare un buon percorso di Storia partiamo da una buona accoglienza!

Per avvicinare gli alunni e le alunne al tipo di percorso che dovranno intraprendere nello studio degli argomenti presentati è importante far capire loro che il “racconto del passato” è fatto da diversi punti di vista che si sovrappongono, si integrano, si connettono tra di loro. È il concetto di Storia “su più piani”.

I vari aspetti sono affrontati da diversi specialisti e diverse specialiste, con approcci diversi ma non disgiunti.

LO STORICO/LA STORICA

Sono lo scienziato e la scienziata della Storia, che registrano, ordinano, confrontano i fatti realmente accaduti basandosi sulle fonti. Lo storico e la storica sono per loro natura i più oggettivi possibile.

LO STORIOGRAFO/LA STORIOGRAFA

È chi narra la Storia. Lo storiografo/La storiografa interpreta, racconta i fatti. È soggettivo/a, perché narra secondo una sua interpretazione, una sua visione della vita, una precisa scuola di pensiero. Sulla soggettività dello storiografo e della storiografa basti pensare a quanto si dice a proposito della storia delle guerre, narrata dalla parte dei vincitori oppure dalla parte dei vinti.

L’ANTROPOLOGO/L’ANTROPOLOGA E IL SOCIOLOGO/LA SOCIOLOGA

Sono gli “esperti di costume”, quegli studiosi e quelle studiose che, attraverso l’analisi delle fonti, ci fanno rivivere le situazioni, i modi di vivere, i rapporti tra i gruppi sociali, tra la popolazione e il potere.

Esempi di didattica partecipata e inclusiva

Una festa ( pagine 4-5)

Per abituare gli alunni e le alunne a “vedere la Storia su più piani”, iniziate il vostro percorso con un “gioco storico”.

1. Distribuite la fotocopia della scheda di pagina 4.

2. Fate osservare i vari disegni puntando l’attenzione sui particolari che possono essere utili per capire:

• che cosa è accaduto;

• quali usanze sono rappresentate;

• quali informazioni si possono avere sugli abitanti di quella casa;

• quali informazioni si possono avere circa la posizione geografica e il clima del luogo;

• come si possono mettere in ordine cronologico i fatti.

3. Fate riordinare le immagini in ordine logico e cronologico.

4. Fate completare le schede dello storico/della storica, dello storiografo/della storiografa, dell’antropologo-sociologo/dell’antropologa-sociologa (individualmente o a gruppi).

5. Fate riflettere gli alunni e le alunne sul fatto che tutti gli studiosi e le studiose parlano dello stesso avvenimento, ma prendono in considerazione aspetti diversi.

Una festa

1 Osserva con attenzione le immagini. Metti in ordine logico e cronologico le sequenze, numerando. Poi compila le schede sui diversi punti di vista.

fam. dott. Neri

fam. dott. Neri

fam. dott. Neri

fam. dott. Neri

fam. dott. Neri

fam. dott. Neri

La scheda dello/a storico/a

Il giorno alle ore 4 bambini e bambine sono arrivati a casa della famiglia . La porta d’ingresso è stata aperta da Il motivo era per il .

Alle 17,30 .

Alle 19 .

Fatto non collocabile nel tempo: .

Fatto che ha causato l’arrivo dei bambini e delle bambine: .

Conseguenza della festa: .

La scheda dello/a storiografo/a

• Sulla base delle informazioni avute dalla scheda dello storico e della storica, racconta la festa inserendo un tuo commento positivo o negativo sulle feste di compleanno, sulla quantità di regali e sulla presenza dei genitori alla festa.

La scheda dell’antropologo/a

Un’usanza tipica sono i festeggiamenti dei

Il più delle volte avvengono nella

Il festeggiato/la festeggiata invita le amiche e gli amici più cari per mezzo di oppure o anche

I festeggiamenti avvengono in questo modo:

Generalmente alla festa partecipano tutti i componenti della

Le famiglie generalmente non sono numerose. Nella maggior parte dei casi sono composte da È usanza portare al festeggiato/alla festeggiata

L’edificio in cui vive questa famiglia è a più ; la casa è dotata di uno spazioso

Il clima del luogo

La preistoria

1 La preistoria è divisa in due grandi periodi, determinati dalle abilità che l’Homo ha raggiunto. Scrivi la definizione di ciascun periodo.

• Paleolitico

• Neolitico

2 Osserva le immagini e scrivi se rappresentano scene del Paleolitico o del Neolitico.

Verso la Storia

L’essere umano nella sua trasformazione è cambiato non solo nell’aspetto fisico, ma soprattutto nella capacità di utilizzare ciò che la natura gli offriva, di modificare territori e materiali, di riflettere sulle sue azioni, di vivere in gruppi sempre più grandi e dunque di esprimere pensieri e sentimenti.

1 Per ciascuna affermazione, segna V (vero) oppure F (falso). Fai ricorso alle conoscenze che hai appreso lo scorso anno.

Gli uomini e le donne della Preistoria:

• sapevano curare alcune malattie con le erbe. V F

• sapevano tessere tessuti con il telaio. V F

• erano in grado di spostarsi lungo i fiumi con semplici imbarcazioni. V F

• conoscevano la scrittura.

• seppellivano i morti.

• costruivano grandi tombe.

• cucinavano i loro cibi.

• costruivano contenitori con l’argilla.

2 Completa.

V F

V F

V F

V F

V F

Quando l’essere umano imparò a coltivare le piante nacque l’

L’essere umano divenne cioè non si spostò più alla ricerca continua di frutti da raccogliere e incominciò ad e gli animali.

Migliorarono le condizioni di vita.

La maggiore disponibilità di cibo favorì l’ della popolazione. I villaggi si ingrandirono e divennero

Tutto quello che sappiamo sugli uomini della preistoria è dovuto al lavoro di alcuni scienziati e alcune scienziate: , , e

Hanno studiato i reperti, cioè le che hanno permesso di ricostruire abitudini di vita, capacità di lavorare i materiali, spostamenti sul territorio. Occorre aspettare l’invenzione della per poter parlare di

Prodotto finale atteso: classe capovolta

OBIETTIVI FORMATIVI

LE CIVILTÀ

• Realizzazione di un Power Point che illustri i motivi dello stanziamento lungo i fiumi e la coltivazione dei cereali nelle diverse zone climatiche.

• Analizzare l’interazione tra essere umano e territorio.

• Leggere nel territorio i segni dell’intervento umano.

• Cogliere la concatenazione di avvenimenti.

• Individuare le cause e le conseguenze di un fatto.

COMPETENZE

Competenze di Educazione Civica

• Confrontare aspetti caratterizzanti delle società del passato in rapporto al presente.

• Conoscere aspetti essenziali della storia del proprio ambiente in relazione all’argomento studiato.

• Lavorare insieme per raggiungere uno scopo comune.

Competenze chiave (europee)

Competenze mirate (traguardi di competenze disciplinari)

• Competenza digitale.

• Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare.

• Competenza imprenditoriale.

• Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

L’alunno/a:

• comprende che i mutamenti prodotti da fattori climatici possono modificare la vita dell’essere umano e l’economia di un territorio;

• comprende il significato della migrazione legata alla necessità di migliorare le condizioni di vita;

• rileva somiglianze con la contemporaneità utilizzando le conoscenze acquisite.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Conoscenze (sapere)

• Conoscere che cosa ha spinto i gruppi umani a stanziarsi lungo il corso dei grandi fiumi.

• Conoscere le importanti modificazioni nella vita dell’essere umano, causate da improvvisi cambiamenti climatici (troppo caldo, troppo freddo, troppa pioggia).

• Conoscere quali conseguenze ha avuto lo stanziamento lungo le rive dei fiumi per quanto riguarda:

• economia (sviluppo dell’agricoltura);

• tecnologia (opere idrauliche, strumenti per la coltivazione);

• antropologia e società (incremento della popolazione, urbanizzazione, diversificazione dei rapporti all’interno del gruppo).

Contenuti

Abilità (saper fare)

• Saper confrontare epoche e ambienti differenti.

• I vantaggi della vita lungo il fiume.

• Le trasformazioni antropiche dell’ambiente fiume.

Attività e metodologia Lo studio della storia antica difficilmente offre all’insegnante l’opportunità di far leva sull’esperienza e l’osservazione diretta; per questo è importante proporre spunti o agganci che possano far immaginare agli alunni e alle alunne situazioni del passato.

INTERDISCIPLINARITÀ

Discipline coinvolte

Storia, Geografia, Scienze, Tecnologia, Educazione Civica.

L’obiezione più ovvia è che in questo modo si offre, della storia, un’immagine poco scientifica e più narrativa.

Questo pericolo viene escluso se si riporta la riflessione su un piano concreto e si presentano per esempio i quadri di civiltà come ricostruzioni fedeli, dovute a fonti certe che ne testimoniano la veridicità.

Per affrontare il tema dello stanziamento delle tribù migranti lungo i fiumi si partirà dall’osservazione di ambienti aridi e ambienti ricchi di vegetazione, perché attraversati da corsi d’acqua. Il confronto tra le caratteristiche tra i due ambienti aiuterà a comprendere la “necessità di migrare”, che sarà poi la chiave di spiegazione della nascita e dello sviluppo di tutte le civiltà fluviali. Nello stesso modo sarà utile far dedurre dagli alunni e dalle alunne quali saranno state le difficoltà da superare e come questi problemi abbiano favorito uno sviluppo tecnologico e, di conseguenza, anche sociale e culturale.

Nuclei tematici

• Geografia: Le zone climatiche, pag. 16. Le differenze climatiche che hanno inciso sulle prime migrazioni umane e sulla nascita delle civiltà.

• Scienze: Le coltivazioni e le zone climatiche, pag. 17. Il clima e il terreno hanno favorito la coltivazione dei cereali e dunque la nascita delle prime civiltà.

• Tecnologia: I mezzi di trasporto sul fiume, pag. 18. Il fiume come via di comunicazione e commercio.

• Educazione civica: Spostarsi per imparare, pag. 19. Oggi le migrazioni sono dovute anche a motivi di studio.

Compito di realtà Vivere lungo i fiumi in Italia, pag. 20.

Consapevolezza della fragilità della situazione idrogeologica delle zone fluviali in Italia.

Tempi

Circa 15 giorni.

Destinatari Tutta la classe.

L’argomento che tratteremo

Le prime civiltà

12 000 anni fa sulla Terra stava per terminare l’ultima era glaciale. Questo fu un evento di grande rilevanza che favorì l’evoluzione dell’essere umano non più dal punto di vista fisico e somatico, ma da quello culturale e tecnologico.

I gruppi umani che abbandonarono i territori resi aridi dai mutamenti climatici abbandonarono pian piano anche il nomadismo, stanziandosi stabilmente lungo le rive dei grandi corsi d’acqua, originando una nuova forma di economia.

L’agricoltura divenne il fulcro di ogni attività. Il fango depositato dopo le esondazioni rendeva fertile il terreno e agevolava la coltura di cereali, che si differenziarono nelle diverse zone di insediamento a seconda del clima e della natura del terreno.

La possibilità di coltivare distese di terreno più vaste favorì lo sviluppo tecnologico. Si perfezionarono i primi rudimentali attrezzi che l’essere umano utilizzava per seminare e raccogliere i frutti del suo lavoro: aratro, nuove forme di zappe e falcetti, inseminatoi.

Tutto ciò incrementò la conoscenza delle piante coltivabili e ne permise la coltivazione di specie diverse.

Le conseguenze della nuova attività

Come introdurre l’argomento

La necessità di preservare i campi dalle inondazioni e di irrigarli costantemente portò allo sviluppo delle opere idrauliche e di canalizzazione

La necessità di una maggiore forza lavoro per coltivare i campi, controllare gli argini, prendersi cura degli animali ebbe come conseguenza principale un importante incremento demografico. Anche la maggiore disponibilità di cibo favorì l’aumento della popolazione: iniziò così l’urbanizzazione

Un altro elemento importante e carico di conseguenze fu che le comunità di agricoltori ebbero la possibilità di accumulare proprietà; di conseguenza, iniziarono a proteggerle mettendo fine alla condivisione dei frutti del lavoro comune

In questo modo cambiarono le modalità della convivenza nello stesso territorio e iniziarono le differenze tra i gruppi, spesso basate sul possesso di campi situati in luoghi strategici.

Lo stanziamento lungo le rive dei fiumi innescò un’altra serie di avanzamenti dal punto di vista tecnologico:

• il fiume cominciò a essere navigato e crebbero gli scambi di prodotti, anche con gruppi che erano a buona distanza tra di loro;

• il terreno ricco di argilla permise l’estrazione di questo materiale molto versatile: in un primo momento fu usato come rivestimento per isolare le pareti delle capanne costruite con pelli, legno, paglia; successivamente permise la fabbricazione di mattoni e di conseguenza di edifici più grandi e strutturati;

• il fiume si caratterizzò come una difesa naturale contro gli assalti di nemici.

1. Per introdurre il tema Vivere lungo i fiumi l’insegnante può far leva sulle conoscenze acquisite durante lo studio dell’ominazione, facendo ragionare attraverso una serie di domande stimolo.

• Quali erano i bisogni primari che l’ominide e poi l’homo avevano necessità di soddisfare?

• Come sono riusciti a soddisfarli? Nella soddisfazione di questi bisogni c’è stata un’evoluzione, cioè è cambiato nel corso del tempo il modo di soddisfarli? Tra tutti questi bisogni qual era il principale?

Esempi di didattica partecipata e inclusiva

2. Per far capire il motivo principale della migrazione dalle savane africane ai bacini fluviali è possibile offrire spunti di riflessione sui mutamenti climatici.

• Che cosa accade quando per un lungo periodo non piove?

• Che cosa possono aver fatto gli uomini primitivi quando si sono verificati lunghi periodi di siccità?

3. Per mettere a fuoco che lo stanziamento lungo le rive del fiume ha avuto lati positivi ma anche delle problematicità si può riflettere sulle seguenti questioni:

• che cosa favoriva la presenza di acqua dolce?

• Era facile muoversi per lunghi tratti sul terreno se non si avevano mezzi di trasporto adeguati? Perché era più facile muoversi lungo il corso del fiume?

• Se in un determinato periodo dell’anno le piogge erano particolarmente abbondanti, che cosa succedeva all’acqua che scorreva nei letti dei fiumi, soprattutto nelle zone pianeggianti o prossime alla foce?

La costante delle più antiche civiltà umane è stata il nomadismo, che ha caratterizzato la vita degli uomini primitivi sino all’introduzione dell’agricoltura nel Neolitico (dopo il 10 000 a.C.).

È necessario ricordare ai bambini e alle bambine che i vari esemplari di homo vivevano di caccia e raccolta, perciò erano costretti a spostarsi di frequente per seguire i branchi di animali.

Con i mutamenti climatici gruppi umani si sono trovati spesso in situazione di grande difficoltà: perciò praticavano il nomadismo per necessità.

Dividete la classe in piccoli gruppi.

Sottoponete a ogni gruppo la fotocopia delle schede delle pagine 12 e 13, seguendo i suggerimenti.

1. Il cambiamento climatico ( pagina 12)

Fate osservare alla classe la scheda e proponete le seguenti domande.

• Che cosa indica il fatto che in quel luogo ci sia una capanna?

• Quel gruppo si trovava in quel posto di passaggio?

• Che cosa ci indica che invece quello era il luogo dove vivevano?

• Come è l’ambiente intorno a loro?

• È possibile che quel gruppo abbia scelto quel luogo per vivere? Perché?

• Che cosa può essere successo?

• Che cosa avranno pensato di fare gli adulti del gruppo?

2. Un nuovo ambiente ( pagina 13)

Fate osservare alla classe la scheda e ponete le seguenti domande.

• Da che cosa dipende la diversità dell’ambiente che state osservando rispetto a quello della scheda precedente?

• Come saranno cambiate le condizioni di vita del gruppo che è giunto nel nuovo ambiente?

• Quali difficoltà avrà dovuto superare quel gruppo nel nuovo ambiente?

• Che cosa avranno dovuto imparare quegli uomini e donne a fare per adattarsi e trarre vantaggio dalle nuove condizioni?

Attività

Il cambiamento climatico

1 Osserva l’immagine. Fai attenzione ai particolari. Poi rispondi.

• Com’è l’ambiente in cui si trova questo gruppo di esseri umani?

• Come si procurano il cibo?

• Secondo te, il gruppo ha scelto questo luogo per stabilirsi o sta decidendo di abbandonarlo? Perché?

Un nuovo ambiente

1 Osserva l’immagine. Fai attenzione ai particolari. Poi rispondi.

• Quali sono le differenze più evidenti tra l’ambiente rappresentato in questo disegno e quello precedente?

• A che cosa sono dovute queste differenze?

• Nel nuovo ambiente c’è una zona paludosa. Che cosa potrà fare il gruppo per renderla abitabile?

Storia e antropologia

1 Osserva le immagini.

Alcune si riferiscono alla vita quotidiana di un popolo vissuto tanti anni fa: sono gli aspetti studiati dall’antropologo/a.

Altre immagini si riferiscono ai fatti più importanti di questo antico popolo: sono gli aspetti studiati dallo/a storico/a.

Per ciascuna immagine, scrivi la didascalia scegliendola tra:

guerra • migrazione • imprese del re • banchetto a casa di un nobile • cena in casa di contadini • artigianato • agricoltura • schiavitù

2 Colora il quadratino in rosso se le immagini si riferiscono alla vita quotidiana, in verde se si riferiscono agli avvenimenti storici.

Le fonti raccontano

1 Osserva le fonti. Esse si riferiscono ad antiche civiltà. Che cosa testimoniano, secondo te? Cerca tra queste risposte quelle che ti sembrano possibili e scrivine una per ciascuna immagine. Se hai idee diverse, scrivile.

• Allevavano gli animali.

• Conoscevano la scrittura.

• Costruivano templi per gli dèi.

• Navigavano sui mari.

• Si dedicavano all’agricoltura.

• Erano un popolo guerriero.

• Conoscevano i punti cardinali.

• Erano molto abili nell’artigianato.

Le zone climatiche

Nel mondo esistono climi molto differenti. Le differenze climatiche hanno inciso sulle prime migrazioni umane e sulla nascita delle prime civiltà?

1 Osserva il planisfero e le differenti fasce climatiche, poi completa.

zona glaciale

zona temperata

zona torrida zona temperata

zona glaciale

• Prova a dare una definizione sintetica di:

• zona torrida:

• zona temperata:

• zona glaciale:

2 Colora i termometri per mostrare quali possono essere le temperature medie di queste zone.

3 Colora in rosso il quadratino dove sono comparsi i primi ominidi.

4 Traccia una X nelle zone in cui l’uomo primitivo si è trasferito a causa dei mutamenti climatici.

5 Spiega brevemente perché con le prime migrazioni gli esseri umani non si sono insediati in America e nelle zone glaciali.

Le coltivazioni e le zone climatiche

Il clima e il terreno determinano lo sviluppo delle differenti colture. Perciò i primi esseri umani hanno cominciato a coltivare i cereali che meglio si adattavano alle zone in cui si erano insediati.

1 Sai perché i cereali hanno questo nome? Il nome deriva da Ceres, Cerere, la dea romana dei campi e dei raccolti. Per ciascuna immagine, scrivi il nome del cereale rappresentato, scegliendo tra: grano, mais, sorgo, riso, orzo, come nell’esempio.

orzo r m

3 Sia in Cina sia in Mesopotamia vi era abbondanza di acqua. La coltivazione del riso, però, si è sviluppata in Cina e non in Mesopotamia. Che cosa avrà influenzato lo sviluppo della coltura del riso in Cina? Segna con una X g s

2 Osserva la carta tematica che indica come erano distribuite le colti vazioni di cereali nel Neolitico. Poi completa la tabella scrivendo il nome dei cereali coltivati nelle varie zone.

ZONA COLTIVAZIONI

Europa

Mesopotamia

Cina

America

Africa occidentale

Il clima. La presenza di acqua.

La vastità del territorio. L’abilità dell’essere umano.

I mezzi di trasporto sul fiume

Gli esseri umani che si sono stanziati lungo le rive avevano bisogno di attraversare e navigare i fiumi.

Per superare queste difficoltà e utilizzare i corsi d’acqua come via di comunicazione e di commercio, gli uomini hanno osservato la natura scoprendo il galleggiamento.

1 Che cosa può aver suggerito ai primi esseri umani stanziati lungo i fiumi che era possibile costruire oggetti che potessero galleggiare e permettessero di spostarsi sull’acqua? Segna con delle X

2 Osserva le prime imbarcazioni utilizzate per solcare le acque dei fiumi. Secondo te, quali di queste imbarcazioni potevano diventare pericolose perché imbarcavano acqua? Colora il quadratino.

3 Per evitare che nelle imbarcazioni entrasse acqua, il fondo doveva essere impermeabilizzato o protetto. Segna con delle X i materiali che gli esseri umani di quel tempo avevano a disposizione.

Rudimentali teli di plastica.

Bitume, sostanza nera che affiora dal terreno.

Pelli di animali. Vernice idrorepellente.

Spostarsi per imparare

Le grandi ondate migratorie dei primi esseri umani sono state determinate dalla ricerca di luoghi che offrissero un buon clima e risorse naturali per poter vivere. Anche oggi molte persone migrano dal luogo d’origine per cercare condizioni di vita migliori. C’è però anche chi migra per studiare o per poter applicare le conoscenze e le competenze che ha acquisito studiando.

1 Leggi e rispondi.

Ludovica abita in una piccola cittadina in provincia di Como. Si è diplomata al Liceo Scientifico Galileo Galilei e la sua aspirazione è diventare cardio-chirurgo infantile per guarire i bambini e le bambine che hanno gravi problemi al cuore. Con l’iscrizione all’Università si è trasferita a Milano.

• Quale può essere la motivazione di questa scelta?

Segna con una X la motivazione che ti sembra più probabile.

Il papà si è trasferito a Milano per lavoro.

L’Università che deve frequentare è a Milano. Non ci sono mezzi di trasporto per Milano da Como.

Ludovica ormai frequenta il terzo anno di Medicina all’Università di Milano e desidera fare l’esperienza di un anno di studio all’Università di Medicina di Lione, in Francia. Per questo fa domanda per partecipare al programma Erasmus, che dà la possibilità agli studenti universitari europei di effettuare un periodo di studio all’estero. La parola Erasmus è un acronimo formato dalle iniziali di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, che significa Schema (Progetto) per la mobilità degli studenti universitari europei. Il nome deriva anche da Erasmo da Rotterdam, uno studioso olandese che visse alla fine del 1400 e che viaggiò in tutta Europa per conoscere e comprendere culture e abitudini differenti dalle sue.

• Secondo te, quali conseguenze positive avrà la “migrazione” di Ludovica?

Ludovica si è laureata e ha conseguito la specializzazione in cardio-chirurgia pediatrica. In Italia non ha trovato posto in un centro di ricerca per mettere a frutto ciò che ha imparato, così si è trasferita in Canada. È diventata un “cervello in fuga”.

• Che cosa s’intende con l’espressione “fuga dei cervelli”?

Emigrazione verso paesi stranieri di persone: che cercano un lavoro autonomo. molto specializzate in una professione. estremamente intelligenti.

Compito di realtà

Vivere lungo i fiumi in Italia

Vivere lungo i fiumi ha molti aspetti positivi. Infatti, le prime civiltà sono sorte vicino a bacini fluviali. Il fiume è una grande risorsa, ma può essere anche fonte di problemi che ancora oggi l’essere umano non è in grado di risolvere.

Leggi questi titoli di giornali e colora il quadratino se indicano episodi collegati alla presenza di un fiume.

Ancora al lavoro le idrovore alla periferia di Piacenza.

Le ruspe hanno lavorato dopo la slavina che si è abbattuta in Val Bregaglia.

I genieri dell’esercito sono all’opera per sostituire il ponte distrutto dalla piena.

La strada per Macerata è interrotta per la lunga voragine che si è aperta dopo il sisma.

Ti proponiamo due compiti di realtà. Scegli quello che meglio si adatta alla zona in cui abiti.

1 Vicino al luogo in cui abiti scorre un fiume.

• Chiedi agli adulti se hanno conoscenza di eventi legati a straripamenti o disastri avvenuti nella zona in cui abiti, causati da corsi d’acqua.

• Periodo:

• Cause:

• Conseguenze:

• Livello di gravità:

• C’è un avvenimento, un aneddoto, una situazione particolare avvenuta in quell’occasione? Racconta.

2 Vicino al luogo in cui abiti non scorre un fiume.

• Chiedi agli adulti se hanno conoscenza di eventi avvenuti in Italia, anche molto tempo fa, legati a straripamenti o disastri causati da corsi d’acqua.

• Periodo:

• Cause:

• Conseguenze:

• Livello di gravità:

• Prova a raccogliere documenti, immagini, articoli di giornale, fotografie relative a ciò che ti hanno raccontato.

LA CLASSE CAPOVOLTA

Esporre con Power Point

Tu e i tuoi compagni siete giunti al termine dell’Unità di Apprendimento “Vivere lungo i fiumi”: ora dovete illustrare ciò che avete appreso.

Dividetevi in gruppi per preparare un Power Point.

Un gruppo utilizzerà due immagini che rappresentano un territorio arido e un territorio attraversato da un fiume.

Per punti, in modo sintetico, spiegate, in un’altra pagina del file, i vantaggi della vita lungo i corsi d’acqua.

Un secondo gruppo riporterà nel file la pagina relativa alle coltivazioni in differenti zone climatiche (pag. 17 di questa Guida).

Cercate informazioni per sapere in quali regioni d’Italia si coltiva il riso. Andate al supermercato: cercate e fotografate confezioni di riso che ne indichino la provenienza e per quale uso in cucina sono più adatti: minestre, risotti... Riportate il materiale raccolto in pagine di Power Point.

Il terzo gruppo si documenterà per scoprire quali fiumi italiani sono navigabili e quali città sorgono sui fiumi. Anche in questo caso riportate le informazioni ed eventuali immagini nel Power Point che state preparando.

Prodotto atteso

Realizzazione di un Power Point per relazionare il lavoro svolto.

Prodotto finale atteso: classe capovolta

OBIETTIVI FORMATIVI

LE CIVILTÀ DEI FIUMI

• Realizzazione di un cartellone che metta a confronto alcuni aspetti delle civiltà mesopotamiche con la vita nel mondo contemporaneo.

• Analizzare l’interazione tra essere umano e territorio.

• Leggere nel territorio i segni dell’intervento umano.

• Cogliere la concatenazione di avvenimenti.

• Individuare le cause e le conseguenze di un fatto.

COMPETENZE

Competenze di Educazione Civica

• Confrontare aspetti caratterizzanti delle società del passato in rapporto al presente.

• Conoscere aspetti essenziali della storia del proprio tempo in relazione all’argomento studiato.

• Lavorare insieme per raggiungere uno scopo comune.

• Comprendere l’importanza dei diritti e dei doveri.

Competenze chiave (europee)

Competenze mirate (traguardi di competenze disciplinari)

• Competenza alfabetica funzionale.

• Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare.

• Competenza imprenditoriale.

• Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

L’alunno/a:

• riconosce elementi significativi del passato nel suo ambiente di vita;

• individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali;

• comprende come le risorse di un territorio cambiano e si sviluppano;

• comprende il significato della migrazione legata alla necessità di migliorare le condizioni di vita;

• rileva somiglianze con la contemporaneità utilizzando le conoscenze acquisite.

OBIETTIVI

DI APPRENDIMENTO

Conoscenze (sapere)

• Conoscere i motivi per i quali il territorio della Mesopotamia ha favorito lo stanziamento di popolazioni e la nascita delle civiltà.

• Conoscere le civiltà che sono sorte e si sono sviluppate in Mesopotamia e le loro caratteristiche.

Contenuti

• Le civiltà dei fiumi.

• La Mesopotamia.

Abilità (saper fare)

• Saper confrontare epoche e ambienti differenti.

• Saper ricavare informazioni da una fonte.

• Saper riprodurre una fonte storica

• I Popoli della Mesopotamia.

• Le città.

• Gli aspetti caratterizzanti di una civiltà.

• I Sumeri.

• I Babilonesi.

• Gli Ittiti.

• Gli Assiri.

• La Mesopotamia oggi.

Attività e metodologia Per avvicinare gli alunni e le alunne al mondo delle popolazioni della Mesopotamia si può esordire con un’affermazione un po’ provocatoria: “Sapete che se oggi siete a scuola e scrivete i vostri pensieri su un quaderno o leggete informazioni su un libro è merito (o colpa)… dei Sumeri?”. Si parlerà dell’invenzione della scrittura e della nascita dei documenti scritti che hanno permesso di “certificare” gli avvenimenti del passato e di ricostruire con metodo scientifico gli avvenimenti accaduti migliaia di anni fa.

Si passerà poi a introdurre in modo globale le attività svolte dai primi abitanti di quell’ambiente iniziando dalla primaria necessità di governare le acque del fiume, di ottimizzarne l’uso, del conseguente incremento della popolazione e della trasformazione dei villaggi in città e della nascita delle classi sociali che sono strettamente legate al nuovo assetto agricolo e commerciale.

INTERDISCIPLINARITÀ

Discipline coinvolte

Storia, Scienze, Tecnologia, Italiano e Matematica.

Centrare l’attenzione sullo sviluppo agricolo e tecnologico che si determinò in Mesopotamia faciliterà la comprensione del motivo per cui diverse popolazioni si sono combattute per il possesso di quelle terre. Anche per tutte le civiltà che si studieranno in seguito si farà sempre un riscontro con la situazione attuale per contestualizzare nella contemporaneità almeno la mutazione geopolitica dei territori su cui si sono svolti gli avvenimenti studiati.

Nuclei tematici

• Tecnologia: L’osservatorio astronomico, pag. 28. L’osservazione dell’Universo attraverso le tecnologie moderne.

• Scienze: Il petrolio, pag. 29.

Come il petrolio in Mesopotamia ha sostituito l’acqua in quanto fonte di ricchezza.

• Tecnologia: I supporti per scrivere, pag. 30. L’evoluzione dei supporti su cui scrivere nel passato.

• Italiano e matematica: Le biblioteche, pag 31. I contenuti tematici nelle biblioteche e la loro classificazione in base a criteri definiti.

Compito di realtà Le prime ricevute fiscali, pag. 32. Il cambiamento della documentazione di un pagamento nel corso del tempo.

Tempi Circa 2 mesi.

Destinatari Tutta la classe.

L’argomento che tratteremo

La Mesopotamia e i suoi popoli

Il termine Mesopotamia fu introdotto dai Greci per indicare la zona geografica compresa tra i corsi del Tigre e dell’Eufrate. Il nome deriva dall’unione di due parole greche: μέσος (mesos, che sta in mezzo) e ποταμός ( potamos, fiume) con l’aggiunta del suffisso -ia, che in genere ha il significato di “terra”.

In seguito, con Mesopotamia si indicarono anche le zone limitrofe definendo i confini con la catena dei monti Zagros a est, quella del Tauro a nord, steppe e deserti a ovest e sud-ovest e, infine, la zona paludosa che si affaccia sul Golfo Persico a sud.

Oggi quelle terre corrispondono a Turchia, Iraq, Siria, Iran, Arabia Saudita e Kuwait.

La regione era considerata la parte orientale della mezzaluna fertile (della quale faceva parte anche la valle del Nilo) e vi si trovavano, allo stato selvatico, quelli che sarebbero diventati gli alimenti base dell’essere umano dell’antichità: cereali, leguminose, ovini e bovini.

Le foreste di tipo mediterraneo ospitavano querce, pini, cedri e ginepri e una fauna di animali che favorirono i primi insediamenti intorno al 10 000 a.C., al termine dell’ultima era glaciale.

Spesso il bacino mesopotamico viene avvicinato per similitudine a quello del Nilo, ma esso era percorso da corsi d’acqua che avevano differenze sostanziali rispetto a quest’ultimo.

Il grande fiume africano, a causa della sua nascita in zona monsonica, assicurava piene regolari, mentre le piene del Tigri e dell’Eufrate erano più imprevedibili e, per questo, furono un importante stimolo per la costruzione di opere di irrigazione e di regolazione delle acque. Così sono nate le prime opere idrauliche e di modifica dell’ambiente.

LE CIVILTÀ DELLA MESOPOTAMIA

In questi territori fioriscono le prime civiltà della storia umana nel IV millennio a.C.

La prima grande civiltà che nacque in Mesopotamia, all’incirca nel 3 000 a.C., fu quella dei Sumeri, un popolo di origine sconosciuta che qui vi fondò le prime città come Ur, Uruk, Lagash. Nel corso dei secoli la Mesopotamia diventò meta per altri popoli che si alternano nel dominio di quelle fertili terre.

Nel 2 380 a.C. gli Accadi, guidati dal re Sargon, espansero i propri territori fino a inglobare gran parte della Mesopotamia.

Nel III millennio a.C. si insediarono in Mesopotamia anche le popolazioni semitiche degli Amorrei e degli Elamiti. Nel 1 730 a.C. furono proprio gli Amorrei a dar vita a un nuovo grande Impero, con il re Hammurabi di Babilonia

I Babilonesi dominarono incontrastati sulle città della Mesopotamia, ma nell’area ben presto si affacciarono nuovi popoli conquistatori, in particolar modo gli Ittiti e i Cassiti

Nel 1 110 a.C. la Mesopotamia venne invasa e conquistata dalla popolazione guerriera degli Assiri che dapprima occuparono i territori e successivamente ne divisero il potere con i Babilonesi dando vita al secondo Impero Babilonese (o Impero Assiro-Babilonese).

Nel 538 a.C. l’Impero Assiro-Babilonese crollò definitivamente sotto la spinta espansionista della popolazione dei Persiani, che sottomisero l’intera regione al potere di re Ciro di Persia.

Come introdurre l’argomento

Esempi di didattica partecipata e inclusiva

Prima di iniziare a introdurre l’argomento è possibile riprendere con gli alunni e con le alunne le informazioni che hanno acquisito nello studio dello stanziamento delle tribù lungo il corso dei fiumi.

• Quali vantaggi offrivano i territori bagnati dai fiumi rispetto ai territori situati in montagna o in zone occupate dal deserto?

• Che cosa sarà successo quando “si è sparsa la voce” che lungo le rive dei fiumi si viveva meglio?

• Da dove potevano giungere le popolazioni che volevano occupare i territori più fertili?

Le fonti • Come un/a archeologo/a ( pagine 26-27)

Distribuite alla classe la scheda di pagina 26.

Un’altra modalità può essere quella di dividere la classe in gruppi, dare a ciascun gruppo una sola immagine e farli lavorare insieme.

Spiegate agli alunni che le immagini si riferiscono a popolazioni diverse che si sono stanziate in Mesopotamia.

Ciascuna popolazione si è caratterizzata per alcuni aspetti particolari.

Spiegate agli alunni e alle alunne che analizzando queste fonti con attenzione e con gli occhi di uno storico potranno scoprire quali sono questi aspetti particolari.

Invitate poi gli alunni e alle alunne a redigere per ciascuna fonte una scheda sulla quale dovranno annotare ciò che pensano di aver scoperto.

Al termine del lavoro direte a quale popolazione si riferisce ciascuna fonte. Conservate le schede redatte e, al termine dello studio di ciascuna popolazione, confrontate quanto ipotizzato dagli alunni e dalle alunne con quanto studiato: coincide?

• Fonte A: tavoletta con scrittura ideografica sumera.

• Fonte B: estratto di alcune leggi del Codice di Hammurabi.

• Fonte C: bassorilievo assiro con scene di assalto con macchinari da guerra.

• Fonte D: bassorilievo nel quale si vedono armi di probabile produzione ittita.

Nella scheda, accanto all’indicazione della fonte, è stato inserito un riquadro nel quale gli alunni e le alunne scriveranno il nome della popolazione che l’insegnante dirà a conclusione del loro lavoro.

In questo modo viene offerto agli allievi e le allieve un modello di “lettura di una fonte”: potete leggere le altre fonti insieme agli alunni e alle alunne e segnare i particolari che danno indicazioni sulla popolazione.

Le fonti

1 Osserva le fonti o riproduzioni di fonti ritrovate nelle zone in cui vi vevano alcune popolazioni che si sono stanziate in Mesopotamia. Scrivi che cosa rappresentano secondo te, poi completa le schede di rilevazione di pagina 27, immaginando di essere un/a archeologo/a.

Fonte B

Fonte A

• Queste sono frasi che sono state ritrovate su una stele. Che cosa possono essere?

Qualora qualcuno apra i suoi solchi per irrigare il suo terreno, ma è malaccorto, e l’acqua allaghi il campo del suo vicino, allora paghi frumento per la sua perdita.

Qualora un uomo litighi con la moglie vanno presentate le ragioni. Se non c’è alcun torto da parte della donna ed è l’uomo che la trascura, allora questa donna non avrà nessuna colpa. Ella prenderà la sua dote e tornerà alla casa di suo padre.

Se un mercante ha affidato a un agente orzo, lana, olio o altro genere, perché li venda, l’agente registrerà l’argento ricavato dalla vendita e lo restituirà al mercante; l’agente prenderà una tavoletta sigillata relativa all’argento che consegna al mercante.

Fonte C

Fonte D

Fonte A

Come un/a archeologo/a

• Si tratta di

• Questa fonte fa capire che la popolazione alla quale è attribuita sapeva .

• Penso che rappresenti .

Fonte B

• Si tratta di

• Questa fonte fa capire che la popolazione alla quale è attribuita sapeva

• Penso che rappresenti

Fonte C e fonte D

• Si tratta di

• Queste fonti fanno capire che le popolazioni alle quali sono attribuite sapevano

• Penso che rappresentino

L’osservatorio astronomico

La volta celeste ha sempre affascinato l’essere umano, ma lo ha anche impaurito. Già gli uomini del Neolitico osservavano il cielo stellato, come testimoniano alcune pitture rupestri. Però furono i popoli della Mesopotamia i primi astronomi e i loro osservatori astronomici erano nella parte più alta della Ziqqurat, la casa delle divinità.

1 Leggi e rispondi.

Nel corso del tempo i luoghi dedicati all’osservazione del cielo sono diventati veri laboratori per le ricerche scientifiche. I fenomeni celesti sono oggi studiati con potenti telescopi contenuti all’interno di cupole astronomiche apribili.

• Osserva il cielo notturno per qualche sera (magari quando non devi andare a scuola il giorno dopo): vedi bene le stelle nel cielo?

Amina e Nadif abitano a Milano e non riescono mai a vedere il cielo completamente stellato. Sono giunti due anni fa dall’Africa; abitavano in un villaggio vicino al deserto del Sahara e ogni sera il cielo offriva uno spettacolo luminoso indescrivibile.

• Segna con X i tre principali motivi per cui le stelle sono poco visibili a Milano.

Inquinamento dell’aria. Troppo freddo. Inquinamento luminoso.

Mancanza di sabbia. Posizione geografica. Umidità.

• Riporta sul planisfero, al posto giusto, il simbolo che contraddistingue ciascun osservatorio. Se hai difficoltà, consulta un atlante.

LEGENDA

South Pole Telescope Polo Sud, Antartide

Atacama Observatory

Cile, Sud America

Mauna Kea Observatory Hawai, USA, Oceano Pacifico

• Perché questi grandi osservatori astronomici sorgono in zone desertiche e/o sulle montagne?

Il petrolio

Iraq e Kuwait, che sono gli Stati che occupano oggi il territorio della Mesopotamia, sono ricchi di giacimenti di petrolio.

1 Che cos’è il petrolio? Confronta la tua risposta con quella della classe, poi leggi.

Il petrolio è una miscela di sostanze di origine organica. È un liquido denso, di colore che va dal marrone al nero, ed emana cattivo odore.

2 Leggi come si è formato il petrolio e collega ciascuna didascalia all’immagine corrispondente, numerando.

1. Circa 125 milioni di anni fa dal fondo dell’oceano affiorò un’enorme quantità di lava e gas metano. La temperatura della Terra aumentò di molti gradi.

2. Organismi microscopici si svilupparono in grande quantità.

3. Dopo la morte, questi microrganismi si depositarono sul fondo del mare e furono ricoperti da detriti: in assenza di ossigeno, non si decomposero.

4. Nel corso di milioni di anni la pressione esercitata dalle rocce su queste sostanze organiche le trasformò in petrolio e gas metano.

3 Completa segnando con una X.

• Il petrolio è definito “combustibile fossile”.

Combustibile perché è una sostanza: calda. che brucia. molto pericolosa.

Fossile perché: è antichissimo. è formato da materiale organico che si è trasformato. è una pietra.

4 Scrivi il nome di almeno due materiali che si usano quotidianamente e derivano dal petrolio.

I supporti per scrivere

Gli storici e le storiche non sanno ancora con sicurezza quale popolo utilizzò per primo la scrittura. Tra i primi ci furono certamente i popoli Mesopotamici e gli Egizi. I popoli antichi utilizzavano supporti diversi per scrivere.

1 Collega ciascuna didascalia all’immagine corrispondente, numerando.

1. Tavoletta d’argilla con scrittura cuneiforme.

2. Foglio di papiro con geroglifici.

3. Pergamena con scrittura alfabetica.

2 Collega ciascun supporto al popolo che maggiormente lo utilizzava.

Tavoletta d’argilla

Foglio di papiro

Pergamena

3 Rispondi.

Egizi

Greci

Popoli mesopotamici

• Tra i tre supporti che hai osservato, quale è stato ottenuto:

• con materiale inorganico?

• con materiale di origine animale?

• con materiale di origine vegetale?

4 Perché i popoli dell’antichità utilizzavano supporti diversi su cui scrivere? Rispondi segnando con una X.

Ciascun popolo voleva distinguersi dalle altre civiltà che conoscevano e utilizzavano la scrittura.

Ciascun popolo utilizzava il materiale che aveva maggiormente a disposizione. La scrittura si è evoluta e così sono cambiati i supporti su cui scrivere.

Le biblioteche

Le biblioteche in Mesopotamia sono sorte per conservare le tavolette che riportavano per la maggior parte contratti commerciali.

Oggi le biblioteche sono molto cambiate…

1 Completa segnando con una X.

• Il nome biblioteca deriva dall’antico greco biblion + théke.

Biblion significa: sapere. libro. rotolo.

Théke significa: pagina. deposito. indice.

2 Osserva come, in alcune biblioteche, sono stati catalogati i libri in modo differente. Per ciascun gruppo, scrivi il criterio utilizzato.

Criterio:

Criterio:

Criterio:

3 Collega ciascun titolo di libro allo scaffale della biblioteca, riportando il simbolo adatto.

• Cappuccetto rosso

• La volpe e l’uva

• L’uovo di Pangu e l’origine del mondo

• La strega Baba Jaga

• Indiana Jones nel deserto del Kalahari

Compito di realtà

Le prime ricevute fiscali

Leggi ed esegui.

Immagina di essere un antico pastore sumero, proprietario di un gregge.

Devi pagare i tributi (le tasse) e consegnare al funzionario del re due agnelli, una capra, una pecora e due sacchi di albicocche secche.

Con la pasta modellabile costruisci una “bulla” come quella dell’immagine e alcuni gettoni di forma diversa con incisi segni che indichino ciò che devi consegnare al funzionario.

Fai sulla bulla un segno che serva per identificarti.

Prendi accordi con i tuoi compagni affinchè ciascuno utilizzi segni differenti e/o forme differenti per le bulle e per i gettoni.

• Il sovrano ha ricevuto i tributi, ma non riesce a capire a che cosa si riferisce ciascun segno sui gettoni e a chi si riferiscono i nomi sulle bulle. Perché, secondo te, il re ha questa difficoltà?

Per essere sicuro che tutti i suoi sudditi paghino i tributi dovuti, il re decide di far utilizzare a tutti gli stessi segni per indicare lo stesso tipo di merce. Un giorno un funzionario ha deciso di semplificare ulteriormente la ricevuta che attesta il pagamento dei tributi. Per questo chiede che tutti scrivano su un’unica tavoletta il simbolo della merce, preceduto da segni che indichino la quantità.

• Circonda in rosso il simbolo che secondo te indica il grano e in blu i simboli che indicano la quantità.

LA CLASSE CAPOVOLTA

Ieri e oggi

Studiando le civiltà della Mesopotamia sono stati trattati anche questi argomenti: i primi astronomi, l’acqua come materia prima fonte di ricchezza, l’origine del pagamento dei tributi e la nascita delle biblioteche.

E oggi? Quali di questi aspetti della civiltà della Mesopotamia si ritrovano nel mondo contemporaneo?

Prepara un cartellone corredato di foto e disegni che puoi anche ricavare dai tuoi libri di testo, spiegando l’importanza nelle civiltà mesopotamiche degli aspetti presi in considerazione e come siano cambiati nella nostra moderna civiltà.

Lavora in autonomia o in gruppo per preparare un tabellone. Ti possono aiutare le domande e gli spunti che trovi nella tabella.

Osservatori astronomici

Chi erano gli astronomi presso i popoli della Mesopotamia?

Dove sorgevano gli osservatori astronomici?

Quali mezzi utilizzavano gli astronomi per osservare il cielo?

Materia prima fonte di ricchezza

Qual era la materia prima fonte di ricchezza per i popoli della Mesopotamia?

Perché era così importante?

Come veniva utilizzata?

Biblioteche A che cosa servivano le biblioteche presso i popoli mesopotamici?

Ogni città aveva la sua biblioteca?

Che cosa si trovava nella biblioteca di Ninive?

Chi sono gli astronomi oggi?

Dove sorgono gli osservatori astronomici?

Quali mezzi utilizzano gli astronomi per osservare il cielo?

Qual è la materia prima fonte di ricchezza che si trova nel sottosuolo?

Perché è così importante? Come viene utilizzata?

A che cosa servono le biblioteche oggi?

Qual è la differenza tra una biblioteca e una libreria?

Oggi esistono biblioteche specializzate e ogni università ha la sua biblioteca.

A chi servono questi testi?

Pagamento dei tributi

Come venivano registrati i tributi presso i popoli della Mesopotamia?

Anche oggi vengono registrati e certificati i seguenti pagamenti:

• le spese al supermercato;

• le multe;

• le tasse.

Come?

Prodotto atteso

Realizzazione di un cartellone che metta a confronto alcuni aspetti delle civiltà mesopotamiche con la vita nel mondo contemporaneo.

IERI
OGGI

Prodotto finale atteso: classe capovolta

OBIETTIVI FORMATIVI

IL NILO E GLI EGIZI

• Rappresentazione tramite la drammatizzazione dei riti, dei procedimenti e delle credenze legate alla morte presso gli Egizi.

• Analizzare l’interazione tra essere umano e territorio.

• Orientarsi nel tempo e nello spazio.

• Cogliere la concatenazione di avvenimenti.

• Individuare le cause e le conseguenze di un fatto.

COMPETENZE

Competenze di Educazione Civica

Competenze chiave (europee)

Competenze mirate (traguardi di competenze disciplinari)

• Conoscere aspetti essenziali della Storia del proprio tempo in relazione all’argomento studiato.

• Lavorare insieme per raggiungere uno scopo comune.

• Rispettare le credenze e rituali religiosi diversi dai propri.

• Competenza alfabetica funzionale

• Competenza matematica e competenza in Scienze, Tecnologie e Ingegneria.

• Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare.

• Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

L’alunno/a:

• usa la linea del tempo;

• comprende la relazione tra territorio, posizione geografica e attività economiche;

• rileva somiglianze e differenze con la contemporaneità per quanto riguarda la specializzazione del lavoro, l’uso dell’arte per rappresentare situazioni, l’uso della scrittura, le credenze sull’oltretomba.

OBIETTIVI

DI APPRENDIMENTO

Conoscenze (sapere)

• Conoscere l’origine della civiltà egizia con particolare riferimento ai condizionamenti che il territorio (fiume e deserto) imponeva.

• Conoscere le caratteristiche della civiltà egizia con particolare riferimento agli aspetti per la quale è ricordata: architettura, scrittura, religione, culto di morti.

Contenuti

Abilità (saper fare)

• Saper confrontare epoche e ambienti differenti.

• Saper ricavare informazioni da una fonte.

• Saper riprodurre una fonte storica

• Gli Egizi.

• L’Egitto oggi.

Attività e metodologia Non sarà difficile suscitare l’interesse per lo studio degli Egizi. Le piramidi, le mummie, i geroglifici sono argomenti che hanno sempre affascinato gli alunni e le alunne.

La parte preponderante di questa Unità di Apprendimento riguarderà l’aspetto antropologico e la conoscenza dell’assetto sociale e culturale. Troppo difficile e inutile affrontare lo studio di tutti i fatti. Importante sarà sottolineare la necessità di unificare i regni del Basso e dell’Alto Egitto in funzione del controllo delle acque del Nilo. Le figure dei faraoni più famosi e delle immagini dei resti degli edifici più imponenti della civiltà degli Egizi offriranno l’occasione per riflettere sullo stretto legame che c’era tra religione e potere politico e come tutto fosse in funzione dell’assicurarsi la possibilità di una vita successiva alla morte.

INTERDISCIPLINARITÀ

Discipline coinvolte

Storia, Geografia, Scienze, Tecnologia, Matematica.

Nuclei tematici

• Geografia: Le sorgenti del Nilo e le cateratte, pag. 40. La ricerca delle sorgenti di questo lungo fiume è stata lo scopo di molte spedizioni e fonte di testi d’avventura.

• Scienze: La flora e la fauna del Nilo, pag. 41. Il Nilo crea un ecosistema molto particolare.

• Tecnologia: Un foglio “per scrivere” come gli antichi Egizi, pag. 42. Un prodotto dovuto dalla grande versatilità della pianta del papiro.

• Matematica: La piramide, pag. 43. Il solido più famoso dell’antichità.

Compito di realtà La mia piramide, pag. 44.

Evidenziare le proprie conoscenze attraverso la costruzione di un manufatto.

Tempi Circa 2 mesi.

Destinatari Tutta la classe.

L’argomento che tratteremo

La civiltà degli Egizi

LA CIVILTÀ EGIZIA

Circa 10 000 anni fa il Sahara non era un deserto, ma una zona abitata. L’ultima glaciazione e il successivo innalzamento delle temperature causarono la desertificazione. Pochi gruppi si adattarono (gli antenati dei Tuareg), gli altri migrarono o verso l’Africa equatoriale o verso il Mediterraneo e la Valle del Nilo. I primi uomini che si affacciarono alla Valle del Nilo trovarono una grande distesa di terre fangose e disabitate. Fu solo con un lavoro durato centinaia di anni che le rive poterono ospitare gruppi di contadini sempre più numerosi che diedero origine a villaggi via via più grandi. Man mano che i primi abitanti impararono a conoscere il “loro” fiume capirono che era necessario unirsi per controllarlo e incanalare le acque che diventavano impetuose durante le piene. Dal fiume dipendeva la loro vita. Era necessario costruire dighe e argini, tenere puliti i canali per togliere la sabbia che il vento impetuoso del deserto trasportava anche sui campi coltivati.

PERIODO PREDINASTICO

Nel sud dell’Egitto, attorno al 3 500 a.C. nacque la prima organizzazione di villaggi (i Nomos) simile a uno Stato, al cui sovrano fu affidato il compito di assicurare che il ciclo piena-secca del fiume fosse tenuto sotto controllo. Questa esigenza fece sì che le tribù che si stanziarono lungo le rive del Nilo imparassero a vivere sotto l’autorità di capi locali. I vari Nomos si scontrarono e si allearono tra loro, nell’arco di circa un millennio, fino a formare due regni, l’Alto Egitto al sud (costituito dalla parte meridionale della valle del Nilo) e il Basso Egitto al nord (costituito principalmente dalla zona vicino al delta del fiume).

L’Alto Egitto aveva come capitale la città di Nekhen, chiamata Ieraconpoli. Il re di questo territorio adorava la dea avvoltoio Nekhbet e veniva raffigurato con un’alta corona bianca. Il Basso Egitto aveva come capitale Buto; il sovrano adorava la dea cobra Uto e cingeva una corona rossa, caratteristica di una dea del delta, Neith. Secondo le antiche leggende l’Alto Egitto, guidato dal dio Horo, sottomise il Basso Egitto, unificando tutto il territorio. Il sovrano del regno del Sud assunse da allora nella sua persona i simboli di entrambi i poteri e cinse la doppia corona.

Nella realtà i due regni vennero unificati nel 3 100 a.C. in un solo impero da Menes, re dell’Alto Egitto, che inaugurò le trenta dinastie dell’antico Egitto. La capitale divenne Menfi e il sovrano unì le due corone. Fin dalle prime dinastie il re si affermò come dio in terra, con la precisa funzione di conservare il maat, l’ordine.

Il faraone era tale per diritto divino e accentrava ogni funzione dello stato. A questo periodo risalgono le piramidi di Cheope, Chefren e Micerino.

LE PIRAMIDI

La piramide fu, molto probabilmente, un’evoluzione della mastaba, tomba coperta da una struttura a forma di gradone che sovrasta la camera funeraria. Ormai è tramontata la teoria, dovuta più che altro ai racconti di Erodoto, dell’utilizzo di migliaia di schiavi, catturati in battaglia, per la costruzione delle piramidi. Gli studiosi concordano che queste costruzioni siano state erette da operai specializzati, che vivevano nei pressi delle future piramidi, aiutati durante la stagione dell’inondazione (periodo dell’anno in cui il Nilo allagava i campi rendendo impossibili i lavori agricoli) da contadini che, si dice, provenissero da tutto l’Egitto. Complessivamente si contano più di cento piramidi, tra grandi e piccole, ma solo una piccola parte è oggi in discrete condizioni.

Come introdurre l’argomento

Nelle sepolture risalenti a questo periodo sono stati rinvenuti i primi esempi di tecnica di imbalsamazione.

ANTICO E MEDIO REGNO

Dal 2 700 a.C. al 1 530 a.C.

In questo periodo si organizzarono grandi spedizioni commerciali e militari in Nubia e in Libia. Dal commercio arrivava in Egitto dalla Nubia l’oro, con avorio e altri prodotti esotici, dal Sinai rame in grande quantità, mentre le spedizioni commerciali in Fenicia procuravano legname, specialmente legno di cedro. Con il desiderio d’indipendenza della nobiltà, il faraone perse potere e vi furono gravi momenti di crisi che posero termine all’Antico Regno: allora nell’Alto Egitto sorse una potente nobiltà; le terre che erano state unicamente di proprietà del faraone vennero frazionate; sempre più larghi privilegi furono concessi ai sacerdoti mentre le risorse della cassa del regno si esaurirono. Verso il 2 040 a.C. la capitale fu spostata a Tebe Il Medio Regno fu per l’Egitto antico uno dei migliori periodi della sua storia, sotto l’aspetto politico, economico ed amministrativo.

La minaccia venne dagli Hyksos, genti asiatiche che stabilirono la loro capitale nel delta Orientale e invasero l’Egitto. Dagli invasori gli Egizi ebbero conoscenza dei cavalli e dei carri da guerra, fino ad allora ignoti in Egitto.

L’espulsione degli Hyksos avvenne però in maniera lenta e graduale, a causa dell’indebolirsi del loro potere.

NUOVO REGNO

Dal 1 530 a.C. al 1 080 a.C.

L’Egitto è di nuovo riunito e unificato: ha mostrato di saper combattere ed è pronto a un nuovo periodo di splendore. L’Egitto raggiunse la sua massima espansione con il regno di Thutmose III, comprendendo la Nubia e l’Asia fino all’Eufrate. Divenne così il paese più ricco del mondo antico.

Questo fu il periodo dei grandi faraoni: Akhenaton, Tutankhamon, i Ramessidi.

LA CONQUISTA PERSIANA E MACEDONE

Dopo periodi di alti e bassi l’Egitto, conquistato da Cambise, figlio del re persiano Ciro, entrò a far parte dell’impero achemenide, con Cipro e la Fenicia, e diventò una satrapia.

Dario I intensificò i rapporti della Persia con la satrapia d’Egitto, tanto da far costruire un canale di raccordo tra il mar Rosso e il Nilo, così da poter giungere al Mediterraneo via mare.

Dopo la battaglia di Isso, nella quale venne sconfitto Dario III, l’Egitto fu inserito nell’impero di Alessandro Magno.

Gli alunni e le alunne avranno senz’altro sentito parlare di mummie. Un buon inizio sarà spiegare da dove deriva il termine mummia e perché chi per Halloween si traveste da mummia fa uso di una quantità di bende.

La lezione potrebbe essere una drammatizzazione: fate portare a ciascun alunno e a ciascuna alunna un rotolo di carta igienica o carta da cucina. Invitate i bambini e le bambine a vestirsi da mummie, e poi spiegate che la conservazione del corpo intatto dopo la morte era una condizione indispensabile per continuare una nuova vita.

Didattica partecipata e inclusiva

Le schede successive servono per introdurre gli aspetti per i quali gli Egizi sono conosciuti.

Le mummie egizie

1 Osserva le immagini, leggi le informazioni e completa. Poi confronta le tue ipotesi con le informazioni ottenute dopo aver studiato gli Egizi.

Questa è una mummia di un antico Egizio conservata in un museo.

• Scrivi perché, secondo te, gli antichi Egizi avvolgevano il corpo del defunto con bende di lino.

Questi sono dei vasi chiamati canopi. I coperchi sono una testa di falco, una di babbuino, una di sciacallo e una umana.

In ciascuno di questi vasi venivano depositati specifici organi interni del corpo.

• Secondo te, quali organi del corpo venivano conservati?

Questo è un antico scarabeo fatto con una pietra preziosa: il turchese. Uno scarabeo veniva posto tra le bende dei defunti.

• Secondo te, perché?

La piramide e i geroglifici

1 Osserva la riproduzione dell’interno di una piramide e scrivi al posto giusto i nomi dei diversi elementi.

camera di sepoltura del re • camera di sepoltura della regina • canali di aerazione • grande galleria • ingresso

Le pareti interne delle piramidi erano ornate con dipinti che rappresentavano scene di vita e con scritte che utilizzavano un sistema di scrittura particolare: i geroglifici.

I geroglifici potevano indicare intere parole o solo lettere. Qui a lato ritrovi il nostro alfabeto “tradotto” con alcuni geroglifici egizi. In basso, trovi alcuni esempi di come venivano rappresentate le parole più comuni.

avvoltoio civetta pulcino

2 Utilizzando i geroglifici del disegno in alto, scrivi il tuo nome nel cartiglio. Crea poi altri cartigli per scrivere i nomi di amici e famigliari.

acqua

lago mano bocca filo di lino piede

Le sorgenti del Nilo e le cateratte

Il Nilo è considerato da quasi tutti i geografi il fiume più lungo del mondo (6 853 km). Nell’antichità molte spedizioni hanno risalito il fiume per cercarne le sorgenti.

1 Osserva queste carte contemporanee, rispondi e completa.

CIAD

Khartum EGITTO LIBIA

CIAD

Khartum EGITTO LIBIA

REP. CENTRAFRICANA

REP. CENTRAFRICANA

REP. CENTRAFRICANA

CIAD

Khartum EGITTO LIBIA

CIAD

ERITREA SUDAN Nilo Azzurro Nilo Bianco Lago Tana

REP.DEM. DEL CONGO

REP. CENTRAFRICANA

REP.DEM. DEL CONGO

ERITREA SUDAN Nilo Azzurro Nilo Bianco Lago Tana

ERITREA SUDAN Nilo Azzurro Nilo Bianco Lago Tana

UGANDA

Lago Alberto Lago Kyoga Lago Vittoria

UGANDA

REP.DEM. DEL CONGO

REP.DEM. DEL CONGO

Lago Alberto Lago Kyoga Lago Vittoria

SOMALIA ETIOPIA

ERITREA SUDAN Nilo Azzurro Nilo Bianco Lago Tana Lago Alberto Lago Kyoga

SOMALIA ETIOPIA

SOMALIA ETIOPIA

RUANDA BURUNDI TANZANIA KENIA

UGANDA

RUANDA BURUNDI TANZANIA KENIA

Lago Alberto Lago Kyoga Lago Vittoria Khartum EGITTO LIBIA

SOMALIA ETIOPIA

RUANDA BURUNDI TANZANIA KENIA UGANDA

Lago Vittoria

RUANDA BURUNDI TANZANIA KENIA

• Come si chiamano i due fiumi che convergono e formano la parte finale del Nilo?

• Il Nilo nasce dal in

• Il Nilo nasce dal in

• I due rami del Nilo si incontrano a in

2 Nella cartina muta dell’Africa, colora in azzurro l’Uganda, in arancione l’Etiopia.

Lungo il corso del Nilo si trovano sei cateratte che impedivano la navigazione del fiume dalla foce alle sorgenti. La cateratta è un susseguirsi di piccole cascate e tratti in cui sono presenti molti sassi.

3 Segna con una X quale immagine rappresenta una cateratta.

La flora e la fauna del Nilo

Il luogo in cui vivevano gli Egizi era abitato da una grande varietà di piante ed animali: alcuni di essi, per le loro caratteristiche o per la loro utilità, hanno segnato in modo particolare l’alimentazione, le credenze e le abitudini di vita di questa antica civiltà.

1 Osserva la flora e la fauna che puoi incontrare lungo il fiume Nilo, poi rispondi.

• Quale palma offriva frutti commestibili?

• Tra le piante che puoi osservare quali erano le due annuali, alla base dell’alimentazione degli antichi Egizi?

Palma dum

Carrubo Frumento Legumi

Fico Sicomoro

Coccodrillo

Ibis

Rana

Palma da dattero

Palma argun

• Tra gli animali rappresentati quale:

• compariva sulla corona dei faraoni?

• era venerato e molto temuto?

• era raffigurato come volto del dio Thot?

• era venerato per la sua grande capacità di mimetizzarsi?

• veniva inserito tra le bende delle mummie perché rappresentava la rinascita?

• era fonte di cibo?

2 Tra questi manufatti, quali erano realizzati con il papiro? Colora il loro nome.

mobili per l’arredamento

imbarcazioni

fogli per scrivere

sandali

attrezzi da lavoro cesti

Papiro
Pesce Tilapia
Cobra
Scarabeo

Costruire un foglio “per scrivere” come gli antichi Egizi

Gli Egizi utilizzavano il papiro per realizzare i preziosissimi fogli su cui scrivevano.

1 Leggi le fasi che gli Egizi seguivano per realizzare i fogli di papiro su cui scrivevano. Scrivi i numeri al posto giusto.

1. La corteccia del fusto era eliminata perché, essendo dura, veniva utilizzata per altri scopi.

2. La parte interna e bianca dello stelo veniva tagliata a strisce sottili.

3. Le strisce venivano disposte in un contenitore facendo uno strato di strisce orizzontali a cui veniva sovrapposto uno strato di strisce verticali.

4. Le strisce venivano battute con un martello pesante: il liquido fuoriuscito serviva da collante.

2 Realizza tu un foglio “quasi” di papiro.

• Taglia tante striscioline di garza tutte della stessa lunghezza e larghezza.

• Prepara la colla mescolando colla vinilica, acqua (tre parti di colla e una di acqua) e un po’ di caffè, che “invecchierà” il papiro.

• Metti sul banco un foglio di plastica (va benissimo una cartelletta di plastica trasparente, un sacchetto tagliato… ).

• Disponi in modo ordinato un primo strato di garze, tutte orizzontali.

• Spennellale con la colla.

• Disponi sopra un altro strato di garze verticali.

• Spennella di nuovo e schiaccia in modo che i due strati aderiscano bene.

• Il “papiro” sarà pronto quando sarà asciutto.

La piramide

Chiedi a qualcuno che cosa pensa se dici la parola “piramide”. Le risposte che otterrai più di frequente saranno “solido” ed “Egizi”.

1 Osserva lo sviluppo della piramide, poi rispondi.

• Quali poligoni formano lo sviluppo della piramide?

2 Disegna su un cartoncino la piramide con le misure indicate. Ricorda di fare anche le “linguette” necessarie per poter incollare il solido. Ritaglia e costruisci la piramide.

3 Ora costruisci un parallelepipedo con le misure indicate. Poi rispondi.

• Piramide e parallelepipedo hanno lo stesso volume, cioè contengono la stessa quantità di farina?

Sperimenta per sapere.

• La piramide e il parallelepipedo che hai costruito hanno la stessa base e circa la stessa altezza.

• Ora pratica un foro sulla punta della piramide e uno sulla base superiore del parallelepipedo.

• Riempili di farina gialla. Prendi un contenitore graduato, versa la farina contenuta nella piramide e segna il livello raggiunto. Svuota il contenitore e ripeti l’operazione con il parallelepipedo.

• La quantità di farina contenuta nel parallelepipedo, rispetto a quella nella piramide, è: uguale. il doppio. il triplo. 9 cm 10 cm 10 cm 7,5 cm

La mia piramide

Costruisci una piramide con il cartoncino o con il cartone.

• Puoi utilizzare lo sviluppo di pag. 43, ma dovrai ingrandirlo almeno in scala 4 : 1.

• Prima di incollare la varie parti, decora le pareti interne con immagini di vita quotidiana presso gli Egizi. Prendi spunto da queste immagini.

• Fatti aiutare da un adulto per praticare un’apertura, su una delle facce laterali della piramide.

• Costruisci con pasta modellabile piccoli vasi canopi, alcuni ushabti, il sarcofago e oggetti di uso quotidiano.

• Rispetta misure e proporzioni, perché dovrai disporli all’interno della piramide.

• Ora “arreda” l’interno della piramide con i tuoi manufatti, poi chiudi la porta.

• Con la pasta modellabile, realizza una sfinge e ponila alla guardia della tua piramide.

LA CLASSE CAPOVOLTA

Un viaggio nell’oltretomba

Organizzate per i vostri familiari una rappresentazione intitolata: “Verso il regno di Osiride”.

• Dividetevi in due gruppi. Un gruppo drammatizzerà l’imbalsamazione e la mummificazione, l’altro rappresenterà la cerimonia della pesatura del cuore.

• Un narratore esterno spiegherà perché la conservazione del corpo dei defunti era molto importante per gli Egizi.

• Chi si occupa di rappresentare lo svuotamento del corpo dagli organi interni spiegherà l’uso dei vasi canopi. Utilizzate quattro vasi di vetro (ad esempio quelli della marmellata). Sul tappo disegnate le teste dei figli di Horus che adornano i vasi canopi. All’interno ponete il disegno dell’organo che ciascuno di essi conteneva.

• Chi si occupa della mummificazione si procuri segatura, sale da cucina e profumi (che rappresenteranno i balsami) per spiegare a che cosa servivano.

• Chi deve preparare la mummia con le bende si procuri un bambolotto e della carta igienica, poi disegni uno scarabeo da porre tra le bende.

• Ogni “specialista” spiegherà al pubblico che cosa sta facendo e perché.

• Ingrandite l’immagine della pesatura del cuore dello scriba Unefer che vedete qui accanto. Facendo riferimento alle vostre conoscenze, dividetevi i ruoli e rappresentate la scena della cerimonia.

Prodotto atteso

Drammatizzazione delle procedure di imbalsamazione.

Prodotto finale atteso: classe capovolta

OBIETTIVI FORMATIVI

LE CIVILTÀ DEI FIUMI D’ORIENTE

• Costruzione di un manufatto che riproduce elementi dell’esercito di terracotta. Sarà spunto per confrontare le caratteristiche delle civiltà di Cinesi e Indi, partendo dal modo di difendersi.

• Analizzare l’interazione tra essere umano e territorio.

• Leggere nel territorio i segni dell’intervento umano.

• Cogliere la concatenazione di avvenimenti.

• Individuare le cause e le conseguenze di un fatto.

COMPETENZE

Competenze di Educazione Civica

Competenze chiave (europee)

Competenze mirate (traguardi di competenze disciplinari)

• Confrontare aspetti caratterizzanti delle società del passato in rapporto al presente.

• Lavorare insieme per raggiungere uno scopo comune.

• Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare.

• Competenza imprenditoriale.

• Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

L’alunno/a:

• comprende che i fattori climatici e la morfologia del territorio possono modificare la vita dell’essere umano e l’economia di una popolazione;

• rileva somiglianze tra differenti civiltà fluviali del passato.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Conoscenze (sapere)

• Conoscere che cosa ha spinto i gruppi umani a stanziarsi lungo il corso dei grandi fiumi.

• Conoscere le importanti modificazioni nella vita dell’essere umano che sono causati da improvvisi cambiamenti climatici.

• Conoscere quali conseguenze ha avuto lo stanziamento lungo le rive dei fiumi per quanto riguarda:

• economia (sviluppo dell’agricoltura);

• tecnologia (opere idrauliche);

• antropologia e società (incremento della popolazione, urbanizzazione, diversificazione dei rapporti all’interno del gruppo).

Contenuti

Attività e metodologia

Abilità (saper fare)

• Saper confrontare epoche e ambienti differenti.

• Saper ricavare informazioni da una fonte.

• La civiltà degli Indi.

• Le civiltà dei Cinesi.

Lo studio delle civiltà sorte lungo i corsi dei fiumi della Mezzaluna Fertile ha avvicinato gli alunni e le alunne al concetto di evoluzione tecnologica nel campo degli attrezzi agricoli e delle conoscenze, all’idea di un diverso e più proficuo sfruttamento del territorio e di una differente organizzazione sociale: in poche parole, al concetto di nascita delle civiltà. Occorre far capire che le tribù migranti non si sono mai fermate di fronte a ostacoli naturali. Mostrando il planisfero sarà facile fare comprendere che le alte vette dell’Himalaya non hanno bloccato i trasferimenti, ma hanno indotto le tribù a cercare passaggi adatti. Alcune le hanno trovate verso sud, altre hanno proseguito il loro cammino verso est. Saranno le alunne e gli alunni stessi, guidati nelle loro riflessioni, che arriveranno alla conclusione che le attività economiche intraprese dai gruppi che si sono stanziati lungo le rive dei fiumi d’Oriente non erano differenti da quelli che vivevano in Mesopotamia o in Egitto.

INTERDISCIPLINARITÀ

Discipline coinvolte

Storia, Scienze, Tecnologia, Geografia, Italiano.

Fare rilevare agli alunni e alle alunne che le tribù che vivevano nei pressi dell’Indo erano lontane dalle rotte migratorie, per cui non erano costretti alla continua difesa dei loro territori. Diversa era invece la situazione delle popolazioni dei fiumi cinesi, che non erano protette da barriere naturali come le alte montagne.

Nuclei tematici

• Scienze e Tecnologia: La seta, pag. 50. Un particolare filato che ha segnato la storia della Cina.

• Geografia: La catena dell’Himalaya, pag. 51. L’importanza delle particolarità del territorio.

• Italiano: Marco Polo, pag. 52.

Un esploratore che divenne anche un grande scrittore e divulgatore.

Tempi Circa 15 giorni.

Destinatari Tutta la classe.

L’argomento che tratteremo

Le civiltà dei fiumi d'Oriente

LA CIVILTÀ DEGLI INDI

La civiltà degli Indi si sviluppò in un vasto territorio attraversato dal fiume Indo, nel sub continente indiano.

È conosciuta come “Civiltà di Harappa”, il primo sito che venne ritrovato e studiato.

Si sviluppò tra il 3 000 e il 1 500 a.C. ed ebbe il suo periodo di massimo splendore tra il 2 600 e il 1 900 a.C.

La civiltà degli Indi è tra le più antiche civiltà del mondo, insieme a quelle della Mesopotamia e dell’antico Egitto. La civiltà degli Indi era basata sull’agricoltura e sul commercio, facilitato dagli avanzamenti tecnologici: il carro tirato dai buoi e i battelli fluviali.

La scrittura è testimoniata dalla presenza dei sigilli sui quali venivano rappresentati animali, divinità ed iscrizioni.

Le più importanti città furono Harappa, Mohenjo-daro, Lothal

Una delle cause del declino della civiltà degli Indi, probabilmente, fu un cambiamento climatico che provocò l’abbandono delle città. Queste non furono in grado di arginare l’invasione di una popolazione indo-europea, gli Arii

LA CIVILTÀ DEI CINESI

I territori della Cina furono abitati già dall’homo erectus e dall’homo sapiens. Da questi primi nuclei di tribù ebbero origine le popolazioni locali.

La civiltà Cinese ha origine durante l’era del Neolitico con piccoli insediamenti sorti nelle valli del Fiume Giallo, considerato la “culla della civiltà Cinese”, e del Fiume Azzurro

Le prime testimonianze scritte di questa civiltà risalgono al 1 600 a.C. e si trovano incise su ossi oracolari che servivano per la divinazione.

Nel 221 a.C. i bellicosi regni locali vennero unificati per fondare il primo Impero cinese dall’imperatore Qin Shi, il committente del famoso “esercito di terracotta” di Xian e iniziatore della Grande Muraglia

L’Impero cinese terminò nel 1 912 quando, in seguito a una rivolta, nacque la Repubblica di Cina.

Come introdurre l’argomento

Esempi di didattica partecipata e inclusiva

Il modo migliore per introdurre l’argomento è far localizzare agli allievi e alle allieve sul planisfero i territori di queste due civiltà. Una carta geografica dettagliata sarà poi spunto con rilevare gli elementi geografici che hanno permesso lo sviluppo di queste civiltà, confrontandoli con le civiltà già studiate: la presenza di fiumi con grande portata d’acqua, vaste pianure…

Ricordate l’uso e evoluzione dei sigilli presso le civiltà mesopotamiche.

Fate poi osservare i sigilli dei popoli dell’Oriente (scheda pag. 49), rilevando le somiglianze e differenze.

Anche i sigilli cinesi e indiani avevano il compito di contrassegnare e certificare le merci su cui venivano apposti.

I sigilli indiani somigliavano molto alle tavolette di argilla utilizzate dai popoli mesopotamici e servivano per incidere un elemento distintivo su tavolette d’argilla.

I sigilli Cinesi mostrano invece importanti innovazioni (l’uso dell’inchiostro e della carta su cui potevano essere impressi) e cominciarono a introdurre il concetto di “firma”.

I sigilli

1 Osserva l’immagine che riproduce un sigillo indi.

Inserisci i nomi al posto giusto e ipotizza come veniva utilizzato.

rullo • tavoletta di creta con l’immagine incisa

2 Osserva le immagini che riproducono alcuni sigilli cinesi.

Inserisci i nomi al posto giusto e ipotizza come venivano utilizzati. impugnatura • inchiostro • immagine che rilasciava il sigillo

3 Completa e rispondi.

• I sigilli degli Indi e dei Cinesi ricordano quelli della civiltà

• Quali sono i più simili ai sigilli dei popoli del Tigri e dell’Eufrate? Perché?

• Che cosa usavano di più evoluto i Cinesi?

• A che cosa servivano, secondo te, questi sigilli?

• Quale tipo di sigillo fa pensare alla scrittura?

• Puoi pensare che una delle attività principali di queste popolazioni fosse il commercio? Perché?

La seta

La seta viene estratta dai fili del bozzolo che un baco costruisce intorno a sé per effettuare la metamorfosi e trasformarsi in farfalla.

I primi a utilizzare questo filato sono stati i Cinesi e una leggenda narra che la scoperta di questo insetto e delle sue incredibili virtù sia stata effettuata dall’imperatrice Xi Ling-Shi.

L’imperatrice vide uno strano bruco, lo sfiorò. Spuntò un filo di seta che l’insetto cominciò a tessere intorno al dito dell’imperatrice.

Xi Ling-Shi, incantata dalla morbidezza e dalla lucentezza di questo filato, lo diffuse in tutto il suo regno.

I Cinesi seppero trarre da questo filato preziosi tessuti che commerciarono con i paesi del Mediterraneo, attraverso una rotta che prese il nome di “Via della seta”.

1 Osserva le fasi per la realizzazione della seta. Collega ciascuna immagine alla didascalia corrispondente, numerando.

Le larve si nutrono delle foglie e crescono rapidamente.

Dopo alcune settimane dalla nascita il baco è pronto per iniziare il processo di metamorfosi che lo trasformerà in un insetto adulto. Emette una bava che, a contatto con l’aria, si indurisce formando un lungo filo che formerà il bozzolo.

L’allevatore prepara dei graticci su cui dispone moltissime foglie dell’albero del gelso.

Gli allevatori prelevano i bozzoli e da essi estraggono i lunghi fili di seta che lo formano.

La seta viene poi tinta e utilizzata per fare preziosi tessuti.

Su di essi dispone le uova o le larve del baco da seta.

La catena dell’Himalaya

La catena dell’Himalaya è un sistema montuoso che si innalza a nord delle terre attraversate dall’Indo e dal Gange. Il suo nome è formato dall’unione delle parole “hima”, neve, e “alaya”, dimora. Per cui queste montagne sono “la casa della neve”. In questa catena vi sono le vette più alte della Terra, la maggior parte di quelle che superano gli 8 000 metri; quasi tutte raggiungono i 7 000 metri.

1 Identifica sulla carta la posizione della catena dell’Himalaya e colorala.

2 Colora il riquadro che delimita il territorio in cui si espande la catena dell’Himalaya. Elenca poi gli Stati in cui la catena è presente, deducendoli dalla carta.

INDIA

Stati attraversati dalla catena dell’Himalaya:

UZBEKISTAN

UZBEKISTAN

KAZAKHSTAN

KAZAKHSTAN

KYRGYZSTAN

TAGIKISTAN

KYRGYZSTAN

TAGIKISTAN

AFGHANISTAN

AFGHANISTAN

CINA
BANGLADESH
PAKISTAN
INDIA
CINA
BANGLADESH
PAKISTAN

1 Leggi e rispondi.

Marco Polo

I mercanti, viaggiando lungo la Via della seta, facevano giungere prodotti esotici, spezie e i preziosi filati in seta, fino alle coste del Mediterraneo. Venezia deteneva il primato dei commerci di queste ricercate materie.

Numerose famiglie della città della laguna intrattenevano rapporti commerciali anche con i mercanti che provenivano dalla Cina.

Una delle famiglie più famose erano i Polo.

Marco Polo seguì suo padre Niccolò e suo zio Matteo in un viaggio “di lavoro”, fino a giungere alla corte del Gran Khan Kubilai, imperatore della Cina, dove rimase per 17 anni.

Ritornato a Venezia, Marco Polo partecipò a una guerra tra questa città e Genova.

Fatto prigioniero dai genovesi, in cella dettò al suo compagno di prigionia i ricordi del suo lungo viaggio.

Questo libro è Il Milione

In questo testo vi sono le descrizioni geografiche, racconti storici, informazioni sulle abitudini di vita delle popolazioni incontrate.

Ma perché questo nome?

Alcuni sostengono che Milione volesse indicare il multiplo di “miglio” che era un’antica unità di misura che corrispondeva a mille passi e si utilizzava per identificare le distanze coperte muovendosi a piedi.

Considerando che Marco Polo effettuò il suo viaggio per la maggior parte a piedi molti suppongono che da ciò derivi il titolo.

• Come si chiama la rotta lungo la quale venivano effettuati i commerci con la Cina?

• Come si chiamava l’imperatore della Cina presso cui soggiornò Marco Polo?

• Qual era il nome del padre di Marco Polo?

• Che cosa si trova nel libro “Il Milione”?

Sulle banconote da 1 000 lire, utilizzate prima dell’introduzione dell’euro, era rappresentato Marco Polo.

Costruisci un piccolo Patrimonio dell’Umanità

L’esercito di terracotta e la muraglia cinese sono inseriti nell’elenco dei siti “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco.

Le statue dell’esercito di terracotta sono fatte con cerchi di argilla, per la realizzazione del “tubo” (il torace), e completate poi con l’aggiunta di gambe, braccia e testa.

La struttura di base è ricoperta di blocchetti di argilla che creano le diverse uniformi. Alcune parti, poi, sono anche decorate.

Utilizzando creta o pasta modellabile, costruite il “vostro” esercito di terracotta. Niente panico… Non è necessario preparare 8 000 guerrieri, 18 carri e 100 cavalli!

Il vostro esercito vi darà l’opportunità per spiegare le differenze tra le due civiltà dei grandi fiumi d’Oriente.

Partendo dal vostro manufatto, esponete la prima evidente differenza tra le due civiltà: l’atteggiamento nei confronti della guerra. Anche la forma di governo era molto differente, così come le credenze religiose e il declino delle civiltà stesse.

Prodotto atteso

Costruzione di un manufatto che riproduce elementi dell’esercito di terracotta. Sarà spunto per confrontare le caratteristiche delle civiltà di Cinesi e Indi, partendo dal modo di difendersi.

Prodotto finale atteso: classe capovolta

OBIETTIVI FORMATIVI

LE CIVILTÀ DEI MARI

• Stesura di una relazione in cui si spiegano le motivazioni storico e geografiche della navigazione sotto costa e le caratteristiche dei luoghi d’approdo.

• Analizzare l’interazione tra essere umano e territorio.

• Cogliere la concatenazione di avvenimenti.

• Individuare le cause e le conseguenze di un fatto.

COMPETENZE

Competenze di Educazione Civica

Competenze chiave (europee)

Competenze mirate (traguardi di competenze disciplinari)

• Conoscere aspetti essenziali della storia del proprio tempo in relazione all’argomento studiato.

• Lavorare insieme per raggiungere uno scopo comune.

• Competenza alfabetica funzionale.

• Competenza matematica e competenza in Scienze, Tecnologie e Ingegneria.

• Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare.

• Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

L’alunno/a:

• comprende come la mancanza di risorse agricole per la produzione di beni di prima necessità abbia sviluppato le abilità tecnologiche e artistiche;

• rileva somiglianze e differenze con la contemporaneità per quanto riguarda la navigazione sul Mediterraneo e i paesi che su di esso si affacciano, utilizzando le conoscenze acquisite.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Conoscenze (sapere)

• Conoscere i motivi per i quali lungo le coste del Mediterraneo le civiltà si sono sviluppate in ritardo rispetto ai territori percorsi dai fiumi.

• Conoscere i motivi per cui le civiltà del mare sono progredite più rapidamente di quelle fluviali.

• Conoscere quali cambiamenti hanno portato le civiltà che si sono sviluppate sul Mediterraneo.

Contenuti

Abilità (saper fare)

• Saper confrontare epoche ed ambienti differenti.

• Saper ricavare informazioni da una fonte.

• I vantaggi della vita lungo il mare.

• Le trasformazioni antropiche dell’ambiente mare.

Attività e metodologia Per introdurre questa UA potrà essere utile confrontare carte fisiche dei territori che si affacciavano sul Mediterraneo per comprendere come potevano essere diverse le modalità di procurarsi cibo rispetto alle popolazioni delle civiltà fluviali: scarsità di acque dolci costanti, assenza di grandi estensioni pianeggianti per la coltivazione di cereali, difficoltà di comunicazione sia per la presenza del mare, sia per l’ostacolo rappresentato dalle catene montuose. È a questo punto che si potrà introdurre per mezzo di una discussione collettiva come sia sorta la necessità di imparare a navigare per mare. Si inviteranno gli alunni e le alunne a riflettere sulla differenza con la navigazione fluviale per la quale non era necessario avere grandi barche robuste, l’approvvigionamento continuo di cibo a bordo per affrontare lunghi periodi in mare, e come fosse più facile avere punti di riferimento per orientarsi e non perdere la rotta.

Da questa discussione discenderà spontaneamente la deduzione delle innovazioni tecnologiche, degli studi astronomici e dello sviluppo dell’artigianato come fonte di beni da scambiare in cambio di prodotti alimentari.

INTERDISCIPLINARITÀ

Discipline coinvolte

Storia, Geografia, Scienze.

Centrare l’attenzione su queste caratteristiche consentirà di comprendere la nascita dell’utilizzo della moneta al posto del baratto, le modificazioni nelle forme di scrittura, lo scambio di conoscenze e il conseguente rapido sviluppo delle civiltà del bacino del Mediterraneo.

Nuclei tematici

• Geografia: Le correnti marine, pag. 60. Come i movimenti del mare condizionano la navigazione.

• Scienze: Le costellazioni, pag. 61. I punti di riferimento per la navigazione notturna.

Compito di realtà Diorama di un insediamento lungo le coste del Mediterraneo, pag. 62. Riprodurre con un manufatto la realtà delle popolazioni che vivevano lungo il Mar Mediterraneo.

Tempi Circa 1 settimana.

Destinatari Tutta la classe.

L’argomento che tratteremo

Vivere lungo il mare

GEOSTORIA

Il termine Mediterraneo deriva dalla parola latina Mediterraneus, che significa “in mezzo alle terre”. Il Mediterraneo è un mare caldo, sia per la sua latitudine sia perché è circondato da terre.

Le temperature non raggiungono mai valori troppo elevati e le escursioni sia diurne sia annue sono modeste; la piovosità è relativamente scarsa e concentrata in primavera e in autunno. Questo tipo di clima si è rivelato idoneo per produzioni agricole “pregiate”: cereali, olivi, viti, frutta.

I PRIMI INSEDIAMENTI

L’essere umano si è insediato relativamente tardi lungo le coste del Mediterraneo, perché le zone pianeggianti si estendevano in spazi limitati e non vi era abbondanza di acqua dolce portata dai fiumi.

Sicuramente l’innata curiosità e il desiderio di avventura ha indotto i primi abitanti di queste terre a tentare di solcare il mare con semplici zattere o barche di giunco.

Ma queste semplici imbarcazioni non potevano reggere la forza del mare. Occorreva uno sviluppo tecnologico e una capacità di orientarsi senza avere punti di riferimento fissi come sulla terraferma.

I CONTATTI CON LE CIVILTÀ FLUVIALI

L’incontro tra queste prime tribù stanziatesi lungo le coste e le più evolute civiltà della Mesopotamia e dell’Egitto favorì il passaggio di conoscenze in campo astronomico e tecnologico. La ricchezza di boschi sulle alture alle spalle del mare fornì il legname per la costruzione di imbarcazioni più robuste e stabili e di conseguenza l’opportunità di affrontare il mare non solo per spostarsi, ma, soprattutto, per scambiare merci.

Le coste erano frastagliate e con grandi insenature per cui fornivano, quando le popolazioni costiere iniziarono ad affrontare il mare, approdi riparati per le loro navi.

L’ARTIGIANATO E IL COMMERCIO

Le terre del Mediterraneo orientale videro accentuarsi l’attitudine all’artigianato anche grazie ai contatti commerciali con altre civiltà.

I prodotti dell’artigianato divennero sofisticati e richiesti da tutte le classi benestanti delle diverse civiltà.

Le popolazioni che svilupparono le loro civiltà lungo le coste si specializzarono nella produzione di prodotti che potevano essere “esclusivi”: i Fenici esportavano tessuti tinti con la porpora, vetro, legno di cedro e materie prime che acquistavano, come avorio e minerali; i Cretesi commerciavano olio, vino e raffinati vasi in terracotta.

Si distinguevano gli Ebrei che, pur vivendo nello stesso territorio dei Fenici, la Terra di Canaan, non affrontarono mai il mare ma si dedicarono alla pastorizia, e gli Achei, che si imposero subito come popolo guerriero.

LA STRUTTURA SOCIALE E LA CITTÀ-STATO

La vocazione al commercio favorì l’affermarsi delle classi sociali dei mercanti e degli armatori, che avevano necessità di indipendenza e di libertà di azione. Questo fu uno dei motivi fondamentali per cui le popolazioni costiere non

Come introdurre l’argomento

videro mai sorgere un unico Stato, ma ogni città-stato mantenne la sua autonomia anche per difendere i propri mercati.

L’occupazione di terre lontane dal territorio originale (le colonie) non acquisì mai la caratteristica di dominio politico, ma si connotò sempre come avamposto commerciale.

Fate osservare la carta che illustra la dislocazione delle civiltà fluviali.

Chiedete loro se pensano che i territori circostanti, quelli lungo le coste, fossero disabitati oppure abitati da altri popoli.

Con domande stimolo cercate di portarli ad avere la consapevolezza che la mancanza di zone pianeggianti e di corsi d’acqua impediva alle popolazioni che si erano stanziate lungo le coste di praticare l’agricoltura.

Ponete dunque le seguenti domande:

• che tipo di ambiente si trovava nei territori posti a ovest del Nilo?

• Di che cosa avevano bisogno per vivere le popolazioni che si erano stanziate lungo la costa?

• Dove erano situate le popolazioni che potevano vendere prodotti della terra e dell’artigianato agli abitanti delle coste?

• Dopo queste osservazioni, riuscite a dedurre dove si trovavano le zone più densamente popolate?

Esempi di didattica partecipata e inclusiva

Osservate ancora la carta del Mediterraneo. Dopo aver individuato le zone in cui c’era una maggiore densità di popolazione, fate riflettere gli allievi e le allieve con una serie di quesiti.

• Se le popolazioni costiere volevano espandere i loro commerci o allontanarsi dai loro territori, quale possibilità avevano?

• Che tipo di territori trovavano alle spalle della costa?

• Avevano i mezzi di trasporto adatti per andare oltre quelle zone?

• Che cosa c’era oltre la costa?

• Con le barche che avevano a disposizione potevano affrontare il mare aperto?

• I popoli delle civiltà del fiume, per ottenere raccolti migliori, hanno sviluppato tecnologie per lavorare la terra e spostare le merci. In quali campi avranno dovuto migliorare la loro tecnologia i popoli che abitavano sulle coste del mare?

• Navigando in mare aperto come potevano individuare la giusta rotta per raggiungere la terra?

• I viaggi potevano durare solo l’arco di tempo di una giornata di luce?

• Se navigavano di notte, quale difficoltà trovavano?

• Che cosa poteva aiutarli a orientarsi?

• Non avendo vasti territori fertili da coltivare, in che cosa si saranno dovuti specializzare i popoli che abitavano in riva al mare? Successivamente, distribuite alla classe le schede che trovate nelle pagine seguenti.

Geostoria: l’importanza del territorio

1 Osserva la carta e lavora insieme alla classe.

• Colorate la parte della costa del Mediterraneo che pensate fosse più abitata.

• Pensando alle popolazioni che abitavano sulle coste del Mediterraneo e alle imbarcazioni di cui disponevano, tracciate delle rotte di navigazione possibili per raggiungere altre terre dove stanziarsi e commerciare.

2 Osserva la carta di pagina 11 del libro di testo e rispondi.

• Prova a tracciare una strada che consenta di raggiungere l’Italia dalla Mesopotamia. Quali ostacoli naturali si incontrano?

• Perché, secondo te, era difficile superarli?

POPOLI DELLA MESOPOTAMIA
EGIZI

Orientarsi

1 I mercanti che viaggiavano via terra avevano dei punti di riferimento. Osserva l’immagine e segna con delle X quali potevano essere.

2 Osserva le immagini e rispondi.

• I primi mercanti che si sono avventurati in mare per raggiungere nuovi mercati navigavano lungo la costa. Perché?

• Quando i mercanti hanno cominciato a muoversi in mare aperto, quali difficoltà hanno incontrato?

• Che cosa hanno imparato a osservare per individuare le rotte che dovevano seguire?

Le correnti marine

Il mare si muove e i suoi movimenti nell’antichità rappresentavano un serio problema per la navigazione.

1 Quali sono i movimenti del mare? Leggi e collega ciascun movimento alla definizione corrispondente.

Maree

Onde

Correnti

Oscillazioni della superficie del mare causate dal vento: in alcuni punti le acque si abbassano, in altri si sollevano.

Grandi quantità di acqua calda o fredda che si spostano in profondità. Possono essere paragonati a grandi fiumi.

Movimenti regolari che provocano l’innalzamento e l’abbassamento del livello del mare.

2 Per ciascuna immagine, scrivi il nome del movimento del mare che ha creato difficoltà all’imbarcazione.

3 Questa è la carta delle correnti marine nel Mediterraneo. Osserva e rispondi.

• Da dove ha origine la più importante corrente che si trova nel Mediterraneo?

• Quale direzione segue?

Le costellazioni

Se ti trovassi in un luogo dal clima secco, senza inquinamento atmosferico e luminoso, per esempio nel deserto in una notte senza luna, potresti distinguere 3000 stelle senza utilizzare un telescopio.

1 Vediamo tutti le stesse stelle nel cielo? Segna con una X la risposta che ritieni giusta. Per verificarne l’esattezza, discuti con i tuoi compagni oppure consultati con un adulto o ancora ricerca su testi che hai a disposizione o Internet.

• Chi guarda il cielo dal Polo Nord vede:

le stelle dell’emisfero boreale. le stelle dell’emisfero australe. quasi tutte le stelle.

• Chi guarda il cielo dal

Polo Sud vede:

le stelle dell’emisfero boreale.

quasi tutte le stelle. le stelle dell’emisfero australe.

• Chi guarda il cielo dall’Equatore vede:

quasi tutte le stelle. le stelle dell’emisfero boreale. le stelle dell’emisfero australe.

Dalla loro apparizione gli uomini hanno cominciato a tracciare linee immaginarie per unire le stelle in modo che richiamassero alla mente animali, personaggi dei miti, divinità. Queste sono le posizioni che occupano le principali stelle di tre delle costellazioni dello Zodiaco: Bilancia, Gemelli, Scorpione.

2 Osserva le costellazioni e scrivi sotto a ciascuna quale pensi sia il suo nome.

Due costellazioni”famose” del nostro emisfero sono il Grande Carro o Orsa Maggiore e il Piccolo Carro o Orsa Minore. Il Grande Carro è il più visibile, ma del Piccolo Carro fa parte la Stella Polare, che non è soggetta al movimento apparente delle stelle ed è sempre stata utilizzata per individuare il Nord.

3 Unisci le stelle per disegnare il Piccolo e il Grande Carro. Come trovare la Stella Polare? Prolunga in linea retta per 5 volte il lato più esterno del Grande Carro… incontrerai la Stella Polare.

Compito di realtà

Diorama di un insediamento

sulle coste del basso Mediterraneo

Il diorama è un plastico che rappresenta in scala ridotta un ambiente in cui sono inseriti elementi naturali e antropici. Per quanto riguarda la storia spesso i diorami illustrano momenti e abitudini di vita di gruppi umani.

Con la classe, seguite i suggerimenti e preparate un diorama che rappresenti un insediamento lungo le coste del Mediterraneo.

• Su un supporto di legno o di cartone pesante, riproduci questa carta o solo una parte di essa.

• Utilizzando carta, carta pesta, pasta modellabile, rami, sabbia e qualsiasi altro materiale possa esserti utile, costruisci il plastico.

• Riproduci una o più barche commerciali e una o più barche da guerra.

• Decidi in quale baia posizionare le navi.

• Pensa alle merci che commerciavano e ai contenitori utilizzati. Realizzali con pasta modellabile o disegnali e ritagliali.

• Costruisci delle semplici case (puoi utilizzare delle piccole scatole).

• In base alle tue conoscenze inserisci nel diorama i diversi elementi (sia quelli suggeriti sia altri).

Un’antica carta nautica

I primi marinai che hanno affrontato la navigazione per mare avevano necessità di trovare approdi sicuri avendo ben presente quali erano i problemi che i movimenti del mare potevano causare.

È stata trovata un’antica carta di una zona costiera del Mediterraneo. Era tracciata su un foglio di pergamena e, dopo attente analisi di laboratorio, si è stabilito che risale al 2 000 a.C.

Osserva e scrivi i nomi degli elementi naturali che si possono trovare lungo la costa.

Ora dividetevi in due gruppi: un gruppo sarà l’equipaggio della nave A, l’altro quello della nave B.

Il comandante della nave A decide di attraccare nel punto segnato con una X sulla carta nautica.

Il comandante della nave B decide di fermarsi nel punto segnato con *. Nessuno degli equipaggi è particolarmente convinto della scelta fatta dai comandanti. I comandanti, allora, mostrano sulla carta i vari elementi geografici di quella zona, ne spiegano le caratteristiche e motivano la loro scelta. Nel gruppo preparate un documento che riporti le motivazioni dei due capitani. Ciascun capitano illustrerà all’equipaggio dell’altra nave le ragioni per cui ritiene di aver fatto la scelta migliore per garantire la sicurezza delle navi e dell’equipaggio.

Prodotto atteso

Stesura di una relazione in cui si spiegano le motivazioni storiche e geografiche della navigazione sotto costa e le caratteristiche dei luoghi d’approdo.

Prodotto finale atteso: classe capovolta

OBIETTIVI FORMATIVI

LE CIVILTÀ DELLA TERRA DI CANAAN

• Drammatizzazione della giornata di un marinaio fenicio e di un marinaio su una nave da crociera per rilevare le somiglianze e le differenze.

• Analizzare l’interazione tra essere umano e territorio.

• Cogliere la concatenazione di avvenimenti.

• Individuare le cause e le conseguenze di un fatto.

• Riconoscere i legami tra la nostra e le antiche civiltà.

• Orientarsi nel tempo e nello spazio.

COMPETENZE

Competenze di Educazione Civica

Competenze chiave (europee)

Competenze mirate (traguardi di competenze disciplinari)

• Conoscere aspetti essenziali della storia del proprio tempo in relazione all’argomento studiato.

• Lavorare insieme per raggiungere uno scopo comune.

• Avere consapevolezza dell’importanza del patrimonio artistico.

• Competenza alfabetica funzionale

• Competenza matematica e competenza in Scienze, Tecnologie e Ingegneria.

• Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare.

• Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

L’alunno/a:

• comprende la relazione tra attività economica e caratterizzazione di una struttura sociale (città-stato, nuove classi sociali al governo);

• rileva somiglianze e differenze con la contemporaneità per quanto riguarda lo sviluppo dei commerci e della specializzazione del lavoro, l’organizzazione del lavoro e di governo.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Conoscenze (sapere)

• Conoscere le caratteristiche delle civiltà del Mediterraneo con particolare riferimento ai condizionamenti di tipo economico che il territorio imponeva.

• Conoscere le caratteristiche dell’espansione mercantile che implicavano la necessità di stabilirsi pacificamente per favorire i commerci.

• Conoscere gli sviluppi e i progressi in campo tecnologico, culturale e artistico.

Contenuti

Abilità (saper fare)

• Saper confrontare epoche e ambienti differenti.

• Saper ricavare informazioni da una fonte.

• Saper utilizzare la linea del tempo

Attività e metodologia

• Le civiltà del mare.

• I Fenici.

• La Terra di Canaan oggi.

• Gli Ebrei.

• Israele oggi.

Dopo aver parlato a lungo delle opportunità che offriva il mare per lo sviluppo degli scambi commerciali, si introdurrà lo studio della popolazione che più di ogni altra risulta essere l’emblema di un popolo dedito al commercio: i Fenici. Le popolazioni dedite al commercio avevano tutto l’interesse a vivere nella pace e allontanare il pericolo della guerra, che avrebbe messo in crisi gli affari. Anche i territori per nuovi mercati dovevano essere occupati in modo pacifico. Per questo furono fondate colonie che, pur essendo strettamente legate alla madre patria, non erano vere e proprie dominazioni.

INTERDISCIPLINARITÀ

Discipline coinvolte

Storia, Italiano, Musica, Arte, Geografia, Tecnologia, Educazione Civica.

Nuclei tematici

• Italiano e Geografia: I pirati, pag. 69. Rilevare le similitudini con gli antichi “popoli del mare” attraverso racconti di avventura.

• Musica e Arte: Le canzoni dei pirati, pag. 70. Conoscere la vita degli antichi navigatori attraverso le canzoni.

• Geografia e Tecnologia: Murano e la lavorazione del vetro, pag. 71. La lavorazione del vetro esportata in Italia.

• Educazione Civica: Riciclare il vetro, pag. 72. Il vetro, materiale prezioso nel passato e nel presente.

Tempi Circa 1 mese e mezzo.

Destinatari Tutta la classe.

Le civiltà della Terra di Canaan

L’argomento che tratteremo

Come introdurre l’argomento

La diffusione dell’agricoltura e dell’allevamento nelle zone costiere del Mediterraneo risale al 6000 a.C. Tra il 3000 e il 2000 a.C. si intensificarono le attività commerciali delle popolazioni costiere: da allora si può parlare di civiltà.

I FENICI

Fenici è il nome greco per indicare i Cananei, una popolazione semitica (come gli Ebrei) che nel III millennio a.C. si stanziò nella Terra di Canaan. I rilievi montuosi erano una barriera naturale: impedivano i contatti con altri popoli e ostacolavano anche la formazione di un grande regno. I Fenici praticavano il commercio, che si rivolse ai più potenti regni del tempo (mesopotamici e egizi). I centri abitati sorsero sui promontori dove era possibile attraccare le imbarcazioni in due punti differenti. Tra il 1000 e l’800 a.C. i mercanti fenici dominarono il Mediterraneo. Stabilirono punti di attracco che divennero vere e proprie colonie, in cui si effettuarono scambi tra Oriente e Occidente. I Fenici erano anche abili artigiani, rinomati per la lavorazione del legno, dei metalli, dell’avorio, delle pietre preziose, del vetro e della famosa porpora Nella loro espansione commerciale i Fenici furono spesso in contrasto con gli altri popoli. Quando vennero assaliti dagli Assiri si arresero senza combattere, ma pagarono tributi ai nemici per non essere sopraffatti. Così mantennero sempre autonomia commerciale. Questo stato di cose perdurò anche con Alessandro Magno e perfino con i Romani.

GLI EBREI

Il termine “ebreo” deriva dal semitico “ever ” che vuol dire “colui che attraversa”, cioè “nomade”. La storia di quel popolo è caratterizzata da continui spostamenti. Secondo i testi sacri il patriarca della tribù, Abramo, strinse un patto con Dio e da Ur, città della Mesopotamia, si mosse alla ricerca della Terra Promessa. Questo spostamento fu necessario perché la tribù di Abramo si era convertita dal politeismo (praticato in Mesopotamia) al monoteismo. Nella Terra di Canaan gli Ebrei divennero sedentari. Giuseppe, discendente di Abramo, trasferì alcune tribù in Egitto. Oppressi dal faraone Ramses II (circa 1279-1212 a.C.), furono liberati da Mosè e tornarono nella Terra di Canaan. Gli Ebrei erano organizzati in dodici tribù. A causa della pressione dei popoli vicini, sorse la monarchia e il primo re fu Saul. Gli succedette David, che portò la capitale a Gerusalemme. Con il successore Salomone, il regno si divise. Nel 586 a.C. il re Nabucodonor distrusse Gerusalemme deportando la popolazione a Babilonia. Quando l’imperatore persiano Ciro sconfisse i Babilonesi, gli Ebrei poterono tornare nella loro terra che fu conquistata da Alessandro Magno e, nel 70 d.C., dall’imperatore romano Tito

LE CIVILTÀ PASTORALI E LE CIVILTÀ DEDITE AL COMMERCIO

Fare notare ai bambini e alle bambine che gli scambi commerciali implicano incontri con le persone, la necessità di comprendersi attraverso la lingua, capire il carattere di chi compra e di chi vende. Tutto ciò porta a ragionamenti più complessi e sviluppa competenze che si possono applicare per cambiare la realtà.

Le popolazioni che vivevano lungo le coste hanno sviluppato:

• abilità artigianali;

• tecniche di navigazione;

• semplificazione della scrittura.

Il commercio: scambio di merci e idee

1 Osserva le immagini e rispondi.

Un mercante ha comperato alcuni vasi da un vasaio della sua città. È intenzionato a venderli alla popolazione che abita su un’isola lontana.

• Che cosa avranno dovuto imparare a fare i suoi marinai per garantire che i vasi giungessero intatti a destinazione?

• Che cosa avranno dovuto fare per caricare sulla nave il maggior numero di vasi?

• Quali conoscenze hanno sviluppato? Queste conoscenze hanno a che fare con la materia con cui sono fatti i vasi? E con la Geometria? E con il calcolo? Perché?

• Qual è il modo più semplice che permette al mercante di ricevere nello scambio qualcosa che abbia il valore dei vasi venduti?

• Per registrare il contratto di vendita che cosa deve conoscere sia chi vende sia chi compra?

Il commercio: le colonie

1 Rispondi.

• Quali attività si sono sviluppate nei centri abitati che sorgevano sulle rive del Mediterraneo?

• Le persone che si dedicavano a queste attività avevano bisogno di possedere grandi appezzamenti di terreno?

• Per le attività che svolgevano, di che cosa avevano bisogno?

2 Leggi i dialoghi tra i mercanti e rispondi.

Ormai tutti gli abitanti della nostra città possiedono almeno un vaso di quelli che ho comprato il mese scorso. A chi potrei vendere gli altri? È vero, ma dobbiamo poterci fermare, poter riparare le imbarcazioni e depositare le nostre merci.

Dovresti raggiungere luoghi più lontani.

Insomma, dobbiamo sentirci come a casa.

• Perché i mercanti avevano necessità di fermarsi nei luoghi che raggiungevano per vendere le loro merci?

• Che cosa vuol dire che “volevano sentirsi come a casa”? Questo desiderio quali conseguenze avrà portato? Avranno mantenuto le loro abitudini?

• Se volevano sentirsi come a casa, avevano interesse a stabilirsi nei nuovi territori con la forza?

• Perché non avevano nessun interesse a scatenare guerre?

• Che cosa accade, invece, quando in un territorio arrivano popolazioni che vogliono impossessarsi di quel territorio per dominarlo?

I pirati

I pirati dei Caraibi, il Corsaro nero, i bucanieri dell’isola Tortuga… tutti personaggi di libri che parlano di assalti alle navi, e di avventure per mare.

Quando le imbarcazioni cominciarono a solcare le acque del Mediterraneo, esse non servirono solo a trasportare merci da vendere o persone che cercavano luoghi dove trovare una vita migliore. Già nell’antichità vi erano navi che compivano scorribande per assaltare altre navi e depredarne i carichi.

A bordo c’erano i pirati. Erano Fenici, Greci, Liguri, Etruschi, cioè appartenenti alle popolazioni che abitavano lungo le coste.

Poi le scorrerie si spostarono anche sugli Oceani. I pirati divennero corsari, bucanieri, filibustieri. Qual era la differenza tra loro?

1 Collega ciascun nome alla spiegazione corrispondente, numerando.

Il nome deriva da boucan, termine con cui gli indigeni del Mar dei Caraibi definivano la griglia di legno su cui questi pirati, che assalivano anche i villaggi dell’entroterra, arrostivano il cibo.

Il nome deriva da una parola del greco antico che significa “assaltare”. Con questo termine generico si definiva chi, solo per arricchire se stesso, percorreva il mare assalendo e depredando le navi, il loro carico, le persone imbarcate o le popolazioni costiere.

Il loro nome deriva dall’inglese freebooters, che significa “saccheggiatore”. Erano in particolare pirati che si erano riuniti in una specie di associazione, la filibusta, e agivano intorno al 1700 nel Mar dei Caraibi.

Era il capitano di un’imbarcazione autorizzato alla “guerra di corsa”.

Gli arrembaggi compiuti dall’equipaggio comandato da questi capitani erano autorizzati dai sovrani degli Stati in guerra per mezzo di una “lettera di corsa”.

2 Segna con una X quale carta rappresenta il Mar dei Caraibi.

1. Pirata 2. Bucaniere 3. Filibustiere 4. Corsaro

Le canzoni dei pirati

I pirati hanno stimolato la fantasia anche di autori e autrici di canzoni.

1 Queste canzoni raccontano la vita dei pirati. Leggi il testo e ascolta la musica, cercandola con l’aiuto di un adulto su Internet.

Vita da pirata di Edoardo Bennato

Ho solcato i sette mari su una nave di pirati, dai Caraibi fino al Polo Nord

Certe volte con destrezza sono andato all’arrembaggio altre ho naufragato in mezzo ai guai. Nella scia delle sirene, con gli squali alle calcagna chissà in quale porto mi ritroverò?

I pirati

I pirati ballano sul ponte delle navi e le casse scassano se perdono le chiavi.

Gira, gira per il mar corri e non fermarti mai sempre all’erta notte e dì pirata sei così.

Dopo la vittoria in alto la bandiera sul pennone sventola quella bianca e nera.

2 Scrivi il significato delle parole evidenziate.

• Arrembaggio:

• Ho naufragato:

3 Disegna i quattro pirati sul Mar dei Sargassi.

Quattro pirati sul Mar dei Sargassi

Quattro pirati sul Mar dei Sargassi sopra una zattera fatta di assi vanno remando, dicono loro, alla ricerca di un grande tesoro.

Però:

uno è alto, uno è basso, uno è zoppo, ed il quarto ha la benda sull’occhio; vanno remando, dicono loro, alla ricerca di un grande tesoro.

Murano e la lavorazione del vetro

Anche in Italia vi è un luogo famoso per la lavorazione pregiata del vetro: si trova sull’isola di Murano, vicino a Venezia.

1 Segna con una X dove si trova l’isola di Murano.

2 Osserva il processo di produzione di una murrina. Completa le didascalie.

A Murano si tramanda da molti secoli la lavorazione del vetro con particolari tecniche, tra le quali il vetro soffiato e la murrina.

• Si comincia dalle canne di colorato al cui interno vi sono geometrici.

• Le canne sono tagliate in piccoli circolari.

• I pezzetti circolari vengono assemblati in modo “creativo” all’interno di

3 Come si produce un oggetto in vetro soffiato? Metti in ordine le fasi del processo di produzione, numerando.

Dall’altra estremità della canna soffia aria per gonfiare la “palla di vetro” e, contemporaneamente, la rigira per farle assumere la forma desiderata.

Dopo la soffiatura può aggiungere dettagli, utilizzando palline di pasta di vetro fusa, saldate e sagomate prima che si solidifichino.

L’artigiano preleva dal forno, per mezzo di una canna, la quantità di pasta di vetro fuso necessaria.

Riciclare il vetro

Nell’antichità il vetro era un materiale prezioso, anche a causa della sua lavorazione; oggi è un materiale fondamentale, pertanto non va sprecato.

1 Leggi e completa le didascalie, poi collegale alle immagini, numerando. Spiega poi con le tue parole il percorso per il riciclaggio del vetro.

1. Il vetro, usato da famiglie e ristoranti, deve essere deposto negli appositi : campane o bidoni per la raccolta porta a

2. Il materiale di arriva nei centri di trattamento; viene ripulito da rifiuti organici, metalli, carta, plastica. Ora è pronto per passare al riciclo in vetreria.

3. Nei forni della vetreria il rottame di vetro viene fuso a circa 1 500 Uscito dal forno arriva in macchine dove, soffiato in appositi stampi, prende la forma di un nuovo , poi raffreddato.

4. Nelle aziende che utilizzano il per conservare i prodotti, i nuovi contenitori sono riempiti e poi inviati alla rete di

5. Bottiglie e trovano nuova vita sugli scaffali dei . Ricomincia il circuito virtuoso del riutilizzo del .

2 Tra questi oggetti ci sono degli intrusi che non possono essere riciclati insieme al vetro. Segnali con X

Marinai ieri e oggi

L’essere umano ha cominciato a navigare migliaia di anni fa e continua tuttora. Le navi, la strumentazione per navigare, la vita sulle imbarcazioni sono diverse, ma ci sono anche aspetti che sono rimasti uguali.

Formate due gruppi e drammatizzate la giornata su una nave.

• Un gruppo interpreterà la parte di marinai fenici imbarcati su una nave commerciale; l’altro gruppo avrà il ruolo di marinai italiani imbarcati su una nave da crociera.

• Per mettere in atto la vostra rappresentazione, tenete presente questi punti:

• scopo del viaggio della nave su cui siete imbarcati;

• modalità di orientamento per la navigazione in mare di giorno e di notte;

• funzionamento della nave;

• mansioni dei marinai;

• abbigliamento dei marinai;

• confronto tra i porti in cui attraccano le navi;

• pericoli che potreste incontrare;

• strumenti per affrontare e superare i pericoli o chiedere aiuto.

Prodotto atteso Drammatizzazione della giornata di un marinaio fenicio e di un marinaio su una nave da crociera. Rilevazione delle somiglianze e delle differenze.

Prodotto finale atteso: classe capovolta

OBIETTIVI FORMATIVI

LE CIVILTÀ DEL MAR EGEO

• Rivisitazione di episodi dell’inizio dell’Iliade e del duello tra Achille ed Ettore.

• Stesura di una sceneggiatura e drammatizzazione.

• Analizzare l’interazione tra essere umano e territorio.

• Cogliere la concatenazione di avvenimenti.

• Individuare le cause e le conseguenze di un fatto.

• Orientarsi nel tempo e nello spazio.

COMPETENZE

Competenze di Educazione Civica

Competenze chiave (europee)

Competenze mirate (traguardi di competenze disciplinari)

• Conoscere aspetti essenziali della storia del proprio tempo in relazione all’argomento studiato.

• Lavorare insieme per raggiungere uno scopo comune.

• Avere consapevolezza dell’importanza del patrimonio artistico.

• Competenza alfabetica funzionale.

• Competenza matematica e competenza in Scienze, Tecnologie e Ingegneria.

• Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare.

• Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

L’alunno/a:

• comprende la relazione tra le caratteristiche del territorio e le attività economiche;

• comprende la caratterizzazione di una struttura sociale all’interno di gruppi con attività economiche mercantili.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Conoscenze (sapere)

• Conoscere le caratteristiche delle civiltà del Mediterraneo con particolare riferimento ai condizionamenti di tipo economico che il territorio imponeva.

• Conoscere gli sviluppi e i progressi in campo tecnologico, culturale e artistico.

• Conoscere il diverso approccio che hanno avuto i popoli guerrieri che occupavano territori non con uno scopo commerciale.

Contenuti

• Le civiltà del mare.

• I Cretesi.

Abilità (saper fare)

• Saper confrontare epoche e ambienti differenti.

• Saper ricavare informazioni da una fonte.

• Saper utilizzare la linea del tempo

• Gli Achei.

• La Terra dei Cretesi e degli Achei oggi.

Attività e metodologia Nei nuclei delle città sorte nel Mar Egeo la figura del capo cambia di ruolo e di importanza. Nelle civiltà fluviali il potere è accentrato nelle mani di un re che comanda su vasti territori agricoli, nelle civiltà dedite al commercio i mercanti e gli armatori sono le figure che possiedono le ricchezze, che forniscono lavoro, che portano conoscenze. Da tutto ciò deriva il desiderio di contare di più nel governo. La dimensione della città-stato è quella che consente a queste classi sociali di controllare il potere e di formulare leggi che si adattino alle loro esigenze.

Questa nuova visione del governo, unita alle caratteristiche del territorio che non favoriva i contatti via terra, hanno fatto sì che le civiltà commerciali non abbiano mai dato vita a grandi regni o imperi.

Il racconto del mito di Minosse, del Labirinto e di Teseo e Arianna, Dedalo e Icaro; la guerra di Troia e le imprese di Ettore, Achille e Ulisse, possono essere lo spunto per entrare nell’argomento “le grandi civiltà del Mar Egeo”.

INTERDISCIPLINARITÀ

Discipline coinvolte

Storia, Italiano, Arte e Immagine, Scienze e Tecnologia.

Compito di realtà

Nuclei tematici

• Italiano: La mappa del viaggio di Ulisse, pag. 78. Il mito di Ulisse è parte integrante della storia degli Achei.

• Arte e Immagine: L’arte a Creta, pag. 79. Lo sviluppo dell’arte segnò la storia delle civiltà del Mar Egeo.

• Scienze e Tecnologia: Come si produce l’olio, pag. 80. La lavorazione dell’olio ieri e oggi.

Import-export, pag. 81. Gli scambi commerciali nella realtà del bambino e della bambina.

Tempi Circa 1 mese e mezzo.

Destinatari

Tutta la classe.

Il Mar Egeo e le civiltà minoica e micenea

L’argomento che tratteremo

Come introdurre l’argomento

Il Mar Egeo, per la sua posizione geografica era un ponte naturale tra le coste dell’Asia Minore e le coste del Mediterraneo meridionale e orientale. Lo sviluppo delle tecniche di navigazione e le esigenze commerciali contribuirono a far diventare l’isola di Creta e il Peloponneso punti nodali del commercio marittimo.

LA CIVILTÀ MINOICA: I CRETESI

L’Occidente si affaccia alla storia con la civiltà minoica che conobbe un grande sviluppo dal 2 000 al 1 400 a.C. circa.

La civiltà che fiorì a Creta durò fino a quando Micene, diventata forte e potente, probabilmente ne determinò il declino.

Le città cretesi erano sprovviste di mura anche perché il mare proteggeva dai pericoli esterni.

L’economia si basava sull’agricoltura (ulivi e la produzione dell’olio, della vite e del grano), sull’artigianato (terrecotte, tessuti) e sul commercio marittimo. Le città-palazzo, governate da sovrani amici, erano ricche e pacifiche.

LA CIVILTÀ MICENEA: GLI

ACHEI

L’arrivo in Grecia degli Achei, popolazione indoeuropea, si fa risalire al 2 3002 200 a.C. Si trattò di gruppi che si fusero con le popolazioni che già risiedevano nel Peloponneso.

Nel III millennio a.C. nell’Egeo, grazie ai contatti favoriti dalla navigazione si verificò un processo di grande sviluppo. Gli Achei fondarono centri abitati retti da re. Dal 1 500 a.C. gli Achei sostituirono i Cretesi nel controllo dell’Egeo. Invasa Creta, iniziò il massimo sviluppo dei regni micenei. In questo periodo i regni micenei si unirono per combattere Troia, città che, grazie alla sua posizione strategica sullo stretto tra Mar Nero e Mar Egeo, controllava importanti traffici commerciali. In seguito, nuove migrazioni di popoli distrussero i regni micenei.

LE CITTÀ-STATO

Le popolazioni dedite al commercio avevano tutto l’interesse ad allontanare il pericolo della guerra che avrebbe messo in crisi gli affari. Anche i territori per nuovi mercati dovevano essere occupati in modo pacifico. Per questo furono fondate colonie che non erano vere e proprie dominazioni.

I mercanti e gli armatori possedevano le ricchezze, perciò volevano contare di più nel governo. La dimensione della città-stato fu quella che consentì a queste classi sociali di controllare il potere e di formulare leggi che si adattassero alle loro esigenze.

Questa nuova visione del governo e le caratteristiche del territorio fecero sì che le civiltà commerciali non dessero mai vita a grandi regni o imperi.

Dopo lo studio della civiltà fenicia, gli alunni e le alunne hanno compreso la grande importanza degli scambi commerciali, che favorirono una evoluzione in ogni campo, dall’organizzazione del potere, all’arte, agli studi matematici. Per avvicinare allo studio di queste civiltà saranno di grande aiuto le osservazioni di reperti di opere d’arte e la narrazione delle gesta degli eroi omerici.

Geostoria: un territorio proteso verso il mare

1 Lavorate in gruppo: osservate la carta fisica dell’isola di Creta, completate e rispondete.

• Creta è un’isola, quindi è completamente circondata dal

• Le sue coste sono ricche di

• Il territorio è prevalentemente e povero di corsi d’acqua.

• La natura del territorio non permetteva lo sviluppo dell’

• Come giunsero sull’isola di Creta i primi uomini che poi vi si stanziarono?

• Quindi i primi abitanti sapevano costruire

• Avranno utilizzato anche in seguito queste loro conoscenze tecnologiche?

2 Osservate la carta fisica del Peloponneso, il territorio dove sorse la civiltà degli Achei. Lavorate in gruppo e completate.

Il Peloponneso è un territorio prevalentemente e povero di corsi d’acqua. Le coste sono frastagliate e ricche di C’è però un particolare che differenza il Peloponneso da Creta: non è un’ Come saranno giunti nel Peloponneso i primi uomini che poi vi si stanziarono?

Avranno dovuto combattere contro le tribù che già si erano stanziate in quei territori?

Tra Cretesi e Achei chi, secondo voi, ha avuto una storia che li ha fatti diventare guerrieri?

La mappa del viaggio di Ulisse

Dopo dieci anni di guerra gli Achei vinsero i Troiani. Uno degli artefici di questa vittoria fu Ulisse, re dell’isola di Itaca. Il ritorno all’amata isola fu funestato da una serie di eventi terribili che lo colpirono insieme ai suoi uomini e alle sue navi. Solo dopo altri dieci anni, dopo aver vagato per tutto il Mediterraneo e dopo aver perso tutto, Ulisse riuscì a raggiungere la sua terra.

1 Queste sono le tappe principali del viaggio compiuto da Ulisse. Traccia il suo itinerario sulla cartina, unendo le varie tappe.

1. Troia. È la città distrutta dai Greci dopo dieci anni di assedio. Si trova presso la costa nord-occidentale della Turchia. Da qui Ulisse parte.

2. Terra dei Ciconi. Si trova sulle coste della Tracia, la parte più settentrionale dell’Egeo.

3. Terra dei Lotofagi. Si trova sulle coste della Libia, in Africa. Una tempesta spinge lì le navi di Ulisse.

4. Terra dei Ciclopi. Si trova nella zona di Aci Trezza (Sicilia); qui vivono i Ciclopi, giganti con un occhio solo.

5. Isola di Eolo. Si trova nelle Eolie; è la dimora di Eolo, dio dei venti.

6. Terra dei Lestrigoni. Si trova tra la Corsica meridionale e la Sardegna settentrionale. Per altri studiosi, invece, si troverebbe nel Mar Ionio.

7. Terra di Circe. Si trova sul promontorio del Circeo, nell’attuale Lazio. Qui vive la maga Circe.

8. Isola del Sole. Corrisponde alla Sicilia. Una tempesta distrugge le navi e tutti i marinai muoiono.

9. Isola di Ogigia. Si trova presso lo Stretto di Gibilterra. Qui giunge Ulisse, l’unico a essersi salvato dalla tempesta.

10.Isola dei Feaci. Corrisponde all’isola di Corfù (Grecia). Ulisse naufraga sull’isola e viene accolto da Nausicaa, figlia del re Alcinoo.

11.Isola di Itaca. Itaca anche oggi appartiene alla Grecia. È la patria di Ulisse, che viene portato qui per volere del re Alcinoo.

ITACA
TROIA

L’arte a Creta

I Cretesi furono abili nella lavorazione della ceramica. I primi manufatti in ceramica erano molto semplici. Poi gli artigiani perfezionarono le decorazioni e le pitture dei recipienti in ceramica, fino a farli diventare dei veri e propri capolavori. La ceramica della civiltà Minoica è stata uno strumento utile per gli storici per datare l’evoluzione della storia cretese. Le opere più raffinate sono quelle che hanno “lo stile marino”.

1 Osserva questo vaso cretese. Colora la sua riproduzione con i colori che puoi osservare facendo una ricerca su Internet.

2 Osserva questo vaso cretese. È in stile kamares, il nome di una località dell’isola di Creta in cui si producevano vasi con queste particolari decorazioni. Nella riproduzione, ricrea la decorazione e coloralo.

Come si produce l’olio

Nel Peloponneso e a Creta il clima e la particolarità del terreno erano adatti alla coltivazione dell’ulivo.

Dalle olive raccolte si produceva un ottimo olio con una tecnica molto semplice che si è evoluta nel corso degli anni, ma che ha mantenuto alcuni passaggi fondamentali.

Questi passaggi oggi possono essere fatti da macchinari tecnologicamente avanzati, ma il procedimento rimane sostanzialmente invariato.

1 Osserva i vari passaggi della produzione dell’olio e inserisci i nomi al posto giusto.

spremitura • oleificio • autunno

Le olive si raccolgono in Si scuotono i rami degli ulivi e le olive cadono nelle reti che sono poste sotto la chioma.

Nell’ le olive sono lavate, pulite e frantumate da macine meccaniche. Una volta per macinare le olive si utilizzava una grande pietra che era fatta ruotare da cavalli o da asini.

Le olive schiacciate vengono poi sottoposte alla , con l’aiuto di un torchio, per estrarre il primo olio, che poi sarà centrifugato per eliminare parte dell’acqua.

La sansa è ciò che rimane: i noccioli e gli scarti della polpa.

Infine, l’olio viene imbottigliato.

Compito di realtà

Import- export

Oggi si parla di import-export di prodotti. Spiega che cosa indicano i due termini.

• Import:

• Export:

Se ti capiterà di andare al supermercato, porta con te un taccuino o scegli sullo smartphone la app “appunti”. Prendi nota seguendo le indicazioni che ti vengono fornite in questa scheda.

• Reparto frutta e verdura:

• Controlla i prodotti che ti sembrano importati:

Ora controlla le etichette dei vestiti tuoi e dei tuoi familiari, degli oggetti scolastici (astuccio, righello, compasso…), degli elettrodomestici. Da quali Nazioni provengono?

Sai quali sono i prodotti italiani esportati all’estero e che riscuotono grande successo?

LA CLASSE

In scena

La storia degli Achei è ricordata soprattutto per i re guerrieri, tra i quali Agamennone. Gli Achei avevano un fortissimo esercito che il poeta Omero celebra nell’Iliade, il poema che racconta la parte finale della guerra di Troia. Di seguito, potete leggere versi tratti proprio dall’Iliade.

Dividetevi in gruppi di tre: chi farà il narratore, chi interpreterà la parte di Ettore, chi la parte di Achille.

• Dopo aver letto i versi di Omero, per drammatizzare queste parti non dovrete ripeterle a memoria. Vi serviranno, però, per “entrare nei personaggi”.

• Preparate voi la sceneggiatura: scrivete le parole che immaginate possano essere pronunciate da Omero, Achille, Ettore.

• Per rappresentare in modo convincente e “teatrale” i personaggi, preparate anche i costumi.

L’inizio

Omero chiede aiuto alla musa Calliope, la musa della poesia (le muse erano le divinità che proteggevano le arti), affinché lo ispiri nel racconto della guerra di Troia.

Omero racconterà in modo particolare l’ira di Achille, figlio di Peleo. Quest’ira fece morire molti eroi e li mandò nell’Ade, il regno dei morti. Tutto ciò si compì per volere di Zeus.

Canta, musa divina, l’ira di Achille figlio di Peleo, ira rovinosa che portò ai Greci infiniti dolori, e mandò sotto terra all’Ade molte anime forti d’eroi e li lasciò in preda ai cani e a tutti gli uccelli: così si compiva il volere di Zeus.

Il duello

Uno dei passaggi più famosi dell’Iliade è l’episodio del duello tra Ettore, figlio di Priamo re di Troia, e l’eroe acheo Achille.

Questo episodio si trova quasi alla fine del poema. Ettore soccomberà a causa della forza di Achille, ma anche per l’inganno degli dèi.

Per primo Ettore scaglia la sua lunga lancia contro Achille, dandogli del “chiacchierone” perché nonostante fosse figlio di una dea non aveva saputo predire il futuro.

Ettore dice che, se deve morire, sicuramente non morirà da codardo, ma da eroe, e scaglia la sua lancia.

Ed Ettore così parlò al grande Achille:

“Mi hai mancato e dunque tu non sapevi da Zeus, o Achille simile agli dèi, qual era la mia sorte, come invece hai detto.

Non sei che un furbo e un chiacchierone e pensavi che per paura scordassi la mia forza e il valore.

Non mi pianterai la lancia nella schiena mentre fuggo, piantala qui nel petto mentre ti assalto, se te lo concede un dio, ma intanto tu evita la mia lancia di bronzo”.

Così scagliò la lunghissima lancia, e colpì al centro lo scudo di Achille.

Achille, infuriato, rispose con tutta la sua forza.

Achille si mosse, pieno di furia selvaggia: aveva il petto coperto dal bellissimo scudo, ben lavorato, e muoveva l’elmo splendente. Come nel cuore della notte avanza, fra le altre stelle, la stella più bella nel cielo, così risplendeva la lancia che Achille brandiva nella destra, guardando il corpo di Ettore, meditando dove meglio avrebbe ceduto.

Prodotto atteso

Rivisitazione di episodi dell’inizio dell’Iliade e del duello tra Achille ed Ettore. Stesura di una sceneggiatura e drammatizzazione.

Griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi formativi e delle competenze di Educazione Civica

Legenda

R = Obiettivo raggiunto/Competenza acquisita

NR = Obiettivo non raggiunto/Competenza non acquisita

PR = Obiettivo parzialmente raggiunto/Competenza acquisita parzialmente

OBIETTIVI FORMATIVI INTERDISCIPLINARI PER L’UNITARIETÀ DELL’INSEGNAMENTO

• Analizzare l’interazione tra essere umano e territorio.

• Orientarsi nel tempo e nello spazio.

• Leggere nel territorio i segni dell’intervento umano.

• Cogliere la concatenazione di avvenimenti.

• Individuare le cause e le conseguenze di un fatto.

• Riconoscere i legami tra la nostra e le antiche civiltà.

• Comprendere l’importanza dei diritti e dei doveri.

COMPETENZE DI EDUCAZIONE CIVICA

AUTONOMIA

L’alunno/a è in grado di reperire autonomamente strumenti o materiali e di usarli in modo efficace.

RELAZIONE

L’alunno/a interagisce con i compagni e gli adulti e sa creare un clima propositivo.

PARTECIPAZIONE

L’alunno/a formula richieste d’aiuto, collabora con adulti e compagni.

RESPONSABILITÀ

L’alunno/a rispetta le fasi del lavoro, porta a termine la consegna ricevuta.

Valutazione delle abilità conseguite nel metodo di studio

• Il metodo di studio è: non ancora impostato. adeguato. efficace. organico e riflessivo.

PERCORSI NARRATIVI PER ESPLORARE LE STEAM

Tutte le attività e le sfide STEAM proposte in questo percorso sono contestualizzate in un racconto, affinché ogni lavoro che i bambini e le bambine affrontano abbia uno scopo, un senso e soprattutto favorisca un coinvolgimento emotivo

Storia e Geografia sono lo sfondo integratore all’interno del quale si muovono i personaggi. Le note a piè di pagina danno la possibilità di inquadrare subito l’argomento principale affrontato nella pagina stessa, anche se ricordiamo che la didattica STEAM non è la somma di diverse discipline, bensì una metadisciplina che le comprende tutte.

Le attività di Tecnologia e Coding unplugged si basano su realizzazioni di Pixel Art, percorsi, decodificazione di codici, scrittura e interpretazione di un algoritmo.

Le attività di ingegneria avvicinano i bambini e le bambine alla routine del processo di progettazione ingegneristica in modo semplice e naturale, proponendo realizzazioni che procedono attraverso tutti gli step del processo:

• identificare il problema;

• raccogliere informazioni;

• immaginare;

• pianificare;

• creare;

• verificare sul campo;

• migliorare;

• condividere.

Le attività di Scienze partono dalla dimostrazione, che stimola la curiosità e offre lo spunto per ricerche e nuove scoperte attraverso tutte le fasi del metodo scientifico:

• osservare;

• formulare una domanda;

• raccogliere informazioni;

• fare ipotesi;

• svolgere esperimenti;

• registrare i dati;

• trarre conclusioni;

• condividere i risultati.

La Matematica è alla base di tutte le attività che implicano misurazioni e registrazione di dati, mentre l’Arte è coinvolta nel far risultare gradevole ogni realizzazione e in sfide specifiche, in particolar modo nella decorazione della piramide.

All’inizio della scuola allestite l’angolo STEAM dell’aula. Procuratevi qualche scatola, anche di diverse dimensioni, e coinvolgete i bambini e le bambine nella raccolta di alcuni dei materiali di riciclo utili per lo svolgimento delle attività durante l’anno. Prima di dare il via a una sfida o un’attività, controllate sempre di avere a disposizione i materiali necessari.

STEAM

I materiali che il vostro angolo STEAM potrà includere, oltre al consueto corredo scolastico e ai materiali che sceglieranno i bambini e le bambine nelle sfide in cui viene loro richiesto, sono:

• calamite;

• graffette di metallo;

• foglie;

• vaschette di ceramica;

• cartone;

• cartoncini pesanti;

• sale;

• bicarbonato;

• scatolette di cartone;

• bicchieri di carta o plastica riciclabile;

• mattarelli;

• spago;

• mollette per stendere;

• zucchero;

• farina;

• bacinelle di plastica;

• monetine da 1 centesimo;

• bastoncini da gelato (abbassalingua).

SOLUZIONI DEI MESSAGGI

• Pagina 89: VENITE NELLA SALA DELL’ANTICO EGITTO.

• Pagina 90: 1: S 2: O 3: N 4: O 5: Q 6: U 7: I

• Pagina 102: L’errore è nella dodicesima istruzione.

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Direzione Discipline - Risorse Didattiche - Storia Classe 4 by ELI Publishing - Issuu