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42 di LUISA DEL NIBLETTO

PSICOLOGIA

STRESS e TRAUMA le risposte individuali

L

o stress è un processo psicobiologico, una reazione intensa a stimoli interni ed esterni che producono un’attivazione fisiologica e risposte a livello cognitivo e comportamentale. Le ricerche in ambito scientifico (Selye, 1936,1976) hanno evidenziato che il corpo reagisce a condizioni stressanti con una sindrome di adattamento generale, che comprende lo stadio iniziale di allarme in cui si ha il rilascio di adrenalina, l’attivazione del sistema nervoso simpatico, l’aumento della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e la modificazione della respirazione. Lo stadio di allarme inizia a fermarsi con l’intervento del sistema nervoso parasimpatico, che ripristina i livelli normali di frequenza respiratoria e di battito cardiaco. Inizia così lo stadio di resistenza in cui tutti gli apparati sembrano essere tornati alla normalità, ma rimangono livelli ematici di glucosio elevati e il corpo continua a bruciare le proprie risorse ad un ritmo accelerato. In pratica il corpo resta in stato di allarme rosso, ma comincia ad adattarsi ad un livello di stress più elevato. Se lo stadio di resistenza dura abbastanza a lungo il corpo finisce per logorarsi e l’organismo entra in un terzo stadio, quello di esaurimento, nel quale le difese fisiologiche vengono meno e si ha una maggiore vulnerabilità ad esempio a gravi patologie. Lo stress dipende dal significato attribuito ad un determinato evento o ad una serie di avvenimenti, pertanto uno stesso evento può essere vissuto come molto o poco stressante a seconda della valutazione che l’individuo dà alla situazione e alle risorse che sente di avere per affrontarla. In alcuni casi quando si parla di evento stressante si può fare riferimento ad eventi traumatici vissuti direttamente, pensiamo ad alcuni casi: aggressione verbale violenta, rapimento, tortura, disastri naturali o provocati, gravi incidenti automobilistici, diagnosi di malattia minacciosa per la vita, eventi vissuti in qualità di testimoni, come osservare il ferimen-

to grave o la morte innaturale di una persona, il trovarsi inaspettatamente di fronte ad un cadavere. Quando ci riferiamo a situazioni di questo tipo, in alcune persone le reazioni potrebbero comprendere paura intensa, sentimenti di impotenza e di orrore seguiti successivamente, anche dopo alcuni mesi, da sintomi quali, per citarne alcuni: ricordi spiacevoli e intrusivi dell’evento, incubi, agire o sentire come se l’evento si stesse ripresentando, diminuzione dell’interesse o mancata partecipazione ad attività prima considerate piacevoli, marcata riduzione della capacità di provare emozioni, difficoltà nel sonno, ipervigilanza, sentirsi distaccato o estraneo nei confronti delle altre persone, irritabilità. In questi casi è possibile che si tratti, in relazione alla corrispondenza con i criteri del DSM 5, di un disturbo da stress post traumatico. L’insorgenza di questa patologia può intervenire anche a distanza di mesi dall’evento traumatico e la sua durata può variare da un mese alla cronicità, pertanto si rende necessario trattare immediatamente e profondamente il disturbo. Può essere affrontato clinicamente attraverso una terapia di tipo cognitivo comportamentale, con lo scopo di aiutare la persona a identificare e controllare i pensieri e le convinzioni negative ad esempio attraverso tecniche di esposizione, rilassamento, discussione e normalizzazione sulle sensazioni somatiche.


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