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Lettera del Vice Direttore

La definizione più idonea a descrivere questo anno accademico 2020-21 è “complesso”. La complessità è data da un caleidoscopio di sfaccettature rappresentata da obiettivi da raggiungere, esigenze legate alla pandemia da rispettare e benessere psico-fisico dei ragazzi da salvaguardare come priorità assoluta. Tutte le attività e le decisioni prese sono state condizionate dall’emergenza sanitaria e solo grazie alla partecipazione attiva di tutti i protagonisti si è potuto raccogliere i frutti di una proficua collaborazione. Quelli che erano gli obiettivi scontati di una convivenza, come studiare, confrontarsi, ritrovarsi in una crescita intellettiva e spirituale ha richiesto sforzi e attenzioni elevati alla potenza. Solo lo spirito di appartenenza ad una comunità in cui tutti possono esprimersi e identificarsi col gruppo stesso, premia l’azione dei singoli portandoli al raggiungimento di risultati prima impensabili. Le attività sono state svolte in dual-mode, sia in presenza che online e sono state performanti nella crescita identitaria dei singoli e del gruppo. Solo per citarne alcuni: gli incontri intitolati “Intervista a...”, dove abbiamo avuto modo di conoscere sia l’aspetto personale che professionale di personalità illustri del mondo accademico dell’Università cattolica. Straordinario l’incontro con Don Antonio Coluccia, sacerdote in trincea nel riscatto del territorio contro la criminalità. Stimolante l’incontro con il Dott. Bartolo, medico che ci ha raccontato delle sue esperienze da soccorritore svolte sul confine durante gli sbarchi. Per non dimenticare l’incontro con il Prof. Sanguinetti e la Prof.ssa Laurenti, con cui abbiamo avuto modo di rivivere i mesi più bui della pandemia. A ciò si aggiunge la seconda edizione di Masterchef Joanneum Edition, più spensierato come evento ma non meno importante, così come molto apprezzato è stato il torneo di calcetto svolto nel mese di maggio, che ha permesso di ridare slancio e concreta speranza di ripresa a tutta la comunità. Questi risultati non si sarebbero potuti raggiungere senza la direzione del Dott.Raia, che ha dato l’imprinting a questa conduzione con grande carattere e professionalità. Fondamentale aggiungo, il contributo di Don Luca De Santis per esserci sempre con i suoi consigli e il suo apporto costruttivo. Lui è il macchinista che tiene le rotaie sempre in parallelo. Essenziali tutti i collaboratori della Direzione che si sono spesi sempre con grande abnegazione e intelligenza. Ma il contributo più straordinario lo abbiamo ricevuto dai ragazzi che in un anno che avrebbero potuto frequentare da casa, hanno affermato la loro volontà di esserci come interpreti di una comunità attiva e propositiva. Vera espressione di comunità inclusiva. Senza di loro niente di tutto questo sarebbe stato possibile.

Dott. Federico Giannuzzi Vice Direttore

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