Vivere a Scandicci

IL PROGETTO, CHE ABBIAMO SVILUPPATO CON QUESTO POWER POINT, E’ NATO DAL BISOGNO DI ALCUNI ALUNNI DI APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DELLA CITTADINA IN CUI VIVONO E CHE NON E’ PER TUTTI LA CITTA’ NATALE. I ragazzi si raccontano:“….solo alcuni di noi sono nati a Scandicci, altri si sono trovati a vivere qui per esigenze di lavoro dei nostri genitori, lontani dai nostri parenti e soprattutto dai nostri nonni.

L’occasione che si è presentata di partecipare a questo concorso ci ha permesso di approfondire la conoscenza del nostro territorio e l’esperienza è stata molto positiva. Abbiamo scoperto luoghi di Scandicci non sempre a noi noti e soprattutto abbiamo maturato la consapevolezza di appartenere con orgoglio alla nostra città.”

Le origini del nome Scandicci derivano probabilmente dal nome di una pianta della famiglia delle Ombrellifere: SCANDIX PECTEN VENERIS che ci sembra simile al logo della pagina scelta per il nostro power point.

Breve presentazione del lavoro • Quando abbiamo deciso con gli alunni della 2° CAT (indirizzo tecnico COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO) di partecipare a questo concorso abbiamo presto maturato la consapevolezza di non conoscere Scandicci. Le motivazioni erano le più disparate, ma sostanzialmente la maggior parte dei ragazzi non era di origine scandiccese, vi si trovava per seguire i propri genitori.

• E’ nata perciò quasi immediatamente l’esigenza di conoscere il territorio e le presenze architettoniche di Scandicci.

• I ragazzi si sono divisi in gruppi e sono andati personalmente a vedere i luoghi descritti, facendo foto e parlando con la gente che incontravano.

• Si sono recati alla Biblioteca Comunale di Scandicci e lì hanno trovato i testi che hanno rappresentato le loro fonti.

• Ma soprattutto ciascuno di loro ha contribuito con piccoli scritti, lettere a persone care e piccole poesie, che sono state fonte di ispirazione ed utilizzati nella stesura del Power Point.

• Benchè motivati da entusiasmo non tutti gli alunni della seconda E CAT hanno partecipato, il periodo finale dell’anno scolastico ha sicuramente influito, scoraggiando i ragazzi che si presentano alla fine di quest’anno scolastico con problemi legati a valutazioni non sempre positive nelle varie discipline scolastiche.

• Sicuramente il lavoro poteva essere più curato ed approfondito, ma esigenze scolastiche non hanno permesso di andare oltre. Tuttavia un primo passo verso la conoscenza di Scandicci, come luogo dove vivono, è stato fatto e ciascuno di loro è più consapevole dello stretto legame che li lega a questa cittadina.

• E se la motivazione del concorso è la scoperta di appartenere al luogo dove si vive, questo obiettivo è stato pienamente centrato, e pertanto ringraziamo chi ci ha permesso così di scoprirlo.

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2 E CAT dell’ ISISTL “Russell-Newton” di Scandicci

VIVERE A SCANDICCI vi raccontiamo la nostra cittĂ

Caro nonno oggi sono io che ti vorrei raccontare….

• Mi perdo sempre nei tuoi ricordi, provenienti da un passato neanche troppo lontano, ed è sempre molto bello ascoltare le tue storie. Negli ultimi 50 anni sono cambiate tante cose, anche per una piccola cittadina come Scandicci. Non è difficile capirlo confrontando la Scandicci di oggi con quella dei tuoi racconti che mi affascinavano da bambino.

• Ai tuoi tempi i servizi pubblici erano quasi inesistenti e i soldi per comprarsi un’auto proprio non c’erano. Ti ci voleva quasi un’ora per arrivare al lavoro, tu abitavi alla periferia di Firenze e a Scandicci venivi per lavorarci. Il mezzo che usavi tutte le mattine per spostarti era la tua fedele bicicletta, le strade non erano asfaltate e foravi spesso, ma senza perdere tempo riparavi la gomma con del mastice e ripartivi subito.

• Ogni giorno attraversavi campi coltivati ed arrivavi a Scandicci, piccola cittadina di poche migliaia di abitanti dove con passione svolgevi il tuo lavoro. Eri un semplice muratore ma è anche grazie a te che la mia città è cambiata. Sei stato tu e tutti quelli della tua generazione, che come te hanno lavorato con entusiasmo, a cominciare il cambiamento di Scandicci.

Dovete essere fieri di quanto avete fatto perché avete avviato voi lo sviluppo di questa che oggi è la mia città.

• Grazie ……Lorenzo C.

Piccola raccolta di foto storiche di Scandicci

I miei ricordi, i miei luoghi…..

• L’incrocio di via Roma con via delle Corbinaie è detto “ le quattro Madonne” per la presenza di quattro tabernacoli con immagini ottocentesche: un Crocefisso, un Madonna Addolorata in terracotta invetriata, l’Immacolata Concezione anche questa in terracotta colorata e la Madonna col Bambino. Quanti ricordi mi legano a questo posto…..

• A mia nonna All’incrocio di via Roma

tre Madonne ed un Gesù in tabernacoli aspettano ma io lì non ci torno più.

Ti ricordi cara nonna ogni sera mi portavi io bambino piccolino ti seguivo e tu pregavi.

Sento molto la tua mancanza e tornare lì per me porta solo un gran dolore non c’è incrocio senza te.

Anonimo 2 E CAT

NON SENTIAMO DI APPARTENERE AD UN LUOGO SE NON NE CONOSCIAMO LA STORIA

Breve storia di Scandicci

Scandicci:

dai Romani ai giorni nostri

• La prima strada tracciata nella pianura, oggi occupata dal Comune di Scandicci, è sicuramente di epoca Romana; in Italia tutto comincia sempre da loro, i Romani, ed anche per la nostra Scandicci è stato così.

Testimone di ciò è sicuramente la stele con inscrizione in latino rinvenuta nel territorio di Scandicci, oggi conservata nel Vecchio Palazzo Comunale, ma ne è anche testimonianza l’origine dello stesso nome di Scandicci che deriva, molto probabilmente, dal verbo latino “scandere” che significa salire, pur non conoscendo la lingua latina immaginiamo che sicuramente si allude alla ripida salita che occorre percorrere per arrivare all’attuale Scandicci Alto.

• Con la decadenza dell’Impero Romano le strade che collegavano le principali città andarono perse e così fu anche per quelle che attraversavano il territorio di Scandicci. Le città si chiusero in tanti microcosmi e questo isolamento, per le aree circostanti Firenze, si concluse solo con la nascita e il diffondersi del Granducato di Toscana.

• La comunità di Casellina e Torri viene fondata, con data certa, il 23/5/1774 con l’attuazione delle “riforme lorenesi”.

• Con l’avvento di Firenze capitale anche per Scandicci qualcosa cambia. In realtà dobbiamo ancora parlare del Comune di Casellina e Torri, ed è questo comune che il 27 Aprile del 1865 acquista, come facente parte dei suoi territori, anche i territori prima appartenuti al comune di Legnaia, comune che viene abolito con la legge n.2255. La zona più importante del comune di Casellina e Torri diviene il borgo di Scandicci Alto e il borgo della chiesa parrocchiale di Santa Maria a Greve.

• Scandicci acquista sempre più i caratteri di capoluogo di comune, i contadini scendono a vivere in città e l’attività non è più solo quella agricola. Il borgo comincia a svilupparsi lungo la via di Scandicci Basso.

Il Comune di Scandicci • Nell’Aprile del 1868 la sede del Comune è posta nella villa dei signori Poccianti, e lì vi resterà fino al 1871 anno in cui entra in funzione il nuovo edificio municipale, realizzato da Matteo Cocchini.

• L’edificio, formato da un loggiato con funzione ornamentale al piano terreno, aveva i locali adibiti ad uffici comunali al primo piano, mentre i locali chiusi al piano terreno vennero utilizzati per la scuola elementare, a destra quella femminile e a sinistra quella maschile. L’edificio appare ancora oggi così come progettato all’epoca anche se oggi se ne fa un uso differente.

Il palazzo comunale vecchio • L’aspetto architettonico dell’edificio è stato conservato col restauro da poco concluso, ma l’effetto finale della piazza è completamente cambiato rispetto all’immagine che appartiene ai ricordi dei nostri nonni.

• Il luogo scelto per la costruzione della sede del Municipio era detto “il tabernacolo del marchese Baglioni”, si trovava in località Scandicci Basso all’interno di un fondo di proprietà della famiglia Poccianti. Il comune di Casellina e Torri lo acquistò al prezzo di 20.000 lire, il podere aveva un’estensione maggiore dell’area che si rendeva necessaria per costruire il palazzo comunale e le due piazze progettate. Poterono perciò essere lottizzate e successivamente vendute le rimanenti aree.

• Il progetto dell’edificio fu affidato all’ing. Francesco Martelli e la costruzione fu ultimata nel 1870.

• Le uniche modifiche apportate all’edificio risalgono al 1949-50, anni in cui si rese necessario un restauro a causa dei molteplici danni provocati dalla guerra. In questa occasione fu sostituita la scala interna a pianta quadrata e gradini bassi con quella attuale, fu anche eliminato il lanternino che illuminava il vano centrale del primo piano.

Quelli piccolini nella foto siamo noi

Dal comune di Casellina e Torri a quello di Scandicci • Nel 1929, in seguito alle difficoltà che spesso si presentavano nel recapito della posta, per lo scambio che avveniva tra la denominazione del Comune di Casellina e Torri e la omonima località del Comune di Casellina, il comune cambia denominazione in “Comune di Scandicci” pur mantenendo invariato lo stemma, così come è ancora oggi.

• Il R.D. n.2020 del 7 novembre 1929 autorizza il comune di Casellina e Torri a cambiare il suo nome in quello di “Scandicci”.

Scandicci • Dal quel momento lo sviluppo del Comune di Scandicci portò il suo territorio a configurarsi sempre più con caratteristiche urbane, che si andò articolando lungo la via di Scandicci delle tre piazze pubbliche, Piazza Morelli, con le attrezzature sportive, Piazza Umberto I, con la sede del Municipio, e Piazza Impero, con la chiesa e la scuola.

• Se negli anni 1960 Scandicci dichiarava, col censimento, una popolazione di circa 18.000 abitanti, dopo solo 10 anni la sua popolazione arrivava a circa 50.000 abitanti. Scandicci diviene uno dei comuni italiani con maggiore incremento di popolazione.

QUASI INASPETTATAMENTE BELLI I LUOGHI DELLA NOSTRA CITTA’:

SCANDICCI NON PERIFERIA DI FIRENZE MA CENTRO URBANO VIVO E VITALE

www.nicco-98@.........it • Ciao Niccolò…….

• Questa domenica vieni tu da me vorrei mostrarti la mia città. Probabilmente non è la città più bella del mondo ma a mio parere è organizzata urbanisticamente niente male.

• Scandicci è nella pianura a sud-ovest di Firenze e dagli anni Sessanta è stata oggetto di una frenetica attività costruttiva, che le hanno regalato nuove e moderne abitazioni, uffici pubblici, scuole e soprattutto moderni spazi urbani.

• Scandicci è relativamente piccola, soprattutto rispetto alla tua città, ma ci sono tanti edifici storici, architettonicamente pregevoli che meritano un po’ di attenzione.

• La campagna, che circondava il piccolo borgo originario, ha permesso una urbanizzazione ordinata degli spazi e la costruzione di nuovi edifici e Scandicci è così diventata una città.

• Arrivare a Scandicci è molto semplice. Dalla stazione di Santa Maria Novella prendi la tramvia e in circa una ventina di minuti ci sarai. Io sarò lì, alla fermata di piazza della Resistenza ad aspettarti.

• Vieni ti aspetto, vedrai che non resterai deluso…, ti farò conoscere la mia Scandicci.

Tommaso G. P.S. io vivo qui da quando sono nato e non posso dire che mi trovi male… qui ho i miei amici, lo sport e tutto ciò che serve a rendermi sereno, piacerà anche a te, ne sono certo.

Il Piano Rogers e la tramvia • Oggi il Piano Rogers ha fatto di Scandicci, la nostra bella città, uno spazio urbano ben organizzato; ci ha dotati di una ampia piazza attrezzata per essere vissuta in ogni suo spazio, dove è bello incontrarsi e ritrovarsi con gli amici.

• Piazza della Resistenza è ovviamente interamente pedonalizzata, su di essa si affaccia un Auditorium, con una copertura a verde, secondo i canoni dell’architettura eco-sostenibile, e grandi palazzi per la residenza e lo shopping.

• In Piazza della Resistenza è presente una delle fermate della tramvia che collega Scandicci con il centro di Firenze, in soli venti minuti dal centro della nostra città arriviamo alla Stazione di Santa Maria Novella.

Il Nuovo Palazzo Comunale • Il 3 marzo del 1975 si svolse l’ultima riunione della Giunta nel Vecchio Palazzo Comunale.

• Il 22 marzo del 1975 fu inaugurata la sede del Nuovo Comune che oggi si pone come architettura caratterizzante la principale piazza cittadina: Piazza della Resistenza.

• Nel 1968 venne bandito un concorso nazionale di progettazione. I lavori vennero realizzati dall’impresa Tognozzi sotto la direzione tecnica dell’arch. Grassi. L’edificio copre una superficie di 4.400mq di cui 380 coperti dalla sala consiliare, abbellita da vetrate policrome realizzate dalle Vetrate Artistiche Fiorentine.

• A differenza di molte città toscane, Scandicci non possiede un vero e proprio centro storico, in quanto il suo sviluppo ha inglobato tanti piccoli centri rurali, quali Scandicci, Casellina, l’Olmo, Viottolone, Granatieri, Vingone, Le Bagnese, Signano.

Il fiume Greve • La Greve è un fiume affluente dell’Arno, nasce sulle colline del Chianti e passa da Scandicci. Un tempo il suo letto non era regolare come appare oggi, tra il 1926 e 1927 fu oggetto di una ingente opera di ingegneria che ne rettificò il percorso.

• Originariamente l’antico letto costeggiava la via oggi denominata via di Scandicci Alto e prima di passare sotto il ponte si restringeva e ripiegava di 90° in direzione opposta.

• Nei pressi del ponte in muratura di pietrame, formato da due grandi archi appoggiati su un unico pilone centrale, c’era un mulino: il mulino dei Nerli, di cui oggi esiste solo un edificio a torre in fase di ristrutturazione. Oggi il ponte è stato sostituito con uno in cemento armato IL Ponte delle Barricate.

La chiesa di Santa Maria a Greve: un interno antichissimo in un involucro Razionalista • La chiesa di santa Maria a Greve, di antichissima fondazione, è sempre stato il centro religioso della città.

Edificata intorno all’anno Mille, dipendeva in origine dalla Badia Fiorentina, essendo stata donata dalla contessa Willa di Toscana.

• Nel 1934 subì un radicale cambiamento, per motivi di ordine urbanistico, alla chiesa fu cambiato l’orientamento. Infatti si portò dalla parte del presbiterio la facciata con l’ingresso alla chiesa, e si costruì una piazza prospiciente il nuovo fronte.

• La facciata, come oggi appare, è composta da tre archi su alti pilastri che formano un portico di ingresso, tutto realizzato in travertino, in stile razionalista. La piazza antistante venne denominata Piazza Impero.

• All’interno possiamo ammirare un tabernacolo di terracotta invetriata “ Madonna con Bambino”, della scuola di Giovanni della Robbia.

Questi siamo sempre noi

La chiesa di san Bartolo in Tuto

(il toponimo ”Tuto” è di origine latina e indica un luogo sicuro)

• La chiesa è situata in uno slargo di via Turri, vicino alla sede della Scuola di Musica del Comune, posta in una casa medioevale con una torre di alberese • L’edificio, così come lo vediamo oggi, è molto diverso da quello originario ed anche la sua ambientazione, che si è fortemente urbanizzata.

• La chiesa di antica fondazione fu ceduta in patronato dalla Badia Fiorentina nel X sec. Il primitivo assetto della chiesa doveva essere di epoca romanica. L’interno è molto semplice ed in facciata è ancora visibile il filaretto al di sopra del portichetto.

• La chiesa presenta attualmente un assetto diverso, frutto di numerosi restauri e ristrutturazioni del dopoguerra. Rialzato il tetto, la facciata delimitata lateralmente da fasce di pietra ne segue l’andamento a due falde. Il portico architravato a quattro pilastri è stato sostituito da una tettoia di tegoli sorretta da due soli pilastri di mattoni a vista.

• L’interno, a navata unica, è ora assai semplice, con pareti intonacate, l’arco trionfale e l’altare maggiore mostrano caratteri secenteschi.

La villa L’Acciaiolo • Questa villa, in forma di castello, trae il nome dalla famiglia Acciaioli che ne fu la proprietaria dal 1546 al finire del Settecento. Le prime notizie della costruzione di questo edificio risalgono al XIV sec., quando ne era proprietario Nardo di messer Bencivenni Rucellai, morto nel 1342. in seguito la proprietà passò ai Davizzi, come risulta dal catasto del 1427, e nel 1471 ai Batolini Salimbeni.

• Nel suo aspetto esterno la villa si presenta come un vero e proprio castello, con cinta muraria di pietra a filaretto e merli guelfi nella parte ovest. Le due alti torri a nord e a sud, completate da una merlatura rifatta, contribuiscono a fare della villa un punto di riferimento inconfondibile nella piana di Scandicci.

• La torre nord, di accesso al castello, presenta un bel paramento murario a filaretto, con conci angolari disposti in fascia e in chiave. In alto, in asse col portale, si trova un grande stemma in pietra dei Davizzi.

L’interno del castello dell’Acciaiolo • L’interno presenta alcuni interessanti soffitti carenati a riquadri lignei e decorazioni pittoriche di gusto ottocentesco dovute probabilmente ai Gentile Farinola.

• La cappella, che rimane esterna alla cinta muraria, è accessibile anche dall’interno. Dedicata alla Santa Croce, ha pianta centrale formata da un quadrato ai cui angoli si inseriscono quattro nicchie semicircolari.

• Il giardino, di cui oggi è appena riconoscibile il disegno settecentesco con due assi disposti ad angolo retto, reca in fondo al lato est una esedra.

CARO NICCOLO’ POTREI MOSTRARTI ANCORA ALTRO DELLA MIA SCANDICCI MA ORA SIAMO ENTRAMBI STANCHI DI CAMMINARE E PENSO PROPRIO SIA IL CASO DI FARE UNA PAUSA …TI PORTO AL

Parco di Poggio Valicaia

Il parco di Poggio Valicaia • Il parco di Poggio Valicaia è “un bell’esempio di sostenibilità, dove la tecnologia incontra i bisogni dell’uomo e li soddisfa senza alterare il contesto naturale”, così si legge sul sito del parco e noi condividiamo in pieno questa definizione. Ci piace intrattenerci nel verde e poter godere anche delle opere d’arte che contiene.

• Il “Cavallo” di Paolo Staccioli è il nostro preferito, ma anche l’enorme sedia di Italo Zuffi (“Territorio”) ci attrae sempre molto e “Umanità” di Moradei è per noi una vera calamita. Ci sono anche opere di Dario Bartolini, Maria Dompè, Marco Orsucci e Gilberto Zorio. Tutti insieme fanno di questo parco un museo di arte contemporanea a cielo aperto.

Poggio Valicaia visto con i nostri occhi

CARO NONNO...

VIVI LONTANO E QUANDO CI VEDIAMO SONO QUASI SEMPRE IO CON PAPÀ A VENIRE DA TE, E COSI’ HO DECISO DI DESCRIVERTI LA MIA CITTA’: SCANDICCI. NELLE STRADE AFFOLLATE TROVO SEMPRE QUALCUNO DA SALUTARE, SIAMO TUTTI ABBASTANZA AMICHEVOLI QUI, MA GLI ALTI PALAZZI BLOCCANO PURTROPPO LA MIA VISTA VERSO L’ORIZZONTE E QUESTO TALVOLTA MI FA SENTIRE PRIGIONIERO DELLA MIA CITTA’.

HO 16 ANNI E SONO NATO QUI, MA SPESSO MI SENTO UN ESTRANEO PERCHE’ NON POSSO DIRE DI CONOSCERE SCANDICCI. LA MIA CITTA’ MI APPARE CON QUATTRO FACCE: IN INVERNO E’ TRISTE ED UN PO’ DESOLATA, IN PRIMAVERA E’ RADIOSA, PROFUMATA E DOLCE, IN ESTATE ASSOLATA E AFFOLLATA, IN AUTUNNO PENSIEROSA, IMBRONCIATA E FASTIDIOSA. AL CAMBIARE DELLE STAGIONI SCANDICCI CAMBIA AI MIEI OCCHI ED ANCHE IO CAMBIO DI UMORE CON LEI. IN REALTA’ ASPETTO CON ANSIA L’ESTATE PER POTER STARE FUORI IN PIAZZA MATTEOTTI CON I MIEI AMICI. CAMMINANDO PER LE STRADE DI SCANDICCI VEDO RAGAZZI ALLEGRI CHE SCHERZANO TRA LORO, UOMINI IN GIACCA E CRAVATTA CHE PARLANDO NEL LORO AURICOLARE NON SI ACCORGONO DELLA MIA CITTA’ E CORRONO DOVE HANNO SEMPRE PAURA DI ARRIVARE TARDI SENZA MAI PRESTARE ATTENZIONE E GUARDARE GLI SPAZI URBANI CHE LI CIRCONDANO. IO A SCANDICCI CAMMINO PER LE SUE VIE TALVOLTA SCONOSCIUTE CHE SPESSO MI SORPRENDONO. TROVO SEMPRE TANTI AMICI DA SALUTARE NEI GIORNI DELLA SUA RINOMATA FIERA E GODO DI MOMENTI DI RIFLESSIONE E PACE IN UN MIO PERSONALE ANGOLINO DEL PARCO DEL CASTELLO DELL’ACCIAIOLO. VEDI NONNO TUTTO QUESTO E’ LA MIA SCANDICCI E NON TI NASCONDO CHE TALVOLTA LA ODIO TANTO PERCHE’ NEI PERIODI INVERNALI POSSO SOLO STARMENE DIETRO LA MIA FINESTRA AD ANNOIARMI.

BACI MATTIA M.

Scandicci SCANDICCI, PICCOLA CITTÀ PIENA DI FELICITÀ.

DALLA COLLINA ALLA PERIFERIA SI DIFFONDE L’ALLEGRIA E LA VITA, CON LA GREVE, SCORRE IN ARMONIA. MA LA TRAMVIA ARRIVA, PRENDE E TI PORTA VIA E QUANDO SALI SU QUESTA TI RIMANE SOLO TANTA MALINCONIA. MATTIA POLO

Dalla mia finestra DALLA FINESTRA DI CAMERA MIA SI VEDE IL CENTRO ROGER E LA TRANVIA. DAL BALCONE DEL MIO SALOTTO SI VEDE LA CHIESA DI DON BOSCO. E DALLA FINESTRA DELLA CUCINA GUARDO FELICE LA MIA CITTADINA.

TOMMASO GIUSTO

Sera d’estate CALDA SERA D’ESTATE A SCANDICCI STRADE PIENE DI ALLEGRI RAGAZZI.

TRA UNA RISATA E L’ALTRA CALA LA NOTTE SI ACCENDE LA CITTÀ TRISTI PENSIERI SE NE VANNO E GLI OCCHI DELLA GENTE BRILLERANNO. STEFANO CLEMENZI

Non vivo qui È DA DUE ANNI CHE SONO IN SCANDICCI VADO E VENGO CON LA TRANVIA DA QUESTA VEDO STRADE, PIAZZE E RAGAZZI CONTENTI. ANDREI OBREYAN

Non è la mia città SCANDICCI NON È LA MIA CITTÀ MA TUTTE LE MATTINE MI RITROVO QUA. SONO SEMPRE UN PO’ ASSONNATO E TALVOLTA SBALLATO MA QUANDO FINISCE LA SCUOLA MI SENTO RINATO. ANDREA MASI

scandicci O SCANDICCI, SCANDICCI QUANDO SONO QUI COMBINO SOLO PASTICCI. NON ASPETTO ALTRO CHE LA TRAMVIA MI PORTI VIA. VIA DA QUESTA CITTÀ CHE È TUTT’ALTRO CHE ARMONIA. EGIS ZYKO

La mia cittadina È SCANDICCI LA MIA CITTÀ E LA AMO O LA ODIO QUANDO MI VA’. È SCANDICCI ASSAI PICCINA E A ME PARE UNA BAMBINA. È SCANDICCI UN PO’ STREGATA CON L’ACCIAIOLO CASTELLO DI UNA FATA. È SCANDICCI ASSAI PICCINA MA C’È ANCHE CASA MIA.

NICCOLÒ LORENZONI

BIBLIOGRAFIA • “Scandicci: itinerari storico-artistici nei dintorni di Firenze” Ed PONTE ALLE GRAZIE a cura di Daniele Lamberini • “Scandicci: da borgo a città” Ed. ALINEA 1997 di R.Aiazzi e M.Jaff • “Soluzioni di arredo urbano. Comune di Scandicci” Ed. STUDIO EDITORIALE FIORENTINO 1998 di S.Corsucci e P.Lensi • “Vivere a Scandicci” Ed. TRE EFFE – SCANDICCI di E.Zampano e G. Gianfrate • Sono stati consultati i siti ufficiali del Comune di Scandicci e del Parco di Poggio valicaia

HANNO COLLABORATO AL PROGETTO GLI ALUNNI DELLA II E CAT DELL’ISISTL “RUSSELL-NEWTON” DI SCANDICCI: Lorenzo Coccolini, Tommaso Giusto, Niccolo’ Lorenzoni, Leonardo Maiorano, Andrea Masi, Mattia Montigiani, Andrei Obrejan, Mattia Polo, Walter Santi e Egis Zyko. con l’aiuto della prof.ssa MariaRosari a Masciocco (docente di RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE dell’indirizzo tecnico COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO )