Le guide pratiche RIZA

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Calcoli biliari S ono dei piccoli “sassolini” che possono essere composti da bile cristallizzata o da colesterolo addensato e che si depositano nella cistifellea, il serbatoio della bile stessa. Molti ne soffrono senza saperlo fino a quando danno problemi digestivi e pesantezza al fegato. Molto dolorosa è poi la colica, che sopraggiunge quando una di queste formazioni solide si incastra nei dotti biliari, quelli che fanno comunicare, appunto, fegato e cistifellea. Un’alimentazione mirata può aiutare sia a far regredire la formazione dei calcoli, sia a prevenirne la formazione.

GLI ALIMENTI NO

In caso di calcoli è bene evitare gli alimenti che appesantiscono il lavoro del fegato. Ecco quali sono. • Alcolici • Carne rossa • Salumi e insaccati • Fritti e grassi • Formaggi

I fagioli, tante proteine e zero colesterolo I fagioli sono tra i legumi più versatili, in cucina, anche perché ce ne sono diverse qualità, ognuna adatta a preparazioni differenti. Hanno molte qualità nutritive, ma qui sottolineiamo quelle a sostegno delle funzioni del fegato. Oltre a non contenere colesterolo aiutano ad assorbire quello in eccesso dato che, nella buccia, contengono fitosteroli capaci di “sequestrare” il colesterolo in eccesso e, quindi, diminuire una delle cause più comuni di calcoli biliari. In particolare i fagioli sono, tra i legumi, quelli che danno meno problemi di fermentazione intestinale.

LA CICORIA SOSTIENE IL LAVORO DEL FEGATO Questa pianta è considerata una delle regine della depurazione epatica. Di sapore amaro, contiene glucosidi e inulina che aiutano a rinnovare la bile, a stimolare la digestione e a eliminare le tossine. Ha delle parenti strette, come la catalogna e la scarola, che possono essere usate allo stesso scopo, in modo da alternarle tra loro e non farne mai mancare, nei periodi in cui lo stress, per il fegato, è maggiore. Può essere consumata cotta, lessata prima e spadellata poi con aglio e peperoncino, così da aumentare le sue virtù depurative.

La quantità ideale:

una porzione da 160 g (peso dei legumi cotti) 3-4 volte a settimana, alternandoli con altri legumi che hanno un effetto simile. Meglio a pranzo.

La quantità ideale: 100 g se cruda, 200

g se cotta. Può essere consumata anche tutti i giorni, meglio se alternandola con catalogna e scarola.

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