Eurocarni 1-2018

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Philip Kotler e la carne Cosa c’entrano le teorie di marketing di PHILIP KOTLER con la carne? Facciamo riferimento ad uno dei più grandi esperti del nostro tempo in materia di international marketing, professore della prestigiosa Kellogg School of Management della Northwestern University di Evanston, Illinois, speaker corteggiatissimo a livello mondiale e autore di numerose pubblicazioni. FRANCESCO GIORGINO ha fatto un interessante parallelismo tra le teorie di marketing di Kotler e le dinamiche di mercato delle carni. Partendo dall’evoluzione dei modelli di marketing che sono alla base degli studi di Kotler (Marketing 1.0 incentrato sul prodotto; Marketing 2.0 focalizzato sul consumatore; Marketing 3.0 legato al valore dei beni; Marketing 4.0 fondato sull’interrelazione), Giorgino ha sottolineato che anche nell’agroalimentare bisogna ripercorrere la medesima strada. «Il cibo va collocato nella dinamica interrelazionale che va verso una conversazione stabile tra produttore e consumatore. Solo così si abbassano le barriere e si comincia a stabilire una relazione autentica e fidelizzata».

queste informazioni e dobbiamo imparare a farlo. Come? Facendo ciò che fanno per esempio le ONG ambientaliste, che ci inondano di e-mail, che sono presenti coi banchetti al Parlamento europeo. Le notizie influenzano l’opinione pubblica che, a sua volta, influenza la politica. Che fare allora? Anticipare, smontare, e farlo subito. Non si può solo reagire alla disinformazione. Essa va anticipata e gestita». Sul tema Omnibus, De Castro non prevede rischi sul fronte degli aiuti accoppiati, per lo meno fino al 2022-2023. Tra le novità ci sono la semplificazione del greening («l’erba medica diventa un greening de facto»), la gestione dei rischi e il tema della superiorità della PAC alle regole della concorrenza. In conclusione All’assemblea hanno presenziato

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molti ospiti e personalità fra le quali i membri del COSNALA GIUSEPPE STEFANO MORINO, responsabile educazione alimentare presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, e AGOSTINO MACRÌ; LUCA BUTTAZZONI, direttore CREA; GIANPAOLO ANGELOTTI, presidente FIESA-CONFESERCENTI; ALBERTO G ROSSO , presidente A SSO G RASSI ; FRANCO VERRASCINA, presidente COPAGRI; ALBERTO GIOMBETTI, responsabile Ufficio Presidenza CIA; la dott.ssa LEA PALLARONI, segretario generale ASSALZOO; LARA SANFRANCESCO, direttore UNAItalia; il dott. STEFANO SERNIA, direttore generale AGECONTROL; DANIELE BERNARDINI, direttore dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie; GIANLUCA BERTOJA, direttore UVAC del Veneto, che hanno dimostrato ancora una volta come l’UNICEB rappresenti, nel mondo delle carni, una concreta e dinamica

realtà che da sempre ha dato valore al concetto di filiera. La conclusione dei lavori è stata affidata al senatore ANDREA OLIVERO, che ha affrontato il tema della specificità della produzione nazionale, citando casi concreti e rimarcando la stretta connessione della produzione di qualità con il territorio. Olivero ha precisato che «il consumatore deve avere l’immagine di quello che la realtà produttiva effettivamente è, anche se questa è un’operazione di verità complessa e difficile perché esistono ancora forti pregiudizi dovuti spesso a difficoltà comunicative; non possiamo raccontare il bucolico ma dobbiamo fornire dati veri e verificabili in modo che la nostra sicurezza alimentare sia narrabile e riesca ad evocare elementi di positività». Elena Benedetti

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