Air Mail

Page 1

attilio micheluzzi air mail

Air Mail di Attilio Micheluzzi © 1983 Attilio Micheluzzi / eredi Micheluzzi © 2023 Solone srl per questa edizione Tutti i diritti riser vati Collana Attilio Micheluzzi, 10

Direttore Editoriale: Nicola Pesce Ordini o informazioni: info@edizioninpe.it Caporedattore: Stefano Romanini

Coordinamento Editoriale: Valeria Morelli Correzione bozze: a cura della redazione

Air Mail è stato pubblicato per la prima volta su «Orient Express» nn. 13-16, Edizioni L’isola Trovata, da agosto a novembre 1983.

Dry Weekend è stato pubblicato per la prima volta su «Orient Express» nn. 21-24, Edizioni L’isola Trovata, da maggio a settembre 1984. Coutry Fair Photo è stato pubblicato per la prima volta su «Giungla!» nn. 1-4, Casa Editrice Nerbini da marzo a settembre 1985.

Palmer Special Number One è stato pubblicato per la prima volta su «L’Eternauta» nn. 40-44, Edizioni Produzione Cartoons, da ottobre 1985 a febbraio 1986.

Si ringraziano Agnese Micheluzzi ed Erasmo Frascaroli per la collaborazione e la gentile consulenza.

Stampato tramite Tespi srl – Eboli (SA) Nel mese di marzo 2023

Edizioni NPE è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 – 84025 Eboli (SA) edizioninpe it facebook.com/EdizioniNPE twitter.com/EdizioniNPE instagram.com/EdizioniNPE #edizioninpe

Air Mail di Attilio Micheluzzi

Attilio Micheluzzi: volare attraverso la tavola bianca

Attilio Micheluzzi non ha mai nascosto il suo amore per l’aviazione e il mondo che vi ruota attorno. Il cielo – il non luogo di cui gli aerei si impadroniscono da quando spiccano il volo, fno al loro atterraggio – è lo spazio privilegiato, pressoché “vuoto” in cui un pilota può tracciare la propria rotta e muoversi con una libertà negata ad altri veicoli. Il cielo è una pagina bianca che il pilota riempie con una traccia impalpabile che disegna una fgura invisibile.

La pagina bianca è, al pari, l’opportunità per un disegnatore di sperimentare, provare soluzioni, costruire e giocare con il mezzo a disposizione, per concretizzare il proprio pensiero creativo.

Per Micheluzzi la linea è leggera, morbida e sinuosa, delimita in modo continuo spazi e personaggi. È alla sua formazione professionale che si deve tale scelta artistica: intraprese la carriera da architetto per circa dieci anni, lavorando tra l’Italia e l’Africa.

Il rigore professionale, il controllo dello spazio e, appunto, della linea, sono tradotti da Micheluzzi nella propria pratica artistica: non ripete mai immagini simili nella stessa pagina, ricerca l’equilibrio geometrico di chiari e scuri, di pieni e vuoti, tratta la tavola come un progetto di architettura.

Con una estrema cura del dettaglio, dai costumi alle ambientazioni, il suo tratto sembra concedersi spesso al gusto illustrativo più che a quello prettamente fumettistico.

prefazione
5

La sua arte è “aristocratica”, elegante, riferita spesso al primo ventennio del Novecento che diventa il repertorio dal quale attinge modalità artistiche e atmosfere, e con il quale ha costruito gran parte del proprio immaginario. Micheluzzi, difatti, ambienta molte delle sue storie proprio agli inizi del secolo: la tragedia marittima di Titanic , i racconti della serie che ha come protagonista l’affascinante eroina Petra Chérie, la prima guerra mondiale de L’uomo del Tanganyka , il dramma dell’aristocratico russo costretto ai lavori forzati di Siberia . Diverse tipologie di narrazione, accomunate da un’unica, evidente, tensione artistica: nostalgia del passato.

Ma la nostalgia di Micheluzzi non è il doloroso voltarsi indietro, quanto la base per un erudito recupero iconografico, tendente alla filologica ricostruzione che, in quanto racconto fumettistico, si riferisce ad un’epoca idealizzata e filtrata dalle immagini della cinematografia.

L’opera di Micheluzzi, dunque, si pone un obiettivo ben chiaro nelle intenzioni narrative: ripensare al presente attraverso il passato. Le sue storie si confgurano come una sorta di proiezione della sua avversione per l’epoca a lui contemporanea – egli afermava di essere nato nel secolo sbagliato – e questo spiega la ricerca nel passato di modalità identitarie possibili per una ridefnizione del presente.

La summa di tutte queste suggestioni è, probabilmente, la serie Air Mail, apparsa per la prima volta nel 1983, sulle pagine di Orient Express, rivista capace di raccogliere opere e autori di straordinario pregio. Il protagonista della storia, Clarence “Babel” Man, è un pilota della compagnia postale St.Paul-Topeka-St. Louis e ha le fattezze che richiamano l’attore hollywoodiano Clark Gable: il bafetto sottile, il sorriso malizioso, i capelli tirati indietro con la brillantina.

6

Il protagonista di Air Mail non è, come spesso accade nell’opera di Micheluzzi, un eroe affettato, dicotomico, la cui morale deve essere sempre integra. Babel è un vero e proprio antieroe, fglio della mascolinità e del portato eroico militaresco del primo dopoguerra statunitense.

Le sue avventure si ambientano negli anni Venti del Novecento e l’opera di Micheluzzi carica il personaggio di una semplicità bonaria, che spesso lo rende ironicamente infantile.

Per stigmatizzare l’immagine da “uomo alfa”, l’autore contrappone a Babel il personaggio femminile di Amelia “Bella” Palmer – anche lei modellata sulle fattezze di una star hollywoodiana, Carole Lombard, moglie nella vita reale di Gable per circa quattro anni – raforzando l’immagine della donna forte che aveva tratteggiato già con la sua Petra Chérie.

Bella è il doppio femminile di Babel, sa tenergli testa e, spesso, assume un ruolo dominante nelle interazioni di coppia: determinata, ironica e sprezzante, sfrutta con intelligenza le sue caratteristiche tanto fsiche che intellettive e scardina, fn dalla prima avventura, l’immagine di “fanciulla in pericolo”.

7

Coerente con il proprio catalogo di personaggi, anche per questa storia Micheluzzi opera un’afascinante stratifcazione: sono fgure complesse, a “tutto tondo”, molto umani e, spesso, disillusi. L’autore li cala in un’epoca fortemente miticizzata nella sua immagine storica: i cosiddetti “anni ruggenti”.

La Belle Époque è fnita e ha portato via con sé tutte le tensioni propulsive verso uno sviluppo socio-economico dalla grande potenzialità: la guerra ha gettato le nazioni nel primo confitto mondiale. I primi anni del Novecento sembravano promettere, con la loro utopistica espansione industriale, specialmente negli Stati Uniti, una rinascita economica e culturale senza precedenti. Esplose la produzione per le grandi masse in tutti i settori economici, il jazz si dif use allargando il proprio pubblico su diverse fasce sociali, nacque la corrente artistica dell’Art déco, ma l’entusiasmo di quegli anni nascondeva un pericolo che esplose poco dopo: la Grande depressione che, nel 1929, irruppe con tutta la sua forza.

Oltre la facciata patinata di questa America, si nascondeva un sottobosco di tensioni sociali che prendevano corpo e si manifestavano attraverso la f gura dei gangster. Ed è proprio questa dimensione sociale (e dalla forte portata iconica) che Micheluzzi utilizza per creare il contesto in cui si inseriscono i racconti di Babel e Bella, cittadini di una realtà popolata da criminali, che vive sotto il giogo del proibizionismo, dei ricatti e degli omicidi.

8

L’autore, con grande acutezza, sottolinea a più riprese, ad esempio sia in Dry Weekend che in Country fair photo, la contraddittorietà degli Stati Uniti di quest’epoca: le feste nei piani alti della metropoli sono messe in un’apparente e dicotomica opposizione con la vita rurale a poche miglia aeree fuori dalla grande città. Eppure, sia nella civilizzata Miami, quanto nelle sperdute campagne dell’Iowa, il mito degli anni ruggenti viene messo in discussione: Babel e Bella – spesso contro la loro volontà – vengono calati nel torbido mondo criminale.

Ogni storia narrata da Micheluzzi è infatti capace di condurre il lettore verso la consapevolezza complessa di un mondo in cui è assente l’eroismo idealizzato ed è, invece, presente l’azione reale, di chi ha visto e vede, il dramma davanti ai propri occhi, anche quando un velo di ironia ammanta il racconto.

9

Fin dalla prima avventura, che dà il titolo a questo volume, Babel, in viaggio dal Minnesota, si ritrova, suo malgrado, a dover contrastare dei gangster mandati nelle piovose montagne dell’Iowa con l’obiettivo di riportare indietro quella che sarà la futura compagna del protagonista, Bella, invischiata in una turbolenta relazione con il criminale Vitalis.

Forse il fatto di essere approdato tardi al fumetto, rispetto ad altri autori suoi coetanei come Hugo Pratt, Dino Battaglia o Sergio Toppi, ha permesso a Micheluzzi di imporsi con tematiche e narrazioni f n da subito maggiormente adulte, articolate e contenutisticamente ricche e una evoluzione graf ca in continua de f nizione. La tavola, complessa ma estremamente limpida nella sua fruizione, sfugge alla griglia rigida per concedersi a uno storytelling che è in anticipo sulla sua epoca, e ancora attuale.

Le quattro storie che compongono questo volume ne sono un vivido esempio: le evoluzioni acrobatiche, le fughe e gli inseguimenti aerei – anche in un racconto come Palmer Special Number One, in cui il biplano di Babel perde il suo ruolo da primo piano – sono straordinariamente dinamiche.

10

Lo sguardo della camera di Micheluzzi ruota attorno agli aerei, li segue, ne cerca il dettaglio, ne evidenzia la leggerezza sia nelle scene più concitate, quanto in quelle più pacatamente descrittive. Il lavoro dell’autore su Air Mail è, forse, la sua più grande dichiarazione d’amore verso il mondo dell’aeronautica, da sempre suo forte interesse fn da piccolo. Un dono, probabilmente, ereditato dal padre che era comandante di squadriglia aerea della Regia Aeronautica: non è difcile immaginare Micheluzzi bambino, calato appieno nei racconti paterni, fantasticare trasognante su biplani gettati in vorticose e pericolose manovre aeree, guidati da ardimentosi e coraggiosi piloti. E magari con una “bella” al proprio fanco.

11

Air Mail 1

.

Pubblicato per la prima volta su «Orient Express» nn. 13-16, agosto-novembre 1983

18
19
20
21
22
23
24

Volumi di Attilio Micheluzzi già pubblicati in questa collana:

Rosso Stenton – Integrale– isbn: 978-88-94818-59-8

Petra Chérie – isbn: 978-88-36270-88-0

L’uomo del Tanganyka – isbn: 978-88-36270-75-0

Roy Mann – isbn: 978-88-36270-32-3

Afghanistan – isbn: 978-88-94818-46-8

Siberia – isbn: 978-88-94818-45-1

Pizarro in Perù – isbn: 978-88-94818-40-6

Titanic – isbn: 978-88-94818-22-2

Marcel Labrume – isbn: 978-88-94818-21-5

Volumi di Attilio Micheluzzi di prossima pubblicazione in questa collana:

Mermoz

L’uomo del Khyber Bab-el-Mandeb e molti altri... La

casa editrice del fumetto d’autore edizioninpe.it

«Disegnare i sentimenti non è facile. Ci vorrebbe una specie di lastra radiografica».

Anni Venti. Il decennio della follia, tanto sfavillante quanto inquieto. Anni senza legge, di gangster spietati e milionari senza scrupoli. Il pilota Clarence Man, detto “Babel”, sorvola gli Stati Uniti d’America per conto di una compagnia postale. L’aviatore si ritroverà protagonista di incredibili avventure dal sapore

hollywoodiano afancato dall’unica donna che riesce a tenerlo sempre sul nastro di partenza: Amelia “Bella” Palmer. Quattro storie in cui Attilio Micheluzzi ricrea l’atmosfera di un’epoca attraverso il suo inconfondibile stile rafnato. La serie completa di «Air Mail» raccolta in un unico volume.

Attilio Micheluzzi (Umago 1930 – Napoli 1990), è considerato uno dei principali maestri della “linea chiara” del fumetto mondiale.

Noto anche con lo pseudonimo di Igor Arztbajef, iniziò a dedicarsi all’attività di fumettista molto tardi –quando aveva già superato i quarant’anni – eppure la sua produzione è sconfnata e presenta un livello di perfezione tecnica costante.

Forte la sua predilezione per le storie con ambientazione d’epoca, per l’aviazione e per i periodi di grandi confitti in cui gli esseri umani si mostrano per quello che sono. edizioninpe.it

euro 35,00 ISBN: 978-88-36271-00-9
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.