Sea & Green Liguria - Winter 2022/2023

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Contents WINTER 2022 Contenuti

INVERNO 2022

Ferragni, sets tongues wagging

The forever festival

Spirited and sexy. From TV hostess to movie star

Under Rubens’ aegis Mistrustful of trends, conservative elegance is women's answer in Genoa

Christillin: chairwoman of Genova The Grand Finale and more Salone Nautico. Boats glide into the future Elena Gigliotti’s perfect punk fervor Cervo, a blend of charm and art

The crème de la crème of olive oil Liguria, a good setting for strong women Theater. The cool thrill of winter events

Royal Hotel, Sanremo Chic Waterfront, A green challenge Dining at A Spurcacciun-a in Savona A modern approach at Andree in La Spezia Antica Osteria del Carugio in Portovenere. One of the oldest restaurants in town Marco Polo 1960 in Ventimiglia surprises the palate Michelin. The stars of Liguria Altrove: a dream against prejudice Farinata, a baked slice of simplicity Pietra Ligure, perfectly poised between sea and hills

A B&B surrounded by blue. Ca’ du Brigidin in Tovo San Giacomo Val Fontanabuona, the cradle of slate So many beautiful churches

The diary of Laura Bianchi, from journalist to countrywoman Garlenda: the finer side of golf

Publisher | Editore

Massimiliano Monti

Edizioni Liguri S.r.l. via XX Settembre, 41/3 Tel. +39 010 5532701

amministrazione@edizioniliguri.it

Ufficio pubblicità via XX Settembre, 41/3 Tel. +39 010 5532701 redazione@edizioniguri.it

Editor | Direttore Paolo Lingua

Ferragni, un fenomeno che fa discutere Festival per sempre Un’Italia sexy e spiritosa. Da presentatrici a star Sotto il segno di Rubens Diffidenti delle mode, conservatrici con charme. I segreti delle donne genovesi. Christillin: una dama per The Ocean Race Salone Nautico. La barca corre verso il futuro Elena Gigliotti, il furore punk perfetto Cervo, fascino in bilico sull’arte L’olio è un gioiello Donne più forti se il serial è ligure Teatro. Lo spettacolo d’inverno è cool Royal Hotel, Sanremo Chic Waterfront, La sfida è green A Savona la sfida di A Spurcacciun-a Alla Spezia la cucina smart di Andree Antica Osteria del Carugio a Portovenere

A Ventimiglia le sorprese di Marco Polo 1960 Michelin. Una Liguria più stellata Altrove, il sogno di Ashai contro i pregiudizi Farinata, semplicità in forno Pietra Ligure, l'incanto sospeso fra mare e collina Un B&B acceso d’azzurro. Ca’ du Brigidin a Tovo San Giacomo Val Fontanabuona, dove il cielo è un tetto d’ardesia Quante belle chiese

Il diario di Laura Bianchi, da giornalista a contadina Garlenda, golf d’autore

Production & Creation | Produzione & Ideazione Renato Tortarolo Gabriele Sanlazzaro

Art Direction & Layout | Direzione artistica & Impaginazione Rolando Cassinari

Translations | Traduzioni Wendy Wheatley

Printed by | Stampato da Giuseppe Lang – Arti Grafiche Via Romairone, 66 16163 Genova (IT)

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We've set off: smooth sailing ahead Avremo le nostre stranezze ma i turisti ci adorano

Sole administrator of the Edizioni Liguri publishing house and the Telenord television station Amministratore unico delle Edizioni Liguri e del gruppo televisivo Telenord

Liguria has discovered a new treasure: the visitors from around the world who have made it their destination in recent months. Their numbers are increasingly, flatteringly high. We admit that we are filled with pride at the sight of their beaming, amazed faces as they contemplate the natural beauty of our land, the art, monuments, churches and winding roads up hillsides and along beaches and promontories.

A new approach to hospitality after the pandemic, plus the massive development of apps and travel suggestions are intensifying the involvement of people coming to explore the region. One does not live on glamour alone, and a spectacular setting cannot be experienced merely as a backdrop for selfies. Traditions need not be taken too dogmatically, either. The true richness of Liguria is its unexpectedness, the personality of its inhabitants, the ability to meld the love of food with the awareness of living in a place that changes by surprise, according to the seasons and the observer's viewpoint. At the same time, it is impossible to describe Ligurians as humorous, self-deprecating people. Even if they have seen famous comedians in their ranks, like Paolo Villaggio, and celebrated comedy playwrights like Gilberto Govi, the average Ligurian can be overly mistrustful. This is because in their heart they know they are fortunate, and they lack the confidence to believe that a tourist can fully appreciate the beauty in which they are immersed. However, times change and it can happen that the desire for new horizons leads to a more attentive approach to tourism. Liguria is enchanting every month of the year, from the gentle, fragrant spring to the kaleidoscopic autumn with its colors and fresh breeze. This explosion of vitality can become a way of life, an industry built on enjoyment. The Sanremo Music Festival is at once an ode to song, an accomplished feat of entertainment, and the reflection of a country's societal changes. Since the 17th century (see the palazzi drawn by Rubens) Genoa has been known for its art, solidarity and ability to create wealth without forgetting the have-nots. Until 23 January 2023, an exhibition at Palazzo Ducale illustrates just how fond Peter Paul Rubens was of our city.

La Liguria ha scoperto un nuovo tesoro, i visitatori che negli ultimi mesi l’hanno raggiunta, spesso da ogni parte del mondo, con numeri sempre più alti e lusinghieri. Siamo onesti, vedere il nostro territorio sempre più affollato, con volti sorridenti e stupiti dalle bellezze naturali e da quelle dell’arte e dei monumenti, delle chiese e di strade che si inerpicano in vallata o costeggiano spiagge e promontori, ci riempie di orgoglio. Un nuovo modo di intendere l’accoglienza, dopo l’emergenza sanitaria da pandemia e soprattutto l’intervento massivo di app e suggerimenti al viaggio, sta cambiando completamente la fisionomia di chi si avvicina a questa terra. Non si vive di solo glamour, non si può considerare la natura unicamente uno sfondo per selfie. E non è necessario prendere le tradizioni in maniera dogmatica. La vera ricchezza della Liguria è la sua imprevedibilità, l’umore della sua gente, la capacità di fondere il gusto per il cibo con la consapevolezza di vivere in un posto che cambia a sorpresa, seguendo il ciclo delle stagioni e la prospettiva da cui lo si guarda. È difficile allo stesso tempo, considerare i liguri ironici o autoironici. Anche se hanno avuto nelle loro fila comici famosi come Paolo Villaggio e autori di commedie diventati veri monumenti come Gilberto Govi. Il ligure è diffidente, a volte anche fin troppo, perché in cuor suo ritiene di essere fortunato e sospetta sempre che un turista non apprezzi sino in fondo la bellezza che lo circonda. Succede, però, che i tempi cambino e la voglia di incontrare scenari nuovi riflettano un turismo più attento. La Liguria si può godere ogni mese dell’anno, dalla primavera morbida e profumata all’autunno caleidoscopico per colori e brezze. E questa esplosione di vitalità diventa poi Storia del costume e industria del divertimento. A cominciare dal Festival di Sanremo, che è allo stesso tempo elogio della canzone, talento nell’intrattenere, specchio del Paese in perenne mutazione. E Genova rimarrà per sempre nella Storia dell’arte, della solidarietà e della capacità di creare ricchezza senza dimenticare gli ultimi, rappresentata dal Seicento dei Palazzi di Rubens Una meraviglia che fino al 23 gennaio si potrà rievocare nelle sale di Palazzo Ducale, proprio per la grande mostra dedicata all’amore di questo artista per la nostra città.

7 SEA&GREEN 2022/2 - EDITORIAL EDITORIALE

Liguria, a sea of villages

The discreet charm of the past Liguria,

un mare di borghi

Il fascino discreto del passato

If I had to associate a number with Liguria, the only answer possible would be 365. Three hundred and sixty-five days per year is when Liguria is the perfect destination for a vacation – either a weekend getaway or a longer stay to discover the many, many opportunities and beautiful places of this marvelous area. Numbers confirm the increasing desirability of our region, not only for its splendid beaches, dreamy coves and crystalline water, which yet again, the Blue Flag has certified as the cleanest of all Italy. In the first week of August, the city of Genoa saw an uptick of 15.21% compared to the same period in 2019, a telling sign that tourists also choose Liguria for its art, culture, museums, architecture and first-rate wine and food.

The Blue Flag campaign accompanied us all summer until the International Boat Show event in Genoa. We now continue to promote our region in Italy and the world with the campaign "Liguria, un mare di borghi" (a sea of villages), which tells the world about the extraordinary heritage of small, ancient towns found throughout Liguria from the Riviera di Ponente to the Riviera di Levante. These are villages with a wealth of history, traditions and things to see, places that satisfy the requirements of everyone, from outdoor sports enthusiasts to fine-dining lovers; from hikers to people looking for relaxation and breath-taking vistas in places that are sometimes far from the beaten path and the better known localities, and that are awaiting discovery. Liguria is active 12 months per year thanks to absolutely fabulous cultural offerings. Exhibitions and events cater to every type of visitor –see the Rubens display and the Disney show. The museums and palazzi are unique in the world – see the Palazzi dei Rolli. Old historical centers narrate our cities' glorious past. Our theaters are of national renown. Liguria is all this, every day of the year. We look forward to your visit.

Se dovessi associare un numero alla Liguria, l’unica risposta possibile sarebbe 365. 365 come i giorni dell’anno in cui la Liguria è meta perfetta per una vacanza, un weekend o un soggiorno più lungo, necessario per andare alla scoperta delle tante, tantissime opportunità e bellezze di questa terra meravigliosa. I numeri confermano come la nostra regione sia sempre più protagonista, non solo per le sue splendide spiagge, le sue calette da sogno e il suo mare cristallino, ancora una volta il più bello d’Italia come certificato dal record di Bandiere blu, in cui la Liguria primeggia a livello nazionale: la città di Genova, nella prima settimana di agosto, ha visto le presenze turistiche crescere addirittura del 15,21% rispetto allo stesso periodo del 2019. Un dato che racconta come i turisti scelgano la nostra terra anche in cerca di arte, cultura e musei, oltre che ovviamente di bellezze architettoniche e di una enogastronomia di prim’ordine. Per continuare a promuovere la nostra regione in Italia e nel mondo, dopo la campagna dedicata alle Bandiere blu che ci ha accompagnato durate tutta l’estate, fino al grande appuntamento del Salone Nautico internazionale, è partita quella intitolata Liguria, un mare di borghi: in questo modo vogliamo raccontare a tutti lo straordinario patrimonio di piccoli borghi che punteggiano la Liguria, da Ponente a Levante, piccoli centri ricchi di storia, tradizioni e opportunità, luoghi capaci di soddisfare le esigenze di tutti, dagli amanti dello sport all’aria aperta a quelli della buona tavola, dagli appassionati di trekking a coloro che cercano relax e paesaggi mozzafiato, in luoghi a volte lontani dalle rotte più battute e della località più conosciute, e che meritano di essere riscoperti. E la Liguria si dimostra attrattiva 12 mesi l’anno anche grazie a una offerta culturale di assoluto rilievo: mostre ed esposizioni capaci di attrarre ogni tipo di pubblico, come quella dedicata a Rubens o quella su Disney, e musei, palazzi unici al mondo come quelli dei Rolli, centri storici affascinanti che narrano il passato glorioso delle nostre città, oltre a un’offerta teatrale di rilevanza nazionale. La Liguria è tutto questo, ogni giorno dell’anno, vi aspettiamo per scoprirla.

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SEA&GREEN 2022/2 - EDITORIAL EDITORIALE

LIRICA2022-23

Dicembre 2022 - Sab 31 (17.00) A

Gennaio 2023 - Dom 1 (16.00) F, Sab 7 (15.00) T, Dom 8 (15.00) C Mar 10 (20.00) B, Mer 11 (20.00) L

DIE FLEDERMAUS

Operetta in tre atti

Musica di Maestro concertatore e direttore Fabio Luisi Regia Cesare Lievi Personaggi e interpreti principali

G. von Eisentstein Bo Skovhus/Thomas Johannes Mayer (1, 7) Rosalinde (1, 7) Adele Danae Kontora/Julia Knecht (1, 7)

Gennaio 2023 - Ven 27 (20.00) A, Sab 28 (15.00) F, Dom 29 (15.00) C Febbraio 2023 - Ven 3 (20.00) B, Sab 4 (15.00) T, Dom 5 (15.00) R

UN BALLO IN MASCHERA

Melodramma in tre atti

Musica di Maestro concertatore e direttore Donato Renzetti Regia Leo Nucci ripresa da Salvo Piro Personaggi e interpreti principali Amelia Tatiana Serjan/Maria Teresa Leva (28, 4) Riccardo Francesco Meli/Angelo Villari (28, 4) Renato Roberto de Candia/Mansoo Kim (28, 4)

Maggio 2023 - Mar 2 (20.00) A, Mer 3 (20.00) L, Ven 5 (20.00) Fuori abbonamento, Sab 6 (15.00) F, Mer 10 (20.00) B Gio 11 (20.00) Fuori abbonamento

NORMA

Tragedia lirica in tre atti

Musica di Maestro concertatore e direttore Riccardo Minasi Regia Stefania Bonfadelli Personaggi e interpreti principali

Francesco Foscari Franco Vassallo /Leon Kim (1, 7) Norma Marina Rebeka/Vasilisa Berzhanskaya (3, 6, 11) Adalgisa Ann Dowsley/Carmela Remigio (3, 6, 11) Pollione Stefan Pop/ (3, 6, 11)

Febbraio 2023 - Ven 24 (20.00) A, Sab 25 (15.00) F, Dom 26 (15.00) C Marzo 2023 - Ven 3 (20.00) B, Sab 4 (15.00) T, Dom 5 (15.00) R

TOSCA

Melodramma in tre atti

Musica di GIACOMO PUCCINI Maestro concertatore e direttore Piergiorgio Morandi Regia Davide Livermore Personaggi e interpreti principali

Floria Tosca Maria José Siri/Monica Zanettin (25, 4) Mario Cavaradossi Riccardo Massi/Sergio Escobar (25, 4) Scarpia Amartuvshin Enkhbat/Stefano Meo (25, 4)

Marzo 2023 - Ven 31 (20.00) A Aprile 2023 - Sab 1 (15.00) F, Dom 2 (15.00) C, Gio 6 (20.00) B Ven 7 (20.00) L, Sab 8 (15.00) R

I DUE FOSCARI

Tragedia lirica in tre atti Musica di Maestro concertatore e direttore Renato Palumbo Regia Alvis Hermanis Personaggi e interpreti principali

Francesco Foscari Franco Vassallo /Leon Kim (1, 7) Jacopo Foscari Fabio Sartori/Giuseppe Gipali (1, 7) Lucrezia Contarini Angela Meade/Marigona Qerkezi (1, 7)

Giugno 2023 - Mar 6 (20.00) A, Mer 7 (20.00) L, Gio 8 (20.00) B Ven 9 (20.00) Fuori abbonamento, Sab 10 (15.00) F, Dom 11 (15.00) C

DON PASQUALE

Musica di Maestro concertatore e direttore Francesco Ivan Ciampa Regia Andrea Bernard Personaggi e interpreti Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale dell’Opera Carlo Felice Genova diretta da Francesco Meli

Orchestra, Coro, Coro di voci bianche, Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova Maestro del Coro Claudio Marino Moretti Maestro del Coro di voci bianche Gino Tanasini

Info e biglietti www.operacarlofelicegenova.it

Chiara, queen of influencers

Ferragni sets tongues wagging Chiara, la regina influencer

Ferragni, un fenomeno che fa discutere

t a certain point, after months of speculation, it was no longer important if Chiara Ferragni, 35, would show up at the Sanremo Song Festival or not. There is an unwritten law in show business by which anticipation creates more excitement than the event itself. When it comes to a popular national spectacle hosted at the Ariston theater, it is almost risky for participants to be too independent. The patriotic embrace –even that of a much younger, digitalized audience like the one seen at the Ariston in recent years – does not allow for capriciousness or brash free-spiritedness.

un certo punto, con il passare dei mesi, non è stato nemmeno più importante se Chiara Ferragni, 35 anni, sarebbe venuta o meno al Festival di Sanremo. Nello spettacolo esiste una legge non scritta per cui l’attesa crea un glamour superiore all’evento in sé. In una manifestazione nazional popolare come quella all’Ariston, essere troppo indipendenti è quasi un rischio. L’abbraccio patriottico, anche con un pubblico molto più giovane e digitalizzato come negli ultimi anni, non ammette colpi di testa né personalità libere sino a essere sfrontate.

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From the very first moment that there was talk of Ferragni presenting the show with Amadeus, she became an element shrouded in mystery, an asteroid whose existence and trajectory is known, but whose speed and consistency are entirely unpredictable. For the slim, radiant woman, this is not a limit, rather it sculpts her uniqueness. One might foster a greater or lesser adoration of Chiara, but one cannot ignore Ferragni.

The reason is simple. She has created a new way of being a public figure, based on a blend of marketing and science. As the writer Chiara Barzini, interviewed in the

Ferragni, invece, dal primo momento in cui si è parlato di una conduzione insieme ad Amadeus, è diventata un oggetto misterioso. Un asteroide del quale si conoscono esistenza e traiettoria, ma del tutto imprevedibile in quanto a velocità e consistenza. Non è un limite di questa donna snella e raggiante, semmai ne scolpisce l’unicità. Si può amare o meno Chiara, non si può ignorare Ferragni.

Il motivo è semplice. Ha creato un nuovo modo di essere personaggio pubblico partendo da una scommessa fra il marketing e la scienza. Come dice la scrittrice Chiara Bar-

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Chiara and her husband Fedez on the red carpet Chiara Ferragni sul red carpet con il marito Fedez

With 28 million followers on Instagram, Ferragni is the world's most popular fashion influencer Con i suoi 28 milioni di follower su Instagram, Ferragni è l’influencer di moda più seguita al mondo

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biopic Chiara Ferragni Unposted (2019), says: "The idea of analyzing conflicts or arriving at a point of conflict in order to live, has disappeared completely from the narrative that Instagram gives us. I think she is part of this. She really did reinvent the storytelling genre of social media." Back when bloggers were considered outsiders by the fashion establishment, her intrusions in the world of fashion were similar to the barbarians attacking the Roman Empire from its borders. All this has been recorded, in addition to her memories of that long period that began its rise in the late 2000s. Her blog The Blonde Salad, her online universe, was received in the fashion world like a meteorite, a falling star. Things went very differently. Her mediagenic persona was even probed by Harvard University, who invited her to come speak. This translates to the cradle of influencers, the USA, turning to a young Italian woman to find out more about the capacity to condition people's taste. This is why Amadeus's invitation to co-host the show at the Ariston with him was immediately seen as the generalist consecration of a digital icon. Ferragni is married to the Italian rapper Fedez, 33, with whom she has a son, Leone, 4, and a daughter, Vittoria, age 1. She is the consumeristic triumph over the traditional image of the Italian working mother. She is riveting, blonde, as impeccably groomed as the actresses in 1940s films noirs like Lizabeth Scott and Veronica Lake. Lake plays the seductive Joyce Harwood in The Blue Dahlia (1946), "It takes a lot of lights to make a city, doesn't it?" Indeed, Ferragni's 28 million Instagram followers see her as a beacon, similar to those headlights on old American locomotives that lit up the night. Luxury and stardom count less than the numerous covers of Vogue magazine she has graced all over the world. She is an entrepreneur, yes, but when she decided to have a baby and share her daily life on social media, she (more or less consciously) triggered another small revolution, that of bringing imperfection, fragility, privilege, intimacy, sensuality and business to the public eye, every day. Before her, there was no one. She is not an actress, but when she recites the part of the judicious young lady living on different meridians and parallels, empathetic with her interlocutors, she is really convincing. Especially when she confesses in the autobiographical film Unposted, "I was always a bit obsessed with being the best possible version of myself. I always try to act like the person I wish to be." Suspenseful pause. "I am anything but perfect. One can't always be the winning character. Now I am trying to understand that my perspective on things might not always be the right one."

On the irresistible march to assert herself with new codes and a different decorum in the hallways of fashion, Sanremo was written in the stars. In recent months, Ferragni has disrobed with more candor than provocation.

zini, nel biopic Chiara Ferragni Unposted, “l’idea di analizzare conflitti o arrivare a un punto di conflitto per vivere, è scomparso completamente dalla narrazione che può darci Instagram. E credo che lei ne sia parte. Ha reinventato davvero il genere dello storytelling per i social media”.

Delle sue irruzioni nella moda, quando una blogger era considerata una outsider, qualcosa di molto simile ai barbari ai confini dell’Impero romano, sono piene le cronache, compresi i suoi ricordi di quel lungo periodo. Che affonda gli artigli alla fine degli anni Duemila. The Blonde Salad, il suo universo online, nell’ambiente era accolto come una meteora. Si è visto poi che è andata molto diversamente. Sul fenomeno mediatico che la riguarda, si è interrogata a suo tempo anche l’università di Harvard, chiedendole di tenere lezioni. In pratica, la terra degli influencer si rivolgeva a una giovane donna italiana per saperne di più sulla capacità di condizionare il gusto delle persone. Ecco perché l’invito di Amadeus a raggiungerlo all’Ariston è stato visto subito come la consacrazione generalista di un’icona digitale. Ferragni, sposata con il rapper Fedez, 33 anni, due figli Leone, 4, e Vittoria, uno, è il superamento consumistico della donna italiana, lavoratrice e madre, come era stata considerata sino al suo avvento. È fascinosa, bionda e impeccabile come le attrici dei noir anni ’40, da Lizabeth Scott a Veronica Lake, che fa dire alla conturbante Joyce Harwood in La dalia azzurra: “Non hai la minima idea di quante luci servano per fare una città”. È il suo caso: ventotto milioni di follower su Instagram vedono in lei un faro, quello che sulle grandi locomotive americane serve a rischiarare la notte. Lusso e stardom contano meno delle numerose copertine che Vogue le tributato in tutto il mondo. È un’imprenditrice, ma quando decide di diventare mamma e di condividere la quotidianità sui social, compie più o meno consapevolmente un’altra piccola rivoluzione: portare ogni giorno sotto gli occhi del pubblico imperfezioni, fragilità, privilegio, intimità, sensualità e affari. Prima di lei, nessuno. Non è un’attrice. Nel senso che se recita una parte, quella della ragazza giudiziosa, capace di vivere secondo meridiani e paralleli diversi, empatica con gli interlocutori, è davvero brava. Specialmente quando, sempre nel film autobiografico, confessa: “Sono sempre stata un po’ ossessionata dal diventare la versione migliore di me stessa. Cerco sempre di agire come la persona che vorrei essere”. Poi una pausa a effetto e riprende “sono tutto tranne che perfetta. Non puoi essere sempre il personaggio vincente. Adesso cerco di capire che la prospettiva sulle cose non è sempre quella giusta”. Quindi Sanremo, nell’irresistibile marcia per affermarsi con codici nuovi e un galateo diverso nei corridoi della moda, è sempre stato un purissimo accidente.

15 SEA&GREEN 2022/2 - PEOPLE PERSONE

On Instagram, she portrays the sexy mommy without exaggerating. On TikTok, she is the formidable promotress of beauty products and the family brand. Together with Fedez, she is almost a new progressive coalition. She gives to charity and is spares no criticism of Milan, a city she decries as unsafe. When she goes somewhere, like to Le Gallerie degli Uffizi in Florence, half the country goes there too, and discovers things it didn't know before. Liliana Segre, an Italian senator for life, invited her to speak at the Memoriale della Shoah, a Holocaust memorial in Milan, out of the conviction that she, as an influencer, can touch the hearts of the younger generations. Segre has repeated her motivation many times. In order to criticize Ferragni, one would have to resort to the fact that she had the gallery rooms of an exhibition closed in order to enjoy them privately with her husband and children. She is by no means a controversialist. She learned this in America –better untiring activism with a smile than having to blast your detractors. She dislikes politics because she has neither the capacity nor the vision to wield them as a tool. And to think that this woman is pure politics.

Negli ultimi mesi, Ferragni, si spoglia più con candore che provocazione. Su Instagram è la mamma sexy, ma senza esagerare. Su TikTok è la formidabile promotrice di beauty ma anche del brand famiglia.

Con Fedez è quasi un quarto polo progressista. Fa beneficenza e non lesina critiche a una Milano, per lei, meno sicura. Quando si muove, è il caso della sua visita agli Uffizi, mezzo Paese le va dietro e scopre qualcosa che prima non conosceva.

La senatrice a vita Liliana Segre la invita a parlare al Memoriale della Shoah, convinta, e lo ripeterà spesso, che nel suo ruolo di influencer possa toccare la sensibilità dei più giovani. E per contestare Ferragni, visto che su questi argomenti non ha mai sbagliato un colpo, occorre trovare il pretesto di aver chiuso le sale di una mostra, concedendole solo a lei, marito e figli. Ferragni non è un tipo da polemiche. Lo ha imparato in America: meglio un attivismo senza sosta ma con il sorriso che fiammate contro i detrattori. La politica la ama poco, perché non ha la capacità né la visione per impadronirsene. E pensare che questa donna è politica pura.

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Commerce: the new flower market is up and running

The new Genoa market for cut flowers and plants became fully operational on 21 November in the town of Bolzaneto, occupying a brand-new hall on Via Sardorella

Says Paola Bordilli, Genoa's councilor of Commerce: "This is a strategic operation for the floricultural sec tor. The hangar is the fruit of intense labor re quested by the Commerce Sector and involving several municipal depart ments such as Public Works, Cul tural Heritage and the Società per il Patrimonio Immobiliare (the municipal real estate company). In recent years, we have held serious, productive talks with the trade associations Confcommercio (commerce and tourism) and Coldiretti (agriculture), the Chamber of Commerce and the Società Gestione Mercato (SGM, a public-private com pany that runs the flower market and its logistics). In recent months, SGM op timally managed all the relations with the professionals involved by the move. Genoa is a point of reference for the flower business in Italy and internationally. Having a modern sales point is therefore commercially impor tant, but it also improves the valorization of our region."

The innovational and sustainable structure, built from scratch close to the agrifood center, is a 2,000-square-meter modular hall, prefabricated in wood and steel, whose external layer is a high-performance, energy-saving skin.

Commercio: operativo il nuovo Mercato dei Fiori

È operativo il nuovo mercato florovivaistico di Genova, a Bolzaneto nella nuovissima struttura di via Sardorella.

“È un’operazione strategica per il comparto florovivaistico della nostra città – sottolinea l’assessore al Commercio Paola Bordilli –. Questa struttura è fonte di un intenso lavoro richiesto dal Settore Commercio e condiviso con diverse strutture comunali, dai lavori pubblici al patrimonio, e con Spim. Abbiamo svolto poi in questi anni un serio e proficuo lavoro di confronto con le Associazioni di Categoria, in particolar modo Confcommercio e Coldiretti, con Camera di Commercio e con SGM che in questi ultimi mesi ha gestito al meglio tutti i rapporti con gli operatori interessati dal trasferimento. Genova è un punto di riferimento per il settore florovivaistico non solo nazionale ma anche internazionale: avere una struttura di vendita moderna è importante quindi non solo dal punto di vista commerciale ma anche per quanto riguarda la valorizzazione del nostro territorio”.

L’edificio, costruito ex-novo, è una struttura innovativa e sostenibile nella zona adiacente al Centro agroalimentare: un immobile modulare di circa 2mila metri quadrati, interamente prefabbricato in legno e acciaio, rivestito esternamente con sistemi molto performanti dal punto di vista energetico.

The foreverfestival

Song as a snapshot of life Festival per sempre

Se le canzoni sono una fotografia

Renato Tortarolo

On a par with a festival that reflects a changing country

The Sanremo Music Festival is an exemplary snapshot of Italy, even when a good part of the country does not agree with the presented music or the attributed prizes. The Festival has known three periods, each with its own style of contest. The first was the original, from the start to the 1980s. The second was the big media fest hosted by Pippo Baudo. The most recent experiments were presided over by Claudio Baglioni, Carlo Conti and Amadeus.

IUna città a misura di una manifestazione che è lo specchio di un Paese che cambia l Festival di Sanremo è una fotografia esemplare dell’Italia. Anche quando buona parte del Paese non era affatto d’accordo su quello che veniva proposto musicalmente o premiato.

Esistono tre tipi di competizione. La prima è quella degli esordi sino agli anni ’80.

La seconda è la grande festa mediatica di Pippo Baudo. L’ultima riguarda gli esperimenti fatti da Claudio Baglioni, Carlo Conti e Amadeus.

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Domenico Modugno triumphs with Nel blu dipinto di blu in 1958 Domenico Modugno nel 1958 trionfa con Nel blu dipinto di blu

The foreigners among us know that once per year, performing artists of varying degrees of fame come to Sanremo to compete for this talent prize - Andrea Bocelli

Gli stranieri di noi sanno che puntualmente, una volta all’anno, mandiamo in gara artisti più o meno famosi, Andrea Bocelli è nato qui, senza la minima idea di quello che potrebbe succedere alla fine.

Esistono grandi festival anche in America, ma sono manifestazioni completamente diverse: l’industria spinge per assicurare uno stile, degli outsider, dei prodotti da vendere in fretta, gli artisti invece possono sfruttare l’occasione per incidere su qualche tema particolarmente spinoso della società.

Se escludiamo il caso di Il ragazzo della via Gluck, canzone presentata da Adriano Celentano nell’edizione del 1966, o 4/3/1943 proposta da Lucio Dalla nel 1971, è difficile trovare una protesta molto forte amplificata da una tv generalista.

L’unica volta in cui un grande protagonista, sotto il profilo intellettuale e poetico, si è permesso di mettere in discussione certi meccanismi del Festival, è stato nel 1967 con le parole di Luigi Tenco, dopo aver saputo dell’esclusione di Ciao amore, ciao. La sua morte tragica, poche ore dopo, non è legata da alcuna prova a questa delusione. Rimane il fatto che da quel momento le strade della canzone mainstream e di quella più impegnata si dividono per sempre. Ed è questo il vero fascino di Sanremo, inteso come kermesse nazional-popolare.

Gli Oscar, ad esempio, sono il riconoscimento dell’industria cinematografica a chi negli ultimi dodici mesi ha dimostrato di saper rappresentare al meglio i grandi ideali americani. Anche nel caso che siano altrettante critiche a un sistema sociale contraddittorio.

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Gigliola Cinquetti wins in 1964 with Non ho l'età Gigliola Cinquetti vince nel 1964 con Non ho l’età Adriano Celentano sings Chi non lavora non fa l'amore with Claudia Mori, the best song in 1970 Chi non lavora non fa l’amore, di Adriano Celentano con Claudia Mori, trionfa nel 1970

started out here - without having any idea of what would end up happening. Large music festivals exist in the United States, too, but they are entirely different. The industry pushes for a specific style, outsider talent and product to be monetized quickly. Musicians can exploit the occasion to record a track about an issue of particular concern to society.

If we look at Il ragazzo della via Gluck, the song presented by Adriano Celentano at the Festival in 1966, or 4/3/1943, presented by Lucio Dalla in 1971, it is difficult to find that level of protest amplified by prime-time television. The only time a great protagonist (in terms of intellectual and poetic slant) took the liberty of calling into question certain mechanisms of the Song Festival was in 1967, when Luigi Tenco spoke out after he learned that his song Ciao amore, ciao had been eliminated. His tragic death several hours later is not linked by any proof to this disappointment. From then on, the roads of mainstream songs and protest songs were separated forever. What makes the Sanremo Festival so attractive is that it is a national-popular carnival. The Oscars, in comparison, are an honor that the film industry bestows on those who in the past 12 months have demonstrated that they are willing and able to represent basic American ideals – even if there are just as many critics of the country's contradictory social system. The same happens with the Grammy Awards, which the music industry uses to direct the tastes of the public. The planetary public, usually. But what goes on across the ocean, where other important events like the Sundance

Lo stesso succede per i Grammy, che la discografia utilizza per indirizzare i gusti del pubblico. Spesso planetario. Ma quello che succede oltreoceano, dove esiste un evento importante come il Sundance Film Festival di Robert Redford, in Italia prende tutta un’altra strada.

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From left: Modugno, Nilla Pizzi and Johnny Dorelli in 1958 Da sinistra Modugno, Nilla Pizzi e Johnny Dorelli (1958)
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Bobby Solo and Iva Zanicchi in 1969 Bobby Solo e Iva Zanicchi (1969)

Film Festival with Robert Redford also take place, is a world away from Italy.

Initially, songs reflected the country's phase of reconstruction after World War II. Melody prevailed over lyrics; bel canto prevailed over message.

Fifteen years later, at the height of student and worker protests, the popularity of singer-songwriters with socially engaged messages exploded. The conservative government was loath to let these beloved pop figures (one of which was Adriano Celentano) air their doubt and criticism on television. So on one side, they were racing to get their music broadcast. Some of it was innovative, like Quando quando quando by Tony Renis. On the other, there was rebellion against prepackaged schemes, like Nel blu dipinto di blu, better known as Volare, by Domenico Modugno. In the middle, there was the truer Italy, its youth feeling excluded from the future and vocalizing their sentiment in poignant ballads like Non ho l’età by Gigliola Cinquetti.

Only half of Italian song is reflected in the Festival, but Sanremo as a brand is still able to enthuse audiences internationally – an interesting point for a national media event that has been iterated 73 times now. One of the more curious episodes was the arrival at the Ariston theater of the British group Take That in 1996.

Along the central high street of Via Roma, legions of adolescents, most of them accompanied by their mothers and fathers, walked down the road, loosely guided by crush barriers. It was something more significant than the typical throngs of the Festival week. It was Italy in all its combined social layers, different ages, out in town or from out of town, immersing in a pagan rite.

Autographs, the hunt for the singers, an enthusiastic quest for all types of merchandise, where the streets, the promenade, the Casinò Municipale and the Orthodox church elevated the city of concrete and flowers. Stardom

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The X Factor star Marco Mengoni comes in first with L'essenziale in 2013 Partito dal talent X Factor, Marco Mengoni arriva primo nel 2013 con L’essenziale

Inizialmente, le canzoni riflettono un’Italia che si ricostruisce dopo la Seconda guerra mondiale. La melo dia prevale sulle parole, il belcanto sui messaggi.

Quindici anni dopo, in piena conte stazione giovanile e operaia, esplode la canzone d’autore.

E il conservatorismo di governo vede molto male i dubbi e le critiche che molti personaggi popolari, uno è pro prio Celentano, vorrebbero portare in televisione.

Da una parte c’è dunque la grande corsa a far conoscere la propria mu sica, innovativa come nel caso di Quando quando quando Renis, dall’altro c’è la ribellione a qualsiasi schema di blu, meglio nota come menico Modugno.

E in mezzo l’Italia più vera, quella di giovani che si sentono esclusi dal proprio futuro, per cui si fanno sentire con inno spiazzante come l’età di Gigliola Cinquetti.

La canzone italiana si rispecchia solo a metà nel Festival. Ma Sanremo è capace, come brand, di affermarsi a livello internazionale.

Questo è l’altro aspetto più interes sante di un raduno nazionale, media tico quanto si vuole, che si ripete da settantatré anni. Uno degli episodi più curiosi è l’arrivo degli inglesi Take That all’Ariston nel 1996. Lungo la centralissima via Roma, si snodano, appena protetti da transenne, legioni di adolescenti scortati, in gran parte, da madri e padri.

È qualcosa che va al di là delle folle accalcate, tipiche della settimana fe stivaliera. Lì è un’Italia a più strati so ciali, di età differenti, scesa in strada o arrivata da fuori per immergersi in questo rito quasi pagano: autografi, caccia ai cantanti, ricerca entusiasta di qualsiasi gadget. Dove le strade, la promenade, il Casinò e la chiesa or todossa, esaltano una città cresciuta fra cemento e fiori.

Il divismo è un’altra storia. Con Baudo

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Mahmood takes the prize in 2019 with Soldi Soldi di Mahmood vince nel 2019 creando un vero fenomeno

makes things different. Under Baudo came Madonna, Sharon Stone and Bruce Springsteen. Sanremo continues to be a frontier between the golden age of yesteryear, phone-in voting, the record-industry crisis, the canceling of international stars and the surprise of public success obtained by the above-mentioned Baglioni, Conti and Amadeus. They were the ones who took the responsibility of ferrying the Festival into a new world with more contestants with musical talent, the use of social media and the seduction of increasingly young viewers. And it works. Even for the city of Sanremo. The pandemic parenthesis with all its health measures did not take any appeal from the city. To the contrary, the latest editions hosted by Amadeus prove how the impalpable set, the television that you can see but can't touch, has never been so connected to what used to be called the City of Flowers. If you hear the word Sanremo, you immediately think of a colorful pulsating cloud of music called Song Festival. And this is something that happens nowhere else in the world.

arriveranno anche Madonna, Sharon Stone e Bruce Springsteen. Sanremo continuerà a essere la frontiera tra l’età dell’oro di ieri, del televoto e quella della crisi discografica, della rinuncia alle star internazionali, con la sorpresa di successi di pubblico ottenuti proprio da Baglioni, Conti e Amadeus.

Sono loro ad assumersi la responsabilità di traghettare il Festival in un Mondo Nuovo: più concorrenti dai talent musicali, utilizzo dei social e seduzione di telespettatori sempre più giovani. E funziona. Anche per il brand Sanremo.

La parentesi della pandemia, con il rispetto delle misure sanitarie, non toglie appeal nemmeno alla città. Anzi, mai come nelle ultime edizioni targate Amadeus, un set impalpabile come quello televisivo, che vedi ma non puoi toccare, è stato così legato a quella che un tempo era chiamata la Città dei Fiori. Se dici Sanremo, pensi immediatamente a una nuvola colorata e pulsante di musica che si chiama Festival. E questo non accade in nessuna parte del mondo.

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Elisa moves the audience with Luce, winning in 2001 Con Luce nel 2001 Elisa emoziona il pubblico che la fa vincere

L’eccellenza è Made in Italy.

confindustrianautica.net

andSpirited sexy

From TV hostess to movie star

First they starred at the Ariston venue in Sanremo, then they debuted in cinema. Surviving a stage performance at the Sanremo song festival can be a tougher acting test than the Stanislavski method. Presenting one or all of the event's five nights can be as demanding as making a movie. The spotlights at Sanremo are constantly probing. Emma Marrone and Elodie, both of whom began their careers as participants in the Italian talent show Amici di Maria De Filippi, went to the Song Festival not only to sing, but to co-host. Then they set their sights on the movie business, another job where the stakes are high. Elodie, who competed at Sanremo in 2020 with the song Andromeda, landed a leading role in the movie Ti mangio il cuore (2022) by the director Pippo Mezzapesa. At the Venice Film Festival, she was a revelation. "I had been thinking for a long time about a change of skin, about becoming an actress," she said, looking stunning in a black dress after walking the red carpet. "But I was waiting for actual magic, something that would give me the courage to take on a different challenge from singing. So when I read this script, I knew I could play Marilena as being a strong woman with a complex character. It would give me the chance to express sentiments I had never expressed before." The black-and-white footage regales her with magnetic profundity. Elodie is now leaving behind the glamour she showered on the audience at Sanremo, when in 2021 she co-hosted the event with Amadeus on the second night.

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Elodie, icon of civil rights Elodie, icona dei diritti civili

Un’Italia sexy e spiritosa

Da presentatrici a star

Prima l’Ariston, poi il cinema, perché sopravvivere al palco del Festival può essere una prova d’attore decisamente più complessa persino del metodo Stanislavskij. Condurre una o tutte le serate può essere impegnativo quanto girare un film. Anche perché le luci di quella ribalta non si spengono mai. Lo sanno bene Emma Marrone e Elodie, entrambe nate con Amici di Maria De Filippi e passate a Sanremo non solo per cantare, ma per condurre e poi debuttare sul set. Un altro mondo che non perdona.

Interprete di Ti mangio il cuore, regia di Pippo Mezzapesa, Elodie, in gara al Festival nel 2020 con Andromeda, all’ultima Mostra del Cinema di Venezia è stata una rivelazione: “Ci pensavo da tempo a cambiare pelle, a diventare attrice” raccontava, splendida nel suo abito nero, dopo aver sfilato sul red carpet “ma aspettavo la vera magia, che mi desse il coraggio di affrontare una sfida diversa da quella di cantare. Così, quando ho letto questo copione, mi sono detta che la mia Marilena sarebbe stata una donna forte, dal carattere complesso. E mi avrebbe dato la possibilità di esprimere qualcosa di inedito”. Infatti, in un bianco e nero che le dà una struggente profondità, Elodie si allontana dal glamour mostrato al pubblico di Sanremo, quando al Festival del 2021 ha condotto con Amadeus la seconda serata.

Una performance super sexy, sospesa fra Britney Spears e Jennifer Lopez, dove Elodie era statuaria nella sua tutina, che esaltava il fisico atletico da sempre nell’immaginario dei fan. E qui scatta una

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SEA&GREEN 2022/2 -FASHION
Emma Marrone, Italian woman of the future Emma, il futuro della donna italiana

Half Britney Spears and half Jennifer Lopez, the singer gave a super-sexy performance, her sculpted, athletic physique sheathed in a revealing bodysuit. Fans set about debating whether or not she should show so much more than her music. Some were enchanted, others disapproved. Perhaps they were jealous. The same question marks have accompanied Emma Marrone, who has gotten used to the

lunga e sterile polemica di chi apprezza poco, sicuramente invidia, quel suo mostrarsi oltre alle doti artistiche.

Perplessità che hanno accompagnato anche Emma Marrone, abituata ormai all’irruenza dei social pronti a colpirla in ogni caso: che canti, presenti o reciti.

Era il 2015 quando con Arisa guidò il Festival di Sanremo, volute entrambi dal direttore artistico Carlo Conti. Per una settimana scelse una veste diversa da quella di cantante che nel 2012 le aveva regalato la vittoria con il brano Non è . Quella di co-conduttrice, invece, fu un’altra sfida vinta, prima che Gabriele Muccino la volesse

A casa tutti bene, confermando che la folla riesce anche ad apprezzarti se cambi percorso ma rimani talentuosa.

L’Ariston, infatti, è stato e continua ad essere il posto ideale dove carriere appena iniziate trovano la benedizione del nazional popolare, che poi è l’idea di rappresentare più italiani possibili partendo da sentimenti genuini. Un esempio per tutti, Sabrina Ferilli. È salita e scesa da quel palco prima con Pippo Baudo, nel 1996, poi nel 2022 con Amadeus, facendo sentire la sua romanità in modo mai volgare, anteponendo battute sagaci e improvvisate alle formule più cerimoniali del “signore e signori buonasera”.

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Matilda De Angelis

abrasiveness of social media ready to strike out at her every performance, whether she sings, acts or presents programs. In 2015, she hosted the Sanremo Song Festival with Arisa, both invited by Carlo Conti, the show's artistic director. For the full five days, she took on a different look from her singing act in 2012, when she won the 62nd Festival with the song Non è l'inferno. Her co-hosting was met with success, and before long she was chosen by Gabriele Muccino for the TV series A casa tutti bene, confirming that audiences can appreciate stars who change tracks, as long as they have the talent to do so. The Ariston theater continues to be the ideal place for budding careers and meeting the approval of the national populace. The idea is to portray the feelings of as many Italians as possible while remaining rooted in genuine sentiment. See Sabrina Ferilli, whose Sanremo stints in 1996 (with Pippo Baudo as the presenter) and 2022 (with Amadeus as the presenter) allowed her typically Roman personality to shine without ever being vulgar, improvising astute jokes that preceded the ceremonial ladies-and-gentlemen formulas. This technique is often imitated by female colleagues wishing to realize their dream of acting alongside their singing career. In 2021, the actress Matilda De Angelis, then a popular television host, performed in Sanremo. Her fans fell in love with her as a singer when they heard the summer duet with Elisa called Litoranea. Nowadays, the

Un atteggiamento imitato spesso da colleghe, che volevano saldare insieme passione per la recitazione a quella musicale. Com’è successo nel 2021 con l’attrice Matilda De Angelis, promossa conduttrice sul campo, quindi a Sanremo, poi premiata dai fan come cantante per un duetto estivo con Elisa in Litoranea. Ormai l’Ariston non è più a senso unico come ai tempi delle “vallette”, rigorosamente una mora e una bionda, di donne bellissime alle quali far indossare abiti appariscenti. Semmai è diventato, negli ultimi anni, il podio dal quale liberare il mondo femminile, anche a costo di creare delle amazzoni grintose come Michelle Hunziker che nel 2018, in coppia con Pierfrancesco Favino, ha traghettato definitivamente il Festival di Claudio Baglioni verso la nuova era della leggerezza. Confermata l’anno successivo dall’attrice comica Virginia Raffaele, anche lei un caso più unico che raro di spontaneità, imitazioni pungenti, battute falcidianti e una sensualità vera. Naturalmente c’è anche chi non ha saputo cogliere le potenzialità di essere lì come Ornella Muti, popolarissima dagli anni Settanta per le sue commedie e per una bellezza esotica, che si è limitata a offrirsi come icona italiana e nulla di più. Piuttosto è rimasta una certa nostalgia per figure evanescenti o glamour come la modella argentina Valeria Mazza, bionda, dolcissima, accanto a Baudo nel ’96 o come la collega francese Laetitia Casta, promossa a dama d’Italia nel primo Festival controcorrente di Fabio Fazio nel 1999.

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Michelle Hunziker Sabrina Ferilli
SEA&GREEN 2022/2 -FASHION
Serena Autieri

Ariston is no longer a one-way path like it was in the days of vallette (female TV presenters), when there was always one blonde and one brunette, gorgeous women who had to wear gaudy, revealing clothing as part of the job. In recent years it has become a stage where the female world is liberated. Gutsy personalities like Michelle Hunziker, who co-hosted Sanremo in 2018 with Pierfrancesco Favino, ferried the Festival as presented by Claudio Baglioni into a new era of lightness. A year later, the comedy actress Virginia Raffaele had her turn. She too is a unique talent –spontaneous and sensual with a knack for dead-pan imitation and withering quips. Naturally, there are also women who did not take the opportunities offered by the Sanremo stage, like Ornella Muti, who was highly popular in the 1970s for her comedies and exotic beauty, but chose to limit herself to being an Italian icon, nothing more. A bit of nostalgia has remained for evanescent and glamorous figures such as the Argentinian model Valeria Mazza, a sweet blonde who assisted Baudo in 1996, and her French colleague Laetitia Casta, who was promoted to Italian dame during the first renewed format of the Festival in 1999, led by Fabio Fazio. Their international dimension, linked to big fashion, showed the public that women can be seductive without being scandalous. See what happened to Belén Rodríguez in 2012, when a fullheight slit in her evening gown opened to show a butterfly tattoo in the groin area, sans underwear. At the Ariston, glamour is not a joke. It can even be fatal.

Nel loro caso, la dimensione internazionale, legata alla grande moda, mostrava al pubblico che si può essere seducenti senza inciampare nello scandalistico come accadde a Belén Rodríguez che nel 2012, quando un generoso spacco nell’abito da sera svelò in diretta una farfallina tatuata sull’inguine. All’Ariston col glamour non si scherza. Può anche essere fatale.

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Maria Chiara Giannetta Virginia Raffaele, Claudio Baglioni, Claudio Bisio - 2019

Italian Winter

Tanzaniye ct. 16,25

diamanti taglio a brillante ct.0,85 diamanti taglio navette ct. 1,10

dell’acqua

bartolone

HIGH JEWELRY

Since 1949

Paolo Bartolone Member of World Diamond Bourses A Genova in Via Roma 24r e in Via Sestri 138r
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Portrait of Giovanni Carlo Doria on Horseback (1606) by Peter Paul Rubens. Musei Nazionali di Genova – Palazzo Spinola e Galleria Nazionale della Liguria Pietro Paolo Rubens, Giovanni Carlo Doria a cavallo, Genova, Musei Nazionali, Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola - Foto di Luigino Visconti

Under Rubens’ aegis

Super show at Palazzo Ducale spawns a cultural network

Sotto il segno di Rubens

La super mostra a Palazzo Ducale è un network di idee

U A

n entire city for one artist. “Genova per Rubens” is a network of cultural initiatives connected to the exhibition “Rubens a Genova”, hosted at Palazzo Ducale in Genoa until 22 January 2023. In a sequence of 16 rooms, and through 100 works of art, the exhibition tells the story of the bond between the brilliant Flemish painter and the 17th-century capital of economy, finance and art.

The show is a suggestive exploration of how Peter Paul Rubens, who came to Italy when he was just 23, would not have become the artist we know had he not had multiple dealings with Genoese bankers.

As for Genoa, it would not have become the art city famed for baroque innovation had the painter not left two altarpieces as revolutionary as the ones that are so exceptionally still in their original spot in the Jesuit church next to Palazzo Ducale. To not speak of a dozen portraits of gentlemen and dames, configured according to new canons that did away with rules and conventions. In Genoa, Rubens was daring. And he was able to be so free here because the scepter of power was not in the grip of a single sovereign, but in the hands of many entrepreneurial patri-

na città per un artista. Genova per Rubens è il progetto di network culturale nato attorno alla mostra in corso a Palazzo Ducale fino al 22 gennaio. Che racconta, in una sequenza di sedici sale e attraverso oltre cento opere, il legame del genio fiammingo con una capitale economica, finanziaria e artistica all’inizio del Seicento. Una mostra a tesi, si potrebbe anche dire, per attestare come Rubens, che scende in Italia all’età di soli ventitré anni, non sarebbe diventato lo stesso che conosciamo se non avesse incontrato più volte i banchieri genovesi.

E, d’altro canto, Genova non sarebbe diventata città d’arte fra le più significative per le innovazioni barocche, se quel pittore non avesse lasciato due pale d’altare rivoluzionarie come quelle che ancora si trovano eccezionalmente nella loro ubicazione d’origine, nella chiesa del Gesù. Insieme a una decina di ritratti di gentiluomini e dame, impostati secondo canoni nuovi che scardinavano le regole e le convenzioni. Qui Rubens osa. E può farlo perché lo scettro del potere non è in mano a un singolo sovrano, ma a tanti intraprendenti patrizi. A costoro preme appartenere alla nobiltà, a cui accedono per censo e meriti, soprattutto per

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Violante Maria Spinola Serra by Peter Paul Rubens. Buscot Park house in Oxfordshire, UK. The National Trust.
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Copyright: The Faringdon Collection Trust Pietro Paolo Rubens, Violante Maria Spinola Serra Buscot Park, Oxfordshire, The National Trust ©The Faringdon Collection Trust

cians eager to belong to nobility. By census and merit, they accessed these ranks to sit in the chair of whoever was in charge at any given moment.

The destiny of the Republic and families governing it were in the hands of few, but many more than in countries ruled by a king or emperor. Genoa's modernity seduced Rubens. He was able to see up close the beauty manifest in every palazzo, garden and view. He was charmed by the wellbeing derived from the peace that reigned, much unlike his homeland of Flanders, perennially at war over the dominion of Catholics over Protestants, seen as heretic and rebellious. "I believe that the primary aim of any honorable person should be to live with peace of mind, to be of benefit of many, in public and in private," writes Rubens in 1635, almost 30 years after going home from Italy in 1608.

An Eden of peace and beauty, Genoa was also a model of elegance. He finds the women "noble and very candid", its architecture "a solid cube with a salon in the middle", referring to the palazzi whose layout he proposed be adopted by any European city wishing to be avant-garde.

“Rubens a Genova” has spawned a series of initiatives of noteworthy breadth. Among them is the special opening of private homes where the painter was welcomed, whose appearances he recorded for his book Palazzi di Genova, self-published in Antwerp in 1622. There are ten collateral exhibitions. At Palazzo della Meridiana, "Grotte e giardini ai tempi di Rubens" displays convincing virtual reconstructions of places of marvel and wonder of which now only shreds of memory remain.

sedere, a rotazione, sulle poltrone di chi decide. Le sorti della Repubblica e delle famiglie che la governano sono in mano a pochi. Molti però, a confronto di chi ha un re o un imperatore.

La modernità di Genova seduce Rubens. Tocca con mano la bellezza che può manifestarsi in ogni palazzo, in ogni

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One of the rooms of the Rubens show at Palazzo Ducale. Exhibition design by Studio Tortelli Frassoni from Brescia Una sala della mostra di Palazzo Ducale con l’allestimento dello Studio Tortelli Frassoni di Brescia - Foto di Francesco Margaroli per Electa

At the Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, the spotlights are trained on the masterly Portrait of Giovanni Carlo Doria on Horseback (1606), a clear example of the daring leap forward taken by the painter and his client, a Genoese patrician portrayed in a manner that until then was exclusively reserved for kings or emperors. The Musei di Strada Nuova host the exhibition “Genova al tempo

giardino e in ogni scorcio, per il benessere che deriva dalla pace che vi regna. A differenza della sua patria, le Fiandre, perennemente in guerra per il predominio delle superpotenze cattoliche sui protestanti, eretici e ribelli. “Ogni uomo d’onore dovrebbe vivere con la pace dell’animo, per il beneficio di molti, in pubblico e in provato”, scriverà lo stesso Rubens nel 1635, quasi trent’anni dopo il suo rientro dall’Italia (1608). Eden di pace e bellezza, Genova è un modello di eleganza. Lo sono le sue donne, “nobili e di grande candore”. E i suoi palazzi, il cui schema adottabile a qualsiasi città d’Europa che voglia essere all’avanguardia, è “un cubo solido con un salone in mezzo”. Attorno alla mostra Rubens a Genova, è nato un corollario di iniziative inedito per entità. Tra queste, le aperture speciali delle dimore private che avevano accolto il pittore e che lui riproduce nel suo libro Palazzi di Genova, stampato a sue spese ad Anversa nel 1622. Le mostre collaterali sono una decina. A Palazzo della Meridiana, Grotte e giardini ai tempi di Rubens propone ricostruzioni virtuali di grande efficacia di luoghi di stupore e meraviglia di cui oggi restano solo brandelli di memoria. Alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola i riflettori si accendono sul magistrale Ritratto equestre di Gio. Carlo Doria, manifesto evidente del coraggioso salto in avanti del pittore e del suo committente: un patrizio genovese ritratto secondo la formula fino ad allora riservata ai soli re o imperatori. Ai Musei di Strada Nuova, le Vedute di una città superba, con il mate-

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Map of the city itinerary of locations related to Rubens, and list of events organized under the “Genova per Rubens” initiative Mappa dell’tinerario rubensiano e tabella degli eventi del grande progetto cittadino Genova per Rubens ©Studio Tortelli Frassoni, Brescia

di Rubens. Vedute di una città superba”, with material from the civic documentation center that is usually preserved in drawers.

The backbone of these multiple offerings is a city itinerary with 40 destinations, accompanied by a new Rubensthemed guidebook published by Electa, a partner of “Rubens a Genova”. Churches, palazzi and neighborhoods are revealed to today's visitor with the charm of yesterday, a magical balance between what Rubens really saw and the slow renewal of the city, whose historic center is on the Unesco list of World Heritage. It is exceptional and it belongs to everyone, just as Rubens thought 400 years ago.

riale del Centro di Documentazione civico solitamente custodito nelle cassettiere.

A fare da perno di questa offerta plurima è un itinerario in città di quaranta tappe, accompagnato da una nuova guida turistica “rubensiana” pubblicata da Electa, editore e partner della mostra: chiese, palazzi, quartieri si svelano al viaggiatore di oggi con il fascino di allora, in un equilibrio un po’ magico tra quello che vide davvero Rubens e il lento rinnovarsi di una città che, nel suo nucleo storico, mantiene tangibile un patrimonio che, non a caso, Unesco ha inserito fra quelli “dell’umanità”. Eccezionale e di tutti. Come aveva capito già Rubens quattrocento anni fa.

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Two rooms at the “Rubens a Genova” exhibition | Due sale della mostra Rubens a Genova - Foto di Francesco Margaroli per Electa

“Rubens a Genova” was curated by Nils Büttner and Anna Orlando at the Palazzo Ducale in Genoa, 6 October 2022 –22 January 2023. Exhibition produced by the City of Genoa, the Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, and the publishing house Electa. Presented under the sole sponsorship of Rimorchiatori Riuniti.

Rubens a Genova, a cura di Nils Büttner e Anna Orlando, Genova, Palazzo Ducale, 6 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023, prodotta da Comune di Genova, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ed Electa, con lo sponsor unico Rimorchiatori Riuniti. Sedici sale nell’Appartamento del Doge con 120 opere da musei e collezioni private italiane ed europee, in un percorso narrativo entusiasmante, dove ai dipinti di Rubens si accostano oggetti d’arte come arazzi, accessori del lusso, grandi volumi miniati e dipinti di autori precedenti o contemporanei, e si intrecciano storie, con aneddoti e testimonianze antiche sui personaggi che Rubens conosce a incontra a Genova: banchieri, finanzieri, poeti e, ovviamente, splendide dame.

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View of the exhibition's allure Una prospettiva suggestiva della mostra - Foto di Francesco Margaroli per Electa
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A taste forbeadingMasai

Mistrustful of trends, conservative elegance is women's answer in Genoa

Diffidenti delle mode, conservatrici con charme. I segreti delle donne genovesi.

Luisa Espanet

oes a Genoese sense of fashion exist? It might sound strange now that globalization inevitably dominates, and perhaps rouse suspicions of provincialism, yet some differences in lifestyle are determined by where one lives. Women make diversities in style more noticeable because of the fact that their fashion usually has more variety than menswear. In certain cities, feminine aesthetics are of one type; in other cities, they are utterly different.

possibile parlare di “genovesità“? Può apparire fuori posto quando la globalizzazione non è solo inevitabile, ma dominante. Ed essere sospettati di provincialismo può risultare persino scomodo. Eppure esistono differenze negli stili di vita delle persone, determinate dal posto in cui abitano. Diversità che si avvertono soprattutto nelle donne, dato che la moda femminile è più connotata e più variegata di quella maschile. Per cui in una certa città l’estetica femminile sarà di un tipo mentre in un’altra le varianti saranno di segno contrario.

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È D
Long-sleeved shirt dress with fringe by 8PM Chemisier a manica lunga con frange di 8PM

Behind determined choices there is not only uniformity of taste or a wish to imitate, but also motivations given by the climate, history, work opportunity and recreation offered by the locality.

"Genoese women, and Ligurian women in general, are not so mobile. They do not leave for the weekend, as people from Milan do," says Ghita Vanni, an interior designer in Genoa who is highly aware of image-making

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Marina Forni, owner of the boutique Forni Genova Marina Forni, titolare di Forni Genova Colorful Masai beading worn in Kenya and Tanzania Colori e accessori tipici della cultura Masai fra Kenya e Tanzania

Short tunic "Amelie" by Department Five Tunica corta Amelie, Department Five

Dietro a determinate scelte non c’è solo un’uniformità di gusto o uno spirito imitativo, ma motivazioni suggerite dal clima, dalla storia del territorio, da quello che offre per il lavoro e per il tempo libero.

“La genovese, ma anche la ligure, si muove poco. Non parte per il weekend come farebbe una milanese” dice Ghita Vanni, interior design in città, molto attenta a tutto ciò che è immagine e che conosce bene anche Milano.

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concepts, and also knows the city of

"They do not move around much and rarely go out at night," agrees Marina Forni, who manages two family-owned clothing stores in downtown Genoa, one for men and one for women, the latter located in Salita Santa Caterina. Having run the shops for 40 years now, she knows what her female clients want.

"When they see a fancy dress, they ask, 'But when will I wear it and where?' In this city, opportunities to dress up are few and far between, and this dampens the urge to buy clothes. The women have little time for shopping and only manage to make some if they are forced by a special occasion."

Her clientele is made up of middle-aged working women with money to spend. Lawyers, doctors, professionals with important roles. "They expect novelty and quality," says Forni. To satisfy them, she does much research. Her boutique carries only exclusive garments and accessories. She never buys an entire

collection, but might go for just one item corresponding with her personal taste, convinced that it will sell. "This is neither a classic garment nor a highly fashionable one. My fellow female citizens like to feel feminine by wearing flattering clothing. They never buy baggy items, for instance. All must be attractive and practical, not showy. They will never wear really high heels, but do enjoy unusual footwear. They are not much influenced by the latest trends. So the identity of the women's aesthetic in Genoa is rather singular. A few seasons ago, accessories decorated with Masai beading were all the rage.

Jackets must not have too marked a cut or excessive shapes. Bell bottoms and palazzo pants are banned," says Forni. Ghita Vanni, the interior designer, is much more drastic in her judgement of the way Genoese women dress, especially compared to the Milanese. "Genoese women discover trends after they have been worn for at least two seasons in Milan, where women succeed in dressing marvelously with recycled pieces. They are more daring and swanky. Here in Genoa, style counts, but it must be low profile. Last but not least, it has always been important here to emulate aristocracy and the British upper class," says Vanni.

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Navajo-inspired coat by Front Street 8 Cappotto con fantasia Navajo di Front Street 8 Texan ankle boot with python finish by Curiositè Stivale texano pitonato, Curiositè

“Si muovono poco e, anche di sera, escono raramente” ribadisce Marina Forni, che in centro gestisce due negozi d’abbigliamento di famiglia, uno da uomo e uno da donna, quest’ultimo nella centralissima Salita Santa Caterina.

Occupandosene da quarant’anni, ha ben presente quello che cercano le clienti: “Davanti a un abito ‘importante’ chiedono: ma quando ce lo mettiamo e per andare dove? In città, le occasioni per vestirsi bene sono poche e questo influenza anche la spinta agli acquisti. Hanno poco tempo per lo shopping e riescono a trovarlo solo se obbligate dall’occasione”.

La sua clientela è fatta di donne di media età, con un lavoro e buon potere d’acquisto. Sono avvocati, medici, professioniste con ruoli importanti: “Si aspettano novità, ma pretendono anche qualità”. Per accontentarle Forni fa molta ricerca, nella sua boutique solo capi e accessori esclusivi. Non compra in blocco un campionario ma, nel suo perimetro, sceglie anche un solo modello che risponda al gusto personale, convinta che possa piacere: “Non è il capo o l’accessorio classico, ma nemmeno quello più fashion.

Le mie concittadine adorano sentirsi fem minili con vestiti che le valorizzino. Ad

esempio, non comprano mai l’over. Tutto deve essere piacevole ma anche pratico. Soprattutto non amano essere vistose. Non useranno mai un tacco 11, prediligono invece scarpe inusuali. Non sono mai troppo influenzate dalle mode. Quindi, la mappa dell’estetica fem minile genovese è piuttosto sin golare.

Grande successo hanno avuto, qualche stagione fa, accessori realizzati con le perline dei Masai. Le giacche non devono avere tagli troppo marcati o forme eccessive, i pantaloni a zampa d’elefante o quelli tipo palazzo sono banditi”.

È molto più drastica Ghita sul modo di vestire delle signore, soprattutto in confronto alle mi lanesi. “La genovese percepisce le tendenze, quando a Milano sono una realtà da almeno due stagioni. Là riescono a vestirsi meravigliosamente con pezzi riciclati, osano di più e sono vanitose. Qui, invece, ab-

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Corduroy pantsuit by 8PM Tailleur in velluto di 8PM Coated jeans by Shaft Jeans Jeans spalmati di Shaft Jeans

There is a crucial gap between the two cities, when it comes to fashion. "The Milanese woman spends a lot on clothing that make her precious and attractive. She is not afraid of the new, rather she seeks it out. Here in Genoa, women invest in a wardrobe that is built to last. Its lines and fabrics must stand the test of time. Economic evaluations are essential. In a word, Genoese women choose for lasting style instead of showy elegance." This means placing their trust in reassuring items like cashmere sweaters and classically cut jackets. Even colors are traditional: navy, light blue, beige. Never bold, always muted "in order to be long-lasting and not attract attention," says Vanni. Naturally, there is fashion geography on a local level. The three neighborhoods of Castelletto, the city center and Albaro show differences. "Castelletto is home to more aristocratic dressers. There, nine women out of ten dress to remain unnoticed. Women living downtown do not follow the rules or the seasons. They wish to personalize their look to make it characterful. The women in Albaro are the most fashionable. One out of ten is willing to enrich her wardrobe every year, but without excess. One characteristic they all have in common is a preference for carefully chosen jewelry instead of the perfect outfit. Especially family jewels."

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Mini trapeze dress "Zoe" by Department Five Mini abito trapezio Zoe di Department Five Coated jeans by Shaft Jeans | Jeans spalmati di Shaft Jeans

biamo lo stile che conta ma rimaniamo fondamentalmente legate al basso profilo.

Non ultimo, è sempre stato importante riferirsi all’aristocrazia e all’alta borghesia britanniche”.

Rimane uno spartiacque praticamente incolmabile fra le due città, anche partendo dalla moda: “La milanese spende molto in capi che la rendano preziosa e attraente. Il nuovo non la spaventa, anzi lo cerca. Da noi, invece, si investe su un guardaroba che duri nel tempo, non solo come linee e tessuti. Di fatto, diventano essenziali anche le valutazioni economiche. A questo punto ci si deve chiedere se il mondo femminile genovese non scelga più lo stile duraturo che l’eleganza più vistosa”.

Per cui si affida a capi rassicuranti come il pull di cashmere o la giacca dal taglio classico. Anche nei colori punta su quelli più classici: blu, celeste, beige. Mai sfacciati, sempre controllati: “Per il lungo durare e non l’apparire” sintetizza Ghita. Naturalmente, esiste una geografia del fashion cittadino considerando soprattutto tre quartieri: Castelletto, Centro e Albaro: “Le prime sono le più aristocratiche, nove volte su dieci vestono in modo da non farsi notare. Quelle che abitano

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Sleeveless dress by Department Five Abito smanicato di Department Five

Christillin: chairwoman of Genova The Grand Finale and more

Improving a city calls for courage, not a revolution

Christillin: una dama per The Ocean Race

he comes from a line of strong women. "I was named after my maternal grandmother, who was called Lina for short. I remember spending Christmas at her house in the Castelletto neighborhood of Genoa. My roots run deep in Turin, but I love Genoa passionately. I go back to Castelletto whenever I can to visit my aunt Orietta, an extraordinary woman, 97 years old, who has made it through everything in her life, including Covid. She plays bridge online with the entire world. She and I swap books together. The latest is the Plainsong trilogy by the American author Kent Haruf."

Evelina Christillin studied demographic history at the Uni-

e vuoi prendere subito il largo devi partire con nonna Lina. “Porto il suo nome, si chiamava Evelina, come me, era la nonna materna, ricordo il Natale da lei, nel quartiere di Castelletto, forse è anche per questo che resto profondamente torinese, ma amo in maniera viscerale Genova. E a Castelletto torno appena posso, per andare a trovare zia Orietta che è una donna straordinaria, ha 97 anni e ha superato tutti e tutto, anche il Covid, che gioca a bridge in rete con mezzo mondo e che con me fa bookcrossing, scambio di libri. Ultimo titolo consigliato? In realtà sono tre, la Trilogia della Pianura di Kent Haruf”.

“Per cambiare una città, più delle rivoluzioni serve il coraggio”
Giampiero Timossi
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Speed and athleticism on display at The Ocean Race Velocità e atletismo da regata per The Ocean Race - Foto di Sailing Energy The Ocean Race

versity of Turin, and is married to Gabriele Galateri di Genola, with whom she has a daughter, Virginia. As a corporate executive, one of Christillin's major feats was bringing the Winter Olympics to Turin in 2006. She is currently the president of the Fondazione del Museo Egizio (the Egyptian museum in Turin), a position she has held since 2013. Highly involved in Italian soccer, she is a European member of the FIFA Council (Fédération Internationale de Football Association, soccer's governing body).

Christillin also sits on the board of an Italian subsidiary of the French banking group Crédit Agricole, where she has been leading the bank's remuneration committee for two mandates now. She is the vice-president of YesMilano, a promotional agency overseen by the City of Milan, and since April 2022 she has held a seat on the board of directors at Teatro Stabile in Naples. Most importantly for Liguria, since June 2021 she has been the chairwoman of the steering committee for Genova The Grand Finale (24.6–2.7.2023), the Genoa-hosted finish of The Ocean Race, a fully crewed roundthe-world sailing race lasting over six months, and held every three or four years since 1973.

Where are you at the moment, Evelina Christillin?

“In my office at the Museo Egizio in Turin. I'll be here for a few days. Last Friday I went to Auckland, New Zealand and flew back on Sunday for an appointment with FIFA. It was back and forth in 60 hours.”

That's about the time it might take to get from your hometown of Turin to Genoa, with all the road traffic there is these days.

“That's an exaggeration, but I know what you're alluding to. It's true. Genoa and Liguria as a whole are in desperate need of new infrastructure to make them reachable in less time. Genoa must go back to being the world's port.”

Aprite il quaderno, osservate il sorriso di Christillin e prendete appunti: “Lo avete voluto voi. Volete sapere cosa faccio in questo momento?”. Laurea in Storia Demografica all’Università di Torino, Christillin è sposata con Gabriele Galateri di Genola ed è mamma di Virginia. Però, nel viaggiare professionale di questa dirigente d’azienda, almeno una tappa andrebbe ricordata: la Signora ha portato a Torino le Olimpiadi invernali del 2006. “Veniamo al presente, sono presidente della Fondazione del Museo Egizio, sto qui dal 2013. E poi…”. Il resto lo aggiungiamo noi, per non annoiare Evelina Christillin, signora del Calcio Italiano, è membro femminile europeo del Consiglio della Fifa; è consigliera d’amministrazione del Crédit Agricole Italia, dove da due mandati è presidente del comitato remunerazioni; è vice presidente di Yes Milano e da aprile è componente del consiglio d’amministrazione del Teatro Stabile di Napoli. “Finito?”. Non ancora: dal giugno 2021, è presidente dello Steering Committee di Genova The Grand Finale, la tappa conclusiva del giro del mondo a vela The Ocean Race che sarà di scena nelle acque del capoluogo ligure la prossima estate.

Evelina Christillin facciamo un punto tappa, dove si trova?

“Nell’ufficio che ho al Museo Egizio, mi fermo qualche giorno. Venerdì sono andata ad Auckland e sono tornata domenica per un impegno con la Fifa. Avanti e indietro, tutto in sessanta ore”.

Lo sa che, con un po’ di esagerazione, è il tempo che potrebbe impiegare per raggiungere in auto Genova partendo dalla sua Torino? (Sorride) “Raccoglierò l’esagerazione, ma capisco dove si vuole arrivare: è vero, la ‘mia’ Genova e la Liguria hanno un eccezionale bisogno di infrastrutture, deve essere

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SEA&GREEN 2022/2 - PEOPLE PERSONE
Evelina Christillin, chairwoman of the steering committee for Genova The Grand Finale Evelina Christillin, presidente dello Steering Committee di Genova The Grand Finale

How?

“By making the city more attractive and easy to live in. It has such a great past, and is poised to have a great future. Its amazing efficiency is already obvious.”

What are you referring to?

“I'm referring to its administrators, to its mayor Marco Bucci, and to Giovanni Toti, the president of the Liguria region. They rose to the challenge of the Morandi Bridge tragedy in 2018 with a managerial approach that saw the build of the new San Giorgio Bridge materialize under a public-private model.”

What is the secret of success at the Egyptian Museum in Turin?

“The secret is teamwork. There might be another secret called Christian Greco, who has been the museum's director since 2014. He left the provinces of Vicenza as a young man to teach Greek and Latin in The Netherlands, in Leiden. He stayed there for 14 years, becoming curator of the Egyptian section of the Rijksmuseum van Oudheden, an archaeological museum in Leiden, from 2009 to 2014. It wasn't easy for us to find him, and when he came to Turin to interview for the job, it was clear we were dealing with someone phenomenal.”

How does one find talent?

“By not engaging in navel-gazing. Our sight-lines must be broadened to 360 degrees.”

possibile raggiungerle più velocemente. Genova deve essere, deve tornare a essere, la porta del mondo”. Come?

“Rendendola più attrattiva e soprattutto fruibile, è una terra che ha un grande passato e avrà uno grande futuro. Lo farà, ha già dimostrato efficienza incredibile”.

A cosa si riferisce?

“A come i suoi amministratori, il sindaco Marco Bucci e il presidente della Regione Giovanni Toti, hanno affrontato l’emergenza nata con la tragedia di Ponte Morandi. E di come il Modello Genova abbia permesso di ricostruire quello che oggi è Ponte San Giorgio”.

Torniamo al successo del Museo Egizio. C’è un segreto? “No, semmai c’è una squadra. O forse il segreto c’è, si chiama Christian Greco e dal 2014 è direttore del Museo Egizio di Torino.

Era un ragazzo che dalla provincia di Vicenza andò a insegnare latino e greco a Leida e nei Paesi Bassi è rimasto quattordici anni, diventando, dal 2009 al 2014, curatore della sezione egizia del Rijksmuseum van Oudheden. Ammetto che non è stato facile scovarlo e quando si presentò sostenne un colloquio che si può definire in un solo modo: pazzesco”.

Come si scovano i talenti?

“Non guardandosi l’ombelico, ma allargando lo sguardo a 360 gradi”.

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From left: council member Alessandra Bianchi, president of the Liguria region Giovanni Toti, Mayor Marco Bucci, Evelina Christillin, and Ezio Tavasani, owner of the ketch New Zealand Endeavour Da sinistra, l’assessore Alessandra Bianchi, Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria, il sindaco Marco Bucci, Evelina Christillin e Ezio Tavasani, armatore di New Zealand Endeavour

Could this work for the management of Genoa's museum network, too?

“Genoa is definitely able to do this, yes, and it will become increasingly proficient at doing so. This makes me think of the stimulus given by Friends of Genoa, a new foundation established this year by my friends Carlo Perrone, Carlo Puri and Carlo Clavarino.”

What is happening behind the scenes of next year's finish of The Ocean Race?

“We are so excited. This is going to be a wonderful occasion to show the world how things work in Genoa. The Ocean Race is sport, sea, wind and an extraordinary opportunity to raise awareness of the need to protect and save the ocean.”

How do you go about building an event like The Grand Finale?

“It's built on teamwork, the secret ingredient I mentioned before. I have a role that fills me with pride, but the main tasks are carried out by others who merit commendation.”

Ritiene sia possibile applicare il metodo anche nella gestione del sistema museale genovese?

“Genova sa farlo e saprà farlo sempre meglio. Penso all’impulso che potrà dare alla città Friends of Genoa, la fondazione creata dai miei amici Carlo Perrone, Carlo Puri e Carlo Clavarino”.

Cosa può raccontare, invece, dell’esperienza che state vivendo verso la finale genovese di The Ocean Race?

“Elettrizzante, l’ho già detto, sarà una grande occasione per mostrare al mondo cos’è il Modello Genova. The Ocean Race è sport, mare, vento, ma non solo. È anche o forse soprattutto una straordinaria opportunità per ribadire la necessità di tutelare e salvare gli oceani”.

Con quale metodo si costruisce un evento come la Finale?

“In team, come sempre. Il mio è sicuramente un ruolo che riempie d’orgoglio, ma posso dire che i compiti centrali sono svolti da altri e meritano di essere ricordati”.

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The captivating beauty of The Ocean Race La bellezza suggestiva di The Ocean Race - Foto di Sailing Energy The Ocean Race

Could you name three?

“Mayor Marco Bucci, of course. He is incredibly constructive, as is the deputy mayor of Genoa, Pietro Piciocchi. I also want to mention the engineer Chiara Tartaglia, who directs the City of Genoa Department of Sport Policies and The Ocean Race.

I was told she was a determining force behind the building of the San Giorgio Bridge.”

If you had to move to Genoa, would you run away screaming after three months or revolutionize the city's cultural assets?

“I would definitely not run away, but I play a different ball game. There is no need for a revolution. What we need is courage and infrastructure. My family is connected to Genoa – my husband Gabriele is very focused on his role as the president of the Istituto Italiano di Tecnologia (Italian Institute of Technology) in the Valpolcevera area of Genoa, and his favorite place is a house in Camogli. I still have a house in the Castelletto neighborhood of the city, too.

So Genoa to us is not only a song by the great singersongwriter-lawyer Paolo Conte.”

Ne nomini tre…

“Il sindaco Marco Bucci, certo. Una persona capace come il vicesindaco di Genova, l’amico Pietro Piciocchi. Devo anche citare Chiara Tartaglia, direttore per il Comune di Genova per le Politiche dello Sport e The Ocean Race. Un ingegnere che, senza tanto clamore, ha avuto un ruolo che mi hanno descritto determinante nella ricostruzione di Ponte San Giorgio”.

Chiudiamo con un piccolo test? “Proviamo”.

Se decidesse di trasferirsi a Genova, cosa accadrebbe? Scappa dopo tre mesi o rivoluziona gli assetti culturali della città?

“Certo non scappo, ma gioco a modo mio. Non c’è bisogno di rivoluzioni, bastano solo coraggio e infrastrutture, così torniamo all’inizio del nostro viaggio e poi…”.

Poi?

“Mai dire mai, mio marito Gabriele è concentratissimo sulla presidenza dell’Istituto Italiano di Tecnologia, si divide fra la sede in Valpolcevera e la casa che ama di più, a Camogli. E poi c’è sempre la mia a Castelletto. Genova per noi non è solo la canzone di un grande avvocato piemontese".

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The Ocean Race Genova The

Grand Finale

The Ocean Race, an extraordinarily tough, fully crewed around-the-world regatta, is celebrating its 50th anniversary in 2023 and for the first time ever, its arrival point is Italy. The race departs from Alicante, Spain on 15 January and will arrive in Genoa for the Grand Finale six months later, turning the city into the world capital of sailing. Before everybody arrives, Genoa will take its own trip around the globe to promote its amenities in all the places where the race is passing through. A so-called Business Lounge will display examples of Genoese excellency.

Says Alessandra Bianchi, municipal councilor of Tourism and Sports: "To host The Ocean Race 'Genova The Gran Finale' is a source of great pride and a wonderful opportunity to promote the city regarding sports and tourism at an all-round level, considering an estimated television audience of 2.5 billion during the 8 international stopovers and the arrival in Genoa. From 23 June to 2 July, we will hold a great big party on the Waterfront di Levante, one feature of which will be the Ocean Live Park. Events scattered throughout the city will touch upon the theme of ecology."

Genoa, capital of the sea, invites all enthusiasts to discover its beauty in art, nature, quality of life, cuisine, innovational capacity, and its ability to rise to difficult challenges.

The Ocean Race, la più straordinaria e dura regata intorno al mondo, compie 50 anni nel 2023 e per la prima volta arriva in Italia. Si parte da Alicante il 15 gennaio e si arriva a Genova con il “Grand Finale”: la città diventa così capitale mondiale della vela.

E prima che il mondo “arrivi” a Genova, sarà la città a fare il giro del mondo: sarà infatti protagonista anche nelle altre tappe della regata con la sua Business Lounge, vetrina delle eccellenze genovesi.

“Ospitare The Ocean Race Genova The Gran Finale è per noi un grande orgoglio e un’eccellente opportunità di promozione della città non solo a livello sportivo ma anche turistico a 360 gradi, con un’audience stimato di oltre 2 miliardi e mezzo, nelle 8 tappe internazionali e all’arrivo a Genova, per la prima volta in Italia. Dal 23 giugno al 2 luglio, avremo una grandissima festa sul Waterfront di Levante che ospiterà l’Ocean Live Park, e su tutta la città con eventi diffusi con il filo conduttore della sostenibilità ambientale”. Lo dichiara l’assessore al Turismo e allo Sport Alessandra Bianchi.

Genova capitale del mare inviterà tutti gli appassionati a scoprire la sua bellezza fra arte e natura, la qualità della vita, la cucina, la capacità di innovare e di accettare le sfide più impegnative.

http://theoceanracegenova.com/

The 2022 Genoa Boat Show (22–27.9.2022), the fair's 62nd edition, was yet again an international affair where the solidity of the past converged with a vision of the future, a blend that has always distinguished the Italian pleasure-craft industry, a sector known around the world for its excellence. The Salone Nautico is a unique piece of heritage whose value is recognized each year by exhibitors and the public who use it as a reference point and a prime venue for conducting business.

Il 62° Salone Nautico Internazionale di Genova si è imposto ancora una volta sulla scena internazionale, coniugando la solidità del passato e la visione del futuro che da sempre contraddistingue l’industria italiana della nautica da diporto, eccellenza del Made in Italy nel mondo. Il Salone Nautico costituisce un patrimonio unico il cui valore è stato riconosciuto anche quest'anno da espositori e pubblico che in esso riconoscono un punto di riferimento e uno strumento strategico per il business.

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SALONE NAUTICO BOATS GLIDE INTO THE FUTURE LA BARCA CORRE VERSO

IL FUTURO

Visitors were just under 104 thousand, meaning a 10.7 per cent increase compared to 2021. The 998 exhibitors showed 168 new boat models, and conducted 4,463 seatrials. Accredited journalists from all over the world numbered 1,117. Over 1.7 million people were reached through social media.

The updated numbers of the boating sector, presented by Confindustria Nautica during the conference "Boating Economic Forecast", showed how the year 2021 saw the biggest increase in turnover ever.

I visitatori, attenti e selezionati, hanno sfiorato i 104mila con una crescita del 10,7% rispetto al 2021. 998 sono stati i brand esposti, 168 le novità e 4.463 le prove in mare. Numeri in crescita anche per i giornalisti accreditati (1.117 da tutto il mondo) e oltre 1,7 milioni di persone raggiunte sui canali social. I dati aggiornati del settore, presentati da Confindustria Nautica nell’ambito della conferenza Boating Economic Forecast, hanno messo in evidenza come il 2021 si sia rivelato l’anno con il migliore incremento di fatturato di sempre.

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The winners of the Design Innovation Award 2022 I vincitori del Design Innovation Award 2022 Panoramic view of the Genoa International Boat Show Una panoramica del Salone Nautico Internazionale di Genova

The global turnover of the Italian boating industry reached 6.1 billion euros, an increase of 31 per cent compared to the year before. People working in this sector have risen to 26,350, further strengthening the positive trend in employment. Determining factors for this growth include strong exports, which in the rolling year that ended in March 2022 reached the highest rate in history: 3.37 billion euros. The Genoa Boat Show displays how this sector continues to build its future. An already visible part of this is the Waterfront di Levante designed by Renzo Piano, under construction since 2020, which will change the entire coastline of Genoa. The concept, unique in the world, will allow the Salone Nautica to enjoy the perfect infrastructure with which to welcome the best companies in the boating business. Starting in 2023, the Boat Show will be located in a new exposition space in a freshly laid-out area, giving the event important stimulus and increasing its international competitiveness. As for internationalization, the 62nd Boat Show had the full support of the Italian Trade Agency, which is operating a promotional plan under the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation.

Il fatturato globale del settore ha registrato il valore di 6,1 miliardi, con un aumento del +31% rispetto all’anno precedente. Gli addetti complessivi sono saliti a 26.350 rafforzando ulteriormente il trend occupazionale positivo. Tra i fattori determinanti della crescita si deve annoverare l’exploit delle esportazioni, che nell’anno scorrevole terminato a marzo 2022 hanno toccato il massimo storico di 3,37 miliardi di euro. Il Salone Nautico Internazionale di Genova è espressione di un settore industriale che continua a costruire il suo futuro. Futuro che è già visibile nell’intervento di trasformazione urbana che porterà alla realizzazione del Waterfront di Levante, disegnato dall’architetto Renzo Piano, che cambierà completamente l’orizzonte di Genova. Un concept unico al mondo, che consentirà al Salone Nautico di godere di una piattaforma idonea ad accogliere le eccellenze dell’industria nautica. Dal 2023 il Salone Nautico potrà quindi usufruire di un nuovo spazio espositivo, che conferirà all’area un nuovo layout e darà un ulteriore impulso alla manifestazione. Un progetto di eccellenza per un evento sempre più competitivo a livello internazionale. Sul fronte internazionale, il 62° Salone Nautico ha potuto contare sul pieno supporto di Agenzia ICE, che, con l'atti-

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SEA&GREEN 2022/2 - YACHTING & SAILING

This made it possible to develop projects of broad scope aimed at advertising both the event itself and the Italian pleasure-craft industry as a whole.

The main initiatives included a communication campaign of the Salone Nautico abroad, with a massive presence in the most important foreign boating magazines; an "incoming campaign" by which a delegation of foreign journalists and buyers from 35 countries participated in the event; and a project called Italian Start Up, whereby a qualified selection of innovational start-ups was presented at the fair. Research and innovation were recognized at the ceremony for the third Design Innovation Award organized by Confindustria Nautica and I Saloni Nautici with the aim of supporting excellence in the boating sector and appreciation of innovation by promoting the public image of exhibitors through their most recent products. A gala dinner was held to present the winners of the Award's nine categories, selected by an independent jury of national and international experts from different fields in order to select the best entries through a broad outlook and inclusive evaluation.

6 3rd B O A T S H O W

The 63rd Salone Nautico Internazionale di Genova will be held from 21 to 26 September 2023.

del Made in Italy del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha reso possibile lo sviluppo di progetti di ampio respiro finalizzati alla promozione della manifestazione e dell'industria italiana della nautica da diporto. Tra i principali progetti: la campagna di comunicazione estera del Salone Nautico, con una massiccia presenza sulle più importanti riviste estere di settore; il progetto di incoming, che ha garantito la partecipazione all’evento di una delegazione di giornalisti e buyer esteri provenienti da 35 Paesi; il progetto Italian Start up, che ha visto la presentazione di una qualificata selezione di start up innovative del settore. Ricerca e innovazione sono stati al centro del Design Innovation Award, quest’anno alla sua terza edizione, il Premio istituito da Confindustria Nautica e I Saloni Nautici con l’obiettivo di sostenere l’eccellenza della nautica e di valorizzare l’innovazione promuovendo l’immagine degli espositori attraverso i loro più recenti prodotti. Nove le categorie premiate nell’ambito del Gala Dinner del 62°Salone Nautico, selezionate da una Giuria indipendente composta da esperti nazionali e internazionali, provenienti da diversi settori per consentire una trasversalità di visione e valutazione.

vazione

L’appuntamento con la 63ª edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova è dal 21 al 26 settembre 2023.

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del Piano di Promozione
The director revolutionizes Mother Courage at Teatro Nazionale Elena Gigliotti, il furore punk perfetto La regista rivoluziona Madre Courage per il Teatro Nazionale
Elena Gigliotti’s perfect punk fervor
Elena Gigliotti, Italy's rising theater talent Elena Gigliotti, grande promessa del teatro italiano

Renato Tortarolo

ost probably, Elena Gigliotti was born too late. The director of the play Mother Courage and Her Children by Bertolt Brecht (at Teatro Gustavo Modena in Genoa 9–21.5.2023, in Italian) has the look of a 1970s punk rocker. Currently one of the luminous figures working in Italian theatre, she is an unpredictable innovator, and a graduate of the Teatro Stabile acting school in Genoa. The Stabile has practically adopted her ever since.

Do you admire determined women like Joan Jett, Chrissie Hynde and Patti Smith?

“Yes, I have a rock 'n roll approach. The plays I choose always have an element that connects them to me and the present. I love the women you mention, and I recognize myself in them. Plus, music is fundamental in the plays I direct.”

On stage, you're a rebel. Is that because you enjoy provocation or is theater a school of morals and ethics?

“The latter. If we are unable to rebel against the current state of affairs, especially in moments of crisis, it means we are not in the right place. We really want to be in the right place all the time. If our actions are ethical instead of moral, even better.”

on c’è dubbio. Elena Gigliotti ha sbagliato epoca. Regista di Madre Courage e i suoi figli di Bertolt Brecht al Teatro Gustavo Modena dal 9 maggio, ha più l'aspetto di una rocker o una punk degli anni ’70.

Imprevedibile, innovativa e una delle figure luminose del nostro panorama drammaturgico. Si è diplomata alla Scuola di recitazione dello Stabile di Genova, che l’ha praticamente adottata.

Le piacciono i tipi tosti come Joan Jett, Chrissie Hynde e Patti Smith?

“Sì, ho un approccio rock. Nei testi che scelgo, cerco sempre di trovare un elemento comune fra me stessa e il presente. Mi piacciono i nomi che ha citato, mi ci riconosco. E la musica è un elemento fondamentale delle mie regie”.

Lei è ribelle sul palco, le piace provocare oppure il teatro è una scuola di morale ed etica? “Sicuramente l’ultima. Se non riusciamo a ribellarci allo stato delle cose, specialmente in momenti di crisi, vuol dire che non siamo nel posto giusto. E invece vogliamo esserci sempre. Ancora meglio se attraverso azioni più etiche che morali”.

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N M
Mad Blood (2017), a play about marginalization, confirmed Gigliotti's talent
SEA&GREEN 2022/2 - ON STAGE SUL PALCO
Sangue matto (2017) storia di emarginazione che ha confermato il talento di Gigliotti - Foto Patrizia Lanna

Five years ago with the acting school at Teatro Stabile, you staged an Italian version of the play Mad Blood, a story about marginalization set in a high school. A pistol falls into a teacher's hands, and she forces her unruly students at gunpoint to act out The Robbers by Friedrich Schiller. What would happen in an Italian class today?

“A smartphone is a very powerful tool; it is distorting communication and the use of language. All today’s teens are able to produce creative content by just using their phones. Studying theater and acting at school is a way to discover the departure point, find meaning, go back to being and feeling like a body. Theatrical expression is devoid of algorithms and simplification, and that’s a good thing.”

Cinque anni fa, con la Scuola di recitazione dello Stabile, ha messo in scena Sangue matto, storia di emarginazione e riscatto in un liceo. Viene trovata una pistola e l’insegnante costringe gli allievi a recitare I masnadieri di Schiller. Cosa succederebbe oggi in una classe italiana?

“Uno smartphone è uno strumento potentissimo che sta stravolgendo la comunicazione e il linguaggio. Oggi un qualsiasi adolescente è in grado di produrre un contenuto creativo grazie e soltanto al suo cellulare. Studiare e fare teatro a scuola significherebbe conoscere il punto di partenza, ritrovare il senso, ritornare ai corpi e finalmente sentirli; poter esprimersi uscendo da ogni algoritmo e semplificazione”.

Was it an intense experience?

Yes, because it was one of the first times I directed a play. To see fresh graduates succeed in communicating such powerful messages was an unexpected gift.”

Genoa is famous for being the cradle of singer-songwriters, Baroque painting and commercial exchange linked to the port. Does this describe the city well?

È stata un’esperienza importante?

“Sì, perché è stata una delle mie prime regie e vedere quegli attori appena diplomati che riuscivano a comunicare messaggi così potenti, è stato un regalo inaspettato”. Genova è raccontata come una città di cantautori, pittura barocca e scambi legati al porto. È davvero così?

“Da donna del Sud, sono calabrese, sono sempre stata sicura

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Città inferno (2016), about a women's jail, featured visionary elements Città inferno (2016). Il carcere femminile con elementi visionari Foto Donato Aquaro

“I'm from Calabria, so as a woman from the south, I have always felt that I could tap my potential better here than anywhere else. When you walk through the alleys, you can just feel the atmosphere steeped in history. The elevators here are always in movement. Streets are narrow, so people walk close together. Relations here can be maintained in an easier way than in other cities.”

Where would you go to work and learn more?

“I would not choose New York. I went to Paris recently, and it was strong and stimulating. Germany represents an opening, a possible answer to questions and doubts, the right context for what I do. At the same time, I want to look for a new type of thought-provoking Italianism without stereotypes. I welcome a form of punk-like resistance to the temptation of leaving.”

On stage, you work with words and the body, a way of discovering oneself. How important to acting is being attractive?

“Of course appeal is important. But it is also true that in recent years much confusion has been created as to what can help a performing artist. In Italy, there is a self-imposed fresh-faced beauty ideal whereby appearances become almost identical. So why would I remember you? We are changing. My fear is not having enough time for deep reflection, as if everyone wanted to start from the result.”

In the past, Mother Courage was played by two actresses from Teatro Stabile, Lina Volonghi and Mariangela Melato. Is that a challenge for you?

di poter sprigionare i miei desideri qui meglio che in qualsiasi altro posto. Quando passeggi nei vicoli, senti già un'atmosfera densa e piena di storia. Voi avete ascensori sempre in movimento. Si cammina stretti. Tuttavia si riescono a conservare le relazioni, come non accade in altre città”.

Lei comunque dove vorrebbe lavorare per imparare di più?

“Non sceglierei New York. Parigi l’ho incontrata di recente ed è stato molto forte e bello. La Germania, invece, rappresenta un’apertura, una possibilità di rispondere a domande e dubbi. Il contesto giusto per quello che faccio. Allo stesso tempo, occorre cercare una italianità nuova, che provochi. Oltre gli stereotipi. E ben venga una forma di resistenza, quasi punk, alla tentazione di andarsene”.

Lei in scena lavora sulla parola ma anche sui corpi. Che oggi sono un mezzo per scoprire se stessi. Quanto conta essere affiascinanti per recitare?

“Certo l’appeal ha la sua importanza. Ma è anche vero che negli ultimi anni c’è stata una grande confusione rispetto a ciò che può aiutare l’artista. In Italia si è imposto un ideale di bellezza molto rassicurante, acqua e sapone, con forme spesso identiche. Allora perché dovrei ricordarmi di te? Stiamo cambiando. La mia paura, come spesso accade, è che non si abbia il tempo di riflessioni profonde. È come se si volesse sempre partire da un risultato”.

Prima di lei a Madre Courage si sono avvicinate due attrici dello Stabile, Lina Volonghi e Mariangela Melato. Bella sfida...

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SEA&GREEN 2022/2 - ON STAGE SUL PALCO
The Taming of the Shrew (2018), where love is a battle La bisbetica domata (2018). Quando l’amore diventa rissa - Foto De Palma

Yes, because I want to maintain continuity with tradition. Only attentive knowledge of the past allows us to move forward. Ours is a new generation of actors who do not wish to take even one step backward. We are ready to put ourselves to the test.”

This play by Brecht is about alienation caused by war. How might the protagonist react to the senselessness of humankind today?

“I have the bitter feeling that we no longer react because we do not know exactly what we are experiencing. Brecht foresaw all of it. But today's power of communication is extreme. It can happen that you watch a TV series set in a bygone era, and immediately after you are assaulted by the devastating images in the news. Often, these are wars, shootings, explosions. We end up being unable to distinguish violence from normality. Mother Courage is also about motherhood, and I definitely want to engage with this in my adaptation.”

The mother in the play is a bit opaque, isn't she?

“Yes, totally. She is constantly, profoundly contradictory. Sometime positive, other times negative. Even Brecht himself never fully clarified this woman's values. Her livelihood is rooted in the war, but her position as a mother implies risks and responsibilities regarding her condition. There are not many differences with what we experience today. We might not pull a cart to sell wares like she did, but when driving a car we probably ignore the homeless people we encounter.”

“Sì, perché voglio mantenere continuità con la tradizione. Solo con un'attenta conoscenza del passato si può andare avanti. La nostra è una nuova generazione di teatranti, non vogliamo fare nemmeno un passo indietro. E ce la giochiamo tutta”.

Questo testo di Brecht parla dello smarrimento che prova chiunque in una guerra. Secondo lei oggi come reagirebbe la protagonista davanti all’insensatezza degli uomini? “Ho un'amara sensazione. Non reagiamo più perché non sappiamo esattamente cosa stiamo vivendo. Brecht aveva previsto tutto. Ma oggi la potenza della comunicazione è addirittura straripante. Ti può capitare di guardare una fiction ambientata in un’epoca lontana e subito dopo essere assalito dalle immagini devastanti della cronaca. Spesso sono conflitti, sparatorie, esplosioni. E finiamo per essere incapaci di distinguere la violenza dalla normalità. In quanto a Madre Courage solleva un altro tema: la maternità. Che voglio affrontare decisamente nel mio allestimento”. Non è esattamente un personaggio nitido… “No, per nulla. È sempre in profonda contraddizione. A volte è positiva, a volte negativa. Neanche Brecht ha mai chiarito del tutto i valori di questa donna. Che vive grazie alla guerra ma è madre con tutti i rischi e le responsabilità che prova davanti a questa condizione. Non credo che troveremo molte differenze con quello che viviamo oggi. Senza andare in giro con un carretto come faceva lei, ma guidando una vettura, se incontriamo un senzatetto è molto facile che lo ignoreremo”.

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The Taming of the Shrew (2018), where love is a battle La bisbetica domata (2018). Quando l’amore diventa rissa - Foto De Palma

n the western Riviera di Ponente, traveling on the Via Aurelia from Alassio to Sanremo, one cannot help but cast an eye on the promontory rising up over the sea with a perfectly preserved town perched on top. This is Cervo. It belongs to the "I Borghi più belli d’Italia" club of beautiful Italian villages. Seen from above, the area embraces the entirety of the Gulf of Diano, making it attractive to the ancient Romans as a safe haven while they were building the Via Aurelia.

ervo tutto è tensione verso l’alto. Nella Liguria di Ponente, viaggiando sull’Aurelia tra Alassio e Sanremo, non si può fare a meno a un certo punto di guardare verso il promontorio che incombe sul mare: c’è incastonato questo paesino perfettamente inserito nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia”.

La zona, che dall’alto abbraccia tutto il Golfo Dianese, era stata individuata come luogo sicuro già dagli antichi romani, impegnati nella realizzazione della via Aurelia.

Monica Bottino
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C O

Cervo, a blend of charm and art Gem on the Riviera di Ponente Cervo, fascino in bilico sull’arte

Un gioiello della Riviera di Ponente

The current layout of the old center, where parts of the mansio (official stopping place on a Roman road) are still seen, is from medieval times. The Clavesana Castle, built in the 11th century, hosts an ethnographic museum. From the square out front, parallel narrow streets descend to the San Giovanni Battista Church, built between the 17th and 18th centuries by the architects Marvaldi from Imperia, father and son. They finished construction in 1734, leaving to posterity one of the most beautiful baroque churches of the Ponente.

Ma l'attuale assetto del centro storico, che reca ancora, in alcuni punti, i segni della “mansio” romana, è di origine medievale: c’è il Castello dei marchesi Clavesana risalente all’XI secolo, che oggi ospita il Museo Etnografico, con la piazzetta da cui si dipartono i carruggi che scendono paralleli fino alla Chiesa di San Giovanni Battista, costruita a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo dagli architetti Marvaldi, imperiesi, padre e figlio, che la conclusero nel 1734 lasciando ai posteri forse il più bell’esempio di chiesa Barocca del ponente ligure.

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Cervo and its famous church of San Giovanni Battista Cervo, con la caratteristica chiesa di San Giovanni Battista, vista dal mare

It is nicknamed dei Corallini for being erected thanks to the profits from coral gathering, which was practiced by people from Cervo who bravely went all the way to Tunisia to dive for the precious "red gold" despite the danger of being attacked by pirates. Historical palazzi include the 13th-century former oratory of Santa Caterina d’Alessandria; the San Nicola da Tolentino Church built on the ruins of an ancient pagan temple; the 17th-century Palazzo Morchio; and the Sant'Antonio tower built on the tip of the cape at Cervo for defense against pirates. Entering the shaded labyrinth of cobblestones alleyways, it comes natural to look to the sky. In the 1960s and '70s, people began repopulating the town, which had been abandoned for more commodious modern living conditions along the coast. Returning inhabitants restored the old stone dwellings, one or two stories high, and turned the roofs into terraces and balconies full of sun and flowers, so they could always look out to the sea. Everything in Cervo comes from the sea. Over the centuries, wealth from fishing and devastation from Saracen incursions marked life in the village. Families hand down the stories of bravery and perseverance told by their ancestors. Tourists love Cervo. They arrive here from every part of Europe, finding lovely bed and breakfasts and enchanting holiday homes for 540 guests in all.

While some come to Liguria for the long beaches, summer entertainment and grand hotels, the types interested in Cervo are expert and cultured travelers wishing to immerse themselves in the countryside to experience its soul. Across from the Chiesa dei Corallini lies the house where Sándor Végh used to live, a Hungarian violinist and orchestra conductor, a greatly admired 20th-century musician. While living in Cervo, Végh noticed how the special concave conformation of the church facade (built this way to embrace the sea, or perhaps to welcome the faithful) was a perfect sound box. It led to the founding of the Festival of Chamber Music. Since 1964, the parvis has welcomed the performances of internationally famous musicians. Today, the festival is wide-ranging in its genres. In 2023, the 60th edition will be a festive occasion for the town, which is already busy with preparations for the big event.

"We have the San Giorgio music school enrolling 120 musicians from all over the Ponente," says Mayor Natalina Cha, whose experience as a teacher shows her the importance of involving the younger generations, and who actively supported the school's creation, “where students learn to play the piano and violin, but also harp and mandolin. They are involved in the festival, in charge of multimedia”. Cervo is also literature. In the 1950s, it was the setting of a love story between Orsola Nemi (real name Flora Vezzani), a writer and journalist from Florence, and Henry Furst, an American man of letters and contributor

La chiamano “dei Corallini”, perché eretta grazie ai proventi della pesca del corallo, praticata dai cervesi, temerari nello spingersi fino alla Tunisia per raccogliere il prezioso “oro rosso”, nonostante il pericolo dell’attacco dei pirati. Tra i palazzi storici anche l’ex Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria eretto nel XIII secolo, la Chiesa di San Nicola da Tolentino costruita sulle rovine di un antico tempio pagano, Palazzo Morchio realizzato nel ‘600 e la Torre di Sant’Antonio, costruita sulla punta di capo Cervo in difesa dai pirati.

È istintivo, addentrandosi nel labirinto delle ombrose viuzze acciottolate, guardare in alto per cercare il cielo. Lo devono aver fatto anche gli abitanti che dagli anni ‘60-‘70 presero a ripopolare il paesino, che era stato abbandonato per la comodità delle moderne abitazioni sulla costa. Chi è tornato ha ristrutturato le vecchie abitazioni di pietra a

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Cervo at sunset Panorama al tramonto

to The New York Times. The couple lived in a house right outside town, in Montepiano, where there is now a threehectare public park with touristic paths through Mediterranean plants and trees. Nemi and Furst received friends such as Maria and Goffredo Bellonci from Rome, the founders of the Premio Strega literary prize. Many other 20th-century intellectuals visited, including Eugenio Montale and Mario Soldati. Since ten years now, these ties of friendship have been honored in a summer writing contest called “Cervo ti Strega”, held on the parvis of the Chiesa dei Corallini. Organized with the Bellonci Foundation, the finalists present their work in dialogue with the public. Authors who fell in love with the village include Pietro Citati – who lived here with his countess mother in Palazzo Viale and dedicated intense pages of his book Elogio del pomodoro (2011) to the town – and Antonio Scurati,

due o tre piani trasformandone i tetti in terrazzi e balconcini pieni di sole e di fiori, per vedere sempre il mare. Tutto a Cervo proviene dal mare: nei secoli la ricchezza della pesca e la devastazione delle incursioni saracene hanno segnato la vita delle famiglie del borgo, che si tramandano storie di coraggio e perseveranza degli antenati. Cervo piace ai turisti, che arrivano qui da ogni parte di Europa e trovano B&B gioiello o suggestive case vacanze per circa 540 posti in tutto.

A differenza di chi cerca solo la Liguria delle lunghe spiagge e del divertimento, con grandi alberghi, Cervo è meta di un viaggiatore esperto e colto, capace di immergersi nel paesaggio per coglierne l’anima. Non a caso di fronte alla Chiesa dei Corallini c’è la casa di Sándor Végh, violinista e direttore d’orchestra ungherese, considerato uno dei massimi musicisti del XX secolo. Soggiornando a

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an editorialist with Corriere della Sera and a winner of the Premio Strega in 2019. Encounters with writers animate the “Cervo in Blu d'Inchiostro” event, which invites figures from contemporary literature to discuss a range of topics. Cervo is famous for its food and wine, too. Extra-virgin olive oil and vermentino, a white wine, are produced with fruits from the surrounding olive groves and vineyards. Candied olives are a particular specialty.

Cervo Végh si accorse che la particolare conformazione concava della facciata della chiesa dei Corallini – realizzata così forse per abbracciare il mare, o per accogliere i fedeli - era una perfetta cassa di risonanza: l’idea della realizzazione del Festival di Musica da Camera nacque così. Dal 1964 il sagrato ha visto esibirsi centinaia di artisti di livello internazionale, e oggi si spazia tra i generi più diversi. Nel 2023 la 60esima edizione sarà un’occasione importante per il borgo, che si sta già preparando al grande evento. “Abbiamo anche la scuola di musica San Giorgio che raccoglie più di 120 iscritti da tutto il Ponente” racconta il sindaco Natalina Cha, che da insegnante ha compreso l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni e ha promosso la creazione della scuola, “dove studenti suonano strumenti come pianoforte e violino, ma anche arpa e mandolino e sono coinvolti nel festival, curandone la parte multimediale”.

Ma Cervo è anche letteratura. Negli anni Cinquanta fu teatro della storia d’amore tra Orsola Nemi (nome d’arte di Flora Vezzani), scrittrice e giornalista di origini fiorentine, ed Henry Furst, letterato americano, giornalista del New York Times. La coppia aveva una casa poco fuori dal borgo, a Montepiano, dove oggi c’è il parco pubblico di tre ettari, con percorsi turistici outdoor, tra essenze mediterranee. Qui ricevevano amici come Maria e Goffredo Bellonci, ideatori a Roma del Premio Strega e tanti altri intellettuali del Novecento, tra cui Eugenio Montale e Mario Soldati. Per questi profondi legami, da una decina d’anni, d’estate, il sagrato dei Corallini vede la manifestazione Cervo ti Strega, in collaborazione con la Fondazione Bellonci, dove gli scrittori finalisti presentano le loro opere dialogando con il pubblico. Tra gli autori che hanno amato e amano il borgo, Pietro Citati che visse da bambino con la contessa sua madre qui a Palazzo Viale e dedicò al borgo intense pagine del suo Elogio del pomodoro, e recentemente Antonio Scurati, scrittore, editorialista del Corriere della Sera e vincitore dello Strega nel 2019.

Gli incontri con gli scrittori animano anche Cervo in Blu d’Inchiostro, rassegna che coinvolge su vari temi i grandi protagonisti della letteratura contemporanea. Ma Cervo è anche enogastronomia. Tra i prodotti di eccellenza del territorio ci sono l’olio extravergine di oliva e il Vermentino, entrambi prodotti con i frutti degli ulivi e dei vigneti nei dintorni e si può gustare anche una particolare “oliva candita”.

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San Giovanni Battista church, also called dei Corallini La chiesa di San Giovanni Battista, detta anche “dei Corallini”

Anche quest’anno non potevamo mancare.

“Ristorante elegante e curato nei minimi dettagli nell'arredamento, il San Giorgio serve pesce locale di ottima qualità accanto ad alcune specialità di carne come il foie gras e il maialino da latte. La cucina qui è mediterranea, ricca di colori e sapori, mentre l'accoglienza calorosa e professionale della famiglia Scala aggiunge fascino. Con una carta dei vini dello stesso standard elevato del cibo, questo è un ristorante in cui tornare!“ (Guida Michelin)

| Telefono 010 595 5205 | E-mail info@ristorantesangiorgiogenova.it | www.ristorantesangiorgiogenova.it/
Viale Brigata Bisagno 69 Rosso, 16129 Genova

The crème de la crème of olive oil

Flavor makes it to the top

L’olio è un gioiello

Il gusto al top delle classifiche

C’ L

iguria has an asset beyond tourism, climate and natural landscape. It is the liquid gold that comes from the fruit of the olive tree, an evergreen considered sacred by the ancient Greeks. The trees stipple the terraced hills, and like the vineyards, they merit the Italian epithet of eroiche coltivazioni (heroic plantations). In the past, in the inlands, even the ones close to the coast, it was normal for families to own a few oil-producing olive trees for domestic use, small-scale commerce or exchange. Ligurians have always loved and known the oil. It was commercialized by the Etruscans and became a pillar of Mediterranean culture. Appreciation goes back to ancient times. Medieval documents from around the year 1000 even speak of a revival of olive growing.

In Liguria and the rest of Italy, oil became a high-value

è una ricchezza che vanta la Liguria e non è solo turismo, clima, paesaggi: è l’oro liquido frutto dell’ulivo, albero che gli antichi greci consideravano sacro. Piante che punteggiano le fasce e, come per i vigneti, meritano l’appellativo di eroiche coltivazioni. Nell’entroterra, anche quello più vicino al mare, in passato era normale che i nuclei familiari possedessero qualche ulivo per la provvista domestica e per il piccolo commercio o baratto.

I liguri hanno sempre amato e conosciuto l’olio, commercializzato dagli etruschi, pilastro della cultura mediterranea. Questo amore è antichissimo: documenti medievali, attorno all’anno Mille, parlano addirittura di rinascenza dell’olivicoltura.

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Roberta

commodity for the foreign and national markets when it received Protected Denomination of Origin certification. Extra Virgin olive oil labeled Riviera Ligure DOP (denominazione di origine protetta) must be accompanied by a note specifying its sub-area: Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese or Riviera di Levante. Specifications mention the production zone and the percentage of olive varieties growing in the olive grove.

The regulation policy states which varieties may be used: taggiasca, pignola, lavagnina, razzola and local indigenous cultivars. Back in the day, Ligurian oil was famous for being light and sweet. Today we know that piquancy and acidity are two factors indicating excellence. With modern and cutting-edge extraction methods it was understood that these cultivars can render intensely fruity oils.

Paolo Cassini is an olive grower who started his company in 1962 in Isolabona in Val Nervia, between Ventimiglia and Bordighera. His groves, slightly over ten hectares, are

In Liguria, e nel resto d’Italia, l’olio assume un alto valore commerciale strategico anche per il mercato estero, con il raggiungimento della certi fi cazione DOP. Più precisamente olio extravergine d’oliva Riviera Ligure DOP, ma questa denominazione deve essere accompagnata da una nota aggiuntiva, che specifica la sottozona: Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese, Riviera di Levante. Le menzioni si differenziano per l’area di produzione e la diversa percentuale, negli oliveti, delle specifiche varietà di ulivo. Il disciplinare prevede che si possano utilizzare i frutti dell’ulivo delle varietà Taggiasca, Pignola, Lavagnina, Razzola e cultivar locali autoctone. Un tempo, l’olio ligure aveva la fama di essere leggero e dolce; oggi sappiamo che piccantezza e acidità sono due fattori di eccellenza: con impianti di estrazione moderni e all’avanguardia si è capito che da questa cultivar si possono ottenere anche oli dal fruttato intenso.

L’azienda di Paolo Cassini, nata nel 1962, si trova a Isolabona, in Val Nervia, tra Ventimiglia e Bordighera. Sono

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Olive grove in Liguria | Uliveto in Liguria

on land that climbs up to 500 meters altitude. The most ancient trees were planted by Benedictine monks in the 13th century. In some spots, the yield is not high, but Cassini is uninterested in quantity. "I think you have to have an aim in life. Mine is succeeding in making good olive oil. It was a challenge I set myself," Cassini says. His oil is recognized by the most authoritative guides year after year. His Extremum and Krosus Bio oils are among the region's finest, made with only taggiasca olives. The result is aromas of almond, apple, olive leaf, artichoke and Mediterranean herbs. The oil is perfect for fish carpaccio, grilled shellfish, fried shrimp, mayonnaise and soft cheeses.

The Benza family has succeeded in finding records stating that in 1600, their ancestors lived and worked in Val Prino, directly behind Imperia. The family possesses over 30 hectares of olive groves (12 thousand trees), fruit orchards and vegetable gardens. In addition to oil, they produce pickled olives and sauce made with taggiasca

poco più di 10 ettari di uliveti che arrivano sino a 500 metri di altitudine. Le piante più antiche furono impiantate dai monaci Benedettini attorno al XIII secolo. La resa di alcune zone non è elevata, ma al proprietario non interessa la quantità. “Penso che nella vita si abbia un obiettivo. Il mio è stato riuscire a fare un buon olio: quasi una scommessa con me stesso”, dice Paolo Cassini. Il suo olio ogni anno è premiato dalle guide più autorevoli. Con gli oli Extremum e Krosus Bio sale sul podio dei migliori produttori

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Traditional mortar and pestle for pesto Il caratteristico mortaio da pesto
SEA&GREEN 2022/2 - FOOD & WINE
Clear Ligurian olive oil | Limpidezza dell’olio ligure

olives, certified with DNA analysis. The 2023 Flos Olei guide mentions Benza's Crù Turé DOP Riviera LigureRiviera dei Fiori, made only from taggiasca olives, whose classic artichoke aroma is joined by chicory, field lettuce, mint, basil and rosemary. On the palate, the oil is slightly bitter with a piquant burn.

Oil produced by Ruffino is also among the region's best. Grown in Varigotti, a town in the eastern Finale Ligure, the oil is made with an unusual cultivar named Colombaia,

della regione. Usa solo Taggiasca in purezza, al palato ha retrogusto di mandorla e mela, foglia di ulivo, carciofo ed erbe mediterranee. Perfetto su carpacci di pesce, crostacei ai ferri, fritture di gamberi, maionese, formaggi a pasta molle.

La famiglia Benza è riuscita a produrre fonti dalle quali emerge che gli antenati, gia dal 1600, vivevano e lavoravano in Val Prino, nell’immediato entroterra imperiese. L’azienda possiede piu di 30 ettari di uliveti, con circa dodicimila alberi, frutteti e orti. Oltre all’olio, producono vasi in salamoia e salse con olive Taggiasche certificate con DNA controllato. La guida Flos Olei 2023 premia anche questa azienda con il Crù Turé Dop Riviera Ligure Monocultivar Taggiasca. Qui oltre ai classici sentori di carciofo, anche cicoria e lattuga di campo, cui si affiancano menta, basilico e rosmarino. Al palato si avverte una leggera nota amara e un piccante deciso.

Altra storia per l’olio prodotto da Ruffino, anch’esso tra i migliori della regione. Siamo a Varigotti, borgo nel levante di Finale Ligure. Qui si impiega una cultivar poco usata in Liguria, come la Colombaia, varietà piantata dai monaci nel XII secolo che regala un fruttato intenso ed erbaceo. Domenico Ruffino è un personaggio visionario. Tra i primi ha applicato tecniche di avanguardia sia dal punto di vista agronomico sia nelle fasi estrazione. Il frantoio viene alimentato da un impianto fotovoltaico con energia rinnovabile, i suoi uliveti sembrano prati all'inglese, concimati con il compost prodotto da sansa e scarti di potatura. Si

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An ancient olive press | Un antico frantoio Olive oil, a precious condiment | L’olio come prezioso condimento

planted by monks in the 12th century. It offers distinct fruitiness and grassiness. Domenico Ruffini is a visionary who was one of the first to use avant-garde processes in the farming phase as well as the extraction phase. His press runs on renewable energy from photovoltaic units. His groves look like English lawns, fertilized with compost of pomace and plant trimmings. The patron himself conducts walking tours through the property for tasting purposes. Products known abroad include the multiaward-winning Pria Grossa, with notes of artichokes and rosemary. It is a first-prize winner as the best single-varietal olive oil in the world.

In Val di Magra, in the province of La Spezia, Agricola Belfiore cultivates six terraced hectares planted with 1,500 ancient olive trees. The town is called Castelnuovo Magra. Indigenous varieties such as razzola, lantesca, prempesa, leccione and castelnovina are joined by others planted to substitute a number of centuries-old trees killed by the terrible freeze of 1985. The farm's single-varietal oil, pure and very prized, offers the characteristic aromas of olive, grass, fresh almond, artichoke, tomato leaf and aromatic herbs. Belfiore is known for its fancy fruit preserves, too, the most popular of which are San Giovanni pear and Signore fig.

può passeggiare tra gli ulivi, magari accompagnati dallo stesso patron verso una degustazione guidata. Tra i prodotti noti anche all’estero, il pluripremiato Pria Grossa possiede note di rosmarino e carciofo. Questo prodotto ha vinto il premio come miglior monovarietale in purezza a livello mondiale.

Siamo nella bassa Val di Magra, nello Spezzino, dove l’Agricola Bel fi ore possiede 6 ettari terrazzati con circa 1500 ulivi secolari, situati nel comune di Castelnuovo Magra. Qui le cultivar si arricchiscono con varietà tipiche e autoctone - Razzola, Lantesca, Prempesa, Leccione e Castelnovina - e altre che hanno rimpiazzato gli antichi ulivi persi con la terribile gelata del 1985. L’olio monovarietale è puro, molto pregiato, dai caratteristici profumi: foglia di ulivo, erba, mandorla fresca, carciofo, foglia di pomodoro, erbe aromatiche. L’azienda è conosciuta anche per le confetture di pregio. Le più apprezzate sono la confettura di pere Sangiovannine e quella di fi chi Signore.

Benza Frantoiano | oliobenza.it

Paolo Cassini | oliocassini.it

Belfiore | agricolabelfiore.it

Domenico Ruffino | domenicoruffino@hotmail.com

SEA&GREEN 2022/2 - FOOD & WINE
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Paola Cortellesi plays the detective in Petra, a TV series set in Genoa Paola Cortellesi è la detective Petra nella serie tv ambientata a Genova

Liguria, a good setting for strong women

From Sopravvissuti

to Petra, revolutionized traits

Donne più forti se il serial è ligure

Da Sopravvissuti

a Petra, si rivoluziona l’immagine femminile

iguria is a woman, at least on television. She has the melancholic face of Paola Cortellesi, the star of Petra, the radiant expression of Maria Chiara Giannetta, the star of Blanca, and the intriguing look of Elena Radonicich, the enigmatic star of Sopravvissuti. These diverse actresses are united by a land that has impressed a kind of signature on their acting, projecting the image of a region hidden in Petra's navy dust jacket and shown off in the 1980s colors of Blanca's wardrobe. This feminine glamour flows forth from stories that used to be male-oriented, now written by women who prefer crime novels to chick lit.

L L

a Liguria è femmina, almeno in tv. Ha il volto malinconico di Paola Cortellesi, interprete di Petra, l’espressione raggiante di Maria Chiara Giannetta, viso di Blanca, lo sguardo intrigante di Elena Radonicich, enigmatica presenza di Sopravvissuti

Donne e attrici diverse, unite da una terra che ha impresso nella loro recitazione una sorta di marchio di fabbrica, proiettando sullo schermo l’immagine di una regione capace di nascondersi nello spolverino blu di Petra e di mostrarsi nei colori anni ’80 dei vestiti di Blanca. Il glamour femminile passa per storie un tempo

Tiziana Leone
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SEA&GREEN 2022/2 - ACTION CIAK

Behind the complicated and solitary life of inspector Petra Delicado stands the life of Alicia GiménezBartlett, the story's Spanish author.

The actress Cortellesi pays homage to her: "When I arrived on set, I was tense. Rarely have I felt this way in the history of my professional career. It's because Alicia is the real Petra," says Cortellesi. "In the first season, I was afraid of her judgement. She was the one who created the character and playing that character was quite a responsibility. Luckily, all went well." Her character in the series is twice divorced. "Petra chooses to not care what other people think of her, and to not subject herself to the consequences of a steady relationship and domestic life," says Cortellesi. "The freedom to not take into account other people's judgement of your life choices is one of the greatest acquisitions of all. Unfortunately, it's rarely seen. But it's a wonderful subject for a novelist to write about, and for me as an actress to portray." Like Genoa, Petra is a tough cookie who leaves no room for compromise. Her mentality is as open as the sea lapping the shores of Liguria. Her soul is as closed as the mountains surrounding it.

In Sopravvissuti, the actress Elena Radonicich plays the part of the uprooted Titti, unscrupulous, seemingly lost,

riservate ai maschi, scritte da donne che al romanzo rosa hanno preferito il poliziesco.

Dietro alla vita complicata e solitaria dell’ispettore Petra Delicado, si nasconde quella di Alicia Giménez-Bartlett, scrittrice spagnola, cui la stessa Cortellesi ha tributato il giusto onore.

“Quando veniva sul set ero in tensione, come raramente mi era successo nella mia storia professionale. Perché Alicia è la vera Petra” riconosce l’attrice “infatti, nella prima stagione temevo molto il suo giudizio. Il personaggio lo ha creato lei e interpretarlo era una bella responsabilità, per fortuna è andata bene”. Le due signore, una sulla carta e l’altra sullo schermo, hanno ribaltato un verso piuttosto anacronistico del cantautore Marco Ferradini - prendi una donna trattala male. Due matrimoni falliti possono anche bastare: “Petra sceglie di non curarsi mai del giudizio degli altri e di non subire le conseguenze di una relazione stabile e casalinga” spiega Cortellesi “la libertà di non tenere conto del giudizio degli altri sulle proprie scelte di vita è la maggiore conquista, purtroppo molto difficile da trovare, ma bellissima da raccontare per l’autrice dei romanzi e da interpretare per me”. Petra, come Genova, è una donna dura, che non lascia spazio a compromessi. Ha la mentalità aperta come il mare che lambisce la città e il carattere chiuso come le montagne che la circondano. È così anche Titti la donna che in Sopravvissuti ha il volto di Elena Radonicich: spiantata, con pochi scrupoli, apparentemente persa, ma capace di riprendersi la vita e darle una seconda opportunità. Lo sguardo glaciale dell’attrice si fonde perfettamente con il mistero che accompagna la serie ambientata quasi interamente a Genova e nelle acque di fronte alla città. “Molte scene sono state girate in interno, in ville e appartamenti meravigliosi” sottolinea l’attrice “è una città aggrovigliata su se stessa, come lo è anche Titti, una ragazza cresciuta, ma con molti aspetti ancora infantili, che preferisce tenere lontane alcune responsabilità di cui non vuole farsi carico. I suoi sogni non si sono avverati anche per colpa di un carattere che l’ha penalizzata. Di lei mi piace la sua vitalità, ma non so se mi appartiene”. Mai banali, le signore di questa Liguria, terra di fiction, mostrano un mondo femminile diverso da quello tutto fiori e crinoline raccontate in passato da soap opera, sempre ambientate in Liguria, come Vento di Ponente, datata 2002 con Serena Autieri, Anna Kanakis e Paolo Calissano o Rossella del 2013, con Gabriella Pession, Monica Guerritore e Ugo Dighero. Storie al femminile, che nella serialità moderna appartengono più ai loro colleghi uomini: ne sono un esempio Daniele Pecci, Lorenzo Richelmy e Rocco Fasano, della serie Sky Hotel Portofino, sei puntate ambientate nella Liguria degli anni ’20 sulle vicende di una famiglia inglese trasferitasi prima della Prima Guerra Mondiale. Un po’ soap opera, un po’ fiction, Hotel Portofino ha fornito

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Elena Radonicich, 37, the enigmatic star of Sopravvissuti Elena Radonicich, 37 anni, enigmatica in Sopravvissuti

but who takes her life into her own hands and gives it another try. Her glacial eyes are a perfect match for the mystery behind the series, which is almost fully filmed in Genoa and in the waters off the city's coastline. "Many scenes were acted inside gorgeous villas and apartments," says the actress. "The city is wound up tight around itself, the way Titti is, too. A grown woman, but infantile in many ways, she prefers keeping her distance from certain responsibilities she does not wish to take on. Her difficult character has prevented her dreams from materializing. I love her vitality, but I love her vitality, but am not sure it belongs to me."

The ladies of this Liguria, a land of TV series, are so uncommon that they show a side of femininity far from the flowers and crinoline of soap operas in the past that were also set in Liguria, such as Vento di Ponente (2002) with Serena Autieri, Anna Kanakis and Paolo Calissano, or Rossella (2013) with Gabriella Pession, Monica Guerritore and Ugo Dighero. They were women-based versions of today's men-based series, for instance Hotel Portofino, whose Italian actors include Daniele Pecci, Lorenzo Richelmy and Rocco Fasano.

The story, set in the 1920s, is about a British family moving to Liguria before World War I.

Half soap opera, half drama, Hotel Portofino serves viewers the fragrance of the Italian Riviera on a silver platter patinated with a fashionable gray that erases the clear distinction between black and white when it comes to genre and even disability, as shown in the series Blanca with its previously unseen, mesmerizing and intriguing element, and lead character played by Maria Chiara Giannetta.

The feminine touch is given by the series' author, Patrizia Grimaldi, who wrote the books that the episodes are based on. She handily paints an entertaining picture of a world that was still taboo not too long ago. Impairment has been rendered attractively, elevated by an almost supernatural talent that has made Blanca a modern superheroine whose answer to the skinny Wonder Woman costume is a brightly colored 1980s waterproof jacket. It's a matter of the changing times, fashion jumping from real life onto the small screen, roles being mixed and sometimes inverted, all in accordance with the tastes of the public, which by now has become used to the giants of worldwide streaming and therefore is no longer sated by banal stories with a happy ending.

al pubblico quel profumo di Riviera, servito su un vassoio d’argento patinato di grigio, colore di moda, che con le sue sfumature ha cancellato la netta distinzione imposta tra il bianco e nero e non solo nel genere, ma anche nella disabilità, mostrata in Blanca con un aspetto inedito, affascinante, persino intrigante, di certo non respingente. Nella protagonista della serie interpretata da Maria Chiara Giannetta, il tocco femminile si trova fin dalla scrittura. Non a caso dietro alle puntate ci sono i romanzi di Patrizia Grimaldi, capace di spargere pennellate di ironia in un mondo che fino a qualche tempo fa era un tabù. La disabilità è stata trasformata in fascino, sublimata da capacità quasi soprannaturali in grado di rendere Blanca una supereroina moderna, che al costumino striminzito di Wonder Woman risponde con i colori fluo di un giubbotto anni ’80. Questione di tempi che cambiano, di mode che dalla vita reale approdano sul piccolo schermo, di ruoli che si mischiano, a volte si invertono, al passo con i gusti di un pubblico che, ormai abituato ai colossi dello streaming mondiale, non si accontenta più di banali racconti a lieto fine.

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SEA&GREEN 2022/2 - ACTION CIAK
Maria Chiara Giannetta plays the blind policewoman in Blanca In Blanca, Maria Chiara Giannetta è una giovane consulente di polizia non vedente

The cool thrill of winter events

Theater, opera and music: food for thought

Lo d’invernospettacolo

è cool

Teatro, opera e canzoni per farci riflettere

heater, music and opera are open doors to awareness and entertainment. In Liguria, productions are numerous. Below are some starting points to gain insight in the shows planned for the coming months.

The Teatro Nazionale di Genova, looking for a fresh au-

T Teatro, musica, opera lirica sono porte aperte alla conoscenza e al divertimento. In Liguria le realtà produttive sono numerose. Ecco alcuni spunti per orizzontarsi fra gli spettacoli in programma nei prossimi mesi.

Il Teatro Nazionale di Genova, alla ricerca di un pubblico

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Eliana Quattrini

dience, is open to pop culture as well as the classics. From 20 to 31 December, it will be performing a Ligurian play at Teatro Ivo Chiesa, a dazzling comedy named I maneggi per maritare una figlia with Tullio Solenghi and Elisabetta Pozzi in the roles that once belonged to Gilberto and Rina Govi.

nuovo, aperto tanto al pop quanto ai classici, dal 20 al 31 dicembre al Teatro Ivo Chiesa porta in scena uno dei successi comici liguri più fulgidi, I maneggi per maritare una figlia con Tullio Solenghi ed Elisabetta Pozzi nei ruoli che furono di Gilberto e Rina Govi. Dopo l’apertura di stagione

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con Maria Stuarda di Kafka and the Traveling Doll at Teatro Modena in Genoa, March 2023 Kafka e la bambola viaggiatrice al Teatro Modena a marzo

Friedrich Schiller, per ritrovare altre produzioni dirette da Davide Livermore bisogna andare a marzo con Orestea Agamennone (dal 14 al 19) e Orestea Coefore/Eumenidi (dal 21 al 26) al Teatro Ivo Chiesa, tragedie eschilee che si confrontano con i temi inevitabili e assoluti: desiderio di vendetta ed esigenza di giustizia. Da citare Kakuma scritto e diretto da Laura Sicignano (Sala Mercato, dal 24 al

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The Teatro Nazionale directed by Davide Livermore opened the season with Maria Stuart, a tragedy by Friedrich Schiller. The next productions directed by Livermore will be in March, Orestea Agamennone (14–19.3.2023) and Orestea Coefore/Eumenidi (21–26.3.2023), 29 gennaio) dopo essere stata nel campo profughi nel nordovest del Kenya che dà il titolo allo spettacolo. Altra grande istituzione culturale ligure, l’Opera Carlo Felice a dicembre ospiterà un direttore d’orchestra celebrato e amato come Fabio Luisi, uno dei massimi cul- Tullio Solenghi and Elisabetta Pozzi in the classic Genoese comedy I maneggi per maritare una figlia Tullio Solenghi e Elisabetta Pozzi in uno dei classici della commedia genovese: I maneggi per maritare una figlia. Al Teatro Ivo Chiesa Un ballo in maschera, an opera in three acts by Giuseppe Verdi, at Teatro Carlo Felice Un ballo in maschera sul palco del Teatro Carlo Felice

also at Teatro Ivo Chiesa. These tragedies by the ancient Greek playwright Aeschylus are about inevitabilities and the absoluteness of the desire for revenge and the demand for justice. Then there is the play Kakuma, written and directed by Laura Sicignano, who based it on her stay at the Kakuma refugee camp in northwestern Kenya. Performed at Sala Mercato (24–29.1.2023).

Another big Ligurian cultural institution is the Carlo Felice opera house. In December, it will host the celebrated and much-loved orchestra conductor Fabio Luisi, an expert of Viennese music from the late 19th to the early 20th century. He will direct the operetta Die Fledermaus by Johann Strauss II, a whirlwind of irresistible music under the theater direction of Cesare Lievi (31.12.2022–11.1.2023). Un ballo in maschera , an opera in three acts by Giuseppe Verdi, will be conducted by Donato Renzetti and directed by Leo Nucci, with Francesco Meli in the role of Riccardo, the count of Warwick (27.1–5.2.2023), whose inexorable destiny travels through impossible love stories, betrayals and mysterious potions. Davide Livermore will be the opera director of Tosca by Giacomo Puccini (24.2–5.3.2023),

tori della cultura viennese tra fine Ottocento e inizio Novecento, di cui dirigerà l’operetta Die Fledermaus (Il pipistrello) (31 dicembre – 11 gennaio) di Johann Strauss II, un vortice di musica irresistibile con la regia di Cesare Lievi. A febbraio la musica di Giuseppe Verdi in Un ballo in maschera (27 gennaio – 5 febbraio) diretto da Donato Renzetti con la regia di Leo Nucci, che racconta il destino inesorabile del Conte Riccardo interpretato da Francesco Meli, tra amori impossibili, tradimenti e pozioni arcane. Davide Livermore sarà regista d’opera con Tosca di Giacomo Puccini (24 febbraio – 5 marzo) con Piergiorgio Morandi sul podio, Maria José Siri, Riccardo Massi e Amartuvshin Enkhbat nei ruoli di Tosca, Cavaradossi e Scarpia. Sul fronte della Stagione Sinfonica da segnalare il grande ritorno di Daniel Oren al Carlo Felice con Beethoven e Cajkovskij, atteso il 2 marzo in una serata intitolata Eroi e imperatori La prestigiosa GOG – Giovine Orchestra Genovese, fondata nel 1912, al Teatro Carlo Felice ospita grandi pianisti come Grigory Sokolov (12 dicembre) e la portoghese Maria João Pires (27 febbraio) e giovani promesse come Bruce Liu (6 febbraio) vincitore del Concorso Pianistico Internazional Fryderyk Chopin nel 2021 o Ettore Pagano

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with Piergiorgio Morandi as the orchestra leader and Maria José Siri, Riccardo Massi and Amartuvshin Enkhbat in the respective roles of Tosca, Cavaradossi and Scarpia. As for symphonic music, Daniel Oren will be at the Carlo Felice with Beethoven and Tchaikovsky for an evening titled Eroi e imperatori (2.3.2023).

The prestigious Giovine Orchestra Genovese, founded in 1912, will be hosting great pianists at Teatro Carlo Felice – the Russian Grigory Sokolov (12.12.2022) and the Portuguese Maria João Pires (27.2.2023). The young Canadian Bruce Liu (6.2.2023), who won the International Chopin Piano Competition in 2021, and the 19year-old cellist of international acclaim Ettore Pagano (20.2.2023) are also featured.

Pop music is on its way with the romantic, retro atmosphere of Jack Savoretti (6.12.2022), whose Europiana tour is underway. The ageless, outstanding Claudio Baglioni will perform the show Dodici note solo bis (7.12.2022). All three concerts, to be held at the Carlo Felice, are organized by Duemilagrandieventi under Vincenzo Spera. The Goa-Boa Festival comes to an end this year at Teatro Ivo Chiesa with a concert by the singer-songwriter Daniele Silvestri (15.12.2022), who will render the greatest hits of his 30-year career.

Theater has many other homes in Genoa and Liguria, where everyone can find the style most suited to their interests and frame of mind. The Teatro Pubblico Ligure directed by Sergio Maifredi in the province of Genoa is

7.12.2022 Claudio

7 dicembre

(20 febbraio), violoncellista di 19 anni proiettato verso una carriera internazionale. C’è spazio anche per la musica leggera con le atmosfere vintage, eleganti e romantiche di Jack Savoretti (6 dicembre) nel tour Europiana e un fuoriclasse senza tempo come Claudio Baglioni (7 dicembre) nello show Dodici note solo bis, tutti e tre al Teatro Carlo Felice con l’organizzazione della Duemilagrandieventi di Vincenzo Spera.

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The Italian songwriter Claudio Baglioni at the Carlo Felice on Baglioni il al Carlo Felice Tosca by Giacomo Puccini directed by Davide Livermore at Teatro Carlo Felice Tosca di Giacomo Puccini per la regia di Livermore al Carlo Felice

offering two programs, in the towns of Sori and Pieve Ligure. Soriteatro is hosting the plays Kohlhaas starring Marco Baliani (23.2.2023) and La lettera , a one-man show by Paolo Nani (9.3.2023). Pieve Alta will be holding its fi rst winter program of events, which include Una serata pazzesca by Tullio Solenghi, a show dedicated to Paolo Villaggio (19.1.2023). The program will close in front of the Santa Croce church with an example of theatrical trekking, Su questa terra by Giuseppe Cederna (20.5.2023). Palazzo San Giorgio in Genoa is hosting Jan Brokken (16.2.2023) and others. Also in Genoa, at Teatro della Tosse, Chiara Guidi will bring the audience to the magic of live theater and shadows with Fiabe giapponesi , tales in which spectators of all ages can explore the concepts of Nothing and Void (3–5.12.2022).

Il Goa-Boa Festival si chiude il 15 dicembre sul palco del Teatro Ivo Chiesa con il concerto di Daniele Silvestri in una scelta dei successi raccolti in trent’anni di carriera. Il teatro ha molte altre case a Genova e in Liguria, dove ognuno può trovare lo stile più adatto ai propri interessi e al suo stato d’animo. Teatro Pubblico Ligure di Sergio Maifredi nella provincia di Genova gestisce due stagioni, a Sori e Pieve Ligure. Soriteatro comprende un grande successo come Kohlhaas con Marco Baliani (23 febbraio) e La lettera di Paolo Nani (9 marzo). Pieve Alta per la prima volta ha una stagione invernale, che ospita Tullio Solenghi con Una serata pazzesca dedicato a Paolo Villaggio scrittore (19 gennaio) e si chiude davanti alla chiesa di S. Croce con il trekking teatrale Su questa terra di Giuseppe Cederna (20 maggio).

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SEA&GREEN 2022/2 - ON STAGE SUL PALCO
Orestea Coefore/Eumenidi directed by Davide Livermore at Teatro Ivo Chiesa Orestea Coefore/Eumenidi, regia di Davide Livermore, al Teatro Ivo Chiesa

A different atmosphere will be found at Teatro del Ponente in Genoa, where Sarsì, songs about Genoa written by Laura Sicignano will be the subject of the concert Sarsì (15.12.2022) under the artistic direction of Edmondo Romano. At the same theater, the one-man show Contrattempi moderni (18.12.2022) by Raff aele Tullo is a humorous account of technology's intrusion on our life.

In the town of Sarzana, La Spezia, the Teatro degli Impavidi led by Andrea Cerri will host a fine program, includ-

A Palazzo San Giorgio Jan Brokken (16 febbraio), tra gli altri. Sempre a Genova, al Teatro della Tosse dal 3 al 5 dicembre Chiara Guidi trasporta il pubblico nella magia del teatro d’attore e di ombre con Fiabe giapponesi, racconti in cui spettatori di ogni età si confrontano con il Nulla e con il Vuoto. Altre atmosfere al Teatro del Ponente il 15 dicembre con il concerto Sarsì, canzoni per Genova scritte da Laura Sicignano con la direzione artistica di Edmondo Romano, e il 18 dicembre con i Contrattempi moderni di Raffaele Tullo, monologo ironico sugli effetti delle intru-

ing the spectacles Tradimenti (by Harold Pinter) directed by Michele Sinisi and produced by Elsinor (15–16.12.2022); Tavola tavola, chiodo chiodo ... by Lino Musella (14–15.1.2023); and L’uomo più crudele del mondo by Lino Guanciale (14–15.3.2023).

Throughout November and December, ten towns in La Spezia will be locations for the festival Nuove terre d'inverno presented by Officine Papage and directed by Marco Pasquinucci.

sioni tecnologiche nella nostra vita. In provincia della Spezia, occhio al Teatro degli Impavidi di Sarzana, diretto da Andrea Cerri: ospitano Michele Sinisi con Elsinor (15 e 16 dicembre), Lino Musella con Tavola tavola, chiodo chiodo… (14 e 15 gennaio), Lino Guanciale con L’uomo più crudele del mondo (14 e 15 marzo), in un cartellone tutto da scoprire. Tra novembre e dicembre in dieci comuni spezzini si terrà il festival Nuove terre d’inverno presentato da Officine Papage, diretto da Marco Pasquinucci.

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Cyrano de Bergerac, the play by Edmond Rostand, at Teatro Modena Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand al Modena

Sarabanda, the international festival of circus and theater directed by Boris Vecchio, will be in Genoa (19–30.12.2022) for its 22nd edition. Performers from all over the world will invade the city's streets and piazzas, from the legendary Gandini Juggling circus company (UK) with its new show Life, to Ofir Yudilevitch (Israel), who defies gravity in the acrobatic duet Gravitas

Chiudiamo con la XXII edizione di Sarabanda, Festival internazionale di teatro e circo diretto da Boris Vecchio. A Genova, dal 19 al 30 dicembre arrivano spettacoli da tutto il mondo a invadere le strade e le piazze della città, dai mitici Gandini Juggling (Gran Bretagna) con il loro nuovissimo Life a Ofir Yudilevitch (Israele) che sfida le forze della fisica con il suo Gravitas.

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Tosca by Giacomo Puccini directed by Davide Livermore at Teatro Carlo Felice Tosca di Giacomo Puccini per la regia di Livermore al Carlo Felice Il crogiuolo by Arthur Miller directed by Filippo Dini at Teatro Carlo Felice Il crogiuolo diArthur Miller per la regia di Filippo Dini al Carlo Felice

Royal SanremoHotel,Chic

While the kids learn how to cook hat do the following people have in common? Elizabeth, the empress of Austria (better known as Sissi), the band Queen, Grace Kelly, the Nobel Prize winners Eugenio Montale, Rita Levi Montalcini, Franco Modigliani, Carlo Rubbia and Renato Dulbecco, as well as Laura

E i bambini vanno a scuola di cucina he cosa hanno in comune l’imperatrice Elisabetta d’Austria, più nota come Sissi, i Queen, Grace Kelly e i premi Nobel Eugenio Montale, Rita Levi Montalcini, Franco Modigliani, Carlo Rubbia e Renato Dulbecco, nonché Laura Pausini e molti cantanti passati al Festival di Sanremo?

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Pausini and many singer participants from the Sanremo Festival of Italian Song.

Along with aristocrats and pop-culture stars, all are famous guests of the Royal Hotel Sanremo, a place even mentioned by Francis Scott Fitzgerald, the author of The Great Gatsby. The hotel, which remains closed in winter from the end of October to 4 February, when it becomes a yearly hub to the Song Festival, is celebrating its 150th anniversary in 2022.

Insieme ad aristocratici e star della cultura hanno scelto per il loro soggiorno il Royal Hotel, citato anche da Francis Scott Fitzgerald, autore di Il Grande Gatsby Nel 2022 l’hotel - che rispetta il turno invernale di chiusura da fine ottobre al 4 febbraio, quando riaprirà per tornare a essere come sempre il centro nevralgico dell’evento musicale - festeggia 150 anni di storia ed esalta tutti i suoi pregi: un’architettura Belle Époque, camere vista mare, vicinanza al centro, spiaggia privata,

Tiziana Leone
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It still possesses its amenities – belle-époque architecture, sea-view rooms, proximity to the city center, private beach, hillside park a stone's throw from the sea, 800-square-meter spa, large swimming pool, commodious parking, children's playgroup, tennis court and three restaurants.

To make all this so many years ago, Lorenzo Bertolini, an entrepreneur from Valle d'Aosta, bought a few lots along the coast and had the Royal built in the Liberty style by the architects Pio Soli and Alessandro Cantù. In the late 19th century, the Bertolini family owned hotels in Milan, Florence, Naples, Aosta and Courmayeur.

parco in collina ma a pochi metri dal mare, wellness di 800 mq, una grande piscina, parcheggi comodi, kinderheim, campo da tennis e tre ristoranti.

Un po’ di storia. L’imprenditore valdostano Lorenzo Bertolini comprò alcuni terreni lungo la costa e lì nacque, nell’imperante stile liberty, il Royal, su progetto degli architetti Pio Soli e Alessandro Cantù.

Alla fine del XIX secolo, la famiglia Bertolini possedeva alberghi a Milano, Firenze, Napoli, Aosta, Courmayeur. La struttura di Sanremo è stata più volte ristrutturata. Ora fa parte del The Leading Hotels of the World, club di cui è socio fondatore e uno dei primi affiliati. L’iscri-

The Royal was renovated several times. Now it is marketed by The Leading Hotels of the World, an organization of which Lorenzo Bertolini was a founding partner and one of the first affiliates. Membership to the prestigious circuit is dependent on continuous examinations; it is not awarded once and for all. Each year, a mystery guest checks the premises' every

zione alla prestigiosa fi liera di hotel va sottoposta a continui esami, non è ottenuta una volta per tutte; ogni anno viene certificata da un mystery guest, un ospite misterioso che controlla ogni particolare. Naturalmente il cinque stelle lusso Royal l’esame lo supera sempre. Ma torniamo alla sua storia, visto che ancora oggi è sotto il controllo degli eredi della famiglia che lo fondò.

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Luxury and attention to detail have been pillars of the Royal since day one Lusso e attenzione ai particolari caratterizzano il Royal dalla sua nascita

detail in order to renew certification. Naturally, the fivestar luxury Hotel Royal always passes the exam. Still today, the hotel is owned by heirs of the founding family. Back in 1948, while Italy was recovering from the devastation of World War II and the bombings that also hit Genoa and the Rivieras, the scenic seawater-filled pool (heated to 27 degrees centigrade) was installed under supervision of Gio Ponti, the great architect who would later design the Pirelli Tower in Milan, a masterpiece of modern architecture.

The pool is a gem set in a 16,000-square-meter park full of tropical flora and botanical diversity. The hotel's three restaurants are Fiori di Murano with views of sea and gardens, the Corallina poolside bar and restaurant, and Il Giardino with its romantic terrace.

Since 2009, the Royal has been led by Marco Sarlo, whose lengthy experience in traditional Italian hospitality has included stints on the Costa Smeralda in Sardinia and at the St. Regis in Rome. Over the years, Sarlo guided the Royal toward repositioning on the international luxury market, in order to better resist the crises that periodically shake the realm of consumers and

Nel 1948, mentre l’Italia si stava riprendendo dai disastri della guerra e dei bombardamenti che colpirono anche Genova e le riviere, con supervisione di Gio Ponti - il grande architetto che in seguito avrebbe firmato un capolavoro dell’architettura moderna come il Gratta-

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The art of hospitality harks back to the days of high class L’arte del ricevere gli ospiti riporta a tempi di grande classe The Sissi suite, named after Empress Elisabeth of Austria Sissi, la suite in onore dell’imperatrice Elisabetta d’Austria

tourism. He has presented a ten-year business plan to which he adds marketing strategy annually.

The results came in immediately, in occupancy percentages and client-service levels, which improved with training courses for the personnel.

The enlightened hotel director, who became management consultant in 2018, augmented the activities available to guests.

"Most of our clientele is families with children, especially in summer," says Sarlo. "We created the Corallina

cielo Pirelli di Milano - venne terminata la scenografica piscina d’acqua di mare riscaldata a 27°C: una gemma nel parco di 16mila mq, con flora tropicale e biodiversità botanica. Tre i ristoranti: Fiori di Murano, con una vista sul mare e i giardini, la Corallina, a bordo piscina, Il Giardino con la sua romantica terrazza.

Dal 2009 il Royal è diretto da Marco Sarlo, manager di lunga esperienza nei posti della grande tradizione alberghiera italiana, in Costa Smeralda, poi a Roma nel magnifico St. Regis Hotel.

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The elegant entrance: vintage décor | L’elegante ingresso con richiami rétro

pizzeria for them to have fun. It's open in the evenings, too, and entertainment is part of the formula. We even have a cooking school where youngsters can become pizza chefs for one night. Despite the difficulties of the past few years, business is excellent and we are optimistic about the future – the international situation notwithstanding, which is not rosy at all," says Sarlo. "We employ 150 staff, the same number as our age. Our workers are very precious, because maintenance at the Royal is never-ending."

Sarlo ha lavorato negli anni per riposizionare il Royal sul mercato internazionale del segmento lusso, il più appetibile, quello che meglio resiste alle crisi che periodicamente scuotono i consumi e il turismo. Ha presentato il Ten Year Business Plan, aggiungendo piani marketing con cadenza annuale. E i risultati si sono subito visti, nella percentuale di occupazione e nel livello dei servizi al cliente, migliorati anche grazie a corsi di formazione del personale. Con il direttore illuminato, dal 2018 diventato consulente di direzione, si incrementano le attività. “La nostra clientela ė composta da famiglie con bambini, soprattutto in estate” spiega Sarlo “abbiamo creato per loro il ristorante pizzeria Corallina, aperto anche la sera, con attenzione all’intrattenimento. Addirittura con una scuola di cucina dove i bambini diventano pizzaioli per una notte”. Continua il direttore: “Nonostante le difficoltà degli ultimi anni, di cui tutti sappiano, abbiamo avuto risultati eccellenti e siamo ottimisti per il futuro, anche se la situazione internazionale è tutto meno che rosea. I nostri dipendenti sono centocinquanta, come gli anni dell’Hotel. Molto preziosi: la manutenzione al Royal è permanente, non finisce mai”.

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SEA&GREEN 2022/2 - LUXURY HOTELS
Queen posing in front of the hotel I Queen in posa davanti all’hotel

A green challenge La sfida è green

The futuristic redevelopment of the former trade fair site is underway

he sea is being given back to the city of Genoa, along with a grove of trees where none has ever grown. The master plan of the Waterfront di Levante, designed by a native son of the city, the architect Renzo Piano, has been taking shape despite difficulties such as the pandemic, inflation and the increasing cost of construction materials. The large-scale project, located on the former Genoa trade fair site, is proceeding in phases, with completion planned for 2024.

n dono che restituisce il mare alla città. Con un bosco dove non c’è mai stato. Così Renzo Piano ha firmato il master plan di Waterfront di Levante, grande progetto che, fra non poche difficoltà come pandemia, inflazione e incremento dei costi legati all’edilizia, inizia a prendere forma nelle aree dell’ex Fiera di Genova. Per essere completato, in più step, entro la fine del 2024. L’area dell’intervento, di oltre 100mila mq, si trova in una delle zone più iconiche e rappresentative

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U T
Il progetto avveniristico per l’ex Fiera entra nel vivo

The 100 thousand square meters are one of the most iconic and symbolic zones of Genoa – the continuation of the old port built for Expo 1992. The ambitious development is being led by a partnership of CDS Holding and Orion European Real Estate Fund V. The city and the entire neighborhood of Foce will change visibly. No people there have ever strolled through a treescape or walked among flowers from the Bisagno River down to the old port. No one there has ever lived in a lush

per i genovesi e riguarda la prosecuzione del Porto Antico, nato nel ’92 in occasione delle Colombiadi. La partnership che sta realizzando questo ambizioso progetto è composta da CDS Holding e Orion European Real Estate Fund V. Tutta Genova e un intero quartiere, la Foce, cambieranno aspetto. Lì nessuno ha mai camminato fra alberi, né passeggiato tra i fiori dal torrente Bisagno al Porto Antico. Né abitato tra il verde di un parco e il blu del mare, in mo-

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park overlooking the blue sea in modern apartment buildings as light as the glass that covers them, transparent as the breeze blowing through the open walls of the Palasport arena. The occasion is so important and unique that the sales of the first two residential high-rises, called the Scafi (lot 2.3) have been completed, except for the fifth-floor

derni edifici leggeri come il vetro che li riveste, trasparenti come l’aria che soffia tra i muri aperti del Palasport. L’occasione è talmente importante e unica che la vendita dei primi due edifici residenziali, gli Scafi (lotto 2.3) è già stata completata, esclusi gli attici del quinto piano ancora da destinare solo per strategia commerciale.

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penthouses, which are still awaiting their commercial destination. In January 2023, commercialization of the so-called Cubotti (lot 2.2A) will begin. These five structures will be erected parallel to the Pavilion B by Jean Nouvel (2009) and along a canal and walkway connected directly to downtown Genoa. Two of the Cubotti will host 50 residential units. The concept and design, by Renzo Piano Building Workshop and OBR Architettura, includes generous common rooms. On the ground floor along the quays, a Michelin-star restaurant and other eateries will delight customers with Genoese specialties and food prepared with prime produce from Liguria. Specific offerings will be aimed at students and the local community. Shops will carry merchandise related to the sea, and commercial space will offer nautical services, sports and clothing. Construction of the Cubotti is slated to run from January 2023 to late 2024. During the Boat Show in September 2022, a conference was dedicated to the presentation of the project and its progress. The rapid transformation can be seen even just by driving over the elevated highway or the surrounding

A Gennaio 2023 inizierà la commercializzazione dei cosiddetti Cubotti (lotto 2.2A.), cinque edifici che sorgeranno paralleli al Padiglione Jean Nouvel, affacciati sul canale e sulla passeggiata collegata direttamente al centro storico. Due di questi ospiteranno una cinquantina di appartamenti residenziali. Il concept e il progetto, sempre a firma dello studio Renzo Piano Building Workshop e OBR Architettura, prevede ampi locali comuni. Sulle banchine e al piano terra apriranno un ristorante stellato e locali dove gustare le eccellenze dei prodotti genovesi e liguri, con un’ampia offerta tanto per gli studenti che per i fruitori della zona. Attenzione anche allo shopping legato al mare, mentre spazi commerciali saranno dedicati a nautica, sport e abbigliamento.

La costruzione dei Cubotti inizierà a gennaio per concludersi a fine 2024. Durante il Salone Nautico, è stato dedicato un convegno alla presentazione del progetto e al suo stato di avanzamento.

Una trasformazione così rapida da risultare evidente

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roads. After one year of working, digging and reclaiming land, the impression given by the construction site is one of renewal to be experienced by the whole area.

The Palasport will be regenerated by means of a dynamic, almost elastic outline, the way the ribbing was designed originally in 1962 as Europe's first large tensile structure to host important indoor sports events. The residential Scafi, with their characteristic rounded ends, are currently materializing. Anticipation is rising over the urban park foreseen by the master plan – a panoramic 16 thousand squaremeter panoramic garden set to become for this part of town what the Parchi di Nervi are for the far eastern side of town. Sustainability is given by innovative technology for unprecedented architectural results in accordance with the guidelines of nearly-zero energy building, and with the first Leadership in Energy and Environmental Design certification to be obtained for housing in Liguria. All the new buildings will be heated by renewable energy known as Ocean Thermal Energy Conversion, which harnesses the temperature differential between frigid water on the ocean floor and warmer water near the surface.

anche solo percorrendo la Sopraelevata o le strade circostanti. Dopo un anno di lavori, scavi e bonifiche, l’impressione passando vicino ai cantieri è quella di un rinnovamento che vivrà tutta l’area. Il Palasport sarà rigenerato in una sagoma dinamica, quasi elastica, com’era nelle nervature progettate nel 1962: prima grande tensostruttura d’Europa capace di ospitare importanti eventi sportivi. E anche gli Scafi residenziali, dalla caratteristica forma stondata, cominciano a essere visibili.

Sale l’attesa anche per il Parco Urbano, previsto dal master plan. Un giardino panoramico di circa 16mila mq, che si appresta a diventare per questo nuovo centro quello che i Parchi di Nervi rappresentano per l’estremo levante cittadino. L’ecosostenibilità si vedrà nelle tecnologie innovative per un’opera architettonica senza precedenti, pensata secondo l’approccio NZEB (Nearly Zero Energy Building) e con la prima certificazione LEED per residenze in Liguria . Tutti gli edifici, infatti, saranno riscaldati con energia talassotermica, una fonte rinnovabile che sfrutta le differenze di temperatura fra superficie e fondali marini.

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Cappon magro revisited Una rivisitazione del Cappon magro Foto di Paolo Picciotto

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Cappon magro, light as a cloud

Dining at A Spurcacciun-a in Savona

The beach at Savona might not be known as a tourist destination, but the stretch that appears right after you get off the autostrada is attractive. This is precisely where the gourmet restaurant A Spurcacciun-a lies, along with its seaside terrace, its beach club, infinity pool and Mare Hotel. This is the General Headquarters of the Tiranini family, 4 generations, led for 30 years by Pervinca Tiranini and her brother Claudio, who recently died. Pervinca is known for her hospitable smile in the dining room – it always flashes, even when times are rough. A Spurcacciun-a originated as a bakery and trattoria. Over time, it evolved into a gastronomic destination of note. Its funny name ("the slob") was chosen as a joke by Grandma Paola, the founder.

In 2018, the family hired the Ligurian chef Simone Perata, 34, who had just returned to Savona after gaining experience in famous restaurants around Europe: Gualtiero Marchesi in Milan, Le Taillevent under Alain Solivérès in Paris, Lasarte run by Martín Berasategui in Barcelona, and the chef Paolo Casagrande in Barcelona.

Cappon magro, leggero come un aliante

A Savona la sfida di A Spurcacciun-a

Chi dice che la spiaggia di Savona non è una destinazione turistica? Forse non tutto il litorale della città, ma sicuramente attrae quel tratto appena usciti dall’autostrada. Proprio dove sorgono il ristorante gourmet A Spurcacciun-a, la terrazza sul mare, lo stabilimento, la piscina a sfioro e il Mare Hotel . Oggi è il quartier generale della famiglia Tiranini, quattro generazioni e ben trent’anni di gestione da parte di Pervinca e Claudio Tiranini, scomparso recentemente. Pervinca in sala non ha mai abbandonato il suo sorriso ospitale, anche nei momenti più bui. A Spurcacciun-a nasce come forno e trattoria, poi col tempo diventa una tappa gastronomica di rilievo. Il nome autoironico se lo diede per scherzo nonna Paola, la fondatrice.

Da gennaio 2018 è arrivato in cucina lo chef Simone Perata, ligure, 34 anni, tornato a Savona dopo esperienze in ristoranti europei blasonati. Da Gualtiero Marchesi, Milano, Le Taillevent di Alain Solivérès a Parigi, da Lasarte di Martín Berasategui a Paolo Casagrande, entrambi a Barcellona.

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His apprenticeship of note culminated with his arrival at this restaurant of high-quality ingredients, where Ligurian tradition meets French and Spanish accents.

Two signature dishes are always on the menu, although the offerings follow the seasons (of course). One is a Spanish-influenced millefeuille of foie gras, with red tuna (bluefin), nori seaweed, marinated daikon and sumiso. The other is called Il Mio Cappon Magro, the chef's revisitation of the classic Ligurian fish-vegetable specialty with lighter flavors and a special presentation. There is a eat-withyour-hands-only menu called “Menù dei cinque sensi” (of the five senses) with 8 dishes for 120 euros per person. It aims to make us feel like children again, when eating without silverware was a playful way of exploring food. Pervinca welcomes guests with Giuseppe D'Angelo, the maître d'hôtel, and the sommelier Michelangelo Raffa, who advises guests on the best wine combinations, selecting from over 700 labels.

Insomma, un percorso di tutto rispetto per approdare a una cucina di grandi materie prime, dove la tradizione ligure incontra citazioni francesi e contaminazioni spagnole.

Due i signature che non usciranno dalla carta nonostante quest’ultima rispetti (giustamente) le stagioni: la Millefoglie di foie gras, tonno rosso, alga nori, daikon marinato e sumiso, che racconta echi spagnoli, e Il mio Cappon Magro, rivisitazione dello chef nell’alleggerimento dei sapori, ma anche nell’impiattamento. Varia la scelta dei menu, a partire da Solo Mani il Menù dei 5 Sensi, 8 portate, al prezzo di 120 euro. Un’esperienza che vuole riportarci bambini, quando cibarsi senza posate era una maniera giocosa per esplorare il mondo. Il maître Giuseppe D’Angelo accoglie gli ospiti con Pervinca e il sommelier Michelangelo Raffa consiglia gli abbinamenti migliori pescando tra oltre 700 etichette.

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A Spurcacciun-a Via Nizza 41, Savona - Tel. 019862263 - Email: info@marehotel.it Chiuso il mercoledì
Millefeuille with pâté de foie gras Millefoglie di foie gras
filled with
terrace overlooking the sea La terrazza con vista mare
Ravioli del plin
rabbit, pine-nut pesto and borage Plin di coniglio alla ligure, pesto di pinoli, borragine - Foto
di Paolo Picciotto
Dining
Chef Simone Perata Lo chef Simone Perata

eggerez La l zza è nella nostr a a natur

Design

0,88 mg/l Sodio Durezza

4 mg/l 1 esiduo fisso R 0,60 °f design dal ara e sue c l 4 o 1 on sol c Lauretana ha ori che qua Lau Ac Sill

vetro n della bottiglia in eristiche uniche, sono att esiduo fisso o di r 4 mg/litr a d’ egger qua più l è l’ac o orio inc errit gine in un t è un dono della n uretana arina. firmata Pininf esaltate orazione, ta rist o e nell’al ,Europa ontaminato. natura, www.lauretana.com eggerezza Segui la l

nother 30-something millennial with the ambition and motivation to raise the standards of Ligurian culinary arts is the chef Andrea Besana (Novara, 1988) of Andree Restaurant in La Spezia. With his companion Chiara Brusoni, he has been running Le Ville Relais (located right above La Spezia) since 2010. This 12-room hotel and restaurant is a member of the Les Collectionneurs circuit presided over by Alain Ducasse, which unites restaurateurs and hotel owners with travelers.

Le Ville is an actual villa up in the hills in a great position to enjoy views of the entire gulf of La Spezia.

ltro rappresentante di trentenni rampanti e motivati ad alzare le sorti della gastronomia ligure è lo chef novarese Andrea Besana, di Andree Restaurant, che agisce alla Spezia. Con la sua compagna Chiara Brusoni, dal 2010 gestisce Le Ville Relais, appartenente a Les Collectionneurs, realtà presieduta da Alain Ducasse che riunisce ristoratori, albergatori e viaggiatori. Una vera villa con dodici camere e un ristorante in mezzo ai bricchi, posizione privilegiata per godersi la vista di tutto il golfo spezzino. Ma non è soddisfatto. Nel 2019 il destino gli fa incontrare Andrea Armani, imprenditore appassionato e gourmet; con

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A A
Roberta Schira Chestnut-and-potato buttons, lard aromatized with herbs from the Cinque Terre and thyme-infused butter Bottoni di castagne e patate, lardo alle erbe delle Cinque Terre e burro al timo

But it wasn't enough for Besana. In 2019 he happened to meet Andrea Armani, entrepreneur, gourmet and food enthusiast.

Noticing how not only their names but also their values were the same, they opened Andree Restaurant to serve high-class cooking in a setting to match – a 13thcentury palazzo whose interior combines ancient vaults and modern design.

Despite difficult times, the critics at Michelin soon took note and added the Andree to their coveted guide. Chef Besana chose suppliers before he decided which dishes to serve. Good collaboration with inspired, mo-

Rabbit marries pumpkin

A modern approach at Andree in La Spezia

Il correconiglio dietro alla zucca

Alla Spezia la cucina smart di Andree

lui apre Andree, due identità che condividono valori e non solo il nome. Il locale si colloca subito nella sfera dell’alta cucina e gli ambienti sono coerenti. Siamo in un palazzo del XIII secolo dove si intrecciano antiche volte a design moderno. Nonostante i tempi difficili, l’ambita “Rossa” si accorge subito di lui e lo inserisce in guida. Lo chef Besana sceglie i fornitori prima dei piatti, avvia buone collaborazioni con produttori che, ispirati, superano il concetto di chilometro zero abbracciando quello di “chilometro consapevole”, secondo o dettami di Carlin Petrini. Meritano una citazione il filetto di pescato, cavolfiore, chutney di mango, mirtilli fermentati; il cavolo nero all’olio, abbinato a una

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tivated growers allows local produce to shine, in accordance with the principles held by Carlin Petrini, the founder of Slow Food and the co-author of Il chilometro consapevole (2022).

The fish fillet (catch of the day) with cauliflower, mango chutney and fermented blueberries deserves particular mention, as does the oil-sautéed cavolo nero (black kale) with cream of celeriac, blue goat's cheese and pine nuts. The rabbit is combined in autumnal fashion with pumpkin.

All the food is organically produced. In addition, even commonly discarded food parts are used. Ingredients are carefully sourced, rewarding exceptional farmers. Such coherence extends to the wine selection. One example is the wine-grower Ivan Giuliano, whose vineyard Terenzuola lies in Fosdinovo, in the province of Massa-Carrara, Tuscany, on the border with Liguria. Giuliano tends to the ecology and landscape conscientiously – not always an easy choice, for it lowers yield. But the rewards are appreciable in the glass, and this goes for the Ligurian white wines as well as the Tuscan reds.

crema di sedano rapa, con una sferzata sul palato del formaggio blu di capra e pinoli tostati. Anche il coniglio si sposa con l’autunno e incontra la zucca. I piatti sono altamente sostenibili, ci si perdoni il termine inflazionato, e vengono impiegate tutte le parti comunemente definite scarti. Una cucina attenta alla materia e agli sprechi, che valorizza i produttori fuori dal coro. Coerenza che ritroviamo in cantina. Un esempio: il produttore Ivan Giuliano che con la sua azienda Terenzuola a Fosdinovo (MS) lavora nel rispetto della terra e del paesaggio, scelta non sempre facile perché abbassa la resa, ma porta ricompense nel bicchiere, sia nei bianchi liguri che nei rossi toscani.

Andree

via San Martino della Battaglia, 16 - La Spezia Tel. 0187872808 - www.andree.eu

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Salted codfish with pumpkin, cocoa, vermouth and smoke Baccala, zucca, cacao, vermut e fumo Rice with borage, prawn bisque and caciotta cheese of three types of milk. Riso e borragine, bisque e caciotta tre latti Pansotti filled with wild chard, topped with walnut sauce Pansotti riempiti con bietoline selvatiche con salsa di noci

A ravioli specialty à la Byron

One of the oldest restaurants in town

Gattafin, ravioli per Byron Antica Osteria del Carugio a Portovenere

Roberta Schira

nder a magnificent, centuries-old vaulted ceiling of exposed brick, Antonella Cheli presides over the Osteria del Carugio in Portovenere with her son Alessandro Greco, a graduate in food and beverage management from the Alma school of Italian culinary arts, and a professional sommelier. Born into the trade, Cheli is the former owner of Il Timone, also in Portovenere. The Osteria del Carugio is one of the oldest and most authentic restaurants in town, a favorite with poets since the days of Lord Byron. Wayfarers long ago used to stop here for the mesciüa, a vegetarian stew made of chick peas, farro and white cannellini beans. Legumes used to be staples at La Spezia's commercial port, where Alessandro's grandfather worked. Each ingredient is soaked and cooked separately, and stirred together before serving. The updated version of

S U

otto una magnifica volta centenaria di mattoni a vista, Antonella Cheli, figlia d’arte e già titolare del Timone, è l’anima dell’Osteria del Carugio, che guida con il figlio diplomato all’Alma in f&b management e sommelier professionista Alessandro Greco. È uno dei locali più antichi e autentici della località più amata dai poeti, fin dai tempi di Byron: Portovenere. In passato, i viandanti facevano sosta per assaggiare la mesciüa, piatto evocativo che sposa ceci, fagiolo bianco cannellino e grano farro, cereali storicamente disponibili alla Spezia e dintorni grazie al porto commerciale, dove lavorava il nonno di Alessandro. Gli ingredienti vengono ammollati separatamente e assemblati solo alla fine. Nella versione odierna la mesciüa rappresenta, da sola, uno dei motivi per andare all’Osteria.

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mesciüa is in itself a reason to go to the Osteria. The menu features dishes that are part of the history and geography of the region, such as pansotti ravioli with walnut sauce, wild chard, cuttlefish in broth with chard and chick peas, salted codfish with cream of pumpkin and turnip greens, and stuffed mussels. The basis is the same, but the vegetables and greens change with the seasons, because the Osteria's produce comes from a garden and olive grove on the terraced slopes above Portovenere.

Each item on the menu is the result of cultural reclamation. One example is the gattafin, small ravioli filled with wild herbs, a recipe handed down for generations. The secret ingredient is the family's olive oil. It comes from an 8,000square-meter olive grove with perfect exposure, planted with different cultivars including the rare Preveza, a cherry-shaped olive. Harvest is early, when the olives are underripe, in order to maintain acidity and aromatic complexity over time. The desserts are graced with preserved summer fruits from the coastal vegetable garden. Alessandro has chosen to remain in the tradition of important recipes from the past while defining himself a "contemporary host". Each item is selected for its simplicity. As the master chef Gualtiero Marchesi once said, "Simplicity is resolved complexity."

In carta, ricette che raccontano la storia e la geografia di una regione, come i pansotti con la salsa di noci e le bietoline selvatiche o le seppie in zimino con bietole e ceci, il baccalà sopra la crema di zucca e le cime di rapa o i muscoli ripieni.

Le basi sono sempre le stesse, cambiano solo gli ortaggi e i frutti della terra, perché l’Osteria può contare su un orto e gli uliveti, sulle terrazze sopra Portovenere. Ogni piatto è un’operazione di recupero culturale, vedi i Gattafi n, piccoli ravioli riempiti solo con le erbe selvatiche, la cui ricetta è un’eredità da generazioni. Ma il quid, l’ingrediente segreto, è l’olio di famiglia. Il regalo di 8000 mq di uliveto dall’esposizione privilegiata è prezioso e vanta diverse cultivar, anche la rara Preveza, oliva a forma di ciliegia. Il raccolto è precoce e avviene a olive verdi per mantenere acidità e complessità aromatica nel tempo.

Anche i dolci in carta benefi ciano delle conserve di frutta dei raccolti estivi dell’orto sul mare. La scelta di Alessandro è restare nella tradizione dei grandi piatti del passato pur defi nendosi “oste contemporaneo”. Ogni scelta è sotto l’egida della semplicità, perché, come diceva il Maestro Gualtiero Marchesi, “la semplicità è complessità risolta”.

Antica Osteria del Carugio

Via Capellini, 66 - 19025 Portovenere (La Spezia) - Tel 0187 790617 - www.anticaosteriadelcarugio.it

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Salted codfish cooked at low temperature, served with cream of pumpkin from the vegetable garden in Portovenere and turnip greens Baccalà a bassa temperatura in crema di zucca dell'orto di Portovenere e le sue cime di rapa Ligurian trofie al pesto with green beans, potatoes and pine nuts Trofie liguri al nostro pesto con fagiolini e patate

Cold pasta with caviar

Trofie fredde e caviale

nly in the magical 1960s did they give us dreamy locations with round terraces on the sea and romantic waterfront dinners. Back in the day, beach clubs like the Marco Polo 1960 were born, places that would go down in history – in this case, the history of the tourist destination and border town of Ventimiglia. Grandpa Oreste devised the project with Grandma Maria presiding over the kitchen.

Marco Polo 1960 in Ventimiglia surprises the palate

A Ventimiglia le sorprese di Marco Polo 1960

Solo i magici anni Sessanta ci facevano sognare con rotonde sul mare e cene romantiche “pieds dans l’eau”. A quei tempi nascevano gli stabilimenti balneari come il Marco Polo 1960, luoghi che avrebbero segnato la storia di una località turistica e di frontiera quale Ventimiglia. Fu nonno Oreste a dar vita al progetto, insieme con nonna Maria in cucina.

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She invented the super secret recipe for Risotto 1960, with octopus and ten aromatic herbs, still today one of the most requested dishes. In 2018, the return of Diego Pani, who had been gaining experience in the kitchens of big international talents, marked a turning-point in the family's history. Working with Guy Savoy and Alain Ducasse had readied him for an important role, namely taking over from his father Marco at the helm of the restaurant. With his sister Marina in the dining room and with a brigade of helpers, they inaugurated the summer garden, the start of a successful season. Now that autumn is here, the chef has created a menu of six brand-new dishes named Senza Titolo ("Without Title", 80 euros per person, 120 with accompanying wines). The menu reflects his cooking philosophy, which wants neither to be labeled nor subjugated to fashionable techniques. In memory of Gualtiero Marchesi, he serves cold trofie pasta with caviar, an homage to the Milanese maestro’s famous spaghetti. There are shallots with almonds, grissini with guanciale (cured hog jowl) and champagne caramel. There is marinated fish (catch of the day) with beet greens, pecorino and pine nuts, and finally, a risotto with cooked ham and sea urchins that makes the palate think of pizza. Like the rabbit kebab, it is an unusual dish that well sums up the influences of Ventimiglia as a border town. "This is a new phase in my career as a chef," says Diego Pani. A fresh breeze of the avant-garde is welcome in Liguria, where sleepiness in the gastronomy department prevails. The wine cellar built up by Mattia Cavalli features hundreds of labels including 50 types of champagne and a magnificent Rossese di Dolceacqua. The young chef Pani is an entrepreneur, too. By the end of the year, he will open his fourth restaurant.

Sua è la ricetta segretissima del Risotto 1960 al polpo e alle dieci erbe, uno dei piatti tuttora più ordinati. Nel 2018 il ritorno di Diego Pani, dopo importanti esperienze nelle cucine di grandi nomi internazionali, segna una svolta nella storia di famiglia.

Lavorare con Guy Savoy e Alain Ducasse lo ha reso pronto per un ruolo significativo: prendere il posto del padre Marco alla guida del ristorante. Insieme con la sorella Marina in sala e la loro brigata, hanno inaugurato il giardino estivo, dando il via a una stagione di successo. Ora lo chef va incontro all’autunno con un nuovo menu di sei piatti inediti, il cui nome Senza Titolo (80 euro a persona, con abbinamento vini 120) raccoglie un po’ la sua filosofia di cucina, che non vuole essere etichettata, né soggiogata dalle tecniche di moda.

Bella la citazione in memoria di Gualtiero Marchesi con le trofie fredde e il caviale a ricordare i leggendari spaghetti del Maestro milanese.

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Shallot with almonds, grissini of cured hog jowl and champagne caramel Scalogno alle mandorle, grissini al guanciale e caramello di champagne Rabbit kebab, perfect for fall and winter Il kebab di coniglio è uno dei must del menù autunno-inverno

E poi lo scalogno alle mandorle, grissini al guanciale e caramello di champagne, oppure il pescato in carpione, bietole, pecorino, pinoli, infine il risotto al prosciutto cotto e ricci di mare, che sul palato rimanda a una pizza. Piatto inusuale, così come il kebab di coniglio, che riassume bene le contaminazioni di una città di confine come Ventimiglia. “Una nuova fase del mio percorso di chef”, dice Diego Pani. Ben venga una ventata di avanguardia: a una Liguria da tempo sonnacchiosa dal punto di vista gastronomico non può che giovare. Molto ricca la cantina, costruita con Mattia Cavalli, centinaia di etichette che vedono convivere 50 tipi di Champagne con un magnifico Rossese di Dolceacqua. Senza contare che il giovane Pani oltre che chef è imprenditore: entro fine anno aprirà il suo quarto locale.

Marco Polo 1960

Passeggiata Cavallotti 2 - Ventimiglia Tel. 01841952500 Aperto da martedì a domenica, chiuso il lunedì

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Chef Diego Pani Lo chef Diego Pani
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Ballotine of marinated fish with chard, pecorino and pine nuts Ballotine di pescato in carpione, bietole, pecorino e pinoli - Foto Giulia Curti

Tokyo street food

In 200 meters, the Broadside enterprise offers three gastronomic experiences on Via XII Ottobre in Genoa: contemporary sushi, traditional Japanese ramen, and Hawaiian poke. For 12 years now, Lorenzo and Rossella have been enthusiastically continuing the family tradition of serving flavors and philosophies from far away. It was a dream they made come true. There are two eateries, one across the road from the other. Broadside Sushi (Via XII Ottobre 27–31) is all about Japan. Contemporary art hangs on the walls. An open kitchen and sushi counter welcome the eye. Up on the first floor, decked tables surround a glazed wine cellar stocked with bottles from over 250 vineyards worldwide. Not only the original sushi is enjoyed here, but also a revisited version of it, tweaked at length and accurately researched: Genoese sushi. This features cappon maki, maki with octopus and potatoes, Ligurian-style rabbit in teriyaki sauce, and a pansogyoza (a fried Japanese dumpling like a Ligurian pansotto ravioli filled with ricotta and spinach). An entirely different atmosphere is found on the ground floor, at Broadside Ramen, which is like entering a Japanese ramen shop. A Japanese staff prepares the dishes in front of guests. The menu offers ravioli, fried chicken, tako-yaki (octopus dumplings), just like the street food found in Tokyo. Across the way, at Via XII Ottobre 138–140, lies Poke and Bowl Broadside, the first Hawaiian poke restaurant to open in Genoa, back in 2018. Aimed at young people, and perfect for a lunch-break, the list offers over 50 ingredients that can be served over a bowl of rice. Each of the three restaurants offers home delivery. broadsidesushi.it, broadsideramen.it, pokeandbowl.it

Duecento metri e tre esperienze gastronomiche grazie al marchio Broadside, in via XII Ottobre: sushi contemporaneo, ramen della tradizione popolare giapponese e poke hawayano. Da dodici anni Lorenzo e Rossella rinnovano con passione una tradizione di famiglia per servire in tavola gusti e filosofie che vengono da lontano. Era un sogno e lo hanno avverato. I locali sono due, uno di fronte all’altro. Broadside Sushi (via XII Ottobre 27-31 r. tel. 010/5959368) è dedicato al Giappone. Alle pareti opere d’arte contemporanea. Cucina e banco sushi a vista, si sale al primo piano fra i tavoli imbanditi. Al centro una cantina di vetro con oltre 250 aziende vinicole di tutto il mondo. Qui si gusta non solo il sushi originale ma anche la sua versione rivisitata dopo lunghe e accurate ricerche, il sushi alla genovese. “Cappon maki”, “Maki polpo e patate”, “Coniglio alla ligure in salsa teriaki”, fino al “Panso-gyoza”, un pansotto di pasta giapponese ripieno di magro e fritto. Tutt’altra atmosfera al piano inferiore con Broadside Ramen: è come entrare in una trattoria giapponese dove si mangia ramen. I piatti sono preparati a vista da uno staff nipponico. Tra le proposte, ravioli, pollo fritto, polpette di polpo di Osaka “Tako Yaki”, quel che si mangia per strada a Tokyo. Dall’altro lato della strada, in via XII Ottobre 138-140 r., c’è il Poke and Bowl Broadside (tel. 010/0899380) primo ristorante di poke hawayano aperto a Genova nel 2018. Rivolto ai giovani e perfetto per la pausa pranzo, offre una scelta di oltre 50 ingredienti con cui condire la ciotola di riso a proprio gusto. Ogni cucina prevede consegne a domicilio su

LOCANDA TAMERICI

our restaurants, four stars. Three on the western Riviera di Ponente, one on the eastern Riviera di Levante. Three are red, one is green (for sustainable practices). It sounds like a board game, but it is the Michelin Guide judgement of fine dining in Liguria. Lost stars returned to Locanda Tamerici in the tiny town of Fiumaretta di Ameglia, and Balzi Rossi in Ventimiglia. Casa Buono out-

uattro ristoranti, quattro stelle. Tre al Ponente, una al Levante. Tre sono rosse, una è verde. Sembra un gioco dell’oca, invece è il riconoscimento della Guida Michelin alla buona cucina ligure. Torna la stella alla Locanda Tamerici di Fiumaretta di Ameglia, ai Balzi Rossi di Ventimiglia, così come Casa Buono la vince per la prima volta. Mentre Vignamare di

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Locanda Tamerici under Mauro Ricciardi earned back its star in the prestigious guide Il ritorno di Mauro Ricciardi e la sua Locanda Tamerici nella prestigiosa guida Antonio Buono and his wife Valentina Florio crowned their dream of a lifetime in the village of Trucco, Ventimiglia Antonio Buono e la moglie coronano il sogno di una vita a Trucco, frazione di Ventimiglia

Michelin distinguishes Casa Buono, Balzi Rossi, Vignamare and Locanda Tamerici

The stars of Liguria Una Liguria più stellata

Michelin, promossi Casa Buono, Balzi Rossi, Vignamare e Locanda Tamerici

side Ventimiglia won its first star ever. Vignamare located in Andora received the green star. In all, there are 12 Michelin stars held by Liguria at the moment. Stars were confirmed at Paolo e Barbara in Sanremo, Sarri in Imperia, Nove at Villa della Pergola in Alassio, Il Vescovado in Noli, The Cook and San Giorgio in Genoa, Impronta d’Acqua in Cavi di Lavagna, and Orto by Jorg Giubbani at Hotel Villa Edera in Moneglia.

Andora ha ricevuto la “stella verde”, che unisce ricette di valore con sostenibilità. In tutto le stelle in Liguria sono diventate dodici. Le altre confermate sono Paolo e Barbara a Sanremo, Sarri a Imperia, Nove – Villa della Pergola ad Alassio, Il Vescovado a Noli, The Cook e San Giorgio a Genova, Impronta d’Acqua a Cavi di Lavagna e Orto by Jorg Giubbani – Hotel Villa Edera a Moneglia.

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Thanks to the chef Enrico Marmo, Balzi Rossi won back its star listing Grazie allo chef Enrico Marmo, Balzi Rossi riconquista la stella
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In the highlands of Andora, Giorgio Servetto serves local food Sulle alture di Andora la cucina di Giorgio Servetto è a chilometro zero

Of course the most palpable joy belongs to the newcomers. Antonio Buono of Casa Buono has crowned the dream he has harbored ever since he and his wife opened their small restaurant in the village of Trucco, where their vegetable garden meets the sea under skillful guidance. On the border between Italy and France, Balzi Rossi has gotten its star back with the arrival of chef Enrico Marmo, whose typical western Ligurian specialties include prebuggiun and sardenaira. Also Mauro Ricciardi has seen the star returned to his Locanda Tamerici in the province of La Spezia, an example of brave and authentic Ligurian haute cuisine. Giorgio Servetto, who runs the Vignamare restaurant in the highlands of Andora, was awarded the green star (introduced by Michelin in 2021) for great cuisine using local ingredients.

Naturalmente la gioia più palpabile è per quelli che sono stati appena ammessi. Antonio Buono ha coronato il sogno che coltivava da quando aveva aperto un piccolo locale, Casa Buono, nella frazione Trucco con la moglie, fondendo mare e orto con grande maestria. Sempre in zona, al confine con la Francia, la stella è tornata ai Balzi Rossi con l’arrivo dello chef Enrico Marmo. Qui da segnalare un equilibrio tipicamente ponentino che va dal prebuggiun alla sardenaira. Altro ritorno per Mauro Ricciardi e la sua Locanda Tamerici nello spezzino, uno dei più autorevoli e coraggiosi nomi dell’alta ristorazione ligure. Giorgio Servetto, invece, con il Vignamare sulle alture di Andora, ha preso la “stella verde” all’esordio con una cucina a chilometro zero.

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LOCANDA TAMERICI CASA BUONO
VIGNAMARE
BALZI ROSSI

Altrove: a dream prejudiceagainst

Altrove, il sogno di Ashai contro i pregiudizi

La cantante e ballerina genovese pubblica Tossica Animica

ossica Animica is a song about the wonder experienced by a girl who finally becomes aware of the beauty of her world. With this recording, Altrove (real name Ashai Lombardo Arop) celebrates the ethnic mix of her African-Italian roots while channeling the creativity of the new generations. Before being called Altrove, Ashai Lombardo Arop was born and raised in Genoa. After taking her high school diploma, she left the city. By age 20 she was living in London to pursue her dream of becoming a singer-songwriter, and sang in the Morley College Gospel Choir directed by Colin Vassell. Returning to Italy, Ashai frequented gospel workshops led by the American singer Bob Singleton, founder of The Golden Gospel Singers, and by Pastor Keith Moncrief, founder of The Gospel Family. She continues to sing with Spirituals Ensemble, a gospel choir from Bologna, and sings world music in the multi-ethnic Mikrokosmos choir, also from Bologna, led by Michele Napolitano. She obtained her degree in theatrical disciplines in the same city, after which she moved to Rome to study popular music at the Saint Louis College of Music.

T Tossica Animica racconta lo stupore di una bambina finalmente consapevole della bellezza del suo mondo. Con questa canzone, Altrove, più che celebrare il mix etnico che sfoggia elegantemente con le sue origini italo-africane, esalta la creatività delle nuove generazioni. Ma prima di diventare Altrove, che è un nome d’arte, Ashai Lombardo Arop è nata e cresciuta a Genova, che ha lasciato subito dopo avere conseguito la maturità. A 20 anni è a Londra per inseguire il sogno di cantautrice ed entra nel Morley College Gospel Choir diretto da Colin Vassell.

Tornata in Italia frequenta workshop di canto gospel con Bob Singleton, leader e fondatore del coro statunitense The Golden Gospel Singers e col Reverendo Keith Moncrief dei Gospel Family. Continua a cantare nel coro Spirituals Ensemble di Bologna e affronta la world music in quello multietnico Mikrokosmos, diretto da Michele Napolitano, sempre a Bologna, dove nel frattempo si laurea in Discipline teatrali. Dopo il titolo accademico si trasferisce a Roma dove si specializza in canto pop al Saint Louis College of Music.

Thanks to collaboration with La Banda di Piazza Caricamento, directed by Davide Ferrari, she strengthened her

Il suo legame con Genova si rafforza grazie alla collaborazione con La Banda di Piazza Caricamento diretta da Da-

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Fabrizio Basso

ties to Genoa. She then starred as Cinderella in Cenerentola – La parte mancante, the last play written by Francesco Di Giacomo (1947-2014). She participated as a chorister and writer on the experimental jazz record Electric Sheep by the group of the same name, directed by the trumpet player Angelo Olivieri. She collaborates with l'Orchestra di Piazza Vittorio from Rome. In addition to being a singersongwriter and actress, Ashai is a dancer and teacher of ethnic dance.

What was it like being a teenager in Genoa?

“I lived in Sturla for 11 years, and then moved to Via Isonzo with my family. All my friends lived between Nervi and Quinto. There was a strong sense of belonging in those neighborhoods. After I got my diploma from the Paul Klee high school in Quarto, I literally bolted away. My mother always allowed me to make bold choices. When I was 15, I went on vacation with school to London. I noticed that no one looked at the color of my skin. Now everything is different. There is a new generation of young adults that I saw grow up and integrate. At the time, I was alone.”

Did Genoa become a muti-ethnic city in the meantime? “No, it is not yet so free. Despite the fact that 20 years have passed, the road is still long. But I appreciate that people are working on this.”

Genoa has an important musical history. Did any of it rub offi on you?

“Fabrizio De André is a divinity, I say. I began listening to his songs when I was grown, but back when I was a scout, they were always sung. When I started working as a performer, I was very drawn to folk-pop by the likes of Ani DiFranco, Tori Amos and PJ Harvey, because they reflected my desire to escape.”

In the movie Il Flauto Magico (2018) you played one of the three child-spirits. If you had a magic powder, what would you change?

“For myself, I'd wish to be less emotional. For Genoa, I'd wish for more dialogue between people and more altruism.”

Your song Tossica Animica transmits a clear message of identity, but also a sense of alienation.

“It's a matter of survival. My background is in theater based on roots. I don't believe in the borders traced by people. Nature is more rarefied, intertwined. It doesn't have the perimeter of culture.”

The Genoese poet and writer Edoardo Sanguineti entered the word animico in the Grande Dizionario della Lingua Italiana.

vide Ferrari. In seguito interpreta il ruolo di protagonista in Cenerentola. La parte mancante ultimo spettacolo di Francesco Di Giacomo. Partecipa come corista e autrice al disco jazz sperimentale Electric Sheep del collettivo omonimo, diretto dal trombettista Angelo Olivieri e collabora con l'Orchestra di Piazza Vittorio. Oltre a essere cantautrice e attrice, Ashai è anche danzatrice e insegnante di danza etnica.

Com’è stata la sua adolescenza a Genova?

“Per undici anni ho abitato a Sturla, poi con la famiglia ci siamo trasferiti in via Isonzo. Tutte le mie amicizie erano fra Nervi e Quinto. Si era creato un forte senso di appartenenza a quei quartieri. Eppure, dopo la maturità al Paul Klee di Quarto, sono letteralmente scappata. Mia madre mi aveva sempre permesso di fare scelte coraggiose. A quindici anni, durante una vacanza a Londra con la scuola, mi sono accorta che nessuno guardava il colore della mia pelle. Ora è tutto cambiato, c’è una nuova generazione di ventenni che ho visto nascere e che è integrata, all’epoca ero da sola”.

Vuol dire che nel frattempo è diventata una città multietnica?

“No, non è ancora così libera. Nonostante siano passati vent’anni, la strada è ancora lunga ma apprezzo l’impegno”. Genova ha una storia musicale importante: cosa conosce, cosa le ha lasciato?

“Fabrizio De André per me è una divinità. Ho iniziato ad ascoltarlo che ero già grande ma all’epoca degli scout le sue canzoni venivano interpretate puntualmente. Del resto, quando ho cominciato a fare questo lavoro, mi piacevano soprattutto le espressioni pop-folk, come quelle di Ani DiFranco, Tori Amos e PJ Harvey, perché mi ricordavano la mia voglia di fuggire”.

Nel Flauto Magico interpretava la fata: se avesse una polvere magica cosa cambierebbe di sé?

“Vorrei essere meno emotiva mentre a Genova chiederei più dialogo tra le persone e più altruismo”.

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Altrove, an eclectic performer of music, dance and theater Altrove, un’artista eclettica fra musica, danza e teatro

“I believe in animism. I have African roots. Although I never visited South Sudan where my father was born, I seek spirituality in a non-religious way. In animism, not only animate beings, but also inanimate objects possess a soul.”

Are dreams and freedom just aspects of utopia, or do you feel part of a generation that is repairing damage wrought by the baby boomers (born mid-1940s to mid-1960s)?

“I am not sure what to think about the inheritance. I work closely with very enthusiastic members of Generation Z (late 1990s to early 2010s). I belong to Generation X, about whose future there is uncertainty. That's because the baby boomers are not yet ready to clear out, and we are the real bridge to the people that came after us, the ones whose future is open. We lived with impossibility and poverty, had to adapt to the mobility of the workplace and studies, something that our parents were unfamiliar with. I have high hopes for today's youth.”

Tossica Animica trasmette un messaggio identitario molto chiaro ma anche un senso di smarrimento…

“È stata una scelta di sopravvivenza. Arrivo da un percorso di spettacoli teatrali basati sulle radici. Non credo ai confini tracciati dall’uomo. La natura è più rarefatta, si intreccia e non ha il perimetro della cultura”.

Edoardo Sanguineti, poeta e scrittore genovese, ha inserito “animico” nel Grande Dizionario della Lingua Italiana. “Io credo all’animismo. La mia radice è africana, anche se non ho mai visitato il Sudan del Sud dove è nato mio padre, ma io ho cercato la spiritualità in senso laico. Inoltre, per quelle culture, non solo gli esseri viventi ma anche ciò che è inanimato possiede un’anima”.

Sogni e libertà sono un’utopia o si sente parte di una generazione che si sta riprendendo dai danni causati dai Baby boomer?

“Sto riflettendo su quest’eredità. Lavoro a stretto contatto con persone molto entusiaste della Generazione Z. Io faccio parte della X, che è molto controversa. E le spiego perché: i baby boomer non vogliono cedere ancora il passo e noi siamo il vero ponte verso quelli che sono venuti dopo e che hanno davanti un futuro aperto. Noi convivevamo con impossibilità e povertà, dovevamo adattarci a mobilità di lavoro e di studio sconosciute ai nostri padri. Invece ho una grande fiducia ai giovani d’oggi”.

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Her new song Tossica animica melds sophisticated pop and ethnic sound Tossica animica, nuovo singolo della cantante, fonde pop raffinato e sonorità etniche

PALAZZO PALLAVICINO A FOUNDATION WORTHY OF A MUSEUM

Palazzo Pallavicino is a diamond that takes light. Located in Piazza Fontane Marose in Genoa, it was built in the mid-sixteenth century and Prince Domenico Pallavicino, its current owner, has decided, with Fondazione Pallavicino Onlus, directed by Vittorio Sgarbi, to open it to the public offering an intense programme of visits, exhibitions, and art publications. Numerous treasures are kept here, including paintings, sculptures, tapestries, and precious furnishings dating back to the period between the 16th and 19th centuries. <I convinced the prince to bring the original paintings and furnishings back to the palazzo> explains Sgarbi <suggesting a few small changes in the layout to enhance masterpieces like “Giuseppe explains dreams” by Bernardo Strozzi. His generosity will allow everyone to admire them>. The palazzo, as rich as a museum, is part of the Palazzi dei Rolli system, a Unesco World Heritage Site since 2006. <It owes its exceptional nature> says Anna Orlando, the City Council advisor for the art and cultural heritage <to the fact that the property has never been divided up over the centuries, remaining a private home. It has belonged to the Pallavicino family since 1836, when Marquis Domenico I, an ancestor and namesake of the current owner, bought it. The presence of two piani nobili is another distinctive feature of the most illustrious dwellings>.

Palazzo Pallavicino is a diamond that takes light. Located in Piazza Fontane Marose in Genoa, it was built in the mid-sixteenth century and Prince Domenico Pallavicino, its current owner, has decided, with Fondazione Pallavicino Onlus, directed by Vittorio Sgarbi, to open it to the public offering an intense programme of visits, exhibitions, and art publications. Numerous treasures are kept here, including paintings, sculptures, tapestries, and precious furnishings dating back to the period between the 16th and 19th centuries. <I convinced the prince to bring the original paintings and furnishings back to the palazzo> explains Sgarbi <suggesting a few small changes in the layout to enhance masterpieces like “Giuseppe explains dreams” by Bernardo Strozzi. His generosity will allow everyone to admire them>. The palazzo, as rich as a museum, is part of the Palazzi dei Rolli system, a Unesco World Heritage Site since 2006. <It owes its exceptional nature> says Anna Orlando, the City Council advisor for the art and cultural heritage <to the fact that the property has never been divided up over the centuries, remaining a private home. It has belonged to the Pallavicino family since 1836, when Marquis Domenico I, an ancestor and namesake of the current owner, bought it. The presence of two piani nobili is another distinctive feature of the most illustrious dwellings». Among the first events scheduled for autumn-winter 2021-2022, an exhibition of masterpieces belonging to Vittorio Sgarbi’s personal collection: «The exhibition space on the first piano nobile will be opened to the public after freeing it to be offered to the visitors». And now Palazzo Pallavicino is on the map of international tourism.

Palazzo Pallavicino - Atrio Palazzo Pallavicino - Scalone

PALAZZO PALLAVICINO UNA FONDAZIONE CHE VALE UN MUSEO

Palazzo Pallavicino è un diamante che prende luce. Situato in piazza Fontane Marose, a Genova, e costruito a metà Cinquecento, per volontà dell’attuale proprietario, il principe Domenico Pallavicino, e della Fondazione Pallavicino Onlus diretta da Vittorio Sgarbi, apre al pubblico con un programma intenso di visite, esposizioni, pubblicazioni d’arte. Custodisce numerosi tesori, fra dipinti, sculture, arazzi e preziosi oggetti di arredo dal Cinquecento all’Ottocento. <Ho convinto il principe a riportare dipinti e arredi originali nel palazzo> spiega Sgarbi <suggerendo qualche piccola variazione nell’allestimento per valorizzare capolavori come “Giuseppe spiega i sogni” di Bernardo Strozzi. La sua generosità permetterà a tutti di ammirarli>. Il palazzo, ricco come un museo, fa parte del Sistema dei Rolli, dal 2006 patrimonio dell’Umanità Unesco. <La sua eccezionalità> osserva Anna Orlando, advisor per arte e patrimonio culturale del Comune <si deve al fatto che la proprietà non è mai stata divisa nei secoli, restando sempre una casa privata. È dei Pallavicino dal 1836, quando la comprò il marchese Domenico I, antenato e omonimo dell’attuale padrone di casa. La presenza di due piani nobili è un altro segno distintivo delle dimore più illustri>.

Palazzo Pallavicino è un diamante che prende luce. Situato in piazza Fontane Marose, a Genova, e costruito a metà Cinquecento, per volontà dell’attuale proprietario, il principe Domenico Pallavicino, e della Fondazione Pallavicino Onlus diretta da Vittorio Sgarbi, apre al pubblico con un programma intenso di visite, esposizioni, pubblicazioni d’arte. Custodisce numerosi tesori, fra dipinti, sculture, arazzi e preziosi oggetti di arredo dal Cinquecento all’Ottocento. <Ho convinto il principe a riportare dipinti e arredi originali nel palazzo> spiega Sgarbi <suggerendo qualche piccola variazione nell’allestimento per valorizzare capolavori come “Giuseppe spiega i sogni” di Bernardo Strozzi. La sua generosità permetterà a tutti di ammirarli>. Il palazzo, ricco come un museo, fa parte del Sistema dei Rolli, dal 2006 patrimonio dell’Umanità Unesco. <La sua eccezionalità> osserva Anna Orlando, advisor per arte e patrimonio culturale del Comune <si deve al fatto che la proprietà non è mai stata divisa nei secoli, restando sempre una casa privata. È dei Pallavicino dal 1836, quando la comprò il marchese Domenico I, antenato e omonimo dell’attuale padrone di casa. La presenza di due piani nobili è un altro segno distintivo delle dimore più illustri». Fra I primi appuntamenti per l’autunno-inverno 20212022, una mostra di capolavori della collezione personale di Sgarbi: «Sarà inaugurato lo spazio espositivo al primo piano nobile, liberato per offrirlo ai visitatori». E posizionare così Palazzo Pallavicino sulla mappa del turismo internazionale.

Palazzo Pallavicino - Secondo piano nobile Palazzo Pallavicino Atrio e scalone

Farinata,

doughy
be beat Farinata,
La torta bassa che vale una
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a baked slice of simplicity A
treat that cannot
semplicità in forno
cena

or enthusiasts of traditional Ligurian food, farinata, of very humble origins, is a real treat in all its simplicity. Made of chick pea flour, water and olive oil, farinata is a savory unyeasted pancake, typical in Genoa and widespread on both rivieras, especially the western Riviera di Ponente, and in the inlands.

As a specialty, it is cooked in a wood oven, which makes for crisp edges and a golden surface – a true peasant delicacy with ancient roots. There are many legends about how farinata began, but the most plausible one is supported by anthropological reconstruction. It all began with the necessity to make flour from legumes and chestnuts in order to compensate for a lack of nobler grains such as wheat. The need for flour substitutes originated in periods of famine and food shortages. Chick peas were much used in the Arab world. Food historians say that commerce in the Republic of Genoa during the Middle Ages started the habit of using chick peas in the manner of the Near East, which morphed into what we call farinata.

According to a popular legend, its origin goes back to a specific year, a specific day even: 6 August 1284, when Genoa defeated the rival Republic of Pisa during the Battle of Meloria.

er gli appassionati di piatti tradizionali liguri, la farinata, dalle origini molto umili, è una vera prelibatezza, nella sua semplicità. Si tratta di una torta salata molto bassa, tipica di Genova e diffusa nelle due riviere, nel Ponente soprattutto, e nei paesi dell’entroterra. Una specialità a base di acqua e farina di ceci, cotta a legna, con la crosta sui bordi e la superficie dorata. Una delizia dalle origini antiche e povere. Molte sono le leggende intorno all’origine di questa ricetta, ma la più plausibile ha il supporto delle ricostruzioni antropologiche.

Tutto inizia dall’esigenza di ricavare farine da legumi o castagne, per supplire alla mancanza del più nobile grano. Una necessità, ricorrere a fonti farinacee alternative, nata soprattutto in periodi di fame e carestie. I ceci erano ben noti anche nel mondo arabo. Ci dicono gli storici dell’alimentazione che sono stati i commerci della Repubblica Marinara di Genova a importare in Italia, nel Medioevo, l'abitudine all’impiego di questo legume nello stile alimentare del vicino Oriente, tramutandolo poi in quella che oggi è la farinata.

Tiziana Leone

As the ships of the two enemy fleets fought each other, a storm swept in upon the battle and the rowing warriors. Barrels of oil and sacks of chick peas spilled open and were drenched with seawater. When one of the men thought to cook the slurry on a fire instead of dumping it in the sea (circular economy and sustainability back in the day), the recipe was born. For a while, it was named l'oro di Pisa (the gold of Pisa) out of contempt for the losers. But many names followed in different Mediterranean countries and wherever it was brought by Genoese emigrants – fainà, torta, calda calda, cade, and in Pisa, cecina. In the French city of Nice and the entire French Riviera, they call it socca. In Gibraltar, it's alentita. It's caliente or calentita in Marocco, where they add eggs. In Argentina and on the other side of the Rio de la Plata in Uruguay it's called fainà

Even in Italy, farinata has different names: belacauda in the lower Piedmont region around Alessandria. Fainè in Sardinia and fainò in Carloforte, a historic Genoese colony on San Pietro Island off the coast of Sardinia, where a Ligurian dialect called tabarchino is spoken. In the province of Savona, farinata is known as turtellassu

Invece, secondo una suggestiva leggenda popolare che riportiamo, la sua origine è riconducibile a un anno, anzi a un giorno preciso: il 6 agosto 1284, quando Genova sconfisse la rivale repubblica marinara di Pisa nella battaglia della Meloria. Mentre le imbarcazioni delle repubbliche nemiche combattevano tra loro, una tempesta infuriava sulla battaglia e i vogatori. Così alcuni barilotti d'olio e sacchi di ceci si rovesciarono, bagnandosi di acqua salata. Dalla poltiglia, che qualcuno pensò di mettere sul fuoco invece che gettare a mare (economia circolare e sostenibile ante litteram), nacque la ricetta. Venne chiamata, per qualche tempo, e per disprezzo verso i vinti, “l’oro di Pisa”. I nomi che la farinata prende nei Paesi del Mediterraneo e del mondo in cui è stata portata dagli emigranti genovesi sono tanti: fainà, torta, calda calda, cade, mentre per i pisani è semplicemente la cecina. Si chiama socca a Nizza e in tutta la Costa Azzurra; alentita a Gibilterra; caliente o calentita in Marocco, dove la ricetta prevede l’aggiunta di uova; la fainà in Argentina e in Uruguay, sull’altra sponda del Rio de La Plata. In Italia la farinata di ceci assume diversi appellativi: belacauda nel Basso Piemonte e nell’Alessandrino; fainè in Sardegna e fainò a Carloforte, isola sarda storica colonia di genovesi, dove si parla il dialetto ligure detto tabarkino. In provincia di Savona, è conosciuta anche come turtellassu.

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P
Roberta Schira

All these names designate the same thin unleavened bread made of chick pea flour, water, salt and extra virgin olive oil.

Traditionally, it was bought and consumed in sciamadde ("flamed" in dialect), small shops with wood-burning ovens that sold farinata, other unleavened types of pancake, panissa (fried cubes of chick-pea mush), fried fish and frisceu (sweet or savory flour fritters).

Back in the day, sciamadde were found on every corner, but there are still a certain number today – in Genoa and in the rest of Liguria.

Ma si tratta sempre della stessa torta salata molto bassa, preparata con farina di ceci, acqua, sale e olio extravergine di oliva. Un piatto che tradizionalmente veniva comprato e mangiato nelle “sciamadde”, che sono qualcosa di diverso dalle comuni friggitorie. Sciamadda significa, in dialetto, “fiammata”. Dai forni a legna uscivano, ed escono, farinata, altre torte salate, panissa, pesci fritti e “friscioeu” (frittelle dolci e salate). Un tempo le sciamadde – o “farinotti” – erano a ogni angolo di strada, ma

In all simplicity, farinata is made from chick peas La farinata, nella sua semplicità, nasce dai ceci

The Osterie d'Italia 2023 food guide published by Slow Food mentions seven of them (the magnificent seven!) including Antica Sciamadda on Via San Giorgio in Genoa; Da Virginia in Pietra Ligure; Pasta Madre in Sanremo; and Casa della Panizza in Savona.

But there are more places where properly made farinata is sold. One of the oldest, from 1948, is located in Giustenice, Savona, called Ristorante Capalla. Here, the

ancora oggi ce ne sono un discreto numero, a Genova e nel resto della regione. La guida “Osterie d’Italia 2023” di Slow Food ne indica sette (le magnifiche sette), tra cui l’Antica Sciamadda di via San Giorgio a Genova, Da Virginia a Pietra Ligure, Pasta Madre a Sanremo, Casa della Panizza a Savona. Ma i posti dove trovare una farinata fatta con tutti i crismi sono di più. Uno dei locali più antichi risale al 1948, a Giustenice (SV) e si chiama Ristorante Capalla, viene cotta nel forno a legna e proposta in molte versioni, dai funghi allo stracchino.

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farinata is baked in a wood oven and served with different toppings such as mushrooms and stracchino cheese. Such variants are appreciated more by the curious than by the purists. Other good addresses are Osteria Luchin under the porticoes of Chiavari, and Puppo in Albenga.

Of course quite a number of restaurants and trattorie serve farinata, too, usually as an antipasto. In order to make farinata, it is necessary to have the proper sheet pan in copper or aluminum in order to conduct heat optimally.

This is called a testo (from the cultured Arabic term testooh designating a Saracen shield), a shallow, tinned copper sheet that is also used to bake another Ligurian delicacy, focaccia di Recco, made with cheese. Diameters go from 30 to 150 centimeters. The chick pea flour is whisked (to avoid clumps) with salt, extra virgin olive oil and lastly, water (one-third of the quantity of flour). In order to stabilize, the batter must rest in the refrigerator for several hours; overnight is ideal. It is baked at a very high temperature. Farinata is eaten piping hot, either at the table or from a paper wrapper, straight from the oven, with a dash of black pepper. It must be very thin, crisp on the outside and almost creamy in the middle. High-quality oil is a must. Less classic versions are made with rosemary or onions or artichokes. It is fashionable nowadays to slice farinata in wedges and layer it with slices of cured meat and cheese for a quick meal or aperitivo snack. And so, the ancient peasant recipe has entered the realm of the happy hour, meeting the raised eyebrows of the more traditional Genoese farinata lovers.

Varianti scelte più dai curiosi che dai puristi. È apprezzabile da Luchin, sotto i portici di Chiavari, e da Puppo, ad Albenga. Naturalmente, un buon numero di ristoranti e trattorie la servono, solitamente come antipasto. Non resta che provare. Per cuocere una buona farinata è necessaria la teglia adatta, perfetta in rame (o alluminio), ottimo conduttore termico. Dallo scudo saraceno – in arabo colto chiamato “testooh” – deriverebbe il termine testo, il tegame basso in rame stagnato utilizzato per cuocere la farinata, ma anche un’altra prelibatezza ligure: la focaccia di Recco col formaggio. Il diametro varia dai 30 ai 150 cm. La farina di ceci va mescolata, con una frusta per evitare grumi, assieme a sale, olio extra vergine e infine acqua (quest’ultima nel rapporto di 1/3 rispetto alla farina). La pastella ottenuta deve restare in frigorifero per diverse ore, meglio una notte, in modo di stabilizzarsi. Cuocere ad altissima temperatura. La farinata andrebbe mangiata caldissima - al tavolo o nel cartoccio, tipo street food - appena uscita dal forno, con una spruzzata di pepe nero. Deve essere rigorosamente sottile, croccante all’esterno e morbida dentro.

Obbligatorio un olio, di quello buono. Ci sono anche le versioni meno classiche, con il rosmarino, le cipolle, i carciofi. E ha preso piede la moda di tagliarla a spicchi, farcirla con salumi e formaggi e gustarla come pasto veloce o aperitivo sfizioso. Così l’antica ricetta povera è entrata di diritto nel mondo dell’happy hour, sfidando le alzate di sopracciglio dei genovesi più attaccati alle tradizioni.

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A wood-burning fire is a must when it comes to farinata Il forno a legna è fondamentale per la cottura di questa torta The traditional pan is copper or aluminum La caratteristica teglia dev’essere in rame o alluminio

The sea lit by endlessly shifting light, the long sandy beach, the narrow alleys and piazzas of the old center of town where the most authentic Ligurian atmosphere can be appreciated – all are characteristic traits of Pietra Ligure. Nestled in the western Riviera di Ponente where the inlands are a harmonious interlocking of hills and mountainsides, the town marvels tourists for its uniqueness and local wine and food that charm the palate. It offers travelers a genuine experience of enjoyment, magical settings and pleasant surprise.

The variety of landscapes at Pietra Ligure ranges from the 1,300-meter Monte Carmo to the Mediterranean Sea; from the terraced hills bordered by drystone walls and cultivated with grapevines and olive trees to the opportunities of the beach for relaxation and sports for everyone, all edged by clean, crystalline waters. In a natural way, Pietra Ligure satis fi es the desire for family recreation as well as the wishes of young, dynamic visitors attracted by its famous network of trail infrastructure for hiking, mountain biking and e-biking.

Il mare con le sue innumerevoli sfumature e il lungo litorale sabbioso, i caruggi e le piazze del centro storico dove si respira l’aria della Liguria più autentica, il fascino dell’entroterra armoniosamente composto da colline e montagne, Pietra Ligure, incastonata nella Riviera Ligure di Ponente, è capace di meravigliare il turista con il suo territorio costellato di peculiarità, prodotti unici e una enogastronomia che stupisce il palato e sa offrire al viaggiatore momenti di autentico piacere, atmosfere magiche, luoghi a portata di desiderio dove vivere un’esperienza piena di emozioni e sorprese.

Pietra Ligure offre un territorio variegato, che va dai 1300 metri del Monte Carmo al mare, dalle colline terrazzate con i tipici muretti “a secco” coltivate a vigne e uliveti alle spiagge che da ponente a levante offrono relax e sport per tutti e incorniciano un mare pulito e cristallino.

Grazie alla sua inclinazione a soddisfare sia le richieste di svago e relax da parte delle famiglie che da un pubblico giovane e dinamico attratto dalla sua estesa e rinomata rete sen-

Pietra Ligure, perfectly poised between sea and hills Pietra Ligure, l'incanto sospeso fra mare e collina

Every summer, all tourists who come to Pietra are treated to a busy program of events that feature art, theater, folklore, classic gastronomic specialties, sports and culture. See the internationally renowned Pietra Ligure in Fiore, a flower festival held every three years (next edition: 2025), when the streets are decked with artistically arranged flower patterns, a centuries-old tradition from the nearby village of Ranzi. In the charming medieval center of Pietra Ligure, a coastal castle fort is perched on a pria (dialect for la pietra, "the rock"), giving its name to this ancient seaside locality. The majestic 18th-century basilica of San Nicolò is considered the heart of the downtown area. Pietra Ligure is easy to fall in love with. Every corner has a story to tell. Sometimes it's a true story handed down from parents to children. Other times it is a miracle or a legend. Many discoveries are waiting in the town's churches, small shops and restaurants. The fragrance of freshly baked farinata and focaccia, basil and homemade pesto meld with the aroma of citrus fruits and local vegetables. To not speak of the serendipitous treasures of culture, architecture, beauty and history.

tieristica per mountain bike/e-bike e trekking. Inoltre, ogni estate, per tutti i turisti che raggiungono Pietra Ligure un fitto calendario di eventi che spaziano dall’arte al teatro, dal folklore alle tipicità enogastronomiche, dallo sport alla cultura, tra le quali va citata la rassegna di risonanza internazionale “Pietra Ligure In Fiore”, dedicata all’arte effi mera dell’infi orata, tradizione secolare del borgo di Ranzi.

Nel suggestivo centro storico di epoca medievale, il castello posto sulla vertiginosa rocca“a pria” dalla quale deriva il nome Pietra Ligure - che domina il borgo antico, alla maestosa basilica settecentesca di San Nicolò vero cuore della città. Pietra Ligure è una città di cui innamorarsi e in cui ogni angolo ha una storia da raccontare - a volte è una storia vera, tramandata di padre in figlio, a volte è un miracolo, una leggenda - e da scoprire tra le sue chiese, le piccole botteghe e i ristorantini, tra il profumo di farinata e focaccia appena sfornate, di basilico e “pesto” appena fatto, di agrumi e verdure appena raccolti, tra cultura, architettura, bellezza e storia.

elax & Relais" is written as a motto beneath the name of Ca’ du Brigidin. It is a promise maintained. The bed and breakfast lies in Val Maremola, in the province of Savona. The sea is down below, a few kilometers by road. It is seen from the rooms, shimmering in all its "skeptical blueness" as the poet Remigio Zena wrote. Ca’ du Brigidin is the initiative of an enterprising couple from Lombardy, Giuseppe and Giovanna. It is the result of an adventure that became reality.

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elax e relais” sono i giusti sottotitoli di Ca’ du Brigidin, una promessa mantenuta. Siamo in Val Maremola, provincia di Savona. Il mare è proprio lì sotto, a una manciata di chilometri. Lo si vede dalle camere brillare nella sua “azzurranza scettica”, direbbe il poeta Remigio Zena. Ca’ du Brigidin nasce dall’idea di due lombardi intraprendenti, Giuseppe e Giovanna, coppia nella vita e in questa avventura diventata realtà.

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Wood and stone make for an old-fashioned welcome Legno e pietra per una accoglienza dai sapori antichi

A B&B surrounded by blue

Hospitality inland from Pietra Ligure

Un B&B acceso d’azzurro

Ca’ du Brigidin a Tovo San Giacomo

"Right when we had lost hope after two years of scouring Liguria for the proper place, we found the perfect house. Although it was run-down, it had all the features we wanted, so we fell in love at first sight. We visited in the morning, and by afternoon we had made a proposal to buy it," says Giuseppe, talking about the discovery that changed their lives.

The rustic building, uninhabited for years, needed a thorough restoration. By meticulously fussing over details and

“Quando oramai non ci speravamo più, dopo due anni di ricerche in Liguria, abbiamo trovato la nostra casa perfetta. Malconcia, in verità, ma con le caratteristiche desiderate: è stato amore a prima vista. L’abbiamo visitata al mattino e nel pomeriggio abbiamo fatto la proposta d’acquisto” dice Giuseppe, raccontando la scoperta che ha cambiato la loro vita. Il rustico, disabitato da anni, necessitava di un profondo restauro conservativo che, attraverso la cura di ogni particolare e l’attenzione ai materiali, rivelasse il potenziale dell’immobile: una

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SEA&GREEN 2022/2 - TRAVEL PONENTE

carefully selecting materials, the house's potential was brought to the fore. A facade with many windows of different sizes, haphazardly placed, now has unique harmony. The terrace offers a splendid view of the valley and sea. A sundial dated 1869 looks like a trademark stamped on the front wall. The interior style is farmstead-chic. A spacious garden wraps the house, alternating grass lawn with flowerbeds, stone steps, low walls and paved areas, one of which is shaded by a pergola of grapevines and furnished with a big table for summer nights under the yellow light of many little light bulbs. Nearby stands the barbecue. The bedrooms have vaulted ceilings, and one of them is handpainted with flowers. Floors are terracotta. Guests can enjoy the Blue-Flag rated clean beaches of Baia dei Saraceni and Malpasso, which are accessed free of charge – an unusual situation in Liguria. Some of the loveliest villages of Italy lie close by: Finalborgo, Varigotti, Verezzi with its open-air theater festival every summer, Zuccarello, Castelvecchio di Rocca Barbena and Calizzano, which lies a bit further inland, with its woods and mushrooms. Giovanna makes the cakes herself, and serves them as part of the substantial breakfast – their rating online is very high. Giuseppe, a cycling enthusiast, recently rode to Paris by bike to "rest up" from the tour of Italy he had made on his own in an old three-wheeled Piaggio Ape. He is a storyteller who likes narrating adventures and giving advice for itineraries by pedal-assisted bicycle. The area is considered a paradise for cyclists. Giovanna and Giuseppe are friendly people. They run a bed and breakfast where guests feel at home.

facciata con tante finestre tutte diverse, in apparenza scomposta, che invece ha un’armonia unica; il terrazzo che regala una splendida vista sulla valle e il mare; la meridiana datata 1869, come un marchio di fabbrica, a caratterizzare il fronte dell’edificio. Anche lo spazio dedicato all’accoglienza è stato pensato in stile rustico-chic. Il giardino è ampio, articolato attorno alla casa, dove si alternano prati all’inglese, scale, muretti e zone lastricate in pietra, una delle quali, ombreggiata da un pergolato d’uva, ospita il grande tavolo per le serate estive sotto la luce calda di tante lampadine e, adiacente, l’area barbecue. Le camere sono a volte dipinte, i pavimenti in cotto.

Gli ospiti possono godere di un mare da bandiera blu nelle vicine Baia dei Saraceni e spiaggia del Malpasso, con accesso libero, non frequente in Liguria. Oppure visitare borghi tra i più belli d'Italia: Finalborgo, Varigotti, Verezzi con un festival teatrale all’aperto in estate, Zuccarello, Castelvecchio di Rocca Barbena

o, spingendosi all’interno, Calizzano, patria di boschi e funghi. Le torte fatte in casa da Giovanna - servite per la ricca colazione - hanno rating altissimi in Rete. E Giuseppe, gran pedalatore, recentemente è arrivato a Parigi in bicicletta per “riposarsi” dal giro d’Italia fatto in solitaria con una vecchia Ape, e narratore di storie e avventure, fa consulenze per itinerari in bici a trazione assistita: siamo in una zona considerata paradiso dei ciclisti. Si fa presto a fare amicizia con Giovanna e Giuseppe. Mandano avanti un B&B dove ci si sente a casa. I quattro girasoli dell’insegna sono ampiamente meritati.

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Curved shapes harmonize with nature Forme sinuose per evocare armonia con la natura The dining room, made for conviviality La sala grande, spazio dedicato alla convivialità By night, the house exudes ancient charm Il fascino notturno di una casa d’altri tempi La Piccola, an intimate room with a rustic feel La Piccola, una camera intima dal carattere più rustico

The unique atmosphere is given by music, street entertainment, marvelously decorated shop windows, artistic Nativity scenes, classic Christmas markets and glittering lights.

Genoa is European Capital of Christmas 2022, elected by the European Union. The city is ready to celebrate the most magical time of the year with a packed schedule of events.

Initiatives include the futuristic Santa Claus sled and the crazy Christmas tree by the German artist Ulik. The Villaggio di Babbo Natale will be hosted at Villa Bombrini from 8 to 23 December. A series of Christmas-themed events have been organized by municipalities, Main Street Programs (Centri Integrati di Via) and Pro Loco offices from around the city. Historical and artistic Nativity will be displayed whose statuettes were made in skilled ateliers such as the one led by the baroque Genoese sculptor Anton Maria Maragliano. The Chiese in Musica event features performances by city choirs held in churches. On 20 December at 9 pm at Teatro Modena, a concert by the marching band "Fanfara della Brigata Alpina Taurinense" will take place. Christmas entertainment will be offered at the Lunapark on Piazzale Kennedy. Gifts can be found in the Botteghe Storiche (historical shops) and at the Fiera del Libro book fair in Galleria Mazzini. For information: www.visitgenova.it

Presepi, mercatini, luci e animazioni di via: Genova rinnova la tradizione del Natale

Un’atmosfera unica tra musica, animazioni di via, vetrine me ravigliosamente addobbate, presepi artistici, i tradizionali mercatini e luminarie scintil lanti. Genova, Capitale Europea del Natale 2022, è pronta a festeggiare il periodo più magico dell’anno con un ricco cartellone di iniziative. Tra gli appuntamenti legati alla tradizione, la futuristica Slitta e pazzerello dell’artista tedesco Ulik. Da non perdere la visita al Villaggio di Babbo Natale a Villa Bombrini dall’8 al 23 dicembre. A corollario, una serie di eventi a tema natalizio organizzati dai Municipi, i Civ e le Proloco cittadine. Immancabile la visita ai presepi storici e artistici, realizzati con statuette prodotte da scuole di pregio come quella del grande scultore genovese Anton Maria Maragliano. Si rinnova poi l'appuntamento con le Chiese in Musica, evento che vedrà esibirsi i cori cittadini. Sette note ancora prota goniste il 20 dicembre con il concerto della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense (ore 21 al Teatro Modena). Per un Natale all’insegna del divertimento, torna il Lunapark in Piazzale Kennedy. E i regali? Per le strenne, tappa d’obbligo nelle Botteghe Storiche ma anche alla Fiera del Libro, in Galleria Mazzini. Tutte le informazioni sul sito www.visitgenoa.it.

In Genoa, Nativity scenes, Christmas markets, lights and street entertainment make the holiday season come alive
Paola Bordilli - Assessore al Commercio, Artigianato, Pro Loco e Tradizioni cittadine Comune di Genova

Val Fontanabuona, the cradle of slate

An industrious valley where tradition meets the future Val

Fontanabuona, dove il cielo è un tetto d’ardesia

Una vallata operosa dove la tradizione scommette sul futuro

al Fontanabuona has a strong, recognizable character. This is foremostly given by its relief: the valley runs parallel to the sea instead of rushing directly to the gulf like all the others. The Lavagna River, flanked by the State Road 225, flows through the valley from Boasi to Carasco, and only then does it bend down to seek the sea at Chiavari. Val Fontanabuona lies 40 kilometers inland from Camogli, Portofino and Santa Margherita. Its isolation might be ending, because in April 2022, after a 60-year hiatus, Autostrade per l'Italia, a concessionary for the construction and management of toll motorways, presented a design for the Val Fontanabuona Tunnel, a 230-million-euro project that includes a new junction onto Autostrada A12 and two tunnels joining the Tigullio area with the inland. This infrastructure would join the Bargagli–Ferriere tunnel and the Boasi tunnel in connecting the valley to Genoa. Fearing too much concrete, a committee against its construction promises battles ahead.

al Fontanabuona ha un carattere forte e riconoscibile. Il primo dato è orografico: corre parallela al mare anziché buttarsi veloce nel Golfo come tutte le altre. Il torrente Lavagna, fiancheggiato dalla Statale 225, la attraversa da Boasi a Carasco e solo alla fine si piega per sfociare a Chiavari. Una quarantina di chilometri alle spalle di Camogli, Portofino e Santa Margherita. Isolamento forse destinato a finire perché, dopo sessant’anni di attesa, ad aprile Autostrade per l’Italia ha presentato il progetto del Tunnel della Val Fontanabuona, un’opera da 230 milioni di euro che comprende un nuovo svincolo sull’autostrada A12 e due gallerie fra Tigullio ed entroterra. L’infrastruttura si aggiungerebbe alle gallerie Bargagli - Ferriere e Boasi, che collegano la valle con Genova. Un comitato contrario alla sua realizzazione promette però battaglia, paventando un’eccessiva cementificazione. Nel corso dei secoli la natura ha segnato la vita della valle, che ha sviluppato attività produttive locali ma di portata internazionale.

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Cava Ardé, a defunct quarry now a location for events La Cava Ardé - Foto di Giuseppe Capasso

Over the centuries, nature has left its mark on life in the valley. Local manufacturing became international in scope. The slate found here roofs all the homes, contributing to the creation of a typical landscape with the characteristic grey-black shingles. Slate is also used for blackboards, hand-crafted objects and billiard tables, of which the Cicagna area is the cradle. "The development of Val Fontanabuona is based on slate," says the mayor of Cicagna, Marco Limoncini. "There are about 20 quarries at the moment, and 20 companies specialized in making slabs, who employ hundreds of workers. Billiard tables are still being made, but export now is more in Europe than the United States, which used to be the prevalent destination." The tables are made from three layered slabs, which leads to a stronger surface and allows the balls to glide smoother. "In the Ecomuseo dell'Ardesia (ecomuseum of slate) in Cicagna, the billiard table seen in the movie The Color of Money (1986) starring Paul Newman is on display," Limoncini continues. "In the future, part of the collection will be exhibited at Villa Cavagnari, a recently restored 19th-century manor here in town." In the mountains by the town of Lorsica, on the slopes of Mount Ramaceto, pre-

Come l’ardesia, utilizzata per coprire i tetti delle case, contribuendo a creare una tipicità del paesaggio con le caratteristiche tegole grigio-nere. Ma anche per costruire lavagne scolastiche, oggetti d’artigianato e biliardi, di cui la zona di Cicagna è rinomata produttrice. “Val Fontanabuona si è sviluppata intorno all’ardesia” dichiara il sindaco Marco Limoncini “oggi le cave attive sono una ventina, altrettante le aziende specializzate nella lavorazione delle lastre, con centinaia di lavoratori occupati. Prosegue la produzione di biliardi, anche se l’esportazione è diretta più all’Europa che all’America, in passato la destinazione prevalente”. I tavoli da gioco sono costruiti intorno a tre lastre sovrapposte, che rendono il piano più resistente e consentono alle biglie di scorrere più fluide. “Nell’Ecomuseo dell’Ardesia di Cicagna è esposto il biliardo usato nel film Il colore dei soldi con Paul Newman” prosegue Limoncini “in futuro, parte della collezione sarà esposta a Villa Cavagnari, un edificio ottocentesco appena restaurato”. Sui monti di Lorsica, alle pendici del monte Ramaceto, invece, si produce ancora il prezioso damasco e si tessono le sete, frutto di una tecnica manuale raffinata originaria del Medioevo quando, per sfuggire alle limitazioni imposte dalle Corporazioni della città di Genova, l'attività venne dislo-

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The billiard table seen in the movie The Color of Money (1986) on display at the Ecomuseo dell'Ardesia in Cicagna Il tavolo da biliardo usato nel film “Il colore dei soldi” al Museo dell’ardesia di Cicagna

cious damask is still being produced, and silk is woven using a refined artisanal technique from the Middle Ages, when silk weavers moved away from Genoa to escape the limits imposed by the corporations there. A third important type of product in the valley is pinwheels and toys. Their base is the village of Gattorna, where Luigi Basso Toys and Giobas produce thousands of colored pinwheels per month, fi lling orders from all over the world. Production began in the mid-19th century in response to the need to alternate farming with a job that offered shelter from bad weather and cold, when agriculture did not guarantee subsistence. Families united to build toys from modest materials such as cardboard, wood and fabric. Trumpets, mice, sawduststuffed balls sewn from multicolored sections, and water pistols were sold door-to-door by balonari, as the peddlers were called. They would fill a wooden valise called a fundin and head off into Northern Italy and Germany. The area was also a point of emigration. Natalina Garaventa, Frank Sinatra's mother, departed from the hamlet of Rossi di Lumarzo.

The Giannini family departed from Favale di Malvaro –Amedeo Giannini, who was born in California in 1870, was

cata nei territori vicini. La terza importante produzione della valle sono le girandole e i giocattoli. La base è Gattorna, dove Luigi Basso Toys e Giobas producono migliaia di girandole colorate al mese, richieste in tutto il mondo. L’attività si è sviluppata a metà dell’Ottocento in risposta all’esigenza di alternare un lavoro al riparo dalle intemperie e dal freddo, quando l’agricoltura non garantiva la sussistenza.

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Two bridges straddle the Lavagna River in Cicagna A Cicagna due ponti sul torrente Lavagna Tom Cruise and Paul Newman in The Color of Money Tom Cruise e Paul Newman in Il colore dei soldi

a founder of the Bank of America and he fi nanced the fi rst movies by Walt Disney, Charlie Chaplin and Frank Capra. Rosa Maria Segale, known as Sister Blandina, departed from Cicagna. The Church is in the process of canonizing her.

In the past century, remittances from the Ligurian diaspora, and sometimes even their return in person, have contributed to the valley's economic miracle. Still today, one of the area's flagships is Covim in the town of Tribogna, a coffee roaster currently experiencing a boom. Most of the 40-odd factories are located in Carasco. "In just eight square kilometers with a population of 3,700, about 1,000 people are employed" says the mayor of Carasco, Massimo Casaretto. "Industry and crafts could be developed more, if only the road system and mobility were not stuck in the 19th century. We need that famous tunnel to reduce traffic along the coast and attract tourists to the inlands, where uncontaminated surroundings can be perused from a wealth of bike paths and walking trails." Indeed, the beauty of nature is fundamental for Val Fontanabuona. In recent years, ancient routes such as the ring around Mount Caucaso, the itinerary of the Feudi Fliscani, and the Apennine stretch of the Alta Via dei Monti Liguri (literally "High Route of the Ligurian Mountains") have been rehabilitated. There are pristine wonderlands to be discovered, dotted with chestnut woods, old watermills and stone bridges. Some scholars maintain that the road between "Siestri and Chiavari" mentioned by Dante in Purgatorio lies precisely here. In the most secluded high part of Val Fontanabuona lies Lumarzo, an unmissable destination. Says its mayor, Daniele Nicchia: "Our land is a green lung behind Genoa. Here lie the most cherished second homes, handed down over generations and reinhabited every summer."

Le famiglie si riunivano per costruire giocattoli con materiali poveri come cartone, legno e stoffa: trombette, topolini, palline a spicchi colorati ripiene di segatura, pistole ad acqua. I “balonari”, così si chiamavano i venditori ambulanti di questi prodotti, riempivano una valigia di legno detta “fundin”, e partivano verso Nord Italia e Germania. Questa è stata anche terra di emigrazione. Da Rossi di Lumarzo è partita Natalina Garaventa, madre di Frank Sinatra. Da Favale di Malvaro la famiglia Giannini: Amadeo, nato in California nel 1870, fu tra i fondatori della Bank of America e finanziò i primi film di Walt Disney, Charlie Chaplin e Frank Capra. Da Cicagna è partita Rosa Maria Segale, nota come Sister Blandina, di cui è in corso il processo per la canonizzazione.

Le rimesse degli emigrati, se non addirittura il loro ritorno, nel secolo scorso hanno contribuito al miracolo economico della valle. Ancora oggi una delle punte di diamante è Covim, torrefazione di caffè in grande espansione con sede a Tribogna.

La maggior parte delle industrie, una quarantina, sono concentrate a Carasco. “In appena otto chilometri quadrati e 3.700 residenti” dice il sindaco Massimo Casaretto “diamo lavoro a circa mille persone. Industria e artigianato potrebbero svilupparsi ulteriormente, se la viabilità non fosse ferma all’Ottocento. Abbiamo bisogno del famoso tunnel per snellire il traffico costiero e attirare i turisti verso l’interno, svelando un ambiente incontaminato con la sua ricchezza di sentieri e piste ciclabili”. La bellezza della natura, infatti, è fondamentale per Val Fontanabuona. Negli ultimi anni sono stati valorizzati percorsi storici come l’Anello del monte Caucaso, l’itinerario dei Feudi Fliscani e il tratto appenninico dell’Alta Via dei Monti Liguri. Ci sono paradisi incontaminati, fra castagni, vecchi mulini, ponti di pietra, alla scoperta del tratto tra “Siestri e Chiavari” citato da Dante nel Purgatorio che, secondo alcuni studiosi, si trova proprio qui. Da non perdere Lumarzo, nell’Alta Val Fontanabuona più nascosta: “Il nostro territorio” spiega il sindaco Daniele Nicchia “è un polmone verde alle spalle di Genova. Qui ci sono le seconde case del cuore, quelle degli avi che si ripopolano d’estate”.

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The village of Gattorna is home to colored pinwheels Gattorna, patria delle girandole colorate Toy peddlers from Val Fontanabuona in the early 20th century Giocattolai della Val Fontanabuona a inizio ’900

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San Lorenzo cathedral in Genoa Genova, la Cattedrale di San Lorenzo

So manychurchesbeautiful Miracles, architects and legends Quante belle chiese Miracoli,

architetti e leggende

ome are from the early Middle Ages, like the San Pietro Church in Camporosso, one of the bestpreserved examples of Romanesque sacred architecture in the western tip of the Riviera di Ponente. Some are even older, like the Cathedral of San Michele in Albenga, built following the city's reconstruction by the Roman emperor Constantine the Great in the 4th century. Some are from the 17th century, such as the San Francesco Church in Lerici, one of the first singlenave baroque parish compounds. And others are neoclassical, such as the collegiate church in the town of Pieve di Teco, and the duomo in Porto Maurizio.

A S

ltomedievali come la chiesa di San Pietro a Camporosso, tra le architetture sacre romaniche meglio conservate nell’estremo Ponente ligure. O ancora più antiche, come la cattedrale di San Michele, ad Albenga, realizzata a seguito della ricostruzione della città voluta dall’imperatore Costanzo nel IV secolo. Oppure seicentesche, come la chiesa di San Francesco a Lerici, che va considerata uno dei primi esempi di parrocchiali barocche ad unica navata, e infine neoclassiche come la collegiata di Pieve di Teco e il duomo di Porto Maurizio.

The churches of Liguria, whether they are large basilicas or small religious buildings, constitute architectural and artistic heritage through which we can reconstruct fundamental moments in local history. From the Middle Ages, in the Romanesque and Gothic periods, the Ligurians put much effort into the construction or reconstruction of churches, many of which were destroyed during Saracen incursions. The Cathedral of San Lorenzo in Genoa, erected around 1098 on the site of a former basilica, is an essential

Inside the cathedral L’interno della Cattedrale - Foto di Fabio Bussalino

Le chiese della Liguria, dalle grandi basiliche ai piccoli edifici religiosi, sono un patrimonio architettonico e artistico attraverso il quale si possono ricostruire i momenti fondanti della cultura locale. A cominciare dal Medioevo, nei periodi romanico e gotico, i liguri si sono impegnati nell’edificazione o ricostruzione delle chiese, molte delle quali distrutte dalle incursioni saracene.

Doveroso un cenno alla cattedrale di San Lorenzo, a Genova, eretta intorno all’anno 1098 su una precedente basilica. Il Duomo è una tappa imprescindibile della visita

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SEA&GREEN 2022/2 - ART & CULTURE ARTE & CULTURA

stop during a visit to the city, for it is full of artworks and has a facade with three Gothic portals trimmed with black and white stripes made by French stone-hewers in the 12th century. Inside, the duomo preserves the ashes of the city's patron saint, San Giovanni Battista. The ashes arrived in Genoa at the end of the First Crusade. The medieval crypt under the cathedral hosts the Museum of the Treasury, where the "sacred bowl", a hexagonal vessel of green glass, can be admired. It was brought here by Guglielmo Embriaco in 1101, and according to tradition it is the Holy Grail, the dish used by Jesus Christ during the last supper, and in which his blood was collected by Joseph of Arimathea after his crucifixion. Another of the church's curiosities is found in the right-hand nave: an unexploded shell (381 millimeters) that hit the church on 9 February 1941 during furious bombardment of the city by British battleships. Some places of worship are linked to miracles, like the Shrine of Nostra Signora della Guardia ("Our Lady of the Watch"), a destination visited by thousands of pilgrims per year. It is the cradle of ancient beliefs such as the dedication of the Albenga Cathedral to San Michele Arcangelo. It is said that along the road to Alassio lived a snake that killed passers-by. The people organized a procession, praying for an intervention by the combatant Archangel Michael. During the night, they saw a blaze from the sky illuminate the road, precisely where the day after, the dead snake was found. Another story recounts how in 1480, in the waters off Lerici (on the eastern Riviera di Levante), three fishermen found a diptych with two images of the Virgin Mary floating in the sea. This gave rise to the cult of the Madonna in the San Francesco Church, which still displays the precious tablets twice depicting her with Jesus in her arms.

della città, ricco di opere d’arte e dalla facciata con i tre portali gotici a righe bianche e nere, realizzati da maestranze francesi nel XII secolo. Custodisce le ceneri del patrono della città, San Giovanni Battista, giunte a Genova alla fine della Prima Crociata, e nella cripta medievale, ha sede il Museo del Tesoro, dove si può osservare il “sacro catino”, un piatto esagonale in vetro verde, portato da Guglielmo Embriaco nel 1101, che una tradizione racconta essere il Sacro Graal, la coppa dove Gesù beve durante l’ultima Cena e nel quale il suo sangue fu raccolto da Giuseppe d’Arimatea dopo la crocifissione.

Tra le curiosità, nella navata destra della cattedrale si trova una granata inglese da 381 mm che il 9 febbraio 1941 colpì la chiesa, ma senza esplodere, durante un furioso bombardamento inglese sulla città.

Talvolta i luoghi di culto sono legati a miracoli, come il Santuario della Madonna della Guardia, meta ogni anno di migliaia di pellegrini, ma ci sono anche antiche credenze come quella legata all’intitolazione della cattedrale di Albenga a San Michele Arcangelo, per la quale si narra che, lungo la strada che porta ad Alassio, ci fosse un serpente che uccideva i passanti. La popolazione fece una processione pregando proprio per un intervento del santo combattente: durante la notte si vide un bagliore provenire dal cielo, illuminando la strada dove il giorno dopo gli abitanti trovarono la bestia uccisa.

Fu invece il ritrovamento del dipinto “doppio” della Madonna di Maralunga, a Lerici, nel Levante ligure, ad opera di tre pescatori, a dare vita al culto della Vergine nella chiesa di San Francesco, dove è ancora conservato il prezioso quadro che vede due Marie vicine, entrambe con in braccio Gesù.

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The sacred bowl displayed at Museum of the Treasury, located under the cathedral Il Sacro Catino, esposto al Museo del Tesoro di San Lorenzo - Foto di Fabio Bussalino

In Cogorno, the Basilica of San Salvatore dei Fieschi is one of the most important medieval monuments in the area.

In Millesimo (on the western Riviera di Ponente), 30 kilometers from Savona, lies the Santuario di Nostra Signora del Deserto in the middle of woods, built on a wide open space lying on a stout foundation of arched fortifications. They say it is the site of miraculous healings, testifying to how devout the Ligurians were as custodians of tradition.

In Chiavari (on the eastern Riviera di Levante), the Santuario della Madonna dell’Olivo is one of the oldest sanctuaries of Liguria, built after the first inhabitants of the Italian Peninsula began travelling to the Ligurian coast. The most famous piece of art is the icon painted on a canvas mounted on wood. Its dark colors and gold background

A Cogorno, la Basilica di San Salvatore dei Fieschi è uno dei monumenti medievali più importanti del territorio. Nel Ponente ligure, il Santuario di Nostra Signora del Deserto, a Millesimo, a circa trenta chilometri da Savona, è situato in mezzo ai boschi, costruito su un grande spiazzo sostenuto da grossi bastioni. Anch’esso è legato ad alcuni episodi di guarigioni prodigiose, a testimonianza di quanto i liguri fossero custodi devoti della tradizione. A Chiavari, nel Levante, il Santuario della Madonna dell’Olivo è uno dei più antichi della Liguria, nato a seguito dello spostamento sulla costa dei primi abitanti dell’Appennino. L'opera più importante è l’icona dipinta su tela fissa su tavola, composta a tinte scure su sfondo dorato, che rappresenta la Madonna dal volto bruno, con il bambino sul braccio sinistro,

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San Michele Arcangelo cathedral in Albenga | Albenga, Cattedrale di San Michele Arcangelo

portray the Virgin Mary with a brown face and baby Jesus in her left arm, in accordance with Greek iconography. Going back a thousand years, there is the Cathedral of Santa Maria Assunta in Ventimiglia, in the heart of the Città Alta, perched on Cavo Hill. It is the first Christian basilica erected in the Roman castrum. The elementary lines of the stone facade and the size of the naves accompany the visitor on a captivating spiritual route. Perhaps not everyone knows that Liguria has its very own Sistine Chapel –in Savona.

Adjacent to the Cathedral of Nostra Signora Assunta, across the way from Palazzo Rovere, it was built by Pope Sixtus IV, the same patron of the arts who commissioned the Sistine Chapel in Vatican City. Here in Savona, it was made as a mausoleum to host the tombs of his parents in

come da usanza dell’iconografia greca.

Per trovare una storia millenaria, però, occorre arrivare alla cattedrale di Santa Maria Assunta a Ventimiglia, nel cuore della Città Alta sul colle del Cavo, prima basilica cristiana eretta nel castrum romano. Le linee essenziali della facciata in pietra e la dimensione delle navate accompagnano il visitatore in un percorso spirituale coinvolgente. E forse non tutti sanno che anche in Liguria, precisamente a Savona, esiste una Cappella Sistina.

Adiacente alla cattedrale di Nostra Signora Assunta, di fronte a Palazzo Rovere, fu fatta costruire dallo stesso Papa Sisto IV, committente di quella vaticana, che volle nella sua città natale un mausoleo per ospitare le tombe dei suoi genitori. La religiosità del periodo gotico trova ancora uno dei suoi esempi meglio conservati

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San Pietro church in Portovenere Portovenere, la Chiesa di San Pietro

their birthplace. Religious life during the Gothic period is exemplified in the well-preserved San Pietro Church in Corniglia (Cinque Terre). Its stone facade of squared blocks has remained intact. Among the most spectacular, there is the San Pietro Church in Portovenere, on the rocky outcrop of Arpaia, preceded by an ascent made of steps that has become one of the most postcard-perfect images of the region. It is impossible to recount the beauty of all the churches of Liguria. Each one testifies in its own special way to the times when religious sentiment was an integral part of life. Each one has its carefully preserved treasures, to not speak of the historical organs that were the result of the dedication and skill of generations of craftspeople and musicians, some of them foreign, who in the churches found stimulating suggestions for their art.

nella chiesa di San Pietro a Corniglia, nella Cinque Terre, con la facciata a conci di pietra squadrata giunta a noi pressoché inalterata. Tra le più spettacolari c’è la chiesa di San Pietro, a Portovenere, sullo sperone roccioso dell’Arpaia, preceduta da una salita a gradoni diventata l’immagine delle più belle cartoline della regione. Impossibile raccontare la bellezza di tutte le chiese della Liguria, ciascuna a suo modo testimone di un tempo in cui la religiosità era parte integrante della vita. In ciascuna ci sono tesori gelosamente conservati, non ultimi gli storici organi, strumenti frutto della passione e dell’abilità di generazioni di artigiani e musicisti anche stranieri, che trovarono nelle chiese le giuste suggestioni per la loro arte.

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Ciao-ciao Milano, I'm moving to Liguria

The diary of Laura Bianchi, from journalist to countrywoman

Bye

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bye Milano Vado a vivere in Liguria

Il diario di Laura Bianchi, da giornalista a contadina

rrivederci Milan. I'm off to Liguria for a new life nestled in the hills of Rapallo, surrounded by olive trees, vegetable gardens, vineyards and poetry. Such is the story of Laura Bianchi, 50, who chose to upend her existence after a career as a journalist with La Repubblica in order to build herself a little house by the sea, an experience recounted in her book L’erba corre quando vuole – Diario di campagna di una donna di città (published by Libreria Editrice Fiorentina, Florence 2021).

Arrivederci Milano, rinasco in Liguria. Sulle colline di Rapallo, fra ulivi, orti, vigne e poesia.

È la storia di Laura Bianchi, 50 anni, che, dopo una carriera da giornalista a La Repubblica , ha scelto di ribaltare la propria esistenza e costruirsi una casetta vista mare.

Esperienze confluite nel libro L’Erba corre quando vuole – Diario di campagna di una donna di città (Libreria Editrice Fiorentina, 210 pagine, 16 euro).

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Fabrizio Laura Bianchi, author of the book L'erba corre quando vuole Laura Bianchi, autrice del libro L’erba corre quando vuole Photo by Omar Sartor per Mirabilia Luce

How did the idea of fleeing the city come to you?

“It ripened over time. I am not impulsive by nature. But a severe event in my life pushed me toward the decision. It was a bicycle accident. I crashed into a minivan and hurt myself. I was still working, but for six months I could not go back to the editorial office. Being a workaholic, addicted to my job, I slipped into a crisis because I had to nix many of my regular habits. I was not allowed to drive because of medication. To assuage my desire to travel, I began visiting Liguria by train.”

And then you found an old house to renovate.

“ Yes. In order to succeed in any enterprise, you need money, luck and time, the latter of which I had loads. And I was motivated. One day, climbing up a mule track, I happened upon the property where the house stood. I wanted only to look at some plants, but then the gate fell shut behind me all by itself. At that point, it was destiny knocking on my door.”

Com’è nata l’idea di fuggire dalla città?

“È maturata con il tempo. Per natura non sono impulsiva. Ma c’è un evento forte nella mia vita che mi ha spinto a questa scelta. Un incidente con la bicicletta. Sono finita contro un pulmino e ha vinto il lui. Stavo lavorando e per più di sei mesi non sono potuta più tornare in redazione. Essendo una workaholic, una dipendente dal lavoro, sono entrata in crisi e ho dovuto cancellare molte delle mie abitudini. Non potevo guidare per le medicazioni e, per esaudire la voglia di viaggiare, ho cominciato a frequentare la Liguria in treno”.

E ha trovato una vecchia costruzione che poi ha ristrutturato… “Sì, per riuscire in qualsiasi impresa servono soldi, fortuna e tempo. Che ormai avevo in abbondanza, almeno quanto la volontà di reagire. Un giorno, inerpicandomi per una creuza, sono fi nita in una proprietà che comprendeva la casa. Volevo soltanto guardare alcune piante ma mi sono chiusa dietro un cancello. A quel punto, ho pensato che fosse un segno del destino”.

In compenso, adesso è casa sua… “Dopo anni da pendolare con la mia città, posso dire davvero di aver fatto il passo più lungo della gamba. Anche perché non avevo alcuna idea di come si curassero i terreni”.

Ma è rimasta affascinata dal posto… “D’accordo, vedere il mare è bellissimo. Ma lavorare la terra è piuttosto complesso. Anche costoso, per cui fai a meno del giardiniere, ti industri e impari un nuovo mestiere. Oggi coltivo fiori, piante e frutta. Ho un vigneto e ho recuperato un uliveto abbandonato da mezzo secolo”.

Un

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A tranquil corner in the hills of Rapallo angolo di tranquillità sulle colline di Rapallo

After a career as a journalist, Bianchi decided to change her life Dopo una carriera da giornalista, Bianchi ha scelto di cambiare vita

So now the house is yours.

“After years of commuting back and forth to Milan, I can say that I bit off more than I could chew. I had no idea how to take care of the land.” But you fell in love with the spot.

“Yes, to look out over the sea is marvelous. But taking care of the grounds is very complex. Expensive, too. So I had to forget about hiring a gardener and learn how to do it myself. I grow flowers, plants and fruit. I have a vineyard and have rehabilitated an olive grove that hadn't been tended to for 50 years.”

You must have had some basis of learning.

“ I frequented the Scuola Agraria del Parco di Monza, where I discovered that I really wanted to learn everything I could to be able to live in nature.”

Was it easy to quit working as a journalist?

“I was a fashion writer. The pictures were seductive, but after many years, the ambit felt too small, so I shifted to writing about gardening. I soon realized that landscapers have just as much of an ego as fashion designers.”

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Natural elements make unusual souvenirs Elementi naturali ricombinati in sorprendenti souvenir

When did everything change?

“The turning point was the lockdown. I was supposed to leave for Paris, but decided to stay in Italy and go to Liguria, where I remained for all the following phases of the health crisis. The epiphany came when I spent more time in the place I was beginning to love. I had no television and was disconnected from all information. That's when I understood I could no longer conduct my old life.”

How did things go with the unsociable Ligurians?

“They are famous for not being fond of the Milanese, but I was welcomed warmly and have never wanted to go back. In the end, I quit my job at the newspaper. I earn less, but everything is smoother. I feel at home and at peace.”

Did you aim for the Tigullio from the start, or was it a tough decision?

“It was always my first choice. I had been there to supervise fashion shoots. The area is easy to each by train and car, and I love the combination of sea and hills. I dreamt of a vacation home in a mild climate, but having been born and raised in the mountains, this is my ideal habitat.”

What do you talk about in the book L’erba corre quando vuole?

“Well, it was brought out by a small publisher, recently founded, that had no desire to over-rush the book. I still wanted to write; I wanted to describe my new life as a peasant. There is a huge gap between reading theories by the American naturalist David Thoreau and believing in eco-friendliness. Liguria's younger generation believes in organic farming because the concept originated in the region's inlands. Look at Val d'Aveto.”

What is your life like now?

“I live off what I produce – olive oil, preserves and fruit. I do not have a value-added tax number, so I practice barter. My produce in exchange for a food mixer, or my eggs for some zucchini. I give courses and consultancy. I am called often to talk about my decision. I teach by

Almeno qualche base l’avrà pure avuta…

“Ho frequentato la Scuola Agraria del Parco di Monza, e anche lì ho scoperto che volevo davvero imparare tutto quello che mi sarebbe servito per vivere fra la natura”. Non dev’essere stato facile smettere di fare la giornalista…

“Ho sempre scritto di moda, le immagini erano una fonte di seduzione, però, ad un certo punto, anche quel ruolo mi era diventato stretto. Così sono passata a un altro argomento, il giardinaggio. Accorgendomi che se gli stilisti si sentono divi, anche in quest’ambito, ad un certo livello, non erano da meno”.

Quando è cambiato tutto?

“Il momento definitivo è stato il lockdown. Dovevo partire per Parigi ma ho scelto di rimanere e di venire in Liguria per tutte le fasi successive dell’emergenza sanitaria. L’illuminazione è avvenuta quando ho passato più tempo in un posto che cominciavo ad amare, senza la televisione e scollegata da ogni informazione. Lì ho capito che non potevo fare più la vita di prima”.

Avrebbe dovuto vedersela con i burberi liguri… “In effetti avevo sempre pensato a gente mal predisposta verso i milanesi. Invece, sono stata ben accolta e non sono più voluta tornare indietro. Alla fi ne mi sono dimessa dal giornale. Guadagno meno ma funziona tutto di più, ho trovato la casa e la pace”.

Ha scelto subito il Tigullio o ci ha pensato un po’ su? “È sempre stata la prima scelta. Ci venivo per seguire servizi fotografici. Inoltre, è una terra che si raggiunge facilmente in treno e in auto. Non ultimo, mi affascina il connubio fra mare e colline. All’inizio avrei voluto una casa vacanza, un clima dolce. Ma essendo nata e cresciuta in montagna, questo è il mio habitat ideale”. Cosa racconta nel suo libro L’Erba corre quando vuole – Diario di campagna di una donna di città?

“Intanto è pubblicato da una piccola casa editrice, appena nata, che non vuole bruciare tutto con la fretta. Poi è rimasta in me la voglia di scrivere. E anche di descrivere la mia nuova vita da contadina. Perché c’è una bella di fferenza fra leggere le teorie dell’americano David Thoreau e credere profondamente nell’ecocompatibilità. Del resto, se in Liguria c’è una nuova generazione che crede al biologico, si deve al fatto che è nato proprio nel suo entroterra. Un esempio fra tutti la Val d’Aveto”.

In pratica cosa fa oggi?

“Vivo di quello che produco: olio, conserve, frutta. Non avendo partita Iva pratico il baratto. I miei prodotti per un frullatore, oppure uova per zucchine. Però continuo a tenere corsi e consulenze. Mi chiamano sempre più spesso a spiegare la mia scelta: insegno raccontando storie”.

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Flower seeds wrapped in fabric swatches Bustine di sementi impreziosite da tessuti upcycled

telling stories.”

Is your lifestyle counterculture?

“It's my attempt at counterculture. Ten years ago, I began producing natural seeds of flowers that were no longer fashionable. It's a small, fascinating universe of forgotten flora from yesterday. I put them in fabric pouches made of cut-offs that my friends who work in fashion gift me. The seeds, ennobled by the hand-sewn packets, can be planted by anyone in a garden or on a balcony. Other things I teach about are bees and bee-keeping, foraging and recognizing wild herbs, telling their history and explaining how to use them.”

Are people curious about your experience?

“Yes. People write me even from abroad, wanting to live a country life like me.”

Quindi lei fa controcultura?

“Ci provo. Dieci anni fa ho iniziato a produrre semi naturali, che provengono da quel piccolo universo affascinante che sono i fiori passati di moda, quelli di un tempo che oggi possiamo tranquillamente definire ‘dimenticati’.

A quel punto, li metto in bustine di tessuti upcycled, che mi regalano gli amici della moda. Quindi queste sementi, che ciascuno può piantare sui balconi o in giardino, sono nobilitate da stoffe cucite a mano. Poi mi dedico alla ‘arnie experience’, che vuol dire raccontare le api, e al ‘foraging’ insegnando a riconoscere le erbe selvatiche, la loro storia e come utilizzarle”.

La gente si incuriosisce per la sua esperienza?

“Sì, mi scrivono anche dall’estero per fare i contadini con me”.

Forgotten flowers of yesteryear, rediscovered Fiori dal passato, dimenticati e riscoperti

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Garlenda: the finer side of golf

A historical club reaches for the future Garlenda, golf

d’autore

Club storico, sfide futuribili

utumn has arrived along with our desire to slow down, break out of the routine and warm our spirit with landscapes full of exploding colors and the typical foods of the season. At this time of year, certain places are enlivened with more colorful hues than others, and among them, Liguria holds a place of honor.

Its pleasant temperatures allow the region to continue to bask in the sun, making it particularly agreeable to discover the beauty of this land, its history, culture, food and, of course, its golf courses.

autunno è arrivato insieme alla nostra voglia di rallentare, staccare dalla routine e scaldarsi con i paesaggi che esplodono di nuovi colori e sapori tipici di questa stagione. Ci sono posti, in questa parte dell’anno, che più di altri si tingono di venature cromatiche e, tra questi, la Liguria ha un posto d’onore. In fondo, questa regione grazie anche alle temperature ancora piacevoli, continua a crogiolarsi al sole permettendo di vivere esperienze uniche alla scoperta delle bellezze del territorio, della storia, della cultura, del cibo e, ovviamente, di nuovo circoli di golf.

Federica Rossi
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The metropolitan areas of Milan and Turin are connected by highways to Liguria's Autostrada A10. Ten minutes after the Albenga exit, one of the region's very few flat areas is home to Golf Club Garlenda. Stretching toward the hills, the course was devised in 1964 by two British designers, John Morrison and John Harris.

During the first years, many olive trees were planted, and ideal growing conditions saw them continue to overwinter unscathed. Today, these splendid trees stand sentry along many of the fairways.

Da Milano, Torino e aree collegate, le autostrade che scendono dal nord si innestano in Liguria su quella dei Fiori, che percorriamo fino al casello di Albenga. Poi basta una decina di minuti per addentrarsi in una delle pochissime zone pianeggianti della regione e raggiungere il Golf Club Garlenda. Qui si gioca a golf dal 1964, sul tracciato ideato dagli architetti inglesi John Morrison e John Harris a sfiorare le colline. Nei primi anni vennero anche piantati moltissimi ulivi, che hanno trovato un clima ideale per superare indenni l’inverno e che oggi sono splendide sentinelle poste lungo molti fairway del percorso.

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From the very start, the handsome Ligurian club won many admirers for its well-tended appearance and clubhouse surrounded by flowerbeds. The fine villas immersed in the greenery represent the real estate investment that made it possible to build the course. Golf lovers and aspiring players who wish to discover this unique sport will enjoy spending time at Garlenda, for it is a friendly club with priceless views of olive and pine groves, with the Maritime Alps as a backdrop and the scent of the sea, which lies a dozen kilometers away as the crow flies. The path between holes 10 and 11 is a treat, because it runs by the little San Rocco church, an ancient chapel that was rebuilt after the earthquake in 1887. Only open on 16 August (the saint's day of its namesake) and on special occasions, the church is sheltered by the shade of an enormous and spectacular three hundred year-old oak.

Far from the crowds on the coast, even in the busiest months, the Garlenda clubhouse is cozy and relaxing. The restaurant patio opens onto the putting green of hole 18. Both members and day visitors can make use of the quaint Hotel Foresteria, the attractive swimming pool in the middle of nature, the fully equipped gymnasium and the Turkish bath. Bruno Olivetti, who has been welcoming players as the director of the club since 2012, speaks about his endeavor to guide the club through the past few years of economic and pandemicrelated uncertainty. "Mine is a fantastic job. At the same time, it's a challenge. We must make it easy for members and guests from different parts of the world to enjoy themselves together. We are very lucky to be situated close to the country's most popular golf destinations – Lombardy, Piedmont and other Ligurian courses. Here at Garlenda, sociable company can be found 12 months per year, and we are keen on expanding the inclusion of tourists. Our aim is to spread the word that Garlenda is ideal in spring and summer, yes, but also in

Fin dal primo momento, il circolo ligure conquista per la cura dei dettagli e per la sua club house circondata da aiuole in fiore. Verde in cui sono immerse le ville raffinate che sono il cuore dell’investimento immobiliare alla base della realizzazione del campo. Per chi ama il golf e per chi vuole scoprire questo sport unico nel suo genere, il consiglio è quello di mettersi alla prova a Garlenda, un circolo familiare dalla vista impagabile fra ulivi e pinete, con le Alpi Marittime alle spalle e il profumo del mare che dista poco più di dieci chilometri in linea d’aria. Imperdibile poi il transito fra la buca 10 e la 11, quando si passa accanto alla chiesetta di San Rocco, di origini antiche e ricostruita dopo il terremoto del 1887. Aperta solo il 16 agosto, festa del santo cui è intitolata, e per occasioni speciali, si trova al-

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Hole 18 overlooks the hills Il golf in collina con la buca 18 Hole 10 at Golf Club Garlenda La buca 10 del Golf Club Garlenda

the rest of the year thanks to a mild microclimate that allows us to play in December, too. In the clubhouse corridor, the history of Golf Club Garlenda hangs on the walls. The fairways have hosted legends such as the South African Gary Player (160 professional wins and winner of 9 Grand Slams) and Costantino Rocca, the first Italian to play the Ryder Cup, a biennial men's golf competition between teams from Europe and the United States. The Ryder Cup is the third most-viewed sports event after the soccer World Cup and the Olympic Games," says Olivetti. "In 1971, the men's national championship, called Open d'Italia, the country's most important golf competition, was hosted at the Garlenda course. In all, we have hosted 12 international champi-

l’ombra di una spettacolare ed enorme quercia, che risale a tre secoli fa.

Lontano dall’affollamento della Riviera anche nei mesi più frequentati, Garlenda dispone infine di una club house intima e armoniosa, con il patio del ristorante aperto sul green della 18. A disposizione di soci e ospiti giornalieri anche la deliziosa foresteria, la piscina invitante nel cuore della natura, la palestra e la possibilità di usufruire di un bagno turco.

Ad accogliere gli appassionati è Bruno Olivetti, direttore del circolo dal 2012, che racconta l’impresa di gestire un circolo di golf fra tutte le contingenze economiche e sanitarie degli ultimi anni: “È un lavoro entusiasmante e, allo stesso, impegnativo. Occorre far convivere soci e ospiti che

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onships and 13 national ones. Obviously, current times are changing the way all types of work environments are managed. As far as we are concerned, we are opening up to the guest sector, increasing the green fee (the price of 18 holes) and aiming for an increase in variable income."

In the meantime, the world as a whole, including the privileged world of golf enthusiasts, is experiencing an epoch-making gap between haves and have-nots. Professional golf is changing profoundly due to the astronomical influx of money from politically charged provenances. Saudi Arabia has provided gigantic financing, leading to both enthusiasm and perplexity. Critics say the Saudis are “sportswashing” atrocities attributed to them (such as lack of respect for human rights) in order to sanitize their nation’s global image through sports. Among them, golf is almost the last sport to receive such lavish attention. Many disciplines from boxing to soccer have already moved their headquarters to the Middle East. The Saudis are first in line to generously finance Formula 1, tennis, soccer and horse racing. It is a gigantic, sophisticated media operation.

provengono da regioni diverse. Ma questa è anche la nostra grande fortuna. Siamo infatti strategicamente vicini ad aree con il più ampio bacino italiano di golfisti. Parlo della Lombardia, del Piemonte e della stessa Liguria. Qui abbiamo per dodici mesi una nella compagnia sociale e una componente turistica che cerchiamo di far crescere continuamente. L’obiettivo è far capire che Garlenda è posto ideale non solo in primavera ed estate ma anche in seguito, grazie a questo microclima mite che permette di giocare, per fare un esempio, anche a dicembre. Lungo il corridoio della club house si respira la storia del golf. Su questi fairway hanno giocato leggende come Gary Player, con centosessanta titoli in carriera e ben nove tornei del Grande Slam, e Costantino Rocca, il primo italiano a giocare la Ryder Cup, la sfida tra Europa e Stati Uniti che si consuma ogni due anni, nonché terzo evento sportivo più seguito dopo i Mondiali di Calcio e le Olimpiadi”.

Olivetti è un fiume in piena: “Nel 1971, qui si è disputato l’Open d’Italia, massima manifestazione sportiva del nostro Paese. In totale abbiamo ospitato 12 campionati internazionali e 13 campionati nazionali. Ovviamente, i tempi che

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Inside the clubhouse Interno della club house

At the start of 2022, the new professional golf tour LIV Golf, financed by the Saudis, began signing up the best players in the world by offering them enormous sums of money, colliding head-on with the world's major championship – the PGA Tour, an American competition that promptly threatened its defecting members with disciplinary measures and legal actions.

corrono stanno cambiando il modo di gestire qualsiasi ambiente di lavoro. Da parte nostra, stiamo implementando il settore guest cercando si aumentare i green fee, il costo delle 18 buche, e puntando su un aumento dei ricavi variabili”.

Intanto, nel mondo, anche quello privilegiato di chi segue e ama questo sport, si assiste a una spaccatura epocale. Il golf professionistico, infatti, sta vivendo un cambiamento profondo legato a una massa astronomica di denaro con implicazioni politiche internazionali. Finanziamenti ingenti sono arrivati dall’Arabia Saudita. E questo ha provocato entusiasmi da una parte e perplessità dall’altra. Gli sceicchi tenterebbero un’operazione di sportswashing, quindi utilizzare lo sport per riequilibrare critiche e accuse, ad esempio, di mancato rispetto dei diritti umani. In questo, il golf arriva quasi per ultimo. Molte discipline, come boxe e calcio, hanno già trasferito il proprio quartier generale in Medio Oriente. E i sauditi sono in prima linea, per i grandi finanziamenti sulla Formula 1 e sul tennis, sul calcio e sulle corse dei cavalli, in questa gigantesca e raffinata operazione mediatica. All’inizio di quest’ anno, è nato un nuovo circuito finanziato dagli arabi, si chiama LIV Golf Tour e sta ingaggiando i migliori giocatori del mondo con cifre da capogiro, andando in rotta di collisione con la massimo potenza golfistica mondiale: il PGA Tour, circuito americano che ha prontamente bandito da ogni suo torneo “i disertori”.

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Back in the day at Garlenda Gli inizi di Garlenda
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