


Questi strumenti nascono ispirandosi agli interventi su base
cognitivo-linguistica, che adottano un approccio top-down e si basano sul contrasto fonologico, agendo sul sistema dei suoni sfruttando gli effetti sulla significazione.
Naturalmente, l’intervento andrà calibrato rispetto alle caratteristiche del profilo di funzionamento e alle specifiche esigenze del bambino che ci troveremo di fronte, per cui potrà essere anche integrato con attività che si rifanno a trattamenti a indirizzo sensomotoria e/o che sono inclusi nell’area percettivo-uditiva.
L’idea di questo lavoro si sviluppa all’interno di un contesto narrativo, ciascuna delle attività è introdotta da una narrazione che fa da filo conduttore al trattamento.
Alla base di questa impostazione vi è lo storytelling, ovvero l’arte del narrare e del raccontare storie che cercano di dare un senso al vissuto umano e alle proprie esperienze, metodologia che si è rivelata molto utile anche in contesti clinici, poiché fa sì che il bambino possa riconoscersi, legarsi alle storie e al compito richiesto, creando quell’effetto di condivisione emotiva così importante per il buon funzionamento delle terapie.
Tutte le attività proposte si rivolgono primariamente alla fascia di età
che va dai 4 agli 8 anni, ovvero quella più rappresentata
nell’intervento riabilitativo logopedico nei Disturbi dello Sviluppo del Linguaggio, oltre che il periodo in cui è richiesto/suggerito di individuare i fattori di rischio per l’apprendimento.
Esso è diretto inoltre a chi presenta disturbi aspecifici e disturbi secondari del linguaggio.
Si consiglia di proporre le attività almeno 3 volte la settimana: una
seduta ambulatoriale e 2 incontri domiciliari, per un totale di 36/48
sedute nell’arco di circa 3/4 mesi.
Logolab Kit di fonologia comprende:
lo strumento di supporto con inclinazione verticale;
50 carte rotanti;
28 fogli unici (gli sfondi narrativi);
320 carte sfuse da usare negli appositi alloggi del supporto o in forma libera;
il presente libretto introduttivo, che spiega la cornice teorica del metodo e fornisce dettagliate istruzioni su come usare lo strumento, come compilare le griglie della checklist, quali attività proporre e come proporle.
Risorse online di Logolab Kit di fonologia:
le griglie delle checklist di valutazione;
esempi checklist già compilate;
elenco frasi per l’analisi dei processi;
tabelle per il Caregiver per ( parole uso quotidiano);
tabelle monitoraggio attività per il logopedista;
frasi e storie a cloze aggiuntive;
carte avatar;
carte bianche;
cards dei Super-Logo-Animali.
M.
L’utilizzo del kit è pensato in 3 step:
1. Osservazione/valutazione pre-intervento
2. Attuazione dell’intervento e presentazione delle attività
3. Valutazione post-intervento.
Nella professionalità del logopedista è chiara la necessità di individuare le aree di sviluppo del bambino con i suoi punti di forza e di debolezza: il progetto riabilitativo si basa sulla consapevolezza di poter usare le competenze già presenti per sorreggere le aree di potenzialità ancora non espresse. Per questo è essenziale una rilevazione comparata delle capacità e, successivamente, una riflessione per la scelta dei materiali più idonei per l’intervento.
Nell’ideazione del kit ci si è basati su questa esperienza di lavoro per individuare tali competenze e, di conseguenza, i materiali indispensabili per il target di riferimento, allo scopo di facilitare il compito del logopedista, indirizzandolo direttamente alla rilevazione e all’intervento rispetto al processo presente.
M.
Le attività si ripetono con variazioni specifiche per ognuno dei processi fonologici affrontati, e si articolano lungo un contesto narrativo che fa da filo conduttore al percorso, fornendogli continuità.
Inoltre, poiché è importante rendere consapevole il bambino del lavoro che dovrà affrontare, il percorso inizia con delle attività di riflessione metalinguistica.
Questa attività è l’unica che resta sempre uguale in ogni processo.
Viene letta la narrazione principale e si introduce il bambino a Logoland: un paese fantastico dove regna Master DOC, un dottore speciale che, insieme ai suoi aiutanti — i
Super-Logo-Animali — aiuta i bambini che non trovano i suoni giusti per le parole.
Si tratta di uno step fondamentale per creare un’alleanza terapeutica con la famiglia e con il bambino.
Inoltre, al fine di sostenere la consapevolezza e la motivazione, si costruisce in questa prima seduta, insieme al bambino, un personaggio che sarà il suo alter ego: una sorta di «avatar» personalizzabile e scaricabile dalle risorse on line.
Dosi: 1 / 2 sedute
M.
Per ogni processo esiste una storia guida, in cui il protagonista scambia i suoni proprio come il nostro piccolo paziente (l’immedesimazione aiuta a sviluppare una sensibilità metacognitiva ed esercitare un controllo attivo e consapevole sul lavoro da svolgere).
Dosi: 2 / 3 sedute
In questa attività di riflessione metalinguistica trasversale, il logopedista
leggerà la storia guida del processo, ma nella versione corretta, porterà il bambino a capire come arrivare al suono corretto, riflettendo su come un solo suono può cambiare le parole, il significato e gli eventi dell’intera storia.
Dosi: 3 / 4 sedute
In questa attività al bambino vengono presentati i Super-Logo-Animali, personaggi fantastici
che lo aiuteranno con i suoni dispettosi, attraverso gli esercizi di presentazione, discriminazione e riconoscimento cognitivo-linguistica e di produzione dei loro nomi.
Accuratezza richiesta per il passaggio all’attività successiva: 80%
Il logopedista avanzerà nella lettura della narrazione principale e, successivamente, mostrerà al bambino le carte in coppia minima del processo target mettendole in contrasto, in input, e facendo riferimento al significato. Poi verrà fatta un’attività di riconoscimento e infine un’attività di produzione.
Accuratezza richiesta per il passaggio all’attività successiva: 80%
Questa attività utilizza la tecnica della chiusura («cloze »), attraverso la quale vengono proposte le coppie minime rappresentanti il contrasto del processo trattato inserite in frasi e periodi più lunghi, fino ad arrivare a delle vere e proprie storie.
Dosi: 6 / 7 sedute
Accuratezza richiesta per il passaggio all’attività successiva: 80%
Una delle criticità che spesso il logopedista incontra e che i genitori lamentano è che il bambino riesca a produrre i fonemi correttamente nell’esercizio strutturato e in seduta
diretta in ambulatorio, ma non nel linguaggio spontaneo. Quest’ultima attività vuole
La fase di generalizzazione potrà avere una differente variabilità. Sarà il logopedista a decidere quando passare alla valutazione postintervento.
favorire proprio la fase di generalizzazione in conversazione, sempre passando attraverso un contesto narrativo che funge da facilitatore.
La valutazione post-intervento è necessaria per la verifica dell’efficacia del trattamento e per comprendere come proseguire, eventualmente, il trattamento.
Il Quaderno di Fonologia dedicato ai Caregiver, quindi ai genitori agli educatori e agli insegnanti, e strettamente correlato al Kit di Fonologia per noi Clinici, dà la possibilità di effettuare delle attività specifiche al di fuori del setting riabilitativo per aumentare le occasioni di esercizio, reduplicando ciò che è stato fatto in seduta, quindi ci permette di dare continuità al lavoro svolto ambulatorialmente, e per favorire la generalizzazione.
Inoltre, il Quaderno, avendo attività parallele al Kit e dandoci la possibilità di erogare trattamenti in modalità mista, quindi sia ambulatoriali che domiciliari, ci permette di aumentare il numero delle dosi e della frequenza delle sessioni, in modo da avere un’intensità sufficientemente adeguata per rendere il trattamento efficace ed efficiente.
In età evolutiva la figura del Caregiver è un punto da attenzionare, i dosaggi raccomandati dalla letteratura costituiscono una difficoltà diffusa tra i clinici e, per riuscire a raggiungere la giusta intensità del trattamento, una delle ipotesi avanzate, è quella di coinvolgere le figure parentali, come agenti del trattamento (sfruttando le parole di Fey –1986). Più l’età del bambino è precoce, più l’intervento deve coinvolgere una figura di riferimento, che solitamente è uno dei due genitori. Inoltre, sono particolarmente indicate laddove sia opportuno adottare approcci naturalistici.
M.
La chiave di una buona riuscita è affidata ad un coinvolgimento che metta i Caregiver in condizione di sapere cosa dovrà fare e nella piena consapevolezza delle azioni che dovrà compiere. Per cui, il Clinico può affidare al Caregiver la funzione di co-terapeuta, chiedendo di restare all’interno della stanza durante lo svolgimento della seduta ambulatoriale. Il Caregiver potrà osservare come il terapista lavora con il bambino e fare da spalla ai suoi interventi.
Le attività all’interno del Quaderno verranno affidate al
Caregiver dal Logopedista, solo dopo che il bambino le avrà apprese durante le sedute ambulatoriali, in modo da estendere il trattamento oltre l’ambiente di terapia, favorendo
l’acquisizione degli obiettivi individuati e promuovendo nel genitore una maggior sintonizzazione sulle capacità, gli interessi e i bisogni del proprio figlio.
M.
Al suo interno il Quaderno propone oltre 350 attività per stimolare e potenziare le competenze fonologiche dei bambini.
Oltre alle attività presenti all’interno del Quaderno, è possibile accedere alle risorse online, dove sono disponibili ulteriori attività, sulle frasi e le storie a cloze; inoltre, si trovano le carte, in grande formato, con i nomi dei Super-Logo-Animali e le carte delle coppie minime.
I fogli del Quaderno sono forati e si possono staccare, questo permette di conservarli in un porta-listini oppure in un raccoglitore ad anelle.
Poter inserire i fogli in un raccoglitore, o in un porta-listini, dà la possibilità al Caregiver di sapere in maniera più semplice ciò che dovrà svolgere il bambino a domicilio e al Clinico rende più efficace il monitoraggio dei progressi del bambino.
M.