A scuola con Pitti 2 - Il mio libro di lettura

Page 1

risorse digitali leggereImp rec eg ez

Camillo Bortolato

Il mio libro di LETTURA

RISORSE DIGITALI

Guida per l’insegnante

Scarica la guida in formato PDF, per avere indicazioni generali sul Metodo Analogico e suggerimenti disciplina per disciplina.

Libro digitale

Sfoglia il volume in versione digitale, per leggere insieme, in classe sulla LIM o a casa, la storia della famiglia di Pitti e accedere direttamente alle risorse integrative.

Inglese

Cliccando sull’icona all’interno del libro digitale puoi imparare, ascoltando e riascoltando, un agile repertorio di parole e frasi in inglese.

Come accedere alle risorse digitali

– Collegati a risorseonline.erickson.it/mab

– Se è la prima volta che accedi, seleziona Registrati; se invece hai già un account, clicca su Accedi ed effettua il login.

– Una volta effettuato l’accesso, inserisci il codice di attivazione. Se sei già registrato, clicca su Riscatta un altro codice.

Per desktop, LIM e tablet
10 11 La casa 1 C’era una volta una casetta due piani con un giardino intorno dove viveva una famiglia, composta da papà, mamma e due figli: Giulio di sette anni e Anna di sei. Sul davanzale della finestra un gatto nero sonnecchiava. Era Luna, la gatta, che fingeva di dormire, ma con le orecchie era attenta a sorvegliare tutto quello Le giornate più calde dell’estate erano ormai un ricordo. Evidenzia con colore le parole che sembrano nuove inteCon loro viveva anche un cane di nome Fido che aspettava ogni giorno al cancello il ritorno dei bambini. La porta della casa verde come gli scuri, mentre le pareti erano bianche. Lungo il muro erano disposti dei vasi di gerani una pianta più grande di limoni.
DI ATTIVAZIONE
CODICE

Il mio libro di LETTURA

La gatta Luna p. 5

È autunno p. 9

Una sorpresa p. 43

È inverno p. 55

È primavera p. 67

Leggere e cantare p. 77

Altre storie da leggere e raccontare p. 78

Filastrocche da cantare p. 113

Paura, gelosia, tenerezza sono i sentimenti che prova gatta Luna e che sperimenta ogni bambino.

La lettura serve a trovare le parole giuste per chiarirle a se stessi e raccontarle agli altri.

La gatta Luna

È autunno 1. La casa p. 10 2. Il giardino p. 12 3. La gatta Luna p. 15 4. La svolta p. 17 5. L’incidente p. 19 6. Il soccorso p. 21 7. Verso casa p. 24 8. Paura p. 26 9. L’intruso p. 29 10. Il rifiuto p. 33 11. Giorni bui p. 35 12. Un incontro p. 38 13. Rimorsi p. 40 Una sorpresa 14. La vecchia auto p. 44 15. I gattini p. 47 16. Il trasloco p. 49 17. La rivincita p. 51 È inverno 18. Il primo freddo p. 56 19. I pettirossi p. 58 20. Gli olivi p. 60 21. Affidamento p. 64 È primavera 22. Una visione p. 68 23. Il ritorno p. 72 Epilogo p. 73 Quiz finale p. 74 INDICE

Filastrocca per gatta Luna

Gattina cara, gattina bella, dove vai? Resta un pochino a me qui vicino. Gattina bella, gattina buona dormi con me sulla poltrona.

Ferma le zampe, chiudi gli occhietti e non andare via sui tetti.

Occhi verdi e tutta nera, sei una piccola pantera.

Il tuo pelo è brillante sotto la luna luccicante.

Sei per me una fortuna, ti chiamerò gatta Luna.

Colora le ciotole per indicare quali parti della filastrocca hai imparato a memoria.

1 2 3

Prima parte

È AUTUNNO

Eccomi qua, a voi mi presento sono l’Autunno pieno di vento.

Dipingo le foglie di tanti colori, i ciclamini sono i miei fiori.

Quando arrivo, il contadino raccoglie l’uva per farci il vino. Poi nella terra semina il grano e guarda le rondini volare lontano!

Orsi, scoiattoli e lumachine fanno provviste nelle loro casine.

Poi si preparano a dormire per tutto l’inverno senza farsi sentire.

1. Colora l’immagine con i pastelli e ripassa la cornice come un quadro.

2. Colora le zucche per indicare le strofe che hai memorizzato.

1 2 3

La casa 1

C’era una volta una casetta a due piani con un giardino intorno dove viveva una famiglia, composta da papà, mamma e due figli: Giulio di sette anni e Anna di sei.

Con loro viveva anche un cane di nome Fido che aspettava ogni giorno al cancello il ritorno dei bambini.

La porta della casa era verde come gli scuri, mentre le pareti erano bianche. Lungo il muro erano disposti dei vasi di gerani e una pianta più grande di limoni.

10 È AUTUNNO

Sul davanzale della finestra un gatto nero sonnecchiava.

Era Luna, la gatta, che fingeva di dormire, ma con le orecchie era attenta a sorvegliare tutto quello che succedeva intorno alla casa.

Le giornate più calde dell’estate erano ormai un ricordo.

1. Completa e colora il disegno con i particolari descritti nel testo.

2. Evidenzia con il colore le parole che ti sembrano nuove e interessanti.

LA GATTA LUNA 11

Il giardino 2

Sul lato destro della casa, una casetta a un piano con due finestre serviva da legnaia.

Più a destra ancora, una betulla maestosa dal raro fogliame dava ombra al giardino.

In alto, tra i rami, si intravedeva un nido vuoto. La nidiata di pettirossi,* che abitava lì, con il caldo era partita per la montagna.

* C. Bortolato (2023), «Il mio libro di lettura» in A scuola con Pitti 1; C. Bortolato (2016), «Le stagioni di Pitti» in Italiano in prima con il metodo analogico, Trento, Erickson.

12 È AUTUNNO

Sul filo della biancheria , teso tra la betulla e il muro della legnaia, era rimasto appeso un paio di pantaloni.

Sul lato sinistro della casa c’era la cuccia del cane Fido, con una ciotola per il cibo che era sempre vuota, e più in là un ciliegio dalla folta chioma.

Fido passava il tempo dietro la casa al fresco a seppellire ossa o pezzi di pane che poi dimenticava. Era un cane con un istinto selvaggio, tanto che preferiva dormire sulla terra anche d’inverno.

Fido

LA GATTA LUNA 13
Testo descrittivo: osservare le parole in grassetto

Qualche volta scavando sotto la recinzione fuggiva da casa, per ritornarci dopo un paio di giorni.

Tutto era silenzio e pace.

1. Completa il disegno con i particolari descritti nel testo e finisci di colorarlo con i pastelli.

2. Completa le frasi con le parole del testo.

Era un cane con un istinto .............................................................. Una betulla ...................................................................................... e più in là un ciliegio ........................................................................

14 È AUTUNNO

La gatta Luna 3

La gatta Luna era la vera padrona della casa e del giardino, che non lasciava mai. Passava il tempo a dormire e a farsi accarezzare da tutti.

Sembrava tanto buona, ma la sua occupazione preferita era tormentare qualsiasi essere più piccolo le passasse a tiro: moscerini, farfalline, ragni e soprattutto uccellini innocenti, come i pettirossi sulla betulla.

Quando non ci riusciva, si sfogava con le povere lucertole, che poi lasciava in giro per la casa.

Presa!

LA GATTA LUNA 15

Si chiamava Luna perché, a differenza di Fido, era una signora misteriosa e indecifrabile nei suoi pensieri.

«Sono la più bella e faccio tutto quello che voglio»

sembrava dire a tutti con il suo portamento.

CRI CRI

Di notte, con il suo manto nero, si confondeva con il buio e di giorno luccicava, come se le stelle si fossero incollate al suo pelo.

1. Finisci di colorare lo sfondo della notte con i pastelli.

2. Evidenzia alcune parole o espressioni che ti sembrano nuove o interessanti.

16 È AUTUNNO
Orgoglio, vanità, tranquillità

La svolta 4

Un giorno arrivò nel cortile di casa un furgone per le riparazioni degli elettrodomestici.

Dato che le porte erano rimaste aperte, la gatta Luna, curiosa, vi entrò.

Sento un rumore…

Quando, un minuto dopo, le porte si chiusero e il furgone ripartì, Luna rimase prigioniera. «Aiuto, povera me!».

Tremava di paura e il cuore le sobbalzava dentro come se volesse uscire.

Si rintanò in un angolo cercando di ascoltare ogni rumore.

LA GATTA LUNA 17
Terrore, panico

Quando, dopo mezz’ora, il furgone si fermò e le porte si aprirono, Luna scoprì di essere arrivata in un mondo nuovo e terribile.

Non più pace, ma traffico e rumore assordante: «BRRR, TRRRRR, UUUUU, EEEEE».

Saltò giù e si infilò sotto un’auto parcheggiata, facendosi piccola piccola.

Ogni tanto passavano dei cani che, fiutando la sua presenza, ringhiavano minacciosi: «GRRRRR, GRRRR». «Aiutoooo!».

Per fortuna erano al guinzaglio.

Dove sono finita?

Completa le frasi con le parole del testo. Tremava di paura e il cuore le s .......................................................

Si r................................................................ in un angolo cercando di ascoltare ogni rumore.

Non più pace, ma traffico e rumore a .............................................

18 È AUTUNNO
Angoscia, confusione, disorientamento

L’incidente 5

Improvvisamente, l’auto si mosse. Luna fece in tempo a sfuggire alle ruote, ma fu urtata da una moto che la trascinò per un paio di metri. Povera Luna. Stordita, senza capire cosa le fosse successo, si spostò sul marciapiede per allontanarsi dal traffico.

Il corpo era tutto dolorante, ma per fortuna non c’erano segni di ferite. Solo tanto dolore. Pian piano, barcollando di marciapiede in marciapiede, si spostò verso una zona erbosa per cercare il fresco.

Ohi! Ohi!

Che male!

LA GATTA LUNA 19
Stordimento, dolore, sollievo

Arrivò la notte, lunga e buia.

La pioggia cominciò a percuotere il prato, bagnando la povera gatta.

La mattina, mentre cercava del cibo tra i cestini del parco, fu notata da due bambini che andavano a scuola.

Luna si avvicinò fiduciosa e gli scolari furono presi da tenerezza per quel musetto così sofferente.

Poverina, come sta male!

Rispondi alle domande cercando le parole giuste nel testo.

Com’era la notte? L ..........................................................................

Come si avvicinò Luna ai bambini? F.................................................

Com’era il musetto di Luna? S ..........................................................

20 È AUTUNNO
Sorpresa, empatia, compassione

Il soccorso 6

«Povera gattina! Non piangere. Adesso ti aiutiamo noi» disse la bambina.

Aprì la cartella ed estrasse alcune briciole di biscotti che Luna divorò.

«Quanta fame! Si vede che è una gatta che si è persa» osservò il bambino.

« Oppure è stata abbandonata e dobbiamo aiutarla » aggiunse la bambina.

«Ma adesso non possiamo stare qui, faremo tardi a scuola» ricordò il bambino. «Hai ragione».

Così i bimbi, a malincuore, ripresero la strada.

Finita la scuola, si avviarono di corsa verso casa con la speranza di ritrovare Luna e infatti dopo poco si accorsero che li stava seguendo.

La gatta era rimasta ad aspettarli con pazienza.

LA GATTA LUNA 21
Accoglienza, conforto

«Ancora qui? Povera micia!» disse la bambina.

«Adesso ci pensiamo noi ad aiutarti» aggiunse il bambino. La bambina la prese in braccio.

«Guarda come si fida. Non è una gatta selvatica! Portiamola a casa e diamole da mangiare».

«Però la mamma non sarà contenta» si preoccupò il bambino.

«Allora la terremo nel cortile senza che la mamma lo venga a sapere».

Giunti a casa, il bambino entrò di corsa e dopo un momento tornò fuori con un piatto di riso, che era una parte del suo pranzo.

22 È AUTUNNO
Dedizione, preoccupazione
Guarda chi c’è!

«Ecco, è per te!».

«Che morbida, ce la teniamo noi per sempre» esclamò la bambina.

Da quel giorno, quando non erano occupati a fare gli alunni, i bambini giocavano a fare da genitori alla gatta abbandonata.

Ci prendiamo cura noi di te!

Questo capitolo può essere letto a tre voci: voce narrante, bambino, bambina. Colora con due colori diversi i quadratini per indicare se sta parlando la bambina o il bambino.

LA GATTA LUNA 23
Cura, calore

Verso casa

Passarono così alcuni giorni, ma Luna non si sentiva sicura in quel cortile.

Di notte dei gattoni terribili le facevano capire che quel territorio non era suo.

«Non posso rimanere qui, è troppo pericoloso» pensò la gattina preoccupata.

Così, una sera, lasciò la casa dei bambini.

Vagò per giorni e giorni, sempre più stanca, sempre più affaticata, finché sentì in lontananza un abbaiare familiare.

Sono distrutta…

«Mi sembra di conoscere questa voce» pensò. Era la voce di Fido che, scappato dal suo cortile, gironzolava lì intorno.

24 È AUTUNNO
Desolazione, stanchezza, speranza
7

Seguendo la direzione di quell’abbaiare, Luna percorse parecchia strada, finché riconobbe in lontananza gli alberi del suo giardino e poi la casa. Sì, era proprio la sua casa. Finalmente!

Ma proprio quando stava percorrendo l’ultimo tratto di strada in campo aperto, le si parò davanti la sagoma di un grosso cane marrone, che digrignava i denti: «GRRRRRR».

GRRR

«Aiuto, povera me, è la mia fine!» miagolò forte. Si guardò in giro: non c’era nessun albero su cui arrampicarsi.

«Sono perduta» gemette…

Rispondi alle domande cercando le parole giuste nel testo.

Come sono i gattoni? T.....................................................................

Com’è l’abbaiare di Fido? F...............................................................

Di che colore era il grosso cane? M .................................................

Cosa faceva? D..................................................................... i denti. Angoscia

LA GATTA LUNA 25

Paura 8

Immediatamente, Luna cominciò a correre verso la rete di recinzione.

«Se la raggiungo sono salva, perché i cani non sanno arrampicarsi come me».

Troppo tardi. Grazie alle sue zampe più potenti, quel demonio si stava avvicinando: era a un solo metro di distanza, poi a pochi centimetri, troppo tardi per saltare.

Luna si girò di scatto per l’ultima difesa, inarcò la schiena e soffiò più forte che poteva: «FFFFFFFFF, FFFFFFFFFF».

26 È AUTUNNO
GRRR FFFFF
Tensione

Il cagnaccio si fermò un attimo, sorpreso.

«Non mi fai paura!» ringhiò.

Stava già per avventarsi contro di lei, quando dietro alla bestiaccia arrivò un altro cane.

«Aiutooooo!!!» gridò Luna. «Adesso sono due!».

Poi comprese che si trattava di Fido, che con la furia di un treno si scagliava contro l’animale. Con un balzo Luna raggiunse la sommità della recinzione, da dove rimase a osservare. Fido, perdendo la sua dolcezza, si era trasformato in un leone, ma l’altro non era da meno, sembrava un drago.

«Lasciami in pace, voglio dare una lezione a questa gatta».

«Vai via tu da questo posto!» rispose Fido.

«Non sei tu il padrone. Io non ho paura di nessuno!» ringhiò il cagnone.

LA GATTA LUNA 27
Coraggio
Vai via!

Ci fu uno strepito di versi terribili.

Alla fine, il cane sconosciuto ebbe la peggio: ammutolì e indietreggiò.

«Va bene, me ne vado».

«Non farti più vedere da queste parti» intimò Fido, soddisfatto.

Il cane sconfitto si allontanò con la coda tra le zampe, meditando vendetta.

Luna, sollevata, andò a ringraziare Fido, strofinandosi su di lui.

Grazie Fido!

1. Rispondi a queste domande sul testo.

Chi si scagliava con la furia di un treno?

Chi sembrava un leone?

Chi sembrava un drago?

2. Evidenzia nel testo le parole usate per indicare il cane aggressivo.

28 È AUTUNNO
.........................................................................................................
.........................................................................................................
.........................................................................................................
Gratitudine

L’intruso 9

Quando Luna raggiunse l’uscio di casa, era ancora notte. La porta era chiusa, così, sfinita, si addormentò sullo zerbino. Il silenzio della notte avvolgeva il giardino come una coperta fredda e la luna indifferente osservava dall’alto.

Che stanchezza…

La mattina un cigolio avvertì Luna che la porta stava per aprirsi. Si infilò dentro... «Sono a casa, a casa, a casa…».

Risentì gli odori che tanto le erano mancati.

Questa terribile avventura era finita per sempre.

LA GATTA LUNA 29
Rassicurazione, conforto

Correndo verso la ciotola del cibo sentì un lamento strano.

Rizzò le orecchie e vide spuntare, sopra al divano, la figura minuta di un gattino. Cosa era accaduto?

Dopo la scomparsa della gatta Luna, Anna era precipitata nella disperazione: «Voglio la mia gatta! Povera Luna! Chissà dove sarà!».

Non sapeva darsi pace e, dopo molti pianti, mamma e papà si erano convinti a prendere un altro gattino.

Sono il re!

Pepe, il nuovo arrivato, era un batuffolo di cotone.

Anna passava tanto tempo a giocare con lui, era il suo amore.

30 È AUTUNNO
Sorpresa

Luna alzò il pelo, inarcò la schiena e soffiò di rabbia al piccolo Pepe che non fece un solo passo indietro, guardandola stupito.

La gatta gli si gettò contro, soffiando forte. Anna, richiamata dal frastuono, fece appena in tempo a sollevare Pepe e a salvarlo da questo attacco: «Via, non fargli del male, è piccolo!».

La gatta ci mise un attimo per capire la situazione: era stata sostituita da Pepe nel cuore di Anna.

Basta carezze.

Basta coccole.

Se lo prendo! Nooo!

Offesa, si girò di scatto e si diresse verso il giardino.

«Uffa, ma chi è quell’intruso? Cosa ci fa a casa mia?».

LA GATTA LUNA 31
Gelosia

Vide la porta di casa chiudersi dietro di lei e sentì

all’interno le voci concitate della famiglia: «Oh poverino, hai preso paura?

Vieni qui, non è successo niente!».

Piccolo intruso!

Evidenzia nel testo con colori diversi: – la descrizione della notte – la parte del testo che spiega l’arrivo di Pepe

– la descrizione di Pepe.

32 È AUTUNNO
Esclusione

Il rifiuto 10

Fuori pioveva e Luna si rintanò nella cuccia del cane Fido senza riuscire a dormire.

I rumori erano tanti piccoli spaventi.

La mattina, appena si riaprì la porta di casa, Luna si fiondò in cucina verso la sua ciotola del cibo, ma era vuota.

Fiutando l’odore si diresse perciò verso l’angolo della stanza, dove c’era un’altra ciotola piena. «Finalmente un po’ di cibo!».

«Cosa fai? Questa è la mia pappa!»

strillò Pepe.

Ne nacque una gran confusione.

Questa èmia!

LA GATTA LUNA 33
Solitudine, delusione

Pepe fece la gobba, rizzò il pelo e si mise di lato per sembrare più grande. Ed ecco che arrivò la bambina.

«Aiuto mamma! Luna ammazza Pepe!». «Via, via!» intimò la mamma.

«Fermaaaa! Non fargli male. Lui è un piccolo gattino innocente!» gridò Anna.

Luna rimase ferma sulle sue zampe, come paralizzata.

Fu necessario muoverla un po’ con la scopa per allontanarla da Pepe che era terrorizzato.

1. Evidenzia le parole o le espressioni che ti sembrano particolari.

2. Osserva bene come si scrive il discorso diretto. Leggilo più volte studiando l’intonazione giusta del narratore e dei personaggi.

34 È AUTUNNO
Luna, non fargli male!
Incomprensione

Giorni bui 11

Piena di fame, nascosta sotto i cespugli, Luna resisteva alla voglia di entrare. «Non cercherò più cibo in quella casa, preferisco arrangiarmi».

Sul far della sera avvertì un promettente fruscio. Restò immobile finché vide spuntare una biscia nera.

Vi si avventò contro e con un morso la prese per la testa.

Ti ho presa!

Ci fu un po’ di scompiglio perché la biscia non si arrendeva, così Luna, per evitare che le sfuggisse, cercò un luogo chiuso dove finire la battaglia.

LA GATTA LUNA 35

Passando da una finestra entrò in casa, percorse il salotto senza farsi vedere, prese la via delle scale e finì in camera, sotto al lettone dei genitori.

Era lì con quella biscia ancora viva tra le fauci, quando entrò in camera la mamma che, sentendo qualcosa muoversi, scoppiò in un grido agghiacciante che richiamò tutta la famiglia. «Aaaah! Uuuuh!».

Cos’era successo di tanto terribile? Arrivarono tutti e si chinarono sotto il letto. «Cos’è quella bestia nera?» gridò la mamma.

«È solo una piccola biscia. Poverina!» dissero i bambini.

Luna vide gli occhi di tutti che la fissavano con aria di condanna. «Povera me, non me ne va bene una».

36 È AUTUNNO
Poverina!
Condanna

Si ritrovò così di nuovo cacciata fuori, rifiutata, con la sua fame e la sua disperazione. Attraverso la finestra vide che Anna accarezzava Pepe con tutta la delicatezza che una volta era rivolta a lei.

Povero tesoro…

Non è giusto, è casa mia!

1. Evidenzia le frasi che suggeriscono il sentimento della gelosia.

2. Ripensa a situazioni di gelosia tra fratelli o amici che hai vissuto o visto.

3. Leggi ad alta voce il racconto studiando l’intonazione giusta del narratore e dei personaggi.

LA GATTA LUNA 37
Gelosia

Un incontro 12

Non c’era speranza per Luna finché Pepe restava in casa a occupare il suo posto.

Una sera al tramonto, girando per il giardino, sentì dei gemiti provenire da lontano.

Salì sul ciliegio per controllare: era un gatto che faceva strani lamenti, come se fosse ferito a morte.

MIAAAAOOOO

Gli andò vicino.

«Perché miagoli in questo modo?».

«Perché sono solo».

«Beh, se è per questo anch’io sono sola e maltrattata!».

«Allora restiamo insieme».

«Sì, ci aiuteremo e affronteremo insieme i pericoli». Chiè?

38 È AUTUNNO
Consolazione, intesa

Ecco che i due cominciarono ad avvicinarsi sempre di più.

Non erano più soli e tristi come prima.

La luna in cielo osservava con i suoi occhi benevoli.

Anche gli alberi stavano a guardare immobili, tutti neri e zitti sullo sfondo blu e giallo del cielo.

Incuranti, i due gatti si allontanarono seguendo il bordo del canale, fino a scomparire tra le erbacce. Si erano innamorati.

1. Illustra sul tuo quaderno la scena dei due gatti al tramonto.

2. Evidenzia le espressioni che ti sembrano interessanti per i tuoi racconti.

LA GATTA LUNA 39
Amore, affetto

Rimorsi 13

Luna non si faceva vedere a casa da vari giorni e i bambini cominciavano a preoccuparsi.

«L’abbiamo trattata male, poverina» disse Anna.

«Forse non ha più il coraggio di entrare dopo che l’abbiamo cacciata»

aggiunse Giulio.

Così decisero di lasciare del cibo sul marciapiede di casa.

Ogni sera preparavano una ciotola di cibo e la mattina la trovavano vuota.

Ma della gatta, nulla. Era sparita.

Speriamo che torni…

È colpa mia…

Poverina!

40 È AUTUNNO
Pentimento, riparo

«Magari ha avuto un incidente» ipotizzò Giulio.

«Oppure l’hanno rapita».

«Sì, poverina» rispose Anna.

«È colpa nostra e di Pepe, che adesso crede di essere il re della casa».

Passò una settimana, poi un mese, poi un altro e i bambini persero le speranze di ritrovarla.

Alla fine buttarono via la ciotola che portava il suo nome per non soffrire ancora quando la vedevano.

1. Pensa a dei rimorsi che hai vissuto, simili a quelli presenti nel racconto.

2. Osserva il sacco dei rifiuti e rifletti su quello che vedi.

LA GATTA LUNA 41
Senso di colpa

Seconda parte

UNA SORPRESA

Stella stellina, la notte si avvicina, la fiamma traballa, la mucca è nella stalla, la mucca col vitello, la pecora e l’agnello, la chioccia con i pulcini, la gatta coi gattini.

Ognuno ha la sua mamma e tutti fan la nanna.

1. Colora l’immagine con i pastelli e ripassa la cornice come un quadro.

2. Colora i pulcini per indicare le strofe che hai memorizzato.

1 2 3 4

La vecchia auto 14

Accanto alla betulla c’era la vecchia auto del nonno, ferma da tanto tempo. I bambini la usavano per i loro giochi, come se fosse una casetta.

C’è qualcosa!

Avevano portato dentro di tutto: pentoline, cuscini e stracci che servivano da coperte. Poi si erano stancati di quei giochi e l’auto era diventata un regno di insetti e ragni.

Un giorno, passandoci vicino, i bambini videro all’interno, attraverso i vetri sporchi di polvere, dei movimenti.

44 UNA SORPRESA
Curiosità

«C’è qualcosa di strano» disse Giulio.

«Aspetta, fai piano. Non vorrei che ci fossero delle bestiacce» sussurrò la sorella.

I due bambini si accostarono piano piano al finestrino semiaperto e videro qualcosa di nero in mezzo agli stracci, sul sedile posteriore. Qualcosa di nero che si muoveva appena.

«Fermati, potrebbero essere dei topi» avvertì Giulio.

«Ma è Luna!» esclamò la sorella quando vide i suoi occhi brillare.

«Mamma, papà, venite a vedere!». I genitori accorsero subito.

È Luna!

LA GATTA LUNA 45
Sorpresa, gioia

Aprendo con delicatezza la porta posteriore, si accorsero che era proprio Luna che, distesa su un fianco, faceva le fusa.

«Mamma, guarda cosa c’è vicino a lei».

«Sì, lo vedo, è un gattino!» confermò la mamma.

«Eccone un altro, e un altro ancora!» aggiunsero i bambini sbalorditi.

1. Cerchia i sinonimi di «disse» nel discorso diretto. Sono cinque.

2. Cerca informazioni su:

Durata della gravidanza: Durata della cova:

– del gatto ................................ – del pettirosso .......................

– del cane ................................. – della gallina ...........................

– del coniglio

– della mucca ...........................

– dell’elefante ..........................

– della balena ...........................

46 UNA SORPRESA
Tenerezza

I gattini 15

Arrivò anche Fido, che voleva farsi spazio per entrare direttamente nell’auto.

«Vai via tu, che spaventi tutti!»

lo rimproverò Anna mentre allungava la mano per prendere un gattino.

Se lo portò vicino al petto. Era tutto grigio: «Lo chiameremo Cenere ».

Stellina!

Cenere!

Giulio prese il secondo gattino.

Aveva gli occhi ancora chiusi e sulla fronte una macchietta bianca.

«La chiameremo Stellina».

Il terzo gattino stava ancora mangiando. Anna lo staccò dolcemente.

Calzino!

Era nero come Luna, con le zampette bianche.

«Questo lo chiameremo Calzino».

Era minuscolo e stava tutto nelle sue mani.

LA GATTA LUNA 47
Entusiasmo

La gatta cominciò a lamentarsi: «Mmmmmmmm». «È meglio lasciarla in pace» disse Anna.

«Guarda che magra, poverina» intervenne Giulio, «vado a prenderle qualcosa da mangiare».

Giulio ritornò con la ciotola di Pepe.

La gatta annusò le crocchette e le mangiò voracemente.

«Domani torneremo a trovarti» dissero i bambini entusiasti, lasciandola al suo pasto.

Finalmente!

Informati sui seguenti argomenti.

Quanto dura l’allattamento:

– del gatto ....................................

– del cane ....................................

Quanti sono in media i cuccioli di gatto per parto: .............................

48 UNA SORPRESA
Accudimento

Il trasloco 16

Il giorno successivo, finita la scuola, i due bimbi ritornarono alla vecchia auto con una scatola di croccantini speciali. Ma rimasero interdetti quando all’interno trovarono solo Stellina.

Sorpresa, sconcerto, incredulità, e poi lacrime… «Forse li hanno rubati» disse singhiozzando Anna. «O forse li ha mangiati qualche animale» aggiunse Giulio.

Corsero a cercarli da tutte le parti, a cominciare dal giardino. Poi cercarono in casa, dalla cantina fino alla soffitta, rovistando in ogni angolo: niente.

LA GATTA LUNA 49
Sconcerto, incredulità

Quando, delusi, tornarono in giardino, videro la gatta che camminava tenendo per la collottola Stellina.

La seguirono e scoprirono che si dirigeva verso la cuccia di Fido, dove c’erano anche gli altri due gattini.

«A volte le gatte spostano i loro piccoli, se qualcuno scopre la loro tana» spiegò la mamma ai bambini stupiti.

1. Evidenzia le parole del testo che ti sembrano speciali.

2. Ricerca le abitudini di altre specie animali riguardanti la cura dei cuccioli.

50 UNA SORPRESA
Questo è l’ultimo.
Senso materno

La rivincita 17

I gattini crescevano sani e belli con la loro mamma speciale e i bimbi li andavano a salutare prima di andare a letto tranquilli.

Una notte, però, furono svegliati da un trambusto di gemiti.

«È la gatta. Cosa sta succedendo?» disse Anna.

Giulio corse giù per le scale, uscì e si diresse verso la cuccia, quando gli si presentò davanti non la gatta ma il cagnone marrone che aveva già provato ad attaccare Luna. La bestia gli si avvicinò ringhiando.

«Aiutooo!» provò a gridare Giulio, ma non gli venne fuori la voce.

LA GATTA LUNA 51
Paura, stordimento

Nel frattempo tutta la famiglia era accorsa e guardava la scena atterrita, quando si sentì un altro latrato.

Alzando lo sguardo videro Fido, che sopraggiungeva di corsa dal vicino campo di olivi, passando sotto la recinzione.

Il cagnone si girò e dopo un attimo ci fu una zuffa terribile.

Il cane marrone sembrava prevalere, perché era più grande.

ARFF GRRRR

Ci pensò il papà a finire la battaglia, gettando un secchio di acqua fredda sull’aggressore. Il cagnone, vista la malaparata, prese la strada da cui era entrato, cioè un buco sotto la recinzione, e se ne andò sconfitto un’altra volta.

52 UNA SORPRESA
Aggressività, eroismo

La mamma corse ad abbracciare Giulio, mentre Anna corse ad abbracciare Fido, che era ancora ansimante per la lotta.

«Bravo Fido. Grazie Fido, caro Fido. Ma cosa ti sei fatto? Fammi vedere».

Aveva infatti alcune ferite su una zampa, ma non si lamentava.

Il papà corse a prendere un po’ di disinfettante e la mamma lo medicò con cura.

Il giorno dopo il papà chiuse per bene quel passaggio pericoloso sotto la rete.

Tutto sembrava superato. Caro Fido!

Discuti sul comportamento degli animali e sull’aiuto che portano nella vita dell’uomo.

LA GATTA LUNA 53
Gratitudine, senso di protezione

quadro.

2. Colora i fiocchi per indicare le strofe che hai memorizzato.

1 2 3 4

Il primo freddo 18

Passavano le settimane e, con il cambio della stagione, il freddo diventava sempre più intenso, preannunciando l’inverno.

«Poverini, moriranno con questa brina» dicevano i bimbi pensando ai gattini nella cuccia di Fido.

Decisero così di procurarsi un cesto e di portare i cuccioli in cantina.

Poi, siccome era freddo anche lì, li portarono in garage.

Poi, siccome sembrava ancora freddo, in salotto. Infine, siccome lì c’era troppo via vai, li portarono nella loro cameretta.

La gatta seguiva il percorso del cesto senza brontolare.

56 È INVERNO
Cura

Pepe si accorse subito dei nuovi arrivati che giravano per casa.

Naturalmente non era molto d’accordo, ma, vedendo Luna, se ne stava a debita distanza. Capiva un po’ alla volta di non essere più al centro dell’attenzione.

Equesticosavogliono?

Quando, però, i genitori trovarono i gattini nella cameretta, non vollero sentire ragioni e li fecero riportare in garage.

«Lì possono stare benissimo senza essere disturbati» disse la mamma.

1. Scrivi sul tuo quaderno i nomi di gatti o cani che conosci o che hai visto in televisione o al cinema.

2. Racconta ai tuoi compagni le tue preferenze sui cuccioli.

LA GATTA LUNA 57
Fermezza, disagio

I pettirossi 19

Con l’inverno alle porte, le siepi, ormai povere di foglie, si ripopolavano di uccellini esuberanti che tornavano dalla montagna.

Nel ciliegio a sinistra della casa c’era infatti un gran chiasso.

«Cip, cip, questo albero è mio!».

«Ma sono arrivato prima io!».

«No, è mio perché sono più forte e voglio fare il mio nido».

«Adesso ti faccio vedere io chi è più forte!».

Bisticciavano e si rincorrevano.

58 È INVERNO
Vai via!!! Oh!
Competizione

Dall’altra parte della casa, sulla betulla, regnava la pace.

Pitti e Piuma, i due pettirossi che Luna era solita cacciare, erano ritornati nel loro nido.* Ora la gatta era troppo affaccendata per occuparsi di loro.

Nutriva i cuccioli con il suo latte e li avvolgeva con il suo amore.

Fido si fermava sulla porta, quasi intimorito da questa scena. Per completare la felicità di questo momento mancavano solo Ciuffo, Gaia e Fiocco, i tre figli di Pitti e Piuma che erano diventati grandi e avevano ormai la loro vita.

1 Evidenzia con un colore le frasi che ti sembrano più interessanti.

2. Disegna sul tuo quaderno un quadro sull’inverno con una bella cornice.

* C. Bortolato (2023), «Il mio libro di lettura» in A scuola con Pitti 1; C. Bortolato (2016), «Le stagioni di Pitti» in Italiano in prima con il metodo analogico; C. Bortolato (2021), Il grande incendio, Trento, Erickson. Piuma

LA GATTA LUNA 59
Pitti

Gli olivi 20

Dietro alla casa, oltre la recinzione, c’erano alcuni filari di olivi. Era un posto molto frequentato da cinciarelle, cinciallegre, regoli, capinere, averle. Tutti uccelli di piccola taglia con il becco sottile, adatto per estrarre gli insetti dalla corteccia rugosa degli alberi.

Le insenature dei tronchi contorti si prestavano per ospitare i nidi in primavera.

In quel luogo, Anna ci andava ogni tanto per far correre Fido.

Anche quel giorno partì con lui che menava la coda come un tergicristallo durante i temporali. Era felice di stare accanto alla sua padroncina…

60 È INVERNO
Serenità

Le olive erano state raccolte da poco e per terra erano ancora stese alcune reti che erano servite per la raccolta.

Fido, annusando da tutte le parti, si avvicinò e cominciò a guaire eccitato. C’era qualcosa di strano.

Infatti, avvicinandosi, Anna scorse, impigliato tra le maglie della rete, un uccellino che si divincolava.

«Poverino! Ti libero io!».

E così allargò le maglie della rete fino a liberarlo. «Che leggero… e come batte forte il suo cuore». Il rosso del petto si estendeva fino a circondare l’occhio nero, lucido come un brillante.

«È un pettirosso, come quelli che vivono accanto a casa» pensò Anna.

Le piume sulla pancia erano morbidissime. «Che caldo. Forse ha la febbre».

LA GATTA LUNA 61
Compassione

Mentre continuava a studiarlo si accorse che un altro uccellino le volava intorno, strepitando, come per farle fretta.

Aprì la mano e il pettirosso, con un frullo improvviso, raggiunse il compagno.

Anna seguì con lo sguardo i due pettirossi mentre si dirigevano proprio sul nido che c’era sulla pianta di betulla del suo giardino. Erano Ciuffo e Gaia, che tornavano a trovare mamma e papà.

Dall’altro lato della casa, Fiocco, il terzo pettirosso della nidiata che aveva combattuto e vinto con gli altri uccellini per il possesso del ciliegio, li vide arrivare. Anche lui volò verso la betulla.

62 È INVERNO
Euforia, calore
Piuma Ciuffo Pitti Gaia Fiocco

Ora tutta la famiglia era riunita, come prima dell’estate.

Dopo un saluto di festa e rassicurazione, i tre fratellini presero il volo per riprendere la loro nuova vita da soli.

cuccia di Fido

1. Evidenzia le frasi che descrivono i particolari dell’uccellino.

2. Cerca delle immagini degli uccellini nominati all’inizio del capitolo.

3. Disegna una pianta di olivo antico sul tuo quaderno. orto casa

LA GATTA LUNA 63
olivi betulla

Affidamento 21

Passarono un paio di mesi freddi, poi le giornate cominciarono di nuovo ad allungarsi.

I tre gattini innocenti erano diventati troppo vivaci e curiosi per limitarsi a rimanere solo in garage.

«Abbiamo gatti da tutte le parti» sbuffavano papà e mamma. «Bisogna trovare per loro una nuova sistemazione. E poi Luna è sfinita dall’allattamento,è ora che si arrangino».

E fu così che Giulio e Anna, a malincuore, si diedero da fare per trovare delle buone famiglie disposte a adottare i tre gattini.

Questo è mio!

64 È INVERNO
Disagio

Cenere venne affidato a una compagna di Anna, Stellina a un compagno di classe di Giulio e Calzino a una famiglia di contadini che ne avevano già parecchi e per i quali uno in più non avrebbe comportato problemi.

Luna non parve soffrire molto di questa separazione.

Sapeva che i gattini erano pronti per cavarsela da soli.

Stellina Calzino Cenere

1. Completa le frasi con le parole del testo.

I tre gattini innocenti erano diventati troppo v...............................

Luna non parve soffrire molto di questa s......................................

2. Evidenzia i nomi dei gattini.

LA GATTA LUNA 65
Separazione

Quarta parte

È PRIMAVERA

Primavera, primavera, si risveglia la natura, vedi i fiori e la verdura, le farfalle viola e gialle.

Primavera, primavera, l’aria pura ti accarezza, tutto nasce, tutto è nuovo: che stupore che io provo!

1. Colora l’immagine con i pastelli.

2. Colora le farfalle per indicare le strofe che hai memorizzato.

1 2

Una visione 22

Il sole era diventato più coraggioso e gli alberi già lavoravano per prepararsi il vestito per la festa della primavera, quando successe un fatto inatteso. Una mattina il vento proveniente da nord trasportò e disperse nel cielo un gregge di nuvole grigie, che si ingrandirono fino a occuparlo del tutto.

Quando Anna e Giulio si svegliarono c’era uno strano silenzio. Aprirono la finestra della camera e rimasero a bocca aperta.

«Mamma, papà, c’è la neve!». «Poveri alberi» disse Giulio.

«Poveri uccellini» aggiunse Anna. Scesero in fretta le scale.

Fuori tutto era candido. Nel bianco si distinguevano bene gli uccellini, che si spostavano più in fretta del solito.

Oh, nevica!

68 È PRIMAVERA
Incanto

Svoltarono dietro alla casa facendo attenzione a non rovinare la neve, quando, nell’angolo del giardino dove si accumulano i rifiuti dell’orto, scorsero una figura di colore rossiccio, forse un animale.

Fecero altri due passi per avvicinarsi. Erano a pochi metri...

I bimbi ebbero appena un secondo per incrociare lo sguardo dell’animale e in un attimo capirono un sacco di cose da quegli occhi spauriti. Non era né un gatto, né un cane.

LA GATTA LUNA 69
Stupore

Quando si voltò per scappare, videro che aveva una coda grande come il corpo.

Corsero in casa gridando. «Papà, mamma, abbiamo visto una volpe!».

«Impossibile» sorrisero i genitori, ma poi vedendoli così convinti si precipitarono fuori con la speranza che fosse vero: ma non c’era nessuna volpe.

«Forse era un cane di pelo rosso» esclamò il papà sorridendo.

Quando furono sul posto dell’avvistamento, videro emergere dalla neve alcuni avanzi di cibo: frutta, pane, bucce di patate e altre cose. «Ci sono delle impronte» disse la mamma e, tratto di tasca il cellulare, fece una foto.

Rientrati in casa bastò un attimo per accertare che si trattava proprio di impronte di volpe.

70 È PRIMAVERA
Entusiasmo, meraviglia

L’orologio macinava i minuti e le speranze di tornare in giardino.

Non c’era più tempo da perdere perché il pulmino scolastico era arrivato silenziosamente al cancello: era ora di andare a scuola.

1. Evidenzia con vari colori le espressioni che ti sembrano più interessanti per i tuoi racconti.

2. Quale messaggio inviavano gli occhi della volpe secondo te?

3. Come ha fatto la mamma a verificare che si trattava di impronte di volpe?

4. Perché l’autobus era arrivato «silenziosamente»?

5. Disegna le tracce della volpe.

6. Disegna una volpe.

LA GATTA LUNA 71

Il ritorno 23

Al ritorno da scuola la neve era già sparita e il sole aveva ridipinto ogni cosa con i colori della primavera.

Un vento tiepido gonfiava le lenzuola stese ad asciugare.

Nel prato occhieggiavano le pratoline, gli occhietti della Madonna* e il tarassaco.

Sulla betulla, sul ciliegio e tra gli olivi altre uova si erano schiuse.

La vita continuava.

72 È PRIMAVERA
Veronica persica è il nome scientifico di questi fiori.
*

Epilogo*

Anna e Giulio nelle loro classi non facevano che raccontare ai compagni le cose meravigliose che erano successe negli ultimi mesi: gli uccellini, Fido, Pepe, la gatta Luna.

Ma il pensiero più frequente, anche quando seguivano la lezione, era per i tre gattini che non erano più a casa ad aspettarli.

«Chissà come starà Cenere…».

«Chissà se Stellina e Calzino hanno trovato la famiglia giusta per loro…».

Erano preoccupati come se fossero loro i genitori.

Crescevano ogni giorno di più ed erano entusiasti di tutto quello che succedeva.

* Nel libro Tre gattini, tre storie (Erickson, 2022), puoi scoprire come continuano le vicende di Cenere, Stellina e Calzino.

LA GATTA LUNA 73

Quiz finale

Completa le frasi con le parole della storia della gatta Luna.

Il corpo era tutto

............................................................

Il cane sconosciuto ebbe la peggio: ....................................................................

Ora la gatta era troppo .................................................................... .................................................................... ....................................................................

Aprì la cartella ed estrasse alcune ....................................................................

Fido, perdendo la sua dolcezza, si era ............................................

Era un gatto che faceva strani

....................................................................

Luna si avvicinò fiduciosa e gli scolari furono

..........................................................

Le piume sulla pancia erano

.................................................................

Anna scorse, impigliato tra le maglie della rete,

....................................................................

Sentì all’interno le voci

...................................................................

Luna rimase ferma sulle sue zampe,

............................................................

Una notte, però, furono svegliati da

..............................................................

Pepe, il nuovo arrivato, era un

....................................................................

Menava la coda come un

...................................................................

Sorpresa, sconcerto, incredulità, e poi

....................................................................

Nel prato occhieggiavano le

..................................................................

Sul davanzale della finestra un gatto nero

....................................................................

La sua occupazione preferita era

...................................................................

LA GATTA LUNA 75

Filastrocche da cantare

1. Autunno e le foglie p. 113

2. L’inverno p. 115

3. La primavera p. 118

4. La nevicata p. 120

5. Alfabeto delle cose belle p. 122

6. Natale è festa p. 125

Quiz finale p. 126

Fonti p. 127

storie da leggere e raccontare
La generosità p. 78
Il segnale del naufrago p. 81
La principessa ammalata p. 84
Il costume di Arlecchino p. 86
L’arca di Noè p. 88
Il falco e la talpa p. 92
del biancospino p. 95
I galletti p. 98
INDICE Leggere e cantare Altre
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7. La leggenda
8.
e la
p. 100
9. La cincia
lucciola
p. 102
10. La volpe e il cardellino
104
11. La leggenda della merla p.
dei sempreverdi p. 106
12. La leggenda
del presepe p. 108
13. Gli animali
bravo?
110
14. Chi è il più
p.

La generosità 1

Molto tempo fa, in una giornata gelida d’inverno, una povera donna infagottata in un vestito lacero percorreva le stradine di un villaggio. Bussava alle porte delle case e chiedeva l’elemosina.

« Vai via vecchiaccia! » si sentiva rispondere.

« Non abbiamo tempo da perdere ».

Molti per disprezzo versavano nella sua sacca pane ammuffito, bucce di patate o pietre. Solo due vecchietti fecero entrare in casa la povera donna.

« Siediti un po’ e scaldati! » disse l’uomo, mentre la moglie preparava una scodella di latte caldo e una grossa fetta di pane.

« Coraggio, vedrai che starai meglio » cercavano di confortarla.

78 ALTRE STORIE
Messaggio:
generosità prima o poi viene ripagata.
la

Il giorno dopo, giunse in quel villaggio un messo reale che portò a tutte le famiglie un invito a recarsi a una festa al castello.

Tutti si prepararono con gli abiti migliori per quella speciale occasione.

Quando arrivarono al castello furono introdotti in una imponente sala da pranzo e a ognuno fu assegnato un posto.

Quando tutti furono seduti, i camerieri cominciarono a servire le portate.

Immediatamente si alzarono dei borbottii di disappunto e collera.

I solerti camerieri infatti rovesciavano nei piatti bucce di patata, pietre, tozzi di pane ammuffito, ecc.

LEGGERE E CANTARE 79

Solo nei piatti dei due vecchietti, seduti in un angolino, venivano servite pietanze squisite.

Improvvisamente entrò nella sala la povera donna dai vestiti stracciati. Tutti ammutolirono.

« Oggi, » disse la donna « avete trovato esattamente ciò che mi avete offerto ieri ».

Si tolse gli abiti malandati. Sotto indossava un vestito dorato: era la Regina.

1. Leggi e preparati a raccontare la storia ad alta voce.

2. Evidenzia le parole e le espressioni che ti sembrano speciali.

3. Sa hai vissuto degli episodi di generosità, raccontali.

4. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

80 ALTRE STORIE

Il segnale del naufrago 2

Dopo una terribile tempesta, un povero naufrago arrivò sulla spiaggia di un’isoletta deserta, aggrappato a un piccolo relitto della barca su cui stava viaggiando.

Il pover’uomo cominciò a pregare.

Chiese a Dio, con tutte le sue forze, di salvarlo e ogni giorno scrutava l’orizzonte in attesa di veder sopraggiungere un aiuto, ma non arrivava nessuno.

LEGGERE E CANTARE 81
Messaggio: comprendere che da un guaio può nascere un bene.

Dopo qualche giorno si organizzò.

Sgobbando e tribolando fabbricò qualche strumento per cacciare e coltivare, sudando sangue riuscì ad accendere il fuoco, sì costruì una capanna e un riparo contro le violente bufere.

Passò qualche mese, il pover’uomo continuava la sua preghiera, ma nessuna nave appariva all’orizzonte.

Un giorno, un colpo di vento sul fuoco spinse le fiamme a lambire la stuoia del naufrago.

In un attimo tutto s’incendiò.

Dense nuvole di fumo si alzarono verso il cielo.

Gli sforzi di mesi in pochi istanti si ridussero a un mucchietto di cenere.

Il naufrago, che invano aveva tentato di salvare qualcosa, si buttò piangendo nella sabbia.

«Perché Signore? Perché anche questo?».

82 ALTRE STORIE

Qualche ora dopo, una grossa nave attraccò vicino all’isola. Vennero a prenderlo con una scialuppa.

«Ma come avete fatto a sapere che ero qui?» chiese il naufrago, quasi incredulo. «Abbiamo visto i segnali di fumo» gli risposero.

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce. Quando racconti può esserti utile usare le parole evidenziate.

2. Evidenzia parole nuove e interessanti per i tuoi racconti.

3. Pensa a episodi simili in cui un guaio si è trasformato in una fortuna e raccontali.

4. Disegna la mappa di un’isola dove vivere un’avventura.

5. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 83

La principessa ammalata 3

C’era una volta un re che aveva una figlia di grande bellezza e straordinaria intelligenza. La principessa soffriva però di una misteriosa malattia.

Man mano che cresceva, si indebolivano le sue braccia e le sue gambe, tanto che non riusciva più a camminare, mentre vista e udito si affievolivano.

Molti medici avevano invano tentato di curarla.

Un giorno arrivò a corte un vecchio, del quale si diceva che conoscesse il segreto della vita.

Tutti i cortigiani si affrettarono a chiedergli di aiutare la principessa malata. Il vecchio diede alla fanciulla un cestino di vimini, con un coperchio chiuso, e disse: «Prendilo e abbine cura. Ti guarirà».

84 ALTRE STORIE
Messaggio: aiutando gli altri si aiuta se stessi.

Piena di gioia e attesa, la principessa aprì il coperchio, ma quello che vide la sbalordì dolorosamente.

Nel cestino giaceva infatti un cagnolino, tanto malato che non riusciva neppure a camminare.

La principessa commossa prese in braccio il cagnolino e cominciò a curarlo.

Passarono i mesi: la principessa non aveva occhi che per il cucciolo.

Lo nutriva, lo accarezzava, gli sorrideva, gli parlava teneramente.

Anche se tutto questo le costava una fatica intensa.

Qualche mese dopo, accadde qualcosa di incredibile. Un mattino, il cagnolino cominciò a muovere le zampe e poi a camminare.

La principessa lo prese in braccio e si mise a danzare, ridendo e cantando dalla gioia. Senza accorgersene era guarita anche lei.

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce.

2. Racconta se ti è capitato di aver curato o salvato un animale.

3. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 85

Il costume di Arlecchino 4

C’era una volta un bambino di una famiglia molto povera. Il suo nome era Arlecchino. Tutte le mattine andava a scuola felice perché i suoi compagni gli volevano bene.

Avvicinandosi il Carnevale, tutti i bambini si preparavano per la festa e le loro mamme a casa stavano cucendo i costumi.

Soltanto Arlecchino era triste .

«Perché sei così triste?» gli chiesero i compagni.

«Perché non posso avere il vestito di Carnevale. Mia mamma non ha la stoffa per cucirmelo».

«Allora ti aiuteremo noi!» lo rassicurarono i compagni.

Fu così che il giorno dopo ogni bambino venne a scuola con un pezzo di stoffa avanzata dal proprio vestito.

86 ALTRE STORIE
Messaggio: l’aiuto tra compagni porta felicità a tutti.

Arlecchino commosso portò a casa questi ritagli di tanti colori diversi.

La mamma lavorò tutta la notte per unirli e per confezionargli il costume.

Il giorno dopo Arlecchino si presentò a scuola con un vestito che sorprese i compagni per la sua originalità.

Era il più bello di tutti.

Fu così che un gesto di amicizia diede origine a un costume che divenne famosissimo.

Filastrocca di Arlecchino

Arlecchino poverino non aveva un vestitino.

Ogni bimbo gli ha portato un pezzetto colorato e la mamma gli ha cucito un bellissimo vestito.

È di tanti bei colori, come tanti sono i cuori che han donato la letizia con un gesto di amicizia!

1. Racconta la storia ad alta voce.

2. Leggi e impara la filastrocca.

3. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 87

L’arca di Noè 5

Moltissimi anni fa c’era un uomo che si chiamava Noè. Si preoccupava per la sua famiglia e con tutti era rispettoso e giusto.

Gli altri uomini erano invece prepotenti e qualche volta giungevano anche a uccidersi a vicenda.

Dio disse a Noè:

«Costruisci con il legno della foresta un’arca e fai salire tutti gli animali, perché voglio castigare il popolo facendo venire un diluvio universale».

Così Noè obbedì e fece una barca di legno grandissima con il tetto, facendosi aiutare dalla

88 ALTRE STORIE
Messaggio: le persone buone e rispettose salvano il mondo.

Gli altri uomini ridevano, vedendo tutta quella fatica inutile.

Quando finalmente l’arca fu terminata, fece salire una coppia di animali per ogni specie in modo da salvarli. C’erano uccelli, rettili, leoni, elefanti, giraffe…

Cominciò a piovere e piovve

così tanto che l’acqua iniziò a sommergere prima i campi, poi le case, poi i paesi. Noè e la sua famiglia erano al riparo e ringraziavano Dio.

Tutti gli altri, che avevano riso di lui, non trovarono scampo, perché l’acqua salendo aveva

LEGGERE E CANTARE 89

coperto anche le colline e le montagne. L’arca resisteva ai fulmini, al vento e alla pioggia incessante. Passati quaranta giorni e quaranta notti smise di piovere. Noè fece uscire dall’arca un corvo in perlustrazione. E il corvo

ritornò perché non aveva trovato un posto dove posarsi.

Aspettò una settimana e mandò fuori una colomba. Anche la colomba ritornò.

Aspettò un’altra settimana e mandò fuori la colomba per la seconda volta.

90 ALTRE STORIE

Dopo qualche giorno questa ritornò con in bocca un ramoscello di ulivo.

L’acqua era scesa scoprendo la punta degli alberi.

Dopo una settimana Noè rimandò fuori la colomba per la terza volta e questa volta non tornò. Capì allora che la terra era riemersa dall’acqua.

Noè riaprì l’arca e tutti gli animali scesero cominciando a ripopolare la terra. Nel cielo si formò un bellissimo arcobaleno che annunciava una nuova era di pace.

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce.

2. Disegna sul tuo quaderno un’arca con l’arcobaleno.

3. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 91

Il falco e la talpa 6

C’era una volta un falco che volava alto nel cielo con la sua compagna, cercando un posto per fare il nido.

Giunto nel folto della foresta scorse un grande faggio. Si posò e chiamò la sua compagna.

«Vieni. Qui faremo il nostro nido perché è un posto sicuro» disse, ed entrambi si misero al lavoro cercando rami, rametti e foglie.

92 ALTRE STORIE
Messaggio: comprendere che le apparenze possono ingannare.

Una talpa ai piedi del faggio li osservava pensierosa. « Questo albero non è proprio un posto sicuro, perché le sue radici sono marce e con un po’ di vento può cadere ».

Si rivolse allora al falco con la sua vocina e gli disse: « Questo albero non è un posto sicuro per farci il nido perché le radici… ».

Ma non potè continuare il discorso perché il rapace le disse: «Taci! Cosa vuoi saperne tu, che sei una misera talpa che sa solo strisciare. Noi falchi abbiamo una vista acutissima e sappiamo bene quello che dobbiamo fare». Il lavoro procedeva in fretta e dopo pochi giorni nel nido c’erano già le uova.

Una mattina il falco stava tornando dalla caccia, quando vide il faggio a terra rovesciato dal vento.

LEGGERE E CANTARE 93

Le uova erano tutte rotte e la sua compagna era disperata.

Desolati, sentirono una vocina lì accanto sussurrare: « Se non mi avessi disprezzata, ti saresti ricordato che io scavo la mia tana sottoterra vicino alle radici e per questo potevo sapere bene se l’albero era sano e sicuro per farci il nido! ».

Subito dopo si rituffò nella sua tana a continuare la vita di esploratrice sotterranea.

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce.

2. Cerca informazioni sulla talpa e condividile con i compagni.

3. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

94 ALTRE STORIE

La leggenda del biancospino 7

C’era una volta, in un paese lontano, una piccola pecora dal vello bianco che girava per il prato brucando l’erba profumata.

« Che buona! Mi farò proprio una bella scorpacciata » si rallegrava la pecorella.

La pecora, che si era allontanata troppo dall’ovile, non sapeva dove ripararsi. Correva di qua e di là senza meta, tutta inzuppata e tremante.

« Dove posso andare? Ho freddo e qui non c’è niente per A un tratto però si alzò il vento. Grossi nuvoloni neri si addensarono nel cielo.

Subito dopo arrivò la pioggia a dirotto.

LEGGERE E CANTARE 95
Messaggio: aiutando i compagni nelle difficoltà si cresce in bellezza.

ripararsi. Non dovevo andare così lontano da casa! ».

Il cielo diventava sempre più nero, squarciato da lampi infuocati.

« Beee, beeee! Che paura! Dove vado? Dove scappo? Morirò sotto questa tormenta! Beeee, beeee! ».

Tutto sembrava perduto, quando un grosso cespuglio di spini la sentì e la chiamò.

« Vieni da me, ti riparerò io ».

La pecorella non si fece pregare e subito corse da lui.

La pianta allargò i suoi rami spinosi per farla entrare. Poi li intrecciò accuratamente per difenderla contro la furia del temporale. Cadde la grandine, fischiò il vento, ma la pecorella, accoccolata fra gli spini, si sentiva al sicuro.

« Grazie, qui si sta bene, non entra neanche un po’ di pioggia. Sono stata fortunata a incontrarti » ringraziò così la pecora.

Passò molto tempo nascosta e al riparo, riuscendo anche a addormentarsi. Si sentiva tranquilla e il vento che prima le faceva paura ora era una ninna nanna.

Quando il cielo ritornò azzurro, il cespuglio allargò i

96 ALTRE STORIE

rami per lasciarla uscire. Ma il vello si impigliò alle spine più lunghe e alcuni fiocchi di lana restarono attaccati ai rami. «Te li lascio volentieri » disse la pecorella. « Per ringraziarti della tua bontà ».

Quando la pecorella fu lontana, lo spino s’accorse che quei fiocchi leggeri si erano trasformati in fiori bianchi profumati.

Per questo motivo il cespuglio si chiama ora Biancospino.

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce.

2. Colora le espressioni che ti sembrano interessanti.

3. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 97

C’era una volta una casa di campagna con galli, galline, galletti e un vecchio gallo che faceva da capo. I galletti gli ubbidivano perché era saggio. Sapevano che non dovevano fare chicchirichì durante la notte, perché la volpe a quell’ora era in giro e, furba com’era, poteva facilmente accorgersi, dal canto, dove stavano di casa i galletti.

Ma c’era nel pollaio un galletto che non voleva riconoscere queste buone ragioni. Una notte , proprio a mezzanotte, fece un chicchirichì così squillante, che era come se il sole fosse lì lì per spuntare dalla cima della montagna tutta nera.

98 ALTRE STORIE
meglio
fiducia
persone che hanno esperienza.
I galletti 8 Messaggio: è
avere
nelle

La volpe, che girava come al solito, lo sentì e andò così vicina al pollaio che tutti i galletti passarono un brutto quarto d’ora.

Furono salvi per miracolo, perché il vecchio gallo si mise con grande coraggio sulla porta a difendere col becco e con gli artigli la sua famiglia.

La volpe, sorpresa, ebbe paura e se ne andò.

Il galletto disobbediente però non la passò liscia.

Il vecchio gallo gli diede una beccata così grossa che gli portò via mezza cresta.

Ora prova a fare ancora chicchirichì quando è giorno, ma non riesce a fare che «eccì eccì», come se avesse il raffreddore. Poverino!

Filastrocca

Fra’ Michele aveva un gallo bianco, rosso, verde, giallo e per farlo ben cantare gli dava da mangiare specialmente latte e miele quel furbone di Fra’ Michele.

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce.

2. Impara a memoria la filastrocca.

3. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 99

La cincia e la lucciola 9

C’era una volta una cincia che aveva il nido in una siepe di rose selvatiche.

Un giorno si era attardata con altri uccellini per inseguire farfalle e grilli nella campagna attorno.

Quando il cielo incominciò a farsi scuro, tutti tornarono nel proprio nido e anche la cincia cercò di raggiungere il suo.

Il buio però si era infittito e la cincia faticava a trovare lo stretto passaggio per il suo riparo. Le spine le pungevano la testolina. Era disperata. Ci fossero state almeno le stelle!

Ma grossi nuvoloni coprivano il cielo e di stelle non se ne vedeva neppure una.

A un tratto , una luce d’argento passò sulla testa della cincia. Era una lucciola. «Lucciola, o buona lucciola!» invocò l’uccellino. «Non trovo più il mio nido. Fammi un po’ di luce!».

Messaggio: quando si fa il bene, ritorna il bene.

100 ALTRE STORIE

La lucciola aveva fretta e rispose: «Se farai presto, ti aiuterò».

Si poggiò su un ramoscello, aprì le ali e illuminò un pezzo di siepe.

«Ecco il mio nido! Grazie!» disse la cincia.

In quel momento cominciarono a cadere dei goccioloni di pioggia.

«Come farò ora a ripararmi?»

chiese preoccupata la lucciola. «Vieni qui insieme a me».

E mentre dal cielo veniva giù acqua a torrenti, due cuoricini battevano vicini vicini.

Filastrocca

Lucciola, lucciola, vieni da me.

Ti darò il pan del re. Pan del re e della regina. Lucciola, lucciola, vieni vicina.

1. Racconta la storia ad alta voce.

2. Cerca informazioni sulla famiglia delle cince.

3. Impara a memoria la filastrocca.

4. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 101

La volpe e il cardellino 10

C’era una volta una volpe che non mangiava da parecchi giorni. Cercò di prendere delle galline che erano chiuse in una gabbia. Ci provò in mille modi, ma la gabbia era troppo resistente anche per le sue forti zampe.

Dopo questo tentativo fallito, le riuscì finalmente di catturare un cardellino.

«È piccolo, ma mi calmerà un po’ la fame», pensò.

L’uccellino cominciò a supplicarla: «Ho un nido con i piccoli che mi aspettano. Se non mi mangi posso

soddisfare due desideri: quello di procurarti del cibo e quello di farti ridere».

«Va bene» disse la volpe sperando in un pasto migliore.

Il cardellino volò sul sentiero verso una donna che andava al mercato con una cesta piena di salami. Cominciò allora a volarle intorno.

Messaggio: anche se si è piccoli si possono fare cose straordinarie.

102 ALTRE STORIE

La donna mise a terra la cesta per inseguirlo e prenderlo, ma senza riuscirci.

Quando ritornò a prendere la cesta, un salame era sparito. La volpe, con la pancia piena di salame, disse: «Adesso mi sento meglio e vorrei farmi una bella risata, come mi avevi promesso».

Così il cardellino andò a svolazzare intorno alla testa dei contadini che stavano zappando, cinguettando forte nelle loro orecchie.

I contadini cercavano di liberarsi di lui, scappando di qua e di là e inciampando nelle loro zappe.

Ne nacque una gran confusione che fece ridere a crepapelle la volpe.

«Ti sei meritato la libertà» disse al piccolo cardellino.

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce.

2. Quanto ti è piaciuta? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 103

La leggenda della merla 11

Moltissimi anni fa, in un paese lontano lontano, accadde una cosa straordinaria. Era la fine del mese di gennaio e faceva tanto freddo, come non si era mai sentito prima. La neve aveva coperto con il suo manto soffice i prati, gli alberi e le case.

I merli allora erano tutti bianchi e quasi non si vedevano in mezzo a tutta quella neve. Una merla continuava a guardare in giro, di qua e di là, perché non sapeva dove andare a posarsi per il freddo che faceva.

104 ALTRE STORIE
Messaggio: una storia che ci dà letizia.

Finalmente vide un camino che fumava e disse al merlo suo compagno: «Guarda quel camino come fuma, entriamo a scaldarci».

E lui rispose: «Va bene, entriamoci».

Allora i merli entrarono nel camino e ci rimasero tre giorni e tre notti.

Passati i tre giorni la merla guardò fuori, vide che era spuntato nuovamente il sole e propose: «Usciamo».

Appena usciti si guardarono e la merla disse al merlo: «Ma guarda come sei diventato nero!».

«Eh, ma anche tu!».

E da quel giorno i merli sono rimasti tutti neri, con il becco giallo e le zampine gialle, e gli ultimi tre giorni di gennaio, in ricordo di questo avvenimento, sono detti

«giorni della merla».

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce.

2. Quanto ti è piaciuta? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 105

La leggenda dei sempreverdi 12

L’inverno era alle porte e il freddo cominciava a farsi sentire.

Gli animali si riparavano nelle loro tane e gli uccelli migratori erano partiti.

Solo uno non era riuscito a spiccare il volo perché aveva un’ala ferita.

«Devo trovare un rifugio per l’inverno, altrimenti morirò» pensò.

E a piccoli passi si portò sotto a un salice piangente .

«Gentile salice, puoi lasciarmi vivere tra le tue fronde finché

verrà la bella stagione?»

implorò l’uccellino.

«No, mi rovineresti le foglioline che sono delicate».

Allora l’uccellino fece alcuni salti e si rivolse fiducioso a un castagno che si trovava lì vicino.

«Grande castagno, potresti ospitarmi tra le tue fronde finché passerà l’inverno?»

supplicò il poverino.

«No, sono già troppo occupato a custodire il mio fogliame».

Messaggio: le persone che hanno cuore alla fine ricevono di più delle persone egoiste.

106 ALTRE STORIE

L’uccellino deluso si avvicinò a piccoli salti a un altro albero.

«Maestosa quercia , mi permetti di passare l’inverno nella tua chioma?».

«No davvero, io non do ospitalità a chi non conosco!».

II povero uccellino continuò a vagare finché non lo vide un abete .

«Dove vai, uccellino, così triste?».

«Cerco un albero che mi accolga tra le sue foglie per superare l’inverno».

«Poverino, vieni qui da me. Potrai rimanere finché vorrai».

In quella stessa notte soffiò un vento così freddo che gelò gli alberi e fece cadere tutte le foglie del salice, del castagno e della quercia. Quando arrivò a scuotere l’abete si accorse dell’uccellino tremante e ne ebbe compassione. Smise così di soffiare e da quel giorno tutti gli abeti mantennero le loro foglie anche durante l’inverno.

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce.

2. Ricerca informazioni sugli alberi evidenziati e impara a riconoscerli.

3. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 107

Gli animali del presepe 13

Mentre Maria e Giuseppe erano in viaggio verso Betlemme, un angelo radunò tutti gli animali per scegliere i più adatti ad aiutare Gesù bambino nella stalla.

Il leone si presentò per primo: «Io mi piazzerò all’entrata e sbranerò tutti quelli che tenteranno di avvicinarsi al bambino!».

«Sei troppo violento» disse l’angelo.

Subito dopo si avvicinò la volpe : «Io sono l’animale più adatto. Porterò a Maria e Giuseppe tutti i giorni un bel pollo!».

«Sei troppo disonesta» disse l’angelo.

108 ALTRE STORIE
Messaggio: valgono di più le persone che sono umili.

Arrivò il pavone con la sua magnifica ruota: «Io trasformerò quella povera stalla in una reggia più bella dei palazzi del re».

«Sei troppo vanitoso» disse l’angelo.

Arrivarono infine l’asino e il bue . L’angelo chiese: «E voi non avete niente da offrire?».

«Noi non sappiamo fare niente di speciale. Però potremmo

scaldare Gesù con il nostro fiato».

L’angelo finalmente sorrise: «Voi siete quelli giusti!».

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce.

2. Quanto ti è piaciuta? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 109

Chi è il più bravo? 14

C’era una volta una fattoria con tanti animali che scorrazzavano liberi in cortile e discutevano per decidere chi era il più importante tra loro.

« Muuuuu! » disse la mucca .

« Io sono molto importante: il contadino mi munge e fa imbottigliare il mio latte per metterlo in vendita. Ricava

il burro, la panna e tanti formaggi.

Senza di me, cosa farebbero le persone? ».

« Bzzzzz » disse l’ape . « Noi api facciamo un sacco di cose: prepariamo la cera, la pappa reale e il miele.

Impolliniamo i fiori che poi diventano frutti.

Senza di me, cosa farebbero gli umani? ».

Messaggio: tutti sono importanti

110 ALTRE STORIE
nessuno è insostituibile.
ma

« Coccodè! » esclamò la gallina .

« Cosa mi tocca sentire? Io sono la più importante. Ogni giorno faccio le uova che servono a preparare creme, dolci e gelati.

Quante ricette non esisterebbero senza le mie preziose uova? ».

« Bee bee » gridò la pecora .

« Non esagerare. Pensa a quanto sono importante io: dal mio pelo si ricava la lana che serve per fare cappotti, maglioni, sciarpe e guanti. Come si proteggerebbero dal freddo le persone senza di me? ».

« Iiiiiih! » rise il cavallo . « Sono io il più importante! Grazie a me la gente ha potuto viaggiare cavalcando o andando in carrozza. Noi abbiamo trasportato carichi molto pesanti.

Come sarebbero riusciti gli uomini a spostarli da soli? ».

LEGGERE E CANTARE 111

« Miaooo! » disse la gatta .

« Il padrone di casa ha bisogno di me. Gli piaccio perché sono morbida e gli faccio tanta compagnia.

Per lui tengo lontano i topi. Come farebbe a stare senza di me? ».

« Bau bau! » abbaiò il cane così forte che spaventò la gatta, che spaventò il cavallo, che spaventò la pecora, che spaventò la gallina, che spaventò l’ape, che spaventò la mucca, che rovesciò il latte.

Attirato dalla confusione, arrivò il contadino che chiuse tutti nella stalla.

1. Leggi e racconta la storia ad alta voce.

2. Colora per ogni animale i motivi per cui è utile all’uomo.

3. Quanto ti è piaciuta la storia? Colora i cuori.

112 ALTRE STORIE

Autunno e le foglie

(Alberto Villa)

E le foglie-glie-glie e le foglie-glie-glie e le foglie-glie-glie, in autunno.

Sono gialle-le-le

sono rosse-se-se, un po’ verdi-di-di e marroni.

Se le schiacci-ci-ci se le schiacci-ci-ci fanno cric e crac e poi crocche.

Cadon giù di qui, cadon giù di lì, zig e zag volan via col vento.

Quando piove son bagnate, ci-ci-ci / cià-cià / ci-ci-ci / cià-cià / Con i piedi le ho schiacciate, ci-ci-ci / cià-cià: la poltiglia. (2v.)

E le foglie-glie-glie e le foglie-glie-glie e le foglie-glie-glie, sopra il prato.

Sono gialle-le-le sono rosse-se-se, un po’ verdi-di-di: che bel manto.

LEGGERE E CANTARE 113
*
A pagina 127, «Fonti», si trova il link per ascoltare la canzone.
1 *

Sotto il bosco-co-co

sotto il bosco-co-co sotto il bosco-co-co, son cadute.

E le piante-te-te e le piante-te-te e le piante-te-te sono spoglie.

Ecco i ghiri che hanno sonno, fanno ron-ron-ron come il nonno.

Dorme tutta la natura, buon riposo alla verdura. (2 v.)

Ma che bello è, che colori ha, che stagione è, l’autunno.

I funghetti lì, le castagne là e con l’uva io faccio il vino.

Lalalallalà

1. Cerca la filastrocca in internet per sentire la musica e provare a cantarla.

114 FILASTROCCHE DA CANTARE

L’inverno *

(Alberto Villa)

Ventun dicembre la neve scende gelido è il vento l’inverno è qui.

Dormon le piante che si son spente i frutti e i fiori non ci son più.

LEGGERE E CANTARE 115
* A pagina 127, «Fonti», si trova il link per ascoltare la canzone.
2

Ti punge il freddo copriti in fretta il latte bevi caldo col miele. Passeri han fame briciol di pane pel di salame pensaci tu.

Gli ultimi cachi si son staccati la pianta è spoglia senza una foglia.

Ma che splendore se splende il sole mi sento immerso nel cielo terso.

L’inverno è qui: Bianco Signore sei tu.

L’inverno sì: magica attesa di felicità!

Le diciassette tramonta il sole sfuman le aiuole coperte di neve.

L’inverno appare col gran Natale che avvenimento che gioia sento.

116 FILASTROCCHE DA CANTARE

L’inverno è qui: Bianco

Signore sei tu.

L’inverno sì: magica attesa di felicità!

Tutti lo sanno cambia anche l’anno è grande festa di Capodanno.

Brindisi a iosa peggio che a sposa la tombolata l’hai vinta tu.

Che bei regali l’inverno fa è un grande inno della realtà. È una stagione è un’emozione gridala forte insieme a me.

[RIT. in rumeno]

L’inverno è qui: Bianco

Signore sei tu.

L’inverno sì: magica attesa di felicità!

1. Cerca la filastrocca in internet per sentire la musica e provare a cantarla.

2. Colora le strofe che ti piacciono di più.

LEGGERE E CANTARE 117

La primavera*

21 marzo primavera, si risveglia la natura, vedi i fiori e la verdura, le farfalle viola e gialle.

Uè, ma guarda che bel sole! Ecco lì le prime viole, gialli arbusti di forsizie, le camelie che bellezza!

Primavera, primavera, l’aria pura ti accarezza, tutto nasce, tutto è nuovo: che stupore che io provo.

Primavera, primavera ti ho pensata ieri sera, tutto mi sembrava morto, ora invece è risorto!

Ecco la lucertolina che dimena la codina, sbucan fuori le formiche: ahi, se vanno in cucina!

Rondinelle son tornate, fanno il nido per l’estate, colgo già le fragoline e alla fine le amarene.

118 FILASTROCCHE DA CANTARE
A pagina 127, «Fonti», si trova il link per ascoltare la canzone.
(Alberto Villa) 3 *

[RIT. in spagnolo]

Rododendri e magnolie, occhi azzurri di Madonna, margherite e tulipani: i colori degli Indiani. E i rami son fioriti, son di pesco, pero e fichi. Grigie strade colorate e le piante sembran fate.

Primavera, primavera, l’aria pura ti accarezza, tutto nasce, tutto è nuovo: che stupore che io provo.

Primavera nelle scuole, primavera nei palazzi, primavera nel cortile: giocan tutti con aprile.

Primavera negli uffici, sono tutti più felici.

Primavera in tutto il mondo: te la godi fino in fondo.

[RIT. in tedesco]

[RIT. in italiano]

1. Cerca la filastrocca in internet per sentire la musica e provare a cantarla.

2. Cerca i versi che fanno rima.

LEGGERE E CANTARE 119

La nevicata

(Pasquale Ruocco)

All’aurora la campana, che ha la voce quasi umana, col rintocco chiaro e greve vi ha destati: « C’è la neve! ».

Accorrete con due balzi: naso ai vetri, piedi scalzi.

Le casette stupefatte sono bianche come latte.

120 FILASTROCCHE DA CANTARE
4

Tutto è bianco, monte e valle… È un diluvio di farfalle. Lungo i tetti, sopra i rami, che merletti!

Che ricami!

Che stupore per gli uccelli!

Che cappucci per gli ombrelli!

E dall’alto

la campana che ha la voce quasi umana, con la bocca larga, beve, canta e ride: « C’è la neve! ».

1. Leggi e racconta se hai vissuto un’esperienza sulla neve.

2. Ricerca su libri o internet molte forme di fiocchi di neve e disegnali sul tuo quaderno.

3. Quanto ti è piaciuta la poesia? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 121

5 Alfabeto delle cose belle

Coro: A B C D E F G H I L

M N O P Q R S T U V Z

A sono gli Amici, non serve che lo dici.

B è un Bacio grosso ne mando a più non posso.

C è una Carezza leggera come brezza.

D è questo Dono per chiederti perdono.

E è l’ Emozione lavoro con passione.

F è Felicità che prende chi ne dà.

G è tanta Gioia nemica della noia.

Alfabeto delle cose belle voglio solo quelle per stare bene con te.

Alfabeto di parole buone le cerchiamo insieme per stare bene io e te.

122 FILASTROCCHE DA CANTARE

H Hai ed ho pazienza per un po’.

I Insieme noi faremo ciò che vuoi.

L siamo Leggeri se siamo più sinceri.

M ti do la Mano andiamo più lontano.

N non dico No per giocare ancora un po’.

O ti Offro quel che ho accettalo però.

P tante Parole splendenti come il sole.

Alfabeto delle cose belle voglio solo quelle per stare bene con te.

Alfabeto di parole buone le cerchiamo insieme per stare bene io e te.

LEGGERE E CANTARE 123

Q è questa Quiete per tante sere liete.

R io ti Rispetto senza farti mai dispetto.

S è il Sorriso che illumina il tuo viso.

T come un Tesoro cantare insieme in coro.

U restiamo Uniti e andremo più spediti.

V se noi Vogliamo il mondo esploriamo.

Z Zelo e allegria per stare in compagnia.

Alfabeto delle cose belle voglio solo quelle per stare bene con te.

Alfabeto di parole buone le cerchiamo insieme per stare bene io e te. Per stare bene con te!

1. Cerca in internet il video della canzone con il testo per sentire la musica e provare a cantarla.

2. Quanto ti è piaciuta la canzone? Colora i cuori.

124 FILASTROCCHE DA CANTARE A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z

(Rosanna Nassimbeni) 6

Natale è festa

Tra pochi giorni sarà Natale la festa che i bambini amano di più, che tutti aspettano con gioia, che tutti aspettano perché…

Natale è festa per la vita che nasce,

Natale è festa per la sete di pace,

Natale vuole dire amore aperto a tutti e che tutti abbraccerà. (2 volte)

Fra tante stelle e luci colorate di nuovo la speranza si riaccenderà, di un mondo unito, un mondo nuovo, un mondo « aperto » e sai perché?

Natale è festa per la vita che nasce,

Natale è festa per la sete di pace,

Natale vuole dire amore aperto a tutti e che tutti abbraccerà. (2 volte)

Aperto a tutti e che tutti abbraccerà.

1. Cerca in internet il video della canzone con il testo per sentire la musica e provare a cantarla.

2. Quanto ti è piaciuta la canzone? Colora i cuori.

LEGGERE E CANTARE 125

Quiz finale

Completa con le frasi con le parole che trovi nelle storie. È una super sfida con se stessi per mettere alla prova la propria memoria.

Si tolse gli abiti m ..............................................................

Passati i tre giorni la m .......................................................

Senza di me cosa farebbero

gli u ..........................................................

Subito dopo si rituffò nella

sua t ......................................................

Vennero a prenderlo con una s ............................................................

Un angelo radunò tutti

gli a .......................................................

Allora l’uccellino fece

alcuni s ............................................................

Perché non posso avere il

v...........................................................

Quei fiocchi leggeri si erano t ............................................................

126 FILASTROCCHE DA CANTARE

Fonti

La sezione «Leggere e cantare» fa riferimento a leggende, favole, fiabe e brevi racconti tratti dalla tradizione popolare e letteraria, riadattati dall’Autore. L’Editore rimane a disposizione di quanti rilevino omissioni o errori nei riferimenti.

La gatta Luna

p. 9 Adattato da: L’autunno, www.filastrocche.it, di Giacomo, Mattia, Lorenzo, Riccardo, Tommaso, Manuel e la maestra Liana della classe E della scuola dell’infanzia di Cecchina (RM).

p. 43 Tratta da: Stella stellina, di Lina Schwarz (1920), Ancora… e poi basta, Milano, Hoepli.

p. 55 Tratta da: La nevicata, di Pasquale Ruocco.

p. 67 Tratta da: Primavera, di Alberto Villa, www. grammaticanto.it/areainsegnanti.html

Altre storie da leggere e raccontare

1. La generosità (titolo originale L’elemosina), adattato da: Ferrero B. (2007), 365 piccole storie per l’anima, Torino, Elledici. Per gentile concessione di ©Bruno Ferrero.

2. Il segnale del naufrago, adattato da: Ferrero B. (2000), Il segreto dei pesci rossi, Torino, Elledici. Per gentile concessione di ©Bruno Ferrero.

3. La principessa ammalata, adattato da: Ferrero B. (2007), 365 piccole storie per l’anima, Torino, Elledici. Per gentile concessione di ©Bruno Ferrero.

4. Il costume di Arlecchino, fiaba della tradizione popolare.

5. L’arca di Noè, racconto biblico.

6. Il falco e la talpa, adattato da: Krilov I.A., Puškin A.S., Tolstoj L.N. e tradizione popolare russa (1983), Parlano gli animali, Roma, Paoline.

7. La leggenda del biancospino, adattato da: AA.VV. (1949), Armonie di primavera: letture graduate per le scuole elementari, Edizioni Lombarda.

8. I galletti, adattata da: Domenichelli P. (1921), La promessa, Firenze, Bemporad e Figli.

9. La cincia e la lucciola, adattata da: Menzella M. (1957), La navicella, Napoli, Aurora.

10. La volpe e il cardellino, favola della tradizione popolare.

11. La leggenda della merla, favola della tradizione popolare.

12. La leggenda dei sempreverdi, favola della tradizione popolare.

13. Gli animali del presepe, adattata da: Bargellini P. (1951), Bellariva, Firenze, Vallecchi.

14. Chi è il più bravo, testo originale dell’Autore.

Filastrocche da cantare

1. Autunno e le foglie, di Alberto Villa, www.grammaticanto.it/areainsegnanti.html

2. L’inverno, di Alberto Villa, www.grammaticanto.it/ areainsegnanti.html

3. La primavera, di Alberto Villa, www.grammaticanto.it/areainsegnanti.html

4. La nevicata, di Pasquale Ruocco.

5. Alfabeto delle cose belle, testo della classe 2B Scuola Primaria A. Boito – Ponte nelle Alpi (BL) (ins. Lucia Santin) e musica di Alterisio Paoletti. Tratta dal CD: Canzoni di bambini per bambini –coro Piccole Colonne diretto da Adalberta Brunelli.

6. Natale è festa, di Rosanna Nassimbeni. Tratta dall’album: Un Natale di tutti i colori, Roma, Paoline, 2006.

LEGGERE E CANTARE 127

Camillo Bortolato

Insegnante e pedagogista, autore di strumenti e materiali sul Metodo Analogico pubblicati con Erickson.

www.camillobortolato.it

www.erickson.it

Leggere un libro è come proiettare un film nella propria mente. Ma come possono i bambini amare un libro che cambia film a ogni pagina?

Supervisione editoriale

Giuseppe Degara

Progettazione / Editing

Stefania Sartori

Lucia Dorigatti

Collaborazione

Mariarosa Fornasier

Laura Bordignon

Direzione artistica

Enrico Bortolato

Giordano Pacenza

Progetto grafico

CHIALAB

Enrico Bortolato

Illustrazioni

Michela Nava

Illustrazioni di copertina

Enrico Bortolato

Impaginazione

Mirko Pau

© 2024 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.

Via del Pioppeto 24 38121 TRENTO

Tel. 0461 951500 www.erickson.it info@erickson.it

A scuola con Pitti 2 (Il mio libro di lettura, Il mio quaderno di scrittura, Il mio libro di matematica, Il mio libro di storia, geografia e scienze indivisibili)

ISBN: 978-88-590-3741-5

Kit A scuola con Pitti 2 + strumento Linea del 100

ISBN: 978-88-590-3742-2

Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo effettuata, se non previa autorizzazione dell’Editore.

Finito di stampare nel mese di marzo 2024 da Stamperia Artistica Nazionale S.P.A. – Trofarello (TO)

Semplici regole per smaltire e riciclare gli imballaggi www.erickson.it/it/dove-lo-butto

Camillo Bortolato

A scuola con Pitti è una proposta completa per svolgere il percorso curricolare di classe seconda in modo nuovo, diretto, veloce, all’altezza delle aspettative dei bambini e delle bambine. Proprio per questo, persegue il principio del fare di meno per imparare di più, rinnovando ogni materia all’insegna dell’essenzialità che si traduce in maggior efficacia.

Una scelta di cambiamento che nasce da decenni di esperienza nelle classi con il Metodo Analogico.

Il mio libro di LETTURA

Un «vero» libro di narrativa, al posto di tanti brani frammentati, che racconta la storia della gatta Luna, in cui i bambini possono immedesimarsi. Seguono storie tratte dalla tradizione per appassionarli alla lettura, senza la necessità di domande di comprensione.

Il mio quaderno di SCRITTURA

Il quaderno propone un percorso per rinforzare il corsivo, curare l’ortografia prevenendo gli errori, scoprire l’analisi grammaticale in modo intuitivo. Accompagna i bambini nello sviluppo di testi personali attraverso modelli presentati anch’essi in corsivo, come in ogni quaderno vero.

Il mio libro di MATEMATICA

Operare oltre il 1000, risolvere problemi, eseguire le 4 operazioni, affrontare i primi concetti geometrici. Ogni obiettivo viene perseguito in modo efficace, separando ciò che è strategico, come il calcolo mentale, da ciò che è solo procedura. Un programma denso di stimoli come piace ai bambini.

LIBRO e RISORSE DIGITALI

Il volume è disponibile anche in formato digitale, con materiali e risorse aggiuntive. La guida online, inoltre, contiene le indicazioni per l’utilizzo del percorso durante tutto l’anno scolastico.

Il mio libro di STORIA GEOGRAFIA e SCIENZE

Un approccio innovativo che recepisce il desiderio di conoscere e la curiosità senza fine dei bambini. Il libro offre sguardi panoramici così da creare fascino e passione, per poi zumare nel dettaglio delle esperienze personali.

9 7 8 8 8 5 9 0 3 7 4 1 5
Libro di lettura, libro di matematica, libro di storia, geografia e scienze, quaderno indivisibili

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.