Apostrofo no c'è un ’altra un altro dov’è un ’amica un amico un po ’ un ’ orsa un orso anch’io gliel’ho non c ’entra centra il bersaglio d'altronde m ’è capitato d’accordo d’ora in poi qual è
senz ’altro mezz ’ ora
Accento sì
Accento no dimmi di sì resto là resta qua tutto il dì resto lì resto qui mi dà luce lassù fa caldo tiene per sé bevo il tè corro da te lunedì cioè do il via martedì né giù né su me ne vado
Camillo Bortolato
Il mio quaderno di SCRITTURA
Il mio quaderno di SCRITTURA
Scrivere bene
p.4
Comporre p.12
D escrivere p.32
Avvio alla poesia p.48
Grammatica p.64
RISORSE DIGITALI
Guida per l’insegnante
Per desktop, LIM e tablet
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Libro digitale
Sfoglia il quaderno in versione digitale, in classe sulla LIM o a casa, per focalizzare l’attenzione esercizio per esercizio prima di procedere all’esecuzione sul quaderno.
Video di approfondimento
Inquadrando il QR code, o direttamente dal libro digitale, accedi al video esplicativo che presenta l’armadio dei verbi. Come accedere alle risorse digitali
– Collegati a risorseonline.erickson.it/mab
L’armadio
105
Conoscere la struttura dell’armadio ti aiuterà a ricordare i tempi come in un gioco del Memory. I simboli inseriti sono degli indizi.
– Se è la prima volta che accedi, seleziona Registrati; se invece hai già un account, clicca su Accedi ed effettua il login.
– Una volta effettuato l’accesso, inserisci il codice di attivazione. Se sei già registrato, clicca su Riscatta un altro codice.
CODICE DI ATTIVAZIONE
1. Guardando l’armadio dei verbi, esercitati a toccare il cassetto giusto. presente imperfetto passatoremoto trapassatoremoto passatoprossimo futurosemplice futuroanteriore trapassatoprossimo
. Indica la coniugazione dei verbi in tabella scoprendo l’infinito.
Scrivi il tuo nome
Questa proposta può diventare la prima pagina del quaderno personale.
L’attenzione è sul maiuscolo corsivo che è particolarmente impegnativo.
SCRIVERE BENE
Trascrivi sotto lentamente
Ah Oh Ehi Qui Quinto Gli Io Ho Ha
Web Jeans Jolly
New York Wafer
Trascrivi sotto lentamente, appoggia ogni parola sulla riga
Adele Olga Elio Quindi Quando Già
L’esercizio di copiatura permette di rinforzare le tracce giuste.
Ionio Hop Hawaii
Jonny judo Word
Joanna News Ciak
Passare presto a quaderni con le righe di terza che rendono la scrittura più agevole per i movimenti della mano.
Trascrivi sotto lentamente, ogni lettera diventerà sempre più bella
Arcobaleno Sole
Castello Cantastorie
Fantasia Lavoro
Italiano Geografia
Capolavoro Quadro
Trascrivi sotto lentamente
Per scrivere bene muovo la mano
piano senza fretta seguo i binari con molta cura
Questo esercizio dei primi giorni è per allenare il tratto grafico e favorire il gusto della scrittura personale.
Font artistici
Ricopia sulle righe sotto usando i binari più larghi
Sottile dritto
Sottile inclinato
Tondo dritto
Ogni lettera è un disegno speciale. Puoi usarle per creare i tuoi biglietti artistici.
Questi esercizi possono essere utili dopo un’attività collettiva per ritrovare la concentrazione personale.
Font artistici
Ricopia sulle righe sotto usando il binario più largo
Tondo appoggiato
Rinforzato
Poi nel tuo quaderno scrivi una frase o un titolo con il font che ti piace di più.
COMPORRE
È bellissimo raccontare quello che si vive perché tutto diventa più vero.
Scrivendo impari a conoscere meglio te stesso.
I prossimi racconti sono scritti da bambini come te.
Ognuno è uno spunto per iniziare a scrivere e un esempio per sapere come scrivere.
Come puoi notare ci sono diversi stili:
• alcuni racconti sono scritti con i verbi al passato ;
• altri sono raccontati al presente come se si svolgessero nel momento in cui si scrive: sono i più avvincenti;
• ci sono poi dei pensieri liberi in cui conta essere spontanei e dire anche le cose che sembrano di poco conto: sono i più belli.
Leggi e poi scrivi anche tu un racconto iniziando con la parola
«Adesso»
Pensieri liberi
Adesso sono qui a scuola e voglio scrivere di come mi sento.
Sono un po ’ felice e un po ’ triste.
Sono felice perché ho i quaderni nuovi, belli e colorati.
Perché ritrovo i miei compagni.
Perché quest’anno imparerò cose importanti.
Mi sento anche un po ’ triste perché sono seduto lontano dal mio amico Matteo.
Poi chiedo alla maestra di cambiarmi posto. Tra poco suonerà la ricreazione.
«Adesso» posto all’inizio annuncia il tempo del racconto e facilita anche l’elaborazione di testi personali.
Suggerire di iniziare con la parola «Ricordo» che apre al tempo passato.
Leggi e poi racconta tu
Dove sono andato l’estate scorsa
Ricordo che a giugno sono rimasto
sempre a casa senza fare niente.
A luglio invece siamo andati una settimana al mare al solito posto, in appartamento.
La sera andavo a letto tardissimo e la mattina dormivo fino alle undici.
Sono andato anche a trovare due volte i nonni che abitano lontano in campagna.
Un giorno siamo andati a trovare la zia Lucia a Torino. Una volta siamo andati in montagna, ma il papà ci ha fatto sbagliare strada. Ho finito i compiti l’ultima settimana prima di tornare a scuola.
L’ultimo giorno di vacanza
L’ultimo giorno di vacanza è sempre brutto ma questa volta per me è stato divertente.
Sono andato con Matteo e Arianna in piscina.
Prima di uscire abbiamo deciso di sfidarci in una gara di nuoto.
Mio papà ha accettato di fare l’arbitro.
Siccome Matteo partiva sempre prima del via gli ha dato due secondi di penalità.
Abbiamo fatto tre gare.
La prima l’ho vinta io.
Nella seconda, sono arrivati insieme
Arianna e Matteo, ma lui aveva i due secondi di penalità perciò ha vinto lei.
L’ultima l’ho vinta io perché loro erano distrutti.
Leggi e poi racconta anche tu
Il mio primo giorno di scuola in classe prima
Ricordo che avevo lo zaino nuovo rosso di Superman, come quello di Lorenzo.
Dentro c ’ erano tutte cose nuove e anche la merendina e un succo.
Nel cortile c ’ era una grande confusione e io stavo vicino alla mamma. Faceva un
po ’ freddo perché era presto rispetto al solito.
Non avevo molta paura perché c ’ erano i miei compagni della scuola materna.
Non sapevo quale fosse la mia maestra.
Poi la mamma mi ha portato vicino a una signora giovane con i capelli scuri: era lei ed era sorridente.
C’era Giovanna che piangeva, io invece ero preoccupato solo un
po ’ .
Suggerire di iniziare con la parola «Ricordo».
Il mio primo giorno di scuola in classe terza
Il primo giorno di scuola avevo mal di pancia. In macchina non avevo voglia di parlare invece mio papà continuava a farmi raccomandazioni.
Quando siamo arrivati davanti alla scuola sono entrato da solo perché non c ’ era posto per parcheggiare. Avevo un po ’ di tristezza nel vedere mio papà andare via.
Al cancello Leonardo e Martino mi sono corsi incontro gridando il mio nome e io mi sono sentito meglio.
La maestra Margherita ci ha portati subito in classe anche se non eravamo in fila perché facevamo troppa confusione.
Noi siamo corsi verso i banchi vicino alla finestra. Ero molto felice.
Scrivi tre pensieri che hai in questo momento cercando di essere autentico
Pensieri liberi
Adesso sono un po ’ stanca e svogliata. Non vedo l’ora di andare a casa a mangiare qualcosa di buono che mi faccia passare questa tristezza.
Il mio diario è un po ’ maltrattato perché non mi piace scrivere la mia condanna del pomeriggio. Allora scrivo tutte le parole abbreviate. Poi a casa telefono ad Anita perché non ci capisco niente.
Uffa! Andiamo in palestra sempre in ritardo e certe volte la saltiamo perché dobbiamo preparare la recita. Mi piacerebbe giocare con il pallone in palestra. Le cose belle sono impossibili.
Prova a scrivere cosa stai vivendo in questo momento
Fotografia di un momento
Il racconto è al presente. Iniziare con «adesso» aiuta a vivere o rivivere il momento con autenticità.
Adesso sono seduto sul letto e vedo solo una grande confusione: scarpe, quaderni, vestiti, libri, un succo vuoto. Ha ragione la mamma a sgridarmi per il disordine.
Sento mia sorella parlare con la sua amica giù in giardino. Sento anche mio papà che sta lavando l’auto. Fra poco mi porta a basket, spero ci sia anche Andrea che era ammalato l’altra volta.
Devo ancora finire due moltiplicazioni per domani, ma non ne ho voglia adesso. Le farò in classe domani prima che arrivi la maestra di matematica.
Adesso vado a prendermi qualcosa da mangiare in cucina. Spero che non sia finita la cioccolata. Altrimenti mi preparo un panino.
Invitare a soffermarsi sulle gioie e sulle preoccupazioni del momento con autenticità.
Leggi e scrivi anche tu I miei pensieri di oggi
Oggi pomeriggio c ’è la festa di compleanno di Giovanna e non so se regalarle un fumetto, degli stickers o delle penne con i brillantini.
Oggi ho troppi impegni e speriamo che la maestra non mi dia compiti, altrimenti muoio. Oppure chiederò alla mamma di farmi la giustificazione, ma so già che dirà di no: lei non vuole mai!
A casa sua è arrivato un gattino e non vedo l’ora di andare a giocare con lui. È intelligentissimo, agilissimo e morbidissimo.
Uffa, non ho tante idee per scrivere perché quando sono davanti al foglio spariscono come per magia.
Ricordi belli e brutti
Questo è il ricordo bello. Quando sono rimasta a dormire dalla mia amica Francesca.
Mi ricordo che in camera sua abbiamo cantato e riso tanto fino a quando suo fratello non ci ha chiuso la luce e ci ha detto di fare silenzio. Così abbiamo continuato a parlare sottovoce.
Il ricordo brutto è quando la mamma ha perso la chiave di casa e siamo rimasti chiusi fuori. Per entrare abbiamo rotto il vetro di una finestra e mia sorella si è messa a piangere. Quando siamo entrati la mamma ha ritrovato la chiave nella borsa così si è arrabbiata perché aveva rotto la finestra per niente.
La parola «Ricordo» posta all’inizio fa capire subito che il testo sarà al tempo passato e aiuta i bambini a elaborare racconti personali.
Far osservare la struttura a elenco del testo che semplifica la stesura.
Leggi e valutati anche tu
Mi valuto
Matematica: credo di essere abbastanza bravo, ma non nei problemi.
Italiano: ho poche idee per i temi.
Inglese: ho una buona pronuncia.
Grafia: dipende se ho voglia.
Disegno: il mio forte sono i paesaggi.
Forza: sono abbastanza forte.
Canto: mi vergogno a cantare.
Pazienza: sono molto paziente con i compagni.
Simpatia: sono abbastanza simpatico a tutti.
Gentilezza: riesco ad essere quasi sempre gentile.
Bellezza: nella media, però vorrei avere i capelli mossi ed essere un po ’ più alto.
Leggi e scrivi il tuo
ordine di preferenza
Pioggia, città, campagna o scuola
L’attività è quella di scegliere l’ordine di preferenza tra le parole giustificandolo emozionalmente.
Ho scelto per prima la parola campagna perché mi ricorda i nonni. Quando vado a trovarli prendo la bicicletta e corro per i campi.
Per seconda ho scelto la parola pioggia perché quando sono a letto e sono al sicuro mi piace sentirla picchiettare sulle finestre e sul tetto.
Per terza ho scelto la scuola perché a volte mi piace venirci... specialmente quando la maestra ci racconta storie avventurose o paurose e noi disegniamo.
Per ultima ho scelto la città perché non mi piace tanto, soprattutto quando la sera torno a casa e con tutto quel traffico ci impiego un sacco di tempo.
Suggerire di raccontare particolari anche piccoli per rendere più personale il racconto.
Leggi e poi scrivi anche tu una
tua esperienza
La festa di compleanno
Ieri sono andata alla festa di compleanno di Michela.
Le ho portato un braccialetto azzurro e mi sembra che le sia piaciuto.
All’inizio eravamo tutti gentili e tranquilli perché eravamo pochi.
Poi sono arrivati i miei compagni e con la musica è esplosa la solita baraonda.
La mamma di Michela era sulle spine perché aveva paura che il rumore infastidisse i condomini del palazzo.
Alcuni bambini per gioco sono andati a nascondersi negli armadi delle camere.
Erano tutti sudati quando sono venuti i loro papà a prenderli.
Finalmente un po ’ di pace.
Dettato confermativo
Scrivi sotto dettatura questo testo e poi controlla di aver scritto giusto
Una giornata tranquilla
Era una giornata tranquilla di inizio settembre.
Un sole velato di nostalgia invitava a giocare all’aperto.
Anna inseguiva la sua gatta dentro e fuori casa.
Giocare con gatta Luna era il suo passatempo preferito.
Giulio in soggiorno maneggiava un libro
un po ’ sgualcito.
Per fortuna i compiti erano finiti.
Quest’anno frequentava la classe terza.
Dalle finestre aperte entrava il silenzio tiepido della campagna.
La tecnica del dettato confermativo può essere fatto anche a coppie tra compagni.
È un’attività per incrementare la correttezza ortografica. Può essere fatto insieme o a coppie.
Dettato confermativo
Scrivi sotto dettatura
Uscite autunnali
Anna, Giulio e Fido percorsero l’argine del fiume che costeggiava il giardino. In verità, era un canale di scolo delle acque piovane che in quel periodo era povero di acqua.
Gli occhi di Anna erano posati sugli alberi e sui campi, così stanchi dopo la fatica dell’estate. Raccoglieva le foglie più belle per osservarne i colori e poi inserirle nei libri.
Giulio, invece, guardava per terra perché aveva la testa piena di fantasie da esploratore.
Fido correva avanti e indietro, senza progetti eccetto quello di annusare ogni cosa.
Leggi e poi racconta anche tu di un tuo compagno
Stefania Stefania è diventata mia amica perché tre giorni fa le ho mandato un biglietto con un cuore con scritto: «Stefania, vuoi essere mia amica?».
Lei mi ha risposto «Sì, lo voglio» e da tre giorni stiamo insieme a ricreazione e ora anche in mensa.
Mi piacerebbe andare a trovarla a casa. Sono stata una volta da lei.
Abita in una casa in mezzo ai campi. Fuori ha il cortile pieno di animali: galline, anatre, oche. Ha anche un maiale. Dentro ha un bel salotto con il camino. E poi ha una stanza piena di giochi in disordine.
Mi piacerebbe andare da lei domenica e starci tutto il giorno.
Far notare che più le osservazioni sono aderenti al reale, più sono interessanti.
Leggi e poi scrivi anche tu
Il computer
A casa mia abbiamo un computer solo. È lentissimo perché ha la memoria piena.
Mio papà si arrabbia perché dice che è colpa mia e di mio fratello che abbiamo scaricato dei giochi.
Io gli dico che sarebbe ora di cambiarlo.
Quelli dei miei compagni infatti sono velocissimi. Anzi, loro hanno anche il tablet... anch’io lo vorrei.
Al computer mi piace guardare i video divertenti dei gatti.
A mio fratello invece piace guardare quelli dei gol famosi.
A volte la maestra ci chiede di fare delle ricerche con il computer e io devo andare da un mio compagno perché a casa la stampante non funziona.
Leggi e poi racconta anche tu
L’ultima volta che mi sono arrabbiata
Ieri Luca mi ha fatto veramente infuriare. Durante l’ora di inglese mi ha chiesto in prestito il bianchetto. «Prendilo pure, è nuovo», gli ho risposto io gentilmente.
Lui lo ha usato e alla fine dell’ora mi ha detto: «Tieni il tuo bianchetto».
Ma io ho visto che non era il mio e ho protestato: «Questo non è il mio. Il mio era nuovo, ti ricordi?».
Ma lui ha negato: «No, sono sicuro che è il tuo».
Allora io mi sono sentita furiosa, ma impotente. Con lui non riesce ad averla vinta neanche la maestra.
che
Studia bene questo dialogo e prova a scriverne uno anche tu
Una bella sgridata
Ricordo come se fosse ora.
La mamma era appena tornata dalla
riunione con gli insegnanti.
Io stavo giocando con i videogiochi.
Da due ore!!!
«Hai fatto i compiti?».
«No, perché non ne ho».
«Vai a prendermi il diario».
«L’ho dimenticato a scuola».
La mamma lo prese dalla cartella ed esplose.
«È possibile che non posso fidarmi di te?
Guarda qui come scrivi! Non si capisce niente. Devi studiare cinque pagine di storia. Quando pensavi di farlo?».
Il papà entrò in quel momento.
«Cosa succede? Perché gridi?».
«Tuo figlio è un fannullone! Deve ancora fare i compiti. Anche le maestre si sono lamentate di lui. E guarda questo diario, che disastro! Non si riesce neanche a leggere».
Io ero pietrificato e guardavo il papà con gli occhi di un agnellino indifeso.
«Papà, io so già tutto di storia perché sto attento in classe».
E mi misi a piangere opportunamente, sapendo che il papà non resiste alle mie lacrime.
DESCRIVERE
Con le descrizioni il racconto diventa più bello per chi legge.
Narrare è come camminare su una strada che porta lontano.
Ogni tanto è utile fermarsi per guardarsi intorno spiegando quello che si vede fuori (descrizione esterna) o quello che si sente dentro (descrizione interna).
NARRAZIONE
Descrivere è mettere in pausa la narrazione e guardarsi intorno, per cogliere sensazioni
DESCRIZIONE esterna e interna
Narrare è procedere lungo il cammino della storia in lontananza al centro più in alto a destra in primo piano
sullo sfondo
Leggi e racconta anche tu L’autolavaggio «Vieni con me a lavare l’auto?». «Evviva!» urlai. «Grazie papà!».
Il papà infatti sa che mi piace un sacco chiudermi dentro l’auto durante il lavaggio. È come un ’avventura.
Le spazzole, come meduse enormi piene di tentacoli colorati, vengono a prendermi.
Non ce la fanno e allora, piene di rabbia, mi scagliano addosso un uragano di acqua. Con un frastuono terribile si scontrano con i vetri per romperli. Non ce la fanno e allora indietreggiano e poi ripartono ancora. Inutilmente.
Alla fine le povere meduse ritornano al loro posto, stanche e affamate più di prima. E io scendo dalla macchina da regina.
Far osservare che il racconto inizia con il discorso diretto.
La personificazione è una strategia per rendere appassionanti i racconti.
Leggi e poi descrivi anche tu una cosa come se fosse una persona
La mia bicicletta
La mia bicicletta è buona e paziente. Sopporta un sacco di botte.
Fa rumore con i parafanghi. Poverina.
È di colore rosso ma sembra nera.
La lascio fuori a prendere la pioggia così si lava da sola.
Me l’hanno regalata quando avevo quattro anni e le volevo un sacco di bene.
Poi un po ’ alla volta ho cominciato a trascurarla. È troppo piccola per me, tocco con le ginocchia sul manubrio.
Dietro ha il parafango arrugginito che tocca la ruota.
La uso d’estate e poi la dimentico in garage. Un po ’ mi vergogno e ne vorrei una nuova, come quella di mia cugina che ha il cestino davanti.
Leggi e descrivi anche tu la tua casa
La mia casa
Guardo dal cancello la mia casa a due piani. Le pareti sono bianche.
Sopra il tetto di tegole rosse ci sono un camino e un ’antenna.
Un pallone è rimasto sulla grondaia da chissà quanto tempo.
È una descrizione dall’esterno, partendo dal tetto.
La grondaia di rame segue il bordo del tetto e scende con un tubo di scarico lungo
il lato sinistro del muro.
La porta d’entrata è al centro del piano terra.
Ai lati, due grandi finestre hanno il davanzale occupato da vasi di fiori.
Al piano di sopra altre due finestre sono chiuse da scuri verdi.
Il prato verde è cosparso di fiorellini primaverili.
Leggi, poi descrivi e disegna la tua scuola ideale
La mia scuola fantastica
Immagino una scuola piccola sulla cima di una montagna. Ci si va a piedi perché non ci sono strade.
Da lassù si vede il mare.
Intorno ci sono prati di erba e di fiori.
A fondovalle c ’è un lago dove si va a fare il bagno. C’è anche una barchetta arenata sul prato.
Accanto alla scuola c ’è un forno per fare dolci e chi finisce presto di studiare va a preparare cose buone. C’è anche l’orto e bisogna togliere le erbacce spesso.
I maestri suonano e cantano con noi.
Quando c ’è la neve è bellissimo scendere con gli slittini. Quando c ’è il vento ci sono gli aquiloni da far volare. Il tempo passa in fretta.
Evidenziare con i bambini i termini che aiutano a collegare le varie frasi.
Leggi e poi scrivi anche tu un racconto simile
Al mercato
Far notare la struttura del testo, che procede come un elenco di dati percettivi e olfattivi con frasi corte giustapposte.
Adesso sono al mercato con la mamma e mio cugino Franco.
Lui vuole andare subito al banco delle patatine fritte e tira la gonna della mamma.
Si sentono tanti odori passando tra i banchi.
L’odore di pesce.
L’odore di tessuti.
L’odore di formaggi.
La mamma non si sbriga.
Guarda le mutande per me.
Voglio quelle con i pesciolini.
Il venditore di frutta urla.
Una signora ha un cane strano e brutto.
Un signore ha una sporta con le ruote.
Franco si è perso.
La mamma è disperata.
Leggi e poi racconta anche tu
Dal medico
Adesso sono seduto nella sala d’attesa del medico con il papà.
C’è un gran silenzio.
Sento le pagine del giornale che si girano.
La voce del dottore si sente a tratti dietro la porta.
Qualcuno chiacchiera sulla strada fuori dall’ambulatorio.
Vedo una bimba piccola in braccio alla sua mamma: è tranquilla.
Un poster alla parete parla di denti.
Il tavolino è pieno di giornali consunti.
La sala odora di disinfettante.
Sento il profumo dolce della signora anziana che mi sta seduta accanto.
Tre persone e tocca a noi.
Speriamo che facciano in fretta.
odoro.
Leggi e poi descrivi anche tu
L’influenza
Adesso sono a letto.
Ho mal di pancia, la testa calda e le mani fredde: vuol dire che la febbre sta salendo.
Sento il pulmino della scuola che sta passando senza di me.
La mamma giù in cucina traffica con le pentole.
Sale odore di pane tostato.
Tutti gli odori mi danno fastidio.
Sento un tintinnio che viene dal salotto.
È il mio gatto che rincorre un tappo di bottiglia.
Vedo il mio zaino colorato appoggiato allo schienale della sedia.
Vedo il sole entrare dalla mia finestra e illuminare il pulviscolo nell’aria.
Peccato dover rimanere qui.
racconto può
svolto anche al passato. Lasciare libertà ai bambini.
Suggerire di scrivere piccoli dettagli e di andare spesso a capo per dare un ritmo al racconto.
Leggi e poi descrivi anche tu
Il sonno
Adesso sono dagli amici di papà. È tardi.
Nessuno mi ascolta.
Le palpebre si chiudono.
Finalmente usciamo.
Sono in auto. Sono scomodo.
Non so da che parte appoggiarmi.
La testa è pesante.
La strada non finisce mai.
Vorrei essere nel mio letto. Sonnecchio.
Una frenata mi fa sussultare.
Forse siamo arrivati.
No, non è il mio cancello.
La mamma mi guarda impietosita.
Mi addormento come un sasso.
Finalmente l’auto si spegne.
«Papà, prendimi in braccio».
«Sei troppo pesante».
Avanzo come uno zombi.
Crollo di schianto sul mio letto vestito.
Adesso bisogna svestirsi.
Aiutooo!
In bagno veloce.
Pigiama fresco.
Lenzuola fredde.
Coperte morbide.
Grazie mamma che mi aiuti.
Lasciare libertà rispetto alla scelta dell’argomento.
Scrivi i tuoi pensieri usando le parole evidenziate
Pensieri tristi
Sono infastidito dal mio compagno di banco perché con i gomiti viene sempre dalla mia parte e mi rovina il quaderno.
Mi fa le orecchie alle pagine.
Sono arrabbiata con Lucia.
Prima era mia grande amica ma adesso
va a raccontare a tutti i miei segreti.
Dice che sono innamorata di questo e di quello e non è vero.
Sono innervosito dal nuovo compagno di classe.
Parla sempre lui per farsi notare, pensa di essere il più bravo e non rispetta il suo turno.
Pensieri felici
Sono orgoglioso della mia bicicletta, era rovinata ma adesso con gli adesivi fluorescenti e il coprisella colorato sembra nuova.
Sono soddisfatta per il mio saggio di danza. Sono andata benissimo con la ruota e il salto doppio.
Sono per la gita che è stata organizzata a scuola. Finalmente potrò andare in viaggio con i miei compagni. Sono di aver convinto mio papà a prendermi un cane.
È bellissimo, l’ho chiamato Biscotto.
Sollecitare i bambini a essere originali
È un’attività di arricchimento lessicale da fare insieme.
Dal mare si vede una città fitta di palazzi che si specchiano nell’acqua.
A sinistra, dietro ai palazzi, si alzano due grattacieli.
A destra, dietro ai palazzi, emerge una collina verde con dei tralicci.
Altre piccole colline si intravedono lontane e azzurrine.
Il sole domina nel cielo limpido e azzurro.
PAESAGGIO
È il tramonto. Il cielo è prima rosa, poi
arancione e infine giallo.
Sul profilo della collina si vedono, piccoli, piccoli, dei cipressi che sembrano neri.
Ai piedi della collina passa orizzontale una strada dritta.
Sulla strada si vede una corriera azzurra e un ’auto blu.
PAESAGGIO
Ora ci divertiamo con le parole come i poeti.
I poeti sono come i bambini.
Si concentrano sulle sonorità e sulla bellezza delle parole, facendo le associazioni più strane. Sono dei giocherelloni.
Nelle prossime pagine giocheremo anche noi con le parole:
• scoprendo delle rime
• costruendo catene di parole
• inventando filastrocche
• facendo liste di sensazioni .
Completa le catene di parole
Ombrello mantello carrello
Calore motore signore
Sali pali fanali
Bambino bacino calzino
Nonna gonna colonna Mare gare stare
Amore
Giallo
Dormire
Gioco del cerca rime
Leggi e poi completa la riga
La scuola è piena di bambini
Il nido è pieno di u.............................................
La caserma è piena di soldati
L’ospedale è pieno di m.............................................
La cuccia è piena di gatti
La cucina è piena di p.............................................
La palude è piena di aironi
La savana è piena di l.............................................
Il giardino è pieno di fiori
L’astuccio è pieno di c.............................................
L’orto è pieno di zucche
La stalla è piena di m............................................. Lo scopo è di creare sonorità con le parole.
Senza piedi non si cammina
Senza pentole non si c.............................................
Senza fatica non si lavora
Senza tinte non si c.............................................
Senza voce non si chiama
Senza cuore non si a.............................................
Senza fuoco ci si arrangia
Senza bocca non si m.............................................
Senza occhi non si ammira
Senza polmoni non si r.............................................
Senza penna non si scrive
Senza cuore non si v.............................................
Sul quaderno è possibile continuare questa filastrocca.
È possibile continuare la tiritera sul quaderno.
Leggi e completa
Tiritera di cosa c’è
Sul sacco c ’è un topino
Sul trattore c ’è un ...............................................................
Sull’ orto c ’è una zucca
Sul prato verde c ’è una ...............................................................
Sul cappello c ’è una piuma
Sul sapone c ’è la ...............................................................
Sul maglione c ’è un orsetto
Sul piattino c ’è un ...............................................................
Sul tavolo c ’è un panettone
Sul campo c ’è un ...............................................................
Sul mare c ’è una nave
Sulla porta c ’è una ...............................................................
Leggi e completa
Tiritera della città
Andiamo a Verona
a comprare una poltrona
Andiamo a Milano
a comprare un ..........................................
Andiamo a Torino
a comprare un ..........................................
Andiamo a Messina
a comprare una ..........................................
Andiamo a Lecce
a comprare delle .........................................
Andiamo a .........................................
a comprare ...........................................
La tiritera stimola la creatività oltre alla ricerca del senso.
Introdurre ai bambini il termine «similitudine». È possibile continuare sotto.
Vorrei essere...
Leggi e completa le similitudini come vuoi
Libera come un ’aquila
Forte come un elefante
Elegante come
Astuta come
Buona come
Intelligente come
Agile come
Delicata come
Veloce come
Fedele come
Instancabile come
Scattante come
Laboriosa come
Il gioco delle metafore
Spunta per ogni coppia l’espressione che preferisci
Ero stremato
Ero un palloncino sgonfio
Ero stanchissima
Mi sentivo uno straccio
Avevo molta fame
Avevo una fame da lupo
Ero avvilito
Ero un cane bastonato
Si può esprimere una situazione in due modi: dichiarativo o metaforico. Far scegliere ai bambini.
Non capivo più niente
Avevo la testa nel pallone
Faceva caldo
Era un forno
Far osservare che andando spesso a capo le parole diventano preziose.
Completa la poesia con altre parole
Primavera è Finestre aperte
una nuvola bianca
petali rosa maniche corte un vento tiepido lenzuola stese calzini corti
pratoline
insetti
erba tenera
una farfalla
Per ogni stagione aggiungi accanto altre parole
Estate è Sudore bibita fresca temporale zanzare
Autunno è
Foglie gialle foglie rosse
odore di uva
odore di libri nuovi
Inverno è
Brividi mani fredde guanti termosifoni
Lo scopo è di comprendere che la poesia può essere fatta di singole parole evocative.
Felicità
Completa queste poesie
Una corsa in cortile un pacco da aprire un gatto da accarezzare
Gocce di tristezza
Una giornata di pioggia
uno strappo nella maglietta un amico che va via
Paura
Completa queste poesie
Serenità
osservare.
Leggi e completa la pagina
Zoom al mare
Cielo terso
sabbia arroventata
un aquilone che volteggia
un formicolio di gente
una festa di colori
un granchio che scappa profumo di creme
brusio di chiacchiere
grida di gabbiani
mormorio di onde
Zoom in città
Palazzi alti strade trafficate clacson che suona gente che cammina negozi illuminati autobus affollati bambini per mano bambini sulle spalle
odore di pane
Le espressioni sono minimali. Lo sforzo è quello di visualizzare la scena con uno zoom.
Fai notare che anche un menù può avere degli aspetti linguistici che creano ritmo e sonorità.
Il menù
Leggi e poi continua il menù
Questo è il gioco del menù
Cannelloni al ragù
Melanzane alla parmigiana
Panzerotti alla romana
Tagliolini al sugo
Tortellini in brodo
Risotto alle ortiche
Vellutata di piselli
Polpettone alle olive
Anatra all’arancia
Pollo alla diavola
Faraona arrosto
Salmone in crosta
Spunti per raccontare di sé
Un viaggio in autobus
Ho comprato un nuovo gioco
Ho fatto un incidente
Ho sbagliato
Ho avuto una sorpresa
Ho aiutato un amico/un’amica
Ho rotto una cosa
Ho detto una bugia
Ho perso qualcosa a cui tenevo
Il mio animale preferito
Ho fatto un buon lavoro
Una visita dal dentista
Ho passato una bella domenica
Ho passato una brutta giornata
GRAMMATICA
Se hai dei dubbi, consulta le strisce o chiedi all’insegnante. Non sono schede di verifica.
• Le prossime pagine servono a migliorare la correttezza ortografica e grammaticale strada facendo.
• Segue poi lo studio dell’analisi grammaticale , che è un gioco per classificare le parole, cioè per «metterle nei barattoli».
• Infine comincerà lo studio dei verbi , in cui si mettono i verbi nei cassetti giusti degli armadi. Anche questo è un gioco di classificazione in cui conta soprattutto l’ordine, come a casa.
Il gioco della correzione
Riscrivi sotto le frasi corrette
Prendi il zaino.
Portami a me la forbice.
Ho un zio.
Sei un sciocco.
Ingoiò un gnocco.
Il tuo nonno è inglese.
La Lucia ti saluta.
Il mio figlio è uscito.
Il tempo oggi è più peggiore di ieri.
Analizzare insieme alla classe queste frasi per scoprire gli errori.
Questa farfalla è molto bellissima. Parlava tra lui di sé.
A noi ci piace.
A me mi piace la cioccolata.
A lei le manca la matita.
È propio bella. Esco, ma però torno presto.
Oggi il tempo è molto migliore di ieri.
Gli telefono a Maria.
Correggi e poi riscrivi sul quaderno
In libreria
Ieri son o andata a fare una passeggiata in citta. Guardavo di quà e di la un po annoiata
Eseguire questo lavoro complesso possibilmente insieme alla classe proiettandolo alla LIM.
Siamo entrati in una libr eria io guardavo i libr i sui scaff ali erano tantissimi. Cuell o che mi interessava di più era
Nel regno dell a fantasia e io lo volevo com perarmelo ma la mamma me lo a proibito perche costava troppo poi caminando abb iamo incon trato i zii con mio cugino riccardo che ci anno invitato ha prendere una ciocolata al bar Beve ndo mi son o scotata la lingua e mio qucino si è messo a ridere.
Gli ho detto sei antipatico e lui mi a detto scusa.
Affrontare questi esercizi insieme per curare anche la punteggiatura.
Correggi con la matita e poi riscrivi sotto
La neve
Questa mattina la mia mamma mi ha detto vieni a vedere questa notte è venuta la neve. Io sono andata alla finestra è ho detto oh che bellaaaa. vorrei che viene alta come le case. per fare un pupazo Così non vengo a scuola ma dopo un po a cominciato a piovere.
Correggi e poi ricopia sotto il testo corretto
Il ritardo
Ieri aspettavo nel cancello che il papà
veniva a prendermi ma non arrivava e allora pensando che si era dimenticato ho detto alla maestra telefoni a casa mia così dopo un po è venuta la mamma a prendermi, era dispiacciuta.
Eseguire questo lavoro insieme alla classe proiettando il testo alla LIM per migliorare anche la forma.
Correggi con la matita e poi ricopia sul quaderno
Il cane di Paola
Giovedì scorso Paola entrando in classe piangeva e gli abbiamo chiesto cos ’hai.
Ha detto che il cane gli è scappato Mi
è corso dietro fino a scuola e poi è sparito
Abbiamo detto al maestro andiamo a cercare il cane di Paola
Il maestro ha detto di si.
Aduntratto seguendo il marciapiede abbiamo visto da lontano una macchia
marrone sotto una panchina era il cane di Paola.
Paola pensava che moriva perché non si muoveva e abbiamo chiamato il papà.
In due giorni il cane saltava più di prima e Paola era pazza di gioia.
Riscrivi migliorando la forma evitando di scrivere sempre «poi»
Domenica
Domenica mi sono svegliato tardi e poi ho guardato la televisione in pigiama poi ho pranzato velocemente. Poi sono uscito con la bici e poi con tutta la famiglia siamo andati in centro a vedere un mercatino dell’antiquariato.
C’erano tutte cose vecchie, mi piacevano
solo i giocattoli di ferro e di legno di una volta. Poi siamo andati a prenderci la cioccolata al bar.
Poi, siccome mia sorella più grande doveva studiare per un compito, siamo ritornati a casa presto.
Poi ho telefonato a Giovanni che è venuto a trovarmi per giocare con i videogiochi.
Offrire delle alternative al termine «poi».
Prima di far ricopiare il testo invitare i bambini a confrontare la correzione con la pagina 40 del libro di lettura.
Correggi con la matita e poi ricopia sul quaderno il testo corretto
L’incidente
La stagone del freddo era arivata puntuale come tute le cose tristi.
la nebia malandrina canciellava i confini dei alberi e delle case e delle strade, rendendoli insicure
della volpe nessuna novita. I banbini si erano rasegnati..
Una sera, tornando dalla palestra, giulio e anna e anita chiaceravano sul sedile posteriore del auto.
Era buio. Al altezza della tratoria, anna esclamo Papà, papà, fermati! «Cosa ce?», chiese il papà alarmato. «c ’è qualcosa che si muove dietro ai bidoni della spazatura!».
Riconosci e cerchia le parole o le espressioni corrette
ingeniere successivo necessario addizzione spece accelerare biscie superficie pioggie sciegliere sognamo
sono qua
quì piove anni fa’ egli fù qual è un oca un’altro un usignolo i zii gli gnocchi lo zaino
sono quà qui piove anni fa egli fu qual’è un’oca un altro un’usignolo gli zii i gnocchi il zaino
La mia sorella
Mario parla di se
Lino parla tra sé
Me la detto lei
È più meglio
Vado ma però torno
A me mi piace
A te ti fa paura
Le ho detto a lei
Ho visto Maria
Mia sorella
Mario parla di sé
Lino parla tra lui
Me l’ha detto lei
È meglio
Vado però torno
A me piace
A te fa paura
Le ho detto
Ho visto la Maria
Suggerire di consultare il Magazzino delle parole corrette.
L’attività di correggere, pari a quella dell’insegnante, aumenta la motivazione.
Riconosci e cerchia le espressioni corrette
Cosa farete sabato?
Oggi è il 6 Giugno
Carlo torna Lunedì
A sud del fiume
È primavera
Papà fa il pane
Ne prendo un po’
Lavoriamo in sieme
Noi siamo d’accordo
Tra mezzora si parte
Cosa farete Sabato?
Oggi è il 6 giugno
Carlo torna lunedì
A Sud del fiume
È Primavera
Papà fà il pane
Ne prendo un pò
Lavoriamo insieme
Noi siamo daccordo
Tra mezz’ora si parte
Era fermo là
Stanotte pioverà
Non fa male
Mi ha detto di sì
Dobbiamo prepararci
Dora in poi studierò
Lo prendo anchio
Gli amici si aiutano tra sé
Questa lettera glie la porterò io
Era fermo la
Sta notte pioverà
Non fa’ male
Mi ha detto di si
Dobbiamo prepararsi
D’ora in poi studierò
Lo prendo anch’io
Gli amici si aiutano tra loro
Questa lettera gliela porterò io
Divisione in sillabe
Scopri le regole e poi cerchia le divisioni corrette
Per dividere le parole segui queste regole:
• Le doppie si dividono
• Le consonanti si dividono
• cq si divide come se fosse una doppia
• La s va sempre a capo
• Non si dividono i gruppi
sci sce gn br cl fr gr pl tr vr ch gh gl
fo-glio
pa-glia
qu-a-dro
ra-gno
fre-sco
ma-e-stra
chiu-so
az-io-ne
ae-re-o
fog-lio
pa-gli-a
qua-dro
rag-no
fres-co
ma-es-tra
chi-uso
a-zio-ne
a-e-re-o
om-bre-llo
bot-ti-glia
bas-to-ne
a-lbi-coc-ca
ca-ta-stro-fe
om-brel-lo
bot-ti-gli-a
ba-sto-ne
al-bi-coc-ca
ca-tas-tro-fe
cor-da
pal-lo-ne
ta-glia-le-gna
gi-a-ci-gli-o
a-gnel-li-no
cas-ta-gna
e-li-ca
a-cq-ua
st-ra-da
co-rda
pa-llo-ne
tag-lia-le-gna
gia-ci-glio
ag-nel-li-no
ca-sta-gna
el-i-ca
ac-qua
stra-da
tra-sfo-rma-re
pra-nza-re
ca-pel-li
ar-ma-di-o
due-mi-la
tra-sfor-ma-re
pran-za-re
cap-el-li
ar-ma-dio
du-e-mi-la
Far notare che a volte le vocali iniziali possono stare da sole.
Osservare bene gli esempi facendo rilevare le diverse possibilità.
Trasforma le frasi in discorso diretto
Discorso indiretto Discorso diretto
Anna disse al papà che aveva fame.
Anna disse al papà: «Ho fame».
«Ho fame», disse Anna al papà.
La mamma mi ordinò di andare fuori.
La ragazza disse all’amico che era felice.
Luca mi chiese se ero andato in vacanza.
Il nonno ci disse che il giorno prima era stato dal medico.
Il giornalista annunciò che il giorno seguente ci sarebbe stata l’eclissi solare.
Il medico suggerì di prendere le vitamine al mattino.
La nonna ci disse che il giorno dopo sarebbe andata dal parrucchiere.
1 2 3 4
Dal discorso indiretto al discorso diretto
Irene chiese al maestro di uscire.
La commessa rispose che era finito il pane.
Il medico mi consigliò di prendere 10 gocce al mattino.
La maestra ordinò di preparare lo zaino.
Lisa avvisò la mamma che il giorno seguente ci sarebbe stata la riunione.
In alcuni casi va cambiato l’indicatore del tempo. Ad esempio, «il giorno seguente», diventa «domani».
Francesca disse agli amici che il giorno prima aveva avuto la febbre.
La maestra disse agli scolari che il giorno dopo ci sarebbe stata la recita.
Analizzare insieme il testo e guidare l’inizio della riscrittura. Far capire che il racconto diventerà più brillante.
Trasforma il racconto inserendo i discorsi diretti
Genova Stavamo visitando Genova.
Io dicevo alla mamma che ero stanca di camminare. Lei mi rispondeva di non fare la pigrona e di guardarmi in giro per osservare la bellezza dei palazzi antichi. Insistevo per andare all’acquario.
La mamma mi rispose che c ’ era troppa fila. Mi lamentavo che avevo male ai piedi.
Poi chiesi al papà di prendermi sulle spalle. Lui acconsentì. Da così in alto esclamai soddisfatta che Genova era una bellissima città.
Dopo un po ’ mi mise giù e lo ringraziai per la fatica che aveva fatto. Così gli dissi che non mi sarei lamentata più.
Riscrivi il racconto trasformandolo tutto in discorso diretto
Pinocchio e la medicina
Suggerire di omettere i nomi dei protagonisti quando il dialogo è continuo. Confrontare con p. 103 del
Pinocchio domandò con voce da piagnisteo se era dolce o amara.
La fata gli rispose che era amara ma che gli avrebbe fatto bene.
Pinocchio si impuntò dicendo che se era amara non la voleva.
La fata gli consigliò di dare retta a lei e di bere la medicina.
Ma Pinocchio disse che a lui
l’amaro non piaceva.
La fata gli promise che se l’avesse bevuta poi gli avrebbe dato una pallina di zucchero per rifarsi la bocca.
Pinocchio chiese dove fosse la pallina di zucchero.
Allora la fata gli disse che era lì, tirando fuori la pallina da una zuccheriera d’oro.
libro di lettura.
Evitando i particolari si ottiene un racconto sintetico.
Guarda questi esempi per capire cos’è il riassunto
Testo intero
Quella mattina Mara mangiò due fette biscottate con la marmellata di fragole e uno yogurt ai frutti di bosco, bevve un bicchiere di latte e una spremuta d’arancia.
Riassunto
Quella mattina Mara fece un ’abbondante colazione.
Uscita di casa con il suo zaino, andò a prendere l’autobus alla fermata più vicina. Una volta scesa, proseguì a piedi per la lunga salita verso la cima della montagna.
Poi raggiunse in autobus e a piedi la cima della montagna.
Dalla cima si vedevano campi coltivati, filari di pioppi, gruppi sparsi di case di contadini contornate dai cortili. Campi di mais, di soia, di erba. A destra una strada si allontanava fino a perdersi all’orizzonte.
Dalla cima si vedeva un meraviglioso panorama di campagna.
La margherita umile e la rosa superba
Testo intero
C’era una volta ai piedi di una montagna un campo di margherite.
In un angolo spiccava una bellissima rosa rossa finita lì non si sa come.
Le piccole margheritine di prato ogni giorno salutavano la rosa: «Quanto sei bella. Come mai sei venuta qui? Come ti chiami?».
Lei però si sentiva superiore e rispondeva: «Io sono un fiore nobile di una bellezza straordinaria. Invece voi siete solo delle sempliciotte, tutte bianche e insignificanti. Non disturbatemi con le vostre domande».
Dopo un po’ di tempo arrivò una forte folata di vento e la rosa prima perse un petalo, poi un altro, poi un altro ancora, finché rimase del tutto spoglia e brutta.
Riassunto
In un prato crescevano tante margheritine e una rosa rossa. La rosa si vantava della sua
bellezza, finché arrivò il vento che le strappò
i petali uno a uno e rimase spoglia e brutta.
Leggere e poi osservare insieme che nel riassunto mancano i particolari e il discorso diretto.
Leggi e cancella i dialoghi con la matita. Poi osserva il riassunto
Il sogno del bruco
Un piccolo bruco camminava verso un’alta montagna. Lungo la strada incontrò un grillo che gli domandò: «Dove vai?».
«Ieri sera ho fatto un sogno nel quale mi trovavo sulla cima di una montagna e da lì potevo vedere tutta la valle. Oggi voglio realizzare il mio sogno».
«Devi essere pazzo! Come farai ad arrivare fin là? Tu, un piccolo bruco! Ah ah ah ah! Per te, una pietra sarà una montagna, una piccola pozzanghera sarà un mare, e qualsiasi ramo sarà una barriera impossibile da oltrepassare», rispose il grillo ridendo. Ma il piccolo bruco era già lontano e non lo sentì nemmeno. I suoi tanti e piccoli piedi non si arrestarono. Incontrò poi una cavalletta, che gli chiese: «Dove vai con tanto sforzo?».
Il piccolo bruco ripeté quanto aveva già detto al grillo: «Ieri sera ho fatto un sogno».
Allora anche la cavalletta si mise a ridere e disse: «Nemmeno io, con le mie grandi zampe e con i miei grandi salti potrei affrontare un’impresa simile».
E continuando a ridere rimase a osservare il piccolo bruco mentre continuava imperturbabile il suo percorso. La stessa cosa gli fu ripetuta dagli altri animali che incontrò lungo la strada: una talpa, un ragno, una rana e uno scarafaggio. Tutti gli consigliarono di desistere e di fermarsi, dicendogli: «Non arriverai mai!».
Ma il piccolo bruco continuò a camminare, perché dentro di sé sentiva che doveva assolutamente farlo. Giunta la sera, stanco e senza forze, decise di fermarsi per riposare.
Con un ultimo sforzo si preparò un posto per dormire.
«Così mi sentirò meglio», pensò tra sé avvolgendosi in un bozzolo.
Poi si addormentò così profondamente da sembrare morto. Per
giorni e giorni, gli animali vennero a vedere il bozzolo appeso allo stelo di una pianta. Lì giaceva l’animale più pazzo del mondo, lì c’era l’ultimo rifugio di un piccolo bruco morto per inseguire un sogno. All’improvviso però tutti ebbero modo di assistere a un grande miracolo. Quel bozzolo grigiastro, senza vita, cominciò a rompersi; comparvero un paio di occhi, due antenne e due bellissime ali dai colori stupendi. Era una farfalla!
In un istante la meravigliosa creatura prese il volo e raggiunse la cima della montagna. Il sogno, per il quale il bruco aveva vissuto e per il quale aveva lottato, era finalmente diventato realtà. Tutti si erano sbagliati, ma il bruco no: aveva insistito e faticato, con fermezza e coraggio, per realizzare il suo sogno!
Riassunto
Un bruco un giorno decise di realizzare
un sogno: salire in cima a una montagna per guardare tutta la valle dall’alto.
Partì e incontrò per strada un grillo e poi altri animali che lo derisero.
Si addormentò profondamente e al risveglio era diventato una bellissima
farfalla che aprì le ali e volò sul monte a vedere la valle.
Spiegare che ci sono vari livelli di riassunto. Più
è breve, più deve essere astratto, ma sempre esaustivo.
Leggi e poi fai il riassunto scrivendo solo l’essenziale
Il leone e il topo
In una verdeggiante radura, sotto un tiepido sole, un leone stava beatamente dormendo. Ecco che all’improvviso un topolino, ignaro del pericolo, iniziò a correre, avanti e indietro, sul suo corpo. Il leone, una volta svegliatosi, alquanto arrabbiato, bloccò l’andare sconsiderato della bestiola, imprigionandola con una zampa. Era intenzionato a sbranarsela, quando si sentì supplicare: «Ti chiedo perdono! Lasciami andare. Io non dimenticherò mai la tua generosità e spero che un giorno potrò ricambiarla».
A queste parole il leone cominciò a ridere e a sbeffeggiare l’insignificante animaletto, evidenziandone la sua «nullità» in confronto alla maestosità e alla prestanza fisica dei leoni. Decise, comunque, di alzare il suo grosso zampone e di lasciare la bestiola libera di andarsene.
E venne il giorno in cui il leone cadde prigioniero di uno stuolo di cacciatori. Venne legato con una grossa corda a un albero, in attesa di essere trasportato nel luogo destinato. Fu allora che il topolino udì i lamenti del grosso felino e, non appena vide i cacciatori allontanarsi per un attimo dal posto, pensò che fosse giunto il momento d’intervenire e di contraccambiare il piacere ricevuto tempo addietro. Accorse allora presso il leone e cominciò a rosicchiare la corda che lo teneva legato all’albero. Rosicchia e rosicchia la corda si spezzò. Il leone era libero! Prima di lasciarlo, il topo gli disse: «Tempo fa mi hai sbeffeggiato, pensando di non poter ricevere una ricompensa da me in cambio della libertà concessa. Ora sai che anche noi topini, per quanto piccoli e deboli, possiamo essere utili agli animali grandi e potenti come te». Morale della favola: in questo mondo tutti abbiamo bisogno l’uno dell’altro, senza distinzioni tra umili e potenti, forti e deboli, ricchi e poveri.
Studia queste espressioni e preparati al dettato confermativo
Accento e apostrofo
L’ho perso e non lo trovo più.
L’ha ricevuta ma non l’ha letta.
La chiamò e la salutò.
L’hanno visto l’anno scorso.
Lo incontrò e lo abbracciò.
Era affamata e l’ha mangiato tutto.
Conosco lo zenzero, ma non l’ho assaggiato.
Parole straniere
weekend show (spettacolo)
snack (merenda)
ticket (biglietto)
pullman pullover news light (leggero)
look (aspetto/stile)
mail (lettera) match (gara/partita)
meeting (riunione)
food (cibo) break (pausa)
feeling (sintonia)
selfie
ARTICOLO DETERMINATIVO il lo la i gli le INDETERMINATIVO un uno una PARTITIVO deldellodella deideglidelle
Analisi grammaticale Esegui l’analisi grammaticale guardando le parole nei vasetti
COMUNE | PROPRIO
PERSONA | ANIMALE | COSA
Maschile Femminile
Singolare Plurale
Concreto Astratto
Primitivo Alterato
Derivato
Composto
Collettivo
Il pane bianco è buono con il burro e la marmellata
Tu hai cacciato ..........................................
Egli disegna ................................................. passato remoto es
Il verbo
Il verbo è come un uccellino chiacchierone che fa mille voci verbali. Indica un’azione.
Guardando l’armadio dei verbi completa la tabella.
Verbo Coniug. Modo Tempo Persona Singolare o plurale
Noi cantiamo 1a indicativo presente 1a plurale
Avere mangiato es
Io scriverò
Tu hai dormito
Egli aveva visto
Andare
Essi cantarono
Voi aveste scritto
Essi erano andati
Essi andarono
Noi avevamo dormito
ARMADIO DEI VERBI
VERBO
CONIUGAZIONE -are -ere -ire
MODO indicativo, congiuntivo, condizionale, …
TEMPO presente, imperfetto, futuro semplice, …
L’avverbio
AVVERBIO
TEMPO
adesso, oggi, domani, ieri, dopo, subito, tardi, già, … LUOGO
lì, là, qui, qua, lassù, davanti, dietro, sopra, sotto, dentro, fuori, su, giù, … QUANTITÀ tanto, molto, più, poco, … MODO lentamente, fortemente, dolcemente, …
PREPOSIZIONE CONGIUNZIONE ehi ahimè
SEMPLICE
di, a, da, in, con, su, per, tra, fra ARTICOLATA dal, dallo, dalla, al, nel, nello, sul, sulla, sullo, … ma se però perché o quindi e finché allora poiché sebbene perciò
Fai l’analisi grammaticale.
verbo avverbio art. indet. nome
1 2 3 4 5 es avverbio è come un aggettivo del verbo. Gli sta vicino. ESCLAMAZIONE ah ahi oh
Cucino velocemente una torta. Maria abbraccia dolcemente il bambino.
Adesso parte il primo treno. Mi vesto e vado fuori. Il nonno Mario arriverà tardi. Dopo il pranzo gioco fuori.
Le parole che terminano con «mente» sono quasi sempre avverbi, come felicemente, paurosamente, ciecamente, ecc. 6
Il vento soffia furiosamente.
La nonna saluta allegramente Maria.
Il treno entra lentamente in stazione.
Oggi è arrivato tardi a scuola.
Il tuo zaino pesa poco.
Mia sorella è andata fuori prima.
TEMPO
adesso, oggi, domani, ieri, dopo, subito, tardi, già, … LUOGO
lì, là, qui, qua, lassù, davanti, dietro, sopra, sotto, dentro, fuori, su, giù, … QUANTITÀ
tanto, molto, più, poco, … MODO lentamente, fortemente, dolcemente, …
Le preposizioni
dal, dallo, dalla, al, nel, nello, sul, sulla, sullo, … ma se però perché o quindi e finché allora poiché sebbene perciò AVVERBIO
PREPOSIZIONE CONGIUNZIONE
SEMPLICE
di, a, da, in, con, su, per, tra, fra ARTICOLATA
Le preposizioni sono piccole, come i cereali del mattino.
Intrecciando articoli e preposizioni nascono le preposizioni articolate.
Preposizioni semplici
a da in con su per tra fra
Preposizioni articolate Articoli
La preposizione Inserisci le preposizioni corrette.
La casa ...................... Nicola è ..................... montagna. Il prezzo è scritto ...................... etichetta. Il compleanno ...................... nonna è ..................... febbraio. ...................... armadietto ci sono le scarpe.
La figlia assomiglia ...................... mamma. ...................... zaino ...................... bambina c ’ erano i libri ...................... scuola.
Vado ...................... scuola ...................... auto ...................... arrivare prima.
Coloro ...................... rosa il cielo e le case ...................... verde. ...................... casa ...................... vicini ci sono quattro bellissimi gattini. Conosco molte notizie ...................... preistoria e ...................... dinosauri. Cercando ...................... cassetti ho trovato le foto ...................... gita. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
La congiunzione e l’esclamazione
SEMPLICE
di, a, da, in, con, su, per, tra, fra ARTICOLATA dal, dallo, dalla, al, nel, nello, sul, sulla, sullo, … ma se però perché o quindi e finché allora poiché sebbene perciò
La congiunzione è come la colla. L’ esclamazione è come la musica.
Marco e Giulia esclamano «Oh!»
Uffa! Sono stanco e affamato.
Oggi finisce la scuola, evviva!
Oggi o domani pioverà, ahimè! Fa tanto caldo quindi esco.
L’ auto serve però inquina.
Inserisci le congiunzioni che trovi guardando nel barattolo
Il nonno ...................... il nipote hanno lo stesso nome.
Mi piace la frutta ...................... non la verdura. ......................
Luca sia ammalato va a giocare a calcio.
Ho finito di riordinare ...................... vado al parco.
Tutti sono andati via ...................... vado anch’io.
Ti farò sapere ...................... vado al cinema o ...................... resto a casa.
Inserisci le esclamazioni che trovi nell’MP3
Al matrimonio tutti hanno gridato «........................ gli sposi!». Non riesco a fare niente di giusto, .............................!
Meravigliata dai colori del tramonto ha sussurrato: «................................... !». ................................... , finalmente sei arrivato!
Camillo Bortolato
Insegnante e pedagogista, autore di strumenti e materiali sul Metodo Analogico pubblicati con Erickson.
www.camillobortolato.it www.erickson.it
Quando riesci a scrivere un piccolo racconto che parla di te, hai raggiunto l’obiettivo per cui hai imparato a scrivere.
A scuola con Pitti 3 (Il mio libro di lettura, Il mio quaderno di scrittura, Il mio libro di matematica, Il mio libro di storia, geografia e scienze indivisibili)
ISBN: 978-88-590-4255-6
Kit A scuola con Pitti 3 + Gli strumenti del 1000 ISBN: 978-88-590-4256-3
Tutti i diritti riservati.
Vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo effettuata, se non previa autorizzazione dell’Editore.
Finito di stampare nel mese di aprile 2025 da Esperia S.r.l. – Lavis (TN)
Semplici regole per smaltire e riciclare gli imballaggi www.erickson.it/it/dove-lo-butto
Camillo Bortolato
Magazzino
lessicale per comporre
Tieni le strisce davanti al quaderno quando devi comporre.
Consultandole potrai fare più belli i tuoi racconti .
Voce
• Si rivolse a me con voce dolce
• Parlava con voce squillante
• Ascoltavo la sua voce eccitata
• Gli dissi con voce implorante
• La sua voce calda mi raggiunse
• Ordinò con voce determinata
• Sussurrò in tono dimesso
• Aveva una voce fredda, glaciale, piena di arroganza
• Ansimava parlando con voce rauca
• Sillabando mi disse di stare fermo
• «Bravo», disse con tono sarcastico
• Lo zittii con tono fermo/con tono di rimprovero
Sovrapponi e unisci con il nastro adesivo.
Capelli
Sguardo
• Aveva i capelli raccolti
• I capelli erano mossi, brizzolati, color nero corvino, biondissimi, bruni, rosso rame
• Aveva uno sguardo intelligente
• Mi guardava intensamente
• Gli brillavano gli occhi
• Sorrideva benevolmente
• Era calvo, aveva i capelli radi, era stempiato
• Mi puntò due occhi come due fari
• Sbatteva le lunghe ciglia
• Aveva in testa un cespuglio di rovi
• Soffici capelli le cadevano sulle spalle
• I capelli le nascondono il viso
• Portava un ciuffo ribelle
• Aveva una cascata di capelli ricci
• Sembrava un istrice
• Aveva uno sguardo perso nel vuoto
• Aveva gli occhi spenti
• Mi fulminò con gli occhi
• Mi fissò con sguardo severo
• Gli si disegnò una smorfia sul viso
• Incuteva timore
Tatto
• Sento le mani sudate e appiccicose
• Una sensazione di tiepido sulla pelle
• L’aria frizzantina del mattino mi tiene sveglio
• L’erba è secca e ruvida
• La maglietta di lana mi irrita la pelle
• Un brivido sale lungo la schiena
• La lingua del gatto è una grattugia
• Aveva una pelle di pesca
Olfatto
• La casa odora di pulito
• Si sente profumo di pane fresco
• Un aroma di caffè sale dalle scale
• Si sente odore di fritto in tutta la casa
• L’auto sa di plastica nuova
• C’è un’aria pesante qui dentro
• Sa di aria viziata
• Il cane ha un alito pestilenziale
• Un fetore insopportabile giunge dal tombino
Udito
• Un brusio di voci veniva dalla stanza accanto
• La televisione ronzava senza
fine
• Papà e mamma parlottavano
• Un urlo lacerò le nostre orecchie
• I freni della bici stridevano
• L’autoradio sparava canzoni
• Melodie di uccellini
• Musica di sottofondo
Raccogliere espressioni preziose
Ogni striscia è come un tesoro che raccoglie parole ed espressioni preziose . Non serve impararle a memoria, basta leggerle più volte anche commentandole assieme ai compagni.
Quando poi dovrai scrivere, ti verranno in mente spontaneamente.
Piano piano puoi diventare un piccolo scrittore se ti abitui a raccogliere e aumentare il bagaglio di «pietre preziose».
• Impercettibili sussurri
• Pigolii di bambini
• Fruscio di foglie
lessicale
Magazzino
Come descrivere
le persone che incontri
Non è facile trovare le parole adatte per raccontare l’aspetto di una persona .
Qui trovi una lista di espressioni per descrivere l’aspetto fisico.
Trovi anche delle frasi interessanti per il carattere .
Leggendole con i compagni potrai commentarle.
Aspetto, portamento, atteggiamento
Leggi da solo o in gruppo queste frasi e poi lasciale depositare. Ti potranno servire per arricchire i testi.
• Aveva un aspetto trasandato, da straccione
• Aveva il viso sciupato dall’età
• Trasmetteva repulsione
• Ha un aspetto distinto
• Ha una figura longilinea
• Ha un portamento elegante
• Trasmette sicurezza
• Aveva il passo pesante
• Si trascinava a fatica
• Vestiva in modo dimesso
• Era insopportabile e prepotente
• Aveva un atteggiamento ostile
• Era una roccia
• Si atteggiava a padrone
• Spadroneggiava con tutti
• Guardava tutti dall’alto in basso
• Gli anni lo avevano indurito
• Mi intimidiva con la sua statura
• Rassicura con i suoi gesti
• È amabile e disponibile con tutti
• È una persona delicata e gentile
• È una donna un po’ robusta, paffutella, florida
• Mio zio è uno spilungone
• È coloratissimo e stravagante nel vestire
• È molto curato e ordinato
• Veste sportivamente
Stati d’animo
• Era scorbutico come un orso
• Era uno straccio per la stanchezza
• Ero sereno
• La malinconia mi aveva invaso
• Ero in preda al rimorso
• Il tormento dei compiti mi assaliva
• Precipitavo/annegavo in una noia mortale
• Era una giornata pesante
• Trattenevo la stizza
• Mi sentivo un cane bastonato
• Tremavo come una foglia
• Ero una bomba pronta a esplodere
• Avevo nostalgia della vacanza
• Mi salì il fumo alla testa
Queste frasi ti possono servire per arricchire i tuoi testi.
• Divenni verde dalla rabbia
• Impallidì dallo spavento
• Ero avvilito per la figuraccia
• Vibravo dalla tensione
Come descrivere le emozioni
Trova molti modi per evitare di dire semplicemente che sei «felice» o «triste».
I tuoi stati d’animo hanno molte sfumature .
Più sai definirle, più il racconto diventa interessante.
• Ero leggero, spensierato, contento
• Felice come una Pasqua
• Mi incantava il suo racconto
• Ero affascinato
• Era una giornata positiva
• Mi si allargò il cuore
• Non frenavo l’entusiasmo
• Non stavo nella pelle per la gioia
• Toccai il cielo con un dito
• Mi sentivo riconoscente, grato
Come descrivere i movimenti
Se devi raccontare di te o di un personaggio in movimento ci sono tante espressioni per evitare di usare le solite parole.
Più sei preciso
nella descrizione , più riuscirai a farti comprendere entusiasmando tutti.
Sovrapponi e unisci con il nastro adesivo.
Movimento
• Affrettò il passo
• Scese le scale a balzi
• Si diresse a ovest
• Continuò la corsa
• Cambiò direzione
• Fece dietrofront
• Temporeggiò prima di continuare
• Indietreggiò di alcuni passi
• Contava i passi uno a uno
• Andò avanti per un tratto, poi si girò di scatto
• Avanzò piano piano, senza farsi vedere
• Si piegò sulle ginocchia
• Sollevò la testa
• Si diresse verso casa
• Si soffermò un attimo
• Si precipitò al cancello
• Cautamente aprì la porta
• Si dileguò come un’ombra
• Si trascinò pesantemente fino a casa
• Sgattaiolò in cucina senza farsi vedere
• Si schiantò distrutto sul divano
• Non riusciva a muovere la penna
• Si immerse nel traffico
• Si catapultò alla fermata del bus
• Scostò bruscamente la sedia
• Proseguì lungo il fiume
• Incespicò
• Proseguiva a tentoni
Leggi e rileggi queste espressioni: ti saranno utili nei racconti.
Metafore
• Il mare era un cielo capovolto
• Il mare era una tavola d’olio
• Il lago era uno specchio
• L’acqua era di cristallo
• Il fumo grigio serpeggiava dai comignoli
• Una foresta di antenne stecchite cresceva sui tetti
• Una coperta di neve seppelliva la città
• Una pioggia di applausi
• Un grattacielo dai mille occhi ci guardava
Similitudini
• Il mare era come un cielo capovolto
• Il mare era come una tavola d’olio
• Il lago era come uno specchio
• L’acqua era trasparente come cristallo
• Il fumo saliva come un serpente
• Le antenne crescevano sui tetti come alberi secchi
• La neve copriva la città come una coperta
• Gli applausi erano come una pioggia
• Un grattacielo ci guardava come se avesse mille occhi
Come rendere espressivo quello che scrivi
Ci sono vari modi di dire le stesse cose.
È bello quando si dice «Ero così stanco che sembravo uno straccio» (similitudine).
Ma è ancora più bello se scrivi «Ero uno straccio» (metafora).
In questa pagina puoi trovare tanti spunti simili.
Confronta le similitudini e le metafore e scegli la forma che ti piace di più per i tuoi testi.
Come descrivere un paesaggio
Quando descrivi un paesaggio hai bisogno di trovare le parole giuste .
In questa pagina ci sono alcuni suggerimenti che riguardano il paese, la città, la strada, la piazza, il fiume, ecc.
Ne puoi inventare tanti anche tu seguendo gli esempi.
Paesaggio
• Entrammo in una stradina solitaria di campagna
• Si scorgeva una linda casetta bianca
• Il paese era accoccolato sulla collina
• Attorno alla piazza correvano i portici
• La città era un caos di case su case
• Non c’era un briciolo di verde
• Facevamo lo slalom tra le auto parcheggiate
• Davanti a noi solo muri scrostati
• Ai lati della strada una montagna di spazzatura
• Dopo una curva vertiginosa, si aprì lo sguardo sul mare
• Il panorama si allargava dolcemente
• Sullo sfondo si vedevano le gru
• I binari correvano per la pianura
• Sul paesaggio di campi si stagliavano i tralicci
della corrente elettrica
• Sul tetto c’era una giungla di antenne
• Più in là, lungo il pendio, gli alberi erano piegati dal vento
• Si intravedevano colline verde smeraldo
• Il fiume placido serpeggiava nella valle
• Il sentiero si arrampicava fino in cima al monte
Immagini
• Era una fontana di lacrime
• Le risate scoppiarono a scroscio
• Aveva un incendio dentro
• Era un vulcano in eruzione
• Il cuore era un tamburo battente
• Quel vecchio era un albero antico
• Era una giornata di piombo
• Scrivere era un supplizio
• Il film era una pizza
• Si sprofondava nella noia
• Il salvagente dell’intervallo a scuola
• Lisa camminava sfiorando il terreno per la gioia
• Il vento gentile ci accarezzava
• Ci perdemmo in un groviglio di strade
• Un turbine di pensieri mi invase
• Marco sciolse le sue tristezze nel gelato
• Le montagne avevano messo il berretto bianco di neve
• Gli alberi avevano cambiato veste
• Il bosco in autunno si incendiò di rosso e giallo
• L’arcobaleno era un ponte nell’azzurro
Leggi e usa queste immagini nei tuoi testi.
Oppure inventane altre.
Come dare vivacità a un racconto
Puoi presentare un oggetto come fosse una persona (personificazione):
• «Il vento ci accarezzava»
• «L’albero si era vestito di rosa»
• «L’auto tossiva in modo preoccupante».
Vedere le cose come se fossero persone suscita simpatia in chi legge.
Come affrontare
l’analisi grammaticale
Dopo aver composto questa striscia, osservala in ogni particolare.
Puoi giocare a scoprire il barattolo in cui si trovano determinate
parole: adesso, domani, alcuni, bello, ecc.
Sovrapponi e unisci con il nastro adesivo.
PRONOME
AGGETTIVO
PERSONALE io tu egli noi voi essi me/mi te/ti lo/gli ci vi li/loro la/le
DIMOSTRATIVO questo, codesto, quello, stesso, … POSSESSIVO mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro
NOME
COMUNE | PROPRIO
PERSONA | ANIMALE
ARTICOLO
DETERMINATIVO il lo la i gli leINDETERMINATIVO un uno una PARTITIVO del dello della dei degli delle
Partendo dall’alto del barattolo scendi classificando
ogni nome.
fratelli Luigi gioia cassapanca capretta mare
isole Sicilia Francesca
pane panificio gattino casa casetta auto autostrada amore panificio
Lucia infermiera Verona città farfalla scarpa scarpetta passero librone
Certe volte non si arriva in fondo al barattolo.
Come approfondire il nome
Con questo zoom sul barattolo del nome puoi vedere come analizzarlo nei particolari.
L’ordine è «verticale»: parti dall’alto scendendo sempre più.
Accanto al barattolo trovi un elenco di nomi per fare degli esercizi orali.
NOME
COMUNE | PROPRIO
PERSONA | ANIMALE | COSA
Femminile
Plurale
Maschile
Singolare
Concreto Astratto
Primitivo Alterato Derivato Composto
Collettivo
Come affrontare l’analisi grammaticale
Continuando a osservare questi contenitori e oggetti imparerai il nome anche delle paroline più piccole che si incontrano nelle frasi. Sono tutte lì!
Ognuna ha il suo contenitore e non si può sbagliare.
La forma funziona come un’ immagine gancio che ti aiuta a capire il loro significato e a trovarle al volo.
ESCLAMAZIONE ah ahi oh
CONGIUNZIONE ehi ahimè
PREPOSIZIONE
SEMPLICE di, a, da, in, con, su, per, tra, fra ARTICOLATA dal, dallo, dalla, al, nel, nello, sul, sulla, sullo, … ma se però perché o quindi e finché allora poiché sebbene perciò
TEMPO adesso, oggi, domani, ieri, dopo, subito, tardi, già, … LUOGO lì, là, qui, qua, lassù, davanti, dietro, sopra, sotto, dentro, fuori, su, giù, … QUANTITÀ tanto, molto, più, poco, … MODO lentamente, fortemente, dolcemente, …
CONIUGAZIONE -are -ere -ire
MODO indicativo, congiuntivo, condizionale, … TEMPO presente, imperfetto, futuro semplice, …
VERBO
AVVERBIO
grammaticale.
Nel cielo qualche nuvola appare. Fra qualche ora pioverà fortemente.
Guardando la striscia
Domani la zia di Torino viene a casa nostra. Evviva!
Giulio ha portato a scuola tre mele rosse e tre pere.
Quel libretto appartiene a Nicolò. È un libro di avventure.
Le foglie volteggiano lentamente nel prato. Sembrano tante farfalle stanche.
Anna e Giulio oggi vanno al cinema con il papà.
Come esercitarsi al volo
Puoi subito buttarti ad analizzare delle frasi intere a voce.
Quando hai delle perplessità puoi guardare la striscia e risolvere il dubbio cercando il barattolo giusto.
Dopo le prime frasi tutto diventerà più semplice, senza più bisogno della striscia .
CANTARE
INDICATIVO
PRESENTE io canto tu canti egli canta noi cantiamo voi cantate essi cantano
IMPERFETTO io cantavo tu cantavi egli cantava noi cantavamo voi cantavate essi cantavano
PASSATO REMOTO io cantai tu cantasti egli cantò noi cantammo voi cantaste essi cantarono
PASSATO PROSSIMO
io ho cantato tu hai cantato egli ha cantato noi abbiamo cantato voi avete cantato essi hanno cantato
TRAPASSATO PROSS.
io avevo cantato tu avevi cantato egli aveva cantato noi avevamo cantato voi avevate cantato essi avevano cantato
TRAPASSATO REMOTO io ebbi cantato tu avesti cantato egli ebbe cantato
noi avemmo cantato voi aveste cantato essi ebbero cantato
FUTURO SEMPLICE io canterò tu canterai egli canterà noi canteremo voi canterete essi canteranno
FUTURO ANTERIORE
io avrò cantato tu avrai cantato egli avrà cantato noi avremo cantato voi avrete cantato essi avranno cantato
INFINITO
PRESENTE cantare
PASSATO avere cantato
A scuola con Pitti è una proposta completa per svolgere il percorso curricolare di classe terza in modo diretto e veloce, all’altezza delle aspettative dei bambini e delle bambine.
Proprio per questo, persegue il principio del fare di meno per imparare di più, rinnovando ogni materia all’insegna dell’essenzialità che si traduce in maggior efficacia.
Una scelta di cambiamento che nasce da decenni di esperienza nelle classi con il Metodo Analogico.
Il mio libro di LETTURA
Un «vero» libro di narrativa, al posto di tanti brani frammentati, che racconta le avventure di una volpe misteriosa e dei bambini che si mettono sulle sue tracce. Seguono storie tratte dalla tradizione, filastrocche e canzoni, per appassionare gli alunni al piacere della lettura.
Il mio quaderno di SCRITTURA
Permette di perfezionare il corsivo e l’ortografia con esercizi confermativi che prevengono l’errore. Inoltre, sviluppa il testo personale grazie a una serie di modelli e, mediante la striscia dell’analisi grammaticale e l’armadio dei verbi, approfondisce al volo questi argomenti.
LIBRO e RISORSE DIGITALI
Il volume è disponibile anche in formato digitale, con materiali e risorse aggiuntive. La guida online, inoltre, contiene le indicazioni per l’utilizzo del percorso durante tutto l’anno scolastico.
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Attraverso strumenti e rappresentazioni che veicolano le competenze, il volume consolida il calcolo mentale, per passare poi alla complessità dei problemi (centesimi, frazioni e misure) e alla fine affrontare senza timore moltiplicazioni e divisioni. Il tutto con il sorriso e senza paura di sbagliare.
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Il libro propone le discipline in modo sintetico e chiaro, privilegiando, per presentare le informazioni, un approccio narrativo e ponendosi l’obiettivo principale di affascinare alunni e alunne con contenuti pregnanti.